Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale G parte 7
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Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale G parte 7
gluìno, sm. Quanto del campo delle interazioni forti ipotizzato nella teorie supersimmetriche. Costituirebbe il simmetrico fermionico del gluone.
glùma, sf. Brattea di colore verdastro presente nell'infiorescenza delle graminacee attorno alla spighetta in numero di due.
glutammàto, sm. Sale dell'acido glutammico.
glutàmmico, agg. (pl. m.-ci) Detto dell'acido glutammico, particolarmente abbondante nel glutine.
Acido glutammico, amido, o acido ¡a¡-amminoglutarico
Amminoacido non essenziale presente nelle proteine animali e vegetali, importante nel metabolismo delle cellule nervose. È usato per la preparazione di farmaci e di aromatizzanti alimentari (glutammati). È donatore del gruppo amminico nella sintesi di altri amminoacidi; in particolare con l'ammoniaca forma glutammina, neutralizzando l'effetto nocivo dell'ammoniaca stessa.
glutatióne, sm. Tripeptide che nel metabolismo cellulare svolge la funzione di trasportatore di idrogeno. È formato da cisteina, glicina e acido glutammico.
glùteo, agg. e sm. agg. Che appartiene alla regione glutea.
sm. 1Natica. ~ chiappa. 2 Termine anatomico che designa il muscolo della natica.
glutinàre, v. tr. Arricchire di glutine.
glutinàto, agg. Arricchito di glutine.
glùtine, sm. 1 Miscuglio di sostanza proteiche contenuto nelle cariossidi dei cereali e nei semi di alcune leguminose. 2 Sostanza vischiosa.
glutinosità, sf. Qualità di ciò che è glutinoso.
glutinóso, agg. 1 Che ha l'aspetto di glutine. 2 Colloso.
glycèria, sf. Genere di piante erbacee perenni, palustri e acquatiche delle regioni temperate appartenenti alla famiglia delle Graminacee.
GM Sigla di General Motors (società generale dei motori).
GMT Sigla di Greenwich Mean Time (tempo medio di Greenwich).
GN Sigla di Gas Naturale.
gnàffe, inter. Forma modificata di mia fé, in fede mia, che veniva impiegata popolarmente per enfatizzare o sottolineare un'affermazione.
gnàtico, agg. (pl. m.-ci) Relativo alla mascella.
gnatochilàrio, sm. Organo boccale dei Miriapodi Diplopodi e Pauropodi derivante dalla fusione del secondo paio di mascelle.
gnatologìa, sf. Branca della odontostomatologia che tratta la fisiologia e la patologia dell'articolazione temporomandibolare.
Gnatostòmi Vertebrati provvisti di arcate mascellari tra cui vi sono i Mammiferi, i Rettili, i Pesci, gli Uccelli e gli Anfibi. <> agnati.
gnaulàre, v. tr. Miagolare.
gnaulìo, sm. Miagolio.
Gneisenau, August Wilhelm cónte Neidhardt von (Shildau 1760-Pozna¿Õ¿ 1831) Militare prussiano. Nel 1813 e 1814 fu capo di stato maggiore di von Blücher, e contribuì alla disfatta di Napoleone.
gnèiss, sm. Roccia metamorfica, molto diffusa, composta da quarzo, feldspati e miche. Ha struttura granulare, da scistosa a massiccia, di colore grigio chiaro a liste o lenti. Se derivano da rocce eruttive si dicono ortogneiss, se sedimentarie paragneiss, se metamorfiche metagneiss. Si trovano nelle Alpi e nella regione calabro peloritana. Molte varietà sono usate in edilizia (beole della val d'Ossola).
Gnetàcee Famiglia di piante Gimnosperme arboree, arbustacee o lianose delle zone tropicali, comprendente un solo genere, il Gnetum, con infiorescenze a spiga e fiori maschili separati da quelli femminili.
Gnifétti, pùnta Vetta (4.559 m) tra le più elevate del gruppo del Monte Rosa, nelle Alpi Pennine. Confina con la Svizzera.
GNL Sigla di Gas Naturale Liquefatto.
Gnòcchi, Càrlo (San Colombano al Lambro 1902-Milano 1956) Ecclesiastico, fu cappellano militare partecipante alla resistenza in Russia e in Albania. Nel 1949 creò la fondazione Pro infanzia mutilata e nel 1955 il Centro pilota per il recupero dei poliomielitici.
Gnòcchi, Gene (Fidenza 1955-) Comico televisivo.
gnòcco, sm. (pl.-chi) 1 Ognuno dei pezzetti tondeggianti di un impasto di patate e farina. 2 Prominenza. ~ bernoccolo, rilievo. <> affossamento, depressione. 3 Uomo grossolano. • si è comportato da gnocco in quell'occasione.
veneto gnoco protuberanza, dal longob. knohha nodo.
gnòme, sm. In filosofia e in letteratura (soprattutto quella greca), breve sentenza a carattere morale.
gnòmico, agg. e sm. (pl. m.-ci) agg. 1 Detto di forma verbale usata in sentenze. ~ sentenzioso. 2 Contenente precetti morali. ~ moralistico, moraleggiante.
sm. Autore di poesie gnomiche.
gnòmo, sm. Nelle mitologie nordiche spiritello benevolo e sapiente, di aspetto nano e barbuto. ~ folletto. <> gigante.
sm. gnome.
gnomóne, sm. Asta la cui ombra indica le ore nelle meridiane.
gnomònica, sf. Tecnica della costruzione di orologi solari.
gnornò => "signornò"
gnòrri, sm. Nella loc. fare lo gnorri, far finta di non sapere.
gnorsì => "signorsì"
gnoseologìa, sf. Parte della filosofia che si occupa del problema della conoscenza.
gnoseològico, agg. Che concerne la gnoseologia.
gnòsi, sm. 1 Conoscenza perfetta. 2 Gnosticismo.
gnosticìsmo, sm. Termine con il quale si indica il complesso dei sistemi e dei movimenti spirituali scaturiti dalla fusione del sincretismo orientale e delle dottrine ellenistiche con il cristianesimo. Gli elementi caratterizzanti furono la conoscenza rivelata, totale e assoluta dell'uomo e di Dio (gnosi); l'affermazione di un insieme di entità emanate e mediatrici (eoni); la condanna della materia e la dottrina di un Salvatore, identificato nel Cristo, fonte di gnosi, la cui incarnazione viene considerata apparente (docetismo). Altri elementi furono la resurrezione dei corpi e la critica al limite posto alla possibilità di salvezza per un numero ristretto di persone. Il suo sviluppo avvenne nel I-II sec. e i maggiori esponenti furono Basilide, Valentino, Marcione, Epifane.
gnòstico, agg. e sm. (pl. m.-ci) agg. Che concerne lo gnosticismo.
sm. Chi segue o si ispira all'indirizzo filosofico dello gnosticismo.
gnôthi sautón, loc. avv. Locuzione greca che significa "conosci te stesso".
gnu, sm. Mammifero artiodattilo (Connochaetes gnou) della famiglia dei Bovidi. Grossa antilope africana di colore bruno, con grosse corna rivolte in basso alla base e con coda con lunghi crini. La specie Connochaetes gnou, vive in Africa australe ed è protet4a.
Gnu striato
Mammifero (Connochaetes taurinus) della famiglia dei Bovidi e dell'ordine degli Artiodattili. Alto 1,6 m, vive nella savana dell'Africa centrale. Migra in branco alla ricerca di acqua percorrendo migliaia di chilometri.
Goa Stato (1.169.000 ab.) dell'India, capoluogo Panaji, sulla costa occidentale del Deccan tra il Maharashtra, i Ghati occidentali, il Karnataka e il mare Arabico. Le risorse economiche si basano sull'agricoltura (riso, legumi, noci di cocco e banane), sulla pesca e sul turismo. Nel territorio si trovano piccoli giacimenti di bauxite, manganese e ferro. Le città principali, oltre alla capitale sono: Panji, Madgaon e Mormugao. Venne fondata verso la metà del 1400 e fu una colonia portoghese dal 1510 al 1961.
goal, sm. invar. Punto conseguito da una squadra di calcio quando uno dei suoi componenti invia il pallone dentro la porta avversaria. ~ rete.
Goalpara Distretto (2.225.000 ab.) dell'India, nell'Assam. Capoluogo Dhubri.
gòbba, sf. 1 Prominenza in genere non naturale di un corpo, causata spesso da deformazione. ~ protuberanza. <> incavatura. • il dromedario ha una gobba. 2 Qualsiasi incurvatura che ne ricalca la forma. ~ gibbosità. •: :a gobba del naso
sf. 1 hump. 2 (protuberanza) bump. 3 (di luna) crescent.
lat. volg. gubba, da gibba.
gobbìsta, sf. Operatore tecnico, che in uno studio cinematografico o televisivo, manovra il gobbo.
gòbbo, agg. e sm. agg. 1 Che ha la gobba. ~ gibboso. 2 Ricurvo. ~ convesso. <> eretto. 3 Prominente. ~ sporgente. <> affossato.
sm. 1 Persona che ha la gobba. 2 Protuberanza. 3 Pegno al Monte di Pietà. 4 Germogli delle piante di carciofo. 5 Telaio di legno nero che ripara dalla luce dei riflettori. 6 Lavagna o cartellone su cui sono scritte le battute da dire durante le riprese di un film o di una trasmissione.
agg. 1 hunchbacked, humpbacked. 2 (ricurvo) round-shouldered. sm. hunchback, humpback.
lat. volg. gubbus.
gobelin, sm. invar. Tessuto ad arazzo intrecciato a mano.
Gobétti, Pièro (Torino 1901-Parigi 1926) Uomo politico e scrittore, aderì ben presto al pensiero democratico di G. Salvemini, divenendo fermo assertore di un rinnovamento democratico dell'Italia, attraverso un adeguamento del liberalismo alle più moderne esigenze. Instaurò uno stretto rapporto con A. Gramsci, che gli consentì di divenire critico letterario e teatrale della rivista Ordine Nuovo. In quanto antifascista e sostenitore di un indispensabile coordinamento delle forze democratiche, fu costretto all'esilio a Parigi, dove morì in seguito alle percosse subite prima di lasciare l'Italia. Nel 1922 fondò il settimanale Rivoluzione liberale, strumento di diffusione di un'ideologia liberalsocialista, basata sul rigore intellettuale e morale e sulla necessità di collegare le istanze più avanzate del mondo borghese con il socialismo consiliare e libertario. Tra le altre opere, Il Baretti (1924) per la diffusione delle nuove idee politiche e culturali; Risorgimento senza eroi (postumo 1926).
Gòbi Centràle Provincia (78.000 ab.) della Mongolia, capoluogo Mandal-Gobi.
Gòbi Meridionàle Provincia della Mongolia meridionale (164.900 Km2, 43.800 ab.) con capoluogo Dalan Dzadagad.
Gòbi Orientàle Provincia (59.000 ab.) della Mongolia, al confine con la Cina. Capoluogo Sain-Sand.
Gòbi, desèrto di Deserto dell'Asia orientale, che si trova al centro della Mongolia e si prolunga, verso ovest, nel Turkestan. Si estende su una superficie di 3.600 km2, pressoché senza interruzioni, dal Pamir ai confini con la Manciuria, diviso in due parti dal corso inferiore del Tamir. Il territorio è costituito da un altopiano (altezza media 1.000 m), caratterizzato da masse rocciose erose da tempeste di sabbia. Il clima è estremamente secco e freddo; l'unica acqua si trova in cisterne naturali alimentate dagli acquazzoni estivi. Dai piccoli ma numerosi laghi salati, si estrae il sale. La flora e la fauna sono scarse e povere di specie; tra gli animali è caratteristico un tipo d'asino, il kulan. Il deserto è abitato da pochi gruppi di mongoli nomadi.
Gòbi-Altaj Provincia (65.000 ab.) della Mongolia, capoluogo Altaj.
Gobineau, Joseph-Arthur (Ville d'Avray 1816-Torino 1882) Letterato, diplomatico e scrittore francese collaborò con A. de Tocqueville e fu autore dell'opera Saggio sull'ineguaglianza delle razze umane, (1835-1855) nella quale sosteneva la superiorità della razza ariana su tutte le altre, dalla quale attinsero i teorici del razzismo e dell'antisemitismo nazista.
gobióne, sm. Nome comune del Gobio gobio, un piccolo pesce cipriniforme d'acqua dolce appartenente alla famiglia dei Ciprinidi.
Goblot, Edmond Léonce Laurent (Mamers 1858-Laboroche 1935) Filosofo francese. Aderente all'indirizzo filosofico neopositivista, scrisse Traité de logique (1918), Essai sur la classification des sciences (1898).
góccia, sf. 1 Particella di liquido tondeggiante che si separa da una massa. ~ gocciola. • dare a goccia a goccia, elargire in piccole dosi. 2 Piccola quantità di liquido. ~ stilla. • si sarebbe accontentato anche di una sola goccia di vino. 3 Pietra preziosa e non preziosa lavorata a forma di goccia. 4 Nell'ordine dorico, ciascuno degli elementi decorativi di forma conica cilindrica o piramidale.
sf. drop.
deriv. da gocciare.
• La goccia scava la pietra. Proverbio latino citato da Orazio, Lucrezio e Seneca.
Goccia nera
Illusione ottica prodotta ogni volta che due corpi sono vicini a un contatto apparente; si tratta di un apparente allungamento reciproco dei profili dei due corpi. È tipica dei contatti apparenti tra i dischi del Sole e della Luna durante l'eclissi solare; in questo caso sembra che le montagne del profilo della Luna si allunghino verso il bordo solare. Tutto ciò è dovuto a un leggero astigmatismo degli strumenti ottici e dell'occhio dell'osservatore.
gocciàre, v. tr e intr. Gocciolare. ~ colare, essudare.
góccio, sm. Gocciolo. ~ sorso.
gócciola, sf. Ornamento che pende a forma di goccia nei gioielli o lampadari di cristallo.
gocciolaménto, sm. Modo, effetto del gocciolare.
gocciolàre, v. v. tr. Far cadere le gocciole. ~ stillare. • gocciolava lacrime dal viso.
v. intr. 1 Uscire a gocciole. • l'umidità era così elevata che gocciolava dai muri. 2 Piovigginare.
v. tr. e intr. to drip.
deriv. da gocciola.
gocciolatóio, sm. 1 Parte della cornice dei fabbricati per impedire che l'acqua scorra sulla parete inferiore. ~ grondaia. 2 Arnese sul quale si mette a gocciolare qualcosa.
gocciolatùra, sf. Atto, effetto del gocciolare.
gocciolìo, sm. Gocciolamento continuo.
sm. dripping.
gócciolo, sm. Esigua quantità di un liquido.
gocciolóne, sm. 1 Grossa goccia di pioggia. 2 Persona a cui gocciola spesso il naso. 3 Ingenuo.
accresc. di gocciola.
Gocèano Subregione della Sardegna centro-settentrionale, tra la catena omonima e il fiume Liscoi.
God save the King Inno nazionale inglese tratto, sembra, da un catch di Purcell per la celebrazione del futuro Giacomo II Stuart.
Godard, Jean-Luc (Parigi 1930-) Regista cinematografico francese, tra i più illustri autori della nouvelle vague. Tra i numerosissimi film, Fino all'ultimo respiro (1960), Lemmy Caution, Missione Alphaville (1965, Orso d'oro al festival di Berlino), Vento dell'est (1969), Crepa padrone, tutto va bene (1972), Prénom Carmen (1983, Leone d'oro alla mostra di Venezia), Je vous salue Marie (1984).
Godavari Fiume (1.465 km) dell'India, che attraversa il Deccan. Nasce dai Ghati Occidentali e sfocia nel Golfo del Bengala.
Godavari, East Distretto (3.087.000 ab.) dell'India, nell'Andhra Pradesh. Capoluogo Kakinada.
Godavari, West Distretto (2.374.000 ab.) dell'India, nell'Andhra Pradesh. Capoluogo Eluru.
Goddard, Paulette (White Stone Landing 1911-Ronco 1990) Attrice cinematografica statunitense. Fu moglie di Chaplin dal 1933 al 1941 e interpretò Tempi moderni (1936) e Il grande dittatore (1940).
Goddard, Robert (Worcester 1882-Baltimora 1945) Scienziato statunitense. Compì importanti studi sui razzi e nel 1926 fu il primo a lanciare un razzo a combustibile liquido.
Gódega di Sant'Urbàno Comune in provincia di Treviso (5.862 ab., CAP 31010, TEL. 0438).
Gödel, Kurt (Brno 1906-Princeton 1978) Matematico e filosofo cecoslovacco naturalizzato americano. Fu membro del Circolo di Vienna. I suoi studi sono fondamentali in logica dal punto di vista metodologico. Sua è la dimostrazione della completezza semantica, proprietà secondo la quale in un sistema formale per ogni formula, che sia conseguenza logica di un insieme di formule espresse nel linguaggio del sistema formale, esiste una dimostrazione sintattica. Parimenti noto è il suo teorema dell'incompletezza.
Teorema dell'incompletezza di Gödel
Teorema enunciato nel 1931 che dimostra come nei sistemi formali vengano spesso fornite proposizioni impossibili da dimostrare o da derivare nel sistema stesso, pur essendo vere.
godére, v. v. intr. 1 Provare piacere, gioia. ~ rallegrarsi. <> dispiacersi. • faceva parte delle persone che godevano a vivere. 2 Trarre vantaggio. ~ beneficiare. • godeva di una rendita.
v. tr. Assaporare con piacere. ~ gustare. • godemmo insieme quella bella giornata all'aperto.
v. intr. (trarre beneficio) to benefit from, to enjoy. v. tr. 1 to enjoy. 2 (godersela) to enjoy oneself.
lat. gaudere.
goderéccio, agg. 1 Che dà piacere. ~ spassoso. <> serio, serioso. 2 Sensuale. ~ lussurioso. <> casto, innocente.
godet, sm. invar. Taglio sgheronato che crea un allargamento ondulato della gonna. ~ sbuffo.
godèvole, agg. Piacevole. ~ gradevole.
Godiàsco Comune in provincia di Pavia (2.452 ab., CAP 27052, TEL. 0383).
godìbile, agg. Che si può godere.
godiménto, sm. 1 Felicità profonda e completa. ~ estasi. <> sofferenza. 2 Facoltà, del titolare di un diritto, di esercitare lo stesso traendone tutte le possibili utilità. ~ fruizione.
sm. 1 enjoyment. 2 (piacere) pleasure.
Godin, Jean Baptiste André (Esquébéries 1817-Giuse 1888) Industriale e filantropo francese. Tra le opere, Solutions sociales (1872), Le socialisme et le droit du travail (1874) e Mutualité sociale et association du capital et du travail (1880).
Godràno Comune in provincia di Palermo (1.142 ab., CAP 90030, TEL. 091).
Godthåb Città (13.000 ab.), capoluogo della Groenlandia, sorge sulla costa dello stretto di Davis. Porto peschereccio. Industrie conserviere. Fondata da Hans Egede nel 1721.
godùria, sf. Godimento. ~ divertimento.
Godzilla Film di fantasia, giapponese (1954). Regia di Inoshiro Honda. Interpreti: Raymond Burr, Takashi Shimura. Titolo originale: Gojira
Goebbels, Joseph Paul (Rheydt 1897-Berlino 1945) Politico tedesco. Aderì al partito nazionalsocialista nel 1922, come responsabile del partito a Berlino; dal 1928 divenne capo della propaganda e ministro dell'informazione dal 1933 al 1945. Come presidente della camera della cultura, promosse le campagne antisemite e l'epurazione degli ambienti culturali tedeschi, mirando alla diffusione dei miti nazisti. Nel 1934 fu nominato commissario per la guerra totale; morì suicida a breve distanza da Hitler, dopo aver ucciso tutta la famiglia.
Goethe, Johann Wolfgang (Francoforte sul Meno 1749-Weimar 1832) Il più grande poeta tedesco, scrittore e scienziato. Nacque a Francoforte sul Meno il 28 agosto 1749. Da suo padre, Johann Kaspar, agiato borghese, ereditò la serietà, la coscienziosità e l'amore per l'ordine sia morale che pratico; dalla madre, Katharina Elisabeth Textor, la socievolezza, la gaiezza e la fantasia. La sua infanzia fu serena, disciplinata e ricca di studio. Il padre gli fece studiare il disegno, la musica, l'equitazione, la scherma, il tedesco, le lingue antiche e moderne (il greco, il latino, l'ebraico, l'italiano, il francese e l'inglese). Questo periodo felice e spensierato si concluse quando, a quindici anni, Goethe si vide ingiustamente processato per truffa. La crisi morale che ne derivò portò il giovane a scrivere versi sarcastici e a distruggere parecchi manoscritti per manifestare la propria ribellione. Nel 1765 andò a Lipsia dove rimase per tre anni, frequentando i corsi di giurisprudenza all'università della città. Qui il giovane si inserì senza difficoltà nella frivola vita di società, così diversa dalla società conservatrice e patriarcale di Francoforte.
La produzione di questo periodo comprese opere convenzionali, formalmente virtuose, ma anche sinceri e dolorosi sfoghi, rivelatori dell'insoddisfazione di fondo che caratterizzò tutto il periodo lipsiese. Egli scrisse i Neue Lieder (Nuove Canzoni), il Buch Annette (Libro per Annette) e due commedie: Die Laune des Verliebten (I capricci dell'innamorato) e Die Mitschuldigen (I correi). Qui, tormentato dall'amore per Kätchen Schönkopf e deluso dal mondo accademico, Goethe si ammalò gravemente e nel 1768 decise di tornare a casa. Durante i due anni che rimase a Francoforte, grazie alla madre e all'amica Susanna von Klettenberg, egli aderì al pensiero e alle pratiche pietistiche che però abbandonò presto per crearsi un cristianesimo a uso privato. Nel 1770 si trasferì a Strasburgo, dove completò gli studi di giurisprudenza. Guarito e rinnovato nel fisico e nello spirito, manifestò in ogni campo la sua voglia di vivere: lunghe passeggiate a piedi e a cavallo, cordiali relazioni con tutti e calore nei rapporti umani. Il suo fascino conquistò molte donne, dalle figlie del suo maestro di ballo a Friederike Brion, figlia del parroco di Sesenheim, alla quale dedicò molte poesie. Fu allo stesso modo ammirato dagli amici, tra i quali Jung-Stilling, Wagner e Lenz. In questi anni egli conobbe Johann Gottfried Herder, che tanto influenzò la sua formazione, e imparò a vedere il mondo come un'immensa totalità in cui il fisico e lo spirituale sono indistinguibili. Nel 1771 si stabilì a Francoforte come avvocato. Frutto dei lunghi colloqui con Herder fu l'opera meditata e programmatica di questo periodo. Scrisse due saggi sull'architettura tedesca (Von deutscher Baukunst) e Zum Shakespeare-Tag (Per il compleanno di Shakespeare). Nell'apparente disordine dell'architettura gotica e dei drammi dello scrittore inglese, Goethe trovò quell'unità tipica del genio e della natura, entrambi fedeli a leggi proprie. Sempre di questo anno fu la prima stesura in prosa di Die Geschichte Gottfriedens von Berlichingen mit der eisernen Hand (Storia di Goffredo di Berlichingen dalla mano di ferro). Con la storia di questo cavaliere tedesco costretto a diventare ribelle e a schierarsi con i contadini contro l'Impero nella guerra del 1525, Johann Wolfgang compì una rottura con il teatro precedente e con la revisione compiuta nel 1773, che alleggerì notevolmente l'opera, Goethe ottenne il primo vero grande successo. Il Götz von Berlichingen fu il primo dramma tedesco moderno e aprì il filone del teatro storico-popolare. Durante il quinquennio iniziato a Strasburgo e conclusosi con la partenza per Weimar, la sua produzione lirica fu veramente frutto del miracolo, di una personalità intrisa di passione e di saggezza, di nostalgia di infinito e di attaccamento alla terra. Le opere spaziarono dall'ingenuità popolaresca di Rosellina della landa (Heindenröslein) alla grazia settecentesca di Piccole foglie, piccoli fiori (Kleine Blumen, Kleine Blätter). Goethe raggiunse una sbalorditiva padronanza della forma e diresse i suoi sforzi verso una totale spiritualizzazione della natura, risultato ottenuto splendidamente nel canto di Maometto (Mahomets Gesang). Scrisse anche alcune commedie e farse denotanti il gusto per il quadro pittoresco e la lingua parlata dal popolo (Il satiro, La fiera di Plundersweiler, e altre). Questo periodo geniale portò anche alla composizione delle scene del Faust, detto Urfaust, a indicare il nucleo più antico di quest'opera. L'Urfaust racchiude le parti poeticamente più alte, originali e potenti, i brani lirici più belli come le canzoni di Gretchen. Nel 1772 tornò a Francoforte. In questi anni strinse amicizia con Lavater, F. H. Jacobi e i fratelli Stolberg, nel 1774 si fidanzò con Lili Schönemann. In questo periodo pubblicò Prometeus, Satyros, Peter Brey, la satira Götter, Helden und Wieland (Dei, eroi e wieland), le poesie a Lili, i drammi Clavigo e in seguito Stella. In questo anno apparì Die Leiden des jungen Werthers (I dolori del giovane Werther). Il successo del romanzo derivò dall'immedesimazione della sua generazione nel protagonista e dal riconoscimento dei diritti del cuore contro le leggi dell'etica e della società. Il romanzo con la sua potente carica emotiva fu fondamentale per la comprensione della personalità di Goethe. Dopo la pubblicazione del Werther, per Goethe fu l'apoteosi ed divenne l'indiscusso capogruppo della nuova poesia dello Sturm und Drang. Mai come in questo momento fu così vicino alla felicità, anche in campo sentimentale. Nonostante tutto ciò, la prospettiva di una vita matrimoniale con Lili nel frivolo, ricco e convenzionale ambiente della sua famiglia gli sembrò una schiavitù per il suo spirito in continuo movimento. Nelle poesie a Lili Sul lago (Auf dem See) si poté già trovare il travaglio che accompagnò la nascita di una nuova personalità. Il 7 novembre 1775 Goethe venne chiamato a Weimar come precettore del duca Carlo Augusto, l'anno successivo venne nominato consigliere segreto di legazione. Gli anni che vanno dal 1776 al 1788 furono segnati dall'amicizia con Charlotte von Stein, donna che si impegnò a educarlo ai compiti che lo attendevano come precettore e poi come consigliere del duca. Charlotte von Stein dovette innanzi tutto trasformare Goethe in un uomo di mondo, poi ridurre il viziato idolo del momento in un uomo rispettoso delle regole di vita esistenti nel ristretto e selezionato ambiente in cui viveva la duchessa Anna Amalia. Questi insegnamenti di equilibrio, misura e autodominio, che furono la base della sua evoluzione, vennero ben accettati da Goethe pur costandogli sforzi e sacrifici. I primi dieci anni trascorsi a Weimar, caratterizzati da una certa povertà nella produzione poetica, indicarono proprio questa sua lenta trasformazione. In questi anni ci furono opere ancora improntate dalla sua poesia precedente, quali per esempio i canti di Mignon inclusi nel Meister, le due ballate Il pescatore (Der Fischer) e Il re degli elfi (Erlkönig) e lo stupendo Canto notturno del viandante (Wanderers Nachtlied) poesia nella quale l'anima del poeta lentamente si sostituisce al cuore capriccioso che aveva dominato la produzione precedente. La ricerca della verità ultima dell'anima dominò altre composizioni quali il Canto degli spiriti sopra le acque (Gesang der Geister über dem Wasser), i Limiti dell'umano (Grezen der Menscheit) e Il divino (Das Göttliche). In questo periodo (dal 1777 al 1785) Goethe scrisse anche il romanzo La missione teatrale di Guglielmo Meister (Wilhelm Meisters theatralische Sendung) e il dramma del 1779 Ifigenia in Tauride (Iphigenie auf Tauris). Questi anni lo videro impegnato su diversi fronti come consigliere ministeriale per gli affari militari, per la viabilità, per le miniere e la pubblica amministrazione. Fu anche sovrintendente ai musei e nel 1782 venne insignito del titolo nobiliare.
Questo periodo di radicali cambiamenti e senza dubbio negazione di se stesso, finì quando Goethe, nel 1786, all'insaputa di tutti, fuggì in Italia. In Italia trascorse due anni di piena felicità, nel duplice appagamento dei sensi e dello spirito, grazie all'amore e all'incanto della civiltà antica. Il paesaggio, l'arte e il carattere del popolo italiano incarnarono il suo ideale di fusione di spirito e sensi. Qui egli riuscì a dare la forma definitiva all'Ifigenia in Tauride, che scritta in prosa, trovò il suo compimento nel Blankvers o pentapodia giambica. Quest'opera venne giudicata il vangelo del moderno umanesimo. Questo dramma, come tutti i drammi di Goethe, fu una tragedia solo in potenza: Ifigenia salva il fratello dalla follia e Toante dall'ingiustizia, ma soprattutto, grazie alla propria forza morale, trionfa sul destino e mantiene la propria libertà. Un altro esempio di questo suo intendere il dramma, fu il Tasso, l'altra opera portata a termine in Italia, nel quale Goethe celebrò nel poeta italiano il proprio demone giovanile. Nel 1788 tornò a Weimar dove trovò una fredda accoglienza.La pubblicazione nel 1795 dell'Elegie romane (Römische Elegien), racconto del periodo italiano, suscitò indignazione, come anche la sua relazione con Christiane Vulpius, una modesta fioraia, che in seguitò sposò. Tutto ciò chiuse Goethe in una sorta di isolamento sociale e soprattutto spirituale. La consapevolezza di essere incompreso e la dolorosa coscienza della propria momentanea aridità poetica lo portarono a un disprezzo e a un rifiuto di tutto ciò che fosse lontano dal proprio modo di pensare. La crisi di questi anni fu gravissima, ma come già in passato, nel 1794, la comparsa e l'amicizia di un uomo quale Schiller, lo salvò da tale situazione. Nel 1795 pubblicò il grande romanzo il Noviziato di Guglielmo Meister (Wilhelm Meisters Lehrjahre). In questa stesura definitiva il protagonista non è né un eroe né un genio, ma un uomo comune con una grande disponibilità ad apprendere. Nel 1796 scrisse Epigrammi veneziani (Venezianische Epigramme), nel 1797 Doni ospitali (Xenien), epigrammi satirici scritti con Schiller, nel 1798 Ballate (Balladen) e Arminio e Dorotea (Hermann und Dorothea), poemetto che diede, in termini di popolarità, il massimo successo a Goethe, raccontando di un amore tra i dolori della guerra. Esso fu anche una notevole prestazione artistica con una felice applicazione dei canoni classici. Nel 1800 pubblicò I propilei (Die Propyläen), una rivista dedicata alle arti figurative; nel 1803 La figlia naturale (Die natürliche Tochter) e nel 1805 il saggio Winckelmann e il suo secolo (Winckelmann und sein Jahrhundert). Nel 1805 morì Schiller e Goethe, senza il suo unico amico, si trovò solo a sostenere la propria posizione davanti al dilagare della poesia romantica. Oramai sessantenne, sostenuto dalla saggezza propria della sua età e del suo genio, davanti alla realtà non poté fare altro che elevarsi su di essa con in atto di rinuncia. Nel 1808 uscirono il Faust. Erster Teil (Faust I parte) e il dramma Pandora. Fortunatamente la triste esistenza di Goethe in questo periodo venne illuminata dall'incontro con la diciottenne Minna Herzlieb, dalla quale egli si sentì particolarmente attratto. Nacquero così i sonetti, pubblicati poi nel 1815, dedicati a Minna ma soprattutto al riconoscimento della legge naturale che, all'incontro di un vecchio con la gioventù, fa seguire la rinuncia. L'anno successivo, 1809, uscirono Le affinità elettive (Die Wahlverwandschaften) dove il motivo della rinuncia venne affrontato non come una conquista del saggio, ma come una legge di vita. Qui la natura e la legge morale vengono viste come due elementi ugualmente necessari della vita. Questo fu il primo e unico dramma in cui la catastrofe non poté essere evitata. Dal 1809 al 1814 Goethe lavorò alla stesura e pubblicazione delle prime tre parti dell'autobiografia Dichtung und Wahrheit (Poesia e verità); la quarta parte uscirà solo nel 1833. Secondo Goethe ad alcune nature geniali era concessa, in vecchiaia, una rinnovata pubertà e così fu per lui nel 1814-1815 quando compì un viaggio lungo il Reno e il Meno, durante il quale si innamorò dell'intelligente e spiritosa Marianne von Willemer. Goethe espresse questa sua ritrovata vitalità nell'originale poesia Divano orientale-occidentale (West-östlicher Divan) (1819). Il protagonista Hafis rispecchiò la sua concezione della vita che, ignorando le passioni politiche del proprio tempo, si rifugiava nella sfera del privato, dei sentimenti quale amore e gioia e dell'accordo con la natura. Nel 1821 scrisse Wilhelm Meisters wanderjahre (Anni di pellegrinaggio di Guglielmo Meister) che più che un romanzo fu un insieme di riflessioni intercalate da racconti autonomi. Ma l'inesauribile vitalità dell'animo goethiano e la sua infinita capacità di sentire comparirono ancora nel 1823 con Marienbader Elegie ispirate dalla passione per la diciottenne Urlike von Lewetzov e dal suo rifiuto a sposarlo. La disperazione dell'Elegia venne mitigata più tardi dai due componimenti che l'affiancarono nella Trilogia della passione (Trilogie der Leidenschaft). Nel 1832 uscì Faust. Zweiter Teil (Faust II parte). Quest'opera, che occupò a momenti alterni gran parte della vita di Goethe, fu l'estrema conferma di quella fede che lo sorresse durante tutta la sua esistenza e di quel messaggio d'amore che invita alla partecipazione chiunque ne sia sensibile. Goethe morì il 22 marzo di quell'anno nella sua casa di Lipsia, mentre riposava in poltrona. Considerato uno del maggiori scrittori di lingua tedesca, preso a modello soprattutto dagli esponenti del realismo poetico di cui Goethe viene considerato l'anticipatore per aver posto al centro del suo mondo spirituale e della sua esperienza artistica l'uomo, sempre alla ricerca della verità e della pienezza dell'essere e pur mosso nell'animo da profonde inquietudini e contrasti, ha saputo classicamente risolverli in forme artistiche di profonda armonia. Da tutta la critica, contemporanea e posteriore, viene riconosciuta concordemente la vastità e la multilateralità della sua opera, che lo elegge a campione dell'autonomia individuale, sul retaggio di una grandiosa cultura classica, da lui compresa e rielaborata con opere che esaltano questa grandiosità.
goethìte, sf. Ossido basico di ferro, utilizzato per estrarre il ferro, che si presenta in masse concrezionate o avente struttura fibroso-raggiata.
goffàggine, sf. 1 Caratteristica di chi è goffo. ~ sgraziataggine. <> disinvoltura. 2 Azione goffa. ~ grossolanità. <> stile.
goffaménte, avv. In modo goffo.
Goffman, Erving (Mansville 1922-Filadelfia 1962) Sociologo canadese. Tra le opere Asylums. L'identità negata (1961).
gòffo, agg. 1 Detto di chi si muove in modo impacciato. ~ maldestro. <> disinvolto. 2 Sgraziato. ~ inelegante. <> raffinato.
agg. clumsy, awkward.
goffràre, v. tr. Realizzare in rilievo mediante pressione l'impronta di un disegno su carta, alluminio e simili.
goffratrìce, sf. Macchina per goffrare.
goffratùra, sf. Atto, effetto del goffrare.
Goffrédo di Bugliòne (Baisy, Brabante 1060 ca.-Gerusalemme 1100) o Goffredo IV di Boulogne. Duca della Bassa Lorena dal 1089, figlio di Eustachio, conte di Boulogne, e di Ida, figlia del duca della Bassa Lorena Goffredo il Barbuto. Ottenne il titolo di duca della Bassa Lorena dopo aver sostenuto Enrico IV contro papa Gregorio VII. Capeggiò la prima crociata. Nel 1099, conquistata Gerusalemme, rifiutò il titolo di re offerto dai baroni e assunse quello di difensore del Santo Sepolcro. Promulgò le ordinanze raccolte sotto il nome di Assise di Gerusalemme.
Goffrédo di Monmouth (Monmouth, Galles, ca. 1100-Saint Asaph, Galles 1155) Storico. Tra le opere Historia Regum Britanniae (1137).
Goggiam Regione (3.632.000 ab.) dell'Etiopia nordoccidentale. Capoluogo Debra Marcòs.
Gogh, Vincent Van => "Van Gogh, Vincent"
gógna, sf. 1 Collana di ferro che si stringeva intorno al collo dei condannati alla berlina. 2 Berlina. ~ ludibrio. 3 Vicolo.
gogo, sm. Locale notturno dove si bevono liquori.
Gogol', Nikolaj Vasilevic (Sorocincy 1809-Mosca 1852) Scrittore e commediografo russo. Nei racconti e nei romanzi, attingendo all'ambiente della natia Ucraina, rappresentò una realtà tormentata, a volte dominata da un romanticismo ricco di fantasia e da una luce deformante che la rende grottesca. È considerato il padre del realismo russo. Tra le opere principali, i racconti, Veglie alla fattoria presso Dikan'ka (1831-1832), Mirgorod (1835, contenente il famoso Taras Bul'ba), Arabeschi (1836), contenenti le novelle, Il ritratto, Il naso, Il cappotto, La prospettiva Nevskij. I Racconti di Pietroburgo, riuniti dai posteri, costituiscono l'amarissima denuncia della corruzione della società, della burocrazia e della vita opprimente della capitale con la sua umanità vinta e avvilita, da cui le uniche vie d'uscita sembrano essere la morte o la follia.
Gogra Fiume (1.080 km) del Nepal occidentale e dell'India settentrionale. Nasce dal lago Rakas, nel Tibet e confluisce nel fiume Gange.
Goiânia Città (1.038.000 ab.) del Brasile, capitale dello stato di Goi´s.
Goi´s Stato federato del Brasile (3.984.000 ab.), nella zona centroorientale del paese, comprendente l'alto bacino del fiume Tocantins. Le attività principali sono l'allevamento e la coltivazione di tabacco, caffè, zucchero e cotone. Nella parte meridionale dello Stato, la più popolata, è situato il distretto federale, sede della capitale Brasilia.
goidèli Denominazione degli irlandesi antichi secondo loro stessi.
goidèlico, agg. e sm. (pl. m.-ci) agg. Riferito ai godeli.
sm. Ramo del gruppo linguistico celtico insulare distinto dal ramo britannico.
Gòito Comune in provincia di Mantova (9.189 ab., CAP 46044, TEL. 0376).
Goitsolo, Juan (Barcellona 1931-) Scrittore spagnolo la cui opera è distinta da un primo periodo di impegno sociale e neorealista e un successivo orientamento verso lo sperimentalismo. Opere principali, Giochi di mano (1954), Lutto in paradiso (1955), La risacca (1962), L'isola (1964), Segni d'identità (1966), Don Julian (1970), Makbara (1979), Paesaggi dopo la battaglia (1981), Cronache saracene (1982).
Gök Nome di alcuni fiumi della Turchia. I principali sono: un tributario (250 km) del mar Mediterraneo e un affluente (201 km) del fiume Seyhan.
go-kart, sm. invar. Piccolo veicolo monoposto, munito di telaio e dei meccanismi essenziali per la marcia.
góla, sf. 1 Cavità interna del collo, formata dal retrobocca e dal tratto iniziale delle vie respiratorie (faringe, laringe, trachea superiore) e digerenti (esofago); attraverso essa, passano l'aria e gli alimenti. ~ gargarozzo, gorgia. 2 Incisione profonda del suolo, formata da pareti ripide e verticali, sul fondo della quale scorre un corso d'acqua. ~ canalone. 3 Uno dei sette vizi capitali o peccati mortali, che si esprime nel desiderio eccessivo e continuo di alimenti. ~ bramosia.4 Scanalatura.
sf. 1 throat. 2 (golosità) greed, gluttony. 3 (montana) ravine, gorge. 4 (fig., far gola) to tempt.
lat. gula.
Gòla, Emìlio (Milano 1825-1923) Pittore. Tra le opere Lavandaia (1885-1890, Venezia, Ca' Pesaro) e Valloncello di Mondonico (1900-ca. 1905, Milano, Galleria d'Arte Moderna).
Golan, altùre di Altopiano (1.176 km 2) della Siria sudoccidentale, a est del Giordano e del lago di Tiberiade. Durante la guerra dei Sei giorni (1967) fu occupato dagli israeliani che, nel 1981, ne hanno dichiarato l'annessione, nonostante il non riconoscimento da parte delle Nazioni Unite, degli Stati Uniti e della Siria. Centro principale è Al Qunaytirah.
Golasécca (civiltà) Civiltà della val Padana centrale risalente all'età del ferro (dall'VIII sec. a. C. alla romanizzazione). Numerosi resti di tale civiltà sono stati rinvenuti nella grande necropoli di Golasecca costituita da migliaia di tombe prevalentemente a incenerazione.
Golasécca (comune) Comune in provincia di Varese (2.531 ab., CAP 21010, TEL. 0331).
gold bullion standard, loc. s. m. invar. Sistema monetario in cui la moneta di carta può essere convertita in lingotti d'oro di un peso minimo e non in moneta aurea.
Gold Coast Città (208.000 ab.) dell'Australia, nella regione costiera affacciata all'oceano Pacifico.
gold exchange standard, loc. s. m. invar. Sistema monetario in cui la moneta di carta può essere convertita in valuta estera per le sole esigenze del commercio internazionale.
gold standard, loc. sost. m. invar. In economia è il sistema monetario nel quale le monete di carta sono liberamente convertibili in oro e viceversa. In tale sistema esiste la piena libertà di importazione, esportazione, coniazione e fusione dell'oro.
Gold exchange standard
Sistema monetario basato sulla possibilità di convertire monete in relazione a una moneta base, a parità aurea. Dal 1944 al 1971 la valuta base era il dollaro.
gold standard, o gold specie standard, loc. s. m. invar. Sistema monetario in cui la moneta di carta può essere sempre convertita oro e l'importazione e l'esportazione dell'oro sono libere.
Goldbach, Christian (Königsberg 1690-Mosca 1764) Matematico prussiano, vissuto in Russia. Studioso di teoria dei numeri, e di equazioni algebriche e differenziali. Insegnò presso l'Accademia imperiale.
Congettura di Goldbach
Nel 1742, Goldbach scrisse una lettera a Leonhard Euler in cui propose la seguente congettura: ogni numero dispari maggiore di 5 può essere scritto come somma di tre numeri primi. Euler, interessandosi al problema, rispose con una versione più forte della congettura: ogni numero pari maggiore di 2 può essere scritto nella somma di due numeri primi. La prima delle due è oggi conosciuta come congettura "debole" di Goldbach, la seconda come congettura "forte" di Goldbach. (L'enunciato della versione forte implica quello della congettura debole, poiché ogni numero dispari maggiore di 5 può essere ottenuto aggiungendo 3 ad ogni numero pari maggiore di 2). Si conviene che il termine congettura di Goldbach sia sinonimo di congettura forte di Goldbach. Entrambi i problemi sono rimasti irrisolti fino ad oggi. (2005).
Goldberg, Lea (Kovno, Lituania 1911-Gerusalemme 1970) Poetessa israeliana. Tra le opere Anelli di fumo (1935).
Golden Gate Tratto di mare degli USA, che collega la baia di San Francisco con l'oceano Pacifico.
Golden Throne Monte (7.193 m) del Kashmir, facente parte del gruppo del Karakoram.
Goldfinger Romanzo di I. Fleming (1959).
Golding, William (Saint-Colomb Minor, Cornovaglia 1911-Falmputh, Cornovaglia 1993) Romanziere inglese. Opera principale è Il signore delle mosche (1954), dove centro dell'opera è il male che è nel profondo dell'uomo. Altre opere Uomini nudi (1955), Caduta libera (1959), La piramide (1967), Il dio scorpione (1971), Riti di passaggio (1980), Calma di vento (1987), Fuoco sottocoperta (1990) e il postumo La parola doppia (1995). Premio Nobel per la letteratura nel 1983.
Goldmann, Lucien (Bucarest 1913-Parigi 1970) Critico letterario francese. Tra le opere Il dio nascosto (1955) e Per una sociologia del romanzo (1964).
Goldóni, Càrlo (Venezia 1707-Parigi 1793) Commediografo, scrisse in lingua e in dialetto veneziano. Figlio di un medico, studiò prima a Perugia, poi filosofia a Rimini presso i domenicani, ma di lì fuggì nel 1721 con una compagnia di comici fino a Chioggia, dove si trovava la madre e dove poi anche il padre si stabilì a esercitare la sua attività medica. Frequentò per breve tempo la facoltà di giurisprudenza a Pavia, ma fu espulso nel 1725 in seguito alla pubblicazione di un componimento satirico. Laureatosi in legge a Padova, dopo un breve periodo come coadiutore giudiziario alla cancelleria di Feltre (1729-1730), lasciò la carriera giuridica per il teatro, divenendo poeta di varie compagnie teatrali (dal 1734 al 1745 con Giuseppe Imer e dal 1748 con Gerolamo Medebac). L'improvvisa morte del padre (1731) lo costrinse a prendersi carico della famiglia. Seguendo a Genova la compagnia Imer, conobbe e sposò nel 1736 la genovese Nicoletta Conio, che rimase con lui per tutto il resto della vita. Nel 1743 compose la prima commedia interamente scritta, La donna di garbo. Nel 1744 fuggì da Venezia a causa dei debiti contratti dal fratello. Dopo aver tentato generi teatrali diversi, dal 1745 al 1748 esercitò la professione di avvocato a Pisa, continuando a produrre per il teatro le commedie Tonin bellagrazia, I due gemelli veneziani e Il servitore di due padroni. Nel 1748 abbandonò la professione legale e tornò a Venezia come scrittore stabile per la compagnia Medebac. Tra il 1748 e il 1753, con una fitta serie di commedie (L'uomo prudente, La vedova scaltra, La putta onorata, Il cavaliere e la dama, La buona moglie, La famiglia dell'antiquario, Il teatro comico, La bottega del caffè, Il bugiardo, La Pamela, Il giocatore, La dama prudente, L'avventuriero onorato, I pettegolezzi delle donne, Il Molière, L'amante militare, Il feudatario, La serva amorosa, La locandiera, Le donne curiose), si distaccò dai modelli della commedia dell'arte e attuò la riforma del teatro comico italiano. Si trattava di restituire dignità letteraria al teatro comico dopo l'esperienza della commedia dell'arte, basata sull'improvvisazione e sul ricorso alle maschere, con una proposta di maggior aderenza alla realtà sociale contemporanea sorretta dall'adozione di un linguaggio vivo e immediato, al quale ben si prestava il dialetto. Dal 1753, a seguito di dissidi intervenuti con il Medebac, Goldoni iniziò a scrivere per il teatro San Luca, tentando nuove strade. Tra i lavori di questo periodo, si ricordano la Trilogia persiana (La sposa persiana, Ircana in Julfa, Ircana in Ispaan), La cameriera brillante, Il filosofo inglese, Terenzio, Torquato Tasso, Le massere, I malcontenti, La villeggiatura, Il medico olandese, Le morbinose, I morbinosi, Il campiello (1756). Negli anni dal 1760 al 1762 produsse alcuni dei suoi massimi risultati artistici con Gl'innamorati, I rusteghi, Un curioso accidente, La donna di maneggio, La casa nova, La buona madre, La trilogia della villeggiatura (Le smanie della villeggiatura, Le avventure della villeggiatura, Il ritorno dalla villeggiatura), Sior Todero brontolon, Le baruffe chiozzotte. Nel 1762 si trasferì a Parigi dove diresse la Comédie Italienne. Al periodo parigino appartengono la Trilogia di Zelinda e Lindoro, Gli amanti timidi, Chi la fa l'aspetta, e, in francese, Il burbero benefico e L'avaro fastoso. In quegli anni, Goldoni insegnò l'italiano alla famiglia del re a Versailles. Scrisse in francese anche i suoi Mémoires (1784-1787) dedicati al re Luigi XVI, autobiografia in cui ripercorre il suo rapporto con il teatro, analizzando gli aspetti di rinnovamento che egli seppe introdurre. La rivoluzione sconvolse gli ultimi anni della sua vita. Goldoni morì in miseria il 6 febbraio 1793, due settimane dopo l'esecuzione del re, dopo aver perso la pensione che gli era stata assegnata nel 1769. Il suo teatro aveva in un certo senso anticipato la storia con il ruolo centrale e prevalentemente positivo assegnato alla borghesia e al mondo popolare.
Goldóni, Lùca (Parma 1928-) Giornalista e scrittore. Tra le opere Non ho parole (1978), Vai tranquillo (1987), Sempre meglio che lavorare (1989), Vip e vipere (1994), Storia dell'Italia da Mike Bongiorno in poi (1996).
goldoniàno, agg. 1 Relativo a Goldoni. 2 Simile all'opera o all'arte di Goldoni.
Goldsmith, Oliver (Pallasmore 1728-Londra 1774) Scrittore inglese di origine irlandese. Autore di poesie e di commedie umoristiche nelle quali rappresenta con stile e garbato umorismo la società dell'epoca. Tra le sue opere, Il cittadino del mondo (1762), L'uomo di buona indole (1768), Il villaggio abbandonato (1770), il romanzo Il vicario di Wakefield (1766).
Goldwin Pictures Corporation Casa di produzione e distribuzione cinematografica americana che si unì nel 1924 con la Louis B. Mayer Production Company dando vita alla Metro Goldwin Mayer.
goleada, sf. Grande numero di goal realizzati in una partita di calcio.
goleador, sm. invar. Nel calcio, calciatore attaccante che segna molti goal. ~ cannoniere.
deriv. da gol.
Golem, Il Romanzo di G. Meyrink (1915). Il titolo indica un automa di creta, animato dalla volontà altrui per seminare terrore e distruzione tra gli uomini. Si tratta di un personaggio fantastico, che compare nella storia narrata del libro di di Meyrink, nella quale si agitano anche magie, spettri e visioni oniriche o apocalittiche, in parte ispirate ad antiche leggende praghesi. Il racconto inizia nel duomo di Praga, quando un uomo scambia per errore il proprio cappello con quello di Athanasius Pernath, intagliatore di pietre preziose, e viene trascinato a rivivere come in sogno le esperienze del ghetto di Praga. È l'opera più nota di Meyrink.
Golem, Il
Dramma di H. Leivick (1921).
golèna, sf. Terreno compreso entro gli argini dei fiumi.
golétta, sf. 1 Piccolo colletto bianco fissato al giro del collo. 2 Nelle antiche armature, gorgiera. 3 Taglio di carne della parte anteriore del collo. 4 Veliero con bompresso e due alberi.
dimin. di gola; nel significato di veliero, franc. goélette.
Golétta, ghiacciàio di Ghiacciaio della Val d'Aosta, all'inizio della val di Rhêmes.
gòlf, sm. invar. 1 Gioco consistente nell'inviare una pallina in buche sistemate in un percorso naturale. 2 Giacca di maglia di lana. ~ giacchino, pullover.
sm. 1 (gioco) golf. 2 (campo da golf) golf course. 3 (maglia di lana) pullover, jersey. 4 (maglione) sweater. 5 (maglione aperto) cardigan.
• Sport di origine olandese, il golf viene praticato all'aria aperta su campi appositamente attrezzati; il giocatore deve inviare in apposite buche una palla di gomma dura, usando delle mazze di legno o di metallo, alla cui estremità si trova un terminale di forma diversa a seconda della distanza e delle caratteristiche del terreno. Il percorso (tutte le buche, solitamente diciotto) si sviluppa su un totale di sei chilometri circa; ogni giocatore deve cercare di arrivare alla fine con il minor numero di colpi possibile. Ha avuto grande diffusione soprattutto nell'area anglosassone.
golfàre, sm. Chiavarda che ha un'estremità a vite, con dado, e l'altra a occhio, spesso con anello.
Golferènzo Comune in provincia di Pavia (268 ab., CAP 27047, TEL. 0385).
golfìsta, sm. Chi gioca a golf.
Golfito Città del Costa Rica meridionale, sull'oceano Pacifico, che si affaccia sul golfo della penisola di Osa.
gólfo, sm. 1 Seno di mare con grande apertura e seni minori, baie e simili. ~ insenatura. 2 In un teatro spazio riservato a suonatori.
sm. gulf.
greco tardo kòlphos seno.
Gólfo Arànci Comune in provincia di Sassari (1.942 ab., CAP 07020, TEL. 0789).
Golfo del Messico Film d'avventura, americano (1950). Regia di Michael Curtiz. Interpreti: John Garfield, Patricia Neal, Phyllis Traxter. Titolo originale: The Breaking Point
Gólfo, corrènte dél Corrente marina calda. Segnalata da Ponce de León fin dal 1513, la corrente del Golfo si trova nell'Atlantico settentrionale, ha inizio tra la Florida e Cuba e si dirige verso nord-est. Venne studiata da Franklin alla fine del XVIII sec., quindi da Maury ma, in particolare, tra il 1885 e il 1889, dall'americano Pillsbury. Il colore bluastro delle sue acque calde si distingue dal colore verde delle acque che bagnano il continente. La corrente è formata dall'incontro di due correnti: quella della Florida, che parte dal golfo del Messico e quella proveniente dalle Grandi Antille. Ha una portata di circa settantaquattro milioni di m3/s, è caratterizzata da un'elevata salinità, è larga circa 300 miglia e la sua temperatura raggiunge i 30 °C. L'incontro tra l'acqua calda della corrente e le acque fredde del Labrador provoca grandi stragi di plancton, richiamando così numerosi pesci: si localizza così al largo di Terranova una delle zone più pescose del mondo. Attraversato l'Atlantico la corrente raggiunge l'Europa all'altezza delle coste francesi; qui la corrente si divide in due: una forma la corrente delle Canarie, l'altra entra nel golfo di Guascogna e ne esce presso l'Irlanda ricongiungendosi con il ramo principale, per dirigersi a nord verso la Groenlandia. La corrente del Golfo ha molta importanza per i porti del Nordeuropa, perché le sue acque tiepide tengono libere dal ghiaccio, anche d'inverno, le coste settentrionali e determinano un clima molto più clemente sull'Europa occidentale, rispetto alle regioni dell'America che si trovano alla stessa latitudine.
Gòlfo, guèrra dél Conflitto militare fra una forza multinazionala guidata dali Stati Uniti e l'Iraq per la liberazione del Kuwait, occupato dagli iracheni nell'agosto 1990. Gli scontri iniziarono il 17 gennaio 1991 e dopo sei settimane di combattimenti il Kuwait venne liberato, dopo che la forza multinazionale era entrata ampiamente nel territorio iracheno e che Bagdad aveva subito pesanti bombardamenti.
Gòlgi, Camìllo (Corteno 1844-Pavia 1926) Biologo, medico, istologo e patologo, rettore dell'università di Pavia, compì studi sulla malaria, sulla struttura cellulare e sulle cellule del sistema nervoso. Fu autore di alcuni saggi, tra i quali Studi sulla fine anatomia degli organi centrali del sistema nervoso (1874), grazie al quale conseguì il premio Nobel nel 1906 per la medicina.
Apparato di Golgi
Sistema di cavità appiattite del citoplasma cellulare, formate da membrane parallele situate vicino al nucleo, nel quale sono immagazzinati i prodotti secreti dalla cellula (proteine, polisaccaridi, lisosomi), emessi in seguito da vescicole che si staccano e raggiungono la membrana cellulare. La loro forma varia tra vertebrati e invertebrati: nei primi costituisce un singolo complesso, di ragguardevoli dimensioni, mentre nei secondi è invece frazionato in elementi separati (dittiosomi).
Cellule di Golgi
Cellule nervose multipolari, con terminazioni assiali.
Golgotha, o Gòlgota Nome di un'altura al di fuori delle mura di Gerusalemme sulla quale, secondo i Vangeli e la comunità cristiana, fu crocifisso Gesù. ~ Calvario.
Golìa o Goliat, personaggio biblico, gigante filisteo. Venne assassinato da Davide con un colpo di fionda durante la guerra tra i filistei e Saul.
goliardìa, sf. Insieme dei goliardi.
goliardicaménte, avv. In modo goliardico.
goliàrdico, agg. (pl. m.-ci) Relativo alla goliardia.
goliàrdo, sm. Termine con il quale venivano indicati gli ecclesiastici e i monaci che, nel medioevo, abbandonato lo stato religioso, andavano di università in università richiamati per lo più dalla fama di qualche famoso maestro. Conducevano vita itinerante, per questo motivo erano anche chiamati clerici vagantes. Diedero vita a un genere poetico, per lo più in lingua latina, ritmata sugli inni sacri, con temi di ispirazione profana quali il vino, le donne, il gioco, con toni satirici e prettamente anticlericali. La maestria tecnica di questi lavori dimostrano l'elevata acculturazione degli autori. La raccolta più completa dei canti goliardici è quella dei Carmina burana.
Studente universitario. La tradizione vuole che gli anni dell'università rappresentino un periodo di vita allegra e spensierata. ~ gaudente, buontempone.
golìno, sm. Colpo inferto con l'inforcatura della mano tra pollice e indice alla gola dell'avversario.
gollìsmo, sm. Tendenza politica che si ispira alle teorie del generale francese C. De Gaulle.
gollìsta, agg. e sm. agg. Proprio di De Gaulle.
sm. Fautore del gollismo.
Gollwitzer, Helmut (Pappenheim 1908-1993) Teologo protestante tedesco. Tra le sue opere Sul senso della vita (1970) e Regno di Dio e socialismo: la critica di K. Barth (1972).
golosaménte, avv. Con voracità.
golosità, sf. 1 Caratteristica di chi è goloso. ~ golosaggine, gola. 2 Cosa ghiotta. ~ leccornia. 3 Desiderio, brama. ~ avidità.
golóso, agg. e sm. agg. 1 Che ha il vizio di gola. 2 Avido. ~ ghiotto. <> parco. 3 Desideroso, bramoso. ~ voglioso. 4 Prelibato, appetitoso. ~ stuzzicante. <> disgustoso.
sm. Persona golosa. ~ ghiottone.
agg. greedy. sm. glutton.
lat. gulosus.
gólpe, sf. Carbone.
golpe, sm. invar.
Colpo di stato. ~ putsch.
sf. coup d'état.
golpìsta, agg. e sm. agg. Relativo al golpe.
sm. Fautore di un golpe.
sm. coup-man.
golpìstico, agg. (pl. m.-ci) Relativo a un golpe.
Goltzius, Hendrick (Mühlbracht 1558-Haarlem 1617) Incisore e pittore olandese. Tra le opere Portastendardo (1587, Monaco, Alte Pinakothek).
gomarìsmo, sm. Dottrina del teologo belga Gomar.
Gómbito Comune in provincia di Cremona (577 ab., CAP 26020, TEL. 0374).
Gombrich, Ernst (Vienna 1909-) Critico d'arte. Tra le opere Storia dell'arte (1950) e Arte e illusione (1960).
Gombrowicz, Witold (Maloszyce 1904-Vence, Nizza 1969) Romanziere polacco. Tra le opere Ferdydurke (1938) e Pornografia (1960).
Gomel Città (500.000 ab.) della Bielorussia, capoluogo della provincia omonima.
gómena, sf. Cavo di canapa formato da tre corde intrecciate, usato per la fonda delle ancore.
venez. gomena, dall'arabo ghumal fune.
Gomera Isola (28.000 ab.) della Spagna, nell'arcipelago delle Canarie, di origine vulcanica. Capoluogo San Sebastian.
Gómez de la Serna, Ramón (Madrid 1888-Buenos Aires 1963) Scrittore spagnolo protagonista dell'avanguardia letteraria, direttore della rivista Prometeo. Eccentrico e prolifico nei temi più disparati, fu autore delle Greguerías, aforismi umoristici che sono anche alla base dei suoi romanzi. Tra le opere narrative, La vedova bianca e nera (1918), Il cubismo e tutti gli ismi (1920), Il dottore inverosimile (1921), Il novellista (1926), Il torero Caracho (1927), Il padrone dell'atomo (1928), La donna d'ambra (1929), L'uomo perduto (1946).
Gómez, Juan Vicente (San Antonio de T´chira 1864-Maracay 1935) Politico venezuelano. Impadronitosi del potere nel 1908 con un colpo di stato militare, divenne presidente e dittatore del Venezuela. Fu rieletto presidente tre volte (1910-1914, 1922-1929 e 1931-1935).
gomitàta, sf. Colpo di gomito.
sf. nudge.
gomitièra, sf. Nello scherma di sciabola e nell'hockey, parte dell'equipaggiamento imbottito fissato al gomito per proteggerlo.
gómito, sm. 1 Parte che unisce il braccio all'avambraccio. • alzare il gomito, bere eccessivamente. 2 Parte della manica che copre il gomito. • mise delle toppe sui gomiti logori della giacca. 3 Elemento di struttura angolata. ~ svolta.
sm. 1 elbow. 2 (stradale) sharp bend. 3 (gomito a gomito) side by side.
lat. cubitus.
gomìtolo, sm. 1 Palla formata da filo. 2 Intreccio. ~ groviglio.
sm. ball.
gómma, sf. 1 Liquido denso e vischioso generato dalla metamorfosi di alcuni tessuti di certe piante. ~ lattice. 2 Nome generico di sostanze naturali e sintetiche con proprietà collanti o elastiche, usate in molti settori dell'industria. 3 Pezzetto di gomma per cancellare. 4 Pneumatico di un veicolo. ~ copertone. 4 Cicca. ~ chewing gum.
sf. 1 (per cancellare) eraser, rubber. 2 (pneumatico) tyre. 3 (colla) gum. 4 (da masticare) chewing gum.
lat. tardo gumma, dal greco kòmmi.
• La gomma naturale è il prodotto di secrezione di varie piante. È una materia prima ottenuta per coagulazione del lattice che sgorga da incisioni praticate sulle cortecce di piante di famiglie diverse. Oltre alla gomma estratta dal lattice dell'Hevea brasiliensis, detta anche caucciù, esistono altri tipi di gomme, come la gomma adragante, secreta dai rami e dal tronco dell'Astragalus, e la gomma arabica, ottenuta dai rami e dal tronco di varie acacie. Il lattice viene versato in vasche e, con speciali additivi, sottoposto al processo della coagulazione. Il coagulo viene lavato e stirato in fogli che sono poi sottoposti ad affumicazione. La gomma così ottenuta è tuttavia ancora soggetta alle variazioni termiche; infatti temperature inferiori ai 10 °C la rendono rigida e fragile, mentre sopra ai 50 °C acquista un'eccessiva plasticità. Il processo che consente di rimediare a tali caratteristiche negative è la vulcanizzazione. Questo trattamento prevede che alla cosiddetta mescola (impasto ottenuto per frantumazione meccanica e riscaldamento della gomma grezza) vengano aggiunti additivi (principalmente zolfo) i quali, sottoponendo poi l'impasto a temperature elevate, conferiscono alla gomma grande elasticità, eliminandone le caratteristiche plastiche e rendendola termostabile anche alle basse temperature.
Gomma sintetica
Sostanza ottenuta chimicamente (nel 1923 dai russi Maksimov e Ostro-Nisleskj), con proprietà simili a quelle della gomma naturale. Oltre che dalla polimerizzazione dell'isoprene, che fornisce un prodotto praticamente identico al caucciù, la gomma sintetica viene prodotta per sintesi chimica di altre sostanze, dalle quali si ottengono il neoprene, la gomma butilica e altre gomme speciali.
gommagùtta, sf. Gommoresina di alcune garcinie.
gommàio, sm. Gommista.
gommalàcca, sf. Resina ottenuta da certi alberi asiatici.
gommapiùma, sf. Prodotto di sintesi spugnoso a pori finissimi, leggero ed elastico, usato per materassi, cuscini e simili.
sf. foam rubber.
da gomma + piuma.
gommàre, v. tr. 1 Spalmare di gomma. 2 Munire di pneumatici.
gommàto, agg. Munito di pneumatici.
gommatùra, sf. 1 Atto, effetto del gommare. 2 Complesso di gomme di cui è formato un autoveicolo.
Gomme, Le Romanzo di A. Robbe-Grillet (1953).
gommìfero, agg. Che produce gomma.
gommifìcio, sm. Stabilimento in cui si lavora la gomma.
gommìna, sf. Sostanza gelatinosa che si mette sui capelli per fissarne la pettinatura. ~ fissatore.
gommìno, sm. Oggetto di gomma di piccole dimensioni, specialmente per la chiusura ermetica di bottiglie.
gommìsta, sm. Chi vende, ripara o monta pneumatici.
gommóne, sm. Grosso battello pneumatico, di solito fornito di motore fuoribordo.
sm. rubber dinghy.
deriv. da gomma.
gommorèsina, sf. Miscuglio di gomma e resine, prodotto dall'essudazione di certe piante, impiegato nelle preparazioni farmaceutiche e in profumeria.
gommósi, sf. Malattia delle piante in cui le cellule corticali degenerano trasformandosi in un ammasso mucillaginoso che cola e trasuda da ferite superficiali.
gommosità, sf. Proprietà di chi è gommoso.
gommóso, agg. Che ha, produce o è simile alla gomma.
agg. rubbery.
Gomòrra => "Sodoma"
Gompers, Samuel (Londra 1850-San Antonio 1924) Sindacalista statunitense. Nel 1886 fondò la AFL, American Federation of Labor.
Gomperz, Theodor (Brno 1832-Baden, Vienna 1912) Filologo. Tra le opere Pensatori greci (1883-1909).
Gomulka, Wladislaw (Krosno 1905-Varsavia 1982) Uomo politico polacco. Imprigionato per la sua attività nel Partito comunista, dal 1942 partecipò alla resistenza e nel 1943 ricoprì la carica di segretario del Partito comunista polacco e varie cariche governative. Accusato di deviazionismo per la sua politica di autonomia dall'Urss, fu destituito ed espulso dal partito nel 1948 e arrestato nel 1951. Riabilitato nel 1956, assunse la direzione del partito e del governo fino ai moti di Danzica del 1970, in seguito ai quali fu sostituito da E. Gierek.
gònade, sf. Denominazione generica delle ghiandole, maschili e femminili, produttrici dei gameti e degli ormoni sessuali. L'ovario è la ghiandola femminile, addetta alla produzione delle uova, mentre quella maschile è il testicolo che produce spermatozoi. ~ testicolo, ovaia.
gonadotropìna, sf. Gruppo di ormoni prodotti dall'ipofisi che, nei Mammiferi, controllano l'attività delle gonadi maschili e femminili. L'ormone follicolostimolante (FSH) che stimola nel maschio la spermatogenesi testicolare e nella femmina la crescita dei follicoli di Graaf; la prolattina (LTH) che facilita la secrezione lattea e la formazione di progesterone; l'ormone luteinizzante (LH) che favorisce nel maschio la sopravvivenza e il trasporto degli spermatozoi, mentre nelle femmine la formazione del corpo luteo.
Gonadotropina corionica (HCG)
Particolare gonadotropina prodotta dalla placenta, la cui presenza nelle urine viene rilevata dai test per la diagnosi della gravidanza.
gonadòtropo, agg. In fisiologia indica ciò che opera sullo sviluppo e sulla funzione degli organi sessuali sia maschili che femminili.
Ormone gonadotropo
Ormone prodotto dall'ipofisi che agisce sullo sviluppo e sulla funzione degli organi genitali di entrambi i sessi.
gonalgìa, sf. Dolore acuto localizzato al ginocchio.
Gonàrs Comune in provincia di Udine (4.570 ab., CAP 33050, TEL. 0432).
Gonâve Isola (10.000 ab.) di Haiti, nel golfo di Gonaïves.
Gonçalves, Nuño (not. 1450-1467) Pittore portoghese. Tra le opere Polittico di San Vincenzo (ca. 1460, Lisbona, Museo Nacional de Arte Antiga).
Goncarov, Ivan Aleksandrovic (Simbirsk 1812-San Pietroburgo 1891) Romanziere russo. Tra le opere Una storia comune (1847) e Oblomov (1859).
Goncarova, Natalja (Ladzymo 1881-Parigi 1962) Pittrice russa. Tra le opere Il ciclista (1912-1913, San Pietroburgo, Museo Russo) e Composizione (ca. 1913, Parigi, Musée National d'Art Moderne).
Goncourt, Edmond Huot de e Jules Huot de (Nancy 1822-Champrosay 1896) (Parigi 1830-Auteuil 1870) Scrittori francesi, fratelli. Seguaci del naturalismo, furono autori, in collaborazione, di opere narrative e storiche con uno stile di tipo impressionista (écriture artiste). Opere principali, Storia della società francese durante la Rivoluzione e sotto il Direttorio (1854-1855), L'arte del XVIII secolo (1859-1875), Renata Mauperin (1864), Germinia Lacerteux (1865). Dopo la morte del fratello, Edmond riprese la stesura del Diario, pubblicato a Monaco nel 1956 (ventidue volumi).
Premio Goncourt
Prestigioso premio letterario conferito annualmente, in Francia, dall'Accademia Goncourt, fondata da Edmond nel 1896.
Gonda Città (71.000 ab.) dell'India, nell'Uttar Pradesh. Capoluogo del distretto omonimo.
Gondàr Città (69.000 ab.) dell'Etiopia, capoluogo della regione omonima.
góndola, sf. 1 Barca da trasporto lunga piatta e sottile tipica della laguna veneta. 2 Membratura di un aereo ben carenato per trasportare qualche dispositivo.
sf. gondola.
• Caratteristica della città di Venezia, ha fondo piatto, è lunga circa 11 m, larga circa 1,70 m, con un peso di circa 6,5 q ed è caratterizzata dalla singolare struttura costituita dalla dissimetria dello scafo rispetto al piano di trasporto delle persone. La sua forma attuale è stata definita verso la metà dell'Ottocento, dopo varie modificazioni susseguitesi nel corso di circa otto secoli. Il Senato di Venezia, nel Seicento, per frenare l'eccessivo lusso delle decorazioni delle gondole, stabilì che esse dovessero essere di colore nero e avere solo pochi ornamenti. Solitamente condotta da un solo rematore, la gondola può avere però fino a quattro vogatori.
gondolière, sm. Chi rema la gondola.
sm. gondolier.
Gondwana Nome attribuito dal geologo E. Suess alla massa continentale meridionale che, alla fine dell'era paleozoica, si separò dalla Laurasia a seguito della frattura del supercontinente Pangea. Il Gondwana comprendeva in un unico blocco l'Antartide, l'America meridionale, l'Africa, il Madagascar, l'Australia e il subcontinente indiano. Nell'era mesozoica, tra la fine del Triassico e l'inizio del Giurassico, anche questa massa cominciò a frazionarsi. Dapprima si separarono l'India, che iniziò la propria deriva verso la Laurasia, e il blocco costituito da Antartide e Australia. Poi, mentre il continente australiano si staccava dall'antartico, iniziò il movimento di frattura tra l'Africa e l'America meridionale, che diede origine all'oceano Atlantico. Le singole masse, che continuano ancora ad andare alla deriva, hanno assunto la posizione attuale verso la fine del Terziario.
gonfalóne, sm. 1 Bandiera delle antiche milizie. ~ stendardo, vessillo. 2 Insegna degli antichi comuni. 3 Simbolo.
sm. banner.
franc. antico gonfalon.
gonfalonière, sm. 1 Chi porta il gonfalone ~ alfiere. 2 Magistrato dei comuni medioevali.
gonfiàbile, agg. Che si può gonfiare.
gonfiàggine, sf. Boria ridicola.
gonfiàggio, sm. 1 Atto del gonfiare. 2 Esagerazione dell'importanza di qualcosa.
gonfiaménto, sm. Esagerazione dei meriti di qualcosa o della realtà di qualcosa.
gonfiàre, v. v. tr. 1 Dilatare con fiato. ~ ingrossare. <> svuotare. • non riusciva neanche a gonfiare il pallone, per la stanchezza. 2 Aumentare il volume. ~ ingrandire. <> ridurre. 3 Far apparire qualcosa più importante di quello che è. ~ esagerare. • aveva gonfiato quel fatto, per trarne vantaggio personale.
v. rifl. 1 Diventare gonfio aumentando di volume. 2 Montarsi la testa. ~ insuperbire. <> abbattersi. • si gonfiava tutte le volte che gli facevano i complimenti.
v. tr. 1 to inflate, to blow up. 2 (pneumatico) to pump up. 3 (dilatare) to swell. 4 (fig., una notizia, un fatto) to exaggerate. v. rifl. to swell.
lat. conflare, comp. da con-+ flare.
gonfiàto, agg. 1 Ingrossato. 2 Allargato. 3 Esaltato.
gonfiatùra, sf. 1 Atto, effetto del gonfiare. ~ enfiatura. <> riduzione. 2 Esagerazione. ~ eccesso. <> smontatura. 3 Adulazione.
gonfìdio, sm. Fungo (noto anche come chiodello, Gomphidius glutinosus) della famiglia delle Gonfidiacee e della classe dei Basidiomiceti. Commestibile dopo aver tolto l'involucro vischioso.
gonfiézza, sf. 1 Condizione o stato di ciò che è gonfio. ~ gonfiore. 2 Ampollosità, enfasi. ~ ridondanza. <> sobrietà.
gónfio, agg. 1 Gonfiato. ~ turgido. <> floscio. 2 Pieno. 3 Ridondante. ~ pomposo. <> semplice. 4 Borioso. ~ spocchioso. <> modesto.
agg. 1 swollen. 2 (stomaco) bloated. 3 (d'aria) inflated. 4 (vela) full.
deriv. da gonfiare.
gonfióne, sm. 1 Vanitoso ed esibizionista. ~ borioso. 2 Persona grassa, flaccida.
gonfióre, sm. 1 Tumefazione. ~ turgore. 2 Malattia di alcuni formaggi a pasta dura dovuta a una fermentazione anomala.
sm. swelling.
deriv. da gonfiare.
gòng, sm. invar. Strumento a percussione originario dell'Asia orientale.
Gongga Shan Monte (7.590 m) della Cina, nella catena dei monti Tahsueh.
Gongola Fiume (530 km) della Nigeria. Nasce dall'Altopiano di Jos e confluisce nel fiume Benue.
gongolànte, agg. Esultante, raggiante. ~ radioso. <> avvilito.
gongolàre, v. intr. Manifestare visibilmente un sentimento intimo di contentezza. ~ gioire. <> rattristarsi.
v. intr. to look pleased with oneself.
Góngora y Argote, Luis de (Cordova 1561-1627) Poeta spagnolo, maggior rappresentante del barocco spagnolo.
Ebbe un vastissimo seguito in Spagna nel XVII sec., diede il nome a una scuola letteraria (il gongorismo) caratterizzata dall'uso di parole colte e neologismi, dall'applicazione di figure retoriche, da allusioni mitologiche e da metafore insolite.
Il suo capolavoro è la raccolta poetica Solitudini (1613); altre opere, Favola di Polifemo e Galatea (1612), Panegirico al duca di Lerma (1616).
gongorìsmo, sm. Stile letterario prezioso e barocco, tipico del poeta spagnolo L. de Argote y Gongòra.
Gòni Comune in provincia di Cagliari (591 ab., CAP 09040, TEL. 070).
goni(o)- Primo elemento di parole composte tratto da un termine greco che significa "angolo".
gonìdio, sm. Alga verde o verde-azzurra che vive nel tallo dei licheni in simbiosi con il fungo dalle cui ife è costituita la trama del tallo.
goniògrafo, sm. Strumento destinato a tracciare direttamente gli angoli.
goniometrìa, sf. Misurazione degli angoli.
da gonio-+ metria.
goniomètrico, agg. Relativo alla goniometria.
goniòmetro, sm. Strumento per misurare gli angoli.
gonion, sm. invar. Punto della faccia collocato nel luogo della mandibola in cui si incontrano il ramo posteriore del ramo ascendente e ill ramo inferiore del ramo orizzontale.
Goniotricàli Ordine di Alghe Rodoficee che presentano un tallo filamentoso avvolto in un involucro gelatinoso e privo di cellule corticali.
gònna, sf. 1 Indumento femminile che copre la parte inferiore del corpo, dalla vita in giù. ~ sottana. 2 Protezione montata lateralmente alle ruote di un camion per evitare in caso di pioggia, la formazione di una scia.
sf. 1 skirt. 2 (gonna-pantalone) divided skirt, pl. culottes.
lat. tardo gunna.
gonnèlla, sf. 1 Gonna. 2 Donna.
dimin. di gonna.
gonnellìno, sm. Gonna corta tipica del costume maschile tradizionale in Scozia.
Gonnèsa Comune in provincia di Cagliari (5.458 ab., CAP 09010, TEL. 0781).
Gonnoscodìna Comune in provincia di Oristano (550 ab., CAP 09090, TEL. 0783).
Gonnosfanàdiga Comune in provincia di Cagliari (7.320 ab., CAP 09035, TEL. 070).
Gonnosnò Comune in provincia di Oristano (1.006 ab., CAP 09090, TEL. 0783).
Gonnostramàtza Comune in provincia di Oristano (973 ab., CAP 09093, TEL. 0783).
gonocìta, sm. (pl.-i) Cellula germinale delle gonadi.
gonocòcco, sm. (pl.-chi) Nome comune della Neisseria gonorrhoeae, un batterio della famiglia delle Neisseriacee, agente eziologico della blenorragia.
gonocorìsmo, sm. Attributo di un individuo consistente nella capacità da parte dello stesso di produrre un tipo solo di gameti, o maschili o femminili.
gonorrèa, sf. Malattia venerea causata dal gonococco di Neisser la cui trasmissione avviene per via sessuale. ~ blenorragia.
Gonzàga (comune) Comune in provincia di Mantova (7.501 ab., CAP 46023, TEL. 0376).
Gonzàga (famiglia) Nobile famiglia proveniente dal paese omonimo, situato nel mantovano. A partire dal XII sec. si stabilì a Mantova, acquistando importanza economica e politica sempre maggiore. La signoria su Mantova ebbe origine con Luigi (1278-1360) che rovesciò la dinastia di Passerino Bonacolsi, ottenendo la nomina a capitano generale della città. Gli succedettero, con lo stesso titolo, Guido, Ludovico e Francesco I, che riconobbero la supremazia dei Visconti. Gianfrancesco (1407-1444) ottenuto il titolo di marchese di Mantova nel 1432, mantenne un atteggiamento politico di equilibrio fra Milano e Venezia. Il successore, Ludovico III (1414-1478) si riavvicinò alla corte pontificia nella dieta di Mantova (1459). Il prestigio della famiglia e la potenza dello stato aumentarono con Francesco II (1484-1519) che sposò Isabella d'Este, facendo del suo marchesato un centro culturale vivissimo e di grande importanza. Federico II (1519-1540) schieratosi dalla parte dell'imperatore Carlo V, ottenne il titolo ducale per Mantova (1530) e il marchesato del Monferrato (1536). Gli succedettero Francesco III e Guglielmo (1550-1587) che elevò a ducato anche il marchesato del Monferrato. Vincenzo I (1587-1612) combinò il matrimonio del figlio Francesco con Margherita, figlia di Carlo Emanuele I di Savoia, per risolvere la questione del Monferrato a cui aspiravano anche i Savoia. Essendo il successore Ferdinando senza eredi e data l'importanza strategica del ducato, la successione divenne un problema europeo. Fu designato nel 1625 come suo successore Carlo di Rethel, del ramo Gonzaga Nevers, appoggiato dalla Francia. Contrastato dai Savoia e dall'impero, Carlo di Nevers combatté nella guerra del Monferrato, che si concluse con la pace di Cherasco (1631) per la quale Carlo I divenne signore di Mantova e del Monferrato e i Savoia ottennero parte del territorio con le città di Alba e di Trino. A lui succedettero Carlo II e Ferdinando Carlo (1652-1708) che per la sua politica filofrancese fu deposto dall'esercito imperiale il quale annetté Mantova cedendo il Monferrato ai Savoia.
Gonzàga, Ànna (Parigi 1616-1684) Conosciuta anche come Principessa palatina. Figlia di Carlo I duca di Mantova. Dopo un matrimonio segreto con Enrico II di Guisa, andò sposa a Edoardo di Baviera, conte palatino del Reno. Nel periodo di disordini connessi all'esosità dei tributi in conseguenza della guerra dei trent'anni (Fronda parlamentare, 1648-1649; Fronda dei principi, 1650-1653) Anna Gonzaga fu tra i protagonisti della vita politica in Francia. Tra l'altro si adoperò per la conciliazione e per il ritorno del Cardinale Mazarino nel 1653. Dopo il 1653, si ritirò dalla politica.
Gonzàga, Ànna Isabèlla (1655-1703) Duchessa di Mantova. Figlia di Ferrante III Gonzaga di Guastalla, andò sposa al duca di Mantova Ferdinando Carlo Gonzaga nel 1671, portando in dote Luzzara e Reggio. Morto il padre, nel 1691 si sostituì al marito duca, che aveva preferito sottrarsi al confronto con il milanese Vincenzo Gonzaga, dimostrando energia e coraggio nella difesa della città di Mantova e nella gestione della politica del ducato. Raggiunse un accordo con il re di Spagna, intervenuto nella contesa territoriale, pur con la perdita di Guastalla. Si fece apprezzare anche per l'attenzione dedicata alle opere di beneficenza. Fu l'ultima duchessa dei Gonzaga. Dopo di lei il ducato sarebbe stato annesso all'impero austriaco (1708).
Gonzàga, Francésco I (1383-1407) Nobile mantovano, riuscì a scuotere la supremazia viscontea.
Gonzàga, Gianfrancésco (1407-1444) Nobile mantovano, diede al suo casato autorità marchionale, e seguì una politica di equilibrio tra Venezia e Milano.
Gonzàga, Luìgi (1278-1360) Nel 1328 rovesciò i Bonacolsi ottenendo il vicariato imperiale, ma dovette riconoscere l'autorità dei Visconti.
Gonzales, Julio (Barcellona 1876-Arcueil 1942) Scultore francese. Tra le opere Don Chisciotte (1929, Parigi, Musée National d'Art Moderne).
Gonz´lez M´rquez, Felipe (Siviglia 1942-) Politico spagnolo. Di ideologia socialista, fu eletto segretario nel 1974 e portò il partito al successo, diventando primo ministro nel 1982. Nel 1985 portò la Spagna nella CEE; nel 1988 firmò un accordo con gli americani per la riduzione della loro presenza militare nel paese. È stato confermato nel 1993, ma nel 1996 ha perso le elezioni.
gónzo, agg. Che, chi è credulone. ~ grullo. <> scaltro.
agg. fool, simpleton.
good bye, inter. Espressione inglese, derivata dalla frase God be with you ("Dio sia con te"), che significa "addio, arrivederci".
Goodianàcee Famiglia di piante, quasi tutte australiane, simili alle campanulacee.
Goodman, Benny (Chicago 1909-New York 1986) Direttore d'orchestra e clarinettista statunitense. Introdusse ufficialmente il jazz presso i bianchi d'America.
Goodyear Tire and Rubber Company Industria statunitense per la lavorazione della gomma la cui denominazione deriva dal nome dell'inventore della vulcanizzazione.
Goodyear, Charles (New Haven, Connecticut 1800-New York 1860) Inventore statunitense. Nel 1839 ideò un processo per trattare la gomma naturale che in seguito prese il nome di vulcanizzazione.
Gopher Letteralmente indica un piccolo roditore. In informatica è il nome di un programma per la ricerca di informazioni in Internet.
gopura, sm. invar. 1 In sanscrito, il portale di una cinta. 2 Struttura architettonica attraverso la quale si entra nel recinto dei templi. 3 Torre.
gòra, sf. 1 Fossato o canale che serve a scopi diversi. ~ roggia. 2 Stagno. ~ palude. 3 Traccia che resta su una stoffa male smacchiata. ~ alone.
Gorakhpoor Città (490.000 ab.) dell'India, nello stato dell'Uttar Pradesh.
goral, sm. invar. Nome volgare del Nemorhaedus goral, un mammifero ruminante della famiglia dei Bovidi di aspetto simile a quello di una capra, vivente a sud dell'Himalaya.
Gorbaciov, Michail Sergejevic (Privolnyi 1931-) Uomo politico sovietico. Laureatosi in giurisprudenza e in agraria, iniziò una veloce carriera politica all'interno del Partito comunista, divenendo, nel 1985, alla morte di Cernenko, segretario generale del PCUS. Diede avvio a un intenso processo di riforme economiche e sociali, di matrice democratica (perestrojka), che ha consentito all'URSS di instaurare un sistema multipartitico e raggiungere una totale libertà di informazione (glasnost). Profuse il suo impegno maggiore in politica estera, ove promosse l'iniziativa di disarmo e di distensione (accordo sugli euromissili; ritiro dall'Afghanistan; accordo START) che ha segnato la fine della contrapposizione militare e politica tra Est e Ovest del mondo; non si oppose allo sgretolamento dei regimi comunisti dell'Est europeo. Nel 1990 gli è stato conferito il premio Nobel per la pace; nello stesso anno è stato eletto presidente dell'URSS, carica dalla quale si è dimesso nel 1991 in seguito al fallito golpe conservatore. Ha cercato di mediare tra le repubbliche del vasto impero sovietico, nel tentativo di arrivare a un equilibrio unitario tra esse, proponendo una rifondazione dell'unione su basi democratiche. In seguito all'insuccesso però, è stato costretto a ritirarsi a vita privata (dicembre 1991), anche per il contemporaneo scioglimento dell'URSS e la relativa costituzione della Comunità degli stati indipendenti. Si è candidato alle elezioni presidenziali del 1995, ma ha ottenuto solo lo 0,5% dei voti.
górbia, sf. 1 Ghiera che si applica all'estremità inferiori di bastoni, aste o bandiere per conficcarle al terreno. ~ puntale. 2 Scalpello a taglio semicircolare per intagliare o tornire. ~ sgorbia.
Gorcakov, Aleksandr (San Pietroburgo 1798-Baden-Baden 1883) Politico russo. Dal 1866 al 1882 ebbe il titolo di cancelliere, nel 1873 promosse l'alleanza dei tre imperatori, e nel 1877 e 1878 sconfisse l'impero ottomano.
gördes, sm. invar. => "ghiordes"
gordiàno, agg. Questione o problema molto difficile da risolvere.
Gordiàno Nome di sovrani.
Gordiano I
(157?-Cartagine 238) Nel 238 venne acclamato dalle regioni d'Africa imperatore; si associò il figlio al trono.
Gordiano II
(192?-238) Figlio di Gordiano I, regnò con lui, ma solo per trentadue giorni, dopo di che, sconfitto da Massimino, si impiccò.
Gordiano III
(Roma 224?-Zaita 244) Nipote di Gordiano I, fu imperatore romano dal 238 al 244. Nel 242 combatté i persiani. Morì ucciso dai soldati.
Gordimer, Nadine (Spring, Sudafrica 1923-) Scrittrice sudafricana. Tra le opere I giorni della menzogna (1953) e Occasione d'amore (1963).
Gòrdio Antica capitale della Frigia (Asia Minore), situata sulla destra del fiume Sangario, presso l'odierna Pebi. Fondata nel II millennio a. C. da Gordia, padre di Mida, fu devastata dai galati nel 189 a. C. e venne riscoperta dagli archeologi nel 1900. Nel tempio di Giove della città era sistemato il carro di Gordia il cui timone era legato al giogo da un nodo inestricabile (nodo gordiano); secondo l'oracolo, colui che fosse riuscito a scioglierlo avrebbe avuto l'impero dell'Asia. Alessandro Magno nel 334 a. C. lo tagliò con la spada.
Gordon, Charles George (Woolwich 1833-El Khartum 1885) Ufficiale britannico. Nel 1863 fu al comando dei mercenari che stroncarono la rivolta dei T'ai-p'ing. Dal 1873 al 1880 e dal 1884 al 1885 fu governatore del Sudan, e durante la rivolta del Mahdi morì a Khartoum.
Gordon, Dexter (Los Angeles 1923-Filadelfia 1990) Tenorsassofonista statunitense di jazz. Interpretò la parte del sassofonista nel film A mezzanotte circa (1986). Il suo stile era un'originale combinazione tra il jump e il bop.
Gordóna Comune in provincia di Sondrio (1.637 ab., CAP 23020, TEL. 0343).
Gorée Isola del Senegal, nell'oceano Atlantico, nella baia di Dakar.
Goretex Nome comune del polietrafluoroetilene espanso, o PTFE, un materiale dalle particolari proprietà impermeabili e traspiranti utilizzato sia per fabbricare oggetti di abbigliamento, come giacche a vento, k-way, scarpe ecc., sia per produrre protesi a porosità zero che servono come sostituzione o bay-pass nella chirurgia vascolare arteriosa.
Goretta, Claude (Ginevra 1929-) Regista cinematografico svizzero. Diresse La merlettaia (1977) e La morte di Mario Ricci (1983).
Górga Comune in provincia di Roma (778 ab., CAP 00030, TEL. 06).
gorgheggiaménto, sm. Atto, effetto del gorgheggiare.
gorgheggiàre, v. tr. Cantare eseguendo gorgheggi. ~ trillare.
gorghéggio, sm. Fioritura vocale virtuosistica. ~ canto, trillo.
deriv. da gorgheggiare.
gòrgia, sf. 1 Gola. 2 Il parlare in gola.
Gorgia Opera di filosofia di Platone (prima metà IV sec. a. C.).
Gòrgia di Lentìni (Lentini 480 ca.-Larissa 383 ca. a. C.) Filosofo greco, inventore della retorica. Si affermò ad Atene come oratore e maestro di eloquenza, introducendo nella sua prosa effetti ritmici particolari, l'uso di figure retoriche e termini del linguaggio poetico. Giudicò negativamente la dottrina eleatica e negò qualsiasi rapporto tra pensiero e realtà (relativismo); questa conclusione mise in rilievo un elemento positivo, ovvero l'importanza delle parole e dell'autonomia del linguaggio sul piano della persuasione. Solo frammenti delle sue opere sono giunti fino a noi, Elena, Palamede, Sul non essere o sulla natura.
Gorgia o Della retorica Dialogo di Platone (uno dei più famosi, composto tra il 395 e il 391 a. C.) nel quale Socrate e Cherofonte disquisiscono con Gorgia, spalleggiato da Callicle e Polo.
gorgièra, sf. 1 Nelle antiche armature, la parte che proteggeva la gola. ~ goletta. 2 Collare di pizzi finissimi in voga nel XVII secolo. ~ collarino. 3 Gola.
franc. gorgère, deriv. da gorge gorgia.
górgo, sm. (pl.-ghi) 1 Punto in cui un letto di un corso di acqua, abbassandosi, forma cavità di piccole dimensioni. ~ mulinello. 2 Abisso morale che travolge. ~ voragine.
sm. whirlpool.
lat. tardo gurgus.
Górgo al Monticàno Comune in provincia di Treviso (3.753 ab., CAP 31040, TEL. 0422).
gorgogliàre, v. intr. 1 Rumoreggiare come fa un liquido uscendo da un recipiente o passando in strettoie. 2 Brontolare degli intestini. ~ borbogliare. 3 Fremere di rabbia. ~ ribollire. 4 Di gas, quando viene fatto passare in un liquido. 5 Fare sciacqui con la bocca.
v. intr. to gurgle.
lat. volg. gurgugliare, deriv. da gurgulio,-onis esofago, trachea.
gorgóglio (1), sm. Il rumore prodotto da un liquido che gorgoglia. ~ borboglio, ribollimento.
gorgoglìo (2), sm. Un gorgogliare intenso e continuato.
Gorgoglióne Comune in provincia di Matera (1.395 ab., CAP 75010, TEL. 0835).
gorgoglióne, sm. Afide.
Gorgol Regione (184.000 ab.) della Mauritania, al confine con il Senegal. Capoluogo Kaédi.
Gorgóna L'isola più settentrionale dell'Arcipelago Toscano, al largo di Livorno.
Gorgonàcei Ordine di Antozoi Ottocoralli dallo scheletro assile calcareo o corneo che vivono nei mari caldi, formando colonie ramificate, dai colori vivaci.
gòrgone, o gorgóne, sf. 1 Nella mitologia greco-romana ciascuna delle tre mostruose figlie di Forco. 2 Donna orrenda.
gorgoneion, sm. invar. Visione frontale della testa della Gorgone utilizzata per ornare monete, scudi e simili.
Gòrgoni Personaggi mitologici, mostri alati e anguicriniti, figlie di Forco e Ceto. Erano Steno, Euriale e Medusa e vivevano nell'estremo occidente. Medusa venne decapitata da Perseo.
gorgònia, sf. Genere di Celenterati Antozoi dell'ordine dei Gorgonacei, famiglia dei Gorgonidi, che formano colonie cespugliose, ramificate, alte alcuni decimetri sul fondo roccioso dei mari caldi.
gorgonzòla, sm. Formaggio lombardo preparato con latte intero, di pasta molle e burrosa dal gusto piccante, con venature verdastre dovute alle muffe della fermentazione.
Gorgonzòla Comune in provincia di Milano (16.258 ab., CAP 20064, TEL. 02). Centro agricolo (coltivazione di foraggi), dell'allevamento bovino e industriale (prodotti chimici, elettrotecnici, meccanici e caseifici). Originariamente chiamata Argentia, venne conquistata e distrutta da Barbarossa, da Federico II e infine dai lanzichenecchi. Gli abitanti sono detti Gorgonzolesi.
gorgozzùle, sm. Canna della gola.
Gorham, malattìa di Malattia ereditaria consistente in una progressiva distruzione delle ossa.
Gorìa, Giovànni (Asti 1943-1994) Politico democristiano. Più volte ministro, fu presidente del consiglio nel 1987 e 1988.
Goriàno Sìcoli Comune in provincia di L'Aquila (685 ab., CAP 67030, TEL. 0864).
gorìlla, sm. invar. 1 Scimmia 2 Uomo grande e grosso addetto alla protezione di un personaggio importante. ~ guardaspalle.
sm. invar. 1 gorilla. 2 (guardia del corpo) bodyguard.
• Di dimensioni maggiori di quelle dell'uomo, il gorilla è considerato la scimmia antropomorfa (Gorilla gorilla) più grande (della famiglia dei Pongidi). Tipico dell'Africa equatoriale, con pelle scura e pelo bruno, lungo e ispido che si dirada sul petto, arti anteriori lunghi e muscolosi e gambe più corte, con la faccia protesa in avanti e sopracciglia sporgenti. La sua altezza può raggiungere i 2 m. I gorilla vivono nelle foreste in piccoli gruppi che comprendono il maschio e alcune femmine con i piccoli; camminano a quattro zampe appoggiandosi anteriormente sulle nocche delle dita, si arrampicano sugli alberi per procurarsi il cibo: vegetariani, si cibano di frutta e germogli. Durante la notte si rifugiano nella parte più densa della foresta e mentre le femmine e i piccoli si arrampicano sopra agli alberi i maschi riposano ai piedi di essi per fare la guardia. Il gorilla è un animale docile che non attacca l'uomo se non è attaccato. Le femmine, più piccole dei maschi, partoriscono un piccolo dopo una gestazione di dieci mesi.
Göring, Hermann (Rosenheim 1893-Norimberga 1946) Politico e gerarca nazista. Asso dell'aviazione nella prima guerra mondiale, aderì al Partito nazionalsocialista e divenne figura di primo piano; fu capo delle squadre d'assalto (SA); nel 1933 organizzò la Gestapo di cui si servì per liquidare i nemici del Reich. Ministro dell'aviazione, ne sostenne l'importanza strategica e potenziò la Luftwaffe. Grazie ai successi ottenuti dall'aviazione tedesca nella seconda guerra mondiale, fu nominato maresciallo del Reich. Fu catturato dagli alleati e condannato a morte dal tribunale di Norimberga, come criminale di guerra. Si suicidò in carcere prima dell'esecuzione.
Gorìzia Città del Friuli Venezia Giulia (39.000 ab., CAP 34170, TEL. 0481), capoluogo di provincia, situata sul fiume Isonzo, al confine con la Slovenia. Le principali risorse sono date dalle industrie tessili e meccaniche, del legno e dal commercio dei prodotti agricoli. Numerosi monumenti di notevole pregio quali il duomo trecentesco, la chiesa gotica di Santo Spirito, quella barocca di Sant'Ignazio e il castello medievale, racchiuso da una cinta poligonale, opera dei veneziani. Colonia romana, nel 1001 diventò un feudo diviso in due parti, una parte del patriarca di Aquileia, l'altra parte di Guariento duca del Friuli. Passata poi ai conti di Pusteria e agli Asburgo, rimase austriaca fino al 1916 quando fu conquistata dall'Italia; rioccupata dagli austriaci nel 1917, venne definitivamente annessa all'Italia nel 1918. Alla fine della seconda guerra mondiale, i quartieri orientali (Nova Gorica) furono assegnati alla Iugoslavia, oggi Slovenia.
Provincia di Gorizia
(139.000 ab., 467 km2) Si estende dal monte Sabotino fino al golfo di Trieste, lungo il corso del fiume Isonzo. I centri più importanti sono Monfalcone, famoso per i cantieri navali, Grado come centro balneare, Redipuglia, Ronchi dei Legionari.
Gorj Distretto (387.000 ab.) della Romania, nei Carpazi meridionali. Capoluogo Tîrgu Jiu.
Gorkij, Maksim (Niznij Novgorod 1868-Mosca 1936) Pseudonimo di Aleksej Maksimovic Peskov, scrittore russo. Svolse lavori umili imparando a conoscere da vicino la vita e la miseria dei poveri e dei vagabondi. Militò nei circoli rivoluzionari populisti mentre in campo letterario si affermava rivelando, idealizzandolo, il mondo dei vagabondi, che ben conosceva, e il loro desiderio di libertà e di giustizia (Schizzi e racconti, 1898). Aderì alla rivoluzione bolscevica del 1905 ed ebbe con Lenin un rapporto contrastato. Le sue opere letterarie nelle quali affrontava i temi della rivoluzione, della formazione del capitalismo, del rapporto tra intellettuali e masse, fecero di lui un apostolo della giustizia e delle rivendicazioni sociali. Soggiornò in varie riprese a Capri e a Sorrento. Tra le opere principali i romanzi Fomà Gordeev (1899), I tre (1901), La madre (1907), Infanzia (1913), Tra gente estranea (1915), L'affare degli Artamovi (1925); i drammi, Bassifondi o L'albergo dei poveri (1902), I villeggianti (1904).
Gorky, Arshile (Hayotz Dzore 1905-Sherman 1948) Pittore armeno naturalizzato statunitense. Tra le opere Giardino a Sochi (1941, Museum of Modern Art) e Fidanzamento (1947, New York, Whitney Museum of Modern Art).
Gòrla Maggióre Comune in provincia di Varese (4.598 ab., CAP 21050, TEL. 0331).
Gòrla Minóre Comune in provincia di Varese (6.882 ab., CAP 21055, TEL. 0331).
Gorlàgo Comune in provincia di Bergamo (4.124 ab., CAP 24060, TEL. 035).
Gòrle Comune in provincia di Bergamo (4.388 ab., CAP 24020, TEL. 035).
Gorlovka Città (337.000 ab.) dell'Ucraina, nella provincia di Juzovka.
Gornàte Olóna Comune in provincia di Varese (1.653 ab., CAP 21040, TEL. 0331).
Gornergrat Monte (3.131 m) della Svizzera, nelle Alpi Pennine, tra il Cervino e il monte Rosa.
Gòrno Comune in provincia di Bergamo (1.849 ab., CAP 24020, TEL. 035).
Gorno-Badahsan Provincia (161.000 ab.) autonoma del Tagikistan, capoluogo Horog.
Gòro Comune in provincia di Ferrara (4.410 ab., CAP 44020, TEL. 0533).
gorod, sm. invar. Termine russo che significa "città". Compare spesso nei toponimi.
Gorongoza Monte (1.863 m) del Mozambico, nella provincia di Manica.
Gorr, Rita (Gand 1926-) Pseudonimo di Marguerite Geirnaert, cantante lirica belga. Mezzosoprano. Esordì ad Anversa, nel 1949 cantando nella Walkiria. Successivamente cantò nei migliori teatri del mondo.
Gorrèsio, Vittòrio (Modena 1910-Roma 1982) Giornalista e saggista. Tra le opere Questa Francia (1934) e La nuova missione (1968).
Gorréto Comune in provincia di Genova (190 ab., CAP 16020, TEL. 010).
Gortìna Antica città dell'isola di Creta fondata, agli inizi del I millennio a. C. da coloni dorici, nella piana Mesar´. La città, conosciuta da Omero e abitata fin dall'età neolitica, si sviluppò nel VI e V sec. a. C. in concorrenza con la vicina Cnosso. Fu la più importante città dell'isola in epoca romana e bizantina, sede vescovile con San Tito (VI sec.) e poi distrutta dagli arabi nel 824. Nel 1884 una missione italiana portò alla luce un complesso archeologico di notevole valore. Furono ritrovati il teatro, l'acropoli, templi, statue e iscrizioni tra le quali, famosa, è quella contenente alcune leggi concernenti questioni di diritto privato del V sec. a. C.
Gorzégno Comune in provincia di Cuneo (441 ab., CAP 12070, TEL. 0173).
Gorzów Wielkopolski Città (124.000 ab.) della Polonia, capoluogo del voivodato di Gorzów.
Gosàldo Comune in provincia di Belluno (1.034 ab., CAP 32020, TEL. 0437).
Gosho, Heinosuke (Tokyo 1902-1981) Regista cinematografico giapponese. Diresse La moglie del vicino e la mia (1931) e Il fardello della vita (1935), Albergo a Osaka (1954) e Ribellione (1967).
gospel, sm. invar. Canto corale popolare di ispirazione biblica, sviluppatosi fra i neri americani.
gospodàro, sm. Nel XIX sec. principe di Moldavia e Valacchia.
Gossen, Hermann Heinrich (Düren 1810-Colonia 1858) Economista tedesco. Fu tra i precursori della teoria marginalista.
Gossoléngo Comune in provincia di Piacenza (2.907 ab., CAP 29020, TEL. 0523).
gòta, sf. Guancia.
lat. volg. gauta.
Göta Canale (386 km) della Svezia, tra Göteborg, Kattegat e Söderköping, sul mar Baltico.
Göteborg Città (434.000 ab.) della Svezia, capoluogo della contea di Göteborg och Bohus, sullo stretto del Kattegat, alla foce del fiume Göta. Seconda città del paese dopo la capitale, è il principale porto svedese e sede di industrie cantieristiche, chimiche, petrolchimiche, meccaniche, tessili, alimentari, della carta e del legno. La città ospita un'università, alcuni musei e diversi istituti per l'istruzione. Fondata nel 1619 da Gustavo Adolfo, si sviluppò nel XIX sec.
Göteborg och Bohus Contea (748.000 ab.) della Svezia, capoluogo Göteborg.
gotha, sm. Cerchia ristretta di persone che, in un determinato settore, si distinguono per qualità superiori. ~ élite.
Gotha (58.000 ab.) Città della Germania, in Turingia. Ha industrie meccaniche, elettrotecniche, chimiche, poligrafiche, del legno. Nel 1785 vi venne fondato l'Istituto geografico Justus Perthes, che produsse splendide carte geografiche. Sede di importanti monumenti antichi, tra cui si distinguono la chiesa degli agostiniani (XIV sec.), la chiesa di Santa Margherita (1500 ca.) in stile gotico, il castello di Friedrichstal (XVIII sec.), il palazzo Municipale (1567), la Biblioteca Regionale (contiene una pregiata raccolta di manoscritti), il Museo Regionale (vi si trovano pitture tedesche del XV-XVI sec.) e il castello di Friedenstein (XVII sec.). Fondata nell'alto medioevo, fu feudo dei vescovi di Magonza, ebbe notevole fioritura artistica e commerciale sotto la sovranità dei langravi di Turingia. Il duca Ernesto il Pio vi portò la sua residenza costruendovi il castello di Friedenstein. Terminata la dinastia di Sassonia, passò sotto ai duchi di Sassonia-Coburgo-Gotha. Dopo la rivoluzione del 1918 entrò, insieme agli altri stati turingi nella Repubblica di Turingia. Dal 1763 al 1944 vi venne pubblicato l'Almanacco di Gotha, annuario genealogico della nobiltà europea. Fino al 1990 appartenne alla RDT.
Programma di Gotha
Programma fissato nell'omonimo congresso del maggio 1875 all'atto della fondazione del partito socialdemocratico tedesco. Dopo le critiche di Marx ed Engels il programma di Erfurt del 1891 lo modificò in seno più marxista.
Gothic Revival Periodo di ritorno allo stile gotico sviluppatosi nel XIX sec. nell'architettura inglese con notevole successo a Londra; si contrapponeva al "Greek revival".
gòti Popolo germanico, la cui origine è probabilmente scandinava. Nel I sec. a. C. si stabilirono lungo il corso della Vistola. Nel III sec. d. C. estesero il proprio territorio fino al mar Nero e al Danubio scontrandosi con l'impero romano; invasero quindi la Tracia, la Mesia e uccisero in battaglia l'imperatore Decio. Preso possesso della Dacia continuarono a condurre spedizioni oltre il Danubio, saccheggiando le coste dell'Asia minore, Atene, Creta e Rodi e bruciando il tempio di Efeso. Sconfitti dall'imperatore Claudio II il Gotico, che li ricacciò oltre il Danubio, ricevettero in seguito da Aureliano la Dacia. Invasero l'Italia, la Gallia e la Spagna e si suddivisero in goti occidentali (visigoti) e in goti orientali (ostrogoti). Furono convertiti all'arianesimo dal vescovo Ulfila che tradusse in gotico la Bibbia.
Gotiade Opera di poesia di G. Chiabrera (1582).
gòtico, agg. e sm. agg. 1 Dei goti. 2 Astruso. 3 Detto di qualsiasi prodotto riconducibile alle correnti artistiche tra il XII e il XVI sec. in Europa.
sm. Lingua antica del gruppo germanico parlata dai goti.
Arte gotica
Denominazione data nel rinascimento, con profondo senso spregiativo (barbarico), a quello stile artistico tipico dell'Europa, apparso tra la metà del XII sec. e la fine del XV. L'architettura era la forma artistica predominante, della quale scultura e pittura erano considerate complementari; caratterizzata da un uso originale e innovativo di elementi già noti (arco a sesto acuto, volta a crociera con i costoloni, contrafforti e archi rampanti), vennero introdotti rivoluzionari principi costruttivi che, distribuendo i carichi solo su alcuni punti della costruzione, consentivano una notevole elevazione in altezza e un alleggerimento delle pareti laterali con conseguente possibilità di aprirvi larghe finestre e rosoni. La caratteristica più tipica dell'arte gotica è la linearità, poiché in essa prevale la valorizzazione delle linee ascensionali. Le cattedrali gotiche si differenziano da quelle di epoche precedenti per la notevole altezza e ampiezza degli spazi, per lo slancio verso l'alto espresso da tutti gli elementi e per la maggiore luminosità. Sorto in Francia, dove gli esempi più significativi sono la cattedrale di Notre-Dame a Chartres (1195-1260), la cattedrale di Notre-Dame a Rouen (fine XIII sec.), la cattedrale di Notre-Dame ad Amiens (1220-1269), la cattedrale di Notre-Dame a Reims (1225-1235) e la cattedrale di Notre-Dame a Parigi (1163-1245), il gotico si diffuse in tutta Europa, subendo correzioni, temperamenti o enfatizzazioni a seconda dei vari Paesi; in Italia il nuovo stile venne tradotto in una molteplicità di espressioni, caratterizzate dall'esaltazione della solidità delle pareti, fu limitato dal persistente classicismo e dalla preferenza accordata alla linea orizzontale rispetto a quella verticale, con relativi effetti di equilibrio, proporzione e misura (Santa Maria del Fiore a Firenze, il duomo di Siena). Ben distinto, invece, dal tradizionale stile romanico lombardo e tipico esempio del nuovo stile, è il duomo di Milano, nel quale sono evidenti le caratteristiche dello stile gotico oltremontano. In Inghilterra illustri esempi di gotico sono la cattedrale di York, le cattedrali di Wells e di Lincoln, l'abbazia di Westminster a Londra, la cattedrale di Gloucester, la cappella del King's College a Cambridge.
Gotico internazionale
Detto anche gotico fiorito o gotico fiammeggiante. Produzione artistica del tardo periodo gotico (fine 1300-prima metà del XV sec.), espressione di una società profondamente cortese e privilegiata, frutto, da un lato della fusione dell'estrema raffinatezza formale, dello sfarzo dei colori e dell'eleganza della linea e degli ornati e dall'altro di uno spirito sensibilmente realistico, di una ricca fantasia e di un'intensa curiosità per la novità. Il gotico internazionale ebbe grande successo soprattutto per la realizzazione di oggetti di oreficeria, arazzi e miniature (G. De' Grassi, fratelli de Limbourg), per le sculture di C. Sluter e per quelle di artisti boemi, renani o veneziani, per i dipinti di Stefano da Verona (Adorazione dei magi, 1415, Milano, Brera), Pisanello (Madonna con i Santi Antonio abate e Giorgio, 1447-1448, Londra, National Gallery) e Lorenzo Monaco (Madonna, Cambridge, Fitzwilliam Museum; miniature per corali conservate nella Biblioteca Laurenziana di Firenze).
Guerra gotica
Fu intrapresa da Giustiniano per riconquistare l'Italia agli Ostrogoti (535-553). La guerra è descritta nel Guerra Gotica di Procopio (libri V-VII delle Storie).
Linea gotica
Linea difensiva costruita dai tedeschi nel 1944 dall'Adriatico (percorso del fiume Foglia) al Tirreno (Alpi Apuane) con lo scopo di bloccare l'avanzata degli alleati verso la pianura padana. Fu definitivamente superata solo nell'offensiva finale della guerra (aprile 1945).
Pittura e scultura gotica
La scultura gotica venne impiegata prevalentemente con intenti decorativi, mentre la pittura ebbe grande applicazione nelle miniature e nelle vetrate multicolori delle cattedrali. La scultura gotica testimonia, come l'architettura, una mutata mentalità e sensibilità. Le opere non sono più parte integrante degli edifici, come avveniva nel romanico, ma acquistano una propria autonomia stilistica ed espressiva, che testimonia la riscoperta della natura e del mondo sensibile. Le figure non sono più simboliche o allusive alla superiore sfera divina, ma diventano realistiche, capaci di rappresentare la realtà nelle sue infinite sfumature. Lo stesso fenomeno si riscontra nella pittura, che trova la sua massima espressione nell'opera di Giotto. Egli recupera la capacità, perduta da secoli, di raffigurare la natura in modo realistico. Tra le altre numerose opere di pittura gotica, si ricordano La Vergine annunciata di S. Martini (Anversa, Musée Royal des Beaux-Arts), il Riposo durante la fuga in Egitto del maestro Bertram (Amburgo, pannello dell'altare di Grabow), La Vergine con il Bambino e gli angeli (Londra, pannello del dittico Wilton). Le sculture della cattedrale di Reims, tra le quali si cita L'Angelo del sorriso, rappresentano un modello di equilibrio tra naturalismo e astrazione. Un altro esempio di perfetta realizzazione è la Natività del pontile (oggi al Louvre) e le statue-colonne del portale reale di Chartres che assecondano perfettamente le linee verticali dell'architettura. L'esempio della scultura francese si diffuse assumendo caratteri distintivi in vari paesi europei: in Inghilterra, con gli esempi pregevoli delle cattedrali di Wells e di Lincoln, dell'abbazia di Westminster a Londra, della Christ Church a Oxford, della cappella del King's College a Cambridge; in Germania, con la porta aurea di Freiberg in Sassonia, i Profeti in disputa e Profeti e apostoli del portale della Grazia a Bamberga, le statue e i rilievi nella balaustra del coro e le dodici figure della navata del duomo di Naumburg, le statue del duomo di Colonia, la Kapellenturm di Rottweil. In Italia l'influsso gotico nella scultura è rilevabile nelle opere di Giovanni di Balduccio e dei maestri Campionesi, autori delle tombe scaligere e della statua equestre di Cangrande della Scala a Verona.
Gotland Isola della Svezia, nel mar Baltico. Con le isole circostanti, costituisce la contea omonima.
Goto Arcipelago (150.000 ab.) del Giappone, nel mar Cinese Orientale.
gòto, sm. Ogni appartenente a una antica popolazione germanica originariamente stanziata nella zona oggi occupata dalla Svezia.
goto (informatica) In informatica è un'istruzione di controllo che effettua un salto incondizionato all'interno di un programma.
gòtta, sf. Malattia spesso ereditaria dovuta a disturbi del metabolismo purinico con conseguente accumulo di acido urico nei tessuti e nelle articolazioni. Può colpire soggetti di età adulta, quasi sempre affetti da iperuricemia, e si manifesta con dolore articolare violento e improvviso, specie alle dita dei piedi (in particolar modo agli alluci), febbre e gonfiore. Può degenerare in anchilosi dell'arto. ~ chiragra, glossagra.
sf. gout.
lat. gutta goccia.
Gòtta, Salvatóre (Montalto Dora, Torino 1887-Rapallo 1980) Romanziere. Tra le opere Il piccolo alpino (1926) e La saga dei Vela (1954).
Gottàrdo (massiccio e passo del) => "San Gottardo"
Gottasécca Comune in provincia di Cuneo (201 ab., CAP 12072, TEL. 0174).
gottàzza, sf. Cucchiaio per aggottare.
Gotthelf, Jeremias (Murten 1797-Lutzelfluh 1854) Pseudonimo di Albert Bitzius. Narratore svizzero. Tra le opere Uli il servo (1846), Quadri e leggende della Svizzera (1842-1846) e Uli il fittavolo (1849).
Gòtti, Ìvan (San Pellegrino Terme, Bergamo 1969-) Ciclista italiano. Scalatore, ha vinto il giro d'Italia nel 1997.
Gòtti, Tìto (Bologna 1927-) Direttore d'orchestra e musicologo italiano. Ha proposto il repertorio barocco bolognese sia in Italia che all'estero e ha pubblicato testi di critica musicale.
Gottinga Città (128.000 ab.) della Germania, nella Bassa Sassonia, sul fiume Leine.
gòtto, sm. Tazza o bicchiere con o senza manico e senza piede. ~ calice, boccale.
Gottolèngo Comune in provincia di Brescia (4.630 ab., CAP 25023, TEL. 030).
gottóso, agg. Chi si muove con lentezza.
Gottwald, Klement (Dedice 1896-Praga 1953) Politico cecoslovacco. Di ideologia comunista, fu primo ministro dal 1946 al 1948 e con un colpo di stato il 25 febbraio 1948 escluse i partiti borghesi dal governo. Fu presidente della repubblica dal 1948 al 1953.
Götz von Berlichingen Dramma di J. W. Goethe (1773).
Goudsmit, Samuel (L'Aia 1902-Reno 1978) Fisico statunitense. Di origine olandese, formulò l'ipotesi dello spin dell'elettrone insieme a C. Uhlenbeck.
goulascho, o gulasch, sm. invar. Spezzatino di carne bovina originario dell'Ungheria.
Gould, Elliot (New York 1938-) Attore cinematografico statunitense. Interpretò M.A.S.H. (1970), Piccoli omicidi (1971), Il lungo addio (1973), California poker (1974) e A faccia nuda (1984).
Gould, Stephen Jay (New York 1941-) Scrittore e paleontologo statunitense. Tra le opere, Il pollice del panda. Riflessioni sulla storia naturale (1980), Quando i cavalli avevano le dita. Misteri e stranezze della natura (1983), Il sorriso del fenicottero (1985), Vita meravigliosa. I fossili di Burgess e la natura della storia (1989), Bravo brontosauro. Riflessioni di storia naturale (1991) e Otto piccoli porcellini (1993). Teorizzò, insieme a Niles, l'evoluzione delle specie animali per salti discreti e non per variazioni graduali.
Gounod, Charles-François (Parigi 1818-Saint-Cloud 1893) Musicista e organista francese autore di musica religiosa e sinfonica. Allievo di Lesueur e di Halévy, ricevette un'educazione musicale completa e solida e si fece conoscere con due fortunate romanze su testo di A. Lamartine (Le soir e Le vallon). Vinse il premio Roma nel 1839 con la cantata Fernande e dal 1840 al 1843 soggiornò a Roma. A Roma conobbe le opere di G. P. da Palestrina, scoprì la propria disposizione mistica e compose vari lavori di musica sacra tra cui alcune messe e un requiem. Dopo la parentesi religiosa, spinto anche dalla cantante P. Viardot, si diede al teatro con Saffo (1851), Il medico suo malgrado (1858) e finalmente Faust (1859) che ottenne un grande successo in quanto faceva tesoro delle esperienze strumentali e melodiche maturate dall'autore. Il libretto conservava poco del contenuto di Goethe, non era altro che una semplice storia d'amore trattata musicalmente in modo schietto e decorata da melodie di gradevole ascolto e di sicura presa. Dopo questo capolavoro Gounod compose altre opere teatrali: Filemone e Bauci (1860), La colomba (1860), La regina di Saba (1862), Mirella (1864), Romeo e Giulietta (1867), Cinque marzo (1877), Poliuto (1878), Il tributo di Zamora (1881). L'ultima parte della sua vita fu ancora caratterizzata dal misticismo e dalle composizioni sacre. Tra esse sono da ricordare la Messa solenne per Santa Cecilia (1855) e la Messa dei membri della società di canto corale (1870), i tre oratori Gesù sul lago di Tiberiade (1878), La redenzione (1881) e Morte e vita (1884), dodici messe e due nuovi requiem, numerosi mottetti e brani religiosi ela celebre Ave Maria (1859) su motivi del primo preludio di Bach. Tra la produzione sinfonica e cameristica, sono da ricordare un quintettocon pianoforte, le Meditazioni sul primo preludio di Bach per violino pianoforte e organo, due sinfonie (1855), 183 liriche per canto e pianoforte, la Sinfonietta per due flauti, due oboi, due clarinetti, due corni e due fagotti (1885), una suite concertante per pianoforte e orchestra (1888) e uno studio sul Don Giovanni, di Mozart.
gourami, sm. invar. Nome comune di alcune specie di Pesci Perciformi che vivono nelle acque dolci della Malesia. Appartiene alla famiglia degli Anabantidi.
gourde, o gurde, sf. Unità monetaria della repubblica di Haiti divisa in 100 centimes detta anche piastra.
gourmet, sm. invar. Intenditore di cibi e di vini.
Gournay, Jean Claude Marie Vincent de (Saint Malo 1712-Cadice 1759) Economista francese. Fautore del liberismo economico, condensava il suo pensiero nella massima "laisser faire, laisser passer" (lasciar fare, lasciar correre).
governàbile, agg. Che si può governare.
governabilità, sf. L'essere governabile.
Governador Isola (105.000 ab.) del Brasile, nello stato di Rio de Janeiro. La maggiore della baia di Guanabara.
Governador Valdares Città (162.000 ab.) del Brasile, nello stato di Minas Gerais.
governàle, sm. 1 Impennaggio di bomba aerea. 2 Complesso dei piani mobili e fissi per il governo di un aereo, missile e simile.
governànte, sm. e sf. sm. Capo di stato, governatore. ~ reggente, reggitore.
sf. 1 Donna stipendiata che si occupa dei bambini e dell'andamento della casa. ~ bambinaia. 2 Cameriera, domestica. ~ colf.
sm. ruler. sf. 1 housekeeper. 2 (bambinaia) governess.
Governante, La Dramma di V. Brancati (1952).
governàre, v. v. tr. 1 Guidare qualcuno o qualcosa. ~ capitanare, comandare. • il preside ha il compito di governare la scuola nel miglior modo possibile. 2 Amministrare eseguendo il potere esecutivo. ~ reggere. 3 Provvedere con cura al sostentamento di qualcosa. ~ accudire. • non sembrava in grado di governare una famiglia. 4 Rassettare. ~ riordinare. • dovette governare la sua stanza, prima di poter uscire.
v. rifl. Dominarsi. ~ controllarsi.
v. tr. 1 to rule, to govern. 2 (guidare) to steer.
lat. gubernare, dal greco kybernan timoneggiare.
governatìvo, agg. Del governo.
agg. government.
governatoràto, sm. 1 Titolo di governatore. 2 Circondario sottoposto alla giurisdizione del governatore.
governatóre, sm. 1 Chi governa. ~ governante, reggitore. 2 Alto funzionario di stato che rappresenta il governo centrale. • il governatore della Banca d'Italia ha il potere di decidere il tasso di sconto ufficiale. 3 Sovrintendente generale di un istituto finanziario. 4 Chi guida l'educazione e la cultura di un personaggio famoso.
sm. governor.
lat. gubernator,-oris.
governatoriàle, agg. Relativo al governatore.
governìcchio, sm. Governo debole destinato a breve durata.
govèrno, sm. 1 Atto, effetto del governare. 2 Organo statale complesso che determina l'indirizzo politico nei rapporti interni e internazionali. 3 Forma di reggimento politico. • un governo tirannico impediva qualsiasi iniziativa di opposizione. 4 Cura diligente, con cui si amministra o si alleva qualcosa. ~ sorveglianza. • il governo delle bestie toccava a lui. 5 Regola. 6 Capacità di interpretare istruzioni e di operare sulla base di esse.
sm. government.
lat. gubernum.
• Governo ladro, piove! Citazione di Casimiro Teja a una vignetta comparsa sul Pasquino, nel 1861.
Gòvi, Gilbèrto (Genova 1885-1966) Attore italiano. Diede vita a un gruppo teatrale che portò sulle scene farse di Bacigalupo e Valentinetti in vernacolo genovese particolarmente adatte alle sue doti comiche e mimiche.
Govóne Comune in provincia di Cuneo (1.960 ab., CAP 12040, TEL. 0173).
Govóni, Corràdo (Tamara, Ferrara 1884-Roma 1965) Poeta. Amalgamò le esperienze poetiche crepuscolare e futurista, raggiungendo originali soluzioni espressive. Dopo Le Fiale (1903), pubblicò vari libri di versi tra i quali Armonia in grigio et in silenzio (1903), Poesie elettriche (1911) e Canzoni a bocca chiusa (1938). Postumo comparve La ronda di notte (1966). Tra le prose si ricordano La strada sull'acqua (1923) e Misirizzi (1930).
Goya, y Lucientes, Francisco José (Fuentedetodos 1746-Bordeaux 1828) Pittore e incisore spagnolo, è considerato tra i maggiori pittori di ogni tempo. Formatosi a Saragozza, lavorò a Roma e a Madrid, dapprima alla corte di Carlo IV e, in seguito, di Ferdinando VII. Realizzò molti ritratti e cartoni per arazzi in cui, pur rispettando i modi del decorativismo settecentesco, introdusse innovazioni cromatiche e la drammatizzazione delle forme. Nelle opere successive il suo temperamento inquieto e moralista lo porta a ritrarre con occhio spietato i vizi più reconditi della natura umana. Le innovazioni del suo linguaggio pittorico vengono portate alle estreme conseguenze, rifiutando la bellezza classica, per giungere alla rappresentazione tragica e grottesca delle drammatiche contraddizioni della propria epoca. La visione pessimistica si attenuerà solamente nelle ultime opere eseguite in Francia, in età matura. Famose le raccolte di incisioni, Capricci, Disastri della guerra, Tauromarchia. Le opere principali, esposte in molti musei, come il Louvre di Parigi e il Prado di Madrid, sono, Ritratto di Bayeu, Maja desnuda, Maja vestida, La famiglia di Carlo IV, Le fucilazioni del 3 maggio.
Note:
Definizioni, informazioni, … sono in gran parte recuperate (a partire dal 1999) da varie fonti accessibili via Internet o da altre fonti "informatiche" freeware; per molti lemmi sono state riviste e, in modo più o meno consistente, riscritte; la revisione è tuttora in corso: solo una parte delle definizioni è stata rivista (vi sono ancora errori e imprecisioni, come del resto si trovano nei dizionari cartacei, anche "famosi"). Le, eventuali, date di morte dei personaggi citati dovrebbero essere aggiornate al luglio 2009; il numero degli abitanti delle località riportate quando è stato aggiornato riporta a fianco anche la data dell'aggiornamento.
Le informazioni (storiche, geografiche, …) sono aggiornate al 1999, ma molte sono state ulteriormente aggiornate
indica l'etimologia | |
~ indica un (circa, e in qualche contesto) "sinonimo" | |
<> indica (in genere) un "contrario" |
Fonte: http://dictionario.wikispaces.com/file/detail/dictionario_g.doc
sito web: http://macosa.dima.unige.it/diz/diz.htm
Autore del testo: http://macosa.dima.unige.it
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