Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale L parte 7
Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale L parte 7
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Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale L parte 7
lìguri Antica popolazione con insediamenti sulla costa tirrenica tra Luni e Marsiglia e sui due versanti delle Alpi Occidentali. La pressione celtica ridusse il suo territorio e contribuì allo sviluppo di gruppi celto-liguri. Dopo contatti marittimi con greci ed etruschi, subì a partire dal 238 a. C. la conquista da parte di Roma che si concluse dopo ostinata resistenza solo con Augusto nel 14 a. C.
Lìguri, Àlpi Il tratto più orientale delle Alpi Marittime, prima sezione delle Alpi Occidentali, che si estende dal colle di Cadibona al colle di Tenda e culminante nel monte Marguareis (2.650 m), in Piemonte.
Ligùria Regione a statuto ordinario dell'Italia settentrionale; confina a ovest con la Francia, a nord con il Piemonte e l'Emilia, a ovest con la Toscana e si affaccia sul mar Ligure.
La regione è costituita da una stretta fascia di terra disposta ad arco intorno al golfo di Genova.
Il territorio è prettamente montuoso, occupato dal versante meridionale delle Alpi Marittime e dell'Appennino Ligure, e, dove lo spartiacque si colloca più vicino alla costa, include nel suo territorio anche buoni tratti del versante padano.
L'elevazione è moderata (monte Saccarello 2.200 m) e numerosi sono i passi che agevolano le comunicazioni (colli di Nava e Cadibona, passi del Turchino e dei Giovi).
Le coste sono per lo più alte e rocciose, articolate in particolare nella Riviera di Levante in profonde insenature (golfo di Rapallo e golfo di La Spezia), e si fanno basse e sabbiose prevalentemente in corrispondenza della foce dei fiumi (Roia, Centa, Polcevera, Entella, Magra), tutti brevi e a carattere torrentizio.
A nord dello spartiacque, il rilievo è solcato dalle profonde valli di alcuni fiumi tributari del Po: Tanaro, Bormida di Millesimo, Bormida di Spigno, Scrivia, Trebbia e Aveto.
Il clima è particolarmente mite in quasi tutta la regione, grazie ad alcuni fattori territoriali, quali l'esposizione a sud e l'azione protettiva dei rilievi, che riparano la costa dagli influssi continentali della pianura padana. Ne consegue che sul versante meridionale il clima è tipicamente mediterraneo, con contenute escursioni termiche, inverni miti ed estati ventilate. Caratteri più continentali assume invece l'interno, in corrispondenza della maggiore altitudine. Le precipitazioni sono più frequenti sulla Riviera di Levante.
Il capoluogo della regione è Genova, uno dei principali porti italiani; gli altri capoluoghi di provincia sono: Imperia, La Spezia e Savona.
La struttura del territorio e l'esiguità delle parti coltivabili hanno orientato l'agricoltura verso coltivazioni intensive e pregiate, ad alta redditività: produzioni tipiche sono frutta, ortaggi (primizie) e fiori (garofani e rose, in serra o a cielo aperto); si coltivano inoltre uva da vino (Cinque Terre) e olive.
Importanza minore riveste la pesca, che, pur disponendo di buoni porti, non può contare che su una flotta relativamente esigua.
Tra le attività industriali prevalgono la siderurgia, la metallurgia, la cantieristica, la petrolchimica, l'elettrotecnica e le attività di trasformazione dei prodotti agricoli (oleifici e pastifici). Il marcato processo di deindustrializzazione degli ultimi decenni ha spinto la Liguria a diventare la seconda regione dopo il Lazio per sviluppo del settore terziario, in particolare in relazione al servizio all'attività portuale, al commercio all'ingrosso e al turismo. Infatti l'attività di importazione e distribuzione in tutta Italia di materie prime e prodotti finiti costituisce il perno dell'economia ligure.
Il turismo, favorito dalla mitezza del clima, dispone di infrastrutture moderne e adeguate.
• Abitanti-1.668.078
Superficie-5.416 km2
Densità-307,9 ab./km2
Capoluogo-Genova
Province (fra parentesi il numero di abitanti del capoluogo espresso in migliaia): Genova (676), Imperia (40), La Spezia (102), Savona (67)
ligùstro, sm. Angiosperma (noto anche come olivella, Ligustrum vulgare) della famiglia delle Oleacee e dell'ordine delle Ligustrali. Arbusto originario dell'Europa meridionale.
LILA Sigla di Lega Italiana per la Lotta contro l'AIDS.
Lilburne, John (Greenwich 1614-Eltham 1657) Politico inglese. Animò il movimento dei levellers.
liliàle, agg. Puro e candido come un giglio.
lat. lilium giglio.
Lilibèo, càpo Promontorio della Sicilia, presso Marsala, il punto più occidentale dell'isola.
Lilienthal, Otto (Anklam 1848-Berlino 1896) Ingegnere tedesco. Fu tra i pionieri del volo a vela, di cui iniziò le prime escursioni nel 1891. In cinque anni collezionò più di 2.000 voli, l'ultimo dei quali gli fu fatale. Prese come esempio il volo degli uccelli, come attesta la sua opera Il volo degli uccelli come base per l'arte del volo (1889).
Liliflòre Ordine di piante Monocotiledoni al quale appartengono diciassette famiglie (Gigliacee, Giuncacee, Iridacee ecc.). ~ Gigliflore.
Liliom Commedia di F. Molnár (1909).
lìlla, agg. e sm. Detto di colore tra il rosa e il viola. ~ indaco.
agg. e sm. lilac.
lillà, sf. Angiosperma (noto anche come serenella, Syringa vulgaris) della famiglia delle Oleacee e dell'ordine delle Ligustrali. Arbusto con piccoli fiori di colore lilla, bianco o rosa.
Lìlla Città francese delle Fiandre (170.000 ab.) capoluogo del dipartimento del Nord (5.742 km2, 2.530.000 ab.) sul fiume Dezle. Confinante con il maggior bacino carbonifero francese, è un rinomato centro di tessitorie e possiede numerose industrie metalmeccaniche, chimiche, del tabacco, della birra e dei materiali da costruzione. Tra i suoi monumenti vanno ricordati il palazzo della Borsa del 1652, la cattedrale di San Maurizio del XV sec. e il Museo delle Belle Arti. Fondata intorno al 1030 dai conti di Fiandra, fu conquistata dai francesi nel 1214 e passò ai duchi di Borgogna nel 1369. Con l'abdicazione di Carlo il Temerario fu ceduta alla Spagna nel 1556, fu occupata dalla casa d'Austria e nel 1667 entrò definitivamente a far parte della Francia.
Lillehammer Città della Norvegia (24.200 ab.) situata sul lago Mjosa. Capoluogo della contea di Oppland, fu sede delle Olimpiadi invernali del 1994.
Lilli e il vagabondo Film d'animazione, americano (1955). Regia di Hamilton Luske, Clyde Geronimi e Wilfred Jackson. Produzione di Walt Disney. Titolo originale: Lady and the Tramp
Lillianes Comune in provincia di Aosta (456 ab., CAP 11020, TEL. 0125).
lilliput, agg. invar. Di oggetto, microscopico. ~ minuscolo.
Lilliput Paese immaginario descritto nel romanzo I viaggi di Gulliver di J. Swift. Il protagonista della storia, Gulliver, vi approda trovandovi un popolo di minuscoli individui la cui società è l'immagine, in formato ridotto, degli intrighi e delle vane convenzioni dell'Inghilterra di tempi di Swift.
lillipuziàno, agg. e sm. agg. Che ha una statura molto piccola. ~ minuscolo. <> enorme.
sm. Persona di statura bassissima. ~ nano. <> gigante.
Lillóni, Umbèrto (Milano 1898-1980) Pittore. Tra le opere Lo specchio (1933, Milano, Galleria d'Arte Moderna).
Lilongwe Città del Malawi (22.000 ab.), capitale del Paese e capoluogo del distretto omonimo. Industria del tabacco, tessile, alimentare e del cemento. Mercato agricolo (mais e tabacco).
lim In matematica, simbolo di limite.
lìma, sf. 1 Utensile a mano formato da una sbarretta d'acciaio dentata per assottigliare o lisciare. ~ raspa. • lima per le unghie, attrezzo più piccolo utilizzato per la cura delle unghie. 2 Lavoro di ritocco. • lavoro di lima, rifinitura.
sf. file.
dal lat. lima.
Lima Capitale del Perú (6.415.000 ab.) e capoluogo del dipartimento omonimo. Posta a una decina di km dall'oceano Pacifico dove sorge il porto di Callao, è attraversata dal fiume Rimac. La più antica università dell'America Latina fu qui fondata nel 1551. Con il 40% del prodotto nazionale lordo del paese rappresenta il principale centro economico; importanti sono le industrie siderurgiche, conciarie, farmaceutiche, petrolchimiche, vetrarie, alimentari e del tabacco. Fondata nel 1535 dal conquistatore Pizarro con il nome di Ciudad de los Reyes, più volte devastata dai terremoti (1687, 1746 e altri) è stata sempre ricostruita cercando di mantenere il tipico stile coloniale; tra i suoi vari monumenti si ricordano la cattedrale, il palazzo dell'università, la Plaza de Armas, il santuario di Santa Rosa e il museo Nacional de Antropología y Arqueología.
limàccia, sf. (pl.-ce) Lumaca.
limàccio, sm. Mota. ~ fango.
lat. tardo limaceus, deriv. da limus fango.
limaccióso, agg. 1 Fangoso. ~ melmoso. <> puro. 2 Torbido. ~ oscuro. <> limpido.
agg. muddy, slimy.
limacèlla, sf. Conchiglia rudimentale nascosta nella massa del mantello delle lumache.
Limàcidi Famiglia di Molluschi Gasteropodi polmonati terrestri la cui conchiglia è ridotta a una placca calcarea dorsale.
limacifórme, agg. Relativo ad animale o a forma larvale, che ha l'aspetto di lumaca.
Limacòdidi Famiglia di Insetti Lepidotteri eteroneuri che comprende farfalle cosmopolite. ~ coclidionidi.
Limàna Comune in provincia di Belluno (4.165 ab., CAP 32020, TEL. 0437).
Limantrìidi, o Limàntridi Famiglia di Insetti Lepidotteri notturni di dimensioni medio-grandi a cui appartengono alcuni generi con femmine attere. ~ liparidi.
limàre, v. tr. 1 Passare la lima su una superficie per levigarla. ~ raschiare. 2 Levigare, cesellare, spianare, pareggiare. ~ lisciare. 3 Consumare. ~ corrodere. 4 Correggere, perfezionare, ritoccare. ~ rifinire. 5 Assottigliare. ~ diminuire. <> aumentare.
v. tr. 1 to file. 2 (fig.) to polish.
lat. limare.
Limassol Città (81.000 ab.) di Cipro, capoluogo del distretto omonimo, nel golfo di Akrotiri. Centro portuale specializzato nell'esportazione di prodotti agricoli (uva, vini e olio d'oliva) e minerali (amianto, rame e cromite). Le principali industrie sono quelle alimentari, cantieristiche e del tabacco.
limàto, agg. Ripulito, levigato, rifinito, diminuito. ~ lisciato.
Limàtola Comune in provincia di Benevento (3.527 ab., CAP 82030, TEL. 0823).
limatóre, sm. (f.-trìce) Chi lima.
limatrìce, sf. Macchina usata per limare.
limatùra, sf. 1 Atto, effetto del limare. 2 Insieme di particelle che si staccano dall'oggetto limato.
Limavady Distretto (30.000 ab.) della Gran Bretagna, nell'Irlanda del Nord.
Limbàdi Comune in provincia di Vibo Valentia (3.627 ab., CAP 88030, TEL. 0963).
Limbara Gruppo montuoso granitico della Sardegna settentrionale, nella Gallura, in provincia di Sassari.
Limbiàte Comune in provincia di Milano (31.873 ab., CAP 20051, TEL. 02). Centro industriale (prodotti del legno, della carta, meccanici, tessili e dell'abbigliamento). Gli abitanti sono detti Limbiatesi.
lìmbo, sm. 1 Nella tradizione cattolica, soggiorno delle anime di coloro che sono morti portando la sola colpa del peccato originale. 2 Luogo, stato o ambito non esattamente definito. ~ vaghezza. 3 lembo (uso antico, sopravvissuto in anatomia).
sm. limbo.
• Nella teologia cattolica rappresenta il luogo in cui si trovano le anime dei bambini morti solo con il peccato originale e quindi non battezzati e quelle delle persone nate prima della venuta di Gesù, ma vissute con rettitudine. Non previsto dalle sacre scritture, che parlano solo del seno di Abramo, Sant'Agostino trattò il problema indicando appunto nel limbo il posto di riposo di tali anime.
Limbourg, fratelli Pol, Jehannequin e Hermant Lalouet detti i – (Nimega fine del XIV sec.-inizio del XV sec.) Miniatori fiamminghi, originari di Limbourg, cittadina belga che fu capitale dell'omonimo principato (vedi Limburgo). Tra le opere Les très riches heures du duc de Berry (1404-1416, Chantilly, Musée Condé)
limburgìte, sf. Roccia eruttiva effusiva, basica e alcalina, di colore nero, a struttura porfirica.
Limbùrgo Regione dell'Europa centrooccidentale suddivisa tra il Belgio e i Paesi Bassi costituendone le due omonime provincie: Limburgo olandese (con capoluogo Maastricht) e Limburgo belga (con capoluogo Hasselt). In gran parte pianeggiante è attraversato dalla Mosa e possiede grandi giacimenti di carbone. Il suo nome deriva dal castello che Walram conte di Arlon fece costruire nel 1064; passato contea nel 1082 e ducato nel 1155, con la scomparsa della famiglia nel 1283 fu ceduto nel 1288 al duca di Brabante Giovanni I. Per un breve periodo fece parte della Francia, finché nel 1815 fu annesso ai Paesi Bassi per essere definitivamente spartito nel 1830, in seguito alla rivoluzione belga e ai successivi accordi di pace, tra il Belgio e gli stessi Paesi Bassi.
lime termine inglese per la limetta (frutto), ormai entrato in uso anche in Italia.
Lìmena Comune in provincia di Padova (5.983 ab., CAP 35010, TEL. 049).
Limentàni, Ubèrto (Milano 1913-Siresi, Bolzano 1989) Critico letterario. Nel suo lavoro si occupò della letteratura, soprattutto di quella satirica, del '600 e barocca. Tra le opere, lo studio La satira del Seicento (1961) e il testo M. Buonarroti giovane. La fiera. (1984).
Limerick Città (57.000 ab.) dell'Irlanda occidentale, sul fiume Shannon, nel Munster. Capoluogo della contea omonima (162.000 ab.).
limes Nella Roma imperiale termine indicante le costruzioni fortificate erette per segnalare il confine dell'impero. In genere erano costruiti sfruttando le barriere naturali (fiumi, gole, montagne) ed erano costantemente vigilati da truppe. All'inizio i Flavii lo pensarono come linea di attacco; con la stessa concezione proseguirono Adriano e Traiano erigendo il vallo della Britannia e il muro di Rezia. Con la crisi dell'impero passò a funzioni difensive, ma nulla poté con le calate delle orde barbariche che, a partire dal IV sec., li distrussero tutti.
limétta, sf. 1 Lima sottile. 2 agrume dal frutto piccolo, simile al limone, di cui esistono una varietà con il frutto dal gusto più acido, coltivata nelle regioni tropicali e da cui si etrae un olio usato come aromatizzante per saponi e cosmetici, e una col frutto dal gusto dolciastro, coltivata nell'America centrale.
sf. nail file (1), lime (2).
Limexìlidi Famiglia di Insetti Coleotteri aventi il corpo allungato, a tegumento molle e antenne brevi.
Limfjorden Braccio di mare della Danimarca, tra il mar del Nord e il Kattegat.
limìcolo, agg. Detto di animale che vive in genere in luoghi melmosi.
Lìmido Comàsco Comune in provincia di Como (2.045 ab., CAP 22070, TEL. 031).
Limìdo, Giovannìna (Milano 1851-1890) Ballerina italiana. Forte di una tecnica eccezionale, si esibì con successo nei principali teatri europei (Milano, Londra, Parigi, Pietroburgo).
Lìmina Comune in provincia di Messina (1.141 ab., CAP 98030, TEL. 0942).
liminàre, agg. 1 Appartenete alla soglia. 2 Detto di un valore limite.
lìmine, sm. 1 Soglia. ~ entrata. 2 Ingresso del porto.
lat. limen,-inis.
limìo, sm. 1 Il limare continuo. 2 Il rumore prodotto dal limare continuo.
limitàbile, agg. Che può essere limitato.
limitàneo, agg. Relativo ai confini, alla frontiera.
lat. tardo limitaneus da limes-itis confine
limitàre, sm. e v. sm. 1 Soglia dell'uscio. ~ ingresso. 2 Momento iniziale o finale. 3 Confine, limite. ~ estremità. <> mezzo.
v. tr. 1 to limit. 2 (risparmiare, restringere) to restrict. 3 (circoscrivere) to bound. 4 (circondare) to surround.
lat. limitaris di confine, deriv. da limes,-itis limite.
v. tr. 1 Circoscrivere entro certi limiti; confinare. ~ delimitare. • gli avevano limitato il raggio di azione. 2 Determinare, regolare, definire. ~ controllare. 3 Ridurre, contenere, arginare. ~ diminuire. <> aumentare. • dovevano limitare i consumi.
v. intr. pron. o rifl. Mantenersi entro limiti determinati. ~ controllarsi. <> abbandonarsi. • non sapeva limitarsi nel bere.
lat. limitare, deriv. da limes,-itis limite.
limitataménte, avv. In modo limitato; moderatamente, modicamente, relativamente, esiguamente. ~ poco. <> illimitatamente.
limitatézza, sf. Pochezza. ~ ristrettezza. <> abbondanza.
limitatìvo, agg. 1 Che serve a limitare. ~ riduttivo. <> estensivo. 2 Limitante. ~ condizionante.
agg. restricting, limiting.
limitàto, agg. 1 Non pieno; ridotto. ~ parziale. <> pieno. 2 Che non oltrepassa certi limiti; contenuto, modesto, ristretto, breve. ~ definito. <> illimitato. • le limitate richieste indussero la direzione a sospendere la fornitura del prodotto. 3 Esiguo. ~ scarso. • aveva un lessico limitato. 4 Chiuso, ristretto. ~ angusto. <> ampio. 5 Misurato. ~ controllato. <> sregolato. 6 Ottuso, stupido. ~ tonto. <> sveglio.
agg. restricted, limited.
limitatóre, sm. Apparecchio per la protezione degli impianti elettrici.
deriv. da limitare.
limitazióne, sf. 1 Atto, effetto del limitare. ~ condizionamento, restrizione, blocco. 2 Condizione che limita. ~ vincolo, limite.
lat. limitatio,-onis.
lìmite, sm. 1 Confine, delimitazione. ~ margine. 2 Grado ultimo; bordo. ~ estremità. 3 Ambito ed estensione assegnati a qualcosa. ~ settore, zona. 4 Uno dei due punti dell'orbita in cui un pianeta raggiunge la sua massima distanza dall'eclittica. 5 Limitazione. ~ freno. <> crescita.
sm. 1 limit. 2 (confine) border. 3 (caso limite) extreme case. 4 (limite di velocità) speed limit.
lat. limes,-itis.
• Concetto fondamentale dell'analisi matematica su cui si basa il calcolo infinitesimale. Vediamone qualche caso particolare.
Sia data una funzione reale F a valori reali definita in un intorno del numero p, eventualmente non definita in p. Si dice che per x tendente a p F(x) ha per limite il numero L o tende ad L, se, comunque fissi un numero positivo k, è possibile determinare un numero d tale che se x appartiene al dominio di F e dista da p meno di d allora F(x) dista da L meno di k. Si dice invece che (per x che tende a p) F tende all'infinito se, comunque fissi un numero K, è possibile determinare un numero d tale che se x appartiene al dominio di F e dista da p meno di d allora F(x) > K. Si dice che F tende a meno infinito se, comunque fissi un numero K, è possibile determinare un numero d tale che se x appartiene al dominio di F e dista da p meno di d allora F(x) < K.
limited, agg. invar. Locuzione inglese che viene utilizzata negli ordinamenti anglosassoni per denominare un tipo di società simile alla società anonima o per azioni e abbreviato con la sigla Ltd.
limìtrofo, agg. Che è vicino ai confini. ~ confinante. <> distante.
agg. neighbouring.
limìvoro, agg. e sm. Di animale acquatico che si nutre delle sostanze organiche contenute nel fango del fondo.
limn(o)- Primo elemento di parole composte tratto da un termine greco che significa "palude", "lago".
limnàdia, sf. Genere di Crostacei branchiopodi d'acqua dolce di piccole dimensioni appartenente all'ordine dei Concostraci, famiglia dei Limnadidi.
Limnantàcee Famiglia di piante originarie dell'America settentrionale appartenente all'ordine delle Gruinali e comprendente due soli generi e otto specie.
limnàntemo, sm. Genere di genzianacee a cui appartiene il Limnanthemum nymphoides, una pianta acquatica dai bellissimi fiori gialli.
limnèa, sf. Mollusco (noto anche come limnea stagnale, Lymnaea stagnalis) della famiglia dei Limneidi e della classe dei Gasteropodi. Lunga 6 cm circa, è dotata di conchiglia a forma di spirale e di due tentacoli. Vive in acque stagnanti.
Limnèidi Famiglia di Molluschi Gasteropodi polmonati d'acqua dolce diffusi in tutto il globo.
lìmnico, o limnètico, agg. (pl. m.-ci) Relativo a un lago.
Bacino limnico
Bacino sedimentario che si è formato in ambiente lacustre.
limnìgrafo, o limnògrafo, sm. Idrometrografo atto a misurare e registrare il livello delle acque di un lago.
limnìmetro, o limnòmetro, sm. Idrometro per la misura del livello delle acque dei laghi.
limnòbio, sm. Insieme degli organismi animali e vegetali che vivono nelle acque dolci. <> anobio.
limnobiónte, sm. Organismo vegetale o animale che vive nelle acque dolci.
Limnofìlidi Famiglia di Insetti tricotteri inequipalpi comprendente il limnofilo.
limnòfilo, sm. Genere di Insetti tricotteri, appartenente alla famiglia dei Limnofilidi, con il corpo allungato.
limnologìa, sf. (pl.-gìe) Studio dei laghi e degli organismi che li popolano.
lìmo, sm. 1 Fango. ~ fanghiglia. 2 Parte più fina del materiale disaggregato delle acque.
lat. limus.
Limoges Città francese (105.000 ab.) capoluogo del dipartimento dell'Haute-Vienne nel Limosino sulla riva del fiume Vienne. Rinomato centro per la produzione delle porcellane sin dalla loro introduzione nel 1766, basa la sua economia anche sulle più recenti industrie conciarie, calzaturiere, grafiche, tessili, alimentari e della lavorazione dello smalto. Oltre al Museo Nazionale che contiene una collezione di porcellane provenienti da tutto il mondo, presenta un imponente duomo romanico gotico (XIII-XIV sec.), le chiese di San Pietro (XIII-XVI sec.) e di San Michele (XIV-XV sec.) e il palazzo vescovile (1786) sede del museo.
limonàia, sf. Serra per riporvi di inverno le piante di limoni.
limonàta, sf. Bibita analcolica preparata con acqua e succo di limone.
sf. 1 lemonade. 2 (limone spremuto) lemon-squash.
limóne, sm. 1 Albero sempreverde (Cytrus limon) della famiglia delle Rutacee tipico delle regioni calde. 2 Frutto del limone.
sm. lemon.
arabo limun.
• Caratterizzato da foglie ovali, fiori bianchi profumati, frutti gialli con buccia rugosa ricca di oli essenziali utilizzati in profumeria e liquoreria. Il succo del frutto omonimo, ricco di acido citrico e vitamina C, è usato come astringente, antiscorbutico e dissetante.
Limóne Piemónte Comune in provincia di Cuneo (1.581 ab., CAP 12015, TEL. 0171).
Limóne sul Gàrda Comune in provincia di Brescia (989 ab., CAP 25010, TEL. 0365).
limonéto, sm. Terreno coltivato a limoni.
Limonìidi, o Limònidi Famiglia di Insetti Ditteri Nematoceri dalle zampe lunghe e a volte senza ali. ~ limnobiidi o limnobidi.
Limosàno Comune in provincia di Campobasso (992 ab., CAP 86022, TEL. 0874).
Limosìno Regione della Francia centrooccidentale, con capoluogo Limoges, che si diparte dal Massiccio Centrale e comprende i tre dipartimenti del Corrèze, della Creuse e dell'Haute-Vienne. I bacini della Loira e della Dordogna rendono il suolo particolarmente adatto allo sfruttamento dell'agricoltura e dell'allevamento. L'energia idroelettrica, le industrie metallurgiche, meccaniche, conciarie e della ceramica completano il panorama economico. Storicamente abitata dai galli lemovici, fu occupata dai romani nel 51 a. C. Alla caduta dell'impero passò prima ai visigoti e poi fece parte del ducato di Aquitania. Dopo aspre contese tra i francesi e gli inglesi, ai quali passò nel 1154, fu definitivamente ceduta alla Francia alla fine della guerra dei cent'anni nel 1607.
limosìno, agg. e sm. agg. Relativo a Limoges o al Limosino (Francia).
sm. Dialetto provenzale che si parla nel Limosino.
limóso, agg. Che è pieno di limo. ~ limaccioso. <> secco.
lat. limosus.
limousin, agg. invar. Relativo a razze di bovini, ovini e suini allevati in Francia.
limousine, sf. invar. Grossa automobile chiusa a quattro porte. ~ berlina.
limpidaménte, avv. In modo limpido. ~ nitidamente, francamente.
limpidézza, sf. 1 Proprietà di ciò che è limpido; trasparenza. ~ nitidezza. 2 Onestà. ~ rettitudine.
limpidità, sf. Limpidezza.
lìmpido, agg. 1 Chiaro e trasparente. ~ terso. <> torbido. 2 Di suono, chiaro e sonoro. ~ distinto. <> roco. 3 Sereno. ~ splendente. <> coperto. 4 Comprensibile. ~ evidente. <> oscuro. 5 Aperto, franco. ~ sincero. <> ipocrita. 6 Di sguardo, sincero. ~ luminoso. <> torvo.
agg. limpid, clear.
lat. limpidus.
Limpopo Fiume dell'Africa meridionale lungo circa 1.600 km. Nasce nel Witwatersrand nella Repubblica sudafricana, delimita i confini tra Botswana e Zimbabwe, attraversa il Mozambico per sfociare nell'oceano Indiano a nord-est di Maputo. Lungo il suo percorso forma imponenti cascate, in particolare sull'altopiano rhodesiano. I suoi principali affluenti sono i fiumi Shashi, Magalakwin, Olifants, Bubye. Conosciuto anche come Crocodile river (fiume dei coccodrilli); quando Vasco de Gama lo scoprì nel 1497 lo chiamò Rio do Espiritu Santo.
lìmulo, sm. Nome comune e genere di merostomi xifosuri, della famiglia degli Xifosuridi, appartenente alla specie Xiphosura polyphemus che vive nella sabbia delle coste atlantiche americane.
LIN Sigla di Lega Italiana Naturisti.
Lin Piao (Huanggang 1908-Mongolia 1971) Politico e generale cinese. Fu ministro della difesa dal 1959. Durante la rivoluzione (1966-1969), fu il più stretto collaboratore di Mao Tse-tung e fu da lui designato suo successore. Morì in circostanze poco chiare.
Linàcee Famiglia di piante per lo più erbacee, appartenente all'ordine delle Gruinali, con foglie semplici e lineari, alterne, opposte o verticillate e fiori ermafroditi, riuniti in infiorescenze di forme differenti.
linaiòlo, sm. Chi lavora e vende il lino.
linària, sf. Genere di piante per lo più erbacee, appartenente alla famiglia delle Scrofulariacee, comprendente specie a foglie opposte o verticillate, con fiori in grappoli o spighe.
Linaròlo Comune in provincia di Pavia (1.846 ab., CAP 27010, TEL. 0382).
Linas, mónte Gruppo montuoso della Sardegna sudoccidentale. Vetta più elevata la punta Perda de sa Mesa (1.236 m).
Linàte Centro della Lombardia, frazione di Peschiera Borromeo, in provincia di Milano, che ospita l'aeroporto internazionale Forlanini.
Lìnce Costellazione visibile in inverno e primavera, formata esclusivamente da stelle poco luminose; si trova tra i Gemelli e l'Orsa Maggiore, nell'emisfero celeste boreale.
lìnce, sf. Genere di Mammiferi carnivori (Lynx) della famiglia dei Felidi. Pur assomigliando ai gatti, hanno arti più lunghi e zampe più grosse, corpo snello e agile, orecchie più lunghe terminanti con un ciuffo, coda corta, pelo soffice e variamente macchiato. Pur in pericolo di estinzione in Europa, si possono ancora trovare, specialmente nella Scandinavia, sui Pirenei e sui Carpazi, la lince comune (lynx lynx) e la lince pardina (lynx pardina); altri esemplari presenti nelle zone polari e in America settentrionale sono la lince polare (lynx canadensis), la lince rossa (lynx rufus) e il caracal.
sf. lynx.
Lince comune
Mammifero (Lynx lynx) della famiglia dei Felidi e dell'ordine dei Carnivori. Alta 70 cm, è di colore bruno rossiccio. Diffusa nelle foreste della Scandinavia, della Polonia e della Russia, marca le cortecce degli alberi per delimitare il proprio territorio.
Lincèi, Accadèmia déi Fu fondata a Roma nel 1603 da F. Cesi con A. De Filiis, J. Heck e F. Stelluti allo scopo di promuovere gli studi di scienze naturali, matematica, filosofia e filologia. Nel suo stemma è raffigurata una lince che sta a significare l'acutezza di cui deve essere dotato lo scienziato. Tra i suoi affiliati più famosi, oltre a F. Salviati e G. B. Della Porta, si ricorda soprattutto Galileo Galilei che vi fece parte dal 1611. Chiusa nel 1630 dopo la morte del fondatore e la condanna di Galilei, riaprì nel 1801; conglobata nell'Accademia d'Italia durante il fascismo, riacquistò l'antica denominazione nel 1944 e ancora oggi si occupa di divulgazione scientifica.
lìnceo, o lincèo, agg. 1 Proprio della lince. 2 Acuto e perspicace.
linciàggio, sm. 1 Esecuzione sommaria, non preceduta da regolare processo. ~ massacro, uccisione. 2 Persecuzione accanita.
deriv. da W. Lynch (1742-1820) che nel 1780 propose in Virginia una legge che consentiva l'esecuzione sommaria dei neri da parte dei privati.
linciàre, v. tr. 1 Uccidere per linciaggio. 2 Perseguitare. ~ diffamare.
v. tr. to lynch.
Lincoln (Gran Bretagna) Città (77.000 ab.) della Gran Bretagna, capoluogo della contea di Lincolnshire (601.000 ab.) in Inghilterra.
Lincoln (USA) Città (192.000 ab.) degli USA, capitale dello stato del Nebraska. Centro per il mercato di cereali (frumento, orzo e mais) e di bestiame. Le principali industrie sono quelle meccaniche, chimiche, farmaceutiche, alimentari e dell'abbigliamento. Sede di un'università.
Lincoln, Abraham (Hodgeville 1809-Washington 1865) Statista statunitense. Avvocato autodidatta, riconobbe nello sviluppo industriale il futuro della nazione americana e supportato dagli stati del nord divenne deputato nel 1846 nel partito dei whig. Dal 1858 abbracciò le idee repubblicane contribuendo all'organizzazione del nuovo partito. Vinse le elezioni presidenziali del 1860 battendosi per limitare la schiavitù agli stati del sud. La sua politica apertamente favorevole agli industriali del nord provocò l'anno successivo la secessione degli stati meridionali che confluirono nella Confederazione degli Stati del Sud. Ne scaturì la famosa guerra di secessione che si concluse con la vittoria del nord; l'abilità nell'evitare rappresaglie e la proclamazione dell'emancipazione della popolazione nera americana del 1862, da una lato gli permisero di rivincere le elezioni del 1864, ma dall'altro scontentarono i nordisti più radicali ai quali probabilmente apparteneva il suo assassino J. W. Booth.
lincrùsta, sf. Tipo di laminato isolante e impermeabile utilizzato per coprire le pareti che viene ottenuto per calandratura su di un supporto cartaceo di un impasto simile al linoleum.
Linda di Chamounix Melodramma in tre atti di G. Donizetti, libretto di G. Rossi (Vienna, 1842).
lindaménte, avv. In modo lindo.
Lindbergh, Charles Augustus (Little Falls 1902-Maui 1974) Aviatore statunitense. È famoso per aver compiuto la prima traversata senza scalo da New York a Parigi a bordo del monoplano Spirit of St.Louis il 20 maggio 1927, impiegando 33 ore e 39 minuti.
Linde, Karl Paul von (Berndorf 1842-Monaco 1934) Ingegnere tedesco. Fu l'ideatore della prima macchina frigorifera a compressione, oltre che di alcuni metodi per la liquefazione dell'aria.
Lindemann, Carl Ferdinand (Hannover 1852-Monaco 1939) Matematico tedesco. Docente alle università di Friburgo e Monaco, nel 1882 diede la dimostrazione che è un numero irrazionale trascendente, rispondendo in modo definitivo al problema della quadratura del cerchio.
Linder, Max (Saint-Loubès, Gironde 1883-Parigi 1925) Nome d'arte dell'attore e regista francese Gabriel-Maximilien Levielle. Debuttò in teatro per poi passare al cinema nel 1905. È considerato il primo attore comico del cinema. Tra le interpretazioni Max professore di tango (1905). Tra i film diretti, Sette anni di guai (1921).
lindézza, sf. Lindura.
lìndo, agg. 1 Molto pulito e ordinato. ~ netto. <> sporco. 2 Che mostra eleganza; curato. ~ agghindato. <> trasandato. 3 Integro. ~ puro. <> immorale.
agg. 1 spick and span, tidy. 2 (biancheria) clean.
spagn. lindo.
lindóre, sm. Lindura.
lindùra, sf. 1 Pulizia accurata. 2 Cura eccessiva e affrettata. 3 Proprietà e correttezza.
lìnea, sf. 1 Contorno del viso e del corpo umano. ~ profilo, sagoma. 2 Taglio, foggia, modello. ~ stile. 3 Fronte di combattimento. ~ schieramento. 4 Itinerario seguito dai mezzi di trasporto. ~ tragitto. 5 Modo di vivere. ~ stile. 6 Norma seguita; indirizzo, orientamento. ~ tendenza. 7 Discendenza. 8 Serie di prodotti complementari di una stessa marca. 9 Tratto, riga. ~ segno. 10 Personale, fisico. ~ corporatura. 11 Traiettoria. ~ direzione. 12 Collegamento, comunicazione. ~ contatto. 13 Fila, serie. ~ filza. 14 Eleganza.
sf. 1 line. 2 (itinerario di mezzi pubblici) route. 3 (in linea d'aria) as the crow flies. 4 (a grandi linee) in outline. 5 (aereo di linea) airliner. 6 (linea di partenza) starting. 7 (mantenere la linea) to keep one's figure.
lat. linea.
• In astronomia una linea è una retta ideale congiungente due punti della volta celeste. La linea degli apsidi congiunge perielio e afelio, ossia i due punti corrispondenti alla minima e alla massima distanza della Terra dal Sole.
In elettrotecnica indica l'insieme dei conduttori e degli impianti che consentono la trasmissione di corrente elettrica o di segnali. Si hanno le linee elettriche per la distribuzione dell'energia elettrica e le linee di trasmissione per il trasporto di informazioni codificate. Le linee elettriche sono caratterizzate dal valore della tensione. Possono essere ad alta tensione, quando il valore della tensione è superiore a 300 KV e a bassa tensione, relativamente a tensioni inferiori a 300 KV. Il valore dell'alta tensione può variare da paese a paese (fino a 380 KV in Europa, fino a 500 KV in Giappone e fino a 750 KV in USA e Canada).
In matematica è un ente geometrico monodimensionale. Può essere definita come l'intersezione di due superfici e può essere contenuta tutta su un piano bidimensionale o nello spazio. Se è rettilinea, si dice linea retta, altrimenti linea curva.
Linea d'ombra, La Romanzo di J. Conrad (1917).
lineaménti, sm. pl. 1 Fattezza del volto umano. ~ fisionomia. 2 Elementi essenziali di una dottrina. ~ rudimenti.
sm. pl. 1 features. 2 (fig.) outlines.
lineàre (1), v. tr. 1 Tracciare linee. 2 Decorare con linee. 3 Disegnare. 4 Dar forma. ~ creare. 5 Contrassegnare con linee.
lineàre (2), agg. 1 Di linea. ~ retto, dritto. <> storto, sbilenco. • traiettoria lineare. 2 Che si sviluppa, si svolge secondo una direzione o un indirizzo stabile e coerente; chiaro, coerente. ~ semplice. <> confuso. • aveva atteggiamenti lineari, quindi apprezzabili. 3 Formato da linee. • figura lineare.
agg. 1 linear. 2 (coerente) coherent. 3 (logico) logical.
lat. linearis.
• In matematica, si chiama funzione lineare una funzione a 1 input e 1 output reali che ha per grafico una retta: x akx+bky=k(ax+by).
Una equazione lineare è una equazione del tipo a·x=b rispetto all'incognita reale x, con a e b numeri reali; più in generale è una equazione del tipo F(X)=B dove F è una trasformazione lineare [se B è il vettore nullo si parla di equazione lineare omogenea]. Un sistema lineare di ordine 2 è una equazione lineare del tipo F(X)=B dove X - incognita - e B sono dei vettori (x,y) e (b1,b2) e F può essere definita con F(x,y)=(a11x+a12y,a21x+a22y) con a11, a12, a21, a22 numeri reali; il sistema può essere scritto nella forma "a11x+a12y=b1, a21x+a22y=b2"; più in generale si ha un sistema lineare di ordine n se F è una trasformazione lineare tra vettori costituiti da n-uple di numeri reali che a (x1,x2,x3,…) associa un vettore le cui componenti hanno la forma ai1·x1+ai2·x2+ai3·x3+…; in questo caso la trasformazione F può essere caratterizzata attraverso la matrice M che ha nella riga i-esima i valori ai1,ai2,ai3,… e l'equazione può essere scritta nella forma M*X=B, dove X e B sono scritti come "vettori-colonna"; la eventuale soluzione è X = (M^-1)*B.
Si chiama combinazione lineare dei vettori V1, V2, … un vettore del tipo a1V1+a2V2+… con a1, a2, … scalari.
linearìsmo, sm. Caratteristica delle arti figurative, soprattutto della pittura, consistente nella prevalenza espressiva delle linea sul colore.
linearità, sf. Proprietà di ciò che è lineare. ~ drittura, semplicità.
linearménte, avv. In modo lineare.
lineétta, sf. Trattino convenzionale che serve a unire due parole. ~ trattino.
sf. 1 dash. 2 (trattino d'unione) hyphen.
dimin. di linea.
lìnfa, sf. Negli Invertebrati indica un liquido che scorre al loro interno e che svolge le funzioni del sangue.
Nei Vertebrati indica un liquido chiaro, di composizione simile al plasma sanguigno, che scorre nei vasi linfatici. La linfa contiene leucociti e sostanze lipidiche assorbite nel tratto intestinale (si parla allora di chilo). Filtrando dai capillari, svolge un'azione nutritiva dei tessuti e protettiva contro le malattie.
sf. 1 lymph. 2 (bot.) sap.
In botanica è un liquido con funzioni nutritive, che scorre nei vasi vegetali. Si distingue in linfa ascendente o bruta o greggia, che è quella che, attraverso i vasi del legno, passa dalle radici alle foglie, e linfa discendente o elaborata, che è quella che viene trasformata dalla fotosintesi e trasportata, attraverso i vasi, alle foglie.
linfadenìte, sf. Infiammazione dei gangli linfatici.
linfadenòma => "linfoma"
linfangectasìa, sf. Dilatazione varicosa dei vasi linfatici di mucose o cute.
linfangiòma, sm. Malformazione congenita consistente nella neoproduzione e dilatazione dei vasi linfatici e nella conseguente formazione, nel derma superficiale o profondo, di cavità contenenti linfa.
linfangìte, sf. Infiammazione, primitiva o secondaria, dei vasi linfatici.
linfàtico, agg. e sm. agg. Della linfa.
(pl. m.-ci) sm. Chi è affetto da linfatismo.
Sistema linfatico
Nei Mammiferi è una parte del sistema circolatorio, costituito dai vasi nei quali viene raccolta e trasportata le linfa. La linfa parte dagli spazi perivasali, viene convogliata in appositi canalicoli e quindi, attraverso i linfonodi, portata a collettori più grossi. Dai villi intestinali viene condotta nella cisterna di Pecquet nell'addome. Da questo parte il dotto toracico, che raccoglie la linfa di una parte del corpo portandola nella vena succlavia sinistra. Il resto della linfa è convogliato nella grande vena linfatica destra. Del sistema linfatico, che svolge un'importante azione di trasporto di sostanze nutritive e immunizzanti, fa parte anche la milza.
linfatìsmo, sm. Stato di debolezza costituzionale caratterizzato da un aumento di tessuto linfatico.
linfoblàsto, sm. Cellula dalla quale hanno origine i linfociti. I linfoblasti si trovano, tra l'altro, nella milza, nelle tonsille, nel timo e nei gangli linfatici.
linfocìta, o linfocìto, sm. (pl.-cìti) Cellula del sangue, facente parte dei globuli bianchi o leucociti. Essi sono essenziali per la risposta immunitaria dell'organismo, in quanto sono gli autori della risposta immunologica attiva, ossia di quella reazione di difesa contro i microrganismi estranei non innata, ma che viene indotta tramite l'introduzione di un antigene.
linfocitàrio, agg. Relativo ai linfociti.
Meningite linfocitaria
Meningite nella quale si ha la presenza di un gran numero di linfociti nel liquido cefalorachidiano.
Serie linfocitaria
Insieme dei linfociti e delle loro cellule progenitrici.
linfocìto, sm. Leucocito mononucleato appartenente alla serie linfocitaria il cui volume è occupato quasi totalmente dal nucleo. Viene originato dagli organi linfoidi (milza, gangli linfatici ecc.) per poi passere nel circolo linfatico e infine nel sangue.
linfocitòma, sm. (pl.-i) Tumore del tessuto linfatico.
linfocitopoièsi, sf. Processo di formazione della serie linfocitica che avviene soprattutto a livello delle linfoghiandole e della milza. ~ linfopoiesi.
linfocitòsi, sf. Aumento dei linfociti nel sangue periferico.
linfoghiàndola, sf. Linfonodo.
linfogranulòma, sm. (pl.-i) Nome generico di malattie caratterizzate da proliferazione di tipo granuloso del tessuto linfatico, la cui natura può essere infiammatoria.
linfòma, sm. Neoplasia linfoide, benigna o maligna, che ha origine sia negli organi dotati di tessuto linfatico sia in quelli che ne sono sprovvisti.
linfonòdo, sm. I linfonodi sono organi ovali (di dimensioni variabili da pochi millimetri ad alcuni centimetri) disseminati lungo i vasi linfatici o nel tessuto connettivo. Alcuni (quelli localizzati in collo, ascelle, inguine, …) sono perpecibili al tatto. Hanno la funzione di filtrare la linfa proveniente dalla periferia, trattenendo le impurità (antigeni) e arricchendola di linfociti maturi. Sono detti anche gangli linfatici.
linfopenìa, sf. Diminuzione, assoluta o relativa, dei linfociti circolanti.
linfosarcòma, sm. (pl.-i) Tumore maligno che colpisce il tessuto linfatico. Si sviluppa soprattutto nei ghiandole linfatiche, ma può colpire anche organi quali la milza, il fegato o l'intestino, che contengono tessuto linfatico.
linfosarcomatòsi, sf. Malattia nella quale si ha una diffusione di linfosarcomi a uno o più gruppi di ghiandole linfatiche.
Ling, Per Henrik (Ljunga 1776-Stoccolma 1839) Medico svedese. Ideò la ginnastica a corpo libero, detta appunto svedese.
linga, o lingam, sm. invar. Simbolo fallico del dio indiano Siva il cui culto si rivolge all'aspetto creatore del dio.
Lingayen Città (66.000 ab.) delle Filippine, sull'isola di Luzon. Capoluogo della provincia di Pangasinan.
Lingèri, Piètro (Tremezzo, Como 1894-Milano 1968) Architetto italiano. Fondatore del gruppo comasco del MIAR, progettò la sede del Club Amila a Tremezzo(1926), il palazzo dei Sindacati di Como e case in via Legnano e al QT8 di Milano.
lingerie, sf. invar. Biancheria intima.
franc. lingerie, deriv. da linge di lino.
Lingga Arcipelago (40.000 ab.) dell'Indonesia, nel mar Cinese Meridionale.
lingottièra, sf. In metallurgia, forma nella quale viene fuso un metallo o una lega per ottenere un lingotto.
lingòtto, sm. 1 Blocco di metallo ottenuto per fusione e colatura. ~ massello. 2 Nella composizione tipografica a caldo, interlinea da 12 punti.
sm. bar, ingot.
franc. lingot.
lìngua, sf. 1 Organo muscolare mobile della cavità orale. 2 Oggetto a forma di lingua. ~ striscia. 3 Sistema di comunicazione, costituito da segni vocali ed eventualmente grafici, tramite il quale gli appartenenti a una data comunità riescono a comunicare tra di loro. ~ linguaggio.
sf. 1 tongue. 2 (idioma) tongue. 3 (linguaggio) language. 4 (lingua madre) mother tongue.
lat. lingua.
• In anatomia la lingua è un organo muscolare mobile di colore solitamente roseo posto nella cavità orale, avente la funzione di aiutare la masticazione e la deglutizione degli alimenti e sede del gusto. È importante anche per l'emissione dei suoni. È costituita da una parte interna fibrosa e da una parte esterna formata dalla mucosa delle papille gustative. Si divide poi in una parte anteriore, detta corpo della lingua, e una posteriore non visibile, detta bassa radice della lingua, e fissata alla mandibola e all'osso ioide. Sulla faccia inferiore si trova una piega detta frenulo.
In linguistica è un sistema codificato basato sulla corrispondenza tra segni e significati. La lingua varia nel corso del tempo (varietà diacronica) e da un popolo all'altro (varietà sincronica). Nel mondo attualmente sono parlate circa seimila lingue, raggruppate in grandi famiglie, delle quali la più ampia è costituita dall'indoeuropeo.
Lingua di bue
Fungo (Fistulina epatica) della famiglia delle Fistulinacee e della classe dei Basidiomiceti. Commestibile.
Lingua salvata, La Opera autobiografica di E. Canetti (1977).
linguàccia, sf. (pl.-ce) 1 Persona maldicente. ~ malalingua. 2 Smorfia. ~ boccaccia.
linguacciùto, agg. Che ha la lingua lunga. ~ pettegolo, chiacchierone. <> discreto, riservato.
deriv. da linguaccia.
Linguadòca Regione storica della Francia meridionale compresa tra i Pirenei orientali e il basso corso del Rodano ed estendentesi a sud fino al golfo del Leone, delimitato dal Massiccio Centrale e dal mar Mediterraneo. Vi sono coltivati uva e foraggi. Sono presenti allevamenti di bestiame oltre a grandi saline e a giacimenti carboniferi. Industrie enologiche e casearie (formaggio roquefort), meccaniche, petrolchimiche e tessili. È meta di turismo balneare. Tra i centri principali vi sono Béziers, Carcassonne, Montpellier, Narbona, Nimes e Tolosa.
Linguadoc
Popolata fin dall'epoca preistorica, fu occupata dai fenici, dai celti, divenne la Gallia Narborese sotto i romani (II sec. a. C.) e fu infine occupata dai franchi nell'VIII sec. Nell'XI e XII sec. nelle sue corti si sviluppò un fiorente movimento culturale, caratterizzato dalla produzione di lirica cortese in lingua d'oc. Nel 1271 il territorio fu annesso alla Francia.
linguàggio, sm. 1 Capacità peculiare della specie umana di comunicare per mezzo di un sistema di segni vocali. ~ lingua, parlata, idioma. 2 Particolare modo di parlare di determinati individui. 3 Particolare significato che l'uomo riconosce e attribuisce a determinati segni, gesti, oggetti e simili e facoltà di esprimersi mediante il loro uso. ~ codice.
sm. language.
provenz. antico lengatge, deriv. da lenga lingua.
• In generale è l'insieme dei segni e dei simboli per mezzo dei quali l'uomo e gli animali comunicano e lo strumento stesso di tale comunicazione. Un esempio di linguaggio degli animali è rappresentato dalla danza usata dalle api per scambiarsi informazioni sulla ubicazione e ricerca del polline. Per l'uomo il linguaggio è costituito dalle parole, ossia da segnali fonici o grafici articolati che gli consentono di esprimere concetti e sensazioni. Il linguaggio umano è detto anche linguaggio naturale. Caratteristiche del linguaggio umano sono anche la possibilità di formulare enunciati falsi, l'interscambiabilità dei ruoli attivo e passivo dei soggetti, la possibilità di formulare enunciati sul linguaggio stesso. Il linguaggio dell'uomo è oggetto della linguistica. Il linguaggio è di volta in volta visto come strumento (interpretazione per la prima volta data da Platone), come espressione e immagine dell'essere delle cose, così come metafora, espressione convenzionale o semplice imitazione dei suoni naturali. In senso più stretto il linguaggio può indicare il modo in cui si esprime una persona o una determinata categoria sociale o professionale.
In informatica è un insieme di notazioni e di regole che consentono di codificare un algoritmo che risolve un problema, formando un programma capace di comunicare con un elaboratore e di guidarne il funzionamento. I linguaggi di programmazione ad alto livello o simbolici permettono di creare sorgenti scritti in una forma molto più vicina al programmatore, mentre i linguaggi di macchina o assoluti sono direttamente comprensibili dalla macchina (programmi eseguibili). I linguaggi possono anche essere suddivisi in livelli. I linguaggi di livello zero o di basso livello sono quelli costituiti da istruzioni binarie capaci di essere interpretate dalla CPU della macchina. I linguaggi di livello uno (linguaggi assembler) sono utilizzati dagli assemblatori che traducono i programmi che usano codici mnemonici in programmi eseguibili. I linguaggi di livello due sono i comuni linguaggi algoritmici, ovvero linguaggi strutturati che risultano indipendenti dall'elaboratore (FORTRAN, Pascal, C). Essi sono utilizzati da traduttori, interpreti o compilatori per generare gli eseguibili. I linguaggi di livello tre sono linguaggi algoritmici specifici per la risoluzione di determinati problemi (Prolog, Lisp).
In matematica e discipline scientifiche è uno strumento che serve per descrivere determinate strutture logiche senza presentare le ambiguità presenti nel linguaggio naturale. Tali linguaggi sono chiamati non naturali o artificiali o formalizzati.
In patologia si possono avere nei bambini disturbi del linguaggio costituiti da arresto o ritardo del linguaggio, da balbuzie, afasia, dislalie, rotacismo. Tali disturbi possono avere cause organiche, per la lesione di qualche organo della fonazione, o psicologiche.
Linguaglòssa Comune in provincia di Catania (5.393 ab., CAP 95015, TEL. 095).
linguàle, agg. 1 Della lingua. 2 Detto di suono la cui articolazione comporta l'intervento della lingua.
linguàtula, sf. Genere di Artropodi linguatulidi porocefalidi dal corpo allungato, vermiforme che parassitano le vie respiratorie di Mammiferi, Rettili e Pesci sia allo stato larvale che allo stato adulto.
lingueggiàre, v. intr. 1 Muovere rapidamente la lingua. 2 Detto di fiamme, guizzare. 3 Fiammeggiare.
linguétta, sf. Qualsiasi piccolo oggetto che ha forma simile alla lingua.
sf. 1 (di busta) flap. 2 (di scarpa) tongue.
dimin. di lingua.
Linguétta, càpo Promontorio dell'Albania occidentale, che chiude la baia di Valona.
linguifórme, agg. Che ha forma di lingua.
linguìna, sf. Tagliatella con forma più sottile del solito.
linguìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) 1 Studioso di linguistica. ~ filologo, glottologo. 2 Poliglotta.
franc. linguiste.
linguìstica, sf. Scienza che studia il linguaggio verbale umano e le lingue. Nel XIX sec. nacque la linguistica storica come evoluzione dello studio delle lingue indoeuropee. Tappe fondamentali del suo sviluppo furono poi la scuola dei neogrammatici, la linguistica generale, lo strutturalismo, il funzionalismo, che studiò in particolare la fonologia, la glossemantica e il trasformazionismo. Si parla poi di linguistica sincronica, quando si considera costante il fattore tempo e diacronica se studia le variazioni che si sono avute in un periodo di tempo. Gli studi linguistici sono divisi in branche caratterizzate dal modo in cui sono affrontati e dall'aspetto che analizzano. Tra questi vi sono la stilistica sincronica, che studia la lingua in relazione ai gusti espressivi individuali, la linguistica sociologica o sociolinguistica, che esamina il rapporto tra lingua e struttura sociale e la linguistica psicologica o psicolinguistica che analizza la lingua in relazione alle comunicazioni interpersonali e all'apprendimento. La linguistica comparativa poi, esamina le caratteristiche comuni a più lingue. ~ filologia, glottologia, glossologia.
sf. linguistics.
franc. linguistique.
linguisticaménte, avv. Dal punto di vista linguistico.
linguìstico, agg. (pl. m.-ci) Relativo alla lingua.
lìngula, sf. In anatomia, denominazione di formazioni strette e allungate, a forma di linguetta.
linìcolo, agg. Che riguarda la coltivazione del lino.
linicoltùra, sf. Coltivazione del lino.
linièro, agg. Relativo al lino.
linifìcio, sm. Stabilimento tessile per la lavorazione del lino.
liniménto, sm. 1 Preparazione medicinale. ~ balsamo. 2 Conforto. ~ consolazione.
lat. tardo linimentum, deriv. da linire ungere.
linìte, sf. Forma di gastrite in cui si ha un'infiammazione del tessuto ghiandolare.
Linite plastica
Malattia dello stomaco, a decorso lento, caratterizzata da una progressiva sclerosi che porta all'ispessimento della parete e a processi di retroazione.
linizzazióne, sf. Operazione tessile del linizzare.
link, sm. invar. Connessione, nesso. ~ collegamento.
linkage, sm. invar. In genetica, termine che venne introdotto da Morgan per indicare il legame o associazione di due o più geni che vengono trasmessi insieme.
inglese link anello di catena.
Linköping Città (126.000 ab.) della Svezia, sul fiume Stang. Capoluogo della contea di Ostergötland.
linnaea, sf. invar. Genere di piante di piccole dimensioni appartenente alla famiglia delle Caprifogliacee che comprende la sola specie Linnaea borealis, dal fusto strisciante e fiori bianchi venati di rosso accoppiati e penduli.
Linnèo, Càrlo (Rashult 1707-Uppsala 1778) Naturalista e medico svedese (in svedese Carl von Linné). Studiò medicina presso le università di Lund e di Uppsala. Trasferitosi in Olanda nel 1735, quattro anni dopo tornò in Svezia, dove fondò l'Accademia delle scienze di Stoccolma. Scrisse Systema naturae nel quale descrisse e classificò una grandissima quantità di specie animali e vegetali, introducendo il concetto di specie e la nomenclatura binomia, ossia il doppio nome latino indicante il genere e la specie. Scrisse anche Fundamenta botanica (1736).
lìno, sm. Genere di piante erbacee della famiglia delle Linacee composto da circa 200 specie. Tra di esse vi è la Linum usitatissimum, originaria dell'Egitto, che presenta un fusto eretto, alto quasi 1 m, fiori blu azzurri e frutti ricchi di sostanze oleose, viene coltivata nelle varietà da seme e da fibra nelle regioni caldo aride.
sm. 1 flax. 2 (tela) linen.
lat. linum.
Olio di lino
Olio ottenuto dai semi di lino tramite spremitura o utilizzando solventi. Per le sue proprietà essiccative, viene utilizzato per la produzione di vernici protettive e per inchiostri. Viene utilizzato anche nell'industria alimentare e del linoleum. È costituito, quasi completamente, da grassi insaturi.
Lìno (mitologia) Personaggio mitologico. Figlio di Urania, avrebbe portato in Grecia l'alfabeto.
Lìno (santo) (Volterra-Roma 76?) Santo e papa dal 67, primo successore di San Pietro (fino al 76). Originario della Toscana, una parte della tradizione cattolica lo tramanda come martire.
linolèico, agg. (pl. m.-ci) Relativo a un acido dietilenico presente come gliceride nell'olio di lino, nell'olio di canapa e in numerosi altri grassi, utilizzato come essiccativo di vernici e nella preparazione di emulsionanti.
linolènico, agg. (pl. m.-ci) Relativo a un acido trietilenico avente proprietà siccative, presente come gliceride in molti grassi. È uno degli acidi grassi essenziali dell'organismo umano.
linoleum, sm. invar. Materiale di rivestimento impiegato per pavimenti, pareti e simili.
sm. invar. lino, linoleum.
linósa, sf. Coltura di lino da seme.
Linósa Isola vulcanica delle Pelagie in provincia di Agrigento (5,4 km, 420 ab.). È situata nel canale di Sicilia a nord-est di Lampedusa e dipende amministrativamente dal comune di Lampedusa e Linosa. Sono praticati pesca, agricoltura e turismo.
linotipìa, sf. 1 Composizione tipografica realizzata mediante linotype. 2 Stabilimento che esegue composizioni linotipiche.
linotipìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Operatore della linotype.
linotype, sf. invar. Macchina e sistema di composizione tipografica meccanica che fornisce linee intere fuse in un unico blocchetto.
linsàngo, sm. (pl.-ghi) Denominazione di origine giavanese di Mammiferi Carnivori che vivono in Indocina, nelle isole di Giava e di Borneo e sull'Himalaya, appartenenti al genere Prionodon, famiglia dei Viverridi.
lìnteo, agg. e sm. agg. Di lino.
sm. Pezzo di tela di lino.
Linz Città (203.000 ab.) dell'Austria, sul Danubio. Capoluogo dell'Austria Superiore.
liocòrno, sm. Unicorno.
liofilizzàre, v. tr. Sottoporre a liofilizzazione. ~ disidratare, essiccare. <> idratare.
v. tr. to freeze-dry.
liofilizzàto, agg. e sm. Prodotto sottoposto a liofilizzazione.
liofilizzazióne, sf. Processo di disidratazione che si esegue a temperatura inferiore allo zero e sottovuoto spinto. Viene applicata per la conservazione di prodotti deperibili come cibi, campioni biologici e medicinali.
deriv. da liofilizzare.
liòfilo, agg. Di sostanza colloidale avente nella fase dispersa una grande affinità per la fase disperdente.
Liolà Dramma di L. Pirandello (1916).
lionàto, agg. Di colore simile a quello del manto del leone. ~ fulvo.
Lióne Città della Francia (414.000 ab.), capoluogo del dipartimento del Rhone, posto alla confluenza dei fiumi Rodano e Saona che la dividono in settori. Vi sono industrie delle fibre artificiali, chimiche (coloranti, prodotti fotografici) e farmaceutiche, metallurgiche, meccaniche, elettrotecniche, della carta, della pelle, alimentari e del cemento. È un importante centro finanziario e direzionale. In francese Lyon. Fu fondata dai romani con il nome di Lugdunum, diventando la città più prospera della Gallia. Durante il medioevo fu saccheggiata da unni e goti. Nell'879 divenne capitale della Provenza e nel 1176 ospitò il movimento dei poveri di Lione (valdesi). Fu annessa alla corona di Francia nel 1312. Conserva ricordi dell'epoca gallo romana. Tra i monumenti la chiesa di San Martino (XII sec.), il duomo di San Giovanni (XII-XV sec.), oltre a numerose chiese e palazzi in stili diversi.
Consulta di Lione
Assemblea di notabili della Repubblica cisalpina, convocata nel 1801 da Napoleone per approvare la costituzione della Repubblica italiana e la designazione dello stesso Napoleone come presidente.
Trattato di Lione
Trattato stipulato il 17 gennaio 1601 tra il re di Francia Enrico IV e Carlo Emanuele I di Savoia che pose fine alla guerra per il marchesato di Saluzzo, che passò ai Savoia.
Lionèllo, Albèrto (Milano 1930-Roma 1994) Attore teatrale. Attivo inizialmente nel teatro e successivamente nella rivista, nel cinema e nella televisione. Tra le sue interpretazioni si ricordano La pulce nell'orecchio di G. Feydeau (1951), Ciascuno a suo modo e Il piacere dell'onestà di L. Pirandello, Il Mercante di Venezia di W. Shakespeare, Uomo e superuomo di G. B. Shaw, Il prigioniero della seconda strada di N. Simon e Puccini (per la TV).
Lionése Regione storica della Francia centro-orientale, compresa nei dipartimenti della Loire e del Rhône.
Lióni Comune in provincia di Avellino (6.400 ab., CAP 83047, TEL. 0827).
Liònni, Lèo (Amsterdam 1910-) Grafico e pittore italo-olandese. È considerato uno dei più personali grafici viventi.
Lionsìidi Famiglia di Molluschi Lamellibranchi Eulamellibranchi caratterizzati da conchiglia a valve disuguali, sifoni corti, piede provvisto di bisso e mantello dai bordi papillosi.
Liotard, Jean-Étienne (Ginevra 1702-1789) Pittore svizzero. Tra le opere La bella cioccolataia (1744-1745, Dresda, Gemäldegalerie) e Presunto ritratto della contessa di Coventry (ca. 1749, Ginevra, Musée d'Art et d'Histoire).
liòtripe, sm. Insetto (noto anche come liotripe dell'olivo, Liothrips oleae) della famiglia dei Flotripidi e dell'ordine dei Tisanotteri. Si ciba della linfa degli olivi provocando loro gravi danni.
Liouville, Joseph (Saint-Omer 1809-Parigi 1882) Matematico francese. Diede la prima dimostrazione dell'esistenza dei numeri trascendenti.
Lioyang Città (500.000 ab.) della Cina, nella provincia di Henan.
Lìpari La maggiore (37 km2) delle isole Eolie (o Lipari) nel mar Tirreno. È un'isola di natura vulcanica, che presenta numerose sorgenti termali e culmina nel monte Chirica (602 m). Vi sono praticati agricoltura, turismo balneare e pesca. Abitata fin dal neolitico, fu poi colonia greca (576 a. C.) e romana (251 a. C.). Conserva resti del periodo primitivo, l'acropoli greca, su cui venne costruito un castello, e una necropoli ellenico-romana. In passato ebbe il nome Lipara.
Lipari
Comune in provincia di Messina (10.382 ab., CAP 98055, TEL. 090).
liparìte, sf. Roccia eruttiva effusiva di composizione chimica identica a quella del granito.
lipàsi, sf. Enzima in grado di idrolizzare gli esteri degli acidi grassi superiori e in particolare dei gliceridi.
Lipchitz, Jacques (Druskininkai 1891-Capri 1973) Scultore lituano. Tra le opere Uomo con la chitarra (1915, New York, Museum of Modern Art) e Ratto d'Europa (1938, Parigi, Musée National d'Art Moderne).
Lipeck Città (450.000 ab.) della Russia, sul fiume Voronez. Capoluogo della provincia omonima.
lipectomìa, sf. Asportazione chirurgica di tessuto adiposo in eccesso.
lipemìa, sf. Concentrazione di lipidi nel sangue. Di solito aumenta in seguito all'immissione nel sangue dei lipidi assorbiti nell'intestino dopo un pasto.
lipìdi, sm. In biologia il termine indica sostanze organiche insolubili in acqua e solubili in solventi organici come etere e benzolo. I lipidi si dividono in semplici e complessi. I primi sono costituiti solo da idrogeno, ossigeno e carbonio, mentre nei secondi sono presenti anche azoto, fosforo e zolfo. Le principali classi dei lipidi sono le cere, gli acidi grassi saturi e insaturi, i fosfolipidi, i fosfatidi, i glicolipidi, i trigliceridi, i terpeni e gli steroidi. Sono utilizzati tra l'altro nelle industrie alimentari e farmaceutiche e per la produzione delle vernici, dei saponi e dei cosmetici.
lipìdico, agg. (pl. m.-ci) Relativo a lipide.
lipizzàno, sm. Cavallo da sella impiegato nelle scuole di equitazione. Originario dell'Italia e dei Balcani.
Lipmann, Fritz Albert (Königsberg 1899-Poughkeepsie 1986) Biochimico statunitense. Di origine tedesca, scoprì il coenzima A. Nel 1953 fu insignito del premio Nobel.
LiPo (Li tai-po) (701?-762?) Poeta cinese. Tra le opere Poesie e Ballate.
lipocèle, sm. 1 Ernia formata da tessuto adiposo. Solitamente si trasforma in un'ernia vera. 2 Tumore grasso dello scroto.
lipodistrofìa, sf. Malattia distrofica del tessuto adiposo sottocutaneo che può essere troppo scarso (lipodistrofia atrofica) o troppo abbondante (lipodistrofia ipertrofica).
lipofilìa, sf. Affinità delle molecole o di loro parti per sostanze che sono per niente o poco polari, come i grassi e i solventi organici.
lipogràmma, sm. (pl.-i) Componimento letterario; generalmente testo scritto in cui per artificio retorico si omettono tutte le parole recanti una determinata lettera o gruppo di lettere.
lipòide, sm. Sostanza simile ai lipidi.
lipoidòsi, sf. Gruppo di malattie di diverso genere contraddistinte da accumulo di lipidi nei tessuti causato da un deficit enzimatico che altera il metabolismo degli stessi.
lipolìsi, sf. Scissione metabolica dei grassi.
lipòma, sm. (pl.-i) Tumore benigno del tessuto adiposo, generalmente sottocutaneo. Si presenta come nodulo elastico, non dolente.
lipomatòsi, sf. Malattia nella quale si ha la comparsa di grandi quantità di grasso sotto forma di lipomi nel sottocutaneo.
Lipòmo Comune in provincia di Como (5.784 ab., CAP 22030, TEL. 031).
liponecròsi, sf. Necrosi del tessuto adiposo che colpisce in particolar modo la mammella e il tessuto parapancreatico.
lipoproteìna, sf. Proteina coniugata che contiene nella molecola una proteina e un lipide.
liposarcòma, sm. (pl.-i) Tumore maligno in cui si ha la presenza di cellule adipose in vari stadi di sviluppo.
liposcèlide, sf. Genere di Insetti psocotteri della famiglia dei Liposcelidi a cui appartengono specie prive di ali.
liposolùbile, agg. Che può sciogliersi nei grassi.
liposòma, sm. (pl.-i) Incluso lipidico endocellulare.
liposuzióne, sf. Intervento di chirurgia estetica che consiste nell'aspirazione del grasso superfluo.
sf. liposuction.
lipotimìa, sf. Termine medico che designa i sintomi di origine vasomotoria che precedono la perdita di coscienza (pallore, nausea, sudorazione).
lipòtropo, agg. In biochimica, relativo a composto chimico che si fissa sulle sostanze grasse di cellule e tessuti in modo elettivo.
Fattore lipotropo
Sostanza che consente all'organismo di tollerare meglio i grassi e che impedisce la degenerazione grassa degli organi.
lipovaccìno, sm. Vaccino composto di germi patogeni uccisi posti in sospensione in un liquido oleoso.
lìppa, sf. Gioco infantile che consiste nel far saltare un corto pezzetto di legno affusolato battendo su una estremità con una paletta.
Lippe Fiume (226 km) della Germania, nella Renania Settentrionale-Westfalia. Nasce dal Lippischer e confluisce nel Reno.
Lippershey, Hans (Wezel 1570-Middelburg 1619) Ottico fiammingo. Gli è attribuita l'invenzione del cannocchiale (1608).
Lìppi, Filippìno (Prato 1457-Firenze 1504) Pittore italiano, figlio di Filippo. Fu allievo del padre, di fra Diamante, del Botticelli e venne influenzato dalla pittura tedesca e fiamminga e da Leonardo. Fu un predecessore del gusto manieristico cinquecentesco. Tra le sue opere vi sono gli affreschi della cappella Strozzi (1452, Firenze, Santa Maria Novella), la terminazione degli affreschi del Masaccio nella cappella Brancacci a Firenze (1484-1485), l'Apparizione della Vergine a San Bernardo (1486, chiesa di Badia, Firenze), Storie di San Filippo e San Giovanni (1487-1503, Firenze, Santa Maria Novella).
Lìppi, Filìppo (Firenze 1405-Spoleto 1469) Pittore italiano detto fra Filippo. Dipinse opere di tema religioso. Inizialmente la sua pittura fu influenzata dal plasticismo di Masaccio e dall'uso dei colori di Masolino; successivamente risentì dell'influsso di Mantegna, del Beato Angelico e della pittura gotica e fiamminga. Approdò alla fine a uno stile personale lineare e caratterizzato da un luminoso cromatismo. Tra le sue opere vi sono Madonna Trivulzio (1400-1432 ca., Firenze, Uffizi), Madonna dell'umiltà con angeli e santi (1432, Milano, Castello Sforzesco), Madonna col Bambino e storie di Sant'Anna (1452, Firenze, Galleria Palatina di Palazzo Pitti) e gli affreschi del duomo di Prato (1452-1464, cappella maggiore).
Lìppi, Lorènzo (Firenze 1606-1665) Pittore e poeta. Le opere pittoriche della maturità, tele con soggetti sacri e ritratti, risentono dell'influenza del Caravaggio: la Pazzia di Orlando, il Martirio di San Iacopo (1641; Firenze, chiesa del Carmine), Giacobbe al pozzo (1648; Firenze, Galleria Pitti). Ebbe maggior fortuna come poeta; la sua parodia della Gerusalemme liberata, Il Malmantile racquistato, poema burlesco in dodici canti pubblicato postumo nel 1676, divenne, nei secoli successivi, un testo di riferimento per gli scrittori giocosi.
lìppia, sf. Genere di piante tropicali, arbustacee o arboree, appartenenti alla famiglia delle Verbenacee.
Lippmann, Gabriel (Hollerich 1845-Oceano Atlantico 1921) Fisico francese. Nel 1881 realizzò un metodo interferenziale per ottenere fotografie a colori. Nel 1908 fu insignito del premio Nobel.
lipsanotèca, sf. (pl.-che) 1 Luogo in cui si conservano reliquie di santi. 2 Cofano, scrigno.
Lipschitz, Rudolph (Königsberg 1832-Bonn 1903) Matematico tedesco. Diede importanti contributi alla teoria dei numeri e all'analisi.
Lipscomb, William (Cleveland 1919-) Chimico statunitense. Compì importanti studi sulla struttura e sul legame chimico dei borani. Nel 1976 fu insignito del premio Nobel.
Lìpsia Città (530.000 ab.) della Sassonia in Germania, posta sul fiume Elster. Si trova al centro di un vasto bacino carbonifero. Ha industrie meccaniche, tessili, chimiche, elettriche ed elettroniche, calzaturiere ed editoriali. In tedesco Leipzig. Si sviluppò nel medioevo come centro commerciale. Nel XV sec., dopo la fondazione dell'università, accrebbe la sua importanza come centro culturale. Alla fine del XVI sec. divenne sede di fiere internazionali e centro dell'editoria. Nel XVIII sec. vi abitarono J. S. Bach e J. W. Goethe. Seconda città della RDT dopo Berlino, nel 1989 fu sede dei moti popolari anticomunisti. Tra i monumenti vi sono la chiesa di San Nicola (XIII sec.) e altre chiese gotico romaniche, la chiesa di San Giovanni (XVII sec.), il palazzo del Municipio (XVI sec.), la tomba di Bach e il palazzo dei Signori di Sassonia.
Battaglia di Lipsia
Fu combattuta tra il 16 e il 19 ottobre 1813 da Napoleone contro le armate di Austria, Gran Bretagna, Prussia, Russia, Sassonia e Svezia. Fu la prima grande sconfitta in campo aperto di Napoleone.
LIPU Sigla di Lega Italiana per la Protezione degli Uccelli.
lipurìa, sf. Eliminazione di sostanze grasse attraverso l'urina.
liquàme, sm. Liquido putrido specie scolante da materiale organico in putrefazione.
lat. liquamen,-inis, deriv. da liquare liquefare.
liquefàre, v. v. tr. 1 Far passare un solido o un gas allo stato liquido. ~ fondere. <> solidificare. 2 Sciogliere, stemperare. ~ squagliare. ~ addensare. 3 Dilapidare. ~ scialacquare. <> economizzare.
v. intr. pron. 1 Diventare liquido. ~ disciogliersi. 2 Struggersi in sudore. ~ sciogliersi. 3 Ridursi al nulla; dissolversi, estinguersi. ~ svanire.
v. tr. e intr. pron. 1 to liquefy. 2 (fondere) to melt.
lat. liquefacere, con l'incrocio dell'italiano fare.
liquefazióne, sf. Atto, effetto del liquefare.
• Passaggio dello stato di un sistema da aeriforme a liquido. Avviene per abbassamento di temperatura ed è favorita dalla compressione. Il passaggio di stato avviene comunque al di sotto di una temperatura, detta temperatura critica, che varia da un gas all'altro. Viene detta condensazione quando gli aeriformi considerati sono i vapori, caratterizzati dall'avere la temperatura critica superiore a quella dell'ambiente.
liquerìzia, sf. Nome volgare della Glycyrrhiza glabra, una pianta erbacea dai fiori piccoli, raccolti in grappoli, e radici grigio-brune dalle quali si ricava una droga utilizzata in pasticceria, liquoreria e farmacia.
liquescènte, agg. Che tende a passare allo stato liquido.
lat. liquescens,-entis, p.pres. di liquescere liquefarsi.
liquescènza, sf. Condizione di ciò che è liquescente.
liquidambar, sm. invar. Genere di piante arboree dal legno pregiato, appartenenti alla famiglia delle Amamelidacee, originarie delle regioni calde di Asia e America.
liquidaménte, avv. Fluidamente.
liquidàre, v. tr. 1 Appurare un rapporto di tipo patrimoniale con calcoli e indagini accurate. • gli liquidarono gli interessi in modo errato. 2 Pagare, estinguere. ~ saldare. <> contrarre. • liquidò il debito. 3 Vendere a basso prezzo. ~ svendere. 4 Porre nel nulla. 5 Risarcire. ~ indennizzare. 6 Concludere. ~ risolvere. • liquidare un affare, concluderlo. 7 Sopprimere, eliminare. ~ uccidere. 8 Levarsi di torno una persona. ~ sbarazzarsi. <> chiamare. • lo liquidò con un saluto sarcastico. 9 Battere. ~ sconfiggere.
v. tr. 1 to settle. 2 (anche fig.) to liquidate. 3 (pagare) to pay off. 4 (persona) to get rid of. 5 (merci) to sell off.
deriv. da liquido.
liquidàto, agg. Nell'industria chimica, che è stato sottoposto alla liquidazione.
liquidatóre, sm. (f.-trìce) Chi è incaricato di procedere a una liquidazione.
liquidazióne, sf. 1 Atto, effetto del liquidare. 2 Indennità di fine rapporto che viene attribuita al lavoratore dipendente nel momento in cui cessa il rapporto di lavoro. ~ buonuscita. 3 Vendita a basso prezzo di merci varie. ~ saldo.
sf. 1 liquidation. 2 (conti) settlement, payment. 3 (di merci) clearance sale. 4 (buonuscita) severance pay.
deriv. da liquidare.
Liquidazione coatta amministrativa
Procedura che porta alla cessazione di imprese di interesse pubblico, assimilabile più al fallimento che alla liquidazione volontaria.
Liquidazione della società
Procedura di liquidazione di una società, che regola la soddisfazione dei debiti e la ripartizione degli eventuali residui attivi tra i soci. La società conserva la sua identità giuridica.
liquidità, sf. 1 Stato o condizione di ciò che è liquido. ~ fluidità. ~ solidità. 2 Entità delle risorse monetarie disponibili per la spesa possedute. ~ contante. 3 Possibilità di far fronte prontamente agli impegni economici scadenti a breve termine. ~ solvenza.
sf. liquidity.
lat. liquiditas,-atis limpidezza.
• In economia indica la caratteristica che hanno alcuni mezzi economici di essere trasformati in denaro. Tra di essi vi sono la moneta, costituita da denaro e da depositi a vista, i depositi a risparmio, i buoni dello stato, le obbligazioni, le azioni e gli immobilizzi.
Liquidità finanziaria
Indica il fatto che ogni banca deve disporre sempre di una certa quantità di denaro contante in modo da far fronte in ogni momento alle richieste dei clienti.
Liquidità internazionale
Riserve in oro e in divise estere che permettono a un paese di affrontare eventuali squilibri nella bilancia dei pagamenti.
lìquido, agg. e sm. agg. 1 Detto di stato della materia la cui massa possiede volume, ma assume la forma del recipiente che la contiene. ~ fluido. <> solido. 2 Fuso, disciolto. ~ liquefatto. <> solidificato. 3 Detto di consonanti, che combinano un'occlusione e un'apertura del canale orale. 4 Chiaro, puro. ~ terso.
sm. 1 Corpo che si trova allo stato liquido. ~ fluido. <> solido. 2 Denaro contante. ~ moneta.
agg. 1 liquid. 2 (comm.) ready. 3 (liquido per freni) brake fluid. sm. 1 fluid, liquid. 2 (comm.) cash, ready money.
lat. liquidus, deriv. da liquere essere liquido.
• In fisica è quello stato di aggregazione della materia che costituisce una delle due forme dello stato fluido. La materia in questo stato ha un volume determinato ed è quasi incomprimibile, ma le forze di coesione tra le molecole, pur essendo più forti di quelle che legano le particelle in un gas, non impediscono loro di muoversi. Il liquido può diventare solido attraverso lo stato di solidificazione o aeriforme attraverso lo stato di evaporazione.
Liquido cerebrospinale o cefalorachidiano o liquor
Liquido incolore che bagna l'encefalo, il midollo spinale, i ventricoli cerebrali e circola nel sistema nervoso, contenente glucosio, proteine e sali. Può essere prelevato tramite la puntura lombare.
liquidus, sm. invar. Curva che rappresenta la composizione di un liquido in equilibrio in un diagramma di fusione con la fase solida e in un diagramma di evaporazione con la fase gassosa.
liquirìzia, sf. 1 Caramella o pasticca a base di liquirizia. 2 Pianta erbacea e suffruticosa delle Papilionacee.
sf. liquorice.
liquor, sm. invar. Liquido cefalorachidiano.
liquóre, sm. 1 Bevanda alcolica dolcificata e aromatizzata con estratti vegetali. ~ alcolico. 2 Soluzione medicamentosa da somministrare in gocce.
sm. liqueur.
lat. liquor,-oris, deriv. da liquere.
liquorerìa, sf. 1 Mescita e vendita di liquori. 2 Fabbrica di liquori.
liquorìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Chi fabbrica o vende liquori.
liquoróso, agg. Simile al liquore; sciropposo, passito. ~ marsalato. <> secco.
Lìra Costellazione che ha come stella più splendente Vega, facilmente visibile nel corso delle notti estive, vicino allo zenit; la si può intravedere tra Ercole e il Cigno, nell'emisfero celeste boreale.
lìra, sf. 1 Unità monetaria circolante in vari paesi europei ed extraeuropei. 2 Denaro. ~ grana. 3 Moneta introdotta da Carlo Magno, pari a venti soldi. 4 Antico strumento musicale a corde. ~ cetra. 5 Poesia lirica. 6 Strumento per rompere la cagliata nella preparazione del formaggio.
sf. 1 lira. 2 (mus.) lyre.
• Unità monetaria dell'Italia, divisa in cento centesimi. La lira è anche l'unità monetaria della repubblica di San Marino e dello stato di Città del Vaticano, oltre a indicare altre unità monetarie internazionali, come la lira irlandese (un euro vale 0,78756 lire irlandesi), lira libanese, la lira israeliana, la lira siriana, la lira sterlina inglese e la lira turca. Derivata dalla libbra, divenne unità del sistema monetario di Carlo Magno (794) e fu moneta di conto di diversi stati italiani durante il medioevo. Divenuta nel XV sec. unità monetaria reale, venne coniata in diverse città, tra cui Venezia (1472), Milano (1574), Genova (1498) e Firenze (1539). Nel 1806 divenne la moneta legale della repubblica italiana e nel 1862 l'unità monetaria nazionale del regno d'Italia. Inizialmente erano in argento i pezzi da mezza lira e da 1, 2, 5 e, in seguito, da 10 e 20 lire e in oro i pezzi da 20, 50 e 100 lire. Il contenuto in oro che, prima del 1914, era di circa 0,3 g, fu fissato nel 1926 al valore di 0,08 g; dopo l'allineamento monetario, nel 1936, fu portato a 0,0478 g e successivamente a 0,00142 g, valore tenuto fino al 1971. Dal 1979 fa parte del Mercato Monetario Europeo (SME). Un euro vale 1936,27 lire.
Lira, La Opera di poesia di G. Marino (1608).
liràto, agg. Relativo a foglie composte che ha lobi la cui ampiezza è maggiore in posizione apicale.
Lìri Fiume (120 km) dell'Italia centro-meridionale, il secondo per importanza, nel Lazio, dopo il fiume Tevere. Nasce dai monti Simbruini (in Abruzzo), nel versante nord-ovest vicino a Cappadocia (Aquila), percorrendo una valle di tipo alpestre (la val Rovere) e formando lungo il suo percorso numerose cascate. I suoi principali affluenti sono il Melfa, il Fibreno, il Sacco e a sud di Cassino si unisce al Gari, dando luogo al Garigliano.
lìrica, sf. (pl.-che) 1 Nell'età classica, forma di poesia cantata con l'accompagnamento musicale. ~ cantico. 2 Genere poetico che esprime emozioni e sentimenti personali del poeta. 3 Operistica. ~ opera.
sf. 1 lyric poetry. 2 (mus.) opera.
lat. lyrica, dal greco lyrikòs proprio della lira.
• Presso i greci il termine definiva la poesia che veniva accompagnata dal suono di strumenti a corda come la lira ed era distinta in lirica monodica, quando era accompagnata da una sola voce e lirica corale, quando era accompagnata da un coro. Maestri riconosciuti della lirica monodica, dedicata all'amore, all'amicizia e alle passioni politiche, furono Alceo, Saffo e Anacreonte. I poeti più noti della lirica corale, spesso celebrativa degli dei, delle vittorie sportive e degli ideali patriottici, furono Alcmane, Stesicoro, Ibico, Bacchilide, Simonide e Pindaro. Nel periodo ellenistico, il genere lirico diventa dominante e tende a sovrapporsi e a inglobare altri generi poetici, fino ad assumere il significato di poesia in generale. Il più grande dei lirici alessandrini fu Callimaco. A Callimaco si rifaranno nel I sec. a. C. i neoteroi (o poetae novi) di Roma tra cui Catullo. Tra gli altri lirici latini, sono da ricordare Virgilio e soprattutto Orazio che nelle Odi crea un modello di perfezione formale e di classico equilibrio. Per trovare opere poetiche che possano reggere al confronto con i classici, si dovrà attendere il Canzoniere di F. Petrarca, il quale influenzerà direttamente o indirettamente la maggior parte della lirica europea fino al Settecento. Nel rinascimento la lirica divenne genere letterario esprimente i sentimenti dell'autore. Risultati di rilievo si avranno con G. Parini, V. Alfieri e U. Foscolo. Il romanticismo elevò il concetto di lirica ad attributo principale della poesia, considerandola quindi non più un genere come gli altri, ma identificandola con la poesia stessa. Questa teoria fu poi adottata da B. Croce. In Italia, il vertice della poesia lirica è rappresentato da G. Leopardi: egli impersona la sintesi della poetica romantica esprimendo la finitezza dell'io e l'aspirazione all'infinito; in lui spesso anche la prosa non è altro che poesia lirica avente una forma non convenzionale. I movimenti d'avanguardia, criticando la definizione di lirica come contemplazione, si fecero promotori di una poesia antilirica, satirica e venata di ironia.
In musica, i termini opera lirica o semplicemente lirica equivalgono a lavoro teatrale musicale o anche melodramma e indicano una composizione per voce, pianoforte o gruppo di strumenti, oppure per voce e orchestra (opera), nella quale la presenza della musica è prevalente rispetto alle altre componenti dello spettacolo. In questo senso, lirico equivale a musicale.
liricaménte, avv. In modo lirico. ~ poeticamente.
Liriche Opera di poesia di A. Onofri (1907).
liricità, sf. Lirismo.
liricizzàre, v. tr. Conferire a un discorso un tono lirico.
lìrico, agg. (pl. m.-ci) 1 In età classica detto di poesia da cantarsi con l'accompagnamento musicale. • poeta lirico. 2 Detto di chi compone liriche. 3 Di ciò che ricorda il carattere della poesia lirica. ~ operistico. • opera lirica, melodramma in musica. 4 Elegiaco. ~ poetico. <> prosaico.
agg. 1 lyric, lyrical. 2 (cantante lirico) opera singer. 3 (teatro lirico) opera house.
lat. lyricus, dal greco lyrikòs proprio della lira.
lirìdi Sciame di meteore, con radiante nella costellazione della Lira; il periodo dell'anno più favorevole per poterle osservare è attorno alla fine di aprile.
Lìrio Comune in provincia di Pavia (167 ab., CAP 27043, TEL. 0385).
liriodendron, sm. invar. Genere di piante arboree della famiglia delle Magnoliacee a cui appartengono due specie, una originaria della Cina e l'altra dell'America del nord.
lirìsmo, sm. 1 Caratteristica della poesia lirica. 2 Tono ispirato.
franc. lyrisme.
liroconìte, sf. Arseniofosfato basico e idrato di rame e alluminio presente della zona di ossidazione dei giacimenti di rame.
comp. dal greco leirós pallido e konís polvere.
Lis, còlle dél Valico (1.311 m) delle Alpi Graie che collega Avigliana, nella valle di Susa, con Viù nella valle di Viù.
Lisàndro (V sec.-Aliarto 395 a. C.) Militare e politico spartano. Fu tra i principali artefici della vittoria nella guerra del Peloponneso. Sconfisse gli ateniesi presso Egospotami (404 a. C.), arrivando a conquistare Atene, alla quale impose il governo oligarchico dei trenta tiranni.
Lisbon Story Film commedia, tedesco/portoghese (1995). Regia di Wim Wenders. Interpreti: Rudiger Vogler, Patrick Bauchau, Teresa Salgueiro. Titolo originale: Lisbon Story
Lisbóna Città (830.000 ab.) capitale del Portogallo e capoluogo del distretto omonimo (2.750 km2, 2.100.000 ab.), posta sull'Atlantico, all'estuario del fiume Tago. È un importante porto commerciale transoceanico. Possiede industrie siderurgiche, meccaniche, chimiche, petrolchimiche, tessili, alimentari, cartarie, vetrarie, farmaceutiche e del tabacco. In portoghese Lisboa. Fu occupata dai romani, dai musulmani e infine, con la conquista cristiana (1147), divenne capitale del regno. Si sviluppò soprattutto nel XVI sec. quando iniziarono i traffici via mare tra l'Europa e le Americhe. Subì diverse scosse telluriche, la più intensa delle quali, nel 1755, la distrusse quasi completamente. Presenta i resti delle mura romane, i resti del convento del Carmine (gotico), il monastero di Jerónimos (XVI sec.), la torre di Belém (1515-1520, stile manuelino), il duomo romanico, un museo archeologico e un museo di arte antica.
lìsca, sf. (pl.-che) 1 Materia legnosa che cade a forma di schegge dal lino e dalla canapa. 2 Colonna vertebrale dei pesci. ~ spina.
sf. fishbone.
german. liska.
Liscàte Comune in provincia di Milano (3.117 ab., CAP 20060, TEL. 02).
liscézza, sf. 1 L'essere liscio. 2 Dolcezza.
lìscia, sf. (pl.-sce) 1 Arnese del calzolaio per lisciare il cuoio. 2 Arnese cilindrico di ferro per stirare la biancheria inamidata.
deriv. da lisciare.
Lìscia Comune in provincia di Chieti (887 ab., CAP 66050, TEL. 0873).
lisciaménte, avv. In modo liscio.
lisciaménto, sm. 1 Il lisciare e l'effetto. ~ levigatura. 2 Adulazione esagerata. ~ lusinga.
Lisciàno Niccóne Comune in provincia di Perugia (694 ab., CAP 06060, TEL. 075).
lisciàre, v. v. tr. 1 Rendere liscio; limare, piallare, pareggiare, polire. ~ levigare. • non era riuscito a lisciare quel legno. 2 Sfregare. 3 Adulare. ~ lusingare. 4 Accarezzare. ~ coccolare. 5 Ravviare. ~ pettinare. 6 Rifinire. ~ perfezionare. • doveva lisciare meglio quello scritto. 7 Mancare, sbagliare. • lisciare la palla.
v. intr. pron. o rifl. Curarsi eccessivamente nella persona. ~ azzimarsi. • si lisciò i capelli con cura, li stirò verso la nuca.
v. tr. 1 to smooth. 2 (lusingare) to flatter.
etimo incerto.
Note:
Definizioni, informazioni, … sono in gran parte recuperate (a partire dal 1999) da varie fonti accessibili via Internet o da altre fonti "informatiche" freeware; per molti lemmi sono state riviste e, in modo più o meno consistente, riscritte; la revisione è tuttora in corso: solo una parte delle definizioni è stata rivista (vi sono ancora errori e imprecisioni, come del resto si trovano nei dizionari cartacei, anche "famosi"). Le, eventuali, date di morte dei personaggi citati dovrebbero essere aggiornate al luglio 2009; il numero degli abitanti delle località riportate quando è stato aggiornato riporta a fianco anche la data dell'aggiornamento.
Le informazioni (storiche, geografiche, …) sono aggiornate al 1999, ma molte sono state ulteriormente aggiornate
indica l'etimologia | |
~ indica un (circa, e in qualche contesto) "sinonimo" | |
<> indica (in genere) un "contrario" |
Fonte: http://dictionario.wikispaces.com/file/detail/dictionario_i.doc
sito web: http://macosa.dima.unige.it/diz/diz.htm
Autore del testo: http://macosa.dima.unige.it
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