Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale N parte 2

 

 

 

Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale N parte 2

 

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Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale N parte 2

 

neozelandése, agg., sm. e sf. Relativo o abitante della Nuova Zelanda.
 agg. New Zealand. sm. e sf. New Zealander.

Neozòico La più recente era geologica (nota anche come Era quaternaria), iniziata circa due milioni di anni fa. Si suddivide in due periodi, il Pleistocene (da due milioni a diecimila anni fa) e l'Olocene (da circa diecimila anni fa fino a oggi). L'inizio del Pleistocene fu caratterizzato da un clima caldo e umido che permise la diffusione dei grandi Mammiferi anche nelle attuali regioni a clima temperato. Verso la metà del periodo iniziò una serie di grandi glaciazioni (che una parte della moderna scienza ufficiale non considera ancora terminata) ritenuta in gran parte responsabile dell'attuale aspetto fisico della Terra. I continenti vennero uniti da superfici gelate collegate all'attuale banchisa artica, che permisero a varie specie animali di migrare liberamente. La successiva recessione dei ghiacci troncò poi questi collegamenti, causando l'attuale differenziazione faunistica nei singoli continenti. Verso la fine del Pleistocene fecero la loro comparsa anche le prime specie di ominidi seguite, all'inizio dell'Olocene, dall'evoluzione in homo sapiens sapiens e dalle prime grandi culture umane. Gli ultimi tremila anni di questo periodo sono infine storia dei giorni nostri.

NEP In russo Novaja Ekonomiceskaja Politika (Nuova politica economica). Modifica della politica imposta da Lenin nel 1921 rispetto alla politica del comunismo di guerra. Fu reintrodotta la possibilità di commercio privato e vennero agevolate la piccola proprietà contadina e la piccola industria. Nonostante i buoni risultati, fu sostituita a sua volta dall'economia staliniana basata sui piani quinquennali e sulla collettivizzazione della terra.

Nepal Monarchia costituzionale dell'Asia centromeridionale; confina a nord con la Cina, a ovest, a est e a sud con l'India.
Il paese occupa la sezione centrale dell'ampio versante meridionale dell'Himalaya e comprende nel suo territorio alcune delle cime più elevate del mondo: l'Everest (8.848 m), il Kanchenjunga (8.603 m), il Makalu (8.481 m) il Dhaulagiri (8.222 m) e l'Annapurna (8.078 m). Procedendo verso sud, i rilievi si fanno man mano meno elevati, pur sempre profondamente incisi da valli, dove scorrono fiumi e torrenti impetuosi (Karnali, Bheri, Gandk, Kosi), tutti affluenti del Gange.
L'unica area pianeggiante del Nepal è rappresentata dalle estreme propaggini meridionali del paese, nella regione del Terai.
Il clima è prevalentemente rigido nel nord, più temperato, influenzato dai monsoni, nella parte meridionale.
La capitale è Katmandu, centro religioso, politico, culturale ed economico, famosa per i monumenti e i santuari; altri centri importanti sono: Patan, Moràng Biratnagar e Bhadgaon.
Nonostante la limitata estensione delle terre coltivabili, l'agricoltura rimane la spina dorsale dell'economia nepalese. Un notevole impulso all'espansione agricola è venuto dalla riforma fondiaria, che ha parzialmente eliminato il latifondo, e dalla bonifica di vaste aree della pianura meridionale. Si coltivano il riso, il frumento e il miglio e si vanno diffondendo alcune colture industriali, come la canna da zucchero, il tabacco, la iuta e la colza. Nelle zone più elevate si raccolgono il mais, l'orzo, il grano saraceno e le patate.
Importante è l'allevamento degli yak, che nelle zone più elevate costituiscono anche l'unico mezzo di trasporto, dei bufali, degli ovini e dei caprini.
Le foreste sono ricche di essenze pregiate tropicali, di latifoglie e di conifere.
Il Nepal è piuttosto povero dal punto di vista minerario (modesti giacimenti di mica, ferro, lignite e rame), ma dispone di un enorme potenziale idroelettrico, tuttora solo marginalmente sfruttato.
Le attività manifatturiere comprendono soprattutto oleifici, zuccherifici, manifatture di tabacchi, birrifici, caseifici, impianti tessili, calzaturifici, cartiere.
STORIA Tra il IV e l'VIII sec. i newar della vallata di Katmandu adottano la civiltà indiana. A partire dal XII sec. il resto del paese, salvo la vallata del nord, occupata dai tibetani, viene colonizzato poco a poco da indo-nepalesi. Tra il 1744 e il 1780 la dinastia di Gorkha unifica il paese. Nel 1816, con il trattato di Segowlie, essa deve accettare una specie di protettorato dalla Gran Bretagna. Tra il 1846 e il 1951 una dinastia di primi ministri, i rãnã, detengono il potere effettivo. Nel 1923 la Gran Bretagna riconosce formalmente l'indipendenza del Nepal. Nel 1951 Tribhuvana Bir Bikram (1911-1955) ristabilisce l'autorità reale. Dal 1955 al 1972 è re Mahendra Bir Bikram. Nel 1972 gli succede Birendra Bir Bikram. Nel 1990 questi autorizza la formazione di partiti politici. L'anno successivo si svolgono le prime elezioni pluraliste. Due partiti, il Congresso nepalese e il partito comunista dominano la vita politica. Alle elezioni del novembre 1994 il Partito comunista ha conquistato la maggioranza per il governo del paese. Nel 1997 si è formata una maggioranza di centro-sinistra.
Abitanti-21.918.000
Superficie-140.797 km2
Densità-155,7 ab./km2
Capitale-Katmandu
Governo-Monarchia costituzionale
Moneta-Rupia nepalese
Lingua-Nepalese e dialetti tibetani
Religione-Induista e buddhista e musulmana

nepalése, agg., sm. e sf. Relativo al Nepal.

Nepentàcee Famiglia di piante appartenenti all'ordine delle Policarpiche.

nepènte, sm. 1 Bevanda cui gli antichi greci attribuivano il potere di togliere i dolori. Si otteneva da un'erba coltivata in Egitto. 2 Pianta carnivora appartenente alla famiglia delle Policarpali, originaria dell'Indonesia e dell'Australia.

nèper, sm. invar. Unità relativa priva di dimensioni usata per misurare la potenza e l'intensità sonora nonché grandezze elettriche che interessano le telefonia, come l'attenuazione e il guadagno. Di simbolo Np, un nepel è pari a 0,868 bel e a 8,68 decibel.

neperiàno, agg. Relativo a Nepero.

Nepéro (Merchiston 1550-1617) Nome italianizzato di John Napier, matematico scozzese. Dopo aver terminato i propri studi all'università di St. Andrews, divenne ben presto uno dei maggiori rappresentanti politici del movimento protestante scozzese. Inventò i logaritmi naturali (che ancora oggi, in suo onore, conservano la denominazione di logaritmi neperiani) e sviluppò le tavole numeriche tuttora usate. Sviluppò anche formule trigonometriche sulla relazione tra i lati e gli angoli di un triangolo e fu tra i primi a esprimere le frazioni decimali per mezzo della virgola, segnando così l'inizio dell'attuale sistema di notazione numerica.
Numero di Nepero
È il numero trascendente introdotto da Nepero nel 1614 come base dei logaritmi naturali (o neperiani). Indicato con e, è approssimativamente uguale a 2,718281828459...

Nèpi Comune in provincia di Viterbo (6.346 ab., CAP 01036, TEL. 0761).

Nèpidi Famiglia di Insetti Emitteri Eterotteri a cui appartengono specie acquatiche con zampe anteriori atte a predare e antenne a tre articoli.

nepóte, sm. 1 Nipote. 2 Discendente.

Nepóte, Cornèlio (Gallia Cisalpina 99?-30 ca. a. C.) Storico latino. Si è conservata fino a noi una parte della sua opera più vasta Gli uomini illustri (De viris illustribus, 34). Essa doveva comprendere almeno sedici libri: ci rimangono il libro sui comandanti militari stranieri e le biografie di Catone e di Attico, tratte dal libro sugli storici latini. L'opera doveva essere una grande raccolta di biografie costruita con l'intento di svolgere un confronto sistematico tra la civiltà greca e quella romana. I personaggi sono raggruppati secondo le categorie professionali (re, condottieri, filosofi, storici, oratori ecc.). Nonostante la novità del progetto, la qualità di esecuzione resta mediocre. Il merito maggiore di Cornelio Nepote è quello di avere influenzato le Vite Parallele di Plutarco. La più riuscita tra le biografie pervenute è quella del suo amico e protettore Tito Pomponio Attico, nella cui vita l'autore vede una felice conciliazione della modernità e delle virtù tradizionali del romano.

Nepóte, Giùlio (?-Salona 480) Imperatore romano d'occidente dal 474. Oppose vana resistenza ai visigoti e venne detronizzato da Oreste, che rese imperatore il proprio figlio Romolo Augustolo nel 475. Riparò in Dalmazia, ma vi fu assassinato.

nepotìsmo, sm. 1 La tendenza di certi papi, nei secoli passati, a favorire i propri familiari. 2 Favoreggiamento di parenti o amici. ~ clientelismo.

nepotìsta, sm. e sf. Chi, essendo al potere, favorisce i parenti a danno di altri.

nepotìstico, agg. Proprio del nepotismo.

Nepoziàno, Flàvio Popìlio (?-350) Imperatore romano d'occidente (350) acclamato contro l'usurpatore Magnenzio, era nipote di Costantino. Magnenzio tuttavia lo fece uccidere dopo pochi giorni.

neppùre, avv. e cong. Nemmeno, neanche.

nequìzia, sf. Perversità dell'animo.

Néra Fiume (116 km) dell'Italia centrale. Nasce dai monti Sibillini, forma le cascate delle Marmore, bagna Terni e Narni e confluisce nel Tevere, poco distante da Orte. Principali affluenti sono i fiumi Velino e Corno. Fino a Terni scorre nella Valnerina e attraversa poi la vasta piana ternana ricoperta da depositi lacustri. Esce quindi dalla conca di Terni attraverso le gole di Narni (uno dei punti più pittoreschi dell'Umbria), dove riceve le acque di grosse sorgenti che sgorgano lungo le rive. In tutto il suo corso è un fiume spesso impetuoso, rapido e quasi sempre sassoso e ghiaioso. Per l'abbondanza d'acqua, l'uniformità dei deflussi e i notevoli dislivelli (principale quello delle cascate delle Marmore con un salto di 160 m), il fiume presenta le condizioni ideali per la produzione di energia elettrica. Nel suo bacino sono infatti presenti impianti idroelettrici.

neràstro, agg. Che tende al nero.
 agg. blackish.

nerbàre, v. tr. Colpire con un nerbo. ~ bastonare.

nerbàta, sf. Colpo sferrato con il nerbo.

nèrbo, sm. 1 Scudiscio fatto di tendini di animale, intrecciati ed essiccati. ~ frusta, staffile. 2 La parte più forte. 3 Forza, vigoria. ~ energia, polso.
 sm. 1 lash. 2 (fig.) backbone, strength.
 lat. nervus.

nerborùto, agg. Muscoloso, robusto. ~ forzuto. <> debole.
 agg. robust, muscular.

nereggiànte, agg. Che nereggia.

nereggiàre, v. intr. Tendere al colore nero.

nerèide, sf. Divinità marina della mitologia greca.

Nerèide Satellite di Nettuno, scoperto nel 1949 da G. P. Kuiper; con raggio di 250 km e distanza dal pianeta di 5.510.000 km, si trova all'ottavo posto della classifica di tutti i satelliti di Nettuno; il suo periodo orbitale è di 359,4 giorni.

Nerèo Personaggio mitologico, dio greco del mare. Figlio di Gea e del Ponto, con la sorella Doride ebbe le Nereidi.

Nerèo e Achillèo Santi e martiri. Soldati romani, vennero probabilmente martirizzati sotto Diocleziano nel III sec. Della loro vita si sanno pochi particolari, desunti per lo più dall'epigrafe fatta apporre da papa Damoso sulla loro tomba marmorea nel cimitero di Domitilla. Oggi i resti dei frammenti dell'epigrafe sono conservati nella basilica intitolata ai due santi a Roma (via Ardeatina). I due santi sono festeggiati il 12 maggio.

Neréto Comune in provincia di Teramo (4.428 ab., CAP 64015, TEL. 0861).

nerétto, agg. e sm. 1 Carattere di stampa più scuro e in rilievo rispetto agli altri. ~ grassetto. <> chiaro. 2 Articolo di giornale scritto con tale carattere.
 sm. bold type.

Néri, Filìppo => "Filippo (santi)"

Néri, Pompèo (Firenze 1706-Firenze 1776) Economista, giurista e politico. Consigliere del granduca di Toscana, si trasferì a Milano nel 1748, dove realizzò il catasto teresiano, alla base della riforma economica fiscale e amministrativa voluta da Maria Teresa d'Austria in Lombardia. Tornato in Toscana, a lui si deve il programma di riforme del granduca Pietro Leopoldo e la liberalizzazione del commercio del grano. L'opera più significativa è Osservazioni sopra il prezzo legale delle monete (1751).

Néri, Romèo (Rimini 1903-1961) Ginnasta. Alle olimpiadi del 1932 vinse tre medaglie d'oro.

nerìccio, agg. Che tende al colore nero.

nerìne Genere di piante erbacee bulbose appartenenti alla famiglia delle Amarillacee. Hanno fiori posti su di uno scapo esile e lunghe foglie lineari.

Nerinèidi Famiglia di Molluschi Gasteropodi fossili dalla conchiglia sottile e allungata che vissero dal Giurassico al Cretaceo.

nerìtico, agg. Di regione del mare nella quale abbondano i molluschi.

Neritìnidi, o Nerìtidi Famiglia di Molluschi Gasteropodi Prosobranchi, appartenenti all'ordine degli Archeogasteropodi, che presentano una conchiglia massiccia e globosa e la testa provvista di tentacoli posti alla base degli occhi. ~ neritidi.

Nernst, Walter Hermann (Briesen, oggi Wabrzezno 1864-Bad Muskau 1941) Chimico e fisico tedesco. Formulò il terzo principio della termodinamica, e per questo fu insignito del premio Nobel nel 1920.

néro, agg. e sm. agg. 1 Di superficie che assorbe completamente i raggi luminosi. 2 Privo di colore. ~ tetro. <> chiaro. 3 Malvagio, triste, doloroso.
sm. 1 Il colore nero. ~ cupo. <> luminoso. 2 Uomo di pelle nera. 3 Giocatore di dama o scacchi che manovra i pezzi neri.
 agg. 1 black. 2 (scuro) dark. 3 (triste) gloomy.
 lat. niger,-gra,-grum.
Corpo nero
Corpo che risulta essere in grado di assorbire completamente le radiazioni che riceve, comprese quelle luminose, ed è quindi caratterizzato dall'assenza di luce riflessa. In natura non esiste un corpo perfettamente nero.

Néro (fiume) Fiume (800 km) dell'Asia sudorientale. Nasce in Cina nell'altopiano di Yunnan e confluisce nel Fiume Rosso.

Néro (mare) Mare interno costituito dal Mediterraneo col quale comunica attraverso lo stretto del Bosforo. Ha una superficie di 412.000 km2 e una profondità massima di 2.251 m. Forma a sua volta il mar d'Azov, delimitato dalla penisola di Crimea. I principali fiumi che riversano le loro acque nel mar Nero sono il Danubio, il Dnestr, il Bug, il Dnepr, il Rioni, il Kuban, mentre il Don sfocia nel mar d'Azov. Principali porti sono Costanza, Odessa, Sebastopoli e Trebisonda. Anticamente era denominato Ponto Eusino.

Néro (monte) Monte (2.245 m) delle Alpi Giulie, sul versante sinistro della valle dell'Isonzo.

Nero Wolfe e i ragni d'oro Romanzo di R. Stout (1953).

Néro, Frànco (Bedonia 1941-) Pseudonimo di Francesco Sparanero. Attore cinematografico italiano. Fra i film La Bibbia (1966), Il giorno della civetta (1967), Il dramma Matteotti (1974), Intrigo in alto mare (1993), Gli implacabili (1995), Conquest (1996).

nerofùmo, sm. Colore nero ottenuto dalla combustione di varie sostanze organiche, usato per fabbricare inchiostro, lucido da scarpe ecc.

nerógnolo, agg. Tendente al nero.

Nèrola Comune in provincia di Roma (1.380 ab., CAP 00017, TEL. 0774).

nèroli, sm. invar. (o nèrola) Essenza estratta per distillazione dai fiori d'arancio, usata per la preparazione di profumi.

Neróne, Lùcio Domìzio (Anzio 37-Roma 68) Imperatore romano. Figlio di G. Domizio Enobarbo e di Agrippina Minore. Agrippina fu sposata dall'imperatore Claudio e riuscì a far adottare il figlio Nerone che sposò poi Ottavia, figlia di Claudio. Succedette a Claudio nel 54 e i primi anni di governo furono contraddistinti dall'equilibrio, dovuto anche al controllo di Agrippina e dei consigli di Seneca e del prefetto Afranio Burro. Presto però, con l'appoggio della plebe conquistata dalla sua generosità e munificenza, assunse comportamenti dispotici. Fece uccidere Britannico, figlio di Claudio (55), la madre Agrippina (59), la prima moglie Ottavia e Burro (62) e allontanò Seneca da Roma. Nel 64 Roma fu distrutta da un incendio del quale Nerone accusò i cristiani, dando inizio alla loro persecuzione. Con la fastosa ricostruzione di Roma e la vittoria di G. Domizio Corbulone contro i parti il suo impero raggiunse il massimo splendore. Represse duramente la congiura di G. Calpurnio Pisone (65), nella quale trovarono la morte Seneca e Lucano. La sua ammirazione per la Grecia lo portarono a concederle immunità fiscali, ma dovette poi affrontare la ribellione di Giudea, Africa, Spagna e Gallia e la susseguente ribellione dei pretoriani, guidati da Tigellino. Si fece uccidere dal liberto Epafrodito.
Nerone
Tragedia in quattro atti di A. Boito, libretto proprio (Milano, 1924).

neroniàno, agg. 1 Proprio di Nerone. 2 Degno di Nerone.

Neruda, Jan (Praga 1834-1891) Poeta ceco. Tra le opere Fiori di cimitero (1857) e Canti cosmici (1878).

Neruda, Pablo (Parral 1904-Santiago del Cile 1973) Pseudonimo di Ricardo Neftalí Reyers Basoalto. Poeta cileno. Diplomatico, fu console in Spagna dove partecipò alla guerra civile con i repubblicani. Militante comunista, fu nominato senatore in Cile, ma nel 1948 dovette andare in esilio. Rientrato nel 1953, nel 1970 fu inviato ambasciatore a Parigi dal governo di Unidad Popular di S. Allende. Alle prime opere che cantavano l'amore sensuale e l'angoscia esistenziale (Venti poesie d'amore e una canzone disperata, 1924 e Residenza sulla terra, 1933) seguirono poesie nelle quali traspare l'impegno sociale e la lotta contro l'ingiustizia (Spagna nel cuore, 1937 e Canto generale, 1950). Scrisse anche il dramma Amore e morte di Joaquín Murieta (1967). Nel 1971 fu insignito del premio Nobel per la letteratura.

nerùme, sm. 1 Deposito di colore nero sugli oggetti. 2 Insieme di cose nere.

Nèrva, Màrco Coccèio (Narni 30 ca.-Roma 98) Imperatore romano dal 96. Pretore sotto Nerone, senatore legato ai Flavi, distribuì terre ai nullatenenti e alleggerì la pressione fiscale. Console con Vespasiano e Domiziano, dopo il cui assassinio cercò l'appoggio del senato, si garantì la successione associando al trono Traiano. Abrogò molte leggi di Domiziano, tra le quali la legge di lesa maestà, richiamò gli esuli e istituì un fondo, gli Alimenta Caesaris, destinato al sostentamento dei bambini poveri.

Nerval, Gérard de (Parigi 1808-Parigi 1855) Pseudonimo di Gérard Labrunie. Scrittore francese. Ebbe vita tormentata, che influenzò le sue opere, ispirate anche dai viaggi e dall'interesse per le pratiche occulte (Viaggio in Oriente, 1851, Le Chimere e Le figlie del fuoco, 1854 e Aurelia, 1855). È considerato un precursore del surrealismo e dei poeti maledetti.

nervàto, agg. Fornito di nervi o di nervature.

nervatùra, sf. 1 Il complesso dei nervi in un organismo vivente. 2 Il complesso dei fasci vascolari delle foglie. 3 Elemento di sostegno di una struttura architettonica. le nervature delle volte della chiesa erano pregevoli. 4 Rilievo sulla rilegatura dei libri.
 sf. 1 nervous system. 2 (delle foglie) veining. 3 (arch.) rib.

Nervésa délla Battàglia Comune in provincia di Treviso (6.401 ab., CAP 31040, TEL. 0422).

Nèrvi, Pièr Luìgi (Sondrio 1891-Roma 1979) Ingegnere. Basando la sua progettazione sulla tradizione ottocentesca, curò intensamente il rapporto tra forma e struttura. Tra il 1935 e il 1941 si dedicò alla sperimentazione di nuove tecniche di utilizzo del cemento armato e degli elementi prefabbricati. Dopo la guerra si occupò della progettazione di grandi impianti sportivi e di edifici per esposizioni. Tra le opere Stadio comunale di Firenze (1930-1932), Palazzetto dello Sport di Roma (1956-1957, in collaborazione con A. Vitellozzi) e Grattacielo Pirelli (1957-1960, in collaborazione con Giò Ponti e altri) a Milano.

Nerviàno Comune in provincia di Milano (15.758 ab., CAP 20014, TEL. 0331). Centro industriale (calzaturifici, prodotti tessili, meccanici e chimici). Gli abitanti sono detti Nervianesi.

nervìno, agg. 1 Relativo a nervo o a sistema nervoso. 2 Detto di farmaco che agisce sui nervi. 3 Gas che agisce sul sistema nervoso alterandone l'equilibrio.

nèrvo, sm. 1 In anatomia è una formazione allungata formata da cellule nervose e da guaine connettivali. 2 Corda dell'arco. 3 Nerbo, staffile.
 sm. nerve.
I nervi fanno parte del sistema nervoso periferico e si distinguono in nervi motori o efferenti e nervi sensori o afferenti e nervi misti. Nell'uomo di distinguono i nervi in cranici (dodici paia, sensori, motori e misti) e spinali (trentuno paia, tutti misti). I nervi cranici sensitivi sono l'olfattorio, l'ottico e l'acustico. I motori sono l'oculomotore comune, il trocleare, l'abducente e l'ipoglosso. Misti sono invece il trigemino, il facciale, il glosso faringeo, il vago e l'accessorio. I nervi spinali hanno origine dal midollo spinale e formano i plessi nervosi. Nell'uomo si dividono in cervicali (otto paia), toracici (dodici paia), lombari (cinque paia), sacrali (cinque paia) e coccigei (un paio).

nervosaménte, avv. Con nervosismo, impazienza.

nervosìsmo, sm. Stato di tensione nervosa, di agitazione.
 sm. irritation.

nervosità, sf. 1 Eccitabilità di nervi. 2 Atto, parola da persona nervosa. 3 Vigorosità, incisività.

nervóso, agg. e sm. agg. 1 Relativo ai nervi. 2 Che ha i nervi facilmente eccitabili. ~ agitato. <> calmo.
sm. Stato di irritabilità e malumore. 3 Privo di grasso superfluo, vigoroso, asciutto. 4. Stringato, coinciso, efficace.
 agg. 1 nervous. 2 (irritabile) irritable.
 lat. nervosus muscoloso.
Sistema nervoso
Insieme delle strutture collegate con gli organi e che consentono la vita di relazione, attraverso la ricezione e l'elaborazione di stimoli interni o esterni e la trasmissione di stimoli di risposta, per l'attivazione di determinate funzioni. Gli stimoli e gli impulsi di risposta vengono trasmessi attraverso i nervi. La complessità del sistema nervoso aumenta con la posizione occupata dalla specie nell'evoluzione filogenetica. Nell'uomo è organizzato in tre parti: il sistema nervoso centrale, il sistema nervoso periferico e gli organi di senso. Il sistema nervoso centrale comprende l'encefalo (cervello e cervelletto) e il midollo spinale. Il sistema nervoso periferico è costituito dai nervi encefalici, spinali e dal sistema neurovegetativo o simpatico. La neurologia è la branca della medicina che studia il sistema nervoso centrale.

nèsci, sm. reg. Fare finta di non sapere.

nèspola, sf. 1 Frutto del nespolo. 2 Colpo, percossa.
 sf. loquat.

nèspolo, sm. Pianta arborea e arbustiva, decidua, appartenente alla famiglia delle Rosacee, diffusa sia in Asia che in Europa. Ha rami spinosi, foglie ovali e drupe gialle commestibili.
Nespolo del Giappone
Nome volgare dell'Eriobotrya japonica, un arbusto o piccolo albero sempreverde, appartenente alla famiglia delle Rosacee, dai fiori che formano grappoli bianchi, foglie ampie e frutti gialli dalla polpa agrodolce che maturano in ottobre. È originario di Cina e Giappone ed è coltivata nell'area del Mediterraneo e in California.

Nèspolo Comune in provincia di Rieti (283 ab., CAP 02020, TEL. 0765).

Ness (Loch) Lago della Scozia, in Gran Bretagna (36 Km) che riceve le acque dal fiume Ness. È diventato famoso per le presunte apparizioni di un mostro detto mostro di Loch Ness.

Nesselrode, Karl Vasilevic (Lisbona 1780-San Pietroburgo 1862) Diplomatico e politico russo. Dal 1816 al 1856, quale ministro degli esteri, fu protagonista di una politica mirata all'espansione nei Balcani a danno dell'impero ottomano.

nèsso, sm. Legame, connessione. ~ attinenza.
 sm. relation, connection.
 lat. nexus,-us, deriv. da nexus, p.p. di nectere allacciare.

Nèsso (comune) Comune in provincia di Como (1.357 ab., CAP 22020, TEL. 031).

Nèsso (mitologia) Personaggio mitologico, centauro figlio di Issione e di Nefele. Molestò Deianira, moglie di Eracle e per questo venne da lui ucciso, ma prima di morire convinse la donna a raccogliere un po' del suo sangue avvelenato, che causò la morte dell'eroe.

Nessun giorno senza una riga Memorie di J. K. Olesa (postuma 1965).

Nessun uomo è un'isola Romanzo di Th. Merton (1953).

nessùno, agg., pron. e sm. agg. e pron. indef. 1 Neppure uno. nessun uomo poteva compiere una simile impresa. 2 Qualcuno, nelle frasi interrogative. hai trovato nessuno che ti accompagnasse?
sm. indec. Persona di nessun valore. non era nessuno, nonostante avesse quel nome altisonante.
 agg. 1 no. 2 (insieme ad altra negazione) any. 3 (qualche) any. pron. 1 (non uno) nobody, no one, anyone. 2 (cosa) any, none. 3 (qualcuno) anyone, anybody.
 lat. ne ipse unus.

Nessuno torna indietro Opera di narrativa di A. De Céspedes (1938).

nèsto, sm. 1 Innesto. 2 Marza.

Nestor (sec. XII) Monaco russo. Riordinò l'imponente materiale annalistico del monastero di Kiev, la Cronaca degli anni passati.

Nèstore (fiume) Fiume (55 km) della Toscana e dell'Umbria. Nasce dai monti tra la Val Tiberina e la Val di Chiana e confluisce nel Tevere.

Nèstore (mitologia) Personaggio mitologico, re di Pilo, dalla proverbiale saggezza. Partecipò alla guerra di Troia.

nestoriàno, agg. e sm. Seguace di Nestorio, monaco siriano che fu patriarca di Costantinopoli e sostenne che Maria non può essere chiamata madre di Dio, bensì madre di Cristo, dando origine al nestorianesimo. Dopo il concilio di Efeso (431) furono perseguitati e si rifugiarono in Persia. Attualmente la chiesa nestoriana conta quasi 200.000 adepti, principalmente in Siria, Iraq e Iran.

Nestòrio (Germanicia, oggi Maras 381?-El-Kharga, Egitto 451) Patriarca di Costantinopoli dal 428 al 431 per volere di Teodosio II. Promosse il nestorianesimo e difese la predicazione di Anastasio. Rifiutò l'appellativo di madre di Dio (thetókos) a Maria Vergine e fu condannato per eresia dal concilio ecumenico di Efeso (431). Scomunicato, si rifugiò in un monastero di Antiochia e quindi riparò nell'oasi egiziana di El-Kharga ove morì. La trilogia Tepaschita, Tragedia, Libro di Eraclide (l'unico pervenuto ai nostri giorni) è una sintesi del suo pensiero. Si conoscono anche alcune lettere e frammenti di altri scritti.

Nestroy, Johann Nepomuk (Vienna 1802-Graz 1862) Commediografo. Tra le opere Lo spirito malvagio Lumpazivagabundus (1833) e Pian terreno e primo piano (1835).

net, sm. invar. Nel gioco del tennis e del ping-pong, il tiro che in battuta colpisce la rete.

netiquette, sf. invar. Termine che indica le norme di comportamento in Internet.

Neto, Agostinho (Kaxikane 1922-Mosca 1979) Politico dell'Angola. Fu capo del MPLA, movimento popolare per la liberazione dell'Angola, e dopo l'indipendenza del paese dal Portogallo, presidente dello stato.

Nètro Comune in provincia di Biella (989 ab., CAP 13050, TEL. 015).

Netscape Nel linguaggio informatico indica uno dei più diffusi programmi per la navigazione in Internet.

nettaménte, avv. 1 In modo nitido, chiaro. 2 In modo deciso.

nettapénne, sm. e invar. Dischetti di panno cuciti insieme per pulire i pennini dall'inchiostro.

nèttare, sm. 1 Bevanda degli dei. 2 Bevanda eccellente. quel vino era un vero nettare. 3 Sostanza dolce prodotta dai fiori che viene trasformata in miele dalle api.
 sm. nectar.
 lat. nectar,-aris, dal greco nèktar, deriv. da nek-morte +-tar trionfante.
nettàre, v. tr.
1 Rendere netto, togliere via lo scarto. nettare il grano, separarlo dai chicchi avariati. 2 Pulire. nettò a fondo la stanza.
 v. tr. to clean.
 deriv. da netto.

nettàreo, agg. 1 Relativo al nettare. 2 Dolce come nettare.

nettarìnia, sf. Genere di Uccelli Passeriformi di piccole dimensioni appartenenti alla famiglia dei Nettariidi. La Nectarinia formosa o nettarina malachite ha becco sottile e ricurvo e il suo maschio durante il periodo degli amori assume una colorazione verde splendente.

Nettarinìidi Famiglia di piccoli Uccelli Passeriformi caratterizzati dall'avere lingua tubolare e bifida all'estremità. Sono diffusi in Africa e Asia.

nettàrio, sm. Organo del fiore che produce il nettare.

nettatóio, sm. Ogni attrezzo con cui si pulisce.

nettatùra, sf. Il nettare.

nettézza, sf. 1 L'essere netto. nettezza nel vestire. 2 Il servizio che raccoglie i rifiuti domestici e pulisce le vie cittadine. nettezza urbana. 3 Precisione, schiettezza. nettezza nei contorni.
 sf. cleanliness, cleanness.

nétto, agg., avv. e sm. agg. 1 Privo di macchie o sudiciume. ~ limpido. <> fumoso, sporco. 2 Preciso, esatto. <> vago, impreciso. il profilo netto della montagna si stagliava sul cielo azzurro. 3 Nitido, puro, chiaro. 4 Onesto, schietto. esigeva risposte nette ed esaurienti.
avv. Chiaramente, senza esitazioni. al netto, senza tasse.
sm. Ciò che resta di un importo dopo che sono state fatte le trattenute o detrazioni.
 agg. 1 clean. 2 (limpido) clear. 3 (econ.) net. 4 (definito) definite.
 lat. nitidus.
La politica delle mani nette. Frase detta dal Cairoli dopo il Congresso di Berlino: una politica troppo onesta porta solo a deludenti risultati pratici!.

nettùnio, sm. Elemento chimico radioattivo, con numero atomico 93, peso atomico 237,0482 e simbolo Np. È il primo degli elementi transuranici ed è ottenuto nei reattori nucleari come sottoprodotto della produzione di plutonio. L'isotopo 237 ha come emivita 2,14 x 106 ed è usato per strumenti per la rivelazione di neutroni.

nettunìsmo, sm. Ipotesi di A. G. Werner secondo la quale tutte le rocce si sono formate per sedimentazione marina. <> plutonismo.

nettunìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Seguace del nettunismo.

Nettùno (astronomia) Ottavo pianeta del sistema solare per distanza dal Sole e quarto per dimensioni. La distanza media dal Sole è di circa 4.500 milioni di km e il suo diametro (quasi 49.400 km) è circa quattro volte il diametro della Terra, mentre la sua massa è 17,2 volte quella terrestre. Il periodo di rivoluzione è di 164,79 anni e il periodo di rotazione è di 18 ore e 12 minuti. Nella sua atmosfera vi è abbondanza di metano e idrogeno che, a causa della temperatura di circa-220 °C, si trovano normalmente allo stato liquido o solido. Invisibile senza l'ausilio di un telescopio, fu scoperto da J. G. Galle il 23 settembre 1846; è stato accuratamente analizzato solo nel 1989 con la sonda Voyager 2, che ha permesso di individuare quattro anelli (tre dei quali sono molto sottili e luminosi mentre il quarto è più largo e opaco) e altri sei satelliti, oltre ai già noti Tritone e Nereide. L'esplorazione della sonda stessa ha consentito inoltre di scoprire sulla superficie dell'emisfero meridionale del pianeta due grandi macchie nere che, analogamente alla macchia rossa di Giove, risultano essere vortici che rivelano una turbolenza atmosferica fino a quel momento insospettata. È stato infine scoperto che il pianeta possiede un nucleo solido il quale, con la sua rotazione, emette onde radio e un debole campo magnetico, caratterizzato da un'inclinazione di 50° nei confronti dell'asse di rotazione. La superficie del più grande dei suoi satelliti, Tritone, con i suoi 37 K (equivalenti a-236,15 °C) è forse il luogo più freddo del sistema solare, ha un'atmosfera composta da azoto e metano, un emisfero meridionale completamente ricoperto di ghiaccio (azoto e metano allo stato solido) e un'attività vulcanica piuttosto intensa.

Nettuno (comune) Comune in provincia di Roma (33.827 ab., CAP 00048, TEL. 06), sulla costa del mar Tirreno, a est di Anzio con cui forma un unico agglomerato. Centro agricolo (vite, foraggio, colture orticole), commerciale e industriale con industrie alimentari, conserviere del pesce, del mobile e del vetro. Sviluppato anche l'allevamento del bestiame. Fiorente il turismo (la città è una stazione balneare molto frequentata). Sede di importanti edifici storici, situati nel borgo medioevale, del forte del XV-XVI sec. (fatto costruire da A. da Sangallo il Vecchio per papa Alessandro IV), e del grande cimitero di guerra americano. Durante la seconda guerra mondiale, dopo lo sbarco degli alleati ad Anzio (gennaio 1944) venne gravemente danneggiata a causa di aspri combattimenti.

Nettùno (mitologia) Personaggio mitologico, dio italico delle acque dolci, in seguito identificazione del dio greco del mare Poseidone.

netturbìno, sm. Addetto alla nettezza urbana. ~ spazzino.
 sm. dustman, garbage collector.

network, sm. invar. 1 Rete di emittenti radiotelevisive private. 2 In informatica designa una rete di computer, cioè un insieme di linee di comunicazione che collegano uno o più elaboratori centrali a diversi terminali.

Neubrandenburg Città (86.000 ab.) della Germania, nel Meclemburgo, sul lago Tollen. Capoluogo del distretto omonimo.

Neuchâtel Città (33.000 ab.) svizzera capoluogo del cantone omonimo. Si trova sul lago di Neuchâtel ed è sede di industrie meccaniche di precisione, orologi, alimentari (cioccolato, vino), del legno, della carta e del tabacco.
Cantone di Neuchâtel
Cantone (164.000 ab.) della Svizzera, esteso sui rilievi del Giura. Centro principale La Chaux-de-Fonds.

Neuhoff, Theodor (Colonia 1694-Londra 1756) Militare e avventuriero tedesco. Sollevò la Corsica contro Genova durante la guerra di successione polacca, divenendone così nel 1736 re per pochi mesi. Fu presto costretto ad abbandonare l'isola e riprovò l'impresa vanamente altre due volte, finché si rifugiò in Inghilterra.
Neully-sur-Seine
Città della Francia situata alla periferia occidentale di Parigi (61.770 ab.) Appartiene al dipartimento di Hauts-de-Seine.

nèuma, sm. Segno dell'antica notazione del canto gregoriano.

Neumann, Franz Ernst (Joachimstal 1798-Königsberg 1895) Fisico tedesco. Elaborò la legge dell'induzione elettromagnetica.

Neumann, Johann Balthasar (Eger, odierna Cheb 1687-Würzburg 1753) Architetto tedesco. Tra le opere la residenza a Würzburg (1719), lo scalone del castello di Brühl presso Bonn (1740-1748) e il santuario dei Quattordici Santi presso Bamberg (iniziato nel 1742).

Neumann, Johann Ludwig von (Budapest 1903-Washington 1957) Matematico statunitense, di origine ungherese. Completò i propri studi a Zurigo, Berlino e Budapest e, nel 1933, si trasferì negli Stati Uniti in qualità di collaboratore scientifico all'università di Princeton. Negli anni tra il 1940 e il 1945 prestò la propria consulenza nel laboratorio di Los Alamos, dove fu costruita e sperimentata la prima bomba atomica. Dal 1955 fu poi componente della Commissione americana per l'energia nucleare. Studiò la teoria dei gruppi e la logica della programmazione e contribuì alla scienza informatica, progettando il primo computer a impostazione flessibile. Altrettanto degni di nota sono i suoi studi sulle applicazioni pratiche della statistica.

neumàtico, agg. (pl. m.-ci) Relativo ai neumi.

Neuquén Fiume (500 km) dell'Argentina. Nasce dalle Ande e confluisce nel fiume Limay.
Neuquen
Città (167.000 ab.) dell'Argentina, alle falde delle Ande. Capoluogo della provincia omonima (386.000 ab.).

neur(o)- Primo elemento di parole composte.
 dal greco nêuron nervo.

neuràle, agg. Che concerne il sistema nervoso centrale.

Neurath, Kostantin von (Klein-Glattbach 1873-Enzweihingen 1956) Politico tedesco. Tra il 1932 e il 1935 fu ministro degli esteri di Papen e quindi di Hitler. Dal 1939 al 1941 fu reichsprotektor per la Boemia e per la Moravia. Nel 1946 fu condannato a Norimberga, ma venne liberato nel 1954.

neurectomìa, sf. Asportazione parziale o totale di un tronco nervoso.

neurìte, sm. e sf. sm. Cilindrasse.
sf. Nevrite.

nèuro, sf. invar. e primo elemento In parole composte significa nervo e ha relazione con il sistema nervoso.

neurobiologìa, sf. Scienza che studia i processi fisiologici, chimici ed endocrinologi del funzionamento del sistema nervoso centrale.

neurobiòlogo, sm. Studioso specializzato in neurobiologia.

neuroblàsto, sm. Cellula nervosa embrionale.

neuroblastòma, sm. (pl.-i) Tumore formato da neuroblasti che colpisce soprattutto il cervelletto e la retina. È maligno per la sede ma di natura benigna.

neurochirurgìa, sf. Ramo della chirurgia che opera sul sistema nervoso.

neurochirùrgico, agg. Relativo alla neurochirurgia.

neurochirùrgo, sm. Chirurgo specializzato in neurochirurgia.

neurocrànio, sm. La parte del cranio che contiene l'encefalo.

neurodermìte, sf. Forma di lichen simplex che colpisce anche o solo la nuca.

neurofibrìlla, sf. In citologia, struttura filamentosa submicroscopica presente in numero variabile nel pirenoforo del neurone.

neurofibromatòsi, sf. Malattia cronica di natura disgenetica e familiare caratterizzata dalla formazione di tumori multipli cutanei e nervosi e dalla presenza di pigmentazioni cutanee e mucose brune e di indebolimento delle facoltà mentali. ~ malattia di Recklinghausen.

neurofisiologìa, sf. Settore della medicina che studia l'attività degli elementi che compongono il tessuto nervoso.

neurògeno, agg. 1 Relativo alla genesi dei nervi. 2 Che ha origine nervosa. 3 Che costituisce i nervi.

neuroipòfisi, sf. Il lobo inferiore dell'ipofisi.

neurolèttico, sm. Farmaco che ha forte azione sedativa sul sistema nervoso.

neurologìa, sf. Lo studio del sistema nervoso e delle sue alterazioni.

neurològico, agg. Relativo alla neurologia.

neuròlogo, sm. Medico specializzato in neurologia.

neuròma, sm. (pl.-i) Tumore che interessa il tessuto nervoso periferico o centrale.

neuromielìte, sf. Sindrome, detta più propriamente neuromielite ottica, costituita da mielite diffusa e di solito acuta. Si presenta prima, durante o dopo una nevrite del nervo ottico.

neuronàle, agg. Riferito alla cellula nervosa con tutti i suoi prolungamenti.

neuróne, sm. Unità morfofunzionale del tessuto nervoso, costituito dalla cellula nervosa e dai suoi prolungamenti, i dendriti e il cilindrasse o neurite. I dendriti si occupano di mantenere il collegamento con i neuroni circostanti, mentre il cilindrasse si prolunga fino alle zone periferiche dell'organismo e si dirama a sua volta in terminazioni chiamate sinapsi. I neuroni possono essere centrifughi, se si occupano di trasmettere gli impulsi dal sistema centrale verso la periferia, centripeti, se trasportano gli stimoli dalla periferia verso il centro, o associativi, quando svolgono funzioni di collegamento e coordinamento tra le diverse aree del sistema nervoso. Gli impulsi nervosi vengono trasmessi dai neuroni grazie alle reazioni chimiche generate da speciali sostanze citoplasmatiche (neurotrasmettitori) come l'acetilcolina e la noradrenalina.

neuropatìa, sf. Termine medico che designa in generale le malattie del sistema nervoso.

neuropàtico, agg. e sm. agg. Che concerne la neuropatia.
sm. 1 Che è affetto da neuropatia. 2 Malato di nervi.

neuropatologìa, sf. Scienza medica che studia le malattie del sistema nervoso.

neuroplègico, agg. e sm. (pl. m.-ci) Di composto che deprime il sistema nervoso centrale agendo su formazioni nervose ben determinate.

neuropsichiàtra => "psichiatra"

neuropsichiatrìa, sf. Settore della medicina che cura le malattie nervose e mentali.

neuropsichiàtrico => "psichiatrico"

neuropsicologìa, sf. Settore della psicologia che studia le attività mentali.

neuroschèletro, sm. Parte dello scheletro dei Vertebrati che racchiude l'encefalo e il midollo spinale.

neurospòra, sf. Genere di Funghi Ascomiceti appartenenti alla famiglia delle Xilariacee il cui micelio è di colore rossastro.

neurotomìa, sf. Resezione di un nervo.

neurotònico, sm. Farmaco tonificante del sistema nervoso.

neurotropìsmo, sm. Affinità elettiva per il tessuto nervoso che presentano tossine batteriche, agenti patogeni e anche farmaci o composti chimici.

neuròtropo, sm. Farmaco che agisce sul sistema nervoso centrale o periferico.

Neuròtteri Ordine degli Insetti diffusi nei climi caldi e umidi prevalentemente notturni. Esemplare tipico è il formicaleone.

neurovegetatìvo, agg. Che concerne il sistema nervoso autonomo.

Neusiedl Lago (320 km2) dell'Austria, nel Burgenland, al confine con l'Ungheria.

Neuss Città (149.000 ab.) della Germania, nella Renania Settentrionale-Westfalia, sul fiume Reno.

Neutonianismo per le dame, Il Opera di dialoghi di F. Algarotti (1737).

Neutra, Richard Joseph (Vienna 1892-Wuppertal 1970) Architetto statunitense. Tra le opere la casa Lovell a Griffith Park a Los Angeles (1927-1929), la casa von Sternberg a San Ferdinand Valley (1936) e la villa Kaufmann a Palm Springs (1946).

neutràle, agg. Che non parteggia per nessuno dei contendenti. ~ imparziale. <> partecipe, coinvolto.
 agg. neutral.
 lat. neutralis, deriv. da neuter,-tra,-trum nessuno dei due.

neutralìsmo, sm. Tendenza politica a mantenere la neutralità.

neutralìsta, agg., sm. e sf. Chi sostiene il neutralismo.

neutralità, sf. L'essere neutrale.
 sf. neutrality.

neutralizzàbile, agg. Che si può neutralizzare.

neutralizzàre, v. tr. 1 Rendere neutrale. ~ inficiare. 2 Rendere neutra una soluzione chimica. 3 Impedire, annullare. ~ vanificare.
 v. tr. to neutralize.

neutralizzazióne, sf. 1 Il neutralizzare. 2 Il rendere inefficace.

neutrìno, sm. Particella elementare fondamentale, con carica nulla, massa molto piccola (forse nulla) e spin 1/2. A ogni tipo di leptone, elettrone, muone e tauone, è associato un diverso neutrino e a ogni neutrino è associato un antineutrino. Sono note tre versioni di neutrini (elettronico, muonico e tauonico) a ciascuno delle quali corrisponde una diversa versione di antineutrino. L'esistenza del neutrino fu postulata da W. Pauli nel 1930, ma fu osservato solo nel 1956 a Los Alamos da F. Reines e C. Cowan. Una grande produzione di neutrini avviene soprattutto sulla superficie del Sole e nei reattori nucleari. Non è tuttavia possibile osservarli direttamente a causa della massa ridottissima e dell'assenza di carica elettrica. La presenza dei neutrini può essere rilevata solo analizzando le interazioni, peraltro molto rare, con le altre particelle. Sia i neutrini che gli antineutrini fanno parte della famiglia dei leptoni che, insieme ai quark, sono attualmente le uniche particelle elementari conosciute.

nèutro, agg. e sm. agg. 1 Che non è riferibile a nessuna delle categorie in contrasto tra loro. corpo elettricamente neutro, senza carica positiva o negativa. 2 Neutrale. si era sempre considerato una persona neutra sulle loro questioni personali. 3 Non bene distinto. tinte neutre.
sm. 1 Genere neutro. 2 Chi è neutrale. stati neutri
 agg. neutral. sm. neuter.
 lat. neuter,-tra,-trum nessuno dei due.

neutróne, sm. Particella elementare con carica nulla, spin 1/2 e massa pari a 1,00898 unità atomiche. Fu scoperto da J. Chadwick nel 1932 e insieme al protone costituisce il nucleo dell'atomo. Benché sia privo di carica elettrica, è dotato di momento magnetico. La capacità del neutrone di penetrare nel nucleo atomico è alla base dei processi di fissione nucleare. In particolare, quando un neutrone viene assorbito da un nucleo, può formare un isotopo stabile (con aumento del peso atomico) oppure può provocare l'emissione di particelle cariche (protoni, deutoni o particelle ); solo in questo caso si può parlare di reazione nucleare. È possibile produrre neutroni in un acceleratore di particelle, bombardando i nuclei con protoni o deutoni, oppure in un reattore nucleare, come conseguenza della fissione di un elemento pesante (generalmente l'uranio). Le più recenti teorie ipotizzano che la struttura del neutrone sia composta da tre quark, due dei quali down e uno up. Tale struttura fornirebbe la spiegazione dell'esistenza nei neutroni di proprietà magnetiche, nonostante la carica elettrica nulla.

neutrònico, agg. Relativo al neutrone.

Nèva Fiume russo della regione baltica (74 Km) emissario del lago Ladoga che sfocia nel golfo di Finlandia. Sul suo vasto delta sorge San Pietroburgo.

Nevada Stato (286.352 km2, 1.193.000 ab., capitale Carson City) federato degli Stati Uniti d'America. Confina a nord con l'Idaho e l'Oregon, a ovest e sud-ovest con la California, a sud-est con l'Arizona e a est con lo Utah. Il territorio è costituito da un altopiano di altezza media 1.000-1.500 m, in buona parte desertico. Le principali risorse sono costituite dalle risorse minerarie dei giacimenti di rame, piombo, manganese, oro e argento e dal turismo nei centri di Las Vegas e Reno e l'allevamento intensivo. Il Nevada faceva parte del Messico e venne ceduto agli Stati Uniti nel 1848. Nel 1864 fu il trentaseiesimo stato dell'Unione.

Nevada de Santa Marta, Sierra de Massiccio montuoso della Colombia, tra la valle del fiume Magdalena e quella del fiume César. Vetta più elevata il Pico Cristóbal Colón (5.800 m).

nevàio, sm. Luogo coperto da molta neve.
 sm. snowfield.

nevàto, agg. e sm. agg. 1 Nevoso. 2 Bianco come la neve.
sm. Neve che si accumula nella parte superiore dei ghiacciai che serve per la loro alimentazione.

néve, sf. Fenomeno atmosferico che consiste nella precipitazione solida di cristalli di ghiaccio, a struttura ramificata intorno al nucleo esagonale. Condizione per la caduta delle neve è la temperatura inferiore a 0 °C. L'altezza alla quale la neve caduta non si scoglie durante la stagione calda è detto limite delle nevi perenni.
 sf. snow.
 lat. nix, nivis.

Nevelson, Louise (Kiev 1900-New York 1988) Scultrice statunitense di origine russa. Emigrò negli Stati Uniti d'America con la famiglia nel 1905. Studiò a New York e si perfezionò a Monaco di Baviera studiando pittura con Hans Hoffmann negli anni 1931-1932. Successivamente, lavorò come assistente del pittore messicano di murales Diego Rivera. La sua prima esposizione risale al 1941. Influenzata dai cubisti, dai dadaisti e dall'arte precolombiana, la sua scultura si risolve prevalentemente in composizioni architettoniche, sistemate come scaffali lungo una parete. In queste composizioni, la Nevelson utilizzò inizialmente legno e mobili, mentre più tardi passò all'uso di materiali brillanti come alluminio, acciaio, oro e plexiglass. Tra le opere, Transparent Sculpture VI (Scultura trasparente VI, 1967-68; Whitney Museum, New York). Nel 1977-1978, ha realizzato la Cappella del Buon Pastore, completamente bianca, per la Chiesa luterana di San Pietro a New York.

Nevi del Kilimangiaro, Le Film drammatico, americano (1952). Regia di Henry King. Interpreti: Gregory Peck, Ava Gardner, Susan Hayward. Titolo originale: The Snows of Kilimanjaro

Neviàno Comune in provincia di Lecce (6.330 ab., CAP 73040, TEL. 0836).

Neviàno dégli Arduìni Comune in provincia di Parma (3.612 ab., CAP 43024, TEL. 0521).

nevicàre, v. intr. impers. Cadere, detto della neve.
 v. intr. impers. to snow.
 lat. nivicare, intensivo di nivere.

nevicàta, sf. 1 Il nevicare. 2 Neve caduta.
 sf. snowfall.

nevièra, sf. Locale destinato a deposito della neve.

Nevìglie Comune in provincia di Cuneo (428 ab., CAP 12050, TEL. 0173).

Nèvio, Gnèo (Capua 275 a. C. ca-Utica 201 a. C. ca) Nome italianizzato del poeta latino Gnaeus Nevius. Di origine plebea scrisse il primo poema epico romano con i sette libri del Bellum poenicum. Diede vita anche alla tragedia di argomento romano, con le Fabulae praetextae e alle commedie con le Fabulae togatae, che alludono frequentemente al mondo politico contemporaneo.

nevìschio, sm. Neve minuta e fitta, mista ad acqua o vento.
 sm. sleet.

nevocarcinòma, sm. Neoplasia maligna che metastatizza velocemente originandosi da nevi giunzionali o da una melanosi circoscritta.

nevosità, sf. Andamento delle precipitazioni nevose in una località.

nevóso, agg. e sm. agg. Coperto di neve.
sm. Quarto mese del calendario repubblicano francese.
 agg. snowy.
 lat. nivosus.

nevralgìa, sf. Dolore acuto dovuto a irritazione di qualche nervo.
 sf. neuralgia.

nevràlgico, agg. 1 Relativo a nevralgia. 2 Dolente. 3 Momento delicato, rischioso.

nevrastenìa, sf. Sindrome costituita da astenia, dolori alle articolazioni, cefalea, insonnia e depressione. Quadri di tipo nevrastenico vengono presentati dal decorso di diverse patologie psichiche e fisiche. È possibile distinguere varie forme di nevrastenia, in base alla prevalenza di atteggiamenti ipocondriaci, fobia, ansia o disturbi somatici.

nevrastènico, agg. e sm. agg. Relativo a nevrastenia. ~ agitato, irrequieto. <> calmo, disteso.
sm. Malato di nevrastenia.
 agg. neurasthenic.

nevrìte, sf. Infiammazione dei nervi periferici, sensitivi e motori. Può interessare un solo nervo (mononevrite) o più nervi (polinevrite).
Mononevrite.
Causata quasi sempre da eventi traumatici, provoca paralisi e atrofia dei muscoli collegati. La terapia è basata sulla riabilitazione del nervo lesionato (nei casi di interruzione incompleta) e, quando è realizzabile e necessario, sull'intervento chirurgico.
Polinevrite.
Viene originata da fattori diversi, spesso sconosciuti, ed è contraddistinta dalla simultanea sofferenza di vari nervi periferici spinali e, talvolta, di quelli cranici. Caratterizzata dalla degenerazione della fibra nervosa, la polinevrite può portare, nei casi più gravi, a paralisi locali o totali.

nevroglìa, o nevròglia, sf. Tessuto cellulare che forma lo stroma interstiziale del sistema nervoso centrale.

nevropatìa, sf. Termine medico che designa genericamente le malattie del sistema nervoso.

nevròsi, sf. In medicina sono sindromi caratterizzate da turbe psichiche morbose con alterazioni dell'emotività, dovute a predisposizione costituzionale. In generale può essere dovuta a traumi psichici infantili o a condizioni di forti stress personali o ambientali. In funzione del quadro clinico le nevrosi si distinguono in ansiose, ossessive, fobiche, nevrasteniche e isterie. Le manifestazioni tipiche delle nevrosi sono l'angoscia, la psicastenia, l'irritabilità, l'insonnia, le fobie e disturbi funzionali di numerosi organi.
 sf. neurosis.

nevroticaménte, avv. In modo nevrotico.

nevròtico, agg. e sm. agg. Che concerne la nevrosi.
sm. Chi è malato di nevrosi.
 agg. e sm. neurotic.

nevrotizzàre, v. tr. Rendere nevrotico, indurre uno stato di nevrosi.

nevrotizzazióne, sf. Il divenire nevrotico.

Nevskij, Aleksandr (1220-1263) Aristocratico russo. Nominato duca di Novgorod nel 1228, deve il proprio soprannome alla vittoria conseguita nel 1240 contro gli svedesi sul fiume Neva (Nevskij significa infatti "della Neva") nei pressi dell'odierna Pietroburgo. Due anni dopo riuscì a respingere l'invasione dei Cavalieri Teutonici, che sconfisse vicino al lago Peipus, in Estonia, evitando che la Russia venisse sottomessa da una potenza occidentale. Nel 1246 ottenne il granducato di Kiev e nel 1252 ereditò dal padre il titolo di granduca di Vladimir. In ottimi rapporti con il Khan dei Tatari, dedicò la propria esistenza alla riunificazione dei granducati della Russia settentrionale. Canonizzato dalla Chiesa ortodossa, venne onorato nel 1725 da Pietro il Grande con l'istituzione di un ordine cavalleresco che portava il suo nome.

nevvéro, loc. reg. Abbreviazione di "non è vero?".

New Age, sf. invar. Movimento nato negli Stati Uniti che vuol porre l'individuo nel rapporto migliore con ciò che lo circonda, basando l'esistenza sulla ricerca dell'armonia di tutte le componenti. Conseguenze importanti sono il rispetto per l'ambiente, il superamento del materialismo e la ricerca di una coscienza individuale e collettiva. La New Age (nuova era) coincide con il mutamento astrologico che dal terzo millenio pone l'uomo non più nell'era dei Pesci, ma in quella dell'Acquario.

New Deal Il complesso di riforme sociali ed economiche messo in opera dal presidente degli Stati Uniti d'America F. D. Roosevelt a partire dal 1933, per risollevare le condizioni economiche del Paese. Fu attuato per combattere la depressione che seguì la crisi del 1929. Le principali linee di intervento riguardarono la svalutazione del dollaro, le assicurazioni per la disoccupazione e la vecchiaia, l'istituzione di un sistema di garanzie sui prezzi dei prodotti agricoli e quindi l'avvio della spesa pubblica con la costruzione di grandi opere. Dal punto di vista pratico i risultati furono modesti, anche per l'opposizione decisa degli ambienti più conservatori e la fine della crisi poté essere dichiarata solo dopo la seconda guerra mondiale.

New Hampshire Stato (24.032 km2, 1.103.000 ab., capitale Concord) federato degli Stati Uniti d'America. Confina al nord con il Canada, a est con il Maine e con l'oceano Atlantico, a sud con il Massachusetts e a ovest con il Vermont. Il territorio è prevalentemente collinoso ed è attraversato dai fiumi Connecticut e Merrimack. Ricchi i pascoli e le foreste. Le principali risorse economiche sono l'allevamento, lo sfruttamento delle foreste e la pesca, oltre al turismo e alle industrie tessili, alimentari (carne e latticini) del cuoio, della carta.

New Jersey Stato (20.169 km2, 7.617.000 ab., con capitale Trenton) federato degli Stati Uniti d'America. Confina a ovest con la Pennsylvania, e a est con l'oceano Atlantico ed è compreso tra la foce del fiume Hudson e la baia di Delaware. Le principali risorse sono le industrie chimiche, meccaniche, elettromeccaniche, alimentari e tessili. Fu esplorata da Giovanni da Verrazzano (1524) e colonizzata dagli olandesi. Fu tra le tredici colonie fondatrici degli Stati Uniti.

New Orleans Città (550.000 ab.) della Louisiana, negli Stati Uniti d'America. Importante porto commerciale sul Mississippi, a circa 150 km dalla foce, è il secondo porto degli Stati Uniti, dopo New York. Le principali attività commerciali riguardano l'esportazione di prodotti agricoli (cereali, cotone) e di petrolio. Fiorenti le industrie metallurgiche, meccaniche, tessili, alimentari cantieristiche e petrolifere. Fu fondata dai francesi nel 1718 con il nome di Nouvelle Orléans e venduta da Napoleone agli Stati Uniti nel 1803, insieme alla Louisiana. Il vecchio centro (Vieux Carré) ricorda il periodo francese della città. A New Orleans ha avuto origine la musica jazz.
Stile New Orleans
Lo stile originale del jazz. Caratterizzato dall'improvvisazione collettiva degli strumenti a fiato, prevalse nel periodo compreso tra il 1915 e il 1925.

New Providence Isola (172.000 ab.) delle Bahama, capitale Nassau.

New Valley Governatorato (114.000 ab.) dell'Egitto, esteso nel Deserto Occidentale. Capoluogo El-Khârga.

New York (città) Città (7.284.000 ab.) dello stato di New York, negli Stati Uniti d'America. Situata alla foce del fiume Hudson, si è sviluppata in parte sulle isole Long Island e Staten Island, sulla confluenza dell'Hudson e del fiume East River. È la più popolosa metropoli d'America, organizzata nei cinque distretti Manhattan, sull'isola omonima, Queens e Brooklin, sull'isola Long Island, Bronx, sulla terraferma e Richmond su Staten Island. Il porto commerciale è il principale degli Stati Uniti e uno dei principali del mondo, coprendo il 40% delle merci movimentate dai porti statunitensi: con gli aeroporti Kennedy e La Guardia esso fa di New York il primo punto di accesso agli Stati Uniti. Al centro di un imponente agglomerato urbano, detto la Grande New York, (18.000.000 ab.) che comprende Jersey City, Newark, Mount Vernon, New Rochelle, la città ha popolazione tipicamente cosmopolita, con forti rappresentanze dei gruppi etnici ebreo, italiano, irlandese, portoricano e nero: fu meta per molti flussi migratori, dall'Europa come dal Centramerica. Alla fine del XIX sec. già contava 2.000.000 di abitanti. Le principali risorse sono legate alle attività commerciali e finanziarie, con la più attiva borsa valori del mondo (Wall Street). È sede di importanti organismi internazionali come l'ONU e di importanti università (Columbia University), centri di ricerca (Rockfeller Foundation) e musei (Guggenheim, Metropolitan, Modern Art, Natural History). I monumenti principali sono la Statua della Libertà all'ingresso del porto, i grattacieli Empire State (1931), Chrysler (1930) e Seagram (1959), il teatro Metropolitan, il complesso World Trade Center (1974) e le chiese di St. Paul (1764-1766) e della Trinità (XVII-XIX sec.). Fu fondata dagli olandesi che la chiamarono Nieuw Amsterdam nel 1626 e divenne possedimento inglese nel 1664, ricevendo il nome attuale. Fu anche capitale federale dal 1789 al 1790.

New York (letteratura) Romanzo di J. Dos Passos (1925).

New York (stato) Stato (127.190 km2, 17.627.000 ab., capitale Albany) federato degli Stati Uniti d'America. Confina a ovest con i laghi Ontario ed Erie, a nord con il Canada, a est con Vermont, Massachusetts e Connecticut a sud con l'oceano Atlantico, New Jersey e Pennsylvania. Il territorio è prevalentemente montuoso ed è attraversato dal fiume Hudson. Le principali risorse sono costituite dalle miniere di ferro, titanio e zinco e dalle industrie siderurgiche, metallurgiche, meccaniche, aeronautiche, tessili, editoriali e dell'abbigliamento. I principali centri urbani sono, oltre alla città di New York, Buffalo, Rochester e Syracuse. Fu scoperto da Giovanni da Verrazzano nel XVI sec. e colonizzato dapprima dagli olandesi (1624) e quindi dagli inglesi (1664). Fu tra le tredici colonie che fondarono gli Stati Uniti.

New York Stories Film commedia, americano (1989). Regia di Woody Allen, Martin Scorsese e Francis Ford Coppola. Interpreti: Woody Allen, Mia Farrow, Giancarlo Giannini. Titolo originale: New York Story

New York, New York Film commedia, americano (1977). Regia di Martin Scorsese. Interpreti: Robert De Niro, Liza Minnelli, Barry Primus. Titolo originale: New York, New York

Newark Città (275.000 ab.) degli USA, nello stato di New Jersey, alla foce del fiume Passaic.

newbie Nel linguaggio informatico indica un utente alle prime armi con la navigazione in Internet.

Newcastle Città (132.000 ab.) dell'Australia, sull'oceano Pacifico. Capoluogo del Nuovo Galles del Sud.

Newcastle, Margaret Lucy Cavendish duchéssa di (Colchester 1624-Londra 1673) Letterata inglese. Moglie di William Cavendish, duca di Newcastle, ne scrisse una disinibita biografia. Per realizzare le sue ambizioni letterarie, scrisse versi, drammi e operette filosofiche come Fantasie filosofiche (1653).

Newcastle-upon-Tyne Città (192.000 ab.) della Gran Bretagna, nell'Inghilterra nordorientale. Capoluogo della contea metropolitana di Tyne and Wear. Porto sulle rive del fiume Tyne, è importante per l'esportazione del carbone. Le altre principali attività economiche si basano sulle industrie chimiche, metalmeccaniche, vetrarie, tessili e cantieristiche. Sviluppato anche il turismo. La città ospita una cattedrale del XIV sec. e un castello del XII sec.

Newcombe, John David (1944-) Tennista australiano. Vinse tre volte Wimbledon (1967, 1970 e 1971), due volte gli Internazionali USA (1967 e 1973) e d'Australia (1973 e 1975).

newgrp In informatica è il nome di un comando (new group) del sistema operativo UNIX che permette di associare un utente del sistema a un determinato gruppo.

Newham Città (212.000 ab.) della Gran Bretagna, in Inghilterra, nella contea metropolitana della Grande Londra.

Newman, Barnett (New York 1905-1970) Pittore statunitense. Tra le opere Vir Heroicus Sublimis (1950-1951, New York, Museum of Modern Art).

Newman, John Henry (Londra 1801-Edgbaston 1890) Teologo britannico. Pastore anglicano, fu tra i fondatori del movimento di Oxford. Convertitosi al cattolicesimo (1845), fu consacrato sacerdote (1847) e divenne rettore dell'università cattolica di Dublino. Nel 1879 fu nominato cardinale. Le opere principali sono Saggio sullo sviluppo della dottrina cristiana (1845) e Saggio per una grammatica dell'assenso (1870).

Newman, Paul (Cleveland 1925-) Attore cinematografico statunitense. Esordì nel 1955 con Il calice d'argento, ma si affermò l'anno seguente con Lassù qualcuno mi ama. Interpretò in seguito Furia selvaggia (1958), Lo spaccone (1961), Il sipario strappato (1966), Nick mano fredda (1967), La stangata (1973), Bronx 41° distretto polizia (1980), Verdetto (1982). Nel 1986 fu premiato con un Oscar alla carriera e l'anno successivo ne vinse uno come attore protagonista de Il colore dei soldi (1986).
Importanti suoi lavori successivi furono Mr. e Mrs. Bridge (1990), Mr. Hula Hoop (1995), La vita a modo mio (1994), Nobody's Fool (1995).Interpretò e diresse Harry & Son (1983) e Lo zoo di vetro (1987).

Newport Città (106.000 ab.) della Gran Bretagna, nel Galles meridionale, sull'estuario del fiume Severn. Capoluogo della contea di Gwent.

Newry and Mourne Distretto (88.000 ab.) della Gran Bretagna, nell'Irlanda del Nord, al confine con l'Eire.

news, sm. pl. Nel gergo giornalistico e televisivo, novità e notizie che arrivano da tutto il mondo.
 termine inglese che significa notizie.

newsgroup, sm. invar. In informatica designa un gruppo di discussione che si scambia messaggi elettronici sullo stesso argomento.

newton, sm. invar. Unità di misura della forza nel sistema SI. Di simbolo N un newton è definito come la forza necessaria a imprimere a un corpo di massa pari a 1 Kg l'accelerazione di 1 m/sec.

Newton, Helmut (Berlino 1924-) Fotografo tedesco. Propose un'immagine femminile aggressiva e dalla forte carica erotica nei suoi celebri nudi.

Newton, Isaac (Woolsthorpe 1643-Kensington 1727) Fisico, astronomo e matematico inglese. Isaac Newton nacque il 25 dicembre 1642 (calendario giuliano) nel villaggio di Woolsthorpe, vicino alla città di Grantham. Al momento della nascita, il padre, di nome Isaac, piccolo proprietario agricolo, era già morto; la madre, Anna Ayscough, apparteneva a una famiglia agiata. Nel 1645 la madre sposò in seconde nozze Barnaba Smith e in seguito lasciò il villaggio; il piccolo Isaac rimase affidato alla nonna. Nel 1655 Isaac venne mandato a Grantham per frequentare la scuola, dove alloggiò in pensione presso un farmacista, ma l'anno dopo la madre tornò al villaggio e richiamò Isaac; nel 1660 tornò di nuovo alla scuola di Grantham. Nel 1661 venne immatricolato come subserver al Trinity College di Cambridge e tre anni più tardi conseguì il titolo di scholar. In questi anni si occupò di studi sull'ottica geometrica, l'ottica lunare e l'algebra. Nel 1665 conseguì il grado di Bachelor of Arts. In agosto per il diffondersi della peste a Londra e nei dintorni Newton lasciò temporaneamente Cambridge e si ritirò a Woolsthorpe dove rimase sino al 25 maggio 1667. A questi anni viene fatto risalire il leggendario, o probabilmente reale, episodio della mela, secondo il quale Newton, vedendo cadere una mela da un albero al suolo, intuì la legge della gravitazione universale: la mela aumenta la propria velocità avvicinandosi alla terra perché il corpo più pesante attira il corpo più leggero con una forza che diminuisce con la distanza e quindi aumenta con il diminuire di questa. Nell'ottobre 1667 Newton conseguì il grado di Minor Fellow, nel marzo successivo quello di Major Fellow e nel luglio quello di Master of Arts. Negli anni di Cambridge Newton si dedicò a nuovi esperimenti e tra le sue ricerche devono prima di tutto essere ricordate quelle di ottica. Nel 1669 Isaac Barrow lasciò la cattedra di matematiche all'università di Cambridge e la fece assegnare a Newton. L'ottica fu una delle materie fondamentali del suo insegnamento. Le lezioni che tenne in quegli anni, pubblicate postume nel 1729, con il nome di Lectiones opticae (Lezioni di ottica), ne attestano il vigore scientifico. Nello stesso anno scrisse De analysi per aequationes numero terminorum infinitas. Nel 1670 riprese gli studi sulla gravitazione, iniziati a Woolsthorpe durante la peste di Londra. L'anno dopo venne ammesso alla Royal Society grazie alla presentazione di un telescopio a rifrazione (cioè a specchi) costruito nel 1668 e in seguito perfezionato. Questo telescopio consentiva di ottenere ingrandimenti elevati senza gli inconvenienti che limitavano il telescopio galileiano a rifrazione (cioè a lenti). Nel 1672, con il titolo Nuova teoria della luce e dei colori, venne pubblicata nella Philosophical Transaction della stessa Royal Society una lettera di Newton al segretario Oldenburg sulla diversa rifrangibilità dei raggi semplici costituenti lo spettro della luce bianca. In ottica Newton adottò un metodo strettamente sperimentale, partendo da una sperimentazione i cui risultati cercò poi di interpretare con ipotesi generali. Gli esperimenti nel campo dell'ottica riguardarono soprattutto due grandi problemi del momento: la rifrazione e i colori. Al tempo di Newton era già noto il fenomeno della rifrangenza della luce bianca nei colori dell'iride quando i raggi di luce passano in un mezzo rifrangente. Gli studi di ottica erano stati affrontati da Cartesio e continuati dal fisico e matematico Huyghens e da Hooke. Si doveva ancora comprendere la causa della rifrazione. Newton, tramite esperimenti, arrivò a importantissime conclusioni: i colori sono proprietà intrinseche della luce; la luce bianca è una mescolanza di tutti i colori e la rifrangenza ha la capacità di separare i colori fondamentali che la compongono. Secondo l'ipotesi di Newton tutto questo avviene perché la luce è composta da un insieme di raggi monocromatici e ogni colore è caratterizzato da un suo costante grado di rifrangibilità. Secondo Newton i luminosi si comportavano come granelli o atomi di materia luminosa. Questa teoria della luce che verrà elaborata in Opticks era in netto contrasto con la teoria della natura ondulatoria della luce e rappresentava un abbozzo della concezione materialistica e meccanicistica della luce che faceva diventare la luce un capitolo della meccanica. Nel 1675 Newton elaborò meglio questi suoi concetti e inviò alla Royal Society la sua memoria intitolata Teoria della luce e dei colori. Nell'agosto 1684 l'astronomo Halley, ammiratore e amico di Newton, gli fece visita e Newton informò l'amico di essere in grado di dedurre la forma ellittica delle orbite planetarie dalla legge di gravitazione. In questi anni infatti si era dedicato allo studio e all'applicazione della legge secondo la quale due corpi si attraggono (e si respingono) con una forza che è direttamente proporzionale alle loro masse e inversamente proporzionale al quadrato della distanza dei loro centri di gravità. Dopo la misurazione esatta del diametro della terra, eseguita da Picard nel 1670, i calcoli di Newton sulla variazioni della velocità della luna secondo la sua distanza dalla terra coincisero con quelli teorici. Newton poté in questo modo dare conferma empirica alla teoria della gravitazione. Nel novembre 1684 inviò il manoscritto De Motu ad Halley, il quale intuendo l'importanza del testo con il sostegno della Royal Society convinse Newton a completarlo e a pubblicarlo. Newton completò il libro e il 28 aprile 1686 presentò il manoscritto, intitolato Philosophiae Naturalis Principia Mathematica, alla Royal Society che il 19 maggio deliberò di far stampare l'opera a proprie spese. Ma solo nel 1687, e grazie all'aiuto finanziario di Halley, l'opera, iniziatrice della fisica moderna, venne pubblicata.
L'opera contiene non soltanto la teoria della gravitazione dei corpi celesti intorno al sole, ma anche i principi e i fondamenti di tutta la philosophia naturalis cioè della fisica. Newton superò il pregiudizio, di origine aristotelica, della diversa natura dei corpi celesti da quelli terrestri e soprattutto definì i principi fondamentali di questa fisica universale. I Principia sono suddivisi in tre parti, della quali la prima, brevissima, rappresenta la premessa e il fondamento delle altre due. Essa contiene le Definizioni generali e gli Assiomi, cioè le tre leggi del moto che ancora oggi sono alla base dei trattati di meccanica razionale: la legge di inerzia, la legge della proporzionalità dell'accelerazione alle forze applicate e il principio di azione e reazione. La seconda parte è dedicata al moto dei corpi e comprende anche un trattato di dinamica razionale. In essa vengono sviluppate le teorie delle forze centripete e centrifughe, dei movimenti dei corpi lungo traiettorie vincolate e la dinamica dei corpi in mezzi resistenti. Nella terza parte, deducendo dai teoremi dei due libri precedenti la spiegazione dei fenomeni astrologici, Newton abbozza la teoria dei movimenti dei corpi celesti nel sistema solare. La sua opera di fisico consistette nel descrivere la natura e non nel costruire ipotesi sulle cause degli avvenimenti. Egli fece un passo molto ardito nell'estendere la dottrina della fisica terrestre alla teoria dei moti celesti, presentando, sotto forma di tre regole, la sua concezione unitaria della natura: "Delle cose naturali non si devono ammettere cause più di quante siano vere e bastino a spiegare i fenomeni" "Quindi effetti naturali dello stesso genere hanno la stessa causa" "Quelle qualità dei corpi che non si possono né aumentare né diminuire e quelle che si trovano in tutti i corpi sui quali è possibile fare esperimenti si devono ritenere qualità universali dei corpi" Molto più consistenti dal punto di vista filosofico furono alcune dottrine generali espresse nei due grandi scolii dei Principia. Nello scolio che chiude le Definizioni Newton espone una concezione dello spazio, tempo e moto assoluti che suscitò controversie sino al nostro secolo. Egli postulò uno spazio assoluto che contiene tutti gli spazi relativi, in quiete assoluta, rispetto al quale ogni corpo è in uno stato di quiete o di moto assoluto. Esisterebbe anche un tempo assoluto distinto dai tempi empiricamente misurabili con riferimento a corpi (astri, orologi ecc.). La polemica nacque soprattutto perché sotto certi aspetti a questa concezione era connessa la concezione di Newton del rapporto di Dio con la natura. Nello scolio generale che chiude i Principia Newton afferma che "il mondo è così perché Dio l'ha voluto così, ed è dove è perché Dio l'ha posto dove è; e lo governa e lo regge non solo mediante le leggi che ha immesse nella materia, bensì anche con interventi provvidenziali.". Questa concezione era in contrasto con quella di una scienza puramente sperimentale. Newton affermava inoltre che il compito dello scienziato è l'indagine umile e paziente di settori sempre più ampi, ma comunque limitati della realtà. Ne consegue che è inutile e impossibile avanzare ipotesi sulle cause e le leggi ultime della natura. Nel 1689 Newton venne inviato come rappresentante dell'università di Cambridge alla Convezione Nazionale. Nel febbraio 1693 si verificò l'episodio più triste della sua vita: l'incendio del suo laboratorio di chimica. Egli aveva attrezzato nel giardino del Trinity College un laboratorio nel quale aveva avuto modo di fare molti esperimenti e prendere numerosi appunti. La chimica molto probabilmente fu la passione più segreta e profonda di Newton, anche se in questo campo le sue ricerche furono meno fortunate. Il dolore per la perdita del suo laboratorio fu tale che nel novembre fu colto da una grave malattia nervosa con segni di disordine mentale. Tutto questo contribuì a far inasprire le stranezze e l'irritabilità già proprie del suo carattere. Anche durante la malattia Newton continuò i suoi studi, anche se con minore intensità. Così nel 1695 accettò volentieri dal ministro del Tesoro il compito di realizzare un progetto di riforma monetaria e venne nominato ispettore e successivamente (1699) direttore della Zecca di Londra. Nel 1699 lasciò definitivamente la cattedra di Cambridge e si trasferì a Londra. Qui l'austero scienziato e professore nel suo lussuoso appartamento si diede alla mondanità. Nel 1703 venne eletto presidente della Royal Society e nel 1705 ricevette dalla regina Anna il titolo di sir (cavaliere), del quale andò sempre molto fiero. Nel frattempo aveva rallentato notevolmente la sua attività scientifica. Nel 1704 raccolse i suoi scritti di ottica nell'opera Opticks, mettendo in appendice scritti matematici composti anni prima: De quadratura curvarum ed Enuntiatio linearum tertii ordinis, nei quali avanzava una serie di ipotesi sulla struttura dell'universo fisico, ipotizzando che i corpi materiali fossero costituiti da particelle relativamente indivisibili, alle quali si applicano le leggi della meccanica razionale. Tutti i fenomeni naturali secondo Newton si dovrebbero poter spiegare mediante i moti di queste molecole, seguendo le leggi della meccanica. Egli però considerava questi corpuscoli come relativamente indivisibili perché molti fenomeni sembravano avvenire non tra molecole ma all'interno di esse. Nel 1707 a sua insaputa vennero pubblicate le sue lezioni di Arithmetica universalis (nel 1722 ne uscirà una seconda edizione a cura di Newton stesso). Nel 1711 iniziò la controversia con Leibniz per la priorità dell'invenzione del calcolo infinitesimale. Superata una fase di esaurimento le condizioni fisiche di Newton andarono migliorando sino al 1722 quando iniziò a stare male e nel 1725 dopo una polmonite e un attacco di gotta decise di lasciare Londra e trasferirsi a Kensington, dove morì il 20 marzo 1727.
Binomio di Newton.
La formula del binomio fornisce lo svolgimento della potenza n-esima del binomio (a + b). Tale formula, già enunciata nel medioevo, fu poi perfezionata nel 1676 da Newton, che ne estese l'applicazione anche agli esponenti frazionari e la utilizzò per sviluppare nuovi metodi di calcolo infinitesimale.

newyorkese, agg., sm. e sf. Relativo o abitante a New York.

Ney, Michel (Sarrelouis 1769-Parigi 1815) Generale francese. Partecipò alle campagne del 1794-1795 e nel 1797 divenne generale. Nominato maresciallo nel 1804, nel 1805 conquistò il Tirolo e contribuì attivamente alle vittorie di Jena (1806) e Friedland (1806). Dopo la restaurazione borbonica restò nell'esercito, ma fu nuovamente a fianco di Napoleone durante i cento giorni. Dopo la sconfitta di Waterloo fu arrestato, processato per tradimento e fucilato.

Neyagawa Città (257.000 ab.) del Giappone, nella prefettura di Osaka, sull'isola di Honshu.

nF Sigla di nanofarad (unità di misura fisica).

Ngamiland Distretto (95.000 ab.) del Botswana nordoccidentale, al confine con la Namibia. Capoluogo Maun.

NGC Sigla del catalogo di oggetti astronomici New General Catalogue. In esso gli oggetti sono classificati con un numero progressivo preceduto dalle lettere NGC.

Ngô Dinh Diem (Quang Binh 1901-Saigon 1963) Politico vietnamita. Dal 1954 fu primo ministro e dall'anno successivo presidente del Vietnam del sud. Nel 1956 ottenne l'evacuazione delle truppe francesi. Con la sua dittatura, contribuì alla nascita della guerriglia Vietcong, ma un golpe appoggiato dagli USA lo fece uccidere nel 1963.

Ngoko Fiume (800 km) del Camerun. Nasce presso Abong-Mbang e confluisce nel fiume Sangha.

N'Gounié Provincia (118.000 ab.) del Gabon, al confine con la Repubblica del Congo. Capoluogo Mouila.

Ngozi Città (75.000 ab.) del Burundi, presso il confine con il Ruanda. Capoluogo della provincia omonima.

Nguyen Van Thieu (Phan Rang 1923-Londra 1990) Politico sudvietnamita. Nel 1963 promosse il colpo di stato che rovesciò Ngo DinhDiem. Nel 1966 divenne primo ministro e dall'anno successivo presidente della repubblica. Visse in esilio dal 1975.

Ngwaketse Distretto (129.000 ab.) del Botswana meridionale, al confine con la Repubblica Sudafricana. Capoluogo Kanye.

NH Sigla di Nobilis Homo (nobiluomo).

Nha Trang Città (214.000 ab.) del Viet Nam, nell'Annam. Capoluogo della provincia di Phu Khanh.

ni, avv. Parola utilizzata per indicare una risposta incerta.

Ni Simbolo chimico del nichel.

Ni Tsan Yün-lin (Wu-hsi, Kiangsu 1301-1374) Pittore cinese. Tra le opere Paesaggi (1362, Washington, Freer Gallery of Art).

Niagara Fiume (55 km) dell'America nord-orientale che unisce il lago Ontario al lago Erie e divide gli Stati Uniti d'America dal Canada. Forma le famose cascate del Niagara, tra le più interessanti attrazioni turistiche e importanti anche per la produzione di energia elettrica. L'isola Goat Island divide le cascate in due rami, uno in territorio statunitense (fronte di 320 m e salto di 51 m) e l'altro in territorio canadese (fronte di 790 m, salto di 49 m).

Niamey Città (398.000 ab.), capitale del Niger e del dipartimento omonimo, sul fiume Niger.

Niàrdo Comune in provincia di Brescia (1.704 ab., CAP 25050, TEL. 0364).

Nias Isola (372.000 ab.) dell'Indonesia, nell'oceano Indiano. Capoluogo Gunung-Sitoli.

Niassa Lago (30.800 km2) dell'Africa orientale, tra Malawi, Tanzania e Mozambico. Profondo 700 m, è il terzo lago per estensione e il più meridionale dei grandi bacini lacustri della Rift Valley. Alimentato da numerosi fiumi, ha come principale emissario il Shire, affluente dello Zambesi. Nelle sue acque si pratica la pesca. Meta turistica. Fu esplorato, nel 1859, da Livingstone.
Niassa
Provincia (608.000 ab.) del Mozambico, al confine con la Tanzania e il Malawi. Capoluogo Lichinga.

Nibbiàno Comune in provincia di Piacenza (2.449 ab., CAP 29010, TEL. 0523).

nìbbio, sm. Rapace diurno dei Falconiformi, comune in tutto il mondo, eccetto che in America.
 sm. kite.
Nibbio bruno
Uccello (Milvus migrans) della famiglia degli Accipitridi e dell'ordine dei Falconiformi. Di colore scuro maculato, vive nelle zone aperte dell'Eurasia, dell'Africa e dell'Australia. Si nutre anche di rifiuti. Detto anche falcone otro o falco nero vive abitualmente vicino a corsi d'acqua ed è lungo circa 60 cm.
Nibbio reale
Uccello (Milvus milvus) della famiglia degli Accipitridi e dell'ordine dei Falconiformi. Di colore fulvo macchiato di nero, vive in Europa, nel Vicino Oriente e nell'Africa settentrionale. Raggiunge i venticinque anni di età ed è lungo circa 75 cm.

Nibbiòla Comune in provincia di Novara (641 ab., CAP 28070, TEL. 0321).

Nibelùnghi Stirpe di nani della mitologia germanica. Vivevano nel cuore della Terra custodendo le ricchezze in essa racchiuse.

Nibelunghi, I Dramma di Ch. F. Hebbel (1861).

nibelùngo, sm. Eroe dell'antica mitologia germanica.

Nibiònno Comune in provincia di Lecco (3.134 ab., CAP 22060, TEL. 031).

Nicaràgua (lago) Lago (8.430 km2) del Nicaragua, il maggiore dell'America Centrale, separato dall'oceano Pacifico da un istmo. Il suo principale immissario è il fiume Rio Tipitapa che lo collega al lago di Managua; emissario è il fiume Rio San Juan che sfocia nel mar delle Antille.

Nicaràgua (stato) Repubblica dell'America centrale, confina a nord con l'Honduras, a sud con la Costa Rica, ed è bagnata a est dal Mar delle Antille, e a ovest dall'oceano Pacifico.
Il tratto più distintivo del territorio è la grande depressione centrale, in parte invasa delle acque dei laghi Managua e Nicaragua, che occupa circa i due terzi del territorio, e che costituisce l'elemento di separazione delle due Americhe. Verso ovest si stende un'esigua fascia pianeggiante, molto fertile e densamente popolata, che si affaccia al Pacifico con una costa bassa e rettilinea. In questa regione tra la depressione e la costa sorgono innumerevoli vulcani (Momotombo, Momotombito, Chonco, San Cristòbal ecc.), di cui alcuni di formazione assai recente, come nel caso del Cerro Negro, 300 m, formatosi nel 1850.
Due catene montuose (Cordigliera Isabella e monti di Huapi) separano la depressione del Nicaragua dalla Costa del Los Mosquitos, ampia pianura orientale affacciata al Mare Caraibico, per lo più malsana e paludosa.
La vicinanza dello spartiacque alla costa determina la brevità dei corsi tributari del Pacifico (Estero Real, Rio Grande del Sur); sviluppo maggiore hanno invece i tributari del Mar dei Caraibi; tra essi il più importante è il Rio Coco, o Segovia, lungo 750 km che traccia il confine con l'Honduras. Altri fiumi di portata significativa sono il Rio Grande de Matagalpa, l'Escondido e il Rio San Juan. Al Mar dei Caraibi tributano anche i laghi della grande depressione.
Il Nicaragua ha un clima tropicale, caldo e umido, temperato dall'altitudine.
Unico grande centro economico politico amministrativo è la capitale Managua.
Altre città sono León, che è il principale centro culturale, Granada, Masaya e Esteli.
L'economia del Nicaragua ha presentato in passato una struttura assai squilibrata, pesantemente assoggettata al capitale statunitense. Successivi regimi dittatoriali e guerra civile hanno contribuito a mantenerlo il paese più povero dell'America centrale.
I principali prodotti alimentari, ottenuti con tecniche tradizionali e poco redditizie, destinati al mercato interno sono il mais, il riso e il sorgo, la manioca e alcuni prodotti ortofrutticoli, come patate, fagioli, ananas, agrumi; più significativa è la produzione delle colture di piantagione, in particolare caffè, principale prodotto d'esportazione, cotone, canna da zucchero, cacao e banane.
Lo sfruttamento delle foreste permette la produzione di essenze pregiate, come mogano, cedro e palissandro.
Un settore in fase di sviluppo è quello zootecnico incentrato sull'allevamento bovino, affiancato da quello suino e dei volatili da cortile.
La pesca è praticata soprattutto lungo la costa atlantica ed ha rilevanza prettamente locale.
Le risorse minerarie non sono molto ingenti, rappresentate da modeste quantità di oro, argento, rame, piombo e zinco.
Assai modesta è anche la produzione dell'energia elettrica per lo più di origine termica.
L'industria manifatturiera si basa essenzialmente sulla lavorazione dei prodotti locali, (zuccherifici, birrifici, manifatture di tabacchi, conservifici per la carne, cotonifici). Sono inoltre in funzione una raffineria di petrolio a Managua, alcuni cementifici e un cantiere navale presso Puerto Cabezas.
STORIA Scoperto dagli spagnoli nel 1521, il Nicaragua viene unito alla capitaneria generale del Guatemala. Nel 1821 viene proclamata l'indipendenza del paese. Nel 1838, dopo la scomparsa delle provincie Unite d'America centrale, il Nicaragua diventa una repubblica. Nel 1850 gli Stati Uniti e la Gran Bretagna rinunciano a ogni conquista territoriale nella regione. Tra il 1855-1857 un avventuriero americano, William Walker, conquista il paese. Nel periodo dal 1858 al 1893 i conservatori si succedono al potere. Tra il 1893 e il 1909 il dittatore José Santos Zelaya porta avanti una politica anticlericale e nazionalista.
Un colpo di stato conservatore, sostenuto dagli Stati Uniti, porta al potere nel 1909 Adolfo Díaz. Negli anni successivi, questo, chiede l'intervento degli americani che occupano il paese. Nel 1934 Augusto César Sandino, che ha guidato la guerriglia contro l'occupazione americana viene assassinato. Dal 1936 al 1956 Anastasio Somoza si impadronisce del potere e impone la propria dittatura fino al suo assassinio. Dal 1956 al 1979 il Nicaragua vive sotto la dominazione del clan Somoza. Nel 1978, l'opposizione, unita nel Fronte Sandinista, avvia l'insurrezione. L'anno successivo Anastasio Somoza Debayle abbandona il potere. Viene insediato un nuovo regime. Nel 1980 i moderati lasciano il governo. Il Nicaragua si avvicina a Cuba e all'URSS.
Nel 1983 gli Stati Uniti sostengono economicamente e militarmente i controrivoluzionari (contras). Nel 1984 il sandinista Daniel Ortega viene eletto alla presidenza della repubblica. A partire dal 1987 il Nicaragua firma con quattro paesi dell'America centrale (Costa Rica, Guatemala, Honduras, Salvador) accordi tesi a ristabilire la pace nella regione. Nel 1990 la candidata dell'opposizione Violeta Chamorro viene eletta alla presidenza della repubblica. Essa avvia una politica di riconciliazione nazionale con i sandinisti. Nel 1995 viene adottata una nuova costituzione che consolida il processo di democratizzazione.
Abitanti-4.540.000
Superficie-130.000 km2
Densità-34,9 ab./km2
Capitale-Managua
Governo-Repubblica presidenziale
Moneta-Cordoba oro
Lingua-Spagnolo, creolo-inglese, lingue amerindie
Religione-Cattolica

nicaraguènse, agg., sm. e sf. Relativo al Nicaragua.

Nicaria Isola della Grecia, nel mar Egeo, capoluogo H´gios Krrikos. Fa parte del gruppo delle Sporadi meridionali.

Nicàstro Centro della Calabria (36.000 ab.) del comune di Lamezia Terme, in provincia di Catanzaro.

nìcchia, sf. 1 Apertura nel muro usata per le statue. 2 Piccola cavità usata come ripostiglio o riparo. 3 Luogo tranquillo. cercava una nicchia in cui sistemarsi a riposare.
 sf. niche.
 deriv. da nicchiare.

nicchiàre, v. intr. Mostrarsi incerto, indeciso. ~ indugiare, temporeggiare. <> decidersi.
 v. intr. to hesitate.

nìcchio, sm. 1 Conchiglia, guscio. 2 Cappello da prete a tre punte.

Niccodèmi, Dàrio (Livorno 1874-Roma 1934) Drammaturgo. Tra le opere Scampolo (1916), La nemica (1915) e La maestrina (1917).

niccolìte, sf. Arseniuro di nichel, di formule NiAs. Si presenta in masse compatte di aspetto metallico e, più raramente, in cristalli esagonali grigi o color rame.

Niccolò Nome di papi e antipapi.
Niccolò I
(Roma 810?-867) Santo e papa dal 858. Si oppose allo scisma di Fozio e alle tendenze autonomiste delle chiese locali.
Niccolò II
(Chevron 980?-Firenze 1061) Gérard de Bourgogne, papa dal 1059. Investì Roberto il Guiscardo del ducato di Calabria e di Puglia. Nel 1059, con il concilio Lateranense, riservò ai cardinali l'elezione del papa.
Niccolò III
(Roma 1210?-Soriano 1280) Giovanni Gaetano Orsini, papa dal 1277. Si oppose all'espansione angioina in Italia e diede un'interpretazione rigoristica alla regola francescana.
Niccolò IV
(Lisciano 1200?-Roma 1292) Girolamo Masci, primo papa francescano, dal 1288. favorì la politica angioina e promosse missioni in oriente.
Niccolò V
(Sarzana 1397-Roma 1455) Tommaso Parentucelli, papa dal 1447. Fondò la Biblioteca Vaticana e promosse la conclusione della pace di Lodi.
Niccolò V antipapa
(Corvaro 1260?-Avignone 1333) Pietro Rainalducci, fu eletto nel 1328 da Ludovico il Bavaro in opposizione a Giovanni XXII. Nel 1330 si sottomise a quest'ultimo.

Niccolò da Cùsa (Cues, Treviri, ca. 1401-Todi 1464) Nikolaus Chryppfs o Krebs von Cues detto Niccolò da Cusa. Filosofo tedesco. Tra le opere De docta ignorantia (1440) e De visione Dei (1453).

Niccolò déll'Àrca Niccolò d'Antonio d'Apulia o da Bari (Bari? ca. 1435/40-Bologna 1494) Scultore. Tra le opere Evangelisti, Santi, Cristo in pietà dall'Arca di San Domenico (1469-1473, Bologna, San Domenico) e Deposizione (1485, Bologna, Santa Maria della Vita).

Nicèa Antica città dell'Asia Minore e capitale della Bitinia. Fu fondata da Antigono nel 316 a. C. e passò a Roma nel 74 a. C. Nell'impero di Augusto fu costruito un tempio a Roma e a Cesare e sotto Adriano furono costruite le mura tuttora esistenti. Divenne un importante centro cristiano e vi si tennero due concili. Passata all'impero ottomano conobbe un nuovo periodo di floridezza. I principali monumenti sono la cattedrale di Santa Sofia, la chiesa di Dormizione della Vergine (VI-VII sec.) e la Moschea Verde (1492).
Concilio di Nicea
Il primo concilio fu ecumenico e fu inaugurato da Costantino (325) e riconosciuto da papa Silvestro. Vi si condannò l'arianesimo e vi fu formulato il Credo (detto anche simbolo niceno). Nel 787 si tenne il settimo concilio ecumenico, convocato dall'imperatrice Irene e da papa Adriano I e vi si riconobbe il culto delle immagini, proibendone però l'adorazione.

Nicèforo Nome di sovrani.
Niceforo I
(?-811) Imperatore bizantino dal 802, dopo la detronizzazione dell'imperatrice Irene. Combatté contro Carlo Magno per il possesso della laguna veneta e della Dalmazia. Morì sconfitto dai bulgari.
Niceforo II Foca
(Cappadocia 912?-Costantinopoli 969) Generale, succedette a Romano II nel 963 come imperatore bizantino. Si oppose all'espansionismo di Ottone I in Italia e riconquistò Cipro, la Cilicia (965) e Antiochia (969) agli arabi.
Niceforo III Botoniate
(?-1081?) Deposto Michele VII, fu imperatore bizantino dal 1077. Alessio Comneno lo destituì nel 1081.

nicèno, agg. Relativo a Nicea, di Nicea.

nìchel, sm. Elemento chimico con simbolo Ni, numero atomico 28, peso atomico 58,69, temperatura di fusione 1.453 °C e temperatura di ebollizione 2.732 °C. Metallo di colore argenteo, buon conduttore elettrico e termico e debolmente ferromagnetico, entra nella composizione di molte leghe e soprattutto degli acciai. È utilizzato anche come metallo per coniare monete.
 sm. nickel.

nichelàre, v. tr. Ricoprire un metallo di uno strato di nichel.

nichelatóre, sm. Operaio specializzato nella nichelatura.

nichelatùra, sf. Operazione del nichelare.

nichelìno, sm. 1 Moneta di nichel. ~ monetina, soldo. 2 Moneta di nichel del valore di 20 centesimi, in uso in Italia prima della seconda guerra mondiale. ~ soldino.

Nichelìno Comune in provincia di Torino (44.069 ab., CAP 10042, TEL. 011). Centro industriale (prodotti del legno, della plastica, chimici, alimentari, elettrotecnici e metalmeccanici). Gli abitanti sono detti Nichelinesi.

Nichétti, Maurìzio (Milano 1948-) Attore, mimo e regista. Diresse e interpretò Ratataplan (1979), Ho fatto splash (1981), Ladri di saponette (1989), Volere volare (1991), Stefano Quantestorie (1993), Palla di neve (1995) e Luna e l'altra (1996).

nichilìsmo, sm. In filosofia è la tendenza di pensiero che si oppone al riconoscimento di una serie di valori e rifiuta la fondatezza dell'etica tradizionale. Il termine assume senso positivo in Nietzsche, che afferma la necessità di una fase nichilista per poter scoprire i falsi valori della cultura. Al nichilismo si improntò il movimento politico rivoluzionario russo della seconda metà del XIX sec., che prese il nome dal romanzo Padri e figli di S. Turgenev (1860).

nichilìsta, agg., sm. e sf. agg. Relativo al nichilismo.
sm. e sf. Seguace del nichilismo.

nichilìstico, agg. Relativo al nichilismo, ai nichilisti.

Nicholas Nickleby Romanzo di Ch. Dickens (1838-1839).

Nichols, Mike (Berlino 1931-) Pseudonimo di Michael Igor Peschkowsky, regista cinematografico statunitense. Diresse Chi ha paura di Virginia Woolf? (1966), Il laureato (1967), con il quale vinse l'Oscar per la migliore regia, Conoscenza carnale (1971), Silkwood (1983), Cartoline dall'inferno (1990) e A proposito di Henry (1991), Wolf. La belva è fuori (1994), Piume di struzzo (1996).

Nicholson, Ben (Denham 1894-Londra 1982) Pittore inglese. Tra le opere Rilievo dipinto (1939, New York, Museum of Modern Art).

Nicholson, Jack (Neptune 1937-) Attore e regista statunitense. Ha ottenuto molti successi internazionali con i film Easy rider: libertà e paura (1969), L'ultima corvée (1973), Chinatown (1974), Shining (1980), Il postino suona sempre due volte (1981), Batman (1989), Wolf (1994), Qualcosa è cambiato (1997). Ha diretto i film Verso il sud (1978) e Yellow 33 (1980). Con L'ultima corvée vinse il premio di Cannes come migliore attore nel 1973. Ha vinto tre premi Oscar con Qualcuno volò sul nido del cuculo (1975), Voglia di tenerezza (1983), Qualcosa è cambiato (1998).

Nìcia (Atene 470-Siracusa 413 a. C.) Politico e generale ateniese. Di ideologia moderata, fu avversario di Cleone e nel 431 strinse con Sparta la pace che ultimò la guerra del Peloponneso e che prese il suo nome. I siracusani lo giustiziarono dopo la catastrofica spedizione che guidò in Sicilia.

nickname, sm. invar. Nel linguaggio informatico indica un soprannome che viene utilizzato per ricevere posta elettronica.

Nicobàre Arcipelago (20.000 ab.) dell'India, nell'oceano Indiano, esteso fra le Andamane e Sumatra.

Nicodèmo Personaggio biblico, fariseo e membro del sinedrio. Difese Gesù e partecipò alla sua sepoltura.

Nicol, William (1786-Edimburgo 1851) Fisico scozzese. Nel 1828 inventò un dispositivo per l'analisi dei fenomeni di polarizzazione della luce, che prese il suo nome.

Nicòla da Lèida (Leida ca. 1430-Vienna 1473) Gerhaert Nikolaus Van Leyden detto Nicola da Leida. Scultore tedesco. Tra le opere Crocifisso (1467, Baden Baden, Cimitero).

Nicòla di Danimàrca (1063?-1134) Fratello di Erik I, gli succedette al trono nel 1103. Lottò contro i vendi.

Nicòla di Mìra, o di Bàri Vescovo di Mira, in Licia che visse nei secc. III-IV e santo. Sulla sua vita sono state tramandate numerose leggende. Le sue reliquie vennero portate a Bari di cui divenne patrono nel 1087.

Nicòla di Oresme (Oresme 1320 ca-Lisieux 1382) Astronomo e filosofo francese. Insegnò a Parigi e appartenne alla scuola tardo scolastica. Fu vescovo di Lisieux dal 1377. Sostenne la teoria del moto rotatorio della Terra e introdusse l'uso di coordinate geometriche. In campo economico studiò la natura della moneta. Le opere principali sono Libro del cielo e del mondo, Trattato della latitudine delle forme e Trattato dell'origine, natura e diritto delle monete.

 

Nicòla II Romanov (Carskoe Selo 1868-Ekaterinburg 1918) Zar di Russia. Figlio di Alessandro III, gli succedette nel 1894. Sconfitto nel conflitto con il Giappone del 1904-1905, nel 1906 sciolse la duma e affidò il governo al ministro P. A. Stolypin. Nella prima guerra mondiale si alleò alla Serbia, ma subì pesanti sconfitte militari, che portarono alla rivoluzione del febbraio 1917 e alla sua abdicazione. Durante la guerra civile del 1918 fu condannato a morte e giustiziato dai bolscevichi con tutta la famiglia.

Nicòla Pisàno (1215 ca-1284 ca) Scultore e architetto. Profondo conoscitore dell'arte antica rinnovò la scultura attraverso l'espressione di valori plastici e volumetrici e l'equilibrio delle forme. Il rinnovamento da lui introdotto fu fondamentale per lo sviluppo della scultura e della pittura contemporanea. Le opere principali sono il pulpito del battistero di Pisa (1260), il pulpito del duomo di Siena (con il figlio Giovanni e Arnolfo di Cambio, 1266-1268) e la Fontana maggiore di Perugia (1277-1278).

Nicolas de Verdun (Verdun 1140 ca.-Tournai dopo il 1205) Scultore e orafo. Tra le opere Altare dell'Abbazia di Klosterneuburg (1181), Reliquiario dei Re Magi del Duomo di Colonia (1180-1230) e Reliquiario di Notre-Dame (1205, Tournai, Cattedrale).

Nicolle, Charles-Jules-Henri (Rouen 1866-Tunisi 1936) Patologo francese. Compì importanti studi sul tifo petecchiale identificandone l'agente trasmettitore. Nel 1928 fu insignito del premio Nobel.

Nicolò (Italia settentrionale not. ca. 1120-ca. 1150) Scultore. Tra le opere Storie di Cristo (1122-1130, Piacenza, Cattedrale) e Storie della Genesi (ca. 1140, Verona, San Zeno, Portale Maggiore).

Nicolò dell'Abàte (Modena 1509?-Fontainebleau 1571) Pittore. Tra le opere Storie dell'Eneide (1540, Modena, Galleria Estense).

Nicolòsi Comune in provincia di Catania (5.365 ab., CAP 95030, TEL. 095).

Nicomède Nome di sovrani.
Nicomede I
(?-260 ca. a. C.) Re di Bitinia dal 279 ca. a. C. Fu il fondatore di Nicomedia.
Nicomede II Epifane
(?-128? a. C.) Re di Bitinia dal 149 ca. al 128 ca. a. C. Fu protagonista di una politica filoromana.
Nicomede III Evergete
(?-94? a. C.) Re di Bitinia dal 127 ca. a. C., si alleò con Mitridate VI Eupatore del Ponto contro i romani. In seguito tuttavia finì per allearsi con quest'ultimi.
Nicomede IV Filopatore
(?-74? a. C.) Re di Bitinia dal 94 al 74 a. C. Il fratello Socrate, in alleanza con Mitridate VI, gli tolse il trono con la prima guerra mitridatica (88-85). Egli riuscì a rientrarne in possesso grazie all'aiuto di Silla e alla sua morte, per gratitudine, lasciò la Bitinia in eredità a Roma.

Nicòrvo Comune in provincia di Pavia (376 ab., CAP 27020, TEL. 0384).

Nicosìa (Cipro) Città (165.000 ab.) e capitale della Repubblica di Cipro. Le principali risorse economiche sono costituite dal mercato agricolo (uva, olive, agrumi e frutta), dalle industrie tessili, alimentari, conciarie e del tabacco e dall'artigianato (tappeti). Fu la capitale del regno dei Lusignani (1192-1489), per passare poi ai veneziani e quindi all'impero ottomano (1571). Nel 1878 fu conquistata dagli inglesi e dal 1959 è la capitale di Cipro. La città è attualmente separata in due parti, rispettivamente di influenza greco-cipriota e turco-cipriota. I monumenti principali sono le mura fortificate del XVI sec., la cattedrale di Santa Sofia (XIII sec.) e la chiesa di Santa Caterina (XIV sec.). Nicosia è la sede del patriarcato ortodosso di Cipro.

Nicosìa (comune) Comune in provincia di Enna (15.029 ab., CAP 94014, TEL. 0935). Centro agricolo (coltivazione di olive e cereali) e industriale (prodotti alimentari e mobilifici). Vi si trovano la basilica di Santa Maria Maggiore e la cattedrale di San Nicola. Gli abitanti sono detti Nicosiani.

Nicòtera Comune in provincia di Vibo Valentia (6.913 ab., CAP 88034, TEL. 0963).

Nicòtera, Giovànni (Sambiase 1828-Vico Equense 1894) Politico. Di ideologia repubblicana e filomazziniano, nel 1857 intervenne nella spedizione di Sapri e partecipò alle imprese garibaldine di Mentana e Aspromonte. Quindi passò alla sinistra costituzionale, per la quale, nel 1876 e nel 1891-1892, fu ministro degli interni.

nicotìna, sf. È il principale alcaloide delle foglie di tabacco (Nicotiana tabacum). Ha effetti neurotropi sul sistema nervoso centrale e sul sistema nervoso neurovegetativo, con effetti ipertensivi, di accelerazione della frequenza cardiaca e di incremento della secrezione acida dello stomaco. In agricoltura è usato come pesticida.
 sf. nicotine.

nicotinìsmo, sm. Intossicazione cronica da nicotina.

nicròmo, sm. 1 Lega di nichel (80%) e cromo (20%). 2 Composto contenente nichel (dal 60 all'80 %) e cromo (dal 15 al 20 %). ~ nichelcromo.

nict(o)- Primo elemento di parole composte.
 dal greco nýx, nyktós notte.

nictalopìa, o nittalopìa, sf. Difetto visivo per il quale la visione risulta chiara solo con una luce molto debole.

nictinàstico, agg. (pl. m.-ci) Di pianta o organo di piante, che si verifica per l'alternarsi di giorno e notte.

nictofobìa, sf. Paura ossessiva dell'oscurità della notte.

nicturìa, sf. Emissione di urina nel periodo notturno maggiore di quella emessa durante la giornata.

nidaménto, sm. Gruppo di uova deposte dai Molluschi Cefalopodi. Può essere liberato nell'acqua oppure essere fatto aderire alla sabbia del fondo o a corpi estranei.

nidiàce, agg. e sm. Detto di uccello non uscito ancora dal nido.

nidiàta, sf. 1 Tutti gli uccelli nati insieme in una covata. 2 Gruppo di bambini.

nidificàre, v. intr. Fare, costruire il nido.
 v. intr. to nest.
 lat. nidificare, comp. da nidus nido +-ficare fare.

nidificazióne, sf. Il nidificare.

nidìfugo, agg. (pl. m.-ghi) Di piccolo di uccello, che esce dall'uovo in grado di poter abbandonare subito, o quasi subito, il nido.

nìdo, sm. 1 Ricovero che molti animali preparano per deporvi le uova e allevare la prole. ~ tana, covo. nido di vespe. 2 Luogo dove si è nati. 3 La propria casa. ~ dimora. viveva in un nido di malfattori, covo di delinquenti. 4 Asilo infantile. nido d'infanzia.
 sm. 1 nest. 2 (tessuto a nido d'ape) honeycomb. 3 (per neonati) day nursery.
 lat. nidus.

Nido di nobili, Un Romanzo di I. S. Turgenev (1859).

Niebuhr, Reinhold (Wright City 1892-Stockbridge 1971) Teologo protestante statunitense. Approfondì il legame tra cristianesimo e impegno politico e sociale. Scrisse Fede e storia (1949).

Niedermann, Max (Winterthur 1874-Neuchâtel 1954) Linguista svizzero. Docente a Basilea e a Neuchâtel, ha svolto ricerche sull'evoluzione storica della lingua latina. Tra le opere Précis de phonétique du latin (Compendio di fonetica del latino, 1953).

Nièlla Bèlbo Comune in provincia di Cuneo (457 ab., CAP 12050, TEL. 0173).

Nièlla Tànaro Comune in provincia di Cuneo (990 ab., CAP 12060, TEL. 0174).

niellàre, v. tr. Lavorare di niello.

niellatóre, sm. Chi lavora di niello.

niellatùra, sf. Il niellare.

nièllo, sm. Cesello su argento e oro, scavato con il bulino e riempito nei vuoti con smalto o mastice nero.

Nielsen spa Società di ricerche di mercato sorta nel 1923 che effettua rilevazioni in vari settori. Opera in molti paesi, tra cui l'Italia e gli Stati Uniti.

Nielsen, Riccàrdo (Bologna 1908-1982) Compositore italiano. Autore di composizioni corali, da camera, sinfoniche e di lavori teatrali, con il lavoro radiofonico La via di Colombo (1953) vinse il premio Italia.

Niemeyer, Oscar (Rio de Janeiro 1907-) Architetto e urbanista brasiliano. Collaborò con L. Costa e Le Corbusier nel rinnovamento architettonico del Brasile. Le opere principali sono il progetto della città di Brasilia (in collaborazione con L. Costa, 1958-1963), la sede del Partito comunista francese a Parigi (1966), la sede della Mondadori a Segrate (1968-1975) la casa della cultura a Le Havre (1984) e il Pantheon Tancredo Neves a Brasilia (1985).

Niemöller, Martin (Lippstadt 1892-Wiesbaden 1984) Teologo protestante tedesco. Fu pastore della chiesa confessante antinazista, e per questo venne internato a Dachau. Alla fine della guerra fu tra i maggiori esponenti del pacifismo tedesco.

niènte, avv., pron. e sm. avv. 1 Per poco. 2 In nessun modo. non ci credette per niente.
pron. indef. invar. 1Nessuna cosa, nulla. <> tutto. non faceva niente tutto il giorno. 2 Cosa trascurabile. ~ piccolezza. faceva fracasso per niente.
sm. Nessuna cosa, poca cosa. ~ quisquilia. sbraitava per un niente.
 avv. 1 (affatto) not at all. 2 (niente male) not bad at all. pron. e sm. 1 nothing. 2 (insieme ad altra negazione) anything. 3 (niente di meglio) nothing better.
 lat. mediev. nec entem nemmeno una cosa.

Niente di nuovo sul fronte occidentale Romanzo di E. M. Remarque (1929).

nientediméno, avv. Addirittura. ~ persino, perfino.
 avv. even, actually.

nientepopodiméno, avv. Rafforzativo di nientedimeno.

Niepce, Joseph Nicéphore (Chalon-sur-Sâone 1765-1833) Inventore francese. Riuscì a produrre delle eliografie con la camera oscura e, forse nel 1826, a ottenere la prima immagine fotografica conservatasi della storia della fotografia.

Nietzsche, Friedrich Wilhelm (Röcken 1844-Weimar 1900) Filosofo tedesco. Studiò la filosofia classica e fu amico di R. Wagner e A. Schopenauer. Insegnò filologia classica a Basilea (1869-1879) e, per motivi di salute, dovette abbandonare l'insegnamento e vivere sulla costa francese e italiana o in Engadina. Nel 1889 impazzì e fu dapprima ricoverato e poi assistito dalla sorella Elisabetta Förster. La filosofia di Nietzsche parte dalla rivalutazione della filosofia e arte greche più antiche, a sfavore del periodo classico, visto come affermazione della visione razionale e quindi decadente. In particolare la tragedia greca fu interpretata come espressione dello slancio vitale (momento dionisiaco). Successivamente Nietzsche criticò i valori fondamentali della società (filosofia, cristianesimo e democrazia) giungendo alla negazione di qualsiasi principio trascendente e all'affermazione del libero arbitrio come destino dell'uomo. Destino che dovrà essere perseguito attraverso l'esercizio della volontà di potenza e condurrà l'uomo alla condizione di superuomo. Del pensiero di Nietzsche si appropriò l'ideologia nazista, anche a causa delle false indicazioni inserite dalla sorella nel materiale inedito. Le opere più significative sono La nascita della tragedia dallo spirito della musica (1872), Umano, troppo umano (1878), La gaia scienza (1882), Così parlò Zarathustra (1883-1835), Al di là dal bene e dal male (1886), Genealogia della morale (1887), Il crepuscolo degli idoli e L'Anticristo (1888).

nietzschianésimo, sm. Il complesso delle concezioni filosofiche di Nietzsche considerate soprattutto relativamente alla loro influenza sulla cultura e la politica del XX sec.

nietzschiàno, agg. Relativo a F. W. Nietzsche e alla sua dottrina.

Nièvo, Ippòlito (Padova 1831-mar Tirreno 1861) Scrittore e patriota. Si laureò in legge a Padova nel 1855 e partecipò alla seconda guerra d'indipendenza. Fu tra i Cacciatori delle Alpi di G. Garibaldi in Trentino e prese parte alla spedizione dei Mille con il grado di colonnello. Morì nel naufragio della nave Ercole, in rotta da Palermo a Napoli. Le principali opere sono le poesie Versi (1854-1855), Le lucciole (1858), Gli amori garibaldini (1860), i racconti della raccolta Novelliere campagnolo (1855-1856), i romanzi Angelo di bontà (1856) e Il conte Pecoraio (1857) e il suo capolavoro Confessioni di un italiano (1867, pubblicato postumo con il titolo Le confessioni di un ottuagenario). Nel romanzo narrò le vicende, in parte autobiografiche, di Carlo Altoviti e del suo amore per la cugina Pisana, negli anni a cavallo tra il 1700 e il 1800, con le rivoluzioni politiche e sociali del tempo.

Nìevre Dipartimento (233.000 ab.) della Francia, nella Borgogna. Capoluogo Nevers.

nìfe, sf. Il nucleo della terra che si suppone formato di nichel e ferro.

Nigde Città (55.000 ab.) della Turchia, nell'Anatolia centrale. Capoluogo della provincia omonima.

Niger (fiume) Fiume (4.160 km) principale dell'Africa occidentale e terzo per lunghezza nel continente. Nasce dai monti Loma, al confine tra Guinea e Sierra Leone e attraversa la Guinea, il Mali, il Niger e la Nigeria, sfociando nel golfo di Guinea con un delta di circa 200.000 km2. Intenso lo sfruttamento per la produzione di energia elettrica e per l'irrigazione. Nel tratto al confine tra Guinea e Sierra Leone prende il nome di Djoliba (il Grande Fiume) e riceve le acque del fiume Milo a destra e del fiume Tinkisso a sinistra. Navigabile tra Kouroussa e Barnacco, nel Mali, dove forma le rapide di Sotuba. Lungo il suo percorso forma anche vari laghi come il Debo, il Faguibine, il Tanda ecc. Attraversando la regione desertica del Niger, il fiume si impoverisce di acque e nemmeno i suoi affluenti Adras e Iforas riescono a dare un buon apporto. Dopo la confluenza del Benuè, il fiume si divide in un immenso delta ricoperto da una rigoglosa vegetazione. L'insieme dei territori che circondano il fiume a nord del decimo parallelo viene chiamato ansa del Niger. Conosciuto anticamente con il nome di Fiume dei Neri, fu scoperto solo verso la fine del XVIII sec. dallo scozzese Mungo Park. Nel XIX sec. francesi e inglesi riscoprirono interamente il suo bacino; successivamente il Niger fu risalito da altri esploratori come il tedesco Hornemann, Alexander Laing, i fratelli Lander.

Niger (stato) Repubblica dell'Africa centrosettentrionale; confina a nord con la Libia e l'Algeria, a ovest con il Mali e il Burkina, a sud con il Benin e la Nigeria, a est con il Ciad.
Il paese è costituito da un vasto altopiano, di altitudine media di 350 m, interrotto dai rilievi del Air (2.022 m) al centro del paese e, al di là della distesa sabbiosa del Teneré, dal Tavolato del Djado, nel nord.
Il Niger meridionale è tutto pianeggiante e si abbassa ulteriormente in corrispondenza del lago Ciad a sud-est e della valle del fiume Niger a sud-ovest. Quest'ultimo percorre nel paese circa 500 km, quasi interamente navigabili.
Per il resto la rete idrografica comprende numerosi uidian, quasi sempre asciutti, tranne che nella stagione delle piogge.
Il clima è arido e il paesaggio desertico a nord, mentre a sud si giova di una stagione estiva discretamente piovosa; in prossimità del fiume Niger la vegetazione si sviluppa in savana e in foresta.
La capitale è Niamey, la città più popolosa.
Altri centri sono Zinder, Maradi e Tahoua, nel Niger meridionale, mentre nella regione dell'Air sorge Agadèz, importante stazione sulla transahariana.
La popolazione dell'area savanica è di razza sudanese (haussa) mentre più a nord prevalgono i nomadi (tuareg e fulbe).
Il Niger è fra gli stati più poveri del mondo; la sua economia si basa su un'agricoltura di sostentamento, avversata dalla condizione del territorio, prevalentemente desertico, dal clima, impietosamente secco e dalla persistenza di tecniche tradizionali scarsamente produttive.
Tra le coltivazioni cerealicole spiccano il miglio, il sorgo e la manioca cui si aggiungono la patata, e vari ortaggi come cipolle, pomodori ecc.; lungo il Niger è stata anche introdotta la risicoltura.
Diffuse nelle oasi è la palma da dattero.
Il principale prodotto commerciale è costituito dalle arachidi.
L'allevamento, benché attualmente frenato dalla scarsità di acqua, ha tuttavia possibilità di discreto sviluppo. Prevalgono ovini e caprini, seguiti dai bovini.
Scarso rilievo ha invece la pesca, che viene praticata nel lago Ciad e lungo i fiumi Niger e Komadugu.
Tre le risorse del sottosuolo accertate, ma non ancora valorizzate, ci sono vari minerali, come ferro, stagno, tungsteno, fosfati, carbone e petrolio; in fase di avvio è lo sfruttamento di giacimenti di uranio scoperti nel Air Azbine, da parte di una compagnia a capitale multinazionale; tradizionale attività estrattiva è invece quella del sale, commerciato dai tuaregh.
Modesta è la produzione di energia elettrica. Discreta vitalità dimostra il settore manifatturiero, che si basa essenzialmente sulla trasformazione alimentare, e comprende oleifici (lavorazione delle arachidi), birrifici, cotonifici, cementifici.
STORIA L'occupazione umana della regione è molto antica. Non è possibile determinare l'importanza rispettiva dei bianchi e dei neri. Nel I millennio a. C. i berberi si introducono nel paese attraverso vie transahariane, respingendo verso il sud le popolazioni sedentarie o mescolandosi a esse. Nel VII sec. d. C. si costituisce l'impero di Songhaï, presto islamizzato. Nel X sec. la capitale è Gao. Nel 1591 esso viene distrutto dai marocchini.
Nel 1897 la penetrazione francese, avviata nel 1830, si afferma con l'insediamento dei primi avamposti sul Niger. Nel 1922, sconfitta la resistenza tuareg, il Niger, III territorio militare e successivamente territorio del Niger, diventa colonia dell'Africa Occidentale Francese. Nel 1960, il Niger, autonomo dal 1956, repubblica dal 1958, diventa indipendente. Hamani Diori viene eletto presidente. Nel 1974 un colpo di stato militare gli sostituisce il tenente colonnello Seyni Koutché. Nel 1987 muore S. Kounché. Gli succede il colonnello Ali Seibou.
Nel 1990 il potere avvia la transizione verso il multipartitismo. Parallelamente deve far fronte alla ribellione tuareg e a una situazione economica catastrofica. Nel 1992 viene approvata una nuova costituzione tramite referendum. L'anno successivo, Mahamane Ousmane, uno dei capofila dell'opposizione democratica, viene eletto presidente della repubblica. Nel 1995 una coalizione dominata dall'antico partito unico vince le elezioni legislative. L'anno successivo il potere civile viene rovesciato da un colpo di stato militare.
Abitanti-9.151.000
Superficie-1.267.000 km2
Densità-7,2 ab./km2
Capitale-Niamey
Governo-Regime militare
Moneta-Franco CFA
Lingua-Francese e diffusi i dialetti sudanesi
Religione-Musulmana sunnita

Nigeria Repubblica del'Africa centrooccidentale, confina col Niger e il Ciad a nord, col Benin a ovest e il Camerun a est, mentre a sud si affaccia sul Golfo di Guinea.
Il territorio è caratterizzato dalla presenza di un grande altopiano, raramente superiore ai 1.000 m, che digrada a nord-est verso il lago Ciad e a ovest e a sud verso la valle del Niger e del suo affluente, il Benue.
La parte meridionale è pianeggiante, orlata da una costa bassa, spesso paludosa, specialmente in corrispondenza del delta del Niger.
Il massimo rilievo si trova nelle dorsali orientali che il Benue separa dal tavolato centrale, il monte Gotel, 2.042 m, nei monti Shebshi.
Oltre ai fiumi Niger e Benue, l'idrografia comprende il fiume Komadugu, tributario del lago Ciad e brevi corsi d'acqua tributari dell'oceano Atlantico.
Il clima è caldo-umido sulla costa, e man mano più secco verso l'interno.
La capitale è Abuja. Le altre città principali sono Lagos, metropoli dall'aspetto occidentale, Ibadan, Ogbomosho, Kano, Abeokuta, Jlorin, Oshogbo.
L'agricoltura ripropone la tipica dualità africana tra coltivazioni di sostentamento, destinate a coprire a malapena il fabbisogno locale, e l'agricoltura commerciale, che nel caso della Nigeria presenta le condizioni per un notevole sviluppo.
La prima produce soprattutto sorgo, miglio, mais, riso, patate e manioca. La seconda viene ora sostenuta dal governo mediante i Commodity Boards, organismi di promozione e controllo; si producono cacao, caffè, tè, arachidi e altre oleaginose, cotone, derivati dalla palma da olio e da cocco e caucciù.
Coltivazioni minori, ma pur sempre di qualche rilevanza, sono quelle del caffè, della soia, del sesamo, della canna da zucchero, della palma da cocco, del tabacco, delle banane.
Ricco è il patrimonio forestale, da cui si ricavano essenze pregiate come il mogano, l'obeche e l'abura.
Anche l'allevamento costituisce una notevole fonte di ricchezza, nonostante la scarsa applicazione di tecniche razionali; si allevano in particolare caprini, ma anche ovini e bovini.
La pesca riveste un ruolo minore, nonostante la pescosità delle acque territoriali, per l'arretratezza della flotta e la mancanza di strutture a terra.
Le risorse minerarie, e in particolare il petrolio, costituiscono una grande ricchezza per il paese. In particolare, il petrolio che vi si estrae è di altissima qualità e la sua produzione ha rappresentato un importante fattore trainante dell'economia negli ultimi decenni; notevole è anche l'estrazione di gas naturale; rilevante è l'estrazione di columbite (da cui si ricava il niobio, metallo raro utilizzato per leghe speciali) e inoltre di stagno, piombo e zinco.
Importante è l'industria tessile, specie la cotoniera che annovera diversi stabilimenti e lavora materia prima nazionale.
Altre attività industriali sono: la manifattura di tabacchi, gli oleifici, le fabbriche dei succhi di frutta, birrifici, i complessi per la lavorazione del legno, i calzaturifici, le fabbriche di pneumatici.
La rapida urbanizzazione ha determinato una forte crescita nella richiesta di cemento e di materiale per l'edilizia in genere.
Poco rappresentata è l'industria metalmeccanica, che si limita a stabilimenti per l'assemblaggio di autoveicoli.
STORIA Dal 900 a. C. al 200 d. C. si sviluppa la civiltà Nok, che si diffonde verso Ife e il Bénin. Tra il VII e l'XI sec. gli haoussa si insediano nel nord, gli yoruba nel sud-ovest. Tra l'XI e XVI sec. si organizzano nel nord alcuni regni, presto islamizzati. I più brillanti sono quelli di Kanem (al suo apogeo nel XIV sec.) e quindi di Kanem-Bornou (XVI sec.). Nel sud, Ife costituisce il centro religioso e culturale comune del regno di Oyo e di quello del Benin, che entra in relazione con i portoghesi nel 1486.
Nel 1553 l'Inghilterra elimina il Portogallo (distruzione di vascelli portoghesi) assicurandosi in tal modo il monopolio sulla tratta degli schiavi. Tra il XVII sec. e l'inizio del XIX i peul musulmani intervengono nel nord e costituiscono un impero attorno a Sokoto. Nel 1851 gli inglesi occupano Lagos. Nel 1879 la creazione dell'United African Compay, che diviene presto la Royal Niger Company, consente alla Gran Bretagna di avere il sopravvento sulle società straniere e di garantirsi penetrazione e amministrazione di territori sempre più estesi.
Nel 1900 la Nigeria passa sotto la giurisdizione del Colonial Office. Nel 1914 vengono creati la colonia e il protettorato della Nigeria, inglobando il nord e il sud del paese e successivamente una parte del Camerun. Nel 1951 la colonia viene dotata di un governo rappresentativo. Nel 1954 viene promulgata una costituzione federale. Nel 1960 la Nigeria ottiene l'indipendenza.
Tre anni più tardi la Nigeria adotta una costituzione repubblicana e sceglie di restare nel Commonwealth. Nel 1966 un colpo di stato pone al potere un ibo, il generale Ironsi, che viene assassinato qualche mese più tardi. Sorgono quindi moti razziali sanguinosi contro gli ibo. Nel 1967-1970 la secessione della regione del sud-est, nella quale gli ibo sono maggioritari, da inizio alla guerra del Biafra.
La repubblica del Biafra capitola nel gennaio 1970. Da allora, con la sola eccezione di un breve periodo di ritorno alla democrazia (1979-1983), si succedono vari colpi di stato militari. A partire dal 1985 guida il paese il generale Babangida. Nel 1993 viene sospeso il processo di transizione, avviato nel 1989, che avrebbe dovuto terminare con il trasferimento del potere ai civili. Dopo le dimissioni di Babangida, prende il potere il generale Sani Abacha, che deve far fronte a un'opposizione molto forte. Nel 1995, dopo l'esecuzione di numerosi oppositori, la Nigeria, condannata dalla comunità internazionale, viene sospesa dal Commonwealth. Nel giugno del 1998 muore Abacha, sostituito dal generale A. Abubakar.
Abitanti-111.700.000
Superficie-923.768 km2
Densità-120,9 ab./km2
Capitale-Abuja
Governo-Regime militare
Moneta-Naira
Lingua-Inglese, creolo-inglese e dialetti locali
Religione Cristiana, musulmana e animista

nigeriàno, agg. e sm. Relativo alla Nigeria.

night, sm. invar. Locale notturno in cui vengono eseguiti spettacoli di varietà intervallati da momenti danzanti.

night club, sm. invar. Locale notturno dove si ascolta musica, si balla e si assiste a numeri di attrazione.

Nightmare (Il nuovo incubo) Film d'orrore, americano (1994). Regia di Wes Craven. Interpreti: Robert Englund, Heather Lagenkamp, Miko Hughes. Titolo originale: Wes Craven's New Nightmare

Nìgra, Costantìno (Villa Castelnuovo 1828-Rapallo 1907) Diplomatico. Fu dapprima segretario di D'Azeglio e quindi di Cavour e con questi nel 1856 partecipò al congresso di Parigi e fu presente a Plombières. In seguito fu ambasciatore a Londra, San Pietroburgo, Vienna e Parigi.

nigritèlla, sf. Genere di orchidee viventi nei pascoli di montagna. Se ne conoscono due sole specie, la Nigritella nigra e la Nigritella rubra.

Niigata Città (486.000 ab.) del Giappone, sull'isola di Honshu. Capoluogo della prefettura omonima.

Nijhoff, Martinus (L'Aja 1894-1953) Poeta. Tra le opere L'olandese volante (1930) e Forme (1932).

Nike Personaggio mitologico, dea greca della vittoria.

Nikita Film thriller, americano (1990). Regia di Luc Besson. Interpreti: Anne Parillaud, Jesa-Hugues Anglade, Tcheky Karyo. Titolo originale: Nikita

Nikolais, Alvin (Southington 1912-New York 1993) Coreografo statunitense. Fu un importante esponente del teatro-danza contemporaneo.

Nikolajev Città (503.000 ab.) dell'Ucraina, sull'estuario del fiume Bug Meridionale. Capoluogo della provincia omonima.

nil sub sole novi, loc. avv. Espressione latina che significa "nulla di nuovo sotto il sole".

nilgau, sm. invar. Nome volgare del Boselaphus tragocamelus, un antilope della famiglia dei Bovidi dalle corna coniche il cui maschio è grigio scuro con strisce bianche mentre la femmina è rossastra con strisce bianche. Vive nelle grandi pianure dell'India.

Nilgiri Gruppo montuoso dell'India, nel Deccan sudoccidentale. Vetta più elevata il monte Doda Betta (2.637 m).

Nilgiris, The Distretto (494.000 ab.) dell'India, nello stato di Tamil Nadu. Capoluogo Ootacamund.

Nìlo (fiume) Fiume (6.671 km) dell'Africa nordorientale. È il più lungo fiume della terra, comprendendo il ramo sorgentifero Kagera, formato a sua volta dal Luvironza e dal Nyawarongo. Il Kagera si immette nel lago Vittoria (1.134 m) e, dopo una serie di cascate, si immette con il nome di Nilo Vittoria nel lago Kyoga (1.033 m) e, attraverso le cascate Kabalega, nel lago Alberto. Prosegue quindi verso nord con il nome di Nilo Alberto ed esce dall'Uganda per entrare nel Sudan. Qui incontra due affluenti, da sinistra il Bahr al-Ghazal e da destra il Bahr el-Sifar e quindi, sempre da destra, il fiume Siwba, le cui acque sono ricche di sodio e quindi biancastre. Continua con il nome di Nilo Bianco fino a Khartum, dove si incontra con il suo maggiore tributario Nilo Azzurro, proveniente dall'Etiopia. Dopo sei cascate con un dislivello totale di 280 m, assume il nome definitivo di Nilo e forma il bacino artificiale del lago Nasser, formato dalla diga di Assuan. Il delta del Nilo inizia subito a nord del Cairo ed è formato da due rami principali, a est (Nilo di Damietta) e a ovest (Nilo di Rosetta). Da giugno a novembre il basso corso del Nilo è caratterizzato dalle piene alluvionali dovute al Nilo Azzurro e all'Atbara e fondamentali per la fertilizzazione dei territori circostanti. Il Nilo è parzialmente navigabile ed è sfruttato per la produzione di energia elettrica e per l'irrigazione.

Nìlo (santo) (Rossano Calabro 910 ca.-Sant'Agata 1004) Santo, monaco bizantino e fondatore del monastero di Grottaferrata.

Nìlo Superióre Regione (1.600.000 ab.) del Sudan centro-meridionale, capoluogo Malakal.

Nìlo Vittòria Denominazione del ramo superiore del Nilo Bianco compreso tra il lago Vittoria e il lago Alberto o Mobutu.

nilòmetro, sm. Pozzo che comunica col Nilo e che serve, fin dall'antichità, per vedere il livello dello stesso.

nilòtico, agg. Relativo alla regione del fiume Nilo.

Nimar East Distretto (879.000 ab.) dell'India, nello stato di Madhya Pradesh. Capoluogo Khandwa.

Nimar West Distretto (1.285.000 ab.) dell'India, nello stato di Madhya Pradesh. Capoluogo Khargone.

Nimba Contea (326.000 ab.) della Liberia nordorientale, al confine con Guinea e Costa d'Avorio. Capoluogo Sanniquellie.

nimbàto, agg. Circondato da aureola.

nìmbo, sm. 1 Sfolgorio di luce. 2 Aureola che sta intorno o sulla testa dei santi.
 lat. nimbus nembo.

Nimèga Città (147.000 ab.) dell'Olanda, in olandese Nijmegen. Si trova nella provincia di Gheldria, a pochi chilometri dal confine tedesco ed è porto commerciale sul fiume Waal. Le principali risorse sono costituite dalle industrie meccaniche, elettrotecniche, chimiche, conciarie e della birra. Fu fondata dai celti e fortificata in epoca romana. Temporaneamente vi risiedette Carlo Magno, del cui castello sono visibili i resti. Altri monumenti importanti sono la chiesa gotica di Santo Stefano (XIII sec.), il municipio (XVI sec.) e la torre del Belvedere del XVII sec.
Pace di Nimega
Fu sottoscritta nel 1678 da Olanda e Francia e sancì l'indipendenza dell'Olanda e la cessione alla Francia, da parte della Spagna, delle Fiandre meridionali e della Franca Contea.

Nimeiry, Giafar Muhammad (Omdurman 1930-) Politico sudanese. Fu capo dello stato dal 1971 al 1985, anno in cui un colpo di stato lo depose.

Nìmes Città (124.0000 ab.) della Francia meridionale e capoluogo del dipartimento di Gard, nella regione Languedoc-Roussillon. Le principali risorse sono costituite dal mercato agricolo e dalle industrie metallurgiche, chimiche, alimentari, calzaturiere, tessili (seta, tappeti) e dell'abbigliamento. Durante l'impero di Augusto era la romana Nemausus e successivamente passò alla corona francese nel 1271. Dopo l'editto di Nantes e la proibizione del culto protestante, soffrì un periodo di decadenza, a causa della maggioranza di popolazione protestante. I principali monumenti sono il tempio corinzio (Maison Carrée), l'anfiteatro e la porta di epoca augustea (I sec.) e la cattedrale di Saint-Castor dell'XI sec.

Nìmis Comune in provincia di Udine (2.788 ab., CAP 33045, TEL. 0432).

Nimitz, Chester William (Fredericksburg 1885-San Francisco 1966) Ammiraglio statunitense. Fu alla guida delle operazioni navali contro i giapponesi durante la seconda guerra mondiale.

Nimroz Provincia (108.000 ab.) dell'Afghanistan sudoccidentale, al confine con l'Iran e il Pakistan. Capoluogo Zaranj.

Nimzowitsch, Aaron (Riga 1886-Copenaghen 1935) Scacchista lettone naturalizzato danese dopo la seconda guerra mondiale. Fu uno dei maggiori esponenti della scuola ipermoderna.

Nin, Anaïs (Parigi 1903-Los Angeles 1977) Scrittrice statunitense. Tra le opere La casa dell'incesto (1936) e Diario (1966-1976).

Nina (ossia La pazza per amore) Opera in un atto di G. Paisiello, libretto di G. Lorenzi (Caserta, 1789).

Nìnchi, Annìbale (Bologna 1887-Pesaro 1967) Attore teatrale e cinematografico. Interpretò il repertorio classico e per il cinema Scipione l'Africano (1937) e La dolce vita (1960).

Nìnchi, Arnàldo (1935-) Attore teatrale. Figlio di Annibale, iniziò con il repertorio classico.

Nìnchi, Àve (Ancona 1915-Trieste 1997) Attrice comica teatrale e cinematografica, cugina di Annibale e Carlo. Interpretò Vivere in pace (1947).

Nìnchi, Càrlo (Bologna 1896-Milano 1974) Attore teatrale e cinematografico, fratello di Annibale. Fu un ottimo caratterista.

Ninetta del Verzee, La Opera di poesia di C. Porta (1814).

nìnfa, sf. 1 Nella mitologia classica, giovane dea appartenente alle divinità che popolano le acque, il mare, i boschi e i monti. 2 Ragazza graziosa. 3 Stadio nella metamorfosi degli Insetti, detto anche pupa o crisalide.
 sf. nymph.

Nìnfa Località laziale del comune di Cisterna in Latina, provincia di Latina. È una zona archeologica nell'Agro pontino ai piedi dell'antica Norba.

ninfàle, agg. e sm. agg. Relativo a ninfa.
sm. 1 Componimento letterario nel quale hanno parte le ninfe. 2 Ornamento del capo delle ninfe.

Ninfale d'Ameto Opera di poesia e prosa di G. Boccaccio (1341-1342).

Ninfale fiesolano Poema di G. Boccaccio (1345-1346)

Ninfàlidi Famiglia di Insetti Lepidotteri eteroneuri diurni a cui appartengono specie dal dimorfismo sessuale accentuato e specie dalla livrea policroma. Tra i generi maggiori la Vanessa e la Nymphalis.

ninfèa, sf. Angiosperma (Ninfea alba) della famiglia delle Ninfeacee e dell'ordine delle Policarpiche. Pianta erbacea acquatica con ampie foglie e fiori galleggianti.
 sf. waterlily.

Ninfeàcee Famiglia di piante acquatiche rizomatose appartenenti all'ordine delle Policarpiche.

ninfèo, sm. 1 Nell'antica Roma piccolo tempio consacrato al culto delle ninfe. 2 Grande fontana dedicata alle ninfe.

ninfétta, sf. Adolescente procace. ~ lolita.

ninfòmane, sf. Donna affetta da ninfomania.

ninfomanìa, sf. Eccessiva sensualità della donna.

ninfòsi, sf. 1 La condizione di un insetto che si trova allo stadio di ninfa o di pupa. 2 Il periodo durante il quale un insetto si trova allo stadio di ninfa o di pupa. 3 Nella metamorfosi di un insetto, l'insieme dei processi che portano alla formazione della ninfa o della pipa.

Ningbo Città (553.000 ab.) della Cina orientale, nella provincia di Zhejiang.

Ningsia Hui Regione (4.870.000 ab.) autonoma della Cina, al confine con la Mongolia Interna. Capoluogo Yinchuan.

Nìnive Antica città sul Tigri, vicino all'odierna Mosul. Nel VII sec. a. C. fu la capitale dell'Assiria ed ebbe il suo periodo di massimo splendore sotto Assurbanipal (669-627 a. C. ca). Nel 612 a. C. fu distrutta d Nabopolassar, re di Babilonia. Ninive è citata più volte nella Bibbia come città del vizio e del peccato. Importanti i resti archeologici portati alla luce nel 1927 con i resti del palazzo e della biblioteca di Assurbanipal.

ninja, sm. invar. Termine giapponese che indica un guerriero che pratica il ninjatsu.

ninjatsu, sm. invar. Arte marziale giapponese.

Ninjiang Fiume (1.170 km) della Cina, nella Manciuria, affluente del fiume Sungari.

nìnna, sf. Il sonno, nel linguaggio infantile.

ninnanànna, sf. Cantilena per far dormire i bambini.
 sf. lullaby.

ninnàre, v. tr. 1 Cantare a un bambino la ninnananna. 2 Cullare.

ninnolàre, v. v. tr. Divertire con ninnoli.
v. rifl. Perdersi in trastulli, in cose di poco conto. ~ gingillarsi.

ninnolàrsi, v. rifl. Perdere tempo in trastulli.

nìnnolo, sm. 1 Gingillo. ~ monile, trastullo.
 sm. knick-knack.

Nìno Pisàno (Pisa inizio del XIV sec.-ca. 1368) Scultore. Tra le opere Madonna del latte (Pisa, Museo Nazionale di San Matteo) e Madonna con il Bambino (Firenze, Santa Maria Novella).

Ninotchka Film commedia, americano (1939). Regia di Ernst Lubitsch. Interpreti: Greta Garbo, Melvyn Douglas, Ina Claire. Titolo originale: Ninotchka

Nio => "Ios"

Nìobe Personaggio mitologico, figlia di Tantalo e moglie di Anfione. Ebbe dal marito quattordici figli e per questo schernì Latona, che era madre solo di Artemide e Apollo. Questi ultimi però si vendicarono uccidendo tutti i suoi figli, ed ella, pietrificata dal dolore, fu trasportata sul monte Sipilo, in Frigia, dove fu condannata a stillare eterno pianto.

niòbio, sm. Elemento chimico di simbolo Nb, con numero atomico 41, peso atomico 92,9064, temperatura di fusione 2.468 °C e temperatura di ebollizione 4742 °C. Scoperto nel 1844 è presente in natura nella niobite, nel pirocloro e nell'euxenite. Metallo di aspetto lucente, trova impiego nelle leghe, per la formazione di acciai speciali e come superconduttore.

Niobrara Fiume (694 km) degli USA. Nasce nel Wyoming e confluisce nel fiume Missouri.

Niort Città (57.000 ab.) della Francia, capoluogo del dipartimento di Deux-Sèvres.

Nipigon Lago (4.843 km2) del Canada, nella provincia di Ontario. Il fiume omonimo, suo emissario, lo collega al lago Superiore.

nipiologìa, sf. Branca della pediatria che studia il primo periodo di vita del neonato.

Nipissing Lago (855 km2) del Canada sudorientale, nell'Ontario. Emissario il fiume French che lo collega al lago Huron.

nipóte, sm. e sf. 1 Il figlio o la figlia del fratello o della sorella. 2 Il figlio o la figlia del figlio o della figlia.
 sm. (di zio) nephew. 2 (di nonno) grandson, grandchild. sf. 1 (di zia) niece. 2 (di nonna) granddaughter.
 lat. nepos,-otis.

Nipote di Rameau, Il Romanzo di D. Diderot (postumo 1821).

nìpplo, sm. 1 Ognuno dei dadi che fissano i raggi di biciclette, motocicli e autoveicoli al cerchione. 2 Elemento cavo e internamente filettato che serve per raccordare due tubi.

Nippon Il nome del Giappone secondo i giapponesi. Significa "sol levante".

nippònico, agg. Relativo al Giappone

Nirenberg, Marshall Warren (New York 1927-) Biochimico statunitense. Nel 1968, con H. G. Khorana e R. W. Holley, fu insignito del premio Nobel.

nirvàna, sm. invar. 1 Nel buddhismo è lo stato ideale dell'animo umano che ha raggiunto la beatitudine eterna. 2 Beatitudine, tranquillità. ~ estasi, gioia.
 sanscrito nirvana estinzione.
Nel buddhismo e nel jainismo rappresenta la necessità dovuta al karma di nascere o morire per perpetuare il ciclo delle rinascite (samsara). Nel buddhismo originario, il nirvana rappresentava essenzialmente l'estinzione del dolore (duhkha) connesso al vivere nel mondo delle percezioni sensibili e della brama (kama) e sete (trsna) di esperienza. Il nirvana segue al Risveglio o Illuminazione (bodhi) per cui tutti gli elementi dell'esistenza (dharma) appaiono collegati, quindi privi di esistenza propria, come l'io empirico che si rivela come l'insieme di cinque gruppi di elementi psico-formali (skandha). Nel buddhismo mahayana il nirvana rappresenta lo stato in cui la Luce primordiale di Coscienza (prahhasvara) conosce se stessa come essenziata di vuoto (sunya), al di là delle differenze tra essere e non essere.

nirvànico, agg. Che si riferisce a nirvana.

Nis Città (176.000 ab.) della Federazione iugoslava, nella Serbia centro-orientale, sul fiume Nisava.

Niscèmi Comune in provincia di Caltanissetta (26.998 ab., CAP 93015, TEL. 0933). Centro agricolo (coltivazione di frutta, ortaggi, agrumi e uva), dell'allevamento ovino, della lavorazione del sughero e industriale (prodotti alimentari e meccanici). Gli abitanti sono detti Niscemesi.

Nishinomiya Città (427.000 ab.) del Giappone, nella prefettura di Hyogo, sull'isola di Honshu.

Nìsida Isola del mar Tirreno, facente parte del comune di Napoli. Centro principale Porto Paone.

Nissorìa Comune in provincia di Enna (3.152 ab., CAP 94010, TEL. 0935).

nistàgmo, sm. Contrazione involontaria, ritmica, dei muscoli oculari, che si manifesta con un'oscillazione rapida dei bulbi oculari. Nasce dalle complesse connessioni, a livello mesencefalico, tra le vie vestibolari e quelle di origine dei nervi cranici deputati ai movimenti oculari ed è quindi espressione di lesioni del sistema nervoso o vestibolare.

nit, sm. invar. Unità di misura della luminanza definita come la luminanza di una sorgente luminosa di intensità pari a quella di una candela nuova per metro quadrato di area di superficie apparente. Equivale a 10-4 stilb.

Niteroi Città (436.000 ab.) del Brasile, nello stato di Rio de Janeiro.

nitidaménte, avv. In modo nitido e chiaro.

nitidézza, sf. Ciò che è nitido.

nìtido, agg. 1 Pulito. 2 Chiaro, preciso. <> confuso.
 agg. 1 (pulito) tidy, neat. 2 (chiaro) sharp, clear.
 lat. nitidus, deriv. da nitere risplendere.

nitóre, sm. Nitidezza, splendore.

nitr(o)- Prefisso di termini chimici che designano i composti nei quali uno o più atomi di idrogeno sono stati sostituiti da uno o più gruppi NO2. ~ nitroderivato.

nitràre, v. tr. 1 Sottoporre a nitrazione. 2 Fertilizzare un terreno utilizzando nitrati.

nitràto, sm. Sale dell'acido nitrico (HNO3) solubile in acqua. Molti nitrati hanno uso comune.
 sm. nitrate.
Nitrato d'argento
(AgNO3) Corrosivo e velenoso, è impiegato in fotografia, per la produzione degli specchi, per l'argentatura e come reagente.
Nitrato d'ammonio
(NH4NO3) Esplosivo e fertilizzante, viene ottenuto facendo reagire ammoniaca gassosa e acido nitrico.
Nitrato di calcio
(Ca(NO3)2) Viene abitualmente impiegato come fertilizzante azotato.
Nitrato di cellulosa
Nitrocellulosa.
Nitrato di potassio
(KNO3) Meglio conosciuto con il nome di salnitro, è usato per la produzione di polvere da sparo e dei fiammiferi.
Nitrato di sodio
(NaNO3) Prima dell'avvento dei concimi chimici prodotti per sintesi, era impiegato in agricoltura come fertilizzante azotato (nitro del Cile).

nitratóre, sm. 1 Recipiente metallico usato per la nitrazione. 2 Tecnico addetto alla nitrazione.

nitrazióne, sf. Introduzione di uno o più gruppi nitrici in una molecola in sostituzione di altrettanti atomi di idrogeno.

nìtrico, àcido Acido (HNO3) liquido incolore. Si ottiene per ossidazione catalitica dell'ammoniaca. La colorazione gialla del prodotto commerciale è dovuta alla presenza di biossido d'azoto. Ossidante molto energico, corrode i metalli a eccezione di quelli nobili. Trova largo impiego per la produzione di fertilizzanti e nitroderivati, come gli esplosivi nitrocellulosa e nitroglicerina. È utilizzato nell'incisione con il nome di acquaforte.

nitrificazióne, sf. Processo naturale di trasformazione dei prodotti chimici in acido nitrico e nitroso.

nitrìle, sm. Denominazione di composti che possono essere considerati i derivati organici dell'acido cianidrico. I nitrili furono scoperti da Peloze nel 1834.

nitrìre, v. intr. Emettere nitriti.
 v. intr. to whinny, to neigh.

nitrìto, sm. 1 Il verso prodotto dal cavallo. 2 Sale dell'acido nitroso.
 sm. 1 neighing. 2 (chim.) nitrite.

nitroanilìna, sf. Nitroderivato dell'anilina che serve per sintetizzare il rosso di p-nitroanilina.

nitrobattèrio, sm. Microrganismo che produce la nitrificazione.

nitrocellulósa, sf. Estere dell'acido nitrico (nitrato di cellulosa), ottenuto mediante la reazione di acido nitrico con cellulosa. Il prodotto ottenuto ha un contenuto di azoto pari a circa il 13% e può essere utilizzato come esplosivo (fulmicotone) e come propellente. Con percentuali di azoto più modeste (10-12%) il nitrato di cellulosa viene anche utilizzato per la fabbricazione di materie plastiche e vernici (pirossilina) e di pellicole cinematografiche (celluloide).

nitroclorofòrmio => "cloropicrina"

nitroderivàto, sm. Composto contenente nitrati.

nitrofenòlo, sm. Nitroderivato del fenolo.

nitròfilo, agg. Di pianta o di complesso di piante, che vive in terreni ricchi di azoto.

nitroglicerìna, sf. Sostanza composta di acido nitrico e di glicerina, usata per la preparazione di esplosivi vari.
 sf. nitroglycerine.

nitrometàno, sm. Nitroderivato del metano di formula CH3NO2.

nitroparaffìna, sf. Nitroderivato di un idrocarburo saturo.

nitros(o)- Prefisso di termini chimici che indicano composti in cui uno o più atomi di idrogeno sono stati sostituiti da uno o più gruppi NO.

nitrosìle, sm. Denominazione del radicale NO e dello ione NO+.

nitróso, agg. 1 Relativo all'acido di formula HNO2, un composto noto soltanto in soluzione acquosa fredda di potere allo stesso tempo ossidante e riducente. 2 Detto impropriamente del triossido di diazoto o anidride nitrosa.

nitrotoluène, sm. Nitroderivato del toluene.

nitrùro, sm. Combinazione dell'azoto con un altro elemento.

nittalopìa => "nictalopia"

Nitteribìidi Famiglia di Insetti Ditteri Ciclorafi.

Nittèridi Famiglia di Mammiferi Chirotteri Microchirotteri a cui appartiene il solo genere nitteride i cui individui sono pipistrelli che presentano un profondo solco longitudinale sul muso.

Nìtti, Francésco Savèrio (Melfi 1868-Roma 1953) Politico ed economista. Deputato dal 1904 e più volte ministro con Giolitti e Orlando, diventò presidente del consiglio dopo la prima guerra mondiale (1919-1920). Fu molto attento alla questione meridionale e dovette gestire la fase postbellica e l'inizio dell'ascesa del fascismo. Nel 1924 andò in esilio in quanto antifascista e rientrò in Italia nel 1945, per fondare insieme a B. Croce, I. Bonomi, V. E. Orlando l'Unione democratica nazionale, per l'elezione dell'assemblea costituente. Fu senatore della prima legislatura repubblicana.

nittìcora, sf. Uccello (Nycticorax nycticorax) della famiglia degli Ardeidi e dell'ordine dei Ciconiformi. Di colore nero e bianco con le ali grigie, Vive nell'Eurasia meridionale, in Africa e nelle Americhe ai bordi delle acque stagnanti. In Italia è concentrata nelle risaie.

nittitànte, agg. Così definita la membrana oculare di Rettili e Uccelli.

nittitazióne, sf. Aprire e chiudere rapidamente gli occhi.

Niue Atollo (259 km2, 2.400 ab.) dell'oceano Pacifico occidentale, a est dell'arcipelago delle Tonga, legato alla Nuova Zelanda, da un accordo di libera associazione
Capoluogo è Alofi.
Vi si producono principalmente copra e banane.

niùno, agg. e pron. indef. Nessuno.

nivàle, agg. 1 Relativo alla neve. 2 Nevoso.

Nivelle, Robert-Georges (Tulle 1856-Parigi 1924) Generale francese. Nel 1916 e 1917 sostituì C. J. Joffre al comando supremo dell'esercito. Venne quindi sostituito a sua volta da P. Pétain.

Niven, David (Kirriemuir 1910-Château d'Oex 1983) Attore cinematografico inglese. Interpretò Il giro del mondo in ottanta giorni (1957), La pantera rosa (1964) e Assassinio sul Nilo (1978).

nìveo, agg. Candido come neve. ~ immacolato, puro. <> contaminato, impuro.

nivòmetro, sm. (o nevòmetro) Strumento per misurare la neve caduta.

Nix Olympica Vulcano del pianeta Marte, a scudo simile a quelli terrestri, con un diametro molto grande, circa 600 chilometri. La sua scoperta è stata possibile grazie alle numerose fotografie che sono state scattate della superficie del pianeta Marte; da queste è stato possibile osservare la scarpata terminale, dove la lava consolidata e la grande quantità di materiale sciolto per l'erosione del vento e della sabbia, si estendono per alcuni chilometri sulla pianura circostante.

Nixon in China Opera in due atti di J. Adams, libretto di A. Goodman (Huston, 1987).

Nixon, Richard Milhous (Yorba Linda 1913-New York 1994) Presidente degli Stati Uniti d'America. Appartenente al Partito repubblicano, fu eletto senatore nel 1950 e vicepresidente con D. Eisenhower dal 1953 al 1960. Sconfitto da J. F. Kennedy alle elezioni presidenziali fu eletto nel 1968, quale trentasettesimo presidente degli Stati Uniti, e riconfermato poi nel 1972. Con la collaborazione di H. Kissinger, nel 1972 iniziò una politica di distensione con i Paesi comunisti, firmando il riconoscimento della Repubblica popolare cinese, ritirando gli Stati Uniti dalla guerra nel Vietnam, e avviò il programma di riduzione degli armamenti nucleari (accordo SALT). Fu costretto a dimettersi per lo scandalo Watergate.

Nizamabad Città (183.000 ab.) dell'India, nello stato dell'Andhra Pradesh.

Nizan, Paul (Parigi 1905-Dunkerque 1940) Saggista. Tra le opere Aden Arabia (1931), I cani da guardia (1932) e La cospirazione (1938).

Nizinskij, Bronislava (Minsk 1891-Pacific Palisades 1972) Ballerina e coreografa russa, sorella di Vaslav. Creò Renard (1922), Les noces (1923) e Les Biches (1924).

Niznekamsk Città (191.000 ab.) della Russia, nella repubblica autonoma dei Tartari, sul fiume Kama.

Niznij Novgorod Città (1.438.000 ab.) russa e capoluogo della provincia omonima, alla confluenza tra i fiumi Oka e Volga. Dal 1932 al 1991 assunse il nome Gor'kij, in onore dello scrittore M. Gor'kij. Al centro di importanti vie di comunicazione e di importanti infrastrutture (gasdotti, oleodotti, centrali idroelettriche) è sede di industrie siderurgiche, meccaniche, chimiche e petrolchimiche. Fu fondata nel 1221 e nel 1918 fu istituita l'università. I monumenti principali sono il Cremlino (1500-1511), la cattedrale dell'Arcangelo (XVII sec.), la torre dell'Orologio e le chiese barocche dell'Annunciazione e della Natività (XVIII sec.).
Ni¿û¿nj Novgorod
Lago (1.570 km2) artificiale, ottenuto dallo sbarramento del Volga a Gorodec.

Niznij Tagil Città (439.000 ab.) della Russia, nella provincia di Sverdlovsk, sul versante orientale degli Urali Centrali.

Nìzza Città (337.000 ab.) della Francia e capoluogo del dipartimento Alpes-Maritimes, nella regione Provence-Alpes-Côte d'Azur. Le principali risorse sono costituite dal turismo (carnevale), dal porto commerciale e dal mercato di fiori e prodotti ortofrutticoli. È sede di industrie alimentari (olio, vino, liquori), tessili (seta), del tabacco e dell'abbigliamento. Fu fondata dai focesi (350 a. C. ca) e divenne municipio romano. Nel medioevo fu feudo di Provenza e poi degli Angioini, per passare ai Savoia dal 1388 al 1860 ed essere poi ceduta alla Francia, dopo la seconda guerra d'indipendenza. Importanti i musei di Belle Arti, di Chagall, di Arte Moderna e Contemporanea.

Nìzza di Sicìlia Comune in provincia di Messina (3.539 ab., CAP 98026, TEL. 0942).

Nìzza Monferràto Comune in provincia di Asti (10.031 ab., CAP 14049, TEL. 0141). Centro enologico e industriale (prodotti dell'abbigliamento, alimentari e meccanici). Gli abitanti sono detti Nicesi o Nizzesi.

nizzàrda, sf. Nome di una danza piemontese del XVI-XVII sec.

nizzàrdo, agg. Relativo o abitante a Nizza, in Francia.

Nkam, Alto Dipartimento (113.000 ab.) del Camerun occidentale, sul versante sudorientale dei monti Mamboutos. Capoluogo Bafang.

Nkongsamba Città (87.000 ab.) del Camerun, nel litorale, sul fiume Senaga. Capoluogo del dipartimento di Mungo.

Nkrumah, Kwame (Nkroful 1909-Bucarest 1972) Politico africano. Tra i capi storici del nazionalismo, dal 1957 fu presidente della repubblica del Ghana, ma nel 1966 fu destituito da un colpo di stato.

NMR Sigla di Nuclear Magnetic Resonance (risonanza magnetica nucleare).

nn Abbreviazione dell'espressione nullum nomen, che significa "nessun nome" e viene usata per indicare una persona di cui non si conoscono le generalità.

NN Sigla di nescio nomen (si ignora il nome).

no, avv. e sm. avv. 1 Si usa come negazione nelle risposte. 2 In espressioni disgiuntive, viene utilizzato come secondo termine. insomma vuoi venire o no? 3 Fornisce senso affermativo alla frase. non diceva no, lo ammetteva.
sm. 1 Rifiuto. 2 Voto negativo. ci furono molti no e pochi sì. 3 Pensiero contrario. 4 Genere teatrale giapponese creato da Z. Motokiyo agli inizi del XV sec., composto da danza, recitazione, musica e canto e interpretato da soli uomini.
 avv. 1 no, nope (informale). 2 (vieni o no?) are you coming or not? 3 (perché no?) why not? 4 (se no) or else, if not.
 lat. non.

No (letteratura) Romanzo di A. Oriani (1881).

No (sigla) Simbolo chimico del nobelio.

no comment, loc. avv. Espressione inglese che significa "nessun commento" e viene usata per evitare di rispondere a domande alle quali non si desidera rispondere.

Noailles, Anne contéssa Mathieu de (Parigi 1876-1933) Poetessa francese. Organizzatrice di un celebre salotto parigino, punto di incontro di scrittori di successo, tra i quali G. D'Annunzio, M. Proust e Colette. Tra le opere in versi Gli annebbiamenti (1907), I vivi e i morti (1913), Le forze eterne (1921), L'onore di soffrire (1927).

Noàle Comune in provincia di Venezia (13.363 ab., CAP 30033, TEL. 041). Centro agricolo (coltivazione di uva e frutta), dell'allevamento bovino e industriale (prodotti dell'abbigliamento, enologici e mobilifici). Vi si trova la rocca del XII sec. Gli abitanti sono detti Noalesi.

Noàsca Comune in provincia di Torino (267 ab., CAP 10080, TEL. 0124).

Nobel, Alfred Bernhard (Stoccolma 1833-San Remo 1896) Chimico, industriale e filantropo svedese. Sviluppò i procedimenti per la stabilizzazione della nitroglicerina mediante miscelazione con cotone nitrato, ottenendo la dinamite (1875) e la balistite (1888). Con il testamento del 1895 lasciò l'enorme fortuna derivata dai brevetti a una fondazione incaricata di distribuire ogni anno un premio omonimo a cinque benefattori dell'umanità, nei campi della fisica, chimica, medicina, letteratura e per il mantenimento della pace. Dal 1969 è stato aggiunto un premio per l'economia.

nobèlio, sm. Elemento chimico radioattivo con simbolo No e numero atomico 102. Il nobelio non esiste in natura e il suo isotopo 254 fu ottenuto per la prima volta nel 1958, presso il Lawrence Radiation Laboratory di Berkeley (California), bombardando il curio con isotopi di carbonio. Altri isotopi sono noti con numero di massa da 250 a 259 e 262, tutti accomunati da un'esistenza molto breve (da pochi secondi a un massimo di un'ora circa).

nobildònna, sf. Donna di nobile discendenza. ~ dama, lady. <> plebea, popolana.

nòbile, agg., sm. e sf. agg. 1 Appartenente a una classe di persone con determinati titoli, che nell'ordinamento monarchico godeva di privilegi particolari, trasmissibili agli eredi. ~ aristocratico, patrizio. <> del popolo, plebeo. 2 Che ha sentimenti nobili. 3 Prezioso.
sm. e sf. Persona nobile.
 agg. e sm. nobleman, noble.
 lat. nobilis, deriv. da noscere conoscere.

Nòbile, Umbèrto (Lauro 1885-Roma 1978) Militare ed esploratore. Entrò nel 1923 nel corpo del genio aeronautico dedicandosi allo studio e al progetto di dirigibili. A bordo del dirigibile Italia sorvolò il Polo Nord (1928). A causa di un incidente di volo, Nobili si dimise e si recò in URSS (1932-1936) e quindi negli Stati Uniti (fino al 1942).

nobilésco, agg. Che ha grado nobile.

Nòbili, Leopòldo (Trassilico 1787-Firenze 1835) Fisico. Militare nella campagna di Russia nel 1812 come ufficial e di artiglieria, al suo ritorno fu docente presso il museo di Firenze. Fu l'inventore di un galvanometro di precisione astatico (1826) e delle prime pile termoelettriche (1830).

nobiliàre, agg. Relativo ai nobili, alla nobiltà. ~ gentilizio, patrizio. i titoli nobiliari erano stati aboliti dalla legge in seguito alla rivoluzione popolare.
 agg. noble.

nobilitàre, v. v. tr. Rendere nobile.
v. tr. rifl. Distinguersi per azioni nobili.

nobilitazióne, sf. Il nobilitare.

nobilménte, avv. Con nobiltà d'animo.

nobiltà, sf. 1 L'essere nobile. 2 Il ceto dei nobili. ~ aristocrazia, patriziato. <> plebe, popolo.
 sf. nobility.
 lat. nobilitas,-atis.
Noblesse oblige. Massima di De Levis (inizio XIX sec.) che invitava i nobili a ricordarsi sempre delle loro origini.
Classe sociale nata in Europa dopo la caduta dell'impero romano e dotata di particolari privilegi. Nonostante l'autonomia, i membri della nobiltà dipendevano dal sovrano, il quale per diritto divino era l'unico a poter creare nuovi nobili. Durante il medioevo la nobiltà costituiva il ceto dominante e i nobili concentravano nelle proprie mani i poteri militari e politici. L'accentramento del potere proprio delle monarchie nazionali, vide la nascita di un ceto nobile associato alle cariche della pubblica amministrazione, che si affiancò all'antica nobiltà. La perdita di buona parte dei privilegi, pur mantenendo la proprietà terriera, si verificò soltanto dopo la rivoluzione francese, che abolì formalmente la nobiltà. In Italia i titoli nobiliari hanno perso valore giuridico con la nascita della repubblica dopo la seconda guerra mondiale.

nobilùme, sm. spreg. Ceto dei nobili.

nobiluòmo, sm. Uomo di nobile discendenza. ~ aristocratico. <> plebeo.

noblesse oblige, loc. avv. Espressione francese che significa "la nobiltà obbliga" e che significa che chi ha un determinato rango è costretto a mantenere un atteggiamento adeguato. Viene spesso usata in modo ironico.

Nocàra Comune in provincia di Cosenza (674 ab., CAP 87070, TEL. 0981).

nòcca, sf. Ciascuna delle giunture delle dita delle mani e dei piedi.
 sf. knuckle.

nocchière, sm. (o nocchièro) 1 Chi guida o governa una nave. 2 Nella Marina Militare, il nostromo di bordo. ~ timoniere.

nocchierùto, agg. Cosparso di nocchi.

nòcchio, sm. 1 Nodo nel tronco di un albero. 2 Parti dure nei frutti.

nocchiùto, agg. Pieno di nocchi.

Nocciàno Comune in provincia di Pescara (1.565 ab., CAP 65010, TEL. 085).

nocciòla, agg., sm. e sf. agg. Che ha colore marrone chiaro.
sm. e sf. Il frutto del nocciolo.
 agg. invar. light brown, hazel. sf. hazelnut.
 lat. nuceola, dimin. di nux, nucis noce.

nocciolàto, sm. Cioccolato con nocciole.

noccioléto, sm. Terreno coltivato a noccioli.

nocciolìna, sf. Arachide.

nocciòlo (1), sm. 1 Angiosperma (Corylus avellana) della famiglia delle Betulacee e dell'ordine delle Fagali. Albero con frutti legnosi e semi commestibili. Cresce spontaneamente nei boschi di montagna. Originario dell'Asia Minore, era già conosciuto nell'antica Roma. Le sue foglie sono caduche, seghettate e ovate; i fiori femminili sono riuniti in gruppi di due o quattro, i fiori maschili in amenti; il frutto è una noce avvolta da una cupola allungata. In Italia il nocciolo è coltivato in molte regioni del meridione (nelle provincie di Napoli, Avellino, Messina, Viterbo) ma si trovano coltivazioni di noccioli anche in Piemonte (Alba, Cuneo). Le varietà coltivate, a frutto tondo o a frutto allungato sono varie: tra le più pregiate la tonda gentile, la nocella bianca e nocella rossa. Altri tipi di nocciolo sono: il nocciolo di Costantinopoli (alto fino a 20 m) e il nocciolo di Dalmazia, quest'ultimo coltivato prevalentemente per ornamento. ~ avellano. 2 Il legno dell'albero di nocciolo.

nòcciolo (2), sm. 1 Parte interna legnosa dei frutti carnosi (pesche, ciliegie, susine, albicocche ecc.), corrispondente all'endocarpio. Contiene uno o più semi. 2 La parte del reattore nucleare che contiene il combustibile. In essa avviene la reazione a catena.
 sm. 1 kernel, stone. 2 (pianta) hazel tree.

noccolùto, agg. Che ha grosse nocche.

nóce, sm. e sf. sm. 1 Albero coltivato per i frutti e per il legno.
sf. 1 Il frutto del noce. 2 Altro nome del malleolo del piede.
 sm. e sf. 1 walnut. 2 (di cocco) coconut. 3 (moscata) nutmeg.
 lat. nux, nucis.
Angiosperma (Juglans regia) della famiglia delle Iuglandacee e dell'ordine delle Iuglandali, che cresce spontaneamente in Asia e nei Balcani. Il tronco può raggiungere i 20 m di altezza e le foglie sono pennato-composte. I frutti sono drupe (noci) costituite da un seme (gheriglio), stretto tra due gusci legnosi (endocarpo) avvolti dal mallo. Il seme è commestibile.

Nóce Fiume del Trentino Alto Adige (80 Km). Sorge alle falde del Corno dei Tre Signori, sul massiccio dell'Ortles (2.670 m). È affluente di destra dell'Adige.

nocèlla, sf. 1 L'osso sporgente del polso corrispondente alla testa dell'ulna. 2 Parte del compasso dove si congiungono le due aste.

nocènte, agg. 1 Colpevole. 2 Che nuoce. 3 Spaventoso. ~ orrendo.

nocepèsca, sf. Varietà di frutto derivato dal pesco.
 sf. nectarine.

Nocèra Inferióre Città (48.000 ab., CAP 84014, TEL. 081) in provincia di Salerno. Le risorse principali sono l'agricoltura, con le coltivazioni di ortaggi, cereali, noci e ciliege) e le industrie metalmeccaniche, chimiche, alimentari e tessili. Di interesse la chiesa di Sant'Antonio (XIV sec.) e la necropoli del VI sec. a. C. a San Clemente di Pareti.

Nocèra Superióre Comune in provincia di Salerno (22.325 ab., CAP 84015, TEL. 081). Centro agricolo (coltivazione di ortaggi e frutta) e industriale (prodotti tessili e alimentari). Vi si trova la chiesa di Santa Maria Maggiore, del VI sec. Gli abitanti sono detti Nocerini.

Nocèra Terinése Comune in provincia di Catanzaro (5.005 ab., CAP 88047, TEL. 0968).

Nocèra Ùmbra Comune in provincia di Perugia (6.124 ab., CAP 06025, TEL. 0742).

Noces, Les Scene coreografiche russe in quattro quadri di I. Stravinskij (Parigi, 1923).

nocéto, sm. Terreno piantato a noci.

Nocéto Comune in provincia di Parma (10.128 ab., CAP 43015, TEL. 0521).

Nóci Comune in provincia di Bari (19.176 ab., CAP 70015, TEL. 080). Centro agricolo (coltivazione di olive, ortaggi e mandorle), turistico e industriale (prodotti tessili e alimentari). Vi si trovano la chiesa Madre, del XIV sec., e la chiesa di Santa Maria della Croce, del XV sec. Gli abitanti sono detti Nocesi.

nocicettìvo, agg. Di recettore nervoso, che avverte stimoli nocivi o dolorosi.

Nocìglia Comune in provincia di Lecce (2.766 ab., CAP 73020, TEL. 0836).

nocìno, sm. Liquore ottenuto tenendo in infusione in alcol noci ancora avvolte nel mallo.

nocivaménte, avv. Dannosamente.

nocività, sf. 1 L'essere nocivo. 2 Fattori dannosi alla salute.

nocìvo, agg. Che procura danno. ~ dannoso. <> benefico.
 agg. harmful.
 lat. nocivus, deriv. da nocere nuocere.

NOCS Sigla di Nucleo Operativo Corpi Speciali.

noctilùca, sf. (pl.-che) Genere di Alghe pirrofite peridinee prive di teca e di clorofilla diffuse nei mari caldi e temperate a cui appartiene la Noctiluca scintillans che è luminescente. Si nutrono di altre Alghe microscopiche.
 lat. noctilucus che riluce di notte.

nocuménto, sm. 1 Il nuocere. 2 Danno.

nodàle, agg. 1 Relativo ai nodi astronomici. 2 Punto di incrocio di strade, ferrovie e simili. 3 Punto centrale di qualcosa. ~ sostanziale, essenziale. <> secondario, marginale.

nodèllo, sm. 1 Giuntura del piede o della mano. 2 Negli animali a quattro zampe, la regione compresa tra lo stinco e il pasturale.

Nodier, Charles (Besançon 1780-Parigi 1844) Scrittore. Tra le opere Smarra o i Demoni della notte (1821) e Tribly o il folletto d'Argail (1822).

nodìno, sm. 1 Piccolo nodo. 2 Tipo di punto nel ricamo. 3 La costata di vitello.

nòdo, sm. 1 Legatura che si fa intrecciando due capi di fune, spago ecc. ~ groppo, fiocco. 2 Punto focale di una questione. 3 Sostanza, essenza. 5 Punto di confluenza di più linee di comunicazione. 6 Nella navigazione, sia marina che aerea, è l'unità di misura della velocità ed è espressa in miglia marine (1.852 m) all'ora.
 sm. 1 knot. 2 (aut.) junction. 3 (ferroviario) junction. 4 (punto centrale) crux, heart.
In astronomia è ciascuno dei due punti in cui l'orbita di un pianeta o della Luna interseca l'eclittica. I due nodi si dicono nodo ascendente o nodo discendente a seconda che il corpo celeste lo intersechi dall'emisfero australe all'emisfero boreale o viceversa.
In botanica è il punto del fusto sul quale si inseriscono una o più foglie.
In matematica è il punto in cui una curva passa due volte e quindi ha tangenti reali e distinte.
In fisica è il punto di un'onda stazionaria, nel quale l'ampiezza dell'onda è nulla. In ottica è ciascuno dei punti coniugati sull'asse ottico del sistema.
In elettronica è ogni punto nel quale sono collegati più conduttori e per il quale valga il principio di Kirchhoff.

Nodo di vipere Romanzo di F. Mauriac (1925).

nodosità, sf. 1 L'essere nodoso. 2 La presenza di nodi su una superficie.

nodóso, agg. Che ha molti nodi.
 agg. knotty.
 lat. nodosus.

nodulàre, agg. Costituito da noduli.

nòdulo, sm. 1 Piccolo nodo sul tronco e sui rami degli alberi. 2 In anatomia formazione tondeggiante di origine naturale o patologica. ~ escrescenza, ciste.
 lat. nodulus, dimin. di nodus nodo.

nodulóso, agg. Pieno di noduli.

NOE Sigla di Nucleo Operativo Ecologico.

Noè In ebraico Noah. Personaggio biblico, patriarca che Dio esortò a costruire un'arca per rifugiarsi insieme alla sua famiglia e a una coppia di tutti gli animali, salvandosi dal diluvio. Secondo la tradizione visse fino a tarda età e fu il primo a coltivare la vite. Bevendo il frutto di questa nuova piantagione, Noè un giorno si ubriacò e i tre figli lo trovarono nudo. Uno dei tre figli, Cam, lo derise e per questo, al suo risveglio Noè benedisse gli altri due figli rispettosi (Sam e Jafet) e maledisse Cam per la sua sfrontatezza e irriverenza. La tradizione fa risalire a questo racconto la maledizione di Cam e di tutta la sua stirpe di Canaan. Infatti, la Bibbia considera i tre figli di Noè Cam, Jafet e Sam i capostipiti delle tre stirpi umane e fa risalire a Noè tutta l'umanità prediluviana.

noèma, sm. (pl.-i) 1 Insieme dei tratti componenti il senso dell'enunciato. 2 In filosofia, l'oggetto della percezione intellettuale o il suo contenuto.

Noèpoli Comune in provincia di Potenza (1.348 ab., CAP 85035, TEL. 0973).

noèsi, sf. 1 Nella filosofia classica, pensiero, conoscenza intuitiva. 2 Nella filosofia moderna, Husserl ha usato tale termine per indicare il momento soggettivo degli atti di cognizione rivolti all'oggetto dell'esperienza vissuta.

Noether, Emmy (Erlangen 1882-Bryn Mawr, Pennsylvania 1935) Matematica tedesca figlia di un altro matematico Max Noether. Insegnò a Gottinga e, dopo il suo esilio negli Stati Uniti al Bryn Mawr College. Diede importanti contributi alla moderna algebra astratta e della topologia.

Noether, Max (Mannheim 1844-Erlangen 1921) Matematico tedesco. Contribuì notevolmente allo studio della teoria delle funzioni algebriche oltre a dimostrare numerosi teoremi della geometria algebrica.

Nogàra Comune in provincia di Verona (7.711 ab., CAP 37054, TEL. 0442).

Nogarédo Comune in provincia di Trento (1.582 ab., CAP 38060, TEL. 0464).

Nogaret, Guglièlmo di (Saint-Felix de Caraman 1260 ca.-1313) Politico francese. Ministro di Filippo IV, eseguì la sua politica contro Bonifacio VIII e l'ordine dei templari, rendendosi protagonista dell'oltraggio di Anagni nel 1303.

Nogaròle Ròcca Comune in provincia di Verona (2.676 ab., CAP 37060, TEL. 045).

Nogaròle Vicentìno Comune in provincia di Vicenza (825 ab., CAP 36070, TEL. 0444).

Nógr´d Contea (224.000 ab.) dell'Ungheria, presso il confine slovacco. Capoluogo Salgótarj´n.

nói, pron. pers. m. e f. di prima pers. pl. 1 È usato, come soggetto, dalla persona che si riferisce a se stesso insieme ad altre persone. perché hanno scelto proprio noi? 2 Si usa come plurale di maestà da parte di re, papi e simili. noi Rettore Magnifico dell'Università di Pavia. 3 Come complemento. non lo hanno certo detto a noi poveri operai!
 pron. 1 (soggetto) we. 2 (con preposizione) us. 3 (oggetto) ourselves. 4 (noi stessi) we ourselves.
 lat. nos.

nòia, sf. 1 Senso di fastidio provocato dall'inerzia o dalla monotonia. ~ tedio, uggia. una noia insopportabile gli impediva di fare qualsiasi cosa. 2 Chi è noioso. sei proprio una noia! 3 Molestia. ~ seccatura. il vento gli recava noia alla gola.
 sf. 1 boredom. 2 (fastidio) nuisance.
 deriv. da noiare.

Noia, La Romanzo di A. Moravia (1960). Il protagonista del libro è un giovane di circa 35 anni, di famiglia ricca, dominato dalla noia. Non ha amicizie, vive senza passioni né ideali. La relazione con Cecilia non riuscirà a intaccare il suo stato cronico. La noia, secondo Moravia, è la mancanza di rapporti con le cose, l'impossibilità di avere legami con la realtà se non attraverso il denaro e il possesso. Dino sogna qualche paradiso sconosciuto in cui il rapporto con le cose possa essere autentico. Il tema del libro è di lontana ascendenza esistenzialista (La nausea di J. P. Sartre, 1938)

noiàltri => "noi"

Noicàttaro Comune in provincia di Bari (20.937 ab., CAP 70016, TEL. 080). Centro agricolo (coltivazione di prodotti ortofrutticoli e uva) e industriale (prodotti alimentari). Vi si trova la chiesa di Santa Maria della Pace, del XIII sec. Gli abitanti sono detti Noiani o Noicattaresi.

noiosaménte, avv. In maniera noiosa.

noiosità, sf. 1 L'essere noioso. 2 La causa della noia.

noióso, agg. e sm. agg. Che dà noia. ~ tedioso, uggioso. <> gradevole, interessante.
sm. Persona noiosa. ~ scocciatore.
 agg. 1 tedious, boring. 2 (fastidioso) annoying.

noir, agg. e sm. agg. invar. Genere narrativo o cinematografico che unisce elementi del giallo e del thrilling.
sm. invar. Genere, film o romanzo noir.

Noiret, Philippe (Lille 1930-) Attore cinematografico e teatrale francese. Dopo l'esordio al Théâtre National Populaire nel 1953, si dedicò soprattutto al cinema. I film principali sono, Il delitto di Teresa Desqueyroux (1962), La grande abbuffata (1973), Amici miei (1975), Speriamo che sia femmina (1986), Nuovo cinema Paradiso (1989), La vita e nient'altro (1989) e Il postino (1994).

noisette, agg. e sm. agg. invar. Che è di colore nocciola.
sm. invar. Il colore nocciola.

Nòla Comune in provincia di Napoli (32.613 ab., CAP 80035, TEL. 081). Centro agricolo (coltivazione di patate, ortaggi, cereali e frutta), dell'allevamento bovino e industriale (prodotti alimentari e meccanici). Tra il 1820 e il 1821, fu sede dei primi moti carbonari. Vi si trova la chiesa di San Biagio, del XIV sec. Gli abitanti sono detti Nolani.

Nolanàcee Famiglia di piante erbacee o subarbustacee originarie dell'America del centro-sud.

Noland, Kenneth (Asheville 1924-) Pittore statunitense. Tra le opere Dono (1962, New York, Greenberg Collection).

Nolde, Emil (Nolde 1867-Seebüll 1956) Nome d'arte di Emil Hansen. Pittore tedesco. Tra le opere Vita di Santa Maria Egiziaca (1909-1913, Amburgo, Kunsthalle) e Pappagallo, tessitura, amuleto e porcellana russa (Hannover, Museo Sprengel).

Nòle Comune in provincia di Torino (6.496 ab., CAP 10076, TEL. 011).

noleggiànte, agg., sm. e sf. Chi dà a noleggio beni mobili.

noleggiàre, v. tr. Prendere o dare a noleggio. ~ affittare.
 v. tr. 1 to hire. 2 (dare a noleggio) to hire out.

noleggiatóre, sm. Chi noleggia, prende o dà a noleggio.

noléggio, sm. 1 Il noleggiare. presero a noleggio un'automobile per muoversi sull'isola. 2 Il prezzo del nolo. 3 Il negozio, il luogo in cui si noleggia. aveva dimenticato il documento al noleggio.
 sm. 1 hire. 2 (prezzo) charge, rental.
 deriv. da nolo.

nolènte, agg. Che non vuole.

Nòli Comune in provincia di Savona (2.997 ab., CAP 17026, TEL. 019).

noli me tangere, loc. avv. Espressione latina che significa "non continuare a toccarmi" o "non trattenermi". Di solito è usata col significato di "non toccarmi".

nòlo, sm. 1 Noleggio. 2 Il corrispettivo che si paga per il noleggio.
 sm. 1 hire. 2 (prezzo) rental.

nolontà, sf. 1 In filosofia il rifiuto volontario del male. 2 Nella psicologia moderna, resistenza a un impulso dovuta alla propria volontà.

Nolte, Ernst Hermann (Witten-Ruhr 1923-) Storico tedesco. Tra le opere La crisi dei regimi liberali e i movimenti fascisti (1968).

nòma, sm. (pl.-i) Stomatite gangrenosa che può insorgere in seguito a gravi malattie infettive o essere primaria in soggetti che presentano anomalie.

nòmade, agg., sm. e sf. agg. 1 Relativo a popolo che cambia spesso la propria area di insediamento. ~ girovago, zingaro. <> stabile. le tribù nomadi del deserto. 2 Che non ha sede, dimora fissa. ~ vagabondo.
sm. e sf. 1 Chi appartiene a tale popolo. 2 Chi non ha sede fissa. ~ ramingo. era diventato un nomade con quel lavoro che lo obbligava continuamente a viaggiare.
 agg. nomadic. sm. e sf. nomad.
 lat. nomas,-adis, dal greco nomàs, nomàdos.

Nomadi, I Film d'avventura, americano (1960). Regia di Fred Zinnemann. Interpreti: Robert Mitchum, Deborah Kerr, Peter Ustinov. Titolo originale: The Sundowners

nomadìsmo, sm. Caratteristica di alcuni gruppi etnici, che si spostano all'interno di un territorio per la caccia o per la ricerca di pascoli per l'allevamento. Molto diffuso durante la preistoria, è ancora in uso presso popolazioni africane come i boscimani e i pigmei e presso i popoli dediti all'allevamento (tuareg, beduini, ottentotti e mongoli).

Nomàglio Comune in provincia di Torino (360 ab., CAP 10010, TEL. 0125).

nomàrca, sm. (pl.-chi) Nell'antico Egitto, capo di un nomo.

nomàre, v. tr. 1 Nominare. 2 Chiamare per nome.

nóme, sm. Appellativo, termine con cui si indica una persona o una cosa. ~ denominazione.
 sm. 1 name. 2 (di battesimo) first name. 3 (gramm.) noun.
 lat. nomen,-inis.
In grammatica è la parte della frase classificata secondo genere, numero e caso e distinto in sostantivo, se indica persona o cosa, o aggettivo se indica qualità. Altra classificazione dei nomi distingue i nomi propri, di persona, popolo o luogo, dai nomi comuni, a loro volta distinti in concreti, astratti, collettivi, singolativi.

Nome della rosa, Il Romanzo di U. Eco (1980). Il romanzo innesta con maestria le problematiche filosofiche e politico-religiose che stanno a cuore all'autore su un intreccio da libro giallo ambientato nel medioevo (Eco ha compiuto ricerche sul medioevo fin dalla sua tesi di laurea). L'autore dichiara di avere trascritto un antico manoscritto redatto dal monaco benedettino Adso da Melk, nel quale vengono narrati gli avvenimenti accaduti durante il suo soggiorno di una settimana in un'abbazia italiana nel novembre del 1327 come accompagnatore di un dotto francescano, Guglielmo di Baskerville. Tutti gli eventi troveranno spiegazione scoprendo un sistema di protezione, basato su enigmi e veleno, che il vecchio bibliotecario Jorge ha costruito intorno a un'opera di Aristotele che ritiene dannosa per lo spirito. Guglielmo da Baskerville fungerà da investigatore e la vicenda si concluderà con l'incendio della biblioteca che distruggerà l'intera abbazia. Il titolo del libro è tratto dalle ultime parole del manoscritto di Adso. La pubblicazione de Il nome della rosa ha consacrato la notorietà mondiale di Eco. Il successo del libro ha ispirato anche un film.
Nome della rosa, Il
Film drammatico, italiano/francese/tedesco (1986). Regia di Jean-Jacques Annaud. Interpreti: Sean Connery, Christian Slater, F. Murray Abraham.

nomèa, sf. Fama non buona.
 sf. notoriety.

Nomellìni, Plìnio (Livorno 1866-Firenze 1943) Pittore. Tra le opere Fienaiolo (1888, Livorno, Museo Civico) e Uomo sul mare (1921, Firenze, Collezione privata).

nomenclatóre, agg. e sm. agg. Che contiene in modo sistematico un elenco dei termini di un ambito del sapere. dizionario nomenclatore.
sm. 1 Chi studia una determinata nomenclatura. 2 Libro contenente in modo sistematico una determinata terminologia di un ambito del sapere.
 lat. nomenclator,-oris, comp. da nomen,-inis nome + calare-chiamare.

 

 

Note:  

Definizioni, informazioni, … sono in gran parte recuperate (a partire dal 1999) da varie fonti accessibili via Internet o da altre fonti "informatiche" freeware; per molti lemmi sono state riviste e, in modo più o meno consistente, riscritte; la revisione è tuttora in corso: solo una parte delle definizioni è stata rivista (vi sono ancora errori e imprecisioni, come del resto si trovano nei dizionari cartacei, anche "famosi"). Le, eventuali, date di morte dei personaggi citati dovrebbero essere aggiornate al luglio 2009; il numero degli abitanti delle località riportate quando è stato aggiornato riporta a fianco anche la data dell'aggiornamento.

Le informazioni (storiche, geografiche, …) sono aggiornate al 1999, ma molte sono state ulteriormente aggiornate

 

     indica l'etimologia
    ~ indica un (circa, e in qualche contesto) "sinonimo"
    <> indica (in genere) un "contrario"

 

Fonte: http://dictionario.wikispaces.com/file/detail/dictionario_n.doc

sito web: http://macosa.dima.unige.it/diz/diz.htm

Autore del testo: http://macosa.dima.unige.it

 

 

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