Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale O parte 3
Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale O parte 3
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Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale O parte 3
Orròli Crive della Loira. Le principali 84 ab., CAP 08030, TEL. 0782).
orróre, sm. 1 Spavento, raccapriccio. ~ terrore. 2 Cosa o fatto che provoca orrore. ~ oscenità, mostruosità. <> bellezza. 3 Ripugnanza.
sm. horror.
lat. horror,-oris, deriv. da horrere.
Órsa Monte lombardo di 933 m nei cui pressi si trovano fortificazioni della prima guerra mondiale.
órsa, sf. 1 La femmina dell'orso. 2 Nome di due costellazioni: Orsa Maggiore e Orsa Minore.
sf. 1 she-bear. 2 (Orsa Maggiore) Great Bear. 3 (Orsa Minore) Little Bear.
Órsa Maggióre Costellazione formata da stelle che le attribuiscono la caratteristica forma di Grande Carro; si trova nell'emisfero celeste boreale, visibile dall'Italia in tutte le notti dell'anno.
Órsa Minóre Costellazione formata da stelle molto splendenti, sette delle quali le conferiscono la tradizionale forma di Piccolo Carro; la stella a è la stella polare e si trova nell'emisfero celeste boreale. Insieme all'Orsa Maggiore, risulta essere osservabile dalle nostri latitudini in tutte le notti dell'anno.
orsacchiòtto, sm. 1 Orso giovane. 2 Piccolo orso di stoffa o di peluche, usato dai bambini come giocattolo.
sm. teddy bear.
orsàggine, sf. 1 L'essere orso. 2 Di persona poco socievole.
Orsàgo Comune in provincia di Treviso (3.556 ab., CAP 31010, TEL. 0438).
Orsàra Bòrmida Comune in provincia di Alessandria (418 ab., CAP 15010, TEL. 0144).
Orsàra di Pùglia Comune in provincia di Foggia (3.530 ab., CAP 71027, TEL. 0881).
orsàtto, sm. Il piccolo dell'orsa.
Orsenìgo Comune in provincia di Como (2.127 ab., CAP 22030, TEL. 031).
Orsèolo, Ottóne (?-1032) Doge di Venezia dal 1009 al 1026. Morì in esilio.
Orsèolo, Piètro I (928?-978) Santo e doge veneziano.
Orsèolo, Piètro II (?-1009?) Doge veneziano dal 991, nel 1000 sottomise la Dalmazia divenendone duca.
orsétto, sm. 1 Tessuto fabbricato in velluto doppio con due orditi di fondo di cotone utilizzato per cappotti femminili e per fodere di giacconi. 2 Particolare tipo di pelliccia di gatto.
Órsi Arcipelago della Russia, nel mare della Siberia Orientale.
Orsìni, Clarìce Moglie nel 1468 di Lorenzo il Magnifico.
Orsìni, Felìce (Meldola 1819-Parigi 1858) Patriota. Affiliato alla Giovine Italia fu arrestato nel 1844 e condannato all'ergastolo. Nel 1846 fu amnistiato da papa Pio IX e fu membro della costituente romana nel 1849. Fuggito a Nizza, collaborò con G. Mazzini e nel 1858 a Parigi attentò alla vita di Napoleone III, che restò tuttavia illeso nonostante le tre bombe avessero causato otto vittime e più di cento feriti. Arrestato, fu condannato a morte.
Orsìni, Niccolò (1442-Lonigo 1510) Militare veneziano. Fu capitano generale contro la lega di Cambrai.
Orsìni, Umbèrto (Novara 1934-) Attore italiano. Al cinema ha interpretato La caduta degli dei (1969) di L. Visconti, mentre in teatro ha recitato in Tanto tempo fa (1973), Besucher (1989) L'uomo difficile (1990) e Il gioco delle parti (1996).
Orsk Città (276.000 ab.) della Russia, nella provincia di Orenburg, sul fiume Ural.
órso, sm. 1 Mammifero carnivoro. 2 Persona sgraziata o scontrosa. ~ misantropo, asociale.
sm. 1 bear. 2 (polare) polar bear. 3 (grigio) grizzly.
• Mammifero appartenente alla famiglia degli Ursidi. Carnivoro plantigrado ha taglia grande e folta pelliccia. L'orso bruno (Ursus arctos) può raggiungere i 2 m di altezza e vive in montagna, generalmente lontano dall'uomo. Attualmente è presente su Carpazi, Balcani, Pirenei e sull'Appennino Abruzzese in Italia. L'orso grigio (Ursus arctos horribilis) è alto fino a 2,5 m e vive nelle foreste delle Montagne Rocciose. L'orso polare (Thalarctos maritimus) è alto fino a 3 m e vive nell'Artide, dove caccia foche e altri animali. L'orso labiato (Melursus ursinus) vive nelle foreste indiane. L'orso malese (Helarctos malayanus) è forse il più piccolo e agile e vive in Indocina e Indonesia, mentre l'orso dal collare (Selenarctus tibetanus) vive in Asia centrale. Importanti i resti dell'orso delle caverne (Ursus spaeleus), vissuto nel Pleistocene, trovati in numerose caverne soprattutto dei Pirenei.
Orsógna Comune in provincia di Chieti (4.111 ab., CAP 66036, TEL. 0871).
Órsola (sec. IV) Santa, vergine e martire cristiana. Figlia del re di Bretagna, secondo leggenda, rientrando da un pellegrinaggio a Roma insieme a 11.000 vergini, venne martirizzata con molte compagne a Colonia dagli unni perché si era rifiutata di diventare la moglie di un loro capo.
orsolìna, sf. Appartenente a una congregazione religiosa che si rifà alla regola della Compagnia delle dimesse di Sant'Orsola, fondata da Angela Merici nel 1535 a Brescia e riconosciuta nel 1544. Inizialmente le orsoline continuavano la vita laica, ma la regola della compagnia fu riformulata da Carlo Borromeo che aprì i primi quattro conventi a Milano (1584). In particolare le orsoline si dedicano all'educazione delle fanciulle.
Orsomàrso Comune in provincia di Cosenza (1.780 ab., CAP 87020, TEL. 0985).
orsù, inter. Esclamazione di esortazione, di incoraggiamento.
Òrta Lago (18 km2) prealpino del Piemonte, compreso tra la Valsesia e il gruppo del Mottarone in provincia di Novara e di Verbano-Cusio-Ossola. Comunica con il lago Maggiore tramite il fiume Nigoglia e il fiume Strona. La sua profondità massima di 143 m è raggiunta presso l'isola di San Giulio.
Òrta di Atèlla Comune in provincia di Caserta (11.535 ab., CAP 81030, TEL. 081). Centro agricolo (coltivazione di ortaggi e frutta) e industriale (calzaturifici e prodotti alimentari) posto nella pianura attraversata dal fiume Volturno. Vi si trova il convento di San Francesco, del XVI sec. Gli abitanti sono detti Ortesi.
Òrta Nòva Comune in provincia di Foggia (16.942 ab., CAP 71045, TEL. 0885). Centro agricolo (coltivazione di viti, ortaggi e cereali) e industriale (prodotti alimentari). Fondata nel XVII sec. da una confraternita di gesuiti. Gli abitanti sono detti Ortesi.
Òrta San Giùlio Comune in provincia di Novara (1.009 ab., CAP 28016, TEL. 0322).
Ortacèsus Comune in provincia di Cagliari (921 ab., CAP 09040, TEL. 070).
ortàggio, sm. Prodotto dell'orto.
sm. vegetable.
ortàglia, sf. 1 Ortaggio. 2 Terreno coltivato a orti.
Òrte Comune in provincia di Viterbo (7.820 ab., CAP 01028, TEL. 0761).
Ortega y Gasset, José (Madrid 1883-1955) Filosofo e scrittore spagnolo. Docente di metafisica a Madrid, dal 1936 al 1945 visse all'estero. Influenzato da F. Nietzsche sviluppò una propria filosofia basata sulla spinta vitale dell'individuo, contrapposta alla civiltà di massa vista come elemento di degenerazione, dalla quale soltanto una minoranza culturale e aristocratica può salvare l'uomo. Le opere principali sono Meditazioni sul Chisciotte (1914), Spagna invertebrata (1921), La disumanizzazione dell'arte (1925), La ribellione delle masse (1930).
Ortega, Saavedra Daniel (La Libertad 1945-) Politico nicaraguense. Fu presidente dello stato dal 1984 al 1990.
Ortèlle Comune in provincia di Lecce (2.520 ab., CAP 73030, TEL. 0836).
ortènsia, sf. Angiosperma (Hydrangea) della famiglia delle Sassifragacee e dell'ordine delle Rosali. Arbusto con fiori di colore bianco o roseo. Originaria dell'Asia e dell'America. È utilizzata a scopo ornamentale.
sf. hydrangea.
Ortènsia di Beauharnais (Parigi 1783-Arenenberg 1837) Figlia di Alexandre de Beauharnais e Joséphine de La Pagerie, fu regina d'Olanda dal 1806 al 1810 e sostenne una politica filofrancese. Nel 1803 sposò Luigi, fratello di Napoleone, divenendo poi figlia adottiva di quest'ultimo con il secondo matrimonio della madre.
Òrtes, Gianmarìa (Venezia 1713-1790) Economista e filosofo. Entrato nel 1727 nell'ordine dei camaldolesi si dedicò a studi filosofici, economici e letterari, fondati su un rigoroso razionalismo. Sostenitore del libero scambio, il suo pensiero anticipò quello di R. T. Malthus. Le opere principali sono L'economia nazionale (1771) e Riflessioni sulla popolazione (1790).
Ortése, Ànna Marìa (Roma 1914-Rapallo 1998) Scrittrice. Da opere realistiche come Il mare non bagna Napoli (1953) e Silenzio a Milano (1958) si passa a opere sospese fra realtà e fantasia, come L'iguana (1965) e La luna sul muro (1968), per arrivare al surreale della sua opera migliore, Il porto di Toledo (1975). Opere successive furono Il cappello piumato (1979), Il treno russo (1983), In sonno e in veglia (1988), Il Cardillo innamorato (1993), Alonso e i visionari (1996).
Ortèsta, Còsimo (Taranto 1939-) Poeta italiano. Ha tradotto Char, Mallarmé e Rimbaud ed ha pubblicato le raccolte La nera costanza (1985) e Nel progetto di un freddo perenne (1996).
Ortezzàno Comune in provincia di Ascoli Piceno (819 ab., CAP 63020, TEL. 0734).
òrthicon od orthinoscòpio, sm. Tubo da ripresa televisiva.
orthotomus, sm. invar. Genere di Uccelli Passeriformi di piccole dimensioni che vivono nell'Asia sudorientale. Appartiene alla famiglia dei Silviidi.
ortìca, sf. Pianta appartenente alle specie del genere Urtica, della famiglia delle Orticacee, caratterizzate dalle foglie lanceolate e urticanti. L'Urtica dioica cresce in zone incolte nelle regioni a clima temperato e L'Urtica urens è particolarmente urticante. Le ortiche sono utilizzate in profumeria e come piante medicinali per le proprietà diuretiche e antinfiammatorie intestinali.
sf. nettle.
orticàio, sm. Terreno pieno di ortiche.
orticària, sf. Eruzione cutanea, solitamente acuta, caratterizzata da una comparsa improvvisa di manifestazioni cutanee a forma di ponfi pruriginosi, a volte arrossati, più o meno diffusi e di grandezza variabile. Questa forma patologica ha un'insorgenza improvvisa, tende a durare alcune ore e si manifesta preferibilmente nei soggetti giovani. Talvolta le eruzioni cutanee possono assumere un aspetto emorragico. Le cause che possono scatenare l'insorgenza di una crisi di orticaria sono di diversa origine: alimentari (uova, cioccolato, frutti di mare ecc.), farmaci, alcuni stati infettivi, stress emozionali. A volte l'orticaria acuta si può anche associare ad altre manifestazioni come rinite, asma, diarrea, vomito, edema della glottide. Quest'ultimo consiste in una condizione grave, caratterizzata da rigonfiamento per causa allergica delle mucose che rivestono le vie aeree a livello della glottide nella laringe. Tale rigonfiamento può determinare l'impossibilità di respirare spontaneamente. Se possibile sarebbe opportuno cercare di individuare l'allergene responsabile della manifestazione patologica ed eliminarlo oppure allontanarlo dal soggetto. Controllare le condizioni generali del soggetto, fornendo assistenza psicologica e richiedere un parere medico per l'eventuale somministrazione di farmaci specifici.
sf. nettle rash.
ortìcolo, agg. Relativo agli orti.
orticoltóre, sm. Chi si occupa di orticoltura con conoscenza superiore a quella di un comune ortolano.
orticoltùra, sf. Arte di coltivare gli orti e i giardini.
òrticon, sm. => "orthicon"
Ortigàra Monte veneto (2105 m) nell'altopiano dei Sette comuni tra le province di Vicenza e Trento.
Battaglia dell'Ortigara
Battaglia della prima guerra mondiale combattuta nell'altopiano di Asiago in cui le forze italiane attaccarono le posizioni austriache il 10 giugno 1917.
Ortìgia Isolotto su cui sorge la parte più antica della città di Siracusa. A sud-ovest nell'isola sgorga la famosa fonte di Aretusa.
Ortignàno Raggiòlo Comune in provincia di Arezzo (804 ab., CAP 52010, TEL. 0575).
Ortisèi (in ted. Sankt Ulrich Gröden) Comune in provincia di Bolzano (4.222 ab., CAP 39046, TEL. 0471).
ortìvo, agg. Relativo a terreno coltivato a orto.
Ortíz, Adalberto (Esmeraldas 1914-) Poeta e romanziere ecuadoriano. Tra le opere poetiche Tierra, Son y Tambor (Terra, suono e tamburo, 1947), El animal herido (L'animale ferito, 1959). È anche autore del romanzo Juyungo (1947).
Òrtles Gruppo montuoso delle Alpi Retiche, compreso tra l'alta Valtellina in Lombardia e le valli di Sole, d'Ultimo e Venosta in Trentino-Alto Adige. La vetta più elevata è l'Ortles (3.899 m), seguito dal Gran Zebù (3.859 m). Conta più di sessanta ghiacciai, il più esteso dei quali è il Forno (22 km2) ed è inserito nel Parco nazionale dello Stelvio. Centro di escursione, fu scalato per la prima volta, nel 1804, da J. Pichler, J. Leitner, J. Klausner.
òrto, sm. 1 Pezzo di terra in cui vengono coltivati ortaggi e piante da frutto. • orto botanico, giardino con grande varietà di piante, predisposte per un studio scientifico da parte dei naturalisti. I primi orti botanici furono quelli delle isole Borromee (1513), di Padova e Firenze (1545), di Pavia (1558) e di Bologna (1568). 2 Il sorgere del Sole.
sm. kitchen garden.
lat. hortus.
orto- 1 Primo elemento di parole composte che nella terminologia scientifica significano esatto, diritto. 2 Prefisso chimico che indica i derivati della serie benzenica sostituiti su due atomi di carbonio adiacenti o 1,2-.
dal greco orthós.
ortocefalìa, sf. Conformazione del cranio quando è proporzionato normalmente.
ortocèntro, sm. Il punto comune alle altezze di un triangolo.
ortoclàsio, sm. Minerale formato di allumosilicato di potassio. Appartiene al gruppo dei feldspati alcalini e cristallizza nel sistema monoclino. Tipico è il geminato di compenetrazione dei cristalli che si trovano a Baveno, Montorfano ecc. Il sanidino è la varietà trasparente e incolore, mentre l'adularia è una modificazione polimorfa, varietà alpina limpida.
ortocromàtico, agg. (pl. m.-ci) 1 Di materiale fotografico in bianco e nero provvisto però di ortocromatismo. 2 Che ha colore o si colora normalmente.
ortodòssa, chiésa Chiesa cristiana di rito greco bizantino. Con lo scisma del 1054 le chiese ortodosse si staccarono da Roma. Sono caratterizzate dall'accettazione dei primi sette concili ecumenici, dal rifiuto dell'infallibilità del papa, dall'importanza data al culto e all'esperienza spirituale e dal riferimento alla prassi ecclesiale del I millennio. Ognuna delle chiese ortodosse è indipendente dalle altre (autocefalia) dal punto di vista amministrativo. Attualmente sono riconosciute quindici chiese suddivise nei patriarcati di Alessandria, Antiochia, Belgrado, Bucarest, Bulgaria, Costantinopoli, Georgia, Gerusalemme e Mosca, negli arcivescovadi maggiori di Cipro, Finlandia e Grecia e le metropolie di Albania, Cecoslovacchia e Polonia. Il totale dei seguaci supera i 130 milioni di persone. L'autorità centrale è rappresentata dal concilio ecumenico, l'unica istituzione a poter legiferare per tutte le chiese riconosciute.
ortodossìa, sf. 1 Conformità alle dottrine ufficiali in materia religiosa. 2 L'essere ortodosso. 3 La religione degli ortodossi. 4 Accettazione integrale di una teoria e di una prassi. • non voleva rischiare di sostenere comportamenti non ortodossi all'ideologia del partito. 5 La chiesa greco-scismatica.
lat. tardo orthodoxia, dal greco orthodoxìa, comp. da ortho-, da orthòs retto, + deriv. da dòxa opinione.
ortodòsso, agg. e sm. agg. Che crede o accetta le dottrine ufficiali della religione o di una teoria politica. ~ dogmatico. <> dissidente. • il suo pensiero non ortodosso lo rendeva inviso in quei luoghi.
sm. Cristiano greco-scismatico. ~ protestante.
agg. e sm. orthodox.
lat. tardo orthodoxus, dal greco orthòdoxos, comp. da orthòs retto, + deriv. da dòxa opinione.
ortodromìa, sf. La distanza minore tra due punti della superficie terrestre.
ortodròmico, agg. (pl. m.-ci) Relativo all'ortodromia.
ortoepìa, sf. Studio della corretta pronuncia di una lingua.
ortoèpico, agg. (pl. m.-ci) Relativo all'ortoepia.
ortofonìa, sf. La corretta pronuncia di una lingua.
ortofònico, agg. (pl. m.-ci) Relativo all'ortofonia.
ortofonìsta, sm. e sf. Specialista dell'ortofonia.
Ortofragmìnidi Famiglia di Foraminiferi di grandi dimensioni con guscio a disco o a stella. Appartiene al gruppo degli orbitoidi.
ortofrenìa, sf. Lo studio e la cura degli individui affetti da ritardo mentale.
ortofrènico, agg. (pl. m.-ci)Relativo all'ortofrenia.
ortofruttìcolo, agg. Relativo all'orticoltura e alla frutticoltura.
ortofrutticoltóre, sm. Chi coltiva ortaggi e piante da frutto.
ortofrutticoltùra, sf. La coltivazione degli ortaggi e delle piante da frutto.
ortogènesi, sf. In biologia, regolarità di sviluppo o di regressione di un dato organo.
ortogenètico, agg. (pl. m.-ci)Relativo all'ortogenesi.
Ortognàti Gruppo di Aracnidi Araneidi con cheliceri orientati secondo l'asse del corpo.
ortognatìsmo, sm. Disposizione della faccia per cui la linea che unisce il mento con la base della fronte risulta particolarmente rettilinea.
ortogonàle, agg. Relativo a elementi geometrici che, incontrandosi, formano un angolo retto.
ortogonalità, sf. L'essere ortogonale.
ortogonalménte, avv. In posizione ortogonale.
ortografìa, sf. Il modo corretto di scrivere le parole.
sf. spelling.
ortograficaménte, avv. Secondo le norme dell'ortografia.
ortogràfico, agg. (pl. m.-ci) Che si riferisce all'ortografia.
ortolàno, sm. 1 Chi lavora e custodisce un orto. 2 Venditore di ortaggi.
sm. greengrocer.
• Uccello (Emberiza hortulana) appartenente alla famiglia dei Passeriformi con canto armonioso, di passo estivo in Italia.
ortomercàto, sm. Mercato ortofrutticolo all'ingrosso.
ortomètrico, agg. (pl. m.-ci) Relativa alla distanza di un punto dalla superficie del geoide presa lungo al verticale al geoide.
Ortóna Comune in provincia di Chieti (22.601 ab., CAP 66026, TEL. 085). Centro industriale (concerie, prodotti alimentari, del legno, meccanici e tessili) sul mar Adriatico. Grazie al suo antico porto, già sotto il dominio degli svevi conobbe un notevole sviluppo. Vi si trova la cattedrale del XIV sec., il palazzo Farnese del XVI sec. e il castello aragonese del XV sec. Gli abitanti sono detti Ortonesi.
Ortóna déi Màrsi Comune in provincia di L'Aquila (988 ab., CAP 67050, TEL. 0863).
Ortonèttidi Classe di Mesozoi che include forme parassite di Anellidi Policheti, Nemertini, Molluschi ed Echinodermi.
Ortonòvo Comune in provincia di La Spezia (8.135 ab., CAP 19034, TEL. 0187).
ortopancromàtico, agg. (pl. m.-ci) Riferito a materiale fotografico avente la proprietà dell'ortopancromatismo.
ortopancromatìsmo, sm. Proprietà di un materiale fotografico di essere sensibile a tutti i colori dello spettro visibile.
ortopedagogìa, sf. L'insieme delle tecniche tese a migliorare le facoltà mentali di soggetti ritardati.
ortopedìa, sf. 1 Ramo della medicina che si occupa delle alterazioni degli organi motori. 2 Arte di costruire apparecchi per correggere difetti degli arti.
sf. orthopaedics.
ortopèdico, agg. e sm. (pl. m.-ci) agg. Relativo all'ortopedia.
sm. 1 Medico specialista in ortopedia. 2 Chi fabbrica e vende apparecchi ortopedici.
agg. orthopaedic. sm. orthopaedist, orthopaedic specialist.
ortopnèa, sf. Forma di grave dispnea che obbliga il paziente a restare in piedi o seduto per poter respirare.
ortoradiogràmma, sm. Tracciato radiologico ottenuto tramite un'ortoradiografia.
ortoscòpico, agg. (pl. m.-ci) Riferito all'ortoscopia o all'ortoscopio.
Sistema ottico ortoscopico
Sistema ottico centrato che soddisfa la condizione di ortoscopia rispetto a una coppia di punti coniugati.
ortostàtico, agg. (pl. m.-ci) Riferito alla stazione eretta del corpo.
ortotòno, sm. Contrazione tonica dei muscoli scheletrici estensori e flessori che provoca un irrigidimento del corpo. Si manifesta talvolta in presenza del tetano.
ortòtropo, agg. Riferito all'ovulo delle fanerogame quando il micropilo si trova sulla stessa retta che unisce la placenta e la calaza.
Ortotteri Ordine degli Insetti comprendente esemplari caratterizzati da ali anteriori coriacee, apparato boccale masticatore e zampe posteriori adatte al salto. Sono esempi il grillotalpa, i grilli, le cavallette e le locuste.
Ortotteroidèi Superordine di Insetti che racchiude in se gli ordini degli embioidei ortotteri, dei dermattidi, dei fasmoidei e dei grilloblattoidei.
agg. Relativo a Orvieto e ai suoi abitanti.
sm. 1 Abitante o nativo di Orvieto. 2 Elettuario proposto da Ferrante di Orvieto in voga a Parigi nella metà del XVII sec.
ortòttica, sf. Disciplina medica che si occupa della correzione di difetti funzionali della vista, come lo strabismo.
ortòttico, agg. Relativo all'ortottica.
ortottìsta, sm. e sf. Specialista di ortottica.
Ortovèro Comune in provincia di Savona (934 ab., CAP 17037, TEL. 0182).
Ortùcchio Comune in provincia di L'Aquila (1.931 ab., CAP 67050, TEL. 0863).
Ortuèri Comune in provincia di Nuoro (1.597 ab., CAP 08036, TEL. 0784).
Orùne Comune in provincia di Nuoro (3.279 ab., CAP 08020, TEL. 0784).
Oruro Città (183.000 ab.) della Bolivia, capoluogo del dipartimento omonimo.
Orvièto Comune (22.000 ab., CAP 05018, TEL. 0763) in provincia di Terni. Le principali risorse economiche sono le industrie enologiche, meccaniche, alimentari, chimiche, del tabacco e delle ceramiche, oltre all'artigianato della ceramica. Fu fondata probabilmente dagli etruschi (VII sec. a. C.) e divenne poi romana. Nell'XI sec. entrò a far parte dei domini di Matilde di Canossa e infine nel 1354 fu annessa ai domini della chiesa. Importanti i monumenti civili e religiosi. Il principale è il famoso duomo, iniziato nel 1290 in stile romanico e continuato poi in stile gotico. All'interno sono contenuti affreschi di Luca Signorelli. Altri monumenti sono le chiese di Sant'Andrea e San Giovenale (XI sec.), il palazzo del Popolo (XIII sec.) il palazzo papale (XIII sec.) e il pozzo di San Patrizio (XVI sec.) profondo 62 m.
Orvìnio Comune in provincia di Rieti (456 ab., CAP 02035, TEL. 0765).
Orwell, George (Motihari 1903-Londra 1950) Pseudonimo di Eric Arthur Blair. Scrittore e saggista inglese. Partecipò alla guerra civile spagnola e trattò nei suoi romanzi la contrapposizione tra l'individuo libero e le forze politiche ed economiche totalitarie. Le opere principali sono Miseria a Parigi e a Londra (1933), La figlia del reverendo (1935), Fiorirà l'aspidistra (1936), La strada del molo Wigan (1937), La fattoria degli animali (1945) e il romanzo di fantapolitica 1984 (1949).
oryctes, sm. invar. Genere di Insetti Coleotteri appartenenti alla famiglia degli Scarabeidi caratterizzati da una protuberanza sul capo. Sono chiamati anche scarabei rinoceronti.
òrza, sf. 1 Corda che serve a girare il fianco della nave dal lato di sopravvento. 2 Lato sopravvento di un'imbarcazione.
orzaiòlo, sm. Piccolo foruncolo che si forma sul bordo libero della palpebra.
lat. hordeolum granello d'orzo.
orzàre, v. intr. Dirigere la prora di una nave nella direzione da cui spira il vento.
orzàta, sf. 1 Bibita ottenuta con farina d'orzo, mandorle tritate e acqua zuccherata. 2 L'orzare di una nave.
sf. barley water.
Orzinuòvi Comune in provincia di Brescia (10.389 ab., CAP 25034, TEL. 030). Centro agricolo (coltivazione di foraggi e cereali), dell'allevamento bovino e industriale (prodotti dell'abbigliamento, alimentari e meccanici). Vi si trovano resti della rocca risalente al XV sec. Gli abitanti sono detti Orceani.
Orzivècchi Comune in provincia di Brescia (2.134 ab., CAP 25030, TEL. 030).
òrzo, sm. Pianta erbacea annua appartenente alla famiglia delle Graminacee, nel gruppo dei cereali. È diffusa in tutto il globo, ha foglie in guaina, fusto cavo e fiori in spighe; viene coltivata in diverse varietà per i frutti usati per scopo alimentare (farine, tostati per surrogati del caffè, malto per birra, brillati per minestre). Viene anche coltivata come foraggio.
sm. barley.
lat. hordeum.
Os Simbolo chimico dell'osmio.
OS
In informatica è la sigla di Operating System (sistema operativo).
Os Città (238.000 ab.) del Kirghizistan, capoluogo della provincia omonima.
OS/2 In informatica è la sigla di Operating System 2, il sistema operativo sviluppato per i computer IBM PS/2.
OSA Sigla di Organizzazione degli Stati Americani.
Osaka Città (2.636.000 ab.) del Giappone, nell'isola di Honshu, e capoluogo della prefettura omonima. Forma un unico agglomerato con la città di Kobe. Importante centro commerciale, industriale, nodo ferroviario, fluviale e stradale. La città è circondata da molti quartieri industriali attraversati da oltre 1.400 canali fluviali. L'industria, mancando le materie prime, si è sviluppata grazie all'abbondanza di manodopera e ai capitali presenti nel paese. Le principali risorse economiche sono le industrie cantieristiche, siderurgiche, metallurgiche (alluminio), meccaniche (automobili, biciclette), tessili (cotone, seta, lana), chimiche, del vetro per ottica; l'esportazione e l'importazione dei prodotti agricoli passano tutti dall'importante porto di Kobe. La città ospita numerosi templi storici tra cui il tempio buddhista Shitenno-ji (il più antico del Giappone), il tempio Ishiyama-Hongan e il castello di Hydeyoshi. Venne più volte saccheggiata durante il periodo dello Shogunato e poi ancora durante l'epoca della restaurazione imperiale (1868). Fu violentemente bombardata dagli americani durante la seconda guerra mondiale (1945).
Osam Fiume (314 km) della Bulgaria. Si forma presso Trojan e confluisce nel Danubio.
osànna, inter. e sm. invar. 1 Salve, evviva. 2 Grido di esultanza.
osannàre, v. intr. 1 Cantare osanna. ~ glorificare. 2 Levare lodi. ~ esultare, plaudire.
deriv. da osanna.
osàre, v. tr. e intr. Ardire. ~ azzardare. <> esitare.
v. tr. e v. intr. to dare.
lat. tardo ausare, deriv. da ausus, p.p. di audere.
Osasco (Brasile) Città (567.000 ab.) del Brasile, nello stato di San Paolo, sobborgo occidentale della città di San Paolo.
Osàsco (comune) Comune in provincia di Torino (884 ab., CAP 10060, TEL. 0121).
Osàsio Comune in provincia di Torino (593 ab., CAP 10040, TEL. 011).
Osborne, John (Londra 1929-Shrewsbury 1994) Drammaturgo. Tra le opere Ricorda con rabbia (1956), Lutero (1962), Un patriota per me (1964), Prova inammissibile (1965). La sua prima opera fu presa come manifesto del movimento Angry Young Men (i giovani arrabbiati).
òscar, sm. invar. 1 Statuetta concessa ogni anno, come premio, ai migliori interpreti, registi, sceneggiatori ecc. e alle migliori realizzazioni cinematografiche. 2 Premio. • quell'opera era da Oscar. 3 Chi ha vinto il premio. • proiezione dei migliori oscar del cinema.
dall'appellativo con cui chi ha inventato il premio chiamava la persona che portava la statuetta.
Oscar (cinema) Nome popolare dato all'Academy Award, il premio cinematografico istituito nel 1929 e assegnato annualmente dall'Academy of Motion Picture Arts and Sciences di Hollywood. Il premio consiste di una statuetta placcata in oro, realizzata dallo scultore G. Stanley.
Òscar (sovrani) Nome di sovrani.
Oscar I
(Parigi 1799-Stoccolma 1859) Figlio di Bernadotte, fu re di Svezia e di Norvegia dal 1844. Impazzito, cedette la reggenza al figlio Carlo XV (1857).
Oscar II
(Stoccolma 1829-1907) Re di Svezia e di Norvegia dal 1872. Operò al fine di mantenere unite le corone dei due paesi, ma non vi riuscì.
OSCE Sigla di Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa.
oscenità, sf. 1 L'essere osceno. 2 Atto o detto osceno. ~ indecenza, bruttura.
sf. obscenity.
lat. obscenitas,-atis.
oscèno, agg. 1 Che offende il pudore. ~ impudico, lascivo. <> castigato, morigerato. 2 Bruttissimo. ~ indecente. <> pudico.
agg. 1 indecent, obscene. 2 (ripugnante) ghastly.
Òschiri Comune in provincia di Sassari (3.900 ab., CAP 07027, TEL. 079).
oscillànte, agg. 1 Che oscilla. 2 Che non si sa decidere.
oscillàre, v. intr. 1 Muoversi alternativamente fra due posizioni. ~ altalenare. 2 Alternare fra valori bassi e alti. ~ ondeggiare. • i prezzi oscillavano a causa dell'instabilità della moneta. 3 Essere indeciso. • si vedeva chiaramente che oscillava fra quelle decisioni opposte.
v. intr. 1 to swing. 2 (dondolare) to rock. 3 (variare) to fluctuate.
lat. tardo oscillare, deriv. da oscillum, mascherina, deriv. da os, oris volto.
oscillatóre, sm. Dispositivo in grado di generare variazioni periodiche nel tempo di una grandezza fisica. In funzione del tipo di grandezza in gioco l'oscillatore può essere meccanico, elettronico ecc. In particolare si dice oscillatore armonico un sistema che, portato a distanza dalla posizione di equilibrio, genera delle forze, proporzionali a detta distanza, che tendono a riportarlo nella posizione di equilibrio (moto armonico). Se l'ampiezza dell'oscillazione diminuisce con il tempo, si parla di oscillatori smorzati. Se la grandezza che oscilla è di tipo elettrico si parla di oscillatori elettronici tra i quali rivestono particolare importanza gli oscillatori sinusoidali, nei quali la corrente o la tensione variano in modo sinusoidale.
oscillatòrio, agg. Che presenta oscillazione.
oscillazióne, sf. 1 L'oscillare. ~ alternanza. 2 Moto alternato, di solito periodico, di un corpo intorno a una posizione di equilibrio.
sf. 1 oscillation. 2 (fluttuazione) fluctuation.
lat. oscillatio,-onis altalena.
• L'oscillazione è caratterizzata dall'ampiezza (distanza tra le due posizioni estreme), dalla frequenza (numero di oscillazioni completate nell'unità di tempo) e dal periodo (tempo intercorso per tornare nella stessa posizione). In generale si distinguono in oscillazioni libere (quando il moto prosegue anche in assenza della forza che le ha generate), oscillazioni forzate (nel caso in cui la vibrazione viene mantenuta da forze esterne) e oscillazioni smorzate (quando, a causa di attriti, l'oscillazione decade lentamente nel tempo, fino ad annullarsi). In certi casi, quando la frequenza propria di un sistema coincide con quella di una forza esterna applicata al sistema stesso, un fenomeno detto risonanza causa un'amplificazione enorme dell'oscillazione, portando anche alla rottura del sistema stesso.
Oscillazioni elettriche
Sono genericamente tensioni o correnti alternate. Si dividono in infracustiche (con frequenze inferiori ai 16 Hz), acustiche (tra 16 Hz e 16.000 Hz) e ultracustiche (oltre i 16.000 Hz). In base alla loro forma d'onda, possono essere poi classificate in sinusoidali, smorzate e a dente di sega.
oscillogràfico, agg. (pl. m.-ci) Riferito all'oscillografo.
oscillògrafo, sm. Strumento destinato allo studio dell'andamento di grandezze variabili.
oscillogràmma, sm. (pl.-i) La registrazione dell'andamento di grandezze variabili ottenuta mediante oscillografo.
oscillometrìa, sf. 1 Misurazione delle oscillazioni. 2 Metodologia clinica che permette di verificare l'efficienza cardiaca e lo stato funzionale delle arterie.
oscillòmetro, sm. Dispositivo per misurare le variazioni della pressione arteriosa rilevandone il massimo e il minimo.
oscilloscòpico, agg. (pl. m.-ci) Riferito all'oscilloscopio.
oscilloscòpio, sm. Apparecchio che consente di osservare l'andamento di fenomeni oscillatori su uno schermo.
òsco, agg. e sm. Relativo o appartenente agli osci, antica popolazione della Campania.
òsco-ùmbro Gruppo di lingue e dialetti di origine indoeuropea, diffusi nell'Italia centrale e meridionale prima della diffusione del latino. Probabilmente di origine balcanica, comprendeva le lingue degli umbri e dei sanniti, i dialetti sabellici e i dialetti degli equi, dei marsi e dei sabini. L'alfabeto era di derivazione etrusca e rimangono tracce della lingua nel latino. Numerose le iscrizioni rimaste, dal VI sec. a. C. al I sec. d. C.
osculàre, v. tr. Avere un contatto di ordine maggiore al secondo con una data curva.
osculatóre, agg. (f.-trìce) Relativo a una curva che ha un contatto di ordine superiore al primo con un'altra curva piana.
Piano osculatore di una gobba in un punto
Piano che contiene la tangente e la normale principale alla curva nel punto preso in considerazione.
osculazióne, sf. Contatto definito dalla curva osculatrice.
òsculo, sm. L'apertura della cavità delle spugne.
oscuràbile, agg. Che si può oscurare.
oscuraménte, avv. In modo incomprensibile, misterioso.
avv. obscuring, darkening.
oscuraménto, sm. 1 L'azione dell'oscurare. 2 La riduzione dell'illuminazione notturna a scopo protettivo contro le incursioni aeree nemiche.
oscurantìsmo, sm. 1 Atteggiamento sfavorevole al progresso e al diffondersi dell'istruzione. 2 Ostilità verso il progresso.
oscurantìsta, agg., sm. e sf. (pl. m.-i) Che, o chi, è fautore e seguace dell'oscurantismo. ~ retrivo, reazionario. <> modernista, progressista.
oscurantìstico, agg. Che è proprio dell'oscurantismo.
oscuràre, v. tr. 1 Ridurre la luce. 2 Offuscare. ~ annebbiare. <> illuminare. • aveva la mente oscurata dall'ira. 3 Mettere in cattiva luce. • non voleva che quell'atto oscurasse tutto quanto di buono aveva ottenuto in precedenza.
v. tr. to darken.
lat. obscurare, deriv. da obscurus oscuro.
oscurità, sf. 1 L'essere oscuro. ~ Buio, tenebre. 2 Scarsa notorietà. ~ anonimato. <> celebrità. • non gli dispiaceva vivere nell'oscurità. 3 Assenza di chiarezza. • la sua oscurità nel parlare era fastidiosa.
sf. darkness.
lat. obscuritas,-atis, deriv. da obscurus oscuro.
oscùro, agg. e sm. agg. 1 Privo di luce. ~ buio. <> illuminato. 2 Di corpi, non illuminati. 3 Di colore non chiaro. 4 Non illustre. ~ anonimo. <> famoso. • non aveva idea se quell'individuo appartenesse a quell'oscura famiglia. 5 Poco chiaro. • non capisco perché ti ostini con questi oscuri discorsi.
sm. 1 Buio. 2 Ignoranza. • rimase all'oscuro di tutto.
agg. 1 dark. 2 (fig.) obscure. sm. dark.
lat. obscurus.
osé, agg. invar. Che eccede i limiti della convenienza.
Osèa (sec. VIII a. C.) Personaggio biblico, uno dei dodici profeti minori. Figlio di Beeri, si hanno notizie della sua attività intorno al 750-725 a. C. Dal regno del Nord lanciò un messaggio che culmina con l'annuncio dell'amore nuziale di Dio per Israele che, pur avendo tradito questo sommo amore con il suo peccato, ha speranza di riconciliarsi grazie alla misericordia e alla sollecitudine di un Dio che ama il suo popolo.
osèlla, sf. Moneta d'argento della repubblica di Venezia coniata dal 1521.
OSF In informatica è la sigla di Open Software Foundation. Si tratta di un'organizzazione internazionale che favorisce lo sviluppo di software per i sistemi operativi UNIX.
Oshawa Città (240.000 ab.) del Canada, nella provincia di Ontario, sul lago Ontario.
Oshima Isola (10.000 ab.) del Giappone, nell'oceano Pacifico, la maggiore delle isole Izu. Fa parte della prefettura di Tokyo.
Oshima, Nagisa (Kyoto 1932-) Regista cinematografico giapponese. Diresse Notte e nebbia del Giappone (1960), L'impiccagione (1968), L'impero dei sensi (1976), Furyo (1983) e Max amore mio (1986).
Oshogbo Città (444.000 ab.) della Nigeria, nello stato di Osun.
Osiander, Andreas (Gunzenhausen 1498-Königsberg 1552) Teologo tedesco, si scagliò contro i seguaci di Melantone, ossia contro i difensori delle teorie aristoteliche sulla posizione della Terra nell'universo. La sua dottrina sull'anima umana di Cristo fu avversata da luterani e calvinisti.
Osìdda Comune in provincia di Nuoro (299 ab., CAP 08020, TEL. 079).
-oside Suffisso per indicare un carboidrato che può essere formato da due o più molecole di monosaccaridi o da molecole di monosaccaridi e di altre sostanze.
Osìglia Comune in provincia di Savona (504 ab., CAP 17010, TEL. 019).
Òsilo Comune in provincia di Sassari (3.847 ab., CAP 07033, TEL. 079).
Òsimo Comune (28.000 ab., CAP 60027, TEL. 071) in provincia di Ancona. Le principali risorse economiche sono l'agricoltura, con coltivazioni di uva, cereali, tabacco e barbabietole, e le industrie alimentari, dei mobili, tessili, chimiche e di strumenti musicali. Fu abitata già nell'Eneolitico e divenne poi romana (270 a. C.). Dopo varie occupazioni da parte di goti, longobardi e franchi, passò alla chiesa dopo il XV sec. I monumenti principali sono il duomo (VIII-XIII sec.), le mura romane e la Fonte Magna.
Trattato di Osimo
Accordo stipulato tra Iugoslavia e Italia il 10 novembre 1975. Con esso ebbe termine la controversia sui confini dei due paesi, riconoscendo all'Italia i diritti su Trieste e alla Iugoslavia i diritti sull'Istria.
Osìni Comune in provincia di Nuoro (1.131 ab., CAP 08040, TEL. 0782).
Òsio Sópra Comune in provincia di Bergamo (3.491 ab., CAP 24040, TEL. 035).
Òsio Sótto Comune in provincia di Bergamo (9.982 ab., CAP 24046, TEL. 035).
Osìride Divinità egiziana (Usir), inizialmente un dio sciacallo della regione di Abido. A Eliopoli con la quinta dinastia s'identificò con Isi (o Iside) e divenne un'importante divinità, quasi sempre asssociata al sovrano defunto; l'idea di una continuazione della vita dopo la morte fu probabilmente il motivo della sua importanza presso le popolazioni dell'Alto Egitto. Furono eretti santuari a Busiri, Abido, nell'isola di Bigge. Il suo culto passò in occidente in età ellenistico-romana.
Oslo Città (461.000 ab.) della Norvegia, capitale dello Stato e capoluogo della contea di Akershus. Si trova nella parte più interna del fiordo omonimo, sullo Skagerrak, ed è il più importante porto commerciale e peschereccio del paese, sempre libero dai ghiacci. Grazie alla sua posizione geografica è diventata il più importante centro economico, industriale, commerciale del paese: sono presenti industrie metalmeccaniche, chimiche, tessili, alimentari, cartarie ed elettrotecniche. Fiorente anche il turismo. Importante nodo stradale e ferroviario è sede vescovile cattolica e di un'università. Centro culturale di primaria importanza, ospita diversi musei fra cui la Galleria Nazionale (vi si trovano quadri di Van Gogh, Matisse e opere di pittori norvegesi) e il Museo d'Arte Popolare. Sede del palazzo Reale (XIX sec.), del castello fortezza di Akershus (1300) e della Cattedrale del XVII sec. Fondata da Harald III nel 1050 ca. divenne capitale nel XIV sec. Distrutta da un incendio (1624), fu ricostruita da Cristiano IV e prese il nome di Cristiania. Nel 1905 diventò la capitale della Norvegia indipendente, prendendo nel 1925 l'attuale nome. Durante la seconda guerra mondiale fu occupata dai tedeschi (1940-1945). Ospitò nel 1952 i giochi olimpici invernali.
Fiordo di Oslo
Fiordo della Norvegia lungo più di 100 km. che delimita a nord lo Skagerrak.
osmanli, agg. e sm. 1 Ottomano. 2 Dialetto turco che apparteneva al gruppo oghuz e da cui deriva l'attuale turco.
Osmàte Comune in provincia di Varese (426 ab., CAP 21018, TEL. 0331).
Osmìlidi Famiglia di Insetti neurotteri planipenni con abitudini crepuscolari o notturne.
òsmio, sm. Elemento chimico con simbolo Os, numero atomico 76, peso atomico 190,2, temperatura di fusione 3.045 °C e temperatura di ebollizione 5.027 °C. In natura si trova nelle sabbie platinifere e nei minerali di nichel. Caratterizzato dall'estrema durezza, è usato insieme all'iridio in leghe speciali e, come tetrossido di osmio, in microscopia elettronica. Il tetrossido di osmio è estremamente tossico.
osmirìdio, sm. Lega naturale di osmio e iridio.
osmo- Primo elemento di parole composte che nella terminologia scientifica significano odore.
dal greco osmé.
osmòmetro, sm. Apparecchio usato per misurare la pressione osmotica.
osmòsi, sf. Fenomeno che consiste nella diffusione di due liquidi miscibili attraverso una membrana di separazione permeabile o semipermeabile. Se la membrana è semipermeabile al solvente e separa due zone, una contenente una soluzione, l'altra contenente il solvente puro, si ha il passaggio del solvente ma non quello del soluto, generando così una pressione osmotica tra le due zone. Se invece la membrana è permeabile, si genera un flusso di soluto e solvente in senso opposto, fino al raggiungimento dell'equilibrio.
osmòtico, agg. (pl. m.-ci) 1 Relativo all'osmosi. 2 La pressione esercitata su una membrana che separa una soluzione da un solvente in equilibrio.
osmùnda, sf. Genere di Felci erbacee tipiche delle regioni tropicali e temperate con sporangi posti su fronde speciali. Appartiene alla famiglia delle Osmundacee.
Osmundàcee Famiglia di Felci che comprende i tre generi Osmunda, Leptopteris e Todaea.
Osnabrück Città (161.000 ab.) della Germania, nella Bassa Sassonia, sul fiume Hase.
Osnàgo Comune in provincia di Lecco (3.755 ab., CAP 22058, TEL. 039).
òso, agg. Ardito. ~ audace.
dal lat. ausus, participio passato di audere, osare.
osol, sm. Zona interna del globo terrestre, costituita da ossidi e solfuri.
Osòppo Comune in provincia di Udine (2.701 ab., CAP 33010, TEL. 0432).
Osorno Città (129.000 ab.) del Cile meridionale, nella regione X di Los Lagos.
ospedàle, sm. Edifici in cui si ricoverano e si curano i malati. ~ nosocomio, policlinico.
sm. hospital.
Ospedalétti Comune in provincia di Imperia (3.591 ab., CAP 18014, TEL. 0184).
Ospedalétto Comune in provincia di Trento (757 ab., CAP 38050, TEL. 0461).
Ospedalétto d'Alpìnolo Comune in provincia di Avellino (1.602 ab., CAP 83014, TEL. 0825).
Ospedalétto Eugàneo Comune in provincia di Padova (5.052 ab., CAP 35045, TEL. 0429).
Ospedalétto Lodigiàno Comune in provincia di Lodi (1.428 ab., CAP 20080, TEL. 0377).
ospedalièro, agg. e sm. agg. Relativo all'ospedale.
sm. 1 Dipendente di un ospedale. 2 Appartenente a una congregazione che si dedica all'assistenza dei malati.
agg. hospital. sm. hospital worker.
ospedalizzàre, v. tr. Ricoverare in ospedale.
ospedalizzazióne, sf. Ricovero in ospedale.
ospitàle, agg. 1 Che ospita con piacere. ~ affabile, cordiale. 2 Che ospita in modo accogliente. ~ confortevole. <> inospitale, scomodo.
agg. hospitable.
lat. hospitalis, deriv. da hospes,-itis ospite.
Ospitàle di Cadóre Comune in provincia di Belluno (395 ab., CAP 32010, TEL. 0437).
Ospitalétto Comune in provincia di Brescia (9.397 ab., CAP 25035, TEL. 030).
ospitalità, sf. 1 L'essere ospitale. 2 Accoglienza nella propria casa. ~ accoglienza.
sf. hospitality.
lat. hospitalitas,-atis.
ospitànte, sm. Chi dà ospitalità.
ospitàre, v. tr. 1 Accogliere, dare ospitalità. ~ ricevere. • l'albergo che ci ospitò si rivelò una vera topaia. 2 Contenere. • il museo non ospitava reperti di rilevante valore storico.
v. tr. to give hospitality to.
lat. hospitari dimorare da ospite.
òspite, agg. e sm. agg. 1 Straniero. 2 Forestiero.
sm. 1 Chi ospita qualcuno. ~ anfitrione. • fu un ospite munifico. 2 La persona ospitata. ~ invitato. • ospite d'onore, personalità di prestigio che interviene a una cerimonia, manifestazione. 3 Organismo a spese del quale il parassita vive.
sm. 1 (invitato) guest. 2 (chi ospita) host.
lat. hospes,-itis colui che riceve il forestiero.
ospìzio, sm. 1 Istituto dove sono ricoverati i poveri, gli orfani ecc. ~ ricovero. 2 Edificio destinato ad accogliere pellegrini, viandanti e simili. ~ rifugio.
sm. home hospice.
lat. hospitium alloggio.
ospodàro, sm. Altra forma per gospodaro.
ossa- Primo elemento di parole composte che nella terminologia scientifica significano acido.
dal greco oxýs.
Óssa Monte (1.978 m) della Grecia, nella Tessaglia.
Ossàgo Lodigiàno Comune in provincia di Lodi (1.067 ab., CAP 20070, TEL. 0371).
ossalàto, sm. Sale o estere dell'acido ossalico.
ossàlico, agg. Relativo all'acido ossalico.
Acido ossalico, o acido etandioico
Il più semplice acido bicarbossilico di formula HOOC-COOH, prodotto per ossidazione da sostanze organiche. Fonde a 186 °C ed è un composto tossico usato nella sbianca e come smacchiatore. È contenuto in alcuni alimenti come il cacao, il tè e gli spinaci.
ossalùria, sf. Presenza di ossalati nell'urina.
ossàme, sm. Quantità di ossa.
Ossàna Comune in provincia di Trento (709 ab., CAP 38026, TEL. 0463).
ossàrio, sm. 1 Luogo dove si conservano le ossa dei defunti. 2 Costruzione monumentale che raccoglie le spoglie dei morti in battaglia. • ossario commemorativo di Redipuglia.
lat. ossarium urna sepolcrale, deriv. da os, ossis osso.
ossatùra, sf. 1 Forma e ordine delle ossa. ~ scheletro. 2 Le ossa del corpo o di una sua parte. ~ corporatura. • l'ossatura del piede aveva risentito di quel colpo. 3 Struttura, sostegno interno di macchine, edifici e simili. • l'ossatura dell'auto non sembrava robusta. 4 Intelaiatura. ~ telaio. 5 Schema. • stabilì fin dall'inizio l'ossatura del racconto.
sf. frame, skeletal structure.
òsseo, agg. Che è fatto di osso.
agg. 1 osseous, bony. 2 (tessuto) bone.
Tessuto osseo
Tipico tessuto dei Vertebrati, forma evoluta e complessa del tessuto connettivo che insieme al tessuto cartilagineo forma lo scheletro. Le cellule del tessuto osseo (osteociti) sono immerse in una sostanza calcarea che contiene fibre di collagene e canali contenenti le fibre nervose e i vasi sanguigni e linfatici. Più dei due terzi del peso è dovuto alla sostanza calcarea. Esistono due tipi di tessuto osseo; il tessuto compatto, tipico dei tavolati delle ossa piatte e delle diafisi delle ossa lunghe, e il tessuto osseo spugnoso, tipico delle ossa corte e delle epifisi delle ossa lunghe. La rigenerazione ossea avviene dall'esterno verso l'interno, a opera di cellule specializzate (osteoclasti e osteoblasti).
ossequènte, agg. Che ha o dimostra ossequio. ~ deferente, ossequioso. <> impertinente, impudente.
ossequiànte, sm. e sf. Chi riverisce o rivolge parole di ossequio.
ossequiàre, v. tr. Fare ossequio, riverire. ~ onorare, omaggiare.
v. tr. to pay one's respects to.
ossèquio, sm. 1 Rispetto portato a persone e istituzioni di grande importanza. ~ reverenza. riguardo. <> impertinenza. 2 Comportamento che dimostra tale rispetto. ~ saluti, omaggi.
sm. respect, deference.
lat. obsequium, deriv. da obsequi.
ossequiosaménte, avv. In modo ossequioso.
ossequiosità, sf. L'essere ossequioso.
ossequióso, agg. Pieno di ossequio. ~ rispettoso. <> impertinente.
agg. obsequious.
lat. obsequiosus.
osservàbile, agg. Che si può osservare.
osservànte, agg., sm. e sf. agg. Che osserva i precetti di una religione. ~ adempiente. <> inosservante. • non poteva considerarsi un fedele osservante.
sm. e sf. 1 Chi osserva fedelmente i precetti di una religione. ~ credente, praticante. 2 Frati che seguono strettamente la prima regola stabilita da San Francesco d'Assisi. • visitarono un convento di osservanti.
agg. observant.
osservànza, sf. L'osservare le leggi e le regole. ~ adempienza. <> inosservanza.
sf. observance.
lat. observantia osservazione, deriv. da observans,-antis, p.pres. di observare.
osservàre, v. tr. 1 Guardare o considerare con diligenza. ~ fissare, squadrare. 2 Misurare con strumenti. 3 Notare, rilevare. 4 Non trasgredire. <> disattendere.
v. tr. 1 to watch, to observe. 2 (esaminare) to examine. 3 (attenersi) to keep. 4 (rilevare) to remark.
lat. observare, comp. da ob-+ servare salvare.
osservatóre, agg. e sm. agg. Che osserva. • aveva una mente osservatrice fuori dal comune.
sm. 1 Chi osserva. 2 Chi partecipa a congressi e simili solo per assistervi. 3 Inviato di uno stato o di un'organizzazione internazionale che assiste allo svolgimento di relazioni, di operazioni o di fatti giuridicamente importanti. • agiva da osservatore imparziale. 4 Chi mantiene la parola. • non era osservatore delle promesse.
agg. perceptive, observant. sm. observer.
lat. observator,-oris.
osservatòrio, sm. 1 Luogo che permette di osservare. 2 Struttura destinata all'osservazione e allo studio di oggetti e fenomeni celesti.
sm. observatory.
• La struttura dell'osservatorio comprende l'edifico, la strumentazione, solitamente alloggiata in una cupola orientabile, e i laboratori con i centri di elaborazione dati. Il primo osservatorio europeo fu costruito a Kassel (1561); ad esso fecero seguito gli osservatori dell'isola di Ven (1576, costruito da Tycho Brahe), di Parigi (1667) e di Greenwich (1675). Per l'osservazione tradizionale sono importanti la trasparenza del cielo e la lontananza dalle luci artificiali dei centri abitati. Si sono quindi privilegiate località ad alta quota, per esempio sulle Ande. I più grandi telescopi riflettori attuali sono a Zelencukskaja sul Caucaso (Federazione russa) e sul Monte Palomar (Stati Uniti d'America), con diametro rispettivamente di 6 e 5 m. In Italia i principali osservatori si trovano ad Asiago, Merate e Arcetri.
osservazióne, sf. 1 Insieme delle operazioni che riguardano lo studio di un fenomeno. ~ esame, indagine. 2 Giudizio che si ricava osservando. ~ indagine, ricerca. 3 Lieve rimprovero. ~ appunto.
sf. 1 observation. 2 (di legge) observance. 3 (rimprovero) criticism.
lat. observatio,-onis.
Osservazione astronomica
Osservazione di tutti i fenomeni che si verificano nella sfera celeste; se riguardano lo studio fisico di un astro, rientrano nell'ambito dell'astrofisica, mentre se concernono la posizione di un astro nella sfera celeste, si parla di astrometria.
Dalle prime osservazioni compiute nell'antichità nell'ambito dell'astrometria, è stato possibile conoscere la forma della Terra, scoprire fenomeni quali l'aberrazione, la nutazione, la precessione, il moto orbitale dei pianeti e anche calcolare la velocità della luce; l'astrofisica ha consentito di indagare la composizione delle stelle, l'atmosfera dei pianeti la natura della materia interstellare.
Osservazioni sulla morale cattolica Opera di filosofia di A. Manzoni (1818-1819).
Osservazioni sulla tortura Opera di politica di P. Verri (1768).
ossessionànte, agg. Che torna con insistenza in mente.
ossessionàre, v. v. tr. 1 Tormentare la coscienza con idee e immagini insistenti. 2 Assillare, infastidire. ~ perseguitare, tormentare. • certi sogni ricorrenti ossessionavano il suo sonno.
v. intr. pron. Preoccuparsi per ogni minima questione. • si ossessionava per qualsiasi impegno di lavoro.
v. tr. to haunt, to obsess.
deriv. da ossessione.
ossessióne, sf. 1 Pensiero irrazionale assillante, accompagnato da senso di angoscia dal quale il soggetto non riesce a liberarsi. Il disturbo può affliggere anche persone normali ed essere accentuato da stati di stress psicofisico; tuttavia può essere sintomo di patologia psichica (psiconevrosi ossessiva) quando impedisce al soggetto di proseguire normalmente la propria vita. ~ mania. 2 Fissazione, incubo. ~ angoscia. 3 Assillo, fastidio. ~ tormento.
sf. obsession.
lat. obsessio,-onis, deriv. da obsessus, p.p. di obsidere.
Ossessione Film drammatico, italiano (1942). Regia di Luchino Visconti. Interpreti: Massimo Girotti, Clara Calamai, Juan De Landa.
ossessività, sf. L'essere ossessivo.
ossessìvo, agg. Che dà o costituisce ossessione.
agg. obsessing.
ossèsso, agg. e sm. 1 Posseduto dal demonio. ~ invasato, indemoniato. 2 In preda a violenta crisi d'ira. ~ esagitato, scalmanato. <> calmo, tranquillo.
agg. possessed. sm. person possessed.
lat. obsessus, p.p. di obsidere assediare.
ossetico, o ossèto, sm. (pl.-ci) Lingua parlata nel Caucaso centrale appartenente alla famiglia iranica.
Ossèzia Regione estesa del Caucaso. Politicamente divisa in Ossèzia Settentrionale, repubblica autonoma (650.000 ab.) della Russia, capoluogo Ordzonikidze e in Ossèzia Meridionale, provincia autonoma (99.000 ab.) della Georgia, capoluogo Chinvali. Territorio montuoso attraversato da numerosi corsi d'acqua e ricco di estesi pascoli e foreste. Sviluppato l'allevamento ovino, caprino e lo sfruttamento dei boschi. L'agricoltura produce mais, tabacco e legumi. Le principali industrie sono quelle estrattive (piombo, ferro e zinco), alimentari e del legno. La regione possiede anche numerose centrali idroelettriche e giacimenti petroliferi.
ossi- Prefisso che nella terminologia chimica indica la presenza di un idrossile in una molecola organica e talvolta di un atomo di ossigeno.
Òssi Comune in provincia di Sassari (5.607 ab., CAP 07045, TEL. 079).
Ossi di seppia Opera di poesia di E. Montale (1925).
ossìa, cong. O, ovvero, cioè. ~ vale a dire.
cong. to be precise, that is.
ossiacetilènico, agg. (pl. m.-ci) Relativo a una sostanza che contiene ossigeno e acetilene.
ossiàcido, sm. Acido contenente ossigeno, in contrapposizione agli idracidi. Solitamente solubili in acqua e in alcol, sono composti chimici che normalmente riuniscono le caratteristiche di acidi e alcoli. Quando vengono riscaldati, si verifica una perdita d'acqua e la formazione di derivati. Esempi noti di ossiacidi sono l'acido nitrico HNO3 e l'acido solforico H2SO4; tra gli altri ossiacidi occorre inoltre citare l'acido glicolico, il lattico, il malico, il tartarico, il citrico e l'ossalacetico. In chimica organica il termine indica composti contenenti il gruppo carbossilico-COOH o uno o più gruppi ossidrilici-OH. Tra gli ossiacidi aromatici è possibile citare l'acido salicilico e l'acido gallico.
Ossian (III sec.) od Oisin. Personaggio leggendario, guerriero e bardo gaelico, figlio di Finn (Fingar in gaelico). La tradizione medievale gli attribuì un ciclo di canti epici popolari. La sua figura è stata tramandata infatti dalla tradizione orale e da antichi canti gaelici documentati da manoscritti del XII secolo (ciclo di Ossian). Le sue vicende sono segnate dalla tragica morte del figlio Oscar, ucciso a tradimento in guerra. L'eroe, divenuto cieco, affranto dal dolore, canta le sorti della sua famiglia e del suo popolo.
ossichetóne, sm. Composto organico che presenta sia la funzione chetonica che quella alcolica.
ossichinolìna, sf. Termine che indica l'8-idrossichinolina, il cui solfato è attivo contro lo stafilococco aureo.
ossidàbile, agg. Che si può ossidare.
ossidabilità, sf. Tendenza a ossidarsi.
ossidànte, agg. e sm. agg. Che ossida
sm. Sostanza che ha la proprietà di ossidare, come l'ossigeno, l'acqua ossigenata e gli alogeni come cloro e bromo.
ossidàre, v. v. tr. 1 Far reagire un elemento con ossigeno. 2 Provocare ossidazione. • l'umidità ossida il ferro.
v. intr. pron. Reagire con un ossidante. • l'oro non si ossida.
v. tr. e v. intr. pron. to oxidize.
deriv. da ossido.
ossidàto, agg. Che ha subito l'ossidazione.
ossidazióne, sf. Reazione di combinazione di una sostanza con ossigeno. Più in generale in una razione di ossidazione, che si accompagna quasi sempre a una reazione di riduzione, un elemento perde elettroni e aumenta il valore del proprio stato di ossidazione, ovvero il numero di cariche elettriche elementari che l'elemento è in grado di acquisire o mettere in comune con altri elementi, formando un legame chimico.
deriv. da ossidare.
ossidiàna, sf. Vetro di origine vulcanica di colore nero, usato nella preistoria per fabbricare strumenti taglienti.
òssido, sm. Composto fra l'ossigeno e un elemento. Combinati con acqua, gli ossidi acidi formano gli acidi, quelli basici (di solito l'elemento combinato con l'ossigeno è un metallo) si comportano come basi o formano idrossidi, quelli neutri non reagiscono. Gli ossidi anfoteri possono reagire sia con le basi sia con gli acidi. Gli ossidi salini (metallici) derivano dall'unione dell'ossido acido e di quello basico di uno stesso metallo.
sm. oxide.
ossidoriduzióne, sf. Reazione chimica in cui un elemento (riducente) perde elettroni (ossidazione) mentre un secondo elemento (ossidante) ne acquista (riduzione). Un ossidante non è in grado di ossidare tutte le sostanze: per esempio il bromo può ossidare uno ioduro, ma non un cloruro.
ossìdrico, agg. Costituito da idrogeno e ossigeno.
agg. oxyhydrogen.
Fiamma ossidrica
È ottenuta bruciando l'idrogeno in un flusso di ossigeno.
Cannello ossidrico
È formato da due tubi alle cui estremità si mescolano idrogeno e ossigeno, bruciando a una temperatura di 2.250 °C ca.
ossidrìle, sm. Gruppo funzionale (-OH) costituito da un atomo di idrogeno e uno di ossigeno, con stato di ossidazione unitario; come ione monovalente negativo è presente negli idrossidi e in tutte le soluzioni acquose. ~ idrossile.
ossiemoglobìna, sf. Forma ossidata dell'emoglobina
ossificàre, v. v. tr. Fare diventare tessuto osseo o come tale.
v. intr. pron. Subire il processo di ossificazione.
ossificazióne, sf. L'azione dell'ossificare.
ossigenàre, v. tr. 1 Arricchire di ossigeno. 2 Decolorare con ossigeno. ~ schiarire, imbiondire.
v. tr. 1 to oxygenate. 2 (capelli) to peroxide. 3 (decolorare) to bleach.
ossigenàto, agg. 1 Carico di ossigeno. • acqua ossigenata, che presenta due atomi di ossigeno nella molecola, invece di uno solo. 2 Trattato con ossigeno. • aveva i capelli ossigenati, resi biondi mediante un trattamento con acqua ossigenata.
ossigenatóre, sm. Apparecchio che eroga ossigeno.
ossigenatùra, sf. Decolorazione dei capelli mediante l'uso di acqua ossigenata.
ossigenazióne, sf. L'ossigenare.
ossìgeno, sm. Elemento chimico di simbolo O, numero atomico 8, peso atomico 15,99994, temperatura di fusione-218,4 °C, temperatura di ebollizione-182,962 °C. In natura è un gas incolore, insapore e inodore e costituisce il 25% in peso dell'aria. È presente in molti composti ed è l'elemento più diffuso in natura, costituendo quasi il 90% in peso dell'acqua e quasi il 50% della crosta terrestre. È indispensabile per la vita degli animali e dei vegetali, intervenendo nella respirazione. Costituisce il 65% del corpo di un uomo adulto. Partecipa inoltre a quasi tutte le reazioni di combustione. A livello industriale viene prodotto per distillazione frazionata dell'aria liquefatta ed è utilizzato in siderurgia, per la saldatura di metalli, e in medicina. Si ipotizza che l'ossigeno non fosse presente nell'atmosfera primordiale; una prima produzione sarebbe iniziata mediante la scissione delle molecole d'acqua operata dalle radiazioni ultraviolette. Tuttavia l'ossigeno avrebbe gradualmente raggiunto l'attuale livello di concentrazione solo grazie alle prime forme di vita vegetale e al diffondersi della loro funzione di fotosintesi. Nonostante l'enorme consumo dovuto ai processi respiratori degli esseri viventi e alla grande quantità utilizzata nelle combustioni e ossidazioni, ancora oggi la fotosintesi produce ossigeno in quantità sufficiente a mantenerne costante la concentrazione (3 x 1011 t / anno).
sm. oxygen.
ossìma, sf. Composto ottenuto unendo l'idrossilammina e i composti che contengono un gruppo aldeico o chetonico ed eliminandovi l'acqua.
ossimetrìa, sf. Determinazione della saturazione in ossigeno dell'emoglobina presente nel sangue.
Òssimo Comune in provincia di Brescia (1.367 ab., CAP 25050, TEL. 0364).
ossimòro, sm. Figura retorica consistente nell'accostare parole di senso contrario.
Ossinòidi Famiglia di Molluschi opistobranchi diffusi nei mari caldi. La conchiglia contiene l'animale solo in minima parte.
ossitocìna, sf. Ormone di struttura polipeptidica secreto dall'ipofisi posteriore. Esso stimola le contrazioni uterine nel travaglio del parto e la secrezione del latte da parte della ghiandola mammaria. Somministrato in grosse dosi favorisce la contrazione dell'utero e ne arresta eventuali emorragie.
ossìtono, agg. Detto di parola accentata sulla penultima sillaba.
ossiurìasi, sf. Malattia dell'intestino causata dalla presenza di ossiuri.
Ossiùridi Famiglia di nematodi ossiuroidei cui appartiene l'ossiuro.
ossiùro, sm. Piccolo nematode parassita dell'intestino crasso dell'uomo e di alcuni animali. Appartiene alla famiglia degli Ossiuridi.
òsso, sm. Organo dell'apparato scheletrico dei Vertebrati, derivato per calcificazione della cartilagine.
[plurale: gli ossi (per lo più di animali macellati), le ossa (l'insieme dell'ossatura)]
sm. 1 bone. 2 (fig., sentirsi le ossa rotte) to be dead beat.
lat. os, ossis.
• Le ossa formano la struttura portante dell'organismo e sono composte prevalentemente di osseina, calcio e fosforo. Formate da tessuto osseo, sono rivestite all'interno e all'esterno di tessuto connettivo non mineralizzato. In funzione della forma si distinguono in: ossa brevi (calcagno, vertebre, ossa del carpo ecc.), formate da tessuto osseo spugnoso circondato da tessuto compatto; ossa lunghe (omero, femore ecc.), con corpo (diafisi) pressoché cilindrico ed estremità (epifisi) arrotondate e ingrossate. La diafisi è composta di tessuto osseo compatto e contiene una cavità allungata piena di midollo; ossa piatte a forma di lamina (volta cranica, sterno ecc.) costituite da tessuto spugnoso all'interno e tessuto compatto in periferia. Esternamente le ossa presentano, oltre alle articolazioni, diversi tipi di sporgenze (apofisi, spine, tuberosità), nonché solchi per tendini, muscoli, vasi e nervi.
ossobùco, o òsso bùco, sm. Pietanza preparata con il garretto di vitello.
Òssola Regione geografica del Piemonte, compresa nella provincia di Verbano-Cusio-Ossola. Comprende il bacino idrografico del fiume Toce, immissario del lago Maggiore, e si divide, da nord a sud, in val Formazza, val d'Antigorio e val d'Ossola. Le principali risorse economiche sono l'allevamento bovino, le cave di marmo e granito e le industrie metallurgiche e meccaniche. Importanti anche le fonti di acque minerali e il turismo. I centri principali sono Domodossola e Villadossola.
Repubblica della val d'Ossola
Repubblica costituita nella regione liberata dalle formazioni partigiane il 10 settembre 1944. Il governo fu organizzato dai partiti afferenti al CLNAI e restò in carica fino al 22 ottobre 1944, quando la regione fu riconquistata dai nazifascisti.
Ossóna Comune in provincia di Milano (3.463 ab., CAP 20010, TEL. 02).
ossosìntesi, sf. Preparazione delle aldeidi facendo reagire un alchene con ossido di carbonio e idrogeno alla presenza di un catalizzatore.
Ossùccio Comune in provincia di Como (917 ab., CAP 22010, TEL. 0344).
ossùto, agg. 1 Che ha ossa sporgenti. 2 Magro.
agg. bony.
ostacolàre, v. tr. Opporre un ostacolo. ~ intralciare. <> agevolare.
v. tr. 1 to obstruct. 2 (bloccare) to block. 3 (intralciare) to hinder.
ostacolìsta, sm. e sf. 1 Atleta che gareggia nelle corse a ostacoli. 2 Cavallo che partecipa alle gare a ostacoli.
ostàcolo, sm. 1 Ciò che si oppone a un'azione. ~ difficoltà, impedimento. <> agevolazione. 2 Barriera posta lungo il percorso di una gara sportiva. • corsa a ostacoli.
sm. 1 obstacle. 2 (intralcio) hindrance. 3 (sport, equitazione) hurdle.
lat. obstaculum, deriv. da obstare mettersi davanti, comp. da ob-+ stare stare.
ostàggio, sm. Persona tenuta nelle mani del nemico a garanzia dei patti stipulati.
sm. hostage.
Ostàna Comune in provincia di Cuneo (119 ab., CAP 12030, TEL. 0175).
ostàre, v. intr. Fare ostacolo, opporsi. ~ impedire.
lat. obstare, comp. da ob-+ stare.
ostatìvo, agg. Che rappresenta un impedimento.
òste, sm. Chi gestisce un'osteria. ~ locandiere, taverniere.
sm. innkeeper, host.
franc. antico oste, dal lat. hospes,-itis.
oste(o)- Primo elemento di parole composte che nella terminologia scientifica significano osso.
dal greco ostéon.
ostealgìa, sf. Termine medico che designa genericamente un dolore di origine ossea.
osteggiàre, v. tr. Trattare da nemico, contrastare. ~ avversare. <> agevolare.
v. tr. to be opposed to, to oppose.
osteìte, sf. Processo infiammatorio che subiscono le porzioni vascolarizzate dell'osso.
Osteìtti Classe dei Cordati, sottotipo dei Vertebrati, nel gruppo dei Deuterostomi, sottoregno animale dei Metazoi. È una delle tre classi in cui sono divisi i Pesci, insieme ad Agnati e Condritti. Sono Pesci a scheletro osseo suddivisi in tre sottoclassi: Sarcopterigi, Brachiopterigi e Attinopterigi. I Sarcopterigi comprendono i Celacantiformi e i Ditteriformi (con vescica polmonare che permette di affrontare lunghi periodi senza acqua); i Brachiopterigi comprendono i Politteriformi (con vescica polmonare che può assumere ossigeno dall'atmosfera) e gli Acipenseriformi (storione e pesce spatola o giganti d'acqua dolce); gli Attinopterigi comprendono un totale di 35 ordini restanti. Ai Pesci ossei appartengono il salmone, la trota, il pesce persico, la tinca, il tonno, il pesce spada, il luccio, il cavedano, la triglia, il pagello, il sarago, l'alborella, la sogliola, lo sgombro, l'anguilla, il pesce gatto e l'aringa.
Ostellàto Comune in provincia di Ferrara (7.488 ab., CAP 44020, TEL. 0533).
ostèllo, sm. 1 Alloggio, ospizio. 2 Albergo che accoglie i giovani turisti con soluzioni economiche molto vantaggiose.
sm. youth hostel.
Ostènda Città (69.000 ab.) del Belgio, nella provincia della Fiandra Occidentale, sulla costa del mare del Nord, collegata con Bruges e Gand mediante canali. Porto commerciale e peschereccio, è centro di movimento passeggeri con l'Inghilterra. Le principali risorse della città sono il turismo (stazione balneare e termale) e le industrie cantieristiche, alimentari, tessili, poligrafiche, dei laterizi e del tabacco. Mercato di fiori e ortaggi. Venne fondata nel IX sec. e fu danneggiata durante le guerre mondiali.
ostensìbile, agg. Che si può mostrare.
ostensióne, sf. Il mostrare, l'esporre in pubblico.
lat. tardo ostensio,-onis.
ostensóre, sm. Colui che mostra.
ostensòrio, sm. Oggetto sacro di metallo prezioso nel quale viene esposta ai fedeli l'eucaristia.
ostentàre, v. tr. Mostrare intenzionalmente con vanto. ~ esibire. <> celare.
v. tr. to show off, to make a show of.
ostentàto, agg. Messo in mostra con eccessivo risalto.
ostentazióne, sf. L'ostentare. ~ esibizione.
sf. show, ostentation.
lat. ostentatio,-onis.
osteoartrìte, sf. Infiammazione del tessuto osseo dei capi articolari e contemporaneamente dei costituenti dell'articolazione.
osteoblàsto, sm. Cellula giovane specializzata nella produzione dell'osseina, dentro alla quale rimane imprigionata fino alla sua trasformazione in osteocito.
osteocìto, sm. Cellula caratteristica del tessuto osseo con prolungamenti ramificati che si diffondono nella sostanza fondamentale.
osteoclasìa, sf. 1 Frattura sottocutanea di segmenti ossei. 2 Riassorbimento del tessuto osseo.
osteoclàsta, sf. Strumento chirurgico utilizzato per l'osteoclasia.
osteocondrìte, sf. Processo infiammatorio dell'osso nello stadio cartilagineo.
osteocondrodistrofìa, sf. Distrofia ereditaria che consiste nel mancato sviluppo in lunghezza delle ossa lunghe.
osteogènesi, sf. Origine e formazione delle ossa, nonché la branca che studia tali processi.
osteolepis, sm. invar. Genere di Pesci crossopterigi vissuti in Scozia e in Antartide nel periodo Devoniano.
osteologìa, sf. Ramo dell'anatomia che studia le ossa.
osteòma, sm. Tumore osseo di carattere benigno.
osteomalacìa, sf. Malattia delle ossa che colpisce sia l'uomo che gli animali consistente nella perdita dei sali minerali da parte delle ossa con conseguente possibile deformazione delle stesse.
osteomielìte, sf. Processo infiammatorio del midollo osseo con interessamento del periostio causato da agenti piogeni.
osteóne, sm. In istologia è l'insieme delle lamelle ossee che sono poste concentriche rispetto ai canali di Havers.
osteopatìa, sf. Termine generico per indicare qualsiasi affezione a carico delle ossa.
osteoperiostìte, sf. Processo infiammatorio del tessuto osseo diffuso fino al periostio dovuto a cause che possono andare dalla lebbra alla sifilide, da un infezione da stafilococco a localizzazione ossee della brucella. A volte può degenerare in necrosi di alcune parti d'osso.
osteoporòsi, sf. Degenerazione delle ossa consistente nella prevalenza dei processi di rottura su quelli di formazione. Colpisce in particolar modo le vertebre, le ossa della mano e il collo del femore, con conseguente pericolo di cifoscoliosi e fratture. L'osteoporosi può essere originata da varie malattie, da carenze alimentari, da scompensi ormonali, da ereditarietà e dalla sistematica somministrazione di alcuni farmaci. La forma più comune è quella senile, causata dalla rarefazione ossea che inizia dopo i 40-50 anni. I soggetti femminili possono essere colpiti più precocemente a causa degli squilibri ormonali conseguenti alla menopausa. Anche se non esiste una cura capace di farla regredire, è tuttavia possibile prevenire e rallentare l'osteoporosi mediante somministrazione di calcio, estrogeni, androgeni, calcitonina e fluoruri, oltre che mediante un'alimentazione equilibrata e un'attività fisica adeguata. I sintomi della patologia si manifestano quando l'osteoporosi è ormai troppo grave per essere prevenuta.
osteosarcòma, sm. Tumore osseo di natura maligna che ha origine dal mesenchima osteoformatore.
osteoscleròsi, o osteosclèrosi, sf. Eburneizzazione del tessuto osseo a seguito di un'elevata attività osteoblastica e dal deposito di grandi quantità di sostanze calcificate che riducono lo spazio midollare.
osteosìntesi, sf. Procedimento cruento di trattamento delle fratture che consiste nell'introdurre apparecchi metallici come placche o viti, nei frammenti ossei ridotti.
osteotomìa, sf. Intervento chirurgico che comporta una resezione di un osso per correggere una deformazione dello scheletro.
Östergötland Contea (408.000 ab.) della Svezia meridionale, tra il mar Baltico e il lago Vättern. Capoluogo Linköping.
osterìa, sf. Locale pubblico nel quale si vende il vino e si serve da mangiare. ~ locanda.
sf. inn, tavern.
deriv. da oste.
Osteria flegrea Opera di poesia di A. Gatto (1962).
osterìggio, sm. Copertura delle aperture del ponte di una nave, attraverso le quali i locali sottostanti ricevono luce.
Östersund Città (59.000 ab.) della Svezia, sul lago Storsjön. Capoluogo Jämtland.
ostéssa, sf. La moglie dell'oste.
ostètrica, sf. Infermiera specializzata nell'assistenza delle gestanti e delle partorienti. ~ levatrice.
sf. midwife.
ostetrìcia, sf. Ramo della medicina che studia gli aspetti della gravidanza e del parto.
ostètrico, agg. e sm. (pl. m.-ci) agg. Che concerne l'ostetricia.
sm. Chirurgo che esercita l'ostetricia.
agg. obstetric. sm. obstetrician.
Østfold Contea (239.000 ab.) della Norvegia sudorientale, al confine con la Svezia e la sponda orientale del fiordo di Oslo. Capoluogo Moss.
Òstia Frazione (4.000 ab.) del comune di Roma, vicino alla foce del Tevere. Centro commerciale per i prodotti agricoli della zona, è anche sede di industrie meccaniche. Importante il turismo al Lido di Ostia, stazione balneare dei romani.
Ostia antica
Porto della Roma imperiale, fu fondata, secondo la tradizione, dal re Anco Marzio. Fu centro commerciale di notevole importanza fino all'inizio della decadenza sotto Costantino. Gli scavi archeologici hanno portato alla luce case patrizie, edifici alti fino a cinque piani, magazzini, negozi, le terme di Nettuno.
òstia, sf. 1 La vittima che si sacrificava agli dei pagani. 2 Disco sottile di farina azzima, consacrata dal sacerdote e offerta ai fedeli durante la Messa.
sf. host.
lat. hostia.
ostìaco, agg. e sm. agg. Appartenente al gruppo etnico ugro-finnico di stanza nella Siberia occidentale (Federazione russa), nei pressi del medio e basso corso del fiume Ob.
sm. Popolazioni prevalentemente nomadi, hanno abitudini legate alla pesca, alla caccia e all'allevamento delle renne. Strutturati socialmente in clan, praticano ancora oggi il culto dell'orso e alcune forme di sciamanesimo che sono sopravvissute alla cristianizzazione (XVII-XVIII sec.).
Ostiàno Comune in provincia di Cremona (3.063 ab., CAP 26032, TEL. 0372).
ostiariàto, sm. Nella chiesa cattolica il primo degli ordini minori (attualmente soppresso) che conducevano al sacerdozio.
ostiàrio, sm. Chierico, che ha ricevuto l'ostiariato.
òstico, agg. (pl. m.-ci) 1 Che ha sapore aspro. 2 Difficile da sopportare. ~ arduo. <> agevole.
agg. (difficile) difficult.
lat. hosticus, deriv. da hostis nemico.
ostiènse, vìa Strada che dalla Porta Ostiense a Roma portava a Ostia seguendo la riva sinistra del Tevere.
Ostìglia Comune in provincia di Mantova (7.316 ab., CAP 46035, TEL. 0386).
ostìle, agg. Nemico, contrario. ~ alieno. <> alleato.
agg. hostile.
lat. hostilis, deriv. da hostis nemico.
Ostiliàno Mèssio Quìnto, Càio Valèrio (?-251) Figlio di Decio, gli succedette come imperatore romano dal 251. Venne adottato e associato all'impero come augusto da Treboniano Gallo. Perì di peste.
ostilità, sf. L'essere ostile. ~ avversione.
sf. hostility.
lat. hostilitas,-atis.
ostinàrsi, v. intr. pron. Persistere con irragionevole o inopportuna perseveranza. ~ perseverare. <> desistere.
v. intr. pron. to insist, to persist.
lat. obstinare, deriv. da obstare mettersi contro.
ostinatézza, sf. L'essere ostinato.
ostinàto, agg. e sm. agg. 1 Fermo e tenace nei propri propositi. ~ caparbio. <> ragionevole. 2 Persistente. ~ perseverante. • una pioggia ostinata rallentava il loro cammino.
sm. Breve figura melodica ripetuta costantemente nel corso di una composizione.
agg. 1 stubborn, obstinate. 2 (tenace) persistent.
lat. obstinatus, risoluto, p.p. di obstinare.
ostinazióne, sf. L'ostinarsi.
sf. obstinacy.
lat. obstinatio,-onis.
òstio, sm. Orifizio.
Ostomàtidi Famiglia di Insetti Coleotteri, per lo più predatori, che vivono sui Funghi, nelle gallerie degli Insetti xilofagi e in mezzo a diverse sostanze vegetali. Hanno il corpo appiattito oppure stretto e allungato.
Òstra Comune in provincia di Ancona (5.847 ab., CAP 60010, TEL. 071).
Òstra Vètere Comune in provincia di Ancona (3.497 ab., CAP 60010, TEL. 071).
Ostracìidi Famiglia di Pesci tetraodontiformi conosciuti anche come pesci scatola.
ostracìsmo, sm. 1 Bando inflitto, in Atene e in altre città greche, a chi era sospettato di aspirare a diventare tiranno. 2 Esclusione ~ allontanamento.
• Aristotele attribuì l'introduzione dell'ostracismo a Clistene (V sec. a. C.). L'ostracismo veniva decretato dall'ecclesia mediante votazione e óstrakon era il nome del coccio sul quale veniva scritto il nome di colui che doveva essere allontanato.
ostracizzàre, v. tr. Condannare con l'ostracismo.
Ostracodèrmi Denominazione degli agnati fossili (gli agnati viventi sono detti ciclostomi). Gli ostracodermi avevano la parte anteriore del corpo ricoperta da placche ossee a volte saldate in modo da formare uno scudo cefalico, ma erano privi di mascelle.
Ostracòdi, sm. Ordine di Crostacei comprendente circa 2.000 specie marine e d'acqua dolce, con guscio bivalve, muniti di un legamento elastico e di muscoli occlusori. Possono raggiungere i 25 mm (la maggior parte però non supera i 4 mm). Si nutrono di sostanze in decomposizione e vivono anche in profondità. Il più diffuso nel Mediterraneo è la Cypridina mediterranea. Alcuni fossili di ostracodi possono rilevare, nel sottosuolo, la presenza di petrolio.
Ostrava Città (326.000 ab.) della Repubblica Ceca, capoluogo della provincia della Moravia Settentrionale, al centro di un ricco bacino carbonifero sul fiume Oder. Centro di comunicazione, basa le sue risorse economiche sulle industrie siderurgiche, chimiche, meccaniche, petrolifere, alimentari, dell'abbigliamento e dei mobili. Ospita la chiesa di San Venceslao (XVIII sec.) e il palazzo del municipio (XVII sec.).
òstrea, sf. Genere di Molluschi Lamellibranchi filibranchi comprendente le ostriche.
òstrega, inter. Esclamazione veneta di stupore o di dispetto.
Ostrèidi Famiglia di Molluschi Lamellibranchi filibranchi, detti comunemente ostriche. Hanno valve differenti; la sinistra spessa e convessa è usata per attaccarsi al fondo marino, mentre la destra è piana.
òstrica, sf. Genere di Molluschi comuni nell'Atlantico settentrionale e nel Mediterraneo dove vivono attaccati agli scogli.
sf. oyster.
Ostrica perlifera
Mollusco (Pinctada margaritifera) della famiglia degli Pteridi e della classe dei Bivalvi. Ermafrodita, matura gli organi sessuali in diversi momenti, prima quelli maschili quindi quelli femminili. Straordinariamente feconda, può produrre circa 1.000.000 di uova durante il periodo riproduttivo; le larve che giungono a completare il loro sviluppo sono poche perché vengono cacciate da anellidi, balani e celenterati. Misura 20 cm e vive sui fondali. Si nutre di microorganismi. Ricca di sostanze azotate, è un alimento leggero e nutriente. Conosciuta anticamente dai greci e dai romani come piatto costoso e raffinato. Diffusa in tutto il mondo, è presente in grossi banchi in Australia, in Giappone e nell'America settentrionale.
ostricàio, sm. Chi vende ostriche.
ostricoltóre, sm. Chi alleva ostriche.
ostricoltùra, sf. Allevamento di ostriche.
òstro, sm. 1 Porpora. 2 Colore roseo. 3 Il sud come punto cardinale.
ostrogòti Antica popolazione germanica, le cui prime notizie risalgono al 269 d. C., quando invasero per la prima volta l'impero romano. Sconfitti da Costantino e poi dagli unni di Attila, alla morte di questi (453), si stabilirono in Pannonia e poi nella Mesia. Nel 488 Teodorico li guidò in Italia, dove sconfissero Odoacre (493) e diedero vita a un regno che comprendeva quasi l'intera penisola. Alla morte di Teodorico (526) seguì l'indebolimento dell'organizzazione del regno e la sconfitta da parte dei bizantini, dopodiché scomparvero dalla storia d'Italia.
ostrogòto, agg. e sm. 1 Appartenente alla popolazione dei goti orientali. • la dominazione degli ostrogoti in Italia. 2 Lingua parlata da quella popolazione. 3 Che, o chi, è rozzo, incivile. • disprezzava quelle abitudini ostrogote.
lat. tardo Ostrogothus, comp. dal german. oster orientale + Gothus Goto.
Ostroleka Città (51.000 ab.) della Polonia, sul fiume Narew. Capoluogo del voivodato omonimo.
Ostroumova-Lebedeva, Anna Petrovna (Pietroburgo 1871-1955) Artista russa. Attiva come pittrice, xilografa e acquerellista, si dedicò anche all'insegnamento. Tra le opere la xilografia Veduta della Neva dalla colonnata della Borsa (Pietroburgo, Museo Russo).
Ostrovskij, Aleksandr Nikolaevic (Mosca 1823-Scelikov 1886) Scrittore e drammaturgo russo. Nelle sue opere trattò i conflitti sociali e familiari del mondo dei banchieri e dei mercanti. Le opere principali sono Con i propri ci si arrangia (1850), Povertà non è vizio (1854), Un posto lucrativo (1857), L'uragano (1860), Il falso Demetrio (1867), La fanciulla di neve (1872) e Senza dote (1879).
ostruènte, agg. Che ostruisce.
ostruìre, v. tr. Chiudere un condotto o un passaggio. ~ intasare, ingorgare. <> aprire, disintasare.
v. tr. to block, to obstruct.
lat. obstruere, comp. da ob-+ struere erigere.
ostruzióne, sf. 1 L'ostruire. • fare ostruzione, impedire il normale svolgimento di un'attività. 2 Ostacolo, impedimento. • trovarono numerose ostruzioni sul loro percorso di avvicinamento all'obiettivo militare.
sf. blockage, obstruction.
lat. obstructio,-onis, deriv. da obstructus, p.p. di obstruere.
Ostruzione delle vie respiratorie
L'ostruzione delle vie respiratorie è, purtroppo, un'evenienza abbastanza frequente e può essere provocata da vari fattori. Per esempio la lingua può cadere all'indietro nella cavità orale e provocare l'occlusione della gola. Questo tipo di ostruzione si verifica spesso in caso di perdita di coscienza ed è di somma importanza, per un soccorritore, accertarsi immediatamente che le vie aeree dell'infortunato siano libere. La presenza di pezzi di cibo o di oggetti, o ancora di vomito, sangue o liquidi nella gola può provocarne l'occlusione. Ferite e/o violenti colpi al collo o al viso, avvelenamenti, immissione di aria molto calda (incendi), possono provocare rigonfiamento dei tessuti e ostruire la gola. Anche le malattie delle vie respiratorie (infezioni, allergie, asma) possono provocare ostruzione delle vie respiratorie a vari livelli.
Qualunque sia la causa dell'ostruzione delle vie respiratorie, essa può manifestarsi come parziale o totale. L'ostruzione è parziale se il soggetto è cosciente e si porta la mano alla gola oppure la indica; presenta un respiro difficoltoso caratterizzato da rumori insoliti (rantoli, gorgoglii), tosse; il colorito diventa cianotico. Può essere in grado di parlare. Il soggetto non cosciente presenterà gli stessi sintomi sopra descritti e sarà possibile notare i movimenti della cassa toracica e lo scambio gassoso a livello di naso o bocca.
Se l'ostruzione è totale il soggetto, se cosciente, non è in grado di parlare né di tossire. Non presenta segni di respirazione né movimenti della cassa toracica. In molti casi comunque il soggetto sarà privo di coscienza.
ostruzionìsmo, sm. L'impedire con ogni mezzo lo svolgersi di un'attività. ~ osteggiamento. • l'opposizione aveva iniziato a praticare una forma sistematica di ostruzionismo parlamentare, provocava ritardi nell'approvazione delle leggi.
ingl. obstructionism, deriv. dal lat. obstructio,-onis impedimento.
ostruzionìsta, sm. e sf. Chi fa ostruzionismo.
ostruzionìstico, agg. (pl. m.-ci) Che ha carattere di ostruzionismo.
Ostùni Comune (32.000 ab., CAP 72017, TEL. 0831) in provincia di Brindisi. Le principali risorse economiche sono le industrie alimentari, chimiche e tessili e il turismo balneare. Importante la cattedrale con facciata gotica del XVII sec.
Ostwald, Wilhelm (Riga 1853-Grossbothen 1932) Chimico tedesco e fondatore della chimica fisica. Di origine russa, nel 1909 fu insignito del premio Nobel. Fu sostenitore dell'energetismo, dottrina che voleva superare il meccanicismo sostituendo all'idea di materia quella di energia. Ha studiato gli elettroliti e la catalisi. Da lui prende il nome la legge della diluizione che consente di calcolare la costante di dissociazione di acidi e basi dalla misura della conducibilità delle loro soluzioni. Tra le sue opere, Manuale di chimica generale (1887), Armonia dei colori (1918).
Oswald, Lee Harvey (New Orleans 1939-Dallas 1963) Presunto assassino di J. F. Kennedy; fu ucciso dalla polizia di Dallas il 24 novembre 1963, due giorni dopo l'omicidio del presidente.
ot(o)- Primo elemento di parole composte che nella terminologia scientifica significano orecchio.
dal greco ûs, otós.
Ota Città (140.000 ab.) del Giappone, sull'isola di Honshu. Capoluogo della prefettura di Gumma.
Otago Regione (186.000 ab.) della Nuova Zelanda, nel settore meridionale dell'Isola del Sud. Capoluogo Dunedin.
otalgìa, sf. Generico dolore all'orecchio.
otàrda, sf. Uccello (Otis tarda) della famiglia degli Otididi e dell'ordine dei Gruiformi. Di colore marrone e bianco, è diffusa in Europa, Africa nordoccidentale e Asia. In Italia è piuttosto rara.
otària, sf. Mammifero pinnipede caratterizzato dalla presenza di un piccolo padiglione auricolare, corpo snello e collo lungo e mobile. È detta anche leone od orso di mare.
Otaria orsina
Mammifero (Callorhinus ursinus) della famiglia degli Otaridi e dell'ordine dei Carnivori. Lunga 2 m, vive tra l'Alaska e la Kamchatka . Si nutre di pesce.
Otaria sudamericana
Mammifero (Otarya bironia) della famiglia degli Otaridi e dell'ordine dei Carnivori. Lunga 2,5 m, presenta una criniera negli esemplari maschi. Vive sulle coste sudamericane del Pacifico.
otèllo, sm. Uomo molto geloso.
Otello Tragedia in cinque atti, in versi e in prosa, di W. Shakespeare (1604-1605). La tragedia del moro di Venezia rappresenta l'unica opera di Shakesperare che ha per oggetto una tragedia famigliare, i cui protagonisti non sono personaggi dell'alta nobiltà. Otello è un generale al servizio della Repubblica Veneta; ma è anche un moro, perciò estraneo alla società veneziana. Dopo aver sposato Desdemona, figlia del senatore veneziano Brabanzio, Otello viene diabolicamente indotto da Iago a credere di essere tradito dalla moglie e, roso dalla gelosia, giunge a ucciderla. Quando scopre l'innocenza di Desdemona, Otello si uccide a sua volta. La figura di Iago è divenuta il simbolo dell'inganno diabolico. Il soggetto è stato tratto da una delle 100 novelle, contenute negli Ecatommiti di Gregorio Giraldi Cinzio.
Otello
Dramma lirico in quattro atti di G. Verdi, libretto di A. Boito (Milano, 1887).
La storia è ambientata a Cipro nel XV secolo. Otello è il governatore dell'isola, ma è odiato da Iago che trama contro di lui facendogli credere che Desdemona, sua amata lo tradisca con Cassio. A questo proposito usa un fazzoletto come prova. Otello impazzisce di gelosia e, nonostante Desdemona giuri la propria innocenza, la uccide soffocandola con una cuscino, togliendosi successivamente a sua volta la vita.
Otello
(ossia Il moro di Venezia) Opera in tre atti di G. Rossini, libretto di F. Berio di Salsa (Napoli, 1816).
Otello
Film drammatico, americano/francese (1951). Regia di Orson Welles. Interpreti: Orson Welles, Michael McLiammoir, Suzanne Cloutier. Titolo originale: Othello
Otello
Film drammatico, britannico (1965). Regia di Stuart Burge. Interpreti: Laurence Olivier, Joyce Redman, Frank Finlay. Titolo originale: Othello
Otero, Carolina (Fuente Valga 1868-Nizza 1965) Ballerina spagnola. Fu celebre per le sue relazioni con personaggi famosi della belle époque.
Othman => "Uthman"
òtico, agg. (pl. m.-ci) Riferito all'orecchio, in particolare al ganglio posto sul tronco nervoso del trigemino sotto il foro ovale dello sfenoide.
Otìdidi Famiglia di Uccelli ralliformi o gruiformi che comprende le otarde.
Otìnidi Famiglia di Molluschi Gasteropodi polmonati marini cui appartiene il genere Otina.
otìte, sf. Infiammazione cronica o acuta dell'orecchio, che viene differenziata, secondo la sede, in otite esterna, otite media e otite interna. La forma più comune è l'otite acuta a carico dell'orecchio medio, spesso originata da frequenti variazioni della pressione atmosferica (sommozzatori, piloti aeronautici ecc.), che può provocare anche la perforazione della membrana timpanica. Si manifesta con infiammazioni catarrali a carico dell'apparato rinofaringeo che si propagano alla tuba di Eustachio, provocando disturbi uditivi (acufeni e ipoacusia) e vertigini. Può essere curata con una terapia antibiotica e sulfamidica. Le affezioni esterne e interne sono generalmente originate da otiti medie cronicizzate.
sf. otitis.
otocìsti, sf. Sinonimo di vescicola auditiva.
otoiàtra, sm. e sf. Medico specialista in otoiatria.
otoiatrìa, sf. Ramo della medicina che studia e cura le malattie dell'orecchio.
otolìti Piccolissimi cristalli di carbonato di calcio che si trovano nel labirinto membranoso dei Vertebrati.
O'Toole, Peter Seamus (Connemara 1933) Attore teatrale e cinematografico irlandese. Interprete famoso delle opere di Shakespeare, partecipò a numerosi film divenuti famosi. È stato candidato sei volte al premio Oscar. I film principali sono Lawrence d'Arabia (1963), Beckett e il suo re (1964), Lord Jim (1965), La notte dei generali (1965), Il leone d'inverno (1968), L'uomo della Mancha (1972), Dr. Creator (1984), L'ultimo imperatore (1988) e Fantasmi da legare (1988).
otopatìa, sf. Termine medico che designa genericamente le malattie dell'orecchio.
otorinolaringoiàtra, sm. e sf. Medico specialista in otorinolaringoiatria.
otorinolaringoiatrìa, sf. Ramo della medicina che studia le malattie dell'orecchio, del naso e della gola.
otorrèa, sf. Secrezione sierosa del condotto auditivo esterno, di solito come postumo dell'otite.
otoscleròsi, sf. Malattia dell'orecchio interno, con distrofia della parte membranosa e ossea del labirinto, a carattere ereditario. Se la lesione tocca la finestra ovale e l'attacco della staffa, compare ipoacusia.
otoscopìa, sf. Analisi dell'orecchio esterno comprensiva del timpano e della cassa timpanica.
otoscòpio, sm. Strumento per eseguire l'otoscopia.
otospongiòsi, sf. Distrofia del labirinto osseo che affligge soprattutto le donne giovani. ~ otosclerosi.
Òtranto Comune (5.200 ab., CAP 73028, TEL. 0836) in provincia di Lecce sulla costa adriatica del canale omonimo. Le principali risorse economiche sono costituite dal porto peschereccio, dal mercato agricolo dei prodotti della regione e dal turismo. Antico centro messapico, fu poi romano e longobardo, per diventare quindi capitale del Salento con i bizantini (IX sec.). Nel 1480 fu devastato dai turchi. I monumenti più importanti sono il castello eretto da Ferdinando d'Aragona (XV sec.), la cattedrale romanica (XI sec.) e la chiesa bizantina di San Pietro (X-XI sec.).
Canale d'Otranto
Braccio di mare tra il capo d'Otranto e il capo Linguetta in Albania, che mette in comunicazione il mar Adriatico con il mar Ionio. È lungo 90 km. ca. e largo 70.
Promontorio d'Otranto
Promontorio della costa adriatica pugliese, sul canale d'Otranto. È il punto più orientale della penisola italiana. Si trova a 40° 7' latitudine nord e 18° 31' 13 longitudine est.
ótre, sm. Recipiente di pelle di capra o simile conciata e cucita, usato per contenere e trasportare liquidi.
sm. goatskin.
lat. uter, utris.
otricolàre, agg. Riferito all'otricolo.
Otrìcoli Comune in provincia di Terni (1.775 ab., CAP 05030, TEL. 0744).
otrìcolo, sm. Parte del labirinto membranoso che consta di una vescicola che si trova nel vestibolo membranoso dell'orecchio interno.
otroscòpio, sm. 1 Strumento di ingrandimento ottico e polarizzante utilizzato per osservare tramite luce parallela minerali o rocce in sezione sottile. 2 Strumento radiologico col quale si esegue l'ortoscopia.
Otsu Città (260.000 ab.) del Giappone, sull'isola di Honshu. Capoluogo della prefettura di Shiga.
ottacòrdo, sm. Antico strumento musicale a otto corde.
ottaèdrico, agg. (pl. m.-ci) Riferito all'ottaedro.
ottaedrìte, sf. Ossido di titanio che si può trovare in graniti, gneiss e sabbie diamantifere.
ottaèdro, sm. Poliedro con otto facce.
ottagonàle, agg. Che ha forma di ottagono.
agg. octagonal.
ottàgono, sm. Poligono che ha otto lati e otto angoli.
sm. octagon.
ottàmetro, sm. Verso di otto piedi.
Ottàna Comune in provincia di Nuoro (2.601 ab., CAP 08020, TEL. 0784).
ottàno, sm. Denominazione degli idrocarburi saturi C8H18. Normalmente liquido, bolle a 125 °C.
sm. octane.
Numero di ottano
Indica il potere antidetonante di un carburante per motori a scoppio. Indica la percentuale di isottano (potere antidetonante 100) presente in una miscela con eptano (potere antidetonante 0) che si comporta come il carburante in esame.
ottanòlo, sm. Denominazione degli alcoli di formula C8H17OH.
ottànta, agg. e sm. agg. Otto decine.
sm. indec. Il numero ottanta e il segno che lo rappresenta.
agg. e sm. eighty.
ottànte, sm. 1 Angolo di 45°. 2 Parte di spazio delimitata da tre piani tra loro ortogonali. 3 In nautica, strumento simile al sestante.
Ottànte Costellazione introdotta da L. N. Lacaille nel 1752, invisibile alle latitudini italiane in quanto si trova nell'emisfero celeste australe; al suo interno è presente il polo sud celeste.
ottantènne, agg. sm. e sf. agg. Che ha ottanta anni. ~ ottuagenario.
sm e sf. Chi ha ottant'anni di età.
ottantènnio, sm. Periodo di ottant'anni.
ottantèsimo, agg. e sm. agg. Che in una serie occupa il posto numero ottanta.
sm. L'ottantesima parte di un intero.
agg. eightieth.
ottantìna, sf. 1 Insieme di ottanta cose ca. 2 Che ha quasi ottant'anni di età.
sf. about eighty.
Ottàti Comune in provincia di Salerno (998 ab., CAP 84020, TEL. 0828).
ottatìvo, sm. Modo del verbo che esprime il desiderio e la possibilità.
ottàva, sf. 1 In musica, nota che rispetto a un'altra dello stesso nome dista sette intervalli. 2 Intervallo di otto giorni che segue o precede una festa religiosa.
sf. octave.
lat. octavus, deriv. da octo otto.
ottavàrio, sm. Periodo di otto giorni consecutivi dedicati a preghiere, prediche e cerimonie, prima o dopo una solennità religiosa.
Ottàvia (69?-11 a. C.) Sorella di Augusto. Sposò prima Carlo Marcello, quindi Marco Antonio, che nel 32 la ripudiò sposando Cleopatra.
Ottavia
(Roma 42-Pandataria 62) Figlia di Claudio e di Messalina, nel 53 sposò Pompeo, che però divorziò da lei nel 62 per sposare Poppea. Venne relegata e uccisa a Pandataria sotto false accuse.
Ottaviàno Comune in provincia di Napoli (21.973 ab., CAP 80044, TEL. 081), alle falde nordorientali del monte Somma. Vi hanno sede industrie alimentari (vino, dolci), della carta e chimiche. Importante centro per il commercio dei prodotti ortofrutticoli. Nella città si trova il castello costruito dai Medici e la chiesa di San Michele (XVI sec.). Feudo nel medioevo (Orsini, Angioini, Aragonesi), venne acquisita nel 1576 dai Medici di Toscana.
Ottaviàno, Càio Giùlio Césare (Roma 63 a. C.-Nola 14 d. C.) Caius Octavius. Primo imperatore romano. Figlio di C. Ottavio e di Azia, fu adottato nel 45 a. C. dallo zio G. Cesare. Alla sua morte (44 a. C.) si alleò con il senato e con i veterani dell'esercito contro M. Antonio, che sconfisse a Modena (44-43 a. C.). Divenuto console formò il secondo triumvirato con M. Antonio e Lepido e sconfisse a Filippi (42 a. C.) l'esercito di Bruto e Cassio, i capi della congiura contro Cesare. Suddivise il territori affidando l'oriente a M. Antonio e l'Africa a Lepido, ma, in nome delle tradizioni repubblicane di Roma, dichiarò guerra a M. Antonio e a Cleopatra, regina d'Egitto, sconfiggendoli nella battaglia di Azio (31 a. C.) e spingendoli al suicidio. Nel 29 a. C. dichiarò finite le guerre civili e iniziò una vasta opera di riforma politica e amministrativa, assumendo tutte le principali cariche politiche. Nel 27 a. C. il senato gli riconobbe il titolo di Augusto. Tenuto per sé l'Egitto, riorganizzò le province in due categorie, senatorie e imperiali, riformò l'esercito e rinforzò i confini, consolidando sul Reno la linea difensiva del fronte germanico. In campo culturale promosse e supportò l'attività di G. Mecenate, alla quale si deve lo straordinario sviluppo delle arti e delle lettere della nuova era imperiale. Non ebbe figli maschi e la scelta per la successione cadde sul figliastro Tiberio adottato nel 4 a. C. Prima di morire scrisse l'Index rerum a se gestaruum, nel quale descrisse le opere compiute.
ottavìno, sm. Strumento simile al flauto i cui suoni sono superiori di un'ottava.
ottàvo, agg. e sm. agg. Che in una serie occupa il posto numero otto. • l'ottava meraviglia del mondo.
sm. L'ottava parte di un intero. • ottavi di finale, in una competizione sportiva è una delle batterie o prove eliminatorie che precede i quarti di finale.
agg. eighth.
lat. octavus, deriv. da octo otto.
Ottawa (città) Città (301.000 ab.) del Canada e capitale dello stato. Situata sul fiume omonimo è uno dei principali centri culturali del Canada, oltre a esserne il centro amministrativo e finanziario. Le principali risorse economiche sono le industrie del legno, siderurgiche, meccaniche, del cemento, alimentari, tessili e chimiche, oltre al commercio di legname. Fu fondata nel 1828 con il nome di Bytown e prese il nome attuale nel 1854. Nel 1867 fu scelta come capitale della Federazione canadese. I principali monumenti sono le cattedrali anglicana (Christ Church) e cattolica (Notre-Dame), oltre alla torre della Pace, alta più di 90 m.
Ottawa (fiume) Fiume (1.120 km) del Canada. Nasce nel Québec e confluisce nel fiume San Lorenzo all'altezza di Montreal. Forma i bacini Victoria, Decelles, Timiskaming e alimenta numerose centrali idroelettriche. Attraversa la città omonima.
ottemperànte, agg. Di chi adempie a un ordine con puntualità. ~ ligio. <> inadempiente.
ottemperànza, sf. Obbedienza, osservanza.
ottemperàre, v. intr. Obbedire, adempiere.
v. intr. to comply with.
ottenebraménto, sm. L'ottenebrare.
ottenebràre, v. v. tr. Oscurare. ~ offuscare. <> rischiarare.
v. intr. pron. Offuscarsi, oscurarsi.
ottenére, v. tr. 1 Conseguire ciò che si vuole. ~ conquistare. 2 Ricavare. ~ acquisire.
v. tr. 1 to obtain, to get. 2 (conseguire) to achieve.
lat. obtinere, comp. da ob-+ tenere.
ottenìbile, agg. Che si può ottenere.
otteniménto, sm. Il fatto di ottenere.
ottentòtti Popolazione dell'Africa australe, simile ai boscimani e facente parte del gruppo etnolinguistico dei khoisanidi. Di stanza nella regione del capo di Buona Speranza, si scontrarono con i coloni olandesi che diedero loro questo nome. Attualmente sopravvivono circa 50.000 ottentotti, prevalentemente del gruppo Nama.
ottentòtto, agg. e sm. 1 Appartenente a una popolazione indigena dell'Africa australe. 2 Che, o chi, è rozzo e incivile.
ottètto, sm. 1 Composizione musicale per otto strumenti. 2 Complesso musicale composto da otto strumenti.
Ottey, Marlene (1960-) Atleta giamaicana. Nel 1990 ha corso i 100 m in 10"78 e i 200 m in 21"66.
òttica, sf. 1 Branca della fisica che studia i fenomeni luminosi e gli strumenti relativi. 2 Tecnica di fabbricare strumenti che servono a correggere i difetti della vista. 3 L'insieme delle lenti, dei prismi e degli specchi facenti parte di un apparecchio ottico.
sf. optics.
• Storicamente è suddivisa in ottica geometrica e ottica fisica. La prima studia i fenomeni ottici sulla base di un modello astratto secondo il quale la luce si propaga con raggi rettilinei e indipendenti e che è in grado di spiegare i fenomeni più semplici, come la riflessione e la rifrazione, le cui leggi illustrano il comportamento di un raggio luminoso che colpisce la superficie di separazione tra due mezzi contigui. Secondo l'ottica geometrica, parte del raggio viene riflesso con un angolo uguale a quello di incidenza, mentre la quantità rimanente viene rifratta, continuando il proprio cammino all'interno del secondo mezzo, dove può essere assorbita o propagata verso un'eventuale successiva superficie di separazione. L'ottica fisica si basa invece sulla teoria ondulatoria e sulla teoria delle onde elettromagnetiche, per spiegare i fenomeni di diffrazione, interferenza e polarizzazione, che sono alla base di alcune recenti applicazioni tecnologiche, come il laser e le tecniche olografiche.
Ottica elettronica
Branca della fisica che studia il moto degli elettroni liberi nel vuoto e la loro interazione con i campi elettrici e magnetici. Trova applicazione nella produzione di strumenti come il microscopio elettronico, gli acceleratori di particelle ecc.
òttico, agg. e sm. agg. 1 Che si riferisce alla vista. 2 Aggettivo che indica tutto ciò che si ricollega all'ottica e alle radiazioni visibili.
sm. Chi fabbrica o vende occhiali e strumenti ottici.
agg. optical. sm. optician.
Centro ottico
Punto che si trova sull'asse principale di una lente, che fa sì che a ogni raggio incidente passante per esso corrispondano raggi incidenti ed emergenti paralleli.
Sistema ottico
Insieme di prismi, lenti, specchi, diaframmi di uno strumento ottico; il sistema può essere catadiottrico se utilizza superfici riflettenti e rifrangenti; diottrico se usa solo superfici rifrangenti e catottrico se le superfici usate sono solo riflettenti.
Strumento ottico
Strumento che viene utilizzato nella produzione di fenomeni ottici.
Ottièri, Ottièro (Roma 1924-) Scrittore. Tra le opere Tempi stretti (1957), Donnarumma all'assalto (1959). Con le opere successive (la raccolta di poesie Il pensiero perverso, 1971, e il romanzo Il campo di concentrazione, 1972) definì la nevrosi e la follia come motivi ispiratori della sua vena narrativa. Opere successive furono I due amori (1983), Il divertimento (1984), L'infermiera di Pisa (1991), La psicoterapeuta era bellissima (1994) e Il poema osceno (1996).
Ottìglio Comune in provincia di Alessandria (724 ab., CAP 15038, TEL. 0142).
ottimàle, agg. Relativo all'ottimo. ~ ideale.
agg. optimum.
ottimaménte, avv. Benissimo.
avv. very well, excellently.
ottimàre, v. tr. Ottimizzare.
ottimàte, sm. 1 Nel Rinascimento il termine indicava le classi sociali superiori. 2 Cittadino che appartiene alle classi più elevate. ~ aristocratico.
ottimìsmo, sm. 1 Disposizione dell'animo che porta a giudicare favorevolmente tutto ciò che accade. 2 Concezione filosofica che considera che nel mondo prevalga il bene.
sm. optimism.
franc. obtimisme, deriv. dal lat. optimus.
ottimìsta, agg., sm. e sf. agg. Ottimistico. ~ speranzoso. <> pessimista.
sm. e sf. Chi giudica con ottimismo.
sm. e sf. optimist.
ottimìstico, agg. (pl. m.-ci) Che è ispirato a ottimismo.
ottimizzàre, v. tr. Rendere ottimale, migliorare al massimo.
v. tr. to optimize.
ottimizzazióne, sf. L'ottimizzare.
òttimo, agg. e sm. agg. Buonissimo, eccellente. ~ ineffabile. <> pessimo. • aveva ottimi voti.
sm. 1 Ciò che è ottimo. 2 La condizione migliore. • cercava sempre di raggiungere l'ottimo nelle sue scelte.
agg. excellent, very good. sm. the best.
lat. optimus.
òtto, agg. e sm. agg. num. card. indec. Che contiene un'unità in più di sette. • gli diedero otto giorni per concludere il lavoro.
sm. indec. 1 Il numero otto e il segno che lo rappresenta. 2 Il voto scolastico. • non sarebbe riuscito a mantenere la media dell'otto.
agg. e sm. eight.
lat. octo.
Otto commedie e otto intermezzi Raccolta di commedie di M. de Cervantes y Saavedra (1615).
Otto e mezzo => "8 1/2".
Òtto Gràdi, canàle Braccio di mare dell'oceano Indiano, tra l'isola di Minicoy e l'arcipelago delle Maldive.
otto sànti, guèrra dégli Guerra combattuta dai fiorentini contro la chiesa (1375-1378). Ebbe origine per la volontà espansionistica di Firenze, che intendeva approfittare dello spostamento della sede pontificia ad Avignone. Papa Gregorio XI lanciò l'interdetto contro Firenze (31 marzo 1376), ma dopo pochi scontri fu firmata la pace (1378), con la quale papa Urbano VI ritirò l'interdetto e Firenze indennizzò economicamente la Santa Sede. Il nome deriva dagli otto magistrati fiorentini, appositamente chiamati alla guida delle operazioni e denominati Otto della guerra, che per il popolo divennero gli otto santi.
Otto studi Opera di critica letteraria di C. Bo (1939).
Otto, Nikolaus (Holzhausen 1832-Colonia 1891) Ingegnere tedesco. Compì importanti studi sui motori a combustione interna e inventò l'omonimo ciclo termodinamico a quattro tempi (1876). Fece costruire a Colonia il primo esemplare di motore a gas da lui progettato nel 1854.
Ottobiàno Comune in provincia di Pavia (1.092 ab., CAP 27030, TEL. 0384).
ottobràta, sf. Passeggiata effettuata, specialmente nel Lazio, nel mese di ottobre o nei mesi autunnali.
ottóbre, sm. Il decimo mese dell'anno.
sm. October.
Ottobre (I dieci giorni che sconvolsero il mondo) Film drammatico, russo (1927). Regia di Sergej Mikhailovic Eisenstein. Interpreti: Nikandrov, N. Popov, Boris Livanov. Titolo originale: Oktiabr
ottobrìno, agg. Relativo a ottobre.
ottobrìsti Termine che indicava il gruppo di liberali moderati russi che approvò il manifesto del 30 ottobre 1905 con cui lo zar Nicola II instaurò il regime costituzionale.
Ottocàro Nome di sovrani.
Ottocaro I
(1155?-1230 ?) Duca di Boemia dal 1192, dal 1198 fu il primo re di Boemia.
Ottocaro II
(1230 ca.-Dürnkrut 1278) Duca d'Austria dal 1251. Figlio di Venceslao I, gli succedette nel 1253 come re di Boemia. Tra il 1254 e il 1260 conquistò lo Stiria, quindi la Carniola e nel 1269 la Carinzia. Venne sconfitto nella corsa all'impero da Rodolfo d'Asburgo, che oltretutto lo uccise, impadronendosi dei domini austriaci.
ottocentésco, agg. (pl. m.-chi) Relativo al secolo diciannovesimo.
ottocentèsimo, agg. e sm. agg. num. ord. Che in una serie occupa il posto numero ottocento.
sm. L'ottocentesima parte di un intero.
ottocentìsta, sm. e sf. 1 Artista o scrittore del secolo diciannovesimo. 2 Atleta specialista nella corsa degli ottocento metri piani.
ottocènto, agg. e sm. agg. num. card. indec. Che contiene otto centinaia.
sm. indec. Il numero ottocento e il segno che lo rappresenta.
agg. num. card. indec. eight hundred.
òttodo, sm. Tubo termoelettronico a otto elettrodi utilizzato nei radioricevitori come miscelatore del segnale della griglia di comando col segnale dell'oscillatore locale.
ottomàna, sf. Divano che può trasformarsi anche in letto. ~ sofà.
ottomàno, agg. e sm. Della Turchia.
Impero ottomano
Impero turco musulmano fondato da Osman I (o Othman I) che regnò dal 1299 al 1326. Confinava con l'impero bizantino e durante il XIV sec. si espanse giungendo a controllare buona parte dell'Islam, insediandosi nella penisola anatolica e passando poi nei Balcani, dove riuscì ad annettere Serbia, Bulgaria, Moldavia, Valacchia, Albania, e Costantinopoli (1453), segnando la fine dell'impero romano d'oriente. Nel XVI sec. acquisì Armenia, Kurdistan ed Egitto. Con Solimano II il Magnifico (1520-1566) raggiunse la massima potenza annettendo Baghdad, Rodi, Belgrado, buona parte dell'Ungheria (battaglia di Moh´cs, 1526), Cipro, Libia, Tunisia, Algeria, Persia, Azerbaigian e Yemen. Nonostante la sconfitta nella battaglia navale di Lepanto (1571), a opera di una coalizione europea, l'espansione continuò a spese di Venezia e dell'impero asburgico (assedio di Vienna del 1683). La struttura antiquata e i contrasti interni indebolirono l'impero ottomano che, sotto Maometto IV, dovette accettare l'espulsione dall'Ungheria e dalla Transilvania con il trattato di pace di Carlowitz (1699). Austria e Russia continuarono a premere sulle frontiere. Il trattato di Passarowitz (1718) segnò la restituzione della Serbia all'Austria e le guerre di Crimea (1768-1774; 1787-1792) aprirono alla Russia la Crimea, il mar Nero e l'area balcanica. La campagna napoleonica in Africa (1798) portò alla conquista francese degli stati del Nordafrica e al riconoscimento dell'indipendenza dell'Egitto. Nella guerra di Crimea dal 1853 al 1856 contro la Russia, l'impero ottomano fu salvato dall'intervento delle potenze europee. Nel XX sec. l'Italia conquistò la Libia e l'impero ottomano si schierò con gli imperi centrali nella prima guerra mondiale, uscendone sconfitto pesantemente. Il sultanato fu dichiarato decaduto nel 1923 dal movimento nazionalista di Mustafà Kemal, che dichiarò la repubblica.
ottomìla, agg. e sm. agg. num. card. indec. Che contiene otto migliaia.
sm. indec. Il numero ottomila e il segno che lo rappresenta.
ottonàio, sm. Chi lavora l'ottone.
ottonàre, v. tr. Rivestire qualcosa di ottone.
ottonàrio, sm. Verso costituito di otto sillabe.
ottonatùra, sf. Rivestimento di un oggetto metallico con ottone.
ottóne, sm. 1 Lega metallica. 2 Strumento metallico a fiato.
sm. brass.
• Lega metallica composta prevalentemente di rame e zinco, caratterizzata da una durezza superiore a quella del rame e facilmente lavorabile a freddo in lamine sottili. Gli ottoni vengono suddivisi in due tipi contenenti, rispettivamente, percentuali di zinco inferiori al 37% (ottoni del primo titolo) e comprese tra il 37 e il 50% (ottoni del secondo titolo). I due metalli vengono fusi direttamente in crogioli posti all'interno dei forni, dove possono essere aggiunte piccolissime quantità di altri metalli per ottenere particolari leghe di uso industriale (ottoni speciali).
Ottóne (comùne) Comune in provincia di Piacenza (891 ab., CAP 29026, TEL. 0523).
Ottóne (sovrani) Nome di sovrani.
Baviera Ottone I di Wittelsbach
(? 1120 ca.-Pfullendorf 1183) Duca di Baviera dal 1180. Seguì in Italia Federico I Barbarossa, di cui era consigliere, e ne difese gli interessi.
Ottone I di Baviera
(Monaco 1848-Fürstenried 1916) Figlio di Massimiliano II e fratello di Luigi II, succedette a quest'ultimo come re dal 1886 al 1913, pur essendo infermo di mente come lui. La reggenza passò quindi nelle mani dello zio Leopoldo, alla cui morte nel 1912 Ottone venne deposto a favore del cugino Luigi III.
Grecia Ottone I di Grecia
(Salisburgo 1815-Bamberg 1867) Figlio di Luigi I di Baviera, fu designato dalle grandi potenze re di Grecia dal 1832. In seguito a un'insurrezione, nel 1862 dovette abdicare.
Sacro Romano Impero Ottone I
=> "Ottone I il Grande"
Ottone II
(? 955-Roma 983) Figlio di Ottone I, gli succedette come imperatore del Sacro Romano Impero dal 967. Nel 962 sposò la principessa bizantina Teofano e nel 976 represse una rivolta riprendendo così le redini della feudalità tedesca. Riuscì a piegare i Crescenzi e tentò invano di cacciare i saraceni dalla Calabria, ma venne sconfitto a Punta Stilo nel 982.
Ottone III
(Kessel 980-Castel Palermo 1002) Figlio di Ottone II, gli succedette nel 983. Si trasferì a Roma e designò papa Silvestro II. Molto inviso a causa del suo despotismo, morì durante una rivolta scoppiata nel Lazio.
Ottóne di Frisìnga (? 1114?-Morimond, Borgogna 1158) Cronachista tedesco. Tra le opere Historia de duabus civitatibus (1143-1146) e Gesta Friderici Imperatoris (ca. 1157).
Ottóne I il Grànde (? 912-Memleben 973) Duca di Sassonia e re di Germania. Succedette al padre Enrico I nel 936 e si batté per rinforzare la monarchia contro i feudatari. Su richiesta di Adelaide, tenuta prigioniera da Berengario, scese in Italia nel 951, sconfisse Berengario e sposò Adelaide. Fu incoronato re d'Italia a Pavia, ma lasciò il governo allo stesso Berengario, tornando in Germania, dove nel 955 sconfisse gli ungari. Quando Berengario si ribellò, Ottone tornò in Italia sconfiggendolo nuovamente e facendosi poi incoronare imperatore a Roma (962), restaurando così il Sacro Romano Impero germanico e assumendo il controllo sull'elezione del pontefice. Nel 967 condivise il governo con il figlio Ottone II.
Ottóne, Pièro (Genova 1924-) Giornalista e scrittore. Tra le opere Potere economico (1968), Giornale di bordo (1982), La guerra della rosa (1990), Il tramonto della nostra civiltà (1994), L'Italia è un paese civile? (1995).
ottoniàna Il complesso del fenomeni artistici sviluppati durante i regni dei re di Sassonia e degli imperatori di nome Ottone. Nel X e XI sec. segnò la rinascita dell'arte tedesca, recuperando i valori estetici della classicità. Numerosi sono i monumenti dovuti a questo movimento: la chiesa di San Michele a Hildesheim con il portale con le Scene dell'Antico e Nuovo Testamento (1008-1015), l'oreficeria del tesoro del duomo di Aquisgrana (Croce di Lotario, 1000 ca.), le miniature di Treviri, Ratisbona e Reichenau (Codice di Hitda, XI sec., Darmstadt).
Ottopòdidi Famiglia di Molluschi Cefalopodi ottopodi; hanno braccia riunite da una membrana e il terzo braccio destro funge da organo copulatore.
ottòpodo, agg. e sm. agg. Detto di un animale che possiede otto piedi o otto tentacoli.
sm. pl. Ordine di Molluschi Cefalopodi dibranchiati del quale fanno parte i polpi.
ottòtipo, sm. Tavola contenente caratteri di diverse dimensioni, usata in oculistica per misurare la vista.
ottuagenàrio, agg. e sm. Che ha ottant'anni di età.
ottùndere, v. tr. Arrotondare, spuntare. ~ smussare. <> appuntire.
ottundiménto, sm. L'ottundere.
òttuplo, agg. Che è otto volte maggiore.
otturaménto, sm. L'azione di otturare.
otturàre, v. v. tr. Ostruire. ~ turare, chiudere, intasare. <> aprire, disintasare.
v. intr. pron. Chiudersi, ostruirsi.
v. tr. 1 to close up, to stop up. 2 (dente) to fill.
otturatóre, sm. 1 Congegno che nelle armi da fuoco chiude la camera di scoppio dopo avervi introdotto il proiettile. 2 Dispositivo utilizzato nelle macchine fotografiche e cinematografiche per lasciare passare, per intervalli temporali definiti, la luce, permettendo così la registrazione dell'immagine.
sm. 1 (armi) breechblock. 2 (fotog.) shutter.
• Nelle macchine fotografiche gli otturatori si suddividono in otturatori centrali, costituiti da una serie di lamelle disposte circolarmente, e otturatori a tendina, nei quali una sottile fenditura scorre vicino al piano della superficie sensibile. Gli otturatori a tendina sono generalmente in grado di permettere tempi di esposizione molto inferiori a quelli ottenibili con gli otturatori centrali (fino a 1/8.000 di secondo).
otturazióne, sf. L'otturare.
sf. 1 closing. 2 (dentaria) filling.
lat. obturatio,-onis.
ottusaménte, avv. In modo ottuso.
ottusàngolo, agg. Che ha un angolo ottuso.
ottusità, sf. L'essere ottuso.
lat. tardo obtusitas,-atis.
ottùso, agg. 1 Relativo ad angolo maggiore dell'angolo retto. <> acuto. 2 Lento nell'apprendere, senza acume. ~ limitato. • aveva una mente ottusa. 3 Privo di profilo tagliente, spuntato. ~ arrotondato, smussato. 4 Chiuso. ~ retrivo.
agg. 1 dull, slow. 2 (geom.) obtuse.
lat. obtusus, p.p. di obtundere ottundere.
Ötztaler Alpen Sezione delle Alpi Retiche, in Austria, al confine con l'Italia, tra la valle del fiume Inn e quella dell'Ötztaler Ache. Vetta più elevata il Wildspitze (3.774 m).
Ouaddaï Prefettura (550.000 ab.) del Ciad orientale, capoluogo Abéché.
Ouagadougou Città (442.000 ab.) del Burkina Faso, capitale della repubblica e capoluogo della provincia di Kadiogo, al centro del paese. Mercato agricolo e commerciale, ha nelle industrie tessili (cotone), meccaniche e del legno le principali risorse economiche. Sede di un aeroporto. Conquistata dai francesi nel 1896, divenne la capitale della colonia dell'Alto Volta (1919-1932).
Ouargla Città (76.000 ab.) dell'Algeria, capoluogo del wilaya omonimo.
Oubritenga Provincia (303.000 ab.) del Burkina Faso, capoluogo Ziniare.
Oud, Jacobus Johannes (Purmerend 1890-1963) Architetto e urbanista. Tra le opere i blocchi di case operaie Spangen (1918-1919) a Rotterdam e il palazzo Shell (1938-1942) a L'Aia.
Oudalan Provincia (106.000 ab.) del Burkina Faso, capoluogo Gorom-Gorom.
Oudinot, Nicolas-Charles-Victor (Bar-le-Duc 1791-Parigi 1863) Generale francese. Nel 1849 fu a capo della spedizione contro la Repubblica romana.
Ouedraogo, Idrissa (Banfora 1954-) Regista cinematografico del Burkina Faso. Diresse Yaaba (1989), Tilaï (1990), Samba Traorè (1992) e Le cri du coeur (1994).
Ouest Dipartimento (2.285.000 ab.) di Haiti, capoluogo Port-au-Prince.
Ouham Prefettura (311.000 ab.) della Repubblica Centrafricana occidentale, capoluogo Bossangoa.
Ouham-Pendé Prefettura (290.000 ab.) della Repubblica Centrafricana nordoccidentale, capoluogo Bozoum.
Ouida (Bury Saint Edmunds, Suffolk 1839-Viareggio 1908) Pseudonimo di Marie Louise de la Ramée. Scrittrice inglese. Si stabilì in Italia a partire dal 1875. Tra i suoi 45 romanzi si ricordano Under Two Flags (Sotto due bandiere, 1867) e Moths (Falene, 1880); un classico per ragazzi A Dog of Flanders (Il cane delle Fiandre, 1872) e Two Little Wooden Shoes (Due scarpette di legno, 1874).
Oujda Città (260.000 ab.) del Marocco, capoluogo della provincia omonima.
Oulu Città (102.000 ab.) della Finlandia, capoluogo della provincia di Oulu.
Oulx Comune in provincia di Torino (2.202 ab., CAP 10056, TEL. 0122).
Oum er-Rbia, Uadi Il fiume (555 km) più lungo del Marocco. Nasce dal Medio Atlante e sfocia nell'oceano Atlantico.
Ounas Fiume (340 km) della Finlandia. Nasce in Lapponia dal monte Pallastunturi e confluisce nel fiume Kemi.
Ouranos Varuna Opera di storia di G. Dumézil (1934).
Ouse Fiume (251 km) della Gran Bretagna, nell'Inghilterra centro-orientale. Nasce nella contea di Northampton e sfocia nel mare del Nord.
Ousmane, Sembène (Casamance 1923-) Scrittore e regista senegalese di espressione francese. Ha pubblicato romanzi e racconti, parzialmente autobiografici, legati alla propria terra. Le opere principali sono i romanzi Lo scaricatore nero (1956), Germogli del bosco di Dio (1960), L'ultimo dell'impero (1979) e i film La noire de... (1965), Xala (1974), Camp de Thiaroye (1988).
out, sm. invar. 1 Nel gioco del tennis, spazio al di fuori del campo. 2 Nel pugilato, il verdetto di fuori combattimento emesso dall'arbitro.
output, sm. invar. 1 In informatica indica il trasferimento di un dato dall'unità centrale a un dispositivo esterno. 2 L'insieme dei dati prodotti.
outrigger, sm. invar. 1 Supporto metallico che sporge dai bordi di un'imbarcazione. 2 Nel canottaggio, imbarcazione in cui i vogatori manovrano ciascuno un solo remo.
outsider, sm. invar. Chi, in una gara sportiva, pur non avendo i favori del pronostico, consegue una vittoria o un buon piazzamento.
ouverture, sf. invar. Brano sinfonico che introduce un melodramma.
Ovàda Comune in provincia di Alessandria (12.212 ab., CAP 15076, TEL. 0143). Centro industriale (vetrerie, prodotti tessili, chimici, metallurgici e metalmeccanici) del Monferrato. Gli abitanti sono detti Ovadesi.
ovàia, sf. Detta anche ovario, è un organo pari dell'apparato genitale femminile, nel quale si sviluppano le cellule uovo. L'ovaia ha anche funzione di ghiandola a secrezione interna e produce l'estradiolo, un ormone estrogeno che influenza lo sviluppo dei caratteri sessuali secondari. Nel ciclo ovarico, quando l'uovo è maturo esce dal follicolo e penetra nella tuba uterina. Nell'ovaia resta una cicatrice detta corpo luteo, destinata a scomparire dopo pochi giorni se l'uovo non viene fecondato. Nella donna, a ogni ciclo mestruale (ventotto giorni) matura un solo follicolo. L'ovaia contiene alla nascita circa 50.000 uova e la funzione ovarica inizia con la prima mestruazione in età puberale (tra i dodici e i sedici anni), per terminare con la menopausa.
sf. ovary.
ovàio, sm. Ovaia, organo femminile.
sf. ovary.
ovaiòlo, agg. Di animale che depone uova.
ovalbumìna, sf. Proteina secreta nell'ovidotto del pollo che costituisce la maggiore componente proteica dell'uovo.
ovàle, agg. e sm. agg. Che ha forma di uovo. ~ bislungo.
sm. 1 Forma del viso. 2 Curva piana regolare con figura simile a quella di un uovo.
agg. e sm. oval.
ovalizzàrsi, v. intr. pron. Subire un'ovalizzazione
ovalizzazióne, sf. In un organo in moto alternativo usura non uguale degli elementi di guida. Si ha soprattutto nella parete dei cilindri dei motori endotermici.
Ovamboland Territorio (517.000 ab.) del Namibia settentrionale, al confine con l'Angola. Capoluogo Ondangua.
ovàrico, agg. (pl. m.-ci) Relativo all'ovaia.
ovariectomìa, sf. Asportazione di una o di tutte e due le ovaie.
ovàrio, sm. 1 Ovaia. 2 La parte inferiore del pistillo che contiene gli ovuli.
ovarìolo, sm. Ognuno dei tubuli che formano l'ovario di alcuni Insetti.
ovarìte, sf. Infiammazione delle ghiandole sessuali femminili causata da batteri o da virus.
Ovàro Comune in provincia di Udine (2.404 ab., CAP 33025, TEL. 0433).
ovàto, agg. A forma d'uovo. ~ ovale.
ovàtta, sf. Cotone in falde, impiegato per imbottire e per scopi sanitari. ~ bambagia.
sf. 1 cotton wool. 2 (per imbottiture) wadding.
franc. ouate.
ovattàre, v. tr. Attenuare, attutire. ~ smorzare. <> accentuare.
v. tr. to muffle.
ovattàto, agg. Attutito, attenuato.
ovazióne, sf. 1 Trionfo tributato ai generali romani vittoriosi. 2 Acclamazione entusiastica. ~ plauso.
sf. ovation.
lat. ovatio,-onis, deriv. da ovare gridare in segno di festa.
óve, avv. e cong. avv. 1 Dove. 2 Quando, se mai. ~ se si desse il caso.
cong. Purché. ~ se mai.
lat. ubi.
over, sm. invar. Stile di nuoto eseguito sul fianco, usando un braccio e muovendo le gambe a rana.
Overbeck, Friedrich (Lubecca 1789-Roma 1869) Pittore e incisore tedesco. Studiò a Vienna e si trasferì nel 1810 a Roma dove visse. Fondò il gruppo dei nazareni con i quali collaborò alla realizzazione degli affreschi con le Storie di San Giuseppe in Egitto (1816-1817) per il palazzo Zuccari e con le scene della Gerusalemme liberata (1819-1830).
overdose, sf. invar. 1 Dose di droga eccessiva. 2 Quantità eccessiva.
Sindrome da overdose
Si verifica in conseguenza di un'intossicazione acuta per una somministrazione eccessiva di droga (in genere eroina, ma anche cocaina, anfetamine, farmaci come le benzodiazepine, barbiturici ecc.). È tipico riscontrarla nei soggetti tossicodipendenti, ma anche in soggetti altrimenti normali. Nell'overdose da oppiacei (eroina, morfina), in una fase precoce, il soggetto potrebbe presentare sintomi come sonnolenza o prurito. In seguito la situazione può evolvere con la presenza di miosi, depressione respiratoria fino all'arresto respiratorio, stato comatoso.
L'overdose da cocaina può presentarsi con euforia, stato di allucinazione visiva, delirio, tachicardia, respiro accelerato, tremori ed evolvere verso uno stato di depressione respiratoria.
Nell'overdose da anfetamine le manifestazioni sono abbastanza simili a quelle descritte per l'intossicazione acuta da cocaina.
Nell'overdose da farmaci il quadro patologico può essere caratterizzato da sintomi rappresentati da disturbi visivi e della parola con rallentamento delle capacità di attenzione e di veglia, nausea e vomito, difficoltà a coordinare i movimenti, fino ad arrivare a uno stato di coma vero e proprio con grave depressione respiratoria, miosi pupillare, ipotensione, ipotermia e gravi compromissioni delle funzioni renali e polmonari. Come primo intervento occorre controllare le funzioni vitali della vittima (stato di coscienza, pervietà delle vie aeree, funzione circolatoria) e nel frattempo chiamare i mezzi di soccorso.
Nel caso si dovesse soccorrere un soggetto che appare quasi con certezza dipendente da droghe come eroina, morfina ecc., sarà opportuno prevenire possibili rischi di infezioni (AIDS, epatite ecc.) durante eventuali manovre di rianimazione. A tale scopo sarebbe indicato, ove possibile, l'uso di apposite mascherine che consentono di evitare il contatto diretto con il soggetto.
overdrive, sm. invar. Dispositivo applicato all'albero di trasmissione di un'automobile che, riducendo i giri del motore, consente di risparmiare carburante.
overflow, sm. invar. Letteralmente significa fuoriuscita. In informatica indica che un'operazione aritmetica ha ecceduto la lunghezza massima del registro a disposizione.
Overijssel Provincia (1.032.000 ab.) dei Paesi Bassi centro-orientali, al confine con la Germania. Capoluogo Zwolle.
overlay, sm. invar. Letteralmente significa ricopertura. In informatica indica una tecnica di programmazione che carica nella stessa area di memoria diverse parti di un programma ogni volta che questo si rivela necessario.
oversize, agg. invar. Che supera la misura normale.
òvest, sm. invar. Uno dei quattro punti cardinali, in direzione del quale si vede il tramonto del Sole, in occasione dell'equinozio di primavera e di autunno; è anche una delle due intersezioni del circolo verticale, perpendicolare al meridiano astronomico, con l'orizzonte. ~ tramonto. <> est, levante, oriente.
sm. invar. west.
Òvest Provincia (969.000 ab.) del Camerun occidentale, capoluogo Bafoussam.
ovibos, sm. invar. Genere di Mammiferi Ruminanti che hanno caratteristiche sia delle pecore che dei buoi, a cui appartiene il bue muschiato, caratteristico della tundra.
comp. dal lat. ovis pecora + bos bue.
O'vico Dramma di R. Viviani (1917).
Ovìdio Nasóne, Pùblio (Sulmona 43 a. C.-Tomi 17 d. C.) Poeta latino. Fece parte dei circoli poetici di Messalla e Mecenate; fu esiliato a Tomi sulle rive del mar Nero da Augusto, per un imprecisato scandalo. Le opere giovanili di Ovidio trattavano argomenti erotici: i tre libri di elegie per Corinna Amores; le ventuno epistole di mitiche eroine ai loro amanti Heroides; i tre libri sull'arte dell'innamoramento Ars amatoria; oltre ai Remedia amoris, su come guarire dalla passione, e al Medicamina faciei foeminae, cento versi sull'arte della cosmesi. Nella maturità affrontò i temi della tradizione: i sei libri a illustrazione delle feste del calendario romano Fasti e i quindici libri sulla trasmutazione di esseri mitologici Metamorphoses. Nell'esilio le sue opere furono pervase dalla commiserazione e dalla rabbia per la propria condizione: i cinque libri di elegie Tristia; i quattro libri di epistolae Epistule ex Ponto e il poema invettiva Ibis, contro un avversario rimasto ignoto. Ovidio fu nel medioevo il classico più letto e imitato, insieme a Virgilio, e i poeti rinascimentali furono influenzati dalla sua poetica.
ovidótto, sm. Canale che trasporta le uova dall'ovaia in un altro organo o anche all'esterno.
Oviedo Città (192.000 ab.) della Spagna e capoluogo della regione autonoma delle Asturie. Si trova ai piedi del versante nord della cordigliera Cantabrica, in un importante bacino minerario con giacimenti di carbone e ferro. Le principali risorse economiche sono le industrie siderurgiche, metalmeccaniche, ceramiche, tessili, chimiche, del legno, del cemento e del cuoio. Si sviluppò intorno a un monastero benedettino nell'VIII sec. e dall'810 al 924 fu capitale del regno delle Asturie. Interessanti la cattedrale di stile gotico (1388-1528) e le basiliche di San Giuliano e di San Miguel de Lillo (XI sec.).
ovifórme, agg. Avente la forma di uovo.
ovìgero agg. Relativo ai bozzoli degli Insetti che vengono costruiti per proteggere le uova.
sm. pl. Nei picnogonidi, il terzo paio di appendici del cefalotorace, sempre presente nel maschio e a volte assente nella femmina, che porta le uova in fase di sviluppo.
Ovìglio Comune in provincia di Alessandria (1.312 ab., CAP 15026, TEL. 0131).
ovìle, sm. Luogo dove si racchiudono le pecore, le capre e simili.
sm. sheepfold.
lat. ovile, deriv. da ovis pecora.
Ovìndoli Comune in provincia di L'Aquila (1.204 ab., CAP 67046, TEL. 0863).
ovìno, agg. e sm. agg. Relativo a pecora.
sm. Le pecore, gli agnelli e le capre.
agg. ovine, sheep.
lat. ovinus, deriv. da ovis pecora.
oviparità, sf. Metodo di riproduzione consistente nella deposizione da parte della femmina di uova, da fecondare o già fecondate, che si schiuderanno rimanendo all'esterno del proprio corpo. <> viviparità.
ovìparo, agg. Che depone le uova.
OVNI Sigla di Oggetti Volanti Non Identificati.
òvo => "uovo"
ovocìta, o ovocìto, sm. (pl.-i) Nell'ovogenesi, la cellula germinale femminile che proviene dall'ovogonio e che non ha ancora espulso i due globuli polari.
Ovòdda Comune in provincia di Nuoro (1.783 ab., CAP 08020, TEL. 0784).
ovogònio, sm. Nell'ovogenesi, cellula germinale femminile non matura.
ovoidàle, agg. Ovale.
ovòide, agg. e sm. agg. Ovoidale, ovale.
sm. Ciò che è ovoidale.
òvolo, sm. 1 Fungo. 2 Parte della radice dell'olivo usata per la riproduzione della pianta.
sm. golden agaric.
lat. tardo ovulum, dimin. di ovum uovo.
• Nome di due funghi appartenenti alla famiglia delle Agaricacee e della classe dei Basidiomiceti: l'ovolo buono (Amanita caesarea) è commestibile e si distingue per il cappello aranciato e le lamelle gialle, mentre l'ovolo malefico (Amanita muscaria) è velenoso, ha cappello rosso e verruche rosse.
ovomaltìna, sf. Nome di una polvere alimentare fatta con malto, uova e cacao che si mescola nel latte.
ovopositóre, sm. Organo delle femmine di alcuni Insetti che serve alla deposizione delle uova.
ovotestis, sm. invar. Gonade avente funzione e struttura contemporaneamente di ovaio e di testicolo. È proprio degli animali ermafroditi.
ovovìa, sf. Funivia con cabine di forma ovale.
ovoviviparità, sf. Metodo di riproduzione nel quale si ha la schiusa delle uova nelle vie genitali materne e la nascita di piccoli, più o meno completamente formati, liberi dall'involucro dell'uovo.
ovovivìparo, agg. Che partorisce figli vivi, nati da uova che si schiudono nel corpo della madre.
ovulàre, agg. e v. intr. agg. 1 Relativo all'uovo. 2 Che ha forma di un ovulo.
v. intr. Il produrre gli ovuli e la loro discesa nell'utero per la fecondazione.
ovulazióne, sf. 1 In biologia è l'emissione dell'ovulo dall'ovaia, quando il follicolo di Graaf si rompe e l'uovo cade nella cavità addominale davanti all'orifizio esterno della tuba di Falloppio. 2 Momento del ciclo ovarico in cui ciò avviene.
sf. ovulation.
òvulo, sm. 1 In biologia, gamete femminile. 2 Piccoli corpi contenuti nell'ovario dei fiori e destinati a diventare semi.
sm. ovum.
ovùnque, avv. Dovunque.
ovvéro, cong. 1 ossia, cioè. 2 o, oppure, altrimenti
cong. 1 (ossia) that is. 2 or.
ovverosìa, cong. Ossia, cioè.
ovvìa, inter. Esprime esortazione, incitamento.
ovviaménte, avv. 1 In modo ovvio. ~ naturalmente, evidentemente.
ovviàre, v. intr. Rimediare a una difficoltà. ~ aggirare, evitare.
v. intr. to obviate.
ovvietà, sf. Cosa ovvia.
òvvio, agg. Scontato. ~ certo. <> confuso.
agg. obvious.
Owen Stanley, mónti Catena montuosa della Nuova Guinea sudorientale. Vetta più elevata il monte Victoria (4.073 m).
Owen, Robert (Newtown 1771-1858) Riformatore sociale e industriale inglese. Divenuto proprietario di un'industria tessile nonostante le umili origini, attuò riforme sociali e fondò negli Stati Uniti d'America la comunità di New Harmony (1824-1828). Nel 1834 fondò la Grand National Consolidated Trade e la Labour Exchange Bank. Nonostante il fallimento delle sue iniziative, il sindacalismo inglese fu influenzato profondamente dalle sue idee. L'opera principale è Il nuovo mondo morale (1826-1844).
Owens, Jesse (Decatur 1913-Tucson 1980) Atleta statunitense. Alle olimpiadi del 1936 vinse quattro titoli: 100 m piani (10"3), 200 m (20"7), staffetta 4x100 m (39"8) e salto in lungo (8,06 m).
Oxenstierna, Axel Gustavsson (Gut Fånö 1583-Stoccolma 1654) Politico svedese e conte di Södermöre. Cancelliere del regno dal 1612, dal 1632 fu reggente per Cristina e sostenne il fronte protestante tedesco nella guerra dei trent'anni. Con la pace di Westfalia nel 1648 garantì l'egemonia svedese sul Baltico.
oxford, sm. invar. Tessuto di cotone a righe o a quadri.
Oxford Città (99.000 ab.) della Gran Bretagna e capoluogo della contea omonima. Importante centro culturale e sede di una famosa università, fondata nel XII sec. da docenti e studenti inglesi allontanati dall'università di Parigi. Numerosi i college, alcuni dei quali si trovano in costruzioni medievali di notevole interesse artistico. Le principali risorse economiche sono le industrie editoriali, meccaniche e alimentari. I principali monumenti sono le chiese di San Michele (XI sec.), la Christ Church (XII sec.) e la cattedrale (XVI sec.).
Movimento di Oxford
Movimento religioso avviato da J. Keble nel XIX sec. con l'obiettivo di avvicinare l'anglicanesimo al cattolicesimo, promuovendone la separazione dallo stato. Gli altri principali esponenti furono J. H. Newmann ed E. Pusey.
Provvisioni di Oxford
Bozza di riforma dei poteri regali, sviluppata da un consiglio di ventiquattro nobili nel 1258, secondo la quale al re si affiancava un consiglio di quindici membri con diritto di veto. Il re Enrico III accettò il nuovo statuto con il giuramento (1259) ma, ottenuta la dispensa da papa Urbano VI, lo abrogò due anni dopo (1261).
Scuola analitica di Oxford
Tendenza filosofica inglese basata sulla concezione della filosofia come analisi del linguaggio comune. Si formò a partire dal 1930 ed ebbe i principali sviluppi nei settori della filosofia morale e del diritto, nelle quali promosse la distinzione tra verità formali (enunciati descrittivi) e giudizi morali (enunciati prescrittivi). I principali esponenti furono G. Ryle, J. L. Austin, S. E. Toulmin e R. M. Harre.
Oxford University Press Reparto editoriale dell'università di Oxford. Fondato nel 1478 lavora in forma permanente dal 1586.
Oxfordshire Contea (554.000 ab.) della Gran Bretagna, nell'Inghilterra meridionale. Capoluogo Oxford.
Oxìlia, Nìno (Torino 1888-monte Tomba 1917) Commediografo italiano. Esordì molto giovane nel teatro e nel giornalismo e si occupò anche della regia di diversi film del cinema muto. Ha scritto La zingara (1909, insieme a Sandro Camasio), Addio giovinezza! (1911), La donna e lo specchio (1914) e le parole di Giovinezza, giovinezza.
oxoniàno, agg. e sm. Dell'università di Oxford.
oxoniènse, agg. Relativo alla città di Oxford, nell'Inghilterra meridionale .
Oyace Comune in provincia di Aosta (229 ab., CAP 11010, TEL. 0165).
Oyama Città (142.000 ab.) del Giappone, sull'isola di Honshu, nella prefettura di Tochigi.
Oyapock Fiume (500 km) dell'America Meridionale. Nasce in Brasile dalla Serra Tumucumaque e sfocia nell'oceano Atlantico.
Oyo Città (238.000 ab.) della Nigeria, nello stato omonimo.
Oyo
Stato (3.489.000 ab.) della Nigeria sudoccidentale, al confine con il Benin. Capoluogo Ibadan.
oz Sigla di ounce (oncia, unità di misura).
Ozégna Comune in provincia di Torino (1.157 ab., CAP 10080, TEL. 0124).
ozèna, sf. Rinite atrofica con croste fetide.
greco ózaina fetore.
Ozenfant, Amédée (St-Quentin 1886-Cannes 1966) Pittore francese. Tra le opere Natura morta (1920, New York, Solomon R. Guggenheim Museum).
oziàre, v. intr. Starsene in ozio. ~ poltrire, impigrire. <> agire, attivarsi.
v. intr. to idle, to laze.
ozieggiàre, v. intr. Oziare.
Ozièri Comune in provincia di Sassari (11.830 ab., CAP 07014, TEL. 079). Centro agricolo (coltivazione di ortaggi, uva, olive e frutta) e industriale (prodotti per l'edilizia e alimentari) del Logudoro. Vi si trova la chiesa di Sant'Antioco, in stile romanico-sardo. Gli abitanti sono detti Ozieresi.
òzio, sm. 1 Inoperosità abituale. ~ neghittosità, pigrizia. <> laboriosità. 2 Mancanza di attività. ~ accidia, ignavia. <> alacrità, attività.
sm. 1 idleness. 2 (riposo) leisure.
lat. otium.
oziosàggine, sf. L'essere in ozio.
oziosità, sf. L'essere ozioso.
lat. tardo otiositas,-atis.
ozióso, agg. e sm. agg. 1 Che sta in ozio, sfaccendato. ~ improduttivo. <> produttivo. • non voleva vedere lavoratori oziosi nel suo ufficio. 2 Privo di importanza. ~ accademico. <> fattivo. • discorsi oziosi.
sm. 1 Persona che sta spesso in ozio. ~ neghittoso, pigro. <> operoso, attivo. 2 Di cosa inutile, vana.
agg. idle.
lat. otiosus.
OZMA Progetto elaborato da astronomi e radioastronomi americani, con l'intento di individuare possibili forme di vita su altri pianeti, attraverso lo studio di segnali radio emessi da probabili esseri extraterrestri. Purtroppo il progetto non ha dato i frutti sperati, ma ha consentito di elaborare altri progetti simili, che potranno portare (forse) a scoperte sensazionali, circa la presenza di altri esseri nell'universo.
ozo- Primo elemento di parole composte.
dal greco ózein emanare odore.
ozocerìte, o ozocherìte, sf. Miscela di idrocarburi alifatici saturi solidi di colore bianco, giallo, verde o bruno usata nell'industria farmaceutica per preparare gomme speciali e in elettrotecnica come isolante. Da questa, con acido solforico, si estrae la cesarina. Un tempo dall'ozocerite grezza si otteneva per distillazione la paraffina.
ozònico, agg. (pl. m.-ci) Relativo all'ozono.
ozonizzàre, v. tr. 1 Trattare con ozono. 2 Trasformare ossigeno in ozono.
ozonizzàto, agg. 1 Che contiene ozono. 2 Trattato con ozono.
ozonizzatóre, sm. Apparecchio per produrre ozono.
ozonizzazióne, sf. L'ozonizzare.
ozòno, sm. Una delle forme in cui esiste l'ossigeno, a molecola triatomica (O3). In condizioni normali è un gas (temperatura di ebollizione-112 °C) fortemente ossidante, dall'odore pungente. L'ossigeno si trasforma in ozono in seguito a scariche elettriche o per l'azione di radiazioni ultraviolette: in natura si produce per esempio per scariche di fulmini temporaleschi. Molto tossico, esso è utilizzato industrialmente come ossidante e negli impianti di purificazione delle acque e di trattamento dei rifiuti. In atmosfera si presenta in uno strato verso i 15-40 km di altezza (strato dell'ozono) e assolve alla funzione di proteggere il pianeta e la vita dalle dannose radiazioni ultraviolette. La diminuzione della concentrazione di ozono nell'atmosfera, causata dall'inquinamento atmosferico provocato sia dall'uomo che da fenomeni naturali (eruzioni vulcaniche), ha effetti dannosi per il mancato assorbimento dei raggi ultravioletti.
sm. ozone.
ozonosfèra, sf. Strato dell'atmosfera terrestre, tra i 15 e i 40 km di altezza, nel quale è particolarmente elevata la concentrazione di ozono, generato per assorbimento di radiazioni ultraviolette. La sua importanza risiede nella capacità di filtrare le radiazioni ultraviolette più dannose per gli organismi viventi. Il cosiddetto buco dell'ozono, ovvero la riduzione della concentrazione di ozono nella stratosfera soprattutto in corrispondenza dell'Antartide, è provocato dall'inquinamento atmosferico e ne rappresenta uno degli effetti potenzialmente più dannosi.
ozonoterapìa, sf. Terapia medica consistente in somministrazione di ozono e ossigeno per mezzo di iniezioni, applicazioni, mediante bagni e altro ancora.
Ozu, Yasugjiro (Tokyo 1903-1963) Regista cinematografico giapponese. Diresse Sono nato, ma... (1932), La testimonianza del signor inquilino (1947), Racconto di Tokyo (1953) e Pomeriggio d'autunno (1962).
Ozzàno déll'Emìlia Comune in provincia di Bologna (9.665 ab., CAP 40064, TEL. 051).
Ozzàno Monferràto Comune in provincia di Alessandria (1.591 ab., CAP 15039, TEL. 0142).
Òzzero Comune in provincia di Milano (1.294 ab., CAP 20080, TEL. 02).
Note:
Definizioni, informazioni, … sono in gran parte recuperate (a partire dal 1999) da varie fonti accessibili via Internet o da altre fonti "informatiche" freeware; per molti lemmi sono state riviste e, in modo più o meno consistente, riscritte; la revisione è tuttora in corso: solo una parte delle definizioni è stata rivista (vi sono ancora errori e imprecisioni, come del resto si trovano nei dizionari cartacei, anche "famosi"). Le, eventuali, date di morte dei personaggi citati dovrebbero essere aggiornate al luglio 2009; il numero degli abitanti delle località riportate quando è stato aggiornato riporta a fianco anche la data dell'aggiornamento.
Le informazioni (storiche, geografiche, …) sono aggiornate al 1999, ma molte sono state ulteriormente aggiornate
indica l'etimologia | |
~ indica un (circa, e in qualche contesto) "sinonimo" | |
<> indica (in genere) un "contrario" |
Fonte: http://dictionario.wikispaces.com/file/detail/dictionario_o.doc
sito web: http://macosa.dima.unige.it/diz/diz.htm
Autore del testo: http://macosa.dima.unige.it
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