Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale P parte 6
Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale P parte 6
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Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale P parte 6
Pìo da Pietrelcìna (Pietrelcina 1887-San Giovanni Rotondo 1968) Religioso cappuccino (al secolo Francesco Forgione). Divenne prete nel 1910 e nel 1916 entrò nel convento di San Giovanni Rotondo, diventando ben presto il riferimento di migliaia di pellegrini per la sua condotta ascetica, l'attività di taumaturgo e la fama di stimmatizzato (1918). Fu beatificato nel 1999.
piobacillòsi, sf. In veterinaria, generica infezione piogena, caratteristica di suini e ruminanti, provocata dal Corynebacterium pyogenes.
Pióbbico Comune in provincia di Pesaro (2.016 ab., CAP 61046, TEL. 0722).
Pióbesi d'Àlba Comune in provincia di Cuneo (913 ab., CAP 12040, TEL. 0173).
Pióbesi Torinése Comune in provincia di Torino (2.838 ab., CAP 10040, TEL. 011).
piocianìna, sf. Pigmento respiratorio generato da alcuni ceppi di bacilli piocianei.
piòda, sf. 1 In Lombardia, materiale da costruzione per tetti. 2 Nell'Italia settentrionale, piano di frattura dei graniti adoperato per staccare blocchi dalle cave.
Piòde Comune in provincia di Vercelli (182 ab., CAP 13020, TEL. 0163).
piodermìte, sf. Generica infiammazione acuta che colpisce la cute, con formazione di pus.
piògeno, agg. e sm. agg. 1 Relativo al pus. 2 Che provoca pus. 3 Di batterio che determina la formazione di pus.
sm. Batterio che determina la formazione di pus.
pioggerèlla, sf. Pioggia leggera.
piòggia, sf. (pl.-ge) 1 Precipitazione atmosferica di gocce d'acqua, causata dalla condensazione del vapore acqueo attorno a nuclei formati da particelle solide. ~ diluvio, nubifragio, scroscio. 2 Grande quantità.
sf. rain.
lat. volg. plovia, deriv. da pluere piovere.
• La dimensione delle gocce varia da mezzo mm a 5 mm, mentre la velocità di caduta arriva fino a 8 m al secondo. Il pluviometro è lo strumento che viene utilizzato per la misurazione della quantità di pioggia caduta.
Pioggia acida
Risultato dell'inquinamento atmosferico, la pioggia acida contiene gocce d'acqua con pH inferiore a 7, e provoca gravi danni all'ambiente.
Pioggia artificiale
La pioggia artificiale è la pioggia che viene provocata mediante la dispersione nelle nubi di agenti specifici (ioduro d'argento, ghiaccio secco, cloruro di sodio).
Pioggia e il bel tempo, La Opera di poesia di J. Prévert (1955).
Piòla, Doménico (Genova 1627-1703) Pittore. Tra le opere Autunno e Inverno (1687-1688, Genova, Palazzo Rosso).
Piòla, Sìlvio (Robbio 1913-Vercelli 1996) Calciatore. Fu un famoso centravanti delle squadre Pro Vercelli, Lazio, Torino, Juventus, Novara e della nazionale, con la quale vinse i mondiali del 1938.
piòlo, sm. 1 Pezzo di legno con funzioni di sostegno. ~ asticciola, astina, paletto, puntello. • scala a pioli, con gradini formati da pioli. 2 Piccolo pilastro di materiale vario, posto dinanzi ai portoni, per ornamento o riparo.
sm. 1 peg. 2 (di scala) rung.
greco pèiros cavicchio.
Pioltèllo Comune in provincia di Milano (34.165 ab., CAP 20096, TEL. 02). Centro industriale (prodotti chimici, cartari, alimentari e meccanici). Gli abitanti sono detti Pioltellesi.
piombàggine, sf. 1 In botanica, nome volgare del genere Plumbago. 2 Grafite.
piombàggio, sm. 1 Piombatura. 2 In medicina, intervento di chirurgia toracica nel quale si verifica la presenza di aderenze tra i foglietti pleurici al fine di drenare un ascesso polmonare.
piombàre, v. v. tr. 1 Apporre un sigillo di piombo. ~ chiudere, impiombare. <> spiombare. 2 Ricoprire di piombo. ~ sigillare. • piombare un dente, otturarlo con piombo.
v. intr. 1 Cadere all'improvviso. ~ abbattersi. 2 Essere perpendicolare. 3 Assalire con furia. ~ avventarsi.
v. tr. 1 (dente) to fill. 2 (sigillare) to seal. v. intr. 1 (precipitare) to crash down. 2 (gettarsi con impeto) to fall.
lat. plumbare; per v. intr. deriv. da piombo.
piombatùra, sf. 1 Il piombare. 2 Quantità di piombo usata per chiudere qualcosa.
sf. (dente) filling.
Piómbi Antiche prigioni della città di Venezia, aperte nel 1591 e utilizzate dagli austriaci come prigioni politiche di stato. Derivano il nome dal fatto che si trovano sotto i tetti di piombo del palazzo Ducale.
piómbico, agg. (pl. m.-ci) Relativo agli acidi non noti derivati dall'aggiunta di acqua all'ossido di piombo (PbO2).
piombìfero, agg. Che dà piombo.
piombìno, agg. e sm. agg. Che ha il colore grigio scuro del piombo.
sm. 1 Cilindro di piccole dimensioni, legato a una funicella, usato per controllare la perpendicolarità di una costruzione. 2 Dischetto di piombo usato per sigillare pacchi e simili. 3 Proiettile. 4 Peso utilizzato per mantenere verticale la lenza in acqua.
sm. 1 lead seal. 2 (per filo a piombo) plummet. 3 (per lenza) sinker.
dimin. di piombo.
Piombìno Comune (37.000 ab., CAP 57025, TEL. 0565) della provincia di Livorno, situato all'estremità del promontorio omonimo. Era già un porto molto attivo al tempo dei romani; dall'XI sec. passò ai pisani, quindi cadde sotto il controllo (fra il Quattrocento e il Settecento), nell'ordine, degli Appiani, dei Ludovisi e dei Buoncompagni, finché, all'inizio dell'Ottocento passò a Napoleone che lo cedette alla sorella Elisa Baciocchi, nel 1805. Nel 1815 entrò a far parte del granducato di Toscana. Dal suo porto ci si imbarca per raggiungere l'isola d'Elba; presenti alcune industrie siderurgiche e meccaniche.
Canale di Piombino
Braccio di mare che separa l'isola d'Elba dal promontorio di Piombino, nella costa della Toscana.
Piombìno Dése Comune in provincia di Padova (7.813 ab., CAP 35017, TEL. 049).
piómbo, sm. 1 Metallo pesante e duttile. ~ peso. 2 Sigillo di piombo.
sm. 1 lead. 2 (sigillo) lead seal. 3 (cadere a piombo) straight down.
• In chimica è l'elemento con il numero atomico 82 (peso atomico 207), presente in natura in vari minerali (galena, anglesite ecc.). Il metallo ha una colorazione bianca con riflessi bluastri, molto tenero, conduce scarsamente l'elettricità. Per la sua resistenza alla corrosione viene utilizzato nelle condutture per l'acqua, nella produzione di contenitori per prodotti chimici, per la protezione di cavi, per schermi di protezione dalle radiazioni, oltre che nella fabbricazione di leghe di vario genere, di munizioni e altro ancora. Il piombo è un metallo molto tossico, che provoca avvelenamento; per questo motivo è importante ridurne l'utilizzo nelle benzine.
piombóso, agg. 1 Che contiene piombo. 2 Simile al piombo.
piomètra, sf. Ritenzione di materiale purulento nell'utero.
pióne, sm. In fisica è il nome di una particella fondamentale (detta anche mesone p) nelle interazioni nucleari forti. Teoricamente la sua esistenza fu ipotizzata da Yukawa (1935), mentre la scoperta sperimentale avvenne solo nel 1948.
pionefrósi, sf. Infezione con produzione di pus a carico della pelvi renale e del rene, provocata da stasi urinaria.
pionière, sm. Chi precede tutti nelle ricerche, nelle esplorazioni. ~ esploratore, anticipatore. <> epigono, proselita.
sm. pioneer.
Pionieri, I Romanzo di J. F. Cooper (1823).
pionierìsmo, sm. Attività di pioniere.
pionierìstico, agg. (pl. m.-ci) Relativo a pioniere.
pioppàia, sf. Pioppeto.
piopparèllo, sm. Fungo (noto anche con il nome di pioppino, Agrocybe aegerita) della famiglia delle Bolbiziacee e della classe dei Basidiomiceti. Commestibile.
pioppéto, sm. Luogo piantato a pioppi.
pioppicoltùra, sf. Coltivazione dei pioppi.
piòppo, sm. Albero ad alto fusto della famiglia delle Salicacee e dell'ordine delle Salicali. Molto diffuso nelle zone a clima freddo o temperato, con foglie di forma ovale, fiori in amenti, frutti che rilasciano semi cotonosi. Grazie alla sua rapida crescita viene coltivato per la produzione di legno (specialmente il pioppo nero, Populus nigra). Altre varietà sono il pioppo cipressino (Populus nigra, var. italica) e il pioppo tremulo (Populus tremula).
sm. poplar tree.
Piòraco Comune in provincia di Macerata (1.317 ab., CAP 62025, TEL. 0737).
piorrèa, sf. Emissione di pus.
Piorrea alveolare
Periodontite purulenta, caratterizzata da processi putrefattivi cronici a carico delle gengive e delle pareti alveolari.
Piorrea secca
Forma ischemica e degenerativa, senza alterazioni a carico delle gengive, ma solo con vacillamento e caduta dei denti.
piorròico, agg. (pl. m.-ci) Relativo alla piorrea.
Piossàsco Comune in provincia di Torino (15.554 ab., CAP 10045, TEL. 011). Centro industriale (prodotti del legno, meccanici e tessili). Gli abitanti sono detti Piossaschesi.
piòta, sf. 1 La pianta del piede. 2 Zolla di terra erbosa.
Piotrków Trybunalski Città (82.000 ab.) della Polonia, capoluogo del voivodato di Piotrków.
Piovà Massàia Comune in provincia di Asti (649 ab., CAP 14020, TEL. 0141).
piovanèllo, sm. Uccello dei Caradriformi (Calidris ferrufinea) dal corpo rotondeggiante col becco ricurvo verso il basso. In Italia è di doppio passo.
piovàno, agg. Relativo a pioggia.
piovàsco, sm. (pl.-chi) Colpo di vento accompagnato da scroscio di pioggia.
Pióve di Sàcco Comune in provincia di Padova (17.353 ab., CAP 35028, TEL. 049). Centro agricolo (coltivazione di cereali e ortaggi) e industriale (prodotti chimici, tessili e meccanici). Gli abitanti sono detti Piovesi o Piovesani.
Piovène Rocchétte Comune in provincia di Vicenza (7.557 ab., CAP 36013, TEL. 0445).
Piovène, Guìdo (Vicenza 1907-Londra 1974) Scrittore e giornalista, deve il successo soprattutto ai romanzi, come il primo, Lettere di una novizia (1941, romanzo in forma epistolare). Altri suoi romanzi sono La gazzetta nera (1943), Pietà contro Pietà (1946).
Piòvera Comune in provincia di Alessandria (718 ab., CAP 15040, TEL. 0131).
piòvere, v. intr. 1 Cadere, detto della pioggia dal cielo. • piove sul bagnato, quando a una situazione già grave si aggiungono altre disgrazie. 2 Penetrare dell'acqua dal tetto. ~ gocciolare, scrosciare. 3 Arrivare all'improvviso.
v. intr. 1 to rain. 2 (affluire) to pour in.
lat. volg. plovere.
• Governo ladro, piove! Citazione di Casimiro Teja a una vignetta comparsa sul Pasquino, nel 1861.
piovigginàre, v. intr. Piovere minutamente.
v. intr. to drizzle.
piovìggine, sf. Pioggerellina penetrante.
piovigginóso, agg. Di tempo in cui pioviggina.
piovìschio, sm. Pioggia leggera.
piovórno, agg. Piovoso.
piovosità, sf. 1 L'essere piovoso. 2 Quantità di pioggia caduta in una regione o in un dato periodo.
piovóso, agg. 1 Relativo a luogo o tempo in cui piove molto e di frequente. 2 Quinto mese del calendario repubblicano francese.
agg. rainy.
piòvra, sf. 1 Mafia. 2 Mollusco marino appartenente alla famiglia dei Cefalopodi provvisto di tentacoli. ~ calamaro, polipo.
sf. octopus.
franc. pieuvre, dal lat. polypus polipo.
Piozzàno Comune in provincia di Piacenza (750 ab., CAP 29010, TEL. 0523).
Piòzzo Comune in provincia di Cuneo (956 ab., CAP 12060, TEL. 0173).
pìpa, sf. 1 Arnese formato da un piccolo recipiente per fumare il tabacco e di un cannello per aspirare. 2 La quantità di tabacco, inserita nel fornello della pipa.
sf. pipe.
franc. pipe cannuccia.
pipàre, v. intr. Fumare la pipa.
pipàta, sf. 1 Il pipare. 2 Quanto tabacco sta nella pipa.
pipatóre, sm. Fumatore di pipa.
pipe-line, sf. invar. Oleodotto. ~ condotto, conduttura.
pipelining, sm. invar. In informatica designa una tecnica per l'elaborazione di un gruppo di operazioni in modo parzialmente sovrapposto.
Piperàcee Famiglia di piante tropicali, appartenenti all'ordine delle Piperali, erbacee, legnose o lianose.
piperazìna, sf. Esaidropirazina solubile in acqua utilizzata come antielmintico nell'ascaridiosi e nell'ossiurosi.
piperidìna, sf. Denominazione dell'esaidropiridina, ottenibile per idrolisi della piperina, e delle basi omologhe.
piperìna, sf. Alcaloide giallo che fonde a 128°C. È presente in numerose specie di pepe.
piperìta, agg. Detto di una varietà di menta.
Pipèrno, Èlsa (Mogadiscio 1942-) Ballerina e coreografa italiana. Dopo aver frequentato l'Accademia Nazionale di Danza, si perfezionò nella danza contemporanea. Nel 1972 fondò a Roma la scuola Teatro-danza Contemporanea, imperniata sulla modern dance statunitense, e successivamente il Centro Professionale di Danza Contemporanea, il primo istituto superiore italiano di insegnamento delle tecniche di danza contemporanea. Dedicatasi quasi essenzialmente all'insegnamento, dal 1991 fu docente di tecnica presso la scuola di Teatro dell'opera di Roma e, dall'anno successivo, anche all'Accademia Nazionale di Danza.
Pipèrno, Frànco (Roma 1953-) Musicologo italiano. Ha insegnato al conservatorio di Pesaro (1977-1983) e in quello di Frosinone e ha scritto studi sulla musica barocca (Gli eccellentissimi musici della città di Bologna, 1985).
pipétta, sf. Tubo di vetro per prelevare piccole quantità misurabili di liquidi.
pipì, sf. Orina, nel linguaggio infantile. ~ urina.
sf. wee wee, pee pee.
pipiàre, v. intr. Pigolare.
Pipìno Nome di maggiordomi e sovrani.
Pipino I il Vecchio
o Pipino di Landen (580 ca.-640) Maggiordomo d'Austrasia e fondatore della dinastia carolingia. Garantì alla carica di maggiordomo il possesso ereditario.
Pipino II di Héristal, detto Pipino il Giovane
(640 ca.-Jupille 714) Nipote di Pipino I e maggiordomo d'Austrasia. Nel 687, con la sconfitta a Tertry della Neustria, unificò i regni franchi, sui quali regnò senza però detronizzare i re merovingi. In seguito sottomise alamanni e frisi.
Aquitania Pipino I d'Aquitania
(803?-Poitiers 838) Figlio di Ludovico il Pio. Nell'817, dalla spartizione dell'impero, gli fu assegnata l'Aquitania. Lottò vanamente contro il padre e i fratelli.
Pipino II d'Aquitania
(823?-Senlis 865?) Figlio di Pipino I, gli succedette nell'838 come re d'Aquitania. Il suo regno fu conteso a lungo dallo zio Carlo il Calvo, che nell'864 riuscì a catturarlo e a imprigionarlo a vita.
Italia Pipino
(777-Milano 810) Figlio di Carlo Magno. Nel 781 venne incoronato re d'Italia, ma morì prima del padre.
Pipìno III il Brève (Jupille 714-Saint-Denis 768) Re dei franchi, figlio di Carlo Martello, padre di Carlo Magno, dopo l'abdicazione del fratello Carlomanno acquisì il controllo completo del regno, deponendo Childerico III. Scese in Italia dove sconfisse ripetutamente i longobardi, donando al papa alcuni territori, che avrebbero costituito la parte originaria dello stato della chiesa.
pipistrèllo, sm. Termine con cui vengono definiti Mammiferi volanti dell'ordine dei Chirotteri. Il pipistrello è un animale che predilige l'attività notturna, nutrendosi di insetti; alcune specie sudamericane si nutrono del sangue di altri Mammiferi. In Italia sono presenti il pipistrello nano (Pipistrellus pipistrellus), la nottola, il pipistrello orecchie di topo.
sm. bat.
lat. vespertilio,-onis, deriv. da vesper sera.
Pipistrello orecchie di topo
Mammifero (Myotis myotis) della famiglia dei Vespertilionidi e dell'ordine dei Chirotteri. Presente nelle zone temperate, misura 8 cm. Si nutre di insetti.
Pipistrello, Il Operetta in tre atti di J. Strauss (figlio), libretto di R. Genée e K. Haffner (Vienna, 1874).
pipìta, sf. 1 Piccola striscia di pelle sollevata attorno all'unghia. 2 Termine regionale che indica il germoglio delle piante. 3 In veterinaria, malattia che colpisce i polli provocando l'ispessimento dello strato corneo che fodera la lingua.
Pippi Calzelunghe Racconto di A. Lindgren (1952).
pippiolìno, sm. Puntina all'estremità di un merletto o di un ricamo.
pìppolo, sm. Chicco, bacca. ~ grano.
Pìpridi Famiglia di Uccelli Passeriformi detti anche manachini.
piqué, sm. invar. Stoffa di cotone con effetti in rilievo.
Piquet, Nelson (Rio de Janeiro 1952-) Nelson Souto Majer. Pilota brasiliano. Fu campione di Formula 1 nel 1981, 1983, 1987.
pìra, sf. lett. Rogo per supplizio o cremazione dei cadaveri.
Piracicaba Città (284.000 ab.) del Brasile, nello stato di San Paolo, sul fiume omonimo.
Piràino Comune in provincia di Messina (3.734 ab., CAP 98060, TEL. 0941).
Piràlidi Famiglia di Insetti Lepidotteri eteroneuri di dimensioni piccole o medie, a cui appartengono farfalle crepuscolari e notturne con capo generalmente munito di ocelli, tibie posteriori provviste di due speroni e antenne semplici.
piramidàle, agg. Che ha forma di piramide.
piràmide, sf. 1 Solido a base poligonale. 2 Imponente costruzione egiziana a forma di piramide, per la sepoltura del faraone.
sf. pyramid.
lat. pyramis-idis, dal greco pyramìs.
• In geometria la piramide è un poliedro composto da una base poligonale e da una serie di triangoli, le facce, che congiungono i lati della base con il vertice, un punto che non giace sul piano della base. Il tronco di piramide si ottiene mediante l'intersezione della piramide con un piano che sia parallelo alla base (il tronco è la parte di piramide compresa fra base e piano).
Nella storia dell'antico Egitto le piramidi erano monumenti sepolcrali a pianta quadrata, dedicati alla sepoltura dei faraoni, di loro familiari, parenti e dignitari. Le piramidi egizie più note sono quelle di Cheope, Chefren e Micerino. Anche altre civiltà hanno eretto strutture simili, come in Mesopotamia (gli ziqqurat) e in America centromeridionale.
Piramide alimentare
Si tratta di un metodo che viene utilizzato per rappresentare graficamente (appunto con la forma di una piramide) la catena alimentare di un sistema ecologico.
Piràmide Vincent Vetta (4.215 m) delle Alpi Pennine, nel gruppo del Monte Rosa.
Piramidèllidi Famiglia di Molluschi Gasteropodi opistobranchi marini che hanno i primi giri della conchiglia rivolti in una direzione e gli altri nella direzione opposta.
Piramidellofórmi Ordine di Molluschi Gasteropodi opistobranchi marini a cui appartiene solo la famiglia dei Piramidellidi.
piramidóne, sm. Nome commerciale del'1-fenil-2,3-dimetil-4-dimetilammino-5-pirazolone, utilizzato per le sue proprietà analgesiche e antireumatiche.
pirandelliàno, agg. 1 Relativo a Luigi Pirandello. 2 Riferito all'opera di Pirandello, di faccenda contraddittoria o complicata o di situazione nella quale non si riesce a distinguere tra realtà e apparenza.
Pirandèllo, Fàusto (Roma 1899-1975) Pittore. Tra le opere Oggetti (1937, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna).
Pirandèllo, Luìgi (Agrigento 1867-Roma 1936) Scrittore e drammaturgo ebbe vita tormentata e difficile: laureatosi in glottologia in Germania nel 1891 e trasferitosi poi a Roma nel 1893, coltivava il sogno di divenire scrittore, ma il dissesto finanziario del padre lo obbligò all'insegnamento. Autore fecondo, la sua opera si compone di 250 novelle, otto romanzi e una quarantina di lavori teatrali. Cominciò, convinto da Capuana, a dedicarsi alla narrativa, nel solco del verismo (L'esclusa, 1901). In seguito, dopo alcune traversie familiari, scrisse il romanzo Il fu Mattia Pascal (1904), in cui cominciò l'allontanamento dal verismo per sviluppare i suoi temi più originali, con i contrasti fra la realtà e la finzione, tra l'essenza e l'apparenza, sostenendo l'insufficienza della conoscenza umana nei confronti della comprensione del mondo, l'incomunicabilità degli esseri umani, la relatività delle azioni e dei sentimenti, la molteplicità della personalità umana. Questi temi hanno angosciato lo spirito dell'artista e pervaso ogni sua opera in modo continuo e ricorrente. Non di rado il tema di una novella viene ripreso in un dramma o in una commedia. Altri romanzi meno popolari sono I vecchi e i giovani e I quaderni di Serafino. Iniziò poi a occuparsi anche di teatro, riproponendo le tematiche già visitate nella prosa, con opere come Il berretto a sonagli (1917), Così è (se vi pare) (1917), Il piacere dell'onestà (1917), Ma non è una cosa seria (1918), Sei personaggi in cerca d'autore (1921), Enrico IV (1922), L'uomo dal fiore in bocca (1923), Questa sera si recita a soggetto (1930) e Come tu mi vuoi (1930). Nel 1934 vinse il premio Nobel per la letteratura. Pirandello fu certamente la figura principale del teatro italiano di questo secolo ed ebbe anche notevole importanza a livello europeo e americano. Altre sue opere di narrativa sono Uno, nessuno, centomila (1925), I giganti della montagna (pubblicato postumo e incompiuto nel 1937).
Piranési, Giovànni Battìsta (Mogliano Veneto 1720-Roma 1778) Incisore e architetto studiò a Venezia, in ambiente tipicamente neoclassicista, e si trasferì poi a Roma, dove svolse la sua intensa attività di incisore, ritraendo i monumenti classici e riproponendone così le forme, in diverse serie di incisioni, fra cui Prima parte d'architetture e prospettive (1743), Vedute di Roma (1748-1775), Antichità romane (1756). Scrisse anche vari trattati, fra cui Antichità della Magna Grecia.
pirànha, sm. Pesce (Serrasalmus nattereri) della famiglia dei Caracidi e dell'ordine dei Cipriniformi. Di colore scuro punteggiato d'oro, misura anche 30 cm. È dotato di potenti mascelle munite di denti appuntiti a forma di cuneo. Si riunisce in grandi banchi. Carnivoro, si ciba di animali di grossa taglia che spolpa sino all'osso. Esistono alcune specie vegetariane, non pericolose per l'uomo.
pirànico, agg. (pl. m.-ci) Di composto, contenente nella formula il pirano.
piràno, sm. Composto eterociclico che contiene un atomo di ossigeno.
pirargirìte, sf. Solfoantimoniuro d'argento dai cristalli trigonali prismatici rossi (se freschi) o grigi (se alterati).
piràta, agg. e sm. agg. indec. 1 Che esercita la pirateria. 2 Che trasmette senza avere l'autorizzazione.
(pl.-i) sm. 1 Chi corre i mari su nave armata per depredare le navi. ~ corsaro, filibustiere. • pirata della strada, chi evita di soccorrere una persona investita. 2 Chi pensa a guadagnare senza scrupoli. ~ sfruttatore.
sm. 1 pirate. 2 (della strada) hit-and-run driver.
lat. pirata, dal greco peiratès, deriv. da peiràn tentare.
Pirata, Il Melodramma in due atti di V. Bellini, libretto di S. Romani (Milano, 1827).
Pirata, Il<***>
Film musicale, americano (1947). Regia di Vincente Minnelli. Interpreti: Gene Kelly, Judy Garland, Walter Slezak. Titolo originale: The Pirate<***>
pirateggiàre, v. intr. Fare azioni da pirata.
piraterìa, sf. Attività di rapina esistente fin dall'antichità, nei confronti di navi e dei loro passeggeri. ~ banditismo, brigantaggio.
• Nel Mediterraneo era praticata già migliaia di anni fa, da intere popolazioni. Greci e romani la combatterono duramente, per difendere i traffici commerciali e garantire la sicurezza dei mari. Fu però solo Pompeo che, nel 67 a. C., la debellò dal Mediterraneo. In seguito fu praticata dai normanni nell'Atlantico e dai saraceni nel Mediterraneo, i quali costituirono anche autentici stati, gli stati barbareschi. Colpì poi i traffici con le Americhe, ma venne eliminata entro l'inizio del XIX sec. Attualmente sopravvive solo in alcune zone dell'Asia meridionale (Indonesia, Malesia, Filippine).
piratésco, agg. (pl. m.-chi) Relativo a pirata.
Pirati Film d'avventura, francese/americano (1986). Regia di Roman Polanski. Interpreti: Walter Matthau, Chris Campion, Charlotte Lewis. Titolo originale: Pirates
pirazòlo, sm. Base eterociclica debole il cui nucleo si trova nei pirazoloni.
pirazolóne, sm. Denominazione generica di composti carbossilici derivanti dal pirazolo.
pireliòmetro, sm. Strumento che viene utilizzato nella misurazione della radiazione solare, in calorie per minuto e per cm2. Il suo valore si ottiene calcolando la quantità di calore che viene assorbita in un'unità di tempo da un corpo nero esposto ai raggi solari, con superficie unitaria.
Pirèlli, Giovànni Battìsta (Varenna 1848-Milano 1932) Fondatore nel 1872 dell'omonima società produttrice di cavi elettrici, pneumatici per veicoli e articoli in gomma.
pirenàico, agg. (pl. m.-ci) Relativo ai Pirenei.
pirène, sm. Idrocarburo policiclico che si trova nelle frazioni meno volatili del catrame di carbon fossile, assieme al crisene. Fonde a 149°C e bolle a ca. 360°C:
Pirenèi Catena montuosa lunga circa 450 km, situata in Europa meridionale, dall'oceano Atlantico al mar Mediterraneo, che separa la Francia dalla Spagna. In Francia si estende un terzo circa del totale del sistema montuoso, che presenta, in questa nazione, versanti più aspri e ripidi che generano fiumi più imponenti di quelli che sorgono sul versante spagnolo, come la Garonna e l'Adour. Le cime principali sono il Pico de Aneto (3.404 m), il Pico de Posets (3.375), il Perdido (3.355 m), il Pic de Vignemale (3.298 m). Il clima varia molto a seconda della posizione e dell'altitudine: si va da un tipico clima oceanico, a ovest, al clima mediterraneo, a est. Fino ai 2.000 m crescono foreste di conifere e latifoglie; oltre quell'altezza sono numerosi i pascoli. Le popolazioni sono basche a ovest, catalane a est. Molto diffuso il turismo, praticate anche silvicoltura e agricoltura.
Pace dei Pirenei
Trattato stipulato da G. Mazzarino e Luis de Haro, che suggellò la fine della guerra fra Francia e Spagna nel 1659.
Pirènidi Famiglia di Molluschi Gasteropodi Prosobranchi, appartenenti all'ordine degli Stenoglossi, dalla conchiglia di forma ovale.
Pirenne, Henri (Verviers 1862-Ucle, Bruxelles 1935) Storico belga. Tra le opere Le città del medioevo (1927) e Storia economica dell'Occidente medievale (1951).
pirenòide, agg. Corpo rifrangente proteico di dimensioni minuscole. Uno o più pirenoidi sono presenti nel cloroplasto di certi gruppi di Alghe, associati spesso a granuli d'amido (uno per ogni pirenoide).
Pirèo Città (190.000 ab.) della Grecia situata sul golfo di Egina, appartenente al nomo della Grande Atene, di cui è lo sbocco commerciale marittimo, grazie alle notevoli strutture portuali, le principali della Grecia. L'economia si basa anche sulla presenza di varie industrie (settori cantieristico, meccanico, petrolifero, chimico, tessile). Furono Temistocle, nel 470 a. C., e poi Pericle e Conone, con la costruzione delle mura, a sfruttarne la posizione favorevole.
piressìa, sf. Termine medico che designa genericamente un rialzo termico del corpo.
pirètico, agg. (pl. m.-ci) Relativo a febbre.
piretoterapìa, sf. Trattamento delle malattie nel quale si provoca artificialmente la febbre al fine di stimolare la reattività dell'organismo.
piretrìna, sf. Estere che costituisce il principio attivo del piretro.
pirètro, sm. Pianta erbacea (Chrysanthemum cinerariefolium) con infiorescenze a capolino di vario colore dalle quali viene estratta la piretrina. Ampiamente coltivato in diversi Paesi del mondo, la sostanza ottenuta dalla sua lavorazione viene largamente usata nella produzione di antiparassitari. Ancora oggi il piretro è un prodotto molto efficace che viene usato per la sua bassa tossicità (in particolar modo verso gli animali di sangue caldo) e per la rapidità della sua azione nei confronti dei parassiti.
pìrex => "pyrex"
pirgeòmetro, sm. Strumento meteorologico atto a misurare la radiazione terrestre notturna.
pìrico, agg. (pl. m.-ci) Che produce fuoco.
piridìna, sf. Base azotata eterociclica che si trova nei prodotti di decomposizione di nicotina e cinconica e nel catrame di schisto, di torba e di carbon fossile.
piridincarbossìlico, agg. (pl. m.-ci) Relativo ad acido che possiede uno o più carbossili legati al nucleo piridinico.
piridossìna, sf. Cloridrato di 4,5-diidrossimetil-3-idrossi-2-metilpiridinio. ~ vitamina B6.
pirifórme, agg. A forma di pietra.
Apertura piriforme
Apertura anteriore mediana dello scheletro del cranio relativa alle fosse nasali.
Muscolo piriforme
Il muscolo piramidale del bacino.
pirimidìna, sf. Metadiazina isomera delle piridazine e delle pirazine, costituente delle nucleoproteine, delle vitamine B, degli acidi nucleici e in altri importanti molecole biologiche.
pirimidìnico, agg. (pl. m.-ci) Relativo alle basi che derivano da una piridina.
pirìte, sf. È un minerale giallastro, lucente, costituito da solfuro di ferro cristallizzato, a volte in combinazione con altri metalli (nichel, oro, cobalto, selenio). Viene utilizzato per la produzione dell'anidride solforosa; alcuni giacimenti si trovano anche in Italia, particolarmente in Toscana e Piemonte.
sf. pyrite.
pirìtico, agg. (pl. m.-ci) Relativo a pirite, che contiene pirite.
Pirìtoo Personaggio mitologico, re dei Lapiti. Marito di Ippodamia e amico di Teseo. Quest'ultimo lo aiutò contro i centauri ed egli, in cambio, scese con lui nell'Ade nel tentativo di rapire Persefone, partecipando alla caccia del cinghiale calidonio.
pìrla, sf. 1 Trottola. 2 Di persona credulona, sciocca. ~ ingenuo. 3 In senso spregiativo, membro virile.
piro- Primo elemento di parole composte.
dal greco pyr, pirós fuoco.
pirocatechìna, sf. O-difenolo ottenuto dalla distillazione secca del catechù.
piroclàstico, agg. (pl. m.-ci) Relativo all'emissione di materiali solidi da parte di un vulcano.
piroelettricità, sf. Fenomeno di elettrizzazione provocato da una variazione della temperatura in alcuni cristalli emiedrici come l'acido tartarico, la tormalina e il topazio.
piroelèttrico, agg. (pl. m.-ci) 1 Relativo alla piroelettricità. 2 Di cristallo, che manifesta il fenomeno della piroelettricità.
piroétta, sf. 1 Figura di danza costituita da una rapida rotazione del ballerino su se stesso, sulla punta di un piede. ~ giravolta, volteggio. 2 Rapida giravolta. ~ carambola.
franc. pirouette trottola, capriola.
piroettàre, v. intr. Fare piroette.
piròfila, sf. 1 Materiale pirofilo. 2 Pentola da fuoco.
sf. 1 heat-resistant dish, oven-proof dish. 2 (in vetro) pyrex dish.
pirofillìte, sf. Silicato di alluminio che si trova in lamine o in piccole masse sfaldabili di colore bianco, giallognolo o verde mela.
piròfilo, agg. Relativo a sostanza resistente al fuoco.
pirofobìa, sf. Paura morbosa del fuoco e dei materiali incendiari.
piròfobo, agg. e sm. Di persona, sofferente di pirofobia.
pirofòrico, agg. (pl. m.-ci) Relativo a sostanza che a contatto con l'aria s'infiamma.
pirofosfàto, sm. Sale dell'acido pirofosforico. ~ difosfato.
pirofosfìto, sm. Sale dell'acido pirofosforoso.
pirofosfòrico, sm. (pl.-ci) Sale dell'acido di formula H4O2P7. ~ difosforico.
piròga, sf. Imbarcazione primitiva, scavata in un tronco d'albero, usata da popolazioni indigene.
sf. dug-out canoe.
pirogallòlo, sm. 1, 2, 3-trifenolo o acido pirogallico. ~ 1, 2, 3-triidrossibenzene.
pirògeno, agg. e sm. Di farmaco che dà una reazione febbrile.
pirografìa, sf. Incisione su legno, cuoio, cartone, eseguita con una punta metallica arroventata.
pirogràfico, agg. (pl. m.-ci) Relativo a pirografia.
pirògrafo, sm. Strumento per l'esecuzione della pirografia.
pirolegnóso, agg. Nella locuzione acido pirolegnoso, la soluzione acquosa acida che derivava dalla distillazione secca del legno.
pirolétta => "piroetta"
pirolusìte, sf. Ossido di manganese dai cristalli tetragonali grigi. Generalmente forma masse concrezionali nere.
piròmane, sm. e sf. Persona affetta da piromania.
sm. e sf. pyromaniac.
piromanìa, sf. Impulso irresistibile ad appiccare il fuoco.
piromànte, sm. Persona che pratica la piromanzia.
piromanzìa, sf. Pratica divinatoria che si basa sull'osservazione delle caratteristiche delle fiamme di un fuoco.
pirometrìa, sf. Il complesso delle tecniche e dei metodi di cui ci si avvale per misurare la temperatura di fiamme e corpi incandescenti.
piromètrico, agg. (pl. m.-ci) Della pirometria.
piròmetro, sm. Strumento che si usa per misurare temperature altissime.
piromorfìte, sf. Clorofosfato di piombo che si può trovare in cristalli prismatici esagonali di colore giallo, bruno o verde, in miscele isomorfe insieme alla mimetite o in masse concrezionate nella zona di ossidazione dei giacimenti di piombo.
piromùcico, agg. (pl. m.-ci) Di acido che si ottiene distillando l'acido mucico o ossidando il furfurolo.
piroplasmòsi, sf. In medicina e in veterinaria, denominazione generica con cui sono indicate le babesiosi, malattie parassitarie provocate da Protozoi del genere babesia.
piròpo, sm. Silicato di alluminio e magnesio del gruppo dei granati. Ha colore rosso rubino o rosso fuoco.
piròscafo, sm. Nave a vapore. ~ bastimento, cargo.
sm. steamship, steamer.
pirosfèra, sf. Vecchia denominazione del nucleo terrestre, supposto allo stato fuso.
piròsi, sf. Sensazione di bruciore che interessa l'epigastrio e l'esofago accompagnata da rigurgito di liquido acido e da eruttazioni.
greco pýrosis infiammazione.
pirosolfìto, sm. Sale dell'acido pirosolforoso. ~ disolfito.
Pirosòmidi, o Pirosomàtidi Ordine di tunicati, della classe dei Taliacei, con il sifone boccale e quello cloacale situati alle estremità opposte del corpo e muniti di organi luminosi che ne determinano la fosforescenza.
pirossènico, agg. (pl. m.-ci) Di roccia, contenente una buona percentuale di pirosseni.
pirossenìte, sf. Roccia eruttiva intrusiva fortemente basica formata principalmente da un minerale del gruppo dei pirosseni e in cui si trovano anche anfiboli, olivina e plagioclasio (in quantità ridotta).
piròsseno, sm. Minerale appartenente agli inosilicati, costituito da silicati di vari elementi (magnesio, calcio, ferro ecc.), differenziato a seconda del tipo di cristallizzazione (monoclina, rombica, triclina). Di colore verdastro, e di composizione complessa, si trova in rocce magmatiche e metamorfiche; alcuni esempi sono augite e diopside (monoclini), bronzite e ipersteno (rombici).
pirotècnica, sf. Arte di fabbricare i fuochi artificiali.
pirotècnico, agg. e sm. (pl. m.-ci) agg. Che concerne i fuochi artificiali. • spettacolo pirotecnico.
sm. 1 Chi prepara i fuochi artificiali. 2 Stabilimento militare in cui si preparano bossoli, spolette, munizioni.
da piro-+ tecnico.
pirouette, sf. invar. Nel ballo, giro completo su se stessi, in dentro o in fuori, eseguito in punta di piede o sulla mezza punta da un danzatore.
Pìrra Personaggio mitologico, moglie di Deucalione e figlia di Epimeteo.
pìrrica, sf. (pl.-che) Nell'antica Grecia, danza armata attribuita a Pirrico.
pirrìchio, sm. Piede composto da due sillabe breve. ~ dibraco.
Pìrro (319-Argo 272 a. C.) Re dell'Epiro, figlio di Eacida, fu un grandissimo condottiero. Dopo alterne fortune in Grecia e Tessaglia, si spostò in Italia, accorrendo in aiuto di Taranto, minacciata dai romani, che sconfisse prima a Eraclea (280 a. C.) poi ad Ascoli di Puglia (279 a. C.). Le vittorie gli costarono gravissime perdite (da cui deriva il termine vittoria di Pirro). In seguito passò in Sicilia, alleandosi con i greci contro Cartagine. Tornò poi nell'Italia continentale ma andò incontro a una sconfitta, presso Benevento (275 a. C.). Tornato in Epiro, entrò in conflitto con il re macedone Antigono, e fu infine ucciso.
Pirrofìte Suddivisione del regno vegetale, classe delle Protofite, comprendente circa 1.100 specie, dette anche alghe di fuoco. Sono organismi unicellulari, dotati di flagello per il movimento e a volte fosforescenti. Popolano il mare e nel golfo del Messico possono concentrarsi in quantità così elevate da originare il fenomeno delle maree rosse.
pirròlico, agg. (pl. m.-ci) Relativo al pirrolo.
pirròlo, sm. Composto eterociclico (C4H5N) liquido, di colore giallastro, con odore pungente simile a quello del cloroformio. Bolle a 130 °C e polimerizza per azione della luce. Si trova nel catrame, nella nicotina e nelle porfirine. Si ottiene per sintesi dall'immide dell'acido succinico.
greco pyrrhós rosso fuoco.
pirronìsmo, sm. 1 Dottrina di Pirrone e dei suoi seguaci. 2 Atteggiamento scettico. ~ diffidenza.
pirrotìna, sf. Solfuro di ferro con rame, cobalto e manganese che si trova in masse compatte granulari e, a volte, in cristalli esagonali bronzei o bruno-rossi.
pirùvico, agg. (pl. m.-ci) Di acido piruvico, il più semplice dei chetoacidi. È un liquido incolore molto diffuso nei tessuti animali (proviene dal metabolismo dei carboidrati).
Pìsa Città (100.000 ab., CAP 56100, TEL. 050) capoluogo di provincia della Toscana, situata sul fiume Arno. La città ha origini liguri; nel IV sec. a. C. era un centro etrusco, quindi divenne colonia romana nel 179 a. C. e poi municipio romano (89 a. C.). I romani trasformarono la città in un centro portuale e navale importantissimo. I vantaggi della presenza del porto si protrassero nel medioevo, in particolare con la prima crociata. In seguito la città conobbe una notevole decadenza, soprattutto a causa del conflitto con Genova, conclusosi con la sconfitta pisana nella battaglia della Meloria (1284). La città passò dunque sotto il dominio dei Visconti (all'inizio del Quattrocento) e poi di Firenze. Importante centro culturale sia nel passato, sia attualmente, con l'università fondata nel 1343 e la famosa Scuola Normale Superiore. L'economia si basa sul commercio di prodotti agricoli, sull'attività industriale (settore meccanico, tessile, farmaceutico) e sui flussi turistici, attratti soprattutto dalla notevole presenza di monumenti e opere d'arte, il cui fulcro è costituito dalla Piazza dei Miracoli, in cui sorgono il duomo (XI-XII sec.), il battistero (XII-XIV sec.), il campanile (1173, la famosa torre pendente); altri edifici notevoli sono le chiese di San Frediano (XI-XII sec.), Santa Caterina (XIII-XIV sec.), Santo Stefano dei Cavalieri (1569), i palazzi dell'Orologio e dei Cavalieri.
Provincia di Pisa
(2.448 km2, 390.000 ab.) Il territorio alterna tratti pianeggianti a profili collinari ed è attraversato dai fiumi Arno e Secchia. Importante la viticultura. Presenti industrie metalmeccaniche e calzaturifici. Tipici a Larderello sono i soffioni boraciferi.
Pisacàne, Càrlo (Napoli 1818-Sanza 1857) Patriota e scrittore, fu ufficiale nell'esercito borbonico, ma la sua carriera militare fu interrotta dalla sua fuga con Enrichetta Di Lorenzo (moglie di un suo cugino), con la quale andò dapprima a Londra e poi a Parigi. Pisacane tornò in Italia solo allo scoppio della prima guerra d'indipendenza, per combattere gli austriaci e fu poi a Roma dove, con Mazzini, contribuì alla vita della repubblica. Caduta quest'ultima, si stabilì a Genova. Il suo intento, esposto nel trattato Saggi storici-politici-militari sull'Italia (1858-1860) era quello di coinvolgere tutte le fasce popolari nei tentativi di insurrezione; a questo scopo, guidò la tragica spedizione di Sapri, nel 1857, con cui voleva organizzare l'insurrezione dell'Italia meridionale; il tentativo fallì; isolato e accerchiato dalle truppe borboniche, i suoi uomini vennero assaliti e uccisi dalla popolazione a Sanza. Pisacane, per non cadere prigioniero, si uccise (primo luglio 1857).
Pisanèllo (1395 ca.-Roma 1455 ca.) Pittore e medaglista, fine esecutore di opere nell'ambito del gotico internazionale, di cui era una figura rappresentativa. Eseguì affreschi (Ciclo cavalleresco, 1424-1425; San Giorgio e la principessa, 1436-1438), ritratti (Lionello d'Este, 1441; Principessa estense, 1435-1440) e numerosi disegni e medaglie, di cui si rivelò un autore molto abile.
Pisàni Antica famiglia veneziana, le cui origini risalgono al X sec., che fece fortuna con il commercio e con la finanza e si divise in vari rami, con molti esponenti illustri nella vita della città lagunare. Niccolò fu un ammiraglio e combatté contro i genovesi, nella guerra del 1350-1355. Vettor (1324-1380) fu anch'egli ammiraglio, uno dei maggiori della storia veneziana; sconfisse i genovesi a Porto d'Anzio. Andrea, ammiraglio, combatté contro i turchi.
Pisàni, Alvìse (1663-1741) Nobile veneziano e diplomatico. Nel 1735 fu eletto doge.
Pisàni, Andrèa (?-Corfù 1718) Ammiraglio veneziano. Proveniente da una famiglia nobile, nel 1707 ottenne la nomina a senatore della Giunta veneziana e nel 1714 fu chiamato a occupare l'incarico di provveditore all'artiglieria. Combattendo con il grado di ammiraglio nella guerra tra la Serenissima e i Turchi (1714-1718), conseguì una schiacciante vittoria che fu preludio alla Pace di Passarowitz.
Pisàni, Giórgio (1739-1811) Nobile veneziano. Nel 1780 promosse una congiura antioligarchica con G. Contarini.
Pisanìno Monte (1.946 m) della Toscana, il più elevato delle Alpi Apuane.
Pisàno Comune in provincia di Novara (595 ab., CAP 28010, TEL. 0322).
pisàno, agg. e sm. agg. Relativo a Pisa.
sm. Abitante o nativo di Pisa.
Piscator, Erwin (Ulm 1893-Starnberg 1966) Regista teatrale tedesco. Creò il teatro politico di impronta marxista. Diresse La rivolta dei pescatori (1934) e scrisse Il teatro politico (1929).
piscatòrio, agg. Relativo ai pescatori.
pìscia, sf. Orina.
pisciallètto, sm. e sf. 1 Bambino che ancora non è capace di trattenere l'orina durante il sonno. 2 Persona immatura, incapace. ~ inetto.
pisciàre, v. tr. e intr. 1 Orinare. 2 Scrivere in modo superficiale o frettolosamente. 3 Nella locuzione pisciarsi sotto, avere molta paura. 4 Nella locuzione pisciarsi addosso dal ridere, ridere in modo esagerato. 5 Nella locuzione pisciare su qualcosa, dimostrare disprezzo.
pisciàta, sf. 1 L'azione del pisciare. 2 L'orina emessa. 3 Scritto o discorso sbrigativo e approssimativo.
pisciatóio, sm. Orinatoio.
Piscicèlli, Salvatóre (Pomigliano d'Arco 1948-) Regista cinematografico. Diresse Immacolata e Concetta (1979), Blues metropolitano (1985) e Baby gang (1992).
piscicoltóre, sm. Allevatore di pesci.
piscicoltùra, sf. Tecnica di allevamento dei pesci.
piscifórme, agg. A forma di pesce.
piscìna, sf. 1 Grande vasca piena d'acqua per fare il bagno e nuotare. • piscina olimpionica, che ha dimensioni conformi ai requisiti per le gare olimpioniche. 2 Allevamento di pesce.
sf. 1 swimming pool. 2 (stabilimento) swimming baths.
lat. piscina, vivaio di pesci.
Piscìna Comune in provincia di Torino (2.936 ab., CAP 10060, TEL. 0121).
Piscìnas Comune in provincia di Cagliari (992 ab., CAP 09010, TEL. 0781).
Pisciòtta Comune in provincia di Salerno (3.324 ab., CAP 84066, TEL. 0974).
piscìvoro, agg. Che si nutre di Pesci.
pisèllo, sm. Pianta erbacea annua (Pisum sativum) della famiglia delle Papilionacee e dell'ordine delle Rosali. Coltivato in orto o in campagna, i suoi semi sono consumati freschi o inviati all'industria conserviera per essere inscatolati. Il terreno per la semina deve essere preparato, i semi vengono deposti in file e durante la crescita il terreno necessita di essere bagnato e concimato, inoltre si devono togliere le erbe infestanti. La semina avviene nel mese di novembre se il clima è mite, altrimenti alla fine dell'inverno. Si raccolgono appena maturi per consumarli freschi o per l'inscatolamento; per quelli destinati all'essicazione si attende la completa maturazione. Le moltissime varietà che si coltivano sono distinte in piselli mangiatutto e piselli da sgusciare. È una pianta originaria dell'Asia.
sm. pea.
Pisello odoroso
Nome volgare del Lathyrus odoratus, una pianta annua coltivata a scopo ornamentale che nasce spontaneamente nell'Italia meridionale.
pisifórme, sm. Osso pari situato al quarto posto della prima fila delle ossa del carpo.
comp. dal lat. pisum pisello + forma.
Pisignàno Frazione del comune di Cervia, in provincia di Ravenna (Emilia-Romagna), sulla riva destra del Savio. Nell'antica pieve di Santo Stefano si possono trovare affreschi del XVI sec. e un rilievo di Mitra.
Pisìstrato (Atene 600 a. C.-528? a. C.) Politico ateniese che si impadronì del potere ottenendo l'appoggio dei piccoli proprietari terrieri. Fu tiranno della città fino alla morte, conducendo una politica di sviluppo economico e commerciale, grazie a una grande abilità politica. Notevole anche il suo impegno nell'incrementare il patrimonio artistico della città.
Pisógne Comune in provincia di Brescia (7.881 ab., CAP 25055, TEL. 0364).
pisolàre, v. intr. Dormire leggermente. ~ appisolarsi, sonnecchiare.
pisolìno, sm. Brevissimo sonno. ~ sonnellino.
sm. nap.
pisolìte, sf. Oolite superiore ai due metri di dimensioni.
pisolìtico, agg. (pl. m.-ci) Contenente pisoliti.
pìsolo, sm. Sonno breve e leggero.
Pisóne, Gàio Calpùrnio (?-65) Nobile romano. Nel 65 fu protagonista, insieme a personaggi illustri quali Lucano, Seneca e Petronio, di una congiura contro Nerone. Fallì e fu costretto al suicidio.
Pisóni, Ernèsto (Arconate, Milano 1920-) Sacerdote e giornalista italiano. Direttore dell'Italia dal 1942 al 1961, è stato presidente della Fondazione don Gnocchi pro iuventute.
Pisoniàno Comune in provincia di Roma (810 ab., CAP 00020, TEL. 06).
pispigliàre, v. intr. Bisbigliare.
pìspola, sf. Uccello dei Passeracei simile all'allodola.
Pissarro, Camille (St-Thomas 1830-Parigi 1903) Pittore francese. A Parigi dal 1855, conobbe C. Monet e J. B. C. Corot. Iniziò poi a frequentare il Café Guerbois, dove É. Manet influenzò profondamente la sua arte. Dopo un soggiorno a Londra, tornò in Francia, dove contribuì allo sviluppo del movimento impressionista e, tra il 1870 e il 1880, ne divenne uno dei maggiori rappresentanti. Tra le opere La diligenza di Louveciennes (1870, Parigi, Musée d'Orsay), Frutteto a Pantoise (1872, Parigi, Musée d'Orsay) e Boulevard Montmartre di notte (1897, Londra, National Gallery).
pìssi pìssi, loc. sost. m. invar. Bisbiglio, mormorio.
pìsside, sf. 1 Vaso sacro simile al calice con coperchio, nel quale si conservano le particole consacrate. 2 Frutto secco avente la parte inferiore a forma di coppa e quella superiore che si apre a coperchio.
lat. pyxis,-idis cofanetto, dal greco pyxis.
pìsta, sf. 1 Traccia, orma. ~ passaggio. • seguire una pista, seguire degli indizi. 2 Circuito per lo svolgimento di competizioni sportive di vario genere. ~ arena, palco. 3 Superficie per il decollo o l'atterraggio di aerei. • pista di decollo.
sf. 1 track. 2 (di pattinaggio) rink. 3 (per ippica) racecourse. 4 (per gare automobilistiche) racing circuit. 5 (da sci) ski run. 6 (da ballo) dance floor. 7 (di atterraggio) landing strip. 8 (di decollo) runway.
franc. piste, dall'italiano pista.
pistàcchio, agg. e sm. agg. Che ha il colore del pistacchio. • pantaloni pistacchio, verdi.
sm. Angiosperma (Pistacia vera) della famiglia delle Anacardiacee e dell'ordine delle Terebintali. Albero di piccole dimensioni, originario dell'Asia. I suoi semi vengono utilizzati nell'industria dolciaria.
sm. pistachio.
greco pistàkion.
pistacìte, sf. Silicato di ferro, alluminio e calcio del gruppo delle epidoti.
pistàgna, sf. Fascia di stoffa imbottita adoperata come guarnizione per il bavero degli indumenti.
Pistìcci Comune in provincia di Matera (18.311 ab., CAP 75015, TEL. 0835). Centro industriale (prodotti per l'edilizia, chimici e petrolchimici) e dell'attività estrattiva di metano e petrolio. Vi si trovano l'abbazia di Santa Maria del Casale, dell'XI sec., e una necropoli risalente al VI-IV sec. a. C. Gli abitanti sono detti Pisticcesi.
pistillìfero, agg. Relativo al fiore unisessuato che presenta solo i pistilli.
pistìllo, sm. Termine botanico che indica l'organo sessuale femminile, situato nella parte centrale dei fiori delle Angiosperme. Il pistillo è costituito da tre parti: l'ovario, alla base, che contiene gli ovuli, lo stilo, in mezzo e lo stigma, estremità allungata che contiene il polline.
Pistóia Città (89.000 ab., CAP 51100, TEL. 0573) capoluogo di provincia della Toscana. Situata sulla via Cassia, divenne municipio romano, ma passò poi sotto il controllo di goti, longobardi e carolingi fino a divenire libero comune (XI sec.). In seguito cadde prima sotto il dominio di Lucca e poi di Firenze (1329). La città basa la sua economia sul commercio di prodotti agricoli e sulle attività industriali nei campi meccanico, alimentare, tessile, chimico, delle calzature, dell'abbigliamento. Fra gli edifici importanti il duomo (XII sec.), le chiese di San Giovanni Fuorcivitas (XII-XIII sec.) e della Madonna dell'Umiltà (XV sec.), il palazzo del Comune (XIII-XIV sec.).
Provincia di Pistoia
(965 km2, 270.000 ab.) Il territorio della provincia pistoiese si estende dalla pianura formata dall'Arno fino all'Appennino Tosco-Emiliano. È molto diffusa l'agricoltura, ma anche l'industria e il turismo, specialmente quello termale (Montecatini e Monsummano).
Sinodo di Pistoia
Il sinodo fu convocato nel 1786 dal vescovo di Pistoia (S. de Ricci); le tesi sostenute dai giansenisti e approvate dal sinodo non furono però accettate dagli altri vescovi toscani e vennero anzi condannate da Pio VI, nel 1794.
pistòla, sf. Arma da fuoco a canna corta da impugnare con una sola mano. ~ rivoltella.
sf. pistol, gun.
franc. pistole.
pistoléro, sm. Abilissimo tiratore di pistola.
Pistolero, Il Film western, americano (1976). Regia di Don Siegel. Interpreti: John Wayne, James Stewart, Lauren Bacall. Titolo originale: The Shootist
Pistolésa Comune in provincia di Biella (164 ab., CAP 13054, TEL. 015).
pistolettàta, sf. Colpo di pistola.
pistolòtto, sm. Scritto o discorso enfatico.
pistóne, sm. La parte mobile che scorre dentro il cilindro di un motore a scoppio e simili. ~ stantuffo.
sm. piston.
franc. piston, dall'italiano pistone, attrezzo per pestare, deriv. dal lat. pistare, da pinsere pestare.
Pìsu, Raffaèle (Bologna 1925-) Attore italiano. Dopo gli esordi teatrali è passato alla rivista. In televisione ha partecipato a L'amico del giaguaro e a Striscia la notizia.
Pisuerga Fiume (275 km) della Spagna centro-settentrionale. Nasce nella Cordigliera Cantabrica e confluisce nel fiume Duero.
pit bull, loc. sost. m. invar. Aggressiva razza di cani, spesso usata per i combattimenti.
Pita Regione (228.000 ab.) della Guinea centro-occidentale. Capoluogo il centro omonimo.
Pitàgora (Samo 570 a. C. ca.-Metaponto 496 a. C.) Filosofo e matematico greco. Nato a Samo, emigrò a Crotone nella Magna Grecia per sottrarsi alla tirannia di Policrate. A Crotone fondò una comunità di carattere religioso e filosofico. Quando la comunità fu dispersa in seguito a una sommossa politica (450 a. C.) dei democratici contro gli aristocratici, dei quali i pitagorici erano fautori, Pitagora si rifugiò a Metaponto. Le sette pitagoriche si svilupparono in altre città della Magna Grecia, dove furono politicamente attive fin verso il 350 a. C. Pitagora è una figura esemplare di sapiente antico che, senza lasciare scritti, riunisce in sé regole di vita e risultati di pensiero. Le sue dottrine ebbero grande diffusione e costituirono un fondamentale punto di partenza e di riferimento per molti sviluppi della mentalità greca. In lui l'intenzione etica appare per la prima volta collegata in modo sistematico con una concezione del trascendente che individua nell'anima qualcosa di imperituro destinato a ricevere un premio o una pena dopo la morte. La singola anima immortale è destinata a ricongiungersi, dopo un percorso di reincarnazioni successive, all'anima divina. La concezione dell'immortalità dell'anima e della sua reincarnazione in altri esseri viventi, ha per conseguenza la necessità di purificarsi conducendo una vita moralmente rigorosa, in modo da poter avere una sorte migliore dopo la morte. Per il raggiungimento della purificazione è ritenuta determinante la musica con le sue leggi, basate sui rapporti numerici. Il numero è considerato il principio primo della natura, che consente la spiegazione della molteplicità dei fenomeni naturali. In campo matematico sono attribuite a Pitagora diverse innovazioni, tra le quali il riconoscimento della validità generale del teorema omonimo (peraltro già noto agli antichi babilonesi) e la scoperta dell'incommensurabilità tra il lato e la diagonale del quadrato.
Teorema di Pitagora
Attribuito a Pitagora, questo teorema stabilisce che nei triangoli rettangoli il quadrato costruito sull'ipotenusa equivale alla somma dei quadrati costruiti sui cateti.
pitagòrico, agg. (pl. m.-ci) Relativo a Pitagora o ispirato alla dottrina di Pitagora. • tavola pitagorica, contenente i prodotti fra numeri interi positivi.
lat. Pythagoricus, dal greco Pythagorikòs, deriv. da Pythagòras Pitagora.
pitagorìsmo, sm. Movimento filosofico sviluppato sulle idee di Pitagora, che ne era la guida indiscussa, ebbe il merito di considerare la matematica come disciplina teorica a sé, utilizzandola come chiave di lettura dell'universo. Altri esponenti del pitagorismo furono Archippo, Cebete, Filolao, Liside, Simmia. Questo movimento di pensiero ebbe termine nel IV sec. a. C., ma le sue idee furono poi riprese nel neopitagorismo (I sec. a. C.).
pitàle, sm. Vaso da notte, orinale.
Pitcairn Isola vulcanica dell'oceano Pacifico centromeridionale (4,6 km2, 60 ab.).
Politicamente costituisce una colonia britannica.
Gli abitanti sono per lo più discendenti dai marinai dalla nave Bounty, che qui si insediarono dopo il noto ammutinamento.
Il clima è umido oceanico e favorisce la rigogliosa vegetazione boschiva e la coltivazione di piantagioni di palma da cocco, banani, canna da zucchero; praticati la pesca e l'artigianato.
Centro principale è Adamstown.
Dipendenze di Pitcairn sono le isole disabitate di Henderson, Ducie e Oeno.
pitch In informatica con questo termine si esprime la densità di caratteri su una linea stampata.
pitch pine, loc. sost. m. invar. Nome commerciale di alcuni pini americani importati per il loro legno pregiato.
Pite Fiume (370 km) della Svezia, nella Lapponia. Nasce dal monte Sulitjelma e sfocia nel golfo di Botnia.
pitecàntropo, sm. Ominide dell'inizio del Quaternario i cui resti furono rinvenuti a Giava.
pitecòide, agg. 1 Avente l'aspetto di una scimmia. 2 Che ricorda le scimmie.
Pitèglio Comune in provincia di Pistoia (2.034 ab., CAP 51020, TEL. 0573).
Pitesti Città (179.000 ab.) della Romania, sul fiume Arges. Capoluogo del distretto di Arges.
pithos, sm. invar. Antico orcio capiente usato per conservare olio, vino o grano.
pitìade, sf. Periodo intercorrente tra due edizioni successive dei giochi denominati pitici, la cui numerazione era iniziata nell'antica Grecia nel 582 a. C.
pitiatìsmo, sm. Qualsiasi manifestazione funzionale causata, riprodotta o soppressa dalla suggestione.
pìtico, agg. (pl. m.-ci) Relativo a Delfi o al dio Apollo.
Giochi pitici
Manifestazioni panelleniche quadriennali tenute a Delfi in onore di Apollo.
Pitigliàno Comune in provincia di Grosseto (4.316 ab., CAP 58017, TEL. 0564).
pitirìasi, sf. In medicina il termine indica varie dermatosi, caratterizzate dalla comparsa di chiazze e squame, concentrate in zone specifiche o diffuse su tutto il corpo. In particolare, la dermatite versicolore presenta chiazze caffellatte sul torace, sul collo e sulle spalle.
Pitloo, Antònio (Arnhem 1791-Napoli 1837) Pittore olandese. A Napoli dal 1815, nel 1825 iniziò a dipingere en plein air, fornendo un decisivo contributo al rinnovamento della pittura paesaggistica partenopea. I suoi insegnamenti furono fondamentali per i giovani pittori della cosiddetta scuola di Posillipo. Tra le opere Veduta di Ischia (Napoli, Museo e Galleria Nazionale di Capodimonte) e Paesaggio al tramonto (Napoli, Museo e Galleria Nazionale di Capodimonte).
pitoccàre, v. tr. e intr. Chiedere in elemosina, raccontando le proprie miserie.
pitoccherìa, sf. 1 L'essere pitocco. 2 Spilorceria, tirchieria.
pitocchétto, sm. Gioco di carte detto anche piattello.
pitòcco, agg. e sm. (pl.-chi)Accattone, spilorcio. ~ bisognoso, indigente. <> benestante, riccone.
pitóne, sm. Serpente non velenoso, molto lungo, comune nei paesi tropicali. Si nutre di piccoli animali, ma alcune specie di grandi dimensioni sono in grado di inghiottire anche capre e maiali.
sm. python.
Pitone reale
Rettile (Python regius) della famiglia dei Boidi e dell'ordine degli Squamati. Lungo anche 1,5 m, vive nelle foreste dell'Africa occidentale. Durante la cova si arrotola sulle uova.
pitonéssa, sf. 1 Sacerdotessa di Apollo (ved. Pizia). 2 Chiromante, indovina.
Pitot, Henri (Aramon 1695-1771) Fisico francese. Inventò il pitometro e progettò e costruì acquedotti francesi.
Pitré, Giusèppe (Palermo 1841-1916) Studioso del folklore. Tra le opere Biblioteca delle tradizioni popolari siciliane (1871-1913) e Studi di poesia popolare (1872).
Pitt, Brad (1964-) Attore cinematografico statunitense. Interpretò Johnny Suede (1991) e Vento di passioni (1994).
Pitt, William il Giòvane (Hayes 1759-Putney 1806) Politico inglese, figlio di William Pitt il Vecchio, fu deputato al parlamento dal 1780, occupò a lungo la carica di primo ministro. Si occupò della riorganizzazione dello stato dopo l'indipendenza delle colonie americane, combatté le rivolte irlandesi e lottò contro Napoleone.
Pitt, William il Vècchio (Londra 1708-Hayes 1778) Politico inglese, deputato al parlamento nelle file dei whig dal 1735 determinò la caduta del governo di Walpole e ricoprì successivamente cariche governative, guidando i britannici alla vittoria contro la Francia nel corso della guerra dei sette anni.
Pìttaco di Mitilène (650-570 ca. a. C.) Aristocratico. Dopo aver contribuito alla detronizzazione del tiranno Menancro, eletto capo del popolo, governò per dieci anni con moderazione. È uno dei sette sapienti.
pittàre, v. tr. Pitturare. ~ dipingere.
Pìtti Antica famiglia fiorentina le cui origini risalgono al XII sec. Buonaccorso (Firenze 1354-1430) scrisse una Cronaca dei suoi tempi. Luca (Firenze 1394-1472) appoggiò la riforma costituzionale di Cosimo de Medici (1458) e avviò poi la costruzione di palazzo Pitti.
Pitti, palazzo
Palazzo fiorentino. Sito in prossimità del giardino di Boboli, è il palazzo più grande di Firenze, con facciata in bugnato. La costruzione iniziò nella seconda metà del XV sec., su progetto di Luca Fancelli, su commissione di Luca Pitti. Successivamente venne terminato sotto la signoria dei Medici (Cosimo I). Per oltre tre secoli fu residenza della famiglia dei Lorena. Fu soggetto a vari lavori di ampliamento e di rielaborazione. Dall'ingresso principale si giunge nel bel cortile con portico (Ammannati, 1579). Attualmente è sede di importanti collezioni musive, tra cui si rammentano la galleria Palatina, gli Appartamenti Reali, la Galleria d'arte Moderna, il Museo degli Argenti, il museo delle carrozze.
Pìtti, Buonaccórso (Firenze 1354-1430) Mercante fiorentino. Tra il 1412 e il 1429 scrisse una Cronaca raccontando i suoi viaggi in Europa.
Pìtti, Lùca (Firenze 1394-1472) Mercante fiorentino. Sostenne Cosimo il Vecchio de' Medici e fece costruire l'omonimo palazzo, iniziato dal Brunelleschi nel 1440.
Pìttidi Famiglia di Uccelli Passeriformi, con piumaggio brillante e becco robusto e diritto.
pìttima, sf. 1 Impiastro. ~ scocciatore, seccatore. 2 Uccello degli Scolopacidi il cui rappresentante più comune in Italia è la pittima reale (Limosa limosa) che vive in luoghi paludosi, è di doppio passo e si nutre di insetti, uova di pesci e piccoli crostacei. Lunga 40 cm ca., ha piumaggio che varia stagionalmente.
pittografìa, sf. Sistema di scrittura che utilizza disegni figurativi al fine della comunicazione scritta.
pittogràfico, agg. (pl. m.-ci) Relativo alla pittografia.
pittogràmma, sm. (pl.-i) Elemento di un sistema pittografico.
pittóre, sm. 1 Chi esercita l'arte della pittura. ~ artista, decoratore. 2 Imbianchino.
sm. painter.
lat. pictor,-oris, deriv. da pinctus, p.p. di pingere.
pittorésco, agg. (pl. m.-chi) Degno di essere dipinto. ~ espressivo, suggestivo.
agg. picturesque.
Pittori italiani del rinascimento, I Opera di critica d'arte di B. Berenson (1894-1907).
pittoricìsmo, sm. Propensione a ricercare effetti pittorici in poesia, musica e arti figurative.
pittoricità, sf. L'essere pittorico, suggestivo per immagini, colori e simili.
pittòrico, agg. (pl. m.-ci) 1 Che concerne i pittori e l'arte della pittura. • scuola pittorica. 2 In grado di rappresentare colori ed effetti vivaci. • immagini pittoriche.
deriv. da pittore.
Pittosporàcee Famiglia di piante arbustacee delle rosali che vivono in Oceania e vecchio mondo.
pittosporum, sm. invar. Genere di piante arboree e arbustacee delle pittosporacee che vivono in Africa, Asia e Australia.
Pittsburgh Città (400.000 ab.) della Pennsylvania, è un importante porto fluviale (alla confluenza dei fiumi Allegheny e Monongahela) ed è il principale centro siderurgico degli USA e uno dei maggiori del mondo. L'industria è molto attiva anche in altri settori (chimico, metalmeccanico, tessile, alimentare ecc.). La fondazione della città risale al 1754, a opera dei francesi; cadde poi nelle mani degli inglesi che le cambiarono il nome, da Fort Duquesne a Fort Pitt. Entrò a far parte della Pennsylvania nel 1780.
pittùra, sf. Tecnica artistica con cui si crea una rappresentazione tracciando linee e colori su una superficie. ~ affresco, dipinto, grafico.
sf. painting.
lat. pictura, deriv. da pictus, p.p. di pingere.
• Per la semplicità di esecuzione è sempre stata presente in tutte le civiltà, come espressione artistica. Praticata fin dall'antichità (pittura rupestre), la pittura viene effettuata secondo varie metodologie, sia per la tecnica utilizzata (affresco, tempera, acquerello, olio, encausto ecc.), sia per la superficie su cui viene effettuata (su un muro, come negli affreschi, su una tavola di legno o di cartone, su una tela). L'affresco deve il nome al fatto che è eseguito su intonaco ancora fresco applicando colori minerali. Già gli egizi hanno lasciato notevoli esempi di pittura murale; in Grecia si affrontarono via via, dal V sec. a. C., varie problematiche connesse alla pittura, dalla resa prospettica al chiaroscuro, all'utilizzo del colore. Nel medioevo raggiunse notevoli livelli la tecnica dell'affresco e si diffuse la pittura a olio, che soppiantò la tempera (che usa colla animale come solvente dei colori), divenendo la più tipica delle pitture da cavalletto, eseguita su tavola di legno o cartone o tela. Innovatori furono Tiziano, Leonardo e Raffaello in Italia, e poi gli impressionisti. In questo secolo le tecniche pittoriche possono trarre vantaggio dalle innovazioni elaborate a livello industriale e scientifico.
pitturàre, v. tr. Dipingere, verniciare.
v. tr. to paint.
pitùita, sf. 1 Mucosità delle fosse nasali e dei bronchi. 2 Uno dei quattro umori fondamentali della medicina antica.
pituitàrio, agg. 1 Della mucosa che riveste le cavità nasali. 2 Di ghiandola del cervello, detta anche ipofisi.
più, agg., sm. e avv. agg. Maggiore di quantità. • voleva più sforzo da parte loro.
sm. Il segno che rappresenta l'operazione di addizione.
avv. 1 In maggiore misura o grado. 2 Con senso di negazione, indica la terminazione di una condizione. • non si rivedranno più.
agg. 1 more. 2 (molti) several. sm. 1 more. 2 (il più) the most. 3 (maggioranza) majority. avv. 1 more. 2 (più del solito) more than usual. 3 (chi più chi meno) some more than others. 4 (tra due) the more. 5 (il più possibile) as much as possible.
lat. plus, pluris.
Più che l'amore Tragedia di G. D'Annunzio (1906).
Più grande avventura, La Film drammatico, americano (1939). Regia di John Ford. Interpreti: Claudette Colbert, Henry Fonda, Edna May Oliver. Titolo originale: Drums Along the Mohawk
Più grande spettacolo del mondo, Il Film commedia, americano (1952). Regia di Cecil Blount De Mille. Interpreti: Betty Hutton, Cornel Wilde, James Stewart, Charlton Heston. Titolo originale: The Greatest Show on Earth
Piùbega Comune in provincia di Mantova (1.640 ab., CAP 46040, TEL. 0376).
Piuca Fiume carsico della Croazia. Nasce dal monte Gradisce e confluisce nel fiume Sava.
piuccheperfètto, o più che perfètto, sm. o loc. sost. m. Tempo della grammatica greca e latina che corrisponde all'attuale trapassato.
piùma, sf. Penna più corta e più morbida che riveste gli Uccelli.
sf. feather.
lat. pluma.
piumàggio, sm. Insieme delle penne e delle piume che rivestono un uccello.
piumàto, agg. Coperto, ornato con piume.
piumìno, sm. 1 La parte più morbida e leggera delle piume degli Uccelli. 2 Grosso guanciale pieno di piume che si tiene sul letto, ai piedi. ~ piumotto, trapunta. 3 Ciuffo di piume per spolverare. 4 Giubbotto imbottito di piume. ~ giacca a vento.
sm. 1 (di uccello) down. 2 (per letto) eiderdown. 3 (giacca) quilted jacket with goose-feather padding.
dimin. di piuma.
piumóso, agg. 1 Che ha molte piume. 2 Morbido, leggero, come una piuma.
Piura Dipartimento (1.438.000 ab.) del Perú nordoccidentale, capoluogo la città omonima.
piùria, sf. Presenza di pus nelle urine.
Piùro Comune in provincia di Sondrio (1.713 ab., CAP 23020, TEL. 0343).
piuttòsto, avv. 1 Indica preferenza, più volentieri e simili. • piuttosto che partecipare, andrò fuori città. 2 Alquanto. • si sentiva piuttosto bene, nonostante quei dispiaceri.
avv. 1 rather. 2 (invece) instead. 3 (anziché) rather than.
da più + tosto.
pìva, sf. Cornamusa, zampogna. ~ cennamella, ciaramella, piffero.
pivèllo, sm. Principiante, novellino. ~ debuttante, esordiente. <> esperto, veterano.
sm. greenhorn.
Piveróne Comune in provincia di Torino (1.144 ab., CAP 10010, TEL. 0125).
Pivétti, Irène (Milano 1963-) Politica, esponente della Lega Nord, dal 1994 al 1996 fu presidente della camera dei deputati.
piviàle, sm. Paramento sacro a forma di ampio e lungo mantello.
pivière, sm. 1 Il territorio giurisdizionale di un pievano. 2 L'insieme dei fedeli di una pieve. 3 Nome di varie specie di Uccelli dei Caradridi, migratori, frequenti nelle zone umide. Si cibano di vermi, molluschi e insetti. In Italia sono di doppio passo e invernali il piviere tortolino (Eudromias morinellus), il piviere minore (Pluvialis dominica) e quello dorato.
Piviere dorato
Uccello (Pluvialis apricaria) della famiglia dei Caradridi e dell'ordine dei Caradriformi. Di colore dorato e nero, vive nelle brughiere dell'Europa, dell'Asia e dell'Africa. Si nutre in particolare di lombrichi.
pivot, sm. invar. Giocatore di pallacanestro cui è affidata l'organizzazione dell'attacco.
pixel In informatica è la sigla di Picture Element (elemento dell'immagine). Si tratta di un puntino luminoso che costituisce l'unità di base dell'elaborazione grafica.
Pizarro Fratelli spagnoli, conquistatori. Francisco (Trujillo 1473?-Lima 1541) esplorò le coste dell'America meridionale sul versante del Pacifico con D. de Almagro; con una successiva spedizione riuscì a conquistare, con pochi uomini, l'enorme impero degli inca, servendosi dell'inganno e di un'estrema crudeltà. Fondò la città di Lima (Ciudad de los Reyes) e conquistò Perú e Cile. Entrò poi in conflitto con de Almagro e lo fece assassinare, ma morì a sua volta per mano dei seguaci di questi. Gonzalo (Trujillo 1502?-Jaquijaguana 1548) seguì il fratellastro Francesco nelle spedizioni in America meridionale; gli venne affidato l'incarico di governatore di Quito nel 1539. Dopo la morte del fratello capeggiò una rivolta contro il viceré ma venne sconfitto a Cuzco e giustiziato. Hernando (Trujillo 1475?-1578) partecipò alle spedizioni con i fratelli e nel 1535 venne nominato governatore di Cuzco. Sconfisse e fece uccidere de Almagro e, per questo motivo, il re di Spagna lo fece arrestare dopo averlo richiamato in patria.
pìzia, sf. Antica sacerdotessa di Apollo. ~ oracolo, sibilla.
Pìzia, o Pitonèssa Personaggio mitologico, sacerdotessa del tempio di Apollo a Delfi. Pronunciava oracoli che si ritenevano ispirati dal dio.
pìzio, agg. Epiteto di Apollo.
Pìzio Pytheos (IV sec. a. C.) Architetto e scultore greco. Tra le opere il mausoleo di Alicarnasso (ca. 350 a. C.).
pìzza, sf. 1 Focaccia di farina, lievito e acqua, condita con mozzarella, pomodoro, olio e con l'eventuale aggiunta di altri ingredienti, quindi cotta al forno. ~ focaccia, schiacciata. 2 Contenitore di pellicola cinematografica. ~ bobina. 3 cosa o persona noiosa o seccante • Mario è proprio una pizza
sf. 1 pizza. 2 (pellicola) film cane. 3 (noia) bore.
• La pizza verace nacque a Napoli ed era preparata con pomodoro, aglio e basilico. Già il De Bourcard invitava a variarne le componenti secondo i propri gusti. La vera pizza napoletana ha comunque alcune caratteristiche precise: spessore al massimo di mezzo centimetro, ingredienti del condimento non mescolati all'impasto, ma adagiati sopra la pasta, cottura rapidissima, a forte calore e in forno a legna. Per mostrare la confusione che già in origine si aveva sulla ricetta della pizza, basta ricordare che Alessandro Dumas interpretò la nota dizione di pizza a otto (pizza pagata dopo otto giorni) con il consiglio di consumare la pizza otto giorni dopo la preparazione!
La pizza più famosa è sicuramente quella "margherita", che deriva il proprio nome dalla regina d'Italia Margherita in onore della quale fu preparata una pizza tricolore con pomodoro, mozzarella e basilico. Sembra che l'uso della mozzarella nella pizza fosse però già noto da più di cinquant'anni, essendo descritto nel 1855 da E. Rocco. Per altri tipi di pizza esistono denominazioni contradditorie (per es., la pizza "marinara" per alcuni è solo con pomodoro, aglio e origano, per altri include anche acciughe e capperi)
etimo incerto.
Pizza connection Film drammatico, italiano (1985). Regia di Damiano Damiani. Interpreti: Michele Placido, Mark Chase, Simona Cavallari.
pizzaiòlo, sm. Chi prepara le pizze. • alla pizzaiola, preparazione a base di salsa di pomodoro e origano.
Pizzàle Comune in provincia di Pavia (721 ab., CAP 27050, TEL. 0383).
pizzardóne, sm. Nome attribuito un tempo alle guardie municipali romane e oggi in uso per indicare i vigili urbani in genere.
pizzerìa, sf. Locale dove si preparano e si vendono pizze.
sf. pizzeria.
Pizzétti, Ildebràndo (Parma 1880-Roma 1968) Compositore. Autore tra l'altro di Assassinio nella cattedrale (opera, 1958).
Pìzzi, Nìlla (Sant'Agata Bolognese 1919-) Cantante, interprete popolare negli anni '40 e '50. Tra i successi Grazie dei fior (1951).
pizzicàgnolo, sm. Venditore di salumi, formaggi e simili.
sm. specialist grocer.
pizzicàre, v. tr. 1 Stimolare con un sapore piccante. • quei peperoni pizzicavano la lingua. 2 Pinzare. ~ pizzicottare, morsicare, pungere. 3 Cogliere in fallo. ~ sorprendere. 4 Far vibrare con le dita le corde di uno strumento. • pizzicare il violoncello.
sm. 1 to pinch. 2 (pungere) to bite, to sting. 3 (cogliere in fallo) to catch. 4 (mus., corde) to pluck. v. intr. 1 (prudere) to itch. 2 (cibo) to be hot.
deriv. da pizzo, punta.
pizzicàta, sf. Il pizzicare.
pizzicàto, sm. Modo di suonare strumenti a corde, facendole vibrare con la punta delle dita.
pizzicherìa, sf. Bottega del pizzicagnolo.
sf. delicatessen shop.
pìzzico, sm. (pl.-chi) 1 Il pizzicare. 2 Quanto si prende con due punte delle dita unite. ~ pizzicata, pizzicotto. • mise un pizzico di sale sulla bistecca. 3 Segno che rimane sulla pelle. ~ puntura, morso, beccata.
sm. 1 nip, pinch. 2 (d'insetto) bite, sting.
deriv. da pizzicare.
pizzicóre, sm. Prurito, ma meno forte. ~ pizzico, prurigine, solletico.
pizzicottàre, v. tr. Prendere a pizzicotti.
pizzicòtto, sm. Pizzico, dato con le dita, con intenzione affettuosa. ~ pizzicata, pizzicone.
sm. nip, pinch.
Pizzighettóne Comune in provincia di Cremona (6.962 ab., CAP 26026, TEL. 0372).
Pizzìni, Càrlo Albèrto (Roma 1905-1981) Compositore. Allievo di Ottorino Respighi, lavorò alla RAI e compose musiche per colonne sonore sia per il cinema che per la televisione.
pìzzo, sm. 1 Barbetta a punta che si lascia crescere sul mento. ~ mosca, pizzetto. 2 Trina, merletto. • pizzi di Fiandra. 3 Punta di qualcosa, estremità. ~ vetta, guglia. 4 Sommità di un monte. 5 Tangente estorta a commercianti o imprenditori. ~ cresta, mazzetta.
sm. 1 lace. 2 (barbetta) pointed beard, goatee beard. 3 (tangente) protection money.
voce onomatopeica.
Pìzzo Comune in provincia di Vibo Valentia (8.512 ab., CAP 88026, TEL. 0963).
pizzòccheri, sm. pl. Tipico piatto valtellinese costituito da una specie di tagliatelle di farina di grano saraceno.
Pizzoferràto Comune in provincia di Chieti (1.307 ab., CAP 66040, TEL. 0872).
Pìzzoli Comune in provincia di L'Aquila (2.598 ab., CAP 67017, TEL. 0862).
Pizzóne Comune in provincia di Isernia (392 ab., CAP 86076, TEL. 0865).
Pizzóni Comune in provincia di Vibo Valentia (1.664 ab., CAP 88010, TEL. 0963).
Pizzórno, Alessàndro (Trieste 1924-) Studioso di sociologia politica. Tra le sue opere, Lotte operaie e sindacati: il ciclo di lotte 1968-1972 in Italia (1978) e Le regole del pluralismo (1980).
pizzutéllo, sm. Uva da tavola con acini lunghi a punta.
Pizzùto, Antònio (Palermo 1893-Roma 1976) Romanziere. Tra le opere Signorina Rosina (1959) e Si riparano bambole (1962).
PL Sigla di Prodotto Lordo.
placàbile, agg. Che si può placare.
Placànica Comune in provincia di Reggio Calabria (1.824 ab., CAP 89040, TEL. 0964).
placàre, v. v. tr. Riportare alla calma. ~ frenare, trattenere. <> incitare, pungolare.
v. rifl. Calmarsi.
v. tr. 1 to appease. 2 (dolore) to soothe, to placate. 3 (fame) to satisfy. v. rifl. to calm down.
lat. placare.
plàcca, sf. Piastra, lamina sottile di metallo, usata per lo più come contrassegno.
sf. 1 plate. 2 (dentaria) plaque.
• In medicina è uno strato di sostanze salivari e di altra provenienza che si deposita sulla superficie dei denti, aderendovi; in sé non è dannosa ma i batteri della flora orale la colonizzano, dando così origine alla formazione del tartaro.
placcàggio, sm. Nel rugby, azione che consiste nel bloccare un avversario afferrandolo alle gambe.
placcàre, v. tr. 1 Rivestire un metallo con una lamina di metallo prezioso. • aveva fatto placcare d'oro quel vecchio anello. 2 Fermare mediante placcaggio, nel rugby.
v. tr. to plate.
franc. plaquer; nel significato [2]: deriv. da placcaggio.
placcatùra, sf. Rivestimento di un metallo con una laminetta di metallo prezioso.
placchétta, sf. Medaglia rettangolare lavorata in oreficeria.
placébo, sm. invar. Farmaco inerte somministrato a un paziente come farmaco attivo. Si ricorre all'uso dei placebo per accontentare la richiesta del malato di una cura inattuabile o inopportuna, oppure quando si desidera valutare la componente psicologica di una terapia farmacologica sperimentale. Un eventuale miglioramento riscontrato dal paziente a seguito della somministrazione (che, in alcuni casi, è anche clinicamente testabile, probabilmente a causa di un fenomeno psicosomatico) viene definito effetto placebo.
placènta, sf. In anatomia indica l'organo vascolare dei Mammiferi che ha lo scopo di fornire nutrimento all'embrione che si trova all'interno del corpo materno. La placenta umana si sviluppa fra il terzo e il settimo mese della gravidanza e da essa il cordone ombelicale mette in comunicazione diretta la circolazione sanguigna del feto con quella della madre. La placenta viene espulsa circa un'ora dopo la fuoriuscita del feto. Oltre alla funzione nutritiva, la placenta esercita anche funzioni protettive.
In botanica è un tessuto all'interno dell'ovario in cui sono inseriti gli ovuli.
placentàle, agg. Relativo a placenta.
Placentàti Sottoclasse di Mammiferi dotati della placenta per collegare gli embrioni alla parete interna dell'utero.
placentazióne, sf. 1 Distribuzione degli ovuli in relazione all'ovario e ai carpelli. 2 Processo di formazione della placenta.
placet, sm. invar. Approvazione formale da parte di un'autorità civile, di atti ecclesiastici. ~ accordo, autorizzazione.
placidézza, sf. Placidità, tranquillità.
placidità, sf. L'essere placido.
plàcido, agg. Tranquillo, quieto. ~ calmo, disteso, sereno. <> agitato, ansioso.
agg. calm, placid.
Plàcido (sec. VI) Santo e discepolo benedettino, figlio di un patrizio romano, Tertullio, seguì lo stesso San Benedetto fin dalla tenera età. Monaco a Montecassino, fu probabilmente trucidato dai saraceni.
Placido Don, Il Romanzo di M. A. Solokov (1928-1940). Epopea in quattro parti (Il placido Don, 1928; La guerra continua, 1929; I rossi e i bianchi, 1933; Il colore della pace, 1940) sulla vita dei cosacchi del Don durante la rivoluzione bolscevica e durante la guerra civile, che l'autore aveva vissuto in prima persona. Il protagonista è Grigorij Melechov: inizialmente dalla parte dei controrivoluzionari, poi dalla parte dei bolscevichi nella campagna di Polonia, torna al villaggio ormai amministrato dai comunisti. Solo con il figlio, unico sopravvissuto della famiglia, si appresta a ricostruire una nuova vita sulla terra cosacca, accettando la nuova realtà.
Il respiro ampio dell'opera e la rappresentazione realistica dei personaggi e degli eventi ne fanno il capolavoro di Solokov. Per la composizione di quest'opera, Solokov è stato insignito del premio Nobel per la letteratura nel 1965.
Plàcido, Michèle (Ascoli Satriano 1946-) Attore e regista cinematografico e televisivo. Interpretò Romanzo popolare (1974), Mery per sempre (1989), L'america (1994) e La piovra (per la TV 1984-1989) e diresse Pummarò (1989), Le amiche del cuore (1992) e Un eroe borghese (1995).
placitazióne, sf. Complesso di norme per cui veniva richiesta l'approvazione dell'autorità civile perché gli atti dell'autorità ecclesiastica avessero efficacia all'interno del territorio dello stato.
plàcito, sm. 1 Sentenza giudiziaria nel medioevo. 2 Assemblea dei liberi nei popoli germanici antichi. 3 Giudizio autorevole.
lat. placitum, desiderio, deriv. da placere sembrare giusto.
Placodèrmi Classe di Pesci corazzati con uno scheletro dermale che proteggeva la mandibola e il corpo. Vissuti tra il Siluriano e il Permiano si sono estinti nel Devoniano.
Placodónti Ordine di Rettili del triassico con cranio depresso e palato provvisto di grossi denti.
placodus, sm. invar. Genere di Rettili placodonti ritrovati nei depositi triassici dell'Europa centrale. Appartiene alla famiglia dei Placodontidi.
plafond, sm. invar. 1 Soffitto. 2 Limite massimo di un credito o di un finanziamento.
plafóne, sm. Telaio che funge da soffitto nella ricostruzione degli ambienti interni teatrali.
plafonièra, sf. Apparecchio applicato al soffitto per illuminazione.
plàga, sf. Regione, zona. ~ luogo, posto.
plagàle, agg. e sm. Modo del canto gregoriano posto a una quarta inferiore rispetto al modo autentico.
plagiàre, v. tr. 1 Commettere plagio. ~ contraffare, copiare. 2 Sottoporre al proprio potere.
v. tr. to plagiarize.
lat. plagiare rubare.
plagiàrio, agg. e sm. Che, o chi, è colpevole di plagio.
plàgio, sm. 1 Appropriazione di un'opera altrui, per spacciarla come propria. • fu accusato di plagio dal vero autore del testo. 2 Il reato di sottomettere qualcuno al proprio potere.
sm. plagiarism.
lat. plagium, furto di schiavi, dal greco plàgion, da plàgios furbo, raggiro.
plagioclàsio, sm. Alluminosilicato di sodio e calcio che forma la parte preponderante delle rocce eruttive e metamorfiche.
plagiotropìsmo, sm. Complesso dei fenomeni per cui un organo si sviluppa orizzontalmente come le foglie. <> ortotropismo.
plaid, sm. invar. Coperta di lana con disegni a quadri di vario colore.
sm. rug.
Plaines Wihelms Distretto (324.000 ab.) del settore centro-occidentale dell'isola Maurizio.
planàre, agg. e v. agg. Che ha forma piana.
v. intr. Volare in discesa, senza la spinta del motore. ~ scendere, scivolare. • l'aereo stava silenziosamente planando sulla pista.
v. intr. to glide.
franc. planer, deriv. dal lat. planus, piano.
Planàrgia Piccola regione dell'ovest della Sardegna che si estende tra il monte Ferru, il mar Mediterraneo e il corso del fiume Temo.
planària, sf. Nome generico dei Platelminti, invertebrati che vivono nelle acque dolci.
planàrio, agg. Sommario.
planarità, sf. Indice della tecnologia meccanica per verificare quanto è piana una superficie.
planàta, sf. Il planare.
Planchon, Roger (Saint-Chamond 1931-) Regista, attore e commediografo francese. Fondatore nel 1957 del Théâtre de la Cité a Villeurbanne, che dal 1973 diventò il Théâtre National Populaire, dove fu grande rappresentatore dei classici.
plància, sf. 1 Il ponte di comando nelle navi. 2 Passerella per salire o scendere da una nave.
sf. bridge.
Planck, Max Karl Ernst Ludwig (Kiel 1858-Gottinga 1947) Fisico tedesco che si oppose fermamente al nazismo e all'antisemitismo. Studioso dei fenomeni termodinamici, giunse a ipotizzare la discontinuità delle emissioni energetiche, mettendo a punto il concetto di quanto e la costante universale. Per queste ricerche, che sono una pietra miliare per la fisica moderna, gli venne assegnato il premio Nobel per la fisica nel 1918.
Costante di Planck
È la costante espressa dalla relazione E = h, che esprime il quanto di energia E prodotto da un oscillatore con frequenza pari a (la costante equivale a 6,6262 · 10-34 joule per secondo).
planctòfago, agg. Detto di un organismo che si nutre di plancton.
plàncton, sm. invar. È costituito dall'insieme di piccoli organismi vegetali (fitoplancton) e animali (zooplancton) che vivono in sospensione, sia in acqua di mare sia in acqua dolce. Il plancton si trova a varie profondità, ma oltre un certo limite, dove la luce del sole non penetra più, rimane solo il plancton animale, lo zooplancton; in questo senso, si definisce epiplancton il plancton più superficiale, batiplancton quello di profondità. Il plancton vegetale è composto da alghe, quello animale da larve, crostacei, molluschi e può giungere anche a grande profondità. L'importanza del plancton è fondamentale per la catena alimentare dell'ambiente acquatico; esso costituisce infatti un nutrimento per animali marini di tutte le specie e dimensioni.
planetàrio, agg. e sm. agg. Relativo a pianeta.
sm. 1 Strumento per la riproduzione dei movimenti dei corpi celesti, ottenuta mediante un sistema complesso di ingranaggi e proiezioni, con cui si simula la volta celeste in sue diverse configurazioni, a diverse latitudini e in epoche differenti. 2 Edificio in cui si effettua la proiezione. 3 Ingranaggio del differenziale.
agg. planetary. sm. planetarium.
deriv. dal lat. planeta.
planetòide, sm. Piccolo pianeta.
plani- Primo elemento di parole composte che nella terminologia scientifica significano piano.
dal lat. planus.
planimetrìa, sf. 1 Geometria piana. 2 Parte della topografia applicata allo studio della conformazione orizzontale del terreno. • dovevano studiare accuratamente la planimetria dei possibili campi di battaglia.
sf. plan.
da plani-+-metria.
planimètrico, agg. (pl. m.-ci) Relativo a planimetria.
planìmetro, sm. Strumento per calcolare l'area di una figura piana.
Planipènni Sottordine di neurotteri, a volte considerato come sinonimo degli stessi.
planisfèro, sm. Rappresentazione grafica piana della superficie terrestre.
planitùdine, sf. L'aspetto di una superficie piana.
plànkton => "plancton"
planogràfico, agg. (pl. m.-ci) Riferito al particolare sistema di stampa che utilizza matrici piane tipiche della fototipia e della litografia.
Planòrbidi Famiglia di Molluschi Gasteropodi polmonati che vivono nelle acque dolci di tutto il mondo. Appartiene all'ordine dei Basommatofori.
Plantageneti Dinastia inglese che regnò dal 1154 al 1485, estintasi nella linea maschile nel 1499. Detta anche casa d'Angiò, comprende i rami dei Lancaster degli York. Il nome deriva dal ramoscello di ginestra che ornava il copricapo di Goffredo V il Bello, detto il Plantageneto.
plantagenèto, agg. Relativo ai Plantageneti.
Plantaginàcee Famiglia di piante erbacee e cosmopolite. Appartiene all'ordine delle Tubiflore.
Plantaginàli Piccolo ordine di piante Dicotiledoni che comprende la sola famiglia delle Plantaginacee.
plantàre, agg. e sm. agg. Relativo alla pianta del piede.
sm. Apparecchio ortopedico per correggere alcune deformazioni della pianta del piede.
sm. arch support.
lat. plantaris, deriv. da planta pianta del piede.
Planté, Gaston (Orthez 1834-Bellevue 1889) Fisico francese. Nel 1859 realizzò i primi accumulatori elettrici.
Plantièri, Giàn Giàcomo (Torino 1680-1756) Architetto. Tra le opere il palazzo Saluzzo di Paesana (1715-1718) e il palazzo Cavour (1729) a Torino.
plantìgrado, agg. e sm. Riferito a un animale che cammina appoggiando tutta la pianta del piede.
Plantin, Christophe (Saint-Avertin 1520 ca.-Anversa 1589) Stampatore francese. Pubblicò ad Anversa una celebre Bibbia Regia (1550).
plaquette, sf. invar. Libro o opuscolo di pregio formato da poche pagine.
Plasma In informatica è il nome di un linguaggio di programmazione a oggetti.
plàsma, sm. In biologia è la parte liquida del sangue, di cui costituisce più del 50%; il plasma sanguigno è composto da acqua (oltre il 90%), da proteine (circa 7%: albumine, globuline e fibrinogeno) e da altre componenti organiche, saline e gassose (glucosio, urea, urati, grassi, cloruro, ossigeno, anidride carbonica). Il plasma viene separato dal sangue con il procedimento della centrifugazione.
In fisica indica uno stato della materia in cui il gas viene ionizzato, ottenibile solo ad altissime temperature (o per scariche elettriche). Lo studio di questo fenomeno è di importanza fondamentale per la fisica moderna. Per il momento si riesce a mantenere la materia in questo stato solo per brevissimi periodi, poiché come contenitori si devono utilizzare campi magnetici esterni.
sm. plasma.
plasmàbile, agg. Che si può plasmare.
plasmàre, v. tr. 1 Dare forma a una sostanza malleabile. ~ forgiare, modellare. • plasmare l'argilla. 2 Formare, educare. • simili esperienze plasmano la personalità e il carattere dell'individuo.
v. tr. to shape, to mould.
lat. tardo plasmare.
plasmàtico, agg. (pl. m.-ci) 1 Relativo al citoplasma cellulare. 2 Riferito al plasma del sangue.
plasmocitòma, sm. => "mieloma"
plasmodèsma, sm. (pl.-i) Prolungamento citoplasmatico per mezzo del quale le cellule si uniscono.
Plasmodìidi Famiglia di Protozoi sporozoi, dell'ordine degli Emosporidi, a cui appartiene il solo genere Plasmodium, comprendente numerose specie parassite di Mammiferi.
plasmòdio, sm. 1 Massa di protoplasma contenente molti nuclei. 2 Organismo dei Protozoi, causa della malaria.
Plasmodioforàli Ordine di Funghi Mastigomiceti che parassitano altri Funghi, Alghe e piante superiori.
Plasmodioforomicetìdi Sottoclasse di Funghi Mastigomiceti che presentano zoospore munite di due flagelli diseguali.
plasmòide, sm. Porzione di plasma che abbia assunto una ben determinata configurazione spaziale a causa di un campo magnetico esterno.
plasmolìsi, sf. In citologia, contrazione e distruzione del protoplasma cellulare causato da una perdita di acqua provocata da un'azione osmotica.
plàstica, sf. 1 L'arte di plasmare. 2 Intervento di chirurgia plastica. 3 Sostanza sintetica, ampiamente diffusa per la sua lavorabilità e praticità. Fu ottenuta per la prima volta nel 1908 dal chimico belga Leo Hendrik.
sf. 1 plastic. 2 (med.) plastic surgery. 3 (arte) pl. plastic arts.
plasticàre, v. tr. 1 Ricoprire qualcosa di materia plastica. 2 Lavorare materiali plasmabili.
plasticatóre, sm. (f.-trìce) Chi modella figure in materiali malleabili.
plasticità, sf. 1 L'essere plastico. • la cera ha grande plasticità. 2 Rilievo in un'opera letteraria o figurativa.
plàstico, agg. e sm. agg. 1 Atto a essere plasmato. ~ duttile, malleabile. • esplosivo al plastico, che può essere lavorato in varie forme. 2 Che plasma. • chirurgia plastica, chirurgia che ricostruisce parte dei tessuti danneggiati. 3 Che è modellato in rilievo. ~ rilevato. 4 Armonioso. ~ scultoreo, statuario. • posa plastica.
sm. 1 Rappresentazione topografica in rilievo su scala ridotta. 2 Modello in scala ridotta di una costruzione e simili. ~ prototipo, riduzione.
agg. plastic. sm. 1 plastic model. 2 (esplosivo) plastic explosive.
lat. plasticus, dal greco plastikòs, deriv. da plàssein plasmare.
plastìdio, sm. Corpuscolo presente nelle cellule vegetali.
plastificànte, sm. Sostanza che rende più morbido, elastico, un materiale solido. ~ plasticante.
plastificàre, v. tr. 1 Modificare una sostanza solida portandola allo stato plastico. 2 Rivestire con uno strato di materia plastica.
v. tr. to plasticize.
plastificazióne, sf. Il plastificare.
plastilìna, sf. Nome commerciale di un composto di argilla e altre sostanze, usato per modellare.
sf. plasticine.
plastron Cravatta per uomo larga e con il nodo già fatto.
Plata, Río de la Vasta insenatura (35.000 km2) formata dai fiumi Paraná e Uruguay, di cui costituisce l'estuario sull'oceano Atlantico, in America meridionale, al confine tra Argentina e Uruguay. Sul Río de la Plata si affacciano tre città principali (con i relativi porti), ossia Buenos Aires e La Plata, sulla riva argentina, e Montevideo, sulla riva uruguaiana.
Plàtaci Comune in provincia di Cosenza (1.116 ab., CAP 87070, TEL. 0981).
Platanàcee Famiglia di piante arboree che hanno fiori unisessuati e foglie lobate caduche. Vivono nelle regioni a clima temperato.
Plàtani Fiume (84 km) della Sicilia meridionale. Si forma alla confluenza del fiume Platani di Lercara con il fiume Platani di Castronovo e sfocia nel mar Mediterraneo.
Platanìa Comune in provincia di Catanzaro (3.016 ab., CAP 88040, TEL. 0968).
platanìsta, sm. (pl.-i) Genere di Mammiferi Cetacei Odontoceti, appartenenti alla famiglia dei Platanistidi, diffusi nelle acque dolci di Pakistan e India.
Platanìstidi Famiglia di Mammiferi Cetacei Odontoceti d'acqua dolce che vivono in Cina, India e America meridionale.
plàtano, sm. Angiosperma (Platanus orientalis) della famiglia delle Platanacee e dell'ordine delle Amamelidali. Albero alto fino a 30 m, originario del Mediterraneo e dell'Asia Minore. Viene coltivato a scopo ornamentale.
sm. plane tree.
platax, sm. invar. Genere di Pesci Perciformi appartenenti alla famiglia dei Chetodontidi, che si trovano negli oceani Indiano e Pacifico.
platèa, sf. 1 La parte più bassa del teatro. 2 Il pubblico in genere. ~ sala, uditorio. • la platea rumoreggiava per la scarsa qualità dello spettacolo. 3 Ripiano sottomarino.
sf. 1 stalls. 2 (pubblico) audience.
lat. platea, piazza, dal greco platèia, da platys ampio.
Platèa Antica città situata in Beozia, sul luogo dove ora sorge il villaggio di Plataiai. Platea fu alleata di Atene fin dal VI sec. a. C. Presso la città vi fu un'importante battaglia (479 a. C.) che fu vinta dai greci (guidati da Pausania) contro i persiani (guidati da Mardonio).
plateàle, agg. 1 Plebeo, volgare. 2 Appariscente, ostentato. ~ scenico, teatrale.
agg. theatrical.
plateàtico, sm. (pl.-ci) Tassa pagata per l'occupazione di suolo pubblico.
plateau, sm. invar. 1 Cassetta per imballare prodotti ortofrutticoli. 2 Vassoio. 3 Altopiano. ~ pianoro, spianata.
Plateau Stato (3.284.000 ab.) della Nigeria centrale. Capoluogo Jos.
Plateau Rosa Cima valdostana (3.479 m) che si eleva sul confine italo-elvetico, non lontano dal Cervino.
Plateau Rosa<***>
Stazione sciistica del monte Cervino posta a 3.480 m sul versante sud-est del monte. Importante punto di collegamento tra la funivia che giunge da Breuil-Cervinia (la più grande funivia italiana) e le piste che partono da Zermatt. Si pratica sci estivo e invernale. Vi si trova anche un osservatorio scientifico. Caratteristicala fiaccolata notturna a Capodanno.<***>
Platelmìnti Tipo del regno animale, sottoregno dei Metazoi, comprendente le classi dei Turbellari, dei Trematodi e dei Cestodi. Sono detti vermi piatti per la forma caratteristica del corpo, lungo e diviso in segmenti. Sono organismi parassiti.
plateosàuro, sm. Genere di dinosauri saurischi che vivevano durante il Triassico nelle regioni aride dell'Europa centrale. Alti più di 5 m e lunghi fino a 8 m, sono considerati i più grandi della loro era.
platerésco, sm. (pl.-chi) Di stile architettonico decorativo caratteristico del rinascimento spagnolo, caratterizzato da abbondanza di elementi ornamentali.
spagnolo platero orefice.
platforming, sm. invar. Processo di reforming catalitico in cui viene impiegato come catalizzatore il platino.
Plath, Sylvia (Boston 1932-Londra 1963) Poetessa statunitense. Tra le opere Il colosso (1960) e Ariel (postumo, 1965).
Platì Comune in provincia di Reggio Calabria (3.840 ab., CAP 89039, TEL. 0964).
platicefalìa, sf. In antropologia e medicina, carattere che si osserva nei crani fossili preistorici e in vari tipi umani attuali consistente nell'appiattimento della volta.
platidàttilo muraiòlo, loc. sost. m. (pl. platidàttili muraiòli) Altra denominazione comune della Tarentula mauritanica, o geco muraiolo, un rettile lacertile caratterizzato da dita a forma di spatola provviste di lamelle adesive.
plàtina, sf. Piano mobile atto a contenere i fogli delle macchine da stampa tipografica. • macchina a platina.
franc. platine, deriv. da plat piatto.
platinàre, v. tr. 1 Rivestire di platino. 2 Dare ai capelli il colore del platino.
platinatùra, sf. Il platinare.
Platini, Michel (Joeuf 1955-) Calciatore francese. Di origine italiana, dal 1982 al 1987 giocò nella Juventus, conquistando tre palloni d'oro (1983-1985) e vincendo i campionati europei con la Francia nel 1984. Ritiratosi nel 1988, si dedicò all'attività di allenatore e venne chiamato alla guida della nazionale francese.
platinìfero, agg. Che contiene platino.
plàtino, sm. Elemento chimico con numero atomico 78, simbolo Pt, peso atomico 195,09. In natura lo si trova assieme ad altri metalli dello stesso gruppo (iridio, osmio, palladio, rodio, rutenio), ma anche nei minerali del nichel, del ferro e di altri metalli. Il platino ha colore bianco argenteo, è duttile e malleabile. Essendo chimicamente poco reattivo viene utilizzato per la produzione di apparecchiature elettriche e chimiche, oltre che per produrre leghe in oreficeria; viene anche utilizzato nelle marmitte catalitiche e nelle pile a combustibile, per le sue proprietà di catalizzatore.
sm. platinum.
platirrinìa, sf. Carattere morfologico dei Primati consistente nell'avere l'osso nasale largo e appiattito.
platirrìno, agg. e sm. 1 Che, chi presenta platirrinia. 2 Di Insetti che hanno l'estremità anteriore del capo appiattita.
Platisòmidi Famiglia di Pesci osteitti fossili che vissero dal Carbonifero al Triassico.
Platistèrnidi Famiglia di Rettili cheloni appartenente al sottordine dei Criptodiri, comprendente testuggini di specie delle quali è nota una sola, diffusa in Birmania, Thailandia e Cina meridionale.
PLATO In informatica è la sigla di Programmed Logic for Automatic Operations. Si tratta di un sistema CBT americano creato verso la metà degli anni '60.
Platóne (Atene 417 a. C.-347 a. C.) Filosofo greco. Nacque nel 427 a. C. da una nobile famiglia. In giovane età pensò di dedicarsi alla vita politica, ma a causa di alcuni gravi avvenimenti tra i quali l'arresto e la condanna a morte di Socrate, suo amico, il giovane si convinse a rinunciare alla vita politica e a dedicarsi alla filosofia. Nel 399 a. C. dopo la condanna a morte di Socrate Platone si rifugiò a Megara. Nel 396 a. C. iniziò i suoi viaggi che lo portarono in Egitto, in Cirenaica dove conobbe Aristippo e il matematico Teodoro, in Italia dove incontrò Archita di Taranto. A questo periodo probabilmente risalgono le redazioni dei primi dialoghi detti socratici. Questi dialoghi presentano le discussioni di Socrate relative alla confutazione delle opinioni errate e contestano la nuova cultura dei sofisti. Alcuni esempi sono Ippia minore, o del falso, nel quale viene posto il problema se sia migliore colui che dice il falso per ignoranza (involontariamente) o colui che sbaglia (volontariamente); Alcibiade, o della natura umana, nel quale Socrate interroga l'amico sui suoi progetti e ambizioni politiche e conclude che l'importante è conoscere se stessi; Eutifrone, o della pietà; Lachete, o del coraggio; Liside, o dell'amicizia, e numerosi altri. Nel 388 a. C. Platone fece il suo primo viaggio in Sicilia alla corte di Dioniso il Vecchio. Qui venne venduto come schiavo e venne riscattato da un discepolo. L'anno dopo tornò ad Atene, dove fondò l'Accademia. In questo periodo scrisse i dialoghi pedagogici del Fedro, del Fedone e del Simposio. Queste tre opere sono inviti a provare la perennità del bello o l'immortalità dell'anima. Il Simposio è una discussione tra intellettuali sul tema dell'amore. Dopo alcuni discorsi su vari argomenti, interviene Socrate che riferisce il mito dell'origine dell'amore. Amore nasce dall'incontro nel giardino degli dei di Ingenio, figlio di Sagacia, e di Povertà. I suoi genitori non sono immortali ma egli si trova sotto la protezione delle divinità: sa calcolare e inventare come il padre, è incerto ma sempre pieno di speranza, è povero ma ha coscienza della propria privazione. L'innamorato come il filosofo soffre del suo stato ma cerca di superarlo rivolgendosi alla bellezza e all'immortalità. Interviene quindi Alcibiade che riconosce come Socrate gli abbia insegnato il vero significato dell'impulso erotico. Il desiderio di un bel corpo, se viene ben compreso, porta a desiderare e amare la bellezza in sé. Nel Fedone la riflessione sulla morte porta alla stessa conclusione: attraverso la conoscenza si sperimenta la propria immortalità e in questo modo non si deve temere la morte. Nel 367 a. C. Aristotele giunse ad Atene e diventò discepolo dell'Accademia. In questo periodo Platone fece il suo secondo viaggio in Sicilia, chiamato da Dione. Qui visse presso Dionisio il Giovane. Tornato ad Atene si occupò probabilmente della redazione di varie opere: Parmenide, Teeteto, Sofista, Politico e Filebo. Nel Parmenide Platone fa affermare a Socrate che a ogni dato sensibile corrisponde un'idea che ne è la causa e la ragione, cioè esiste un doppio intelligibile, ordinato e unificato, del disordine fenomenico. Nel Filebo, buon esempio del procedimento platonico, il problema che viene affrontato è quello del piacere come criterio del giudizio e della condotta. Qui la dialettica da prova del suo potere dimostrativo e riesce ad assegnare al piacere la sua giusta collocazione, criticando la nozione comune del piacere e scoprendone la vera essenza. Nel Teeteto il problema riguarda la teoria della conoscenza, argomento già trattato nei dialoghi cosiddetti socratici, ma qui affrontato con l'arma della dialettica. Non c'è una vera e propria conclusione ma viene definito ciò che non è il sapere: non è né sensazione, né semplice opinione vera, né opinione vera accompagnata da ragione. Questi due testi, il Filebo e il Teeteto, evidenziano il primo compito della dottrina platonica e cioè dimostrare l'efficacia della teoria delle idee e nel campo del sensibile indicare il piacere come guida della condotta e della percezione. Nel 361 a. C. Platone compì il suo terzo viaggio in Sicilia e tornato ad Atene scrisse il Timeo, il Crizia e le Leggi. Nel Timeo è contenuta una cosmogonia dell'universo, del dio vivo e sensibile. Platone partendo da principi generali dell'intelligibilità mostra come da questi sia possibile costituire la realtà grazie all'uso della dialettica. Egli parla dell'universo, dell'anima e delle varie specie di esseri viventi, dagli dei alla specie acquatica, a quella terrestre. A proposito dei terrestri Platone analizza il meccanismo e lo scopo degli organi di senso e l'organizzazione del corpo umano. In questo modo Platone dedusse l'anatomia, la fisiologia, le patologie umane ecc. In questo testo il metodo dimostrativo di Platone utilizza immagini o allegorie e racconti mitologici. Platone ricorre apesso al mito perché esso, con la sua narrazione leggendaria, arricchisce la dialettica, ne accresce il vigore e l'espressività senza contraddirne la logica. Questa funzione del mito risulta molto efficace nell'analisi del destino dell'umanità, all'interno del cosmo. Nelle opere Repubblica, Timeo, Politico, Crizia e Leggi viene posto il problema della finalità ultima dell'uomo, dell'organizzazione della società, dei rapporti esistenti tra i problemi posti dalla condotta individuale e quelli legati dalla vita politica. Il Politico, il Crizia e il Timeo presentano, con l'aiuto del mito, l'inserimento dell'uomo nel divenire (la storia per i greci era intesa in continuo movimento circolare), le conseguenze che questo ha potuto avere e gli insegnamenti che si possono trarre. Nella Repubblica, una sorta di manuale per gli studenti dell'Accademia, Platone si pone il problema di identificare, se possibile, quale tipo di comportamento individuale, politico, religioso, un uomo debba avere perché si possa realizzare l'ordine, la ragione, la giusta corrispondenza tra l'organizzazione del cosmo, quella della città e la gerarchia dell'anima. Il tema di questo imponente dialogo è dunque triplice: si deve determinare la giusta condizione dell'anima, il decreto politico che l'esprime e la rende possibile e la realtà sulla quale entrambe sono fondate. In questo dialogo Platone delinea le caratteristiche di una città ideale, Callipolis, la sua organizzazione, il posto occupato e la funzione svolta dai vari cittadini. Nello stesso tempo però nel libro VIII Platone illustra ciò che porterà inevitabilmente questa città ideale, ammesso che si sia riusciti a formarla, verso la rovina. Nelle Leggi, opera incompiuta formata da dodici libri, Platone propose una città di secondo ordine, con un'organizzazione più semplice, espressione dello stato definitivo dell'insegnamento politico del platonismo. Nel 347 a. C. Platone morì e venne sostituito alla guida dell'Accademia dal nipote Speusippo.
platonicaménte, sm. Idealmente, spiritualmente.
platònico, agg. e sm. (pl. m.-ci) agg. 1 Che si riferisce al filosofo greco Platone. ~ filosofico, intellettuale. <> concreto, sensibile. • dialogo platonico. 2 Di amore ideale, privo di sensualità. • desiderio platonico.
sm. Seguace della filosofia di Platone.
agg. platonic.
platonìsmo, sm. In origine il termine indicava i concetti filosofici proposti da Platone e dai suoi seguaci dell'Accademia, mentre in seguito è passato a indicare tutte le correnti filosofiche ispirate da questi. In particolare, i concetti fondamentali erano quelli della teoria delle idee, della distinzione fra le due sfere del mondo superiore ed eterno, che può essere conosciuto mediante l'intelletto, e del mondo materiale, conosciuto mediante i sensi, dell'affermazione dell'esistenza dell'anima, della via alla felicità attuata con una consapevole ricerca del distacco dal mondo sensibile verso quello superiore. Nel periodo classico il platonismo è coinciso perlopiù con l'Accademia, a parte alcune deviazioni; in seguito è stato ripreso e rivitalizzato con il neoplatonismo (Plotino) e nel rinascimento (M. Ficino), ma ha comunque influenzato tutta la storia del pensiero occidentale, fino ai tempi recenti (neokantismo, scuola di Cambridge).
Platonov, Andrej Platonovic (Voronez 1899-Mosca 1951) Scrittore russo. Tra le opere Nel mondo bellissimo e violento (postumo, 1965) e Alla ricerca di una terra felice (postumo, 1968).
Platoon Film drammatico, americano (1986). Regia di Oliver Stone. Interpreti: Tom Berenger, Willem Dafoe, Charlie Sheen. Titolo originale: Platoon
Platte Fiume (499 km) degli USA. Si forma dall'unione del fiume North Platte e del fiume South Platte, che scendono dalle Montagne Rocciose, e confluisce nel Missouri.
Platters Complesso vocale di rhythm and blues americano famoso per aver cantato Only you nel 1956, lo stesso anno della sua fondazione. Ha avuto il merito di aver diffuso il rhythm and blues anche al pubblico bianco.
platybelodon, sm. invar. Proboscidato primitivo, appartenente alla famiglia dei Trilofodontidi o gonfoteridi, che visse in Asia e nell'America del nord dal Miocene al Pliocene.
plaudènte, agg. Che applaude.
plaudìre, v. intr. Approvare, applaudire.
lat. plaudere.
Plaus Comune in provincia di Bolzano (380 ab., CAP 39025, TEL. 0473).
plausìbile, agg. 1 Che è degno di plauso. 2 Che ha apparenza di vero. ~ accettabile, ammissibile. <> impensabile, improbabile.
agg. plausible.
plausibilità, sf. L'essere plausibile.
plàuso, sm. 1 Applauso. ~ acclamazione, apprezzamento. 2 Approvazione, consenso.
sm. approval.
lat. plausus,-us.
plàustro, sm. 1 Carro rustico. 2 Carro usato nell'antica Roma.
Plàuto, Tìto Màccio (Sarsina 254? a. C.-Roma 184 a. C.) Commediografo latino (Titus Maccius Plautus) della cui biografia si hanno scarsissime notizie. In totale, dopo la sua morte, giunsero a essergli attribuite ben 130 commedie; Varrone Reatino, dopo attenti studi, le distinse in tre gruppi, di cui solo ventuno sono quelle sicuramente composte da Plauto, mentre le altre possono essere considerate imitazioni. In ogni caso sono sopravvissute solo quelle considerate autentiche (Amphitruo, Asinaria, Aulularia, Captivi, Curculio, Casina, Cistellaria, Epidicus, Bacchides, Mostellaria, Menaechmi, Miles gloriosus, Mercator, Pseudulus, Poenulus, Persa, Rudens, Stichus, Trinummus, Truculentus, Vidularia). Si tratta, a eccezione dell'Amphitruo (una commedia mitologica), di commedie sullo stile della fabula palliata, con una galleria di personaggi tipo e una struttura sempre simile: prologo, dialoghi (diverbia), parti musicali e cantate (cantica). L'importanza del linguaggio è centrale, grazie alla grande maestria di Plauto di alternare la lingua più classica ed elevata con espressioni tipiche dei ceti più popolari.
plautus, sm. invar. Genere di Uccelli Caradriformi del mar Glaciale Artico appartenente alla famiglia degli Alcidi.
playa, sf. invar. Pianura alluvionale posta a valle di un pendio.
playback, sm. invar. 1 Procedimento di sincronizzazione di una ripresa, cinematografica o televisiva, con l'audio registrato separatamente. 2 Esibizione canora non dal vivo.
ingl. to play recitare back di nuovo.
playboy, sm. invar. Uomo dedito a vita mondana. ~ casanova, cicisbeo, dongiovanni.
play-off, sm. pl. invar. Serie di partite giocate dalle squadre prime classificate nella fase eliminatoria.
PLD In informatica è la sigla di Programmable Logic Device (dispositivo logico programmabile). Si tratta di un insieme di dispositivi che sono programmabili utilizzando l'algebra booleana.
plebàglia, sf. 1 La parte meno evoluta della plebe. 2 Marmaglia. ~ plebe, teppa.
sf. mob, rabble.
plèbe, sm. 1 Nell'antica Roma, la parte dei cittadini di origini non nobili. 2 La parte meno evoluta del popolo. ~ popolino, classe disagiata. <> aristocratici, nobili.
sm. common people.
lat. plebs,-is.
plebeìsmo, sm. 1 Espressione plebea. 2 Atteggiamento da plebeo.
plebèo, agg. e sm. agg. Relativo alla plebe, che appartiene alla plebe.
sm. Chi socialmente appartiene alla plebe. ~ basso, popolano, popolare. <> aristocratico, elitario.
agg. plebeian.
lat. plebeius.
plebiscitàrio, agg. 1 Relativo a plebiscito. 2 Unanime. ~ universale.
plebiscìto, sm. In diritto è lo strumento con cui gli elettori sono chiamati a esprimersi su una decisione relativa alla struttura dello stato.
Fra gli antichi romani era un atto votato dalla plebe, inizialmente privo di validità legale, ma in seguito equiparato a legge. ~ voto unanime, voto universale.
Plechanov, Georgij Valentinovic (Gudolovka 1856-Terijoki 1918) Filosofo e politico russo, con la sua opera divulgò il comunismo in Russia. I suoi scritti furono molto apprezzati da Lenin, con il quale entrò tuttavia in polemica. Fra le sue opere, Sullo sviluppo della concezione monistica della storia, una descrizione delle idee di Marx.
Plecòtteri Ordine di Insetti muniti di apparato boccale masticatore, lunghe antenne e addome terminante in due cerci filiformi.
Plectascàli Ordine di Funghi Ascomiceti parassiti e saprofiti provvisti di tallo.
plèiade, sf. Gruppo di persone che si distinguono per meriti particolari.
Pléiade Nome derivato dall'omonimo gruppo alessandrino (III sec. a. C.) di sette poeti tragici vissuti alla corte di Tolomeo II Filadelfo, a sua volta ripreso da quello dell'omonimo gruppo di stelle della costellazione del Toro (Pleiadi). Scuola di poeti francesi del XVI sec., guidata da P. de Ronsard, che aveva come obiettivo quello di fondare una poetica francese, nazionale, sull'esempio della letteratura italiana, abbandonando la tradizione medievale. Gli scopi della scuola furono riassunti nella Difesa e illustrazione della lingua francese pubblicata nel 1549 da J. du Bellay. Della Pléiade facevano parte, oltre a P. Ronsard, J. du Bellay, L. de Baïf, R. Belleau, E. Jodelle, Pontus de Thyard e J. Dorat. La scuola della Pléiade promosse una poesia ispirata ai modelli classici: greci, latini, italiani (Petrarca e petrarchisti).
Plèiadi Ammasso stellare, costituito da stelle blu ancora circondate dalla nebulosa dalla quale derivano; il loro nome è quello delle sette dee mitologiche, figlie di Atlante e Pleione; è osservabile a occhio nudo nella costellazione del Toro.
plein air (en), loc. avv. Espressione con cui i pittori impressionisti solevano indicare il loro modo di dipingere, ossia "all'aria aperta", a contatto diretto con la natura.
pleiocàsio, sm. Infiorescenza cimosa composta in cui sotto al fiore apicale di ogni asse spuntano più di due rami.
Pleistocène Periodo iniziale dell'era neozoica, da 2.000.000 a 11.000 anni fa, fu caratterizzato dalle glaciazioni (in Europa se ne sono verificate quattro, battezzate dagli studiosi glaciazioni Gunz, Mindel, Riss e Wurm). All'inizio del Pleistocene un clima caldo e umido permise la diffusione dei grandi Mammiferi anche nelle attuali regioni a clima temperato. Verso la metà del periodo iniziò la serie delle grandi glaciazioni (che una parte della moderna scienza ufficiale non considera ancora terminata) ritenute in gran parte responsabili dell'attuale aspetto fisico della Terra. I continenti vennero uniti da superfici gelate collegate all'attuale banchisa artica, che permisero a varie specie animali di migrare liberamente. La successiva recessione dei ghiacci troncò poi questi collegamenti, causando l'attuale differenziazione faunistica nei singoli continenti. Verso la fine del Pleistocene fecero la loro comparsa anche le prime specie umanoidi e umane che diedero vita alla cosiddetta civiltà paleolitica.
pleistocènico, agg. (pl. m.-ci) Relativo al Pleistocene.
plenàrio, agg. 1 Pieno. ~ assoluto, completo, totale. • approvazione plenaria. 2 Di assemblea alla quale partecipano tutti gli aventi diritto. 3 Indulgenza completa di tutti i peccati.
agg. plenary.
lat. tardo plenarius, deriv. da plenus pieno.
plenicòrno, agg. Detto di mammifero dotato di corna ossee e piene.
plenilunàre, agg. Relativo al plenilunio.
plenilùnio, sm. Fase della Luna durante la quale risulta essere interamente illuminata dai raggi del Sole, in quanto si trova in una posizione, vista da terra, opposta a quella del Sole.
sm. full moon.
plenipotenziàrio, agg. Che ha facoltà di trattare con pieni poteri.
plènum, sm. invar. Riunione plenaria.
pleocroìsmo, sm. Diversa colorazione assunta da un cristallo birifrangente, fatto ruotare.
plèon, sm. invar. Massa di vegetali che galleggia sulle acque.
pleonàsmo, sm. Parola o frase che è superflua.
pleonàstico, agg. (pl. m.-ci) Relativo a pleonasmo. ~ inutile, superfluo. <> essenziale, necessario.
agg. pleonastic.
plerocercòide, agg. e sm. Relativo allo stadio larvale del Platelminti Cestodi.
pleròma, sm. (pl.-i) 1 Termine filosofico con cui gli gnostici indicavano sia l'insieme di tutti gli spiriti (eoni) che coprivano, in ordine gerarchico, la distanza tra Dio e la materia sia la divinità intesa come pienezza. 2 Uno degli istogeni degli apici meristematici che dà origine al cilindro centrale.
Plesiadàpidi Famiglia di Mammiferi fossili di piccole dimensioni che vissero nel Paleocene.
plesiadapis, sm. invar. Genere di Mammiferi fossili di piccole dimensioni, appartenenti alla famiglia dei Plesiadapidi, che vissero in Europa durante il Paleocene.
plesianthropus, sm. invar. Nome dell'ominide Plesianthropus o Australopithecus transvaalensis i cui resti furono scoperti nel 1936 nel Transvaal, vicino a Sterkfontein.
Plèsio Comune in provincia di Como (799 ab., CAP 22010, TEL. 0344).
plesiobiòsi, sf. Forma di coabitazione di due o più società di formiche in cui si ha la formazione di gallerie intrecciate, ma non comunicanti tra di loro.
Plesiopòri Ordine di Anellidi oligocheti i cui individui maschili hanno i pori genitali nel segmento successivo a quello in cui si trovano i testicoli.
Plesiosàuri Sottordine di Rettili sauropterigi marini, lunghi una decina di metri, con arti trasformati in pinne, corpo appiattito e collo lungo e snodato. Vissero nel Mesozoico.
plessìmetro, sm. 1 Strumento medico usato nella percussione indiretta. 2 Metronomo.
plèsso, sm. Formazione costituita di un intreccio di elementi affini quali vasi, nervi o fibre: ne sono esempio il plesso coroideo, il plesso cardiaco, il plesso celiaco.
Plessy Arnould, Jeanne (Metz 1819-Courtivron, Côte d'Or 1897) Nome d'arte dell'attrice Jeanne-Sylvanie-Sophie Plessy. Figlia di artisti teatrali, già a sedici anni divenne associata della Comédie Française. Nel 1845, sposò il commediografo Auguste Arnould.
pletismografìa, sf. Tecnica in cui si registrano graficamente le variazioni volumetriche di un organo causate dalle variazioni del volume sanguigno in esso contenuto.
Pletodòntidi Famiglia di Anfibi urodeli acquatici, terrestri e cavernicoli, privi di polmoni e con respirazione cutanea.
plètora, sf. 1 Anormale aumento della massa del sangue. 2 Sovrabbondanza in genere. ~ caterva, infinità, moltitudine.
greco plethòra, deriv. da plèthein essere pieno.
pletòrico, agg. (pl. m.-ci) Relativo a pletora.
Pletten Distretto (357.000 ab.) della Bulgaria, capoluogo la città omonima.
Plettognàti Ordine di Pesci aventi i mascellari uniti fermamente ai premascellari.
Plettospòndili Altra denominazione dei Cipriniformi dalle ossa weberiane in cui l'organo statico-acustico è collegato alla vescica natatoria tramite una catena di piccoli ossi.
plèttro, sm. Lamina di osso, o altro materiale, con cui si suonano certi strumenti a corda. ~ penna.
sm. plectrum.
plèura, sf. Nei Vertebrati è la membrana sierosa di rivestimento dei polmoni; ognuna delle due pleure è costituita da due strati; la pleura viscerale riveste il polmone, mentre la pleura parietale riveste la cassa toracica. Questi due strati formano una cavità chiusa.
In zoologia rivestimento cuticolare che è situato su entrambi i lati di ogni metameto del corpo degli Artropodi.
plèurico, agg. (pl. m.-ci)Relativo a pleura.
pleurìte, sf. Infiammazione della pleura. Caratterizzata da dolore acuto, intensificato dall'atto respiratorio profondo, dalla tosse e dai movimenti del torace, la pleurite può insorgere come patologia primaria oppure come conseguenza di una polmonite, di un infarto polmonare o di un'affezione tubercolare o tumorale. La pleurite viene distinta in secca (fibrinosa), sierofibrinosa, emorragica e purulenta.
sf. pleurisy.
pleurìtico, agg. e sm. (pl. m.-ci) agg. Relativo a pleurite.
sm. Chi è malato di pleurite.
Pleurobrànchidi Famiglia di Molluschi Gasteropodi opistobranchi che presentano una testa provvista di due tentacoli e un grosso piede con cui strisciano sul fondo del mare.
Pleurocapsàli Ordine di Alghe Cianofite che formano colonie filamentose.
pleurocentèsi, sf. invar. Puntura della pleura fatta a scopo terapeutico.
Pleurococcàcee Famiglia di Alghe Cloroficee chetoforali dalla riproduzione agamica.
Pleuròdiri Sottordine di Rettili cheloni.
Pleurodòntidi Famiglia di Molluschi polmonati muniti di conchiglia di forme diverse viventi in India, Australia e America tropicale.
Pleurogòni Gruppo di ascidiacee caratterizzati dalla posizione delle gonadi nella parete del mantello.
Pleuronèttidi Famiglia di Pesci pleuronettiformi dal corpo compresso, su un fianco del quale si trovano gli occhi, uno accanto all'altro.
Pleuronettifórmi Ordine di Pesci per lo più marini con il corpo alquanto compresso avente un solo lato pigmentato, quello su cui si trovano gli occhi. ~ eterosomi.
pleuròto, sm. Genere di Funghi Basidiomiceti della famiglia delle Pleurotacee, comprendente circa quindici specie delle quali una sola, il fungo dell'olivo, è velenosa.
Pleurotrèmi Gruppo di Pesci Selaci a cui appartengono gli ordini degli eterodontiformi, degli squaliformi e degli exanchiformi.
Pleven Città (137.000 ab.) della Bulgaria settentrionale, capoluogo del distretto omonimo.
plexiglàs, sm. invar. Materia plastica trasparente.
PLI Sigla del Partito Liberale Italiano.
plìca, sf. In anatomia, piega.
plicàto, agg. Di un tipo di prefogliazione in cui il lembo fogliare è ripiegato più volte come a formare un ventaglio.
plìco, sm. (pl.-chi) Busta sigillata contenente più lettere o fogli chiusi. ~ busta, cartella, fascicolo.
sm. 1 envelope. 2 (pacco) parcel.
deriv. dal lat. plicare ripiegare.
plié, sm. invar. Movimento di danza accademica consistente in una leggera flessione delle ginocchia.
pliniàno, agg. Di eruzione vulcanica in cui si ha un'emissione molto violenta di fumi e vapori, simile a quella del Vesuvio del 79 d. C. descritta da Plinio il Giovane.
Plìnio il Gióvane (Como 61 o 62-Bitinia 112?) Scrittore latino (Caius Plinius Caecilus Secundus) nipote di Plinio il Vecchio. Fu un abile avvocato e venne nominato da Traiano console in Bitinia. Delle sue orazioni rimane solo il Panegyricus, in lode a Traiano, mentre più interessante appare la produzione epistolare (Epistulae), per la sua importanza storica.
Plìnio il Vècchio (Como 23-Stabia 79) Scrittore latino, dopo aver ricoperto vari incarichi di carattere militare, morì nel corso di un'eruzione del Vesuvio, che aveva voluto osservare da vicino. Proprio questo suo interesse per la natura lo portò a realizzare l'opera Naturalis Historia, preziosa testimonianza di quei tempi, in cui tratta argomenti disparati, di geografia, fisiologia, medicina, storia dell'arte e architettura.
plìnto, sm. 1 Base quadrangolare su cui posa la colonna. 2 Ogni struttura di fondazione.
Pliocène Da 7.000.000 a 2.000.000 di anni fa, è l'ultimo periodo del Cenozoico ed è caratterizzato dai grandi movimenti orogenici che portarono alla formazione delle attuali catene montuose e del bacino mediterraneo. Per quanto riguarda la flora, compaiono specie simili a quelle che vivono attualmente sul nostro pianeta. Nel mondo animale si verifica la definitiva predominanza dei Mammiferi nei confronti delle altre classi e, in particolare, l'evoluzione di alcune specie di primati che divennero i progenitori dei primi ominidi (australopitechi). Verso la fine del Pliocene il clima della Terra iniziò a raffreddarsi, preannunciando le grandi glaciazioni del Pleistocene.
plissé, agg. e sm. invar. Detto di tessuto pieghettato.
agg. pleated.
Plissetskaja, Maja Michajlovna (Mosca 1925-) Ballerina e coreografa russa. Interpretò il repertorio classico.
plissettàto, agg. Plissé.
Ploàghe Comune in provincia di Sassari (4.861 ab., CAP 07017, TEL. 079).
Plocèidi Famiglia di Uccelli Passeriformi che costruiscono nidi complicati.
Plock Città (125.000 ab.) della Polonia, sul fiume Vistola. Capoluogo del voivodato omonimo.
Plòdio Comune in provincia di Savona (540 ab., CAP 17043, TEL. 019).
Ploiesti Città (253.000 ab.) della Romania, nella Valacchia. Capoluogo del distretto di Prahova.
Plòimi Secondo alcuni autori sottordine, secondo altri ordine di otiferi d'acqua dolce.
Plombières-les-Bains Città della Francia sudorientale (3.000 ab.) nella Lorena. Centro famoso per le risorse termali, fu scelto dallo stesso Napoleone III per i suoi soggiorni di cura. Nel 1858 Napoleone III e Cavour vi stipularono gli accordi di alleanza per il futuro assetto politico dell'Italia risorgimentale.
ploràre, v. intr. Piangere.
Plotìno (Licopoli, Egitto, 205-Minturno 270) Filosofo greco fondatore del neoplatonismo. Studiò ad Alessandria d'Egitto dal 233 al 244. Allo scopo di documentarsi sulle filosofie orientali, nel 244 seguì l'imperatore Gordiano III in Persia. Nel 245 fondò una scuola a Roma. Plotino avrebbe voluto realizzare il progetto di una città dei filosofi denominata Platonopoli, dove sotto la sua guida si sarebbe condotta una vita regolata dai precetti platonici. Del progetto non si fece nulla. Plotino continuò l'insegnamento e, per insistenza dei discepoli, iniziò a esporre per iscritto le sue dottrine. La sua opera fu raccolta e pubblicata dal discepolo Porfirio con il titolo Enneadi (6 raccolte di 9 libri ciascuna, per un totale di 54 libri). Il sistema di Plotino, una reinterpretazione della teoria platonica delle idee, postula una perpetua irradiazione di essere dall'Uno al creato. Il male non è altro che dispersione e allontanamento dall'Uno. Lo scopo dell'esistenza umana e della filosofia è la riconquista dell'unità con l'Uno tramite l'estasi.
plotóne, sm. 1 Reparto militare. ~ gruppo, drappello. • plotone di esecuzione, incaricato di eseguire una fucilazione. 2 Gruppo di ciclisti. ~ squadra.
sm. squad, platoon.
franc. peloton, dimin. di pelote pallottola, deriv. dal lat. pila palla.
Plotòsidi Famiglia di Pesci siluriformi dotati di ghiandole velenifere, presenti negli oceani Pacifico e Indiano.
plotter, sm. invar. Letteralmente significa tracciatore. In informatica indica una periferica di output finalizzata a disegnare su supporti di diverso materiale.
Plovdiv Città (341.000 ab.) della Bulgaria centromeridionale, capoluogo del distretto omonimo, sul fiume Maritza. Mercato di prodotti agricoli (tabacco, rose e cereali) e di bestiame. Le principali industrie sono quelle chimiche, meccaniche, del tabacco e alimentari. La città è sede di due musei, della moschea di Imaret (XV sec.) e della chiesa di Sveta Marina (XIX sec.). Vi si trovano resti di rovine romane (tempio di Esculapio, teatro e anfiteatro).
Plowright, Joan (?-) Attrice teatrale inglese. Ha interpretato sia opere classiche sia lavori moderni, tra cui J. Osborne e E. Ionesco. Moglie di Laurence Olivier dal 1961. Del repertorio italiano, si ricordano Sabato domenica e lunedì (1973) e Filumena Marturano (1977) di Eduardo De Filippo.
Plücher, Julius (Elberfeld 1801-Bonn 1868) Fisco e matematico tedesco. Diede importanti contributi alla fisica e alla geometria proiettiva.
plug-in ("attaccare", "collegare") identifica un software aggiuntivo che consente la visualizzazione di file speciali o proprietari e potenzia in termini di funzionamento il software principale.
plùgo, sm. (pl.-ghi) Esca artificiale consistente nell'imitazione di una rana o di un pesce.
plum cake, loc. sost. m. invar. Dolce con uva passa.
plumàrio, agg. 1 Fatto di piume. 2 Di un'arte, praticata in Oceania e in America, in cui si utilizzano piume di uccelli con finalità ornamentali.
Plumbaginàcee Famiglia di piante arbustacee o erbacee dell'ordine delle Plumbaginali.
plùmbeo, agg. 1 Di piombo. 2 Che ha il colore del piombo. ~ cinereo, grigiastro. 3 Cupo e pesante. ~ greve, opprimente. <> brillante, brioso.
agg. leaden.
lat. plumbeus.
pluràle, agg. e sm. agg. Che indica più soggetti. • sostantivo plurale.
sm. Forma grammaticale che esprime pluralità.
agg. e sm. plural.
lat. pluralis, deriv. da plus, pluris più.
pluralìsmo, sm. 1 Dottrina filosofica che considera la realtà costituita da una molteplicità di principi. 2 Dottrina politica basata sul riconoscimento delle libere associazioni dei cittadini. ~ democrazia, pluripartitismo.
pluralìsta, sm. e sf. (pl.-i) Chi segue o è fautore del pluralismo.
pluralìstico, agg. (pl. m.-ci) Relativo a pluralismo.
pluralità, sf. 1 Molteplicità. ~ quantità, vastità. 2 Il numero maggiore. ~ maggioranza.
sf. 1 plurality. 2 (il numero maggiore) majority.
lat. tardo plularitas,-atis.
pluralizzàre, v. tr. Mettere al plurale.
pluri- Primo elemento di parole composte.
dal greco plures parecchi.
pluriaggravàto, agg. Detto di reato aggravato da più circostanze.
pluriannuàle, agg. Di pianta, che vive diversi anni prima di riprodursi.
pluricellulàre, agg. Detto di organismo costituito da più cellule.
pluriclàsse, sf. Gruppo di classi elementari, aventi un unico maestro.
pluridecoràto, agg. e sm. Che, o chi, ha ricevuto più decorazioni.
pluridimensionàle, agg. Che ha più dimensioni.
pluridisciplinare, agg. Che riguarda più discipline.
pluriennàle, agg. Che dura molti anni.
plurigemellàre, agg. Di gravidanza o di parto, multiplo.
plurigèmino, agg. Detto di parto con più di due figli.
plurilateràle, agg. Multilaterale.
plurilìngue, agg. 1 Di persona che parla correttamente più lingue. 2 Di zona dove si parlano più lingue.
plùrimo, agg. Molteplice, multiplo.
agg. multiple.
plurimotóre, agg. Relativo ad aereo e simili, che ha più motori.
plurinazionàle, agg. Che comprende più nazionalità o più nazioni.
plurinominàle, agg. Detto di sistema elettorale nel quale ogni collegio può eleggere più rappresentanti.
pluripartìtico, agg. (pl. m.-ci) Che si fonda sulla partecipazione di più partiti.
plurisecolàre, agg. Che dura più secoli.
plurisìllabo, agg. Detto di parola formata da più di due sillabe.
plurisoggettìvo, agg. Di reato, caratterizzato da pluralità di soggetti o di agenti.
plurispèrmo, agg. Di frutto, che contiene più semi.
pluristàdio, agg. Detto di missili, turbine e simili, composti da più stadi.
pluriùso, agg. invar. Che si può adibire a più usi.
plusvalènza, sf. Aumento di valore di un bene rispetto al suo costo.
plusvalóre, sm. Nella teoria marxista, la differenza tra il valore del prodotto del lavoro e il valore della retribuzione corrisposta al lavoratore.
sm. surplus.
plutarchìsmo, sm. Tendenza alla celebrazione dei personaggi dell'antichità classica quali modelli di eroismo e di virtù che segue i modi delle Vite parallele di Plutarco
Plutàrco (Cheronea 46?-125?) Scrittore greco, ricoprì la carica di arconte nella città di Cheronea, quindi fu sacerdote presso il tempio di Delfi. La sua produzione letteraria spaziò in vari settori (religione, letteratura, filosofia). Della produzione che è giunta fino a noi l'opera più nota è sicuramente Vite parallele, una raccolta di biografie di personaggi greci e romani, posti a confronto.
plùteo, sm. 1 Antica macchina da guerra usata per avvicinarsi, al riparo, alle mura degli assediati. 2 Mobile delle antiche biblioteche adibito ad armadio. 3 Parapetto che delimita l'altare delle chiese.
lat. pluteus.
pluteus, sm. invar. Larva degli Echinodermi Echinoidi e Ofiuroidi.
Pluto (letteratura) Commedia di Aristofane (388 a. C.).
Plùto (mitologia) In greco Plûtos. Personaggio mitologico, figlio di Demetra e dio greco della ricchezza, identificato originariamente con il dio del raccolto abbondante. Fu a volte identificato con Plutone, dio dell'Ade. Veniva rappresentato vecchio, cieco e che distribuiva a caso ricchezza.
plutòcrate, sm. Chi domina la vita economica e sociale con le proprie ricchezze. ~ capitalista, magnate, ricco.
plutocràtico, agg. (pl. m.-ci) Relativo a plutocrate o a plutocrazia.
plutocrazìa, sf. 1 Regime politico in cui il potere è tutto nelle mani dei ricchi. 2 Il complesso dei plutocrati.
Plutóne (astronomia) È l'ultimo pianeta del sistema solare (distanza media dal Sole di 5.900 milioni di km circa) e il più piccolo (solo 2.200 km di diametro). La sua orbita è molto inclinata rispetto all'eclittica (17,2°) ed estremamente eccentrica, portandolo, per alcuni tratti, a una distanza dal Sole inferiore a quella di Nettuno. La sua rivoluzione si compie in 247,7 anni, mentre la rotazione avviene in 6,4 giorni. Proprio quest'ultimo movimento ha una peculiarità: Plutone non ruota attorno al proprio asse ma insieme al suo satellite Caronte (del diametro di circa 1.190 km) si comporta come un pianeta doppio, ruotando attorno al baricentro del sistema pianeta-satellite su un'orbita quasi circolare. I due corpi celesti, a una distanza di circa 20.000 km, si rivolgono sempre lo stesso emisfero. Proprio tali caratteristiche orbitali e le sue dimensioni ridotte sembrano confermare la teoria che il pianeta fosse in origine un satellite di Nettuno, strappato poi a quest'ultimo da un urto, che avrebbe potuto originare anche Caronte. Plutone è stato scoperto nel 1930 da C. Tombaugh, mentre il suo satellite, Caronte, è stato scoperto nel 1978 da J. Christy. A causa della distanza, le notizie precise su questo corpo celeste sono piuttosto scarse. La maggiore accuratezza delle più recenti osservazioni astronomiche ha tuttavia permesso di scoprire che il pianeta possiede un'atmosfera estremamente rarefatta (circa 100.000 volte meno densa di quella terrestre) costituita prevalentemente di metano che, a causa delle infime temperature (-230 °C ca.) solidifica attorno ai due poli.
Plutóne (mitologia) Personaggio mitologico. Dio romano, identificazione del dio greco Ade, il suo regno era l'oltretomba. Di solito è raffigurato come un vecchio re seduto sul trono con una cornucopia o uno scettro in mano.
plutònio, sm. Elemento chimico di numero atomico 94, simbolo Pu, peso atomico 239,052, ottenuto artificialmente dalla reazione nucleare dell'uranio 238. Il plutonio, prodotto in notevoli quantità nelle centrali nucleari, viene sfruttato sia industrialmente, per l'alimentazione delle centrali nucleari, sia militarmente, per la produzione di ordigni. È un elemento radioattivo estremamente nocivo per l'uomo, poiché si lega facilmente ai tessuti organici.
pluviàle, agg. Relativo alla pioggia.
lat. pluvialis, deriv. da pluvia.
pluvio- Primo elemento di parole composte.
dal greco pluvia pioggia.
pluviògrafo, sm. Pluviometro registratore.
pluviometrìa, sf. Misurazione delle precipitazioni atmosferiche.
pluviomètrico, agg. (pl. m.-ci) Relativo alla pluviometria o al pluviometro.
pluviòmetro, sm. Apparecchio che misura la quantità di pioggia caduta in un luogo determinato.
pluvioscòpio, sm. Strumento per individuare durata e natura delle precipitazioni.
Plymouth Città (258.000 ab.) della Gran Bretagna situata sulla Manica, dotata di importanti strutture portuali; l'economia si basa sulle attività connesse al porto e sull'industria, attiva nei settori alimentare, chimico, elettrotecnico, cantieristico.
Plzen Città (172.000 ab.) della Repubblica Ceca, sul fiume Berounka. Capoluogo della provincia della Boemia Occidentale sull'altopiano omonimo, a 85 km da Praga. Importante area mineraria (carbone e ferro), possiede industrie siderurgiche, automobilistiche (Skoda), meccaniche (armi e aerei), chimiche, alimentari (birra), elettroniche, cartarie e tessili. Mercato di bestiame (suini e bovini). Sede della chiesa gotica di San Bartolomeo (XIII-XV sec.) e della chiesa di Sant'Anna in stile barocco (XVIII sec.).
Pm Simbolo chimico del prometeo.
pM
Sigla di peso molecolare.
PM
Sigla di Pubblico Ministero.
pm
Sigla di post meridiem (dopo mezzogiorno).
pnèuma, sm. (pl.-i) Il soffio animatore con il quale, secondo gli stoici, la ragione universale ordina il mondo.
pneumàtico, agg. e sm. agg. 1 Relativo all'aria. 2 Che produce il vuoto in un recipiente, aspirando l'aria.
sm. Elemento di copertura delle ruote dei veicoli, costituito da un involucro elastico chiuso, riempito di aria a una pressione più elevata di quella atmosferica.
agg. air, pneumatic, inflatable. sm. tyre.
lat. pneumaticus, dal greco pneumatikòs.
• Lo scopo del pneumatico è quello di proteggere le ruote dal terreno, ma anche di garantire la tenuta di strada del veicolo e di trasmissione del movimento al suolo. È composto da una parte esterna in gomma scolpita, il battistrada, e, internamente, dalla carcassa, una trama in gomma, tela o metallo e dalla camera d'aria. Ci sono anche pneumatici privi di camera d'aria (tubeless).
pneumatizzazióne, sf. Processo embriologico nel quale si ha la formazione di cavità piene d'aria.
pneumatolìsi, sf. Il complesso delle azioni che gli agenti mineralizzatori esercitano durante la fase di consolidamento magmatico che segue la fase ortomagmatica.
pneumatologìa, sf. Termine filosofico che la scuola leibniziana introdusse come equivalente di psicologia razionale.
pneumatòsi, sf. Accumulo di gas putrefattivi in cavità naturali.
Pneumatosi cistica o intestinale
Stato morboso in cui si ha la formazione di piccole vesciche trasparenti nello spessore del mesentere o sulla superficie dell'intestino tenue.
Pneumatosi polmonare
Enfisema polmonare.
pneumocòcco, sm. (pl.-chi) In microbiologia, nome volgare del Diplococcus pneumoniae, l'agente della polmonite.
pneumoconiòsi, sf. Alterazione del parenchima polmonare determinata dall'inalazione di polveri di diverse sostanze (ferro, amianto, stagno, zinco, carbone ecc.) e di particelle solide presenti nell'aria e nella loro fissazione nel polmone.
Pneumodermàtidi Famiglia di Molluschi Gasteropodi opistobranchi, appartenenti all'ordine dei Gimnosomati, con bocca provvista di proboscide estensibile e privi di conchiglia.
pneumografìa, sf. Registrazione grafica dei movimenti respiratori.
pneumògrafo, sm. Apparecchio medico usato per registrare graficamente i movimenti respiratori.
pneumòmetro, sm. Strumento atto a misurare la pressione dinamica di una corrente fluida.
pneumoperitonèo, sm. Presenza di aria o gas nella cavità peritoneale.
pneumotoràce, sm. Presenza di aria tra i due foglietti della pleura con conseguente collassamento del polmone. Può essere spontaneo (per rottura delle caverne tubercolari in seguito ad affezioni polmonari), traumatico (per lesioni della parete toracica), terapeutico (o artificiale, proposto da C. Forlanini per facilitare, inducendo il collasso polmonare, la cicatrizzazione in seguito a tubercolosi)
PNL Sigla di Prodotto Nazionale Lordo.
PNN Sigla di Prodotto Nazionale Netto.
po', agg. e sm. Forma tronca di poco.
PO Sigla di Posta Ordinaria.
Po
Simbolo chimico del polonio.
Po È il maggiore fiume d'Italia, con una lunghezza di 652 km. Il Po nasce dal Monviso, cima delle Alpi Cozie, a Pian del Re (2.020 m); attraversa poi tutta la pianura padana (così chiamata dal nome latino del fiume, Padus) per andare a gettarsi nel mare Adriatico formando un delta molto esteso, a sud di Venezia, e dividendosi in una moltitudine di canali: Po di Levante, Po Grande, Po di Goro, Po di Volano. La pianura padana è di tipo alluvionale e cioè si è formata grazie agli apporti di materiale da parte del Po e dei suoi numerosi affluenti: Dora Riparia, Stura di Lanzo, Dora Baltea, Sesia, Ticino, Adda, Oglio, Mincio (dalla sinistra) e Tanaro, Scrivia, Staffora, Taro, Secchia, Panaro (dalla destra). Nella sua seconda parte (dopo la confluenza con il Ticino a Pavia) il fiume è navigabile. Attivi porti fluviali sono Piacenza, Cremona, Borgoforte e Ostiglia. I sedimenti trasportati dal fiume in gran quantità hanno provocato l'innalzamento del suo letto che, nell'ultimo tratto, risulta più elevato rispetto alla parte precedente, con gravi rischi di alluvioni.
Po délla Pìla Ramo centrale del delta del Po, in Emilia Romagna. Sfocia nel mare Adriatico.
Po délle Tòlle Ramo sudorientale del delta del Po, in Emilia Romagna. Si stacca dal ramo principale presso Ca'Zuliani e sfocia nel mare Adriatico.
Po di Primàro Il più importante ramo del delta del Po, in Emilia Romagna. Si stacca dal corso principale nei pressi di Ficarolo e sfocia nel mare Adriatico.
Pòbbe, Marcèlla (Montegalda, Vicenza 1927-) Soprano italiano. È un'interprete specializzata nel melodramma italiano dell'800 e nelle opere di autori russi, di Mozart e di Gluck.
Pobeda, pìcco La vetta (7.439 m) più elevata della catena del Tian Shan, al confine tra il Kirghizistan e la regione autonoma di Xinjiang Uygur in Cina.
Pocapàglia Comune in provincia di Cuneo (2.296 ab., CAP 12060, TEL. 0172).
Pocciànti, Pasquàle (Bibbiena 1774-Firenze 1858) Architetto. Tra le opere il cisternone e il cisternino dell'acquedotto di Livorno (dal 1827).
Pocenìa Comune in provincia di Udine (2.558 ab., CAP 33050, TEL. 0432).
Pocenzàna Comune in provincia di Massa Carrara (1.661 ab., CAP 54010, TEL. 0187).
pochade, sf. invar. Commedia leggera e maliziosa.
pochette, sf. invar. Borsetta da donna senza manico, avente forma di busta.
pochézza, sf. Scarsezza.
pocket, agg. invar. e sm. Tascabile.
pòco, agg., avv. e sm. agg. Piccolo di numero, grandezza, valore. • aveva poche speranze di batterlo.
avv. Insufficientemente. ~ scarsamente. <> parecchio. • lavorava poco e male.
sm. Ciò che è poco. ~ insufficiente, scarso. <> bastante, sufficiente.
agg. 1 not much, little. 2 (poco dopo) shortly after. 3 (numero) not many, few. 4 avv. 1 not very. 2 (di tempo) not long. 3 (insieme a verbi) little. sm. 1 little. 2 (fam.) a bad lot.
lat. paucus.
pòculo, sm. In archeologia, recipiente per bere.
podàgra, sf. Attacco di gotta che si manifesta in una forma artritica acuta localizzata in un'articolazione.
podagrària, sf. Nome comune dell'Aegopodium podagraria, detta anche castalda, che si trova comunemente in pianura, sotto le siepi, e nei pascoli.
podàgrico, agg. (pl. m.-ci) Relativo a podagra.
podagróso, agg. e sm. agg. Relativo a podagra.
sm. Chi è malato di podagra.
podàlico, agg. (pl. m.-ci) Orientamento del feto con la parte inferiore del tronco verso l'esterno.
greco pus, podòs piede.
podalìrio, sm. Farfalla con ali gialle a strisce nere e con prolungamenti alle ali posteriori.
Podenzàna Comune (1.650 ab., CAP 54010, TEL. 0187) in provincia di Massa-Carrara (Toscana), situata nella Lunigiana, ai piedi delle Apuane.
Podenzàno Comune in provincia di Piacenza (6.603 ab., CAP 29027, TEL. 0523).
poderàle, agg. Relativo al podere.
podére, sm. Estensione di terreno coltivato, provvista di casa colonica. ~ campagna, campo.
sm. farm.
lat. volg. potere.
Podere, Il Romanzo di F. Tozzi (1920-1921).
poderóso, agg. Gagliardo, potente. ~ aitante, erculeo. <> debole, fiacco.
agg. powerful.
podestà, sm. In epoca medievale in Italia era una carica che, fra il XII e il XIII sec., sostituì gradualmente il consolato nelle sue funzioni giuridiche e militari, specialmente al centro e al nord. In seguito, il termine venne ripreso durante il periodo fascista per indicare un funzionario nominato dal governo (non eletto dal popolo) con funzioni di governo locale; con la caduta del fascismo questa figura fu abolita.
sm. mayor, podesta.
lat. potestas,-atis.
podestarìle, agg. 1 Relativo al podestà. 2 Che si riferisce all'ufficio del podestà.
podesterìa, sf. Nel medioevo, denominazione della carica di podestà e della sua sede o del territorio a lui soggetto.
Podgorica Città (118.000 ab.) della Federazione iugoslava, capitale della repubblica di Montenegro, sul fiume Maraca.
Podgornyj, Nikolaj Viktorovic (Karlovka 1903-Mosca 1983) Politico russo. Dal 1965 al 1977 fu presidente del Praesidium del Soviet supremo.
pòdice, sm. La parte inferiore del tronco.
pòdio, sm. 1 Palco rialzato. ~ pulpito, tribuna. 2 Basamento sul quale si costruiscono edifici. 3 Parapetto di separazione fra arena e spalti.
sm. 1 platform. 2 (sport, mus.) podium.
lat. podium, dal greco pòdion, dimin. di pus, podòs piede.
podìsmo, sm. Parte dell'atletica leggera cui appartengono la marcia e la corsa.
sm. track events.
podìsta, sm. e sf. Chi pratica il podismo.
sm. e sf. walker, runner.
podìstico, agg. (pl. m.-ci) Relativo a podismo.
podo- Primo elemento di parole composte.
dal greco pûs, podós piede.
Podocarpàcee Famiglia di conifere arbustacee o arboree.
Podòcopi, o Podocopidèi Ordine di Crostacei ostracodi che vivono nelle acque sia dolci che marine.
podofillìna, sf. Resina ad azione lassativa, estratta dai rizomi del podofilo.
podologìa, sf. Parte della veterinaria che studia il piede degli animali domestici.
podòlogo, sm. Chi cura professionalmente i problemi del piede.
Podolsk Città (208.000 ab.) della Russia, nella provincia di Mosca, sul fiume Pahra.
podòmetro, sm. 1 Strumento usato per misurare il piede del cavallo da ferrare. 2 Contapassi.
Podostemonàcee Famiglia di piante Dicotiledoni acquatiche, appartenenti delle rosali, che vivono nelle regioni tropicali.
Podrècca, Vittòrio (Cividale del Friuli 1883-Ginevra 1959) Marionettista e fondatore nel 1914 a Roma della compagnia I piccoli.
Poe, Edgar Allan (Boston 1809-Baltimora 1849) Scrittore staunitense, rimasto orfano in giovane età, trascorse un'infanzia e una giovinezza tormentate. Con il racconto Manoscritto trovato in una bottiglia (1832) inizia la carriera artistica di Poe, che prosegue con il romanzo Le avventure di Gordon Pym (1838), con Racconti e arabeschi (1840), Lo scarabeo d'oro (1845), Gli assassinii della Via Morgue (1843) e soprattutto Il corvo e altre poesie (1845), con cui raggiunse il successo. La moglie morì nel 1847 e questo fatto accentuò la crisi esistenziale del poeta, che finirà i suoi giorni in ospedale. Scrisse anche alcune opere teoriche (La filosofia della composizione, 1846; Il principio poetico, 1850). Poe anticipiò nella sua opera, potentemente simbolica ed evocativa, alcune tematiche che poi si svilupparono nella moderna letteratura poliziesca e fantascientifica.
Poelzig, Hans (Berlino 1869-1936) Architetto tedesco. Tra le opere la torre-deposito d'acqua a Posen (1911) e Gro¡b¡es Schauspielhaus a Berlino(1919, distrutta).
poèma, sm. (pl.-i) 1 Composizione poetica caratterizzata generalmente da una notevole lunghezza e da una trama narrativa; a seconda dei temi trattati, si distinguono poemi epici, cavallereschi, didascalici, storici, eroicomici. ~ cantico, canto. 2 Scritto prolisso.
sm. poem.
lat. poema,-atis, dal greco pòiema.
Poema sinfonico
Composizione musicale per orchestra, che si ispira a un tema narrativo, biografico, poetico, filosofico, la cui creazione si deve a F. Liszt, ed è un tipico prodotto del romanticismo musicale.
Poema de mio Cid Poema di anonimo (ca. 1140).
Poema del tempo impietrito Opera di poesia di C. Milosz (1933).
Poema di Elena Poema in quattordici canti, per complessivi 1.321 versi, del poeta anglosassone Cynewulf (seconda metà VIII sec.). Tema dell'opera è la libera e romanzesca ricostruzione del ritrovamento della croce di Gesù Cristo da parte di Elena, madre dell'imperatore Costantino. La narrazione presenta l'intervento di Satana, Giuda e dei Giudei, tutti coalizzati per impedire il ritrovamento. Alla fine anche Giuda si pente, riconosce che Cristo è morto per la salvezza degli uomini, si converte, viene battezzato e diventa vescovo di Gerusalemme, mentre un miracolo consente l'individuazione della vera croce. Satana esce scornato dalla vicenda. Gli esegeti dell'opera hanno riconosciuto nel canto XV del poema la confessione dell'esperienza di salvezza attraverso la croce vissuta personalmente dall'autore.
Poema paradisiaco Opera di poesia di G. D'Annunzio (1893).
Poema pedagogico Opera di pedagogia di A. S. Makarenko (1933).
Poemi Opera di poesia di A. von Droste Hülshoff (1838).
Poemi
Opera di poesia di A. Palazzeschi (1909).
Poemi antichi e moderni Opera di poesia di A. de Vigny (1826).
Poemi conviviali Opera di poesia di G. Pascoli (1904).
Poemi fatti apposta Opera di poesia di G. Diego (1932).
Poemi italici Opera di poesia di G. Pascoli (1911).
Poemi lirici Opera di poesia di R. Bacchelli (1914).
Poemi saturnini Opera di poesia di P. Verlaine (1866).
Poemi umani Opera di poesia di C. Velléjo (postuma 1939).
Poèrio, Alessàndro (Napoli 1802-Venezia 1848) Poeta e patriota, figlio di Giuseppe. Morì difendendo la Repubblica di Venezia e scrisse Poesie (1852).
Poèrio, Càrlo (Napoli 1803-Firenze 1867) Politico, figlio di Giuseppe. Nel 1848, per il governo costituzionale napoletano, fu ministro dell'istruzione. L'anno successivo fu processato e imprigionato. Dieci anni dopo, liberato, fuggì a Torino dove fu deputato del parlamento subalpino e dal 1860 di quello italiano.
Poèrio, Giusèppe (Belcastro 1775-Napoli 1843) Patriota napoletano, figura di primo piano della Repubbblica partenopea (1799), al ritorno dei Borbone fu condannato a morte, ma nel 1801 fu liberato e ricoprì quindi alcune cariche per conto di G. Bonaparte e G. Murat. In seguito fu nuovamente esiliato.
poesìa, sf. 1 L'arte di comporre versi. • la rima caratterizza la poesia classica. 2 componimento in versi, per lo più di breve estensione. • recitare una poesia. ~ componimento, rima 3 Cose belle e nobili. 4 Ispirazione poetica. ~ lirismo. 5 L'insieme delle opere poetiche di un certo periodo, di un certo autore.
sf. 1 poetry. 2 (componimento) poem.
lat. poesis, dal greco pòiesis, produzione, deriv. da poièin fare.
Poesia Opera di poesia di J. R. Jiménez (1923).
Poesia e non poesia Opera di critica letteraria di B. Croce (1923).
Poesia in forma di rosa Poema di P. P. Pasolini (1964).
Poesia in panico Opera di poesia di M. Mendes (1938).
Poesia, La Opera di estetica di B. Croce (1936).
Poesie Opera di poesia di J. Donne (postuma 1633).
Poesie
Opera di poesia di J. Meléndez Valdés (1785).
Poesie
Opera di poesia di A. Mickiewicz (1822, 1823).
Poesie
Opera di poesia di N. Lenau (1832).
Poesie
Opera di poesia di A. Tennyson (1842).
Poesie
Opera di poesia di R. W. Emerson (1847).
Poesie
Opera di poesia del conte di Lautréamont (1870).
Poesie
Opera di poesia di L. P. Fargue (1912).
Poesie
Opera di poesia di G. Traki (1913).
Poesie
Opera di poesia di W. H. Auden (1932).
Poesie
Opera di poesia di V. Cardarelli (1936, 1942).
Poesie
Opera di poesia di S. Penna (1938).
Poesie
Opera di poesia di A. Breton (1948).
Poesie
Opera di poesia di S. Solmi (1950).
Poesie 1913-1923 Opera di poesia di J. Cocteau (1924).
Poesie antiche Opera di poesia di Ch. R. M. Leconte de Lisle (1852).
Poesie barbare Opera di poesia di Ch. M. Leconte de Lisle (1862).
Poesie dal carcere Opera di poesia di W. Soyinka (1969).
Poesie d'amore Opera di poesia di N. Hikmet (1933-1962).
Poesie della consunzione Opera di poesia di V. Aleixandre (1968).
Poesie di Chicago Opera di poesia di C. Sandburg (1916).
Poesie di Ossian Traduzione di M. Cesarotti dell'opera Canti di Ossian (1763).
Poesie e ballate Opera di poesia di A Ch. Swinburne (1866).
Poesie elettriche Opera di poesia di C. Govoni (1911).
Poesie filosofiche Opera di poesia di T. Campanella (1622).
Poesie raccolte Opera di poesia di L. G. Durrell (1968).
Poesie scelte Opera di poesia di L. Cohen (1968).
Poesie scritte col lapis Opera di poesia di M. Moretti (1910).
Poesie statiche Opera di poesia di G. Benn (1948).
Poesie vecchie e nuove Opera di poesia di D. Valeri (1930).
Poesie, soprattutto in dialetto scozzese Opera di poesia di R. Burns (1786).
Poesie, soprattutto liriche Opera di poesia di A. Tennyson (1830).
poèta, sm. (pl.-i) 1 Chi compone in versi. ~ rimatore, verseggiatore. 2 Chi vagheggia alti ideali.
sm. poet.
Poeta a New York Opera di poesia di F. García Lorca (postuma 1940).
Poeta assassinato, Il Romanzo di G. Apollinaire (1916).
poetàre, v. intr. Comporre poesie.
poetàstro, sm. Cattivo poeta.
poetéssa, sf. Autrice di componimenti poetici.
Poeti e filosofi di Grecia Saggio di M. Valgimigli (1940).
Poeti futuristi Antologia di poesie curata da F. T. Marinetti (1912).
Poeti maledetti, I Saggio di P. Verlaine (1884).
poètica, sf. L'arte e le regole dello scrivere poesie.
Poetica Opera di filosofia di Aristotele (IV sec. a. C.).
Poetica del decadentismo, La Opera di critica letteraria di W. Binni (1936).
Poetica della rêverie, La Saggio letterario di G. Bachelard (1961).
Poetica dello spazio, La Saggio letterario di G. Bachelard (1957).
Poetica, critica e storia letteraria Opera di critica letteraria di W. Binni (1963).
poeticità, sf. Qualità, caratteristica di ciò che è poetico.
poètico, agg. (pl. m.-ci) 1 Relativo a poeta o a poesia. • licenza poetica, mancato rispetto di una regola grammaticale, per realizzare la versificazione. 2 Sensibile, sentimentale. ~ delicato, etereo. <> materialistico, prosaico. 3 Che ispira poesia. ~ suggestivo, emozionante.
agg. poetic, poetical.
lat. poeticus, dal greco poietikòs.
poetìsmo, sm. Movimento letterario che si formò in Cecoslovacchia nel periodo fra i due conflitti mondiali, e aveva il proposito di interpretare poeticamente tutte le attività umane svincolandosi da logica e razionalità, formando così un primo nucleo di quello che sarebbe poi divenuto il movimento surrealista. Alcuni suoi esponenti furono i poeti V. Nezval, K. Biebl, il pittore J. Styrsky, il regista teatrale J. Honzl.
Pòfi Comune in provincia di Frosinone (4.496 ab., CAP 03026, TEL. 0775).
Poggendorff, Johann Christian (Amburgo 1796-Berlino 1877) Fisico tedesco. Compì importanti studi sull'elettricità e sulla storia della scienza. Scrisse Manuale biografico-letterario di storia delle scienze esatte (1863).
pòggia, sf. (pl.-ge) 1 Fune fissata all'estremità del pennone che serve a tirare la vela. 2 Parte di sottovento della nave.
poggiapièdi, sm. invar. 1 Sgabello per appoggiare i piedi. ~ appoggiapiedi. 2 Sulle motociclette, ogni appoggio, fissato al telaio, sul quale il passeggero e l'autista appoggiano i piedi.
Poggiàrdo Comune in provincia di Lecce (6.071 ab., CAP 73037, TEL. 0836).
poggiàre, v. v. intr. 1 Appoggiare. 2 Allontanare la prua di una nave dalla direzione da cui spira il vento.
v. rifl. 1 Reggersi, sostenersi. 2 Spostarsi.
v. tr. 1 to rest, to lean. 2 (posare) to place. v. intr. to be based.
poggiàta, sf. Sulle imbarcazioni, manovra eseguita col timone che ha come scopo l'allontanamento della prua dalla direzione da cui soffia il vento.
poggiatèsta, sm. invar. Piccolo sgabello che veniva usato da molti popoli antichi per appoggiare la testa durante il sonno.
Poggibónsi Comune in provincia di Siena (26.364 ab., CAP 53036, TEL. 0577). Centro agricolo e commerciale (coltivazione e mercato di tabacco, cereali, viti e olive) e industriale (mobilifici, prodotti alimentari, tessili, del legno e metalmeccanici). Vi si trova il convento di San Lucchese, con annessa una chiesa del XIII sec. Gli abitanti sono detti Poggibonsesi.
pòggio, sm. Altura, collina. ~ belvedere, colle.
sm. knoll, hillock.
lat. podium.
Pòggio a Caiàno Comune in provincia di Prato (7.941 ab., CAP 50046, TEL. 055).
Pòggio Bèrni Comune in provincia di Rimini (2.520 ab., CAP 47030, TEL. 0541).
Pòggio Bustóne Comune in provincia di Rieti (2.159 ab., CAP 02018, TEL. 0746).
Pòggio Catìno Comune in provincia di Rieti (1.103 ab., CAP 02040, TEL. 0765).
Pòggio Imperiàle Comune in provincia di Foggia (3.232 ab., CAP 71010, TEL. 0882).
Pòggio Mirtéto Comune in provincia di Rieti (4.942 ab., CAP 02047, TEL. 0765).
Pòggio Moiàno Comune in provincia di Rieti (2.381 ab., CAP 02037, TEL. 0765).
Pòggio Natìvo Comune in provincia di Rieti (1.801 ab., CAP 02030, TEL. 0765).
Pòggio Picènze Comune in provincia di L'Aquila (917 ab., CAP 67026, TEL. 0862).
Pòggio Renàtico Comune in provincia di Ferrara (7.353 ab., CAP 44028, TEL. 0532).
Pòggio Rùsco Comune in provincia di Mantova (6.093 ab., CAP 46025, TEL. 0386).
Pòggio San Lorènzo Comune in provincia di Rieti (516 ab., CAP 02030, TEL. 0765). Centro agricolo (cereali, olive, uva) e dell'allevamento (bovini, ovini).
Pòggio San Marcèllo Comune in provincia di Ancona (773 ab., CAP 60030, TEL. 0731).
Pòggio San Vicìno Comune in provincia di Macerata (308 ab., CAP 62020, TEL. 0733).
Pòggio Sannìta Comune in provincia di Isernia (1.217 ab., CAP 86086, TEL. 0865).
Poggiodòmo Comune in provincia di Perugia (220 ab., CAP 06040, TEL. 0743).
Poggiofiorìto Comune in provincia di Chieti (1.028 ab., CAP 66030, TEL. 0871).
poggiòlo, sm. Balcone, terrazza di una casa. ~ belvedere, verone.
sm. balcony.
lat. podiolum, dimin. di podium.
Poggiomarìno Comune in provincia di Napoli (17.049 ab., CAP 80040, TEL. 081). Centro agricolo (coltivazioni ortofrutticole, di viti, tabacco e cereali) e industriale (prodotti tessili, alimentari e meccanici). Gli abitanti sono detti Poggiomarinesi.
Poggioreàle Comune in provincia di Trapani (1.822 ab., CAP 91020, TEL. 0924).
Poggiorsìni Comune in provincia di Bari (1.478 ab., CAP 70020, TEL. 080).
Poggiridènti Comune in provincia di Sondrio (1.649 ab., CAP 23020, TEL. 0342).
Pogliàghi, Ludovìco (Milano 1857-1950) Scultore. Tra le opere Porta bronzea centrale del Duomo di Milano (1894-1908) e Tomba di Camillo e Arrigo Boito (1922, Milano, Cimitero Monumentale).
Pogliàno Milanése Comune in provincia di Milano (7.382 ab., CAP 20010, TEL. 02).
Pognàna Làrio Comune in provincia di Como (858 ab., CAP 22020, TEL. 031).
Pognàno Comune in provincia di Bergamo (1.156 ab., CAP 24049, TEL. 035).
Pógno Comune in provincia di Novara (1.513 ab., CAP 28076, TEL. 0322).
Pogonòfori Tipo della classificazione del regno animale, sottoregno dei Metazoi, gruppo dei Deuterostomi. Rappresentati da circa 150 specie, sono organismi marini vermiformi, abitanti delle grandi profondità, fissati al substrato racchiusi in una formazione tubulare autosecreta.
pogrom Termine russo che indicava le sollevazioni popolari contro gli ebrei, con distruzioni e uccisioni, fomentate spesso dalle autorità; si verificarono specialmente in Russia e in Europa orientale.
pòh, inter. Espressione di disprezzo o di dispetto.
P'ohang Città (318.000 ab.) della Corea del Sud, nella provincia di Gyeongsang.
Pohjois-Karjalan Provincia (177.000 ab.) della Finlandia sudorientale. Capoluogo Joensuu.
Pohlenz, Max (Huachen 1872-Gottinga 1962) Filologo tedesco. Fu profondo cultore della civiltà greca classica ed ellenistica. Tra le opere Die Stoa. Geschichte einer geistigen Bewegung (La Stoa. Storia di un movimento intellettuale, 1948) e Gestalten aus Hellas (Aspetti dell'Ellade, 1950).
pòi, avv. e sm. avv. 1 Dopo, in seguito. 2 Infine. 3 Inoltre, anche. • doveva poi ricordare che non poteva fare sempre di testa sua.
sm. 1 L'avvenire. • non riusciva a pensare al poi, dopo quella delusione. 2 Quello che segue.
avv. 1 then. 2 (più tardi) later. 3 (alla fine) at last, finally. 4 (inoltre) and besides, and then.
lat. post, dopo.
poiàna, sf. Uccello (Buteo buteo) della famiglia degli Accipitridi e dell'ordine dei Falconiformi. Di colore variabile, è lunga 65 cm ca., ha un becco non molto grande, tarsi e ali nude, munita di ali grandi e coda larga. Molto utile all'agricoltura, caccia di solito piccole prede come i roditori; nidifica sopra le rocce o sugli alberi, è diffusa in Eurasia nelle zone ricche di vegetazione. Si nutre anche di carogne.
Poiàna Maggióre Comune in provincia di Vicenza (4.147 ab., CAP 36026, TEL. 0444).
poiché, cong. 1 Dopo che. 2 Perché, giacché, dal momento che. ~ considerato che, visto che.
cong. since, as.
poièsi, sf. Secondo la filosofia di Aristotele, l'azione umana in se stessa, separata dalle intenzioni e, in particolare, l'opera dell'artista contrapposta all'azione morale (prassi).
Poincaré Raymond (Bar-le-Duc 1860-Parigi 1934) Politico francese che ricoprì vari incarichi governativi e divenne presidente del consiglio prima del primo conflitto mondiale; intransigente nazionalista e antitedesco, mantenne queste posizioni anche dopo la guerra, ricoprendo nuovamente la carica di presidente del consiglio e prendendo una serie di decisioni, come l'occupazione del bacino della Ruhr, decisamente avverse alla Germania.
Poincaré, Jules-Henri (Nancy 1854-Parigi 1912) Matematico ed epistemologo francese, attivo in vari campi della matematica e della geometria e autore di un vasto numero di opere. Inizialmente studiò i problemi connessi all'analisi matematica e alla teoria delle funzioni (equazioni differenziali, funzioni ellittiche). Si occupò poi delle geometrie non euclidee e, in fisica, dell'elettomagnetismo e dell'elettrodinamica. Contribuì notevomente anche all'astronomia, con la soluzione del problema dei tre corpi e una teoria sulla formazione dei satelliti. Per quanto concerne la sua attività epistemologica, si collocò nel solco del filone convenzionalista, in opposizione al formalismo e al logicismo.
Point Break Film d'avventura, americano (1991). Regia di Kathryn Bigelow. Interpreti: Keanu Reeves, Patrick Swayze, Gary Busey. Titolo originale: Point Break
pointer, sm. invar. Originario dell'Inghilterra, è un ottimo cane da ferma dotato di notevole fiuto. Ha un corpo atletico e agile, pelo fine e corto di colore bianco maculato di nero o di arancio.
pointillisme, sm. invar. Tecnica pittorica che venne iniziata da Paul Signac e Georges Seurat dal 1884 consistente nel formare le immagini utilizzando piccole pennellate di colore puro. Il pointillisme è un altro modo in cui è stato denominato, più impropriamente, il neoimpressionismo o divisionismo.
Poirier, Anne (Marsiglia 1942-) Artista e scenografa. Ha studiato alla Scuola Nazionale Superiore di Arti Decorative di Parigi. Moglie di Patrick Poirier, ha realizzato insieme al marito progetti visivi multimediali di grande suggestione (Villa Medici a Roma, 1970; Villa di Celle presso Prato, 1982; mostra Memoria Mundi a Roma, 1991).
Poirìno Comune in provincia di Torino (8.750 ab., CAP 10046, TEL. 011).
pois, sm. invar. Pallino stampato su stoffa.
sm. polka dot.
Note:
Definizioni, informazioni, … sono in gran parte recuperate (a partire dal 1999) da varie fonti accessibili via Internet o da altre fonti "informatiche" freeware; per molti lemmi sono state riviste e, in modo più o meno consistente, riscritte; la revisione è tuttora in corso: solo una parte delle definizioni è stata rivista (vi sono ancora errori e imprecisioni, come del resto si trovano nei dizionari cartacei, anche "famosi"). Le, eventuali, date di morte dei personaggi citati dovrebbero essere aggiornate al luglio 2009; il numero degli abitanti delle località riportate quando è stato aggiornato riporta a fianco anche la data dell'aggiornamento.
Le informazioni (storiche, geografiche, …) sono aggiornate al 1999, ma molte sono state ulteriormente aggiornate
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Fonte: http://dictionario.wikispaces.com/file/detail/dictionario_p.doc
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Autore del testo: http://macosa.dima.unige.it
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