Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale R parte 10
Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale R parte 10
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Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale R parte 10
Rossàno Comune, in provincia di Cosenza, (35.000 ab., CAP 87067, TEL. 0983), a 270 m sul livello del mare. Tra le risorse, agricoltura, allevamento e industrie alimentari. Fiorì sotto il dominio di Bisanzio. Notevole la chiesa di San Marco (XI sec.) e il Codex purpureus con numerose miniature bizantine.
Rossàno Vèneto Comune in provincia di Vicenza (6.488 ab., CAP 36028, TEL. 0424).
rossàstro, agg. Che tende al rosso cupo.
rosseggiànte, agg. Tendente al rosso.
rosseggiàre, v. intr. Essere di colore rosso o tendente al rosso.
Rossèlli, Càrlo (Roma 1899-Bagnoles de l'Orne 1937) Politico fondatore di Non mollare!, processato e condannato con Parri, Pertini e Bauer per aver organizzato la fuga di Turati in Francia. Dopo la sua evasione avvenuta nel 1929, fondò il movimento Giustizia e Libertà; partecipò con gli antifascisti alla guerra di Spagna e fu assassinato con il fratello Nello da sicari fascisti.
Rossèlli, Còsimo (Firenze 1439-1507) Pittore. Tra le opere Processione del Miracolo del SS. Sacramento (1485-1486, Firenze, Sant'Ambrogio).
Rossellìni, Rènzo (Roma 1908-Montecarlo 1982) Compositore. Fratello del regista cinematografico Roberto, ne musicò tutti i film, dedicandosi anche a composizioni per il teatro. Per la musica di Paisà, nel 1947, ricevette il Nastro d'argento della critica.
Rossellìni, Robèrto (Roma 1906-1977) Padre del neorealismo italiano, che ebbe come manifesto il film Roma città aperta (1945). Tra le sue opere, si ricordano, Paisà (1946), Germania anno zero (1947), Stromboli, terra di Dio (1949), Francesco, giullare di Dio (1950), Europa '51 (1952), Viaggio in Italia (1953), Il generale Della Rovere (1959), La presa del potere di Luigi XIV (1967), Il messia (1975).
Rossellìno, Antònio (Settignano 1427-Firenze 1479) Scultore italiano. Allievo del fratello Bernardo, fu attivo soprattutto a Firenze, dove produsse numerose statue e monumenti. Tra le opere, il busto di Giovanni Chellini(1456, Londra, Victoria and Albert Museum), il monumento funebre al cardinale di Portogallo (1461-1466, Firenze, San Miniato al Monte), il busto di Matteo Palmieri (1468, Firenze, Museo del Bargello) e i rilievi per il pulpito del duomo di Prato (1472).
Rossellìno, Bernàrdo (Settignano 1409-Firenze 1464) Scultore e architetto, discepolo di Leon Battista Alberti, costruì su suo progetto palazzo Rucellai a Firenze (1446-1451). Come scultore subì le influenze di Donatello e Michelozzi. Per papa Pio II riorganizzò dal punto di vista urbanistico la città di Pienza. Tra le sue opere si ricorda il Monumento a Leonardo Bruni (1444).
Rossen, Robert (New York 1908-1966) Regista cinematografico statunitense. Diresse Lo spaccone (1961) e Lilith (1964).
rossése, sm. Vitigno da uva rossa coltivato in Liguria.
rossétta, sf. Fungo (Russula emetica) della famiglia delle Russulacee e della classe dei Basidiomiceti. Non commestibile e leggermente tossico.
Rossétti, Biàgio (Ferrara, ca. 1447-1516) Architetto. Tra le opere il palazzo dei Diamanti(1491-1565) e la cosiddetta Addizione Erculea (dal 1492) a Ferrara.
Rossétti, Dante Gabriel (Londra 1828-Birchington 1882) Pittore e poeta inglese. Figlio di un patriota abruzzese esule a Londra. Studiò pittura alla Royal Academy e fece pratica presso F. M. Brown. Fondatore del movimento Preraffaellismo (1848) insieme a J. Everett Millais, W. Morris, E. C. Burne-Jones e W. Holman Hunt. Il movimento preraffaelita, che riuniva pittori, critici e poeti, si proponeva di liberare l'arte dal realismo convenzionale per ricondurla all'autenticità dei pittori precedenti Raffaello. Rossetti realizzò traduzioni dai poeti italiani medievali e da Dante. Nelle sue opere pittoriche si ispirò al disegno fiorentino e alla coloristica veneziana (affreschi, acquerelli, illustrazioni, miniature, vetrate, dipinti). Tra le opere pittoriche, si ricordano Beata Beatrix (1863, Londra, Tate Gallery), L'infanzia della Vergine (1849), Ecce ancilla Domini (1850), Il sogno di Dante (1871, Liverpool, Walker Art Gallery), Astarte siriaca (1877, Manchester, City Art Gallery) e Salotto sul prato (1872). Tra i lavori letterari sono da ricordare Poeti delle origini (1861, traduzioni da poeti italiani), Poesie (1870), Ballate e sonetti (1881), opera che contiene i suoi lavori migliori. La poesia di Rossetti inclina al sentimentalismo e talvolta appare scarsamente spontanea.
rossétto, sm. 1 Sostanza colorante rossa. 2 Cosmetico femminile usato per tingere le labbra. 3 Piccolo pesce dei Gobidi (Aphya minuta), pelagico, comune in Italia con una trasformazione delle pinne ventrali in un organo a forma di imbuto.
sm. lipstick.
Róssi Dòria, Mànlio (Roma 1905-1988) Economista e fondatore nel 1959 del centro di economia agraria per il Mezzogiorno di Portici. Tra le sue opere Dieci anni di politica agraria nel Mezzogiorno (1958) e Scritti per il Mezzogiorno (1982).
Róssi Fanèlli, Alessàndro (Napoli 1906-Roma 1990) Biochimico italiano. Studioso e ricercatore di fama mondiale, è stato il pioniere della tecnica dell'ipertermia applicata alla cura di alcuni tumori. Ha scoperto la mioglobulina umana.
Róssi Lemèni, Nicòla (Costantinopoli 1920-Bloomington, Indiana 1991) Basso italiano. Artista versatile e interprete efficace, impersonò i più svariati ruoli nei principali teatri del mondo.
Ròssi, Alessàndro (Schio 1819-Sant'Orso, Schio 1898) Industriale italiano. Trovatosi nel 1839 alla conduzione dell'opificio paterno, riuscì in pochi anni a espanderne il volume di affari fino a creare la società anonima Lanificio Rossi (1873). Promotore di molteplici opere economiche e sociali, nel 1870 venne eletto senatore.
Róssi, Brùno (Venezia 1905-Boston 1993) Fisico sperimentale. Compì importanti studi sulle particelle elementari, sulla fisica dei raggi cosmici e sull'astronomia a raggi X.
Róssi, Ernèsto (attore) (Livorno 1827-Pescara 1896) Attore teatrale. Interpretò il teatro tragico con A. Ristori e G. Modena.
Róssi, Ernèsto (politico) (Caserta 1897-Roma 1967) Politico. Nel 1929 fu dirigente di Giustizia e Libertà e in seguito fondò con altri il Partito radicale. Scrisse I padroni del vapore (1955).
Róssi, Èttore (Secugnago 1894-Roma 1955) Orientalista. Tra le opere Manuale della lingua turca (1939) e Grammatica della lingua persiana (1948).
Róssi, Gìno (Venezia 1884-Sant'Artemio di Treviso 1947) Pittore. Tra le opere Douarnenez (1911, Venezia, Galleria d'Arte Moderna) e Natura morta con violino (1922, Milano, Collezione privata).
Róssi, Luìgi (Torremaggiore 1598-Roma 1653) Compositore. Autore tra l'altro di oltre 200cantate da camera e Orfeo (1647, opera).
Róssi, Pàolo (Prato 1956-) Calciatore. Fu capocannoniere ai mondiali del 1982, che vinse con la nazionale. Nello stesso anno si aggiudicò il pallone d'oro.
Róssi, Pellegrìno (Carrara 1787-Roma 1848) Economista, giurista e politico, ambasciatore di Francia a Roma, ove restò dopo i moti parigini del 1848. Fu ministro di papa Pio IX e tentò di conciliare l'autorità papale con le riforme. Avversato dalle correnti politiche più avanzate, fu assassinato.
Róssi, Valentìno (Tavullia, Pesaro e Urbino 1979-) Corridore motociclista. Ha debuttato nelle gare valide per il campionato mondiale nel 1977 a soli sedici anni vincendo il titolo mondiale per i 125 cm3 con l'Aprilia.
Róssi, Vasco (Zocca, 1952-) Cantautore italiano, affermatosi agli inizi degli anni '80 con pezzi (Vado al massimo, 1982, Vita spericolata, 1983, Bollicine, 1983) imperniati di sottile trasgressione. Fra gli album Albachiara (1979), Siamo solo noi (1981), Vita spericolata (1983), Bollicine (1983), Liberi liberi (1989), Gli spari sopra (1993), Vivere (1993), Rock (1997).
rossìccio, agg. (pl. f.-ce) Che tende al rosso.
Rossiglióne (comune) Comune in provincia di Genova (3.468 ab., CAP 16010, TEL. 010).
Rossiglione (Francia) Regione storica della Francia, compresa tra la Linguadoca e la Catalogna.
rossìgno, agg. Rossiccio.
Rossignol, Le Racconto lirico in tre atti di I. Stravinskij, testo tratto H. Ch. Andersen (Parigi, 1914).
Rossìni, Gioacchìno Antònio (Pesaro 1792-Paissy, Parigi 1868) Compositore. Figlio di un suonatore di corno e di una cantante di provincia, studiò musica a Bologna e a Lugo. Dal 1806 studiò violoncello, pianoforte e contrappunto con padre Mattei al liceo musicale. Nel 1810, aveva già composto due sinfonie, molte arie e l'opera teatrale Demetrio e Polibio, rappresentata a Roma nel 1812. Con l'opera successiva La cambiale di matrimonio (1810) iniziò la sua folgorante carriera di operista. Seguirono altre dodici opere di successo, scritte per i teatri di Venezia e di Milano, tra le quali L'equivoco stravagante (1811), La pietra del paragone (1812), L'inganno felice (1812), La scala di seta (1812), Tancredi (1813), L'occasione fa il ladro (1812), Ciro in Babilonia (1812), Il signor Bruschino (1813), L'italiana in Algeri (1813), Il turco in Italia (1814). Ormai famoso, fu chiamato a Napoli dall'impresario Barbaja. A Napoli rimase sette anni e creò i suoi capolavori di opera buffa Il Barbiere di Siviglia (1816) e Cenerentola (1817). In questo periodo, si dedicò anche a lavori teatrali di intonazione seria come Otello (1816), Armida (1817), La gazza ladra (1817), Ricciardo e Zoraide (1818), Ermione (1819), La donna del lago (1819), Maometto II (1820), Zelmira (1822), Semiramide (1823), L'assedio di Corinto (1826), Mosè (1827). Nel 1824, diventato direttore del Théatre Italien, si trasferì definitivamente a Parigi. Qui compose le sue due ultime opere: Il Conte Ory (1828) e Guglielmo Tell (1829). Dopo il Guglielmo Tell, iniziò quello che è stato definito il "silenzio" di Rossini. Una sospensione quasi completa dell'attività musicale, che è stata spiegata con il rifiuto dell'artista di adeguarsi ai tempi nuovi e con una grave forma di esaurimento che lo colpì nel 1831. Il Guglielmo Tell è stato considerato il prodigioso sforzo di un genio per recuperare il controllo di una situazione che gli sfuggiva; la dimostrazione che Rossini sarebbe stato in grado di raccogliere la sfida del romanticismo e dei tempi nuovi. Nel 1887, la salma di Rossini fu traslata nella chiesa di Santa Croce a Firenze. Tra i lavori musicali composti nell'ultimo periodo, sono da ricordare, Stabat Mater (1832-1842), Soirées musicales (1830-1835, dodici pezzi da camera) e la Petite messe solennelle (1863), considerata tra le composizioni religiose più ispirate. Importanti innovazioni rossiniane introdotte nei lavori operistici furono la scrittura di tutte le fioriture da eseguire nella ripresa delle arie, l'abbandono del recitativo secco e l'uso del concertato. L'incredibile quantità e felicità della sua produzione, che riuscì ad accogliere i temi più cari del romanticismo, avrebbe influenzato le generazioni successive. L'opera teatrale romantica avrebbe utilizzato i modi stilistici elaborati e collaudati da Rossini
rossiniàno, agg. 1 Relativo a Gioacchino Rossini. 2 Tipico della musica di Rossini.
rossìno, agg. Nella locuzione mal rossino dei suini, denominazione di una malattia infettiva che colpisce i suini manifestandosi con vomito, diarrea, febbre alta e macchie rosse sparse sul corpo. Può causare la morte dell'animale colpito.
rósso, agg. e sm. agg. Che ha colore simile a quello del sangue vivo. ~ scarlatto. • avere la gola rossa, infiammata.
sm. 1 Il primo dei sette colori dello spettro solare, di colore rosso. 2 Vino di colore rosso. • aveva bevuto solo un bicchiere di rosso durante il pasto. 3 La luce rossa di un semaforo. • prese la multa per essere passato con il rosso.
agg. red. sm. 1 red. 2 (tuorlo) egg yolk. 3 (mar) Red Sea.
lat. russus.
Rósso di San Secòndo, Pièr Marìa (Caltanissetta 1887-Lido di Camaiore, Lucca 1956) Drammaturgo. Tra le opere Marionette che passione! (1918) e Tra vestiti che ballano (1927).
Rosso e il nero, Il Romanzo di Stendhal (1830). Capolavoro del realismo psicologico, l'opera è spesso citata come il primo romanzo francese moderno. Ambientato sullo sfondo della Francia del 1830, il soggetto dell'opera è ricavato da un fatto di cronaca. Il romanzo presenta la ricerca di affermazione di Julien Sorel, che viene illustrata in modo brillante e ironico. Stendhal analizza nei dettagli le azioni e il carattere complesso del suo eroe. Julien è intelligente, generoso, appassionato, sensibile e ambizioso. Elevatosi dalla sua umile origine di figlio di carpentiere, grazie alla sua intelligenza e sfruttando tutte le opportunità, Julien viene alla fine tradito dalla sua passione e dalla mediocrità che egli condanna e sfrutta. Quando Julien è sul punto di sposare Mathilde, figlia del marchese La Môle, Madame de Rênal, la sua amante di un tempo, rivela con una lettera la loro relazione impedendo le nozze. Il tentativo di vendetta di Julien, che durante una messa spara due colpi di pistola su Madame de Rênal, si conclude con l'arresto e la condanna a morte di Julien. Il titolo trae origine dalla contrapposizione della carriera militare (rosso) a quella ecclesiastica (nero), entrambe intraprese dal protagonista. È considerato l'esaltazione del regime napoleonico, nel quale i meriti personali favoriscono l'ascesa sociale, contrapposto all'immobilismo bigotto della restaurazione. L'opera è stata portata sullo schermo da Claude Autant-Lara nel 1954.
Rosso malpelo Novella di G. Verga contenuta nell'opera Vita dei campi (1880).
Rosso veneziano Romanzo di P. M. Pasinetti (1959).
Rósso, Fiorentìno (Firenze 1494-Fontainebleau 1540) Esponente del manierismo italiano, fu allievo di Andrea del Sarto; diede un'impronta personale al classicismo rinascimentale. Tra le sue opere, Assunzione (1517, Firenze, SS. Annunziata), Deposizione (1521, Volterra, Pinacoteca Comunale), Sposalizio della vergine e Mosè difende le figlie di Jetro (1521-1523, Firenze, Uffizi).
Rósso, fiume Fiume (1.183 km) dell'Indocina nordorientale. Nasce in Cina e sfocia nel golfo di Tonchino con un ampio delta. Prende il nome dal colore delle acque, rese di colore rosso dal contenuto di ossidi di ferro dei numerosi detriti trasportati.
Rósso, mar Mare dell'oceano Indiano (440.000 km2) tra lo stretto di Bab al Mandab, che comunica con il golfo di Aden e il golfo di Suez e di Aqaba. La sua origine è tettonica e bagna la penisola arabica e l'Africa nordorientale. Non dispone di grossi immissari ed è soggetto a una continua evaporazione dovuta al clima caldo e secco. Ha profondità massima di 3.050 m e salinità pari a circa il 4%. In esso sono presenti piccoli arcipelaghi (Kamaran, Farasan, Tiran, Dahlak). Dopo lo scavo del canale di Suez (1869) è assurto al ruolo di via di comunicazione primaria tra il Mediterraneo e l'Estremo Oriente. I porti principali del mar Rosso sono Gidda (Arabia Saudita), Aqaba (Giordania) Suez e Al Qusayr (Egitto), Elat (Israele), Port Sudan (Sudan), Hodeida (Yemen), Massaua e Assab (Etiopia).
Rósso, Medàrdo (Torino 1858-Milano 1928) Scultore. Tra le opere Rieuse (1890, Barzio, Museo Rosso), Bookmaker (1894, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna) e Madame X (1896?, Venezia, Ca' Pesaro).
Rósso, Rènzo (Trieste 1926-) Narratore e drammaturgo. Tra le opere, L'adescamento (1959); Gli uomini chiari (1974); Il segno del toro (1980) e, per il teatro, La gabbia (1968) e Il concerto (1979).
Rossóni, Edmóndo (Tresigallo 1884-Roma 1965) Politico. Dal 1921 al 1928 guidò il sindacalismo fascista.
rossóre, sm. Colore rosso che appare sul viso a causa di improvvisa emozione.
sm. blush, flush.
ròsta, sf. Inferriata a semicerchio che chiude l'apertura al di sopra di una porta.
german. hrausta.
Ròsta Comune in provincia di Torino (3.630 ab., CAP 10090, TEL. 011).
Rostand, Edmond (Marsiglia 1868-Parigi 1918) Drammaturgo. Tra le opere Cirano di Bergerac (1898).
Rostand, Jean (Parigi 1894-Ville d'Avray 1977) Biologo e genetista francese. Scrisse La vita con A. Tétry (1961).
rostèllo, sm. 1 In botanica, piccola punta a forma di becco che sovrasta l'antera delle Orchidacee. 2 In zoologia, organo di fissazione dei Platelminti Cestodi formato da una corona di uncini chitinosi situato sull'apice dello scolice.
rosticcerìa, sf. Negozio del rosticciere.
sf. 1 rotisserie. 2 (negozio) shop selling roast meat and other cooked food.
rosticcière, sm. Chi prepara e vende pietanze arrostite o fritte.
rostìccio, sm. 1 Scoria prodotta dalla fusione delle ceneri di certi metalli fusi. 2 Persona dal fisico deforme.
Rostiròlla, Giancàrlo (Roma 1941-) Musicologo italiano. Fondatore della Società italiana del flauto dolce e dell'Istituto di bibliografia musicale, è stato anche capo redattore e quindi direttore della Nuova rivista musicale italiana (1972).
Rostock Città (237.000 ab.) della Germania, capoluogo del distretto omonimo. Porto commerciale e peschereccio nelle vicinanze della costa baltica, sul fiume Warnow. Le principali industrie sono quelle metallurgiche, meccaniche, grafiche, alimentari, chimiche e dei materiali da costruzione. Sede di un'università (1419) e di vari edifici in stile gotico (XIV-XV sec.). Fu fondata nel XII sec. Fino al 1990 fece parte della Germania dell'est.
Rostov Città della Federazione Russa (36.000 ab.), una delle più antiche del paese, fondata nel IX sec. Fu un fiorente principato, incorporato alla Moscovia nel 1474. Tra i monumenti il Cremlino e la cattedrale.
Rostov sul Don
Città (1.020.000 ab.) della Federazione Russa, capoluogo della provincia di Rostov, sul fiume Don, vicino alla foce nel mare d'Azov. Nodo ferroviario, centro commerciale e culturale del Caucaso settentrionale. Le principali risorse economiche si basano sulle industrie meccaniche (macchine agricole), chimiche, cantieristiche, alimentari, cartarie, del legno e del tabacco. Fu fondata come avamposto militare nel 1761 ed ebbe il suo maggiore sviluppo dopo la seconda guerra mondiale, in seguito alla costruzione del canale navigabile che collega il fiume Volga al Don.
Rostow, Walt (New York 1916-) Economista statunitense. Tra le sue opere Gli stadi della crescita economica (1960) e Paesi ricchi e paesi poveri (1987).
rostràto, agg. 1 Che ha rostri. 2 Di nave munita di rostro.
Rostratùlidi Famiglia di Uccelli tropicali Caradriformi a cui appartengono due specie, diffuse in America del sud, Asia e Africa, caratterizzate dal fatto che le femmine hanno il piumaggio variopinto e i maschi covano le uova.
ròstro, sm. 1 Becco degli Uccelli rapaci. 2 Sperone delle navi antiche. 3 Sporgenza alla base di un ponte usata per spezzare la corrente. 4 Prolungamento che ha forma di becco di un organo vegetale.
lat. rostrum, deriv. da rodere rodere.
Rostropovic, Mstislav (Baku 1927-) Violoncellista e direttore d'orchestra russo di origine azera.
Rosvìta di Gandersheim (935?-ca. 975) Monaca sassone, autrice di poemetti e di alcuni drammi in un solo atto. Tra le opere Leggende (poesia, 955-970), Gallicanus, Abraham e Dulcitius (drammi, 955-970).
rot. Abbreviazione dell'operazione di rotore su di un campo vettoriale.
ròta, sf. 1 Ruota. 2 Tribunale giudiziario ordinario della Santa Sede.
Ròta d'Imàgna Comune in provincia di Bergamo (815 ab., CAP 24037, TEL. 035).
Ròta Grèca Comune in provincia di Cosenza (1.476 ab., CAP 87010, TEL. 0984).
Ròta, Nìno (Milano 1911-Roma 1979) Compositore. Studiò composizione con I. Pizzetti e A. Casella. Tra le composizioni per teatro Ariodante (1942), Il cappello di paglia di Firenze (opera, 1955), Aladino e la lampada magica (1968), Napoli milionaria (opera, 1978) e musiche per film di F. Fellini (tra cui, Lo sceicco bianco, La Strada, La dolce vita, Fellini 8 e 1/2, Amarcord), L. Visconti (Rocco e i suoi fratelli, Il Gattopardo) e F. Zeffirelli (Romeo e Giulietta). I suoi lavori testimoniano grande abilità di composizione e una ricchissima vena melodica.
rotàbile, agg. e sf. agg. 1 Relativo a strada. ~ camionabile, carreggiabile. 2 Che può essere percorso da veicoli a ruote. ~ strada.
sf. Strada carrozzabile. ~ autostrada, superstrada.
agg. 1 (strada) roadway. 2 (veicoli ferroviari) rolling stock.
rotacìsmo, sm. Passaggio di una consonante a r.
rotacizzàre, v. tr. Modificare un suono in seguito a rotacismo.
rotacizzazióne, sf. Il fatto di rotacizzarsi, di subire il rotacismo.
rotàia, sf. 1 Il solco lasciato in terra dalla ruota di un veicolo. 2 Guida metallica su cui si muovono treni e tram. ~ binari.
sf. 1 rail. 2 (solco) track. 3 (di tram) tramline.
rotàle, agg. Relativo alla Sacra Rota Romana.
rotànte, agg. Che ruota.
rotàre, v. => "ruotare"
Ròtari (-652) Re dei Longobardi (636-652), duca di Brescia e successore di Arisaldo (636), sposò la vedova di quest'ultimo Gundemberga (figlia di Teodolinda), cercando così di legare a sé il partito cattolico. Consolidò l'autorità regia combattendo i tentativi separatisti dei duchi, lottando anche contro i bizantini che cercò di scacciare dalla penisola. Espanse il regno longobardo nel Veneto, in Liguria e in Corsica; battè i bizantini sulla Scoltenna. Il suo nome è legato all'emanazione dell'editto approvato nel 643 (anno in cui conquistò Genova) a Pavia dall'assemblea degli arimanni. Concluse una tregua con i greci. Morì nel 652 e fu sepolto a Pavia. Gli succedette il figlio Rodoaldo.
Editto di Rotari
Fu emanato da Rotari nel settimo anno del suo regno (novembre 643); è costituito da 388 leggi che rappresentano la base del diritto longobardo. Si tratta della prima stesura di leggi scritte per il popolo longobardo e, a testimonianza delle difficoltà che il re dovette superare, vale anche la dichiarazione che Rotari fece di aver cercato di ricostruire le norme che i padri avevano tramandato oralmente. Importante per i longobardi, documenta come gli stessi si avvicinassero a strutture statuali simili a quelle romane. Fu approvato dall'assemblea in armi mediante il rito della percussione delle lance; esso si rivolgeva solo ai longobardi, mentre per i romani restavano in vigore le loro leggi nazionali. Venne modificato in seguito da Grimoaldo, Liutprando, Rachis, Astolfo e da alcune leggi emesse dai duchi di Benevento.
rotariàno, agg. e sm. agg. Relativo al Rotary club.
sm. Socio di un Rotary club.
rotatìva, sf. Macchina da stampa a cilindri rotanti.
rotativìsta, sm. (pl.-i) Operaio addetto a una rotativa.
rotatìvo, agg. 1 Che ha moto rotatorio. 2 L'avvicendamento di colture diverse.
rotatòria, sf. Segnale stradale che indica l'obbligo di ruotare intorno a un'isola rotazionale.
rotatòrio, agg. 1 Che ha moto circolare. 2 Di muscolo che produce movimento rotatorio.
rotazionàle, agg. Relativo a rotazione.
rotazióne, sf. 1 In meccanica e astronomia è il movimento di un corpo attorno al suo asse (corpi celesti e particelle elementari). ~ giro. 2 In agraria è la successione delle coltivazioni in un dato terreno per evitare che una monocultura impoverisca eccessivamente la terra (stanchezza del terreno). 3 In geometria è il movimento di una figura che ruota attorno a una retta, detta, appunto, asse di rotazione. La superficie risultante è detta superficie di rotazione e il solido risultante solido di rotazione.
sf. rotation.
lat. tardo rotatio,-onis, deriv. da rotare roteare.
roteaménto, sm. Il fatto di roteare.
roteàre, v. v. tr. Ruotare attorno. ~ piroettare.
v. intr. Ruotare più volte. ~ volteggiare.
v. tr. e v. intr. to whirl.
roteazióne, sf. 1 Il fatto di roteare. 2 Il movimento di un oggetto che rotea.
rotèlla, sf. 1 Piccola ruota. 2 Piccolo elemento di un meccanismo a forma circolare.
sf. 1 small wheel, cog-wheel. 2 (per mobili, orientabile) castor.
lat. tardo rotella, dimin. di rota.
Rotèlla Comune in provincia di Ascoli Piceno (1.058 ab., CAP 63030, TEL. 0736).
Rotèlla, Mìmmo (Catanzaro 1918-) Pittore. Tra le opere L'asfalto nella notte (1962, Milano, collezione privata).
Rotèllo Comune in provincia di Campobasso (1.386 ab., CAP 86040, TEL. 0874).
rotenóne, sm. Chetone policiclico di formula C23H22O6 che, in sospensione saponosa o in mescolanza con polveri inerti, ha funzioni insetticide. Si trova nelle radici di alcune leguminose tropicali e subtropicali.
Roth, Alfred (Wangen Aare 1903-) Architetto svizzero. Tra le opere la villa De Mandrot a Zurigo (1943-1944).
Roth, Joseph (Schwabenhof, Galizia orientale 1894-Parigi 1939) Romanziere austriaco. Tra le opere Giobbe (1930), La marcia di Radetzky (1932), La cripta dei cappuccini (1938) e La leggenda del santo bevitore (1939).
Roth, Philip (Newark, New Jersey 1933-) Romanziere statunitense. Tra le opere Il lamento di Portnoy (1969) e Lo scrittore fantasma (1979).
Rotherham Città (252.000 ab.) della Gran Bretagna, in Inghilterra, nel South Yorkshire.
Rothko, Marc (Daugavpils 1903-New York 1970) Pittore statunitense. Tra le opere Number 10 (1950, New York, Museum of Modern Art).
Rothschild Famiglia di banchieri tedeschi proveniente da Francoforte sul Meno, dove il capostipite aprì una bottega (Das rote Schild) ai primi del Settecento. Con il sostegno di Guglielmo IX d'Assia, Mayer Amschel (1743-1812) divenne in breve uno dei maggiori banchieri europei. I suoi discendenti furono Amschel Mayer (1773-1855), Salomon (1774-1855), Nathan (1777-1836), Carl (1788-1885) e Jacob (1792-1868). Essi consolidarono la banca in ogni parte d'Europa. Il nipote Lionel (1808-1879) fu il primo ebreo ad accedere al parlamento inglese.
Roti Isola (60.000 ab.) dell'Indonesia, nell'arcipelago della Sonda.
rotidòma, sm. (pl.-i) L'insieme dei tessuti morti che si trovano all'esterno del sughero. ~ scorza.
Rotìferi Tipo del regno animale, sottoregno dei Metazoi, comprendente circa 1.500 specie di vermi acquatici, di piccole dimensioni, dotati di un organo pediforme retrattile all'estremità del corpo con cui si muovono e si fissano al substrato. Visibili solo al microscopio.
rotìsmo, sm. Sistema meccanico composto da varie ruote dentate ingranate in modo che la rotazione di una di esse provochi quella delle altre. Esistono rotismi ordinari ed epicicloidali (o planetari). Nei rotismi ordinari, gli assi delle ruote sono fissati su un telaio ed, escludendo il primo e l'ultimo, portano tutti una coppia di ruote, una delle quali ingranante con una ruota dell'asse precedente e l'altra con una dell'asse successivo. Fanno eccezione solo gli assi che portano una cosiddetta ruota oziosa, incaricata di invertire il senso di rotazione senza modificarne il rapporto. I rotismi epicicloidali sono caratterizzati da gruppi di assi che, anziché essere montati sullo stesso telaio principale, sono fissati su un supporto mobile che può ruotare attorno a un asse fisso del meccanismo.
rotocàlco, sm. (pl.-chi) 1 Processo fotomeccanico per riprodurre stampe. 2 Periodico illustrato stampato con tale procedimento.
sm. magazine.
rotocalcografìa, sf. Procedimento d'impressione in rotocalco.
rotocalcogràfico, agg. (pl. m.-ci) Attinente alla rotocalcografia.
rotoidàle, agg. In meccanica, di coppia cinematica costitutiva di due elementi che produce un moto relativo rotatorio.
rotòide, sm. In meccanica, ognuno dei due elementi di una coppia rotoidale.
rotolaménto, sm. Il rotolare, il rotolarsi.
rotolàre, v. v. tr. Spingere un corpo facendolo girare su se stesso.
v. intr. Spostarsi girando su di sé.
v. rifl. Girarsi su se stesso.
v. tr. e v. intr. to roll. v. rifl. to wallow, to roll about.
rotolìo, sm. Atto del rotolare.
ròtolo, sm. Ciò che è stato arrotolato. ~ bobina.
sm. 1 roll. 2 (a rotoli, andare in rovina) to go to rack and ruin.
lat. tardo rotulus, dimin. di rota ruota.
rotolóne, sm. Caduta, ruzzolone. ~ capitombolo.
rotolóni, avv. Rotolando, a mo' di chi rotola.
rotónda, sf. 1 Costruzione di forma rotonda. 2 Terrazza circolare. 3 Incrocio. ~ rondò.
sf. rotunda.
Rotónda Comune in provincia di Potenza (4.011 ab., CAP 85048, TEL. 0973).
rotondeggiànte, agg. Che tende al rotondo.
rotondeggiàre, v. intr. Avere forma che tende al rotondo.
Rotondèlla Comune in provincia di Matera (3.712 ab., CAP 75026, TEL. 0835).
rotondézza, sf. Rotondità.
Rotóndi Comune in provincia di Avellino (3.200 ab., CAP 83017, TEL. 0824).
rotondità, sf. 1 L'essere rotondo. 2 Parte rotonda.
rotóndo, agg. Che ha forma circolare o sferica. ~ circolare. <> poligonale.
agg. round.
lat. rotundus, deriv. da rota.
Rotóndo Monte (2.625 m) della Francia, nella Corsica a sud-ovest di Corte. La seconda cima, per altezza, dell'isola.
rotóre, sm. 1 Nella meccanica applicata si tratta dell'organo rotante di una macchina, generalmente elettrica. 2 In aeronautica organo di sostegno (autogiro) e talora di propulsione (elicottero) di aerei detti aerei a rotore, composto da due o più pale rotanti.
sm. rotor; curl (in Matematica).
• Nell'analisi matematica si dice rotore di un vettore un secondo vettore le cui componenti siano pari alle differenze delle derivate parziali delle componenti del primo vettore così calcolate: rot A = (∂Az/∂y - ∂Ay/∂z, ∂Ax/∂z - ∂Az/∂x, ∂Ay/∂x - ∂Ax/∂y). Il nome deriva dal fatto che nel caso in cui A sia il campo delle velocità dei punti di un corpo rigido ruotante attorno all'asse z rot A è proporzionale alla velocità angolare di rotazione, nei casi di un moto traslatorio o di deformazione lineare è nullo, e, in generale, indica la presenza di perturbazioni "rotatorie" che subiscono le velocità dei punti del corpo. Se in un campo il rotore di una grandezza è nullo il campo si dice irrotazionale e in esso è definibile una funzione potenziale.
rotòrico, agg. (pl. m.-ci) Relativo al rotore.
rototraslazióne, sf. In meccanica, moto composto da una traslazione e da una rotazione.
rotovìa, sf. Ferrovia funicolare terrestre con carrelli a ruote gommate.
rótta, sf. 1 Sconfitta di un esercito. ~ ritirata. • la rotta di Caporetto. 2 Troncare drasticamente i rapporti con qualcuno. • a rotta di collo, in modo precipitoso. 3 Percorso seguito da navi, aeroplani e simili. ~ itinerario, direzione.
sf. 1 (mil., sconfitta) rout. 2 (aer., naut.) course. 3 (essere in rotta) to be on bad terms. 4 (a rotta di collo) at breakneck speed.
da rotto, p.p. di rompere; nel significato [3]: da via rupta, via rotta, aperta alla navigazione.
rottamàggio, sm. L'operazione di rottamare e l'essere rottamato.
rottamàio, sm. Deposito di rottami.
rottamàre, v. tr. Destinare alla demolizione.
rottamazióne, sf. Recupero di materiale metallico per le fonderie.
rottàme, sm. Frammento di cosa rotta. ~ relitto.
sm. 1 scrap, wreck, fragment. 2 (relitto) wreckage.
Rotterdam Città olandese (576.000 ab.), sita nell'Olanda meridionale ove la Nuova Mosa confluisce con il Rotte. Un canale la collega al mare del Nord. È il maggiore porto mondiale (35 km) per volume di traffico, particolarmente importante per il petrolio e per i prodotti del bacino del Reno. Sede di importanti industrie (alimentari, cantieristiche, chimiche, meccaniche, petrolchimiche, tessili, del legno, della carta, grafiche). Fiorì come centro commerciale nel XIV e XVII sec., con la fondazione della compagnia delle Indie. Notevole è la chiesa gotica di San Lorenzo e lo Schielandhuis.
rótto, agg. e sm. agg. 1 Spezzato, infranto. ~ scassato. • aveva la voce rotta dall'emozione, aveva voce tremante. 2 Di persona esperta, assuefatta. ~ avvezzo, esperto. • uomo rotto alla fatica, abituato a faticare.
sm. 1 Rottura. 2 Spiccioli in aggiunta a una somma. • centomila e rotti.
agg. 1 broken. 2 (pratico) accustomed.
lat. ruptus, p.p. di rumpere rompere.
Rottofréno Comune in provincia di Piacenza (7.835 ab., CAP 29010, TEL. 0523).
rottùra, sf. 1 Il punto o il modo del rompersi. ~ guasto. • il pezzo meccanico presentava un segno di rottura. 2 Interruzione. ~ arresto, blocco. • ci fu una rottura nella trattativa per il rinnovo del contratto.
sf. 1 breaking. 2 (fratturato) break. 3 (che rottura!) what a nuisance!
lat. tardo ruptura, deriv. da ruptus, p.p. di rumpere rompere.
rottweiler, sm. invar. Originario della Germania, è un valido cane da guardia. Presenta un mantello nero maculato di bruno rossiccio. Discendente probabilmente dal mastino napoletano, è stato selezionato nella città tedesca di Rottweiler, da cui ha preso il nome. Utilizzato prevalentemente in passato come cane da mandria, è oggi un cane da compagnia.
ròtula, sf. Termine anatomico (anche patella) che designa l'osso a forma di disco posto fra femore e tibia; forma la prominenza del ginocchio e impedisce la flessione anteriore della gamba.
rotùleo, agg. Relativo alla rotula.
Rotuma Isola vulcanica del gruppo delle Figi, nell'oceano Pacifico.
Rotùnno, Giusèppe (Roma 1923-) Operatore cinematografico.
Ròtzo Comune in provincia di Vicenza (600 ab., CAP 36010, TEL. 0424).
Rouault, Georges (Parigi 1871-1958) Pittore francese. Tra le opere Lo specchio (1906, Parigi, Musée National d'Art Moderne) e L'apprendista operaio (1925, Parigi, Musée National d'Art Moderne).
Roubaix Città francese (101.888 ab.) delle Fiandre situata nel dipartimento Nord, nei pressi del confine col Belgio. Importante centro dell'industria tessile, forma un'unica conurbazione con Lilla e Tourcoing.
Rouch, Jean (Parigi 1917-) Regista cinematografico francese. Diresse Io, un negro (1957), Jaguar (1965) e Dionysos (1984).
Rouché, Eugène (Sommières 1832-Lunel 1910) Matematico francese. In collaborazione con A. Capelli elaborò il teorema di esistenza e unicità delle soluzioni di un'equazione lineare.
Rouen Città francese (102.000 ab.), estesa in riva alla Senna, capoluogo del dipartimento della Seine-Maritime e della regione dell'Alta Normandia. Porto fluviale, sede di industrie dell'abbigliamento, alimentari, cantieristiche, cartarie, farmaceutiche, metalmeccaniche. Fu capitale normanna nel X sec., oggetto di contesa nella guerra dei cent'anni. Nel 1431 vi fu giustiziata Giovanna d'Arco. La città decadde dopo la revoca dell'editto di Nantes e l'insabbiamento della Senna. Fu assegnata alla Francia nel 1449. Sede della cattedrale gotica, del XII-XIV sec. e delle chiese dello stesso periodo di Saint-Ouen e Saint Maclou. Notevole è il palazzo di giustizia (XV sec.).
Rougon-Macquart, storia naturale e sociale di una famiglia sotto il secondo impero, I Ciclo di 20 romanzi di É. Zola (1871-1893).
roulette, sf. Gioco d'azzardo in cui una pallina viene lanciata su un disco, suddiviso in trentasette caselle, rosse e nere, numerate a 0 a 36 (roulette) che viene fatto ruotare dal gestore del banco (croupier). Lo scopo del gioco consiste nel puntare su un tappeto verde, prevedendo il numero e il colore su cui si arresterà la pallina.
roulotte, sf. Rimorchio attrezzato come abitazione per campeggi o viaggi.
sf. trailer, caravan.
round, sm. invar. Nello sport del pugilato, ripresa. ~ tempo.
Ròure Comune in provincia di Torino (1.019 ab., CAP 10060, TEL. 0121).
Rourke, Mickey (Schenectady 1950-) Attore cinematografico statunitense. Interpretò 9 settimane e mezzo (1985), Johnny il bello (1989), Ore disperate (1990), Orchidea selvaggia (1990), Tracce nella sabbia (1992), L'ultimo fuorilegge (1995), Bullet (1996).
Rourkela Città (215.000 ab.) dell'India, nello stato di Orissa.
Rous, Peyton (Baltimora 1879-New York 1970) Biologo statunitense. Compì importanti studi sui tumori e sui virus filtrabili.
Rousseau Jean-Jacques (Ginevra 1712-Ermenonville 1778) Filosofo svizzero francofono. Nato da una famiglia protestante di origine francese. La madre morì nel metterlo al mondo, il padre era di professione orologiaio e aveva un carattere bizzarro. Il giovane Rousseau attinse liberamente alla biblioteca lasciata dalla madre. Per due anni (1722-1724) fu in pensione a Bossey presso il pastore Lambercier. Al ritorno a Ginevra, nel 1727, venne mandato a far tirocinio presso un incisore, dal quale venne trattato con durezza. Una domenica di marzo del 1728, rientrando troppo tardi da una gita e trovando chiuse le porte di Ginevra, Rousseau temette di essere picchiato e decise di darsi alla fuga. Così, a 16 anni e con tutti i suoi sogni, si trovò a girovagare sulle strade della Savoia. Dal 1729 al 1732 visse una vita miserabile e spensierata, facendo tutti i mestieri per guadagnarsi da vivere (si convertì al cattolicesimo per beneficiare di aiuto, fece l'incisore e il domestico). Dal 1732 fu accolto presso M.me de Warens nella casa di campagna di Charmettes, presso Chambéry: mentre dava lezioni di musica, Rousseau si dedicò allo studio metodico di storia, geografia, latino, astronomia, fisica e chimica, grazie ai libri disponibili nella casa. Nel 1740 fu per breve tempo a Lione, come precettore, ma senza successo. Tornato a Charmettes, vi restò fino al 1742, anno del viaggio a Parigi. Visse dando lezioni di musica e fu segretario di M.me Dupin. Grazie all'appoggio di M.me Broglie, divenne segretario dell'ambasciatore a Venezia, ma il rapporto fu turbato presto da un litigio che fece scoprire l'ineguaglianza sociale al giovane Rousseau. Tornato a Parigi, ridiventò segretario di M.me Dupin e si dedicò alla musica. Scrisse una commedia, abbozzò una farsa. Diventò amico intimo di D. Diderot e dal 1742 collaborò all'Enciclopedia. Intanto si legò a Teresa Levasseur, una domestica, che gli avrebbe dato, sembra, cinque figli, che poi sarebbero stati affidati all'assistenza pubblica. In seguito Rousseau ne avrebbe sofferto per il rimorso. Nel 1750 con il premio dell'Accademia di Digione assegnato al suo Discorso sulle scienze e sulle arti, Rousseau raggiunse la celebrità. Contro la civiltà, egli diventò campione della vita semplice, della povertà e della virtù. Nel 1755, in occasione di un altro concorso bandito dall'Accademia di Digione, scrisse il Discorso sull'ineguaglianza nel quale precisò il proprio pensiero sulla bontà naturale dell'uomo che si trova di fronte all'ingiustizia della società contemporanea. Per consacrare il suo ripudio della schiavitù, tornò a Ginevra e abiurò il cattolicesimo (1754). Negli anni dal 1756 al 1757 si trasferì all'Érmitage a nord di Parigi, su invito di M.me d'Epinay. Fu un periodo di intenso impegno: lavorò contemporaneamente al Dizionario di musica, all'Emilio, al Contratto sociale e a La nuova Eloisa. Intanto s'innamorò di M.me D'Houdetot, cognata di M.me d'Epinay, unica passione della sua vita. Questa vicenda irritò la sua ospite. Nel 1757, Rousseau lasciò l'Érmitage. Ruppe anche con D. Diderot e con gli altri illuministi. Dal 1758 al 1762 visse a Montmorency. Nel 1758 pubblicò la Lettera a D'Alembert, nel 1761 La nuova Eloisa, nel 1762 il Contratto sociale e l'Emilio. Purtroppo, queste ultime opere contrariarono il parlamento: minacciato di arresto, Rousseau fuggì in Svizzera. Per otto anni sarebbe passato da un asilo a un altro dappertutto braccato e condannato. Nel 1766, accettando l'invito di D. Hume, partì per l'Inghilterra; rientrò in Francia nel 1767. Frattanto iniziò la scrittura delle Confessioni. Nel 1770 fu ancora a Parigi, dove lavorò a le Confessioni e a Le meditazioni di un viandante solitario. Le sue ceneri vennero trasferite al Panthéon di Parigi nel 1794. Di ispirazione illuministica, sostenitore dell'uguaglianza umana, fu antesignano del romanticismo. Assertore dell'originaria bontà dell'uomo, affermò che lo stato deve rispettare i bisogni e le libertà dei singoli, basandosi sul contratto sociale che l'essere umano sottoscrive alienando i suoi diritti fondamentali in favore della società che esercita il potere. Nella famosa Lettera sulla provvidenza (1756), scritta in polemica con Voltaire, sostenne che lo sviluppo distorto e le cattive istituzioni sono i soli responsabili dei mali che affliggono l'umanità. Personalità introversa e inquieta Rousseau sperimentò direttamente i mali legati alla struttura sociale della quale prima dell'affermazione letteraria percorse tutti i gradini più bassi. Le sue opere sono una viva testimonianza delle sue esperienze e hanno avuto una profonda influenza su quanti si sono occupati di educazione, in primo luogo I. Kant, H. Pestalozzi e F. Fröbel. Egli sostenne l'idea, fatta propria dalla moderna pedagogia, secondo la quale l'educazione non debba limitarsi a perpetuare da una generazione all'altra i modelli di vita esistenti, ma debba elaborare modelli di vita nuovi. Una macchia che spesso è stata rimproverata a Rousseau è l'affidamento dei propri figli all'assistenza pubblica: l'obiezione è fondata, anche se bisogna dire che, a quel tempo, l'assistenza pubblica rappresentava il destino normale per trentatré bambini su cento. Resta il fatto che, pur criticabile sul piano umano, Rousseau ha tracciato una strada e piantato semi che non sono andati perduti.
Rousseau, Henri (Laval 1844-Parigi 1910) detto il Doganiere. Pittore francese. I suoi primi passi risalgono al 1880, ma si affermò nel 1885, partecipando al Salon des refusés. Nonostante il contatto con numerosi artisti, Rousseau rimase indifferente alle tendenze contemporanee, sviluppando autonomamente il suo linguaggio figurativo. La sua arte precorse la tendenza naïf. Tra le opere Allegoria della guerra (1894, Parigi, Musée d'Orsay), La zingara addormentata (1897, New York, Museum of Modern Art) e L'incantatrice di serpenti (1907, Parigi, Musée d'Orsay).
Rousseau, Pierre-Étienne-Théodore (Parigi 1812-Barbizon 1867) Pittore francese. Trasferitosi a Barbizon, vicino alla foresta di Fontainbleau, insieme ad altri artisti vi costituì una scuola locale. È considerato uno dei più importanti paesisti francesi di indirizzo romantico. Tra le opere Viale dei Castagni (1837, Parigi, Louvre) e Ai margini della foresta di Fontainebleau (1848, Parigi, Louvre).
Roussel, Albert (Tourcoing 1869-Royan 1937) Compositore francese. Considerato tra gli autori francesi più significativi del secolo, è caratterizzato da uno stile neoclassico con influenze della musica orientale, da lui conosciuta nei viaggi in Oriente. Ha composto balletti (Bacchus et Ariane, 1931), quattro sinfonie e musica da camera.
router, sm. invar. Letteralmente significa instradatore. In informatica indica una tecnologia per connettere tra loro reti che funzionano con protocolli differenti.
routine, sf. invar. Monotona ripetizione di azioni o di comportamenti. ~ consuetudine. <> cambiamento, variazione.
Rovagnàte Comune in provincia di Lecco (2.187 ab., CAP 22050, TEL. 039).
rovàio, sm. Vento di tramontana.
Rovàni, Giusèppe (Milano 1818-1874) Romanziere. Tra le opere Cento anni (1857-1858).
Rovaniemi Città della Finlandia (34.000 ab.), capoluogo della provincia di Lapin. Fu costruita nel 1929 poco a sud del Circolo polare artico. Mercato delle pellicce.
Rovasènda Comune in provincia di Vercelli (1.056 ab., CAP 13040, TEL. 0161).
Rovàto Comune in provincia di Brescia (13.244 ab., CAP 25038, TEL. 030). Centro agricolo (coltivazione di ortaggi, uva e frutta), enologico, dell'allevamento bovino e industriale (prodotti chimici, tessili e meccanici). Vi si trovano il convento dell'Annunziata e la chiesa di Santo Stefano, entrambi del XV sec. Gli abitanti sono detti Rovatesi.
Rovégno Comune in provincia di Genova (654 ab., CAP 16028, TEL. 010).
Rovellàsca Comune in provincia di Como (5.900 ab., CAP 22069, TEL. 02).
rovèllo, sm. Stizza che rode interiormente, tormento.
Rovèllo Pòrro Comune in provincia di Como (5.333 ab., CAP 22070, TEL. 02).
rovènte, agg. Caldo, del colore del fuoco. ~ incandescente. <> gelido.
agg. 1 red-hot. 2 (fig.) fiery.
lat. rubens,-entis, p.pres. di rubere essere rosso.
Roverbèlla Comune in provincia di Mantova (7.377 ab., CAP 46048, TEL. 0376).
Roverchiàra Comune in provincia di Verona (2.587 ab., CAP 37050, TEL. 0442).
ròvere, sm. Pianta arborea appartenente alla famiglia delle Fagacee, di dimensioni notevoli, e chioma sviluppata e compatta. Ha fiori in amenti, foglie caduche e legno pregiato, duro, ricercato per ebanisteria. Produce ghiande non peduncolate.
sm. oak.
lat. robur,-oris.
Roveré délla Lùna Comune in provincia di Trento (1.372 ab., CAP 38030, TEL. 0471).
Roveré Veronése Comune in provincia di Verona (1.993 ab., CAP 37028, TEL. 045).
Roverédo di Guà Comune in provincia di Verona (1.229 ab., CAP 37040, TEL. 0442).
Roverédo in Piàno Comune in provincia di Pordenone (4.249 ab., CAP 33080, TEL. 0434).
roveréto, sm. Bosco di roveri.
Roveréto Comune (33.000 ab., CAP 38068, TEL. 0464) sulla riva sinistra del fiume Adige, in provincia di Trento. Sede di industrie alimentari, dell'abbigliamento (lavorazione della seta di antica tradizione), del legno, chimiche, del cotone, del tabacco, metalmeccaniche. L'agricoltura produce cereali, tabacco, frutta, vino. Sede di un museo storico della guerra, di un museo civico, della biblioteca civica e della galleria d'arte. Nei pressi della città è situato il monumento-ossario di castel Dante dove sono custodite le salme di 12.000 caduti della prima guerra mondiale. Nella città si trovano monumenti di notevole interesse tra cui il castello del XIV-XV sec., il palazzo municipale (XV sec.), il chiostro di Santa Maria del Carmelo, la chiesa barocca di San Marco e la chiesa di San Giovanni Battista, splendidamente decorata da stucchi e affreschi da G. Baroni, artista del luogo. Edificata in epoca romana, come testimoniano i reperti archeologici, i Castelbarco la fortificarono costruendo le mura intorno alla città. Sotto il dominio di Venezia (1416) che ne favorì lo sviluppo economico, nel 1509 passò all'Austria e infine nel 1564 fu inglobata nel Tirolo. Fu gravemente danneggiata dai bombardamenti durante la prima guerra mondiale e venne occupata dalle truppe italiane nel novembre del 1918.
Rovèrsi, Robèrto (Bologna 1927-) Poeta. Tra le opere Dopo Campoformio (1961) e Registrazione di eventi (1964).
Rovescàla Comune in provincia di Pavia (999 ab., CAP 27040, TEL. 0385).
rovèscia, sf. (pl.-sce) Lato opposto al diritto.
rovesciaménto, sm. Inversione, capovolgimento. ~ ribaltamento. <> raddrizzamento.
rovesciàre, v. v. tr. 1 Capovolgere. ~ ribaltare. <> drizzare. • rovesciare le tasche, mostrare la fodera interna. 2 Far cadere. • rovesciare la colpa su altri.
v. intr. Precipitare giù.
v. intr. pron. 1 Riversarsi. • il popolo si rovesciò in piazza. 2 Ribaltarsi. ~ capovolgersi. • la macchina si rovesciò su un lato nel tentativo di evitare l'ostacolo.
v. tr. 1 (capovolgere) to turn upside down. 2 (ribaltare) to overturn. 3 (fig.) to reverse. 4 (far cadere a terra) to overthrow. v. intr. pron. 1 (ribaltarsi) to overturn. 2 (imbarcazione) to capsize. 3 (situazione) to be reversed.
lat. reversare, comp. da re-+ versare.
rovesciàta, sf. Nel gioco del calcio, tiro al volo con il quale un calciatore colpisce la palla inviandola verso la parte opposta a quella cui è rivolto.
rovesciàto, agg. 1 Capovolto. ~ rivoltato. 2 Caduto. 3 In botanica, di un organo che si ripiega in direzione opposta a quella normale.
rovèscio, agg. e sm. (pl. f.-sce) agg. Voltato in senso contrario. • alla rovescia, dalla parte contraria a quella abituale.
sm. 1 Atto del rovesciarsi. ~ dritto. 2 Lato opposto al diritto. ~ retro. <> davanti. • il rovescio di una medaglia, il lato negativo di una situazione o persona. 3 Colpo dato con il rovescio di qualcosa.
agg. 1 upside down. 2 (al contrario) inside out. sm. 1 reverse side, other side. 2 (sport, tennis) backhand. 3 (pioggia) sudden downpour.
lat. reversus, p.p. di reverti.
rovescióne, sm. Violento acquazzone.
rovéto, sm. Luogo pieno di rovi.
Rovéto Valle dell'Appennino Abruzzese. Si estende tra i monti Simbruini e il Fucino e si allunga fino alla Ciociaria.
Rovétta Comune in provincia di Bergamo (2.806 ab., CAP 24020, TEL. 0346).
Roviàno Comune in provincia di Roma (1.470 ab., CAP 00027, TEL. 0774).
Rovìgo Città del Veneto sudorientale (comune di 108 km2 e 52.000 ab., CAP 45100, TEL. 0425), capoluogo dell'omonima provincia. Sede di mercati agricoli e di industrie dell'abbigliamento, chimiche, edilizie, dello zucchero. Possiede una ricca pinacoteca nell'Accademia dei Concordi. Fu possedimento estense dal XII al XV sec. per poi venire assoggettata da Venezia (1482). Occupata dagli austriaci (1797), da Napoleone e poi ancora dagli austriaci dopo il 1815, fu annessa definitivamente al regno d'Italia nel 1866. Duomo del XVII sec. e Loggia dei Notai (XVI sec.).
Provincia di Rovigo
(1.789 km2, 248.000 ab.) Totalmente composta da pianura, corrisponde al Polesine, nei pressi del delta del Po. Le attività sono agricole e di allevamento. Tra i principali centri, Adria, Lendinara e Porto Tolle.
rovìna, sf. 1 Caduta, crollo. ~ disastro. • la rovina della torre lo travolse. 2 Cosa che è caduta, precipitata. • edificio in rovina. 3 Distruzione. ~ scempio, sconquasso. 4 Motivo di danno. • il vizio del gioco era la sua rovina.
sf. 1 ruin. 2 (andare a pezzi) to collapse.
lat. ruina, deriv. da ruere precipitare.
rovinàre, v. v. intr. Cadere giù con impeto. ~ franare, precipitare. • gli rovinò addosso con tutto il suo peso.
v. tr. 1 Abbattere, demolire. ~ danneggiare. <> accomodare. 2 Mandare in miseria. • le persone di cui si fidava lo hanno rovinato.
v. intr. to fall down, to collapse. v. tr. 1 to ruin, to collapse. 2 (sciupare) to spoil.
deriv. da rovina.
rovinàto, agg. Decaduto, diroccato.
Rovine di Parigi, Le Opera di critica letteraria di G. Macchia (1985).
rovinìo, sm. Rumore di cose che cadono rovinosamente.
rovinosaménte, avv. Con gran rovina.
rovinóso, agg. 1 Che porta rovina. ~ deleterio. <> benefico. 2 Precipitoso, furioso.
agg. damaging, disastrous.
lat. ruinosus, con l'incrocio dell'italiano rovina.
rovistàre, v. tr. Frugare, cercare in modo disordinato. ~ frugare.
v. tr. 1 to rummage. 2 (casa) to ransack.
lat. revisitare rivisitare, comp. da re-+ visitare.
Rovìto Comune in provincia di Cosenza (2.435 ab., CAP 87050, TEL. 0984).
Rovno Città (228.000 ab.) dell'Ucraina, capoluogo della provincia omonima.
ròvo, sm. Genere (Rubus) di piante arbustacee appartenenti alla famiglia delle Rosacee. Il Rubus fruticosus ha tronco e rami spinosi, infruttescenze (more) commestibili e fiori bianchi o rosati. Il lampone (Rubus idaeus) è coltivato per i suoi frutti o drupe rossi e dolci.
sm. bramble, blackberry bush.
lat. rubus.
Rovolón Comune in provincia di Padova (3.834 ab., CAP 35030, TEL. 049).
Roxas Città (82.000 ab.) delle Filippine, sull'isola di Panay. Capoluogo della provincia di Capiz.
royalty, sf. 1 Percentuale sugli utili corrisposta a chi concede lo sfruttamento di giacimenti petroliferi, miniere, brevetti e simili. 2 Percentuale che l'editore paga all'autore per ogni copia di libro venduto.
Royce, Josiah (Glass Valley, California 1855-Cambridge, Massachusetts 1916) Filosofo. Tra le opere Il mondo e l'individuo (1900-1901) e La filosofia della fedeltà (1908).
Rozanov, Vasilij Vasilevic (Vetluga, Kostroma 1856-Sergeevskij Posad, Mosca 1919) Prosatore russo. Tra le opere La leggenda del grande inquisitore di F. Dostoevskij (1890) e Nel mondo del non chiaro e dell'incerto (1901).
Rozeno, Le Dramma di C. Antona-Traversi (1891).
ròzza, sf. Cavallo vecchio e malandato.
Rozzàno Comune in provincia di Milano (37.660 ab., CAP 20089, TEL. 02). Centro industriale (prodotti dell'abbigliamento, tessili, chimici, meccanici e cartari). Gli abitanti sono detti Rozzanesi.
rozzézza, sf. 1 L'essere rozzo. 2 Grossolanità.
rózzo, agg. Che non è lavorato, che è così come si trova in natura. ~ grezzo. <> elaborato.
agg. coarse, rough.
RP Sigla di Relazioni Pubbliche.
RPN Sigla di Reverse Polish Notation (notazione polacca inversa).
RR Sigla di Ricevuta di Ritorno.
RR Lyrae Tipo particolare di stelle variabili, dal nome del capogruppo individuato nella costellazione della Lira; sono visibili come stelle singole solo in alcune galassie molto vicine.
RRR Sigla di Raccomandata con ricevuta di ritorno.
RSA Sigla di Rappresentanza Sindacale Aziendale.
RSVP Sigla di Répondez S'il Vous Plaît (rispondete per favore).
RTC In informatica è la sigla di Real Time Clock (orologio in tempo reale). Si tratta di un dispositivo che produce una scansione temporale utilizzata per sincronizzare un elaboratore.
RTL In informatica è la sigla di Real Time Language (linguaggio in tempo reale). Si tratta di un linguaggio di programmazione per il controllo dei processi chimici.
Ru Simbolo chimico del rutenio.
RU
Sigla di Regno Unito.
Ruanda Repubblica dell'Africa centrale; confina a nord con l'Uganda, a ovest con lo Zaire, a sud col Burundi e a est con la Tanzania.
Il Ruanda è prevalentemente montuoso, occupato da un altopiano di altitudine media di 1.200-2.000 m, che scende dolcemente a est verso il lago Vittoria, ed è limitato a ovest da una catena di rilievi, estremità della fossa tettonica Rift Valley. Il solco vallivo ai piedi del rialzo montuoso è in parte occupato dalle acque del fiume Kivu e segna il confine con lo Zaire.
Nel settore settentrionale del paese si eleva la formazione vulcanica dei monti Virunga, cui appartengono le massime cime del paese (monte Karisimbi 4.507 m).
La maggior parte dei fiumi del Ruanda tributano al Kagera, ramo sorgentifero del Nilo; solo l'estrema regione occidentale interessa il bacino del Congo, convogliando le acque attraverso il fiume Rusizi al lago Tanganica.
L'altitudine mitiga nettamente le temperature dovute alla latitudine equatoriale; ne consegue un clima temperato, ritenuto uno dei più salubri di tutta l'Africa, con piogge abbondanti, ma non rovinose.
La popolazione è formata da hutu (90%) e da una minoranza di tutsi (9%) e di pastori nomadi. Il recente durissimo conflitto etnico fra hutu e tutsi ha provocato centinaia di migliaia di vittime e non accenna ancora a placarsi.
L'unico centro urbano è la cittadina di Kigali, capitale e sede delle principali attività commerciali del paese; altri centri rilevanti sono Butare e Ruhengeri.
Il Ruanda è tra gli stati più poveri del mondo; l'agricoltura rimane l'attività predominante, ma viene condotta con tecniche arcaiche, produttività bassissima e non copre il fabbisogno nazionale.
Principali prodotti destinati all'alimentazione locale sono la patata, la manioca, il sorgo, il mais, i legumi e altri prodotti orticoli.
Tra le colture commerciali spicca il caffè, principale prodotto d'esportazione, seguito dal tè, dal piretro, dal tabacco e da alcune oleaginose, quali le arachidi e la soia.
Anche l'allevamento ha tratti arcaici, ma dà pur sempre un apporto apprezzabile alla produzione alimentare del paese (bovini e caprini). Molto modesta la pesca, praticata nel lago Kivu.
La produzione mineraria si limita all'estrazione di stagno e tungsteno. I giacimenti di gas naturale del lago Kivu sono sfruttati in minima parte.
L'industria è in una fase iniziale, limitata alla trasformazione dei prodotti agricoli locali e a piccoli impianti tessili.
L'esiguo fabbisogno energetico è coperto da tre centrali idroelettriche nazionali e dal ricorso all'importazione dallo Zaire.
STORIA Il Ruanda entra nella storia nei secoli XIV-XIX con la dinastia dei re Nyiginya appartenenti all'etnia guerriera dei tutsi. Nel 1894 i tedeschi conducono la prima spedizione militare. Essi tentano di integrare la regione nell'Africa Orientale tedesca, ma non riescono a stabilirvi un controllo completo. Nel 1916 scontri con il Belgio obbligano la Germania a ripiegare sull'Urundi (attuale Burundi). Nel 1923 il Belgio riceve un mandato sulla regione, che prende il nome di Ruanda-Urundi e viene rapidamente unita al Congo belga. Nel 1960 il Ruanda-Urundi viene separato dal Congo belga. Due anni più tardi, contemporaneamente al Burundi, il Ruanda diventa indipendente. Il suo primo presidente è Kayibanda. Lotte tribali oppongono gli hutu ai tutsi.
A partire dal 1973 il paese è guidato dal generale Juvenal Habyarimana (hutu) che viene imposto al potere tramite un colpo di stato. Nel 1991, in cambio degli aiuti belga-francesi contro i ribelli tutsi della FPR (Fronte patriottico ruandese), il regime intraprende la via della democratizzazione (nuova costituzione che restaura il multipartitismo). Nel 1994, nonostante gli accordi di pace conclusi l'anno prima tra il governo e i ribelli tutsi, la morte del presidente Habyarimana (probabilmente in un attentato) è seguita da atroci massacri. Mentre la minoranza tutsi è vittima di un vero e proprio genocidio, organizzato dalle milizie estremiste hutu, le popolazioni hutu, vittime esse stesse di massacri, fuggono davanti all'avanzata del FPR. Un'operazione militare francese (operazione Tartaruga) porta assistenza ai rifugiati che fuggono all'interno del paese e verso lo Zaire. Il FPR assume il controllo del paese che rimane il teatro di scontri interetnici permanenti.
• Abitanti-7.952.000
Superficie-26.338 km2
Densità-301,9 ab./km2
Capitale-Kigali
Governo-Repubblica presidenziale
Moneta-Franco del Ruanda
Lingua-Francese e kinyaRwanda, swahili, inglese
Religione-Cattolica, animista, protestante, musulmana
Ruapehu Vulcano (2.796 m) spento della Nuova Zelanda, nel settore centrale dell'Isola del Nord, di cui è la cima più elevata.
Rub al-Khali Deserto dell'Arabia Saudita sudorientale. Confina con il Neged, l'Oman, l'Hadhramaut e lo Yemen.
rùba, sf. Rapina.
sf. (andare a ruba) to sell like hot cakes.
rubacchiàre, v. tr. Il rubare qua e là poca roba, o roba di poco valore.
rubacuòri, agg., sm. e sf. Chi si fa amare facilmente. ~ seduttrice o seduttore.
rubamàzzo, sm. Gioco di carte che consiste nel riuscire a prendere il mazzo dell'avversario.
Rubàno Comune in provincia di Padova (12.573 ab., CAP 35030, TEL. 049). Centro industriale (mobilifici, prodotti delle confezioni, della gomma, tessili e meccanici). Gli abitanti sono detti Rubanesi.
rubàre, v. tr. 1 Prendere con la violenza o di nascosto ciò che appartiene ad altri. ~ sottrarre, rapinare. • rubare il cuore a una donna, farla innamorare. 2 Ottenere in modo disonesto. 3 Disputare. • il pubblico si rubava le ultime copie del romanzo dallo scaffale.
v. tr. to steal.
german. raubon.
rubàsca, sf. Blusotto tipico del costume russo.
rubàto, agg. e sm. agg. Sottratto, trafugato.
sm. Tempo musicale condotto con una certa scioltezza.
Rùbbia, Càrlo (Gorizia 1934) Fisico italiano, si laureò all'università di Pisa nel 1957 e subito si trasferì negli Stati Uniti per lavorare presso la Columbia University di New York. Dopo circa un anno tornò in Italia e nel 1960 si trasferì a Ginevra dove lavorò come ricercatore dell'Organizzazione europea per la ricerca nucleare (CERN). Dopo un'altra parentesi statunitense (1971-1988) per insegnare fisica all'università di Harvard, tornò in Europa e assunse per tre anni (1990-1993) l'incarico di direttore dello stesso CERN. Dal 1994 è direttore del Centro internazionale di fisica teorica di Trieste. Nel 1984 fu insignito del premio Nobel con S. Van der Meer per i suoi studi sulle particelle che causano l'interazione debole (bosoni intermedi W e Z) e per la conferma della forza elettrodebole come unione della forza elettromagnetica e di quella debole. Ha contribuito all'identificazione del sesto tipo di quark.
rùbbio, sm. Antica unità di misura italiana di capacità che corrisponde a circa due quintali.
Rubcovsk Città (172.000 ab.) della Russia, nel Territorio dell'Altaj.
Rubè Romanzo di G. A. Borgese (1921).
rubefacènte, agg. e sm. Di farmaco rivulsivo che, applicato alla pelle, provoca una congestione intensa ma passeggera.
rubellìte, sf. Varietà di tormalina usata come pietra preziosa il cui colore varia dal rosa pallido al rosso violaceo. ~ siberite.
Rubens, Pieter Paul (Siegen 1577-Anversa 1640) Pittore fiammingo discepolo di Van Noort e Van Veen, dal 1600 al 1608 visse in Italia dove fu influenzato dal Correggio, da Caravaggio, da Tintoretto, da Veronese e da Tiziano. Ritornò ad Anversa nel 1608. Da una prima esperienza barocca (Circoncisione, 1605), passò a opere più classiche, personalizzate da una forte presenza delle figure, da tonalità calde e accese e da una struttura complessa, ma carica di dinamismo. Tra le sue opere Autoritratto con la moglie (1609, Monaco, Alte Pinakothek), Adorazione dei Magi (1609, Madrid, Museo del Prado), Annunciazione (1609, Vienna, Kunsthistorisches Museum), Erezione della Croce (1610, Anversa, Cattedrale), Discesa dalla Croce (1610, Anversa, cattedrale), Il fauno e la baccante (1615-1620, Vienna, Galleria Schönborn), Giudizio universale (1610-1615, Monaco, Alte Pinakothek), Battaglia delle amazzoni (1610-1615, Monaco, Alte Pinakothek), Helene Fourment con il figlio (1635, Monaco, Alte Pinakothek), Trionfo di Venere, Vita di Maria de' Medici (1620-1625, Parigi, Louvre), Il ratto delle figlie di Leucippo (1618, Monaco, Alte Pinakothek), Trittico di Sant'Ildefonso (1629, Vienna, Kunsthistorisches Museum), Paesaggio con Filemone e Bauci (1630, Vienna, Kunsthistorisches Museum), Paesaggio autunnale col castello di Steen (1635, Londra, National Gallery), Giardino d'amore (Madrid, Museo del Prado). La sua pittura è trionfale e grandiosa nella composizione d'insieme, sempre ricca di moto nelle singole forme sovrabbondanti e nel colore. Egli è forse il pittore che rappresenta meglio, in tutta Europa, una bellezza opulenta e gioiosa, lontana da qualsiasi tono drammatico.
ruberìa, sf. Abitudine di rubare con inganno, ladreria. ~ furto.
Rubiàcee Famiglia di piante Dicotiledoni simpetale, appartenenti all'ordine delle Rubiali, diffuse nelle regioni tropicali, temperate e artiche.
Rubiàli Ordine di piante Dicotiledoni simpetale a cui appartengono sei famiglie, tra cui le rubiacee e le valerianacee.
Rubiàna Comune in provincia di Torino (1.572 ab., CAP 10040, TEL. 011).
rubicóndo, agg. Di colore rosso vivo. ~ colorito. <> esangue.
lat. rubicundus, deriv. da rubere essere rosso.
Rubicóne Fiume romagnolo (24 km) che scorre verso l'Adriatico. Nasce a ovest di Sogliano al Rubicone e scorrendo verso est bagna Savignano e sfocia vicino a Gatteo Mare. Al tempo di Roma segnava i confini con la Gallia Cisalpina e i magistrati in armi potevano attraversarlo solo su autorizzazione del senato. Cesare lo guadò nella sua marcia verso Roma nel 49 a. C., dando così inizio alla guerra civile.
rubìdio, sm. Elemento chimico di simbolo Rb, numero atomico 37 e peso atomico 85,48. Metallo di colore argenteo, tenero, si trova nella pollucite e nella lepidolite; può formare leghe con tutti i metalli del suo gruppo, ma non ha alcuna applicazione pratica.
rubidomicìna, sf. Farmaco con proprietà antibiotiche e antimicotiche, isolato dallo Streptomyces coeruleorubidus, utilizzato principalmente nelle emopatie maligne. Ha un'azione tossica sul midollo osseo.
Rubièra Comune in provincia di Reggio Emilia (9.654 ab., CAP 42048, TEL. 0522).
rubinetterìa, sf. Assortimento di rubinetti e di articoli simili.
rubinétto, sm. Dispositivo che regola l'uscita di un liquido o di un gas.
sm. faucet, tap.
Rubìni, Lorènzo (Vicenza, notizie dal 1543-? 1574) Scultore. Collaborò col Palladio nella realizzazione delle statue per la basilica di Vicenza e degli stucchi per il palazzo Porto Barbarano.
Rubìni, Sèrgio (Grumo Appula, Bari 1959-) Attore e regista teatrale e cinematografico. Fra le migliori interpretazioni Il caso Moro (1986), Chiedi la luna (1991), Nirvana (1996). Diresse La stazione (1990), La bionda (1992), Il viaggio della sposa (1997).
rubìno, sm. Qualità di corindone trasparente di colorazione rossa intensa (dovuta all'ossido di cromo) che per la sua rarità e bellezza viene considerata una delle gemme più preziose. I rubini più pregiati contengono intrusioni aghiformi di altri minerali che, se la pietra viene tagliata senza sfaccettature (taglio cabochon), producono dei riflessi a forma di stella all'interno del rubino stesso. Esistono molte pietre meno pregiate che, avendo un aspetto molto simile ai rubini, vengono impropriamente definite tali, come il quarzo rosa di Boemia e il granato rosso americano. I maggiori giacimenti di rubini autentici si trovano in Thailandia e Birmania. Con la fusione ad alta temperatura di alluminio e ossido di cromo possono inoltre essere prodotti rubini sintetici molto simili a quelli naturali che, oltre all'impiego per la realizzazione di oggetti di bigiotteria, trovano utilizzo nella costruzione di meccanismi di alta precisione.
sm. ruby.
lat. mediev. rubinus, deriv. dal lat. ruber rosso.
Rubinstein, Anton Grigorjevic (Vikhvatinetz, Podolia 1829-Peterhof, San Pietroburgo 1894) Pianista e compositore russo. Dopo gli studi a Mosca e a Berlino, fu solista eccezionale e si esibì in numerose tournée in tutto il mondo. Nel 1862 fondò il conservatorio di San Pietroburgo, del quale fu direttore fino al 1867 e poi ancora dal 1887 al 1890, annoverando tra i suoi allievi anche il grande Cajkovskij. In qualità di compositore, scrisse numerosi brani per pianoforte, come Melodia in fa (1859) e Kamennoi Ostrow (1859), sei sinfonie e circa venti opere teatrali, tra cui Il demone (1875).
Rubinstein, Arthur (¿L¿ód? 1887-Ginevra 1982) Pianista polacco naturalizzato americano, sublime interprete di Chopin.
Rubinstein, Helena (Cracovia 1870-New York 1965) Estetista americana. Di origine polacca, fu naturalizzata negli Stati Uniti d'America dove maggiormente si diffuse la sua fama. Il primo successo fu da lei ottenuto grazie alla formulazione di una crema di bellezza lanciata in Australia, che le permise di farsi conoscere in campo internazionale. Impegnò i consistenti guadagni in attività commerciali, aprendo numerosi saloni di bellezza e investendo in prestigiose opere d'arte. Passò in Europa (1908) e poi negli Stati Uniti d'America (1917) dove aprì laboratori e saloni di bellezza. Con il marchio Helena Rubinstein vengono oggi commercializzati numerosissimi prodotti cosmetici, dalle creme ai profumi sia per donna che per uomo.
rubìzzo, agg. Detto di persona anziana, dall'aspetto fresco e sano. ~ rubicondo.
Rublëv, Andrej (Regione di Mosca ca. 1360-Mosca 1430) Pittore russo. Tra le opere Icona della Trinità (1411, Mosca, Galleria Tretjakov).
rùblo, sm. Unità monetaria russa, suddivisa in 100 copechi, coniata per la prima volta in argento nel 1725. Fu moneta corrente anche dell'URSS fino al 1991.
Rubner, Max (Monaco di Baviera 1854-Berlino 1932) Fisiologo tedesco. Studiò i problemi della nutrizione e del ricambio, definendo la teoria dell'intercambiabilità degli alimenti che producono energia (detta dell'isodinamismo energetico).
rubrìca, sf. 1 Registro coi margini laterali a scaletta, dove sono segnate le lettere dell'alfabeto. • rubrica telefonica. 2 Programma o articolo che affronta con regolarità particolari argomenti. • rubrica sportiva.
sf. 1 address book. 2 (di giornale) column. 3 (quaderno) index book. 4 (telefonica) telephone book.
lat. rubrica, deriv. da ruber rosso.
rubricàre, v. tr. Scrivere ordinatamente, registrare nella rubrica.
rubricazióne, sf. L'azione del rubricare.
rubricìsta, sm. e sf. Redattore di rubriche di quotidiani o periodici.
rùca, sf. => "rucola"
Rucellài Palazzo rinascimentale fiorentino. Venne eretto tra il 1446 e il 1451 su progetto di Leon Battista Alberti per incarico di Giovanni Rucellai.
ruche, sf. franc. Lembo di stoffa utilizzata come ornamento di abiti femminili.
rùcola, sf. Pianta delle Crocifere (Eruca sativa, detta anche ruca o ruchetta), spontanea in Italia e nell'Europa meridionale, con fusto alto circa mezzo metro e vellutato. È coltivata per le foglie particolarmente saporite.
Rùda Comune in provincia di Udine (2.945 ab., CAP 33050, TEL. 0431).
Ruda Slaska Città (168.000 ab.) della Polonia, nel voivodato di Katowice.
rùde, agg. 1 Ruvido, rozzo. 2 Severo, risoluto. ~ burbero. <> cortese.
agg. 1 rough, tough. 2 (burbero) harsh.
lat. rudis.
Rude, François (Digione 1784-Parigi 1855) Scultore. Tra le opere Pescatore napoletano (1831, Parigi, Louvre) e La Marsigliese (1833-1836) uno dei quattro rilievi dell'Arco di Trionfo a Parigi.
Rudel, Jaufré (XII secolo) Trovatore francese. È autore di canzoni.
rudènte, sm. In architettura, elemento decorativo avente la forma di una bacchetta cilindrica situato nelle scanalature nella parte inferiore del fusto delle colonne scanalate.
ruderàle, agg. 1 Riferito ai ruderi. 2 In botanica, di pianta che vive in preferenza tra i ruderi degli edifici o nei muri vecchi.
rùdere, sm. Resto di antico edificio rovinato. ~ rovina.
sm. 1 ruin. 2 (fig.) wreck.
lat. rudus,-eris.
rudézza, sf. L'essere rude.
Rudiàno Comune in provincia di Brescia (4.312 ab., CAP 25030, TEL. 030).
rudimentàle, agg. 1 Che è relativo ai soli rudimenti di una disciplina. • soluzione rudimentale. 2 Informe. ~ primitivo, grezzo. 3 Elementare, semplice. ~ basilare, iniziale. • arma, strumento rudimentale.
agg. basic, rudimentary.
rudiménto, sm. Cosa incompleta. ~ base.
sm. pl. basic, rudiments.
lat. rudimentum, deriv. da rudis rozzo.
Rudinì, Antònio Staràbba, marchése di (Palermo 1839-Roma 1908) Uomo politico italiano. Dopo aver partecipato ai moti rivoluzionari del 1860, fu costretto all'esilio e si rifugiò prima a Genova e poi a Torino. Tornato in Sicilia, nel 1864 venne eletto sindaco di Palermo e nel 1866 ne divenne prefetto. Nominato prefetto di Napoli nel 1868, si rivelò ottimo amministratore e nel 1869 venne chiamato al Ministero dell'Interno. Deputato conservatore, fu capo del governo nel 1891-1892 e nel 1896-1898. La sua politica fu concentrata sulla ricerca di un riavvicinamento con Francia e Inghilterra e sul controllo della spesa interna. Falliti praticamente entrambi gli obiettivi, nel 1898 fu costretto a dimettersi definitivamente.
Rudìste Gruppo di Molluschi Lamellibranchi fossili, caratterizzati da una marcata disuguaglianza delle due valve, che vissero dal Giurassico superiore alla fine del Cretaceo.
Rudolph, Alan (Los Angeles 1943-) Regista cinematografico statunitense. Diresse Ricorda il mio nome (1978) e L'ombra del testimone (1991).
Rudolph, Wilma (Clarksville 1940-Nashville 1994) Velocista statunitense. Alle olimpiadi del 1960 vinse tre ori, nei 100 m, nei 200 m e nella staffetta 4x100 m.
Ruèglio Comune in provincia di Torino (791 ab., CAP 10010, TEL. 0125).
rùffa, sf. 1 Confusione creata per impossessarsi qualcosa. ~ calca. 2 Nella locuzione fare a ruffa raffa, azzuffarsi per qualcosa.
Ruffàno Comune in provincia di Lecce (10.092 ab., CAP 73049, TEL. 0833). Centro industriale (mobilifici, prodotti delle confezioni e alimentari) delle Murge. Gli abitanti sono detti Ruffanesi.
Ruffìa Comune in provincia di Cuneo (278 ab., CAP 12030, TEL. 0172).
ruffianàta, sf. Adulazione. ~ sviolinata.
ruffianeggiàre, v. tr. Fare il ruffiano.
ruffianerìa, sf. 1 L'essere ruffiano. 2 Azione da ruffiano.
ruffianésco, agg. (pl. m.-chi) Relativo a ruffiano. ~ adulatorio.
ruffiàno, sm. Persona che pratica l'adulazione. ~ adulatore.
sm. pimp.
Ruffìni, Àngelo (Arquata del Tronto 1864-Bologna 1929) Medico. Scoprì gli omonimi corpuscoli, terminazioni nervose periferiche che si trovano nei polpastrelli e nelle palme delle mani e dei piedi. Il loro scopo è quello di fungere da sensori del calore.
Ruffìni, Francésco (Lessolo 1863-Torino 1934) Politico. Dal 1914 fu ministro dell'istruzione.
Ruffìni, Iàcopo (Genova 1805-1833) Politico. Diresse la sezione genovese della Giovine Italia. Si suicidò in carcere.
Ruffìni, Pàolo (Valentano 1765-Modena 1822) Matematico e medico. Dimostrò che le equazioni oltre il quarto grado non sono risolvibili algebricamente.
Rùffo, Vincènzo (Verona 1510 ca.-Sacile, Udine 1567) Compositore. Maestro di cappella a Verona, Milano, Pistoia e Sacile, produsse numerosi lavori di musica sacra. Tra le opere, I capricci in musica a tre voci (1564).
Ruffrè Comune in provincia di Trento (409 ab., CAP 38010, TEL. 0463).
Rùfina Comune in provincia di Firenze (5.922 ab., CAP 50068, TEL. 055).
Rufisque Città (125.000 ab.) del Senegal, sulla costa dell'oceano Atlantico.
rùfola, o rufula, sf. Altro nome del grillotalpa.
rùga, sf. Piega della pelle, grinza.
sf. wrinkle.
lat. ruga.
Rugantìno Maschera e burattino del teatro romanesco ottocentesco.
termine dialettale romanesco ruganza arroganza.
rugbìsta, sm. (pl.-i) Giocatore di rugby.
rùgby, sm. invar. Sport praticato a squadre, denominato anche palla ovale, nato nell'omonima città nel 1823. Diffuso in Europa e negli Usa, si gioca su campi rettangolari, piani, erbosi. Scopo del gioco è portare il pallone ovale oltre la linea avversaria (meta). Il gioco si articola in due tempi di quaranta minuti l'uno con intervallo di quindici minuti. Vince chi totalizza più punti; è ammesso il punteggio di parità. In Italia fu introdotto nel 1910.
Rügen Isola (90.000 ab.) della Germania, nel mar Baltico, tra la baia di Meclemburgo e quella di Pomerania.
ruggènte, agg. Che ruggisce.
Ruggenti anni venti, I Film poliziesco, americano (1939). Regia di Raoul Walsh e Anatole Litvak. Interpreti: James Cagney, Humphrey Bogart, Priscilla Lane. Titolo originale: The Roaring Twenties
Ruggèro I d'Altavìlla (Normandia 1031-Mileto 1101) Figlio di Tancredi, fu conte di Sicilia. Tra il 1059 e il 1061 conquistò la Puglia e tra il 1061 e il 1091 la Sicilia togliendola agli arabi. In Sicilia ristabilì la religione cattolica e ottenne per questo da papa Urbano II la legazia apostolica (1098). Suo successore fu il figlio Ruggero, primo re di Sicilia.
Ruggèro II (1095-Palermo 1154) Re di Sicilia, figlio di Ruggero I. Dopo la ribellione dei baroni e delle città contro i normanni e la morte di Guglielmo duca di Puglia (1127), Ruggero si arrogò la successione. Come conseguenza di questo fatto fu colpito da scomunica ma riuscì ugualmente a ottenere l'investitura del ducato di Puglia (1128). Nel 1130 divenne re di Sicilia, di Puglia, Calabria e Capua, grazie all'antipapa Anacleto II. Conquistò poi Amalfi, Napoli e Salerno (1131). Combattendo contro il papa e l'imperatore, fece prigioniero il papa e lo costrinse a riconoscergli il titolo di re di Sicilia, di duca di Puglia e principe di Capua. Distrusse Tebe e Corinto, e invase la costa africana conquistando Gerba (1135) e Tripoli (1146).
rugghiàre, v. intr. 1 Di animale o uomo, ruggire, mugghiare, urlare. 2 Produrre un rumore reboante e continuo. 3 Di passione, tumultuare. ~ agitarsi.
rùgghio, sm. Il ruggire.
Rùggi, Lorènzo (Bologna 1884-1972) Narratore e autore teatrale. Fu il fondatore, con G. Gherardi, del Teatro sperimentale di Bologna, di cui fu direttore dal 1921 al 1929. Tra le opere, Vittime del passato (1904) e la commedia Occhio di pollo (1955).
Ruggièro Personaggio dell'Orlando innamorato del Boiardo la cui storia venne ripresa dall'Ariosto nell'Orlando Furioso. Discendente di Alessandro Magno, si converte al cristianesimo e sposa l'amata Bradamante dando origine alla dinastia estense.
Ruggièro, Renàto (Napoli 1930-) Diplomatico italiano. Già commissario CEE, dal 1995 fu il primo direttore della WTO.
rùggine, sf. 1 Patina a base di idrossido o carbonato basico di ferro di colore rosso brunastro, formantesi a seguito di esposizione del ferro all'aria e all'umidità. 2 Dissapore. ~ screzio.
sf. 1 rust. 2 (risentimento) bad blood.
• In botanica patologia delle piante causata da funghi Basidiomiceti. Il fungo determina la formazione di pustole sul tronco e sulle foglie nelle quali avviene la produzione di spore con l'aspetto di polvere colore ruggine (ruggine del grano).
rugginosità, sf. L'essere rugginoso.
rugginóso, agg. 1 Coperto di ruggine. 2 Di colore simile alla ruggine.
ruggìre, v. intr. 1 Emettere l'urlo caratteristico del leone e di altri animali simili. ~ rugghiare. 2 Urlare con foga e decisione. ~ sbraitare. • era abituato a ruggire con i suoi subalterni.
v. intr. to roar.
lat. rugire.
ruggìto, sm. 1 Il ruggire e il suono emesso. 2 Grido rabbioso.
sm. roaring, roar.
lat. rugitus,-us.
rugiàda, sf. Sottile strato acqueo che si deposita su ciò che resta all'aria aperta nelle ore notturne quando la temperatura si abbassa al punto da condensare il vapore acqueo situato a poca altezza dal terreno. Questo fenomeno si verifica soprattutto in condizioni di tempo sereno quando, durante il giorno, si ha un'evaporazione dal terreno che dà luogo a quello strato di vapore che durante la notte per l'abbassarsi della temperatura si depositerà sui corpi formando la rugiada. Una maggiore intensità del fenomeno si verifica sui vegetali, dovuta al condensarsi anche dell'umidità emessa dagli stessi. Viene chiamata punto di rugiada la temperatura che, in base a una determinata condizione di bassa pressione, determina il condensarsi dell'umidità e la trasformazione di questa in rugiada. Quando la temperatura scende sotto un determinato limite, la rugiada da liquida si trasforma in brina solida (ghiaccio).
sf. dew.
rugiadóso, agg. Coperto di rugiada. ~ madido.
rugliàre, v. intr. Il brontolare minaccioso e cupo di certi animali.
rùglio, sm. Il rugliare e il suono.
rugosità, sf. L'essere rugoso.
lat. tardo rugositas,-atis.
rugóso, agg. Pieno di rughe. ~ grinzoso. <> liscio.
agg. wrinkled.
lat. tardo rugosus.
Ruhmkorff, Heinrich Daniel (Hannover 1803-Parigi 1867) Fisico e inventore tedesco. Nel 1851 realizzò il primo trasformatore di energia elettrica.
Ruhr Fiume tedesco (235 km) della Renania Settentrionale-Westfalia, affluente destro del Reno.
Bacino della Ruhr
Con questo nome viene definito il distretto carbonifero e siderurgico (4.600 km2 e 6.000.000 di ab.) che si estende nella Westfalia meridionale sui bacini dei fiumi Ruhr e Lippe. Lo sviluppo del distretto è dovuto essenzialmente allo sfruttamento del carbone che costituisce la principale risorsa economica della zona. Lo sfruttamento del bacino fu alla base del grande sviluppo economico prima della Prussia e poi del Secondo e Terzo Reich. Malgrado la distruzione di gran parte degli impianti industriali durante la seconda guerra mondiale e le notevoli restrizioni imposte dagli alleati, la Ruhr conobbe negli anni successivi un notevole sviluppo. L'industrializzazione del bacino della Ruhr ebbe inizio nella seconda metà del XIX sec. ma fu nei primi anni del XX sec. che, attraverso una politica mirata e pianificata, con la costruzione di stabilimenti e di alloggi per gli operai, divenne il più moderno e immenso agglomerato industriale europeo. Nella zona della Ruhr sono sorti importanti centri abitati come Bochum, Dortmund, Duisburg, Essen, Hagen, Oberhausen, Gelsenkirchen. Queste città costituiscono il centro dell'industria pesante: in esse intorno alle miniere di carbone si concentrano acciaierie, cokerie, laminatoi. Altre industrie presenti nella zona sono quelle chimiche, del vetro, delle ceramiche, alimentari e di produzione di beni di consumo. Nel bacino si trovano alcune delle più grandi centrali termoelettriche della Germania: Goldesberg, Weisweiler, Fortuna. Data la forte presenza di stabilimenti chimici e siderurgici, la Ruhr ha conosciuto un elevato tasso di inquinamento atmosferico e idrico; oggi però, scrupolosi controlli e una serie di norme hanno permesso di migliorare le condizioni ambientali della regione. Nelle periferie delle città della Ruhr risiedono grosse comunità di immigrati turchi, giunti in Germania negli ultimi decenni; essi forniscono la manodopera per le attività piu faticose e meno remunerative.
Questione della Ruhr
Diretta conseguenza del mancato pagamento, da parte della Germania, dei danni di guerra stabiliti dal trattato di Versailles; la Francia d'accordo con il Belgio decise di occupare, nel 1921, le città di Dusseldorf, Duisburg, e Ruhrort a titolo di risarcimento. Pur vedendo occupate le proprie città, i tedeschi non modificarono la propria posizione e così gli alleati franco-belgi, d'accordo con gli italiani e nonostante l'opposizione della Gran Bretagna (gennaio 1923), decisero di occupare e assumere il controllo di tutte le fabbriche del bacino della Ruhr. L'occupazione provocò la resistenza passiva della popolazione tedesca e gli scioperi dei minatori e dei ferrovieri. Tutti i proventi economici che venivano dalle industrie e dai dazi doganali andarono in conto riparazioni. Diretta conseguenza di questo fu il crollo monetario tedesco che costrinse il primo ministro Stresemann a cedere (settembre 1923). Dopo gli accordi di Londra (agosto 1924), la Ruhr fu evacuata. L'umiliazione subita dalla Germania, le sofferenze che accompagnarono in seguito la popolazione e le tendenze separatiste alimentate dai francesi favorirono il sorgere e lo sviluppo del nazionalsocialismo hitleriano, senza che da tutto ciò la Francia traesse i benefici e i vantaggi che si era ripromessa. Dopo la seconda guerra mondiale (1948), Belgio, Gran Bretagna, Stati Uniti, Francia, Lussemburgo, Paesi Bassi stabilirono un nuovo statuto per la zona della Ruhr (conferenza di Londra) e istituirono l'Autorità internazionale della Ruhr, incaricata di distribuire il carbone, il coke e l'acciaio tra la Germania e gli altri Paesi (dal 1949). Con l'ingresso della Germania nella Comunità europea questo organismo venne sciolto.
ruìna, sf. Rovina.
Ruìnas Comune in provincia di Oristano (934 ab., CAP 09085, TEL. 0783).
Ruìni, Bartolomèo détto Meùccio (Reggio Emilia 1877-Roma 1970) Politico. Nel 1943 fondò il Partito democratico del lavoro.
Ruìni, Camìllo (Sassuolo, Modena 1931-) Cardinale italiano. È stato segretario della Conferenza Episcopale Italiana per cinque anni diventandone presidente nel 1991. Sempre nel 1991 è stato nominato provicario di Roma e, successivamente, cardinale.
Ruìno Comune in provincia di Pavia (895 ab., CAP 27040, TEL. 0385).
Ruiz Raúl (Puerto Montt 1941-) Regista cinematografico e teatrale cileno. Diresse Tre tristi tigri (1968), La vita è un sogno (1986) e L'isola del tesoro (1993).
Ruiz, Juan Noto anche come Arciprete di Hita (Alcal´ de Henares? ca. 1283-Hita, Guadalajara, ca. 1350) Poeta spagnolo. Tra le opere Libro del buon amore (1330-1343 ca.).
rullàggio, sm. Il rullare che fa un aeroplano in fase di decollo.
rullànte, sm. Tamburo di legno o di metallo a due pelli, utilizzato soprattutto nelle batterie di musica leggera.
rullàre, v. v. intr. Detto del suono cupo di un tamburo che viene battuto in modo veloce e cadenzato. 2 Percorso che fa un aeroplano sulla pista.
v. tr. Comprimere con un rullo.
v. intr. 1 (tamburo) to roll. 2 (aereo) to taxi.
franc. rouler rotolare.
rullàta, sf. Il rullare.
rullatrìce, sf. Macchina per la curvatura di lamiere e profilati.
rullatùra, sf. 1 Compressione del terreno effettuata mediante passaggi con apposito rullo. 2 Lavorazione di lamiere volta a fornire un certo grado di curvatura.
deriv. da rullare.
rullétta, sf. In meccanica, curva piana che rotola senza strisciare su di una curva fissa (base) a cui è tangente.
rullìno, sm. Rotolino di pellicole fotografiche.
sm. 1 (pellicola) roll of film. 2 (fot.) spool.
rullìo, sm. Il rullare continuato del tamburo.
rùllo, sm. 1 Suono emesso dal tamburo percosso. 2 Cilindro da far scorrere, per vari usi. • rullo inchiostratore, utilizzato in tipografia per stampare. 3 Generico oggetto di forma cilindrica. • cuscinetto a rulli.
sm. 1 (di tamburo) roll. 2 (arnese cilindrico) roll, roller.
deriv. da rullare.
rum, sm. Liquore alcolico che si estrae dalla canna da zucchero.
sm. rum.
rùmba, sf. Danza molto vivace di origine cubana.
Rümelin, Max (Stoccarda 1861-Tubinga 1931) Filosofo del diritto. Considera la norma giuridica un riflesso diretto delle relazioni esistenti nella vita di un popolo. Tra le opere Die bindende Kraft der Gewohnheitsrechts und ihre Begründung (La forza vincolante del diritto consuetudinario e il suo fondamento, 1924).
rumèno, agg. e sm. Relativo alla Romania.
agg. e sm. Romanian.
ruminànte, agg. e sm. agg. Che rumina.
sm. Chi rumina, specialmente riferito ad alcuni animali.
agg. e sm. ruminant.
Ruminànti Sottordine dei Mammiferi Artiodattili, che si caratterizzano in base alla forma dello stomaco, suddiviso in quattro parti, e alla digestione particolare. In genere hanno le corna (assenti negli individui femminili) con arti a due o quattro dita (solo due poggiano a terra), con zoccoli, e corpo peloso. Vivono in mandrie e sono erbivori (cammelli, antilopi, ovini, ecc.)
ruminàre, v. tr. Fare tornare il cibo dallo stomaco alla bocca per sottoporlo a nuova masticazione, tipico dei ruminanti.
v. tr. to ruminate.
ruminazióne, sf. Il ruminare.
rùmine, sm. Una delle quattro cavità dello stomaco dei ruminanti.
Rùmo Comune in provincia di Trento (822 ab., CAP 38020, TEL. 0463).
Rumòr, Mariàno (Vicenza 1915-1990) Politico. Dal 1964 al 1969 fu segretario della DC e in seguito fu cinque volte presidente del consiglio.
rumóre, sm. Fenomeno acustico di natura irregolare, spesso sgradevole. ~ chiasso. <> silenzio.
sm. 1 noise, sound. 2 (fig.) rumour. 3 (metallico) clang.
lat. rumor,-oris.
• In elettronica è il segnale presente all'uscita di un amplificatore quando non vi è alcun segnale in ingresso. Dipende da varie cause: in particolare il rumore termico è causato dall'agitazione termica dei componenti a temperatura diversa dallo zero assoluto, mentre quello dovuto ai semiconduttori è provocato dalla corrente che li attraversa (effetto Schottky). Analoghi disturbi influenzano notevolmente anche i radioricevitori nei quali, oltre ai rumori interni dovuti alle cause appena esposte, si associano i rumori esterni prodotti da perturbazioni atmosferiche e interferenze ambientali (come i relè collocati sulla rete di alimentazione e i dispositivi di accensione e di distribuzione dei motori a combustione interna collocati in prossimità dell'impianto ricevente) che vengono captati dall'antenna e amplificati dal ricevitore stesso.
rumoreggiàre, v. intr. 1 Fare rumore. 2 Fare rumore in segno di disapprovazione. ~ protestare. <> acclamare.
v. intr. to be in an uproar.
rumorìo, sm. Rumore confuso, indistinto.
rumorìsta, sm. (pl.-i) Tecnico cinematografico addetto alla produzione degli speciali effetti sonori che verranno inseriti in un film.
rumorosità, sf. L'essere rumoroso.
rumoróso, agg. Che fa molto rumore. ~ chiassoso. <> silenzioso.
agg. 1 noisy. 2 (chiassoso) loud.
rùna, sf. Segni grafici dell'antico alfabeto delle popolazioni germaniche.
runabout, sm. invar. Motoscafo da diporto piuttosto veloce con motore entrobordo.
inglese to run about correre in giro.
Runcìnidi Famiglia di piccoli Molluschi Gasteropodi opistobranchi in genere privi di conchiglia.
Runge, Carl (Brema 1856-Gottinga 1927) Matematico tedesco. Ideò un metodo di approssimazione per la soluzione delle equazioni differenziali.
Runge, Friedlieb Ferdinand (Billwärder 1794-Oranienburg 1867) Chimico tedesco. Nel 1821 scoprì la caffeina e altri componenti del catrame di carbon fossile.
Runge, Philipp Otto (Wolgast 1777-Amburgo 1810) Pittore tedesco. Tra le opere I ragazzi Hulsenbeck (1805, Amburgo, Kunsthalle) e Mattino (1808-1809, Amburgo, Kunsthalle).
rùnico, agg. (pl. m.-ci) Relativo alle rune.
Running (Il vincitore) Film drammatico, canadese (1979). Regia di Steven Hilliard Stern. Interpreti: Michael Douglas, Susan Anspach, Lawrence Dane. Titolo originale: Running
ruolìno, sm. 1 Lista di persone o di materiali. 2 Elenco dei componenti di una colonna militare in marcia.
ruòlo, sm. 1 Elenco di nomi di persone o di cose. ~ organico. • ruoli dell'esercito, ordinamento dell'esercito. 2 Parte sostenuta da un attore in una rappresentazione o da un personaggio in un'opera culturale in genere. 3 Registro in cui si annotano in modo ordinato dei fatti. • ruolo delle cause, in tribunale, elenco delle cause da dibattere.
sm. 1 (elenco) list, roll. 2 (teatrale) role, part. 3 (a ruolo, permanente) permanent.
franc. role, dal lat. tardo rotulus.
ruòta, sf. 1 Parte meccanica che, girando sul proprio asse, facilita il movimento di veicoli. • a ruota libera, senza alcun freno. 2 Strumento circolare a raggi per manovrare a mano il timone. 3 Disco girevole orizzontale che serve al vasaio per dar forma ai vasi. 4 Disco che nelle antiche armi da fuoco serviva per produrre per strofinamento la scintilla che accendeva l'innesco. 5 Oggetto di forma circolare.
sf. 1 wheel. 2 (a forma di ruota) circular.
lat. rota.
• L'invenzione della ruota viene fatta risalire al 3500 a. C. circa, in quanto la più antica testimonianza della sua presenza nella civiltà umana è costituita da una sua rappresentazione in un antico mosaico della Mesopotamia. La ruota era costituita da un disco pieno in legno. Solo nel 2500 a. C. alla ruota viene applicato un cerchione in rame. Per arrivare alla ruota a razze, occorre attendere fino al 2000 a. C, sempre in Mesopotamia, e al I millennio a. C. in Egitto, in Cina e nella civiltà cretese. Nel 1000 a. C. la ruota fa la sua prima apparizione in Europa settentrionale.
ruotànte => "rotante"
ruotàre, v. v. tr. 1 Volgere in giro. ~ rotare, roteare. • routare gli occhi.
v. intr. 1 Muoversi con moto circolare. ~ girare, piroettare. • i pianeti ruotano attorno al Sole. 2 Descrivere una traiettoria circolare.
v. tr. e v. intr. 1 to rotate. 2 (di astri) to revolve.
Ruòti Comune in provincia di Potenza (3.777 ab., CAP 85056, TEL. 0971).
ruotìno, sm. Utilizzato nella locuzione ruotino di scorta che indica una piccola ruota che viene posta su molte autovetture al posto della ruota di scorta allo scopo di ridurre il consumo di carburante determinato dal peso della stessa e con le quale si deve mantenere una velocità ridotta, non superiore agli ottanta chilometri orari.
rùpe, sf. Roccia scoscesa. ~ picco.
sf. rock, cliff.
Rupèrto (? 650-Salisburgo ca. 718) Vescovo di Worms e di Salisburgo. Santo, patrono della Baviera. Fondò il monastero di San Pietro, intorno a cui si sarebbe sviluppata la città di Saliburgo. La sua festa si celebra il 27 marzo.
rupèstre, agg. Relativo alle rupi, costituito da rupi.
rupìa, sf. Unità monetaria in uso in alcuni Stati asiatici.
rupìcola, sf. Genere di Uccelli Passeriformi, appartenenti alla famiglia dei Cotingidi, a cui appartengono due specie, una diffusa in Brasile e sui monti della Guaiana (Rupicola rupicola) e l'altra originaria delle Ande (Rupicola peruviana).
rupìcolo, agg. Detto di animali o piante che vivono sulle rocce.
Rur Fiume (248 km) dell'Europa centrale. Nasce in Belgio dai monti Hohes Venn e confluisce nella Mosa a Roermond. Attraversa parte della Renania e del Limburgo.
ruràle, agg., sm. e sf. agg. Relativo alla campagna.
sm. e sf. Chi lavora i campi o abita in campagna.
agg. country, rural.
lat. tardo ruralis, deriv. da rus, ruris campagna.
Rusalka Fiaba lirica in tre atti di A. Dvor´k, libretto proprio e di J. Kvapil (Praga, 1901).
ruscellaménto, sm. Lo scorrere delle acque in piccoli rivoli prima di incanalarsi in fiumi o torrenti.
ruscellàre, sm. Scorrere come un ruscello.
ruscéllo, sm. Piccolo corso d'acqua. ~ torrentello.
sm. stream, brook.
Ruscóni, Edìlio (Milano 1916-1996) Fondatore nel 1956, a Milano, dell'omonima casa editrice.
Ruse Città (190.000 ab.) della Bulgaria, sul Danubio. Capoluogo del distretto omonimo.
rush, sm. invar. Sforzo finale che si compie per riuscire in una competizione.
Rushdie, Salman (Bombay 1947-) Romanziere indiano. Studiò a Cambridge. Ottenne un notevole successo con I figli della mezzanotte (1981) ispirato ai problemi dell'India moderna. Il lavoro successivo La vergogna (1983) rivela influenze surrealiste. La pubblicazione del libro Versetti satanici (1988) ha segnato profondamente la vita di Rushdie in quanto, ritenuto dai musulmani blasfemo, è stato vietato in numerosi paesi di osservanza islamica e ha attirato sull'autore la condanna a morte. Nonostante le scuse pubbliche e la riaffermazione dell'obbedienza all'Islam proclamate dall'autore, la condanna è stata ritirata solo nel dicembre del 1997 dalle autorità politiche, rimanendo ancora in vigore per quelle religiose. Imbevute profondamente della cultura indiana, le sue storie si presentano talvolta enigmatiche per il lettore occidentale. La sua opera è continuata negli ultimi anni con Harun e il mar delle storie (1990) e L'ultimo sospiro del Moro (1995).
Rusian e Lyudmila Poema di A. S. Puskin (1820).
Ruskin, John (Londra 1819-Coniston, Lancashire 1900) Critico d'arte. Tra le opere Le sette lampade dell'architettura (1849) e Le pietre di Venezia (1851-1853).
rùspa, sf. Macchina per l'escavazione, lo sgretolamento e il trasporto della terra.
sf. excavator.
ruspànte, agg. Pollo allevato in modo tradizionale.
ruspàre, v. v. tr. Scavare o livellare con la ruspa.
v. intr. Razzolare di polli.
ruspìsta, sm. e sf. Addetto alla guida di ruspe.
rùspo, agg. e sm. agg. Ruvido, detto in particolare di moneta appena coniata. ~ scabro.
sm. 1 Moneta, soldo. 2 Al plurale, soldi, quattrini. ~ denari.
Rùspoli Lago (551 km2) dell'Etiopia, nell'Acrocoro Etiopico. Poco profondo e privo di emissari.
russànte, agg. Relativo ai rantoli che si possono sentire auscultando il torace in corrispondenza della trachea e dei grossi bronchi quando questi ultimi sono ricoperti da essudato denso.
russàre, v. intr. Fare rumore nel respirare dormendo. ~ ronfare.
v. intr. to snore.
longob. hruzzan.
Russell, Bertrand Arthur William (Trelleck 1872-Pernhyndeudraeth 1970) Filosofo, matematico, logico e scrittore inglese. Personaggio di vastissimi interessi, anticonformista e pacifista convinto, si adoperò attivamente per il disarmo nucleare. In matematica costruì la logica simbolica, il cui programma (logicismo) venne espresso nei Principia mathematica, partendo dall'opera di G. Peano e cercando di superare le antinomie delle teorie di G. Cantor e G. Frege. Tra le altre opere, sono da ricordare I problemi della filosofia (1912), Il culto di un uomo libero (1917), Introduzione alla filosofia matematica (1918), Pratica e teoria del bolscevismo (1920), Sull'educazione (1926), Perché non sono cristiano (1927), Matrimonio e morale (1929), La conquista della felicità (1930), Educazione e ordine sociale (1932), Elogio dell'ozio (1935), Significato e verità (1940), La conoscenza umana, il suo fine e i suoi limiti (1948), L'impatto della scienza sulla società (1952), Logica e conoscenza (1956), Autobiografia (1967-1969). Spirito libertario e illuminista ha associato all'impegno civile i lavori di filosofia e logica matematica e un'attività di analisi sociale e di divulgazione il cui stile costituisce un modello di chiarezza e di vivacità. Nel 1950 venne insignito del premio Nobel per la letteratura.
Russell, Henry Norris (Oyster Bay 1877-Princeton 1957) Astronomo statunitense. Compì importanti studi sull'evoluzione stellare e sugli spettri delle stelle. Studiò a Princeton e quindi in Europa, a Cambridge. Insegnò astronomia a Princeton. Indipendentemente da Hertzsprung, giunse a classificare le stelle in giganti e nane e alla costruzione di un diagramma (noto come diagramma di Hertzsprung-Russell) che mette in relazione la magnitudine assoluta delle stelle con la loro classe spettrale. Scrisse assieme a Dugan e Stewart un trattato di astronomia e il libro Il sistema solare e la sua origine (1935).
Russell, Jane (Bedmidji, Minnesota 1921-) Attrice teatrale e cinematografica statunitense. Tra le sue interpretazioni cinematografiche, Il mio corpo ti scalderà (1943), un film western di sapore erotico, e la commedia musicale Gli uomini preferiscono le bionde (1953) di H. Hawks, in coppia con Marilyn Monroe.
Russell, John (Londra 1792-Pembroke Lodge 1878) Parlamentare e leader del partito whig. Nel governo Aberdeen fu ministro degli esteri nel 1852 e la sua politica portò alla guerra di Crimea. Fu ancora ministro degli esteri nel governo Palmerston, si espresse favorevolmente sull'unità italiana e mantenne la neutralità nei confronti della guerra di secessione americana. Fu primo ministro dal 1846 al 1852 e dal 1865 al 1866.
Russell, Ken (Southampton 1927-) Regista cinematografico inglese. Diresse Donne in amore (1970), I diavoli (1971), China Blue (1984), Gothic (1987), L'arcobaleno (1988), L'ultima Salomè (1988), Whore-Puttana (1990), Oltre la mente (1996).
Rùssi Comune in provincia di Ravenna (10.879 ab., CAP 48026, TEL. 0544). Centro agricolo (coltivazione di ortaggi e frutta) e industriale (prodotti meccanici e alimentari). Vi si trova una villa contenente mosaici dell'epoca augustea. Gli abitanti sono detti Russiani.
Rùssia Repubblica estesa nell'Europa nordorientale e su tutta l'Asia settentrionale. La parte settentrionale si affaccia sui mari di Barents, di Kara, di Leptev, della Siberia orientale e di Cukci; superato lo stretto di Bering, le coste orientali si affacciano al Mare di Bering, all'oceano Pacifico, al Mare di Ohotsk e al Mare del Giappone; a sud la Russia confina con la Cina, il Kazakistan, l'Azerbaigian, la Georgia e si affaccia sul mar Caspio; a ovest confina con l'Ucraina, la Bielorussia, la Lettonia, l'Estonia, la Finlandia e si affaccia per un breve tratto al golfo di Finlandia, sul Baltico. Un'enclave russa (la provincia di Kaliningrad) si colloca sul Mar Baltico, tra Lituania e Polonia. La Russia possiede inoltre nel Mar Glaciale Artico le isole di Kolgujev, della Novaja Zemlja, della Severnaja Zemlja e di Wrangel, gli arcipelaghi di Francesco Giuseppe e della Nuova Siberia; nell'oceano Pacifico possiede le isole di Sahalin e i gruppi delle Curili (il cui possesso è contestato dal Giappone) e del Commodoro.
Il territorio della Russia risulta molto articolato, data la sua enorme estensione; una prima distinzione può essere considerata quella tracciata dagli Urali, che delimitano a ovest la sezione europea, agganciata alla regione caucasica, e a est la Siberia occidentale e orientale.
La parte europea, fino agli Urali è sostanzialmente formata da un'unica grande pianura (pianura russa o sarmatica) lievemente movimentata al centro dal Rialto del Valdaj, dal Rialto Centrale Russo e dalle alture del Volga.
La regione scende a sud verso il mar Nero e il mar Caspio, attraversata dal corso lento dei grandi fiumi: il Don, il Volga, e l'Ural. Le conche del mar Caspio e del mar Nero sono sovrastate dalla catena del Caucaso.
La Russia asiatica è occupata dalla regione siberiana. Dal punto di vista del territorio, la Siberia presenta tratti molto vari, essendo forse il clima l'unico denominatore comune di un'area tanto vasta.
Si possono innanzitutto distinguere nettamente la Siberia Occidentale (o bassopiano siberiano) dall'altopiano della Siberia Centrale e dalla sezione più orientale o Estremo Oriente russo.
La Siberia Occidentale è costituita fondamentalmente da un ininterrotto bassopiano, praticamente piatto per circa 2.000 km, delimitato a ovest dagli Urali, a sud dalle alture del Kazakistan, dalle catene dell'Altaj e dei monti Saiani, a est dai bordi dell'altopiano della Siberia Centrale; questa regione è percorsa da grandi fiumi, principalmente dall'Ob e dai suoi affluenti, fra cui l'Irtys, e dallo Jenisej.
La Siberia Centrale presenta una conformazione montagnosa, variamente articolata, ma configurata sostanzialmente come un vasto altopiano che si eleva a sud in massicce catene montuose, che separano la Siberia Centrale dai tavolati mongoli. Nell'insieme si tratta di un ambiente spiccatamente nordico, aspro e inospitale, a tutt'oggi quasi disabitato, per quanto ricchissimo di risorse minerarie.
La Siberia orientale è occupata, dal corso del fiume Lena al Pacifico, da una successione di gruppi montuosi (i monti Verhojansk, i Cerski con la vetta del Pobeda, 3.174 m, la catena dei Kolyma); all'estremità nordorientale si stende la penisola del Cukci, dominata dal gruppo dell'Amadyr e in direzione sud si stende un'altra penisola, quella di Kamcatka, costellata di vulcani, di cui una decina attivi.
I fiumi della Russia europea tributano principalmente al mar Caspio, in parte al mar Nero e in parte al Mar Glaciale Artico.
Il Volga con gli affluenti Oka e Koma raccoglie la maggior parte delle acque di tutta la pianura compresa tra il Rialto Centrale Russo e gli Urali; l'Ural sfocia anch'esso nel mar Caspio. Il maggior tributario del mar Nero è il Don, che drena col suo affluente Donec la sezione meridionale del Rialto Centrale Russo. Minore importanza e sviluppo hanno i fiumi che volgono verso nord; i laghi Ladoga e Onega sono i più estesi d'Europa.
Nella Russia asiatica i fiumi sono quasi tutti diretti verso il Mar Glaciale Artico. I principali sono l'Ob e lo Jenisej, la Lena, il Kolyma e il Cerski. Unico importante tributario del Pacifico è l'Amur, che traccia un lungo tratto del confine con la Cina settentrionale.
Il lago più esteso è il Bajkal, non lontano dal confine mongolo.
Il clima è nettamente continentale e pressoché uniforme, con estati calde (salvo naturalmente le zone più settentrionali dove le temperature sono costantemente basse) e inverni assai freddi e lunghi.
La città principale, capitale della Russia, è Mosca che con circa 9 milioni di abitanti è anche una delle grandi metropoli del mondo, ricca di monumenti, musei e istituti culturali.
Seconda città della Russia è San Pietroburgo, l'ex capitale zarista, principale porto del paese, e sede di industrie (chimiche, meccaniche, alimentari).
Altri porti molto attivi sono Arcangelo, sul Mar Bianco e Murmansk sul Mare di Barents, il cui porto grazie all'influsso della Corrente del Golfo, è libero tutto l'anno dai ghiacci.
Nel bacino del Volga sorgono grosse città industriali, come Niznij Novgorod, Kazan, Samara, Saratov, Caricyn e Astrahan.
A est degli Urali le principali città industriali sono Ufa, Jekaterinburg e Celjabinsk.
Verso est le grandi città sorgono lungo la ferrovia transiberiana, tra queste Omsk, Novosibirsk, la capitale della Siberia, importante centro minerario, Novokuzneck, Prokopjevsk, Kemerovo, Irkutsk, Ulam-Ude, Habarovsk, fino a Vladivostok, capolinea della linea ferroviaria e attivo porto sul Pacifico.
Nonostante la caduta del regime comunista e lo scioglimento dell'Unione Sovietica nel 1991, la Russia rimane uno degli stati potenzialmente più ricchi del mondo per ampiezza di territorio e abbondanza di materie prime e risorse naturali.
Le coltivazioni più diffuse sono quelle cerealicole, particolarmente frumento, e inoltre mais, orzo, segale e avena.
Notevole è la produzione delle patate, di alcuni ortaggi e del lino, mentre le colture di frutta e vite sono praticate solo sul mar Nero e in una ristretta fascia del Caucaso.
Fondamentali sono le coltivazioni industriali, quali la barbabietola da zucchero, le piante oleaginose e il cotone.
L'allevamento è in buona parte di tipo brado e utilizza gli estesissimi, ma non sempre ricchi, pascoli naturali.
La Russia è anche un buon produttore di ovini, caprini, cammelli, suini, cavalli e volatili da cortile.
Nella regione siberiana hanno tuttora rilievo l'allevamento delle renne e degli animali da pelliccia (volpi, visoni e soprattutto i pregiatissimi zibellini, di cui la Russia è l'unico produttore mondiale).
Il paese possiede il più vasto patrimonio forestale della terra, da cui trae un'ingente produzione annua di legname.
Assai redditizia la pesca, sia marittima, che lacustre e fluviale (merluzzi, acciughe e aringhe nei mari nordici, storione, da cui si trae il famoso caviale russo, nel basso Volga).
Un cospicuo sviluppo ha registrato tutta l'attività industriale, soprattutto nel settore siderurgico e in quello minerario. Grazie all'abbondanza di minerali di ferro e carbon fossile, la Russia figura tra i maggiori produttori mondiali di ghisa, ferro e leghe di acciaio.
Si estraggono inoltre cromo, nichel, rame, piombo, zinco, bauxite, stagno in quantità sufficienti a soddisfare la domanda dell'industria interna.
Alla tradizionale fonte di energia rappresentata dal carbone, si sono aggiunti il petrolio e il gas naturale, estratti in quantità crescenti. La Russia dispone inoltre di notevoli riserve di minerali radioattivi. La produzione di uranio ha favorito l'installazione di numerose centrali nucleari.
Molto rilevante è il settore meccanico, particolarmente del comparto pesante e di quello relativo alla produzione di mezzi di trasporto: materiale ferroviario, macchinari agricoli, autoveicoli e cantieri navali; avanzata è pure l'industria aeronautica; attiva quella degli elettrodomestici e degli strumenti di precisione.
I comparti più attivi del settore chimico sono quello dei fertilizzanti, della gomma sintetica e del settore petrolchimico.
Attivo è il settore tessile, sia cotoniero, sia laniero; ben avviata la produzione delle fibre artificiali.
Ben consolidata è la produzione di beni di consumo, in particolare di alimentari, date anche le dimensioni della produzione agricola; impianti molitori, conservifici, birrifici, oltre a zuccherifici e impianti lattiero-caseari.
Sullo sfruttamento delle vaste foreste si basa l'industria del legno, una delle più fiorenti tra quelle russe, che dispone di numerose segherie, mobilifici e cartiere.
STORIA La storia della Russia diventa significativa verso l'VIII sec. d. C. con i vareghi, di origine normanna, che dominano le due vie del commercio tra il Baltico e il mar Nero, lo Dniepr e il Volga. Rurik (862) si stabilisce a Novgorod e Oleg, principe rurikide, fonda lo stato di Kiev. Vladimiro I (980-1015) impone ai suoi sudditi il Battesimo della Russia. Sotto Iaroslav il saggio (1019-1054) la Russia di Kiev conosce una brillante civiltà, ispirata da Bisanzio. Le incursioni dei nomadi provocano però la fuga di una parte della popolazione verso la Galizia, la Volinia o il nord-est. Nel 1169 Vladimir viene scelta per capitale del secondo stato Russo, il principato di Vladimir-Souzdal. I mongoli (1235-1240) conquistano tutto il paese, con l'eccezione dei principati di Pskov e di Novgorod. La Russia centrale passa più di due secoli sotto il dominio dell'Orda d'Oro.
Nel XIV sec. comincia a precisarsi una differenziazione tra bielorussi, piccoli russi (o ucraini) e grandi russi e il principato di Mosca acquisisce la supremazia sugli altri principati russi. Nel 1380 Dimitri Donskoi (1362-1389) è vittorioso sui mongoli a Koulikovo e sotto il regno di Vassili II la Chiesa russa respinge l'unione con Roma. Ivan III (1462-1505), che prende il titolo di autocrate, organizza uno stato potente e centralizzato che mette fine alla sovranità mongola (1480). Ivan IV (1583-1584) è proclamato zar e riconquista i khanati di Kazan e di Astrakhan, ma nel 1598 alla morte di Fiodor I, la dinastia rurikide si estingue. Dopo il regno di Boris Godunov (1598-1605) la Russia conosce torbidi politici e sociali e viene invasa dagli svedesi e dai polacchi. Michele Fedorovic (1613-1645) fonda la dinastia dei Romanov e sotto Alexis Mikhailovitch, l'annessione dell'Ucraina orientale avvia una guerra con la Polonia (1654-1667). Nel 1649 il codice istituisce la servitù della gleba. Nel 1666 la condanna dei vecchi credenti da parte della Chiesa ortodossa russa provoca lo scisma, o Raskol.
Dopo aver escluso dal potere la reggente Sofia (1689), Pietro il Grande avvia l'occidentalizzazione del paese al quale dona un accesso al Baltico e una nuova capitale, San Pietroburgo. Egli crea l'impero russo nel 1721. Sotto i suoi successori, Caterina I (1725-1727), Pietro II (1727-1730) e Anna Ivanovna (1730-1740), la sua opera non viene messa in discussione, mentre con Elisabetta Petrovna si sviluppa l'influenza francese. Caterina II (1762-1796) porta avanti una politica prestigiosa e di espansione e con il trattato di Kutchuk-Kainardji (1774) la Russia ottiene un accesso al mar Nero; con le tre spartizioni della Polonia acquisisce la Bielorussia, l'Ucraina occidentale e la Lituania, ma l'aggravarsi delle condizioni della servitù della gleba provoca la rivolta di Pugachev (1773-1774). Con Paolo I la Russia aderisce alle due prime coalizioni contro la Francia e nel 1807 Alessandro I (1801-1825) conclude con Napoleone il trattato di Tilsit. Nel 1809 la Russia annette la Finlandia. Nel 1812 viene avviata la cosiddetta guerra patriottica contro l'invasore francese.
Dopo il congresso di Vienna la Russia aderisce alla Santa Alleanza e Nicola I prosegue l'espansione nel Caucaso (1828) e reprime la rivoluzione polacca del 1831 e l'insurrezione ungherese del 1849. L'intellighenzia si divide in slavofili e occidentalisti. Durante la guerra di Crimea (1854-1856) la Russia è sconfitta dalla Francia e dalla Gran Bretagna, alleate dell'impero ottomano.
Nel 1860 la Russia annette la regione compresa tra l'Amur, l'Ussuri e il Pacifico, quindi conquista l'Asia centrale (1865-1897). Alessandro II (1855-1881) affranca i servi, che rappresentano ancora un terzo della popolazione contadina, e istituisce gli zemstvo. Queste riforme non soddisfano l'intellighenzia rivoluzionaria che aderisce al nihilismo e successivamente al populismo. Nel 1878 il congresso di Berlino limita l'influenza acquisita dalla Russia nei Balcani grazie alle sue vittorie sugli ottomani. Dopo l'assassinio di Alessandro II, Alessandro III limita l'applicazione delle riforme del regno precedente e persegue rispetto agli stranieri una politica di russificazione e di proselitismo ortodosso. Il paese conosce una rapida industrializzazione alla fine degli anni 1880. Nel 1898 viene fondato il Partito Operaio Social-Democratico Russo (POSDR) e nel 1901 viene creato il Partito Social-Rivoluzionario (SR). Nel 1905, dopo il disastro della guerra russo-giapponese, l'agitazione per ottenere una costituzione e gli scioperi portano lo zar a promettere la convocazione di una Duma di Stato. Nel 1907 la modifica della legge elettorale consente l'elezione della terza duma, detta Duma dei signori. La Russia si avvicina alla Gran Bretagna, per formare con essa e la Francia la Triplice Intesa. La Russia, impegnata nella prima guerra mondiale, subisce pesanti perdite durante le offensive austro-tedesche in Polonia, in Galizia e in Lituania e nel 1917 la rivoluzione di febbraio abbatte lo zarismo; la rivoluzione di ottobre dà il potere ai bolscevichi.
All'indomani della rivoluzione di ottobre viene formato il Consiglio dei Commissari del popolo, composto esclusivamente da bolscevichi e presieduto da Lenin e nel 1918 viene proclamata la Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa (RSFSR). La guerra civile oppone l'Armata Rossa alle Armate Bianche. Viene instaurato il comunismo di guerra e si procede a nazionalizzazioni generalizzate. Nel 1919 viene fondata a Mosca l'internazionale comunista. Viene adottata la nuova politica economica (NEP) e nel 1922 Stalin diventa segretario generale del partito comunista. La Russia, la Transcaucasia (formata dall'unione dell'Azerbaigian, dell'Armenia e della Georgia), l'Ucraina e la Bielorussia si uniscono in seno all'URSS: Stalin (1925-1927) elimina dalla direzione del partito Zinovev, Kamenev e Trotski.
Il primo piano quinquennale assegna la priorità all'industria pesante e avvia la collettivizzazione massiccia delle campagne. Nel 1936 una nuova costituzione precisa l'organizzazione dell'URSS in undici repubbliche federate: Russia, Ucraina, Bielorussia, Kazakhistan, Kirghizistan, Uzbekistan, Tagikistan, Turkemenistan, Armenia, Azerbaigian, Georgia. L'URSS (1939-1940) annette la Polonia orientale, gli stati baltici, la Carelia, la Bessarabia e la Bucovina del nord. L'anno dopo il paese è attaccato dalla Germania che viene sconfitta (1943) con la battaglia di Stalingrado. Nell'ultima parte del conflitto le forze sovietiche dilagano in Europa orientale e, conformemente agli accordi di Yalta (febbraio 1945), occupano la parte orientale della Germania.
Nel dopoguerra inizia la guerra fredda con il blocco occidentale. Dopo la morte di Stalin (1953) Kruscev è eletto primo segretario del partito e nel 1955 l'URSS firma con sette democrazie popolari il patto di Varsavia. Le relazioni con la Cina iniziano a deteriorarsi. Nel 1956 l'esercito sovietico reprime il tentativo di liberalizzazione dell'Ungheria. Nel 1957 viene lanciato il primo satellite artificiale della terra (Sputnik I). Nel 1962 l'installazione a Cuba di missili sovietici provoca una grave crisi con gli Stati Uniti. Nel 1964 Kruscev viene destituito; Breznev lo sostituisce alla testa del partito. Nel 1968 l'URSS interviene militarmente in Cecoslovacchia. L'URSS firma gli accordi Salt I e Salt II (1972-1979), che cercano di limitare la corsa agli armamenti nucleari. Nel 1979 le truppe sovietiche occupano l'Afghanistan. Nel 1982 alla morte di Breznev, Andropov diventa segretario generale del partito; alla sua morte nel 1984 gli succede Cernenko.
Gorbaciov assume la direzione del partito e intraprende il rinnovamento dei suoi quadri (1985-1987). Egli avvia un rinnovamento generale (perestroika) promuovendo riforme in vista di una maggiore efficienza economica e di una democratizzazione delle istituzioni e rilancia la destalinizzazione. Gorbaciov rinnova il dialogo con gli Stati Uniti (incontri con Reagan), con i quali firma (1987) un accordo per l'eliminazione dei missili di media portata in Europa. Dopo il 1988 l'URSS ritira le proprie truppe dall'Afghanistan (febbraio 1989) e si riavvicina alla Cina. Si tengono le prime elezioni a candidature multiple (marzo 1989). Esplodono le rivendicazioni nazionali, in particolare nei paesi baltici e nel Caucaso. Le tensioni tra le nazionalità si aggravano in Armenia e in Azerbaigian. Nel 1990 il ruolo dirigente nel partito è abolito e viene instaurato un regime presidenziale. Gorbaciov è eletto alla presidenza dell'URSS dal congresso dei deputati del popolo (marzo). L'URSS, firmando il trattato di Mosca, accetta l'unificazione della Germania. La disorganizzazione economica, che mette in discussione l'efficacia delle riforme volte all'instaurazione di un'economia di mercato, e le tensioni tra il governo centrale e le repubbliche federali minacciano la sopravvivenza della federazione sovietica.
Nel 1991 il tentativo di colpo di stato dei conservatori contro Gorbaciov fallisce grazie alla resistenza condotta da B. Eltsin (agosto). Il ripristino dell'indipendenza dei paesi baltici (Estonia, Lettonia e Lituania), riconosciuti dalla comunità internazionale (settembre), è seguito dalla dissoluzione dell'URSS e dalle dimissioni di Gorbaciov (dicembre). La Russia, l'Ucraina, la Bielorussia, la Moldavia, le repubbliche dell'Asia centrale e quelle del Caucaso (eccetto la Georgia), che hanno proclamato la loro indipendenza, creano la Comunità di Stati Indipendenti (CSI). Essa succede all'URSS come potenza nucleare e come membro permanente del Consiglio di Sicurezza dell'ONU. Conflitti di interesse la oppongono all'Ucraina (statuto della Crimea, controllo della flotta del mar Nero) e alla Georgia che rifiuta di aderire alla CSI. All'interno, l'introduzione dell'economia di mercato comporta un forte rialzo dei prezzi e l'aggravarsi della povertà e della corruzione. Il governo centrale deve confrontarsi con la volontà di indipendenza di vari popoli della regione del Volga e del Caucaso del nord (in particolare i ceceni) e con lo sviluppo dei poteri regionali in tutta la Federazione. Nel 1993 B. Eltsin scioglie il Soviet Supremo (settembre) e, di fronte alla ribellione dei deputati, fa intervenire l'esercito (ottobre). In dicembre egli organizza elezioni legislative e un referendum su un progetto di costituzione, che viene adottato. Le elezioni consacrano l'ascesa dell'estrema destra nazionalista, che arriva in seconda posizione dopo la coalizione che raccoglie i riformatori sostenitori di Eltsin. Il partito comunista e i suoi alleati ottengono un terzo dei seggi. La Russia riceve l'adesione della Georgia alla CSI. Nel 1994 la Russia, l'Ucraina e gli Stati Uniti firmano un accordo sullo smantellamento dell'arsenale nucleare presente in Ucraina. Eltsin procede a una riorganizzazione della politica economica (ricerca di un equilibrio tra il ritmo delle riforme e il loro costo sociale) e rafforza il ruolo della Russia nell'antico spazio sovietico e nei Balcani. A partire da dicembre, fa intervenire l'esercito contro gli indipendentisti ceceni. Nel dicembre 1995 le elezioni legislative sono contrassegnate da un ritorno in forze dei comunisti che, con i loro alleati, controllano la metà della Duma. Eltsin nel 1996 è comunque riconfermato presidente.
• Abitanti-147.900.000
Superficie-17.075.400 km2
Densità-8,7 ab./km2
Capitale-Mosca
Governo-Repubblica presidenziale
Moneta-Rublo
Lingua-Russo
Religione-Russo-ortodossa con minoranze cristiane, musulmane, buddhiste e ebraiche
Russian e Ludmilla Opera in cinque atti di M. Glinka, dal poema di A. Puskin (San Pietroburgo, 1842).
rùsso, agg. e sm. agg. Relativo alla Russia.
sm. Abitante o nativo della Russia.
agg. e sm. Russian.
Rùsso, Luìgi (Delia, Caltanissetta 1892-Marina di Pietrasanta, Lucca 1961) Critico letterario. Tra le opere Giovanni Verga (1919), Machiavelli (1945) e Ritratti e disegni storici (1946-1953).
Rùsso, Vincènzo (Palma di Campania, Napoli 1770-Napoli 1799) Politico. Di idee socialiste radicali, fu esiliato nel 1795; tornò a Napoli alla proclamazione della repubblica. Fu condannato a morte e giustiziato al ritorno dei Borboni (1799).
Rùssolo, Luìgi (Portogruaro 1885-Cerro di Laveno 1947) Pittore. Tra le opere Case+luce+cielo (1912, Basilea, Kunstmuseum).
rùssula, o rùssola, sf. Genere di Funghi Basidiomiceti appartenenti alla famiglia delle Russulacee che comprendono specie quasi tutte commestibili. ~ rossola.
Rusteghi, I Commedia di C. Goldoni (1760).
rusticàggine, sf. L'abitudine d'essere non socievole.
rusticàle, agg. Rusticano.
rusticàno, agg. Da contadino, contadinesco.
lat. rusticanus, deriv. da rusticus.
rustichézza, sf. Modo rustico, zotichezza.
rusticità, sf. L'essere rustico, rustichezza.
lat. rusticitas,-atis.
rùstico, agg. e sm. (pl. m.-ci) agg. 1 Relativo alla campagna, appartenente alla campagna. ~ campagnolo. <> cittadino. • stile rustico. 2 Non completato del tutto. • facciata rustica di un edificio, senza intonaco.
sm. 1 Fabbricato di campagna adibita ad alloggio o a rimessa per il ricovero degli attrezzi. ~ fienile, casa colonica. 2 Abitante della campagna.
agg. 1 country. 2 (rozzo) rustic.
lat. rusticus, deriv. da rus, ruris campagna.
Rut Nome di un libro della Bibbia in cui si narra la storia della donna moabita omonima.
rùta, sf. Angiosperma (Ruta graveolens) della famiglia delle Rutacee e dell'ordine delle Terebintali. Suffrutice dall'intenso odore, cresce nei luoghi incolti.
Rutàcee Famiglia di piante per lo più arbustacee e arboree, appartenenti all'ordine delle Terebintali, diffuse nelle zone temperate e tropicali.
Rutàli Nella classificazione di Engler, ordine di piante a cui appartengono dodici famiglia tra le quali le rutacee e meliacee.
Rutebeuf (-ca. 1285) Poeta e drammaturgo francese. Tra le opere Nove gioie di Nostra Signora e Il miracolo di Teofilo.
rutèni Antica popolazione della Gallia che occupava parte della Celtica e parte della Provincia lungo il corso del Tarn. Nel 52 a. C. aderirono alla ribellione di Vercingetorige.
rutènio, sm. Elemento chimico, simbolo Ru, numero atomico 44, peso atomico 101,11, scoperto da Claus nel 1845. Di colore grigio scuro o bianco, in natura si trova misto al platino, ma è molto scarso sulla terra. Viene impiegato nella sintesi dell'ammoniaca e di alcuni idrocarburi, essendo un ottimo catalizzatore.
rutèno, agg. e sm. agg. 1 Appartenente alle chiese cattoliche di rito bizantino slavo. 2 Appartenente alla chiesa cattolica rutena.
agg. e sm. Ucraino.
rutherford, sm. invar. Unità di misura della radioattività, poco usata, corrispondente alla quantità di elemento radioattivo in cui avvengono 106 disintegrazioni al secondo.
Rutherford, Ernest (Nelson 1871-Cambridge 1937) Fisico inglese di origine neozelandese, iniziò i propri studi presso l'università della Nuova Zelanda e poi li proseguì all'università di Cambridge. Dopo aver insegnato fisica a Montreal e a Manchester, tornò a Cambridge per assumere la carica di direttore del Cavedish Laboratory e poi si recò a Londra, dove nel 1920 ottenne una cattedra alla Royal Institution. Nel corso delle proprie ricerche, scoprì la radioattività del torio (1900) e classificò le radiazioni alfa, beta e gamma. Con F. Soddy formulò la teoria del decadimento radioattivo (1903). Quantificò la massa protonica, che aveva intuito, e definì per primo il modello di atomo composto da un nucleo pesante circondato da elettroni leggeri. Nel 1919 realizzò la prima reazione nucleare artificiale trasformando atomi di azoto in isotopi di ossigeno e protoni mediante un bombardamento di particelle alfa. Fu insignito del premio Nobel nel 1908 e da lui prende il nome l'unità di misurazione della radioattività (rutherford).
Rutherford, Margaret (Londra 1892-1972) Attrice inglese. Dopo il debutto in teatro nel 1925, si affermò interpretando il ruolo della stravagante e bizzarra "vecchia signora" inglese. Nel cinema la sua fama è legata all'interpretazione del personaggio di Miss Marple, l'investigatrice dei gialli di Agatha Christie, che rese in modo straordinario in Assassinio sul treno (1961), Assassinio al galoppatoio (1963), Assassinio sul palcoscenico (1964) e Assassinio a bordo (1964).
Rutigliàno Comune in provincia di Bari (16.378 ab., CAP 70018, TEL. 080). Centro agricolo (coltivazione di ortaggi, olive, uva e frutta) e industriale (prodotti ceramici e alimentari). Vi si trovano resti del castello del XII sec. e la chiesa di Santa Maria della Colonna del XII sec. Gli abitanti sono detti Rutiglianesi.
rutilànte, agg. Che risplende di luce rossa intensa. ~ fiammeggiante. <> delicato.
rutilàre, v. intr. 1 Essere di colore rosso brillante. 2 Risplendere.
rutilìsmo, sm. Pigmentazione rossa di peli e capelli.
rùtilo (1), agg. Di colore rosso vivo.
rùtilo (2), sm. Biossido di titanio di formula TiO2 stabile in condizioni normali di temperatura e pressione. Il rutilo sintetico prodotto negli Stati uniti è in commercio come imitazione del diamante.
Rutìno Comune in provincia di Salerno (986 ab., CAP 84070, TEL. 0974).
Rutòr, tèsta dél Massiccio (3.486 m) delle Alpi Graie, a sud-est del passo del Piccolo San Bernardo.
ruttàre, v. v. intr. Emettere rutti.
v. tr. Eruttare.
v. intr. to belch.
lat. ructare.
rùtto, sm. Il ruttare e il rumore emesso nel ruttare.
sm. belch.
lat. ructus,-us.
ruttóre, sm. Dispositivo per interrompere la corrente elettrica in un circuito; usato nello spinterogeno.
Ruviàno Comune in provincia di Caserta (2.008 ab., CAP 81010, TEL. 0823).
ruvidézza, sf. L'essere ruvido.
ruvidità, sf. Ruvidezza.
rùvido, agg. Non liscio. ~ granuloso. <> liscio.
agg. coarse, rough.
Rùvo dél Mónte Comune in provincia di Potenza (1.453 ab., CAP 85020, TEL. 0976).
Rùvo di Pùglia Comune in provincia di Bari (24.845 ab., CAP 70037, TEL. 080). Centro agricolo (coltivazione di ortaggi, cereali, olive e frutta), enologico, industriale (oleifici e prodotti dell'abbigliamento) e turistico (arte). Vi si trovano il Museo Iatta, con oggetti in bronzo e ceramiche risalenti al V-III sec. a. C., la cattedrale del XIII sec. e resti del castello e delle mura di fortificazione. Gli abitanti sono detti Ruvesi.
Ruvuma Fiume (900 km) dell'Africa sudorientale. Nasce dai monti a est del lago Niassa e sfocia nell'oceano Indiano.
Ruwenzòri Massiccio montuoso dell'Africa centrale, al confine dello Zaire con l'Uganda, a nord dell'equatore, tra i laghi Alberto ed Edoardo. Vetta più elevata la cima Margherita (5.119 m). Fu scalato per la prima volta nel 1906 dal Duca degli Abruzzi.
Ruy Blas Dramma di V. Hugo (1838).
Ruysbroeck, Jan van (Ruysbroeck, Bruxelles 1293-Groenendael, Brabante 1381) Mistico fiammingo. Tra le opere L'ornamento delle nozze spirituali (1350?) e Il regno degli amanti di Dio.
Ruyter, Michel Adrianszoon de (Flessinga 1607-Siracusa 1676) Ammiraglio olandese. Tra il 1652 e il 1667 sconfisse più volte la flotta inglese.
Ruzicka, Leopold Stephen (Vukovar 1887-Mammem 1976) Chimico svizzero. Compì importanti studi sui terpeni e, nel 1939, fu insignito del premio Nobel.
Ruzzànte (Padova 1502-1542) Attore e commediografo, soprannome di Angelo Beolco. Compose varie commedie e farse in padovano, ambientate nel contado. Fu attore lui stesso. Fondò una compagnia di attori e recitò nella commedia dell'arte. Il suo lavoro più noto è Moscheta (1529); altre opere sono Pastoral (1518), L'Anconitana (1522), La betia (1524), La Fiorina (1531), La Piovana (1532).
ruzzàre, v. intr. Scherzare, correre e saltare per divertirsi.
rùzzo, sm. 1 Il ruzzare. 2 La voglia di scherzare.
rùzzola, sf. Girella di legno che si fa rotolare, a volte utilizzando una corda.
ruzzolàre, v. v. intr. Cadere rotolando. ~ capitombolare.
v. tr. Rotolare.
v. intr. to tumble down.
ruzzolàta, sf. 1 Il ruzzolare. 2 Caduta prolungata.
ruzzolóne, sm. Caduta che si fa ruzzolando. ~ capitombolo.
ruzzolóni, avv. Ruzzolando.
avv. (cadere) to tumble down.
RVM Sigla di Registrazione Video Magnetica.
Ryan, Robert (Chicago 1913-New York 1973) Attore cinematografico statunitense. Interpretò Lo sperone nudo (1953) e Il mucchio selvaggio (1969).
Rybinsk Città (253.000 ab.) della Russia, nella provincia di Jaroslav, sul fiume Volga.
Rybnik Città (143.000 ab.) della Polonia, nel voivodato di Katowice.
Rychner, Max (Lichtensteig 1897-Zurigo 1965) Scrittore svizzero. Giornalista, saggista e traduttore. Tra le opere Zur europäischen Literatur zwischen zwei Weltkriegen (Sulla letteratura europea fra le due guerre mondiali, 1942).
Rydberg, costante di Costante, caratteristica di ciascun elemento chimico, che interviene nelle serie spettroscopiche e ha le dimensioni dell'inverso di una lunghezza.
Rydberg, Johann Robert (Halmstad 1854-Lund 1919) Fisico svedese. Compì importanti studi di spettroscopia.
Ryder, Albert Pinkham (New Bedford, Massachusetts 1847-New York 1917) Pittore statunitense. La sua pittura rivela suggestioni romantiche e letterarie. Tra le opere Marina al chiaro di luna (1870-1890, New York, Museum of Modern Art), La foresta di Arden (Washington, Stephen C. Clark Collection).
Ryle, Martin (Brighton 1918-Whitby 1984) Astrofisico inglese. Nel 1974, con A. Hewish, fu insignito del premio Nobel.
Ryleev, Kondratij Fëdorovic (Batov, San Pietroburgo 1795-San Pietroburgo 1826) Poeta russo. Tra le opere Voinarovskij (1825) e Il cittadino (1825).
Rylskyj, Maksim Tadejovyc (Kijev 1895-1964) Poeta ucraino. Di famiglia agiata, prima fu insegnante e traduttore; successivamente si dedicò alla poesia, poco interessato agli avvenimenti politici del suo paese. Influenzato inizialmente dai parnassiani e dai simbolisti, raggiunse una posizione poetica personale fatta di compostezza classica. Tra le opere Sulle isole bianche (1910), Fra la tormenta e la neve (1925) e All'ombra dell'allodola (1961).
Rysy La cima (2.499 m) più elevata della Polonia, nel gruppo degli Alti Tatra, al confine con la repubblica Slovacca.
Ryukyu, ìsole Arcipelago giapponese (3.473 km2, 1.130.000 ab.) nell'oceano Pacifico, composto da un allineamento di circa settanta isole, tra la parte sud del Giappone e l'isola di Taiwan. Si suddivide in tre gruppi, le Amami a nord, Okinawa al centro e Sakishima a sud. Presente l'agricoltura (ortaggi, banane, canne da zucchero, tè) e la pesca. Furono annesse al Giappone nel 1879, ma assegnate in amministrazione nel 1951 agli Stati Uniti, i quali le riassegnarono al Giappone nel 1972.
Rzeszów Città (157.000 ab.) della Polonia, nella Galizia. Capoluogo del voivodato omonimo.
Note:
Definizioni, informazioni, … sono in gran parte recuperate (a partire dal 1999) da varie fonti accessibili via Internet o da altre fonti "informatiche" freeware; per molti lemmi sono state riviste e, in modo più o meno consistente, riscritte; la revisione è tuttora in corso: solo una parte delle definizioni è stata rivista (vi sono ancora errori e imprecisioni, come del resto si trovano nei dizionari cartacei, anche "famosi"). Le, eventuali, date di morte dei personaggi citati dovrebbero essere aggiornate al luglio 2009; il numero degli abitanti delle località riportate quando è stato aggiornato riporta a fianco anche la data dell'aggiornamento.
Le informazioni (storiche, geografiche, …) sono aggiornate al 1999, ma molte sono state ulteriormente aggiornate
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<> indica (in genere) un "contrario" |
Fonte: http://dictionario.wikispaces.com/file/detail/dictionario_r.doc
sito web: http://macosa.dima.unige.it/diz/diz.htm
Autore del testo: http://macosa.dima.unige.it
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