Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale S parte 14
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Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale S parte 14
Strategia del ragno, La Film drammatico, italiano (1972). Regia di Bernardo Bertolucci. Interpreti: Giulio Brogi, Alida Valli, Pippo Campanini.
strategicaménte, avv. In modo strategico, con strategia.
stratègico, agg. (pl. m.-ci) Relativo alla strategia. • il piano strategico andava rivisto alla luce di quelle nuove informazioni riservate.
agg. 1 strategic. 2 (astuto) astute, clever.
greco strategikòs.
stratègo, sm. (pl.-ghi) 1 Condottiero. 2 Esperto di strategia militare. 3 Persona abile nel risolvere problemi, per raggiungere degli obiettivi.
• Nell'antica Grecia, capo di eserciti e comandante militare. Istituiti ad Atene da Clistene (501 a. C.), il loro compito consisteva nel comandare l'esercito e la flotta. Erano eletti annualmente in dieci e costituivano insieme all'arconte polemarco, il consiglio di guerra. Con il passare del tempo divennero sempre più importanti politicamente, tanto da divenire i più autorevoli arbitri dello stato.
In epoca romana ce n'era uno solo che svolgeva anche funzioni civili.
Stratford-upon-Avon Città della Gran Bretagna (104.602 ab.), nel Warwickshire, sulla riva destra dell'Avon. Importante centro turistico, diede i natali a Shakespeare.
stratificàre, v. v. tr. Disporre su strati.
v. intr. pron. Disporsi su strati.
stratificàto, agg. Disposto a strati.
stratificazióne, sf. 1 La disposizione in strati. 2 Insieme degli strati geologici.
stratifórme, agg. Fatto a strati.
stratigrafìa, sf. 1 Studio geologico delle stratificazioni del terreno. 2 Studio delle relazioni fra il materiale archeologico e lo strato in cui viene trovato. 3 Analisi degli strati successivi che formano un organo, tramite tecniche radiografiche.
• Parte della geologia che studia i materiali di cui è formata la crosta terrestre, al fine di stabilire con precisione la successione cronologica delle formazioni rocciose e, di conseguenza, il ciclo evolutivo della terra. I criteri usati sono tre, ossia quello stratigrafico, quello litologico e quello paleontologico. Il primo si basa sulla giacitura degli strati rocciosi e, in base ai loro rapporti e alla loro posizione reciproca, stabilisce relazioni cronologiche. Il criterio litologico stabilisce che una roccia che contiene frammenti di un'altra roccia, è posteriore a quest'ultima mentre una roccia eruttiva è più recente della roccia che attraversa o ricopia. Il criterio paleontologico si basa sui fossili presenti negli strati della crosta terrestre.
stratigràfico, agg. (pl. m.-ci) Relativo alla stratigrafia.
stratìgrafo, sm. Apparecchio radiologico atto a effettuare una stratigrafia.
stratimetrìa, sf. Settore della geologia il cui fine è determinare la posizione degli strati nello spazio.
Stratiomìidi Famiglia di Insetti Ditteri con corpo robusto e livree scure a macchie gialle o verdi.
stratiòta, straiòte o straiòto, sm. (pl.-i) Soldato contadino dell'impero bizantino a cui venivano elargiti fondi militari per l'equipaggiamento e per il sostentamento.
stràto, sm. 1 Materiale che viene steso, con vario spessore su una superficie. 2 Il materiale presente fra due stratificazioni successive. 3 Livello di uno scavo archeologico che corrisponde a un'unica epoca storica. 4 Classe sociale. 5 Distesa di nuvole.
sm. 1 layer. 2 (rivestimento) coat, coating. 3 (fig.) stratum. 4 (di nuvole) stratus.
• In geologia è la massa rocciosa sedimentaria con uno spessore variabile, limitata superiormente e inferiormente da superfici parallele. Gli strati orizzontali, possono cambiare la loro posizione originaria assumendone altre (inclinati, verticali) definite nello spazio dalla direzione, ossia la posizione dello strato rispetto ai punti cardinali; dall'inclinazione, ossia l'angolo formato dalla superficie limite dello strato con il piano orizzontale e dall'immersione, infine, cioè il punto dell'orizzonte verso cui lo strato pende.
In meteorologia, formazione nuvolosa presente in quote inferiori ai 2.000 m di carattere uniforme e colore scuro; può essere accompagnata da deboli piogge.
In biologia è la sovrapposizione di conformazioni lineari di cellule dello stesso tipo.
stratocùmulo, sm. Nuvola bassa e grigia di forma tondeggiante.
stratonémbo, sm. Nuvola bassa e scura, estesa orizzontalmente e frastagliata sui confini.
stratopàusa, sf. sing. Regione compresa fra l'alta atmosfera e la stratosfera.
stratosfèra, sf. sing. Strato dell'atmosfera terrestre che si trova tra i dodici e i cinquanta chilometri di altezza, compreso tra la troposfera e la mesosfera. La parte superiore ospita l'ozonosfera e rispetto alla troposfera risulta caratterizzata da una elevata stabilità e riduzione del contenuto di vapore acqueo, a causa della regolare disposizione dell'aria in strati a temperatura crescente (da-55 a 0° C).
stratosfèrico, agg. (pl. m.-ci) 1 Riguardante la stratosfera. 2 Eccezionale. 3 Spropositato. ~ esoso. <> equo.
stràtta, sf. Strappo o colpo violento e improvviso. ~ strattone.
strattonàre, v. tr. Spingere con urti, strattoni.
strattóne, sm. Spinta, strappo rapido e improvviso.
sm. jerk, tug.
accresc. di stratta.
Strauch, Maksim Maximovic (Mosca 1900-1974) Attore russo. Lavorò con Mejerchold e fu assistente di S. Ejzenstejn. Tra le sue interpretazioni, La cimice e Il bagno di V. Majakovskij, La grande aurora (1938, nella parte di V. I. Lenin) e La battaglia di Stalingrado, (1949, nella parte di V. M. Molotov).
Strauss, Botho (Naumburg 1944-) Drammaturgo tedesco. Tra le opere: Gli ipocondriaci (1972), Volti noti, sentimenti misti (1974), Il parco (1983), Il tempo e la stanza (1995).
Strauss, Johann figlio (Vienna 1825-1899) Compositore e direttore d'orchestra austriaco. Nonostante l'iniziale opposizione paterna, studiò musica e a soli diciannove anni, nel 1844, creò un'orchestra propria. Iniziò l'attività rivaleggiando con il padre, lo superarò rapidamente, guadagnandosi l'appellativo di re del valzer. Alla morte del padre, mise insieme le due orchestre che guidò nelle esecuzioni in Europa e negli Stati Uniti (1872). Tra le diciotto composizioni teatrali, si ricordano Il pipistrello (operetta, 1874), Una notte a Venezia (1883), Lo zingaro barone (operetta, 1885), Sangue viennese (1889). Tra le composizioni strumentali: 503 tra danze e marce per orchestra(tra cui i noti valzer Sul bel Danubio blu, 1867; Vita d'artista, 1867; Storie del bosco viennese, 1868; Vino donne e canto, Sangue viennese, 1871; Rose del sud, Voci di primavera, 1882; Valzer dell'imperatore, 1888). Con la sua musica seppe farsi interprete dell'atmosfera spensierata della Vienna asburgica, confezionando lavori di grande vivacità melodica e di strumentazione raffinata.
Strauss, Johann padre (Vienna 1804-1849) Compositore austriaco. Iniziò la sua carriera nel 1825 quando formò un'orchestra di quattordici elementi, per la quale compose musiche di danza e con la quale ottenne un grande successo. Scrisse sopratutto valzer e ne codificò la struttura fondamentale (ritmo elegante, strumentazione accurata e gusto viennese). Per questo fu definito il padre del valzer. Tra le sue opere La marcia Radetzky (1848).
Strauss, Richard Georg (Monaco 1864-Garmisch-Partenkirchen 1949) Compositore e direttore d'orchestra tedesco, uno dei maggiori esponenti del decadentismo musicale. Formatosi nella tradizione di Wagner e Liszt, sviluppò il linguaggio musicale soprattutto dal punto di vista della ricerca coloristica ed espressiva dell'orchestra. Questo lo portò a dedicarsi principalmente al genere del poema sinfonico. Tra le opere, Don Giovanni (1888), Morte e trasfigurazione (1889), Till Eulenspiegel (1895), Così parlò Zarathustra (1896), Don Chisciotte (1897), Sinfonia delle Alpi. Nell'ambito teatrale riprese lo stile wagneriano spingendolo verso un titanismo ultraromantico, anticipatore dell'espressionismo (Salomè 1905; Elettra 1909). L'ultimo periodo della sua produzione è contrassegnato da un ritorno a uno stile più semplice e meno elaborato (Il cavaliere della rosa,1911; Arianna a Nasso,1911; La donna senz'ombra,1919) e nell'interesse per la mitologia classica (Dafne, 1937, L'amore di Danae, 1938-1940).
stravaccàrsi, v. rifl. Assumere una posizione sdraiata molto scomposta.
stravaccàto, agg. Sdraiato in modo scomposto.
stravagànte, agg. e sm. agg. 1 Originale, eccentrico. ~ bizzarro. <> classico. 2 Che esula da abitudini comuni, dalla consuetudine.
sm. Chi ha atteggiamenti fuori dal comune, eccentrici.
agg. eccentric, odd.
lat. mediev. extravagans,-antis, comp. da extra fuori + vagans,-antis, p.pres.di vagari vagare.
stravagànza, sf. L'essere stravagante, eccentricità.
sf. eccentricity.
stravècchio, agg. (pl. m.-chi) Molto vecchio, molto invecchiato.
agg. very old.
stravedére, v. intr. 1 Nutrire grande affetto o considerazione. 2 Vedere cose che non ci sono.
v. intr. to be crazy.
da stra-+ vedere.
stravìncere, v. tr. Superare in modo netto un avversario.
Stravinskij, Igor Fëdorovic (Oranienbau 1882-New York 1971) Compositore americano di origine russa, espresse nelle sue opere musicali l'articolata evoluzione estetica dell'arte del primo Novecento. Allievo di Rimskij-Korsakov e vicino agli ideali di rinnovamento artistico propugnati da Djagilev e dalla rivista Miriskusstva (Mondo dell'arte). Dopo la rivoluzione russa preferì l'esilio volontario in Francia dove nel 1934 ottenne la cittadinanza. Esordì a Parigi con tre balletti (L'uccello di fuoco, 1910; Petruska 1911; La sagra della primavera 1913). In seguito, dopo aver abbandonato i temi propri del mélo russo, elaborò un'arte in cui dominavano atmosfere incantate (La storia del soldato, 1918; Renard 1922), per terminare poi nell'estetica neoclassica, punto finale di ogni esperienza. Le opere principali furono Pulcinella (1920), Oedipus Rex (1927), La carriera di un libertino (1951). All'indomani della fine del secondo conflitto bellico, si volse alla dodecafonia e allo sperimentalismo (In memoriam Dylan Thomas, 1954) approfondendo il filone della musica sacra (Canticum Sacrum, 1955; Requiem Canticles, 1966).
straviziàre, v. intr. Fare stravizi.
stravìzio, sm. (pl.-i) Abuso nel mangiare o bere.
sm. excess.
stravòlgere, v. v. tr. 1 Torcere con forza. 2 Alterare profondamente. 3 Sconvolgere.
v. rifl. Torcersi, sconvolgersi.
v. tr. 1 (turbare) to upset. 2 (alterare) to distort. 3 (viso) to contort. 4 (animo) to trouble deeply.
da s-+ travolgere.
stravolgiménto, sm. L'effetto dello stravolgere.
stravòlto, agg. Turbato, sconvolto.
straziànte, agg. Che provoca forte dolore.
agg. heartrending.
straziàre, v. tr. 1 Fare scempio, tormentare. ~ affliggere. • quel rifiuto aveva straziato il suo animo. 2 Sciupare, utilizzare in modo sbagliato. • straziare un dramma, recitarlo male.
v. tr. to torment, to torture.
deriv. da strazio.
straziàto, agg. 1 Lacerato. 2 Tormentato.
stràzio, sm. 1 L'effetto di straziare. 2 Scempio. 3 Tormento, dolore. 4 Spreco.
sm. torture, torment.
stràzza, sf. Cascame della filatura della seta.
streamer, sm. invar. Dispositivo dei computer in grado di leggere e memorizzare unità a nastro magnetico.
Strèblidi Famiglia di Insetti Ditteri comprendente numerose specie che parassitano i pipistrelli.
Streep, Merryl (Basking Ridge 1950-) Attrice americana. Debuttò nel 1977 con Giulia, cui seguì l'anno successivo Il cacciatore. Vinse l'Oscar con Kramer contro Kramer (1979) e con La scelta di Sophie (1982). Tra gli altri film La donna del tenente francese (1981), La mia Africa (1985), Un grido nella notte (1988), She Devil-. Lei, il diavolo (1983), I ponti di Madison County (1994).
Street Scene Opera in cinque atti di K. Weill, libretto di E. Rice (Filadelfia, 1946).
stréga, sf. (pl.-ghe) 1 Donna che pratica la stregoneria, dotata di poteri magici. • caccia alle streghe, nel medioevo, persecuzione contro le donne che si pensava praticassero la stregoneria. 2 Personaggio delle favole che si contrappone all'eroina positiva. 3 Donna malvagia, in genere vecchia e brutta.
sf. witch.
lat. striga, dal greco strix, strigòs uccello notturno.
Stréga Premio letterario italiano. Venne istituito nel 1947 con il finanziamento di Guido Alberti, titolare del Liquore Strega di Benevento.
stregàre, v. tr. 1 Fare malefici, sortilegi contro qualcuno. 2 Incantare, affascinare.
v. tr. to bewitch.
stregàto, agg. 1 Che è sotto l'influsso di un incantesimo, sortilegio. 2 Ammaliato, incantato.
Streghe di Eastwick, Le Film grottesco, americano (1987). Regia di George Miller. Interpreti: Jack Nicholson, Cher, Susan Sarandon, Michelle Pfeiffer. Titolo originale: The Witches of Eastwick
Strégna Comune in provincia di Udine (538 ab., CAP 33040, TEL. 0432).
stregóne, sm. 1 Uomo che pratica la stregoneria. ~ fattucchiere, mago. 2 Uomo della medicina, guaritore in alcune comunità primitive.
sm. 1 witch doctor. 2 (mago) wizard.
deriv. da strega.
stregonerìa, sf. L'arte di praticare magie, incantesimi, sortilegi. ~ occultismo.
• Nelle antiche popolazioni primitive era legata alla convinzione che solo individui con virtù magiche (stregoni) fossero in grado di debellare i mali che affliggono le comunità tribali. L'iter tipico consisteva in un processo, con procedura codificata, che terminava quasi sempre con la condanna al rogo dell'imputato. Queste credenze furono tipiche anche delle epoche preistoriche e di molti popoli antichi (egizi, babilonesi).
stregonésco, agg. (pl. m.-chi) Da strega o stregone.
strègua, sf. 1 Quota che spetta da pagare a ogni singolo, relativa a una spesa in comune. 2 Nella locuzione alla stregua, al pari, alla maniera.
Strehler, Giórgio (Barcola 1921-Lugano 1997) Regista. Insieme a Paolo Grassi nel 1947 fondò il Piccolo teatro della città di Milano, di cui fu direttore artistico fino al 1968 con oltre duecento rappresentazioni. Lasciato il Piccolo, costituì una propria compagnia, ma nel 1972 tornò come direttore unico al teatro milanese (fino al 1977). Dal 1982 al 1990 fu direttore artistico del Teatro d'Europa a Parigi. Dal 1987 al 1992 è stato senatore nelle file del Partito comunista italiano.
Streisand, Barbara (New York 1942-) detta Barbra. Cantante e attrice americana. Affermatasi con il musical Funny Girl (1964), ha ottenuto l'Oscar con la versione cinematografica dello stesso (1968). A esso seguirono molti altri film di successo, fra cui Hello Dolly (1969), Ma papà ti manda sola? (1972), Pazza (1987), Il principe delle maree (1991). Come cantante da ricordare gli album Guilty, Memories, The Broadway Album, The Main Event.
strelìzia, sf. Pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Musacee, insieme al banano. Di origine tropicale, produce vistosi fiori a forma di uccello in volo con ali spiegate. Le spate sono rosse, i sepali aranciati e i petali azzurri.
streltzi Corpo di archibugieri russo istituito dallo zar Ivan IV nel 1550. Indebolito dalle repressioni che seguirono le sue rivolte dal 1682 al 1689, venne sciolto nel 1698.
stremàre, v. tr. 1 Ridurre allo stremo. 2 Sfiancare, sfinire.
v. tr. to exhaust.
deriv. da stremo.
stremàto, agg. Senza più vigore, senza forza.
agg. worn-out, exhausted.
Strèmbo Comune in provincia di Trento (407 ab., CAP 38080, TEL. 0465).
strèmo, sm. Estremo limite di sopportazione.
sm. very end.
strènna, sf. Dono fatto in occasione delle festività di fine anno.
sf. present, gift.
lat. strena.
strenuità, sf. invar. L'essere strenuo.
strènuo, agg. 1 Valoroso. 2 Infaticabile.
agg. courageous, brave.
lat. strenuus.
strepitàre, v. intr. Urlare, gridare con forza.
strepitìo, sm. Lo strepitare con continuità.
strèpito, sm. 1 Fracasso, grande fragore. ~ caciara. 2 Avvenimento clamoroso di cui tutti parlano.
sm. 1 uproar, din. 2 (clamore) clamour.
lat. strepitus,-us, deriv. da strepere fare fracasso.
strepitóso, agg. 1 Molto rumoroso, fragoroso. 2 Che suscita grande impressione, sorpresa. 3 Che fa molto discutere.
agg. 1 resounding. 2 (clamoroso) clamorous.
deriv. da strepito.
Strepsìtteri Ordine di Insetti affini ai Coleotteri caratterizzati da dimorfismo sessuale. Sono parassiti interni di altri Insetti.
strepto- Primo elemento di parole composte.
dal greco streptós attorcigliato.
streptocòcco, sm. Batterio avente forma globulare, privo di movimento e formante colonie a catenelle. Aerobi, abitano anche l'intestino degli animali superiori e dell'uomo. Alcune specie sono patogene provocando alterazioni a danno del cuore e setticemie.
streptococcòsi, sf. In medicina e veterinaria, malattia che ha relazioni con un'infezione provocata da streptococchi.
streptomicìna, sf. Antibiotico, scoperto nel 1944 da S. A. Waksman e altri studiosi. Viene usato contro vari batteri gram-negativi, specialmente agenti di infezioni intestinali, delle vie urinarie, endocarditi. È il più importante tra i farmaci attivi contro il bacillo della tubercolosi.
Strèsa Comune (4.800 ab., CAP 28049, TEL. 0323) sulla riva occidentale del lago Maggiore. Centro turistico, è sede anche di industrie cantieristiche, meccaniche, cosmetiche e di centri di floricoltura. Tra i monumenti, la villa Pallavicino (XIX sec.), la villa Ducale (1770), la parrocchiale di San Vittore (XVIII sec., con resti romanici del X sec., sull'isola dei Pescatori), palazzo Borromeo (XVII sec., sull'isola Bella).
Conferenza di Stresa
Si tenne nel 1935, dall'11 al 14 aprile, tra i rappresentanti diplomatici di Francia, Italia e Inghilterra, per creare un piano d'azione comune per fronteggiare il riarmo tedesco.
stress, sm. invar. Disagio, tensione provocato da sconvolgimenti nell'organismo.
stressànte, agg. Logorante, che provoca stress.
agg. stressful.
stressàre, v. v. tr. Sottoporre a stress.
v. rifl. Innervosirsi, logorarsi, affaticarsi.
v. tr. to put under stress.
stressàto, agg. Sottoposto a stress, logoro.
stretch, agg. invar. Di tessuto elasticizzato.
stretching, sm. invar. Ginnastica che consiste nel rilassare e stirare i muscoli, per farli allungare.
strétta, sf. 1 L'atto di stringere. • aveva una stretta di mano vigorosa. 2 Situazione critica. • essere alle strette. 3 Strettoia. 4 Angoscia. • sentiva una profonda stretta al cuore.
sf. 1 grip, hold, grasp. 2 (di mano) handshake. 3 (finanziaria) squeeze. 4 (fig.) pang.
da stretto.
strettaménte, avv. 1 Saldamente. 2 Assolutamente. 3 Rigorosamente.
avv. 1 tightly. 2 (rigorosamente) strictly.
strettézza, sf. 1 Scarsità di spazio. 2 Scarsità di tempo. 3 Miseria.
sf. narrowness.
strétto, agg. e sm. agg. 1 Angusto, poco largo. <> vasto. • essere di maniche strette, concedere poco. 2 Ben chiuso, serrato. 3 Rigoroso, severo. 4 Molto vicino. • si tennero stretti al muro, per evitare i calcinacci che cadevano. 5 Prossimo, intimo. • parenti stretti.
sm. Passaggio, braccio di mare fra due terre.
agg. 1 narrow. 2 (serrato) fast, tight. 3 (pigiato) packed. 4 (rigoroso) strict. sm. 1 strait. 2 (stretto necessario) bare minimum.
p.p. di stringere.
strettóia, sf. 1 Restringimento in una strada. 2 Situazione scomoda, precaria.
sf. 1 bottleneck. 2 (fig.) difficulty, tricky situation.
deriv. da stretto.
strettóio, sm. 1 Luogo angusto. 2 Arnese a vite utilizzato per spremere. 3 Sorta di morsetto usato dal bottaio e dal falegname per bloccare tra di loro i particolari accoppiati.
Strèvi Comune in provincia di Alessandria (1.835 ab., CAP 15019, TEL. 0144).
strìa, sf. 1 Incisione sottile. 2 Riga fine di colore diverso dal fondo.
lat. stria.
Strie gravidiche
Smagliature della pelle tipiche della gravidanza.
Striàno Comune in provincia di Napoli (6.984 ab., CAP 80040, TEL. 081).
striàre, v. tr. Segnare con strie.
striàto, agg. 1 Segnato con strie. ~ rigato, zebrato. 2 Relativo a un muscolo volontario. <> involontario, liscio.
agg. streaked.
striatùra, sf. L'effetto di striare.
lat. striatura scanalatura.
Strickland, William (Filadelfia 1788-Nashville 1854) Architetto statunitense. Tra le opere il Merchant's Exchange a Filadelfia (1832-1834).
stricnina, sf. Alcaloide (C21H22N2O2) scoperto nel 1818 da Pellentier e Caventou nella noce vomica e successivamente sintetizzata nel 1955; è presente in varie specie del genere Strychnos ed è estremamente tossica, agendo direttamente sul sistema nervoso centrale. Viene scarsamente usata in medicina come stimolante e nel trattamento delle paralisi periferiche.
stricninìsmo, sm. Manifestazioni conseguenti all'ingestione di stricnina, un farmaco convulsivo che provoca forti contrazioni muscolari.
stricto sensu, loc. avv. In senso stretto.
stridènte, agg. 1 Stridulo. 2 Che contrasta, non si armonizza in modo evidente.
strìdere, v. intr. 1 Emettere suoni acuti e striduli. 2 Contrastare, non essere in armonia.
v. intr. 1 to screech. 2 (animale) to shriek, to squeak. 3 (cigolare) to creak. 4 (fig.) to clash.
lat. stridere.
stridìo, sm. (pl.-ii) Lo stridere prolungato nel tempo.
strìdo, sm. Voce acuta, stridula emessa da chi stride.
sm. shriek, screech.
stridóre, sm. Il rumore prodotto dallo stridere.
sm. shrieking, screeching.
lat. stridor,-oris.
stridulàre, v. intr. Di insetti, emettere suoni striduli.
stridulatóre, agg. Di un organo per stridulare di cui sono dotati alcuni insetti.
strìdulo, agg. Che emette suono molto acuto e poco gradevole.
agg. piercing, shrill.
lat. stridulus, deriv. da stridere.
strìge, sf. 1 Uccello rapace notturno in quanto portatore di sfortuna. 2 Persona che porta male.
lat. strix, strigis barbagianni.
Strìggio, Alessàndro (Mantova 1535?-1589?) Musicista e compositore italiano. Consigliere politico presso Cosimo de' Medici, nel 1574 si trasferì a Mantova alla corte di Guglielmo II Gonzaga. Compose soprattutto intermedi per le feste di corte, madrigali e brani di musica sacra.
Strìgidi Famiglia di Uccelli strigiformi rapaci notturni a cui appartengono gufi, civette e assioli.
Strigiformi Ordine di Uccelli rapaci notturni con occhi molto grandi, frontali, becco breve e adunco, vista e udito molto sviluppati, i piedi con tre dita anteriori e uno posteriore, unghie robuste, piumaggio soffice ed esteso anche alle dita. Tipici per il volo estremamente silenzioso. Ne fanno parte tra gli altri l'allocco, il barbagianni, la civetta, il gufo.
strigilatùra, sf. Decorazione che veniva eseguita normalmente su superfici marmoree consistente in una sequenza di scanalature che si ispirano alla forma dello strigile.
strìgile, sm. Strumento di metallo simile a un lungo cucchiaio ricurvo che veniva usato in bagni e palestre per togliere dal corpo la mistura di olio e pomice utilizzata come detergente.
strìglia, sf. Arnese costituito da laminette dentate con il quale si pulisce il mantello del cavallo da fango e polvere.
strigliàre, v. tr. 1 Pulire utilizzando la striglia. ~ ravviare, spazzolare. 2 Rimproverare severamente.
lat. volg. strigilare, con l'incrocio dell'italiano striglia.
strigliàta, sf. Passata di striglia.
Strìgno Comune in provincia di Trento (1.411 ab., CAP 38059, TEL. 0461).
strike, sm. invar. 1 Colpo vincente nel gioco del bowling e del baseball. 2 Unità di misura inglese.
strillàre, v. v. intr. 1 Urlare, gridare. 2 Protestare.
v. tr. 1 Dire qualcosa ad alta voce. 2 Sgridare.
v. tr. to scream. v. intr. to shout, to scream, to shriek.
lat. volg. stridulare.
strillàta, sf. Serie di strilli.
strìllo, sm. Urlo, grido acuto e forte.
sm. to shout, to cry, to scream.
strillonàggio, sm. 1 Vendita di giornali che utilizza gli strilloni. 2 L'attività degli strilloni.
strillóne, sm. 1 Chi parla con voce troppo alta. 2 Chi vende giornali in strada urlando le notizie più eclatanti.
sm. newspaper seller.
strillòzzo, sm. Nome volgare dell'Emberiza calandra, un uccello passeriforme appartenente alla famiglia degli Emberizidi dalla coda lunga (pari a ca. i due quinti del corpo) e il piumaggio bruno. Vive in Europa, Asia occidentale e Africa settentrionale.
striminzìre, v. v. tr. 1 Far crescere senza vigore. 2 Stringere, far apparire piccolo.
v. intr. pron. Crescere a stento.
v. rifl. Stringersi nel busto in modo da apparire con una linea più snella.
striminzìto, agg. 1 Gracile. 2 Misero. 3 Stretto. 4 Stentato.
agg. 1 skinny. 2 (stentato) skimpy, shabby.
strimpellaménto, sm. L'atto di strimpellare.
strimpellàre, v. tr. Suonare male, eseguire pessimamente una canzone, una musica con uno strumento.
v. tr. to strum.
strimpellàta, sf. Esecuzione musicale di chi strimpella.
strimpellatóre, sm. (f.-trìce) Chi strimpella.
strimpellìo, sm. Lo strimpellare continuo.
strinàre, v. tr. Bruciacchiare la pelle del pollame, dopo averlo spennato, per eliminare la peluria.
strinàto, agg. e sm. agg. 1 Che ha subito la strinatura. 2 Magro.
sm. Odore di bruciato.
Strindberg, August (Stoccolma 1849-1912) Drammaturgo. Tra le opere Il padre (1887), La signorina Giulia (1888), Verso Damasco (1898) e Il sogno (1902).
strìnga, sf. (pl. s-ghe) 1 Legaccio o striscia sottile di cuoio, utilizzato per allacciare scarpe e altri oggetti che presentano chiusure simili. ~ laccio. 2 sequenza di caratteri (lettere, numeri, …), ossia di elementi di un alfabeto.
sf. lace.
stringàre, v. tr. Rendere conciso un discorso, uno scritto. ~ ridurre. <> ampliare.
stringatézza, sf. Concisione.
sf. terseness, concision.
stringàto, agg. 1 Stretto, molto attillato. 2 Breve, conciso. ~ sintetico. <> esaustivo.
agg. concise.
stringèndo, sm. invar. Indicazione nell'esecuzione di una frase musicale per eseguire un aumento dell'intensità dei suoni o un'accelerazione del ritmo.
stringènte, agg. 1 Urgente, pressante. 2 Persuasivo, che porta a deduzioni forzate.
strìngere, v. v. tr. 1 Prendere e serrare con forza una cosa, un oggetto. 2 Unire. 3 Abbracciare una persona. • voleva stringerla forte a sé ma non ebbe il coraggio. 4 Costringere. 5 Stipulare accordi. 6 Abbreviare, rendere ancora più stretto. • stringi, stringi, in sostanza.
v. rifl. 1 Accostarsi, unirsi. 2 Alzare le spalle.
v. tr. 1 to grip. 2 (serrare) to squeeze, to clench. 3 (fra le braccia) to clasp, to hug. 4 (labbra) to compress. 5 (patto) to make. v. rifl. 1 (accostarsi a qualcuno) to press close, to press oneself up. 2 (per fare spazio) to squeeze.
lat. stringere.
stringiménto, sm. 1 L'atto di stringere. 2 Oppressione, sofferenza.
stringinàso, sm. invar. Molla che permette di tenere chiuse le narici, utilizzata da nuotatori o pescatori subacquei.
strippàrsi, v. intr. pron. Mangiare con molta avidità.
strippàta, sf. Grande mangiata.
stripping, sm. invar. Reazione nucleare prodotta da un deutone che colpisce un nucleo atomico. Il protone contenuto nel deutone viene catturato, a causa dell'urto, dal nucleo atomico e il deutone si trasforma in un neutrone avente energia proporzionale a quella del deutone iniziale.
strip-tease, sm. invar. Spettacolo di spogliarello.
strìscia, sf. (pl.-sce) 1 Parte ristretta e lunga. 2 Riga, traccia lunga e stretta.
sf. 1 strip. 2 (riga) stripe. 3 (scia) trail, streak.
strisciaménto, sm. 1 Lo strisciare. 2 Il rumore prodotto dallo strisciare.
strisciànte, agg. 1 Che striscia. 2 Viscido, servile. 3 Inarrestabile.
strisciàre, v. v. tr. 1 Sfregare qualcosa mentre ci si sposta. 2 Rasentare.
v. intr. 1 Fare uno spostamento sfregando per terra. 2 Passare, rasentando. 3 Adulare, supplicare. • strisciare ai piedi di qualcuno, essere servile.
v. rifl. 1 Strofinarsi. • il gatto si strisciò sulle sue gambe. 2 Adulare.
v. tr. 1 to scrape. 2 (sfiorare) to brush. v. intr. to crawl, to creep.
deriv. da striscia.
strisciàta, sf. 1 Atto dello strisciare. 2 Traccia lasciata strisciando. ~ abrasione, scalfittura.
strisciatùra, sf. Il segno lasciato strisciando.
strìscio, sm. (pl.-sci) 1 Lo strisciare. 2 Il segno lasciato strisciando. 3 Nella locuzione avverbiale di striscio, sfiorando in superficie.
sm. 1 graze. 2 (med.) smear.
Striscio vaginale
Prelievo del secreto vaginale finalizzato alla diagnosi precoce del carcinoma uterino.
deriv. da strisciare.
striscióne, sm. Grande striscia di carta o tela, utilizzata in genere per messaggi pubblicitari o segnalazioni. ~ slogan.
striscióni, avv. Strisciando.
stritolaménto, sm. L'atto di stritolare.
stritolàre, v. tr. 1 Ridurre in pezzi minuti, sbriciolare. 2 Annientare.
v. tr. to grind, to crush.
da s-+ deriv. da tritare.
stritolìo, sm. 1 Lo stritolare continuato. 2 Il rumore prodotto da uno stritolare ininterrotto. ~ scricchiolio.
strìzza, sf. Fifa, grande paura.
strizzàre, v. tr. Premere con forza, facendo uscire il liquido.
v. tr. 1 to squeeze. 2 (panni) to wring.
lat. volg. strictiare, deriv. da da strictus, p.p. di stringere.
strizzàta, sf. 1 L'atto di strizzare qualcosa. 2 Il liquido che si ottiene strizzando.
strizzatùra, sf. Lo strizzare.
strizzóne, sm. 1 Forte e intensa strizzata. 2 Dolore intenso e improvviso.
stròbilo, sm. 1 In botanica, infiorescenza delle conifere detta anche cono. 2 In zoologia, stadio del ciclo riproduttivo di alcuni Anellidi policheti e degli scifozoi.
stroboscopìa, sf. Modalità di osservazione di fenomeni periodici e a elevata frequenza che è possibile vedere in una fase determinata. Avviene attraverso strumenti (stroboscopi) che catturano l'immagine prima che giunga all'occhio o che illuminano il fenomeno con una sorgente intermittente, a una frequenza tale da consentire la visione rallentata del fenomeno senza superare il tempo di persistenza dell'immagine sulla retina. Viene utilizzata nell'analisi dei moti periodici nei quali non è possibile perturbare il sistema per un'analisi diretta, nell'analisi fotografica di un moto (cronofotografia).
stroboscòpico, agg. (pl. m.-ci) 1 In fisica, relativo allo stroboscopio o alla stroboscopia. 2 Di una ripresa fotografica che riprende soggetti in movimento. 3 In fisiologia, nella locuzione movimento stroboscopico, un fenomeno consistente nella comparsa ripetitiva della visione di due stimoli luminosi posti in due punti del campo visivo.
stroboscòpio, sm. Dispositivo utilizzato per studiare e fotografare il movimento rapido di corpi, attraverso delle fenditure su un disco rotante.
stròfa, o stròfe, sf. Insieme di versi che formano un periodo ritmico in una composizione poetica.
sf. strophe.
stròfico, agg. (pl. m.-ci) Relativo alla strofe.
strofinàccio, sm. Straccio utilizzato per pulire o spolverare.
sm. 1 cloth. 2 (per la polvere) duster. 3 (per piatti) dishcloth. 4 (per pavimento) floorcloth.
strofinaménto, sm. L'atto di strofinare.
strofinàre, v. v. tr. Passare uno straccio più volte su una superficie, su un oggetto per pulire o lucidare.
v. rifl. Fregarsi, strisciarsi.
v. tr. 1 to rub. 2 (lucidare) to polish.
longob. straufinon.
strofinàta, sf. Lo strofinare una volta.
strofinìo, sm. (pl.-ii) 1 Lo strofinare in modo continuo. 2 Sfregamento continuo di due superfici. ~ attrito, frizione.
strofòide, sf. Curva algebrica piana del terzo ordine che si definisce come il luogo dei punti d'incontro di una circonferenza avente il centro che varia su di una retta r e passante per un punto fisso R di r con la retta che congiunge il centro della circonferenza con un punto fisso O al di fuori della circonferenza stessa.
stròfulo, sm. Malattia infantile della pelle caratterizzata da eruzioni cutanee.
stròlaga, sf. Uccello (nota anche come strolaga maggiore, Gavia immer) della famiglia dei Gavidi e dell'ordine dei Gaviformi. Di colore nerastro maculato di bianco, vive in Europa e in America settentrionale. Si procura il cibo nei laghi d'estate, nei mari d'inverno.
Stròleg Opera di poesia di F. Loi (1975).
stròma, sm. Tessuto connettivale di un organo parenchimatoso.
Stromatèidi Famiglia di Pesci Perciformi diffusi nei mari temperati e caldi. Hanno il corpo compresso e ricoperto da squame sicloidi, esofago provvisto di formazioni cornee simili a denti e una sola pinna dorsale.
strombàre, v. tr. Fare una strombatura.
strombatùra, sf. Svasatura dello spessore del muro attorno a una apertura, per ottenere una migliore illuminazione.
strombazzaménto, sm. L'atto di strombazzare.
strombazzàre, v. v. tr. Diffondere ampiamente una notizia.
v. intr. Suonare la tromba con scarsa capacità.
da s-+ deriv. da tromba.
strombazzàta, sf. 1 Pubblicità eccessiva ed esagerata. 2 Rumore prodotto con la tromba.
strombazzatóre, sm. (f.-trìce) Chi strombazza.
strombazzatùra, sf. L'effetto di strombazzare.
strombettàre, v. v. intr. Suonare per lungo tempo una tromba o produrre un suono simile.
v. tr. Strombazzare.
strombettàta, sf. 1 Fastidioso suono di tromba. 2 Colpo dato sul clacson.
strombettìo, sm. Lo strombettare con continuità.
Strómbidi Famiglia di Molluschi Gasteropodi Prosobranchi appartenenti all'ordine dei Mesogasteropodi.
strómbo, sm. 1 Strombatura. 2 Mollusco marino che presenta una grossa conchiglia rosa.
deriv. da strombare; nel significato [2]: lat. strombus, dal greco stròmbos conchiglia.
Strómboli Isola dell'Arcipelago delle Eolie o Lipari, nel mar Tirreno, la più settentrionale e orientale, compresa amministrativamente nel comune di Lipari (provincia di Messina). Il territorio è prevalentemente costituito dalla parte emersa di un vulcano sottomarino (Cresta Vancora 926 m), in continua attività eruttiva. I centri principali sono Stromboli e Ginostra. Le attività economiche principali sono l'agricoltura (uva, capperi, olive), la pesca, ma soprattutto il turismo. L'isola è rinomata località balneare grazie al clima mite e alle coste alte e scoscese intervallate da piccole spiagge; i prodotti delle eruzioni (lave, lapilli e materiale incandescente) precipitando lungo il ripido pendio situato sulla parte nordoccidentale dell'isola (chiamato Sciara del Fuoco) e finendo in mare, offrono un magnifico spettacolo specialmente di notte. Le acque di Stromboli furono teatro di due battaglie navali nel corso della guerra tra Luigi XIV di Francia e una coalizione europea. Famosi sono i resti neolitici.
Stromboli (Terra di Dio) Film drammatico, italiano (1949). Regia di Roberto Rossellini. Interpreti: Ingrid Bergman, Mario Vitale, Renzo Cesana.
Strombolìcchio Piccola isola vulcanica (40 m) appartenente alle isole Eolie o Lipari (mar Tirreno). È formata da lava basaltica scura.
Strúmú Isola (19.000 ab.) di Øer, nell'oceano Atlantico, la maggiore dell'arcipelago. Centro principale Thorshavn.
Stróna Comune in provincia di Biella (1.216 ab., CAP 13066, TEL. 015).
Strona
Torrente (40 km) del Piemonte nordorientale. Nasce dal lago di Capezzone e dopo Gravellona Toce, si divide in due rami, uno sfocia nel lago Maggiore e l'altro confluisce nel fiume Toce.
stroncaménto, sm. L'atto di stroncare.
stroncàre, v. tr. 1 Staccare, recidere con violenza. 2 Privare di energie. • quello sforzo lo aveva stroncato completamente. 3 Sopprimere con violenza. • stroncare sul nascere, reprimere nel momento stesso in cui si manifesta un problema. 4 Criticare pesantemente. • fu stroncato dalla critica.
v. tr. 1 to break off. 2 (terminare) to cut short. 3 (di malattia) to stike down. 4 (criticare) to pan, to slate. 5 (rivolta, sopprimere) to suppress.
da s-+ troncare.
stroncatóre, sm. (f.-trìce) Chi stronca.
stroncatòrio, agg. 1 Che stronca. 2 Che critica aspramente.
stroncatùra, sf. 1 L'effetto di stroncare. 2 Critica pesante, condanna.
sf. savage attack, harsh criticism.
Stroncature Saggio di G. Papini (1916).
strónco, agg. (pl. m.-chi) Di persona, storto, deforme. ~ sbilenco.
Stroncóne Comune in provincia di Terni (4.252 ab., CAP 05039, TEL. 0744).
stronfiàre, v. intr. Sbuffare, soffiare rumorosamente.
strong, agg. invar. Forte, resistente.
Strongiloidèi Ordine di nematodi liberi allo stato larvale ed endoparassiti di Mammiferi allo stato adulto.
Stróngoli Comune in provincia di Crotone (6.424 ab., CAP 88078, TEL. 0962).
stronzàggine, sf. Atteggiamento, comportamento da stronzo.
stronzàta, sf. Idiozia, cretinata.
strònzio, sm. Elemento chimico di numero atomico 38, peso atomico 87,63 e simbolo Sr. Metallo bianco argenteo, simile al calcio, si prepara per elettrolisi del cloruro fuso o per riduzione degli ossidi, con alluminio e sottovuoto. Il carbonato e il fosfato di stronzio vengono usati in pirotecnica in quanto impartiscono alla fiamma una colorazione rosso scarlatto. L'isotopo radioattivo stronzio 90 si forma, nelle esplosioni nucleari, come prodotto di fissione ed è quindi presente nel fallout radioattivo. Estremamente pericoloso, il suo tempo di dimezzamento è di circa ventotto anni.
strónzo, sm. 1 Escremento, ciò che viene defecato. 2 Persona che compie vigliaccate. ~ carogna.
longob. strunz escremento.
stropicciaménto, sm. Strofinamento.
stropicciàre, v. tr. 1 Strofinare, sfregare. • si stropicciava gli occhi per l'incredulità. 2 Spiegazzare. • aveva stropicciato la gonna, restando seduta tutta la mattina.
v. tr. to rub.
gotico straupjan strofinare.
stropicciatùra, sf. L'effetto di stropicciare.
stropiccìo, sm. Uno stropicciare continuo.
Stroppiàna Comune in provincia di Vercelli (1.179 ab., CAP 13010, TEL. 0161).
stroppiàre, v. tr. Storpiare.
stròppo, sm. Anello che permette di legare un oggetto mobile a un punto fisso.
lat. stroppus, dal greco stròphos cinghia.
Stròppo Comune in provincia di Cuneo (124 ab., CAP 12020, TEL. 0171).
stròzza, sf. Gola.
Stròzza Comune in provincia di Bergamo (854 ab., CAP 24030, TEL. 035).
strozzaménto, sm. 1 L'atto di strozzare. 2 Restringimento.
strozzaprèti, sm. pl. Gnocchi di farina.
strozzàre, v. v. tr. 1 Strangolare, afferrare e stringere la gola. 2 Soffocare. • quell'ultimo boccone rischiò di strozzarlo. 3 Prestare denaro a usura.
v. intr. pron. Restringersi. • la via si strozzava in prossimità del fiume.
v. rifl. 1 Ingozzarsi di cibo. 2 Impiccarsi.
v. tr. to strangle, to choke. v. intr. pron. to be choked, to choke.
deriv. da strozza.
strozzàto, agg. 1 Strangolato. • era morto strozzato. 2 Che si restringe in un tratto. • vaso strozzato.
p.p. di strozzare.
strozzatùra, sf. Restringimento.
sf. narrowing.
Stròzzi Famiglia fiorentina, di modeste origini, divenuta famosa nel XIII sec., nel corso della lotta tra guelfi e ghibellini, durante la quale parteggiò per gli ultimi. Il capostipite fu Strozza di Ubaldino, che partecipò alla battaglia di Montaperti (1260).
Palazzo Strozzi
Opera di Benedetto da Maiano, iniziato nel 1489 per volere di Filippo Strozzi e completata dai suoi eredi sotto la direzione artistica di vari architetti famosi, quali Simone del Pollaiolo, detto Il Cronaca.
Stròzzi, Bernàrdo (Genova 1581-Venezia 1644) Pittore. Tra le opere San Sebastiano (1630-1644, Venezia, San Benedetto) e Il doge Francesco Erizzo (1631, Vienna, Kunsthistorisches Museum).
strozzinàggio, sm. (pl.-gi) Prestare denaro a usura.
strozzinésco, agg. (pl.-chi) Da strozzino.
strozzìno, sm. Chi presta denaro a usura. ~ usuraio.
sm. usurer.
stròzzo, sm. Azione da strozzino. ~ strozzinaggio.
struccàre, v. v. tr. Levare il trucco dal viso.
v. rifl. Levarsi il trucco dal viso.
struccatùra, sf. L'atto di struccare o struccarsi.
strudel, sm. invar. Dolce formato di una striscia di pasta arrotolata a un ripieno di mele, uva passa, zucchero.
strùffolo, sm. Dolce costituito da farina, uova e miele.
struggènte, agg. 1 Che provoca struggimento. ~ patetico, pietoso. <> gioioso. 2 Tormentoso, appassionato.
strùggere, v. v. tr. 1 Sciogliere con il calore. • struggere la cera. 2 Consumare in modo inesorabilmente lento. • il pensiero di quella ragazza rischiava di struggere il suo animo.
v. intr. pron. 1 Liquefarsi al calore. 2 Tormentarsi, consumarsi dal desiderio, dal dolore. • si sentiva struggere da quell'amore impossibile.
v. intr. pron. to be consumed.
da distruggere.
struggiménto, sm. 1 Lo struggere o struggersi. 2 Tormento, desiderio.
Struma Fiume (408 km) della penisola Balcanica. Nasce in Bulgaria dal monte Vitosa e sfocia nel mar Egeo.
strùma, sm. Termine medico sinonimo di gozzo.
strumentàle, agg. 1 Eseguito tramite strumenti. • rilievo strumentale; esecuzione strumentale di una canzone, senza le parole. 2 Dello strumento. 3 Utilizzabile come strumento. 4 Pretestuoso. • tesi strumentale.
agg. instrumental.
strumentalìsmo, sm. L'interpretazione della gnoseologia pragmatica secondo J. Dewey il quale sosteneva che pensiero e idee sono strumenti che consentono l'adattamento dell'esperienza alle esigenze umane.
strumentalità, sf. invar. La possibilità di utilizzare come strumento.
strumentalizzàre, v. tr. 1 Riprodurre con strumenti piuttosto che con la voce. 2 Utilizzare qualcuno o qualcosa come uno strumento, per raggiungere i propri scopi.
v. tr. to use to one's own ends, to exploit.
strumentalizzazióne, sf. Lo strumentalizzare.
strumentalménte, avv. In modo strumentale.
strumentàre, v. tr. Assegnare a ogni strumento una parte dell'esecuzione musicale, in base alle caratteristiche timbriche e melodiche.
strumentàrio, agg. e sm. (pl.-ari) agg. Che serve da strumento.
sm. Insieme degli strumenti necessari per svolgere un compito o una attività.
strumentatóre, sm. (f.-trìce) Chi strumenta e determina la strumentazione.
strumentazióne, sf. 1 L'assegnazione di una parte della esecuzione ai vari strumenti musicali. 2 L'insieme delle apparecchiature, degli strumenti disponibili. • la strumentazione di quell'automobile era tecnologicamente all'avanguardia.
deriv. da strumentare.
Strumenti delle tenebre, Gli Romanzo di A. Burgess (1980).
Strumenti umani, Gli Opera di poesia di V. Sereni (1965).
strumentìsta, sm. e sf. (pl. m.-isti) Chi suona uno strumento musicale per professione.
struménto, sm. 1 Arnese utile a svolgere determinate operazioni che caratterizzano un lavoro, un'arte, un'attività. 2 Persona o cosa che viene strumentalizzata, utilizzata da qualcuno per raggiungere degli obiettivi. • aveva agito da strumento inconsapevole per le sue ignobili azioni. 3 Atto pubblico redatto dai notai.
sm. 1 implement, tool. 2 (mus.) instrument. 3 (mezzo) means, instrument.
Strumento di misura
Dispositivo impiegato nella misurazione di una grandezza fisica.
Strumento di precisione
Apparecchio di misura con elevata precisione dei dati forniti.
lat. instrumentum, deriv. da instruere costruire.
strusciaménto, sm. 1 Sfregamento. 2 Il rumore prodotto dallo sfregamento.
strusciàre, v. v. tr. 1 Strisciare un oggetto su un altro. 2 Sciupare. 3 Ingraziarsi, lisciare qualcuno per ottenere favori.
v. rifl. Sfregarsi contro qualcosa o qualcuno.
lat. volg. extrusare, intensivo di extrudere.
strusciàta, sf. Lo strusciare.
strusciatùra, sf. L'effetto dello strusciare.
strùscio, sm. 1 Passeggiata domenicale nelle vie principali del paese. 2 Visita alle chiese fatta al giovedì santo a Napoli.
strùtto, agg. e sm. agg. Liquefatto.
sm. Grasso di maiale fatto liquefare e poi conservato. ~ sugna.
sm. lard.
struttùra, sf. 1 L'insieme delle parti essenziali che compongono una costruzione. 2 Organizzazione e relazione fra le parti componenti. 3 Disposizione degli atomi nelle molecole dei composti. 4 Una caratteristica propria di una lingua.
sf. structure.
lat. structura, deriv. da structus, p.p. di struere costruire.
• In matematica è l'elemento fondamentale per la classificazione delle varie scienze matematiche. Un insieme è dotato di struttura quando in esso sono definite determinate relazioni e operazioni. La struttura può essere semplice, quando da queste vengono generate altre per sovrapposizione e combinazione; possono essere anche algebriche, topologiche e d'ordine.
Struttura di controllo
In informatica è un elemento linguistico dei linguaggi di programmazione che permette di controllare il flusso dell'esecuzione di un programma.
Struttura economica
Insieme dei rapporti e delle relazioni tipiche di un soggetto economico nel sistema. In un sistema economico è il complesso delle caratteristiche (geografiche, culturali ecc.) che influiscono sul suo assetto. Nella teoria marxista, termine con il quale viene indicato l'insieme dei modi di produzione e dei rapporti sociali di una società in un determinato periodo, da cui derivano le sovrastrutture.
Struttura fine
In fisica, nello spettro discreto di una radiazione, è il fenomeno che consiste in una molteplicità di righe spettrali, ciascuna formata da molte componenti ravvicinate, ognuna delle quali corrisponde a una diversa transizione energetica all'interno dello stesso stato quantico.
Struttura del testo letterario Opera di critica letteraria di J. M. Lotman (1972).
Struttura originaria, La Opera di filosofia di E. Severino (1958).
strutturàle, agg. Riguardante la struttura.
strutturalìsmo, sm. solo sing. Teoria e metodologia del conoscere, affermatasi in Francia negli anni '60 nel campo delle scienze umane. Afferma che i fenomeni non devono essere considerati separati gli uni dagli altri, ma come elementi di una struttura, ossia nel loro funzionamento e nelle reciproche relazioni in un sistema di appartenenza. Tra i massimi esponenti, G. Gurvitch e C. Lévi-Strauss, fondatori rispettivamente della sociologia e dell'antropologia strutturale.
Strutturalismo linguistico
Metodologia della linguistica, ispirata all'opera di F. de Saussure, secondo cui gli elementi linguistici sono considerati in un sistema convenzionale e codificato, nel quale ogni singolo elemento ottiene il proprio valore solo se rapportato agli altri elementi del sistema. I massimi esponenti furono L. Bloomfield, L. Hjelmsvlev e N. Trubetzkoy.
strutturalìsta, sm. e sf. (pl.-i) Studioso dello strutturalismo.
strutturalìstico, agg. (pl. m.-ci) Relativo allo strutturalismo.
strutturàre, v. v. tr. Dare una struttura, una forma.
v. rifl. Darsi una struttura.
v. tr. to structure.
strutturàto, agg. Organizzato in modo razionale secondo un certo criterio. ~ articolato, svolto.
strutturazióne, sf. Organizzazione di una struttura.
deriv. da strutturare.
Strutture della sintassi, Le Opera di linguistica di N. Chomsky (1957).
Struve, Guglielmo (Altona 1793-Pulkovo 1864) Astronomo russo, per primo misurò l'assorbimento della luce da parte delle polveri interstellari e la parallasse stellare; catalogò più di 3.500 stelle doppie.
Struve, Otto (Dorpart 1819-Karlsruhe 1905) Astronomo russo figlio di Guglielmo, si dedicò allo studio degli anelli di Saturno, misurò la precessione terrestre e scoprì oltre 500 stelle doppie e un satellite di Urano.
Struziònidi Famiglia di Uccelli struzioniformi comprendente l'unico genere Struthio, lo struzzo.
Struzionifórmi Ordine di Uccelli dal corpo robusto e dalle ali corte e ricoperte da penne molli che non sono in grado di sostenerli in volo. Hanno tre dita munite di unghie su ogni ala, due dita alla fine delle lunghe zampe e capo, collo e cosce rivestite da rada peluria.
strùzzo, sm. Grande uccello (Struthio camelus) della famiglia degli Struzionidi e dell'ordine dei Struzioniformi. Dal corpo massiccio e alto (fino a 2,5 m), con zampe lunghe e robuste, testa piccola e ali non adatte al volo. È un ottimo corridore (può superare i 50 km/h), vive nelle regioni desertiche dell'Africa e si nutre di vegetali. È oggetto di caccia e di allevamento, sia per la carne che per via della coda e delle morbidissime piume (dei maschi).
sm. ostrich.
Stuàrda, Marìa => "Maria Stuarda"
Stuart Famiglia scozzese, di origine normanna, il cui nome deriva dalla carica ereditaria di maggiordomo (inglese steward). Salirono al trono nel 1371 con Roberto II, dando avvio alla dinastia. Per 170 anni circa la Scozia, sotto gli Stuart, fu in continuo conflitto con l'Inghilterra e fu sconvolta internamente dalle lotte dei feudatari ribelli alla corona; il potente clan dei Douglas, aiutato da altri signorotti ribelli alleati con gli inglesi, contese più volte il primato degli Stuart. Le lotte divennero più aspre sotto Giacomo I che, caduto in mano agli inglesi, lasciò la reggenza allo zio Roberto duca d'Albany (1406-1420). Successivamente ci furono periodi di stabilità politica interrotti da periodi di ripresa delle lotte, caratterizzati da assassini, intrighi ed esili dei re. Nel periodo tra il 1488 e il 1513, Giacomo IV, che aveva sposato Margherita Tudor, figlia di re Enrico VII d'Inghilterra, si alleò con la Francia contro il suocero ma fu sconfitto e ucciso. Il figlio Giacomo V riportò per qualche tempo la stabilità e dopo di lui la figlia Maria Stuarda (1542-1587) fu testimone del ritorno delle rivalità nella nobiltà scozzese tra il partito filoinglese (sempre più influente) e il partito filofrancese (capeggiato dall'arcivescovo Beton che, dopo la morte di Giacomo V, governava virtualmente la Scozia). Nel 1567, Giacomo VI (figlio della Stuarda, che era stata accusata di complotto contro Elisabetta I regina d'Inghilterra e decapitata nel 1587 per ordine di quest'ultima), unificò i tre regni di Scozia, Inghilterra e Irlanda (in seguito all'estinzione dei Tudor) e nel 1603 arrivò a conquistare il trono d'Inghilterra con il nome di Giacomo I. Con il successore, Giacomo II, cacciato nel 1688, terminò la linea maschile regnante, anche se le figlie di Giacomo II, Maria II e Anna, regnarono ancora sul trono di Inghilterra. Gli Stuart tuttavia non cessarono di rivendicare i diritti alla successione con Carlo Edoardo (1720-1788) che fu sconfitto a Culloden in Scozia, ma il ramo principale maschile della famiglia si estinse con Enrico, cardinale di York.
Stubbs, George (Liverpool 1724-Londra 1806) Pittore inglese. Tra le opere Cavallo spaventato da un leone (1770, Liverpool, Walker Art Gallery).
stuccàre, v. v. tr. 1 Coprire con lo stucco o gesso gommato. 2 Saziare, disgustare.
v. intr. pron. Infastidirsi, annoiarsi.
v. tr. 1 to stucco. 2 (riempire) to putty. 3 (muro) to plaster. 4 (dente) to fill a tooth.
stuccatóre, sm. Chi esegue lavori con stucco. ~ decoratore, gessino.
stuccatùra, sf. L'atto di stuccare.
sf. (dente) filling.
stucchévole, agg. Fastidioso, noioso.
agg. 1 nauseating. 2 (fig.) tedious, boring.
stucchevolézza, sf. Nausea, fastidio, noia.
stùcco, agg. e sm. (pl. m.-chi) agg. Annoiato, stufo.
sm. 1 Materiale a base di gesso, in grado di solidificarsi rapidamente, utilizzato per otturare fessure o ricoprire superfici.2 Ornamento fatto con lo stucco. 3 Nella locuzione di stucco, stupito, meravigliato.
sm. 1 plaster. 2 (decorativo) stucco. 3 (per mobili) putty. 4 (restare meravigliato) to be dumbfounded.
deriv. da stuccare; come sm: longob. stuhhi, intonaco.
Stuck, Franz von (Tettenweiss 1863-Monaco 1928) Pittore tedesco. Tra le opere Il peccato (1893, Monaco, Neue Staatsgalerie).
studentàto, sm. La condizione dell'essere studente.
studènte, sm. Chi studia, essendo iscritto a un corso, a una scuola. ~ discente, scolaro. <> insegnante.
sm. 1 student. 2 (scolaro) schoolboy, pupil.
lat. studens,-entis, p.pres. di studere studiare.
Studente di Salamanca, Lo Poema di J. de Espronceda (1836-1837).
Studente di Talmud, Lo Opera di poesia di C. N. Bialik (1894).
studentésco, agg. (pl.-chi) Riguardante gli studenti.
agg. school, student.
Studenti Romanzo di J. Trifonov (1950).
Studi Novelle di A. Stifter (1844-1850).
Studi dal vero Opera di poesia di R. Lowell (1959).
Studi e nuovi studi leopardiani Saggio di S. Solmi (1975).
Studi galileiani Opera di filosofia di A. Koyré (1940).
Studi stilistici Opera di linguistica di L. Spitzer (1928).
Studi sulla storia del rinascimento Opera di critica d'arte di W. Pater (1873).
Studi sull'età della restaurazione Opera di storia di A. Omodeo (postuma 1970).
studiacchiàre, v. v. tr. Studiare qualcosa con poca attenzione e voglia.
v. intr. Studiare poco.
studiàre, v. v. tr. 1 Apprendere una disciplina, un insieme di conoscenze. ~ istruirsi. 2 Frequentare un corso di studi. 3 Approfondire, esaminare con attenzione un determinato problema. • non aveva ancora studiato le carte del processo. 4 Escogitare. • doveva studiare un rimedio a quella situazione. 5 Soppesare con attenzione le parole, gli atteggiamenti.
v. intr. pron. Sforzarsi, ingegnarsi.
v. tr. to study.
deriv. da studio.
studiàto, agg. Ricercato, ponderato con attenzione. ~ calcolato. <> casuale.
studicchiàre => "studiacchiare"
stùdio, sm. (pl.-i) 1 L'atto di studiare. • borsa di studio, somma assegnata a studenti meritevoli per permettere loro di completare gli studi. 2 Ciò che viene studiato. 3 Indagine, ricerca accurata su un determinato argomento. 4 Locale in cui viene svolta una particolare attività di studio, professionale o artistica. • venne ricevuto nello studio dell'avvocato.
sm. 1 study, studying. 2 (ufficio) office. 3 (medico) surgery. 4 (artistico) studio. 5 (progetto) project.
latin studium, deriv. da studere studiare.
Studio della storia, Uno Opera di storia di A. J. Toynbee (1934-1961).
studiòlo, sm. Piccolo locale casalingo in cui dedicarsi allo studio o a faccende professionali.
studióso, agg. e sm. agg. Che studia con diligenza e profitto.
sm. Chi si dedica agli studi di una particolare disciplina acquisendo una competenza specifica.
agg. hard-working, studious. sm. scholar.
lat. studiosus.
stùfa, sf. 1 Apparecchio utilizzato per scaldare un determinato ambiente. 2 Sauna. 3 Ambiente riscaldato.
sf. 1 stove. 2 (elettrica) electric fire, heater.
stufàre, v. v. tr. 1 Scaldare con una stufa. 2 Cuocere a lungo. 3 Annoiare.
v. intr. pron. Annoiarsi.
v. tr. 1 to stew. 2 (annoiare) to bore. v. intr. pron. to get fed up.
stufàto, sm. Pietanza a base di carne cotta a lungo nel sugo di pomodoro.
sm. stew.
stufatùra, sf. 1 Peculiare stagionatura alla quale vengono sottoposti alcuni formaggi. 2 Nell'allevamento dei bachi da seta, riscaldamento dei bozzoli per uccidere le crisalidi e impedire che queste possano danneggiare il bozzolo.
stùfo, agg. Seccato, annoiato. ~ stanco, tediato. <> divertito.
agg. sick, fed up.
stunt-car, sf. invar. Veicolo che compie delle evoluzioni acrobatiche necessarie all'interno di uno spettacolo cinematografico.
stunt-man, sm. invar. Acrobata, cascatore che sostituisce un attore nelle scene pericolose di uno spettacolo cinematografico.
stuòia, sf. Tessuto ottenuto da giunchi, paglia intrecciata utilizzato come tappeto su cui stendersi o come riparazione dal sole da appendere a una finestra.
sf. mat.
lat. storea.
stuoìno => "stoino"
stuòlo, sm. Moltitudine.
stupa, sm. invar. Termine sanscrito con il quale, in India e nei paesi di influenza indiana, si indica un monumento buddhista o giainista destinato ad accogliere reliquie o a commemorare le vicende della vita del Buddha.
Stùparich, Giàni (Trieste 1891-Roma 1961) Scrittore. Studiò a Trieste, Praga, Berlino e Firenze, dove si laureò in lettere. Collaborò alla Voce. Si arruolò volontario allo scoppio della prima guerra mondiale. Venne ferito e fu decorato con medaglia d'oro. Militante antifascista e irredentista, partecipò alla resistenza. Tra le sue opere, figurano testi di tipo memorialistico Colloquio con mio fratello (1925), Trieste nei miei ricordi (1948), Piccolo cabotaggio (1955), Ricordi istriani (1961) e di narrativa con forti connotazioni autobiografiche come Racconti (1929), Il giudizio di Paride e altri racconti (1950). Si ricordano anche il romanzo fantastico Simone (1953), Ritorneranno (1941), L'isola (racconto, 1942) e Scipio Slataper (saggio, 1922).
stupefacénte, agg. e sm. agg. 1 Sorprendente, meraviglioso. 2 Di sostanze stupefacenti.
sm. Sostanza che agisce sul sistema nervoso provocando uno stato di ebbrezza o di torpore.~ droga
agg. astounding, amazing, stunning. sm. narcotic, drug.
• Sostanza con proprietà narcotiche e analgesiche, di origine vegetale o sintetica, la cui azione ha effetto sull'equilibrio neurovegetativo e il cui uso dà assuefazione e dipendenza. Sono inclusi tra gli stupefacenti anche i prodotti con effetti allucinogeni come l'hashish e la marijuana. L'uso, la produzione e il commercio degli stupefacenti sono regolati da leggi specifiche al fine di impedire il diffondersi di casi d'intossicazione e dipendenza. Nella legislazione italiana le disposizioni del codice penale sono state modificate nel 1954, nel 1975 e nel 1990, aggravando con questo ultimo provvedimento le pene per grandi trafficanti e spacciatori di droghe, ma anche per i consumatori e detentori di modiche quantità destinate a uso personale. Tali norme sono state successivamente abrogate con il referendum del 1993.
stupefàre, v. tr. v. tr. Stupire, meravigliare.
v. intr. Rimanere stupito, meravigliato.
stupefàtto, agg. Meravigliato, stupito.
agg. astounded, amazed.
stupefazióne, sf. 1 L'effetto di stupefare. 2 Condizione di depressione fisica e psichica.
stupèndo, agg. Meraviglioso, incantevole. <> orribile.
agg. marvellous, wonderful.
lat. stupendus, deriv. da stupere stupirsi.
stupidàggine, sf. 1 L'essere stupido. 2 Atto o parole da stupido. ~ dabbenaggine, idiozia. <> acume, intelligenza.
sf. 1 piece of nonsense. 2 (cosa da poco) nothing.
stupidàrio, sm. Raccolta di stupidità commesse da persone famose o in sedi ufficiali.
stupidàta, sf. Atteggiamento, discorso stupido.
sf. stupid thing.
stupidìre, v. v. intr. Diventare stupido.
v. tr. Rendere stupido, intontire.
stupidità, sf. invar. L'essere stupido.
sf. stupidity.
stùpido, agg. e sm. agg. 1 Poco intelligente, imbecille. 2 Di poco significato.
sm. Persona sciocca, tarda nel comprendere.
agg. stupid, silly. sm. fool, idiot.
lat. stupidus, deriv. da stupere stupirsi.
Stupinìgi Frazione del comune di Nichelino, in provincia di Torino, che ospita l'imponente villa reale di Filippo Juvara che venne iniziata nel 1729 per ordine di Vittorio Amedeo II di Savoia.
stupìre, v. v. tr. Provocare stupore, sorprendere. ~ allibire.
v. intr. pron. Meravigliarsi, restare incredulo.
v. tr. to stun, to amaze. v. intr. pron. to be amazed, to be stunned.
lat. stupere.
stupìto, agg. Meravigliato, sorpreso, attonito.
stupóre, sm. Grande e improvvisa meraviglia, sbalordimento.
sm. astonishment, amazement.
lat. stupor,-oris, deriv. da stupere restare stupito.
stuporóso, agg. Che produce torpore, intontimento.
stupràre, v. tr. Esercitare violenza carnale.
lat. stuprare.
stupratóre, sm. Chi compie uno stupro.
stùpro, sm. Violenza carnale.
sm. rape.
lat. stuprum.
stùra, sf. 1 L'atto di stappare e far fuoriuscire il liquido da un contenitore. 2 Sfogo.
Stùra Nome di alcuni fiumi del Piemonte.
Stura di Demonte
Torrente piemontese (105 Km). Nasce dal lago della Maddalena nei pressi del colle omonimo, nelle Alpi Occidentali, scorre interamente nella provincia di Cuneo e confluisce nel Tanaro da sinistra.
Stura di Lanzo
Torrente piemontese (62 Km). Nasce a sud di Ceres dalla confluenza della Stura di Val Grande con la Stura d'Ala, scorre interamente nella provincia di Torino e confluisce nel Po da sinistra nelle vicinanze di Torino dopo aver ricevuto anche le acque della Stura di Viù.
sturabottìglie, sm. invar. Cavatappi.
sturalavandìni, sm. invar. Arnese formato da un bastone con all'estremità una ventosa, utile per sturare i lavandini.
sturàre, v. tr. 1 Privare, levare il tappo. 2 Togliere ostruzioni.
v. tr. to clear.
sturbàre, v. v. tr. Sconvolgere.
v. intr. pron. Mettersi in agitazione, turbarsi.
stùrbo, sm. Disturbo.
Sturm und Drang (tempesta e impeto, in italiano) Movimento letterario tedesco delle fine del XVIII sec., il cui nome deriva da un'opera di F. M. Klinger, originariamente intitolata Wirrwarr (confusione, caos), e ribattezzata spregiativamente Sturm und Drang da C. Kaufmann; sinonimo di ribellione giovanile, in un perodo di imperante assolutismo che non consentiva lo svolgimento di un'opposizione politica aperta, sorse in opposizione all'illuminismo e mirò a sottolineare il valore del sentimento e della passione tipici della vita dell'uomo, suggerendone l'introduzione all'interno del mondo artistico. Da un punto di vista formale, propose il rifiuto delle forme chiuse del classicismo a favore di strutture libere da qualunque schema costituito; propugnò il ritorno alla tradizione spirituale tedesca, dopo anni di dominazione artistica francese. L'opera che rappresenta il manifesto del movimento fu pubblicata a Strasburgo nel 1773 con il titolo Intorno al carattere e all'arte dei tedeschi e contiene saggi di J. W. Goethe e di J. G. Herder, nei quali si esalta il genio del popolo. Lo Sturm und Drang è stato considerato l'anticipatore del romanticismo tedesco, grazie alla riscoperta della poesia nazionale e all'accentuazione di temi come genio e natura. Tra i massimi esponenti, H. L. Wagner, J. M. R. Lenz, F. Müller, F. M. Klinger, oltre ai giovani J. W. Goethe e F. Schiller, che in seguito superarono questa fase ed elaborarono una nuova concezione umanistica. Elementi della poetica promossa dallo Sturm und Drang appaiono nelle prime opere di Goethe, soprattutto nel dramma Götz von Berlichingen (1773) e ne I dolori del giovane Werther (1774), come in alcuni lavori giovanili di Schiller, fra cui I masnadieri (1781).
Sturm und Drang
Dramma di F. M. Klinger (1776).
Stùrnidi Famiglia di Uccelli Passeriformi dal corpo e becco robusti e coda generalmente corta. Sono diffusi nelle regioni calde e temperate.
Stùrno Comune in provincia di Avellino (3.413 ab., CAP 83055, TEL. 0825).
Stùrzo, Luìgi (Caltagirone 1871-Roma 1959) Politico. Sacerdote, nel 1896 fece parte del primo movimento democratico italiano e nel 1919 fu tra i fondatori del Partito popolare italiano. Convinto antifascista portò il suo partito a schierarsi contro Mussolini, ma per questo fu costretto pochi mesi dopo, dalle pressioni della Santa Sede, a dimettersi da segretario del partito. Nel 1924 si rifugiò all'estero, a Londra e poi a New York. Rientrato in Italia nel 1946, riprese l'attività politica, ma mantenendo una certa autonomia nei confronti della Democrazia cristiana. Nel 1952 tentò di formare un blocco elettorale di centrodestra alle elezioni, ma con scarso successo. Nel 1953 fu nominato senatore a vita.
stuzzicadènti, sm. invar. Bastoncino appuntito utilizzato per levare i frammenti di cibo, infilatisi fra i denti. ~ stecchino.
sm. toothpick.
stuzzicaménto, sm. L'effetto di stuzzicare.
stuzzicànte, agg. Stimolante. ~ allettante, attraente. <> disgustoso.
stuzzicàre, v. tr. 1 Utilizzare oggetti appuntiti per toccare in vari punti un oggetto. 2 Molestare, eccitare. • stuzzicare il fuoco, attizzarlo. 3 Solleticare, sollecitare. • stuzzicare la curiosità.
v. tr. 1 to poke, to prod. 2 (stimolare) to stimulate. 3 (fig.) to tease. 4 (appetito) to whet.
voce onom.
stuzzichìno, sm. Spuntino per solleticare l'appetito.
styling, sm. invar. Aspetto, profilo di un prodotto da commerciare.
Styron, William (Newport, Virginia 1925-) Romanziere. Tra le opere Le confessioni di Nat Turner (1967) e La scelta di Sofia (1979).
su, avv. e prep. avv. 1 Più in alto. 2 In un piano, livello superiore o elevato. 3 Con mettere, può significare diventare, crescere, formare. 4 Con andare, crescere quantitativamente. 5 Suvvia.
prep. 1 In luogo più elevato. 2 Discesa, caduta sopra un oggetto. 3 Di un argomento. 4 Approssimazione numerica, circa. • era un tipo sui vent'anni. 5 Sopra un ambiente. 6 In seguito a. 7 Con stare, esprime una condizione, uno stato. 8 Nella locuzione avverbiale sul serio, con serietà.
avv. 1 up. 2 (su e giù) up and down. 3 (al piano di sopra) upstairs. prep. 1 about. 2 (verso) towards. 3 (moto) onto, on to.
lat. susum, da sursum.
Su e giù per Beverly Hills Film commedia, americano (1986). Regia di Paul Mazursky. Interpreti: Nick Nolte, Richard Dreyfuss, Bette Midler. Titolo originale: Down and Out in Beverly Hills
sua sponte, loc. avv. Locuzione latina che significa "di sua iniziativa".
suaccennàto, agg. Che è stato precedentemente accennato, in uno scritto o in un discorso.
suadènte, agg. Che alletta, convincente. ~ persuasivo.
suadére, v. tr. Persuadere, convincere.
lat. suadere.
suaheli, sm. => "swahili"
Suàrdi Comune in provincia di Pavia (698 ab., CAP 27030, TEL. 0384).
Su´rez, Francisco (Granada 1548-Lisbona 1617) Filosofo spagnolo. Tra le opere Disputationes metaphisicae (1597) e De legibus ac Deo legislatore (1612).
suasìvo, agg. Persuasivo, convincente.
suasòria, sf. Discorso con il quale si cerca di convincere una persona o un gruppo di persone a compiere o a non compiere un'azione. ~ arringa.
suasòrio, agg. 1 Che consiglia o persuade. 2 Che tende a convincere. ~ esortante.
suaviter in modo fortiter in re, loc. avv. Espressione latina che significa "in modo garbato, ma energico nella sostanza". Vuole indicare un atteggiamento gentile che nasconde, però, una richiesta inflessibile.
sub, sm. e sf. invar. Pescatore, nuotatore subacqueo.
sub- Primo elemento di parole composte che indica che una cosa o persona è inferiore, subordinata o sta sotto a qualcos'altro o a qualcun altro, che qualcosa è vicino a qualcos'altro o una quantità o una qualità inferiore o attenuata.
dal lat. sub.
sub conditione, loc. avv. Locuzione usata nel linguaggio giuridico ed ecclesiastico per indicare un atto condizionato.
sub iudice, loc. avv. Espressione latina del poeta Orazio che significa "sotto il giudizio del giudice". Indica che una questione è ancora controversa.
sub specie aeternitatis, loc. avv. Locuzione latina tratta dalla filosofia scolastica che significa "sotto l'aspetto dell'eternità". Indica un punto di vista che risulta svincolato dal contingente e dal relativo.
subàcqueo, agg. e sm. agg. Che avviene o riguarda cose sotto il livello dell'acqua. • pesca subacquea, flora subacquea.
sm. Pescatore o nuotatore, in apnea o che dispone di apposita bombola di ossigeno e respiratore, che pratica attività sui fondali e sotto il livello dell'acqua.
underwater. sm. skin diver.
da sub-+ deriv. da acqua.
subacùto, agg. Di stato morboso, che ha caratteri meno accentuati rispetto a quello acuto.
subaffittàre, v. tr. Affittare ad altri qualcosa che si ha in affitto.
to sublet.
subaffìtto, sm. 1 L'atto di subaffittare. 2 Affitto di un oggetto di cui non si è proprietari ma che si ha in affitto.
subaffittuàrio, sm. Chi prende in subaffitto.
subaffluènte, sm. Corso d'acqua che sfocia in un affluente.
subagènte, sm. o sf. Che svolge affari per conto di un agente.
subagenzìa, sf. 1 Filiale di un'agenzia che ha facoltà di iniziativa commerciale limitate. 2 Contratto di agenzia in una zona territoriale limitata.
subalpìno, agg. Che si trova ai piedi delle Alpi.
subalternità, sf. L'essere subalterno.
subaltèrno, agg. e sm. agg. Subordinato, gerarchicamente inferiore. ~ dipendente, sottoposto.
sm. Chi ha un grado di qualifica inferiore ad altri, in una organizzazione.
agg. e sm. subordinate.
Subansiri Distretto (113.000 ab.) dell'India, nello stato dell'Arunachal Pradesh, al confine con il Tibet. Capoluogo Ziro.
subantàrtico, agg. (pl.-ci) Che è vicino al continente antartico.
subappaltàre, v. tr. Dare in subappalto.
to subcontract.
subappaltatóre, sm. Chi prende in subappalto.
subappàlto, sm. Contratto di appalto stipulato con chi è a sua volta un appaltatore.
subappennìnico, agg. (pl.-ci) Che è vicino all'Appennino.
Subappennìno Nome generico con cui si indicano alcune dorsali montuose, affiancate all'Appennino centrale sia sul lato tirrenico che sul lato adriatico.
subàrtico, agg. (pl. m.-ci) Che è vicino alle regioni artiche.
Subàsio Cima dell'Appennino Umbro-Marchigiano (1.290 m) a sud-est di Assisi, in provincia di Perugia.
subatòmico, agg. (pl. m.-ci) Che riguarda le particelle di dimensioni inferiori all'atomo.
Subbiàno Comune in provincia di Arezzo (4.442 ab., CAP 52010, TEL. 0575).
subbùglio, sm. (pl.-i) Gran disordine, agitazione.
sm. turmoil, confusion.
subbùteo, sm. invar. Gioco del calcio, praticato con pedine mobili mosse con colpi delle dita.
subcònscio, agg. e sm. (pl. m.-i) agg. Che viene vagamente avvertito dalla coscienza, pur riguardando la psiche.
sm. Subcosciente.
agg. e sm. subconscious.
subcontinènte, sm. Parte di un continente che presenta caratteristiche geografiche e morfologiche ben distinte.
subcontràtto, sm. Contratto derivato e avente lo stesso contenuto di un altro contratto, detto base, che di solito non genera rapporti diretti tra i contraenti originari del contratto base e il contraente derivato.
subcosciènte, agg. e sm. agg. Subconscio.
sm. Attività psichica che riguarda fenomeni di cui non si ha precisa coscienza.
agg. e sm. subconscious.
subcostièro, agg. Che riguarda zone in prossimità delle coste.
subdesèrtico, agg. (pl. m.-ci) Che riguarda zona e vegetazione posta ai margini del deserto.
subdesèrto, sm. 1 Formazione vegetale costituita da arbusti o piccoli alberi xerofili che caratterizza le regioni caldi e secche. 2 Regione in cui si ha una vegetazione di tale tipo.
sùbdolo, agg. Che riguarda il perseguimento di uno scopo non dichiarato, nascosto ad altri. ~ ambiguo. <> sincero.
agg. sly, underhand, sneaky.
lat. subdolus, comp. da sub-sotto + dolus inganno.
subentrànte, agg. e sm. agg. In medicina, relativo a un'affezione in si hanno accessi a intervalli molto ravvicinati.
sm. Chi subentra.
subentràre, v. intr. Sostituire qualcuno in una certa mansione, posizione.
v. intr. to take over, to succeed.
subéntro, sm. Il subentrare e l'effetto.
subequatoriàle, agg. Che riguarda il clima e le zone situate fra l'equatore e i tropici.
subiacènse, agg. e sm. agg. Relativo alla cittadina di Subiaco.
sm. Abitante di Subiaco.
Subiàco Comune in provincia di Roma (9.004 ab., CAP 00028, TEL. 0774).
subiètto e deriv. => "soggetto e deriv."
subingrèsso, sm. In diritto, il subentrare in un diritto al posto di un altro soggetto.
subinquilìno, sm. Chi ottiene in affitto un appartamento o parte di esso dall'inquilino e non dal proprietario.
subìre, v. tr. 1 Soffrire, patire. 2 Sostenere, sopportare.
v. tr. 1 to endure, to suffer. 2 (sostenere) to undergo.
lat. subire, comp. da sub-sotto + ire andare.
subissàre, v. v. tr. 1 Ricoprire. ~ tempestare, colmare. 2 Mandare in rovina.
v. intr. Sprofondare.
v. tr. to load with, to overwhelm with.
subìsso, sm. 1 Sfacelo. 2 Grande quantità. ~ abbondanza.
subitaneità, sf. L'essere subitaneo, repentino.
subitàneo, agg. Che è istantaneo, immediato, improvviso.
agg. sudden.
sùbito, agg. e avv. agg. All'improvviso, rapido.
avv. Immediatamente, all'istante. • si arrese subito all'evidenza; in un subito, in un attimo.
avv. 1 immediately, at once. 2 (presto) very soon. 3 (prima) just before.
subìto, agg.
Che è stato sopportato, patito.
lat. subitus, comp. da sub immediatamente dopo, + ire.
sublimàre, v. v. tr 1 Elevare, innalzare. 2 Far passare una sostanza dallo stato solido di aggregazione direttamente a quello gassoso. 3 Convogliare gli impulsi istintivi verso altri fini.
v. intr. Passare direttamente dallo stato solido a quello gassoso, senza fondere.
v. intr. pron. 1 Innalzarsi. 2 Trasformarsi per sublimazione.
v. rifl. Elevarsi spiritualmente. • sublimarsi con contemplazione e preghiera.
lat. tardo sublimare, deriv. da sublimis.
sublimàto, agg. 1 Che è ottenuto per sublimazione. 2 Che riguarda impulsi istintivi trasformati in altri atteggiamenti.
sublimazióne, sf. L'effetto del sublimare.
sublìme, agg. e sm. agg. Eccelso, nobile. 2 Che riguarda luoghi elevati.
sm. Il senso dell'infinito, in filosofia.
agg. e sm. sublime.
subliminàle, agg. Che viene percepito dall'inconscio, senza che la coscienza se ne renda conto.
sublimità, sf. Maestosità, eccellenza.
sublocàre, v. tr. Subaffittare.
sublocazióne, sf. Subaffitto.
sublunàre, agg. Che si trova fra la Luna e la Terra.
submontàno, agg. Che è in prossimità di una montagna.
subnormàle, agg. sm. e sf. agg. Che è inferiore ai livelli di normalità.
sm. e sf. Chi ha quoziente di intelligenza inferiore alla media.
agg., sm. e sf. subnormal.
subnucleàre, agg. Che riguarda le particelle che compongono il nucleo dell'atomo.
suboceànico, agg. (pl. m.-ci) Posto sotto l'oceano.
subodoràre, v. tr. Intuire, sospettare. ~ presagire, presentire. <> sapere.
v. tr. to suspect, to smell.
suborbitàle, agg. Che avviene su una traiettoria inferiore rispetto a quella necessaria per mettere in orbita un oggetto.
subordinànte, agg. Che mette in subordine.
subordinàre, v. tr. 1 Stabilire delle priorità, delle scelte sulla base dell'importanza. 2 Far dipendere.
subordinatìvo, agg. Che riguarda o esprime una relazione di subordine.
subordinàto, agg. 1 Che è in subordine rispetto ad altri. • lavoro subordinato; in via subordinata, come seconda ipotesi. 2 Dipendente, che ha grado, qualifica inferiore in una gerarchia. 3 In grammatica, proposizioni subordinate, che sono dipendenti da una proposizione principale.
agg. 1 subordinate. 2 (dipendente) subject to, dependent on.
subordinazióne, sf. 1 Il trovarsi in dipendenza, in subordine di un superiore per qualifica o grado. 2 Sottomissione.
subórdine, sm. In dipendenza.
subornàre, v. tr. Istigare qualcuno a commettere inganni, a mancare il proprio dovere.
subornazióne, sf. Il subornare.
lat. mediev. suburdinatio,-onis.
subpolàre, agg. Relativo alle regioni prossime al polo.
subrettìna, sf. Giovane soubrette.
subroutine, sf. invar. 1 In informatica, programma ausiliario scritto per risolvere una parte di un problema. 2 Insieme di istruzioni per l'esecuzione di una determinata operazione.
subseguènte, o subsequènte, agg. Relativo al corso d'acqua o alla depressione che si trova alla base della fronte di una cuesta.
subsidènte, agg. Che riguarda la subsidenza.
subsidènza, sf. Il progressivo abbassamento di un territorio, in particolare costiero, con conseguente crescita del livello delle acque.
subsònico, agg. (pl. m.-ci) Che ha velocità inferiore a quella del suono.
substràto, sm. 1 Strato di terreno situato al di sotto di un altro strato. 2 Contesto. 3 L'insieme delle influenze esercitate da una lingua su un'altra che si è sovrapposta.
subtotàle, sm. Somma parziale di una parte del conto.
subtropicàle, agg. Che riguarda zone geografiche poste in prossimità dei tropici.
Subulinidi Famiglia di Molluschi Gasteropodi polmonati stilommatofori. ~ stenogiridi.
subumàno, agg. Che riguarda una condizione di vita ritenuta al di sotto della condizione minima di accettabilità.
suburbàno, agg. In prossimità della città.
agg. suburban.
suburbicàrio, agg. Di sede episcopale nei pressi di Roma, che ha per titolare un cardinale coadiuvato da un vescovo.
subùrbio, sm. 1 I sobborghi di una città. 2 Quartiere. ~ borgata.
comp. lat. sub sotto + urbs, urbis città.
subùrra, sf. 1 Antico quartiere malfamato di Roma. 2 Quartiere malfamato.
succedaneità, sf. La caratteristica di ciò che è succedaneo.
succedàneo, agg. Che può sostituire nella funzione, un'altra sostanza. ~ derivato, surrogato.
agg. substitute.
lat. tardo succedaneus, deriv. da succedere andare al posto di.
succèdere, v. v. intr. 1 Subentrare. 2 Venire dopo. 3 Accadere, avvenire in successione.
v. intr. pron. Presentarsi, accadere in sequenza.
v. intr. 1 to succeed. 2 (accadere) to happen. 3 (seguire) to follow. v. intr. pron. to follow each other.
successìbile, agg., sm. e sf. Che, chi può succedere per legge o per testamento.
successióne, sf. 1 Il subentrare ad altri. 2 Sequenza di fenomeni. 3 Serie ordinata.
sf. 1 succession. 2 (tassa di successione) death duty.
lat. successio,-onis, deriv. da successum, supino di succedere.
• In matematica è un insieme di elementi posti in corrispondenza biunivoca con l'insieme degli interi naturali; può essere vista come una funzione definita nell'insieme dei numeri naturali. Si dicono convergenti quando, al crescere indefinito del numero dei termini n, il termine n-mo tende a un valore limite definito; divergenti se, al crescere indefinito di n, il termine generico cresce indefinitamente.
In diritto è un fenomeno giuridico generale, che comporta una modificazione nel soggetto attivo o passivo del rapporto giuridico; in base a ciò, un soggetto entra in uno o più rapporti giuridici che fanno capo a un altro soggetto. I principi base della successione sono l'irrevocabilità della qualità di erede, l'unità del patrimonio, il trapasso di tutti i diritti e obbligazioni senza modificazione, compreso il possesso; la confusione tra patrimonio del defunto e quello dell'erede. La successione si può verificare in due casi, ossia per dichiarazione di volontà del de cuius (testamento) o per disposizione legale.
Successione testamentaria
Il testamento è un atto revocabile con il quale qualcuno può disporre di tutte le proprie sostanze o parte di esse, pensando al momento in cui non sarà più in vita. La facoltà testamentaria non è esercitabile da colui che ha un'età inferiore ai diciotto anni, è interdetto per infermità mentale, è incapace di intendere e di volere nel momento del testamento.
Successione legittima
Successione che viene effettuata in relazione alle disposizioni della legge, in mancanza di un testamento, quando questo non sia valido o nel caso di rinuncia all'eredità o impossibilità a succedere.
successivaménte, avv. In seguito, poi.
avv. afterwards.
successìvo, agg. Seguente, che viene dopo, secondo un fissato ordinamento.
agg. following, successive.
succèsso, sm. 1 Risultato, esito. • non sapeva ancora con quale successo aveva fatto l'esame. 2 Riuscita. 3 Popolarità. ~ affermazione. • aveva riportato un grande successo con la sua apparizione in televisione.
sm. 1 success. 2 (esito) outcome.
lat. successus,-us avanzata, deriv. da successum, da succedere.
successóre, sm. (f.-a) Chi succede ad altri in un incarico. ~ erede. <> predecessore.
sm. successor.
successòrio, agg. Relativo alla successione.
succhiàre, v. tr. 1 Aspirare con le labbra, con la bocca. 2 Spolpare, ridurre in miseria. • gli aveva succhiato il sangue poco a poco. 3 Gustare. • succhiare un gelato. 4 Assorbire. 5 Sopportare.
v. tr. to suck.
lat. succulare, deriv. da succus succo.
succhiàta, sf. Il succhiare una volta.
succhiatóre, agg. e sm. agg. Che succhia.
sm. Chi succhia.
succhiellàre, v. tr. Forare mediante il succhiello.
succhièllo, sm. Arnese utilizzato per praticare fori, costituito da un ferro terminante a vite e da un manico perpendicolare che viene fatto ruotare.
sùcchio, sm. Il succhiare.
succhiòtto, o succhiétto, sm. Tettarella che viene data ai neonati per farli addormentare. ~ ciuccio.
sm. dummy.
succiacàpre, sm. Uccello (Caprimulgus europaeus) della famiglia dei Caprimulgidi e dell'ordine dei Caprimulgiformi. Di colore bianco e grigiastro, vive in prossimità dei boschi dell'Europa, dell'Asia e dell'Africa settentrionale. Le sue uova si mimetizzano con l'ambiente.
succiàre, v. tr. 1 Succhiare. 2 Sorbire, gustarsi. ~ sorseggiare.
succiasàngue, sm. e sf. invar. Chi sfrutta gli altri fino a rovinarli. ~ usuraio.
succìdere, v. tr. Tagliare da sotto, alla base o alla radice.
Succinèidi Famiglia di Molluschi Gasteropodi polmonati di forma conica muniti di due paia di tentacoli e di una conchiglia sottile oblunga con elica che esegue pochi giri.
succìngere, v. v. tr. Legare le vesti con una cintura.
v. intr. Cingersi ai fianchi.
succìnto, agg. 1 Che lascia troppo scoperte alcune parti del corpo, poco pudico. 2 Conciso, breve.
agg. 1 scanty, brief. 2 (breve) concise, succinct.
sùccio, sm. Atto del succiare.
succitàto, agg. Citato in precedenza.
Succìvo Comune in provincia di Caserta (6.483 ab., CAP 81030, TEL. 081).
succlàvio, agg. Posto sotto la clavicola.
Arteria succlavia
Si origina a destra dell'arteria anonima, a sinistra dell'arco dell'aorta, si prolunga nell'arteria ascellare e irrora l'arto superiore.
Vena succlavia
Vaso venoso profondo dell'arco superiore. Con la vena giugulare forma la vena anonima.
Muscolo succlavio
Situato fra la prima costola e la clavicola, contraendosi, consente l'abbassarsi di quest'ultima.
sùcco, sm. (pl.-chi) 1 Sostanza liquida contenuta nella frutta o nelle piante. 2 La parte essenziale, la più importante. 3 Il liquido secreto da alcuni organi.
sm. 1 juice. 2 (fig., essenza) essence.
lat. succus.
succosità, sf. L'essere ricco di succo.
succóso, agg. 1 Che ha molto succo. 2 Denso di significato.
agg. 1 juicy. 2 (significativo) pithy.
sùccube, o sùccubo, agg. e sm. agg. Che è sottomesso, incapace di agire di propria volontà.
sm. Chi soggiace alla volontà altrui.
succulènto, agg. Molto succoso o saporoso. ~ appetitoso, squisito. <> insipido, sciapo.
succulènza, sf. L'essere succulento.
succursàle, sf. Sede staccata, filiale di un ufficio, di un'azienda. ~ dipendenza.
sf. branch.
Suceava Città (115.000 ab.) della Romania, capoluogo del distretto omonimo.
Suchitepéquez Dipartimento (382.000 ab.) del Guatemala sudoccidentale, sull'oceano Pacifico. Capoluogo Mazatenango.
sùcido, agg. Sporco, lurido. ~ sudicio.
lat. sucidus da sucus succo, sugo.
sucidùme, sm. Sudiciume, sozzura. ~ sporcizia.
sucre, sm. invar. Unità monetaria dell'Ecuador. È suddivisa in cento centavos.
Sucre (Bolivia) Città della Bolivia (130.000 ab.) capitale legale del paese e capoluogo del dipartimento di Chuquisaca (489.000 ab., 51.524 km2). Situata su un altopiano a 2.800 m, a sud-est di La Paz, la capitale amministrativa. Centro commerciale e sede di industrie alimentari, tessili e della lavorazione del tabacco, conserva palazzi e una cattedrale del XVI sec. Fondata dagli spagnoli nel 1538, con il nome di La Plata, acquisì notevole importanza per la vicinanza delle miniere di argento di Patosí. Fu sede dei primi movimenti per l'indipendenza del Sud America. Nel 1826 prese la denominazione attuale in onore di A. J. de Sucre, generale luogotenente di S. Bolivar.
Sucre (Colombia) Dipartimento della Colombia del nord (620.000 ab, 11.000 Km2) la cui capitale è Sincelejo. Si affaccia sul mar delle Antille ed è bagnato dai fiumi Cauca e San Jorge.
Sucre (Venezuela) Stato del Venezuela del nord (723.000 ab., 11.800 Km2) la cui capitale è Cuman´. Si affaccia sul mar delle Antille e rappresenta una delle maggiori regioni agricole del paese producendo soprattutto caffè, banane e cacao.
sud, sm. sing. Intersezione dell'orizzonte col meridiano astronomico in direzione del polo sud; uno dei quattro punti cardinali, indica il punto in cui il Sole è più alto sull'orizzonte.
sm. south.
franc. sud.
Sudafricàna (Repubblica) Repubblica all'estremità meridionale dell'Africa australe. Confina a nord con la Namibia, il Botswana e lo Zimbabwe, a nord-est col Mozambico, mentre per gli altri lati è bagnata dagli Oceani Atlantico e Indiano; nel suo territorio sono inglobati il Lesotho e lo Swaziland.
Il territorio è occupato per la massima parte da altopiani, rialzati verso le coste (monti dei Draghi) e che formano un'imponente scarpata, ai piedi della quale si estende una pianura costiera (larga da 80 a 400 km).
Nella parte sudoccidentale del paese si può distinguere quel che resta dall'erosione di un'antica catena montuosa (i Capidi) orientata da est a ovest.
Idrograficamente il paese, pur diviso tra diversi bacini, tributa essenzialmente all'oceano Atlantico, soprattutto tramite l'Orange, il principale fiume del paese, che nasce nel Lesotho, segna per un tratto il confine con la Namibia e riceve il Vaal e il Melopo, entrambi dal regime fortemente irregolare. All'Atlantico scende anche l'Olifants.
Tra i tributari all'oceano Indiano il principale è il Limpopo; tra gli altri fiumi scende il Tugela, celebre per le omonime cascate, seconde del mondo per altezza.
Il clima è tropicale nel lato rivolto all'oceano Indiano, con inverni freschi, estati calde e piovose e una stagione intermedia più temperata; nell'interno l'altitudine influisce in parte sulla generale siccità, mentre la regione del Capo ha un clima mediterraneo.
La popolazione è costituita per meno di un quinto da europei (boeri e inglesi), per il 70% da bantu (di numerose etnie), per il 10 % da coloured o meticci e per il 3% da asiatici.
Per anni la repubblica Sudafricana è stata teatro di un durissimo sistema di apartheid che separava le popolazioni di colore dai bianchi in tutti i campi della vita sociale ed economica. Dopo duri scontri locali e pressioni internazionali, nel 1992 un referendum ha approvato l'accordo costituzionale che mira alla formazione di uno stato unitario multirazziale. Nel 1996 è stata approvata la nuova costituzione che sancisce la parità fra bianchi e neri.
La capitale amministrativa è Pretoria, centro storico, culturale ed economico; la capitale legislativa è Città del Capo, importante centro industriale e portuale. Johannesburg è la città principale del paese, nonché massimo centro aurifero a livello mondiale. Altre città sono Bloemfontein (capitale giudiziaria), Welkom e Kimberley; sulla costa sorgono Durban, East London e Port Elizabeth.
La repubblica Sudafricana ha una solida e ben diversificata economia, nettamente la più avanzata a livello continentale.
L'agricoltura è fiorente, soprattutto grazie a interventi governativi sul sistema idrico. Il paese è il massimo produttore continentale di mais, che in parte è esportato. È invece destinata al mercato interno la produzione di frumento, sorgo, orzo, avena, miglio, patate e ortaggi.
Tra le colture commerciali spiccano canna da zucchero, ma non mancano tabacco e cotone.
Importantissima è infine la frutticoltura in buona parte destinata all'esportazione. La vite dà elevati quantitativi di vino molto pregiato.
Ben sfruttate sono anche le non cospicue risorse forestali.
L'allevamento del bestiame è fiorente e alimenta una tradizionale esportazione di lana. Anche la pesca riveste notevole importanza, essendo un settore modernamente attrezzato e organizzato.
La repubblica Sudafricana è il paese dei diamanti e dell'oro, di cui dispone di ingentissime risorse e di cui è massimo produttore mondiale. Si estraggono inoltre argento, platino, pietre dure, uranio e titanio.
Importanti sono anche i giacimenti di carbone; meno significativi restano i giacimenti di petrolio, localizzati al largo delle coste del Capo.
Vasta è la gamma dei minerali metalliferi estratti, innanzitutto ferro, ma anche cromite, manganese, antimonio, vanadio, rame, piombo, zinco, stagno e tungsteno.
Tra i minerali non metalliferi si producono l'amianto, i fosfati naturali, la mica e lo zolfo.
Grandiose saline si trovano a Port Elizabeth e a Brantford.
Il settore in maggiore espansione è quello industriale, anche grazie alla presenza di un attivo settore pubblico, che ha dato impulso a una fiorente industria siderurgica, chimica e petrolchimica.
L'industria siderurgica beneficia della concomitante presenza di ferro e carbone. Numerosi sono i complessi metallurgici. Vasta è la gamma dei prodotti dell'industria meccanica, dalle automobili e dai veicoli in genere, agli aerei, alle navi, alle apparecchiature elettriche. Va assumendo proporzioni rilevanti l'industria chimica, che produce elevati quantitativi di benzina sintetica ricavata dal carbone, acido solforico, superfosfati, materie plastiche, caucciù sintetico. In espansione è anche il settore petrolchimico.
Il settore tessile è particolarmente dedito alla lavorazione del cotone.
Lavorano materie prime nazionali altre industrie, quali quella alimentare (conservifici di carne, frutta e verdura, zuccherifici, birrifici), calzaturiera, manifattura di tabacchi; esistono inoltre cementifici e cartiere.
STORIA Popolato molto presto nella preistoria, il Sudafrica fu occupato da boscimani, da nama o ottentotti (XII sec.) e quindi dai bantu (XVI sec.). Nel XVI sec. i portoghesi scoprono il paese senza stabilirvisi. Nel 1652 gli olandesi fondano Città del Capo, scalo della Compagnia delle Indie orientali. Nel 1685 i coloni (boeri) sono raggiunti dagli ugonotti francesi dopo la revoca dell'editto di Nantes. Si diffonde la schiavitù. Nel 1779-1780 la migrazione dei bantu verso sud provoca la guerra tra questi e i bianchi.
Nel 1814 con il trattato di Parigi, il paese passa sotto l'amministrazione inglese. Nel 1834 l'abolizione della schiavitù (1833) crea malcontento tra i boeri che migrano verso il nord. Nascono tre repubbliche: Natal, Transvaal e Orange, la cui autonomia è acquisita provvisoriamente dopo un primo conflitto (1877-1881). Nel 1884 la scoperta delle miniere d'oro determina un afflusso notevole di stranieri. Nel 1890 C. Rhodes, governatore di Città del Capo, sopprime le repubbliche boere, in particolare tagliando l'accesso del Transvaal al mare.
Nel 1899-1902 la guerra del Transvaal, difficile per gli inglesi, si conclude con la sconfitta dei boeri. Nel 1910 ottengono tuttavia soddisfazione con la creazione dell'Unione Sudafricana (stati di Città del Capo, Natal, Orange e Transvaal), integrate nel Commonwealth. Nel 1913 le prime leggi di segregazione (apartheid) vengono applicate ai neri, che rappresentano la maggior parte della popolazione. Nel 1948 il governo nazionalista di Malan attenua le leggi di apartheid (interdizione dei matrimoni misti ecc.). Nel 1949 egli annette l'ex Africa del sud-ovest Tedesca.
Nel 1961 dopo un referendum, l'Unione si trasforma in una repubblica indipendente e si ritira dal Commonwealth. Dopo il 1966, inizialmente come primi ministri e poi come presidenti, Vorster e Botha portano avanti la politica di apartheid a prezzo di un isolamento internazionale crescente del paese. Nel 1985-1986 i moti anti-apartheid fanno numerose vittime. L'instaurazione dello stato di emergenza e la violenza della repressione vengono condannati da vari paesi occidentali che adottano sanzioni economiche contro il Sudafrica.
Nel 1988 il Sudafrica conclude un accordo con l'Angola e Cuba che comporta un cessate il fuoco nell'Africa del sud-ovest. Nel 1989 Frederik De Klerk succede al dimissionario P. Botha, alla guida dello stato e del partito nazionale.
L'anno successivo avvia una politica di apertura verso la maggioranza nera (legalizzazione delle organizzazioni anti-apartheid, liberazione di N. Mandela, negoziazione diretta con l'ANC, abolizione della segregazione razziale nei luoghi pubblici). Viene inoltre tolto lo stato di emergenza. La Namibia ottiene l'indipendenza. Nel 1991 vengono abolite le ultime tre leggi dell'apartheid.
Due anni più tardi al termine di negoziati difficili, avviati dal 1990, viene adottata una costituzione temporanea (novembre), sotto l'impulso congiunto di F. De Klerk e di N. Mandela e malgrado l'opposizione degli estremisti neri e bianchi. Le ultime sanzioni economiche imposte dalla comunità internazionale vengono tolte. Nel 1994 le prime elezioni multirazziali (aprile) alle quali partecipa massicciamente la popolazione sudafricana, sono vinte ampiamente dall'ANC N. Mandela è eletto alla guida dello stato. Viene formato un governo di unità nazionale. Il Sudafrica ritrova il suo posto nell'ambito internazionale.
• Abitanti-41.200.400
Superficie-1.221.037 km2
Densità-33,7 ab./km2
Capitale-Città del Capo (legisl.) / Pretoria (amm.)/Bloemfontein (giudiz.)
Governo-Repubblica parlamentare
Moneta-Rand
Lingua-Inglese, afrikaans e dialetti bantu
Religione-In maggioranza protestante, cattolica, minoranze cristiane, animista
sudafricàno, agg. e sm. agg. Dello stato della Repubblica Sudafricana.
sm. Abitante della Repubblica Sudafricana.
agg. e sm. South-African.
sudamericàno, agg. e sm. agg. Dell'America del Sud.
sm. Abitante dell'America del Sud.
agg. e sm. South-American.
Sudan Repubblica dell'Africa centrorientale; confina a nord con l'Egitto, a ovest con la Libia, il Ciad e la repubblica Centrafricana, a sud con lo Zaire, l'Uganda e il Kenia, a est con l'Etiopia e a nord-est si affaccia sul mar Rosso.
Il territorio sudanese coincide con il corso medio del Nilo ed è il più esteso paese africano.
Comprende nel nord una vasta zona desertica sahariana, il deserto Nubiano, e subsahariana, che lascia poi il posto alle steppe del Sahel e infine alle savane. È racchiuso a nord-est, a ridosso della costa del mar Rosso, dai rilievi montuosi del Jabal Oda, dal profilo piuttosto aspro e discretamente elevato (2.259 m).
Sul lato occidentale e centroccidentale si elevano le alture del Darfur e del Kurdufan, di altezza media di 700 m, dominate dal massiccio vulcanico Jabal Marrah, che raggiunge i 3.088 m. Il territorio si eleva ancora verso sud al confine con l'Uganda ed è dominato dal massiccio del Jabal Kinyeti (3.187 m).
Il fiume principale è il Nilo, che nel Sudan svolge una notevole parte del suo corso; i suoi due rami sorgentiferi, il Nilo Azzurro e il Nilo Bianco, confluiscono a Khartoum.
Più a valle riceve l'Atbara, che raccoglie le acque dagli altopiani etiopici settentrionali.
Per il resto l'idrografia sudanese è rappresentata da uidian o fiumi temporanei, tra cui il principale è il Bahr El Ghazal, affluente del Nilo Bianco.
Il clima è tropicale, con tratti di continentalità; ovunque le temperature sono elevate e l'escursione termica giornaliera spiccata.
La popolazione è formata a nord in prevalenza da arabi, a sud da tribù nilotiche.
La capitale Khartoum ospita tutte le attività principali (industriali, commerciali, amministrative e culturali); insieme con le vicine Omdurman e Khartoum North forma un unico agglomerato urbano.
Il principale porto è Port Sudan, sbocco marittimo del paese dotato di moderne attrezzature.
Altre città sono Wad Medani, Kassala, El Obeid, El Fasher, Atbara, Malakal e Juba.
Il Sudan è uno degli stati meno economicamente avanzati del continente, penalizzato dalla vastità e dall'aridità del suo territorio e da un divario spiccato tra il nord, più avanzato, e il sud, solo recentemente oggetto di valorizzazione.
L'agricoltura occupa l'assoluta maggioranza dei sudanesi, anche se la superficie coltivata è piuttosto esigua.
Le fondamentali colture destinate all'alimentazione sono quelle tipiche dell'ambiente africano e delle savane cioè sorgo, miglio, frumento, mais e riso. Altre colture destinate al consumo locale sono la manioca, le patate dolci, le patate, i pomodori e altri prodotti orticoli.
Nelle oasi del nord il prodotto principale è costituito dai datteri, sono inoltre presenti nel paese le varie colture fruttifere, per esempio banane, arance, pompelmi. Sempre maggiore importanza vanno assumendo le colture di oleaginose (ricino, arachidi e sesamo) e della canna da zucchero.
La maggiore ricchezza del paese rimane il cotone, che rappresenta la principale voce d'esportazione. Altro prodotto ampiamente esportato è la gomma arabica.
Circa il 20% del territorio sudanese è coperto da foreste e boschi ricchi di legname pregiato fra cui mogano e ebano, la cui valorizzazione è solo agli inizi.
Il patrimonio zootecnico è considerevole; l'allevamento è reso possibile anche in forme nomadiche dalla vastità del territorio, ma è ostacolato e reso difficile dalla scarsità d'acqua.
La pesca è praticata nelle acque interne, dove è un'attività complementare per le popolazioni agricole locali; è diffusa anche lungo tutto il Nilo, mentre sviluppo assai limitato ha lungo le coste del mar Rosso.
Le risorse minerarie sono svariate e consistono soprattutto in depositi di minerali di ferro, manganese, oro, argento, cromite, zinco, rame, nichel, gesso, tungsteno, nonché petrolio rinvenuto nel Sudan occidentale. Tuttavia lo sfruttamento minerario è reso difficile dalla scarsità di comunicazioni con le zone di estrazione e dall'insufficienza di capitali da destinare al settore.
L'industria del Sudan è piuttosto arretrata, manca una vera e propria industria di base e le principali attività riguardano la trasformazione dei prodotti agricoli locali (sgranatoi del cotone, mulini, zuccherifici, distillerie, oleifici). Tra le industrie si possono citare un impianto tessile, un cementificio e una raffineria.
STORIA Nell'antichità la storia del Sudan si confonde con quella della Nubia, che ne occupa la parte settentrionale. Dal VI sec. a. C. fino alla fine del XIV sec. si sviluppano vari regni cristiani che vengono progressivamente penetrati e distrutti dagli arabi. Nei secoli XV-XIX si costituiscono vari sultanati (in particolare quello di Fung); vaste zone del paese vengono spopolate dalla tratta degli schiavi.
Dal 1820 al 1840 Méhémet Alì, viceré dell'Egitto, conquista la regione. Nel periodo 1883-1898, la Gran Bretagna, che ha occupato l'Egitto dal 1882, deve affrontare l'insurrezione del Mahdì, che Kitchener sconfigge infine a Omdurman, prima di obbligare i francesi della colonia Marchand a ritirarsi dalla città di Faschoda. Nel 1899 il Sudan diventa condominio anglo-egiziano. Nel 1951 l'Egitto denuncia questa situazione. Due anni più tardi, accordi tra i rappresentanti del Sudan, dell'Egitto e della Gran Bretagna prevedono l'autodeterminazione dei sudanesi. Nel 1956 viene proclamata la Repubblica indipendente del Sudan. Dal 1958 al 1964, dopo un colpo di stato militare, il paese è guidato dal generale Ibrah¿Ì¿m Abbud. Dal 1964 la 1969 si susseguono al potere governi civili.
Nel 1969 Djaf'ar al-Nimayr¿Ì¿ dirige un colpo di stato militare e crea un regime di ispirazione socialista. Tre anni più tardi viene firmato un accordo con i ribelli del sud del paese, attivi dopo l'indipendenza. Nel 1977 un accordo di riconciliazione nazionale consente il ritorno nel Sudan del leader dell'opposizione islamica in esilio. Nel 1983 riprendono i combattimenti nel sud dopo l'adozione di leggi ispirate dalla charia. Nel 1985 un'insurrezione popolare rovescia il regime di Nimayr¿Ì¿. L'anno successivo viene formato un governo civile sotto la guida di Sadiq al-Mahd¿Ì¿. Nel 1989 i militari prendono di nuovo il potere instaurando un regime autoritario a tendenza islamica. A partire dal 1992 l'esercito ottiene importanti successi sulla ribellione nel sud; le popolazioni del sud sono duramente provate dalla fame.
• Abitanti-28.100.000
Superficie-2.505.813 km2
Densità-11,2 ab./km2
Capitale-Khartoum (El Khartum)
Governo-Regime militare
Moneta-Dinaro sudanese
Lingua-Arabo, lingue sudanesi
Religione-Musulmana sunnita, animista, cristiana
sudanése, agg. e sm. agg. Del Sudan.
sm. Abitante e lingua del Sudan.
sudàre, v. v. intr. 1 Emettere sudore. 2 Faticare molto. • si rendeva conto di dover sudare per ottenere ciò che voleva.
v. tr. 1 Trasudare. • il vaso sudava l'umidità. 2 Faticare, guadagnare con fatica. • sudare sangue.
v. intr. to sweat, to perspire.
lat. sudare.
sudàrio, sm. 1 Lenzuolo con cui si ricopriva il volto della salma. 2 Sindone.
lat. sudarium fazzoletto.
sudàta, sf. 1 Il sudare a lungo. 2 Faticata intensa. ~ faticaccia, sfiancata.
sf. sweat.
sudatìccio, agg. e sm. (pl. m.-i) agg. Umido di sudore.
sm. Umidità provocata dal sudore.
sudàto, agg. 1 Bagnato di sudore. 2 Ottenuto con fatica.
agg. 1 sweaty. 2 (fig.) hard-earned.
sudazióne, sf. Processo consistente nella fuoriuscita, naturale o accidentale, da un pianta di un liquido. ~ essudazione.
suddétto, agg. Citato in precedenza.
agg. above-mentioned.
suddiaconàto, sm. Ordine sacro maggiore che consisteva nell'assistere il celebrante nelle funzioni religiose.
suddiàcono, sm. Chi ha ricevuto l'ordine del suddiaconato.
sudditànza, sf. La condizione di suddito. ~ asservimento, dipendenza.
sùddito, agg. e sm. agg. Che ha perso la propria autonomia.
sm. Chi è soggetto all'autorità di un sovrano.
sm. subject.
lat. subditus, p.p. di subdere assoggettare.
suddivìdere, v. tr. Dividere in parti più piccole.
v. tr. 1 to subdivide. 2 (distribuire in parti) to share, to divide.
suddivisìbile, agg. Che può essere suddiviso.
suddivisióne, sf. L'effetto di suddividere.
lat. tardo subdivisio,-onis.
sud-èst, sm. sing. Punto cardinale corrispondente alla direzione posta a uguale distanza fra il sud e l'est.
sm. south-east.
Sudéti Catena montuosa dell'Europa centrale che si estende per 300 km ca., nella Boemia settentrionale, tra la valle dell'Elba e la porta Morava. La cima più alta è il monte Sniezka (1.603 m), da dove nascono i fiumi Oder, Elba e la Morava. I giacimenti di carbone, lo sfruttamento forestale e le sorgenti idrominerali, sono le principali risorse economiche.
La questione dei Sudeti
I tedeschi, insediatisi in Boemia fin dal X sec., ne hanno dominato la vita culturale e commerciale e i contrasti fra i due gruppi etnici è sempre stato violento, e ancor più lo è diventato con l'annessione della regione alla Cecoslovacchia, alla fine della prima guerra mondiale. Con l'affermazione del regime nazionalsocialista e l'ascesa al potere di Hitler, nel 1933, la crisi fra la Cecoslovacchia e la Germania portò al convegno di Monaco (1938) che impose alla Cecoslovacchia la cessione dei Sudeti. Alla fine della seconda guerra mondiale i Sudeti vennero restituiti alla Cecoslovacchia e tutti i tedeschi espulsi e trasferiti in Germania e Austria.
sudicerìa, sf. 1 L'essere sudicio. 2 Immoralità.
sùdicio, agg. e sm. (pl. m.-ci f.-cie o-ce) agg. 1 Molto sporco. <> pulito. 2 Disonesto, indecente. 3 Meritevole di disprezzo.
sm. Sporcizia.
agg. filthy, dirty.
sudicióne, sm. Persona molto sudicia.
sudiciùme, sm. 1 Sporcizia. ~ lerciume. 2 Disonestà.
sm. filth, dirt.
sudìsta, sm. o sf. (pl. m.-i) 1 Chi nella guerra di secessione americana (1861-1865), combatteva per gli stati del sud. 2 Chi abita nella parte a sud di un paese politicamente diviso in due.
sm. e sf. confederate.
sudoccidentàle, agg. Che è posto nella direzione sud-ovest.
sudorazióne, sf. Secrezione di sudore.
sf. perspiration.
sudóre, sm. 1 Liquido secreto da ghiandole poste a livello cutaneo. • sudore freddo, che si ha in seguito a paura o ansia. 2 Fatica, lavoro. • la casa era il frutto del suo sudore.
sm. perspiration, sweat.
lat. sudor,-oris.
sud-orientàle, agg. Che è posto nella direzione sud-est.
sudorìfero, agg. e sm. agg. Che provoca sudore.
sm. Sostanza che provoca il sudore.
sudorìparo, agg. Che secerne sudore.
sud-òvest, o sud òvest, sm. sing. Punto cardinale corrispondente alla direzione posta a uguale distanza fra il sud e l'ovest.
south-west.
sudra, sm. invar. Appartenente alla casta indiana più bassa della quale facevano parte artigiani, contadini e operai di ogni categoria.
sudtirolése, agg., sm. e sf. agg. Relativo all'Alto Adige di lingua tedesca.
sm. Abitante o nativo del Sud-Tirolo.
Sud-Tiròlo Denominazione data dagli austriaci alla parte meridionale del Tirolo, corrispondente all'Alto Adige.
Sue, Eugène (Parigi 1804-Annecy 1857) Romanziere. Tra le opere I misteri di Parigi (1842-1843) e L'ebreo errante (1844-1845).
Suèglio Comune in provincia di Lecco (184 ab., CAP 22050, TEL. 0341).
Suèlli Comune in provincia di Cagliari (1.198 ab., CAP 09040, TEL. 070).
Suèllo Comune in provincia di Lecco (1.476 ab., CAP 22030, TEL. 031).
suespósto, agg. Che è stato esposto o spiegato in precedenza.
Suez Città dell'Egitto (327.000 ab.) fondata intorno al XV sec., affacciata sul canale omonimo, sul mar Rosso, capoluogo del governatorato di Suez. Le principali risorse economiche derivano dal settore industriale (tessile, chimico, meccanico) e dalle raffinerie di petrolio (oleodotto Suez-Il Cairo). Importante nodo ferroviario e stradale è sede di un aeroporto. Il porto è situato più a sud della città vera e propria, su un isolotto unito alla terra ferma.
Canale di Suez
Corso d'acqua artificiale di 169 km che, da Porto Said a Suez, collega il Mediterraneo con il mar Rosso. Ha una larghezza di 190 m e una profondità massima di 16,10 m. Il primo tentativo di aprire una via navigabile attraverso l'istmo risale, anticamente, al 600 a. C. quando il faraone Nechao II fece costruire un canale (detto dei faraoni) tra il Nilo, il lago Timsah e il mar Rosso, che fu poi ripreso da Dario e dai Tolomei. Questo canale, migliorato da Traiano, perse progressivamente importanza finché, essendosi insabbiato, nel 776 venne definitivamente abbandonato. I primi progetti del canale furono fatti dai veneziani nel XVI sec.; solo nel 1854 il kedivè d'Egitto Said firmò a F. M. de Lesseps la concessione per l'inizio dei lavori di scavo, approvando anche gli statuti della Compagnia universale del canale di Suez. Dopo la stipula dell'accordo, iniziò una sottoscrizione per la raccolta dei fondi e nel 1859 iniziarono i lavori, guidati dall'architetto L. Negrelli; l'opera venne ultimata il 27 novembre del 1869. Negli anni successivi, la Gran Bretagna, sfruttando la grave situazione economica nella quale si trovava il kedivè Ismail, rilevò le sue azioni, divenendo così parte integrante della Compagnia del canale. Riducendo consistentemente la rotta tra Londra e Bombay, il canale finì per rivestire un'importanza enorme da un punto di vista economico e politico, tanto da segnare in modo marcato tutta la politica inglese nel Medio Oriente. Il canale svolse anche un ruolo strategico durante le due guerre mondiali e fu per assicurarsi le comunicazioni attraverso il canale e il rifornimento di petrolio, che il governo inglese condusse nel periodo tra le due guerre mondiali una politica di alleanza militare con gli stati del Vicino Oriente (Iraq, Transgiordania ecc.) cercando di costruirvi basi navali. Il trattato anglo-egiziano del 1936 assicurò alla Gran Bretagna il controllo del canale per vent'anni. Durante la seconda guerra mondiale il canale fu uno degli obiettivi delle forze dell'Asse durante l'offensiva di Rommel in Libia, che incontrò la resistenza di Montgomery a El-Alamein. Il predominio inglese venne successivamente contestato dai governi egiziani alla fine della seconda guerra mondiale; nel 1956 Nasser decise di nazionalizzare il canale, provocando l'intervento armato di Francia e Inghilterra, contro il quale si pronunciarono USA e URSS. Chiuso nel 1967 in seguito alla guerra dei sei giorni, fu riaperto al traffico solo nel 1975 dall'Egitto, nel frattempo rientrato in possesso del canale.
sufficiènte, agg. e sm. agg. 1 Che può soddisfare. • avevano competenze sufficienti per entrare con successo in quel campo. 2 Che mostra aria di superiorità. • atteggiamento sufficiente. 3 Minima valutazione positiva che si dà a scuola.
sm. 1 Quanto basta. 2 Chi mostra aria di superiorità.
agg. 1 sufficient, enough. 2 (borioso) self-important.
lat. sufficiens,-entis, p.pres. di sufficere.
sufficienteménte, avv. Con aria di superiorità.
sufficiènza, sf. 1 L'essere sufficiente. <> insufficienza. 2 Votazione scolastica pari a sei decimi. 3 Aria di superiorità. ~ presunzione.
sf. 1 enough, sufficiently. 2 (aria di superiorità) self-importance.
lat. tardo sufficientia.
sufficit, avv. Termine latino che significa è sufficiente. ~ basta.
suffissàle, agg. Riguardante un suffisso, di suffisso.
suffissàre, v. tr. Rendere suffisso, aggiungere un suffisso.
suffissazióne, sf. Il procedimento di aggiungere un suffisso a una parola tema.
suffìsso, sm. Elemento linguistico, privo di significato autonomo, che aggiunto al termine di una parola tema produce un derivato.
sm. suffix.
suffissòide, sm. Elemento linguistico che ha un proprio significato autonomo, che può essere utilizzato come suffisso per produrre nuovi termini derivati.
sufflè, sm. invar. Soufflè.
Suffolk Contea (646.000 ab.) della Gran Bretagna, nell'Inghilterra sudorientale, sul mar del Nord. Capoluogo Ipswich.
suffragàneo, agg. e sm. 1 Del vescovo di una diocesi compresa in una procincia ecclesiastica dipendente dall'arcivescovo metropolita relativamente all'uniformità disciplinare del territorio provinciale. 2 Della provincia ecclesiastica stessa detta diocesi suffraganea.
suffragàre, v. tr. 1 Appoggiare, sostenere. ~ avvalorare. • non poteva suffragare quella sua teoria senza alcuna prova significativa. 2 Pregare.
lat. suffragari, da suffragium.
suffragétta, sf. Donna che rivendica trattamenti paritari all'uomo.
suffràgio, sm. (pl.-i) 1 Voto riconosciuto ai cittadini che abbiano raggiunto un limite minimo di età. 2 Voto favorevole. ~ consenso. 3 Aiuto spirituale, per ottenere la remissione dei peccati.
sm. 1 suffrage. 2 (universale) universal suffrage. 3 (voto) vote.
lat. suffragium.
suffragìsmo, sm. Il movimento che rivendica per le donne trattamenti e diritti paritari all'uomo.
suffragìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Chi appoggia il suffragismo.
suffragium, sm. invar. Nel diritto latino, voto. ~ suffragio.
suffrùtice, sm. Pianta legnosa perenne che annualmente getta butti dei quali resistono dopo la fruttificazione solo quelli della parte basale.
suffruticóso, agg. Che ha la natura di suffrutice.
suffumicàre, v. tr. 1 Esporre al fumo. 2 Trattare, disinfettare con fumo o vapore.
suffumicazióne, sf. Il suffumicare.
suffumìgio, sm. (pl.-i) Trattamento terapeutico consistente nell'esposizione di cose o persone a vapori medicamentosi.
sufi, agg. e sm. Di seguace del sufismo.
Sugarland Express Film drammatico, americano (1974). Regia di Steven Spielberg. Interpreti: Goldie Hawn, Ben Johnson, Michael Sacks. Titolo originale: The Sugarland Express
suggellàre, v. tr. 1 Sigillare. 2 Confermare ufficialmente un accordo.
v. tr. to seal.
lat. sigillare.
suggèllo, sm. 1 Sigillo. ~ segno, sigla. 2 Conferma.
sùggere, v. tr. Succhiare.
suggeriménto, sm. Consiglio, ciò che viene suggerito.
sm. 1 hint, suggestion. 2 (consiglio) advice.
suggerìre, v. tr. 1 Ricordare a qualcuno, parlando sottovoce in modo da non farsi udire da altri, cose dimenticate o non note. 2 Proporre, indicare.
v. tr. 1 to suggest. 2 (consigliare) to advise. 3 (risposta) to tell.
lat. suggerere, comp. da sub-sotto + gerere portare.
suggeritóre, sm. 1 Chi suggerisce, elargisce consigli. 2 Chi in teatro ha il compito di rammentare le battute del copione agli attori.
sm. prompter.
suggestionàbile, agg. Che è facilmente impressionabile.
agg. impressionable, easily influenced.
suggestionabilità, sf. invar. L'essere suggestionabile.
suggestionàre, v. v. tr. 1 Influire sulla condotta, sul comportamento di altri. • bastava poco a suggestionarlo. 2 Esercitare forte suggestione. • quell'efferato delitto suggestionò tutto il paese.
v. intr. pron. 1 Cadere in suggestione. 2 Lasciarsi prendere da stati emotivi provocati da forti impressioni.
v. tr. to influence.
deriv. da suggestione.
suggestionàto, agg. Che ha subito suggestione.
suggestióne, sf. 1 Condizione psicologica in cui un individuo modifica involontariamente il proprio comportamento in seguito a influenze di persone o fatti che lo hanno turbato, impressionato. 2 Suggerimento, forte fascino. • la suggestione di quei luoghi era troppo forte.
sf. 1 suggestion. 2 (istigazione) instigation. 3 (fascino) charm.
lat. tardo suggestio,-onis, deriv. da suggestus, p.p. di suggerere.
suggestività, sf. L'essere suggestivo.
suggestìvo, agg. 1 Affascinante. 2 Che provoca suggestione.
agg. 1 (attraente) attractive. 2 (affascinante) fascinating. 3 (paesaggio) evocative.
sùghera, sf. Albero dalla cui corteccia si ricava il sughero.
sugheréto, o sugheréta, sm. o sf. Bosco di sughere.
sughericoltùra, sf. Coltivazione del sughero.
sugherifìcio, sm. Stabilimento in cui si effettua la lavorazione del sughero.
sùghero, sm. 1 Sughera. 2 Sostanza ricavata dalla lavorazione della corteccia della sughera.
sm. cork.
• Tessuto vegetale di rivestimento protettivo prodotto dal fellogeno. Costituisce parte abbondante della corteccia delle piante e viene usato per tappi, galleggianti, pannelli isolanti.
Legno sughero
Nome commerciale di alcuni tipi di legni di piante tropicali molto leggeri, quali la balsa.
sugheróso, agg. Simile, nell'aspetto o nella consistenza, al sughero.
Sùghi, Albèrto (Cesena 1928-) Pittore. Artista di influenza espressionista, ha affrontato temi di natura sociale ed esistenziale. Tra le opere Guardate fuori (1985) e Gran caffè (1988).
sùgli, prep. art. m. pl. Composta da su e gli, utilizzata davanti a vocaboli plurali che iniziano per una vocale.
Sugli angeli Opera di poesia di R. Alberti (1929).
sùgna, sf. 1 Le parti grasse del maiale dalle quali si ricava lo strutto. 2 Strutto. 2 Grasso utilizzato per ungere dispositivi meccanici.
sùgo, sm. (pl.-ghi) 1 Il succo contenuto in frutta o verdura, in particolare succo di pomodoro cotto. 2 Sostanza saporita che si ottiene facendo cuocere le vivande. • sugo di carne. 3 Nucleo principale, il contenuto. • discorso senza sugo, insulso, inutile.
sm. 1 juice. 2 (salsa) sauce. 3 (essenza) essence, gist.
lat. sucus.
sugosità, sf. invar. L'essere sugoso.
sugóso, agg. 1 Che è ricco di sugo. 2 Con molto sugo.
agg. juicy.
Suhe-Bator Città (15.000 ab.) della Mongolia, presso il confine con la Russia. Capoluogo della provincia di Selenga.
Suhl Città (54.000 ab.) della Germania, sul versante sudoccidentale della Selva di Turingia. Capoluogo del distretto omonimo.
Suhumi Città (120.000 ab.) della Georgia, capoluogo della repubblica autonoma di Abhasia, sul mar Nero.
sui, prep. art. m. pl. Composta da su e i, utilizzata davanti a vocaboli plurali che iniziano per consonante.
sui generis, loc. agg. Espressione latina che significa "di un genere tutto proprio". Indica qualcosa di particolarmente speciale, diverso da ogni altro.
Sui mari della Cina Film d'avventura, americano (1935). Regia di Tay Garnett. Interpreti: Jean Harlow, Clark Gable, Wallace Beery. Titolo originale: China Seas
Sui possibili Opera di filosofia di Crisippo (III sec. a. C.).
suicìda, agg., sm. e sf. (pl.-i) agg. Che tende al suicidio.
sm. e sf. Chi si priva della vita.
agg. suicidal. sm. e sf. suicide.
suicidàrsi, v. rifl. 1 Togliersi la vita. ~ ammazzarsi. 2 Provocarsi gravi danni.
v. rifl. to commit suicide.
suicìdio, sm. (pl.-i) 1 Atto volontario con cui ci si priva della vita. 2 Danno grave e irreparabile.
sm. suicide.
Suicidio, Il Opera di sociologia di É. Durkheim (1897).
Sùidi Famiglia di Mammiferi Artiodattili della quale fanno parte il maiale, il cinghiale, il facocero, il pecari, l'ilocero, il babirussa e il potamochero.
Suifórmi Sottordine di Mammiferi Artiodattili a cui appartengono le famiglie dei suidi, dei taiasuridi e degli ippopotamidi. Spesso sono muniti di canini sviluppati in modo da formare zanne. Vivono in Europa, Asia, Africa e America.
suindicàto, agg. Citato precedentemente.
suìno, agg. e sm. agg. Di maiale, di porco.
sm. Maiale.
agg. (carne) pork. sm. pig.
Suìsio Comune in provincia di Bergamo (3.060 ab., CAP 24040, TEL. 035).
Suita Città (345.000 ab.) del Giappone, nella prefettura di Osaka, sull'isola di Honshu.
suite, sf. invar. 1 Appartamento di lusso in un albergo. 2 Composizione strumentale formata da una serie di danze di una stessa tonalità. 3 Insieme dei pezzi strumentali eseguiti in un concerto.
Sukabumi Città (120.000 ab.) dell'Indonesia, nella provincia di Giava Occidentale.
Sukarno, Akmed (Blitar 1901-Giacarta 1970) Politico indonesiano. Alla guida del Partito nazionalista, da lui fondato nel 1927, condusse la lotta di liberazione contro gli olandesi, riuscendo a conquistare l'indipendenza dell'Indonesia nel 1945; nel 1949 fu eletto presidente della repubblica. Sviluppò una politica interna fondata su un regime paternalistico, mentre fu sostenitore di una politica estera neutralista e fu uno dei promotori, nel 1945, della conferenza di Bandung (conferenza dei Paesi non allineati). Presidente a vita nel 1963, si oppose alla formazione della Malaysia e riuscì ad annettere la Nuova Guinea all'Indonesia. Nel 1965 fu deposto dai militari che presero il potere con un colpo di stato.
Sukkur Città (191.000 ab.) del Pakistan, nella provincia di Sind, sul fiume Indo.
sul, prep. art. m. sing. Composta da su e il, utilizzato davanti a termini singolari.
Sul romanticismo Opera di critica letteraria di A. Manzoni (1823).
Sul sentimento tragico della vita Saggio di M. de Unamuno (1913).
Sul valore dello studio dei greci e dei romani Opera di critica letteraria di F. von Schlegel (1794).
Sula Arcipelago (31.000 ab.) dell'Indonesia, nel gruppo delle Molucche.
sùla, sf. Uccello (Sula bassana) della famiglia dei Sulidi e dell'ordine dei Pelecaniformi. Di colore bianco con le ali bordate di nero, vive sulle coste e sulle isole dell'Atlantico. Cattura la preda tuffandosi in acqua.
Sulaiman Catena montuosa del Pakistan, estesa a destra del fiume Indo. Vetta più elevata il Takht-i-Sulaiman (3.374 m).
Sulaimaniya Città (279.000 ab.) dell'Iraq nordorientale, alle pendici occidentali dei monti Zagros. Capoluogo della regione omonima.
Sulbiàte Comune in provincia di Milano (2.932 ab., CAP 20050, TEL. 039).
Sùlcis Regione geografica della Sardegna sudoccidentale compresa tra il mare Mediterraneo e i monti dell'Inglesiente. Comprende anche le due isole di Antioco e di San Pietro che formano l'arcipelago del Sulcis. Il territorio è prevalentemente montuoso a est e degrada in una pianura solcata dal fiume Palmas. Comprende anche il lago artificiale di Monte Pranu. È una zona molto importante dal punto di vista naturalistico perché ospita specie pregiate come volpi, cervi sardi e fenicotteri. Anche la flora è rilevante per la presenza del sughero. Si praticano anche attività estrattive nelle miniere di ferro, lignite, litantrace, antimonio, piombo e zinco. Sulla costa ricca di insenature (porto Botte, porto Pino) è importante l'attività turistica e balneare.
sulfamìdico, agg. e sm. (pl. m.-ci) agg. Che è ottenuto da un composto di zolfo e altre sostanze e ha potere antibiotico.
sm. La sostanza utilizzata come antibiotico e battericida.
• Farmaco utilizzato nella terapia delle infezioni batteriche e derivato dell'acido solfanilico o para-aminobenzen-solfonico, la cui azione è stata scoperta da G. Domagk nel 1935. I sulfamidici sono caratterizzati da un'azione batteriostatica su molte specie di streptococchi e stafilococchi.
sulfùreo, agg. Che contiene zolfo.
lat. sulphureus, deriv. da sulphur,-uris zolfo.
Sùlidi Famiglia di Uccelli pelecaniformi con collo e zampe corti, coda a cuneo e robusto becco conico appuntito.
sulky, sm. invar. Veicolo leggerissimo a due ruote, utilizzato nelle corse del trotto, in luogo del sediolo propriamente detto.
sùlla, prep. e sf. prep. art. f. sing. Composta da su e la, utilizzata davanti a termini singolari.
sf. Pianta utilizzata come foraggio.
Sulla contingenza delle leggi di natura Opera di filosofia di É. É. Boutroux (1874).
Sulla lingua italiana Opera di critica letteraria di A. Manzoni (1845).
Sulla mala ambasceria Opera di oratoria di Eschine (343 a. C.).
Sulla natura Opera di filosofia di Eraclito di Efeso (VI-V sec. a. C.).
Sulla natura
Opera di filosofia di Anassagora (V sec. a. C.).
Sulla natura delle cose Poema filosofico di Senofane (VI sec. a. C.).
Sulla natura delle cose
Opera di filosofia di Parmenide (prima metà V sec. a. C.).
Sulla natura delle cose
Poema filosofico di Empedocle (V sec. a. C.).
Sulla natura delle cose
Saggio filosofico di Epicuro (IV-III sec. a. C.).
Sulla strada Romanzo di J. Kerouac (1957). Divenuto famoso ancora prima della pubblicazione per aver fatto il giro degli editori, il romanzo più noto di Kerouac è un documento importante della cosiddetta beat generation degli anni '50 e della controcultura americana degli anni '60. Nel libro vengono descritti i vagabondaggi di ragazzi e ragazze che si impegnano in varie esperienze. Quasi unanimemente, la critica definì l'opera immorale, non strutturata e di autocompiacimento. Kerouac sostenne che egli aveva cercato di ottenere l'immediatezza e di suggerire un viaggio interiore non esprimibile a parole. I suoi personaggi cercano le esperienze per trovare un significato e uno scopo della vita, perché ritengono che la loro generazione abbia perduto questi elementi.
Sullana Città (150.000 ab.) del Perú, nel dipartimento di Piura, sul Río Chira.
sùlle, prep. art. f. pl. Composta da su e le, utilizzata davanti ai termini plurali.
Sulle scogliere di marmo Romanzo di E. Jünger (1939).
Sulle tracce di Dio Saggio di J. Rivière (1925).
Sull'equitazione Prosa di Senofonte (V-IV a. C.).
Sullivan, Louis Henry (Boston 1856-Chicago 1924) Architetto statunitense. Tra le opere l'Auditorium a Chicago(1886-1889) e il Guaranty Building a Buffalo City(1894-1895).
sùllo, prep. art. m. sing. Composta da su e lo, utilizzata davanti a vocaboli singolari che iniziano per consonante.
sullodàto, agg. 1 Che è stato lodato in precedenza. 2 Che è stato nominato precedentemente. ~ succitato.
Sully, Maximilien de Béthune baróne di Rosny dùca di (Rosny-sur-Seine, Parigi 1559-Villebon, Beance 1641) Politico francese. Protetto da Enrico di Navarra, di religione protestante, combatté al suo fianco e si salvò fortunosamente al massacro della Notte di San Bartolomeo (24 agosto 1572). Quando Enrico di Navarra divenne re di Francia, Sully divenne ministro delle finanze. Riorganizzò il sistema fiscale e diede inizio a importanti opere pubbliche che favorirono le attività economiche del paese. Alla morte del re (1610), assunse la reggenza la cattolica Maria de' Medici e Sully venne privato di ogni incarico.
Sully-Prudhomme (Parigi 1839-Châtenay 1907) Pseudonimo di Réné-François-Armand Prudhomme. Poeta. Tra le opere Stanze e poemi (1865) e La felicità (1888).
Sulmóna Comune (25.000 ab., CAP 67039, TEL. 0864) in provincia di L'Aquila, a 405 m di altitudine. Mercato agricolo con produzione di cereali, legumi, uva e frutta, è sede di industrie alimentari, tessili, meccaniche, elettrotecniche, del legno, dell'abbigliamento e tessili. Sviluppato l'artigianato (oro, rame, ferro battuto). Colonia e municipio romano, è città natale di Ovidio; Federico II vi fondò, nel 1228, un'università. Conserva notevoli monumenti fra cui l'Ospedale Civico (XIV sec.), il duomo (cripta dell'XI sec.), palazzo (1415-1522) e chiesa dell'Annunziata (XVIII sec.), chiesa di Santa Maria della Tomba (XV sec.), badia di Santo Spirito (XIII sec.).
Sultan daglari Catena montuosa della Turchia, nell'Anatolia nordoccidentale. Vetta più elevata il monte Toprak (2.519 m).
sultàna, sf. 1 Corrispettivo femminile del sultano. 2 Tipo di divano privo di schienale.
sultanàto, sm. 1 Carica del sultano. 2 Territorio sottoposto all'autorità del sultano.
sultanìna, sf. Tipo di uva bianca molto dolce e priva di vinaccioli, adatta per essere essiccata.
sf. sultana.
sultàno, sm. 1 Titolo che spettava al sovrano turco o ai principi musulmani. 2 Chi conduce una vita lussuosa e sfarzosa.
sm. sultan.
Sulu Gruppo di isole delle Filippine, nel settore sudoccidentale dell'arcipelago, tra le isole di Borneo e di Mindanao. Costituisce una provincia con capitale Jolo.
Mar delle Sulu
Settore dell'oceano Pacifico, compreso tra l'arcipelago delle Filippine e il Borneo.
Sulzàno Comune in provincia di Brescia (1.352 ab., CAP 25058, TEL. 030).
Sumatra Isola (420.000 km2) dell'Indonesia (dal 1949), nell'oceano Indiano. L'isola, situata tra il mar delle Andamane a nord, lo stretto di Malacca e la penisola malese a nord-est, il mar di Giava a est, lo stretto della Sonda e Giava a sud-est e l'oceano Indiano a sud-ovest, è attraversata, da una punta all'altra, dalla catena dei monti Barisan che conta vette superiori ai 3.000 m e numerosi coni vulcanici. La popolazione è concentrata sulla costa sudoccidentale e su quella settentrionale; il clima è di tipo equatoriale caldo e umido. I rilievi montani sono ricchi di foreste di tek, ebano, bambù, mentre nella zona pianeggiante abbondano le piantagioni di spezie, caffè, frutta, palme, tè, riso e tabacco. Sono presenti anche carbone, petrolio e industrie di trasformazione dei prodotti agricoli. Occupata nel XVI sec. dai portoghesi, nel XVII sec. fu attribuita alla Compagnia olandese delle Indie Orientali e, nel 1824, all'Olanda.
Sumàtra Meridionàle Provincia dell'Indonesia (109.255 Km2, 6.313.100 ab.). Situata nella parte meridionale di Sumatra, si estende dalla costa orientale ai monti Barisan.
Sumàtra Occidentàle Provincia dell'Indonesia (42.300 Km2, 4.000.210 ab.). Situata nella parte centrooccidentale di Sumatra, si affaccia sull'oceano Indiano.
Sumàtra Settentrionàle Provincia dell'Indonesia (71.688 Km2, 10.256.032 ab.). Situata nella parte settentrionale di Sumatra, si estende dallo stretto di Malacca all'oceano Indiano.
Sumba Isola (290.000 ab.) dell'Indonesia, nell'oceano Indiano. È posta nel settore occidentale dell'arcipelago della Piccola Sonda.
Sumbawa Isola (650.000 ab.) dell'Indonesia, nel settore occidentale dell'arcipelago della Piccola Sonda, tra il mare di Flores e l'oceano Indiano.
Sumen Città (112.000 ab.) della Bulgaria orientale, capoluogo del distretto omonimo.
sumèri Antica popolazione della Mesopotamia meridionale, le cui origini sono rintracciabili grazie a reperti risalenti al 3000 a. C. Raggiunsero il loro apogeo nel XXIV sec. a. C. scomparendo solo in seguito all'affermazione delle dinastie semitiche nel XX sec. a. C. La loro struttura sociale consisteva in città stato, governate secondo il principio della concentrazione dei poteri nelle mani del principe. La lingua sumera, della quale si hanno documentazioni risalenti al IV sec. a. C, venne importata nella Bassa Mesopotamia da popoli originari delle regioni montuose del nord; malgrado le forti opposizioni degli invasori semitici, il sumero resistette come lingua di cultura anche quando l'accadico venne soppiantato dalle parlate degli invasori indoeuropei. Si tratta principalmente di inni religiosi, miti, canti epici (il ciclo di Gilgamesh e la discesa agli inferi della dea Ishtar), lamentazioni. Il codice di leggi di Ur-Nammu, raccolta di testi giuridici, rappresenta la più antica raccolta di massime giuridiche della storia dell'uomo; esso è molto utile per la comprensione dell'organizzazione sociale della civiltà sumera. I sumeri erano politeisti; gli dei erano rappresentazioni e personificazioni delle varie forze della natura. Tra essi, il dio del cielo (Anu), dell'aria (Enili) e dell'acqua (Enki) e la triade astrale Nanna, Utu e Inanna, personificazioni di Luna, Sole e Venere. L'arte sumera era relativamente semplice; consisteva in templi edificati con mattoni crudi o cotti al sole sovrapposti, con altare e vari ambienti entro un recinto sacro su terrapieni, dal quale deriva il ziqqurat, ossia una torre a più terrazze sovrapposte. La città di Ur reca testimonianza del più antico re conosciuto, il cui nome si perde nella leggenda: Meskalamdug. Questa città fu la più potente all'epoca, raggiungendo il massimo splendore intorno al 2600 a. C. Al British Museum di Londra è conservato lo stupendo Stendardo di Ur, un pannello intarsiato con conchiglie e lapislazzuli, raffigurante scene di guerra e di pace dell'antica città sumera. L'altra città famosa dell'epoca è Lagash (Tello), il cui primo monarca fu Urnanshe (2450 a. C.). La rivalità tra le due città sfociò anche in lunghe lotte, testimoniate anche nel celebre reperto archeologico detto la Stele degli avvoltoi, in cui si celebra la vittoria del re di Lagash Eannatum contro Ur. La stele che raffigura le truppe guidate dal re stesso è conservata al Louvre di Parigi.
sumèrico, agg. (pl. m.-ci) Riguardante i sumeri.
sumèro, sm. 1 pl. Il popolo dei sumeri, prima grande civiltà sviluppatasi nella storia. 2 sing. La lingua parlata dai sumeri.
Sumgait Città (236.000 ab.) dell'Azerbaigian, sul mar Caspio.
Sumiràgo Comune in provincia di Varese (5.296 ab., CAP 21040, TEL. 0331).
summa, sf. Termine medievale indicante un'opera contenente tutti i principi fondamentali di una scienza. Veniva usata come un prontuario della materia trattata e doveva avere carattere enciclopedico, essere sintetica e didattica. Esempio tipico di summa sono i Libri sententiarum di Pier Lombardo. ~ compendio, sintesi.
Summa contra gentiles Opera di filosofia e teologia di San Tommaso d'Aquino (1269-1273).
Summa theologiae Opera di filosofia e teologia di San Tommaso d'Aquino (1268-1274).
summentovàto, agg. Di cosa o persona, di cui si è già parlato. ~ summenzionato.
summenzionàto, agg. Precedentemente menzionato.
summit, sm. invar. Vertice a cui partecipano i capi del governo o dei partiti ecc.
sùmmo, agg. e sm. agg. Sommo.
sm. Sommità. ~ vetta.
Summónte Comune in provincia di Avellino (1.524 ab., CAP 83010, TEL. 0825).
sumo, sm. Antica forma di lotta nazionale giapponese. Ogni lottatore cerca di estromettere da un cerchio tracciato al suolo l'avversario. Non esistendo distinzioni di peso, i lottatori sono tutti pesi massimi, dal peso decisamente superiore al quintale.
Sumy Città (301.000 ab.) dell'Ucraina, sul fiume Psël. Capoluogo della provincia omonima.
Suncheon Città (167.000 ab.) della Corea del Sud, nella provincia di Jeonra Meridionale.
Sunderland Città (296.000 ab.) della Gran Bretagna, nella contea di Tyne and Wear, in Inghilterra, sul mar del Nord, alla foce del fiume Wear.
Sundsvall Città (95.000 ab.) della Svezia, nella contea di Västernorrland, sul golfo di Botnia.
Sung Dinastia cinese che, dopo l'invasione di mongoli, riunificò la Cina. La dinastia fu iniziata da T'ai Tsung alle soglie dell'anno Mille (976-997). Questa dinastia, mantenne per più di cento anni la pace, grazie alla limitazione delle conquiste a sud di Pechino. Gli anni di serenità portarono a un notevole sviluppo della filosofia e del pensiero cinese: Chu-Hsi cercò una mediazione tra la dottrina di Confucio e quella di Buddha.
Sùni Comune in provincia di Nuoro (1.299 ab., CAP 08010, TEL. 0785).
SUNIA Sigla di Sindacato Unitario Nazionale Inquilini e Assegnatari.
Sunna Letteralmente, tradizione. Fonte storica della teologia e del diritto musulmani, costituisce il comportamento di Maometto, cui i musulmani ortodossi attribuiscono efficacia normativa nella guida di ogni circostanza dell'esistenza. È contenuta nello had¿Ì¿t.
sunnìta, sm. e sf. (pl.-i) Seguace della corrente ortodossa musulmana che si proclama l'unica rispettosa del metodo di vita di Maometto.
sunnominàto, agg. Nominato in precedenza.
sunnotàto, agg. Evidenziato in precedenza.
Sùno Comune in provincia di Novara (2.734 ab., CAP 28019, TEL. 0322).
sunteggiàre, v. tr. Compendiare, fare una breve sintesi.
sùnto, sm. Breve sintesi, compendio. ~ riassunto.
sm. summary.
Sunyani Città (99.000 ab.) del Ghana, capoluogo della regione di Brong-Ahafo.
sùo, agg., pron., sm. e sf. (pl. m. suoi) agg. poss. 1 Che appartiene a lui, a lei. 2 Che ha relazioni di parentela, o di altra natura.
pron. poss. 1 Ciò che appartiene a lui, lei. 2 Ciò che ha relazioni di parentela o altra natura con una persona.
sm. 1 Ciò che appartiene a una persona. 2 pl. Gli appartenenti alla famiglia di una persona. 3 sf. Sciocchezza. • ne aveva fatta una delle sue; voleva sempre dire la sua, la sua opinione.
agg. 1 (di lui) his. 2 (di lei) her. 3 (di esso) its. 4 (pred.) his, hers. 5 (forma di cortesia) your. pron. 1 (il suo) his. 2 (la sua) hers. 3 (la loro) yours. 4 (di essi) its.
lat. suus.
suòcera, sf. 1 La madre del marito o della moglie, rispetto all'altro coniuge. 2 Donna bisbetica.
sf. mother-in-law.
Suocera, La Commedia di A. P. Terenzio (165 a. C.).
suòcero, sm. Il padre del marito o della moglie, rispetto all'altro coniuge.
sm. father-in-law.
suòla, sf. 1 La parte inferiore della scarpa, a contatto con il terreno. 2 La parte inferiore dello zoccolo del cavallo. 3 Ogni arnese che costituisce il fondo di qualcosa e sta a contatto con il terreno. • suola degli sci.
sf. sole.
lat. sola, da solum pianta del piede.
suolàre, v. tr. 1 Fornire di suola. 2 Rifare la suola. • portò a far suolare le scarpe.
suolatùra, sf. L'operazione di suolare.
suòlo, sm. 1 Superficie su cui si cammina o si appoggiano gli oggetti. 2 Terreno, patria.
sm. ground, soil.
suonàre, v. v. tr. 1 Far funzionare un congegno che emette suoni, uno strumento musicale. 2 Eseguire un pezzo musicale. • suonare al pianoforte. 3 Far intendere. • quella frase suonò sprezzante alle sue orecchie. 4 Picchiare.
v. intr. 1 Emettere un suono. 2 Echeggiare, suscitare un certo effetto.
v. tr. e v. intr. 1 to play. 2 (telefono, campanello) to ring. 3 (ore) to strike. 4 (allarme, clacson ecc.) to sound.
lat. sonare, deriv. da sonus suono.
• Voi sonerete le vostre trombe, e noi soneremo le nostre campane. Risposta data da Pier Capponi all'arrogante re di Francia Carlo VIII.
suonàta, sf. 1 Il suonare per un certo intervallo. 2 Composizione musicale. 3 Conto salato, truffa.
suonàto, agg. 1 Che sembra pazzo, rimbambito. ~ rincretinito. 2 Compiuto. ~ fatto.
suonatóre, sm. Chi suona uno strumento.
sm. player.
Suonatori ambulanti di Brema, I Favola contenuta nella raccolta Fiabe per bambini e famiglie di J. L. K. e W. Grimm (1812-1815).
suonerìa, sf. Dispositivo meccanico che produce un suono. ~ sveglia.
sf. 1 bell. 2 (sveglia) alarm.
suonicchiàre, v. tr. Suonare alla meglio, non da specialista, uno strumento.
suòno, sm. 1 Vibrazione meccanica che si trasmette nell'aria o in altri materiali, prodotta da un corpo elastico eccitato. 2 Fonema, elemento più semplice di un linguaggio. 3 Significato, senso.
sm. sound.
• Perturbazione di tipo ondulatorio che si propaga in un mezzo elastico e che crea una sensazione uditiva (dai 16 ai 20.000 Hz). Lo studio fisico dei fenomeni sonori (acustica fisica) si estende al di sopra e al di sotto del campo delle frequenze cui l'orecchio umano è sensibile, ossia agli ultrasuoni e agli infrasuoni. La trasmissione del suono, che abbisogna di un mezzo materiale a differenza della luce, avviene per onde; la propagazione si verifica per onde longitudinali, a eccezione che nei solidi, dove si manifestano onde trasversali. Ogni onda sonora subisce, al pari di tutta le altre onde, fenomeni di riflessione, rifrazione, interferenza e diffrazione. La perturbazione si propaga in ogni luogo con una velocità che varia in relazione alle caratteristiche fisiche del mezzo; nell'aria, in condizioni normali e vicino al suolo, la velocità del suono è di circa 331 m/s. Per ogni frequenza acustica esiste una soglia di udibilità del suono (intensità al di sotto della quale il suono non è percepibile) e una soglia del dolore (il superamento di tale soglia provoca dolore). Un suono è caratterizzato da altezza, intensità e timbro; la prima dipende dalla frequenza delle vibrazioni e aumenta con essa. La seconda viene considerata sotto due aspetti, ossia l'intensità oggettiva, proporzionale al quadrato dell'ampiezza delle vibrazioni e l'intensità soggettiva che è quella con cui il suono è percepito dall'orecchio umano. Il timbro dipende dalle armoniche che accompagnano il suono fondamentale
Suono lontano, Il Opera in tre atti di F. Schrecker, libretto proprio (Francoforte, 1912).
Suor Angelica => "Trittico"
suòra, sf. Monaca. ~ sorella.
sf. 1 nun. 2 (seguito dal nome proprio) sister.
Suora giovane, La Romanzo di G. Arpino (1959).
suovetaurilia, sm. pl. Sacrificio solenne effettuato dagli antichi romani durante il quale venivano immolati un maiale, una pecora e un toro.
comp. lat. sus porco + ovis pecora + taurus toro.
sùper, agg. e sm. agg. invar. Di quantità o qualità superiore rispetto a ciò che si ritiene normale. • benzina super, più raffinata.
sm. invar. 1 Il limite superiore, il massimo raggiungibile. 2 La benzina super.
agg. wonderful, super. sf. (benzina) premium petrol, four-star petrol.
lat. super, sopra oltre.
super- Prefisso di parole composte che significa che sta sopra o che supera i limiti oppure indica preminenza, eccesso o sovrabbondanza.
lat. super sopra.
superàbile, agg. Che può essere superato, oltrepassato.
superaccessoriàto, agg. Che presenta accessori, in quantità e qualità superiore alla norma.
superaffollaménto, sm. Eccessivo affollamento.
superaffollàto, agg. Sovraffollato.
superalcòlico, agg. e sm. (pl. m.-ci) agg. Che ha una percentuale alcolica superiore al 21 %.
sm. Bevanda superalcolica.
superalimentazióne, sf. Alimentazione in eccesso rispetto all'effettivo fabbisogno.
superallenaménto, sm. Allenamento sportivo eccessivo e troppo intenso.
superaménto, sm. L'effetto del superare.
superàre, v. v. tr. 1 Essere al di sopra per dimensioni, volume, quantità, capacità ecc. 2 Oltrepassare un limite. 3 Andare oltre, sorpassare. • avevano superato la località in cui li attendevano. 4 Affrontare con esito positivo un esame, una prova. 5 Essere superiore. • superava per ingegno i suoi coetanei.
v. rifl. Dimostrare ancora una volta le proprie capacità.
v. tr. 1 (eccedere) to exceed, to go beyond. 2 (attraversare) to cross. 3 (limite) to surpass. 4 (al di là) to get over. 5 (vincere) to overcome. 6 (veicolo) to overtake. 7 (esami) to pass, to get through.
lat. superare, deriv. da superus che è superiore.
superàto, agg. Che non è più attuale, che è antiquato. ~ obsoleto. <> attuale.
agg. old-fashioned, out-of-date.
superàttico, sm. (pl.-ci) Il piano sopra l'attico.
superautomàtico, agg. (pl. m.-ci) Completamente automatizzato.
superbaménte, avv. 1 Con superbia. 2 Splendidamente.
supèrbia, sf. 1 Eccessiva considerazione della propria persona, accompagnata da disprezzo per gli altri. ~ arroganza. • guardare con superbia, con superiorità. 2 Grande presunzione con forte ambizione.
sf. haughtiness, pride.
lat. superbia.
supèrbo, agg. e sm. agg. 1 Che mostra superbia. • sguardo superbo. 2 Orgoglioso, compiacente. 3 Bello, magnifico. • un monumento superbo, espressione dell'ingegno umano.
sm. Chi è superbo.
agg. 1 haughty. 2 (magnifico) magnificent, superb.
lat. superbus, deriv. da super sopra.
superbóllo, sm. Tassa aggiuntiva per i proprietari di veicoli a motore diesel.
superburòcrate, sm. (pl.-i) Funzionario posto ai vertici della burocrazia.
supercarburànte, sm. Carburante nei motori a scoppio che presenta un elevato numero di ottani, rispetto a quello considerato come carburante normale.
supercàrcere, sm. Carcere di massima sicurezza.
supercolòsso, sm. Realizzazione cinematografica molto spettacolare che ha richiesto forti costi di produzione.
superconduttività, sf. invar. Proprietà fisica di materiali che presentano un aumento di conduttività elettrica, al diminuire della temperatura, fino a mostrare una resistenza elettrica prossima a zero.
superconduttóre, sm. Conduttore che presenta la superconduttività.
superconduzióne, sf. Lo stato di alcuni metalli a temperatura molto bassa nei quali si verifica il fenomeno della superconduttività.
superdecoràto, agg. e sm. agg. Che ha ottenuto e meritato numerose decorazioni, in genere militari.
sm. Chi ha meritato numerose decorazioni militari.
superdònna, sf. Donna che ritiene di avere delle doti superiori.
superdotàto, agg. e sm. agg. Che possiede capacità superiori alla media.
sm. Chi possiede qualità, capacità superiori alla media.
superenalòtto, sm. Lotteria basata sulle estrazioni del lotto, consistente nell'indovinare sei numeri usciti su determinate ruote.
superfecondazióne, sf. Fecondazione da parte di spermatozoi diversi di due o più uova prodotte durante lo stesso ciclo ovulatorio.
superfémmina, sf. In biologia, individuo avente caratteri morfologici femminili, ma formula cromosomica caratterizzata da tre cromosomi X.
superfetazióne, sf. 1 Fecondazione di un ovulo, in un periodo in cui è già stato fecondato un ovulo del ciclo precedente. 2 Superflua, inutile ripetizione.
dal lat. superfetare concepire di nuovo, comp. da super oltre + fetare partorire.
superficiàle, agg. e sm. agg. 1 Relativo alla parte di superficie. ~ esterno. 2 Che non approfondisce, generico. • trattazione superficiale di un problema.
sm. Persona che affronta con leggerezza, incostanza le varie questioni. • non gli piacevano quegli atteggiamenti da superficiale.
agg. superficial.
lat. tardo superficialis.
superficialità, sf. invar. L'essere superficiale.
superficialménte, avv. In modo superficiale.
superfìcie, sf. 1 Ogni estensione che presenta larghezza e lunghezza. 2 Parte estesa che delimita esternamente un corpo. 3 Esteriorità.sf. surface.
• In matematica è l'estensione che delimita un corpo nello spazio; è anche l'insieme di punti le cui coordinate soddisfano una precisa relazione funzionale. La natura e le proprietà della superficie dipendono dalla natura delle funzioni; possono essere algebriche, trascendentali, iperspaziali ecc.; in un sistema di riferimento cartesiano può essere descritta dall'equazione f(x,y,z) = 0: i punti della superficie saranno quelli che soddisfano tale equazione.
In ambito giuridico è il diritto reale che comporta la piena ed esclusiva disponibilità di costruire un edificio su un fondo altrui e di trasferirne la proprietà a terzi. Tale diritto viene accordato dal proprietario del terreno e ha una durata limitata (in genere non breve), allo scadere di tale limite l'immobile diventa di proprietà del possessore del fondo.
Note:
Definizioni, informazioni, … sono in gran parte recuperate (a partire dal 1999) da varie fonti accessibili via Internet o da altre fonti "informatiche" freeware; per molti lemmi sono state riviste e, in modo più o meno consistente, riscritte; la revisione è tuttora in corso: solo una parte delle definizioni è stata rivista (vi sono ancora errori e imprecisioni, come del resto si trovano nei dizionari cartacei, anche "famosi"). Le, eventuali, date di morte dei personaggi citati dovrebbero essere aggiornate al luglio 2009; il numero degli abitanti delle località riportate quando è stato aggiornato riporta a fianco anche la data dell'aggiornamento.
Le informazioni (storiche, geografiche, …) sono aggiornate al 1999, ma molte sono state ulteriormente aggiornate
indica l'etimologia | |
~ indica un (circa, e in qualche contesto) "sinonimo" | |
<> indica (in genere) un "contrario" |
Fonte: http://dictionario.wikispaces.com/file/detail/dictionario_s.doc
sito web: http://macosa.dima.unige.it/diz/diz.htm
Autore del testo: http://macosa.dima.unige.it
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