Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale S parte 5
Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale S parte 5
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Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale S parte 5
Schrader, Paul (Gran Rapids, Michigan 1946-) Regista cinematografico statunitense. Diresse Blue Collar (1978), American Gigolo (1979), Mishima (1985), Cortesie per gli ospiti (1990), Lo spacciatore (1992), Caccia alle streghe (1995).
Schrieffer, John Robert (Oak Park, Illinois 1931-) Fisico statunitense. Elaborò la teoria della superconduttività con L. N. Cooper e J. Bardeen e per questo nel 1972 fu insignito del premio Nobel con loro.
Schröder, Ernst (Mannheim 1841-Karlsruhe 1902) Matematico tedesco. Tra i fondatori della logica matematica, proseguì l'opera di Boole.
Schrödinger, Erwin (Vienna 1887-1961) Fisico austriaco. Dopo gli studi compiuti all'università di Vienna, insegnò presso numerose università europee e nel 1940 divenne responsabile della scuola di fisica teorica all'Istituto di studi avanzati di Dublino. Con la sua equazione fondamentale della meccanica quantistica diede un contributo fondamentale allo sviluppo della teoria ondulatoria della struttura atomica. Insieme a P. Dirac, nel 1933 fu insignito del premio Nobel per la fisica.
Equazione di Schrödinger
Equazione che permette di calcolare la dinamica di un sistema fisico in relazione a un campo di forze. Stabilisce il parallelismo fra l'aspetto ondulatorio e quello corpuscolare dei fenomeni fisici. La sua applicazione in ambito atomico permette di calcolare con precisione orbite e livelli energetici degli elettroni.
Schroeder, Barbet (1941-) Produttore e regista cinematografico francese. Diresse Barfly (1987), Il mistero di von Bulow (1991), Inserzione pericolosa (1992) e Il bacio della morte (1995).
Schroeter, Werner (1945-) Regista teatrale e cinematografico tedesco. Diresse Emilia Galotti (teatro, 1972) e Palermo o Wolfsburg (cinema, 1979).
Schubert, Franz Peter (Lichtenthal 1797-Vienna 1828) Compositore austriaco, fra i maggiori esponenti della musica romantica. Figlio di un maestro di scuola, visse quasi esclusivamente a Vienna. Nel 1808 entrò a far parte della cappella della corte imperiale. Lasciata la scuola imperiale nel 1813, visse con la famiglia, insegnando nella scuola del padre, studiando composizione con A. Salieri e componendo i suoi primi lavori. Nel 1816 lasciò la casa paterna per vivere con l'amico F. von Schober. Nel 1820 conobbe il cantante M. Vogl che avrebbe fatto conoscere i suoi lieder. Nel 1822 si ammalò di sifilide e per tutto l'anno 1823 versò in pericolo di vita. Nel 1824, pressoché ristabilito, trascorse l'estate come maestro della contessina Esterh´zy. Morì di febbre tifoidea nel novembre 1828. Schubert è il più grande compositore di lieder, genere che trattò con arte e passione; ne compose più di mille, dimostrando, fin dai primi componimenti, un'eccezionale capacità di cogliere l'atmosfera della poesia e di interpretarne il significato in una mirabile sintesi espressiva. Trascorse una vita di ristrettezze, aiutato dagli amici ai quali regalava i frutti della sua produzione artistica. Tra le sue composizioni, i lieder (tra cui spiccano Margherita all'arcolaio, Il re degli elfi, A Mignon, Rosellina di macchia, Il viandante, il ciclo di lieder La bella mugnaia, 1823,il ciclo Viaggio d'inverno, 1827, il ciclo Canto del cigno, 1828). La poetica di Schubert trova nei lieder la forma più rispondente alla creazione musicale come espressività pura. La varietà di sentimenti che hanno ispirato i lieder rende impossibile seguire un itinerario di sviluppo. Negli ultimi due cicli (Viaggio d'inverno e Canto del cigno) si nota una tonalità che da lirica tende a farsi drammatica, mentre resta esemplare l'attenzione e l'analisi del testo. I testi poetici dei lieder sono di J. W. Goethe, H. Heine, F. Schiller, L. Uhland, A. von Platen-Hallermünde e di altri poeti minori del tempo. Tra le altre composizioni strumentali, si ricordano nove sinfonie (le più riuscite sono considerate la quarta in do minore detta La tragica, 1816; la sesta, 1818; la nona in do maggiore, 1828; l'Incompiuta, 1822), il quintetto in la Della trota op. 114 (1819) contenente variazioni sul lied La trota, Fantasia per pianoforte (denominata Il viandante, 1822), il quartetto n. 13 in re minore, il quartetto n. 14(noto con il nome del lied che è utilizzato nell'andante, La morte e la fanciulla, 1826). Si ricordano anche le opere teatrali Il posto di quattro anni, Gli amici di Salamanca, I gemelli, sei Messe e numerose composizioni sacre di vario genere. Nelle forme strumentali più ampie si manifesta una tensione all'infinito che rende in musica l'atteggiamento spirituale tipicamente romantico.
Schüfftan, Eugen (Breslavia 1893-New York 1977) Operatore cinematografico tedesco. Inventò l'omonimo effetto che consente di integrare due scene nella stessa immagine.
Schultz, Theodore (Arlington 1902-) Economista statunitense. Compì importanti studi sull'agricoltura dei paesi in via di sviluppo e nel 1979, con A. Lewis, fu insignito del premio Nobel per l'economia. Tra le sue opere, Trasformare l'agricoltura tradizionale (1964) e L'investimento in capitale umano (1971).
Schultze, Max Johann Sigismund (Freiburg im Breisgau 1825-Bonn 1874) Istologo tedesco. Studiò il protoplasma cellulare e le cellule olfattorie della mucosa nasale (dette anche cellule di Schultze).
Schulz, Bruno (Drohobycz, Galizia 1892-1942) Scrittore polacco. Tra le opere Le botteghe color cannella (1934) e Il sanatorio all'insegna della clessidra (1937).
Schumann, Robert (Zwickau 1886-Endenich 1963) Politico francese. Esponente del Movimento repubblicano popolare ed europeista, fu presidente del consiglio nel 1947 e 1948 e nel 1950 elaborò l'omonimo piano da cui nacque la CECA.
Schumann, Robert Alexander (Zwickau 1810-Endenich 1856) Compositore tedesco, fra i maggiori esponenti del romanticismo musicale. Figlio di un editore, iniziò presto l'istruzione musicale, insieme a quella letteraria di indirizzo classico. Perdette prematuramente la sorella, malata di mente, e il padre. Nel 1828 concluse gli studi classici e si iscrisse alla facoltà di legge dell'università di Lipsia. Nel 1829 si stabilì a Heidelberg e fece un viaggio in Italia (Milano e Venezia). Nel 1830 riprese lo studio della musica e si esibì come pianista. Dopo un concerto di N. Paganini a Francoforte, decise di abbandonare l'università per dedicarsi completamente alla musica e comunicò la sua risoluzione alla madre. Fu aiutato dal pianista F. Wieck, presso il quale trovò sistemazione e studiò composizione. Impedito di continuare l'attività di pianista per problemi alla mano destra, iniziò a comporre per il pianoforte. Nel 1833 fondò la Neue Zeitschrift für Musik (Nuova rivista di musica) della quale fu direttore e redattore. Nel 1834 si innamorò di Clara Wieck, figlia del suo maestro e abile pianista; la poté sposare solo nel 1840 dopo una serie di contrasti da parte di F. Wieck. Nel 1835 strinse amicizia con F. Mendelssohn. Nel 1844 fece una tournée in Russia, senza trarne grandi vantaggi finanziari. Nel 1853 conobbe il giovane J. Brahms. Nel 1854, minato da una grave malattia mentale, tentò il suicidio gettandosi nel Reno; salvato, fu internato in una clinica dove trascorse gli ultimi due anni nella follia più totale. Persona molto colta, legò quasi sempre la sua ispirazione musicale a un movente letterario. Diede il meglio di sé nella composizione dei numerosi brevi pezzi pianistici, nei quali seppe valorizzare al meglio le qualità dello strumento. Il suo stile non concede nulla alla facile orecchiabilità dei motivi, specchio immediato di un'anima inquieta e assetata di infinito, apprezzato più dagli intenditori che dal grande pubblico. Tra le sue opere, sono da ricordare Genoveffa (opera teatrale, 1850), Faust (opera teatrale, eseguita postuma); pezzi pianistici, Carnaval op. 9(1834-1835), Fantasia op. 12(1837), Kreisleriana op. 16(1838), Novellette op. 21 (1838), Kinderszenen op. 15 (1838), Album per la gioventù op. 68 (1848) dal dichiarato intento pedagogico, e Waldszenen op. 82(suite pianistica, 1848-1849). Si citano, inoltre, le composizioni di forma classica, meno unitarie, ma contenenti spunti di grande bellezza: Sonata per pianoforte op. 11in fa diesis minore (1834-1835), Quintetto (1842), Quartetto op. 41n. 3, Quartetto con pianoforte op. 47, Sonate per violino, Trii, quattro sinfonie e il Concerto in la minore per pianoforte e orchestra (1841-1845).
Schumpeter, Joseph Alois (Triesch, Moravia 1883-Salisbury, Connecticut 1950) Economista austriaco. Tra le opere Teoria dello sviluppo economico (1912) e Capitalismo, socialismo e democrazia (1942).
Schuschnigg, Kurt von (Riva del Garda 1897-Mutters 1966) Politico austriaco. Di ideologia cristiano-sociale, dal 1934 al 1938, dopo l'assassinio di Dollfuss, fu cancelliere. Hitler lo depose nel 1938 quando realizzò l'Anschluss.
Schütz, Heinrich (Köstritz 1585-Dresda 1672) Compositore tedesco. Tra le opere madrigali, Symphoniae sacrae, oratori e passioni.
Schwaner Catena montuosa dell'Indonesia, nel settore sudoccidentale dell'isola di Borneo. Vetta più elevata il monte Raja (2.278 m).
Schwann, Theodor (Neuss 1810-Colonia 1881) Biologo tedesco. Studiò i meccanismi della fermentazione demolendo la teoria della generazione spontanea. Nel 1839 spiegò la teoria cellulare e descrisse il nevrilemma. Professore a Lovagno e a Liegi, scrisse Ricerche microscopiche sulla concordanza nella struttura e nello sviluppo degli animali e delle piante (1839).
Schwartz, Laurent (Parigi 1915-) Matematico francese. Elaborò la teoria delle distribuzioni, illustrata nell'opera Théorie des distributions (1950-1951).
Schwartz, Melvin (New York 1932-) Fisico statunitense. Ha vinto il premio Nobel per la fisica assieme a L. Lederman e a J. Steinberger nel 1988 per le ricerche da loro effettuate sul neutrino negli anni '70.
Schwartzkoppen, Maximilian (Potsdam 1850-Berlino 1917) Addetto militare presso l'ambasciata tedesca a Parigi, pubblicò un libro di memorie nelle quali rivelò di avere pilotato segretamente il noto affare Dreyfus (1894-1906).
Schwarzenegger, Arnold (Graz 1947-) Attore cinematografico e culturista austriaco, naturalizzato americano. Interpretò Un autentico campione (1976), Conan il barbaro (1982), Predator (1987), Terminator (1985 e 1991), True Lies (1994), Junior (1995), Eraser-L'eliminatore (1996).
Schwarzschild, Karl (Francoforte 1873-Potsdam 1916) Astronomo tedesco, si dedicò allo studio del campo gravitazionale di un punto a densità infinita, utile per comprendere la teoria dei buchi neri; si applicò anche al trasporto di energia nelle atmosfere delle stelle. Dietro suggerimento di A. Michelson fece uso di un interferometro per stabilire la misura dell'orbita delle stelle doppie; nel 1901 introdusse un obiettivo spettrografico per calcolare la velocità radiale delle stelle e la tecnica fotometrica nella costruzione dei cataloghi stellari.
Raggio di Schwarzschild
Raggio che un corpo celeste con massa M deve avere perché la sua velocità di fuga sia pari a quella della luce nel vuoto. Tali corpi vengono definiti buchi neri in quanto non emettono nessuna forma di radiazione o materia.
Schwarzschild, Martin (Potsdam 1912-) Figlio di Karl, determinò la percentuale di elementi più pesanti dell'elio presenti nei diversi tipi di stelle, grazie allo studio della struttura stellare.
Schweitzer, Albert (Kaiserberg, Alsazia 1875-Lambaréné, Gabon 1965) Teologo, musicologo e medico missionario tedesco. Nel 1913, dopo essersi laureato in teologia e in medicina, si trasferì a Lambaréné e vi fondò un ospedale e in seguito un lebbrosario. Per la sua opera umanitaria, nel 1953 fu insignito del premio Nobel per la pace. Tra gli scritti teologici La mistica dell'apostolo Paolo (1930). È autore anche di un saggio su J. S. Bach, J. S. Bach, il musicista poeta (1905).
Schwerin Città (123.000 ab.) della Germania, sulla sponda sudoccidentale del lago omonimo. Capitale dello stato confederato di Meclemburgo-Pomerania Anteriore.
Schwind, Moritz Ludwig von (Vienna 1804-Monaco 1871) Pittore austriaco. Tra le opere La cavalcata di Kuno von Falkenstein (1843-1844, Lipsia, Museum der Bildenden Künste) e Spiriti sopra le acque (ca. 1860, Monaco, Schackgalerie).
Schwinger, Julian (New York 1918-Los Angeles 1994) Fisico statunitense. Diede importanti contributi alla fisica delle particelle elementari e nel 1965, con R. P. Feynmann e S. Tomonaga, fu insignito del premio Nobel.
Schwitters, Kurt (Hannover 1887-Ambleside 1948) Pittore tedesco. Tra le opere Merzbild Rossfett (1918-1919, Ginevra, Musée d'Art et d'Histoire) e Merz Konstruktion (1921, Filadelfia, Museum of Art).
Schwob, Marcel (Chaville, Parigi 1867-1905) Pseudonimo di André Mayer. Scrittore. Tra le opere Le vite immaginarie (1896).
Schwyz Cantone (113.000 ab.) della Svizzera, che comprende parte delle Alpi di Glarona. È bagnato dal lago di Lucerna.
Schygulla, Hanna (Katowice 1946-) Attrice teatrale e cinematografica tedesca. Interpretò Il matrimonio di Maria Braun (1978), Lilì Marleen (1981), Storie di Piera (1983) e Miss Arizona (1987).
SCI Sigla di Servizio Civile Internazionale.
sci, sm. invar. 1 Ciascuno dei due attrezzi, a forma di asse allungata e sottile che si applicano a piedi per scivolare sulla neve. 2 Lo sport stesso di pratica degli sci.
sm. 1 ski. 2 (sport) skiing. 3 (nautico) water skiing.
• Attrezzo sportivo consistente in un'assicella di legno o di altro materiale leggero ed elastico (alluminio, plastica), che si fissa allo scarpone mediante un apposito attacco e serve a scivolare sulla neve o sull'acqua. Nato in Lapponia, nella regione norvegese del Telemark, e usato come naturale mezzo di locomozione, lo sci, inteso come tecnica sciistica, acquistò dignità sportiva nelle gare di Holmenkollen, organizzate nel 1860 dal re di Norvegia. Nel 1924 si svolsero a Chamonix i primi giochi olimpici invernali e furono comprese anche le gare di sci. Dal 1933 lo sci agonistico è coordinato dalla FISI e si suddivide in specialità nordiche (che comprendono gare di salto dal trampolino, di fondo, di combinata, di salto, di staffetta) e in specialità alpine (che comprendono la discesa libera, lo slalom, lo slalom gigante, il supergigante e la combinata).
Sci nautico o acquatico
Attività sportiva praticata sull'acqua e consistente nel farsi trainare da un motoscafo con l'ausilio di una coppia di sci (più corti e più larghi di quelli da neve) agganciati ai piedi. Il cavo di traino è lungo circa 25 m. Sono previste prove di salto, combinata, slalom e figure.
scìa, sf. (pl. scìe) 1 Traccia schiumosa lasciata sull'acqua. • seguire la scia di qualcuno, cercare di imitarlo, di seguirne le orme. 2 Traccia luminosa o fumosa. • l'aereo precipitato aveva lasciato una scia scura nel cielo.
sf. 1 wake. 2 (traccia) trail.
deriv. sciare.
scià, sm. invar. Titolo del re persiano.
sm. invar. shah.
sciabécco, sm. (pl.-chi) Antico bastimento destinato anticamente alla pesca e in seguito alla guerra.
dall'arabo shabb¿ª¿k, da shabaka, rete.
sciàbica, sf. (pl.-che) 1 Rete per la pesca a strascico. 2 Imbarcazione per la pesca a strascico.
sciàbile, agg. Zona in cui si può praticare lo sci.
sciàbola, sf. Arma da taglio di media lunghezza e ricurva.
sf. sabre.
polacco szabla.
sciabolàre, v. v. tr. Infliggere colpi di sciabola.
v. intr. Dare sciabolate.
sciabolàta, sf. Colpo di sciabola.
sciabolatóre, sm. (f.-trìce) Chi pratica la scherma con la sciabola.
sciabordàre, v. v. tr. Agitare un liquido.
v. intr. Sbattere contro un ostacolo, in genere detto di un liquido.
sciabordìo, sm. Rumore prodotto dalle onde che sciabordano. ~ sciabordare, sciacquio.
sciacallàggio, sf. (pl.-gi) 1 Azione e comportamento da sciacallo. 2 I furti compiuti in particolari situazioni di calamità, ai danni di abitazioni e oggetti incustoditi.
sf. looting.
sciacàllo, sm. 1 Mammifero carnivoro della famiglia dei Canidi. 2 Persona dedita allo sciacallaggio.
sm. 1 jackal. 2 (fig.) looter.
• Dal pelame rossiccio, simile al lupo, ma più piccolo, vive in branchi e si nutre di carogne. Diffuso in Asia e Africa, in Europa è presente soltanto nella zona balcanica. Tra i più noti, lo sciacallo dorato(Canis aureus), presente in Europa sudorientale, lo sciacallo striato (Canis adustus), lo sciacallo grigio (Canis anthus) e lo sciacallo dalla gualdrappa (Canis mesomelas) entrambi africani.
Sciacallo dalla gualdrappa
Mammifero (Canis mesomelas) della famiglia dei Canidi e dell'ordine dei Carnivori. Lungo sino a 1 m, vive nell'Africa orientale e meridionale. Si nutre anche di carogne.
Sciacallo dorato
Mammifero (Canis aureus) della famiglia dei Canidi e dell'ordine dei Carnivori. Lungo sino a 1 m, presenta un colore rossiccio. Diffuso nelle zone aperte dalla Tunisia all'Indocina, si nutre anche di carogne.
Sciàcca Comune (40.000 ab., CAP 92019, TEL. 0925) della provincia di Agrigento. Porto peschereccio e mercato agricolo (agrumi, olive, uva). Altre risorse economiche, il turismo balneare e termale, industrie alimentari, cartarie, dei materiali edili, del legno e produzione di acque minerali. Monumenti importanti, il duomo (XII-XVIII sec.), la chiesa di San Nicolò (XII sec.), la chiesa di Santa Margherita (XIV-XVI sec.), il castello Luna (1380) e casa Arone (XV sec.).
sciacquabudèlla, sm. invar. Minestra o bevanda molto diluita, priva di sapore.
sciacquàre, v. v. tr. Lavare, immergendo o facendo correre dell'acqua. • sciacquare la bocca, bere un sorso e risputarlo.
v. intr. Sciabordare.
v. rifl. Lavarsi con acqua, velocemente.
v. tr. to rinse.
lat. exaquare, comp. da ex-+ deriv. da aqua acqua.
sciacquàta, sf. L'atto di sciacquare velocemente.
sciacquatùra, sf. 1 Sciacquata. 2 Liquido che si ottiene dalla sciacquata.
sciacquìo, sm. 1 Rumore prodotto dall'acqua. 2 Sciabordio.
sciàcquo, sm. L'azione di sciacquarsi la bocca.
sm. rinsing.
sciacquóne, sm. Meccanismo che permette di sciacquare la tazza del water.
sm. flush.
Sciaffùsa Città (34.000 ab.) della Svizzera settentrionale, sulla riva destra del Reno, al confine con la Germania. Capitale del cantone omonimo, è situata presso le celebri cascate. È sede di industrie meccaniche, metallurgiche, tessili, del legno e della carta. Nota anche per la produzione di strumenti di precisione e di orologeria. Fondata nel X sec., fu feudo imperiale dal 1197 al 1218 e nel 1411 ottenne lo statuto di città libera. Aderì alla Confederazione svizzera nel 1454. Presenti numerosi edifici medievali e rinascimentali quali, il palazzo Zum Käfig, la casa del Cavaliere e il Municipio. Inoltre, la cattedrale (XII sec.), la chiesa di San Giovanni (XII-XVI sec.) e il Museum zu Allerheiligen, specializzato nelle arti applicate.
Cantone di Sciaffusa
Cantone della Svizzera (298 km2, 70.000 ab.). Costituito dall'altopiano di Randen e da parte della valle del Wütach, confina con la Germania e i cantoni di Zurigo e Turgovia e si estende sulla riva destra del Reno. Principali risorse, lo sfruttamento forestale, industrie siderurgiche, meccaniche, metallurgiche, tessili.
sciàfilo, sm. Di pianta, che predilige i luoghi in ombra.
sciaguattàre, v. v. tr. Sciacquare.
v. intr. Di liquido in un recipiente o di un corpo in un liquido, sciabordare. ~ diguazzare.
sciagùra, sf. 1 Disgrazia. ~ disastro, rovina. 2 Sfortuna, cattiva sorte. <> fortuna.
sf. 1 misfortune. 2 (calamità) calamity. 3 (disastro) disaster.
sciaguratàggine, sf. 1 L'essere sciagurati. 2 Scelleratezza.
sciagurataménte, avv. 1 Con grande sventura. 2 Con malvagità.
sciaguràto, agg. e sm. agg. 1 Che ha la sciagura, sventurato. ~ sfortunato. <> fortunato. 2 Scellerato. 3 Che è stato motivo di sciagura. • senza quello sciagurato viaggio non ci troveremmo in questa situazione.
sm. 1 Chi ha subito una sciagura. 2 Malvagio, scellerato.
agg. 1 (sfortunato) unfortunate. 2 (malvagio) wicked.
lat. exauguratus, p.p. di exaugurare sconsacrare, comp. da ex-+ augurare fare gli auguri.
scial(o)- Primo elemento di parole composte.
dal greco síalon saliva.
scialacquaménto, sm. L'atto di scialacquare.
scialacquàre, v. tr. Dissipare, spendere in modo dissoluto. ~ consumare, dilapidare. <> accantonare, risparmiare.
v. tr. to squander.
scialacquatóre, sm. Chi scialacqua e spreca.
scialacquìo, sm. Lo scialacquare continuo. ~ spreco.
scialàcquo, sm. L'effetto dello scialacquare.
scialacquóne, sm. (f.-a) Scialacquatore, sperperatore.
scialagògo, agg. e sm. (pl. m.-ghi) Di farmaco colinergico che determina ipersecrezione della saliva.
scialàppa => "gialappa"
scialàre, v. v. intr. 1 Sperperare. ~ scialacquare, largheggiare. 2Abbondare.
v. tr. Sperperare, dissipare.
v. intr. to lead a life of luxury.
sciàlbo, agg. e sm. agg. Pallido, poco vivace. ~ scolorito. <> colorito.
sm. Intonaco.
agg. 1 dull, pale. 2 (fig.) colourless.
scialbóre, sm. 1 L'essere scialbo. 2 Mancanza di espressività.
scialìtico, agg. (pl. m.-ci) Che illumina senza produrre ombre.
sciallàto, agg. Che ha la forma di scialle.
sciàlle, sm. Indumento femminile appoggiato sulle spalle con le estremità portate al petto.
sm. shawl.
sciàlo, sm. Spreco, sperpero. <> economia, parsimonia.
Scialo, Lo Romanzo di V. Pratolini (1960).
Scialòja, Antònio (San Giovanni a Teduccio 1817-Procida 1877) Economista. Dal 1865 al 1867, quale ministro delle finanze del regno d'Italia, decretò il corso forzoso della lira.
Scialòja, Tòti (Roma 1914-Roma 1998) Pittore. Tra le opere Due Rossi (1957, Denver, Museum of Modern Art).
Scialòja, Vittòrio (Torino 1856-Roma 1933) Politico, figlio di Antonio e studioso di diritto romano. Nel 1919 e 1920 fu ministro degli esteri.
scialolìta, sm. (pl.-i) Calcolo salivare.
scialóne, sm. Chi sciala per abitudine.
scialorrèa, sf. Aumento della secrezione salivare. ~ ptialismo.
scialùppa, sf. Imbarcazione di dimensioni ridotte, usata per piccoli spostamenti in mare o in caso di emergenza.
sf. dinghy, lifeboat, sloop.
sciamànico, agg. (pl. m.-ci) Tipico degli sciamani e dello sciamanismo.
sciamanìsmo, o sciamanèsimo, sm. Fenomeno per cui alcuni individui, in stato di estasi, comunicano con gli spiriti dei defunti o le divinità.
sciamannàre, v. tr. 1 Sciupare. ~ sgualcire. 2 Mettere in disordine. 3 Scomporre. ~ disfare.
sciamannàto, agg. Disordinato, scomposto.
sciamàno, sm. Chi pratica lo sciamanismo.
sciamàre, v. intr. 1 Procedere a sciami. 2 Muoversi in massa verso una destinazione. ~ emigrare, trasmigrare.
v. intr. to swarm.
sciamatùra, sf. 1 Lo sciamare delle api che consente di moltiplicare le colonie dell'alveare. 2 L'epoca in cui le api sciamano.
sciàme, sm. 1 Gruppo di api. 2 Gruppo numeroso di insetti. • uno sciame di cavallette assalì i campi. 3 Moltitudine disordinata di persone. ~ marea, stuolo. • uno sciame di candidati partecipò al concorso.
sm. swarm.
Sciame meteorico
Gruppo di meteoriti che derivano dalla disintegrazione di comete e che si muovono su piani inclinati di poco sul piano dell'eclittica; le meteoriti di tale sciame disegnano tutte orbite molto vicine tra loro. Dato il movimento parallelo delle meteoriti, sembra all'osservatore che derivino da uno stesso punto del cielo; prendono il nome dalla costellazione presente in quella zona di cielo. Quando la Terra attraversa la nuvola meteoritica si verifica il famoso fenomeno delle stelle cadenti.
lat. examen,-inis, deriv. da exigere.
sciàmito, sm. Tessuto pesante di colore rosso amaranto.
sciàmma, sf. Toga di tela di cotone indossata da donne e uomini nelle regioni di lingua amarica dell'Etiopia.
sciampàgna, sm. invar. Italianizzazione del francese champagne.
sciampagnòtta, sf. Bottiglia adatta per contenere dello spumante.
sciàmpo, sm. (pl. sciàmpi o sciàmpo) Italianizzazione dell'inglese shampoo.
sciancàre, v. tr. Rendere storpi.
sciancàto, agg. Storpio. ~ deforme, zoppo.
agg. lame.
sciangài, sm. invar. Gioco di abilità consistente nel sollevare un bastoncino da un gruppo alla rinfusa senza far muovere gli altri.
sciantósa, sf. Italianizzazione del francese chanteuse, cantante.
sciàntung, sm. invar. Italianizzazione del termine cinese shantung.
Sciàra Comune in provincia di Palermo (2.730 ab., CAP 90020, TEL. 091).
sciàra, sf. Termine siculo che denomina gli ammassi di materiale vulcanico che si trovano sopra le colate di lava.
sciaràda, sf. Gioco di enigmistica consistente nel trovare una parola risultante dalla composizione di altre, aventi ciascuna un proprio significato.
sf. charade.
sciàre, v. intr. 1 Usare gli sci per scivolare sulla neve. 2 In marina retrocedere sulla propria scia.
v. intr. to ski.
Sciàridi Famiglia di Insetti Ditteri Nematoceri che vivono su legno in decomposizione, sui Funghi o sul terriccio umido. Hanno zampe e addome lunghi e una serie di ommatidi che collega gli occhi.
sciàrpa, sf. Striscia di lana o altri tessuti da avvolgere sul collo. ~ fascia, fusciacca.
sf. 1 scarf. 2 (fascia) sash.
franc. écharpe.
sciàrra, sf. Rissa, zuffa. ~ litigio.
sciarràno, sm. Nome comune di Pesci Perciformi appartenenti alla famiglia dei Serranidi e al genere Serranus che presentano fasce laterali di colore più scuro rispetto al resto del corpo.
Sciàscia, Leonàrdo (Racalmuto, Agrigento 1921-1989) Romanziere e saggista. Insegnante a Caltanissetta (1949-1957) e poi a Palermo (1957-1968), intese illustrare nelle sue opere la realtà della sua isola. Nel 1979 venne eletto membro del parlamento europeo nelle liste del Partito Radicale. Tra le opere si ricordano Le parrocchie di Regalpetra (1956), Il giorno della civetta (1961), Todo modo (1974), La scomparsa di Majorana (1975), Candido ovvero Un sogno fatto in Sicilia (1979), L'affare Moro (1978), Dalla parte degli infedeli (1979), Una storia semplice (1989), A ciascuno il suo (1966) e Pirandello e la Sicilia (saggio, 1961). Tutta l'opera di Sciascia, è concentrata sulla Sicilia spesso elevata a modello della condizione umana. Partendo dalla realtà siciliana, Sciascia ha indagato sulle complicazioni dei rapporti sociali, mantenendo fede nei valori della ragione, della giustizia e della libertà, appoggiandosi a uno stile lucido ispirato a una cultura illuministica.
sciàta, sf. L'azione di sciare.
sciatalgìa, sf. (pl.-gìe) Dolore lungo il decorso del nervo sciatico (sciatica), derivante dalla compressione delle sue radici per artrosi del rachide, oppure lungo il suo decorso, per es. per patologie di organi del bacino come la prostata. Si manifesta, con crisi violente, alla regione glutea, alla faccia posteriore della coscia, alla faccia esterna della gamba, al dorso del piede; assieme all'impotenza funzionale conduce a una serie di posizioni che tendono a minimizzare i disturbi, con il peso del corpo poggiato sul lato sano, e atteggiamento viziato dell'intera colonna vertebrale. L'estensione del piede sulla gamba e la flessione dell'arto teso sul bacino aumentano ulteriormente il dolore. Le cure sono fisioterapiche e farmacologiche con antireumatici, antalgici, cortisone, chirurgiche in caso di sciatalgia paralizzante.
sciàtica => "sciatalgia"
sciàtico, agg. (pl. m.-ci) Relativo al nervo dell'ischio.
Scìato Isola della Grecia, nel mar Egeo, presso la costa di Tessaglia da cui la separa il canale di Sciato.
sciatóre, sm. (f.-trìce) Chi pratica lo sci.
sm. skier.
sciatòrio, agg. Riguardante lo sci.
sciatterìa, sf. L'essere sciatto.
sciattézza, sf. Sciatteria.
sciàtto, agg. 1 Trascurato, trasandato. ~ arruffato, disordinato. 2 Senza cura. ~ malmesso. <> azzimato, curato.
agg. unkempt, slovenly.
sciattóne, sm. Persona sciatta.
sciauràto, agg. Sciagurato. ~ disgraziato.
sciàvero, sm. 1 Ognuna delle due tavole estreme che si ottengono dal primo taglio longitudinale di un tronco di legno. 2 Scarto ottenuto dalla segatura di un tronco. 3 Avanzo della lavorazione di un pezzo di stoffa o di cuoio.
scìbile, agg. e sm. agg. Che fa parte di ciò che può essere appreso.
sm. L'insieme della conoscenza umana.
lat. tardo scibilis, deriv. da scire sapere.
sciccherìa, sf. Eleganza, raffinatezza.
sciccóso, agg. Elegante.
Scìcli Comune in provincia di Ragusa (25.255 ab., CAP 97018, TEL. 0932). Centro agricolo (coltivazione di viti, cereali, frutta e ortaggi), dell'allevamento di ovini e di bovini, industriale (prodotti per l'edilizia, alimentari e meccanici) e turistico (balneazione sulla costa). Vi si trova il palazzo Beneventano, in stile barocco. Gli abitanti sono detti Sciclitani.
Scidmènidi Vasta famiglia di minuscoli Insetti Coleotteri diffusi su tutto il globo che presentano livree scure, elitre che ricoprono quasi tutto l'addome e grossi palpi mascellari.
Scìdo Comune in provincia di Reggio Calabria (1.152 ab., CAP 89010, TEL. 0966).
Sciènidi Famiglia di Pesci Perciformi che vivono nei fondali sabbiosi dei mari caldi e temperati a cui appartengono specie dotate di due pinne dorsali continue alcune delle quali hanno carni prelibate.
sciènte, agg. Consapevole.
scienteménte, avv. Con coscienza e consapevolezza. ~ consapevolmente, coscientemente. <> inconsapevolmente.
scientificità, sf. invar. Presentare carattere scientifico.
scientìfico, agg. (pl. m.-ci) 1 Della scienza. ~ accertato. • metodo scientifico, sperimentale. 2 Che ha per oggetto la scienza. 3 Razionale, scrupoloso. • uno studio accurato e scientifico. 4 Che utilizza tecniche messe a disposizione dalla scienza.
agg. scientific.
lat. tardo scientificus, comp. da sciens, scientis +-ficus.
scientìsmo, sm. Tendenza a dare alla sola scienza l'obiettivo e la capacità di accrescere la conoscenza umana.
scientìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Colui che segue lo scientismo.
sciènza, sf. Il sapere come insieme organico di conoscenze, correlate in modo logico. ~ sapere, scibile.
sf. 1 science. 2 (sapere) knowledge.
• Nel significato più comune, essa indica un tipo di conoscenza che ha in sé il metodo di verifica delle proprie enunciazioni, una garanzia della propria validità. Come tale essa rappresenta il grado massimo della certezza. A seconda delle garanzie di validità offerte, si hanno diverse concezioni della scienza: tali garanzie sono la dimostrazione, la descrizione, la correggibilità. L'opposto della scienza è l'opinione, caratterizzata dalla mancanza di garanzia. In temini paradossali K. Popper afferma (nella Logica della ricerca, 1935) che l'armamentario e gli strumenti della scienza sono diretti non alla verifica, ma alla falsificazione delle sue proposizioni. Metodologicamente, sono tre le componenti fondamentali della scienza; quella deduttivo convenzionalistica, comune alle scienze formali (logica, matematica, geometria), che partendo da principi indimostrabili (postulati o assiomi), attraverso altre deduzioni sviluppa l'intero insieme di proposizioni che costituiscono la scienza stessa; la componente sperimentalistica, presente nelle scienze della natura (chimica, fisica, biologia e psicologia), che si basa sulla riproducibilità degli esperimenti e sulla verifica delle ipotesi poste dal ricercatore al fine di raggiungere induttivamente le leggi che regolano le relazioni tra i fatti osservati. Infine la componente sistematica classificatoria o descrittiva, tipica di tutte le scienze, ma in particolare di quelle sociali (storia, diritto, etnologia). Non va dimenticato l'aspetto applicativo della scienza mediante il quale il patrimonio scientifico di una o più discipline viene utilizzato per modificare l'ambiente circostante o per risolvere problemi reali.
Scienza delle costruzioni
Disciplina che si occupa dell'analisi del comportamento statico resistente delle strutture sottoposte alle azioni di forze, al fine di determinarne forme e dimensioni e controllarne l'equilibrio, la resistenza e la stabilità; ciò avviene ricorrendo a procedimenti teorici e dati sperimentali alla base dei quali si pone la teoria dell'elasticità.
Scienza della logica Opera di filosofia di G. W. F. Hegel (1812-1816).
Scienza in cucina o l'arte del mangiar bene, La Manuale di cucina di Pellegrino Artusi (1891). Un classico della gastronomia italiana, che sotto il titolo programmatico Scienza in cucina o l'arte del mangiar bene-Manuale pratico per famiglie nell'edizione originale raccoglieva ben 790 ricette diverse. L'opera ebbe un successo strepitoso ed entrò d'autorità in numerose case italiane come aiuto nell'allestimento dei pasti quotidiani. La sua diffusione è stata tale che l'autore viene ricordato come la bibbia della cucina: si cita l'Artusi come si potrebbe dire la Divina Commedia o addirittura il Vangelo; dire sei un vero Artusi equivale a un modello irrangiungibile di perfezione culinaria. Nel 1968, l'opera è stata aggiornata sia dal punto di vista linguistico sia dal punto di vista tecnico per tenere conto delle esigenze culinarie e dietetiche moderne.
scienziàto, sm. Colui che si occupa di scienza, studioso. ~ dotto, erudito.
sm. scientist.
scìfo, sm. Antico vaso greco, di grande profondità e base stretta.
Scifozòi Comunemente detti meduse, classe di organismi animali appartenente al tipo dei Celenterati, sottoregno dei Metazoi. Di varia dimensione, possono raggiungere i 2 m di diametro e sono muniti di corpo gelatinoso ombrelliforme e di filamenti urticanti e prensili.
Scigliàno Comune in provincia di Cosenza (1.876 ab., CAP 87057, TEL. 0984).
sciìstico, agg. (pl.-ci) Relativo allo sci.
sciìta, agg., m. e sf. (pl. m.-i) Di appartenente alla setta musulmana del partito di Alì.
• Sette musulmane sorte nel I sec. dell'Egira che riconoscono come califfi Alì e i suoi discendenti in linea maschile, unici successori legittimi di Maometto. Organizzati come partiti politici nelle lotte civili islamiche degli anni 644-661 d. C., dissentirono poi dai sunniti e non riconobbero le dinastie abbaside e omayyade. Costituiscono una minoranza nel mondo islamico tranne che in Iran dove, da sempre in maggioranza, sono diventati centro propulsore dell'integralismo sciita.
Sciliàr Gruppo montuoso (2.564 m) delle Dolomiti occidentali, alla sinistra della valle del fiume Isarco.
scilinguàgnolo, sm. 1 Parte anatomica posta sotto la lingua. 2 Parlata fluente.
Sciliorìnidi, o Scilliorìnidi Famiglia di piccoli Pesci Squaliformi ovipari che hanno la pinna dorsale quasi orizzontale, cinque fessure branchiali e occhi privi di membrana nittitante. Vivono nei mari caldi e temperati.
Scìlla (comune) Comune in provincia di Reggio Calabria (5.555 ab., CAP 89058, TEL. 0965).
Scìlla (mitologia) Personaggio mitologico, ninfa amata da Glauco. Circe, gelosa di lei, la trasformò in un mostro orrendo che divorava i naviganti che passavano di fronte a Cariddi.
Scillàridi Famiglia di Crostacei Decapodi dal corpo schiacciato che presentano arti terminanti in un'unghia appuntita e antenne trasformate in brevi lamelle. Alcune specie, come la cicala di mare, hanno carni pregiate.
Scillàto Comune in provincia di Palermo (806 ab., CAP 90020, TEL. 0921).
Scillèidi Famiglia di Molluschi Gasteropodi opistobranchi a cui appartengono specie dal corpo compresso a ognuno dei due lati del quali si trovano due larghi lobi.
Sciltiàn, Gregòrio (Rostov 1900-Roma 1985) Pittore. Tra le opere Vanitas vanitatum (1967, Vaticano, Galleria d'Arte Moderna).
scimitàrra, sf. Arma da taglio con lama curva e affilata su un solo lato, con impugnatura priva di protezione per la mano e lunghezza compresa fra gli 80 e i 110 cm. Alcuni tipi di scimitarra hanno la lama che si allarga vistosamente verso l'estremità opposta all'impugnatura e può non avere una vera punta. Diffusa in passato presso Persiani, Cinesi e Turchi deve il suo nome al termine persiano shimishir.
scìmmia, sf. 1 Mammifero con mani e piedi prensili che presenta caratteristiche simili all'uomo. 2 Persona sciocca che imita i gesti degli altri.
sf. monkey.
lat. simia, deriv. da simus camuso.
Scìmmie Denominazione generica dei Primati nel sottordine Antropoidei. Con corpo ricoperto di peli, dentatura simile a quella umana, quattro arti pendattili con unghie piatte, alluce opponibile. Particolarmente sviluppato il neurocranio, le ossa facciali sono più ridotte e gli emisferi cerebrali sono notevolmente sviluppati. Molto efficiente la vista, sono invece deboli di udito. Le femmine hanno utero semplice e due mammelle pettorali.
Sono divise in Platirrine o scimmie del Nuovo Mondo (America), Catarrine o scimmie del Vecchio Mondo (Asia e Africa), Pongidi (Asia e Africa).
Scimmie antropomorfe
Superfamiglia di scimmie catarrine molto evolute come, gli oranghi, i gorilla e gli scimpanzé.
scimmiésco, agg. (pl. m.-chi) Caratteristico della scimmia.
scimmióne, sm. (f.-a) 1 Scimmia di grandi dimensioni. 2 Uomo robusto e goffo.
scimmiottàre, v. tr. Imitare goffamente, come fanno le scimmie.
v. tr. to mimic, to ape.
scimmiottatùra, sf. L'atto di scimmiottare.
scimmiòtto, sm. Piccolo di scimmia.
scimpanzé, sm. invar. Scimmia antropomorfa della famiglia dei Pongidi.
sm. invar. chimpanzee.
Scimpanzé comune
Mammifero (Pan troglodytes) della famiglia dei Pongidi e dell'ordine dei Primati. Alto fino a 1,50 m e fino a 75 kg di peso, con mani e piedi molto prensili. Con testa grossa e cervello ben sviluppato, è la scimmia psichicamente più evoluta e dalle particolari facoltà intellettive. Arboricolo, vive in Africa, dalle regioni tropicali alla zona dei grandi laghi, nutrendosi di vegetali.
Scimpanzé nano
Mammifero (Pan paniscus) della famiglia dei Pongidi e dell'ordine dei Primati. Dotato di grande agilità, vive in gruppi nelle foreste a sud del fiume Congo.
scimunitàggine, sf. 1 Attributo dello scimunito. 2 Atteggiamenti da scimunito.
scimunìto, agg. Stupido, tardo nel capire. ~ idiota, rimbecillito.
agg. idiotic, silly.
scìnco, sm. Rettile (noto anche come scinco delle sabbie, Scincus scincus) della famiglia degli Scincidi e dell'ordine degli Squamati. Dotato di squame gialle sul dorso, misura 20 cm di lunghezza. Vive nei deserti, dove si muove nelle ore più calde.
scìndere, v. v. tr. 1 Spezzare. ~ disunire, isolare. <> attaccare, congiungere. • scindere l'unità di uno schieramento. 2 Separare. ~ staccare. <> unire. • decisero di scindere le loro forze in parti uguali.
v. intr. pron. Spezzarsi, frazionarsi. ~ spezzettarsi. <> fondersi.
v. tr. to separate, to divide. v. intr. pron. to break up, to split up.
lat. scindere.
scindìbile, agg. Che può essere scisso.
scìngere, v. tr. e intr. pron. 1 Di armi e vestiti, toglierli di dosso slacciando allacciature e fibbie. 2 Svestire. 3 Togliere dall'animo. 4 Liberarsi. ~ svincolarsi.
scintigrafìa, sf. Metodica diagnostica che utilizza la proprietà di alcuni organi o tessuti di captare alcune sostanze, preventivamente marcate con isotopi radioattivi, introdotte nella circolazione. Spesso utilizzata per localizzare malattie e tumori e visualizzare la funzionalità di determinati organi (tiroide), la scintigrafia utilizza una particolare tecnica radiologica per visualizzare le immagini degli organi trattati, rilevandone le emissioni di raggi gamma.
scintigràmma, sm. (pl.-i) Registrazione grafica dei raggi radioattivi emessi da alcuni organi che si effettua dopo aver introdotto nell'organismo una sostanza radioattiva.
scintìlla, sf. 1 Sprazzo di fuoco. ~ favilla. 2 Lampo che si osserva con una scarica elettrica. ~ scintillio, sfavillio. • la scintilla elettrica provocò l'esplosione della stanza satura di gas. 3 Illuminazione breve e improvvisa. 4 Quantità trascurabile. • non aveva neanche una scintilla di intelligenza.
sf. spark.
lat. scintilla.
scintillànte, agg. Rilucente, luccicante. ~ fulgente, luccicante. <> cupo, spento.
agg. 1 sparking. 2 (fig.) sparkling.
scintillàre, v. intr. Emanare scintille, luce viva. ~ brillare, luccicare.
v. intr. to sparkle, to spark, to glitter.
scintillatóre, sm. Materiale che presenta il fenomeno della scintillazione. Viene usato per costruire i contatori a scintillazione.
scintillazióne, sf. In astronomia apparente tremolio della luce delle stelle, dovuto alle continue variazioni della densità e della rifrazione atmosferica. La scintillazione può avere carattere locale o essere causata dalla presenza di onde gravitazionali che deflettono la radiazione generata. Fenomeno simile alla scintillazione è il dancing e consiste nel cambiamento repentino della posizione di un'immagine di una sorgente puntiforme con moto causale rispetto un punto fisso.
In fisica, fenomeno consistente nell'emissione di brevi scintille causate dal passaggio di una particella ionizzante o di un fotone su uno schermo fluorescente. Tale effetto è dovuto all'emissione degli atomi i quali, dopo essere stati eccitati dall'energia ceduta loro dalla particella incidente, ritornano allo stato fondamentale.
scintillìo, sm. L'effetto dello scintillare ripetutamente. ~ bagliore, baluginio.
sm. sparkle, glitter.
scintoìsmo, sm. sing. Il termine shinto significa in lingua giapponese via degli dei. Religione autoctona del Giappone, religione di stato fino al 1945. A sfondo naturalistico e politeista, ha come base la purezza fisica e rituale, ciò implica una serie di rituali magici di purificazione e di autocontrollo. I testi sacri più importanti, il Kojiki e il Nihongi sono del VIII sec. Le divinità più note (Kami) sono la divinità solare femminile Amaterasu dalla quale discende, tramite Jimmu Tenno, la dinastia imperiale giapponese. Lo scintoismo non offre una precisa concezione del mondo né una concezione molto articolata dell'aldilà e nemmeno normative di carattere morale. Le uniche prescrizioni riguardano la venerazione della casa imperiale, delle persone morte dotate di una particolare rilevanza politica o di carisma (come per esempio, l'imperatore) e degli eroi caduti in guerra. Per questo motivo viene professato anche dai giapponesi che appartengono ad altre religioni tra cui il buddhismo. Comunque, ad agevolare questo tipo di sincretismo religioso, sono state elaborate teorie giustificatorie, come quella che assimila i personaggi morti divinizzati a incarnazioni particolari del Buddha.
scintoìsta, agg., sm. e sf. (pl. m.-i) Di seguace dello scintoismo, religione nazionale giapponese basata su animismo, politeismo naturale e confucianesimo.
scintoìstico, agg. (pl.-ci) Relativo alla religione degli scintoisti.
sciò, inter. 1 Voce onomatopeica utilizzata per scacciare i polli. 2 Termine usato per mandar via le persone.
Scioa Regione (10.714.000 ab.) dell'Etiopia centrale, capoluogo Addis Abeba.
scioccànte, agg. Di grande impressione e meraviglia.
scioccàre, v. v. tr. 1 Sottoporre a shock. 2 Provocare stupore, meraviglia.
v. intr. pron. Subire uno shock.
v. tr. to shock.
scioccàto, agg. Che ha subito uno shock.
sciocchézza, sf. 1 La qualità dello sciocco. ~ idiozia, scemenza. 2 Azione da sciocco. 3 Cosa di nessun valore. ~ bazzeccola.
sf. 1 silliness, foolishness, stupidity. 2 (azione) foolish thing. 3 (cosa di poco conto) trifle.
sciocchezzàio, sm. Insieme di sciocchezze.
sciòcco, agg. e sm. (pl. m. sciocchi) agg. 1 Poco accorto, stupido, insensato. ~ babbeo, stolto. 2 Senza sale o condimento. ~ sciapo, insipido. <> gustoso, sapido. 3 Banale.
sm. Persona poco intelligente, stupida.
agg. silly, foolish, stupid. sm. fool.
sciògliere, v. v. tr. 1 Dissolvere un vincolo, legame. ~ esentare, liberare. 2 Slegare. <> annodare. • sciogliere i capelli. 3 Spiegare. • sciogliere un dubbio, levare un'incertezza. 4 Liquefare. ~ fluidificare, stemperare. <> condensare, solidificare.
v. rifl. 1 Liberarsi da un vincolo. 2 Passare da stato solido a liquido. 3 Reagire chimicamente in una soluzione.
v. tr. 1 to undo, to untie. 2 (risolvere) to resolve. 3 (fondere) to melt. 4 (assemblea) to bring to an end. v. rifl. 1 to release oneself, to free oneself, to loosen, to come untied. 2 (slegarsi) to come untied. 3 (allentarsi) to loosen. 4 (fondere) to melt. 5 (società) to be wound up.
lat. exsolvere, comp. da ex-+ solvere sciogliere.
scioglilìngua, sf. invar. Gioco consistente nel pronunciare velocemente una sequenza di parole difficili da pronunciarsi.
sf. tongue twister.
sciogliménto, sm. L'atto di sciogliere o sciogliersi.
sm. 1 dissolution. 2 (società) winding-up. 3 (assemblea) breaking up.
sciolìna, sf. Sostanza che spalmata sugli sci, consente di scivolare meglio.
scioltaménte, avv. In modo spedito, agile.
scioltézza, sf. Agilità nei movimenti. ~ disinvoltura, sicurezza. <> disagio, impaccio.
sf. 1 agility, nimbleness. 2 (facilità) ease. 3 (disinvoltura) smoothness.
sciòlto, agg. 1 Slegato. ~ libero, svincolato. <> legato, vincolato. • capelli sciolti. 2 Disinvolto. ~ spigliato. <> esitante. 3 Acquistabile separatamente nella quantità voluta. 4 Allentato. • andare a briglia sciolta, procedere senza alcun freno.
agg. 1 melted. 2 (agile) agile, nimble. 3 (slegato) untied, loose. 4 (disinvolto) free and easy.
Sciòlze Comune in provincia di Torino (1.375 ab., CAP 10090, TEL. 011).
Sciomìzidi Famiglia di Ditteri Ciclorafi. ~ tetanoceridi.
scioperànte, agg. Chi aderisce a uno sciopero.
agg. striker.
scioperàre, v. intr. Partecipare, organizzare uno sciopero. <> lavorare.
v. intr. to go on strike, to strike.
lat. exoperare cessare dall'opera.
scioperatàggine, sf. L'essere scioperato.
scioperàto, agg. e sm. agg. Caratteristico di chi non vuole lavorare.
sm. Chi non vuole lavorare o lo fa in modo negligente. ~ fannullone, lazzarone.
sciòpero, sm. Astensione volontaria e collettiva dal lavoro, al fine di ottenere miglioramenti economici o per finalità sindacali e politiche. La costituzione sancisce il diritto allo sciopero purché sia esercitato nell'ambito delle leggi che lo regolano. In Italia considerato reato fino al 1889, è stato successivamente sempre ritenuto lecito se realizzato con mezzi pacifici, tranne che nel periodo fascista. Grandi scioperi politici erano stati effettuati, sotto l'occupazione tedesca, nelle città del triangolo industriale, Torino, Genova, Milano, nel marzo del 1943.
Dal punto di vista civilistico, lo sciopero non può essere causa di licenziamento o di sanzioni disciplinari da parte del datore di lavoro; comporta soltanto che per il periodo di astensione non venga corrisposta la retribuzione normale. Nella giurisprudenza lo sciopero viene condannato solo quando degenera in atti di violenza o interrompe il pubblico servizio.
sm. 1 strike. 2 (bianco) work-to-rule. 3 (a singhiozzo) on-off strike.
Sciopero a scacchiera
Effettuato in momenti diversi del processo produttivo.
Sciopero a singhiozzo
Organizzato con brevi intervalli di lavoro per rallentare la produzione.
Sciopero bianco
Prevede l'interruzione del lavoro, senza l'abbandono del posto, applicando scrupolosamente le norme e i regolamenti.
Sciopero generale
A partecipazione di tutte le categorie di lavoratori di una città o di uno stato.
Sciopero politico
Indetto dai sindacati per ragioni politiche.
sciorinaménto, sm. L'effetto di sciorinare.
sciorinàre, v. tr. 1 Mettere in mostra. ~ mostrare, ostentare. <> celare, nascondere. 2 Raccontare in sequenza.
sciovìa, sf. Struttura di cavi e carrucole con la quale gli sciatori risalgono le piste.
sciovinìsmo, sm. Fanatismo basato sul nazionalismo esasperato. ~ esterofobia, campanilismo.
dal nome di N. Chauvin, leggendario soldato di Napoleone celebre per il suo patriottismo.
sciovinìsta, agg., sm. e sf. (pl. m.-i) Che mostra sciovinismo.
sciovinìstico, agg. (pl. m.-ci) Tipico dello sciovinismo.
Scipio Slataper Saggio di G. Stuparich (1922).
Scipióne (Macerata 1904-Arco, Trento 1933) Gino Bonichi detto Scipione. Pittore. Attivo solo dal 1928 al 1931, produsse un gran numero di disegni e ben pochi quadri. La sua pittura è decisamente originale, rispetto all'accademismo imperante a quei tempi, e rivela gli stridenti contrasti che esistevano tra la Roma cattolica e quella popolaresca. Tra le opere Il cardinal Decano (1929-1930, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna) e La cortigiana romana (1930, Milano, Collezione Mattioli).
Scipióne Africàno (Roma 235-Literno 183 a. C.) Uomo politico e generale romano. Combatté in Spagna, sconfisse i cartaginesi a Cadice e conquistò Carthago Nova. Divenuto console nel 205 a. C., a capo delle truppe romane sbarcò in Africa e sconfisse Annibale a Zama (202 a. C.). Nel 190 partecipò con il fratello Lucio alla guerra contro Antioco III di Siria. La grande potenza conquistata dalla famiglia e un atteggiamento filoellenistico determinato dalla protezione di artisti e da contatti con la cultura greca, scatenarono in Roma una forte opposizione capeggiata da Catone, che segnò la fine della sua vita politica romana.
Scipióne Asiàtico, Lùcio Cornèlio (II sec. a. C.) Fratello dell'Africano, legato per lui in Spagna, Africa e Sicilia. Nel 189 a. C. sconfisse Antioco III di Siria.
Scipióne Emiliàno (185 o 184-129 a. C.) Condottiero e uomo politico romano. Nipote adottivo di Scipione l'Africano, partecipò all'assedio di Cartagine che conquistò nel 147 a. C. Combattè anche in Spagna vincendo la resistenza di Numanzia. Cognato di Tiberio Gracco, si oppose alla sua politica agraria, difendendo gli interessi dei proprietari terrieri. Morì durante i tumulti scoppiati in seguito alla promulgazione delle leggi agrarie.
Scipione l'africano Film storico, italiano (1937). Regia di Carmine Gallone. Interpreti: Annibale Ninchi, Camillo Pilotto, Memo Benassi.
Scipióne Nasìca Còrculum, Pùblio Cornèlio (II sec. a. C.) Console dal 162 al 155 a. C. e genero dell'Africano. Si scontrò con Catone opponendosi alla distruzione di Cartagine.
scipitàggine, sf. Scipitezza.
scipitézza, sf. L'essere insulso, scipito. Insulsaggine.
scipìto, agg. 1 Senza sapore. ~ insipido, insapore. <> gustoso, sapido. 2 Sciocco. ~ stolto.
scippàre, v. tr. Derubare.
v. tr. to snatch.
scippatóre, sm. Chi compie lo scippo.
sm. bag-snatcher.
scìppo, sm. Furto consistente nello strappare con violenza l'oggetto da rubare, seguito dalla fuga. ~ aggressione, rapina.
sm. bag-snatching.
sciroccàle, agg. 1 Relativo allo scirocco. 2 Caratteristico dello scirocco.
sciroccàta, sf. Tempesta di scirocco.
sciròcco, sm. 1 Vento caldo e umido da sud-est. 2 Sud-est.
sm. sirocco.
arabo shuluq.
sciroppàre, v. tr. 1 Trattare la frutta con zucchero, per conservarla nello sciroppo. 2 Sopportare. ~ sobire, sorbire.
sciroppàto, agg. Che è stato conservato nello sciroppo.
agg. in syrup.
sciròppo, sm. 1 Soluzione di acqua e zucchero mista a frutta. 2 Medicinale disciolto in uno sciroppo.
sm. sirup, syrup.
lat. mediev. sirupus, dall'arabo sharub bevanda.
sciroppóso, agg. Che ha caratteristiche dello sciroppo, denso. ~ caramelloso, melenso.
agg. syrupy.
scìrpo, sm. Genere di piante erbacee appartenenti alla famiglia delle Ciperacee che vivono nei terreni paludosi o nelle acque basse.
Scisciàno Comune in provincia di Napoli (4.390 ab., CAP 80030, TEL. 081).
scìsma, sm. (pl.-i) Scissione all'interno di una comunità, frattura. ~ distacco, secessione.
sm. schism.
Scisma d'occidente
Periodo (1378-1417) di grande disaccordo all'interno della chiesa cattolica, chiamato anche grande scisma. Tale disaccordo era dovuto alla contemporanea presenza di due opposte obbedienze papali, con sede una a Roma l'altra ad Avignone; a questo si aggiungevano gli scontri politici dei nuovi stati europei. All'elezione romana di Urbano VI, alcuni prelati francesi rifiutarono obbedienza al nuovo papa ed elessero in sua vece Clemente VII che si stabilì ad Avignone. Lo sosteneva la Francia di Carlo V, la Scozia, la Lorena e l'Aragona, mentre il papa romano aveva il sostegno dell'impero germanico. Lo scisma rientrò definitivamente con l'elezione di Martino V nel novembre del 1417.
Scisma d'oriente
Separazione avvenuta nel 1054 tra la chiesa romana e il patriarcato di Costantinopoli, in seguito alla scomunica da parte di papa Leone IX di Michele Cerulario, patriarca di Costantinopoli, che a sua volta lanciò l'anatema contro il papa. Tale rottura pose fine al processo storico e culturale che aveva diversificato le due chiese e diede origine alla formazione della chiesa greco ortodossa.
scismàtico, agg. (pl. m.-ci) Relativo a uno scisma.
scìssile, agg. Facilmente scindibile.
scissióne, sf. Atto del scindere o scindersi, divisione. ~ dissociazione, rottura.
sf. 1 split, division. 2 (fis.) fission.
lat. tardo scissio,-onis, deriv. da scissus, p.p. di scindere.
scissionìsmo, sm. Tendenza a causare scismi all'interno di una comunità.
scissionìsta, agg. (pl. m.-i) Seguace della scissione.
scissionìstico, agg. (pl. m.-ci) Relativo allo scissionismo.
scissìparo, agg. Che si riproduce per scissione.
scìsso, agg. Separato, diviso. ~ dissociato, disgiunto. <> collegato, congiunto.
lat. scissus, p.p. di scindere.
scissùra, sf. 1 Fenditura, spacco. 2 Discordia.
lat. scissura, deriv. da scissus, p.p. di scindere.
Scissurèllidi Famiglia di Molluschi Gasteropodi Prosobranchi marini dalla conchiglia piccola.
scistificazióne, sf. Operazione di estrazione mineraria in cui si sparge una polvere molto fine di materiali sterili inerti nelle gallerie allo scopo di aumentare il tenore in ceneri delle polveri di carbone ed evitare la propagazione di un colpo di polvere nella miniera.
scìsto, sm. Ciascuna delle rocce metamorfiche a struttura scistosa, si formano da rocce preesistenti, sono formate da minerali lamellari e fibrosi a stratificazione parallela.
Scisti cristallini
Rocce metamorfiche cristalline, derivano da rocce sedimentarie (parascisti) o eruttive (ortoscisti). A seconda della composizione chimica e mineralogica si distinguono in gneiss, rocce scistoso-cristalline, formate prevalentemente di quarzo, ortosio e mica; micascisti formate da quarzo e mica; quarziti costituite da quarzo.
scistosità, sf. Struttura degli scisti, a lamine parallele.
scistóso, agg. Che presenta scistosità.
scitàle, sf. Bastoncino rotondo e liscio che veniva usato dagli spartani per scambiarsi messaggi segreti. Sulla scitale veniva avvolta una striscia in modo da ricoprila del tutto. Sulla striscia così avvolta si scriveva il messaggio che poteva così essere letto solo se la striscia fosse stata avvolta su una scitale uguale a quella di partenza.
Scitaminèe Ordine di piante Monocotiledoni a cui appartengono le famiglie delle cannacee, delle marantacee, delle musacee e delle zingiberacce comprendenti specie tropicali e subtropicali.
scìti Antica popolazione nomade, di razza iranica, abitante la Russia meridionale che da essi prese il nome di Scizia. Cercarono di espandersi verso l'Asia Minore e combatterono nel VII sec. a. C. con gli assiri contro i cimmeri, stabilendosi sulle coste del mar Nero. Sconfitti nel 613 a. C. dai medi, furono ricacciati verso nord. Si assimilarono ad altre popolazioni (sarmati) e nel III sec. scomparvero definitivamente. Particolarmente ricca la produzione artistica, in particolare la lavorazione dei metalli, che subì l'influenza di assiri e greci.
sciupacchiàre, v. tr. Sciupare un poco.
sciupàre, v. v. tr 1 Ridurre in pessime condizioni. ~ conciare, rovinare. <> conservare. 2 Sprecare. ~ scialacquare. <> economizzare.
v. intr. pron. 1 Consumarsi. 2 Smagrirsi.
v. tr. 1 to ruin, to spoil. 2 (sprecare tempo, denaro ecc.) to waste. v. intr. pron. 1 to get ruined, to get spoilt. 2 (spiegazzarsi) to crease.
sciupàto, agg. 1 In cattive condizioni. ~ malconcio, malridotto. <> curato, intatto. 2 Sprecato. 3 Deperito. ~ provato, smagrito. <> fiorente, sano.
sciupìo, sm. Azione continuata di spreco, sperpero.
sciùpo, sm. Sciupìo.
sm. waste.
sciupóne, sm. (f.-a) Colui che sciupa, sprecone.
Sciùridi Famiglia di Mammiferi Roditori sciuromorfi comprendente specie arboricole dal corpo slanciato e terrestri tozze. Vi appartengono gli scoiattoli.
greco skíuros scoiattolo.
sciuscià, sm. invar. Giovane che faceva il lustrascarpe, nell'immediato dopoguerra o altri piccoli lavoretti per guadagnare.
Sciuscià Film drammatico, italiano (1946). Regia di Vittorio De Sica. Interpreti: Franco Interlenghi, Rinaldo Smordoni, Maria Campi.
Sciùtti, Grazièlla (Torino 1932-) Soprano italiano. Debuttò nel 1951 ad Aix-en-Provence. Si è distinta soprattutto come interprete delle opere di Donizetti, Rossini e Mozart.
scivolaménto, sm. Lo scivolare.
scivolàre, v. intr. 1 Procedere su una superficie liscia, sentendo opporre una minima resistenza di attrito. ~ slittare, sdrucciolare. 2 Cadere. 3 Sgusciare via da una presa. • gli era scivolato dalle mani il telefono. 4 Procedere a trattare un altro argomento. • la discussione scivolò su argomenti più futili.
v. intr. 1 to slide. 2 (involontariamente) to slip. 3 (fig.) to drift.
voce onom.
scivolàta, sf. L'effetto dello scivolare.
sf. slip, slide.
scìvolo, sm. 1 Strumento che permette di convogliare oggetti. 2 Piano inclinato con bordi rialzati, costituito da superficie liscia.
sm. 1 slide. 2 (tecn.) chute. 3 (di aereo) slipway.
scivolóne, sm. Scivolata prolungata.
scivolosità, sf. invar. L'essere scivoloso.
scivolóso, agg. Su cui è facile scivolare. ~ sdrucciolevole. <> rugoso, ruvido.
agg. slippery.
Sclàfani Bàgni Comune in provincia di Palermo (609 ab., CAP 90020, TEL. 0921).
sclèra, sf. La parte non trasparente della tunica esterna dell'occhio. ~ sclerotica.
sclerèide, sf. Cellula vegetale morta dalla forma praticamente isodiametrica la cui parete di solito è ispessita e lignificata.
sclerèma, sm. Reazione di indurimento della pelle causato da eccessiva proliferazione fibroblastica.
sclerènchima, o sclerenchìma, sm. (pl.-i) Tessuto meccanico di sostegno formato da cellule morte che possono avere forma tondeggiante o poliedrica (le sclereidi) oppure allungata (le fibre).
sclerenchimàtico, agg. (pl. m.-ci) Relativo allo sclerenchima.
sclerìte, sf. Infiammazione a carico della parte anteriore o, meno frequentemente, posteriore della sclerotica.
sclero- Primo elemento di parole composte della terminologia biologica.
dal greco skl¿Â¿rós, duro.
scleroblàsto, sm. Cellula mesenchimatica dalla quale hanno origine le spicole calcaree, cornee e silicee delle spugne.
sclerodèrma, sm. (pl.-i) Genere di Funghi Basidiomiceti, appartenenti alla famiglia delle Sclerodermatacee, provvisti di basidiocarpi globosi che affiorano dal terreno. Vivono nei boschi di conifere di Europa e nord America.
sclerodermìa, sf. Malattia consistente in una sclerosi progressiva della cute e del sottocutaneo che colpisce in particolare le donne.
sclerofìta, agg. e sf. Di pianta che si è adattata, mediante metamorfosi dei suoi organi aerei, a vivere in ambienti più o meno secchi.
scleròmetro, sm. Dispositivo utilizzato per misurare la durezza di un materiale.
scleroproteìna, sf. In biochimica, proteina semplice, generalmente insolubile in acqua e non attaccata dagli enzimi proteolitici, caratterizzata dall'avere una molecola il cui rapporto lunghezza-largezza è superiore a dieci. È un costituente dei tessuti fibrosi e di sostegno. ~ proteina fibrosa.
sclerosàre, v. tr. Colpire con sclerosi, far indurire i tessuti.
scleroscòpio, sm. Denominazione non appropriata di uno strumento atto a determinare la durezza di un corpo in base all'altezza raggiunta da una piccola sfera molto dura che viene lasciata rimbalzare su di una superficie del materiale in prova da un'altezza predefinita.
scleròsi, sf. invar. Indurimento dei tessuti organici con conseguente loro progressiva perdita di elasticità e funzionalità.
sf. invar. sclerosis.
Sclerosi a placche
Malattia demielinizzante del sistema nervoso centrale che consiste nella distruzione della guaina mielinica, mentre il cilindrasse e la cellula nervosa rimangono abbastanza integri. È una delle malattie più frequenti fra i giovani adulti e le cause rimangono ancora abbastanza sconosciute. Con varia sintomatologia, colpisce specialmente arterie, muscoli dell'occhio, della fonazione, sino a causare paralisi o paraplegie. È caratterizzata da decorso progressivo, alternato da periodi di remissione e periodi acuti di netto peggioramento. Talora l'evoluzione porta a un'invalidità motoria.
sclerospòra, sf. Genere di Funghi Mastigomiceti peronosporali della famiglia delle Peronosporacee che parassitano le graminacee.
scleròtico, agg. (pl.-ci) Colpito da sclerosi. ~ sclerotizzato.
sclerotìnia, sf. Genere di Funghi Ascomiceti appartenenti all'ordine delle Eloziali, famiglia delle Sclerotiniacee, che parassitano le piante coltivate.
sclerotizzàre, v. v. tr. Rendere debole e inerte.
v. intr. pron. Essere colpito da sclerosi.
scleròtomo, sm. Segmento scheletrico dell'embrione che deriva da un somite mesodermico.
scleròzio, sm. Insieme di ife fungine fortemente intrecciate e protette da membrane. Ricchi di sostanze di riserva, gli sclerozi sono utilizzati sia come organi di riserva che come organi quiescenti che germinano poi in corpi fruttiferi.
scòcca, sf. Telaio, struttura portante.
scoccaménto, sm. Nell'industria tessile, il numero dei punti di un rapporto d'armatura tra una legatura e l'altra. Viene determinato in senso orizzontale per l'ordito e in senso verticale per la trama.
scoccàre, v. v. tr. 1 Lanciare con forza. ~ tirare. • scoccò un grandioso lancio del giavellotto. 2 Scadere.
v. intr. 1 Scattare. 2 Apparire e sparire in rapida sequenza. 3 Suonare, giungere. ~ arrivare. • era scoccata l'ora della vendetta.
v. tr. to shoot. v. intr. 1 to shoot up. 2 (dell'ora) to strike.
da s-+ deriv. da scocca.
scocciànte, agg. Che produce fastidio.
scocciàre, v. v. tr. Importunare, dare fastidio. ~ annoiare, tediare.
v. intr. pron. Stancarsi. ~ annoiarsi, tediarsi.
v. tr. to annoy, to bother. v. intr. pron. to be annoyed, to be bothered, to be fed up.
scocciàto, agg. Stanco, seccato.
scocciatóre, sm. Chi importuna.
sm. pain in the neck, pest.
scocciatùra, sf. L'effetto di scocciare, disturbare.
sf. bore.
scòcco, sm. (pl.-chi) Scatto, effetto dello scoccare.
scodàre, v. tr. Togliere la coda a un animale.
scodàto, agg. Senza coda.
scodèlla, sf. 1 Recipiente fondo e basso, tazza. ~ ciotola. 2 Il contenuto dello stesso recipiente.
sf. 1 bowl. 2 (il contenuto) bowlful.
lat. scutella, dimin. di scutra pentola.
scodellàre, v. tr. 1 Versare in una scodella. 2 Parlare, spifferare.
scodellàta, sf. Il contenuto di una scodella.
scodellìno, sm. 1 Parte del motore a scoppio, su cui poggia la molla di una valvola. 2 Innesco di fucili ad avancarica.
scodinzolaménto, sm. 1 Agitazione della coda. 2 Modo di camminare, dimenando ampiamente i fianchi.
scodinzolàre, v. intr. 1 Dibattere la coda. 2 Camminare dimenando i fianchi. ~ ancheggiare, sculettare.
v. intr. to wag one's tail.
scodinzolìo, sm. Scodinzolamento.
Scoffèra Valico dell'Appennino Ligure (679 m) situato tra le valli del Bisagno e dello Scrivia.
Scofield, Paul (Hurstpierpoint, Sussex 1922-) Attore teatrale e cinematografico inglese. In teatro fu grande interprete di Shakespeare (Re Lear, 1962) e per il cinema interpretò Un uomo per tutte le stagioni (1967), Scorpio (1973), Enrico V (1989), Quiz Show (1995).
Scoftàlmidi Famiglia di Pesci pleuronettiformi.
scòglia, sf. Pelle persa dai Rettili durante la muta.
scoglièra, sf. Serie di scogli.
sf. 1 reef. 2 (di roccia) cliff.
scòglio, sm. 1 Roccia che emerge dal mare. ~ scogliera. 2 Ostacolo arduo da superare. ~ intoppo, intralcio.
sm. 1 reef. 2 (roccia) rock. 3 (ostacolo) stumbling block.
scoglióso, agg. Che è caratterizzato da scogli.
agg. rocky.
Scognamìglio, Càrlo (Varese 1944-) Economista e politico. Parlamentare liberale, nel 1994 divenne prima senatore con il Polo delle libertà e quindi presidente del senato, carica mantenuta fino al 1996.
scoiàre => "scuoiare"
scoiàttolo, sm. Denominazione di molti Roditori della famiglia degli Sciuridi.
sm. squirrel.
Scoiattolo comune
Mammifero (Sciurus vulgaris) della famiglia degli Sciuridi e dell'ordine dei Roditori. Diffuso nei boschi di conifere dell'Europa, misura 22 cm. Muta il colore della livrea, rossastra in estate, grigio scuro in inverno.
Altre specie, lo scoiattolo grigio (Sciurus carolinensis) e lo scoiattolo dell'Asia (Ratufa bicolor).
Scoiattolo volante
Mammifero (Petaurus breviceps) della famiglia dei Falangeridi e dell'ordine dei Marsupiali. Lungo 17 cm, presenta una membrana tra gli arti e i fianchi che gli permette voli planati. Vive nelle foreste dell'Australia nordorientale.
Scòla, Èttore (Trevico 1831-) Regista cinematografico. Diresse Dramma della gelosia (1970), La terrazza (1980), C'eravamo tanto amati (1974), Una giornata particolare (1977), Splendor (1988) e Romanzo di un giovane povero (1995).
scolabottìglie, sm. invar. Attrezzo utilizzato per permettere lo scolo dei liquidi dalle bottiglie.
scolapàsta, sm. invar. Attrezzo da cucina usato per far colare l'acqua dalla pasta bollita.
sm. colander.
scolapiàtti, sm. invar. Piattaia.
sm. 1 draining board. 2 (rastrelliera da cucina) dish rack.
scolaposàte, sm. invar. Attrezzo per far colare l'acqua dalle posate.
scolàre, agg. e v. agg. Relativo alla scuola, da scuola. • età scolare.
v. tr. 1 Far cadere lentamente un liquido da un oggetto. 2 Bere. • scolò anche l'ultima bottiglia rimasta.
v. intr. 1 Defluire. 2 Perdere il liquido contenuto. • mettere a scolare delle bottiglie.
v. rifl. Bere un liquido avidamente.
agg. school. v. tr. to drain. v. intr. to drip.
deriv. dal lat. schola scuola; nei significati di v.: da s-+ colare.
scolarésca, sf. L'insieme degli scolari.
sf. pl. pupils, schoolchildren
scolarésco, agg. (pl. m.-chi) 1 Da scolaro. 2 Scolastico.
scolarétto, sm. Piccolo scolaro, diligente.
Scolàri, Màssimo (Novi Ligure 1943-) Architetto. Docente presso l'università di Venezia dal 1973, ha partecipato a numerose mostre personali e collettive. Ha collaborato a riviste specializzate. Noto per i suoi studi sulla Milano napoleonica.
scolarità, sf. invar. 1 L'età con cui si inizia ad andare a scuola. 2 Frequenza di corsi.
scolarizzàre, v. tr. 1 Far frequentare una scuola alle persone che presentano delle difficoltà a farlo. 2 Aumentare la popolazione scolastica.
scolarizzazióne, sf. L'effetto di scolarizzare.
scolàro, sm. (f.-a) 1 Ragazzo che frequenta la scuola elementare o media. ~ alunno, studente. <> maestro, professore. 2 Allievo. ~ discepolo, educando. <> aio, educatore.
sm. schoolboy, pupil.
scolàstica, sf. Termine generico con il quale si designa la filosofia delle scuole medievali cristiane che dapprima furono scuole monastiche e cattedrali e successivamente università. La loro origine e il loro sviluppo si ricollegano alla funzione e al metodo delle scholae. Pur nella pluralità di indirizzi, si riconoscono come caratteri comuni la centralità della fede e il rapporto tra ragione e dogma religioso. Si possono distinguere tre periodi, l'alta scolastica (XI e XII secc.), l'apogeo della scolastica caratterizzato dai grandi sistemi del XIII sec. (tomismo, il cui principale esponente fu Tommaso d'Aquino, scotismo, il cui principale esponente fu Scoto Eriugena), la dissoluzione della scolastica che dal XIV sec. arriva fino al rinascimento. Indirizzi principali furono il platonismo agostiniano e l'aristotelismo. Una ripresa del pensiero, scolastico nella forma del tomismo, si è avuta a partire dal XIX sec. (neoscolastica).
scolasticìsmo, sm. 1 L'essere scolastico. 2 Pedante. 3 Il complesso delle posizioni e dei caratteri tipici della filosofia scolastica.
scolasticità, sf. invar. La condizione di essere scolastico.
scolàstico, agg. e sm. (pl. m.-ci) agg. 1 Relativo alla scuola. ~ accademico, cattedratico. 2 Limitato alle conoscenze apprese a scuola. ~ dottorale.
sm. Sostenitore della filosofia scolastica.
agg. scholastic, school.
scolatóio, sm. (pl.-i) 1 Arnese per far scolare liquidi. 2 Il recipiente in cui scolano i liquidi.
scolatùra, sf. L'effetto dello scolare.
scolecìte, sf. Alluminosilicato idrato di calcio che si trova in cristalli monoclini aciculari bianchi o incolori. Appartiene al gruppo delle zeoliti.
scoliàste, sm. (pl.-i) Chi effettua critiche letterarie.
scòlice, sm. La testa dei Platelminti Cestodi che è munita di uncini, di organi di fissazione e spesso di un rostello.
scolio- Primo elemento di parole composte.
dal greco sckliós obliquo, sinuoso.
scòlio, sm. (pl. scoli) Nota critica fatta anticamente a margine di un testo.
scoliòsi, sf. invar. Deviazione laterale della colonna vertebrale che si manifesta prevalentemente durante l'età dello sviluppo. Può aver origine da artrosi, da fratture ossee della colonna vertebrale o degli arti, da rachitismo o da malformazione congenita delle vertebre.
scoliòtico, agg. (pl. m.-ci) Affetto o caratterizzato da scoliosi.
Scolìtidi Famiglia di piccoli Insetti Coleotteri che hanno il corpo cilindrico dalla livrea di colore rossastro o bruna, il capo immerso nel prototorace e antenne corte.
scollacciàrsi, v. rifl. Scoprirsi eccessivamente.
scollacciàto, agg. 1 Che è scollato eccessivamente. <> accollato, coperto. 2 Licenzioso. ~ scurrile, sconcio. <> castigato, indecoroso.
scollacciatùra, sf. Ampia scollatura.
scollaménto, sm. 1 L'effetto di scollare o scollarsi. 2 Separazione di superfici incollate.
scollàre, v. v. tr. 1 Aggiustare un indumento in modo che lasci scoperti collo, spalle e parte del petto. <> accollare. • la sarta aveva scollato l'abito in modo eccessivo. 2 Togliere la colla che unisce due parti attaccate. ~ staccare, separare. <> appiccicare, attaccare.
da s-+ deriv. da collo.
v. rifl. Staccarsi. • il francobollo si era scollato dalla lettera.
v. tr. to unstick. v. rifl. to come unstuck.
da s-+ deriv. da colla.
scollàto, agg. Che lascia scoperto collo, spalle ed è aperto sul petto.
agg. low-necked dress.
scollatùra, sf. 1 L'arrangiare un abito in modo che sia scollato. 2 L'apertura su spalle, collo e petto di un indumento. 3 Separazione, scollamento.
sf. neckline.
scollegàre, v. tr. 1 Togliere il collegamento. 2 Scombinare.
scòllo, sm. 1 L'apertura sul collo di un abito, in genere femminile. 2 Parte lasciata scoperta dalla scollatura.
scolmàre, v. tr. Togliere il colmo.
scolmatóre, agg. Che serve a scolmare, a far defluire l'acqua in eccesso.
scólo, sm. 1 L'effetto dello scolare. ~ defluenza, sbocco. 2 Canale che permette di far defluire liquidi. ~ fosso, rigagnolo. 3 Liquido che defluisce.
sm. drainage.
Scolopàcidi Famiglia di Uccelli Caradriformi a cui appartengono specie dalle ali larghe e il becco allungato. Vi sono compresi beccaccini e beccacce.
scolopèndra, sf. Genere di Chilopodi della famiglia degli Scolopendridi, comprendente anche forme velenose fra cui quella denominata volgarmente centogambe (Scolopendra cingulata), diffusa nel bacino del Mediterraneo, con 21 segmenti e 21 paia di zampe.
Scolopendromòrfi Ordine di chilopodi comprendente il genere Scolopendra.
scolòpio, sm. (pl.-opi) Religioso appartenente alla congregazione delle Scuole Pie.
scoloràre, v. v. tr. Far impallidire, far perdere colore.
v. intr. pron. Impallidirsi, stingersi.
v. tr. 1 to discolour. 2 (sbiadire) to fade. v. intr. pron. 1 (impallidirsi) to grow pale. 2 (sbiadirsi) to fade.
scoloriménto, sm. L'atto dello scolorire o dello scolorirsi.
scolorina, sf. Sostanza chimica utilizzata per cancellare l'inchiostro.
scolorìre, v. v. tr. Sbiadire, togliere il colore. ~ decolorare, schiarire. <> accentuare, ravvivare.
v. intr. pron. Sbiadirsi. ~ sbiancarsi. <> accendersi, arrossire.
da s-+ deriv. da colore.
scolorìto, agg. Che ha perso colore.
scolpàre, v. v. tr. Discolpare. ~ scagionare. <> incolpare.
v. rifl. Discolparsi.
da s-+ deriv. da colpa.
scolpìre, v. tr. 1 Lavorare la pietra o materiale analogo, facendogli assumere delle forme volute. ~ incidere. 2 Imprimere. <> cancellare. • quell'esperienza aveva scolpito la sua mente in modo indelebile.
v. tr. 1 to scuplt, to sculpture. 2 (incidere) to carve. 3 (fig.) to engrave.
lat. sculpere, da scalpere intagliare.
scolpìto, agg. 1 Inciso nella pietra. ~ intagliato. 2 Ben impresso. ~ inciso.
scólta, sf. Sentinella.
scolymus, sm. invar. Genere di piante erbacee erette appartenenti alla famiglia delle Composite che presentano foglie alterne rigide e fiori gialli in capolini.
scombiccheràre, v. tr. Pasticciare, scrivere qualcosa disordinatamente.
scombinaménto, sm. L'effetto dello scombiccherare.
scombinàre, v. tr. 1 Disordinare. ~ confondere, dissestare. <> combinare. 2 Far saltare all'aria. ~ annullare, disdire.
v. tr. to upset, to mess up.
da s + combinare.
scombinàto, agg. e sm. agg. Confuso, disordinato.
sm. Individuo confuso.
agg. confused, messy.
Scombresòcidi, o Scomberesòcidi Famiglia di Pesci scombresociformi con occhi grandi, muso allungato e corpo slanciato e compresso ricoperto da squame caduche.
Scómbridi Famiglia di Pesci Perciformi provvisti di due pinne dorsali, pinne ventrali poste in posizione toracica e con il corpo fusiforme ricoperto da squame cicloidi di piccole dimensioni.
scómbro, sm. Pesce (noto anche come sgombro, Scomber scombrus) della famiglia degli Scombridi e dell'ordine dei Perciformi. Lungo anche 50 cm, migra in grandi gruppi per procurarsi il cibo e riprodursi.
scombussolaménto, sm. Sconvolgimento.
scombussolàre, v. tr. Confondere, sconvolgere. ~ rimescolare, stravolgere.
v. tr. to upset.
scombussolìo, sm. L'effetto dello scombussolamento, grande disordine.
scomméssa, sf. 1 L'azione di puntare denaro sull'avveramento di una certa questione. • fare qualcosa per scommessa, per ostinazione. 2 Patto in cui ci si impegna a raggiungere un certo obiettivo, pena un pagamento. 3 Ciò che è stato pattuito puntato al gioco.
sf. wager, bet.
da scommesso.
scommésso, agg. Che è concordato con una scommessa.
p.p. di scommettere.
scomméttere, v. tr. 1 Fare delle scommesse. ~ puntare. • gli piaceva scommettere forti somme alle corse di cavalli. 2 Fare delle congetture. ~ azzardare.
v. tr. to bet.
da s-+ commettere.
scommettitóre, sm. Colui che scommette.
sm. gambler.
scomodàre, v. v. tr. 1 Importunare, dare fastidio. ~ disturbare, incomodare. • non aveva intenzione di scomodare nessuno. 2 Tirare in ballo. • aveva scomodato i grandi della letteratura nel suo futile discorso.
v. rifl. Prendere un disturbo.
v. tr. to bother, to trouble. v. rifl. to put oneself out.
da s-+ deriv. da comodo.
scomodità, sf. Disagio. ~ disturbo, fastidio. <> comodità.
sf. 1 inconvenience. 2 (non confortevole) discomfort.
scòmodo, agg. e sm. agg. 1 Non a proprio agio. ~ incomodo, disagevole. <> comodo. 2 Importuno, fastidioso. ~ seccante, sgradevole. <> piacevole, gradevole.
sm. 1 Disagio. 2 Disturbo.
agg. 1 inconvenient. 2 (non confortevole) uncomfortable. 3 (sistemazione) awkward.
deriv. da scomodare.
Scomodo testimone, Uno Film giallo, americano (1981). Regia di Peter Yates. Interpreti: William Hurt, Sigourney Weaver, Christopher Plummer. Titolo originale: Eye Witness
scompaginaménto, sm. L'effetto dello scompaginare, disordine.
scompaginàre, v. v. tr. 1 Far perdere l'ordine. ~ scombussolare, scompigliare. <> assestare, ordinare. • scompaginare un piano, farlo fallire o alterarlo. 2 Rovinare la rilegatura, impaginatura. 3 Scomporre le pagine.
v. intr. pron. Turbarsi.
da s-+ deriv. da compagine; nel significato [2] e [3]: da scompigliare, incrociato con l'italiano pagina.
scompaginàto, agg. Sconvolto, disordinato.
scompaginazióne, sf. Scomposizione delle pagine, in tipografia.
scompagnàre, v. tr. Separare.
scompagnàto, agg. Spaiato, singolo.
agg. 1 odd. 2 (di paio) unmatched.
scomparìre, v. intr. 1 Sparire. ~ dileguarsi, dissolversi. <> apparire, comparire. 2 Fare brutta figura rispetto ad altri. <> ben figurare.
v. intr. 1 to vanish, to disappear. 2 (non essere in evidenza) to be lost. 3 (essere insignificante) to be insignificant.
da s-+ comparire.
scompàrsa, sf. L'effetto di scomparire. ~ declino, estinzione. <> comparsa.
sf. 1 disappearance. 2 (morte) death.
scompàrso, agg. e sm. agg. Sparito. ~ estinto.
sm. Defunto. ~ deceduto, morto.
agg. 1 disappeared. 2 (estinto) extinct. 3 (morto) departed.
scompartiménto, sm. 1 La suddivisione in parti. ~ compartimento, sezione. 2 Ognuno degli ambienti ottenuti dalla suddivisione di uno spazio, adibito a una certa funzione. ~ reparto.
sm. compartment.
scompartìre, v. tr. Suddividere.
scompàrto, sm. Scompartimento.
sm. 1 compartment. 2 (paratia) partition, division.
scompensàre, v. tr. Turbare l'equilibrio.
scompensàto, agg. Non equilibrato.
scompènso, sm. L'effetto dello scompensare, mancanza di equilibrio. ~ squilibrio, dissesto. • scompenso cardiaco, condizione per cui il cuore non è in grado di far fronte alle normali necessità della circolazione sanguigna (in particolare di "compensare" i sovraccarichi dovuti a processi morbosi, sforzi, …; ma nei casi gravi l'"insufficienza cardiaca" si manifesta anche a riposo).
scompiacére, v. intr. Evitare in modo sgarbato di compiacere qualcuno.
scompigliaménto, sm. Disordine.
scompigliàre, v. v. tr. Mettere a soqquadro, disordinare. ~ scombinare, scompaginare. <> assestare, ordinare.
v. intr. pron. Arruffarsi, disordinarsi.
v. tr. 1 to throw into disorder. 2 (sconvolgere) to mess up, to upset.
scompigliàto, agg. Disordinato, arruffato.
scompìglio, sm. Disordine, confusione. ~ caos. <> ordine.
sm. mess, disorder, confusion.
deriv. da scompigliare.
scompisciàre, v. v. tr. Sporcare con urina.
v. rifl. Sporcarsi di urina.
scompletàre, v. tr. Far diventare incompleto togliendo qualcosa.
scomponìbile, agg. Fatto in parti separabili. ~ componibile, modulare. <> fisso, inamovibile.
agg. decomposable.
deriv. da scomporre.
scomponibilità, sf. invar. L'essere scomponibile.
scompórre, v. v. tr. 1 Separare, dividere. ~ decomporre, disaggregare. <> assemblare, assiemare. • scomporre in pezzi, smontare. 2 Mettere in disordine. ~ disordinare, dissestare. <> riassestare, ricomporre. 3 Turbare. • simili atteggiamenti isterici non riuscirono a scomporlo minimamente.
v. intr. pron. Perdere la calma, agitarsi. • era una persona che non si scomponeva mai.
v. tr. to divide, to break up. v. intr. pron. 1 to break up. 2 (sconvolgersi) to lose one's composure, to get upset.
da s-+ comporre.
scomposizióne, sm. L'effetto dello scomporre.
scompostézza, sf. L'essere scomposto.
scompósto, agg. 1 Separato nelle sue parti componenti. <> composto. 2 Senza ordine. ~ disordinato, scompisciato. <> ordinato.
agg. 1 (disordinato) dishevelled. 2 (gesto) unseemly.
scomputàre, v. tr. Togliere dal computo.
da s-+ computare.
scòmputo, sm. Ciò che viene detratto dal conto.
scomùnica, sf. (pl.-che) Sanzione imposta dalla chiesa a coloro che si macchiano di peccati contro la dottrina e la fede.
sf. excommunication.
scomunicàre, v. tr. Infliggere la scomunica. ~ anatemizzare, interdire, radiare.
v. tr. to excommunicate.
lat. tardo excommunicare, comp. da ex-+ communicare far partecipe.
scomunicàto, agg. e sm. agg. Colpito da scomunica.
sm. Persona senza timore di Dio.
sconcatenàre, v. tr. Togliere a qualcosa la concatenazione.
sconcatùra, sf. Lavoro consistente nello scavare con la zappa una conca e smuovere il terreno attorno al piede di delle piante in modo da eseguire la concimazione o l'irrigazione di un frutteto.
sconcertànte, agg. Imbarazzante.
sconcertàre, v. v. tr. Stupire, imbarazzare. ~ disorientare, sgomentare.
v. intr. pron. Turbarsi.
v. tr. to baffle, to bewilder, to disconcert.
da s-+ concertare.
sconcertàto, agg. Stupito, disorientato.
sconcèrto, sm. Disagio, imbarazzo.
sm. bewilderment.
deriv. da sconcertare.
sconcézza, sf. L'essere sconcio, intollerabile.
sconciàre, v. tr. Ridurre male.
scóncio, agg. Osceno, indecente. ~ laido, lascivo. <> dignitoso, casto, pudico.
agg. obscene, indecent.
sconclùdere, v. tr. 1 Disfare qualcosa che era stato concluso. 2 Rinviare la conclusione di un lavoro.
sconclusionatézza, sf. Ciò che è sconclusionato.
sconclusionàto, agg. Illogico, senza senso. ~ incoerente, confuso. <> coerente, sensato.
agg. 1 (persona) irrational, inconsistent. 2 (discorso) incoherent, rambling.
sconcordànza, sf. Mancanza di concordanza.
sconcordàre, v. intr. Non avere concordanza.
scondìto, agg. Senza condimento.
agg. unseasoned, plain.
sconfessàre, v. tr. 1 Ritrattare, non riconoscere qualcosa fatta o detta precedentemente. ~ rinnegare, ritirare. <> ribadire, riaffermare. 2 Smascherare.
v. tr. to repudiate, to disavow.
sconfessióne, sf. Ritrattazione.
sconficcàre, v. tr. Togliere qualcosa che è conficcato.
sconfìggere, v. tr. Vincere, sgominare. ~ annientare, debellare. • non avevano ancora trovato il modo per sconfiggere quella malattia.
v. tr. to overcome, to defeat.
prov. esconfire, dal lat. exconficere, comp. da ex-+ conficere stremare, sfiancare.
sconfinaménto, sm. Effetto dello sconfinare.
sconfinàre, v. intr. 1 Passare i confini territoriali. 2 Oltrepassare i limiti. ~ esulare, travalicare.
v. intr. 1 to cross the border. 2 (oltrepassare i limiti di una proprietà privata) to trespass. 3 (fig.) to stray, to digress.
da s-+ deriv. da confine.
sconfinàto, agg. Senza limiti, smisurato. ~ illimitato, immenso. <> limitato, piccolo.
agg. endless, boundless, unlimited.
sconfìtta, sf. 1 Insuccesso. <> vittoria. 2 Disfatta. <> successo. 3 Eliminazione, debellamento.
sf. defeat.
sconfìtto, agg. e sm. agg. Che è stato vinto, sgominato.
sm. Chi è stato vinto.
sconfortànte, agg. Scoraggiante, avvilente. ~ deprimente. <> confortante.
agg. disheartening, discouraging.
sconfortàre, v. v. tr. 1 Far perdere fiducia, abbattere. 2 Dissuadere.
v. intr. pron. Deprimersi.
sconfortàto, agg. Che ha perso fiducia, avvilito.
sconfòrto, sm. Avvilimento, stato di abbattimento d'animo. ~ sfiducia. <> consolazione.
sm. dejection, discouragement, despondency.
scongelaménto, sm. L'effetto di scongelare.
scongelàre, v. tr. Riportare a condizioni di temperatura normali un oggetto congelato. ~ decongelare, disgelare. <> congelare.
v. tr. to defrost, to thaw out.
scongiuràre, v. tr. 1 Allontanare. ~ scansare, schivare. 2 Pregare, insistere. ~ implorare.
v. tr. 1 to entreat, to implore, to beseech. 2 (evitare) to avoid, to avert, to ward.
da s-+ congiurare.
scongiùro, sm. Atto superstizioso il cui scopo è allontanare una forza malefica, il malocchio. ~ evocazione, scaramanzia.
sm. 1 entreaty. 2 (esorcismo) exorcism. 3 (fare gli scongiuri) pl. to touch wood.
sconnessióne, sf. La mancanza di connessione.
sconnèsso, o sconnésso, agg. Che non è connesso, collegato. ~ scombinato. <> logico.
agg. 1 (incoerente) incoherent. 2 (discorso) rambling.
sconnessùra, sf. Condizione di sconnessione.
sconnèttere, o sconnéttere, v. v. tr. Disunire, scollegare.
v. intr. Sragionare, delirare.
v. intr. pron. Disunirsi.
da s-+ connettere.
sconocchiàre, v. tr. 1 Filare a mano. 2 Rompere, danneggiare, maltrattare. ~ guastare. 4 Mangiare avidamente, con piacere. ~ gustare.
sconoscènte, agg. 1 Ignaro. 2 Che non riconosce i meriti, le virtù altrui, ingrato.
sconoscènza, sf. Ingratitudine.
sconòscere, v. tr. Non riconoscere un beneficio ricevuto.
sconosciùto, agg. e sm. agg. Ignoto, non conosciuto. ~ nuovo. <> conosciuto. • terre sconosciute, non esplorate.
sm. Persona non nota, non identificata. ~ anonimo, ignorato. <> celebre, famoso. • alcuni sconosciuti avevano fatto pervenire delle minacce alla sua famiglia.
agg. unknown, strange. sm. unknown person, stranger.
sconquassàre, v. v. tr. 1 Fracassare. 2 Scombussolare.
v. intr. pron. Fracassarsi in seguito a colpi ricevuti.
v. tr. to smash, to shatter.
sconquassàto, agg. 1 Sgangherato. ~ sfasciato, squinternato. <> indenne, intatto. 2 Stordito.
sconquàsso, sm. Scompiglio, sconvolgimento.
sm. 1 smashing, shattering. 2 (confusione) confusion, havoc. 3 (rovina) destruction.
deriv. da sconquassare.
sconsacràre, v. tr. Togliere la qualità di sacro. ~ sconfessare. <> consacrare.
v. tr. to deconsecrate.
sconsacrazióne, sf. L'azione di sconsacrare.
sconsideratézza, sf. Avventatezza, imprudenza.
sconsideràto, agg. 1 Impulsivo, che agisce senza riflettere. ~ imprudente. <> attento, avveduto. • quel ragazzo sconsiderato proprio non gli era simpatico. 2 Di discorso impudente.
agg. rash, thoughtless.
da s-+ deriv. da considerare.
sconsigliàbile, agg. Da non consigliare.
sconsigliàre, v. tr. Non consigliare, dissuadere. ~ scoraggiare, distogliere. <> consigliare.
v. tr. to advise against.
sconsolànte, agg. Sconfortante.
sconsolàre, v. v. tr. Lasciare senza consolazione, senza conforto. ~ avvilire, abbattere.
v. intr. pron. Perdere la speranza. ~ scoraggiarsi.
sconsolàto, agg. Inconsolabile, senza conforto. ~ avvilito, abbattuto. <> fiducioso, sereno.
agg. 1 inconsolable, disconsolate. 2 (desolato) desolate.
scontàbile, agg. Che può essere scontato.
scontàre, v. tr. 1 Detrarre. ~ dedurre, defalcare. <> aggiungere, aumentare. • gli aveva scontato le spese di spedizione. 2 Pagare, espiare. ~ riscattare. • scontare una cambiale. 3 Superare una situazione.
v. tr. 1 (detrarre) to deduct. 2 (ridurre) to make a discount. 3 (pena) to serve. 4 (colpa) to pay for.
da s-+ deriv. da conto.
scontatàrio, sm. Chi effettua uno sconto.
scontàto, agg. 1 Detratto dal conto. ~ defalcato, ridotto. 2 Espiato. 3 Prevedibile.
agg. 1 discounted. 2 (prevedibile) expected, foreseen, taken for granted.
scontentàre, v. tr. Non soddisfare. ~ amareggiare, deludere. <> accontentare, appagare.
v. tr. to displease.
da s-+ contentare.
scontentézza, sf. Stato d'animo causato dall'insoddisfazione, dal mancato ottenimento.
sf. dissatisfaction, discontent.
scontènto, agg. e sm. agg. Che non è soddisfatto. ~ amareggiato, deluso. <> contento, appagato.
sm. Disagio, malcontento. ~ inappagamento, insoddisfazione. <> appagamento, soddisfazione.
agg. dissatisfied, displeased, discontented. sm. dissatisfaction, discontent.
da s-+ contento.
scontìsta, sm. (pl.-isti) Chi sconta le cambiali.
scónto, sm. 1 Riduzione del prezzo. ~ ribasso. <> aumento. 2 Diminuzione di un debito. ~ deduzione, detrazione, abbuono. <> maggiorazione.
sm. discount.
• Contratto con il quale la banca, previa deduzione dell'interesse, anticipa al cliente l'importo di crediti non ancora scaduti, contro cessione dei crediti stessi o consegna dei relativi titoli di credito.
Tasso ufficiale di sconto
È il tasso praticato dalla banca centrale alle banche ordinarie sulle cambiali da queste presentate per il risconto. È considerato un importante regolatore del mercato finanziario e a esso fanno riferimento i tassi d'interesse praticati dalle banche alla loro clientela.
Compenso spettante a chi di solito paga un debito anticipatamente.
Diminuzione del prezzo dovuto praticata dal venditore all'acquirente.
scontòrcere, v. v. tr. Torcere con violenza.
v. rifl. Contorcersi, divincolarsi. ~ dimenarsi.
scontràre, v. v. tr. 1 Incontrare ripetutamente. 2 Urtare con violenza.
v. intr. pron. 1 Imbattersi. 2 Lottare. ~ battersi, combattere. • gli eserciti si scontrarono in campagna, nelle vicinanze del fiume. 3 Urtarsi. • treno e auto si sono scontrati a un passaggio livello incustodito.
v. intr. pron. 1 to clash. 2 (veicoli) to run into, to collide.
da s-+ deriv. da contro.
scontrìno, sm. Ricevuta che attesta un avvenuto pagamento o il diritto a un servizio. ~ cedola, biglietto.
sm. ticket.
scóntro, sm. 1 Urto molto violento. ~ collisione. 2 Discussione violenta. ~ diverbio, lite. 3 Combattimento. ~ battaglia.
sm. 1 encounter, clash. 2 (veicoli) crash, collision.
deriv. da scontrare.
Scontróne Comune in provincia di L'Aquila (561 ab., CAP 67030, TEL. 0864).
scontrosàggine, sf. Comportamento scontroso.
scontrosità, sf. L'essere scontroso.
scontróso, agg. Poco socievole, sgarbato. ~ burbero, scorbutico. <> amabile, socievole.
agg. surly, sullen, bad-tempered.
sconveniènte, agg. 1 Inopportuno. ~ inopinato. <> conveniente. 2 Indecente. ~ sguaiato, scomposto. <> corretto, ineccepibile. 3 Senza convenienza.
agg. unseemly, unbecoming, improper.
sconveniènza, sf. 1 Mancanza di convenienza. 2 Maleducazione, inciviltà.
sconvenìre, v. intr. Non convenire, non essere opportuno.
sconvolgènte, agg. Devastante.
sconvòlgere, v. tr. 1 Turbare, angosciare. ~ scombussolare. <> rasserenare. 2 Mettere sottosopra, devastare. ~ scompigliare, stravolgere. <> assestare, sistemare.
v. tr. to upset, to throw into confusion.
da s-+ convolgere.
sconvolgiménto, sm. L'effetto dello sconvolgere.
sconvòlto, agg. Turbato, con angoscia.
scoop, sm. invar. Notizia sensazionale.
dall'ingl. scoop tipo di cucchiaio, nel senso di raccogliere tutto e spazzar via la concorrenza.
scoordinàto, agg. Non coordinato, senza equilibrio.
agg. uncoordinated.
scoordinazióne, sf. Mancanza di equilibrio, coordinazione nei movimenti.
scooter, sm. invar. Motorino, ciclomotore. ~ motoretta.
scooterìsta, sm. Chi viaggia su uno scooter.
scópa, sf. 1 Arnese costituito da una spazzola fissata a un bastone, utilizzato per la pulizia dei pavimenti. ~ ramazza. 2 Gioco di carte.
sf. broom.
lat. scopae.
Scópa (comune) Comune in provincia di Vercelli (390 ab., CAP 13027, TEL. 0163).
Scópa (scultura) (IV sec. a. C.) Scultore. Tra le opere Testa muliebre giovanile (Igea?) (Atene, Museo Archeologico Nazionale), Meleagro (Roma, Villa Medici, copia Romana) e Menade danzante (ca. 350, Dresda, Skulpturensammlung, copia romana).
scopàre, v. tr. 1 Pulire con la scopa. ~ ramazzare, spazzare. 2 Possedere carnalmente. ~ fare l'amore, pop. fottere, chiavare.
v. tr.1 to sweep 2 to fuck.
deriv. da scopa.
scopàta, sf. 1 Colpo di scopa. 2 Lo scopare una volta.
scopatóre, sm. Chi scopa, l'addetto ai servizi di pulizia.
scopatùra, sf. L'atto dello scopare.
scopàzzo, sm. Ingrossamento anomalo che compare sui rami di molte piante legnose da cui escono dei rami corti e sottili, ravvicinati.
Scopèllo Comune in provincia di Vercelli (454 ab., CAP 13028, TEL. 0163).
Scòpelo Isola della Grecia, del gruppo delle Sporadi Settentrionali, nel mar Egeo. Capoluogo il centro omonimo.
scoperchiàre, v. v. tr Aprire, togliere il coperchio o la copertura.
v. intr. pron. Restare senza coperchio, copertura.
scopèrta, sf. L'effetto dello scoprire.
sf. discovery.
Scoperta dell'America, La Opera di poesia di C. Pascarella (1893).
scopertaménte, avv. In modo aperto, palese, esplicito.
scopèrto, agg. e sm. agg. 1 Senza copertura. <> coperto. • agire a carte scoperte, senza segreti o malizia. 2 Senza difesa, riparazione. <> protetto.
sm. Luogo senza riparo. • si trovavano paurosamente allo scoperto.
agg. 1 uncovered. 2 (senza riparo, esposto) exposed, without cover. 3 (auto) open. 4 (conto) overdrawn. 5 (agire allo scoperto) to act openly.
scopettóne, sm. Grossa scopa, ramazza.
scopettóni, sm. pl. Basette lunghe.
scopiazzàre, v. tr. Copiare in modo sfacciato.
scopiazzatóre, sm. Colui che è solito scopiazzare.
scopiazzatùra, sf. L'azione di scopiazzare.
Scópidi Famiglia di Uccelli ardeiformi che comprende l'ombretta.
scopìno, sm. Spazzino.
scòpo, sm. Obiettivo, intento. ~ aspirazione, traguardo.
sm. 1 purpose, object, aim. 2 (a che scopo?) what for? 3 (a scopo di lucro) for money.
scopolamìna, sf. Alcaloide dotato di azione sedativa, narcotica e midriadica che viene usato in anestesiologia e per curare il morbo di Parkinson. È presente in molte solanacee.
scopòlia, sf. Genere di piante erbacee perenni diffuse in Asia ed Europa.
scopóne, sm. Gioco di carte simile alla scopa.
scoppiàre, v. v. intr. 1 Esplodere istantaneamente. ~ deflagrare, detonare. • far scoppiare il cuore a qualcuno, addolorarlo. 2 Manifestare in modo violento e improvviso, prorompere. ~ erompere, sbottare. 3 Cedere per stanchezza.
v. intr. 1 to explode, to burst. 2 (manifestarsi) to break out.
deriv. da scoppio.
v. tr. Separare una coppia.
deriv. da coppia.
scoppiettaménto, sm. L'effetto di scoppiettare.
scoppiettànte, agg. Che scoppietta, che emette crepitii. ~ crepitante.
scoppiettàre, v. intr. Emettere con continuità piccoli scoppi, crepitii. • il fuoco scoppiettava allegramente nel camino.
v. intr. to crackle.
deriv. da scoppiare.
scoppiettìo, sm. Uno scoppiettamento frequente.
scòppio, sm. 1 Rumore prodotto da un'esplosione o l'esplosione stessa. ~ botto, deflagrazione. 2 Un evento istantaneo e improvviso. 3 Detonazione. • lo scoppio di un tuono lo aveva spaventato. 4 Accesso istantaneo di un sentimento. • scoppio d'ira.
sm. 1 outburst, burst. 2 (detonazione) explosion. 3 (rumore) boom, bang, crash. 4 (d'ira) fit.
lat. scloppus.
Scoppìto Comune in provincia di L'Aquila (2.251 ab., CAP 67019, TEL. 0862).
scòppola, sf. Sberla data sulla nuca.
Scòppola, Piètro (Roma 1926-) Storico. Tra le opere La proposta politica di De Gasperi (1977).
scopriménto, sm. L'atto dello scoprire.
scoprìre, v. v. tr. 1 Eliminare la protezione che copre, mostrare. <> coprire. • scoprire il fianco agli avversari, esporsi a critiche. 2 Trovare qualcosa di nuovo. 3 Mostrare, individuare. ~ esporre. <> celare. • ha scoperto le sue reali intenzioni.
v. intr. pron. Mostrarsi allo sguardo altrui.
v. tr. 1 to discover. 2 (trovare) to find out, to detect. 3 (togliere la copertura) to uncover. 4 (inaugurare un monumento) to unveil. 5 (rivelare) to reveal. v. intr. pron. 1 to uncover oneself. 2 (esporsi) to drop one's guard. 3 (fig.) to give oneself away.
da s-+ coprire.
scopritóre, sm. Colui che effettua scoperte.
scoraggiaménto, sm. 1 L'atto di scoraggiare. 2 Avvilimento. ~ scoramento, sconforto. <> ottimismo, fiducia.
scoraggiànte, agg. Che demoralizza, avvilisce.
scoraggiàre, v. v. tr. 1 Togliere il coraggio. <> incoraggiare. 2 Cercare di dissuadere. ~ distogliere. <> convincere. • lo scoraggiava nel perseguire quei propositi.
v. intr. pron. Perdersi d'animo, deprimersi. ~ abbattersi, avvilirsi. <> consolarsi, rasserenarsi. • non si scoraggiò neanche dopo quella sonora sconfitta.
v. tr. to discourage, to dishearten. v. intr. pron. to get disheartened, to get discouraged, to lose heart.
da s-+ deriv. da coraggio.
scoraggiàto, agg. Sfiduciato, senza coraggio.
scoraménto, sm. L'essere avvilito, scoraggiato.
scorazzàre => "scorrazzare"
scorbuticaménte, avv. In modo poco garbato.
scorbùtico, agg. e sm. (pl. m.-ci) 1 agg. Che presenta la malattia dello scorbuto. 2 agg. e sm. Persona maleducata, dal carattere difficile. ~ scontroso. • aveva un carattere scorbutico, che impediva qualsiasi dialogo.
scorbùto o scòrbuto, sm. Malattia causata dalla carenza di vitamina C, indispensabile per la produzione di collagene e utile per conservare in buono stato il tessuto osseo, quello connettivo e la dentina. L'impoverimento vitaminico viene solitamente causato da cattive abitudini alimentari o da altre cause che provocano una maggiore richiesta della vitamina stessa (ipertiroidismo, patologie infiammatorie, gravidanza, allattamento, interventi chirurgici). Dopo un periodo di latenza, che negli adulti può variare da tre a dodici mesi, compaiono i sintomi della malattia (piccole emorragie, irritabilità, apatia, dimagrimento, dolori muscolari e articolari, difficoltà a rimarginare le ferite). La cura è basata sulla somministrazione di vitamina C.
lat. scientifico scorbuttus, dall'oland. scorft.
scorciaménto, sm. L'atto di scorciare.
scorciàre, v. v. tr. 1 Tagliare, ridurre la lunghezza. 2 Dipingere un panorama, uno scorcio.
v. intr. pron. Diventare più corto.
lat. excurtiare, comp. da ex-+ deriv. da curtus corto.
scorciatóia, sf. 1 Percorso più breve per giungere a un luogo. 2 Espediente per raggiungere più tempestivamente un obiettivo.
sf. short cut.
deriv. da scorciare.
scórcio, sm. (pl.-i) 1 Rappresentazione ingrandita di un particolare. 2 Periodo di tempo. ~ epoca, momento. • non aveva neanche uno scorcio di tempo per i propri hobby.
sm. 1 (arte) foreshortening. 2 (periodo) close, end.
deriv. da scorciare.
scordàre, v. v. tr. 1 Dimenticare. ~ obliare. <> ricordare. 2 Far perdere l'accordatura.
v. intr. pron. 1 Dimenticarsi. 2 Perdere l'accordatura.
v. tr. e v. intr. pron. to forget.
scordàto, agg. Stonato, senza accordatura.
agg. out of tune.
scordatùra, sf. L'effetto di scordare uno strumento musicale.
Scordìa Comune in provincia di Catania (16.787 ab., CAP 95048, TEL. 095). Centro agricolo (coltivazione di olive, viti, ortaggi e agrumi), dell'allevamento di ovini, equini e bovini e industriale (prodotti tessili e alimentari). Gli abitanti sono detti Scordiensi.
score, sm. invar. Punteggio.
scoréggia, sf. (pl.-ge) Emissione, in genere con rumore, di gas intestinali.
scoreggiàre, v. tr. Fare scoregge.
scòrfano, sm. 1 Pesce marino dal brutto aspetto. 2 Persona brutta.
sm. rock fish, scorpion fish.
greco skòrpaina.
Scorfano rosso
Pesce (Scorpaena scrofa) della famiglia degli Scorpenidi e dell'ordine dei Perciformi. Di colore rossastro con striature brune, raggiunge i 50 cm. Cattura la preda risucchiandola.
scòrgere, v. tr. 1 Individuare, vedere qualcosa fra le tante che si hanno di fronte, anche a una certa distanza. ~ avvistare, intravvedere. • da quell'altezza non si scorgeva più il paese. 2 Avvertire, sentire. • purtroppo per lui non riuscì a scorgere le sue reali intenzioni.
v. tr. 1 to see, to make out, to distinguish. 2 (notare) to notice.
lat. excorrigere, comp. da ex-+ corrigere correggere.
scòria, sf. 1 Rifiuto, residuo. ~ scarto. 2 In metallurgia residuo che rimane dopo la fusione o il processo di affinazione di un metallo. 3 Materiale frammentario eruttato dai vulcani durante la fase esplosiva.
sf. 1 slag, dross. 2 (radioattiva) radioactive waste.
lat. scoria, dal greco skorìa.
Scorie radioattive
Materiali radioattivi che si formano durante una reazione nucleare e non possono più venire utilizzati. Estremamente pericolosi, non si è ancora trovata una loro sicura sistemazione. Il problema più grave dello smaltimento delle scorie radioattive è dato dalla loro longeva pericolosità, in quanto la loro vita media varia dai venticinque ai trentatré anni. Attualmente vengono rinchiusi in contenitori di acciaio e calcestruzzo che vengono interrati in aree geologicamente stabili, ricoperte da uno spessore adeguato di rocce impermeabili.
scorificàre, v. tr. Ottenere determinate scorie in un processo di lavorazione del metallo.
scorificazióne, sf. Il procedimento di scorificare.
scornàre, v. v. tr. 1 Rompere le corna. 2 Far vergognare.
v. intr. pron. 1 Rompersi le corna. 2 Fallire un'iniziativa personale.
scornàto, agg. 1 Che ha le corna rotte. 2 Umiliato.
scorniciàre, v. tr. 1 Eliminare la cornice. 2 Ottenere a forma di cornice.
scòrno, sm. Grave umiliazione.
sm. ridicule, humiliation, ignominy.
deriv. da scornare.
scorodìte, sf. Arseniato idrato di ferro di colore verde-azzurro che al cannello sviluppa un odore simile a quello dell'aglio.
greco skórodon aglio.
scorpacciàta, sf. Grande mangiata.
sf. blow-out.
da s-+ corpacciata.
scòrpena, sf. => "scorfano"
Scorpènidi Famiglia di Pesci scorpeniformi dal corpo tozzo, con bocca grande e testa grossa e ricoperta di spine a cui appartengono gli scorfani o pesci scorpione.
Scorpenifórmi Ordine di Pesci per lo più marini il cui capo è munito di spine o di rilievi.
Scorpio Film poliziesco, americano (1972). Regia di Michael Winner. Interpreti: Burt Lancaster, Alain Delon, Paul Scofield. Titolo originale: Scorpio
scorpiòide, agg. Che ha forma ricurva come quella dello scorpione.
Cima scorpioide
In botanica, infiorescenza unipara, a cima.
Scorpióne Ottava costellazione dello zodiaco, visibile dall'Italia nelle notti estive; è posta nell'emisfero celeste australe. Il Sole si trova nel suo segno dal 23 ottobre al 22 novembre, nella costellazione dal 23 al 29 novembre.
scorpióne, sm. 1 Invertebrato artropodo. 2 Segno zodiacale. 3 Per estensione persona brutta e maligna.
sm. scorpion.
lat. scorpio,-onis, dal greco skorpiòs.
• Nome comune di vari generi di Artropodi Aracnidi dell'ordine degli Scorpioni, dal corpo nero e appiattito, fornito anteriormente di due pinze e posteriormente di un sottile prolungamento ricurvo verso l'alto e terminante in un aculeo velenifero. Notturni e predatori, il loro morso può causare febbre e forti dolori, ma in genere non è mortale. È comune in Italia (Euscorpius italicus) e nei paesi mediterranei. Sono invece particolarmente pericolosi gli scorpioni dei paesi tropicali le cui punture possono essere mortali anche per l'uomo. Generalmente le punture di scorpione danno effetti solo localmente, ma non bisogna dimenticare che in rari casi si verificano reazioni sistemiche anche molto pericolose, come lo shock anafilattico o come l'interessamento dei sistemi nervoso e cardiaco nel bambino. Le persone che, in seguito a precedenti punture, avessero manifestato reazioni sistemiche dovrebbero sottoporsi a immunoterapia. Le punture di scorpione provocano edema e dolore urente. Come primo intervento occorre trattare con ghiaccio o impacchi di acqua fredda la zona colpita. Se l'infortunato è un bambino è opportuno il trasporto in ospedale per sorvegliare la possibile comparsa di reazioni sistemiche.
Scorpione d'acqua
Insetto (Nepa cinerea) della famiglia dei Nepidi e dell'ordine degli Emitteri. Diffuso in Europa, vive in acque dolci.
Scorpione dei libri
Aracnide (Chelifer cancroides) della famiglia dei Cheliferidi e dell'ordine degli Pseudoscorpioni. Misura circa 3 mm, vive volentieri nel legno cibandosi di insetti.
Scorpione giallo
Aracnide (Buthus occitanus) della famiglia dei Butidi e dell'ordine degli Scorpioni. Vive nelle regioni mediterranee cibandosi di insetti.
Scorpione italiano
Aracnide (Euscorpius italicus) della famiglia dei Cactidi e dell'ordine degli Scorpioni. Raggiunge la lunghezza di 5 cm e vive anche ad alte quote.
Scorpiònidi Famiglia di Aracnidi comprendente le specie dell'ordine degli Scorpioni aventi dimensioni maggiori.
scorporàre, v. tr. Smembrare, togliere da un insieme. ~ levare. <> incorporare, inglobare.
scòrporo, sm. 1 L'azione di scorporare. 2 Ciò che è stato scorporato.
Scorràno Comune in provincia di Lecce (6.671 ab., CAP 73020, TEL. 0836).
scorrazzàre, v. v. intr. Percorrere senza meta una certa zona. ~ gironzolare, vagare.
v. tr. Depredare.
v. intr. to run about.
deriv. da scorrere.
scorrazzàta, sf. 1 Gita, senza meta. 2 Scorribanda.
scorrèggia e derivati => "scoreggia e derivati"
scórrere, v. v. intr. 1Muoversi con una certa velocità in un itinerario prefissato. 2 Filare liscio, senza problemi. • la logica di quel suo ragionamento non scorre. 3 Trascorrere. ~ fluire, passare. • il tempo scorreva veloce in sua compagnia. 4 Passare davanti a un osservatore fermo. • le immagini scorsero davanti ai loro occhi.
v. tr. 1 Scorrazzare. 2 Dare un rapido sguardo. 3 Depredare un territorio.
v. intr. 1 to run. 2 (di cassetto) to slide. 3 (di tempo) to pass. 4 (di liquidi) to run. 5 (di fluidi) to flow. v. tr. (giornale ecc.) to look through.
lat. excurrere, comp. da ex-+ currere correre.
scorrerìa, sf. Incursione. ~ assalto, attacco.
scorrettézza, sf. 1 Mancanza di correttezza, slealtà. 2 Inesattezza. ~ imprecisione, sbaglio.
sf. 1 incorrectness. 2 (errore) mistake. 3 (azione) impropriety.
scorrètto, agg. 1 Sleale. 2 Che non è esatto. ~ errato, impreciso. <> corretto.
agg. 1 incorrect. 2 (gioco) foul play, dirty play. 3 (maleducato) impolite, rude. 4 (sconveniente) improper.
scorrévole, agg. 1 Che può scorrere con facilità. ~ fluente, fluido. 2 Che non presenta problemi particolari. <> difficoltoso.
agg. 1 fluent, flowing. 2 (porta) sliding.
scorrevolézza, sf. L'essere scorrevole.
scorribànda, sf. 1 Azione di saccheggio, scorreria. 2 Divagazione.
sf. 1 raid. 2 (escursione) excursion, trip.
scorridóre, sm. Nell'antichità, soldato che era mandato in avanscoperta per esplorare le mosse del nemico o il terreno o per compiere scorrerie.
scorriménto, sm. Il procedere di un fluido.
scórsa, sf. Rapida occhiata. ~ visionatura, passata.
sf. glance, quick look.
Scorsese, Martin (Flushing 1942-) Regista cinematografico statunitense di origine italiana. Autore di molti film di successo, ha vinto la Palma d'oro a Cannes nel 1976 con Taxi driver e nel 1985 con Fuori orario (miglior regia). Altre opere, Mean streets (1973), New York, New York (1977), Toro scatenato (1980), Re per una notte (1982), Il colore dei soldi (1986), L'ultima tentazione di Cristo (1988), Quei bravi ragazzi (1990), Cape Fear (1992), L'età dell'innocenza (1993).
scórso, agg. e sm. agg. Trascorso. ~ finito, passato. <> futuro, prossimo.
sm. Sbaglio.
agg. past, last.
scorsóio, agg. (pl.-i) Che può scorrere.
agg. noose.
scòrta, sf. 1 Accompagnamento per ragioni di sicurezza. ~ guardia, protezione. 2 Gruppo di armati, di navi o di aerei da guerra che accompagnano un convoglio difendendolo contro eventuali attacchi nemici. 3 Provvista di denaro, viveri o altro, messi da parte per essere usati in casi di necessità. 4 Nelle aziende, l'insieme delle materie prime e ausiliarie acquisite, in giacenza e in attesa di essere impiegate o di semilavorati o prodotti finiti, in giacenza nei magazzini. ~ rifornimento, riserva.
sf. 1 escort. 2 (provvista) provision, supply, stock.
Scorte monetarie
Presso i privati, enti pubblici o banche, sono costituite dalle quote di patrimonio o di reddito che vengono trattenute in previsione di future operazioni.
Scorta, La Film drammatico, italiano (1993). Regia di Ricky Tognazzi. Interpreti: Enrico Lo Verso, Claudio Amendola, Carlo Cecchi.
scortàre, v. tr. Accompagnare, garantendo sicurezza. ~ condurre, guidare.
v. tr. to escort.
deriv. da scorta.
scortecciàre, v. v. tr. 1 Togliere la corteccia. ~ decorticare. 2 Scrostare. • non avevano scortecciato bene il muro.
v. intr. pron. 1 Perdere la corteccia. 2 Perdere l'intonaco. • il muro si era scortecciato a causa dell'umidità.
da s-+ deriv. da corteccia.
scortecciatrìce, sf. 1 Macchina che scorteccia i tronchi degli alberi. 2 Chi esegue la scortecciatura.
scortése, agg. Privo di cortesia e garbo. ~ sgarbato, villano. <> cortese, garbato.
agg. impolite, rude, discourteous.
da s-+ cortese.
scortesìa, sf. Mancanza di educazione. ~ villania, sgarbatezza.
sf. rudeness, discourtesy.
deriv. da scortese.
scorticaménto, sm. L'atto di scorticare.
scorticàre, v. v. tr. 1 Togliere, strappando, la pelle. ~ scuoiare, spellare. 2 Lacerare la pelle. ~ escoriare. 3 Estorcere. 4 Sottoporre a severo esame.
v. intr. pron. Sbucciarsi la pelle, lacerarsela.
v. tr. to skin.
lat. tardo excorticare, comp. da ex-+ deriv. da cortex,-icis corteccia.
scorticatóio, sm. 1 Il luogo in cui vengono scorticati gli animali macellati. 2 Coltello affilato che si usa per scorticare.
scorticatùra, sf. 1 L'effetto di scorticare. 2 Ferita.
scortichìno, sm. 1 Coltello per scuoiare. 2 Chi commercia le pelli degli animali.
scòrto, agg. Avveduto, attento. ~ accorto.
scòrza, sf. 1 Pelle dura e resistente. 2 Corteccia, superficie esterna che ripara. ~ involucro.
sf. 1 skin, peel. 2 (corteccia) bark. 3 (di limone) lemon rind.
Scorza, Manuel (Hancavelica 1928-Madrid 1984) Poeta. Tra le opere Le imprecazioni (1955).
scorzalìte, sf. Fosfato basico di alluminio, ferro e magnesio di colore verde-azzurro o bluastro.
Scorzè Comune in provincia di Venezia (15.657 ab., CAP 30037, TEL. 041). Centro agricolo (coltivazione di ortaggi e frutta) e industriale (prodotti del legno, tessili, alimentari, meccanici e chimici). Vi si trovano le ville Mocenigo-Sorango, del XVIII sec., e De Ferrari, costruita tra il XV e il XVI sec. Gli abitanti sono detti Scorzetani.
scorzétta, sf. Piccola porzione della buccia di un frutto.
scorzonéra, o scorzonèra, sf. Genere di piante erbacee della famiglia delle Composite a cui appartiene la Scorzonera hispanica, o radice amara, una pianta coltivata per la sua radice commestibile.
scoscéndere, v. v. tr. Rompere con violenza.
v. intr. pron. 1 Scendere ripidamente. 2 Franare.
scoscendiménto, sm. 1 L'effetto di scoscendere. 2 Rovina, frana.
scoscéso, agg. Ripido. ~ erto, dirupato. <> digradante, pianeggiante.
agg. steep.
scosciàre, v. v. tr. 1 Togliere le cosce a un animale. 2 Slogare le cosce.
v. intr. pron. Divaricare le cosce, in un ballo.
scosciàta, sf. Movimento dello scosciarsi.
deriv. da scosciare.
scosciàto, agg. Che mette in mostra le cosce.
scòscio, sm. (pl.-i) L'atto di scosciare.
scòssa, sf. 1 Lo scuotere o scuotersi. ~ sobbalzo, scossone. • a scosse, facendo dei sussulti. 2 Scarica elettrica. ~ folgorazione. • scendendo dall'auto aveva preso la scossa. 3 Turbamento. 4 Danno economico. • quella multa è una vera scossa per l'azienda.
sf. 1 shock, shake. 2 (di terremoto) earth tremor. 3 (strattone) jolta, jerk.
deriv. da scosso, p.p. di scuotere.
scòsso, agg. 1 Agitato. ~ emozionato. <> sereno. 2 Turbato. ~ impressionato. <> calmo.
agg. 1 shaken. 2 (turbato) upset.
scossóne, sm. Forte scossa, scuotimento.
sm. 1 shake. 2 (strattone) jolt, jerk. 3 (elettrica) shock. 4 (terremoto) earth tremor.
scostaménto, sm. 1 L'azione di scostare. 2 Differenza.
scostànte, agg. Che è antipatico, poco socievole. ~ burbero, scorbutico. <> amabile, cordiale.
agg. unpleasant, off-putting.
scostàre, v. v. tr. 1 Allontanare. ~ discostare. <> avvicinare. 2 Mettere da parte.
v. intr. pron. Farsi da parte.
v. tr. to remove, to shift, to move. v. intr. pron. 1 to shift aside, to stand aside, to move away. 2 (fig.) to leave.
scostumatézza, sf. Atteggiamento dissoluto e immorale.
scostumàto, agg. Che contrasta la morale, che è osceno. ~ immorale, vizioso. <> morale, morigerato.
agg. licentious, dissolute, immoral.
scòtano, sm. Nome comune della Rhus cotinus, una pianta arbustacea velenosa, ricca di tannino, il cui legno fornisce una sostanza usata per colorare cuoio e lana. È diffuso nell'Asia sudoccidentale e nell'Europa del sud.
scotch, sm. invar. 1 Whisky scozzese. 2 Nastro adesivo.
sm. 1 scotch, whisky. 2 (nastro adesivo) sticky tape, sellotape.
Scotellàro, Ròcco (Tricarico, Matera 1923-Portici, Napoli 1953) Poeta e romanziere. Militante socialista coraggiosamente impegnato nelle lotte agrarie in Basilicata, fu sindaco del suo paese dal 1946 al 1948. Partecipò con i braccianti all'occupazione delle terre. Processato e condannato per un'ingiusta accusa di peculato, poi riconosciuto innocente, abbandonò il proprio paese e la militanza politica. Tra le opere Margherite e rosolacci (poesie, 1941 e 1953), È fatto giorno (poesie, 1954), Contadini del Sud (libro-inchiesta, 1954) e L'uva puttanella (romanzo, postumo, 1955).
scotennàre, v. tr. 1 Togliere la cotenna. 2 Asportare il cuoio capelluto.
da s-+ deriv. da cotenna.
scotennatóre, sm. Chi scotenna.
scotennatùra, sf. L'operazione dello scotennare.
scotiménto, sm. L'azione di scuotere o scuotersi.
scotìsmo, sm. La dottrina filosofica e teologica di Duns Scoto.
Scotland Yard 1 Nome del luogo in cui ha sede la polizia londinese (dal 1890 più propriamente New Scotland Yard). 2 Denominazione della polizia di Londra e in particolare della sua sezione criminale.
scòto, agg. e sm. agg. Relativo alla popolazione degli scoti.
sm. Scozzese.
Scòto Eriùgena, Giovànni (810 ca.-877 ca.) Filosofo e teologo di origine irlandese. Dall'846 circa visse in Francia alla corte di Carlo il Calvo, dirigendo la Scuola palatina. Rivendica per sé il diritto di un'interpretazione originale della rivelazione; facendo ampio uso della tradizione patristica, sintetizza una metafisica d'ispirazione neoplatonica, distinguendo nell'unità e totalità dell'essere quattro gradi o momenti, attraverso i quali la vita divina procede a formarsi, costituendo le cose, che sono manifestazioni di Dio, e da queste ritornando a se stessa. Tale dottrina, esposta nell'opera principale De divisione naturae (862-866) fu condannata dal concilio di Parigi e da Onorio III (1225).
Scott, Robert Falcon (Devonport 1868-Antartide 1912) Esploratore inglese. Ufficiale di marina, nel 1901-1903 guidò una prima spedizione nell'Antartide senza riuscire a raggiungere il polo sud. Una seconda spedizione (1910-1912) raggiunse il polo il 18 gennaio 1912, un mese dopo Amundsen. Tutti i componenti della spedizione morirono però sulla via del ritorno per il freddo.
Scott, Walter (Edimburgo 1771-Abbotsford 1832) Scrittore. Grande estimatore della tradizione popolare scozzese, raccolse poesie e scrisse poemetti narrativi ispirati al folclore scozzese, tra cui Canti giullareschi del confine scozzese (1802), I lai dell'ultimo menestrello (1805), La donna del lago (1810). Con Waverley (1814) iniziò a scrivere una lunga serie di romanzi storici, genere di cui è considerato l'iniziatore e in cui riversò contenuti pittoreschi e medievali. Tra le sue opere principali, Guy Mannering (1815), L'antiquario (1816), I puritani di Scozia (1816), Rob Roy (1818), Le prigioni di Edimburgo (1818), Ivanhoe (1820), Il talismano (1825).
scòtta, sf. 1 Siero con cui si prepara la ricotta. 2 Delusione.
scottànte, agg. Che brucia, ardente. ~ arroventato, bruciante. <> freddo, ghiacciato.
scottàre, v. v. tr. 1 Provocare ustioni. • la pentola rovente gli scottò la mano. 2 Offendere. • quell'affermazione lo aveva scottato.
v. intr. Emanare forte calore. • la pentola scottava.
v. intr. pron. 1 Bruciarsi. 2 Provare esperienze negative. • si era già scottato con quella ragazza e non ne voleva più sapere.
v. tr. 1 to burn. 2 (con liquido) to scald. 3 (fig.) to sting, to hurt. v. intr. 1 to be burning. 2 (denaro che scotta) hot money.
lat. excoctare, deriv. da excoctus.
scottàta, sf. Azione dello scottare.
scottàto, agg. 1 Bruciato, ustionato. 2 Deluso.
scottatùra, sf. 1 Atto dello scottare o scottarsi. 2 La ferita prodotta dallo scottare o scottarsi. ~ ustione.
sf. 1 burn. 2 (con liquido) scald.
Scòtti, Albèrto I Màgno (? ca. 1240-Crema 1318) Signore di Piacenza. Si distinse nelle lotte tra guelfi e ghibellini, tanto da essere eletto signore di Piacenza (1290). Lottò con i Visconti con alterne vicende, finché venne battuto (1313) e imprigionato.
Scòtti, Màrio (Napoli 1930-) Storico della letteratura italiana. Si è dedicato in particolare al '600 e ai testi del Foscolo. Ha pubblicato un'edizione erudita delle Lettere milanesi di Silvio Pellico (1963) e un'edizione critica delle Grazie del Foscolo (1983).
scottish terrier, loc. sost. m. invar. Cane originario dell'Inghilterra, adibito a stanare la selvaggina di piccola e media taglia. Ha un'indole piuttosto indipendente.
scòtto, agg. e sm. agg. Che è troppo cotto.
sm. Somma di denaro, pagamento. ~ penalità.
agg. overdone, overcooked. sm. (pagare lo scotto) to pay for it, to pay the penalty for.
franco skot.
scout, sm. invar. Esploratore.
scoutìsmo, sm. Movimento giovanile internazionale, fondato in Inghilterra nel 1908 da R. S. S. Baden-Powell. Ispirato ai principi di democrazia e solidarietà, si propone di ispirare nei giovani lo spirito di avventura e i valori di autonomia e responsabilità. L'organizzazione è di tipo militare e la sua attività fondamentale è costituita da gite, campeggi, addestramento all'aria aperta, attività di volontariato e protezione civile. In Italia esistono due associazioni scoutistiche, il Corpo nazionale giovani esploratori italiani (CNGEI) di ispirazione laica e l'Associazione guide e scout cattolici italiani (AGESCI) di ispirazione cattolica.
scoutìstico, agg. Relativo allo scoutismo.
scovàre, v. tr. 1 Trovare, far uscire. ~ snidare, stanare. 2 Scoprire. ~ rinvenire.
v. tr. 1 to find, to drive out. 2 (fig.) to discover.
da s-+ deriv. da covo.
scovolìno, sm. Piccola spazzola.
dimin. di scovolo.
scóvolo, sm. Spazzola per pulire l'interno della canna di un'arma da fuoco.
scòzia, sf. Modanatura a profilo semicircolare che divide i due tori nella base della colonna.
Scòzia Regione storico-geografica (78.773 km2, 5.094.000 ab.) una delle tre che costituiscono la Gran Bretagna, con capoluogo Edimburgo. Confina a sud con l'Inghilterra ed è compresa tra il mare del Nord e l'oceano Atlantico. Comprende gli arcipelaghi delle Ebridi Interne ed Esterne, delle Orcadi e delle Shetland. È suddivisa in dodici regioni amministrative. Il territorio è costituita da catene montuose di origine antica con la cima più alta della Gran Bretagna (monte Ben Nevis, 1.343 m). La regione è ricca di laghi (Loch Lomond, Loch Shin, Loch Ness) e di corsi d'acqua brevi e impetuosi. Le coste sono frastagliate e incise da insenature profonde, di cui le maggiori sono il Firth of Lorn, il Firth of Clyde e il Firth of Forth. Il clima è temperato marittimo, con piogge abbondanti soprattutto sul versante occidentale. Le principali città sono Aberdeen, Glasgow, Dundee, Inverness, Peth. Le risorse economiche derivano in gran parte dall'agricoltura (cereali, ortaggi), dall'allevamento dei bovini, degli ovini e dalla pesca, diffuse anche le industrie tessili (lana, iuta, canapa, cotone), conciarie, metallurgiche, cantieristiche, chimiche, della lavorazione del pesce, del whisky, della birra e le centrali idroelettriche. Una notevole attività è l'estrazione di idrocarburi dai giacimenti del mare del Nord. Sviluppato anche il turismo. Conosciuta anticamente come Caledonia era abitata da popolazioni celtiche (pitti), la lingua gaelica, infatti, è ancora diffusa nella parte settentrione della regione. I romani tentarono la conquista ma furono costretti a ritirarsi dietro il vallo di Adriano. Invasa dagli scoti e cristianizzata da San Colombano, fu unificata in regno nell'843 da Kenneth Mac Alpin. Nel X e XII sec. un'altra opera di unificazione fu portata a termine da Malcolm e Duncan di Scozia. Edoardo I d'Inghilterra la conquistò nel 1292, suo figlio Edoardo II la perse successivamente. Dal 1306 al 1371 fu dominata dalla dinastia dei Bruce, a cui succedette quella degli Stuart. Nel XVI sec. fu agitata da continue e sfortunate guerre contro l'Inghilterra protestante mentre dall'interno la nobiltà si opponeva a Giacomo V fedele al cattolicesimo. Erede del trono rimase Maria Stuart che abdicò in favore del figlio Giacomo VI che divenne re d'Inghilterra nel 1603 con il nome di Giacomo I. Nel XVI sec. si era imposto il calvinismo organizzatosi nella chiesa presbiteriana, che gli scozzesi difesero strenuamente contro l'imposizione dell'anglicanesimo. Le guerre civili e le due rivoluzioni videro un assommarsi di elementi religiosi, nazionalistici e sociali che scossero e attraversarono tutta la società britannica. Nel 1707 con l'Atto di Unione si formò un unico stato (Regno Unito di Gran Bretagna) con l'Inghilterra.
scozzàre, v. tr. Mischiare le carte.
scozzése, agg. e sm. agg. Della Scozia.
sm. e sf. 1 Abitante della Scozia. 2 (solo sing.) La lingua parlata in Scozia. 3 Avido. 4 Danza popolare della Scozia, accompagnata dal suono della cornamusa.
agg. Scotch, Scottish. sm. 1 Scot, Scotsman. 2 (lingua) Scottish.
Scuola scozzese
Scuola filosofica sviluppatasi nella seconda metà del XVIII sec., i cui esponenti furono Reid, Stewart, Brown, Gerard, che contrapponevano allo scetticismo di Hume, una certezza teoretica, fondata sul dato psicologico del senso comune che garantisce l'esistenza del mondo esterno al soggetto, avvertito con la sensazione.
scozzonàre, v. tr. Ammaestrare.
scozzonatùra, sf. 1 L'atto di scozzonare. 2 Sgrezzatura, primi insegnamenti.
scozzóne, sm. Domatore.
scrambler, sm. invar. Arrampicatore.
scrànna, sf. Sedia rustica dall'ampio schienale.
longob. skranna.
scrànno, sm. Scanno.
scraper, sm. invar. Termine inglese corrispondente all'italiano ruspa.
scratching, sm. invar. Eliminazione dell'avversario.
Scràttidi Famiglia di Insetti Coleotteri saprofagi di piccole dimensioni diffusi a livello mondiale che si sviluppano nel legno decomposto.
screanzàto, agg. e sm. agg. Maleducato, senza creanza. ~ buzzurro, burino. <> beneducato, educato.
sm. Chi è senza creanza.
screditàre, v. v. tr. Mettere in cattiva luce, rovinare la reputazione. ~ denigrare, disonorare. <> lodare.
v. intr. pron. Perdere la reputazione.
v. tr. to discredit. v. intr. pron. to lose credit.
screening, sm. invar. Indagine di massa effettuata su pazienti a rischio di malattie morbose.
dall'ingl. to screen passare al vaglio.
scremàre, v. tr. Togliere la crema dal latte.
scremàto, agg. Che non presenta la crema.
scrematrìce, sf. Macchina che separa la crema dal latte.
scrematùra, sf. Operazione con cui si screma il latte.
screpolàre, v. v. tr. Fare delle piccole crepe sulla superficie.
v. intr. pron. Rompersi superficialmente in piccole crepe.
v. tr. e v. intr. pron. to crack.
da s-+ crepolare.
screpolatùra, sf. 1 L'effetto dello screpolare o screpolarsi. ~ crepa, crepatura. 2 Ciò che si è screpolato.
sf. crack, cracking.
screziàre, v. tr. Dipingere con più colori.
deriv. da screzio.
screziàto, agg. Ornato con più colori. ~ maculato, variegato. <> uniforme, monocromatico.
agg. speckled, variegated, streaked.
screziatùra, sf. L'atto di screziare.
scrèzio, sm. (pl.-i) 1 Insieme di più colori. 2 Contrasto, divergenza. ~ attrito.
sm. friction, disagreement.
lat. (di)scretio,-onis.
scrìba, sm. (pl.-i) Anticamente colui che era addetto alla registrazione di fatti o cose.
lat. scriba, deriv. da scribere.
scribacchiàre, v. tr. Scrivere con poca voglia e senza ordine.
v. tr. to scrawl, to scribble.
scribacchìno, sm. (f.-a) Chi svolge un lavoro da modesto impiegato. ~ imbrattacarte.
Scribe, Eugène (Parigi 1791-1861) Commediografo e librettista. Tra le opere Adriana Lecouvreur (1849), Il conte Ory (1828) e I vespri siciliani (1855).
scriccatùra, sf. In metallurgia, eliminazione del materiale che circonda un'incrinatura superficiale al fine di determinarne la forma e l'entità.
scricchiolaménto, sm. Scricchiolio.
scricchiolàre, v. intr. Produrre stridori, cigolii. • il carro scricchiolava di continuo su quella strada dissestata.
v. intr. to squeak, to creak.
deriv. da scricchiare.
scricchiolìo, sm. Il rumore prodotto dal continuo scricchiolare. ~ cigolio, crepitio.
scrìcciolo, sm. 1 Piccolo uccello. 2 Cucciolo, piccolo.
sm. wren.
• Uccello (Troglodytes troglodytes) della famiglia dei Trogloditidi e dell'ordine dei Passeriformi. Di colore bruno striato, vive nell'emisfero boreale in zone ricche di vegetazione. Il maschio è poligamo.
scrìgno, sm. Contenitore di preziosi e denaro. ~ forziere.
sm. casket.
lat. scrinium.
scriminatùra, sf. La riga che separa i capelli, la pettinatura del capo.
sf. parting.
scrìmolo, sm. Ciglio, estremità.
script-girl, sf. invar. Segretaria di edizione nella cinematografia.
termine inglese che significa ragazza da copione.
scriptorium, sm. invar. Nel medioevo, cella o locale di un monastero adibito alla lettura.
scristianizzàre, v. v. tr. Far perdere la fede cristiana.
v. rifl. Rifiutare la fede cristiana.
scristianizzazióne, sm. L'azione dello scristianizzare.
scriteriàto, agg. e sm. agg. Avventato, senza criterio. ~ dissennato, folle. <> criteriato, assennato.
sm. Persona senza giudizio.
scrìtta, sf. Iscrizione su una certa superficie. ~ dicitura, epigrafe.
sf. 1 inscription. 2 (pubblicitaria) advertising sign.
Scritti corsari Romanzo di P. P. Pasolini (1975).
scrìtto, agg. e sm. agg. 1 Espresso mediante scrittura. ~ grafico. <> orale, verbale. 2 Impresso con forza. 3 Di cosa da svolgere scrivendo, non orale. • esame scritto. 4 Evidente. • l'aveva scritto negli occhi che cercava di ingannarlo.
sm. 1 Ciò che espresso con la scrittura. 2 Lettera, libro, opera letteraria. • gli scritti di quell'autore erano da rivalutare.
agg. written. sm. 1 writing. 2 (lettera) letter.
lat. scriptus, p.p. di scribere scrivere.
scrittóio, sm. Scrivania. ~ banco.
sm. writing desk.
deriv. da scritto.
scrittóre, sm. (f.-trìce) Colui che si dedica ad attività letterarie. ~ autore, letterato.
sm. writer.
lat. scriptor,-oris, deriv. da scriptus, p.p. di scribere.
scrittòrio, agg. Che è utile per scrivere.
lat. tardo scriptorius, deriv. da scriptus, p.p. di scribere.
scrittùra, sf. 1 L'atto e l'arte di scrivere. 2 Contratto per prestazione artistica. ~ atto, patto.
sf. 1 writing. 2 (manuale) handwriting. 3 (dir.) deed. 4 (contabile) book entry. 5 (contratto) contract. 6 (comm.) entry.
lat. scriptura, deriv. da scriptus, p.p. di scribere.
• Rappresentazione del pensiero mediante segni convenzionali che una comunità crea e adotta per il proprio uso: a un elemento della parola viene assegnato un segno scritto. Il più antico sistema risulta essere quello delle scritture sumero accadiche, inventato verso il IV millennio a. C. A seguire vennero i geroglifici degli antichi egizi. Del III millennio a. C. sono le più antiche scritture cinesi. Si distinguono le scritture pittografiche (il segno è un disegno stilizzato), le ideografiche (dove il segno è più saldamente legato alla parola e può assumere significato diverso in funzione fonetica) e le fonetiche (a ogni suono corrisponde un segno). Tale classificazione rappresenta anche l'evoluzione della scrittura, dai modelli primitivi (un segno diverso per ogni concetto) a quella moderna e più diffusa nel mondo (fonetica): questa ha la capacità di rappresentazione di un numero infinito di concetti con l'uso di un numero di segni sempre più ridotto (alfabeto), in opposizione alle primitive dove infinitamente grande era il numero dei segni. Anche molto usate le scritture ideografiche cinese e giapponese.
In diritto è ogni atto, pubblico o privato, che sia formulato per iscritto. È atto di prova in assoluto, se si tratta di atto privato è attaccabile solo con la confessione delle parti, se pubblico, solo con la querela di falso.
Scrittura privata
Manifestazione di volontà scritta dal dichiarante, o da altri, ma riconosciuta come propria, e firmata.
Scrittura privata autenticata
Scrittura privata la cui sottoscrizione è autenticata da un pubblico ufficiale e che, in questo modo, fa fede fino a querela di falso della sua provenienza da chi l'ha firmata.
Scritture contabili
In contabilità sono note scritte relative a fatti e atti amministrativi della gestione di un'azienda. Sono cronologiche se seguono un ordine di data, sistematiche se sono divise in gruppi ciascuno dei quali ha per oggetto determinati fatti. Le scritture contabili vanno riportate su appositi libri obbligatori per legge (libri contabili) e la loro tenuta deve essere conforme alle disposizioni di legge.
Scrittura e la differenza, La Opera di filosofia di J. Derrida (1967).
scritturàbile, agg. Che può essere scritturato.
scritturàle, agg. e sm. agg. Relativo alla Sacra Scrittura.
sm. Scrivano.
scritturàre, v. tr. Mettere sotto contratto, assumere.
v. tr. 1 (ingaggiare) to engage, to sign up. 2 (comm.) to enter.
deriv. da scrittura.
scritturazióne, sf. Assunzione di un artista per fare uno spettacolo.
deriv. da scritturare.
scritturìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Chi si dedica allo studio della Sacra Scrittura.
scrivanìa, sf. Tavolo su cui si scrive, in genere dotato di cassetti. ~ scrittoio, tavolo.
sf. desk, writing desk.
scrivàno, sm. 1 Chi scrive per conto di altre persone. ~ amanuense, copista. 2 Impiegato.
lat. mediev. scriba,-anis.
scrivènte, agg., sm. e sf. agg. Che scrive.
sm. e sf. Chi scrive.
sm. e sf. writer.
scrìvere, v. tr. 1 L'atto di tracciare segni di significato convenzionale per esprimere concetti o descrivere cose. ~ vergare. 2 Comporre un'opera letteraria. 3 Sostenere per iscritto. 4 Imprimere. 5 Compilare. ~ redigere.
v. tr. 1 to write. 2 (a mano) to write by hand. 3 (a macchina) to typewrite. 4 (registrare) to record, to enter.
lat. scribere, incidere, scrivere.
Scrìvia Fiume (90 km) dell'Italia nordoccidentale. Nasce nell'Appennino Ligure dal monte Prel´ e confluisce nel Po presso Cornale. In Piemonte bagna Serravalle Scrivia e Tortona.
Scrobiculàridi Famiglia di Molluschi Lamellibranchi Eulamellibranchi diffusi nei mari caldi e temperati.
scroccàre, v. tr. Ottenere senza pagare. ~ sbafare.
v. tr. to cadge, to scrounge.
scroccatóre, sm. (pl.-trìce) Chi pratica lo scrocco.
scrocchiàre, v. tr. Scricchiolare. ~ crepitare, scroccare.
scròcchio, sm. 1 Usura. 2 Scricchiolio.
scròcco, sm. L'effetto dello scroccare.
scroccóne, sm. Parassita, chi pratica abitualmente lo scrocco. ~ profittatore.
sm. scrounger.
Scroccone, Lo Romanzo di J. Renard (1892).
scròfa, sf. La femmina del maiale.
sf. sow.
lat. scrofa.
scròfola, sf. Linfodenopatia tubercolare che si manifesta in particolare nell'età infantile.
Scrofulariàcee Famiglia di piante erbacee, arboree o arbustacee, appartenenti all'ordine delle Tubiflore, a cui appartengono quasi tremila specie molte delle quali sono usate in farmacologia. Hanno fiori ermafroditi e foglie basali di frequente opposte e verticillate.
scrofulodèrma, sf. Modificazione della cute di natura tubercolare consistente in ulcerazioni irregolari con tragitti fistolosi.
scrollaménto, sm. Scrollo.
scrollàre, v. v. tr. Scuotere, agitare. ~ sbattere. • scrollò la giacca per togliere la neve dalle spalle; scrollare le spalle, esprimere indifferenza.
v. intr. pron. 1 Scuotersi. 2 Turbarsi. ~ agitarsi. • non si scrollò neanche quando lo minacciarono di licenziamento.
v. tr. 1 to shake. 2 (le spalle) to shrug. v. intr. pron. to give oneself a shake.
da s-+ crollare.
scrollàta, sf. L'effetto dello scrollare una volta. ~ scossa, scossone.
scròllo, sm. Lo scrollare.
scrosciànte, agg. Fragoroso, impetuoso.
scrosciàre, v. tr. 1 Fare rumore in modo improvviso. • gli applausi scrosciarono generosi alla fine dello spettacolo. 2 Scorrere, cadere impetuosamente.
v. tr. 1 to roar. 2 (pioggia) to pelt down. 3 (di applausi) to thunder.
da s-+ crosciare.
scròscio, sm. Rumore improvviso prodotto dallo scrosciare.
sm. 1 roar. 2 (applausi) thunder. 3 (pioggia) shower.
scrostaménto, sm. L'effetto di scrostare.
scrostàre, v. v. tr. 1 Togliere la crosta. ~ scorticare. 2 Asportare l'intonaco o lo strato superficiale. ~ sverniciare.
v. intr. pron. Perdere la crosta o lo strato superficiale.
v. tr. to strip off, to scrape. v. intr. pron. to flake off, to peel off.
scrostàto, agg. Che ha subito scrostatura.
scrostatùra, sf. 1 L'effetto di scrostare. 2 La parte scrostata.
scrotàle, agg. 1 Relativo allo scroto. 2 Dello scroto.
scròto, sm. Sacco muscolo-membranoso formato da due logge distinte, ciascuna delle quali contiene un testicolo con l'epididimo e la prima parte del funicolo spermatico. Il suo volume complessivo è variabile, a seconda della contrazione delle fibre muscolari di uno degli strati che lo compongono.
lat. tardo scrotum.
Scrovégni (cappella degli) Cappella costruita a Padova nel 1303 da Enrico Scrovegni e consacrata nel 1305 le cui decorazioni interne sono attribuite a Giotto.
scrub, sm. invar. Associazione vegetale steppica costituita da cespugli spinosi di acacie ed eucalipti. È caratteristico delle regioni aride dell'Australia.
scrudìre, v. tr. 1 Trattare la seta per renderla morbida. 2 Rendere tiepida l'acqua.
scrùpolo, sm. 1 Incertezza nell'agire. ~ dubbio. 2 Diligenza. ~ cura. 3 Antica unità di peso, in uso presso i romani, corrispondente a un ventiquattresimo di oncia.
sm. 1 scruple. 2 (meticolosità) meticulousness, conscientiousness. 3 (impegno) great care.
lat. scrupulus, dimin. scrupus sasso aguzzo.
scrupolosaménte, avv. Fatto con scrupolo, con meticolosità.
scrupolosità, sf. L'essere scrupoloso.
scrupolóso, agg. 1 Che presenta molti scrupoli. 2 Diligente, meticoloso.
agg. 1 scrupulous. 2 (meticoloso) meticulous.
lat. scrupulosus.
scrutàre, v. tr. 1 Osservare attentamente. ~ esplorare. 2 Vagliare le schede di uno scrutinio. ~ scrutinare.
v. tr. 1 to scrutinize, to scan. 2 (intenzioni) to examine.
lat. scrutari, deriv. da scruta,-orum cenci.
scrutatóre, agg. e sm. agg. Indagatore.
sm. Colui che si occupa di contare e verificare la validità del voto in una votazione.
sm. scrutineer.
lat. scrutator,-oris.
scrutinàre, v. tr. 1 Fare lo spoglio delle schede in una votazione. ~ computare. 2 Dare giudizi sul rendimento degli alunni. ~ esaminare, valutare.
v. tr. to make a scrutiny of, to count.
scrutinatóre, sm. Scrutatore.
scrutìnio, sm. 1 Conteggio dei voti per ciascun candidato in una elezione. 2 Giudizio di merito fatto dagli insegnanti sul rendimento degli alunni.
sm. 1 scrutiny. 2 (scolastico) assignment of a term's marks. 3 (elettorale) poll. 4 (votazione) ballot.
lat. tardo scrutinium, deriv. da scrutinare.
scucìre, v. v. tr. 1 Levare la cucitura. <> cucire. 2 Spendere. ~ pagare, sborsare.
v. intr. pron. Disfarsi.
v. tr. to undo, to unstitch, to unpick. v. intr. pron. to come unstitched.
scucìto, agg. Che non è più cucito.
scucitùra, sf. 1 L'effetto di scucire. 2 La parte scucita.
scuderìa, sf. 1 Locali della stalla. 2 Organizzazione per l'allevamento dei cavalli per competizione. 3 Organizzazione sportiva. • ordini di scuderia, imposizioni tattiche per la gara.
sf. stable.
da scudieria, deriv. da scudiero.
scudétto, sm. 1 Piccolo distintivo a forma di scudo. 2 Piccolo scudo tricolore che spetta a chi vince un campionato sportivo di carattere nazionale.
sm. 1 shield. 2 (distintivo) badge.
scudièro, sm. Assistente appiedato del cavaliere, nel medioevo. ~ palafreniere, staffiere.
scudisciàre, v. tr. Sferzare con lo scudiscio. ~ frustare, staffilare.
scudisciàta, sf. Colpo inferto con lo scudiscio. ~ frustata, fustigata.
scudìscio, sm. (pl.-sci) Piccola frusta. ~ sferza, staffile.
Scùdo Costellazione di piccole dimensioni, visibile in Italia nelle notti estive, formata in prevalenza da stelle poco luminose; si trova nell'emisfero celeste australe, a sud-ovest della costellazione dell'Aquila.
scùdo, sm. 1 Antica arma portatile difensiva di contorno rettangolare, circolare o ovale, in legno, cuoio o metallo; si infilava nel braccio sinistro e serviva per riparare il corpo dai colpi nemici. Per estensione è detta scudo anche la parte in acciaio o lamiera delle mitragliatici e dei pezzi d'artiglieria. 2 Stemma nobiliare. 3 Struttura di protezione. ~ egida, riparo. 4 Moneta del passato. ~ brocchiero, rotella.
sm. shield.
• Termine usato per indicare un tipo di moneta d'oro coniata in Francia nel XIV sec., il cui nome derivò dal fatto che su uno dei lati era rappresentato lo scudo araldico dello stato che la coniava o del sovrano. Queste monete si diffusero in Italia nel XVI sec.: i primi scudi furono coniati nel 1530. Scudo fu chiamata anche la moneta d'argento che aveva lo stesso valore dello scudo d'oro. Il primo scudo d'argento italiano fu quello coniato da Federico II Gonzaga a Mantova verso la metà del XVI sec. Successivamente, furono coniati scudi d'argento dal pontefice, dai Savoia, dai Farnese ecc. Il termine indicò poi genericamente le grosse monete d'argento, come le monete da 5 lire coniate fino alla seconda guerra mondiale.
In geologia è una zona continentale (tra le più estese quella siberiana, australiana e brasiliana), formata da una massa rigida di rocce cristalline, eruttive e metamorfiche, che dopo il Cambriano non ha subito orogenesi né è stata ricoperta dal mare.
Scudo spaziale
Programma di difesa americano (SDI, Strategic Defense Initiative), elaborato negli anni '80 dall'amministrazione Reagan, con l'obiettivo di distruggere qualsiasi missile ad armamento nucleare proveniente dallo spazio, prima che potesse colpire qualsiasi luogo americano.
Scudo termico
In astronautica è lo schermo protettivo di cui sono dotati missili e capsule spaziali per difendersi dal calore generato dall'attrito con l'aria, nel momento in cui attraversano l'atmosfera.
scùffia, sf. 1 Cuffia. 2 Capovolgimento.
scuffiàre, v. v. intr. Emettere rumorosamente il respiro.
v. tr. Mangiare avidamente e in fretta.
deriv. da scuffia.
scugnìzzo, sm. Ragazzo di strada, monello. ~ briccone, birbante.
sculacciàre, v. tr. Dare sberle sul sedere.
v. tr. to spank.
sculacciàta, sf. La sberla o l'insieme delle sberle date sul sedere.
sf. spanking.
sculaccióne, sm. Forte sberla data sul sedere.
sm. spanking.
sculdàscia, sf. (pl.-ce) 1 Circoscrizione territoriale corrispondente a una suddivisione minore del Regno longobardo. 2 Ufficio dello sculdascio.
sculdàscio, sm. Ufficiale longobardo posto a capo di una sculdascia.
sculettàre, v. intr. Ancheggiare in modo esibizionista. ~ dimenarsi.
scultóre, sm. (f.-trìce) Chi pratica la scultura.
sm. sculpture, sculptor.
lat. sculptor,-oris, deriv. da sculptus, p.p. di sculpere.
Scultóre Costellazione dell'emisfero celeste australe che si osserva a sud di Acquario e Balena.
scultòreo, o scultòrio, agg. (pl. m.-i) Riguardante la scultura. ~ marmoreo, plastico, statuario.
scultùra, sf. 1 Arte di formare immagini plastiche dalla materia, scavandola (per asporto) o plasmandola (per modellazione), creando forme e figure tridimensionali. 2 Un'opera scolpita.
sf. sculpture.
• Si opera su materiali duri (marmo, legno, pietra) per escavazione o intaglio, oppure plasmando, nella forma voluta, masse plastiche (argilla, cera, gesso, stucco). A seconda del materiale impiegato, si utilizzano diverse tecniche. Nella plastica si ha la modellazione graduale, nel marmo o altra pietra si sgrossa il materiale escavandolo con appositi strumenti. Nel bronzo o in altro metallo è richiesto il processo di fusione (a cera persa o in sabbia). Presso gli egiziani e nell'oriente, il materiale maggiormente usato era la pietra (granito, basalto, porfido). In Grecia si usò inizialmente il calcare e l'arenaria, successivamente il marmo pario. Gli etruschi usarono la terracotta, dipinta a colori vivaci per le strutture architettoniche dei templi, mentre per le tombe usarono il peperino, il nenfro e l'alabastro. Nella Roma imperiale si utilizzò molto il marmo policromo. Nel medioevo e nell'età barbarica, la scultura ha soprattutto la forma di graffiti e incisioni; nell'età carolingia e degli Ottoni grande interesse è dedicato alla lavorazione dell'avorio. In età romanica la scultura riprende splendore nelle forme di decorazione in portali, pulpiti, capitelli di chiese e di palazzi. Nell'età gotica ha espressione ornamentale, ma anche artistica; ha grande sviluppo, oltre alle opere in pietra, anche la scultura in legno (statue, mobili, decorazioni intagliate). Il rinascimento riporta il gusto ai materiali duri (Michelangelo) e la specializzazione nella tecnica della fusione; si lavora anche la terracotta e la ceramica invetriata. L'età contemporanea non ha aggiunto nulla di nuovo alle antiche tecniche, ma tramite l'utilizzo di metodi e materiali diversi, a volte insoliti (elementi vegetali, rifiuti) ha esteso il concetto stesso di scultura.
Note:
Definizioni, informazioni, … sono in gran parte recuperate (a partire dal 1999) da varie fonti accessibili via Internet o da altre fonti "informatiche" freeware; per molti lemmi sono state riviste e, in modo più o meno consistente, riscritte; la revisione è tuttora in corso: solo una parte delle definizioni è stata rivista (vi sono ancora errori e imprecisioni, come del resto si trovano nei dizionari cartacei, anche "famosi"). Le, eventuali, date di morte dei personaggi citati dovrebbero essere aggiornate al luglio 2009; il numero degli abitanti delle località riportate quando è stato aggiornato riporta a fianco anche la data dell'aggiornamento.
Le informazioni (storiche, geografiche, …) sono aggiornate al 1999, ma molte sono state ulteriormente aggiornate
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Fonte: http://dictionario.wikispaces.com/file/detail/dictionario_s.doc
sito web: http://macosa.dima.unige.it/diz/diz.htm
Autore del testo: http://macosa.dima.unige.it
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