Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale T parte 3
Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale T parte 3
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Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale T parte 3
Tegucigalpa Città (670.000 ab.) dell'Honduras, capitale dello stato e capoluogo del dipartimento di Francisco Morazán, allo sbocco dei fiumi Choluteca e Ciquito. Le principali risorse economiche si basano sulle industrie alimentari, tessili (cotone), calzaturiere, dell'abbigliamento e del legno. Sede di un'università e di vari edifici in stile coloniale. Fu fondata nel 1578, ma divenne capitale solo nel 1880.
teguménto, sm. Rivestimento esterno di un corpo con funzioni di protezione dei muscoli sottostanti.
Teheran Città (6.022.000 ab.), capitale dell'Iran e capoluogo della provincia omonima. Situata presso il monte Elburz a 1.130 m di altitudine, è il più importante centro commerciale e culturale del paese e il punto di incontro di importanti strade e linee ferroviarie, come la Transiraniana che la collega ai porti del golfo Persico e del mar Caspio. Ha industrie alimentari, meccaniche, chimiche, petrolchimiche, tessili (cotone), della gomma, del vetro, del tabacco, conciarie, calzaturiere, del legno, del cemento. Sede di due aeroporti (civile e militare), di un'università e di numerosi monumenti quali il palazzo Reale e la moschea con la cupola rivestita di lamine d'oro. Sorse nel XIII sec. e venne fortificata nel 1554 dai Safawidi che la scelsero come principale residenza imperiale. Divenne capitale della Persia nel 1788. Durante la prima guerra mondiale fu occupata dai russi (1916) che la evacuarono in seguito allo scoppio della rivoluzione russa. Nella seconda guerra mondiale fu nuovamente occupata prima dagli inglesi e poi dai sovietici, che si ritirarono nel 1946.
Conferenza di Teheran
Conferenza tenutasi dal 28 novembre al 1° dicembre 1943 tra Stalin, Churchill e Roosevelt, durante la quale si decretò l'attacco decisivo alla Germania e la sua successiva divisione. Nel corso dei colloqui, Roosevelt e Churchill comunicarono a Stalin la decisione di aprire un secondo fronte in Europa (sbarco in Normandia entro il maggio 1944) e venne bocciata la proposta di Churchill di aprire un fronte nei Balcani. I tre grandi discussero anche, sul piano politico, l'assetto della Germania dopo la guerra e il modo di spezzarne la struttura unitaria. Alla conferenza, fece seguito una dichiarazione pubblica con la quale veniva garantita l'indipendenza dell'Iran.
Tehri-Garhwal Distretto (397.000 ab.) dell'India, nello stato dell'Uttar Pradesh, esteso sul versante meridionale dell'Himalaya. Capoluogo Narendra Nagar.
Tèia (?-Monti Lattari, Salerno 553) Ultimo re degli ostrogoti dal 552. Successore di Totila, fu sconfitto dal bizantino Narsete che lo uccise ai monti Lattari, accanto al Vesuvio.
Teide, Pico de La più alta vetta (3717 m.) dell'isola di Teneriffa nelle Canarie.
teièra, sf. Contenitore utilizzato per preparare il tè.
sf. teapot.
Tèiidi Famiglia di Rettili Lacertili americani che presentano una dentatura molto variegata con denti anteriori conici e quelli laterali conici, ovali o con due o tre cuspidi.
Teilhard de Chardin, Pierre (Sarcenat 1881-New York 1955) Gesuita, paleontologo e teologo francese. Scrisse Il fenomeno umano (1955).
teìna, sf. Sostanza alcaloide contenuta nelle foglie del tè.
teìsmo, sm. sing. Dottrina filosofica che sostiene l'esistenza di un dio unico e personale.
teìsta, sm. e sf. Chi è seguace del teismo.
teìstico, agg. (pl.-ci) Riguardante il teismo.
tek, o teak, sm. invar. 1 Albero dal legno duro e resistente. 2 Il legno utilizzato per fabbricare mobili.
Tekirdag Città (80.000 ab.) della Turchia, nella Tracia. Capoluogo della provincia omonima.
Tel Aviv Città d'Israele, (320.000 ab.) capoluogo del distretto omonimo di Tel Aviv-Giaffa. Si affaccia sul Mediterraneo presso la foce del fiume Yarkon. Importante centro industriale e finanziario, vi si trovano industrie tessili, alimentari (conservazione e trasformazione dei prodotti provenienti dall'agricoltura), farmaceutiche, chimiche, metallurgiche, del cuoio e del cemento. Il vecchio porto che veniva utilizzato per l'esportazione dei prodotti provenienti dall'industria e dall'agricoltura, è stato chiuso dopo la costruzione del moderno porto di Ashdoa a sud della città. Importante capolinea ferroviario è sede di un aeroporto internazionale. Sorta all'inizio del secolo come sobborgo di Giaffa con cui in seguito si è fusa. Importante centro di immigrazione araba del paese. Fu sede del governo israeliano dal 1948 al 1951.
téla, sf. 1 Tessuto regolare e compatto di seta, cotone, canapa ecc. • tela di ragno, ragnatela. 2 Dipinto fatto su un apposito quadro di tela. • una tela di Leonardo. 3 Sipario. 4 Inganno.
sf. 1 cloth. 2 (dipinto) painting, canvas.
lat. tela, da texere tessere.
telàggio, sm. (pl.-aggi) Qualità della tela, relativamente al modo in cui è stata preparata.
telàio, sm. (pl.-ai) 1 Macchina utilizzata per tessere. 2 Struttura di sostegno, armatura costituita da vari pezzi connessi. ~ ossatura, supporto. <> carcassa, sovrastruttura.
sm. 1 loom. 2 (aut.) chassis. 3 (struttura) frame.
• Nell'industria tessile il telaio è la macchina atta alla produzione del tessuto mediante l'intreccio di trama e ordito. A seconda del tessuto che deve produrre, il telaio ha caratteristiche differenti; il ciclo di produzione può essere manuale, meccanico o automatico. Il telaio è costituito da subbio, elemento sul quale vengono sistemati i fili di ordito detti anche fili di catena; licci, struttura nella quale i fili d'ordito attraversano orifizi di maglie metalliche; ratiera, sistema di comando per il movimento dei licci che si alzano e abbassano; navette, nelle quali si trova il filo di trama; pettine, tra i licci e il tessuto di formazione; cilindro, elemento di avvolgimento del tessuto prodotto.
telalgìa, sf. Dolore del capezzolo.
telamóne, sm. Figura maschile utilizzata come sostegno in architettura.
telàre, v. intr. Darsela a gambe. ~ svignarsela.
telàto, agg. Che mostra un aspetto da tela.
tele- Primo elemento di parole composte.
dal greco têle lontano, a distanza.
tèle, sf. invar. 1 Televisione, apparecchio televisivo. 2 Telegramma.
teleabbonàto, agg. Chi paga il canone di abbonamento per la ricezione di programmi televisivi.
agg. television licence holder.
teleallàrme, sm. Allarme comandato e in grado di inviare segnali a distanza.
teleàrma, sf. (pl.-mi) Arma, proiettile che ha un grande raggio di azione.
teleavvìso, sm. Avviso dato tramite televisione.
telecabìna, sf. Piccolo vagone di teleferica, per una persona.
telecàmera, sf. Apparecchio in grado di riprendere immagini televisive e trasmetterle.
sf. television camera.
telecinèsi, sf. invar. Capacità di agire sugli oggetti con la forza del pensiero, senza contatto fisico.
telecinètico, agg. (pl.-ci) Riguardante la telecinesi.
telecobaltoterapìa, sf. Utilizzo delle radiazioni del cobalto nella cura dei tumori.
TELECOM Sigla di (Società per i servizi) di Telecomunicazione.
telecomandàre, v. tr. Controllare, azionare dispositivi a distanza.
telecomandàto, agg. Relativo a un dispositivo il cui controllo viene fatto a distanza. ~ teleguidato, radiocomandato.
telecomàndo, sm. Dispositivo che permette di esercitare un'azione di comando a distanza.
sm. remote control.
telecomunicàre, v. tr. Comunicare a distanza, utilizzando vari mezzi trasmissivi basati su onde elettromagnetiche.
telecomunicazióne, sf. 1 Comunicazione a distanza. 2 (spec. pl.) Insieme dei servizi che garantiscono la comunicazione a distanza.
• Fa uso di opportuni segnali e di sistemi in base ai quali si differenziano diverse tipologie di telecomunicazione: telefonia, comunicazione verbale a distanza, telegrafia; trasmissione di messaggi o immagini a mezzo di impulsi elettrici codificati, telediffusione; diffusione non controllata, ma diretta a un elevato numero di utenti, di trasmissioni comprendenti messaggi verbali e immagini mobili; radiodiffusione, trasmissione radiofonica a mezzo onde radio, trasmissione dati, utilizzata negli elaboratori elettronici; radiotrasmissione, utilizzata per lo scambio a distanza di informazioni professionali e civili; teleoperazione, controllo e comando a distanza di un processo o sistema.
teleconferènza, sf. Conferenza in cui partecipanti si trovano in luoghi fisicamente lontani e comunicano per mezzo di segnali televisivi.
telecontròllo, sm. Telecomando.
telecòpia, sf. Copia ottenuta mediante telecopiatrice.
sf. fax.
telecopiatrìce, sf. Dispositivo in grado di trasmettere e far riprodurre a distanza, su un dispositivo analogo, una copia cartacea di un documento.
sf. fax.
telecrònaca, sf. Cronaca di un avvenimento trasmessa per televisione.
sf. television coverage, television report.
telecronìsta, sm. Chi commenta una telecronaca.
sm. television commentator.
telecurieterapìa, sf. Tipo di terapia dei tumori che utilizza le radiazioni del radium.
telediffóndere, v. tr. Comunicare mediante la televisione.
telediffusióne, sf. Diffusione realizzata mediante la televisione.
teledipendènte, agg. e sm. agg. Che mostra un attaccamento maniacale alla televisione.
sm. Chi mostra un attaccamento maniacale alla televisione.
teledipendènza, sf. L'essere teledipendente.
teledrìn, sm. invar. 1 Servizio telefonico mediante il quale una persona in possesso di un piccolo apparecchio portatile, è in grado di sapere se qualcuno sta cercando di comunicare telefonicamente con lei, osservando il numero di telefono che compare sull'apparecchio stesso, quando questi emette un segnale sonoro. 2 L'apparecchio portatile stesso.
teleelaborazióne, sf. Elaborazione di dati a distanza che avviene tra un terminale e un sistema di elaborazione centrale.
telefàx, sm. invar. Telecopiatrice che trasmette mediante le linee telefoniche.
telefèrica, sf. (pl.-che) Mezzo di trasporto che consiste di vagoncini appesi e trascinati da una fune metallica.
sf. cableway.
telefèrico, agg. (pl.-ci) Relativo alla teleferica.
telefìlm, sm. invar. Serie di brevi film realizzati per la televisione caratterizzati da un tema comune o dagli stessi protagonisti.
telefonàre, v. v. tr. Comunicare mediante l'uso del telefono.
v. intr. Parlare utilizzando il telefono.
v. intr. pron. Parlarsi per telefono.
v. tr. e v. intr. to ring up, to call, to telephone.
telefonàta, sf. Comunicazione realizzata per telefono.
sf. 1 telephone call. 2 (urbana) local. 3 (interurbana) long-distance.
telefonàto, agg. Nello sport un tiro o un passaggio facilmente intercettabile.
telefonìa, sf. Sistema di comunicazione a distanza che fa uso di segnali elettromagnetici.
telefonicaménte, avv. Mediante l'uso del telefono.
telefònico, agg. e sm. (pl.-ci) agg. 1 Relativo al telefono. • l'apparecchio nella cabina telefonica era guasto. 2 Fatto tramite telefono. • prenotazione telefonica.
sm. pl. Dipendenti della società dei telefoni.
agg. telephone.
telefonìno, sm. Telefono cellulare.
sm. cell-phone, mobile phone.
telefonìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) 1 Chi si occupa di gestire le comunicazioni fra utenti che non possono comunicare direttamente. 2 Addetto al centralino di una azienda. 3 Operaio che cura la manutenzione degli impianti telefonici.
sm. e sf. telephonist, switchboard operator.
telèfono, sm. 1 Dispositivo che permette di trasmettere a distanza i segnali sonori, trasmettendoli come segnali elettrici. • telefono cellulare, telefono portatile. 2 Servizio telefonico. • l'abbonamento del telefono era notevolmente aumentato.
sm. 1 telephone. 2 (a gettoni) pay phone.
da tele-+ deriv. dal greco phonè voce.
• Antonio Meucci (1808-1889) inventò il telefono nel 1871, ma l'applicazione di questa invenzione fu opera dell'americano Bell, sei anni dopo. Meucci, fiorentino di nascita, emigrò in America, ove ottenne il primo brevetto nel 1871 per l'invenzione del telefono. Tuttavia la mancanza di fondi non gli permise di rinnovare il brevetto e la sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti del 1886 riconobbe la legittimità dell'attribuzione dell'invenzione a Bell. La prima centrale telefonica fu installata nello stato del Connecticut, a New Heaven, nel 1878, mentre un anno dopo il telefono faceva la sua comparsa a Parigi, e nel 1889 veniva costruita in Italia la prima centrale a Milano.
Telèfono azzùrro Associazione italiana fondata nel 1987 a tutela dei disagi e degli abusi subiti dai minori.
Telèfono ròsa Associazione sorta nel 1988 per fornire un servizio informativo alle donne; spazia dalle violenze subite all'affermazione dei diritti della donna.
Telefono, Il Opera in un atto di G. C. Menotti, libretto proprio (New York, 1947).
telefòto, sf. invar. Telefotografia.
telefotografìa, sf. 1 Trasmissione a distanza di fotografie. 2 La fotografia trasmessa. 3 Fotografia ottenuta mediante apparecchio dotato di teleobiettivo.
telegènico, agg. (pl. m.-ci) Di oggetto o persona che viene bene nelle riprese televisive o nelle fotografie.
telegiornàle, sm. Cronaca degli avvenimenti della giornata fatta in televisione, mostrando documenti filmati.
sm. television news.
Telègono Personaggio mitologico figlio di Ulisse e di Circe e padre di Italo. Partito alla ricerca del padre, sbarcò a Itaca credendola Corcira e li uccise il padre accorso a respingere l'attacco. In seguito sposò Penelope.
telegrafàre, v. v. intr. Inviare messaggi mediante telegrafo.
v. tr. Trasmettere con il telegrafo.
v. tr. e v. intr. to wire, to telegraph.
telegrafìa, sf. Sistema di trasmissione basato su simboli dal significato convenzionale e da codici basati su questi simboli.
telegraficaménte, avv. 1 Per mezzo di telegramma. 2 In modo conciso, stringato.
telegràfico, agg. (pl.-ci) 1 Riguardante il telegrafo. 2 Trasmesso per telegrafo. • dispaccio telegrafico. 3 Conciso, stringato, essenziale. ~ breve, lapidario. <> lungo, prolisso. • in modo telegrafico gli fece una descrizione della situazione.
telegrafìsta, sm. e sf. (pl. m.-isti) Chi si occupa di trasmettere mediante telegrafo.
telègrafo, sm. 1 Mezzo che consente una trasmissione basata su telegrafia. • telegrafo Morse, utilizza degli impulsi elettrici su fili. 2 Ufficio in cui si trasmettono e ricevono telegrammi. • lavorava al telegrafo.
sm. 1 telegraph. 2 (ufficio) telegraph office.
da tele-+-grafo.
• Nel 1840 le ricerche di Samuel Morse, che partiva dalle ricerche sull'elettricità condotte da Ampère, portarono alla prima realizzazione del telegrafo elettrico. Nel 1844 fu compiuto un esperimento di trasmissione tra Washington e Baltimora, in cui il messaggio era codificato in alfabeto Morse. In seguito gli apparecchi per la trasmissioni furono perfezionati e si ebbero i modelli di Wheatstone e di Hughes.
telegràmma, sm. (pl.-i) Comunicazione, messaggio trasmesso mediante telegrafo.
sm. telegram.
teleguìda, sf. Sistema di guida a distanza di un veicolo, basato sulla trasmissione e ricezione di segnali elettromagnetici.
teleguidàre, v. tr. Guidare a distanza, telecomandare.
teleguidàto, agg. Che è guidato a distanza.
teleinformàtica, sf. Telecomunicazioni utilizzate per la trasmissione di informazioni e la comunicazione fra calcolatori.
telelavòro, sm. Sistema di organizzazione del lavoro in cui un lavoratore esegue al proprio domicilio o in luoghi particolari, distinti dalla sede effettiva di lavoro, una particolare occupazione.
telelìbera, sf. Emittente televisiva distinta dall'emittente nazionale e di stato.
Telemann, Georg Philipp (Magdeburgo 1681-Amburgo 1767) Compositore tedesco. Figlio di un pastore, fu pressoché autodidatta per l'educazione musicale. A Lipsia nel 1702 fondò un Collegium Musicum. Organista dal 1704, nel 1712 fu a Francoforte, nel 1721 ad Amburgo, dove svolse un'attività enorme come compositore, organizzatore e direttore di teatro. Telemann ha lasciato una quantità sterminata di composizioni musicali, la maggior parte delle quali è ancora manoscritta. È autore, tra l'altro, di 25 lavori teatrali, circa 50 opere, 2 intermezzi, 49 passioni, 18 oratori, 1940 cantate e circa 600 composizioni strumentali di vario genere (concerti per strumenti diversi, ouverture, sinfonie, divertimenti e suite), circa 680 composizioni profane (oratori, cantate, serenate, odi e Lieder,molti dei quali corali). La sua musica è leggera, vivace, arguta e galante nello spirito del Settecento.
Telemark Contea (163.000 ab.) della Norvegia meridionale, capoluogo Skien.
telemarketing, sm. invar. Vendita di prodotti realizzata mediante telefono con eventualmente promozione televisiva.
telemàtica, sf. (pl.-che) 1 Sistema di comunicazione dell'informazione che permette a un utente su terminale o piccolo elaboratore, di accedere a banche dati centrali di grandi elaboratori. 2 Studio della comunicazione fra calcolatori.
sf. data transmission, telematics.
telemàtico, agg. e sm. agg. Che riguarda la telematica. • nuovi apparecchi telematici sarebbero entrati nell'uso comune da lì a pochi anni.
sm. Sistema telematico.
da tele-+ informatico.
telematizzàre, v. tr. Rendere possibile una comunicazione fra elaboratori.
telemedicìna, sf. Sistema di trasmissione di informazioni mediche realizzato tramite calcolatori, che permette di svolgere a distanza consulti per situazioni gravi, disponendo di un ambiente informativo completo per prendere delle decisioni.
telemetrìa, sf. 1 Sistema ottico di misurazione a distanza. 2 Sistemi di misurazione a distanza basati sulla trasmissione delle informazioni di misura.
telemètrico, agg. (pl.-ci) Relativo alla telemetria o al telemetro.
telemetrìsta, sm. (pl.-isti) Lo specialista addetto all'uso e alla manutenzione dei telemetri.
telèmetro, sm. 1 Dispositivo ottico utilizzato per fare misurazioni a distanza. 2 Sistema di trasmissione e ricezione delle informazioni di misura.
Telèmidi Famiglia di Aracnidi Araneidi rappresentata da ragni cavernicoli sprovvisti di polmoni.
telenovela, sf. Sceneggiato televisivo.
sf. soap opera.
teleobiettìvo, o teleobbiettìvo, sm. Obiettivo di un apparecchio fotografico che consente di fotografare nitidamente oggetti situati a grande distanza.
sm. telephoto lens.
teleologìa, sf. (pl.-gìe) Filosofia che considera ogni accadimento nel mondo come facente parte di un disegno intelligente che tende al raggiungimento di un fine.
teleològico, agg. (pl.-ci) Riguardante la teleologia.
Teleorman Distretto (484.000 ab.) della Romania meridionale, nella Valacchia, al confine con la Bulgaria. Capoluogo Alexandria.
Teleòstei Ordine di pesci a scheletro osseo, colonna vertebrale e squame a formare una protezione solida dell'animale. Comprende la maggior parte delle specie di Pesci più evoluti, sia marine che d'acqua dolce.
Teleòstomi Denominazione che in alcune classificazioni indica una sottoclasse di Osteitti che include Actinopterigi e Crossopterigi.
teleoterapìa, sf. Impiego terapeutica della suggestione ipnotica.
telepàss, sm. invar. Sistema di pagamento del pedaggio autostradale che velocizza il transito al casello.
telepatìa, sf. Percezione extra sensoriale mediante la quale è possibile per alcuni soggetti predisposti, comunicare con altri tramite il solo pensiero. ~ telestesia.
sf. telepathy.
da tele-+-patia.
telepaticaménte, avv. In modo telepatico.
telepàtico, agg. (pl.-ci) Che avviene per telepatia, relativo alla telepatia.
telepedàggio, sm. Pagamento effettuato a distanza.
telepilotàre, v. tr. Teleguidare.
teleprocessing => "teleelaborazione"
teleproiètto => "telearma"
telequìz, sm. invar. Gioco a quiz trasmesso in televisione.
telergìa, sf. Insieme dei fenomeni per cui il fluido psichico compie un lavoro esterno su oggetti materiali.
telerìa, sf. Grande assortimento e scelta di tele.
telericevènte, agg. e sf. agg. Che può ricevere trasmissioni a distanza.
sf. Apparecchio che riceve trasmissioni televisive.
telerilevaménto, sm. Rilevamento effettuato a distanza.
teleriprésa, sf. Ripresa cinematografica fatta mediante teleobiettivo.
teleriscaldaménto, sm. Sistema di riscaldamento delle abitazioni, nel quale si riutilizza parte del calore, di liquidi riscaldati in un processo di lavorazione industriale che altrimenti andrebbe sprecato. • avevano progettato un sistema di teleriscaldamento che avrebbe fatto risparmiare parecchia energia.
teleromànzo, sm. Telefilm, sceneggiato in più puntate trasmesso alla televisione.
sm. TV serial.
Teles Pires, Rio Fiume (1.400 km) del Brasile. Nasce dalla Serra Azul con il nome di Paranatinga e confluisce nel fiume Rio Tapajós.
teleschérmo, sm. Schermo di un apparecchio televisivo che mostra il segnale immagine ricevuto.
sm. television screen.
telescopìa, sf. Osservazione di oggetti posti a grande distanza, utilizzando appositi strumenti.
telescòpico, agg. (pl.-ci) 1 Relativo a un telescopio. 2 Osservabile tramite telescopio. 3 Che presenta tubolari, di diametro decrescente in grado di rientrare l'uno nell'altro.
Telescòpio Costellazione, visibile nelle notti estive in modo parziale dalle latitudini italiane, che si trova a sud-ovest del Sagittario, nell'emisfero celeste australe.
telescòpio, sm. (pl.-opi) Strumento ottico utilizzato in astronomia per l'osservazione dei corpi celesti; è costituito da un oculare al quale si appoggia l'occhio e da un obiettivo che serve per ricevere la luce emessa dall'oggetto e concentrarla nel fuoco. In base al sistema ottico utilizzato si hanno due tipi di telescopi: rifrattori e riflettori. I primi sfruttano un sistema di lenti in modo da convogliare e focalizzare la luce in un punto per essere analizzata. I telescopi riflettori, utilizzano come obiettivo uno specchio concavo che dirige su di uno specchio secondario i raggi di luce che vengono infine focalizzati. Le caratteristiche fondamentali di un telescopio sono il diametro dell'obiettivo (apertura) e la distanza focale; il loro rapporto viene detto rapporto di apertura. L'ingrandimento è il rapporto tra la distanza focale dell'oculare e la distanza focale dell'obiettivo. L'ingrandimento, nel caso di pianeti, Luna e Sole, consente di vedere particolari della superficie; nel caso di stelle ciò non è possibile (esse restano sempre puntiformi) ma in questo caso, l'ingrandimento permette di vedere stelle invisibili nel campo. Dall'uso di sistemi di specchi primari e secondari a configurazione sferica e parabolica si è passati ai telescopi moderni ad ampio campo di tipo Ritchey-Chrétien. La ricerca si è orientata verso la costruzione di telescopi a movimenti computerizzati, verso lo sviluppo di nuovi schemi ottici a più specchi collimati con fasci laser per l'ottenimento di un'unica immagine, e verso la messa in orbita di telescopi spaziali che riescono a eludere l'assorbimento e la scintillazione atmosferici e di telescopi per l'infrarosso, per l'ultravioletto e per i raggi X che riescono a ottenere risultati non possibili con l'osservazione terrestre.
L'invenzione del telescopio è dovuta all'olandese Hans Lippershey che nel 1609 realizzò un rudimentale telescopio; l'anno seguente Galileo Galilei costruì un telescopio astronomico.
sm. telescope.
Telescopio di Schmidt
Telescopio riflettore, costruito solitamente in modo da avere una corta distanza focale e quindi un grande campo visivo; è dotato di uno specchio a forma sferica e viene utilizzato nell'osservazione fotografica di parti di cielo molto vaste.
Telescopio zenitale
Strumento a montatura azimutale, utilizzato nel calcolo preciso di latitudini astronomiche, in quanto consente la misurazione di differenti distanze zenitali.
telescrivènte, agg. e sf. agg. In grado di scrivere un messaggio che gli è stato trasmesso.
sf. Apparecchio elettrico che consente di trasmettere e scrivere a distanza dei messaggi, delle informazioni.
sf. telex, teleprinter.
telescuòla, sf. Lezioni scolastiche trasmesse per televisione.
Telése Terme Comune in provincia di Benevento (4.621 ab., CAP 82037, TEL. 0824).
teleselettìvo, agg. Relativo alla teleselezione.
teleselezióne, sf. Dispositivo automatico che consente di connettere due distinte reti telefoniche semplicemente mediante un prefisso digitato al telefono, senza la necessità di interventi manuali da parte di operatori. • non si ricordava il prefisso di teleselezione di Firenze.
sf. subscriber trunk dialling, direct dialling.
da tele-+ selezione.
Telèsio, Bernardìno (Cosenza 1509-1588) Filosofo e naturalista. La sua teoria naturalistica era in netta contrapposizione a quella aristotelica in quanto sosteneva che sono gli elementi di immediata osservazione come il caldo e il freddo e ai quali si indirizzano le qualità conoscitive umane, a determinare creazione e distruzione di ogni cosa. Opera principale è il De rerum natura iuxta propria principia che fu iniziata nel 1565 e pubblicata nella sua edizione definitiva nel 1586.
telesoccórso, sm. sing. Servizio di assistenza attivabile a distanza, resa possibile tramite richiesta fatta su apposito telecomando.
telesorvegliànza, sf. Sorveglianza a distanza di edifici, di oggetti fatta utilizzando apparecchi televisivi e telecamere.
telespettatóre, sm. (f.-trìce) Chi assiste a trasmissioni televisive.
sm. television viewer.
telestesìa, sf. Percezione a distanza superiore a quella coperta dai normali organi di senso.
teletex, sm. invar. Sistema per trasmettere velocemente i testi dattiloscritti utilizzando la rete telefonica.
teletèxt, sm. invar. Televideo.
teletrasméttere, v. tr. Trasmettere mediante televisione.
v. tr. to televise.
teletrasmissióne, sf. Trasmissione svolta mediante televisione.
teletrasmittènte, agg. e sm. agg. Che trasmette segnali televisivi.
sf. Apparecchio per trasmettere segnali televisivi.
telétta, sf. Tessuto resistente di cotone, utilizzato in sartoria.
teleutènte, sm. Utente di un servizio televisivo.
televèndita, sf. Vendita di prodotti effettuata mediante trasmissioni televisive.
televenditóre, sm. (f.-trìce) Chi conduce una trasmissione di televendita.
televìdeo, sm. solo sing. Sistema telematico di trasmissione delle informazioni, accessibile tramite televisore opportunamente dotato di apparecchio di ricezione e decodifica. Offre principalmente informazioni giornalistiche e consiste nella trasmissione sequenziale e ciclica di centinaia di pagine che contengono notizie riguardanti argomenti differenti. Associato ai normali programmi televisivi, non interferisce con essi e può essere visualizzato attraverso un particolare sistema decodificatore installato nel televisore. Dà anche la possibilità di ottenere copie su carta delle pagine scelte.
televisióne, sf. 1 Trasmissione, utilizzando onde elettromagnetiche, a distanza di immagini in movimento. 2 Televisore. 3 Ente che produce i programmi televisivi. • troppe ore di televisione sono dannose per i ragazzi.
sf. television.
da tele-+ visione.
• A Londra nel 1926 lo scozzese J. L. Baird realizzò un progetto di qualche decennio prima del tedesco P. Nipkow costruendo un primo prototipo di apparecchio televisivo che trasmetteva immagini di 18 linee alla frequenza di 12,5 volte al secondo. Tre anni dopo entrò in funzione l'impianto di trasmissione di Daventry su onde lunghe. Le prime trasmissioni di televisive si ebbero intorno agli anni trenta e nel 1953 entrò in funzione per la prima volta la rete di eurovisione, in occasione dell'incoronazione della regina Elisabetta d'Inghilterra.
televisivaménte, avv. Mediante televisione.
televisìvo, agg. Riguardante la televisione.
televisòre, sm. Apparecchio ricevente di trasmissioni televisive. Si compone di un sintonizzatore, formato da amplificatore a radiofrequenza, oscillatore e mescolatore, di un amplificatore a media frequenza, di un rivelatore video sincrono, di un amplificatore video e di un tubo a raggi catodici (cinescopio) che si allarga in una superficie piana detta schermo. Il segnale ricevuto determina l'intensità del fascio di elettroni che colpisce il materiale luminescente dello schermo, definendo le immagini attraverso la variazione della luminosità da un punto all'altro. Nel televisore a colori le modifiche riguardano il cinescopio che è costituito da tre cannoni elettronici, uno per ogni colore principale, la lamina metallica (maschera) dotata di numerosissimi fori e lo schermo, sul quale si trovano tre tipi di sostanze fluorescenti che, colpite dal fascio elettronico diretto dalla maschera, emettono luce in uno dei tre colori primari. I televisori sono caratterizzati dalla frequenza d'immagine, intesa come numero d'immagini trasmesse al secondo e dal numero di righe orizzontali che suddividono l'immagine stessa. I valori standard europei sono di 25 semiquadri al secondo per la frequenza e 625 per il numero di righe.
sm. television set.
tèlex, agg. e sm. agg. invar. Riguardante il servizio telegrafico di trasmissione delle informazioni tramite telescriventi.
sm. invar. Il servizio telegrafico (Telegraph Exchange, trasmissione per telescrivente) stesso o il messaggio inviato.
sm. invar. telex.
Telford, Thomas (Westerkirk 1757-Londra 1834) Ingegnere inglese. Fu celebre costruttore di ponti sospesi, con l'utilizzo originale di ghisa, ferro e acciaio.
Telgàte Comune in provincia di Bergamo (3.715 ab., CAP 24060, TEL. 035).
Telifònidi Famiglia di Aracnidi Uropigi tropicali con addome prolungato e pedipalpi con robusta pinza terminale.
tell, sm. invar. 1 Regione algerina e tunisina in cui si possono coltivare cereali senza l'utilizzo di acqua. 2 Nei paesi di lingua araba indica una collina o un monte utilizzato nei toponimi.
Tell, Guglielmo (XIV sec.) Eroe svizzero. Entrò nella leggenda per aver dovuto mostrare la sua valentia nel tiro con la balestra colpendo una mela posta sulla testa del figlio. Il balivo di Uri, cui Guglielmo Tell si era ribellato, nonostante la riuscita della prova ordinò ugualmente il suo arresto. Tell, fuggito, uccise il tiranno e diede il via alla rivolta dei cantoni di Uri, Schwyz e Unterwalden nei confronti del giogo asburgico. Tale vicenda ispirò letterati come Schiller e il grande compositore Rossini.
Tellàro Fiume (40 km) della Sicilia sudorientale. Nasce dai monti Iblei e sfocia nel mar Ionio.
Teller, Edward (Budapest 1908-) Fisico statunitense. Di origine ungherese, contribuì alla costruzione della bomba atomica e alla teoria della fusione termonucleare per la bomba H.
tellìna, sf. Mollusco (Tellina pulchella) della famiglia dei Tellinidi e della classe dei Bivalvi. Lunga circa 3 cm, è dotata di una larga conchiglia. Vive nei fondali sabbiosi.
Tellìnidi Famiglia di Molluschi Lamellibranchi marini che vivono nella sabbia e nel fango.
tellùrico, agg. (pl. m.-ci) Riguardante i fenomeni endogeni della Terra. ~ geologico.
tellùrio, sm. Elemento chimico di simbolo Te. Ha numero atomico 52, peso atomico 127,61, punto di fusione 450 °C, punto di ebollizione 990 °C. Appartenendo allo stesso gruppo di selenio e zolfo, ha proprietà chimiche simili a quelle di questi elementi. Ha aspetto lucente ed è molto fragile. Viene usato in lega con il rame in quanto ne migliora la lavorabilità e con il piombo, in quanto riduce l'azione corrosiva dell'acido solforico su di esso. Viene impiegato come semiconduttore in cellule fotoelettriche, come ingrediente dei detonatori e in ceramica. Insieme ai suoi composti, è tossico.
Telnet In informatica è il nome di un protocollo che permette a un utente di accedere a un host remoto.
telo- Primo elemento di parole composte.
dal greco télos fine, termine.
télo, sm. 1 Pezzo di stoffa o tela largo quanto l'intero tessuto, cucito con altri pezzi per formare coperte, indumenti ecc. • lenzuolo a due teli, telo da spiaggia. 2 Arma da lancio.
da tela.
teloblàsto, sm. Grossa cellula che si differenzia nelle prime fasi della segmentazione delle uova degli Anellidi, degli Artropodi e dei Molluschi.
telóne, sm. 1 Grande telo, in genere spesso e resistente, utilizzato per ricoprire oggetti. 2 Sipario.
Telstar Serie di satelliti artificiali per telecomunicazioni lanciati per la prima volta nello spazio nel 1962. Vengono utilizzati per l'estensione dei collegamenti telefonici intercontinentali.
Tèlti Comune in provincia di Sassari (1.922 ab., CAP 07020, TEL. 0789).
Tèlve Comune in provincia di Trento (1.728 ab., CAP 38050, TEL. 0461).
Tèlve di Sópra Comune in provincia di Trento (619 ab., CAP 38050, TEL. 0461).
tèma, sm. e sf. sm. (pl.-i) 1 Argomento che è oggetto di una trattazione. 2 Una trattazione scritta riguardante un certo argomento. • il tema di storia all'esame di maturità era stato scelto da pochi studenti. 3 Radice della parola, dopo che è stata tolta la desinenza. 4 Divisione amministrativa e militare dell'impero bizantino originatasi dalle guarnigioni stanziate in regioni con particolari esigenze di difesa.
sf. sing. Timore, paura. • poteva parlare senza alcuna téma.
sm. 1 theme, topic, subject. 2 (scolastico) composition, essay.
lat. thema,-atis, dal greco thèma, deriv. da tithènai porre; nel significato di sf. sing. deriv. da temere.
Tema Città (110.000 ab.) del Ghana, nella Regione Orientale.
temàtica, sf. (pl.-che) Insieme degli argomenti di un certo componimento, motivo musicale o artistico. ~ concetto, idea.
temàtico, agg. (pl.-ci) 1 Riguardante un tema letterario, musicale o artistico. 2 Riguardante il tema di una parola.
temènza, sf. Rispetto, timore dovuto a soggezione.
temerariaménte, avv. In modo temerario.
temerarietà, sf. invar. L'essere temerario, agire con avventatezza.
temeràrio, agg. e sm. (pl.-ari) agg. 1 Che agisce in modo avventato, correndo rischi non preventivati. 2 Precipitoso, affrettato relativamente a un pensiero, atteggiamento mentale.
sm. Chi agisce in modo avventato, precipitoso.
agg. reckless, rash.
lat. temererarius, deriv. dall'avv. temere avventatamente.
temére, v. v. tr. 1 Avere paura, timore. ~ paventare. 2 Sospettare, attendere con ansia. • temeva di rimanere deluso da quel colloquio. 3 Patire. • non temeva il freddo.
v. intr. 1 Essere preoccupato. • non doveva temere per quelle sciocchezze. 2 Dubitare.
v. tr. to be afraid, to fear. v. intr. 1 to be afraid. 2 (preoccuparsi) to worry about.
lat. timere.
temerità, sf. invar. Temerarietà.
Temi e variazioni Opera di poesia di B. Pasternak (1923).
temìbile, agg. Che deve essere temuto.
Temin, Howard (Filadelfia 1934-1994) Virologo statunitense. Compì importanti studi sulla trasmissione dell'informazione genetica nei virus tumorali e nel 1975 con D. Baltimore fu insignito del premio Nobel.
Temirtau Città (213.000 ab.) del Kazakistan, nella provincia di Karaganda, sul fiume Nura.
Temìstocle (Atene 528 ca-Magnesia al Meandro 462 a. C. ca) Politico e militare ateniese. Fautore del grande sviluppo e della supremazia di Atene sul mare, provvide a far fortificare il Pireo e sostenne il potenziamento della flotta vincendo l'opposizione di Aristide. Fu lo stratego e l'ideatore del piano di guerra che condusse alla vittoria di Salamina nel 480. Sostenne la nascita della Lega delio attica nel Peloponneso in opposizione a Sparta. I moderati non accolsero favorevolmente la sua politica ed egli venne condannato all'esilio nel 471 a. C. Da Sparta venne accusato di alleanza con la Persia e, condannato dagli ateniesi, trovò rifugio da Artaserse (465-464) e da egli fu incaricato di governare Magnesia.
tèmolo, sm. Pesce (Thymallus thymallus) della famiglia dei Salmonidi e dell'ordine dei Clupeiformi. Lungo 50 cm, vive in branchi nelle acque europee.
Temora Poema, inserito successivamente nei Canti di Ossian, di J. Macpherson (1762).
tempàccio, sm. Insieme di condizioni atmosferiche molto sfavorevoli.
tèmpera, sf. 1 Tecnica di pittura che utilizza colori da diluire in acqua. 2 Dipinto realizzato con tale tecnica. 3 Tempra.
temperalàpis => "temperamatite"
temperamatìte, sm. invar. Arnese utilizzato per temperare le matite. ~ temperino, temperalapis.
sm. pencil sharpener.
temperaménto, sm. 1 Alleviamento. 2 L'effetto di temperare. 3 Indole, caratteristiche psicologiche che determinano la personalità dell'individuo. • il temperamento romantico di quel ragazzo l'aveva subito attratta.
sm. temperament.
Temperamento nevrotico, Il Opera di psicologia di A. Adler (1919).
temperamìne, sm. invar. Arnese utilizzato per fare la punta alla mina di grafite.
temperànte, agg. Moderato, sobrio, privo di eccessi.
temperànza, sf. L'essere privo di eccessi, equilibrato, moderato.
lat. temperantia, deriv. da temperans.
temperàre, v. v. tr. 1 Mescolare nelle giuste proporzioni. 2 Mitigare, correggere. 3 Fornire di una punta. 4 Temprare.
v. rifl. Moderarsi, trattenersi.
v. tr. 1 to mitigate, to temper, to moderate. 2 (matita) to sharpen.
temperataménte, avv. In modo temperato, privo di eccessi.
temperàto, agg. 1 Mescolato in proporzioni giuste. 2 Che ha clima né troppo caldo né troppo freddo. • era piacevole trascorrere le vacanze in quel luogo dal clima temperato. 3 Temprato. 4 Moderato, controllato, privo di eccessi. • non poteva vivere accanto a un uomo così temperato.
agg. 1 temperate, moderate. 2 (clima) temperate.
lat. temperatus, p.p. di temperare.
temperatùra, sf. 1 Lo stato termico misurabile di un corpo. 2 La quantità di calore misurabile di un ambiente. 3 L'operazione di temprare l'acciaio.
sf. temperature.
• In fisica è la grandezza fisica che indica lo stato termico dei corpi e la loro attitudine allo scambio di calore con altri corpi o con l'ambiente. La meccanica statistica e la teoria cinetica dei gas consentono di individuare una proporzionalità tra l'energia cinetica media delle particelle costituenti i corpi e la temperatura. Si misura in gradi Celsius (°C) o in gradi Fahrenheit (°F), utilizzando strumenti (termometri) che sfruttano la proporzionalità diretta tra aumento di temperatura e espansione del volume di alcune sostanze (mercurio, alcol). Nel Sistema Internazionale si usa il Kelvin (K), in una scala di temperatura assoluta, che ha come zero la temperatura più bassa immaginabile, corrispondente a-273,15 °C. La temperatura critica è invece quella al di sopra della quale un aeriforme non può essere più liquefatto per semplice compressione.
In fisiologia è il grado di calore del corpo umano che può variare a seconda della parte del corpo e in base alle condizioni patologiche. Gli organismi viventi possono essere omeotermi ed eterotermi.
tempèrie, sf. invar. 1 Condizione climatica di un certo luogo. 2 Complesso dei fattori che caratterizzano un determinato momento storico.
temperìno, sm. 1 Piccolo coltello tascabile munito di una o più lame che possono essere ripiegate alla base e chiuse nella cavità del manico. 2 Temperamatite.
sm. penknife.
tempèsta, sf. 1 Perturbazione atmosferica violenta caratterizzata da forti venti irregolari, pioggia e grandine e accompagnata da un abbassamento della temperatura e in certi casi da scariche elettriche. ~ burrasca, uragano. 2 Grandine. 3 Furia violenta, agitazione. 4 Insieme di oggetti che investono provocando danni.
sf. storm.
lat. tempestas,-atis, deriv. da tempus tempo.
Tempesta magnetica
Variazione irregolare del campo magnetico terrestre provocata da getti di particelle cariche originati dall'attività solare e giunti nell'alta atmosfera terrestre. Si accompagnano alla comparsa delle macchie solari e acquistano una rilevanza particolare alle alte latitudini durante le aurore polari provocando forti disagi per le interferenze nelle radiocomunicazioni.
Tempèsta, il (Haarlem ca. 1637-Milano 1701) Soprannome di Pieter Mulier il Giovane, detto anche Cavalier Tempesta. Pittore olandese. Tra le opere Fuga in Egitto (1696, Ginevra, Musée d'Art et d'Histoire).
Tempesta, La Commedia in cinque atti di W. Shakespeare (1611-1612). Probabilmente l'ultima delle composizioni teatrali di Shakespeare, La tempesta è un'eccezionale commedia romantica pervasa di fantasia e di meraviglia. Racconta della giovane Miranda e di suo padre, il mago Prospero, legittimo duca di Milano, che in seguito a una congiura si trovano su un'isola incantata. Prospero è venuto a comandare le creature dell'isola, compreso lo spirito buono Ariel e il mostro cattivo Calibano. Per magia egli fa sorgere una tempesta che, tra gli altri, porta sull'isola coloro che hanno cospirato contro di lui e poi dirige tutti gli eventi successivi. Alla fine, tutti i problemi vengono risolti pacificamente, Miranda viene corteggiata e conquistata dal giovane Ferdinando, Prospero rinuncia ai suoi poteri magici. La commedia non ha fonti letterarie dirette. Taluni critici vedono in essa una sorta di summa dei temi drammatici di Shakespeare.
tempestàre, v. v. tr. 1 Colpire ripetutamente con violenza. ~ percuotere.2 Ornare di preziosi.
v. intr. Essere in tempesta, agitarsi. ~ infuriare. <> acquietarsi.
v. tr. 1 to rain blows on. 2 (di domande) to bombard with questions. v. intr. 1 to be stormy. 2 (grandinare) to hail.
deriv. da tempesta.
tempestàto, agg. Costellato, adorno di pietre preziose.
agg. studded.
Tempeste d'acciaio Memorie di E. Jünger (1920).
Tempeste sull'Asia Film d'avventura, russo (1928). Regia di Vsevolod Ilarionovic Pudovkin. Interpreti: A. Cistjakov, L. Dedintzev, L. Belinskaia. Titolo originale: Potomok Cinghis Khan
tempestivaménte, avv. In modo tempestivo.
avv. 1 at the right moment. 2 (in tempo) in good time.
tempestività, sf. invar. Prontezza di intervento.
tempestìvo, agg. Che accade nel momento giusto, in cui c'è effettivamente bisogno.
agg. timely.
lat. tempestivus, deriv. da tempestas.
tempestosaménte, avv. In modo tempestoso, turbolento.
tempestóso, agg. 1 Che è in tempesta. 2 In forte agitazione, contrastato.
agg. stormy.
Tempi difficili Romanzo di Ch. Dickens (1854).
Tempi moderni Film comico, americano (1936). Regia di Charlie Chaplin. Interpreti: Charlie Chaplin, Paulette Goddard, Henry Bergman. Titolo originale: Modern Times
tèmpia, sf. (pl. tempie) Regione del capo situata lateralmente nella zona compresa fra l'occhio e l'orecchio.
sf. temple.
tempiétto, sm. Tempio dalle dimensioni modeste.
tèmpio, sm. (pl. templi) 1 Costruzione dedicata al culto di una divinità. ~ santuario, sinagoga. 2 Luogo degno di rispetto e venerazione. ~ sacrario.
sm. temple.
• La parola latina templum indica originariamente uno spazio delimitato, mentre in seguito designa in particolare l'edificio che sorge nello spazio sacro. L'architettura del tempio corrisponde in un primo momento all'abitazione dell'uomo. Pressoché tutte le religioni che hanno il tempio lo interpretano in modo antropomorfico e vedono in esso il luogo di dimora degli dei, anche se ciò non esclude che questi abbiano anche altre residenze. È frequente il caso in cui l'edificio del tempio sorga in posizione centrale rispetto agli edifici profani. La cura per gli dei impegna in un certa misura le risorse personali, economiche e culturali di una società. Anche le istituzioni educative come le scuole sono spesso associate al tempio. La tipologia parallela dell'abitazione umana e di quella divina è riscontrabile nell'antico Oriente. Il simbolismo cosmologico acquista nel tempio un'importanza fondamentale; alla fine gli elementi cosmologici prevalgono e il tempio finisce per rappresentare il cosmo (come, per esempio, in Egitto, Mesopotamia, India). I punti cardinali trovano espressione nell'orientamento del tempio. I primi templi dell'antichità erano costituiti da un semplice recinto delimitato da pietre o alberi, separato dalle altre costruzioni e interdetto ad attività diverse da quelle di culto. Successivamente si passò al tempio vero e proprio inteso come luogo di abitazione della divinità, rappresentata con un oggetto sacro o da un simulacro, e di luogo di riunione dei fedeli (chiesa per i cristiani, pagoda per i buddhisti, moschea per i devoti di Allah, sinagoga per gli ebrei). Presso i sumeri, si ritiene svolgesse la funzione di tempio l'edificio a forma di torre denominato zikkurat. Il tempio egizio era costituito da un recinto entro il quale un piccolo spazio era destinato al sacrario della divinità e il resto era occupato da vari edifici. Il tempio greco fino alla fine del VI sec. a. C. era costituito da un edificio rettangolare (naòs) il cui interno era diviso in due o tre navate da file di colonne. Successivamente si operò una distinzione tra i diversi stili architettonici (dorico, ionico e corinzio). Nel tempio etrusco, più ampio del precedente e circondato su tre lati dal colonnato, si accedeva al podio rialzato da una parte sola tramite una scalea. Questa struttura venne ripresa nel tempio romano fino al II sec. a. C. e successivamente modificata sotto l'influsso greco pur mantenendo il podio rialzato.
Tèmpio Pausània Comune in provincia di Sassari (13.899 ab., CAP 07029, TEL. 079). Centro agricolo (coltivazione di frutta e cereali), dell'allevamento e industriale (lavorazione del sughero, prodotti meccanici e alimentari) e turistico della Gallura. Vi si trovano sorgenti di acque minerali. Gli abitanti sono detti Tempiesi.
tempìsmo, sm. Grande tempestività di intervento.
tempìsta, sm. e sf. (pl.-isti) Chi mostra tempismo.
templàre, agg. e sm. agg. 1 Relativo al tempio. 2 Relativo all'ordine del Tempio.
sm. Membro dell'ordine religioso militare del Tempio, che fu fondato nel XII sec. da Ugo di Payns con lo scopo di difendere i pellegrini in Terra Santa e i luoghi santi.
• I templari avevano la loro residenza nel palazzo reale di Gerusalemme e avevano un'organizzazione interna in classi di cavalieri, scudieri e cappellani. Crebbero notevolmente di numero e si diffusero in tutta Europa, divenendo una ricca potenza che si attirò le ostilità dei sovrani. Federico II li allontanò dalla Sicilia e Filippo il Bello in Francia condusse un'opera di sanguinosa repressione nei loro confronti e chiese a papa Clemente V l'abolizione dell'ordine che avvenne nel 1312.
Temple, Shirley (Santa Monica 1928-) Attrice cinematografica statunitense. Interpretò Riccioli d'oro (1935) e Il massacro di Fort Apache (1948). Nel 1949 lasciò il cinema.
temple-block, sm. invar. Strumento utilizzato nella musica jazz, formato da una noce di cocco svuotata.
tèmpo, sm. 1 Successione di istanti in cui accadono eventi. 2 Periodo più o meno lungo. 3 Periodo in cui vengono svolte particolari attività, o devono essere completate determinate operazioni. 4 Periodo storico contrassegnato da un personaggio, da una particolare impresa. 5 Età. 6 Attesa, distrazione. 7 Ritmo musicale. 8 Istante in cui avviene l'azione, in grammatica. 9 Condizioni meteorologiche, clima.
sm. 1 time. 2 (libero) time off. 3 (a tempo pieno) full time. 4 (a tempo parziale) part time. 5 (tempo reale) real time. 6 (per tempo) in time. 7 (in un primo tempo) at first. 8 (in un secondo tempo) later on. 9 (tempi tecnici) time requirement. 10 (atmosferico) weather. 11 (gramm.) tense. 12 (film) part. 13 (partita) half.
lat. tempus,-oris.
• Il tempo è denaro. Frase contenuta negli Essays di Francesco Bacone.
• In astronomia viene definita una scala di tempo secondo una successione di fenomeni in base alla quale è possibile attribuire una data a un evento, assumendo come unità di tempo l'intervallo tra due dati fenomeni sulla scala del tempo. Un tempo tali unità (anno, giorno, secondo ecc.) si ricavavano dall'osservazione dei fenomeni collegati alla rotazione e rivoluzione della Terra. La scala fondata sul tempo siderale ha per unità il giorno siderale, quella basata sul tempo solare ha per unità il giorno solare. Il loro limite sta nel dipendere dalla posizione dell'osservatore e dal fuso orario. Si considera inoltre il tempo universale (TU), tempo locale del meridiano di Greenwich. Oggi si impiega una scala di tempo atomico ottenuta attraverso le frequenze campione. Per il tempo atomico internazionale (TAI) viene utilizzato come unità di tempo il secondo del Sistema Internazionale.
In filosofia la concezione più antica identifica il tempo con l'ordine con cui si misura il movimento e appartiene alla filosofia pitagorica, platonica e aristotelica. Il concetto di tempo come successione di istanti uguali fu alla base della meccanica di Newton e di tutta la scienza moderna. Un'altra concezione di tempo che tiene conto della successione degli stati di coscienza e ha natura soggettiva venne introdotta da Agostino e si ritrova nella filosofia cristiana medievale e in quella di Bergson. L'esistenzialismo vide invece nel tempo la condizione dell'esistenza come possibilità e progetto di vita.
In fisica la meccanica classica ritiene il tempo indipendente dai fenomeni naturali e da ogni altro evento. Newton asserì che il tempo assoluto fluisce ininterrottamente e costantemente rimanendo indipendente dai sistemi di riferimento usati. La teoria della relatività ha invece introdotto il concetto di tempo relativo all'osservatore e di dilatazione dei tempi.
Spazio-tempo
Sistema di coordinate a quattro dimensioni e cioè le tre coordinate spaziali più la quarta temporale.
Tempo siderale
Tempo che si fonda sulla rotazione della Terra intorno all'asse polare rispetto alle stelle. Angolo orario dell'equinozio di primavera o del punto G. Può essere vero se si considerano le oscillazioni periodiche del punto G provocate dal fenomeno della nutazione; è medio quando si considera solo il movimento di precessione del punto G.
Tempo di amore e di lotta Opera di poesia di P. Kohout (1954).
Tempo di uccidere Romanzo di E. Flaiano (1947).
Tempo e il luogo, Il Romanzo di J. V. Trifonov (postumo 1983).
Tempo ritrovato, Il Romanzo di M. Proust (1927), ultimo del ciclo di sette romanzi intitolato Alla ricerca del tempo perduto (La strada di Swann; All'ombra delle fanciulle in fiore; I Guermantes; Sodoma e Gomorra; La prigioniera; Albertine scomparsa; Il tempo ritrovato). L'inizio del romanzo vede il ritorno di Marcel sui luoghi della sua infanzia a Combray alla ricerca delle sue emozioni di un tempo, senza successo. Marcel soggiorna in una casa di cura. All'uscita, constata gli effetti della guerra; viene a conoscenza delle squallide avventure del barone di Charlus e della morte di Saint-Loup in guerra. Finita la guerra, che ha favorito l'ascesa degli arrivisti, come i Verdurin, Marcel viene invitato a un ricevimento dai principi di Guermantes. Lo scrittore con il suo implacabile sguardo osservatore passa in rassegna i convitati e medita sugli effetti distruttivi dell'azione del tempo. Al narratore si rivela la propria vocazione di interprete degli avvenimenti passati, tramite un'opera letteraria che salvi le memorie dalla distruzione del tempo.
Tempo vissuto, Il Opera psicologica di E. Minkovski (1933).
Tempo, Il Quotidiano italiano indipendente fondato a Roma nel 1944 da R. Angiolillo che lo diresse fino al 1973.
tèmpora, sf. pl. Giorni in cui avviene il digiuno.
temporàle, agg. e sm. agg. 1 Relativo al tempo. • avverbio temporale, in grammatica. 2 Relativo al potere esercitato su uno stato, contrapposto all'autorità di guida religiosa e spirituale. 3 Riguardante la regione delle tempie. 4 Manifestazioni conseguenti a una lesione della circonvoluzione del lobo temporale.
sm. 1 Perturbazione violenta del tempo atmosferico. ~ acquazzone, diluvio. 2 Litigio, bisticcio.
agg. temporal. sm. storm, thunderstorm.
lat. tempuralis, deriv. da tempus,-oris tempo.
temporalésco, agg. (pl. m.-eschi) Relativo a un temporale, che mostra le caratteristiche di un temporale.
temporalìsmo, sm. sing. Dottrina che sostiene e giustifica il potere temporale del papa.
temporalità, sf. invar. 1 L'essere temporale, contrapposto alla spiritualità. 2 Beni di proprietà della Chiesa.
temporaneaménte, avv. Per un breve intervallo di tempo.
temporaneità, sf. invar. Transitorietà.
temporàneo, agg. Che ha durata limitata e breve, non definitivo.
agg. temporary.
lat. tardo temporaneus.
temporeggiaménto, sm. Il temporeggiare, titubare.
temporeggiàre, v. intr. Ritardare, differire nel tempo.
v. intr. to play for time, to temporize.
lat. mediev. temporizare trascorrere il tempo.
temporeggiatóre, sm. (f.-trìce) Chi prende tempo, indugia.
temporibus illis, loc. avv. Espressione latina il cui significato è "in quei tempi".
temporizzàre, v. tr. Stabilire gli istanti di accadimento di certi eventi controllabili.
temporizzatóre, sm. Apparecchio in grado di permettere una temporizzazione. • il temporizzatore del riscaldamento si era guastato.
da temporizzare.
temporizzazióne, sf. 1 L'operazione di temporizzare degli eventi. 2 Sequenza in cui accadono determinati eventi.
tèmpra, sf. 1 Trattamento termico di riscaldamento e successivo brusco raffreddamento, con cui si fanno acquisire ai metalli proprietà che non avevano in precedenza. 2 Indole, caratteristiche fisiche o morali. • uomo di tempra democratica. 3 Qualità di suono.
deriv. da temprare.
tempràbile, agg. Che può essere temprato.
temprabilità, sf. L'essere temprabile.
tempràre, v. v. tr. 1 Modellare, dare la tempra. 2 Rendere più solido e forte. ~ irrobustire, rinforzare. <> debilitare, indebolire.
v. rifl. 1 Ricevere la tempra. 2 Diventare più forte. ~ rafforzarsi, rinforzarsi. <> debilitarsi.
v. tr. to temper.
lat. temperare.
tempràto, agg. 1 Che è stato sottoposto a tempra. 2 Forte, solido.
Temps modernes, Les Rivista mensile politico-letteraria fondata da J. P. Sartre nel 1946 sempre distintasi per le sue ardite prese di posizione sui principali temi della società contemporanea.
v. tr. Coprire di tenebre. ~ oscurare.
v. rifl. Oscurarsi. ~ ottenebrarsi.
tempùscolo, sm. Intervallo di tempo infinitesimo.
Temù Comune in provincia di Brescia (1.058 ab., CAP 25050, TEL. 0364).
Temuco Città (241.000 ab.) del Cile centrale, sul fiume Cautín. Capoluogo della IX regione di La Araucanía.
TEN Sigla di Trans Euro Notte (treno).
tenàce, agg. 1 Che è resistente alle trazioni, alle deformazioni. • fune tenace. 2 Fermo nei propositi, perseverante. • la sua volontà tenace gli permetteva di ottenere sempre dei risultati. 3 Avaro.
agg. tenacious, tough.
lat. tenax,-acis, deriv. da tenere tenere.
Tenace soldatino di stagno, Il Favola contenuta in Fiabe di H. Ch. Andersen (1835-1872).
tenaceménte, avv. 1 In modo saldo. 2 Con assiduità.
tenàcia, sf. (pl.-cie) 1 L'essere tenace. 2 Fermezza, perseveranza. ~ forza.
sf. tenacity.
tenacità, sf. invar. 1 Resistenza. 2 Avarizia.
tenàglia, sf. (per lo più al pl.) 1 Arnese formato da due ganasce imperniate nel mezzo, utilizzato per afferrare saldamente dei piccoli oggetti. • manovra a tenaglia, aggiramento del nemico sui due fianchi per poi stringere come in una morsa. 2 Chele di scorpioni e granchi.
sf. pl. pincers.
lat. tardo tenacula, deriv. da tenere tenere.
Tenasserim Regione del Myanmar meridionale, attraversata dal fiume omonimo, comprendente una fascia costiera tra il confine thailandese e il mare delle Andamane. Territorio prevalentemente montuoso (monti Taungnyo e Bilauktaung) e ricoperto da estese foreste. Coltivazioni di riso e caucciù. Nella regione si trovano anche giacimenti di stagno e tungsteno. Clima caldo e umido.
Ténca, Càrlo (Milano 1816-1883) Poeta. Tra le opere Prose e poesie (postumo, 1888).
tènda, sf. 1 Struttura costituita da una impalcatura, da picchetti e da drappi di tela che la ricoprono. • tenda da campeggio; levare le tende, andarsene. 2 Tessuto elegante che pende dall'alto delle finestre, all'interno di un'abitazione.
sf. 1 curtain. 2 (da campo) tent. 3 (da riparo) awning.
lat. mediev. tenda, deriv. dal lat. tendere tendere.
Tenda verde, La Dramma di W. Weyrauch (1963).
Tènda, còlle di Colle della Francia, nel dipartimento delle Alpes-Maritimes, sul confine italo-francese. Collega la Val Vermenagna in Italia, con quella del Roia in Francia. È passato (assieme a Briga Marittima) dall'Italia alla Francia col Trattato di Pace della II Guerra Mondiale, nel 1947.
tendàggio, sm. (pl.-aggi) L'insieme degli ornamenti di un'abitazione costituiti da tende.
tendènte, agg. Che tende, che ha una mira, obiettivo.
tendènza, sf. 1 Propensione naturale. ~ attitudine, inclinazione. (una spiccata t. per la musica; t. alla malinconia; t. a ingrassare) 2 La direzione (prevalente) verso cui qualcosa tende a muoversi, orientamento (a volte non esplicitato, nel caso di persone o loro opere). ~ andamento, corrente, indirizzo (il tempo ha t. a migliorare; si capisce che è di t. progressista; segue le nuove t. della moda)
sf. trend, tendency.
tendenziàle, agg. Che ha una tendenza (per domani si prevede un t. aumento della nuvolosità; il tasso t. d'inflazione di ottobre: come aumenterebbero percentualmente in 1 anno i prezzi se continuassero ad aumentare come sono aumentati rispetto all'ottobre dello scorso anno).
tendenzialménte, avv. Per propria tendenza.
tendenziosità, sf. invar. L'essere tendenzioso.
tendenzióso, agg. Che insinua considerazioni errate e non obiettive, verso un fine ben preciso.
tender, sm. invar. Carro contenente le scorte di carbone, acqua necessarie a una locomotiva a vapore.
tèndere, v. v. tr. 1 Sottoporre a tensione.2 Spiegare. 3 Porgere un oggetto. • gli tese una mano per tirarlo su. 4 Far seguire una certa direzione. • tendere l'orecchio, ascoltare con attenzione.
v. intr. 1 Avere un orientamento, direzione naturale. 2 Avere uno scopo, puntare a un obiettivo. 3 Sfumare, inclinare. • il suo colorito tendeva al rosso fuoco.
v. intr. pron. 1 Tirarsi, essere teso. 2 Allungarsi, per porgere.
v. tr. 1 to stretch out. 2 (porgere) to hold out. 3 (una trappola) to set, to lay.
lat. tendere.
tendicatèna, sm. invar. Dispositivo della bicicletta che tiene tesa la catena.
tendìna, sf. Piccola tenda utilizzata per riparare dalla vista altrui o proteggere dal sole.
sf. curtain.
tèndine, sm. Estremità di tessuto connettivo fibroso di un muscolo, che serve a saldare il muscolo all'osso su cui si innesta. Di colore bianco, resistente e inestensibile, è composto da innumerevoli fascetti che sono le estremità delle fibre componenti il muscolo. In corrispondenza del passaggio del tendine le strutture osseo cartilaginee assumono forma di tunnel o sella con guaina mucosa.
sm. sinew, tendon.
Rottura tendinea
Si tratta di una lesione abbastanza frequente dovuta a una brusca contrazione muscolare. Interessa tendini con una preesistente situazione degenerativa, sottoposti a sforzi ripetuti e usuranti (per esempio colpisce atleti o alcune categorie di lavoratori soggetti a particolari sforzi fisici). Le sedi più frequentemente colpite sono: il tendine bicipite del braccio, quello del quadricipite (nella coscia, sopra la rotula), il tendine d'Achille (nella parte posteriore della gamba, sopra il tallone).
La lesione si manifesta con dolore intenso e improvviso, accompagnato spesso dalla comparsa di un solco in corrispondenza del punto in cui è avvenuta la rottura. Si ha pure la compromissione dei movimenti.
Come primo intervento non si può che accompagnare nel più breve tempo possibile l'infortunato presso un centro specializzato, in quanto la rottura tendinea richiede la sutura dei capi tendinei ed eventualmente l'immobilizzazione in doccia gessata.
Per prevenire le lesioni tendinee dello sportivo può essere utile fare uso di scarpe adeguate allorché si pratichi una attività come la corsa, eventualmente fare uso di appositi plantari, utilizzare le metodiche dello stretching, cercare di non sovraccaricare troppo quando di pratica una attività sportiva continua.
tendìneo, agg. Relativo alla connessione dei muscoli con le ossa.
tendinìte, sf. Infiammazione acuta o cronica di un tendine. Sintomi della tendinite sono dolore e limitazione dei movimenti dell'articolazione o dell'arto colpito. La tendinite può essere isolata, oppure interessare anche la guaina tendinea (tenosinovite).
tenditóre, sm. e sf. 1 Chi tende. 2 Dispositivo che tiene in tensione un oggetto.
tendóne, sm. Tenda di grosse dimensioni in genere impermeabile e resistente.
sm. tent.
tendòpoli, sf. invar. Accampamento di tende, campeggio.
tenèbra, sf. 1 Fitta oscurità. ~ buio, tenebrosità. <> chiarore, luce. 2 pl. Inferno.
sf. pl. darkness, dark.
lat. tenebrae tenebre.
tenebrosità, sf. invar. L'essere tenebroso.
tenebróso, agg. e sm. agg. 1 Avvolto nelle tenebre. 2 Misterioso.
sm. Individuo dalla personalità misteriosa.
agg. gloomy, dark.
lat. tenebrosus.
tenènte, sm. Ufficiale che ha il comando di un plotone. • tenente colonnello, chi ha grado immediatamente inferiore al colonnello.
sm. lieutenant.
da luogotenente.
Tenènti, Albèrto (Viareggio 1924-) Storico. Docente prima all'università di Venezia e poi alla Sorbona di Parigi. Tra le opere Venezia e i corsari. 1580-1615 (1961) e La formazione del mondo moderno: XIV-XVII secolo (1980).
tenènza, sf. Mansione del tenente.
Tenera è la notte Romanzo di F. S. Fitzgerald (1934).
teneraménte, avv. Dolcemente, con affetto.
Teneràni, Piètro (Torano, Rieti 1789-Roma 1869) Scultore. Tra le opere Psiche (1819, Firenze, Galleria d'Arte Moderna).
tenére, v. v. tr. 1 Avere fra le mani. ~ stringere, reggere. • tenere il sacco a qualcuno, dargli man forte in azioni disoneste. 2 Porgere, ricevere. 3 Trattenere. 4 Mantenere. 5 Stimare. 6 Occupare. 7 Ottenere un risultato. 8 Contenere, conservare. • cercava di tenere buono quell'unico amico rimasto.
v. intr. 1 Sostenere un assalto, resistere. • tenere duro, ostinarsi. 2 Aderire, mantenere. 3 Aver caro.
v. rifl. 1 Sorreggersi a un sostegno. 2 Trattenersi. 3 Mantenersi. 4 Stimarsi, curarsi.
v. tr. 1 to keep. 2 (contenere) to hold. 3 (prendere) to take. 4 (parteggiare) to support. v. intr. 1 to hold. 2 (colori) to be fast. 3 (dare importanza) to care about. v. rifl. 1 to keep oneself. 2 (attenersi) to follow, to stick. 3 (trattenersi) to help. 4 (stare in una determinata posizione) to stand.
lat. tenere.
tenerézza, sf. 1 L'essere tenero. 2 Sentimento, atto di affetto. 3 Morbidezza.
Tenerife Isola (726.000 ab.) della Spagna, la più estesa dell'arcipelago delle Canarie, nell'oceano Atlantico, tra l'isola di Gomera e l'isola di Gran Canaria. Territorio prevalentemente montuoso (cima più alta Pico de Teide 3.170 m). Coltivazioni di banane, canna da zucchero, uva, tabacco, ortaggi e fiori. Turismo. Altra città principale, oltre al capoluogo Santa Cruz de Tenerife, è La Laguna.
tenerìno, agg. Riferito alle varietà di ciliegio con frutti a polpa molle per differenziarli dai duroni.
tènero, agg. e sm. agg. 1 Soffice, non duro. <> aspro. 2 Delicato, che richiede grandi cure e attenzioni. 3 Dolce, affettuoso. • essere di cuore tenero, indulgente.
sm. sing. 1 Parte morbida, non dura. 2 Sentimento prossimo all'amore. • c'era stato del tenero fra loro due, ma ora era tutto finito.
agg. 1 tender. 2 (molle) soft. 3 (fig.) loving.
lat. tener,-era,-erum.
tenerùme, sm. 1 Parte cartilaginea, tenera che può essere mangiata. 2 Sdolcinatura.
tènia, sf. (Taenia) Chiamato volgarmente verme solitario. Tipo di verme appartenente alla categoria dei Platelminti Cestodi. Allo stato di cisticerco si trova nelle carni bovine e suine; l'uomo mangiando carni infestate poco cotte può introdurre il parassita che si fissa alle pareti dell'intestino e può raggiungere dai 3 ai 10 m di lunghezza. Il disturbo provocato dalla presenza della tenia nell'intestino viene chiamato teniasi.
sf. tapeworm.
tenìasi, sf. Infestazione da tenia, un parassita intestinale lungo sino a 10 m.
Tènidi, o Tèniidi Famiglia di Platelminti Cestodi Ciclofillidei cui appartengono le più comuni tenie che parassitano l'uomo.
Teniers, David il Giovane (Anversa 1610-Bruxelles 1690) Pittore fiammingo. Tra le opere Il re beve (Madrid, Prado) e L'arciduca Leopoldo Guglielmo nella sua Pinacoteca a Bruxelles (ca. 1647, Madrid, Prado).
tenìfugo, agg. e sm. (pl. m.-ghi) Preparato terapeutico usato contro l'infestazione intestinale da tenia.
tenitóre, sm. (f.-trìce) Colui che tiene o gestisce una cosa.
Ténna (comune) Comune in provincia di Trento (723 ab., CAP 38050, TEL. 0461).
Tenna (fiume) Fiume (62 km) delle Marche. Nasce dai monti Sibillini e sfocia nel mare Adriatico.
Tennengebirge Gruppo montuoso dell'Austria, nel Salisburghese, compreso tra il fiume Salzach e i suoi affluenti Lammer e Fritz. Vetta più elevata il monte Raucheck (2.431 m).
Tennessee (fiume) Fiume (1.049 km) degli USA orientali. Nasce dagli Appalachi e confluisce nel fiume Ohio, presso Paducach. Le sue acque vengono sfruttate per l'irrigazione e la produzione dell'energia idroelettrica (lavori idraulici condotti dalla TVA; Tennessee Valley Authority).
Tennessee (stato) Stato federato degli USA centrorientali (4.822.000 ab.) con capitale Nashville-Davidson, si estende per 109.152 km2 dai rilievi appalachiani, a est, fino al fiume Mississippi, a ovest; altri fiumi sono il Tennessee e il Cumberland. I confini dello Stato sono segnati a nord dal Kentucky e dalla Virginia, a est dalla Carolina del Nord, a sud dal Mississippi, Alabama e Georgia, a ovest dal Missouri e Arkansas. L'attività estrattiva e industriale attualmente occupano una ruolo primario. Abbondanti le risorse naturali quali zinco, fosfati, rame, ferro, carbone. Industrie metallurgiche, tessili, chimiche, alimentari, siderurgiche, del legno e cartarie. Presenti anche colture di cotone, mais, cereali, tabacco e allevamenti di bovini e suini. Aperto alla colonizzazione francese nel 1768, nel 1776 fu annesso alla Carolina del Nord per diventare nel 1796 il sedicesimo stato degli USA.
Tènni, Omobòno (Tirano, Sondrio 1907-circuito di Bermgarten, Berna 1948) Corridore motociclista italiano. Fu tre volte campione italiano e fu il primo corridore non inglese a vincere il Tourist Trophy nel 1937.
tènnis, sm. invar. Sport praticato su di un campo rettangolare diviso a metà da una rete e disputato tra due giocatori (singolo) o quattro (doppio). Una palla viene lanciata da un campo all'altro con una racchetta in modo tale da rendere difficoltosa la risposta dell'avversario. La palla di gomma è cava e rivestita di panno. La racchetta può avere un manico in legno o in fibra di vetro, in grafite, in metallo e un telaio di forma ovoidale con incordatura in nylon o budello animale. Deriva dall'antico gioco francese della pallacorda, ripreso e modificato dall'inglese Walter Clopton Wingfield nel 1874. I più importanti appuntamenti internazionali sono il torneo individuale di Wimbledon a Londra e la coppa Davis, campionato del mondo tra squadre nazionali maschili.
sm. tennis.
tennìsta, sm. e sf. Sportivo che pratica il tennis.
tennistavòlo, sm. invar. Gioco del tennis praticato su un tavolo, utilizzando racchette di dimensioni ridotte, ricoperte da superfici di gomma e usando una pallina di celluloide. Detto anche ping-pong, è uno sport di origine inglese che ha regole simili a quelle del tennis.
tennìstico, agg. (pl.-ci) Riguardante il tennis.
Ténno Comune in provincia di Trento (1.675 ab., CAP 38060, TEL. 0464).
tènno, sm. Titolo dell'imperatore del Giappone.
Tennyson, lord Alfred (Somersby 1809-Aldworth House 1892) Poeta inglese dell'età vittoriana. La sua opera è pervasa da sentimentalismo e nostalgia dei valori del passato ed esprime con grande accuratezza formale, eleganza e musicalità gli ideali del tempo. Tennyson divenne il principale esponente della sua epoca. Tra le sue opere, Il diavolo e la signora (1823), Poesie, per lo più liriche (1830), I lotofagi (1832), Ulisse (1842), In memoriam (1850), La carica dei seicento (1854), Maud (1855), Idilli del re (1859), Quelli della foresta (1892).
teno- Primo elemento di parole composte.
dal greco ténon tendine.
tenóne, sm. Parte di un pezzo di legno, sagomato per entrare perfettamente a incastro in un altro pezzo corrispondente.
tenoplàstica, sf. Intervento di chirurgia plastica per rimediare una lesione tendinea.
tenóre, sm. 1 Atteggiamento, modo di comportamento, di vita. 2 Percentuale di una sostanza contenuta in una soluzione. 3 Voce maschile che raggiunge i toni più alti. 4 Cantante che ha voce da tenore. 5 Contenuto 6 Modo d'esprimersi, tono.
sm. 1 (mus.) tenor. 2 (tono) tone. 3 (di vita) standard of living, way of life.
lat. tenor,-oris continuità.
tenorìle, agg. Da tenore.
tenosinovìte, sf. Infiammazione che coinvolge i tendini e le membrane che li avvolgono, cioè le guaine sinoviali. Può essere provocata dall'impianto di batteri o da un trauma. In quest'ultimo caso si tratta generalmente di traumi lievi, ripetuti per un lungo periodo di tempo, caratteristici di alcuni sport agonistici e di alcune professioni. Il manifestarsi della malattia è frequente nei mesi freddi. Le sedi più colpite sono le mani, il polso, l'avambraccio, il collo del piede e il tendine d'Achille.
La tenosinovite è caratterizzata da lieve dolore, da riduzione dei movimenti nella zona colpita e da blocco improvviso del tendine (tenosinovite a scatto). La cura si basa su riposo e fisioterapia. Sono utili farmaci antinfiammatori o infiltrazioni di cortisonici.
Le forme di tenosinovite infettive sono dovute generalmente a streptococco. In questo caso la terapia è a base di antibiotici ed, eventualmente, chirurgica.
tenotomìa, sf. Resezione chirurgica di un tendine.
tenrec, sm. invar. Genere di Mammiferi insettivori appartenente alla famiglia dei Tenrecidi.
Tenrècidi Famiglia di Mammiferi insettivori diffusi principalmente nel Madagascar e nelle isole limitrofe. D'aspetto simile ai ricci hanno muso più allungato e mantello coperto di aculei più deboli e radi.
Tenryu Fiume (250 km) del Giappone, sull'isola di Honshu. Nasce dal lago Suwa e sfocia nell'oceano Pacifico.
tensioattìvo, agg. e sm. agg. Che è in grado di ridurre la tensione superficiale in un liquido.
sm. Sostanza in grado di ridurre la tensione superficiale in un liquido.
• Contiene un gruppo idrofilo con alta affinità per l'acqua e un gruppo idrofobo con scarsa affinità per l'acqua e può essere a seconda della natura chimica dei due gruppi, anionico, cationico, anfotero, non ionico. I tensioattivi comprendono i saponi e hanno proprietà detergenti, emulsionanti e schiumogene. Vengono impiegati nella produzione di detersivi, adesivi, emulsioni, disinfettanti, inchiostri, cosmetici, additivi, bagni elettrochimici e oli lubrificanti.
tensiòmetro, sm. 1 Dispositivo per misurare le tensioni. 2 Dilatometro o estensimetro per valutare le tensioni generate in un elemento strutturale sollecitato.
tensióne, sf. 1 Il tendere. 2 Stato di agitazione, di ansia. ~ apprensione, nervosismo. <> serenità, tranquillità. 3 Differenza di potenziale elettrico. 4 Contrasto. ~ disaccordo. <> armonia.
sf. tension.
lat. tensio,-onis, deriv. da tensus, p.p. di tendere tendere.
Tensione elettrica
In un circuito elettrico è la differenza di potenziale elettrico tra due punti, misurata in volt.
Tensione di vapore
Grandezza che misura l'attitudine di un liquido all'evaporazione, data dalla pressione che il vapore saturo in equilibrio esercita sulla sua superficie. Quando la tensione vapore di un fluido opportunamente riscaldato raggiunge il valore della pressione atmosferica circostante, si ha il fenomeno dell'ebollizione.
Tensione superficiale
Forza per unità di lunghezza (N/m-Newton per metro lineare) applicata tangenzialmente alla superficie di delimitazione di due fluidi (liquido e gas o due liquidi immiscibili).
tensiostruttùra, sf. Struttura costruita con cavi sottoposti a tensione meccanica.
tensoflessióne, sf. Sollecitazione composta dovuta alla contemporanea presenza di un momento flettente e di una trazione assiale.
tensóre, agg. e sm. agg. Che ha la funzione di tenere in tensione.
sm. Ente matematico che generalizza il concetto di vettore.
• Ente matematico che permette di rappresentare grandezze fisiche e geometriche in modo invariante rispetto ai cambiamenti di sistema di riferimento. Le basi del calcolo tensoriale vennero fornite da Ricci Curbastro e Levi-Civita alla fine del XIX secolo. Il calcolo tensoriale (il cui nome deriva dal suo impiego per lo studio delle tensioni a cui sono sottoposti solidi e superfici dall'intervento di forze esterne) permette anche il passaggio dagli spazi euclidei agli "spazi curvi" utilizzati nell'ambito della teoria della relatività di Einstein.
tensostruttùra, sf. Tipo di struttura caratterizzata da un elemento costruttivo (fune) resistente a sola trazione.
tentàbile, agg. e sm. agg. Che merita di essere tentato.
sm. Ciò che può essere ragionevolmente tentato.
tentacolàre, agg. 1 Che ha tentacoli. 2 Molto esteso e con molte attrattive.
Tentacolàti Tipo nel regno animale, sottoregno dei Metazoi, suddiviso nei sottotipi Briozoi, Foronidei, Brachiopedi, aventi in comune la presenza di una corona di tentacoli.
tentàcolo, sm. 1 Struttura cartilaginea mobile, caratteristica di certi Molluschi. 2 Attrattiva, lusinga.
tentàre, v. tr. 1 Indurre a fare cose che autonomamente non verrebbero fatte da una persona, istigare al male. 2 Cercare di convincere, di fare in tutti i modi possibili e leciti. 3 Azzardare, provare. 4 Tastare, verificare toccando la consistenza.
v. tr. 1 to try. 2 (indurre) to tempt.
tentatìvo, sm. Prova fatta senza certezza di riuscita.
sm. attempt, try.
tentatóre, agg. e sm. agg. Che tenta.
sm. Chi lusinga, spinge a compiere atti non voluti.
tentazióne, sf. 1 Istigazione al peccato. 2 Desiderio, stimolo.
sf. temptation.
Tentazione d'esistere, La Prosa di E. Cioran (1956).
Tentazione di Sant'Antonio Romanzo di G. Flaubert (1874).
tenténna, sm. e sf. invar. Chi si mostra indeciso nel fare e nel parlare.
tentennaménto, sm. 1 Ondeggiamento. 2 Titubanza, incertezza, perplessità.
tentennànte, agg. Incerto, che tentenna. ~ esitante, dubbioso. <> deciso, risoluto.
tentennàre, v. v. intr. 1 Oscillare, barcollare. ~ dondolare. 2 Essere indeciso e poco risoluto, esitare. • tentennò un istante prima di lasciarsi coinvolgere.
v. tr. Scuotere lievemente. ~ scrollare. • tentennare la testa, mostrare disapprovazione.
v. intr. 1 to be unsteady, to shake. 2 (esitare) to hesitate. v. tr. (la testa) to shake one's head.
voce onom.
tentennìo, sm. (pl.-nii) Un continuo tentennare.
tentóne, o tentóni, avv. Alla cieca, senza sicurezza nella direzione presa.
avv. (andare a) to grope one's way.
tentòrio, sm. Formazione anatomica che assomiglia a una tenda.
Tentredìnidi Famiglia di Insetti Imenotteri di piccole dimensioni diffusi ovunque tranne che in Oceania.
tènue, agg. 1 Esile, debole. 2 Flebile, pallido, poco denso. 3 Scarso.
agg. 1 slender, thin. 2 (lieve) slight. 3 (colori) soft. 4 (debole) faint.
lat. tenuis.
tenueménte, avv. In modo tenue.
tenuità, sf. invar. L'essere tenue.
tenùta, sf. 1 Il tenere. • l'auto aveva una tenuta in curva perfetta, aveva molta aderenza al terreno. 2 Attitudine a mantenere, resistere. 3 Capacità di un contenitore. 4 Estensione formata da terreni e poderi di uno stesso proprietario. 5 Uniforme, divisa. • la loro tenuta di lavoro era sempre impeccabile.
sf. 1 (podere) farm, estate. 2 (abiti) clothes. 3 (capienza) capacity. 4 (uniforme) uniform.
tenutàrio, sm. (pl. m.-ari) Chi è il possessore di una tenuta o di un bene.
tenùto, agg. 1 Obbligato. 2 Relativo a una nota che viene suonata per un intervallo più prolungato.
agg. bound, obliged.
Tenzing, Norkey (Thamey 1914-Darjeeling 1986) Alpinista nepalese. Nel 1953 fu il primo con E. Hillary a scalare l'Everest.
tenzonàre, v. intr. Combattere. ~ lottare.
tenzóne, sf. 1 Duello. 2 Disputa poetica su un argomento di carattere amoroso.
teo- Primo elemento di parole composte.
dal greco theós dio.
teobromìna, sf. Denominazione della 3,7-dimetilxantina, base purinica principale del cacao.
teocalli, sm. Casa della divinità degli atzechi costruita alla sommità delle loro piramidi per immolarvi vittime umane.
teocèntrico, agg. (pl. m.-ci) Che pone in primo piano le esigenze religiose.
teocentrìsmo, sm. Tendenza di pensiero in cui le esigenze religiose sono considerate primarie nella vita di un individuo.
teocrasìa, sf. Fusione di due o più figure divine in una sola a seguito di fenomeni di sincretismo.
teocràtico, agg. (pl.-ci) Della teocrazia.
teocrazìa, sf. Termine coniato dallo storico Flavio Giuseppe per indicare il giudaismo successivo all'esilio di Babilonia (dal 588 a. C. in poi) nel quale il governo era tenuto dal sommo sacerdote con un collegio di notabili. In generale, si definisce teocrazia un sistema di governo in cui il potere politico deriva direttamente da Dio ed è esercitato da uomini che Dio ha investiti dell'autorità religiosa (sacerdoti). La volontà divina può essere interpretata da profeti e sacerdoti ai quali spetta quindi il governo. Mosè è considerato il prototipo della teocrazia. Un altro caso di teocrazia riguarda il potere di capi e sovrani ritenuti incarnazione della divinità o investiti di tale potere dalla divinità o ancora di discendenza divina. Oltre che nel giudaismo, ordinamenti teocratici sono riscontrabili nell'Islam (in molti stati islamici odierni sono presenti soltanto alcuni tratti teocratici) e nel lamaismo tibetano fino alla conquista cinese (1950). Nella storia del pensiero politico occidentale la dottrina teocratica sostenuta dal cristianesimo cercò di affermare l'origine divina del potere e assunse grande importanza con l'accrescersi della potenza politica del papato e durante le sue lotte con l'impero (Gregorio Magno, Gregorio VII, Innocenzo III, Bonifacio VIII). I tentativi del papato di attuare l'ideale teocratico si infransero contro l'opposizione dell'impero. La concentrazione del potere religioso e di quello politico nelle stesse mani produce regimi totalitari scarsamente rispettosi dei diritti dei cittadini. Come in tutti i regimi totalitari, nel regime teocratico non sono garantite alcune delle libertà fondamentali del cittadino (libertà di religione, libertà di opinione, libertà di stampa) normalmente garantite nei regimi democratici.
Teòcrito (Siracusa 305?-Cos 260? a. C.) Poeta greco. Recatosi ad Alessandria, conobbe Callimaco e gli altri più importanti letterati del periodo, mentre a Cos frequentò la rinomata scuola di Fileta. Per la sua opera viene ritenuto il massimo esponente della poesia bucolica del mondo antico. La sua produzione consiste in un carme figurato (La zampogna), venti epigrammi e trenta idilli. Questi ultimi hanno carattere agreste, encomiastico e mitologico, oppure fanno parte dei cosiddetti mimi urbani o rustici, ritratti brillanti e realistici di personaggi popolari. Tra i più noti Le Talisie, Ila, Le siracusane, Le maghe, La fattura.
Teodicea Opera filosofica di G. W. Leibniz (1710).
Teodicea
Opera filosofica di A. Rosmini Serbati (1845).
Teodolìnda (?-625?) Figlia del duca dei bavari, Garibaldo I, fu regina dei longobardi e prima moglie di Autari e due anni dopo di Agilulfo. Con l'aiuto di Gregorio Magno fu l'artefice della conversione del suo popolo dall'arianesimo al cristianesimo, nonostante avesse aderito allo scisma dei Tre Capitoli. Fu reggente, alla morte del secondo marito, per conto del figlioletto Adaloaldo. Fece fondare il monastero di Bobbio e diede inizio alla costruzione della cattedrale di Monza.
teodolìte, sm. Strumento ottico, utilizzato per misurare angoli e rilievi.
Teodòra (Costantinopoli 500-Costantinopoli 548) Imperatrice d'oriente. Sposa di Giustiniano I nel 527, grazie al grande intuito e al forte carattere riuscì a esercitare la sua influenza sulle più importanti decisioni di corte. Vide consolidata la sua potenza dopo la risoluzione della rivolta di Nika del 532 e si adoperò per ammorbidire l'intransigenza cattolica nei confronti della dottrina monofisita, cui aveva aderito, in Siria ed Egitto.
Teodorìco Nome di sovrani.
Ostrogoti Teodorico
(454?-Ravenna 526) Re degli ostrogoti, figlio di Teodemiro, visse l'adolescenza a Costantinopoli e trasferì il suo popolo dalla Pannonia alla Mesia. Nel 488 ottenne dall'imperatore d'oriente Zenone, l'approvazione di recarsi in Italia con il suo popolo per scacciare Odoacre e prendere il suo posto, azione che riuscì nel 493. Preso il potere affidò ai romani l'amministrazione e agli ostrogoti la parte militare e, nonostante fosse ariano, non contrastò la chiesa romana. Instaurò una convivenza tra i due popoli ma non consentì la loro fusione impedendo i matrimoni misti. Riuscì a imporre la sua volontà anche sui barbari vicini fino all'espansione dei franchi. Nel 525 quando iniziò una campagna contro l'eresia ariana, iniziò anche il declino di Teodorico. Boezio, Simmaco e papa Giovanni, suoi leali collaboratori, furono le principali vittime. Teodorico poco dopo morì e venne sepolto nel mausoleo di Ravenna. Rappresenta il più importante dominatore d'Italia tra i barbari.
Visigoti Teodorico I
(?-Campo Mauriaco 451) Re dei visigoti dal 418, quando successe a Vallia. Estese il suo regno in Spagna e in Gallia. Alleato del romano Ezio, morì combattendo Attila ai Campi Catalaunici.
Teodorico II
(426-Tolosa 466) Re dei visigoti. Figlio di Teodorico I, salì sul trono nel 453 ordinando l'uccisione del fratello Torrismondo. Espanse il regno combattendo contro gli svevi; fu assassinato da Enrico, suo fratello.
Teodòro (papi e sovrani) Papi Teodoro I
(Gerusalemme-Roma 649) Papa dal 642 al 649. Si oppose al monotelismo.
Teodoro II
(?-Roma 897) Papa nel dicembre 897, solo per pochi giorni.
Sovrani Teodoro
(Sarge 1820-Magdala 1868) Negus d'Etiopia dal 1855. Battuto dagli inglesi, si suicidò.
Teodoro Angelo Ducas Comneno
(?-1230 ca.) Despota d'Epiro dal 1215. Nel 1224 conquistò Tessalonica ai latini, divenendone imperatore. I bulgari lo sconfissero nel 1230, mentre tentava di riconquistare Costantinopoli.
Teodoro I Lascaris
(?-1222) Dopo la conquista di Costantinopoli nel 1204, fu imperatore di Nicea e vi pose la sede dell'impero. Nel 1211 sconfisse i turchi e nel 1221 tentò senza successo di riconquistare Costantinopoli.
Teodoro II Ducas Lascaris
(?-1258) Nipote di Teodoro I, fu imperatore di Nicea dal 1254.
Teodòro I Paleòlogo (?-1338) Figlio di Andronico II e di Iolanda di Monferrato, nipote di Giovanni I, succedette allo zio come marchese di Monferrato dal 1306.
Teodòro II di Monferràto (?-1418) Marchese dal 1381. Contro i Savoia, si alleò con i Visconti e nel 1404 conquistò Casale.
Teodòsio Nome di sovrani.
Teodosio I il Grande
(Cauca 347-Milano 395) Imperatore romano nel 379 fu il primo a integrare i popoli barbari entro i suoi confini utilizzandoli anche nelle campagne militari. Avversò l'eresia ariana a favore dell'ortodossia dell'editto di Nicea (editto di Tessalonica, 380 e concilio di Costantinopoli, 381)
Teodosio II
(401-450) Imperatore d'oriente. Figlio di Arcadio, divenne imperatore nel 408, consigliato dalla sorella Pulcheria. Promosse la redazione del Codice teodosiano, raccolta di costituzioni imperiali da Costantino in poi e testo principale del diritto romano. Emanato nel 438 il codice abrogò qualsiasi costituzione lasciando operanti i codici gregoriano ed ermogeniano. È la raccolta più completa tramandata ai posteri. Nel 449 Teodosio II sostenne la dottrina di Eutiche durante il concilio di Efeso.
Teodosio III
(sec. VIII) Imperatore romano d'oriente nel 716-717.
teofagìa, sf. Consumazione di una vittima sacrale identificata con la divinità. Tale pratica è tuttora in uso presso alcuni aborigeni australiani e in gruppi a struttura sociale totemica.
Teòfane il Grèco (1330/40-1405/15) Pittore bizantino. Tra le opere Sant'Acacio (1378, Novgorod, Chiesa della Trasfigurazione).
teofanìa, sf. Manifestazione della divinità.
teofanìe, sf. pl. Feste primaverili in onore di Apollo celebrate a Delfi per il suo ritorno dal paese degli iperborei dove aveva trascorso l'inverno.
teofilantropìa, sf. Movimento religioso a sfondo deista diffuso in Francia tra il 1797 e il 1801.
Teofilàtto (?-926?) Patrizio romano. Fu protagonista della politica di Roma e del papato, insieme alla moglie Teodora e alla figlia Marozia.
teofillìna, sf. Alcaloide simile alla caffeina che si trova nelle foglie del tè, in cristalli bianchi, di sapore amaro; è usato in medicina.
Teòfilo (?-842) Figlio di Michele II, gli succedette nell'829 come imperatore bizantino. Sostenne l'iconoclastia al punto da perseguire anche la moglie Teodora. Si oppose all'espansione araba e rafforzò i confini dell'impero; sul fronte interno, riorganizzò le istituzioni scolastiche e diede inizio a molte opere di ingegneria civile.
Teófilo Otóni Città (129.000 ab.) del Brasile, nello stato di Minas Gerais.
teòforo, agg. Riferito a un nome di persona derivato da quello di un dio.
Teofràsto (Efeso, Isola di Lesbo, 371 o 370-288/285 a. C.) Filosofo greco. Tra le opere Caratteri morali e Storia delle piante.
Teogonia Poema di Esiodo (VIII-VII sec. a. C.).
teogonìa, sf. Parte della mitologia che descrive la discendenza degli dei.
teogònico, agg. (pl. m.-ci) Relativo alla teogonia.
Teòlo Comune in provincia di Padova (7.715 ab., CAP 35037, TEL. 049).
teologàle, agg. Riguardante la teologia.
teologìa, sf. solo sing. Studio di tutto ciò che è relativo a Dio. La teologia in questo senso generale è applicabile a tutte le religioni e a tutti i Paesi. Tuttavia, occorre precisare che la teologia intesa come ricerca della verità e perciò come sviluppo ed evoluzione dei metodi di ricerca in relazione allo stato delle conoscenze è individuabile solo nel mondo occidentale. Le ferite di circa due secoli di guerre di religione hanno convinto sia la chiesa sia gli stati che nessuna verità può essere imposta con le armi. La filosofia aristotelica fece coincidere la teologia con la metafisica e tale concezione fu dominante fino al XVII sec. Successivamente si operò una distinzione tra la teologia vista come scienza che studia la natura per arrivare alla conoscenza di Dio, e la teologia propriamente religiosa che pone alla base della conoscenza divina la rivelazione. Nella teologia cristiana fondamentale è lo studio dei testi dell'Antico e Nuovo Testamento, in particolare del Vangelo e delle lettere di San Giovanni e di quelle di San Paolo. Negli stessi Vangeli sinottici (Matteo, Marco, Luca) è presente una serie di problemi teologici come il rapporto tra ebrei e cristiani, il rapporto del cristiano verso l'autorità romana, la persona di Cristo ecc. Le posizioni di contrasto assunte nei confronti delle concezioni pagane ed ereticali (gnosticismo, manicheismo, arianesimo, nestorianismo, monofisismo, pelagianesimo ecc.) portarono a un riassetto più sistematico e organico delle riflessioni teologiche precedenti. San Tommaso d'Aquino (1221-1274) con la sua opera riuscì a trovare la possibilità di convivenza del pensiero cristiano e della speculazione filosofica, insieme operanti nella ricerca della verità. Secondo San Tommaso la filosofia, ovviamente ferma al di qua della verità rilevata, viene ritenuta in grado di raggiungere risultati conoscitivi certi per tutto ciò che concerne la sfera naturale; da parte sua, la teologia, che ha il compito di illustrare e dimostrare le verità rivelate, può valersi del metodo filosofico. Come applicazione della sua tesi, nella Summa theologiae vengono elencate cinque dimostrazioni che dall'analisi del mondo reale risalgono a Dio: atto puro, causa prima, essere necessario, essere perfettissimo, entità intelligente. I diversi contenuti della speculazione teologica hanno comportato la nascita di distinzioni all'interno di essa, da quella dogmatica, alla pastorale, dalla morale all'ascetica e biblica ecc. Oggi, tuttavia, questo tipo di suddivisioni sono passate in seconda linea di fronte ai problemi nuovi che si affacciano alla teologia contemporanea, quali l'attenzione alle scienze umane, alle ricerche comparative, alle specificità delle diverse culture, alle religioni esistenti nel mondo, il rapporto con gli altri monoteismi. Gli scambi con le altre scienze umane hanno portato nel concilio Vaticano II a una rinnovata riflessione sui contenuti e significati della chiesa, sul primato della chiesa di Roma e sulla collegialità episcopale.
dalle parole greche theós dio e lógos discorso.
sf. theology.
teologicaménte, avv. Dal punto di vista della teologia.
teològico, agg. (pl.-ci) Riguardante la teologia.
agg. theologian.
teologìsmo, sm. Eccesso di uso delle formule e delle discussioni teologiche.
teologizzàre, v. intr. Discutere, speculare secondo i criteri della teologia.
Note:
Definizioni, informazioni, … sono in gran parte recuperate (a partire dal 1999) da varie fonti accessibili via Internet o da altre fonti "informatiche" freeware; per molti lemmi sono state riviste e, in modo più o meno consistente, riscritte; la revisione è tuttora in corso: solo una parte delle definizioni è stata rivista (vi sono ancora errori e imprecisioni, come del resto si trovano nei dizionari cartacei, anche "famosi"). Le, eventuali, date di morte dei personaggi citati dovrebbero essere aggiornate al luglio 2009; il numero degli abitanti delle località riportate quando è stato aggiornato riporta a fianco anche la data dell'aggiornamento.
Le informazioni (storiche, geografiche, …) sono aggiornate al 1999, ma molte sono state ulteriormente aggiornate
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Fonte: http://dictionario.wikispaces.com/file/detail/dictionario_t.doc
sito web: http://macosa.dima.unige.it/diz/diz.htm
Autore del testo: http://macosa.dima.unige.it
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