Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale V parte 2

 

 

 

Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale V parte 2

 

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti. Se vuoi saperne di più leggi la nostra Cookie Policy. Scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all’uso dei cookie.I testi seguenti sono di proprietà dei rispettivi autori che ringraziamo per l'opportunità che ci danno di far conoscere gratuitamente a studenti , docenti e agli utenti del web i loro testi per sole finalità illustrative didattiche e scientifiche.

 

 

 

Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).

 

 

 

 

 

Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale V parte 2

 

vanitosamènte, avv. In modo vanitoso. ~ immodestamente.

vanitòso, agg. Pieno di vanità. ~ presuntuoso. <> modesto.
 agg. conceited, vain.

vànni, sm. pl. Ali, anche.

Vannìno Lago del Piemonte, in provincia di Novara, nell'alta Val d'Ossola.

vàno, agg. e sm. agg. 1 Inutile. ~ inefficace. <> fruttuoso. le sue speranze risultarono vane alla luce degli ultimi eventi. 2 Frivolo. ~ sciocco. era una ragazza vana e superficiale. 3 Privo di consistenza.
sm. 1 Spazio vuoto. 2 Stanza. l'appartamento disponeva di tre vani letto. 3 Apertura. vano del portabagagli.
 agg. 1 useless, vain. 2 (inconsistente) vain. sm. 1 (stanza) room. 2 (apertura) opening, space.
 lat. vanus.

Vanóni, Èzio (Morbegno 1903-Roma 1956) Economista e politico italiano. Fu tra i fondatori della Democrazia cristiana e senatore dal 1948, nel 1947 fu ministro del commercio, dal 1948 al 1953 delle finanze e dal 1954 al 1956 del bilancio. Fu l'autore della riforma tributaria che riorganizzò l'amministrazione finanziaria e introdusse la dichiarazione annuale dei redditi (1951). Nel 1955 propose un piano di sviluppo (piano Vanoni) relativo a occupazione e reddito che rimase inattuato.

Van't Hoff, Jacobus Hendricus (Rotterdam 1852-Berlino 1911) Chimico e fisico olandese. Fondò la stereochimica e compì importanti studi sulla pressione osmotica e sulla dinamica delle reazioni chimiche. Nel 1901 fu insignito del premio Nobel.

vantaggiàre, v. v. tr. Superare. ~ sopravanzare.
v. rifl. Avvantaggiarsi.

vantàggio, sm. 1 Posizione di superiorità. ~ privilegio. <> handicap. il vantaggio sulla concorrenza si stava assottigliando rapidamente. 2 Distacco acquistato nei confronti dell'avversario. ~ scarto. tre punti di vantaggio in classifica erano pochi. 3 Utilità. ~ tornaconto. <> danno. il vantaggio di quella proposta non poteva essere quantificato in termini monetari così semplici.
 sm. 1 advantage. 2 (sport) lead.
 franc. avantage, deriv. da avant avanti, dal lat. tardo abante.

vantaggiosaménte, avv. In modo vantaggioso. ~ convenientemente.

vantaggióso, agg. Che arreca vantaggio. ~ favorevole, conveniente. <> svantaggioso, dannoso.
 agg. 1 profitable, advantageous. 2 (favorevole) favourable.

vantàre, v. v. tr. 1 Decantare qualcosa che è motivo di orgoglio. ~ magnificare. <> criticare. vantava spesso le lodi del figlio universitario. 2 Fare sfoggio. la città vantava monumenti che tutto il mondo invidiava.
v. intr. pron. Esagerare, evidenziando i propri meriti. era molto umile e non si vantava neanche in quei momenti di grande successo.
v. rifl. Andare fiero. ~ vanagloriarsi. <> schermirsi.
 v. tr. to speak highly of, to praise. v. intr. pron. to boast about, to brag about.
 lat. tardo vanitare, essere vanitoso, deriv. da vanus, vano.

vantatòre, sm. Elogiatore di veri o presunti meriti.

vanterìa, sf. Il vantarsi di meriti e qualità inesistenti. ~ millanteria. <> ritrosia.
 sf. boasting.

vànto, sm. 1 Il vantarsi. 2 Ciò che è motivo di gloria e di orgoglio. ~ pregio, merito. <> disonore.
 sm. 1 boasting. 2 (orgoglio) pride. 3 (merito) merit.

Vantongerloo, Georges (Anversa 1886-Parigi 1965) Scultore belga. Tra le opere Costruzione di relazioni di volume (1921, New York, Museum of Modern Art).

Vanuatu Repubblica indipendente (nell'ambito del Commonwealth), dell'Oceania, nella Melanesia; si compone di una quarantina di isole, per una superficie complessiva di circa 14.000 km2, tra le quali Espiritu Santo, Malekula, Efate, Eromanga, Tanna, Aneytioum e altre.
Tali isole sono distribuite lungo due festoni e sono in parte coralline, in parte vulcaniche. Sono presenti coni vulcanici ancora attivi, con frequenti eruzioni e terremoti.
Il clima è tropicale, caldo-umido, con precipitazioni copiose.
La capitale è Port-Vila, sull'isola di Efate, centro portuale e commerciale.
Fino al 1980 l'arcipelago costituiva il possedimento anglo-francese delle Nuove Ebridi.
Principale risorsa è l'agricoltura, che fornisce cocco, copra, cacao, caffè, prodotti ortofrutticoli.
Attivo è lo sfruttamento forestale per la presenza di essenze pregiate.
Si allevano soprattutto bovini e assai redditizia è la pesca, che costituisce una delle fondamentali voci dell'esportazione.
Grandi entrate provengono infine dal turismo, in continua espansione.
STORIA Scoperto nel 1606 dai portoghesi, l'arcipelago delle Nuove Ebridi viene colonizzato tardivamente. La commissione navale franco-britannica, costituitasi nel 1887, conclude i propri lavori instaurando una situazione di condominio (1906) che sostituisce l'amministrazione militare con due alti commissari residenti. Nel 1980 l'arcipelago ottiene l'indipendenza e prende il nome di Vanuatu.
Abitanti-169.000
Superficie-12.189 km2
Densità-13,9 ab./km2
Capitale-Port-Vila
Governo-Repubblica parlamentare
Moneta-Vatu
Lingua-Bislama, inglese e francese
Religione-Protestante, cattolica, anglicana

vànvera, sf. Solo nella locuzione avverbiale a vanvera, senza riflettere, a casaccio.
 sf. haphazardly.

Vanvitèlli, Luìgi (Napoli 1700-Caserta 1773) Architetto. Dal suo maestro F. Juvara derivò il gusto classicista che caratterizzò poi l'architettura del Settecento. Lavorò alla fabbrica di San Pietro (1726), nelle Marche ad Ancona (1733-1738) e a Pesaro. Nel 1752 passò alla corte di Carlo III di Borbone, per il quale iniziò la costruzione della reggia di Caserta ed eseguì interventi urbanistici e di restauro a Napoli. Tra le opere il lazzaretto (1733-1738) e la chiesa del Gesù (1743) ad Ancona e la reggia di Caserta (1752-1774).

Vanzaghèllo Comune in provincia di Milano (4.758 ab., CAP 20020, TEL. 0331).

Vanzàgo Comune in provincia di Milano (5.668 ab., CAP 20010, TEL. 02).

Vanzìna, Càrlo (Roma 1951-) Regista cinematografico, figlio di Stefano. Diresse Sotto il vestito niente (1985), Via Montenapoleone (1984), California dreaming (1992), SPQR (1994), A spasso nel tempo (1996).

Vanzìna, Stéfano (Roma 1917-1988) Sceneggiatore e regista cinematografico. Diresse Totò cerca casa (1950), Un americano a Roma (1954) e La polizia ringrazia (1972).

Vanzóne cón San Càrlo Comune in provincia di Verbano-Cusio-Ossola (505 ab., CAP 28030, TEL. 0324). Centro artigianale (tessili), della pastorizia e turistico.

vaporàre, v. v. tr. Esalare vapore.
v. intr. Diffondersi sotto forma di vapore.

vapóre, sm. Stato di aggregazione aeriforme di una sostanza, originato per evaporazione o ebollizione di un liquido o per sublimazione di un solido. In genere indica un aeriforme che si trovi a temperatura inferiore a quella critica. Un vapore sottoposto al valore massimo di pressione (o tensione) compatibile con la temperatura, si dice vapore saturo e viene a trovarsi in equilibrio con la fase liquida. Un vapore saturo a cui viene alzata la temperatura senza raggiungere quella critica in modo da ottenere l'evaporazione successiva del liquido, si dice vapore secco. Il vapore surriscaldato è un vapore secco ulteriormente riscaldato con temperatura minore della critica e pressione inferiore alla tensione di vapore saturo, non più in equilibrio col suo liquido.
 sm. 1 vapour. 2 (acqueo) steam. 3 (cotto a vapore) steamed.
 lat. vapor,-oris.

vaporétto, sm. Piccola nave a vapore per la navigazione lacustre o fluviale. ~ battello, vaporino.
 sm. steamboat, steamer.

vaporièra, sf. Locomotiva a vapore.
 sf. steam engine.

vaporizzàre, v. v. tr. 1 Ridurre un liquido in vapore o in goccioline minutissime. 2 Esporre all'azione del vapore. vaporizzare una botte.
v. intr. pron. Trasformarsi in vapore. ~ evaporare. <> condensarsi. i profumi si vaporizzano all'aria aperta.
 v. tr. to vaporize.

vaporizzatóre, sm. Apparecchio per vaporizzare un liquido.

vaporizzazióne, sf. Riduzione di un liquido in minute particelle mediante vaporizzatore. ~ evaporazione, nebulizzazione.

vaporosaménte, avv. Con vaporosità.

vaporosità, sf. L'essere vaporoso.

vaporóso, agg. 1 Leggerissimo e trasparente. ~ soffice. 2 Tenue, impalpabile. ~ evanescente. <> corposo.
 agg. 1 (tessuto) gauzy, filmy. 2 (capelli) fluffy, soft and full.

Vàprio d'Àdda Comune in provincia di Milano (6.139 ab., CAP 20069, TEL. 02).

Vàprio d'Agógna Comune in provincia di Novara (920 ab., CAP 28010, TEL. 0321).

Var Dipartimento (815.000 ab.) della Francia, nella Provenza, affacciato al mar Mediterraneo, tra le Prealpi Provenzali a nord e la catena dell'Esterel e dei Maures a sud. È separata a ovest dalla valle del fiume Argens. Capoluogo Tolone. Le principali attività economiche si basano sull'agricoltura (olive, ortaggi e frutta), sulla floricoltura e sulla pesca. Le industrie presenti sono quelle alimentari, chimiche e cantieristiche. Sfruttati anche i giacimenti di bauxite. Turismo nei rinomati centri di St. Tropez e San Raphaël.

Varàita Torrente (75 km) del Piemonte sudoccidentale. Nasce dalle Alpi Cozie e confluisce nel Po.

Varàllo Comune in provincia di Vercelli (8.025 ab., CAP 13019, TEL. 0163).

Varàllo Pómbia Comune in provincia di Novara (4.107 ab., CAP 28040, TEL. 0321).

Varànidi Famiglia di Rettili lacertili o sauri. Hanno la testa allungata, collo slanciato e corpo snello e robusto, sostenuto da zampe di media lunghezza e dita con unghie aguzze. Unico genere: varano.

Varàno Lago (61 km2) della Puglia nordorientale, in provincia di Foggia, lungo la costa settentrionale del Gargano.

varàno, sm. Famiglia di Rettili predatori, simili a grosse lucertole, della famiglia dei Varanidi e dell'ordine degli Squamati.
Varano del Nilo
Rettile (Varanus niloticus) di colore verde punteggiato di giallo; misura 18 cm di lunghezza. Vive sulle rive dei fiumi dell'Africa sudsahariana.
Varano di Komodo
Rettile (Varanus komodoensis) scoperto agli inizi del '900 sull'isola omonima; misura 4 m di lunghezza.

Varàno Bórghi Comune in provincia di Varese (2.330 ab., CAP 21020, TEL. 0332).

Varàno de' Melegàri Comune in provincia di Parma (2.075 ab., CAP 43040, TEL. 0525).

Varàno, Gentìle I da (?-1284) Nobile marchigiano. Dal 1259 fu signore di Camerino.

Varàno, Giovànni Marìa da (?-1527) Nobile marchigiano e signore di Camerino. Alla sua morte Paolo III annesse il ducato allo stato della chiesa.

Varàno, Rodòlfo II da (?-1384) Nobile marchigiano. Fu signore di Camerino e valoroso capitano delle milizie pontificie.

Varapòdio Comune in provincia di Reggio Calabria (2.460 ab., CAP 89010, TEL. 0966).

varàre, v. tr. 1 Mettere in mare un'imbarcazione appena costruita. ~ inaugurare. 2 Dare inizio. ~ ratificare.
 v. tr. to launch.

varàta, sf. 1 Nelle cave di marmo, il distacco e la discesa di una falda. 2 Nella tecnica mineraria, metodo di abbattimento di rocce per mezzo di mine sistemate negli strati più profondi del terreno.

Varàzze Comune in provincia di Savona (14.230 ab., CAP 17019, TEL. 019). Centro agricolo (coltivazione di frutta, ortaggi e olive), industriale (concerie, cantieri, prodotti alimentari e tessili) e turistico (balneazione) della Riviera di Ponente. Vi si trovano resti di mura di origini romane, resti dell'originaria chiesa di Sant'Ambrogio, del XII sec. e la collegiata di Sant'Ambrogio, del XVI sec. Gli abitanti sono detti Varazzesi.

varcàbile, agg. Che si può varcare.

varcàre, v. tr. Superare. ~ oltrepassare.
 v. tr. to cross.

vàrco, sm. (pl.-chi) 1 Il varcare. 2 Apertura, passaggio disagevole. ~ breccia.
 sm. way, opening, passage.

Vàrco Sabìno Comune in provincia di Rieti (250 ab., CAP 02020, TEL. 0765).

Varda, Agnès (Bruxelles 1928-) Regista cinematografico francese. Diresse Cléo dalle 5 alle 7(1962), Il verde prato dell'amore (1964), Senza tetto né legge (1985), Kung Fu Master (1988), Garage Demy (1992), Le cento e una notti (1995).

Vardar Fiume (420 km) della Penisola Balcanica. Nasce dai monti Sar, nella repubblica di Macedonia e sfocia nel golfo di Salonicco.

varècchi, sm. pl. Ceneri di una varietà di alghe usate come fertilizzante.

varechìna, o varecchìna, sf. Soluzione diluita di ipoclorito sodico usata per il suo potere sbiancante e antisettico. ~ candeggina.

Varédo Comune in provincia di Milano (12.924 ab., CAP 20039, TEL. 0362). Centro industriale (mobilifici, prodotti chimici e tessili). Gli abitanti sono detti Varedesi.

Varéna Comune in provincia di Trento (770 ab., CAP 38030, TEL. 0462).

Varénna Comune in provincia di Lecco (823 ab., CAP 22050, TEL. 0341).

Varése Città capoluogo di provincia della Lombardia nordoccidentale (comune 55 km2, 87.000 ab., CAP 21100, TEL. 0332), posta a est del lago omonimo e ai piedi del campo dei Fiori. È centro commerciale e turistico. Ha industrie calzaturiere, dell'abbigliamento, della carta, del cuoio, del vetro, dei mobili, meccaniche, chimiche, elettrotecniche, alimentari, grafico-editoriali e delle materie plastiche. Abitata fin dalla preistoria, fu libero comune nel medioevo e poi soggetta a Milano della quale seguì le sorti nelle epoche successive (dominio spagnolo e austriaco). Nel 1765 fu concessa in feudo da Maria Teresa d'Austria a Francesco III d'Este, nel 1797 fu annessa alla Repubblica cisalpina e nel 1861 al regno d'Italia. Tra i monumenti la basilica di San Vittore (XVIII sec.), il palazzo Estense (1766-73) sede del municipio e il santuario del Sacro Monte.
Provincia di Varese
(1.200 km2, 800.000 ab.) Si estende su un territorio per un terzo montuoso, nel triangolo compreso tra i laghi Maggiore, di Lugano e di Varese (Prealpi Varesine), e per il resto quasi completamente collinare, che si allunga a sud nell'alta pianura. Sono coltivati cereali e foraggi. Presenta industrie chimiche, tessili, dell'abbigliamento, meccaniche, delle calzature, del cuoio, del mobilio, del vetro, delle materie plastiche e della carta. Sul suo territorio sorgono un centro nucleare a Ispra e l'aeroporto intercontinentale della Malpensa. Centri principali sono Varese, Busto Arsizio, Gallarate, Laveno, Luino, Saronno, Sesto Calende, Somma Lombardo e Tradate.
Lago di Varese
Lago della Lombardia (15 km2, massima profondità 25 m) vicino alla città omonima e affluente del lago Maggiore.

Varése Lìgure Comune in provincia di La Spezia (2.681 ab., CAP 19028, TEL. 0187).

Varèse, Edgar (Parigi 1883-New York 1965) Compositore francese naturalizzato statunitense. Tra le opere Amériques (composizione per orchestra, 1921) e Offrandes (composizione per soprano, 1922).

varesìno, agg. e sm. agg. Relativo a Varese.
sm. Abitante o nativo di Varese.

Varesòtto Regione tra Stresa, l'alta pianura della Lombardia occidentale e il lago Maggiore. Forma la maggior parte della provincia di Varese.

Vargas Llosa, Mario (Arequipa 1936-) Romanziere peruviano. Tra le opere La città e i cani (1962), La casa verde (1966), La guerra della fine del mondo (1981), Elogio della matrigna (1986), La verità delle menzogne (1992), I quaderni di don Rigoberto (1997).

Vargas, Getulio Dornelles (São Borja 1883-Rio de Janeiro 1954) Politico brasiliano. Nel 1930 fu eletto presidente provvisorio, quindi dal 1934 al 1945 fu presidente della repubblica, imponendo un regime populista dittatoriale. Venne rieletto nel 1950 e nuovamente deposto. Morì suicida.

varìa, sf. pl. Cose varie, come titolo di libri o intestazione di rubriche che trattano argomenti vari.

variàbile, agg. e sf. agg. 1 Che varia. ~ instabile. <> fisso. 2 Mutevole. il suo umore variabile lo rendeva antipatico ai colleghi.
sf. In matematica, grandezza che può assumere diversi valori. variabile indipendente, dipendente.
 agg. e sf. variable, changeable.
 lat. tardo variabilis.
Stella variabile
Stella che modifica la sua magnitudine nel corso del tempo; tale cambiamento può avere periodo e ampiezza costanti (stella variabile regolare) o casuali (stella variabile irregolare). Tra le principali classi di stelle variabili vi sono le cefeidi e le Mira Ceti (regolari pulsanti), le nove ricorrenti (irregolari esplosive). Nelle variabili a eclisse, o fotometriche, la variazione di magnitudine è causata dal transito di una stella binaria di fronte all'altra (Algol). Nelle nove e supernove la variazione di magnitudine è data da particolari fenomeni violenti di espulsione della materia dall'astro.

variabilità, sf. L'essere variabile. ~ incostanza.

variabilménte, avv. In modo variabile.

variac, sm. invar. Nome usato per un autotrasformatore che serve a ottenere una tensione secondaria variabile con continuità.
 composto dalle parole inglesi vari[able] + a[lternating] + c[urrent].

variaménte, avv. In modo vario. ~ differentemente.

variànte, agg. e sf. agg. Che varia.
sf. Modificazione di qualcosa precedentemente stabilita. ~ modifica. la necessità di una variante nel progetto aveva bloccato temporaneamente i lavori; variante d'autore, correzione al testo apportata dallo stesso autore.
 variation, change.
 p. pres. di variare.

Varianti e altra linguistica Opera di linguistica di G. Contini (1970).

variantìstica, sf. Teoria e prassi dello studio delle varianti.

variànza, sf. 1 Il numero dei fattori che si possono far variare in un sistema in equilibrio senza modificarne il numero delle fasi. livello di varianza di un sistema. 2 In statistica, analisi della varianza, procedura per verificare se uno o più fattori influenzano un fenomeno che è oggetto d'indagine.
 lat. variantia, varietà.

variàre, v. v. tr. 1 Modificare qualcosa. ~ trasformare. dovevano variare il programma della giornata. 2 Rendere vario. ~ diversificare. non variavano mai la loro alimentazione.
v. intr. 1 Cambiare. ~ mutare. gli abiti variano seguendo le mode. 2 Essere diverso. ~ diversificarsi. <> coincidere.
 v. tr. e v. intr. to vary.
 lat. variare, deriv. da varius vario.

variataménte, avv. In modo variato.

variàto, agg. Vario.

variatóre, sm. Dispositivo che ha la funzione di variare, regolare, controllare una grandezza.

variazionàle, agg. Nella locuzione principio variazionale, legge fisica che si esprime analiticamente imponendo che un dato funzionale I, dipendente da determinate grandezze fisiche, abbia variazione nulla: δI=0.

variazióne, sf. 1 Il variare. ~ cambiamento, mutamento. 2 Processo compositivo di un tema musicale sotto l'aspetto ritmico, armonico, timbrico e contrappuntistico, in modo che sia sempre riconoscibile.
 sf. change, variation.
 lat. variatio,-onis.

varìce, sf. Dilatazione venosa ingravescente, localizzata prevalentemente negli arti inferiori.
 sf. varicose vein.

varicèlla, sf. Malattia infettiva esantematica contagiosa che colpisce in prevalenza i bambini, dovuta a un virus molto simile a quello dell'herpes zoster. Si manifesta con febbre modesta e con la comparsa di macule che si trasformano in papule, poi in vescicole e quindi in croste. Ha un decorso breve.
 sf. chicken pox.

varicocèle, sm. Patologica dilatazione e tortuosità della vena spermatica.

varicóso, agg. Detto di vaso sanguigno che presenta varici.
 agg. varicose.

variegataménte, avv. In modo variegato.

variegàto, agg. Di colore vario, per lo più a strisce. ~ screziato. <> monocromo.
 agg. variegated.

variegatùra, sf. L'essere variegato, aspetto di cosa variegata.

varietà, sm. e sf. sm. Spettacolo di carattere leggero, composto da numeri di vario genere. ~ avanspettacolo, rivista.
sf. 1 L'essere vario. ~ molteplicità. 2 Oggetto o individuo che si differenzia da altri della stessa specie. ~ razza. 3 Diversità. <> omogeneità.
 sm. e sf. variety.
In biologia è un gruppo inferiore alla specie e alla sottospecie.
In matematica è una generalizzazione dei concetti di curva e superficie. Una curva si può immaginare come un insieme continuo di ∞1 punti, che può essere descritto da una funzione che varia al variare di un parametro. Così una superficie, costituita da ∞2 punti, può essere descritta da una funzione di due parametri. Generalizzando, una varietà a n dimensioni è un insieme continuo di infinito alla n punti.

Varignon, Pierre (Caen 1654-Parigi 1722) Matematico e fisico francese. Fu il principale iniziatore del calcolo integrale e differenziale. Scrisse l'opera (postuma, 1725) Nuova meccanica o statica, in cui spiegava la composizione di forze e dimostrava il teorema dei momenti e dei lavori virtuali.

vàrio, agg., sm. e sf. agg. 1 Che ha aspetti diversi. ~ poliedrico. <> monotono. linguaggio vario e raffinato. 2 Molteplice. ascoltò i vari pareri per farsi un'idea della situazione.
sm. Ciò che cambia. ~ mutevole.
sf. pl. Cose diverse, di vario genere.
 agg. 1 varied. 2 (parecchi) several.
 lat. varius.

variolàto, agg. Vaiolato.

variòmetro, sm. 1 Strumento atto a segnalare le variazioni di una grandezza fisica. 2 Strumento per la navigazione aerea che indica la velocità di variazione di quota.
 da vario-+-metro.

variopìnto, agg. Di vari colori. ~ multicolore, policromo. <> monocolore, uniforme.
 agg. colourful, multicoloured.

Varisèlla Comune in provincia di Torino (668 ab., CAP 10070, TEL. 011).

varìsmo, sm. Anomala positura dei segmenti articolari determinante la deviazione dell'arto verso l'interno.

Värmland Contea (285.000 ab.) della Svezia sudoccidentale, capoluogo Karlstad.

Vàrmo Comune in provincia di Udine (3.012 ab., CAP 33030, TEL. 0432).

Varna (città) Città della Bulgaria (300.000 ab.) capoluogo del distretto omonimo, posta tra il lago omonimo e il mar Nero. È il principale porto bulgaro, centro commerciale e stazione balneare. Possiede industrie siderurgiche, meccaniche, chimiche, cantieristiche, tessili, conciarie, alimentari, cotoniere e del tabacco. Fu fondata dai milesi nel VI sec. a. C. e occupata da traci e macedoni. Fu città fortificata romana, per passare poi a bizantini, bulgari e all'impero ottomano (1393). Dal 1878 fa parte della Bulgaria.

Vàrna (comune) (in ted. Vahrn) Comune in provincia di Bolzano (3.269 ab., CAP 39040, TEL. 0472).

vàro, agg. e sm. agg. Detto di arto o segmento che ha l'asse deviato verso l'interno, ossia verso la linea mediana del corpo.
sm. 1 L'operazione del varare una nave. 2 Inaugurazione, prima prova.
 sm. 1 launching, launch. 2 (dir., leggi) passing.

Vàro, Pùblio Quintilio (?-9 d. C.) Generale romano. Nel 4 riportò numerosi successi in Giudea, quindi fu sconfitto e ucciso nella selva di Teutoburgo dai germani di Arminio.

Varòlio, Costànzo (Bologna 1543-Roma 1575) Medico e anatomista. Apportò importanti innovazioni tecniche nella dissezione del cervello.

Varróne, Gàio Terènzio (sec. III a. C.) Romano, console dal 216 a. C. Nella battaglia di Canne fu al comando dell'ala sinistra e in seguito riorganizzò la resistenza all'arrivo di Annibale.

Varróne, Màrco Terènzio (Rieti 116 ca.-27 a. C) Scrittore latino. Erudito di cultura enciclopedica, Cesare gli affidò la sovrintendenza delle biblioteche pubbliche. Compose settantaquattro opere, in gran parte perdute, di grande interesse su antiquaria e filologia e in cui trattò di filosofia, politica e morale. Tra le opere rimaste vi sono Antiquitates rerum humanarum et divinarum, il suo capolavoro in 41 libri, il De origini linguae latinae (giunto parzialmente), le Saturae Menippae, i Logistorici e le Disciplinae.

varroniàno, agg. 1 Di M. Terenzio Varrone. 2 Nella locuzione etimologia varroniana che indica un'etimologia senza metodo come quella di Varrone nel De lingua latina.

Varsàvia Città capitale della Polonia (1.650.000 ab.), capoluogo del voivoidato omonimo (2.409.000 ab.), posta sulle due rive della Vistola a monte della confluenza col Bug. Porto fluviale, è il principale centro economico, culturale e amministrativo del paese. Ha industrie metallurgiche, siderurgiche, meccaniche, elettrotecniche, farmaceutiche, chimiche, grafico-editoriali, alimentari, della gomma, del cemento, ottiche, del vetro, della porcellana e del mobilio. Residenza dei duchi di Masovia (XIII sec.), divenne la sede per l'elezione dei re di Polonia. Nel 1595 Sigismondo III la eresse a capitale al posto di Cracovia. Ebbe un periodo di grande sviluppo economico fino alla guerra dei Trent'anni (1630-1648). Ripresasi dopo la guerra ebbe un altro periodo fiorente sotto Stanislao Augusto (1764-1795). Nel 1795 fu occupata dai russi fino al 1806, anno in cui fu conquistata da Napoleone, che la proclamò capitale di granducato. Col congresso di Vienna (1815) divenne capitale del regno di Polonia sotto la sovranità della Russia. Durante la prima guerra mondiale fu occupata dai tedeschi e nel 1919 divenne capitale della Repubblica polacca. Fu distrutta dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale. Il 17 gennaio 1945 vi entrarono le truppe sovietiche. Conserva la cattedrale di San Giovanni (XIV sec.), il castello Reale (XIII sec., ricostruito nel XVII-XVIII sec.), alcune chiese ed edifici rinascimentali, barocchi e neoclassici. Dal 1818 è sede universitaria.
Patto di Varsavia
Alleanza militare contrapposta alla NATO stipulata il 14 maggio 1955 tra gli stati comunisti d'Europa a esclusione della Iugoslavia. Nel 1963 vi aderì l'Albania. Si sciolse nel 1991.

Vàrsi Comune in provincia di Parma (1.957 ab., CAP 43049, TEL. 0525).

vàrva, sf. In geologia è il termine che indica i vari strati di deposito annuale lasciati dalle acque di fusione dei ghiacciai quaternari.
 svedese varv deposito.

Vàrzi Comune in provincia di Pavia (3.853 ab., CAP 27057, TEL. 0383).

Vàrzo Comune in provincia di Verbano-Cusio-Ossola (2.409 ab., CAP 28039, TEL. 0324).

Vas (comune) Comune in provincia di Belluno (805 ab., CAP 32030, TEL. 0439).

Vas (Ungheria) Contea (275.000 ab.) dell'Ungheria occidentale, al confine con Austria e Slovenia. Capoluogo Szombathely.

vasàio, sm. Chi fabbrica o vende vasi di terracotta o di ceramica. ~ orciaio.
 sm. potter.

vasàle, agg. Che concerne i vasi, costituito da vasi.

Vasanèllo Comune in provincia di Viterbo (3.555 ab., CAP 01030, TEL. 0761).

Vasarely, Victor (Pécs 1908-Parigi 1997) Pittore ungherese. Tra le opere Triond (1973, Parigi, Collezione privata).

Vasàri, Giórgio (Arezzo 1511-Firenze 1574) Pittore, architetto e scrittore d'arte italiano. Lavorò come architetto sotto Giulio III (decorazione della sala Regia in Vaticano) e sotto Cosimo I de' Medici, per il quale effettuò la ristrutturazione del centro storico di Firenze e del palazzo degli Uffizi (1560), che è ritenuto il suo capolavoro, in quanto, ispirandosi alla sala di lettura della Biblioteca Laurenziana di Michelangelo, riuscì nell'intento di collegare in modo armonico la costruzione all'impianto urbanistico esistente. È famoso, inoltre, per la sua attività di critico e storiografo e per la sua opera di critica artistica Vite de' più eccellenti architetti, pittori et scultori italiani, da Cimabue a' tempi nostri (1568). L'opera è ancora oggi un documento fondamentale per la storia dell'arte italiana dal Trecento al Cinquecento. L'insieme delle Vite s'ispira a una concezione organica delle arti: come un organismo vivente anche le arti hanno una nascita, uno sviluppo e un punto di massima perfezione. Nel caso dell'arte italiana, dopo la decadenza dovuta alle invasioni dei barbari, la rinascita è iniziata con Cimabue e Giotto, mentre lo sviluppo si è concluso con Michelangelo, la cui vita chiude l'opera del Vasari. Questo trattato, da un lato ha il merito di essere la prima trattazione sistematica sull'argomento e di aver definito un fenomeno come il manierismo in termini generali di metodo, dall'altro ha pesato sugli sviluppi successivi dell'arte, poiché la teoria dello sviluppo con Michelangelo come punto più alto ha pesato su tutti gli artisti successivi che con Michelangelo dovettero misurarsi.

vàsca, sf. (pl.-che) 1 Grande recipiente in forma di impianto fisso, atto a contenere liquidi. ~ cisterna. comprò una vasca di idromassaggio. 2 Piscina. la vasca olimpionica è lunga 25 metri.
 sf. 1 tank, pond, basin. 2 (da bagno) bath.
 lat. vascula, da vasculum, dimin. di vas, vasis vaso.

vascèllo, sm. La maggiore delle imbarcazioni da guerra a vela. Ideato dagli olandesi nel XVI sec., si diffuse in Gran Bretagna, Francia e Spagna e successivamente ne furono aumentate le dimensioni, gli equipaggiamenti e le qualità nautiche. Lungo circa 60 m, largo circa 15 m, aveva un'immersione di circa 7 m. Poteva avere da 70 a 120 cannoni disposti ai lati, su 2, 3 o 4 ponti. La struttura dello scafo era molto robusta e l'attrezzatura prevedeva due alberi (maestro e trinchetto) con vele quadre e l'albero poppiero (mezzana), con una vela aurica e due quadre e il bompresso con i fiocchi per una velatura complessiva che poteva raggiungere 3.500 metri quadrati. Le costruzioni navali in ferro e la propulsione meccanica determinarono il declino delle imbarcazioni a vela da guerra. ~ bastimento, naviglio.
 sm. ship, vessel.

Vascello fantasma, Il (o L'Olandese volante) Opera in tre atti di R. Wagner, libretto proprio (Dresda, 1843).

vaschétta, sf. Contenitore usato per la confezione e il trasporto di prodotti alimentari; il contenuto della stessa.

Vasco de Gama => "Gama, Vasco da"

vascolàre, agg. Che concerne i vasi sanguigni e linfatici.

vascolarizzàto, agg. Che presenta vasi sanguigni.

vascolarizzazióne, sf. Distribuzione della circolazione in una zona o in un organo del corpo.

vasectomìa, sf. Intervento chirurgico finalizzato a creare la sterilità maschile mediante l'allacciatura e la sezione dei dotti deferenti.

vaselìna, sf. Miscela semisolida di oli minerali e cere che viene ottenuta dai residui della lavorazione degli oli lubrificanti; si usa come lubrificante, come eccipiente per gli abrasivi in pasta, per prevenire la ruggine, in profumeria e in farmacologia (pomate).
 sf. vaseline.

vasellàme, sm. Assortimento di stoviglie. ~ terraglie.
 sm. 1 crockery. 2 (porcellana) china.

vasèllo, sm. In antichità piccolo vaso.

Vàsia Comune in provincia di Imperia (453 ab., CAP 18020, TEL. 0183).

Vàsidi Famiglia di Molluschi Gasteropodi Prosobranchi marini. Hanno conchiglia robusta e piriforme. Vivono nelle acque tropicali.

Vasilev Georgij Nikolaevic (1899-1946) Regista cinematografico russo. Diresse Ciapaiev (1934) con Sergej Dmitrievic.

Vasilev Vladimir (Mosca 1940-) Ballerino russo e coreografo dal 1976. Lavorò al Teatro Bolscioi e fu eccellente interprete di ruoli classici. Nel 1995 è stato nominato direttore del Bolscioi; nella stessa stagione ha allestito un personalissimo Lago dei cigni.

Vasilevskij, Aleksandr Michajlovic (Novaja Gol'icicha 1895-Mosca 1977) Maresciallo russo. Dal 1942 al 1945 fu capo di stato maggiore e dal 1949 al 1953 ministro degli esteri.

vasistas, sm. invar. Battente a vetri posto al di sopra di finestre o porte, con la base inferiore incernierata e quella superiore apribile verso l'interno.

Vasmer, Max (Pietroburgo 1886-Berlino 1962) Linguista tedesco di origine russa. Docente a Lipsia, Stoccolma e Berlino, collaborò alla Zeitschrift für slavische Phylologie (Rivista di filologia slava). Tra le opere Russisches etymologisches Wörterbuch (Dizionario etimologico russo, 1958).

vàso, sm. 1 Recipiente di varia forma e materiale, talora ornamentale. ~ ampolla, anfora. 2 Contenitore a forma di cilindro per alimenti. ~ barattolo. 3 In anatomia i vasi sono i condotti tubolari attraverso i quali scorre il sangue (vasi sanguigni), la linfa (vasi linfatici) o che servono a convogliare all'esterno i gameti (vasi deferenti). 4 In botanica elemento del tessuto vascolare delle piante Tracheofite attraverso il quale passa la linfa grezza.
 sm. 1 pot. 2 (coperto) jar. 3 (ornamentale) vase. 4 (per fiori) flowerpot. 5 (biol.) vessel.
 lat. volg. vasum.
Vasi comunicanti
In fisica sono recipienti di forma diversa e comunicanti tra di loro. Il principio dei vasi comunicanti, formulato da Galileo, dice che riempiendo dei vasi comunicanti con lo stesso liquido, questo tende a disporsi alla stessa altezza in tutti i recipienti, mentre riempiendoli con liquidi non miscibili, ognuno di questi raggiunge nel recipiente un'altezza inversamente proporzionale alla densità dei liquido contenuto.

Vaso di Pandora, Il Dramma di F. Wedekind (1904).

vasocostrittóre, agg. e sm. Detto di ciò che ha la proprietà di restringere i vasi sanguigni.

vasocostrizióne, sf. Diminuzione del calibro dei vasi sanguigni.

vasodilatatóre, agg. e sm. Detto di ciò che ha la proprietà di dilatare i vasi sanguigni.

vasodilatazióne, sf. Aumento del calibro dei vasi sanguigni.

vasomotilità, sf. L'attitudine dei vasi sanguigni a modificare le proprie dimensioni.

vasomotóre, agg. Detto di nervo o centro nervoso che determina fenomeni di vasomotilità.

vasomotòrio, agg. Che riguarda la vasomotilità.

vasopressìna, sf. Ormone del lobo posteriore dell'ipofisi. Ha azione antidiuretica. Se somministrato in dosi sufficienti provoca vasocostrizione periferica e conseguente innalzamento della pressione arteriosa.

V´squez, Figueroa Alberto (Santa Cruz de Tenerife 1936-) Scrittore spagnolo. Tra le opere A sud dei Caraibi (1965), Chi ha ucciso l'ambasciatore? (1982) e L'iguana (1984).

vassallàggio, sm. Sudditanza. ~ dipendenza, sottomissione.

vassallàtico, agg. (pl. m.-ci) Di vassallo, che concerne il vassallaggio.

vassallésco, agg. (pl. m.-chi) 1 Del vassallo. 2 Eccessivamente servile. ~ ossequioso.

Vassàlli, Sebastiàno (Genova 1941-) Romanziere e saggista. Tra le opere Abitare il vento (1980), La notte della cometa (saggio, 1984), L'oro del mondo (1987), La chimera (1990), Marco e Mattia (1992), L'anno del profeta (1995), Cuore di pietra (1996).

vassàllo, agg. e sm. agg. Che è subordinato, sottoposto. ~ suddito.
sm. 1 Nel feudalesimo chi, dietro giuramento di fedeltà, riceveva l'investitura di un feudo da parte del signore. 2 Servo. ~ suddito.

vassóio, sm. Grande piatto a fondo piano, di forma e materiale vari, usato per portare vasellame, vivande. ~ fiamminga, tafferia.
 sm. tray.

vastaménte, avv. Ampiamente. ~ estesamente.

Västerås Città (121.000 ab.) della Svezia sul lago Mälaren. Capoluogo della contea di Västmanland.

Västerbotten Contea (256.000 ab.) della Svezia settentrionale, tra il confine norvegese e il golfo di Botnia. Capoluogo Umeå.

Västernorrland Contea (261.000 ab.) della Svezia centro-orientale, sul golfo di Botnia. Capoluogo Härnösand.

vastità, sf. L'essere vasto. ~ estensione. <> limitatezza.
 lat. vastitas,-atis desolazione.

Västmanland Contea (260.000 ab.) della Svezia centro-orientale. Capoluogo Västerås.

vàsto, agg. e sm. agg. 1 Esteso. ~ ampio. <> limitato. 2 Di grande entità. ~ immenso. <> ristretto. 3 Spazioso. ~ capace. <> angusto.
sm. Nome di voluminose formazioni muscolari del braccio (mediale e laterale ai capi del tricipite) e della coscia (mediale, laterale e intermedio del muscolo quadricipite).
 agg. vast, wide, immense, extensive.

Vàsto Comune in provincia di Chieti (32.880 ab., CAP 66054, TEL. 0873). Porto peschereccio, centro agricolo e commerciale (coltivazione e mercato di tabacco, frutta, ortaggi, uva e olive), zootecnico, industriale (prodotti dell'abbigliamento, chimici, tessili e alimentari) e turistico (balneazione nella vicina Vasto Marina) sul mar Adriatico. Vi si trovano il palazzo D'Avalos, del XVIII sec., il duomo del XIII sec. e la chiesa di Santa Maria Maggiore, dell'XI sec. Gli abitanti sono detti Vastesi o Vastonesi.

Vastogiràrdi Comune in provincia di Isernia (864 ab., CAP 86089, TEL. 0865).

vàte, sm. 1 Profeta. ~ vaticinatore, aruspice. 2 Poeta di alta ispirazione, poeta animato da impegno civile. ~ cantore, bardo.
 lat. vates.

vaticàna, bibliotèca Costituita in origine dalle raccolte private delle curia romana e dei pontefici, è stata soggetta, nel corso dei secoli, a gravi manomissioni e dispersioni. La moderna biblioteca fondata da papa Niccolò V è una delle più famose nel mondo.

Vaticàni, musèi I Musei Vaticani (città del Vaticano) conservano una delle collezioni di arte più ricche di tutto il mondo. La storia dei musei vaticani inizia nel 1198 quando Innocenzo III fa costruire il palazzo papale. Nel 1473 papa Sisto IV dà inizio ai lavori per la cappella Sistina; nel corso del XVI sec. si aggiungono il cortile del Belvedere a opera del Bramante e inizia a lavorarvi anche Raffaello (nelle stanze). I musei all'interno furono istituiti nel XVIII sec. (Museo delle Antichità Pagane e Museo Sacro); essi raccolgono testimonianze di arte non solo della cristianità ma di tutte le culture del mondo. La sezione egizia contiene reperti portati a Roma durante l'età imperiale e riscoperti negli scavi del nostro secolo: statue, mummie e papiri. Uno dei reperti più antichi è la statua in granito di Tuja, madre di Ramesse II, risalente al XIII sec. a. C. Non mancano oggetti di arte etrusca e preromana, come i reperti della tomba Regolini-Galassi, rinvenuti nel 1838 presso Cerveteri. Sono presenti anche vasi greci datati tra il III e il I sec. a. C. L'arte greca e romana è testimoniata nel Museo Pio-Clementino che conserva copie romane di statue greche (L'Apollo del Belvedere) e il Laocoonte, una delle opere più famose dell'antichità, scoperto nel 1506 sul colle Esquilino. L'arte medioevale è documentata nel museo Pio-Cristiano fondato da Pio IX nel XIX sec. Conserva oggetti, iscrizioni e sculture delle catacombe di Roma e l'opera più famosa è la statua del IV secolo Il buon Pastore. Si ricorda anche un'opera significativa del Trecento, il Trittico Stefaneschi di Giotto che un tempo ornava l'altare dell'antica basilica di S. Pietro. Infine, da non perdere, le stanze di Raffaello, a ridosso del cortile del Belvedere, commissionate da papa Giulio II e che costituivano i suoi appartamenti privati. Le stanze furono iniziate nel 1508 e i lavori durarono sedici anni. Gli affreschi sono una delle testimonianze più autentiche dell'arte rinascimentale, come la Disputa del Sacramento che raffigura il trionfo della verità spirituale, o la Cacciata di Eliodoro al Tempio che dà il nome a una delle stanze (Stanza Eliodoro, appunto). La cappella Sistina è la cappella più importante dei musei vaticani e prende il nome da papa Sisto IV. Michelangelo, Perugino, Botticelli e Ghirlandaio, per citare solo i grandissimi, affrescarono le sue pareti. Dodici dipinti fanno da cornice al famoso Giudizio universale, una delle ultime opere di Michelangelo terminata nel 1541. Fu commissionata da papa Paolo III Farnese e rappresenta le anime in attesa del giudizio divino. Da non perdere l'affresco della volta, con temi tratti dal Vecchio Testamento, dalla Creazione di Adamo, con la scintilla della vita trasmessa dalle mani, ricche di forza, alla creazione di Eva, al peccato originale, al diluvio universale. Michelangelo affrescò la volta per volere di papa Giulio III, lavorandovi dal 1508 al 1512.

vaticanìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Studioso dell'attività religiosa e politica del Vaticano; giornalista corrispondente del Vaticano.

vaticàno, agg. Della Città del Vaticano.

Vaticàno (capo) Promontorio della Calabria, proteso nel mar Tirreno, a ovest del monte Poro.

Vaticàno (Città del) Stato sovrano, posto all'interno della città di Roma, alla destra del Tevere.
Si stende, con una superficie di 0,44 km2, sul colle Vaticano, ed è delimitato dalle Mura Leonine e dal colonnato del Bernini della Piazza San Pietro. La basilica di San Pietro e gli annessi palazzi occupano più di un terzo dell'intera area dello stato, al quale appartengono anche le tre basiliche di Santa Maria Maggiore, di San Giovanni in Laterano e di San Paolo fuori le Mura, gli edifici annessi, altri palazzi romani, la villa e il Palazzo di Castel Gandolfo, residenza estiva del pontefice, sulle rive del lago di Albano.
Allo stato appartiene infine anche un'area nei pressi di Cesano, vicino a Roma, sede della stazione radiofonica di Santa Maria di Galeria.
Lo stato della Città del Vaticano nacque nel 1929, in seguito al concordato e ai Patti Lateranensi fra Italia e Papato che posero fine alla questione romana.
La Santa Sede, che dal 1870 si era sempre riconosciuta persona giuridica internazionale, prese il nuovo stato sotto la sua sovranità esclusiva, senza alcuna ingerenza italiana.
Secondo la legge del 1969 il Vaticano è una monarchia assoluta il cui sovrano, il pontefice, esercita poteri legislativi ed esecutivi tramite una commissione di cardinali da lui nominati per cinque anni (il Sacro Collegio dei cardinali).
Gli uffici amministrativi dipendono dal governatorato, diretto dal segretario generale.
La consulta di stato e un delegato speciale (cui spetta l'esercizio del potere esecutivo) affiancano il collegio dei cardinali nelle sue attività.
Tre sono i tribunali: la Segnatura Apostolica, la Sacra Romana Rota e la Sacra Romana Penitenziaria Apostolica. I rapporti con l'estero sono tenuti dal cardinale segretario dello stato.
Abitanti-750
Superficie-0,44 km2
Densità-1.704 ab./km2

vaticinàre, v. tr. Predire. ~ profetizzare.

vaticìnio, sm. 1 Il predire cose future. ~ profezia. 2 Ciò che viene predetto. ~ pronostico.

Vatìnio, Pùblio (sec. I a. C.) Politico romano. Dal 59 fu tribuno della plebe e dal 54 pretore. Accusato di broglio elettorale, fu attaccato da Cicerone nelle orazioni Contro Vatinio e Contro Pisone.

Vatnajökull Ghiacciaio dell'Islanda sudorientale di 8.358 km2. Arriva fino a 2.000 m di quota, con uno spessore di ghiaccio di circa 1.000 m.

Vattàro Comune in provincia di Trento (840 ab., CAP 38040, TEL. 0461).

vattelapésca, avv. Vallo a indovinare.

Vàttimo, Giànni (Torino 1936-) Filosofo esponente dell'ontologia ermeneutica. Tra le opere Le avventure della differenza (1980), La fine della modernità (1985), La società trasparente (1989), Etica dell'interpretazione (1989), Oltre l'interpretazione (1994), Credere di credere (1996).

vatùsso, agg. e sm. => "tutsi"

Vauban, Sébastien le Pestre de (Saint-Léger-de-Foucheret 1633-Parigi 1707) Militare e ingegnere francese. Luigi XIV lo elesse generale delle fortificazioni ed egli costruì più di trenta roccaforti, innovando il sistema della difesa bastionata.

Vaucanson, Jaques de (Grenoble 1709-Parigi 1782) Costruttore e meccanico francese. Costruì eleganti automi antropomorfi e progettò macchinari per l'industria della seta.

vauchèria, sf. Genere di Alghe Xantoficee eterosifonali con tallo filiforme e ramificato. Vive sia sulla terra umida che nelle acque dolci. Appartiene a questo genere una quarantina di specie. Il nome deriva da J. P. E. Vaucher.

Vaucluse Dipartimento (467.000 ab.) della Francia, nella Provenza. Capoluogo Avignone.

Vaud Cantone (597.000 ab.) della Svizzera sudorientale, compreso tra il Giura e le Alpi Bernesi. Capitale Losanna.

Vàuda Canavése Comune in provincia di Torino (1.273 ab., CAP 10070, TEL. 011).

vaudeville, sm. invar. In letteratura indica un tipo di poesia nata nel XV sec. e molto in voga nel XVIII sec., di carattere satirico intonata sulle note di una musica popolare.
Genere teatrale che trae origine dal vaux-de-Vire, genere di chançon francese del XV sec. di carattere satirico e malizioso, in seguito influenzato dal voix-de-ville. Dalla metà del XVIII sec. divenne un tipo di commedia brillante inframmezzata da numeri di canto. In seguito vennero tolte le pause musicali e il genere venne a indicare commedie comiche caratterizzate da un susseguirsi frenetico di colpi di scena. Ha avuto il suo periodo di maggior splendore nel XVIII e XIX sec., soprattutto in Francia.

Vaughan Williams, Ralph (Down Amphey 1872-Londra 1958) Compositore inglese. Autore tra l'altro di The Pilgrim's Progress (opera, 1951).

Vaughan, Sarah (Newark, New Jersey, 1924-Hidden, Los Angeles 1990) Nota cantante di jazz americana. Venne notata nel 1943. Dapprima cantò con Earl Hines e con vari complessi, poi continuò come solista.

VAX In informatica è la sigla di Virtual Address Extension. Si tratta di un'architettura per calcolatori a 32 bit.

Växjö Città (71.000 ab.) della Svezia, sul versante meridionale dell'altopiano di Småland. Capoluogo della contea di Kroneborg.

Vazov, Ivan (Sopot, odierna Vazovgrad 1850-Sofia 1921) Romanziere e poeta bulgaro. Tra le opere Sotto il giogo (romanzo, 1889) ed Epopea dei dimenticati (poesia, 1881).

V´zquez de Segovia, Lorenzo (XV-XVI sec.) Architetto spagnolo. Probabilmente il maggior esponente dello stile rinascimentale in Spagna, tanto da essere soprannominato il Brunelleschi spagnolo, lavorò al collegio di Santa Cruz di Valladolid (1491), al palazzo Medinaceli a Cogolludo (1492-1495), alla chiesa Santa Maria de la Fuente e alla Plaza Major a Guadalajara.

Vazzàno Comune in provincia di Vibo Valentia (1.309 ab., CAP 88010, TEL. 0963).

Vazzòla Comune in provincia di Treviso (5.636 ab., CAP 31028, TEL. 0438).

Vazzolèr, Èlsa (Treviso 1920-Roma 1989) Attrice italiana di prosa. Fece parte della compagnia teatrale di Cesco Baseggio e recitò in opere curate da Luigi Squarzina. Tra le sue interpretazioni cinematografiche, La grande guerra del 1959.

VC Sigla di Valor Civile.

VCR Sigla di Video Cassette Recorder (videoregistratore a cassette).

ve Particella atona, usato in luogo di vi davanti a lo, la, li, le, ne.

VE Sigla di Vostra Eccellenza.

vé, avv. e pron. avv. Qui, in questo luogo, lì, in quel luogo, nel luogo di cui si parla.
pron. pers. m. e f. A voi.
there. pron. to you.

ve', inter. Esprime ammonimento o rafforza un'affermazione, una negazione. : :tai attento ve', che altrimenti sbagli, bada, fai attenzione; ve' che meraviglia!
da vedi, imperativo di vedere

Veblen, Oswald (Decorah 1880-Princeton 1960) Matematico statunitense. Compì importanti studi sulla geometria differenziale, sulle geometrie finite e sui rapporti tra topologia e geometria proiettiva.

Veblen, Thorstein (Walders 1857-Menlo Park 1929) Sociologo ed economista statunitense. Tra le sue opere, La teoria della classe agiata (1899) e Proprietà assenteista e impresa (1923).

Veca, Salvatóre (Roma 1943-) Filosofo. Tra le opere L'altruismo e la morale (con Francesco Alberoni, 1989) ed Etica e politica (1990).

Vècchi cattòlici Nome assunto dalla chiesa autonoma formata nel 1871 dai cattolici tedeschi che non accettarono il dogma dell'infallibilità papale approvato con il concilio vaticano I. Principale promotore e capo del movimento fu il vescovo I. von Döllinger. Vescovadi si formarono in Germania, in Austria e Svizzera. Nel 1889 costituirono la Chiesa giansenista di Utrecht, ora in comunione con la Chiesa anglicana. Attualmente vi sono circa 30.000 adepti nei Paesi di lingua tedesca.

Vecchi e i giovani, I Romanzo di L. Pirandello (1913).

Vècchi, Oràzio (Modena 1550-1605) Compositore. È autore, tra l'altro, di madrigali drammatici tra cui L'Amphiparnaso (1597).

vècchia, sf. Donna di età molto avanzata.

vecchiàia, sf. 1 Fase avanzata della vita naturale. ~ senilità. <> gioventù. 2 I vecchi.
old age.
 deriv. da vecchio.

Vecchiàno Comune in provincia di Pisa (10.410 ab., CAP 56019, TEL. 050). Centro industriale (calzaturifici, prodotti alimentari) presso la foce del fiume Serchio. Vi si trova nelle vicinanze la macchia di Migliarino. Gli abitanti sono detti Vecchianesi.

vecchiàrdo, sm. Vecchio, in cui gli attributi dell'età avanzata sono presentati con un senso di antipatia e di disprezzo.

vecchieréllo, sm. Vecchio d'aspetto mite, fragile.

Vecchiétta (Castiglion d'Orcia, Siena, ca. 1412-Siena 1480) Lorenzo di Pietro detto il Vecchietta. Pittore e scultore. Attivo prevalentemente a Siena. Tra le opere, gli affreschi per l'ospedale S. Maria della Scala (con il Cristo risorto, 1476), il trittico del duomo di Pienza (1461-1462) e le sculture in bronzo di S.Pietro e S.Paolo (1460-1462).

vecchiétto, sm. Vecchio di bassa statura, di corporatura esile.

vecchiézza, sf. L'essere vecchio. ~ vecchiaia.

vècchio, agg. e sm. agg. 1 Che si trova nell'ultimo periodo della vita naturale. ~ anziano. <> giovane. 2 Che mostra i caratteri della vecchiaia. viso vecchio. 3 Non attuale, tradizionale. 4 Che dura da molto tempo. ~ inveterato. 5 Detto di prodotto sottoposto a stagionatura. 6 Relativo a un'attività, condizione precedente. il vecchio inquilino aveva un trattamento di favore.
sm. 1 Chi si trova nella vecchiaia. 2 Al plurale, gli antenati.
3 Ciò che non è nuovo, che è usato.
1 old. 2 (stantio) stale. sm. old man.
lat. tardo veclus, da vetulus, dimin. di vetus,-eris vecchio.

Vecchio e il mare, Il Romanzo di E. Hemingway (1952).

Vècchio, palàzzo Palazzo di Firenze. Detto anche della Signoria, tale edificio venne iniziato sul finire del Trecento con progetto di Arnolfo da Cambio, come sede della magistratura. In seguito divenne palazzo della Signoria, appunto, e ospitò i Medici fino alla seconda metà del XVI sec. e successivamente venne definito "Vecchio". Ora ospita la municipalità fiorentina. È costituito da tre piani. La torre ospita una cella campanaria con merlatura. Il cortile contiene una fontana al centro con copia di una scultura del Verrocchio. Al primo piano si apre il salone dei Cinquecento (Antonio da Sangallo et al., 1495). Al piano superiore si trova il quartiere degli Elementi splendidamente decorato dal Vasari e altri autori. Qui è visibile l'originale del Putto con delfino, la cui suddetta copia sta nel cortile.

vecchióne, sm. Uomo molto vecchio.

Vecchióni, Robèrto (Carate Brianza, Milano, 1943-) Cantante e autore di canzoni italiane. La sua musica è spesso di carattere autobiografico con toni lirici. Tra le sue canzoni più note vi sono Canzone per Laura (1975), Samarcanda (1977), Per amore mio (1991), Blumun (1993), Il cielo capovolto (1995) e Sogna ragazzo sogna (1998). Ha pubblicato la raccolta di racconti Viaggio nel tempo immobile (1996).

vecchiòtto, agg. Di persona, piuttosto vecchia, attempata; di cosa fuori moda.

vecchiùme, sm. Insieme di cose o idee antiquate. ~ ciarpame.

véccia, sf. Specie di Vicia coltivata in molte varietà come foraggera fresca.

vecciàto, agg. e sm. agg. Mescolato con veccia.
sm. Terreno coltivato a vecce.

veccióne, sm. Al plurale, tipo di pallini grossi da caccia.

véce, sf. 1 in mia, tua, sua vece, al posto mio, tuo, suo. 2 Al plurale, funzioni esercitate da un sostituto.
 sf. stead, place.

Vecèllio, Tiziàno => "Tiziano, Vecellio"

Veda Il termine veda ha il significato di sapere. Nel senso proprio il nome indica i più antichi testi della religione indiana. Tali testi, che risalgono al 1500 circa a. C., sono suddivisi in originali (Samhita o Mantra e Upanisad) e integrativi (Brahmana, Sutra ecc.). Le Samhita sono divise in quattro raccolte, l'Atharvaveda, il Rgveda, il Samaveda e lo Yajurveda. La formazione dei testi si protrasse per vari secoli. Nel caso del Rgveda la canonizzazione si concluse verosimilmente verso il 1000 a. C., seguita subito dopo da quella del Samaveda e dello Yajurveda, mentre quella dell'Atharvaveda si verificò solo nella seconda metà del primo millennio a. C. Di grande valore letterario è soprattutto il Rgveda. Diviso in dieci cicli (mandala) più o meno corrispondenti a libri, esso contiene 1.028 inni. Esso, oltre a rappresentare la forma più antica per conoscere l'idea di Dio delle popolazioni arie immigrate in India, è la prima grande opera poetica della famiglia delle lingue indoeuropee che sia pervenuta completa fino a noi.

Vedàno al Làmbro Comune in provincia di Milano (7.155 ab., CAP 20057, TEL. 039).

Vedàno Olóna Comune in provincia di Varese (6.743 ab., CAP 21040, TEL. 0332).

Veddàsca Comune in provincia di Varese (397 ab., CAP 21010, TEL. 0332).

Vedelàgo Comune in provincia di Treviso (13.011 ab., CAP 31050, TEL. 0423). Centro agricolo e industriale (prodotti dell'abbigliamento, tessili, meccanici e alimentari). Vi si trovano antiche ville signorili tra cui la Villa Emo, del XVI sec. Gli abitanti sono detti Vedelaghesi.

vedènte, agg., sm. e sf. Che, chi ha l'uso della vista.

Veder l'erba dalla parte delle radici Opera di narrativa di D. Lajolo (1977).

vedére, sm. e v. sm. 1 Aspetto, impressione. 2 Opinione. ~ giudizio, parere. a suo vedere non esisteva una soluzione indolore a quel problema. 3 Vista.
v. tr. 1 Percepire con l'occhio. ~ accorgersi. 2 Guardare, osservare. ~ scorgere. 3 Incontrare. ~ imbattersi. gli disse di farsi vedere ogni tanto, di fargli visita. 4 Avere in comune. 5 Comprendere, giudicare. voleva vederci chiaro in quella faccenda, analizzare tutti gli aspetti.
v. rifl. rec. 1 Uscire insieme. ~ incontrarsi. si vedevano da oltre un mese. 2 Riconoscersi. ~ immedesimarsi.
 v. tr. 1 to see. 2 (far vedere) to show. 3 (non lo posso vedere) I cannot stand him. 4 (guardare la televisione) to watch. 5 (esaminare) to have a look. 6 (capire) to understand. 7 (controllare) to check. v. intr. pron. to see one another, to meet.
 lat. videre.

Vedeséta Comune in provincia di Bergamo (297 ab., CAP 24010, TEL. 0345).

vedétta, sf. 1 Luogo elevato da cui si può osservare il territorio circostante. 2 Piccola nave di vigilanza costiera. 3 Persona che sta di vedetta. ~ osservatore.
 sf. 1 look-out. 2 (nave) patrol boat.

vedette, sf. invar. 1 Nel mondo dello spettacolo, artista di grande successo. ~ star. 2 Personaggio di spicco in un determinato campo.

védova, agg. e sf. Detto di donna a cui è morto il marito.
 sf. widow.
Vedova nera
Aracnide (Latrodectes mactans) della famiglia dei Terididi e dell'ordine degli Araneidi. Raggiunge i 2 cm di dimensioni, è molto velenosa. Uccide il maschio dopo l'accoppiamento.

Vedova allegra ma non troppo, Una Film giallo, americano (1988). Regia di Jonathan Demme. Interpreti: Michelle Pfeiffer, Matthew Modine, Dean Stockwell. Titolo originale: Married to the Mob

Vedova allegra, La Opera in tre atti di F. Leh´r, libretto di V. Léon e L. Stein (Vienna, 1905).
A Parigi il Barone Zeta formula uno stratagemma per salvare dalla crisi il suo paese: far sposare alla bella vedova ereditiera Anna Glavari un connazionale per evitare che il suo patrimonio vada all'estero. La scelta cade sul conte Danilo già pretendente di Anna che lo desidera ancora e tenta di riavvicinarlo a sé. Danilo, orgoglioso, la desidera ma non vuole il suo patrimonio: solo quando apprende che, per testamento, Anna lo perderà convolando a seconde nozze, accetta di sposarla. Sicura di essere amata, Anna gli rivela allora che effettivamente perderà il suo patrimonio ma solo perché questo passerà al marito.
Vedova allegra, La
Film commedia, americano (1934). Regia di Ernst Lubitsch. Interpreti: Maurice Chevalier, Jeanette MacDonald, Edward Everett Horton. Titolo originale: The Merry Widow

Vedova Fioravanti, La Racconto di M. Moretti (1941).

Vedova nera, La Film giallo, americano (1986). Regia di Bob Rafelson. Interpreti: Debra Winger, Theresa Russell, Samy Frey. Titolo originale: Black Widow

Vedova scaltra, La Commedia di C. Goldoni (1748).

Védova, Emìlio (Venezia 1919-) Pittore. Tra le opere Crocifissione contemporanea (1953, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna) e Plurimo n. 1, le mani addosso (1962, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna).

vedovànza, sf. L'essere vedovo o vedova; condizione vedovile.

vedovàre, v. tr. Lasciare vedova; privare.

vedovìle, agg. Di vedova o di vedovo.

védovo, agg. e sm. agg. 1 Che ha perduto, per morte, la moglie. 2 Privo, spoglio. ~ mancante.
sm. Uomo a cui è morta la moglie.
 sm. widower.
 lat. viduus.

Vedovo, Il Film commedia, italiano (1959). Regia di Dino Risi. Interpreti: Alberto Sordi, Franca Valeri, Livio Lorenzon.

vedrétta, sf. Piccolo ghiacciaio situato su un ripido pendio o in una conca.

Vedùggio cón Colzàno Comune in provincia di Milano (4.231 ab., CAP 20050, TEL. 0362).

vedùta, sf. 1 Panorama. la veduta del lago era magnifica di prima mattina. 2 Quadro o fotografia raffigurante un paesaggio. ~ scena. 3 Al plurale, modo di vedere. ~ opinione. ci fu uno scambio di vedute alquanto cruento, un'accesa discussione.
 sf. view, sight. 2 (quadro) picture. 3 (opinione) opinion.
 da veduto, p.p. di vedere.

vedutìsmo, sm. Genere di pittura del Settecento che riproduceva vedute prospettiche di edifici e di paesaggi.

vedutìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Pittore di vedute. ~ paesaggista.

veemènte, agg. Impetuoso. ~ focoso. <> flemmatico.
 agg. vehement.

veementeménte, avv. Con veemenza. ~ impetuosamente. <> flemmaticamente, pacatamente.

veemènza, sf. L'essere veemente. ~ intensità.

Véga Stella di colore bianco blu, distante ventisette anni luce e magnitudine 0,1; per questo motivo è la quinta stella più splendente del cielo e la prima della costellazione della Lira.
VEGA
Sonde spaziali russe, utilizzate dal 1984 al 1986 per l'esplorazione di Venere. Agli inizi di marzo del 1986 riuscirono a intercettare la cometa di Halley.

Véga 1 e 2 Sonde spaziali sovietiche lanciate il 15 e il 21 dicembre 1984 con lo scopo di esplorare la cometa di Halley. Sorvolando Venere hanno lasciato cadere sul pianeta dei moduli automatici destinati a esplorarne l'atmosfera e fotografarne la superficie.

Vega Carpio, Lope Félix de (Madrid 1562-1635) Drammaturgo e poeta spagnolo. Ebbe un'esistenza movimentata, costellata da numerose e violente passioni e da crisi religiose, che continuarono anche dopo la consacrazione religiosa. Fu condannato all'esilio. Scrisse numerosissime opere nelle quali rivoluzionò gli schemi del teatro colto rinascimentale richiamandosi alla tradizione storica nazionale e alla coscienza popolare e che influenzarono e rinnovarono la produzione teatrale spagnola successiva. Usò un linguaggio naturale e una tecnica libera da regole, come spiega nel Nuova arte di far commedie (1609).Ha scritto più di 400 commedie, tra cui Períbañez e il commentatore di Ocaña (1613), Fuente Ovejuna (1612-1614), Il miglior giudice è il re (1620-1623), Il cavaliere di Olmodo (1620-1625), Il marito più costante (1625) e Auto sacramentale: l'adultera perdonata.

Vega, Garcilaso de la (Toledo 1503-Nizza 1536) Poeta spagnolo. Tra le opere Canzoniere (postumo, 1543).

Vega, Garcilaso de la (El Inca) (Cuzco 1539-Cordova, Spagna 1616) Prosatore e storico peruviano. Tra le opere Commentari reali (1609-1617).

vegetàle, agg. e sm. agg. 1 Che è proprio delle piante. il mondo vegetale. 2 Che si ricava dalle piante. olio vegetale. 3 Costituito da erbe o verdure. non poteva sopportare la sua dieta vegetale.
sm. Organismo vivente del regno vegetale. ~ pianta. non amava i vegetali.
 agg. e sm. vegetable.
 deriv. da vegetare.

vegetaliàno, sm. Chi pratica il vegetalismo.

vegetalìsmo, sm. Tipo di vegetarianismo che esclude dalla dieta anche i prodotti di origine animale come latte, burro, uova, formaggio.

vegetalìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Vegetariano.

vegetàre, v. intr. 1 Vivere, svilupparsi, riferito ai vegetali. ~ crescere. <> sfiorire. 2 Condurre una vita inerte. ~ vivacchiare.
 lat. vegetare vivificare, deriv. da vegetus.

Vegetariani dell'amore, I Romanzo di Pitigrilli (1931).

vegetarianìsmo, sm. Regime alimentare a base di prodotti vegetali, dal quale sono escluse le carni.

vegetariàno, agg. e sm. Che, chi si nutre di cibi vegetali.
 agg. e sm. vegetarian.

vegetarìsmo => "vegetarianismo"

vegetativaménte, avv. Per ciò che riguarda la vita vegetativa.

vegetatìvo, agg. 1 Che è proprio dei vegetali. riproduzione vegetativa, delle piante. 2 Negli organismi animali, che si riferisce alle funzioni della sola vita organica. sistema nervoso vegetativo. 3 Di chi vegeta. non poteva accettare un'esistenza vegetativa e passiva.
 deriv. da vegetare.

vegetazionàle, agg. Relativo alla vegetazione.

vegetazióne, sf. 1 Il vegetare; sviluppo di un vegetale. 2 L'insieme dei vegetali che vivono in un luogo. ~ flora.
 sf. vegetation.

vegetazionìsmo, sm. Dottrina che sostiene un regime alimentare di tipo vegetariano.

vègeto, agg. 1 Rigoglioso. ~ verde. 2 Che conserva salute in età avanzata. ~ sano. <> cadente. essere vivo e vegeto, mostrarsi in salute dopo che qualcuno riteneva non si fosse in buone condizioni fisiche.
 agg. 1 thriving. 2 (sano) vigorous, strong.
 lat. vegetus, deriv. da vegere essere vegeto.

vegetomineràle, agg. Solo nella locuzione acqua vegetominerale, soluzione di acetato di piombo usata come medicamento per contusioni e distorsioni.

veggènte, sm. e sf. Indovino, mago. ~ profeta.

veggènza, sf. Capacità di prevedere il futuro.

Veggiàno Comune in provincia di Padova (2.222 ab., CAP 35030, TEL. 049).

Vègio, Maffèo (Lodi 1407-Roma 1458) Pedagogista. Scrisse De educatione liberorum (1444).

véglia, sf. Lo stare svegli di notte.
 sf. wakefulness.
 deriv. da vegliare.

Véglia Isola (20.000 ab.) della Croazia, tra la costa dalmata e l'isola di Cherso, nel mar Adriatico nordorientale.

Veglia di Finnegan, La Romanzo di J. Joyce (1939).

vegliàrdo, sm. Vecchio che ispira venerazione. ~ anziano.

vegliàre, v. v. tr. Assistere di notte. ~ sorvegliare.
v. intr. 1 Essere desto, stare sveglio di notte. <> dormire. 2 Stare di sentinella. ~ vigilare.
 v. tr. to watch, to sit up. v. intr. 1 to stay up, to be awake. 2 (stare vigile) to keep watch.
 lat. vigilare, deriv. da vigil,-ilis sveglio.

Véglie Comune in provincia di Lecce (13.639 ab., CAP 73010, TEL. 0832). Centro agricolo (coltivazione di viti, tabacco e olive) e industriale (prodotti del tabacco, alimentari e tessili). Vi si trova la cripta della Favana, contenente affreschi risalenti al XV sec. Gli abitanti sono detti Vegliesi.

Veglie alla fattoria presso Dikanka Racconto di N. V. Gogol' (1831-1832).

Veglie di Neri, Le Novelle di R. Fucini (1884).

vèglio, agg. e sm. Vecchio, per lo più con riferimento a persone.

Véglio Comune in provincia di Biella (706 ab., CAP 13050, TEL. 015).

veglióne, sm. Festa da ballo. ~ party.
 sm. party.

veglionìssimo, sm. Gran veglione; in particolare, il veglione di San Silvestro.

veh => "ve'"

veicolàre, agg. e v. agg. 1 Di veicolo o di veicoli. 2 Che riguarda o costituisce un mezzo di propagazione, di diffusione.
v. tr. Trasportare facendo da veicolo; trasmettere, comunicare. ~ diffondere.
 agg. vehicular.

veìcolo, sm. 1 Mezzo di trasporto meccanico. ~ automezzo. il traffico dei veicoli commerciali fu deviato sulla statale. 2 Mezzo che serve a diffondere qualcosa; mezzo che trasmette un contagio. la parola come veicolo di idee; veicolo di infezione.
 sm. 1 vehicle. 2 (spaziale) spacecraft. 3 (di contagio) carrier of infection.
 lat. vehiculum, deriv. da vehere trasportare.

Veil, Simone (Nizza 1927-) Nata Jacob, politica francese. Dal 1974 al 1979 fu ministro della sanità e caldeggiò la legge sulla legalizzazione dell'aborto. Dal 1979 al 1981 fu presidente del primo parlamento europeo.

veilleuse, sf. invar. Lampada notturna a luce tenue, che non disturba il sonno.

Véio Antica città etrusca le cui rovine si trovano nel comune di Roma a nord-ovest della capitale (frazione isola Farnese). Fiorente nell'VIII-VI sec. a. C., fu a lungo in lotta con Roma, finché non fu distrutta da Furio Camillo nel 396 a. C. Rimangono i resti delle mura, il tempio di Apollo, una vasta necropoli e il santuario di Pontonaccio, dal quale provengono le sculture Apollo di Veio ed Ercole e la cerva. Importante anche il ponte Sodo, galleria scavata dagli Etruschi nel VI sec. a. C. per incanalare un corso d'acqua. Numerose anche le terracotte e il materiale ceramico rinvenuti. Il centro era interamente circondato da necropoli e in località Monte Michele fu rinvenuta la tomba Campana, con pitture del periodo arcaico risalenti all'inizio del VI sec. a. C.

Veiòvidi Famiglia di Aracnidi scorpionidi diffusi soprattutto in America. Specie più conosciuta: Jurus dufourensis.

Vejàno Comune in provincia di Viterbo (1.938 ab., CAP 01010, TEL. 0761).

Vejle Città (53.000 ab.) della Danimarca, nel settore centro-orientale della penisola di Jylland. Capoluogo della contea omonima.

Véla Costellazione appartenuta un tempo a quella grande di Argo, osservabile nelle notti invernali dalle latitudini italiane; si trova a sud-est del Cane Maggiore, nell'emisfero celeste australe.

véla, sf. 1 Ampia tela che, applicata agli alberi di un'imbarcazione, permette di sfruttare il vento per la propulsione. Viene sostenuta e fissata all'alberatura in vario modo e regolata dalla coperta con determinate manovre. 2 Imbarcazione a vela. 3 Lo sport praticato con imbarcazioni a vela.
 sf. 1 sail. 2 (sport) sailing.
Attività sportiva risalente al 1660 che si effettua con imbarcazioni munite di velatura in mare o in acque interne. In forma di competizione le gare di vela, dette regate, hanno come scopo il raggiungimento nel minor tempo possibile di un traguardo, dopo aver seguito un determinato percorso. Le competizioni vengono suddivise in regate in circuito e in regate d'altura, con percorso aperto. A queste possono partecipare monotipo, imbarcazioni aventi determinate caratteristiche di dimensione e materiale di costruzione e yacht a formula, imbarcazioni diverse alle quali viene assegnato un coefficiente (rating) che tiene conto della lunghezza, della differenza tra il contorno effettivo e quello rettilineo, della superficie delle vele e dell'altezza del bordo libero. Alle Olimpiadi, oltre a queste imbarcazioni, vi sono il dragone, il finn, il flying dutchman, la star e il 5,50.

Vela bianca, La Romanzo di C. Ajtmatov (1970).

Véla, Vincènzo (Ligornetto, Canton Ticino 1820-1891) Scultore. Studente a Brera, si arruolò volontario nel 1848. Docente all'Accademia di belle arti di Torino, è considerato un esponente di rilievo del romanticismo italiano in scultura. Tra le opere, Spartaco (Ginevra, Musée d'Art e d'Histoire) e Le vittime del lavoro (1883, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna).

velaccìno, sm. Pappafico.

velàccio, sm. Nei velieri a vele quadre, ognuna delle vele poste sopra la gabbia, con il rispettivo pennone.

velàme, sm. 1 Ciò che vela. ~ velo. 2 Ciò che nasconde qualcosa, apparenza sotto la quale si cela qualcosa. 3 Insieme delle vele di un'imbarcazione. ~ velatura.

velamen, sm. invar. Leggerissimo tessuto esterno che circonda le radici aeree delle orchidee Epifite. Durante le piogge o rugiada ha la funzione di assorbire acqua.

velàre, agg., sf. e v. agg. 1 Del velo palatino. 2 Detto di suono articolato fra il dorso della lingua e il velo del palato.
sf. Consonante velare.
v. tr. 1 Coprire con un velo. 2 Rendere spento. ~ offuscare. le lacrime copiose gli velarono lo sguardo. 3 Celare. ~ schermare. <> svelare. cercava di velare le sue colpe.
v. intr. pron. 1 Annebbiarsi. 2 Offuscarsi, spegnersi. la giovinezza cominciava a velarsi.
 v. tr. to veil. v. intr. pron. to mist over.
 lat. velare, deriv. da velum, velo.

velàrio, sm. Tendaggio usato per nascondere o per riparare.

velarizzazióne, sf. Processo per cui il punto di articolazione di un suono si sposta verso il velo del palato.

Velasco, Julio (La Plata, 1952-) Allenatore di pallavolo argentino. Con la Panini Modena ha vinto quattro scudetti (1985-1989). Ha poi guidato la nazionale italiana maschile portandola alla vittoria di due campionati mondiali (1990, 1994), due titoli europei (1989, 1993), e quattro World Cup (1990, 1991, 1992, 1994). Dal 1997 al 1998 ha guidato la nazionale italiana femminile.

velataménte, avv. In modo velato. ~ nascostamente, indirettamente. <> esplicitamente.

velatìno, sm. 1 In sartoria, tela rada e rigida usata per confezionare modelli. 2 Nelle riprese cinematografiche, schermo di garza che si pone davanti alla sorgente luminosa per diffonderne più uniformemente la luce.

velàto, agg. 1 Coperto da un velo. 2 Non esplicito. ~ implicito. <> evidente. 3 Offuscato. ~ appannato.
 agg. veiled.

velatùra, sf. 1 Il velare, l'essere velato. 2 Offuscamento. 3 Sottile strato steso su di una superficie. 4 Il complesso delle vele di un bastimento; l'insieme delle vele spiegate nel bastimento.

Vel´zquez, Diego Rodríguez de Silva y (Siviglia 1599-Madrid 1660) Pittore spagnolo. Dal 1610 al 1617 fu allievo di F. Pachero del Rio. Improntò la sua opera, costituita da scene di vita popolare e composizioni sacre, storiche e mitologiche, a una rappresentazione naturalista ispirata all'arte caravaggesca. Nel 1623 fu nominato da Filippo IV pittore di corte. Nel 1629 compì un viaggio di studio in Italia (Genova, Milano, Venezia, Bologna, Roma, Napoli) durante il quale si accostò agli artisti italiani del rinascimento, arricchendo la sua pittura di toni ancora più vivaci e luminosi. Soggiornò in Italia (Venezia e Roma) ancora dal 1649 al 1650. Tra le opere, si ricordano l'Acquaiolo di Siviglia (Londra, Wellington Museum), il Ritratto di Madre Jeronima de la Fuente (1620, Madrid, Museo del Prado), La resa di Breda, il ritratto di Filippo IV a cavallo (Madrid, Museo del Prado), il ritratto del Conte Duca di Olivares (New York, Hispanic Society), Il padiglione di Arianna, L'ingresso della grotta (1629, Madrid, Museo del Prado), la Fucina di Vulcano (1629, Madrid, Museo del Prado), Innocenzo X (Roma, Galleria Doria Pamphili), Venere allo specchio (1650, Londra, National Gallery), Las Meninas (1565, Madrid, Museo del Prado), il ritratto dell'Infanta Maria Teresa (Vienna, Kunsthistorisches Museum), il ritratto dell'Infanta Margarita (Vienna, Kunsthistorisches Museum), il ritratto del Principe Felipe Prospero (Vienna, Kunsthistorisches Museum), Il buffone Sebastián de Morra (Madrid, Museo del Prado). Il suo capolavoro è considerato Las meninas (Le damigelle d'onore), una rappresentazione giocata su un estremo virtuosismo pittorico di riflessi e corrispondenze.

vèlcro, sm. invar. Dispositivo di chiusura rapida per vestiti, borse, calzature, costituito da due strisce di tessuto sintetico che si uniscono tra loro a pressione.

Velebit Catena montuosa della Croazia. Vetta più elevata il monte Vagagno (1.758 m).

veleggiàre, v. intr. Andare a vela. ~ navigare.
 v. intr. to sail.

veleggiatóre, sm. Aliante che sfrutta modeste correnti ascendenti.

veléggio, sm. Il veleggiare; il volo degli uccelli con le ali aperte.

velenìfero, agg. Che contiene o produce veleno.

veléno, sm. 1 Sostanza che, introdotta nell'organismo, può causargli danni fino alla morte. ~ tossina. amaro come il veleno, di sostanza molto amara, come si ritiene lo sia un veleno. 2 Astio, rancore. ~ odio. covava solo veleno nei suoi confronti; ingoiare pane e veleno, rodersi dentro senza sfogarsi.
 sm. 1 poison. 2 (di animale) venom.
 lat. velenum.

velenosaménte, avv. In modo velenoso.

velenosità, sf. L'essere velenoso. ~ tossicità.

velenóso, agg. 1 Che contiene veleno. ~ nocivo. <> atossico. 2 Colmo di astio. ~ rancoroso. <> benevolo.
 agg. venomous, poisonous.

Vèleso Comune in provincia di Como (235 ab., CAP 22020, TEL. 031).

velétta, sf. Piccolo velo che si portava appuntato sul cappello e talvolta calato a coprire il viso.

Velèzzo Lomellìna Comune in provincia di Pavia (122 ab., CAP 27020, TEL. 0384).

vèlico, agg. (pl. m.-ci) Della vela, delle vele.
 agg. sailing, sail.

Vèlidi Famiglia di Insetti Emitteri Eterotteri, di piccole dimensioni, acquatici, spesso atteri.

velièro, sm. Nave a vela.
 sm. sailing ship.

veliger, sm. invar. Nei Molluschi, forma larvale presente nella maggior parte delle specie marine, simile alla trocofora, ma con la parte superiore (calotta) fornita di conchiglia. Ha piede appena accennato e ciglia numerose.

Velikije Luki Città (115.000 ab.) della Russia, sul fiume Lovat, nella provincia di Pskov.

Veliko Tarnovo Città (75.000 ab.) della Bulgaria, capoluogo del distretto omonimo.

velìna, sf. 1 Carta velina. 2 Copia su carta velina di un dattiloscritto. 3 Comunicazione inviata da una fonte governativa, contenente suggerimenti sul modo di dare e commentare una notizia.
 sf. 1 tissue paper. 2 (copia) carbon copy. 3 (per fare copie) flimsy paper.

velinàre, v. tr. Nel linguaggio giornalistico dare una notizia conformandosi a una velina, alle direttive di un centro di potere.

velìno, agg. e sm. agg. Di carta velina, carta leggerissima, usata per copie dattiloscritte o per imballare oggetti molto fragili.
sm. Tipo di pergamena più bianca e delicata di quella normale.

Velino Fiume (90 km) dell'Italia centrale che scorre nel Lazio. Affluente del fiume Nera.

velìsmo, sm. Lo sport della navigazione a vela.

velìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Chi si dedica al velismo.
 sm. yachtsman.

velìte, sm. 1 In Roma antica, soldato armato alla leggera. 2 Nome di una milizia italiana creata da Napoleone, con carattere simile a quello che poi avrebbero avuto i bersaglieri.

velìvolo, sm. Aeromobile. ~ apparecchio.
 sm. aircraft.

Vellèda (sec. I) Eroina germanica. Profetessa, fu a capo dei batavi contro i romani nel 70 ca., ma fu sconfitta e imprigionata a Roma.

velleità, sf. Desiderio ambizioso, ma inconcludente. ~ aspirazione.
 sf. foolish ambition, vain ambition, vain desire.

velleitariaménte, avv. In modo velleitario.

velleitàrio, agg. e sm. agg. 1 Che ha delle velleità. 2 Che è caratterizzato da velleità. ~ irrealizzabile.
sm. Individuo velleitario.
 agg. unrealistic.

velleitarìsmo, sm. Atteggiamento di chi ha aspirazioni o programmi ambiziosi, ma irrealizzabili.

Vellétri Comune in provincia di Roma (45.000 ab., CAP 00049, TEL. 06) posto sui colli Albani. Mercato agricolo (uva, vini, prodotti ortofrutticoli), ha industrie enologiche, meccaniche, dell'abbigliamento, delle materie plastiche e del legno. Fondata dai volsci, fu conquistata dai romani nel 338 a. C. Tra i monumenti la cattedrale (XII sec.), il palazzo comunale (XVI sec.), il tempietto di Santa Maria del sangue (XVI sec.) e il museo capitolare.

Vellèzzo Bellìni Comune in provincia di Pavia (1.268 ab., CAP 27010, TEL. 0382).

vellicaménto, sm. Leggero solleticamento.

vellicàre, v. tr. 1 Toccare in modo leggero provocando solletico. ~ solleticare. 2 Stimolare, eccitare in modo piacevole. ~ titillare.

vèllo, sm. Mantello degli ovini. ~ pelame, pelliccia.
 sm. fleece.

Vello d'oro, Il Trilogia drammatica di F. Grillparzer (1821).

Vellore Città (139.000 ab.) dell'India, nello stato di Tamil Nadu.

vellóso, agg. Coperto di vello, pelo lungo e folto.

vellutàre, v. tr. Rendere un tessuto simile al velluto.

vellutàto, agg. 1 Che ha le qualità o l'aspetto del velluto. ~ morbido. <> ruvido. mani vellutate, morbide; occhi vellutati, dolci. 2 Che ha colore morbido.
 p.p. di vellutare.

vellutatùra, sf. Operazione di finitura superficiale effettuata nell'industria tessile per ottenere tessuti con aspetto simile a quello del velluto.

vellutìno, sm. 1 Velluto leggero. 2 Guarnizione di velluto per abiti da donna.

vellùto, agg. e sm. agg. 1 Coperto di fitto pelo. 2 Di piante e fiori dall'aspetto morbidamente peloso; di stoffa a pelo rilevato e morbido.
sm. 1 Tessuto che sul diritto è ricoperto di pelo fitto e morbido. 2 Cosa morbidissima.
 sm. 1 velvet. 2 (a coste) corduroy.

Velluto blu Film thriller, americano (1986). Regia di David Lynch. Interpreti: Kyle MacLachlan, Isabella Rossellini, Dennis Hopper. Titolo originale: Blue Velvet

vélo, sm. 1 Tessuto finissimo e trasparente. prendere il velo, diventare monaca. 2 Ciò che ostacola la conoscenza di qualcosa. il velo dell'ignoranza. 3 Apparenza ingannevole. ~ parvenza. un finto velo di pietà. 4 Strato molto sottile che ricopre qualcosa. ~ patina. c'era un velo di polvere sulla scrivania.
 sm. 1 veil. 2 (tessuto) voile. 3 (strato sottile) film.
 lat. velum.

Vélo d'Àstico Comune in provincia di Vicenza (2.254 ab., CAP 36010, TEL. 0445).

Vélo Veronése Comune in provincia di Verona (824 ab., CAP 37030, TEL. 045).

velóce, agg. 1 Che si sposta o che agisce rapidamente. ~ sollecito. <> lento. con passi veloci, raggiunse rapidamente l'abitazione. 2 Che passa in fretta. ~ scattante. le ore in sua compagnia fuggivano veloci. 3 Di ritmo musicale mosso.
 agg. 1 quick. 2 (veicolo) fast.
 lat. velox,-ocis.

veloceménte, avv. 1 Rapidamente, prontamente. ~ presto. 2 Celermente, speditamente. ~ forte. <> lentamente.

Velocifero, Il Romanzo di L. Santucci (1965).

velocimetrìa, sf. Tecnica per misurare a distanza la velocità di un corpo in movimento.

velocìmetro, sm. Strumento per misurare a distanza la velocità di un mezzo mobile.

velocìpede, sm. Antico modello di bicicletta con la ruota anteriore molto più grande di quella posteriore.

velocipedìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Chi va in velocipede.

velocìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Atleta specializzato nelle corse podistiche di velocità o ciclista specializzato nelle gare di velocità su pista. ~ sprinter.
 sm. e sf. sprinter.

velocità, sf. 1 L'essere veloce, rapidità. ~ lestezza. <> lentezza. 2 Rapporto tra lo spazio percorso e il tempo impiegato a percorrerlo.
 sf. speed.
 lat. velocitas,-atis, deriv. da velox,-ocis veloce.
Grandezza fisica vettoriale che misura la rapidità con cui un corpo in movimento cambia posizione. Se il corpo si muove in modo tale che la lunghezza della traiettoria da esso percorsa sia proporzionale al tempo che ha impiegato (moto uniforme), l'intensità della velocità è costante, e pari al rapporto tra lunghezza percorsa e questo tempo impiegato. Negli altri casi questo rapporto indica la velocità media, mentre l'intensità della velocità in un dato istante t (chiamata a volte ridondantemente velocità istantanea, quando si vuole evidenziare che non si sta considerando la velocità media sull'intero percorso) è valutabile calcolando la velocità media in un piccolo intervallo di tempo contenente t; man mano che si considera un intervallo di tempo più piccolo, man mano si ottiene una misura più precisa della velocità (al tendere a 0 dell'ampiezza dell'intervallo di tempo si ottiene, al limite, il valore esatto della velocità nell'istante t).

velocizzàre, v. v. tr. Rendere più veloce. ~ accelerare, sveltire.
v. intr. pron. Divenire più veloce.

velocizzazióne, sf. Il velocizzare, il velocizzarsi, l'essere velocizzato.

velòdromo, sm. Pista a tracciato ellittico per gare ciclistiche.
 sm. velodrome.

velours, sm. invar. Tessuto di lana peloso e morbido, simile al velluto.

véltro, o vèltro, sm. Cane da caccia assai veloce, simile al levriero.

Veltùrno (in ted. Feldthurns) Comune in provincia di Bolzano (2.302 ab., CAP 39043, TEL. 0472).

véna, sf. 1 Vaso sanguigno. 2 Filone sotterraneo di un minerale. 3 Venatura. ~ traccia. 4 Disposizione a fare qualcosa; ispirazione creativa. ~ attitudine, estro.
 sf. 1 vein. 2 (umore) mood. 3 (filone) seam. 4 (ispirazione) inspiration.
Vaso del sistema vascolare in cui il sangue scorre dalla periferia al cuore, avente struttura membranosa e poco muscoloso rispetto alle arterie. Il sistema venoso parte da una fitta rete di capillari prevenosi molto sottili posti alla periferia del corpo che aumentano progressivamente di diametro, trasformandosi prima in venule e poi in vene, molte delle quali, dette vene satelliti, si affiancano alle arterie, in genere in numero di due per ogni arteria, per poi confluire alle vene cave superiore e inferiore. La prima vena cava raccoglie i vasi provenienti da capo, tronco e arti superiori, la seconda quelli dell'addome e degli arti inferiori.La circolazione venosa si distingue in circolazione grande che trasporta il sangue di ritorno dai tessuti ai quali ha ceduto in parte il nutrimento e dai quali ha ricevuto materiale di rifiuto, e piccola circolazione polmonare i cui vasi (vasi polmonari) portano sangue ricco di ossigeno.

Venàfro Comune in provincia di Isernia (10.107 ab., CAP 86079, TEL. 0865). Centro agricolo (coltivazione di frutta, ortaggi, cereali, foraggi, viti e olive), dell'allevamento e industriale (prodotti per l'edilizia, meccanici e alimentari) nella valle solcata dal Volturno. Vi si trovano il Museo Archeologico, il palazzo Caracciolo, del XV sec., e la cattedrale, del XV sec. Gli abitanti sono detti Venafrani.

venàle, agg. 1 Fatto per danaro. 2 Che agisce per lucro. ~ prezzolato. <> disinteressato.
 agg. 1 mercenary, venal. 2 (prezzo) market.

venalità, sf. L'essere venale.

venalménte, avv. In modo venale.

venàre, v. v. tr. Segnare con venature.
v. intr. pron. 1 Coprirsi di venature. 2 Essere dotato di particolari tonalità, sfumature.

Venarìa Comune in provincia di Torino (30.614 ab., CAP 10078, TEL. 011). Centro industriale (prodotti del legno, chimici, tessili, meccanici ed elettromeccanici). Vi si trova il castello, costruito tra il XVII e il XVIII sec. Gli abitanti sono detti Venariesi.

Venaròtta Comune in provincia di Ascoli Piceno (2.272 ab., CAP 63040, TEL. 0736).

Venàsca Comune in provincia di Cuneo (1.538 ab., CAP 12020, TEL. 0175).

venàto, agg. Segnato da venature. ~ rigato.

venatòrio, agg. Relativo alla caccia.
 agg. hunting.

venatùra, sf. 1 Segno ramificato, che percorre una superficie di legno o di marmo. ~ striatura. 2 Crepa. ~ incrinatura.
 sf. 1 vein. 2 (di legno) grain.

Venàus Comune in provincia di Torino (984 ab., CAP 10050, TEL. 0122).

Venceslào (santo) (907?-936) In ceco Václav. Santo nazionale boemo e duca di Boemia dal 921. Figlio del duca Vratislao, ebbe un'educazione cristiana grazie alla nonna, Santa Ludmilla. Evangelizzò il paese. Fu ucciso dal fratello Boleslao, che lo accusò di antinazionalismo per aver fatto atto di sottomissione al re di Germania Enrico I l'Uccellatore.

Venceslào (sovrani) Nome di sovrani.
Venceslao I
(1205-Bareun 1253) Figlio di Ottocaro I, gli succedette come re di Boemia. Combatté per il ducato austriaco contro l'imperatore Federico II; estinti i Babenberg, il ducato fu assegnato a suo figlio Ottocaro II.
Venceslao II
(Praga 1271-1305) Figlio di Ottocaro II, gli succedette come re di Boemia nel 1278. Nel 1300 ottenne anche la corona polacca e garantì quella ungherese al figlio Venceslao III.
Venceslao III
(1289-Olomouc 1306) Figlio di Venceslao II e re d'Ungheria dal 1301, gli succedette nel 1305 in Boemia e Polonia, rinunciando alla corona ungherese.

vendémmia, sf. Raccolta dell'uva; la quantità di uva raccolta; il periodo dell'anno durante il quale si fa la raccolta dell'uva.
 sf. 1 grape harvest. 2 (quantità raccolta) vintage, grape crop.

vendemmiàio, sm. Nome del primo mese del calendario rivoluzionario francese (22 settembre-21 ottobre).

vendemmiàre, v. v. tr. 1 Raccogliere l'uva. 2 Conseguire, procacciare. ~ mietere.
v. intr. Fare la vendemmia.
 v. tr. to harvest. v. intr. to harvest grapes.

vendemmiatóre, sm. (f.-trìce) Chi fa la vendemmia.

vendemmiatrìce, sf. Macchina agricola che permette di vendemmiare automaticamente.

véndere, v. v. tr. 1 Cedere ad altri la proprietà di qualcosa dietro compenso. ~ commercializzare. <> comprare. vendere al dettaglio, all'ingrosso. 2 Fare commercio di ciò che non dovrebbe essere oggetto di lucro, come coscienza, patria. ~ piazzare. vendere l'anima al diavolo, essere disposto a tutto pur di guadagnare; vendere fumo, vantare cose non vere.
v. rifl. Fare mercato della propria dignità. ~ prostituirsi.
 v. tr. 1 to sell. 2 (vendesi) for sale.
 lat. vendere, dare in vendita, comp. da venum + dare dare.

vendétta, sf. 1 Offesa o danno che si arreca ad altri per ritorsione. ~ rappresaglia. <> remissione. giurare vendetta; vendetta trasversale, che colpisce i familiari. 2 Punizione, castigo. vendetta divina.
 sf. vengeance, revenge.
 lat. vindicta liberazione, vendetta.

vendeuse, sf. invar. L'incaricata delle vendite in una sartoria; commessa di un negozio elegante di abbigliamento.

vendìbile, agg. Che si può vendere.

vendicàbile, agg. Che si può vendicare.

vendicàre, v. v. tr. Punire con una vendetta. ~ ricambiare. <> perdonare.
v. rifl. Dare il contraccambio di un torto subito.
 v. tr. to avenge. v. rifl. to avenge oneself, to revenge oneself.
 lat. vindicare.

vendicatività, sf. L'essere vendicativo.

vendicatìvo, agg. e sm. agg. Che è istintivamente portato alla vendetta. ~ astioso. <> magnanimo.
sm. Persona vendicativa.
 agg. vindictive.

vendicatóre, agg. e sm. (f.-trìce) Che, chi vendica. ~ giustiziere.

vendicchiàre, v. tr. Vendere con difficoltà.

vendifùmo, sm. e sf. invar. Chi decanta capacità e meriti che non possiede; chi fa promesse vane.

véndita, sf. 1 Il vendere. ~ cessione. <> acquisto. 2 Quantità di merce venduta.
 sf. 1 selling, sale. 2 (in negozio) on sale. 3 (all'asta) sale by auction. 4 (per corrispondenza) mail-order selling.

venditóre, sm. (f.-trìce) Chi vende. ~ commerciante. <> compratore.
 sm. 1 vendor, seller. 2 (rappresentante) salesman. 3 (commesso) shop assistant. 4 (fig., ciarlatano) charlatan.
 lat. venditor,-oris.

Vendìtti, Antonèllo (Roma 1949-) Cantautore. Tra le opere Roma capoccia, Sotto il segno dei pesci, Buona domenica, Sotto la pioggia (1982), In questo mondo di ladri (1989), Benvenuto in paradiso (1991). Ultimi album Da San Siro a Samarcanda (1993), Tutti all'inferno (1995).

Vendôme, Louis-Joseph de Bourbon duca di Penthièvre e di (Parigi 1654-Vinaroz 1712) Militare francese. Nel 1702, nel corso della guerra di successione spagnola, batté a Luzzara Eugenio di Savoia, che sconfisse nuovamente nel 1705 a Cassano d'Adda. Nel 1710 vinse la battaglia di Villaviciosa, consentendo il rientro a Madrid di Filippo V.

Vendóne Comune in provincia di Savona (359 ab., CAP 17030, TEL. 0182).

Vendrógno Comune in provincia di Lecco (320 ab., CAP 22050, TEL. 0341).

vendùto, agg. e sm. agg. 1 Che è stato messo in vendita e acquistato. 2 Che si è fatto corrompere. ~ prezzolato. <> incorruttibile.
sm. La merce venduta.
 agg. corrupt. sm. pl. goods sold.

venefìcio, sm. Omicidio commesso col veleno.

venèfico, agg. (pl. m.-ci) 1 Velenoso. ~ tossico. 2 Moralmente dannoso. ~ pernicioso. <> benefico. 3 Nocivo, malsano. ~ insalubre. <> balsamico.
 agg. poisonous.

Venegòno Inferióre Comune in provincia di Varese (5.645 ab., CAP 21040, TEL. 0331).

Venegòno Superióre Comune in provincia di Varese (6.664 ab., CAP 21040, TEL. 0331).

Venera Seconda serie, dopo Venus, di sonde spaziali automatiche sovietiche nate con lo scopo di proseguire le esplorazioni del pianeta Venere. Il primo lancio fu effettuato nel 1975.

veneràbile, agg. e sm. agg. 1 Degno di essere venerato, di rispetto. ~ sacro. <> disprezzabile. quel venerabile vecchio aveva sempre ragione. 2 Titolo d'onore del capo di una loggia massonica o di congregazioni religiose. venerabile fratello.
sm. Persona morta in odore di santità e non ancora beatificata.
 agg. venerable.
 lat. venerabilis.

venerabilità, sf. L'essere venerabile.

venerabilménte, avv. In modo venerabile.

veneràndo, agg. Che si deve venerare. ~ venerabile.

veneràre, v. tr. Far oggetto di venerazione. ~ idolatrare. <> spregiare.
 v. tr. to worship, to venerate.
 lat. venerari, deriv. da Venus,-eris Venere.

veneratóre, agg. e sm. (f.-trìce) Che, chi venera.

venerazióne, sf. Il venerare, l'essere venerato. ~ adorazione.
 lat. veneratio,-onis.

venerdì, sm. Il quinto giorno della settimana.
 sm. Friday.

Venerdì o il limbo del Pacifico Romanzo di M. Tournier (1967).

vènere, sf. 1 Donna bellissima. ~ sirena. aveva sognato una venere che si innamorava pazzamente di lui. 2 Sesso. ~ erotismo.
 lat. Venus,-eris.

Vènere (astronomia) Secondo pianeta del sistema solare in ordine di distanza dal Sole, da cui dista di circa 108.000.000 km. Con una massa pari a 4,87 · 1024 kg (circa il 75% di quella terrestre) e un raggio equatoriale di circa 6.520 km, è il sesto pianeta del sistema solare per dimensioni. Venere compie un moto di rivoluzione in un periodo di 224 giorni e 16 ore e un moto di rotazione retrogrado di 243 giorni. Ha una densità di 4,9 g/m3, una superficie solida, di tipo desertico con alcune alture e un'atmosfera costituita quasi completamente da anidride carbonica, che raggiunge le 92 atmosfere alla superficie e con una spessa coltre di nubi costituite principalmente da acido solforico con temperature che vanno da 480 °C nella parte illuminata a 300 °C in quella in ombra. Presenta alla Terra fasi diverse e appare come astro molto brillante, con magnitudine-4,7; quando è localizzabile a est del Sole viene detto stella della sera, mentre quando si trova a ovest del Sole stella del mattino. È caratterizzato dallo stesso fenomeno delle fasi lunari della Luna e di Mercurio. Non ha satelliti. È stato studiato dalle sonde statunitensi Mariner e dalle sovietiche Venera.

Vènere (mitologia) Dea romana della bellezza e dell'amore, figlia di Zeus e Dione o, secondo Esiodo, nata dalla spuma del mare tra Citera e Cipro. Madre di Enea, di Cupido, di Imene e delle Grazie, fu sposa di Vulcano, ma amò anche Marte, Anchise (con il quale generò Enea) e Adone. È identificabile con la greca Afrodite. Era venerata sotto diversi nomi: Pandemia, Urania, Anadiomede, Ciprinia, Idalia, Onidia, Citerea, Filommede.

Venere e Adone Poema di W. Shakespeare (1593).

Venere in pelliccia Romanzo di L. von Sacher-Masoch (1870).

venèreo, agg. Che riguarda l'amore fisico.
 agg. venereal.

venereologìa, sf. Branca della medicina relativa alle malattie veneree.

Venèridi Famiglia di Molluschi Lamellibranchi diffusi in tutte le acque marine dalla conchiglia subovale. Trovano il loro habitat nei fondi sabbiosi e fangosi.

venètico, agg. e sm. agg. (pl. m.-ci) Degli antichi veneti.
sm. La lingua degli antichi veneti.

Venético Comune in provincia di Messina (3.497 ab., CAP 98040, TEL. 090).

vèneto, agg. e sm. agg. 1 Del Veneto. i vini veneti sono rinomati quanto le grappe; dialetto veneto. 2 Della città di Venezia. 3 Venetico.
sm. 1 Abitante, nativo del Veneto. 2 L'insieme dei dialetti parlati nel Veneto. 3 Appartenente alla popolazione illirica insediatasi nel 1200 a. C. sulle coste adriatiche settentrionali.
 lat. Venetus.

Vèneto (regione) Regione a statuto ordinario dell'Italia nordorientale; confina a nord con l'Austria, a nord-est con il Friuli Venezia Giulia, a nord-ovest con il Trentino Alto Adige, a ovest con la Lombardia, a sud con l'Emilia Romagna e si affaccia a est al mare Adriatico, sul golfo di Venezia.
La parte più settentrionale della regione è montuosa, occupata dalle Alpi che presentano alcuni massicci di altitudine notevole (Marmolada, 3.220 m, Le Tofane, 3.243 m, monte Cristallo, monte Pelmo, le tre Cime di Lavaredo).
Procedendo verso sud, si estende dal lago di Garda al confine con il Friuli la fascia prealpina che include il monte Baldo, i monti Lessini, l'altopiano di Asiago, il monte Grappa, le Alpi Bellunesi, le Prealpi dell'Alpago e le Prealpi Clautane; questa fascia presenta altitudini più moderate e scende attraverso un'ulteriore fascia di colline morbidamente ondulate verso la pianura, nella quale sorgono isolate formazioni moreniche (monti Berici, Colli Euganei e il Montello).
La costa è bassa e sabbiosa, caratterizzata dalla presenza della grande laguna di Venezia e dal delta del Po. Il Po interessa il Veneto nella parte terminale del suo corso e traccia buona parte del confine con la Romagna. Il secondo fiume per importanza è l'Adige, che a sua volta attraversa la pianura veneta con la parte bassa del suo corso, e si getta nel mar Adriatico dopo un percorso parallelo per un buon tratto a quello del Po. Interamente veneto è il Piave. Tutti gli altri fiumi (Brenta, Bacchiglione, Livenza e Sile) hanno origine nella regione prealpina, attraversano la pianura e si gettano nel golfo di Venezia. La portata di questi fiumi è spesso irregolare, con maggiori portate in autunno e in primavera in corrispondenza delle maggiori precipitazioni e del disgelo.
Il clima presenta caratteri molto diversi in funzione dell'altitudine e della vicinanza con il mare o con il bacino del Garda; sostanzialmente è continentale, con escursioni termiche più accentuate con l'aumentare dell'altitudine.
Il capoluogo della regione è Venezia, famosissima repubblica marinara, unica nella sua struttura urbanistica, articolata in calli e canali; gli altri capoluoghi di provincia sono Belluno, Padova, Rovigo, Treviso, Verona e Vicenza.
L'agricoltura ha costituito in passato l'asse importante dell'economia veneta, e, pur avendo perso buona parte della sua importanza negli ultimi decenni a favore dell'industria, rimane una risorsa fondamentale; si producono grano, mais, barbabietole da zucchero, frutta, uva da vino, tabacco e foraggio, che alimenta una fiorente attività zootecnica, in prevalenza bovina.
Tradizionale, anche se in declino, l'allevamento del baco da seta.
Alcuni settori industriali fanno parte della tradizione veneta in particolare il settore tessile (lana), ma anche il metallurgico e il chimico; prevalgono imprese di dimensioni medie e piccole nel settore alimentare metalmeccanico, vetrario, elettrotecnico e della fabbricazione di occhiali.
Diffuse sono alcune attività artigianali: in particolare vetri, merletti e mobili d'arte.
Ampiamente praticata è la pesca, sia di mare che di laguna.
Una posizione di tutto rispetto nel quadro economico veneto assume il turismo: numerose le stazioni climatiche rinomate, sia balneari che montane, pregevoli le città d'arte (Venezia e Verona) e frequentate le stazioni termali.
Abitanti-4.363.157
Superficie-18.364 km2
Densità-237,5 ab./km2
Capoluogo-Venezia
Province (fra parentesi il numero di abitanti del capoluogo espresso in migliaia): Belluno (35), Padova (215), Rovigo (52), Treviso (83), Venezia (309), Verona (253), Vicenza (107)

Venexiana, La Commedia di anonimo (XVI sec.).

Venèzia Città capoluogo del Veneto (comune di 455 km2, 300.000 ab., CAP 30100, TEL. 041) e della provincia omonima, posta nella laguna veneta a 4 km dalla terraferma e a 2 km dal lido su diciotto isole, separate da 160 canali, di cui il maggiore è il canal Grande, e collegate da oltre 400 ponti. La città è suddivisa in sestieri e la circolazione terrestre, di secondaria importanza rispetto a quella sui canali, è costituita da calli, campi e fondamenta. Il comune comprende anche le più lontane isole di Burano, Murano, Torcello, Lido, Pallestrina e i territori di Mestre e Porto Marghera. Comprende una zona industriale (Marghera e Mestre), mentre il centro storico si dedica alle attività amministrative e al turismo. Notevole l'attività artigianale (vetro, oggetti ricordo ecc.). Possiede due aeroporti, il San Nicolò e il Marco Polo. È un importante centro culturale e artistico, con università, gallerie d'arte antica e moderna, musei e biblioteche e sede di parecchie manifestazioni a livello internazionale come la Biennale d'arte, il Festival internazionale del teatro e della musica e la Mostra d'arte cinematografica. Tra i monumenti vi sono la basilica di San Marco (IX-XV sec.), internamente decorata da mosaici, il palazzo Ducale (XIV-XV sec.), Ca' d'Oro (1420-1434), Ca' Foscari (XV sec.) e altre case di stile gotico, il palazzo Vendramin-Calergi (1500-1509), Santa Maria Formosa e altri edifici rinascimentali, le Procuratie Vecchie, il palazzo Camerlenghi, il Fondaco dei tedeschi e altri edifici del XVI sec., le Chiesa dei Santi Giovanni e Paolo (1246-1430), di San Pietro e Paolo (XIII sec.), di Santa Maria del Carmine (1489), le prigioni, il ponte del Rialto (1588-1591), il palazzo Balbi, il palazzo Rezzonico, Ca' Pesaro barocchi, le chiesa dei Gesuiti, della Pietà e altre facciate a opera di A. Palladio e G. Massari del XVIII sec., la chiesa di San Simeone Piccolo, Santa Maria Maddalena in stile neoclassico.
Storia
Già dal VI sec. a. C. il territorio era occupato dai popoli dei veneti e degli euganei. Tre secoli dopo i romani sottomisero le popolazioni locali, facendo di Venezia una roccaforte del loro dominio. Fu solo in seguito alle invasioni dei goti, che distruggevano sistematicamente ogni cosa incontrassero sul loro cammino verso Roma, che i veneti cercarono rifugio sulle isole ancora disabitate e paludose della laguna. La tradizione vuole far risalire la fondazione di Venezia al 421 d. C. I primi insediamenti furono nella zona del ponte di Rialto. Al sicuro sul mare, Venezia si sviluppò tessendo legami commerciali con Bisanzio. Paoluzzio Anafesta e Marcello Tegalliano sono le prime due figure di dogi che la leggenda veneziana ricorda. Il primo fu doge dal 697 al 717, mentre il secondo fu a capo di Venezia fino al 726. Dopo un breve periodo di sottomissione a Bisanzio, in cui il potere era retto da un magister, fu ripristinato nel 742 il dogato. Il doge era eletto dai 2.000 membri del maggior consiglio e amministrava il potere con il consiglio dei dieci. In questi anni si fece sempre più aspro il conflitto con Bisanzio: nell'829 vi fu il clamoroso trafugamento delle spoglie di San Marco da Alessandria d'Egitto a opera di Buono da Malamocco e Rustico da Torcello; le reliquie del Santo furono portate nella prima basilica di Venezia. San Marco divenne il patrono per volontà dei veneziani, che lo scelsero invece di San Teodoro, imposto dall'autorità bizantina. All'inizio del XIII sec. Venezia cominciò l'ascesa verso un periodo di splendore economico e di grandissima influenza politica in tutto il Mediterraneo, che riuscì a raggiungere nel XVI sec. La sua espansione fu contraddistinta dall'opposizione a Costantinopoli (conquistata nel 1204 durante la quarta crociata, che Venezia capeggiò). In seguito alla vittoria alla crociata, Venezia ottenne i territori di importanza strategica per i suoi commerci marittimi, fondamenta del futuro apogeo veneziano: Epiro, Morea, Cipro ed Eubea. Nel 1260 Cangrande I fonda la dinastia degli Scaligeri. Dopo la caduta dell'impero latino d'oriente a opera di Michele VIII Paleologo, Venezia vide in pericolo la sua posizione di monopolio commerciale e influenza politica a causa della rivalità, oltre che con Bisanzio, anche con Genova e i turchi ottomani. La battaglia di Chioggia (1380) segnò la sconfitta definitiva dei genovesi, sancita nella pace di Torino. Venezia riconquistava così egemonia incontrastata in oriente, sull'Adriatico e il Mediterraneo. In questi anni Venezia cominciò a espandersi anche sulla terraferma, occupando Padova, Treviso, Vicenza, Verona, la Dalmazia e tutto il Friuli (1420). L'espansione la portò a scontrarsi contro i milanesi; grazie all'alleanza con Firenze, i veneziani tolsero a Filippo Maria Visconti la Lombardia orientale (Crema, Bergamo e Brescia), giungendo fino a cingere d'assedio Milano. Solo Francesco I Sforza riuscì a fermare l'avanzata di Venezia che, perduta l'alleanza con Firenze, accettò nella pace di Lodi il fiume Adda come confine con il territorio milanese. L'ascesa della potenza di Venezia aveva attirato contro di essa la coalizione delle maggiori potenze d'Europa (la lega di Cambrai, appoggiata dallo stesso papa Giulio II e dall'imperatore Massimiliano). La minaccia dei turchi era inoltre sempre più pericolosa: tutto ciò si concretizzò con la perdita di Gorizia e di alcuni territori veneti. Solo con una brillante politica diplomatica Venezia seppe sfruttare a suo favore le rivalità dei suoi nemici e a far sciogliere la lega. In seguito, partecipando alla Lega santa (1511) voluta da Giulio II in funzione antifrancese, Venezia riuscì a limitare le perdite; in seguito alla vittoria di Lepanto contro i Turchi, la repubblica di Venezia iniziò un periodo di neutralità politica nel tentativo di salvare la propria indipendenza. L'invasione del Veneto da parte di Napoleone nel 1797 provocò la fine della Repubblica di Venezia: il doge Ludovico Manin abdicò il 12 maggio e il potere fu amministrato temporaneamente da un governo democratico filofrancese. Il trattato di Campoformio vide la cessione di tutti i territori dall'Adige fino all'Austria. Venezia insorse su questa decisione, ma i francesi occuparono la città, spogliandola di molte opere d'arte. Con la pace di Presburgo Venezia fu annessa al regno d'Italia di Napoleone Bonaparte, incoronato re nel 1804. Alla caduta di Napoleone, gli austriaci occuparono Venezia e il congresso di Vienna dell'anno successivo sancì di nuovo il dominio austriaco sul nuovo regno Lombardo-Veneto. Nel 1821 iniziarono i primi processi contro i carbonari, che aprirono la strada ai moti risorgimentali di quasi venti anni dopo. La notizia dell'insurrezione di Vienna convinse i veneziani a manifestare apertamente contro la dominazione austriaca. Il 17 marzo 1848 richiesero in piazza la liberazione dei patrioti incarcerati (tra i quali Daniele Manin). Dopo una seconda manifestazione, i veneziani ottennero la costituzione della guardia civica. Manin guidò qualche giorno dopo (22 marzo) la rivolta, che portò alla capitolazione del governatore militare, il conte Zichy, e alla cattura dell'ammiraglio comandante della flotta veneziana. Gli austriaci assediarono Venezia, governata nel frattempo da un triumvirato presieduto da Manin; la fame e le malattie costrinsero la città, allo stremo delle forze, alla resa il 22 agosto del 1849. Solo alla fine della terza guerra d'indipendenza Venezia riuscì a liberarsi del dominio austriaco, in seguito al trattato di Vienna (1866) che la cedette, tramite Napoleone III a Vittorio Emanuele II. L'annessione al regno d'Italia avvenne dopo un plebiscito. La storia del campanile di San Marco è ricca di vicissitudini. La torre originaria fu completata nel 1173; la guglia, alta 98,5 metri, fungeva da faro per i navigatori notturni. La torre sopravvisse a un terremoto del XVI sec. e fu per questo restaurata da Bartolomeo Bon. Ma il 14 luglio 1902 la torre di San Marco, uno dei simboli della città nel mondo, crollò per un cedimento delle fondamenta. Dieci anni dopo, il giorno di San Marco (25 marzo) del 1912, fu inaugurata la torre ricostruita. La ricostruzione fu attentamente eseguita in modo da riprodurre fedelmente l'originale, compresi i ricchi rilievi allegorici in marmo rosso che ornano la parete. Le inondazioni che si verificarono nel 1966 causarono gravissimi danni al patrimonio artistico di questa città unica al mondo. L'acqua arrivò fino a due metri sopra il livello normale e la fuoriuscita della nafta usata per il riscaldamento peggiorò la situazione. In seguito alle inondazioni, l'UNESCO lanciò l'appello "Salvare Venezia", grazie al quale si istituirono fondi per il restauro di edifici storici, pitture e statue. Dal 1980 sull'isola di San Servolo, in uno dei conventi dei Benedettini più antichi di Venezia, ha sede un centro europeo di formazione per restauratori.
Provincia di Venezia
(2.500 km2, 830.000 ab.) Si estende su un territorio pianeggiante sul mar Adriatico percorso dai fiumi Brenta, Dese, Lemene, Livenza, Piave, Sile e Tagliamento e comprendente la laguna veneta. Vi sono coltivati cereali, vite, foraggi, barbabietole, frutti e ortaggi e sono presenti allevamenti bovini e suini. È praticata la pesca. Industrie chimiche, petrolchimiche, meccaniche, concentrate nel comune di Venezia e a Mira. Vi sono stazioni balneari lungo la costa, come lido di Iesolo e lido di Caorle.
Venezia, golfo di
Insenatura del mare Adriatico, lungo il litorale del Veneto e del Friuli, tra l'Istria e il delta del Po.

Venèzia Giùlia Regione comprendente i territori del Carso, dell'Istria e il versante interno delle Alpi Giulie fino al mar Adriatico. Corrisponde ai territori delle province di Gorizia e di Trieste.

Venèzia, palàzzo Palazzo romano, di origine rinascimentale, attribuito all'architetto Leon Battista Alberti. Costruito nel 1455 per volere del cardinale Pietro Barbo, fu residenza dei papi e quartiere generale di Mussolini sotto la dittatura fascista. Durante il pontificato di Paolo III (1534-1549), fu costruita una galleria che lo collegava al vicino convento d'Aracoeli e che fu distrutta quando il palazzo fu occupato da Napoleone. Il nome Venezia fu dato da Pio IV, in quanto cedette una parte dell'edificio alla repubblica di Venezia. Alla morte della repubblica di Venezia (1797) il palazzo passò all'Austria. La facciata ha un aspetto severo, sottolineato dal coronamento merlato. All'interno il cortile, ravvivato da un grazioso giardino è racchiuso da un portico, opera di Giuliano da Maiano (XV sec.). Il palazzo ospita un museo (Museo di Palazzo Venezia) dedicato all'arte medioevale, a ceramiche antiche e a smalti bizantini.

veneziàna, sf. 1 Dolce cosparso di granelli di zucchero. 2 Serramento costituito da stecche inclinabili.
 sf. (serramento) venetian blind.

veneziàno, agg. e sm. agg. Di Venezia.
sm. 1 Abitante, nativo di Venezia. 2 Dialetto parlato a Venezia.
 agg. e sm. venetian.

Venézie, o Tre Venézie Regione compresa tra il corso inferiore del Po, la Lombardia, l'Austria e la Slovenia. Le tre regioni che la compongono sono la Venezia Tridentina (Trentino Alto-Adige), la Venezia Euganea (Veneto) e la Venezia Giulia (comprendente anche il Friuli).

Venezuela Repubblica presidenziale dell'America Meridionale, confina a ovest con la Colombia, a sud con il Brasile, a est con la Guyana, e si affaccia a nord-est sull'Atlantico e a nord sul mar delle Antille.
Nel territorio si possono distinguere fondamentalmente tre zone. Il settore settentrionale è costituito dalle estreme propaggini del sistema andino, le quali si diramano in due catene: la Sierra de Perijà, che si allunga su un tratto del confine con la Colombia e la Cordigliera di Mérida, con la sua vetta principale, il Pico Bolìvar (5.007 m), che si dirige verso nord, digradando poi su una catena di altezze più contenute che corre parallela alla costa. Tra le due catene si estende una vasta area depressionaria, occupata in buona parte dalla laguna di Maracaibo.
Il settore centrale del Venezuela è costituito dalla grande pianura alluvionale dei Llanos che si estende dalle pendici montuose fino all'Orinoco.
Tutto il settore meridionale del paese consiste in una serie di tavolati (600-700 m di media) costituenti la parte occidentale dell'Altopiano della Guyana. Quest'ultimo si eleva, al confine col Brasile e con la Guayana, nella Serra Pacaraima, raggiungendo nel Pico Roraima i 2.722 m.
L'asse idrografico del paese è il fiume Orinoco: esso nasce presso il confine meridionale e attraversa interamente il territorio disegnando un vasto arco; riceve l'apporto di numerosi affluenti, come il Caura, il Caroni, l'Arauca, l'Apure, e sfocia nell'Atlantico attraverso un vastissimo delta (25.000 km2).
Il clima è equatoriale, caldo umido, con escursioni termiche molto contenute e precipitazioni solitamente cospicue.
Capitale del Venezuela è Caracas, gigantesca metropoli (3,3 milioni di abitanti) in continua e vertiginosa crescita: alla sua ricchezza fa stridente contrasto la più assoluta indigenza della popolazione che si ammassa nelle bidonville della periferia.
Altra città di grande importanza è Maracaibo, divenuta un grande centro grazie ai vicini giacimenti petroliferi. Altri centri notevoli sono Valencia, Barquisimeto (grande nodo di comunicazioni e commerci), Maracay (importante mercato agricolo).
La fondamentale risorsa venezuelana è costituita dal petrolio, di cui il paese è fra i massimi produttori del mondo. Ingente è anche la disponibilità di gas naturale e di minerali di ferro, buona parte dei quali sono esportati, mentre la parte rimanente alimenta notevoli impianti siderurgici.
Il Venezuela dispone anche di molte altre risorse minerarie, come bauxite, rame, piombo, oro, argento, diamanti.
A tali risorse ha fatto riscontro una notevole incentivazione dell'industria che conta, oltre a importanti impianti petrolchimici e siderurgici, due stabilimenti per la produzione di alluminio, cementifici, fabbriche per il montaggio di autoveicoli, stabilimenti chimici.
Fino all'ultimo conflitto mondiale, l'economia del paese si fondava sull'agricoltura. Le colture alimentari più diffuse sono quelle del mais, del riso e del sorgo, quindi manioca, ortaggi, frutta (banane, arance, ananas e altra frutta tropicale); tra le colture industriali spiccano quelle della canna da zucchero, della palma da cocco (nella fascia costiera), del caffè, del cacao, e, seppur in misura contenuta, del tabacco. Diffuse sono pure alcune piante tessili, in particolare il cotone e l'agave sisalana.
Notevole è il patrimonio forestale, che offre essenze pregiate come mogano e cedro, piante medicinali e gomma.
Rilevante per l'economia venezuelana è la pesca; praticata, soprattutto nell'isola di Margarita, è la raccolta delle perle.
STORIA La regione è scoperta da Cristoforo Colombo nel 1498. Nel XVIII sec. la coltivazione del cacao e del caffè arricchiscono il paese, che sale (1777) a rango di capitaneria generale. Nel 1811-1812 Miranda proclama l'indipendenza del Venezuela. Nel periodo dal 1821 al 1830, dopo la vittoria di Carabobo, Bolívar organizza la federazione della Grande Colombia (Venezuela, Colombia e successivamente Ecuador). Ben presto il Venezuela si separa. José Antonio P´ez esercita una dittatura militare. Tra il 1858 e il 1870 il paese è scosso dalla guerra civile. Nel periodo dal 1870 al 1887 A. Guzm´n Blanco modernizza lo stato e laicizza l'economia.
Dal 1910 al 1935 la lunga dittatura di Juan Vicente Gómez è caratterizzata dallo sviluppo dello sfruttamento del petrolio. Nel 1935-1941, sotto la presidenza di López Contreras, viene intrapreso un processo di democratizzazione. Nel 1948-1958 l'esercito impone il generale Marco Pérez Jiménez come presidente. Il suo successore Romulo Betancourt (1959-1964), consolida le istituzioni democratiche, malgrado l'opposizione dei militari conservatori e della guerriglia castrista. Esso viene sostituito da Raul Leoni, al quale succede Rafael Caldera Rodríguez (1969-1974).
Sotto la presidenza di Carlos Andrés Pérez Rodriguez (1974-1979) l'industria petrolifera viene nazionalizzata. Dal 1979 al 1984 è presidente Herrera Campins. Nel 1984 viene eletto presidente della repubblica Jaime Lusinchi. Nel 1989 C. A. Perez Rodriguez ritorna al potere. Nel 1993, accusato di corruzione, viene destituito. L'anno successivo sale di nuovo al potere R. Caldera Rodriguez che deve far fronte a una grave crisi finanziaria.
Abitanti-21.640.000
Superficie-912.050 km2
Densità-23,7 ab./km2
Capitale-Caracas
Governo-Repubblica federale presidenziale
Moneta-Bolivar
Lingua-Spagnolo, lingue amerindie
Religione-Cattolica
Venezuela, golfo del
Insenatura fra le penisole di Guajira, in Colombia, e Paraguan´, in Venezuela, nel mar delle Antille.

venezuelàno, agg. e sm. agg. Del Venezuela.
sm. Abitante, nativo del Venezuela.

Veni, o Veny Valle della Valle d'Aosta che limita a sud-est il monte Bianco. Va dal Col de la Seigne (2.514 m) alla località montana di Entrèves e alla val Ferret.

 

 

Note:  

Definizioni, informazioni, … sono in gran parte recuperate (a partire dal 1999) da varie fonti accessibili via Internet o da altre fonti "informatiche" freeware; per molti lemmi sono state riviste e, in modo più o meno consistente, riscritte; la revisione è tuttora in corso: solo una parte delle definizioni è stata rivista (vi sono ancora errori e imprecisioni, come del resto si trovano nei dizionari cartacei, anche "famosi"). Le, eventuali, date di morte dei personaggi citati dovrebbero essere aggiornate al luglio 2009; il numero degli abitanti delle località riportate quando è stato aggiornato riporta a fianco anche la data dell'aggiornamento.

Le informazioni (storiche, geografiche, …) sono aggiornate al 1999, ma molte sono state ulteriormente aggiornate

 

     indica l'etimologia
    ~ indica un (circa, e in qualche contesto) "sinonimo"
    <> indica (in genere) un "contrario"

 

Fonte: http://dictionario.wikispaces.com/file/detail/dictionario_v.doc

sito web: http://macosa.dima.unige.it/diz/diz.htm

Autore del testo: http://macosa.dima.unige.it

 

 

Significato del termine ?

Cosa vuol dire ?

Come si dice in inglese ?

 

Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale V parte 2

 

 

 

Visita la nostra pagina principale

 

Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale V parte 2

 

Termini d' uso e privacy

 

 

 

 

Significato del termine ?

Come si dice in inglese ?

Cosa vuol dire ?

Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale V parte 2