cartelli di avvertimento
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cartelli di avvertimento
Cartelli di avvertimento |
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Carichi sospesi |
Materiali radioattivi |
Carrelli di movimentazione |
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Pericolo generico |
Rischio biologico |
Sostanze velenose |
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Raggi LASER |
Materiale infiammabile o alta temperatura (1) |
Tensione elettrica pericolosa |
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Sostanze corrosive |
Campo magnetico intenso |
Materiale comburente |
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Materiale esplosivo |
Radiazioni non ionizzanti |
Pericolo di inciampo |
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Caduta con dislivello |
Bassa temperatura |
Sostanze nocive irritanti |
(1) In assenza di un controllo specifico per alta temperatura DLG n° 493 del 14/08/1996 - Attuazione della direttiva 92/58/CEE concernente le prescrizioni minime per la segnaletica di sicurezza e/o di salute sul luogo di lavoro
Cartelli di prescrizione |
Protezione obbligatoria degli occhi |
Protezione obbligatoria delle vie respiratorie |
Protezione obbligatoria del viso |
Guanti di protezione obbligatoria |
Calzature di sicurezza obbligatoria |
Obbligo generico (con eventuale cartello supplementare) |
Casco di protezione obbligatoria |
Protezione obbligatoria dell'udito |
Protezione obbligatoria del corpo |
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Protezione individuale obbligatoria contro le cadute |
Passaggio obbligatorio per i pedoni |
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DLG n° 493 del 14/08/1996 - Attuazione della direttiva 92/58/CEE concernente le prescrizioni minime per la segnaletica di sicurezza e/o di salute sul luogo di lavoro
Cartelli di divieto |
Vietato fumare o usare fiamme libere |
Vietato ai pedoni |
Divieto di spegnere con acqua |
Divieto di accesso alle persone non autorizzate |
Vietato fumare |
Acqua non potabile |
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Vietato ai carreli di movimentazione |
Non toccare |
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DLG n° 493 del 14/08/1996 - Attuazione della direttiva 92/58/CEE concernente le prescrizioni minime per la segnaletica di sicurezza e/o di salute sul luogo di lavoro
Cartelli di salvataggio |
Percorso/uscita di emergenza |
Percorso/uscita di emergenza |
Percorso/uscita di emergenza |
Percorso/uscita di emergenza |
Percorso/uscita di emergenza |
Direzione da seguire (segnali di informazione addizionali ai pannelli che seguono) |
Direzione da seguire (segnali di informazione addizionali ai pannelli che seguono) |
Direzione da seguire (segnali di informazione addizionali ai pannelli che seguono) |
Direzione da seguire (segnali di informazione addizionali ai pannelli che seguono) |
Pronto soccorso |
Doccia di sicurezza |
Lavaggio degli occhi |
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Barella |
Telefono per salvataggio e pronto soccorso |
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DLG n° 493 del 14/08/1996 - Attuazione della direttiva 92/58/CEE concernente le prescrizioni minime per la segnaletica di sicurezza e/o di salute sul luogo di lavoro
Cartelli per le attrezzature antincendio |
Lancia antincendio |
Scala |
Estintore |
Telefono per gli interventi antincendio |
Direzione da seguire (cartelli da aggiungere a quelli che precedono) |
Direzione da seguire (cartelli da aggiungere a quelli che precedono) |
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Direzione da seguire (cartelli da aggiungere a quelli che precedono) |
Direzione da seguire (cartelli da aggiungere a quelli che precedono) |
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DLG n° 493 del 14/08/1996 - Attuazione della direttiva 92/58/CEE concernente le prescrizioni minime per la segnaletica di sicurezza e/o di salute sul luogo di lavoro
Contrassegni relativi alle categorie di pericolo |
Riportate sulle etichettature delle sostanze e preparati pericolosi
Tipologia del rischio |
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Categoria di pericolo |
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Contrassegno E |
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Tipologia del rischio |
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Categoria di pericolo |
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Contrassegno O |
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Tipologia del rischio |
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Categoria di pericolo |
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Contrassegno F+ e F |
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Tipologia del rischio |
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Categoria di pericolo |
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Contrassegno R10 |
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Tipologia del rischio |
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Categoria di pericolo |
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Contrassegno T+ e T |
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Tipologia del rischio |
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Categoria di pericolo |
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Contrassegno Xn |
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Tipologia del rischio |
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Categoria di pericolo |
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Contrassegno Xi |
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Tipologia del rischio |
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Categoria di pericolo |
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Contrassegno N |
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Tipologia del rischio |
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Categoria di pericolo |
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Contrassegno C |
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Tipologia del rischio |
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Categoria di pericolo |
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Contrassegno R42 e/o R43 |
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Tipologia del rischio |
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Categoria di pericolo |
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Contrassegno Carc. Cat. 1 |
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Tipologia del rischio |
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Categoria di pericolo |
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Contrassegno Carc. Cat. 2 |
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Tipologia del rischio |
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Categoria di pericolo |
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Contrassegno Carc. Cat. 3 |
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Tipologia del rischio |
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Categoria di pericolo |
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Contrassegno Muta. Cat. |
Può essere indicata la categoria della sostanza cancerogena, mutagena o tossica per la riproduzione (ad esempio 1, 2 o 3) |
Tipologia del rischio |
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Categoria di pericolo |
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Contrassegno Repr. Cat. |
Può essere indicata indicata la categoria della sostanza cancerogena, mutagena o tossica per la riproduzione (ad esempio 1, 2 o 3) |
Tipologia del rischio |
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Categoria di pericolo |
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Contrassegno R52, R53, R59 |
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Tipologia del rischio |
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Categoria di pericolo |
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Segnale di rischio biologico |
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Tipologia del rischio |
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Categoria di pericolo |
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Radiazioni ionizzanti |
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Contrassegni unificati di pericolo (solo per il trasporto) |
Etichette quadrate disposte di spigolo
I contrassegni unificati, di pericolo apposti anteriormente, posteriormente e sulle fiancate dei veicoli cisterna stradali e ferroviari che trasportano materie classificate pericolose sono di due tipi.
Il primo tipo, è costituito da tabelloni o pannelli di conformazione quadrata, posizionati sui veicoli di spigolo, sulle cui superfici sono riportati i contrassegni di pericolo internazionalmente concordati in relazione alla classificazione assegnata alle materie trasportate.
Descrizione contrassegno |
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Tipologia pericolo |
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Contrassegno |
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Descrizione contrassegno |
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Tipologia pericolo |
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Contrassegno |
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Descrizione contrassegno |
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Tipologia pericolo |
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Contrassegno |
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Descrizione contrassegno |
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Tipologia pericolo |
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Contrassegno |
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Descrizione contrassegno |
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Tipologia pericolo |
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Contrassegno |
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Descrizione contrassegno |
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Tipologia pericolo |
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Contrassegno |
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Descrizione contrassegno |
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Tipologia pericolo |
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Contrassegno |
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Descrizione contrassegno |
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Tipologia pericolo |
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Contrassegno |
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Descrizione contrassegno |
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Tipologia pericolo |
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Contrassegno |
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Descrizione contrassegno |
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Tipologia pericolo |
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Contrassegno |
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Descrizione contrassegno |
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Tipologia pericolo |
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Contrassegno |
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Descrizione contrassegno |
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Tipologia pericolo |
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Contrassegno |
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Descrizione contrassegno |
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Tipologia pericolo |
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Contrassegno |
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Descrizione contrassegno |
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Tipologia pericolo |
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Contrassegno |
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Descrizione contrassegno |
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Tipologia pericolo |
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Contrassegno |
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Descrizione contrassegno |
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Tipologia pericolo |
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Contrassegno |
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Descrizione contrassegno |
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Tipologia pericolo |
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Contrassegno |
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Descrizione contrassegno |
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Tipologia pericolo |
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Contrassegno |
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Descrizione contrassegno |
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Tipologia pericolo |
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Contrassegno |
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Descrizione contrassegno |
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Tipologia pericolo |
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Contrassegno |
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Descrizione contrassegno |
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Tipologia pericolo |
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Contrassegno |
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Descrizione contrassegno |
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Tipologia pericolo |
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Contrassegno |
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Descrizione contrassegno |
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Tipologia pericolo |
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Contrassegno |
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Etichette di tipo rettangolare e del secondo tipo
Il secondo tipo è costituito da un pannello o tabellone di forma rettangolare, lungo cm 40 e alto cm 30, avente il fondo di colore arancio non retroriflettente e contorno ribordato di nero, suddiviso orizzontalmente in due campi uguali mediante una linea nera.
Nel campo superiore sono riportati dei numeri, talora preceduti dalla lettera X, di regola composti da due o tre cifre. Nel campo inferiore è invece riportato un numero composto da quattro cifre, per cui l'aspetto del tabellone è il seguente:
Il numero riportato nel campo superiore del pannello è il numero o codice di pericolo relativo alla sostanza trasportata. Esso consente infatti di identificare con immediatezza la tipologia dei pericoli che la materia trasportata presenta.
Il numero di quattro cifre riportato nel campo inferiore del pannello è invece il numero che in base ad un codice elaborato dal Comitato di esperti operante sotto l'egida del Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite (ECOSOC), consente di identificare la materia trasportata.
Tale numero viene pertanto correntemente chiamato numero ONU.
A completamento di quanto esposto si riportano nel seguito, nell'ordine:
- il prospetto (l.3) specificante la tipologia del pericolo identificato da ogni singola cifra componente il numero di pericolo;
- il listato (1.4) ordinato in modo crescente rispetto alle prime due cifre, di tutti i numeri di pericolo considerati, con l'indicazione delle rispettive tipologie e delle materie che tali pericoli presentano;
- le schede, relative ad ogni singolo numero di pericolo considerato, susseguentesi in modo crescente rispetto alle prime due cifre, in ciascuna delle quali sono riportati:
- i simboli di pericolo riprodotti sulle etichette e sui pannelli dei mezzi di trasporto;
- la tipologia dei pericoli;
- le cautele che devono osservare i soccorritori;
- gli orientamenti per i primi soccorsi a infortunati;
- cosa fare in caso di incendio;
- cosa fare in caso di spandimento;
- il listato dei numeri ONU, la denominazione, la classe, l'ordinale e le etichette di pericolo di tutte le materie classificate cui è attribuito il numero di pericolo relativo alla scheda.
Nota bene: i numeri di pericolo preceduti dalla lettera X (non usare acqua) sono riportati dopo il pericolo 90.
- L'elenco complessivo di tutte le sostanze pericolose classificate, ordinate in base al numero ONU loro attribuito, riportato in ordine crescente nella seconda colonna, contenente:
- il numero di pericolo;
- la denominazione della materia che il numero ONU identifica;
- la classe e l'ordinale secondo la classificazione ADR e RID;
- i numeri identificativi delle etichette da applicare sui veicoli che trasportano la materia.
- Il prospetto recante l'elencazione dei colori di regola applicati sulle ogive dei recipienti mobili contenenti gas pericolosi sotto pressione di corrente impiego.
ARMADIO
INDICAZIONI PRATICHE PER L’IMMAGAZZINAMENTO IN SICUREZZA DI PRODOTTI CHIMICI PERICOLOSI
DOVE IMMAGAZZINARLI
- le scorte dovrebbero essere immagazzinate in locali separati, meglio se esterni, adeguatamente compartimentati, dotati di dispositivi automatici antincendio e di adeguata areazione (finestre, sistemi di ventilazione forzata); ai piani si possono prevedere locali separati dai laboratori (reagentari) ove conservare i prodotti necessari durante la settimana lavorativa.
- in laboratorio possono essere disposti prodotti nelle quantità strettamente necessarie alle sperimentazioni in corso, all’interno di armadi chiusi, preferibilmente di sicurezza.
Gli armadi devono essere posizionati lontano da corridoi, da aree di lavoro, dagli accessi al laboratorio o al locale, da uscite di sicurezza, da fiamme libere (bunsen, stufe, ecc.) e non dovrebbero ostacolare il raggiungimento di dispositivi di emergenza (estintori, cassetta del pronto soccorso, doccette lavaocchi, ecc.). Gli armadi aspirati, in particolare, devono essere posizionati in modo tale che sia possibile il convogliamento del flusso d’aria in espulsione verso l’esterno (possono essere collegati per esempio al sistema di aspirazione delle cappe chimiche del laboratorio).
Presso ogni magazzino o reagentario dovrebbe essere disponibile il materiale per l’assorbimento e la neutralizzazione di eventuali versamenti, così come indicato nelle Schede di Sicurezza.
COME IMMAGAZZINARLI
Il reagentario deve essere un armadio a ripiani, di sicurezza (armadi aspirati/antincendio) per particolari categorie di prodotti (acidi, basi, sostanze infiammabili e/o tossiche), dotato di porte che ne permettano la chiusura; inoltre deve essere dotato di:
- ripiani con bordo esterno rialzato per evitare lo scivolamento dei contenitori e per contenere eventuali perdite o versamenti;
- vasca di raccolta almeno alla base della pila di ripiani
- indicazione dei pericoli dei prodotti contenuti, mediante apposita segnaletica di sicurezza
- particolari caratteristiche di resistenza al fuoco, se trattasi di armadio antincendio.
Su ogni armadio dovrebbe inoltre essere affisso un foglio contenente le seguenti informazioni:
- elenco dei prodotti contenuti con relative indicazioni di pericolo e data di aggiornamento dell’elenco stesso;
- riferimenti su dove trovare le relative schede di sicurezza;
- nome e numero telefonico del responsabile di laboratorio;
All’interno del reagentario, i prodotti dovrebbero essere disposti in modo tale che:
- i corrosivi, i caustici e gli irritanti si trovino al di sotto del livello degli occhi;
- nei ripiani inferiori trovino posto i contenitori più grandi e le sostanze più pericolose;
- i contenitori non siano ammassati uno sopra l’altro e non sovraccarichino troppo il ripiano;
- i contenitori rechino idonea etichetta con indicazione almeno del nome chimico della sostanza o del preparato, della classe e del simbolo di pericolo;
- siano rispettate le eventuali indicazioni particolari indicate nella Scheda di Sicurezza (voce Manipolazione e Stoccaggio);
- siano rispettate le reciproche incompatibilità (vedi schede di sicurezza e tabella allegata);
- siano separati i solidi dai liquidi;
- siano al riparo dall’azione diretta dei raggi solari e da altre fonti di calore.
Nel caso siano impiegati scaffali, questi devono essere adeguatamente fissati.
Alcune sostanze necessitano di precauzioni particolari:
- i liquidi infiammabili devono essere alloggiati in armadi antincendio ad uso esclusivo; quelli che necessitano di basse temperature, devono essere conservati in frigoriferi antideflagranti (AD) nelle loro parti sia interne che esterne, meglio se alimentati tramite interruttore preferenziale separato; all’interno dei locali non devono comunque superare i quantitativi indicati nel CPI (Certificato Prevenzione Incendi) o nel NOP (Nulla Osta Provvisorio) od eventuali deroghe;
- gli agenti ad elevata tossicità (es. cancerogeni) devono essere riposti separatamente in armadi preferibilmente aspirati e chiusi a chiave;
- per i prodotti particolarmente reattivi e soggetti a diminuzione della loro stabilità chimica col tempo o al contatto con l’aria (es. perossidi organici, acido perclorico, ecc.) dovrebbe essere indicata sull’etichetta la data di acquisto e quella di apertura.
N.B.: lo stato fisico-chimico dei prodotti immagazzinati e l’integrità dei contenitori non sono immutabili nel tempo.
Dovrebbero essere istituite procedure di verifica periodica (almeno una volta l’anno) dei prodotti chimici immagazzinati: quelli non identificabili, deteriorati o molto vecchi dovrebbero essere eliminati.
COSA NON FARE
- immagazzinare i prodotti chimici sul pavimento, sui banchi di lavoro, sotto cappa
- effettuare operazioni di travaso nello stesso locale di deposito o all’interno del laboratorio
INCOMPATIBILITÀ DI ALCUNE SOSTANZE
Prodotto |
Immagazzinare separatamente da: |
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Acetilene |
Cloro, bromo, rame, fluoro, argento, mercurio |
Acetone |
Acido nitrico, acido solforico, perossido di idrogeno, cloroformio, bromoformio, metalli alcalini |
Acidi forti |
Basi forti |
Acido acetico |
Acido cromico, acido nitrico, acido perclorico, perossidi, permanganati, glicole etilenico |
Acido cianidrico |
Acido nitrico, alcali |
Acido cromico |
Acido acetico, canfora, naftalina, glicerina, trementina, alcool, liquidi infiammabili |
Acido fluoridrico |
Ammoniaca |
Acido nitrico concentrato |
Acetone, anilina, acido acetico, acido cromico, acido cianidrico, idrogeno solforato, liquidi e gas infiammabili |
Acido ossalico |
Argento, mercurio |
Acido perclorico |
Anidride acetica, bismuto e sue leghe, sostanze organiche combustibili |
Acido solforico |
Clorati, perclorati, permanganati di metalli alcalini |
Ammoniaca (anidra) |
Mercurio, cloro, ipoclorito di calcio, iodio, bromo, acido fluoridrico |
Ammonio nitrato |
Acidi, polveri metalliche, liquidi infiammabili, clorati, nitriti, zolfo, sostanze organiche combustibili finemente suddivise |
Anilina |
Acido nitrico, perossido di idrogeno |
Argento |
Acetilene, acido ossalico, composti ammoniacali, acido tartarico, acido fulminico |
Bromo, cloro |
Acetilene, ammoniaca, butadiene, butano, metano, propano (e altri gas di petrolio), idrogeno, carburo di sodio, trementina, benzene, metalli finemente suddivisi |
Calcio ossido |
Acqua |
Carbone attivo |
Ipoclorito di calcio, tutti gli agenti ossidanti |
Clorati e perclorati |
Sali di ammonio, acidi, polveri metalliche, zolfo, sostanze combustibili finemente suddivise |
Cloroformio |
Acetone, alcali, fluoro, metalli, metanolo |
Fluoro |
Ogni sostanza |
Fosforo (bianco) |
Aria, ossigeno |
Idrazina |
Perossido di idrogeno, acido nitrico, agenti ossidanti |
Idrocarburi |
Fluoro, cloro, bromo, acido cromico, perossidi |
Idrogeno solforato |
Acido nitrico fumante, sostanze ossidanti |
Iodio |
Acetilene, ammoniaca (anidra o acquosa), idrogeno |
Liquidi infiammabili |
Nitrato di ammonio, acidi inorganici, perossido di idrogeno, alogeni, sodio perossido |
Mercurio |
Acetilene, acido fulminico, ammoniaca |
Ossigeno |
Idrogeno, tutte le sostanze combustibili o infiammabili |
Perossidi organici |
Acidi (organici o minerali) |
Perossido di idrogeno |
Rame, cromo, ferro, la maggior parte dei metalli e loro sali, alcool, acetone, anilina, sostanze combustibili o infiammabili |
Potassio permanganato |
Glicerina, glicole etilenico, benzaldeide, acido solforico |
Rame |
Acetilene, perossido di idrogeno |
Sodio nitrito |
Sali di ammonio |
Sodio perossido |
Tutte le sostanze ossidabili (alcoli, acido acetico glaciale, benzaldeide, solfuro di carbonio, ecc.) |
Corso Prevenzione Protezione Cartelli di avvertimento
Fonte: http://www.amaldimacomer.it/MaterialeCorsoPrevenzioneProtezione/Cartelli.doc
Autore del testo: non indicato nel documento di origine
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