Capacità motorie
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Capacità motorie
LE CAPACITA’ MOTORIE
Definizioni e caratteristiche generali
Con il termine capacità motorie s’intende l’insieme delle caratteristiche fisiche o sportive che un individuo possiede e che permette l’apprendimento e l’esecuzione delle varie azioni motorie.
Le capacità motorie influenzano l’intensità e la qualità di risposta motoria all’ambiente e si connotano come componenti parziali delle abilità.
Le capacità sono proprie dell’individuo, in parte legate all’ereditarietà e al patrimonio genetico, e possono modificarsi con l’allenamento.
Le capacità motorie si trovano alla base della prestazione fisica e si dividono in:
- capacità condizionali, legate alla condizione fisica e quindi agli aspetti energetici del movimento (aspetto quantitativo del movimento);
- capacità coordinative, connesse alla capacità del sistema nervoso centrale di avviare e controllare il movimento (aspetto qualitativo del movimento).
Questa suddivisione è fissata convenzionalmente poichè, in realtà, le capacità motorie interagiscono costantemente. Tuttavia si è constatato che, mentre esercitazioni volte ad allenare le capacità coordinative migliorano anche le capacità condizionali, non sempre così efficacemente si verifica il contrario.
Classificazione delle capacità motorie
Nel corso degli ultimi quarant’anni numerosi autori hanno tentato di chiamarle e specificarle con terminologie differenziate e varie.
La classificazione che riteniamo più attuale e che qui è riportata è dello studioso tedesco Gundlach (1967).
La differenziazione primaria è determinata dalla suddivisione delle capacità motorie in:
- CONDIZIONALI
- COORDINATIVE
- STRUTTURALI ELASTICHE
Le capacità condizionali
- Determinano la durata, la quantità e l’intensità della risposta motoria ed incidono in modo determinante sulla prestazione motorio-sportiva.
- Sono direttamente influenzate dai processi metabolici che conducono alla produzione di energia: aerobico (sforzo ad intensità medio-bassa senza un limite di tempo definito), anaerobico lattacido (sforzo ad intensità medio-elevata di durata fino ad 1 minuto) ed anaerobico alattacido (sforzo ad intensità massima di durata fino a 20 secondi) indispensabile per muoverci.
- Dipendono dal grado di sviluppo e di efficienza dei grandi apparati del nostro corpo: cardiaco, circolatorio, respiratorio, muscolare).
- Gli effetti dell’allenamento delle capacità condizionali si traducono in un miglioramento funzionale dei tre processi energetici precedentemente elencati.
Le capacità condizionali sono:
- FORZA
Definizione: capacità del sistema neuromuscolare di produrre tensioni in opposizione a
resistenze esterne.
Tipologia: vi sono tre modalità di produzione di tensione muscolare.
- Forza concentrica (quando le contrazioni muscolari vincono la resistenza esterna e le fibre
muscolari lavorano in accorciamento).
- Forza eccentrica (quando le contrazioni muscolari cedono alla resistenza esterna e le fibre
muscolari lavorano in allungamento).
- Forza statica o isometrica (quando la resistenza esterna viene pareggiata e non si ha quindi
variazione di lunghezza nelle fibre e nel muscolo in toto).
Classificazione: - Forza massimale.
- Forza resistente.
- Forza esplosiva.
- Forza elastica.
- Forza veloce.
Modalità di miglioramento: - Metodiche a carico naturale.
- Metodiche a carico artificiale con resistenza fissa.
- Metodiche a carico artificiale con resistenza variabile o
adattabile.
- Metodo pliometrico.
- RESISTENZA (è l’argomento approfondito nel modulo successivo).
- VELOCITA’
Definizione generale: capacità di compiere azioni motorie nel minor tempo possibile.
Nello specifico:
RAPIDITA’: indica la capacità di muovere nel più breve tempo possibile una parte del corpo.
VELOCITA’: indica lo spostamento dell’intero corpo.
Tipologia e classificazione: - Velocità di esecuzione.
- Velocità di reazione.
- Velocità di traslocazione.
- Velocità ciclica.
- Velocità aciclica.
- Rapidità di base.
- Rapidità complessa.
- Velocità di accelerazione.
- Velocità massimale.
- Velocità resistente.
Modalità di miglioramento: si può migliorare la velocità con modalità di allenamento indirette e
dirette.
Modalità indirette.
- Esercitazioni di forza veloce.
- Stretching e mobilità articolare.
Modalità dirette.
- Esercitazioni su stimoli reattivi semplici.
- Esercitazioni su stimoli reattivi complessi.
- Esercitazioni di situazione.
- Ripetizioni del singolo gesto a velocità massimale con recupero completo.
- Ripetizioni massimali su distanze prefissate.
- Accelerazioni.
- Ripetizioni massimali di esecuzioni “lanciate”.
Le capacità coordinative
- Determinano la tipologia e la qualità della risposta motoria.
- Sono invece determinate dai processi che organizzano, controllano e regolano il movimento.
- Dipendono dal grado di maturazione del sistema nervoso centrale e periferico.
La coordinazione può essere definita la capacità di organizzare, regolare e controllare il movimento del corpo nello spazio e nel tempo per raggiungere un obiettivo.
La coordinazione ha diverse sfaccettature che si possono a loro volta suddividere in capacità coordinative:
- GENERALI
- SPECIALI
Le capacità coordinative generali sono connesse tra loro in un rapporto circolare e sono:
- CAPACITA’ DI DIREZIONE E CONTROLLO DEL MOVIMENTO
- CAPACITA’ DI ADATTAMENTO MOTORIO
- CAPACITA’ DI APPRENDIMENTO MOTORIO
Le capacità coordinative speciali, in stretta relazione con quelle generali, sono sette:
- CAPACITA’ DI ACCOPPIAMENTO E COMBINAZIONE DEI MOVIMENTI
Definizione: capacità che consente di integrare efficacemente in un’unica struttura motoria
movimenti parziali e segmentari.
Tipologia (esempio): azione di rincorsa, battuta, stacco e schiacciata nella pallavolo.
Classificazione: - Combinazione globale.
- Combinazione associata.
- Combinazione dissociata.
- Combinazione pecettivo-motoria.
Modalità di miglioramento: - Variazioni esecutive di attività usuali.
- Esecuzioni di attività, gesti, esercizi e giochi inusuali.
- Variare le condizioni spaziali (spazio a disposizione per
l’esercizio, dimensioni del campo da gioco o di esercitazione,
distanza del campo da gioco).
- Variare le condizioni temporali (velocizzare l’attività abituale,
rallentare i movimenti, ridurre il tempo a disposizione del soggetto
per decidere quale soluzione motoria adottare).
- CAPACITA’ DI DIFFERENZIAZIONE CINESTETICA
Definizione: è la presa di coscienza del tono muscolare e la relativa capacità di dosarlo al fine di
coordinare il giusto grado di tensione negli interventi segmentari o parziali.
Tipologia (esempio): per controllare uno skateboard occorre saper regolare la pressione dei
piedi sulla tavola per realizzare le evoluzioni desiderate.
Classificazione: - Percezione cinestetica.
- Controllo della tensione muscolare parziale.
- Coordinamento di tensione/rilasciamento degli atti parziali in un atto globale.
Modalità di miglioramento: - Esperienze di descrizione della posizione del corpo ad occhi
chiusi (prese di coscienza di posizioni statiche - memorizzazione
di posizioni statiche - ritorno in posizione dopo situazioni di
disturbo esterne).
- Esecuzione di attività, ad occhi chiusi, segmentarie e di precisione
(ad esempio portare l’indice della mano destra a toccare la punta
del naso).
- Esperienze motorie segmentarie basate sul contrasto tra
CONTRAZIONE e DECONTRAZIONE muscolare.
- Esperienze motorie globali basate sul contrasto tra STATICITA’
e DINAMICITA’ (tempi di reazione discriminante su compiti
reattivi opposti, situazioni di equilibrio statico in contrasto a
equilibrio dinamico, spinte alternate a trazioni).
- Attività, esercizi e giochi di mira e precisione.
- CAPACITA’ DI EQUILIBRIO
Definizione: è la capacità che ci permette, attraverso aggiustamenti riflessi, automatizzati o
volontari, di mantenere una posizione statica o di eseguire un movimento senza cadere
anticipando o reagendo prontamente ai possibili fattori di squilibrio.
Tipologia caratteristica: un corpo è in equilibrio quando il centro di gravità cade all’interno
della base di appoggio.
Classificazione: - Equilibrio statico.
- Equilibrio dinamico.
- Equilibrio del corpo in volo.
Modalità di miglioramento: - Riduzione della base di appoggio attuabile in due modi:
a) delle parti del corpo che appoggiano;
b) della superficie su cui il corpo appoggia.
- Instabilità della base di appoggio.
- Elevazione della base di appoggio.
- Variazione volontaria nell’allineamento dei segmenti corporei.
- Preclusione dell’uso della vista.
- Combinazione di tutti questi fattori.
- CAPACITA’ DI ORIENTAMENTO SPAZIO-TEMPORALE
Definizione: è la capacità che ci permette di organizzare i movimenti nello spazio e nel tempo.
Tipologia (esempio): nel pattinaggio è necessario saper riprendere la giusta direzione dopo aver
eseguito più rotazioni su se stessi.
Classificazione: - Spazio topologico.
- Spazio prossimo o proiettivo.
- Spazio euclideo.
- Tempo contingente.
- Tempo soggettivo.
- Tempo oggettivo.
- Orientamento spazio-temporale.
Modalità di miglioramento: - Attività per la presa di coscienza ed il consolidamento dei concetti
spazio-temporali semplici.
- Attività per la presa di coscienza ed il consolidamento dei concetti
spazio-temporali complessi:
* distanza
* durata
* velocità
* traiettoria
- CAPACITA’ DI RITMO
Definizione: è la capacità che ci consente di organizzare le sequenze e le successioni di un
determinato movimento.
Tipologia (esempio): adattarsi a una musica durante una danza sul ghiaccio o riprodurre un
ritmo interiorizzato nella corsa ad ostacoli.
Classificazione: - Ritmo naturale.
- Ritmo personale o soggettivo.
- Ritmo oggettivo.
- Ritmo regolare.
- Ritmo irregolare.
Modalità di miglioramento: - Presa di coscienza e riproduzione dei ritmi del proprio corpo.
- Scoperta, ascolto e riproduzione di cadenze esterne (orologio,
metronomo, tamburello).
- Associazione del movimento a cadenze differenti per velocità,
durata e periodicità.
- Scoperta e riproduzione della struttura ritmica dei gesti e delle
forme di motricità più conosciute (traslocazioni, passi,
successioni).
- Apprendimento o consolidamento di movimenti attraverso il
ritmo.
- Libera espressività corporea di un brano musicale.
- CAPACITA’ DI REAZIONE
Definizione: è la capacità che ci consente, dato uno stimolo (acustico, visivo, tattile), di reagire
motoriamente ad esso il più velocemente possibile.
Tipologia (esempio): reazione di uno velocista in partenza allo sparo dello starter.
Classificazione: - Tempo di reazione semplice.
- Tempo di reazione complesso o discriminante di scelta.
Modalità di miglioramento: può essere indiretta o diretta.
Indiretta.
- Miglioramento del grado di automatizzazione del movimento.
Diretta.
- Allenamento sui tempi di reazione semplici basato su stimoli visivi, uditivi e tattili.
- Allenamento sui tempi di reazione discriminanti con numero di alternative stimolo-risposta
progressivamente crescente.
- Allenamento sui tempi di reazione di scelta con situazioni di imprevedibilità progressivamente
crescenti.
- Allenamento con tempo di intervallo tra gli stimoli progressivamente decrescenti.
- Allenamento di situazione.
- CAPACITA’ DI TRASFORMAZIONE DEL MOVIMENTO
Definizione: è la capacità che ci permette di modificare un’azione motoria in atto in funzione
dell’evoluzione delle situazioni in modo che ne risulti un’azione più appropriata ed efficace.
Tipologia (esempio): nel calcio eseguire il gesto tecnico quando il pallone viene deviato o il
fondo diventa improvvisamente sdrucciolevole.
Classificazione: - Trasformazione parziale.
- Trasformazione globale.
Modalità di miglioramento: - Andature con variazioni di orientamento e di direzione.
- Andature ed esercizi con variazioni di ritmo, durata e velocità.
- Esercizi ed andature con variazioni nella combinazione dei
movimenti parziali.
- Esercitazioni e traslocazioni su terreni variati (salite, discese,
terreno accidentato, con ostacoli o piccoli fossi da superare).
- Esercizi e combinazioni di acrobatica.
- Trasformazioni e passaggi senza interruzioni da uno schema
motorio all’altro.
- Giochi motori e sportivi di situazione.
Le capacità strutturali elastiche
- Hanno componenti sia di tipo coordinativo che condizionale.
- Si basano su fattori che non sono in stretta correlazione con i meccanismi di produzione energetica del nostro organismo e tanto meno con l’evoluzione e la funzionalità nervosa.
- Dipendono prevalentemente da una componente congenita che influenza la struttura del tessuto connettivo della muscolatura e delle articolazioni, da fattori ormonali che si modificano nel corso dell’evoluzione dell’uomo e dalle nostre abitudini motorie che sollecitano determinate ampiezze articolari o allungamenti muscolari.
Le capacità strutturali elastiche sono:
- MOBILITA’ ARTICOLARE
Definizione: è la capacità di eseguire i movimenti alla massima ampiezza.
Tipologia (esempio): slancio di una gamba in avanti.
Classificazione: - Flessibilità attiva.
- Flessibilità passiva.
- ELASTICITA’ MUSCOLARE
Definizione: è la capacità del muscolo scheletrico di lasciarsi stirare recuperando
successivamente la lunghezza fisiologica usuale senza subire traumi.
Tipologia (esempio): assumere la posizione dell’ostacolista sdraiati in posizione supina.
Classificazione: - Elasticità in forma statica.
- Elasticità in forma dinamica.
Modalità di miglioramento (sia per la mobilità articolare che per l’elasticità muscolare):
Attive.
- Tecnica balistica (allungamento dinamico prodotto da movimenti di molleggio).
- Tecnica stretching PNF
- Tecnica stretching statico
Passiva.
- Utilizzo di una forza esterna senza l’impiego attivo da parte del soggetto che subisce lo spostamento dei suoi segmenti.
Mista.
- Utilizzo nella fase iniziale (attiva) della forza del soggetto e, nella fase finale (passiva), dell’inerzia prodotta dal movimento che va a forzare il limite articolare; sono tutti quei movimenti “lanciati”, chiamati volgarmente “slanci”, che possiamo attivare con gli arti superiori ed inferiori.
Fonte: http://88.42.123.18/didattica/files/edfisica/13.doc
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