Filettature gas
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Filettature gas
Derivate dalle filettature Whitworth, si differenziano da queste per i passi che sono più fini (ad eccezione del passo relativo ad ¼").
La denominazione “gas” è dovuta all'impiego che esse ebbero inizialmente in condutture di gas. La filettatura gas trova applicazione nei collegamenti per tubazioni e apparecchiature adibite al convogliamento dei fluidi.
La designazione della filettatura è convenzionale perché si riferisce al diametro interno teorico del tubo sul quale è usata la filettatura. Cioè una filettatura gas da 1" ha un diametro esterno di vite di 33,249 mm e un tempo era appunto eseguita su un tubo che esternamente aveva questo diametro e che internamente aveva il diametro di 1" per il passaggio del fluido.
Le norme UNI ISO 228 (ritirata e non sostituita) e UNI ISO 7 (sostituita dalle UNI EN 10226-1 e 2) prevedono una classificazione delle filettature gas in filettature per tubazioni non a tenuta stagna sul filetto e per tubi a tenuta stagna sul filetto.
Nel primo caso il collegamento avviene con una vite e madrevite cilindrica, in cui il maggior numero di filetti per pollici rispetto alla Whitworth non basta a garantire l’ermeticità, che resta affidata alla presenza di guarnizioni.
Nel secondo caso la tenuta stagna sul filetto si ottiene invece con l’accoppiamento di una vite conica in una madrevite cilindrica o conica e viene utilizzata ad esempio nei raccordi dei tubi gas commerciali.
La filettatura gas cilindrica per accoppiamenti non a tenuta stagna sul filetto prevede due classi di tolleranza (A, più ristretta, e B, più ampia) per le dimensioni limiti del diametro esterno, del diametro medio e del diametro di nocciolo di vite, con una tolleranza più ampia per la classe B. La designazione è quindi indicata dalla lettera G seguita dal valore in pollici del diametro nominale e dalla classe di tolleranza A o B (se si tratta di filettatura esterna) di appartenenza.
Le filettature coniche a tenuta stagna sul filetto sono invece designate (secondo la UNI ISO 7) nel modo seguente:
- con la lettera R seguita dalla lettera p e dal valore del diametro nominale per le filettature interne cilindriche (ad esempio, Rp 1/2);
- con la lettera R seguita dalla lettera c per le filettature interne coniche (ad esempio, Rc 1/2);
- con la lettera R seguita dal valore del diametro nominale per le filettature esterne coniche (ad esempio, R 1/2).
Fonte: citazione da ftp://ftp.aula.dimet.unige.it/squarzoni/DTN1%202008.09%20-%20Cap.%2013%20Filettature.doc
Autore del testo: non indicato nel documento di origine
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