Albania
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ALBANIA
Dati generali
Popolazione: 3.544.841 abitanti
Lingue principali: albanese, greco
Composizione della popolazione: albanesi 95%, greci 3%, altri 2% (tra cui zingari, serbi e bulgari)
Religioni: musulmani 76%, cristiani (albanesi ortodossi e cattolici) 30%
Reddito annuo pro capite: 3.000 $
Tasso di disoccupazione: ca. 20%
Breve presentazione
L’Albania è la parte della penisola Balcanica che si affaccia sul Mar Adriatico, all'altezza della Puglia ed è un piccolo paese con una superficie equivalente a quella della Sicilia, di circa 3.500.000.
È una Repubblica costituzionale a regime pluripartitico. Il presidente è eletto dal Parlamento. La capitale dell'Albania e Tirana.
Regione prevalentemente montuosa confina a Nord con la Jugoslavia, ad Est con la Jugoslavia e la Grecia, a Sud ancora con la Grecia, ad Ovest con l'Adriatico.
Il Clima è mediterraneo sulla costa, continentale all'interno.
L’immigrazione albanese in Italia
La presenza albanese in Italia ha radici molto antiche: infatti in Puglia e Sicilia esistono comunità albanesi risalenti al 14.secolo.
Più recentemente l’immigrazione albanese verso l’Italia si è intensificata con la fine del regime comunista di Enver Hoxa. Attualmente, con quasi 145.000 presenze, gli albanesi dopo i marocchini rappresentano la seconda comunità di immigrati. Si tratta quindi di un’immigrazione più recente e più repentina rispetto ad altri Paesi. Com’è avvenuto anche in altri casi, i primi ad arrivare in Italia sono stati maschi soli relativamente giovani, in parte anche molto giovani (sono molti i minori non accompagnati), che, una volta trovato una sistematizzazione più o meno stabile si sono fatti raggiungere dalle famiglie. Nelle scuole italiane gli alunni albanesi occupano il primo posto tra gli alunni stranieri.
Anche per l’Albania vale la distinzione città-campagna: persone provenienti dalle città hanno spesso un alto tasso di istruzione e delle qualifiche professionali, mentre per persone provenienti dalla campagna, in particolare dalle zone montuose, il livello d’istruzione è molto basso.
Questa distinzione riguarda anche il modello familiare: la maggior parte degli immigrati albanesi provenienti da aree urbane fa riferimento a nuclei familiari piccoli (anche se poi nella migrazione succede spesso che per motivi alloggiativi più nuclei si ritrovano a dover convivere), mentre chi proviene da zone montane si porta dietro un modello di famiglia allargata di tipo patriarcale.
Kosovari albanesi
Molti albanesi del Kosovo sono venuti in Italia come profughi, in seguito alla guerra del 1999.
Il Kosovo è una regione attualmente sotto amministrazione delle Nazioni Unite che formalmente appartiene alla Repubblica di Serbia e Montenegro. Nella regione vivono ca. 2.000.000 di persone, di cui la maggior parte sono albanesi. Altre minoranze sono rappresentate da Rom e serbi.
La stragrande maggioranza dei kosovari albanesi sono musulmani. La contrapposizione conflittuale con i serbi (minoranze numerica, ma maggioranza politica, economica e sociale) ha portato i kosovari albanesi a enfatizzare alcune peculiarità culturali che li avvicina in qualche modo agli
albanesi provenienti dalle zone montuose dell’Albania: c’è una religiosità diffusa, prevalgono le famiglie allargate patriarcali, generalmente il livello di scolarizzazione è piuttosto basso.
Tra i kosovari albanesi sono molto sentite alcune festività: la festa di fine Ramadan chiamata Piccolo Bajram, la festa di Kuban Bajrami che cade a 60 giorni dal piccolo Bajram e in occasione della quale viene sacrificato un agnello o un manzo, e la festa di Capodanno (dai 27.12 ai primi di gennaio) durante la quale si scambiano doni. Si festeggia anche il Natale e la figura di Babbo Natale è conosciuta.
Lingue
L’albanese è una lingua indoeuropea con alfabeto latino. La popolazione è divisa in due grandi gruppi linguistici principali, delimitati dal corso del fiume Shkumbin: a Nord il "ghego", più puro e più ricco di inflessioni; al Sud, il "tosco", più diffuso, il quale è stato adottato come lingua nazionale ed è passato anche negli insediamenti albanesi in Italia. Il "tosco" secondo l'ortografia stabilita nel 1951, si scrive con un alfabeto latino che consta di ben 36 lettere e gruppi di lettere. Molti albanesi parlano italiano, ricevendo nitidamente i programmi televisivi italiani.
Esiste una piccola minoranza linguistica greca.
Alfabetismo
Tasso di alfabetizzazione: 72%
Religioni
La maggior parte degli albanesi è di religione musulmana (ca. 76%). Il restante 30% è di religione cristiana (cattolici e ortodossi). Come in molti Paesi con un passato comunista l’influenza della religione sulla vita delle persone è molto limitata, anche se questa situazione potrebbe mutare rapidamente. Il ruolo subalterno delle donne nelle famiglie allargate delle zone montane non ha niente a che fare con la religione, in quanto riguarda sia donne musulmane sia donne cristiane.
Cucina
La cucina albanese, simile a quella dei Paesi confinanti (Grecia e ex-Yugoslavia in particolare) utilizza prevalentemente ingredienti come formaggio, latte, carne di montone e olive.
Normalmente gli alunni albanesi non osservano particolari diete a mensa.
Feste e altre curiosità
In Albania si osservano sia le festività cristiane (Pasqua, Natale, Capodanno) sia le festività musulmane (il Ramadan e le feste collegate alla fine del Ramadan).
Unità monetaria: lek
Risorse economiche
L'agricoltura fornisce frumento, mais, barbabietola da zucchero.
L'allevamento del bestiame (bovino, equino, ovino) dà carni e lana.
Risorse naturali sono il petrolio, il rame, il cromo e il nickel. Esistono industrie chimiche, siderurgiche, tessili. Dopo la caduta del regime il sistema economico stenta a riprendersi perché praticamente si tratta di ricominciare tutto da capo.
Fonte: http://www.paisi.it/schede/Albania/Scheda%20Paese%20Albania.doc
Autore del testo: non indicato nel documento di origine
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Il sistema scolastico albanese
Prima della proclamazione della Repubblica Popolare d’Albania nel 1946, l’Albania era il paese europeo con il più alto tasso di analfabetismo. Nel 1946 è stato istituito un sistema scolastico unico, laico e obbligatorio che salvaguardava anche le minoranze greche e macedoni. A partire dal 1992, con la nascita dell’attuale Repubblica sono state gettate le basi per una riforma del sistema scolastico, ma per ora, considerando il contesto politico e economico, è una riforma attuata soltanto sulla carta.
L’istruzione pubblica è gratuita, ma la carenza di fondi con la conseguente insufficienza di strutture e materiali sembra penalizzante. Esistono molte scuole private che sono state integrate nel sistema scolastico pubblico. La scuola dell’obbligo dura in teoria 10 anni, in seguito alla riforma, ma di fatto sono soltanto 8 anni: 4 anni di scuola elementare, dai 6 ai 10 anni, e 4 anni di scuola media, dai 10 ai 14 anni. La scuola materna dura 3 anni, dai 3 ai 6 anni e la scuola superiore 4, dai 14 ai 18 anni.
L’anno scolastico è diviso in 2 semestri: il primo inizia nella prima metà di settembre e termina alla fine di dicembre; il secondo semestre incomincia il 12 gennaio e finisce il 31 maggio per la scuola elementare, il 7 giugno per le scuole medie e il 14 giugno per le superiori. Nel secondo semestre ci sono due periodi di vacanza: dal 29 dicembre al 11 gennaio e dal 30 marzo al 5 aprile. Si osservano le festività musulmane, ortodosse e cattoliche.
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Durata |
Età prevista |
Superiori |
4 anni |
dai 14 ai 18 anni |
Medie * |
4 anni |
dai 10 ai 14 anni |
Elementari * |
4 anni |
dai 6 ai 10 anni |
Materna |
3 anni |
dai 3 ai 6 anni |
* Obbligo scolastico |
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Programmi e organizzazione
I programmi della scuola obbligatoria sono uniformi in quanto realizzati da gruppi di esperti e approvati dal Ministero dell'educazione. I piani di insegnamento comprendono 16 discipline. Sono studiati per offrire ai ragazzi un'educazione generale e includono corsi sociali (44,6%), matematica e scienze naturali (33,8%), disegno (7,3%), educazione fisica (7,3%) e attività manuale (7%). Alle elementari tutte le materie sono insegnate da un unico maestro, a partire dalla quinta le lezioni sono impartite da più insegnanti.
La lingua d'insegnamento è l'albanese; in base alla costituzione, le minoranze nazionali hanno il diritto di studiare nella loro lingua madre. Nel corso della scuola elementare (classi I-IV), le lingue straniere non sono materia di studio, anche se nelle città è stato avviato un programma sperimentale che prevede l'introduzione dell'inglese dalla seconda elementare. L'inglese e il francese vengono introdotti in prima media.
La riforma dell'educazione del 1990 ha prodotto radicali cambiamenti nel programma della scuola generale e obbligatoria. Il tema dell'educazione sociale è stato introdotto al posto dell'educazione morale e politica. L'allenamento militare e il lavoro fisico, così come lo studio del marxismo-leninismo, sono stati abbandonati e sostituiti da altre discipline sociali, come ad esempio educazione civica. Tutte le tematiche sociali, umanistiche, economiche, giuridiche o artistiche sono state depoliticizzate e rese ideologicamente "neutrali". Il programma di matematica e scienze naturali è stato modificato seguendo il percorso dei Paesi più avanzati. Nell'ordinamento scolastico sono previsti i rapporti scuola famiglia che si svolgono attraverso riunioni settimanali fra genitori e insegnanti. Sono previste gite scolastiche.
Valutazione
La valutazione degli studenti è effettuata trimestralmente e individualmente. Nel primo anno delle elementari viene dato un voto in decimi complessivo, in quelli seguenti un giudizio per ogni materia. La promozione da un anno all'altro si realizza in modo automatico, in base ai progressi annuali degli studenti ed è prevista la ripetenza. E necessario superare un esame alla fine della quarta elementare per accedere alla prima media. Alla fine delle medie, è previsto un esame - scritto e orale - di lingua e matematica. Ai ragazzi che lo superano è rilasciato un certificato, detto degli "otto anni", che consente l'accesso al pubblico impiego.
Fonte: http://www.paisi.it/schede/Albania/Il%20sistema%20scolastico%20albanese.doc
autore del testo non indicato nel doocumento di origine del testo
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