Giochi di ruolo

 

 

 

Giochi di ruolo

 

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti. Se vuoi saperne di più leggi la nostra Cookie Policy. Scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all’uso dei cookie.I testi seguenti sono di proprietà dei rispettivi autori che ringraziamo per l'opportunità che ci danno di far conoscere gratuitamente a studenti , docenti e agli utenti del web i loro testi per sole finalità illustrative didattiche e scientifiche.

 

 

 

Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).

 

 

 

 

Giochi di ruolo

 

Guida – “Cosa è un gioco di ruolo?”

 


 
Che cos'è un gioco di ruolo?
È un gioco in cui i partecipanti fingono di essere i personaggi di una storia che essi stessi inventano mossa dopo mossa, sotto la guida di un Master (o "Narratore"). Quest'ultimo espone una situazione, mentre gli altri giocatori raccontano a turno che cosa farebbero se fossero davvero un gruppo di avventurieri che deve liberare la principessa prigioniera del drago, o un investigatore sulle tracce di loschi individui, o i ribelli di Guerre Stellari che cercano di mettere in salvo i piani della più potente astronave della galassia, oppure coniglietti e maialini di un cartone animato in cerca delle loro cibarie preferite...


Come nel "facciamo finta che io sono..." che si giocava da bambini?
Sì. Ma attorno a un tavolo, senza bisogno di correre, saltare, inseguirsi. Se un giocatore vuole che il suo personaggio compia un'azione dall'esito incerto, come saltare giù da un treno in corsa o convincere il sospettoso custode di un museo a farlo entrare fuori orario, ricorre in genere al lancio dei dadi. L'azione riesce o fallisce, e dunque la storia procede in un modo o nell'altro, a seconda del risultato dei dadi.

 

Chi vince?
Non vince nessuno. È un gioco di narrazione e di cooperazione. Lo scopo è divertirsi a inventare tutti insieme una storia.

 

E il Master gioca contro il gruppo?
No. Si limita a descrivere le situazioni, a coordinare i giocatori nella creazione della storia, a gestire tutte le "comparse" della storia: cioè tutti quei personaggi secondari che non sono impersonati dai giocatori.

 

È vero che il gioco di ruolo dura anni?
Una singola storia, o "avventura", può durare un paio d'ore o qualche pomeriggio. Ma i personaggi del gioco di ruolo sono come i protagonisti di una saga letteraria o di un serial televisivo: terminata una storia, li si può usare in altre avventure, affinandone i tratti psicologici, rendendoli più ricchi di sfumature. Come Sherlock Holmes e il dottor Watson, protagonisti di quattro romanzi e decine di racconti. Oppure Luke Skywalker e Han Solo; quante avventure hanno vissuto che il buon Lucas non ci ha mai mostrato?

 

Ma il gioco di ruolo non si fa al computer?
No. Esistono giochi per computer ispirati al gioco di ruolo, così come esistono giochi per computer ispirati al poker, a "Risiko!®", alla battaglia navale. Ma il gioco di ruolo non è un videogame. E non prevede computer o consolle.

 

E non ci si deve travestire da guerrieri medievali, aggirarsi tra boschi e castelli?
Di regola no: si gioca vestiti come sempre, seduti attorno a un tavolo. Alcuni appassionati hanno però inventato i "giochi di ruolo dal vivo": organizzano delle avventure all'aperto, spesso in costume, che ricordano i "Grandi Giochi" della tradizione Scout.

 

E’ vero che molti enti pubblici inseriscono il gioco di ruolo tra le loro attività?
Sì. Perché è un gioco socializzante. E perché sviluppa la creatività e la fantasia. In Francia viene usato da molti assistenti sociali con ragazzi che hanno problemi di integrazione, e la "Direction de la Jeunesse et des Sports" ne raccomanda l'utilizzo agli animatori delle Case di Quartiere. In Italia il gioco di ruolo viene impiegato da unità Scout, in attività ricreative nelle carceri, persino da alcune società di selezione del personale. Molte biblioteche, poi, ospitano e organizzano attività di gioco di ruolo.

 

Che cosa c'entrano le biblioteche?
È semplice! Il gioco di ruolo sprona alla lettura: spesso, infatti, i giocatori si documentano per definire meglio le ambientazioni del loro gioco preferito, o leggono i romanzi cui esso è ispirato: gli appassionati di giochi di ruolo, risulta da numerose ricerche sul campo, leggono mediamente di più dei loro coetanei.

 

In Italia hanno giocato persino nelle scuole, vero?
Sì. Diverse scuole elementari e medie, sia inferiori che superiori, hanno utilizzato il gioco di ruolo nell'ambito dei loro programmi didattici. "Ludendo docere", cioè "insegnare giocando", è un motto antico: e il gioco di ruolo è assai adatto perché insegna a raccontare, a coordinare la propria creatività con quella degli altri. L'uso dei dadi abitua poi a stimare le probabilità di uscita di certi numeri o combinazioni, e dunque introduce a una certa dimestichezza con il calcolo delle probabilità. Molti Narratori amano inserire nelle loro avventure enigmi o problemi da risolvere, stimolando così le capacità logiche dei loro giocatori. E non scordiamone l'utilità per l'apprendimento delle lingue: gli appassionati, infatti, comprano spesso i giochi di ruolo stranieri prima che vengano tradotti in italiano: si esercitano così nella lettura dell'inglese, e talvolta del francese, del tedesco, dello spagnolo. Come ogni buon romanzo o film, infine, un buon gioco di ruolo di ambientazione storica o letteraria, e ce ne sono diversi, può insegnare facilmente e allegramente le più svariate nozioni e conoscenze.

 

Scuole e biblioteche usano gli stessi giochi che ci sono in commercio?
Sì. Proprio il fatto di essere stati scritti per divertire, e non a scopi direttamente didattici, rende i giochi di ruolo particolarmente graditi ai ragazzi e quindi assai preziosi a fini educativi. Solo il Comune di Roma, per ora, ha pubblicato un suo gioco di ruolo, e l'ha distribuito gratuitamente a insegnanti e bibliotecari.
Insomma, il gioco di ruolo si rivolge soprattutto ai ragazzini?
No. Ci sono giocatori di tutte le età: bambini che non hanno ancora imparato a leggere, adolescenti, adulti, anziani. Comunque i Narratori hanno, di solito, non meno di 10 anni.

 

E' vero che li adoperano i professionisti nei corsi di formazione e addestramento?
E' vero. Psicologi ed esperti di formazione del personale adoperano tecniche di gioco di ruolo per favorire l'apprendimento attivo di competenze professionali, per simulare situazioni difficili da osservare nella realta', oppure per correggere comportamenti indesiderabili nelle relazioni interpersonali. Tali applicazione avvengono in situazioni molto controllate in cui il professionista non introduce l'aleatorietà dei dadi, ma punta soprattutto sulle capacità decisionali degli interessati. Un vero e proprio gioco ruolo, invece, e' concepito per passare il tempo in modo divertente.

 

Quali sono i loro benefici?
Oltre a quelli già citati  il beneficio più importante è sicuramente il fatto che i giochi di ruolo stimolano la socializzazione. Non si può sottolineare abbastanza l'importanza dell'avere un gruppo di amici durante i difficili anni dell'adolescenza e i giochi di ruolo creano amicizie che possono durare tutta la vita. Ciò li valorizza di fronte ad altre forme di passatempo introspettive e solitarie come i videogiochi e la televisione, la cui passività tende a stimolare l'isolamento.

 

Sono costosi, i giochi di ruolo?
No. I più economici, tra quelli disponibili in italiano, costano mneo di 10 euro; i più cari non superano i 30. Dipende dalla lunghezza dei regolamenti, dalla ricchezza di dettagli sui "mondi" storici o fantastici in cui le avventure sono ambientate. Nel valutare la spesa bisogna inoltre tenere presente che lo stesso gioco si può usare per anni inventando storie sempre nuove, senza costi aggiuntivi se non quelli di qualche penna e foglio di carta. Gli appassionati di giochi di ruolo spendono mediamente meno, per il proprio hobby, di quanto i loro coetanei spendono per altri passatempi.

 

Guida - “Giochi di ruolo dal vivo”

 

 

Che cosa è il gioco di ruolo dal vivo?
Gioco di Ruolo dal Vivo (GRV) è un adattamento del termine inglese Live Action Role-Playing Game (gioco dal vivo d’interpretazione di ruolo).
E' un gioco di simulazione nel quale i giocatori, riuniti in una determinata area di gioco, indossano i costumi dei loro personaggi e mettono in scena delle avventure assumendo il ruolo di protagonisti.
Il vero concetto cardine del gioco è il Personaggio, l'alter ego che ogni giocatore utilizza per interagire con gli altri personaggi in un mondo immaginario.
Le azioni dei Personaggi sono libere e vengono intraprese dai giocatori senza dover rispettare nessun "copione" predefinito, ogni cosa avviene in base all'iniziativa e all'improvvisazione di ogni giocatore, ma sempre nel rispetto di una "linea di comportamento" coerente col carattere del personaggio; ogni azione è scelta perché "così farebbe il Personaggio".
Naturalmente, come in ogni gioco, esistono anche delle "Regole" che vengono utilizzate per mantenere "bilanciato" il gioco.
Il Regolamento di gioco serve per gestire tutte quelle particolari azioni che non hanno un esito predefinito, come per esempio un combattimento, in modo che possano essere affrontate dai giocatori senza dover ricorrere all'Arbitro di gioco: il Master. Ogni partita è gestita da un gruppo di Master che sono gli arbitri-registi della storia e hanno il compito di guidare i giocatori nella loro interpretazione, in quanto sono i soli a conoscere esattamente la trama della storia che si sta svolgendo.
Ma contrariamente al teatro o a qualsiasi altro gioco, il GRV non ha una trama fissa, non ci sono copioni da seguire, ogni atto, ogni scena dipende dalle scelte fatte di volta in volta dai giocatori.
I giocatori interpretano i loro personaggi come facenti parte di un gruppo di avventurieri che agiscono in collaborazione o singolarmente perseguendo i più svariati obiettivi, dall'accumulo di ricchezze all'acquisizione di conoscenze, dalla lotta contro un micidiale nemico al corteggiamento di una Principessa.
Una delle caratteristiche principali del GRV è inoltre che i personaggi coinvolti in una storia possono essere utilizzati, sempre dallo stesso giocatore, anche in altre avventure.
Nel GRV ogni giocatore si diverte ad interpretare il ruolo di un personaggio, facendolo diventare protagonista delle proprie Avventure, che insieme a tutte le Avventure giocate da tutti gli altri Personaggi prende il nome di Campagna.
In questo caso la durata del gioco può essere considerata indeterminata, infinita, il GRV ambisce alla simulazione della vita stessa, raccontata attraverso le partite giocate che ne costituiscono gli "episodi" principali.
Il giocatore partecipando alle diverse storie ha la possibilità di approfondire e sviluppare il proprio personaggio, costruendogli intorno una biografia che diventa anche la "memoria" del mondo immaginario in cui vive.
Da alcune caratteristiche di base si può creare, dare un nome al proprio personaggio e, come nella vita vera, si può acquisire esperienza, migliorare la propria forza e quindi il proprio punteggio finale, la forza, la potenza e le proprie abilità.
Ulteriore elemento di distinzione da tutti gli altri giochi è lo scopo del gioco, nessuno vince o perde nel GRV, l'obiettivo di ogni giocatore è il piacere di vivere il proprio personaggio assieme agli altri.

 

Chi gioca?
Il gioco di ruolo non ha età! Tutti possono giocare.
Tuttavia, nel gioco di ruolo dal vivo, il bacino utenze è occupato in gran parte da giovani tra i 18 e i 30 anni. A volte ci sono eccezioni… come i figli dei giocatori più “anziani” e i genitori dei giocatori più “giovani”.
Il GRV attira giocatori anche da città diverse.

 

Chi propone il GRV?
Principalmente le associazioni ludico culturali no profit (come Artiglio del Drago). Su tutto il territorio nazionale, operano molte associazioni, con eventi di diversa portata o ambientazione.

 

Dove si gioca?
Nel GRV, bisogna calarsi nei panni di un personaggio, che fa parte di un’ambientazione più o meno fantastica. Per questo, l’ambiente di gioco spesso si deve conciliare alle esigenze di gioco.
Nel caso di un raduno di GRV fantasy o medievaleggiante (come nel nostro caso), la cornice perfetta sarà offerta da un castello, da un borgo medievale, da un parco o da un bosco.

 

Quanto durano le partite?
La durata tipica di un raduno, è di una giornata o una serata. A volte, però, vengono organizzati raduni che durano 3-4 giorni… ma solo le associazioni più grandi riescono a organizzare queste lunghe partite.

 

Quanti partecipanti possono giocare?
Non vi è un numero massimo di giocatori. Nel GRV, l’unico limite al numero di partecipanti è la disponibilità logistica del luogo di gioco. Piccoli castelli potrebbero ospitare al massimo 50 giocatori… grandi parchi arrivano a ospitarne perfino 300.

 

Fonte: http://artigliodeldrago.gdr.net/downloads/AdD-grv.doc e http://artigliodeldrago.gdr.net/downloads/AdD-gdr.doc

sito web: http://artigliodeldrago.gdr.net/

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

 

Giochi di ruolo

 

 

Visita la nostra pagina principale

 

Giochi di ruolo

 

Termini d' uso e privacy

 

 

 

Giochi di ruolo