Grammatica apostrofi e accenti
Grammatica apostrofi e accenti
Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti. Se vuoi saperne di più leggi la nostra Cookie Policy. Scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all’uso dei cookie.I testi seguenti sono di proprietà dei rispettivi autori che ringraziamo per l'opportunità che ci danno di far conoscere gratuitamente a studenti , docenti e agli utenti del web i loro testi per sole finalità illustrative didattiche e scientifiche.
Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).
Grammatica apostrofi e accenti
1) GLI ACCENTI
a) L' ACCENTO SUI MONOSILLABI
(ACCENTO TONICO)
1.1) I MONOSILLABI CHE NON VANNO ACCENTATI
Molti pensano che basti la pronuncia a far individuare un accento su un monosillabo, cosicché mettono l'ACCENTO GRAFICO sui monosillabi che sembrano accentati... e sbagliano, perché TUTTI I MONOSILLABI SONO ACCENTATI, ma il loro è, molto spesso, soltanto un ACCENTO "TONICO" (un accento, cioè, che si pronuncia, ma che non si scrive).
1.2) In realtà, le regole che determinano gli accenti sui monosillabi sono motivate soltanto dal VALORE GRAMMATICALE dei monosillabi stessi, per cui
REGOLA
I MONOSILLABI NON SI ACCENTANO MAI,
A MENO CHE LO STESSO MONOSILLABO
NON ABBIA DUE VALORI GRAMMATICALI DIVERSI
Detto così, sembra difficilissimo. In realtà, è molto più semplice di quanto non si creda. Facciamo qualche esempio:
FU verbo "essere", passato remoto, 3º p.s., ha un solo significato
non è accentato
MA è una congiunzione avversativa, ha un solo significato: quello di "però"
non è accentato
SA verbo "sapere", indicativo presente, III p.s., ha un solo significato
non è accentato
SU è una preposizione semplice, ha un solo significato: "sopra"
non è accentato
STA verbo "stare", indicativo presente, I p.s., ha un solo significato
non è accentato
STO verbo "stare", indicativo presente, I p.s., ha un solo significato
non è accentato
VA verbo "andare", indicativo presente, III p.s., ha un solo significato
non è accentato
Altri monosillabi che non sono accentati, per il motivo sopra esposto, sono:
QUI, QUA, TRA, FRA, TI, ME, CI, VI, eccetera
1.3) Non vanno accentati nemmeno certi monosillabi che, almeno apparentemente, hanno DUE (O PIU’) SIGNIFICATI (APPARENTI):
|
1º SIGNIFICATO |
2º SIGNIFICATO |
3º SIGNIFICATO |
PERCHE' |
DO |
verbo "dare" |
nota musicale |
|
- si capisce dal contesto della frase - la nota è scritta sempre maiuscola |
RE |
"monarca" |
nota musicale |
|
- si capisce dal contesto della frase - la nota è scritta sempre maiuscola |
MI |
pronome : "me", "a me" |
nota musicale |
|
- si capisce dal contesto della frase - la nota è scritta sempre maiuscola |
FA |
verbo "fare", indicativo presente2 |
avverbio di tempo (tanti anni FA) |
nota musicale |
- nei primi due casi, è l'unica parola italiana che faccia eccezione, anche perchè si capisce il suo valore dal contesto della frase - la nota è scritta sempre maiuscola |
SI |
pronome |
nota musicale |
|
- si capisce dal contesto della frase - la nota è scritta sempre maiuscola |
b) L' ACCENTO SUI MONOSILLABI
(ACCENTO GRAFICO)
1.4) I MONOSILLABI CHE VANNO ACCENTATI
Alcuni monosillabi, però, oltre al normale ACCENTO TONICO possiedono anche un ACCENTO GRAFICO (un accento, cioè, che va anche scritto)
REGOLA
SI ACCENTANO SOLTANTO QUEI MONOSILLABI
CHE HANNO DUE SIGNIFICATI DIVERSI,
PUR AVENDO LA STESSA GRAFIA
L'accento GRAFICO (quello che si scrive) serve dunque a far capire immediatamente qual è il significato di quel monosillabo, e quale la sua valenza grammaticale.
Quindi non fatevi mai fuorviare dall'accento TONICO (quello c'è sempre, in tutte le parole) e, prima di scrivere qualcosa, magari in modo errato, RAGIONATE.
Comunque, la tabella sotto riportata vi sarà d'aiuto per orizzontarvi, e per non cadere nel panico...
1.5) ALTRI ACCENTI: LE PAROLE "ACCORCIATE"
L'italiano è una "evoluzione" del latino. In pratica, a furia di parlare una lingua, la si rende più "facile" e più "comoda" da pronunciare. Molte parole latine erano "lunghe", troppo lunghe e scomode, così, con l'andar dei secoli, sono state "mangiate" dalla pronuncia scorretta. Queste parole, però, anche se accorciate, hanno mantenuto l'accento dov'era originariamente:
Civitàtem Citàde Città
Libertàtem Libertàte Libertà
e così via. Questi accenti sono indispensabili, e vanno sempre segnati.
1.6) ALTRI ACCENTI: IL PASSATO REMOTO DEI VERBI
Parleremo più aventi dei verbi ma, dato che il Passato Remoto dei verbi crea dei problemi proprio con gli accenti, è meglio accennare a questo possibile errore ortografico.
Verbi in "-ARE" : egli andò, egli cantò, egli sognò, egli parlò
Verbi in "-ERE" : egli temé (o temette), egli tessé, egli sedé (sedette)
Verbi in "-IRE": egli capì, egli sentì, egli finì
REGOLA
IL PASSATO REMOTO DEI VERBI
E' ACCENTATO SULL'ULTIMA VOCALE
NELLA TERZA PERSONA SINGOLARE
MA ATTENZIONE !
LA TERZA PERSONA SINGOLARE DEI
VERBI IN IRE
È ACCENTATA
LA PRIMA PERSONA SINGOLARE, INVECE
RADDOPPIA LA "I"
iº Io capii, io sentii, io finii, io mi vestii
IIIº egli capì, egli sentì, egli finì, egli si vestì
2) GLI APOSTROFI
ELISIONE E TRONCAMENTO (parte 1º)
L'apostrofo è il segno dell'ELISIONE ( da "elidere" = tagliare).
E' un segno che si mette al posto delle lettere "tagliate via" da una parola.
Abitualmente, l'elisione avviene quando due vocali si incontrano e, per brevità e comodità, se ne pronuncia solo una (di solito, l'iniziale della seconda parola )
2.1) L'elisione più frequente è quella che segna l'incontro di un articolo singolare con un nome che inizia per vocale
Es.: LA Amica L' amica
LO Amore L'amore
2.2) Ma si può avere elisione anche tra un aggettivo ed un nome, o tra una preposizione articolata ed un nome o un aggettivo. La logica è sempre la stessa: due vocali che si incontrano, di solito si elidono.
Es.: QuellO Elefante quell'elefante
DallA Oca dall'oca
AllO Odiato nemico all'odiato nemico
AllA Odiata nemica all'odiata nemica
DellA Ebbrezza dell'ebbrezza
e così via...
REGOLA
SI ELIDONO SEMPRE
LE PAROLE E GLI ARTICOLI SINGOLARI
MA ATTENZIONE !
NON SI ELIDONO MAI
LE PAROLE E GLI ARTICOLI PLURALI
2.3) Di conseguenza è errato scrivere (e pronunciare)
Dell'amiche, degl'amici, l'arance, gl'ulivi, eccetera.
2.4) ALTRE ELISIONI
E poi ci sono le elisioni "strane", quelle che avvengono in mezzo, o addirittura all'inizio, della parola. Si tratta, per la verità, di formule usate in letteratura per riprodurre il più fedelmente possibile la parlata colloquiale, ma esistono, e allora ne elenchiamo alcune:
* Troppo lungo dire: "Buonanotte!"? Bé, noi pronunciamo (e potremmo scrivere) " 'notte! "
* Così, diciamo (e potremmo scrivere: " 'giorno! " oppure " 'ngiorno!"
* Verga, in "i Malavoglia", chiama due suoi personaggi " 'Ntoni" , accorciamento di Antonio
* per "copiare" la parlata dialettale toscana, " 'n mi pare" (=non mi pare)
2.5) ELISIONi MOLTO FREQUENTi: PO' , D' ACCORDO , C' ENTRA
" Po' " è l'elisione di "poco"; non ha bisogno di essere vicino ad una vocale per elidersi.
La sua scrittura corretta è quella con l'APOSTROFO ma, a voler essere molto pignoli, si potrebbe scrivere SIA CON L'APOSTROFO CHE CON L'ACCENTO:
pò' / po'
"D' accordo" , di solito, crea problemi perché molti sono convinti che si tratti di UNA SOLA PAROLA. in realtà è formata da Di e ACCORDO. Anche C' ENTRA viene spesso scritto in modo errato: è l'elisione di CI ENTRA (cioè: "non entra LÀ , IN QUEL DISCORSO")
d' accordo
c' entra
2.6) Tutto sembrerebbe facile, almeno una volta. Ma non è così. Perché, a complicare le cose, interviane il TRONCAMENTO.
In italiano esistono alcune parole "zoppe", alle quali MANCA la vocale finale.
Di solito, queste parole hanno una DOPPIA GRAFIA: CON e SENZA la vocale finale. Bisogna conoscere bene queste parole, per poterle scrivere correttamente.
2) GLI APOSTROFI
ELISIONE E TRONCAMENTO (parte 2º)
2.7) IL GIOCO DEL TAPPO
Immagina di avere molta sete: il caldo è torrido, e desideri un bel bicchiere di acqua fresca.
Davanti a te, sul tavolo, c'è pronto il bicchiere, e due bottiglie d'acqua appena estratte dal frigo.
La bottiglia "A" è stappata.
La bottiglia "B" ha il tappo.
Cosa fai?
Risposta 1: apri il cassetto, cerchi l'apribottiglie, prendi l'apribottiglie, stappi la bottigli "B", versi l'acqua nel bicchiere, cerchi un tappino di gomma, ritappi la bottigli "B", e infine BEVI
Risposta 2: prendi la bottiglia "A", versi l'acqua nel bicchiere, e BEVI
Se hai dato la risposta 1, è meglio che ti faccia un po' più furbo; se hai dato la risposta 2, bravo: è la soluzione più logica.
|
IN GRAMMATICA È LA STESSA COSA:
il caso dato dalla risposta 1 è indispensabile
se esiste UNA SOLA BOTTIGLIA (ELISIONE),
ma è inutile quando esiste
UN'ALTRA BOTTIGLIA GIÀ STAPPATA (TRONCAMENTO)
2.8) UN / UNO / UNA
Osserva con attenzione gli ARTICOLI INDETERMINATIVI:
Per il femminile ce n'è uno solo: UNA
Hai, cioè, una bottiglia sola, e per giunta tappata.
Quindi, se proprio vuoi bere, devi fare tutte le azioni previste nel caso 1:
UNA AMICA "stappi" la bottiglia UN(A) amica
e metti il tappino di gomma UN' AMICA
Ma guarda gli articoli MASCHILI: ce ne sono DUE:
uno CON il tappo (UNO)
e l'altro SENZA (UN)
Se devi mettere l'articolo indeterminativo davanti ad "amico", o ad "allegro elefante", che fai?
Risposta 1: adoperi UNO, lo elidi e metti l'apostrofo (stappi la bottiglia "B" e metti il tappino)
Risposta 2: adoperi UN e non ti crei più problemi (usi la bottiglia "A")
Se hai dato la risposta 1, non hai capito nulla del Gioco del tappo e della comodità, se hai dato la risposta 2, bravo, hai capito, non sbagliare più.
2.9) LE PAROLE TRONCHE
“UN” (contrapposto ad “UNO”) non è l’unica parola tronca che esiste in italiano: ce ne sono altre.
Per fortuna non sono molte, ma bisogna conoscerle bene per evitare degli errori. Le più frequenti sono quelle della tabella riportata sotto:
NORMALE |
TRONCA |
|
NORMALE |
TRONCA |
uno |
un |
|
buono |
buon |
quale |
qual |
|
bello |
bel |
tale |
tal |
|
frate |
fra |
nessuno |
nessun |
|
suora |
suor |
quello |
quel |
|
grande |
gran |
2.10) e adesso vediamo di applicare alla realtà questa tabella:
NON SI SCRIVE |
MA SI SCRIVE |
un' attivo studente |
un attivo studente |
qual' è il tuo libro |
qual è il tuo libro |
Elio è un buon' uomo |
Elio è un buon uomo (Buon Natale, Buon Compleanno) |
qualcun' altro |
qualcun altro |
e così via...
3) ALTRE ELISIONI
L’ IMPERATIVO DEI VERBI (APOCOPE)
E torniamo a parlare dei terribili monosillabi.
Finora abbiamo detto che i monosillabi:
* di solito non sono accentati
* sono accentati solo se hanno due significati grammaticali diversi
Ma adesso dobbiamo aggiungere anche una terza possibilità:
ATTENZIONE !
ALCUNI MONOSILLABI SONO APOSTROFATI
Quali? E perché ? Cerchiamo di dare una risposta.
3.1) Omettendo alcuni casi che non rientrano in questa regola, vengono normalmente apostrofati tutti i verbi che, all'imperativo, sono monosillabici. Originariamente, infatti, c'è una " i " che, per comodità, "cade", lasciando l'apostrofo.
Rendiamo le cose più chiare con una tabella:
VERBO INDICATIVO |
VERBO IMPERATIVO |
VA (Maria va al mercato) |
VA' (va' via: non ti voglio parlare |
STA (Delia sta bene) |
STA' (sta' buono, non agitarti) |
FA (Gianni fa i suoi compiti) |
FA' (Gianni, fa' i tuoi compiti!) |
REGOLA
SE IL VERBO È ALL' INDICATIVO, ED È UNA TERZA PERSONA (LUI, LEI)
NON VA APOSTROFATO
SE IL VERBO È ALL'IMPERATIVO (INDICA COMANDO),
ED È UNA SECONDA PERSONA (TU)
VA APOSTROFATO
E ADESSO FACCIAMO UN BEL RIPASSO GENERALE
TABELLA SINOTTICA DEI MONOSILLABI CON DIVERSE SCRITTURE |
||
SEMPLICI |
CON ACCENTO |
CON APOSTROFO |
DA preposizione semplice |
dà "dare", indicativo, III p.s. |
da' "dare", imperativo, II p.s. |
DI preposizione semplice |
dì nome = giorno |
di' "dire", imperativo, II p.s. |
FA "fare", indicativo , III p.s. avverbio tempo |
|
fa' "fare", imperativo, II p.s. |
LA articolo determinativo |
là avverbio luogo |
|
LI pronome personale |
lì avverbio luogo |
|
NE pronome |
né negazione correlativa |
ne' preposizione articolata (NEI) poetico |
SE congiunzione ipotetica pronome, seguito da "stesso" |
sé pronome |
se' "essere" (SEI) poetico |
SI pronome |
sì affermazione |
|
STA "stare", indicativo, III p.s. |
|
sta' "stare", imperativo, II p.s. |
VA "andare", indicativo, III p.s. |
|
va' "andare", imperativo, II p.s. |
4) LE ESCLAMAZIONI O INTERIEZIONI
Le esclamazioini o interiezioni sono, di solito, poco usate nella lingua scritta.
Tuttavia, se qualcuno volesse saperle adoperare (lo sconsiglio, perché è un brutto artificio retorico), esiste una regolina per scriverle correttamente senza tanti problemi.
REGOLA
TUTTE LE ESCLAMAZIONI SI SCRIVONO CON UNA SOLA " H"
CHE VA SEMPRE DOPO LA PRIMA VOCALE
Es.: Ah! Eh! Oh! Ahimé! Ehilà! Ohibò
5) CE / C'È - VE / V'È - NE / NE' / N'È - CE N'È
Ovverossia: le "brutte bestie", davanti alle quali "cadono" quasi tutti gli studenti.
Davanti a questi monosillabi, il consiglio migliore che posso dare è: RAGIONATE: tutta la grammatica si basa sulla logica, mettere in pratica la quale è l'unica garanzia di scrivere correttamente. In effetti, solo la logica della frase può suggerirmi se una parola sia o non sia, per esempio, un verbo "essere" ma, a quanto pare, visto che molti sbagliano, forse la logica personale non basta. Cercherò dunque di dare delle indicazioni, anche se non garantisco i risultati, se non ci metterete un po' di testa...
5.1) Prima di tutto, bisogna premettere che tutte questi monosillabi hanno due o più significati . Vediamo la tabella:
|
PRONOME |
AVVERBIO |
|
CI / CE |
noi / a noi |
là, qui |
|
VI / VE |
voi / a voi |
là / qui |
|
NE |
di esso / di essi |
via |
negazione correlativa (né) |
5.2) CI / CE
a) Se ha valore di "noi", non si elide mai.
b) Se ha valore di "là" o "qui", può essere seguito dal verbo "essere", e si elide.
Esempi:
a) Ce lo dicono lo dicono A NOI
b) C'è (CI è) un bel film, stasera un bel film è LA' (IN TELEVISIONE, AL CINEMA)
5.3) VI / VE
a) Se ha valore di "voi", non si elide mai.
b) Se ha valore di "là" o "qui", può essere seguito dal verbo "essere", e si elide.
Esempi:
a) VE l'ho detto ho detto questo (LO) A VOI
b) V' è una gran confusione una gran confusione è QUI, è presente
5.4) NE / NE' / N'È
a) se NE vuol dire "DI ESSO" o "DI ESSI" può incontrare il verbo "essere"
* se "essere" è SINGOLARE" , NE si elide
* se "essere" è PLURALE, NE non si elide
b) se NE vuol dire "via", non si elide mai
* viene usato con questo significato SOLTANTO con i verbi all'IMPERATIVO
c) se è una negazione correlativa è SEMPRE ACCENTATO
* è sempre legato ad una negazione introduttiva (NON)
* è sempre legato ALMENO ad un ALTRO NE'
Esempi:
a) Ce n'è ancora? Ci è (è qui) ancora DI QUESTA COSA? ("essere" è SINGOLARE)
Ce ne sono sempre QUELLE COSE sono sempre qui (CI) ("essere" è PLURALE)
b) Vattene ! Tu (te) vai VIA !
c) NON lo do né a te né a lui Non lo do a te E NEMMENO a lui
|
6) LA / L'HA - LO / L'HO
Quanto è stato detto sopra, vale anche per "la / l'ha" e "lo / l'ho", che spesso vengono scritti erroneamente.
REGOLA
SE "LA", "LO" SONO SEGUITI DA UN VERBO SEMPLICE
SI SCRIVONO NORMALMENTE
SE SONO SEGUITI DA UN VERBO COMPOSTO, CON AUSILIARE
SI ELIDONO
6.1) Riconoscere un verbo composto è facile: se è formato grazie ad un PARTICIPIO PASSATO (quei verbi che finiscono in "-ATO", "-ITO", "-UTO", "-TO"), vuol dire che si serve di un AUSILIARE ("essere" o "avere"), che molto spesso iniziano per vocale.
Esempi:
Lo vedo spesso, la saluto sempre nota che i verbi NON SONO formati dal PARTICIPIO PASSATO
L'ho visto spesso, l'ho sempre salutata nota che i verbi SONO formati dal PARTICIPIO PASSATO
ATTENZIONE a non confonderlo con l'IMPERATIVO del verbo "andare", che ha una precisa grafia, che vedremo in seguito
2 ATTENZIONE a non scambiarlo con il verbo "fare" all'IMPERATIVO, che segue un'altra regola
I giorni della settimana, in italiano come in altre lingue, erano, nell'antichità, dedicati agli Dei dai quali prendevano il nome: eccone il significato
LUNEDÌ = il giorno della LUNA (in inglese, MON -Moon- DAY)
MARTEDÌ = il giorno di MARTE
MERCOLEDÌ = il giorno di MERCURIO
GIOVEDÌ = il giorno di GIOVE(in inglese THURS -Thor- DAY)
VENERDÌ = il giorno di VENERE
Fonte: http://www.5ctproma.it/Sirio/Italiano1.doc
Sito web da visitare: http://www.5ctproma.it
Autore del testo: non indicato nel documento di origine
Nota : se siete l'autore del testo sopra indicato inviateci un e-mail con i vostri dati , dopo le opportune verifiche inseriremo i vostri dati o in base alla vostra eventuale richiesta rimuoveremo il testo.
Parola chiave google : Grammatica apostrofi e accenti tipo file : doc
Grammatica apostrofi e accenti
Visita la nostra pagina principale
Grammatica apostrofi e accenti
Termini d' uso e privacy