Grammatica aggettivi avverbi pronomi verbi
Grammatica aggettivi avverbi pronomi verbi
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Grammatica aggettivi avverbi pronomi verbi
I pronomi
I PRONOMI PERSONALI SOGGETTO
io
tu
lui/lei/Lei
noi
voi
loro
- Normalmente non si esprime il soggetto.
- Si usa tu in situazioni informali.
- Si usa Lei/lei in situazioni formali.
- Si usa voi in situazioni informali e formali.
I PRONOMI PERSONALI DIRETTI
I pronomi personali diretti sostituiscono l’oggetto diretto.
(L’oggetto diretto risponde alla domanda Chi? Che cosa?)
p.es. - Mangi la mela? (Che cosa mangi? La mela! )
- Sì, la mangio.
pronomi diretti atoni
mi
ti
lo / la / La
ci
vi
li / le
- Lo e la si possono apostrofare.
p.es. - Hai mangiato la mela?
- Sì, l’ho mangiata.
- Li e le non si possono apostrofare.
p.es. - Hai invitato i vicini?
- Sì, li ho invitati.
- I pronomi diretti atoni precedono immediatamente il verbo coniugato.
p.es. Luisa mi vuole conoscere.
- Nella forma negativa la sequenza è sempre: non + pronome + verbo
p.es. Non lo so.
- Quando c’è un infinito nella frase, i pronomi diretti atoni seguono quest’infinito, che perde la vocale finale, e si incorporano ad esso formando così una sola parola.
p.es. Sono contenta di vedervi!
- Davanti al verbo avere si usa ce, soprattutto nelle risposte brevi con sì e no.
p.es. - Hai i libri d’italiano con te?
- Sì, ce li ho.
I PRONOMI PERSONALI INDIRETTI
I pronomi personali indiretti sostituiscono l’oggetto indiretto.
(L’oggetto indiretto risponde alla domanda A chi? A che cosa?)
p.es. - Dai il libro a Roberto? (A chi dai il libro? A Roberto! )
- Sì, gli do il libro.
pronomi indiretti atoni
mi (= a me)
ti (= a te)
gli / le / Le (= a lui / a lei / a Lei)
ci (= a noi)
vi (= a voi)
gli (= a loro)
- I pronomi indiretti atoni precedono immediatamente il verbo coniugato.
p.es. Paolo mi vuole scrivere.
- Nella forma negativa la sequenza è sempre: non + pronome + verbo
p.es. - Hai chiamato Luigi?
- Non gli parlo da due settimane.
- Quando c’è un infinito nella frase, i pronomi indiretti atoni seguono quest’infinito, che perde la vocale finale, e si incorporano ad esso formando così una sola parola.
p.es. Sei venuto per parlarmi?
LE FORME TONICHE DEI PRONOMI PERSONALI DIRETTI E INDIRETTI
Le forme toniche dei pronomi personali si usano:
- per sottolineare, enfatizzare la persona indicata dal pronome diretto o indiretto.
p.es. – Hai invitato Luigi alla festa?
– Sì, ho invitato anche lui!
- per indicare un contrasto.
p.es. – Paolo vuole scrivere a me, non a te!
- quando i pronomi sono preceduti da una preposizione.
p.es. – Hai comprato un regalo per Sandra e Gianni?.
- Sì, ho comprato due regali, uno per lei e l’altro per lui!
Forme toniche dirette me |
Forme toniche indirette a me |
- Le forme toniche dirette e indirette si mettono dopo il verbo, spesso alla fine della frase.
- Quando questi pronomi seguono parole come dentro, fuori, prima, dopo, sopra, sotto, senza, dietro sono preceduti solitamente da di.
p.es. I vicini che vivono sotto di noi hanno avuto un figlio.
- Con le seguenti esclamazioni si usano i pronomi tonici:
Povero te!
Beato te!
CI DI LUOGO
Il pronome atono ci può avere la funzione di avverbio di luogo, quindi può sostituire un’indicazione di luogo.
p.es. - Vai spesso in Italia?
- Sì, ci vado almeno una volta all’anno.
Il ci di luogo si usa anche con il verbo essere nel senso di “esistere, trovarsi”.
p.es. Quanti chilometri ci sono da Torino a Palermo?
Ci sono tanti tipi strani nel mondo.
- Siccome il ci di luogo è un pronome atono, precede immediatamente il verbo coniugato.
p.es. - Vai spesso in Italia?
- Ci vado tutti gli anni.
- Quando c’è un infinito nella frase, il ci di luogo segue quest’infinito, che perde la vocale finale, e si incorpora ad esso formando così una sola parola.
p.es. - Ti piace l’Italia?
- Sì, mi piacerebbe molto andarci.
I PRONOMI dimostrativi
Quando questo e quello si usano senza sostantivo, sono dei pronomi.
p.es. - Quali stivali desidera provare?
- Quelli neri con il tacco alto.
|
singolare |
plurale |
maschile |
questo |
questi |
femminile |
questa |
queste |
I PRONOMI POSSESSIVI
maschile |
femminile |
||
singolare |
plurale |
singolare |
plurale |
mio |
miei |
mia |
mie |
Le forme dell’aggettivo possessivo si possono anche usare come pronomi, cioè, senza sostantivo. Il pronome allora sostituisce il sostantivo.
p.es. La mia ragazza si chiama Silvia, e la tua?
Il pronome possessivo è solitamente preceduto dall’articolo determinativo.
p.es. Mia madre è più severa della tua.
! Nel caso di risposte brevi di solito non si mette l’articolo davanti al
pronome possessivo.
p.es. - Di chi è quella casa? E’ di Roberto?
- Sì, è sua.
! Nelle domande in cui il pronome segue il verbo essere non si mette
l’articolo.
p.es. - Quella casa è tua?
- No, non è mia, è di mio fratello.
Una “quasi” regola: se c’è l’articolo nella domanda, si ripete nella risposta.
p.es. - Questa è la vostra camera?
- No, non è la nostra.
I verbi
L’INDICATIVO PRESENTE
L’indicativo presente indica azioni che si svolgono nel momento stesso in cui si parla.
L’indicativo presente con valore di futuro
In italiano si può usare l’indicativo presente per indicare azioni future rispetto al presente.
p.es. Questo pomeriggio vado dal parrucchiere.
I verbi regolari
parlare (io) parlo |
studiare (io) studio |
chiamarsi (io) mi chiamo |
scrivere (io) scrivo |
dormire (io) dormo |
capire (io) capisco |
L’accento della 3° persona plurale (loro) corrisponde a quello della 1° persona singolare (io).
I verbi irregolari
essere (io) sono |
avere (io) ho |
fare (io) faccio |
sapere (io) so |
potere (io) posso |
andare (io) vado |
venire (io) vengo |
dire (io) dico |
uscire (io) esco |
volere (io) voglio |
stare (io) sto |
dovere (io) devo |
dare (io) do |
spegnere (io) spengo |
IL PASSATO PROSSIMO
Il passato prossimo indica azioni avvenute nel passato.
Si forma con l’indicativo presente di essere o avere + il participio passato del verbo principale.
La formazione del participio passato
Il participio passato regolare
cant - ARE cant - ATO
sent - IRE sent - ITO
cred - ERE cred - UTO
Il participio passato irregolare
chiudere chiuso |
venire venuto |
correre corso |
mettere messo |
nascere nato |
piangere pianto |
correggere corretto |
chiedere chiesto |
aprire aperto |
scegliere scelto |
Essere o avere?
Si usa avere con in verbi transitivi (i verbi che hanno un oggetto diretto).
p.es. Ho letto un articolo molto interessante.
Si usa essere con i verbi intransitivi (i verbi che non hanno un oggetto diretto). Sono soprattutto verbi di
- moto (andare, arrivare, tornare,...)
- stato (stare, rimanere,...)
- cambiamento di stato (diventare, nascere,...)
p.es. La settimana scorsa sono rimasta a casa.
!! Con i verbi bastare, costare, mancare, piacere, sembrare e succedere si
usa anche essere.
p.es. Quanto è costata questa maglietta?
Parigi mi è piaciuta molto!
Con i verbi riflessivi si usa sempre essere.
p.es. Mi sono appena lavata le mani.
! Alcuni verbi possono a volte essere usate come riflessivi per sottolineare
l’azione e il piacere.
p.es. Ieri sera mi sono bevuta un buon bicchiere de vino!
L’accordo del participio passato
Quando l’ausiliare è essere, il participio passato si accorda con il soggetto.
p.es. Mia madre è venuta a Parigi con me.
Quando l’ausiliare è avere e c’è un pronome diretto (lo, la, li o le) nella frase, il participio passato si accorda con il pronome diretto.
p.es. - Hai chiamato i tuoi genitori?
- Sì, li ho chiamati ieri sera.
In tutti gli altri casi, non c’è accordo.
p.es. Abbiamo comprato una macchina nuova.
L’INDICATIVO FUTURO SEMPLICE
L’indicativo futuro semplice si usa per indicare azioni future rispetto al presente. Sopratutto per esprimere promesse, fare previsioni, parlare di progetti futuri.
Il futuro semplice si può anche usare per fare delle ipotesi.
p.es. Dove sarà Giovanni in questo momento?
I verbi regolari
partire
(io) partirò (tu) partirai (lui) partirà (noi) partiremo (voi) partirete (loro) partiranno
|
prendere
(io) prenderò (tu) prenderai (lui) prenderà (noi) prenderemo (voi) prenderete (loro) prenderanno
|
parlare
(io) parlerò (tu) parlerai (lui) parlerà (noi) parleremo (voi) parlerete (loro) parleranno
|
Nella coniugazione dei verbi in –ire non c’è differenza al futuro tra i verbi tipo partire e quelli tipo finire.
Al futuro semplice i verbi regolari della coniugazione in –are trasformano in e la a dell’infinito.
Alcuni casi particolari
cercare
(io) cercherò ...
|
pagare
(io) pagherò ...
|
Nei verbi in –care e –gare si aggiunge una h prima della e.
baciare
(io) bacerò ...
|
mangiare
(io) mangerò ...
|
I verbi in –ciare e –giare perdono la i.
I verbi irregolari
essere sarò fare farò dare darò stare starò
|
venire verrò tenere terrò bere berrò volere vorrò rimanere rimarrò
|
avere avrò potere potrò vedere vedrò andare andrò
|
dovere dovrò sapere saprò vivere vivrò
|
IL CONDIZIONALE DI VOLERE
Si usa per esprimere un desiderio o fare una richiesta e per offrire in modo gentile.
p.es. - Cosa vorrebbe bere?
- Vorrei un bicchiere di vino rosso.
volere
(io) vorrei (tu) vorresti (lui) vorrebbe (noi) vorremmo (voi) vorreste (loro) vorrebbero
|
IL GERUNDIO
Il gerundio regolare
cant - ARE cant - ANDO
legg - ERE legg - ENDO
sent - IRE sent - ENDO
Il gerundio irregolare
dire DICENDO
fare FACENDO
bere BEVENDO
Stare + gerundio
La forma ‘stare + gerundio’ si usa per parlare di ciò che sta succedendo in questo momento.
p.es. Sto parlando.
Ci stiamo lavando.
La forma ‘stare al futuro + gerundio’ si usa spesso per fare delle ipotesi.
p.es. Cosa starà facendo Gianni in questo momento?
LA FORMA IMPERSONALE DEI VERBI
La forma impersonale dei verbi si usa quando la persona che compie l’azione non è determinata, quando il soggetto non è preciso.
Si può esprimere in vari modi:
con l’uso del verbo alla seconda persona singolare (tu):
p.es. - In Italia (tu) devi lavorare per 35 anni per andare in
pensione.
con l’uso della particella si + verbo alla terza persona singolare
p.es. - In Italia si deve lavorare per 35 anni per andare in pensione.
- Nella forma negativa la sequenza è sempre: non + si + verbo
p.es. – In quel ristorante non si mangia bene.
- Con i verbi riflessivi nella forma impersonale, la particella si del riflessivo diventa ci.
p.es. – Ci si veste eleganti quando si va ai matrimoni.
LA FORMA NEGATIVA
La negazione non si mette davanti al verbo.
p.es. (Tu) non studi cinese.
L’USO DEL VERBO PIACERE
Con il verbo piacere si usa sempre un pronome indiretto.
p.es. Ti piace la moda italiana?
Il soggetto di (non) mi piace può essere un infinito o un nome al singolare.
p.es. Non mi piace leggere.
Mi piace lo sport.
Il soggetto di (non) mi piacciono è sempre un nome al plurale.
p.es. Mi piacciono gli spaghetti.
L’USO DEL VERBO DISPIACERE
Con il verbo dispiacere si usa sempre un pronome indiretto.
p.es. Mi dispiace, non lo so.
Ti dispiace aprire la finestra?
Vi dispiace se fumo una sigaretta?
Il verbo dispiacersi si costruisce come il verbo piacere, ma non è la sua forma negativa.
- Si usa per esprimere dispiacere, per scusarsi.
p.es. - Mi sa dire dov’è la biblioteca comunale?
- Mi dispiace, non lo so.
- La domanda ‘Ti dispiace + infinito’ si usa per chiedere un favore.
p.es. Ti dispiace aprire la finestra?
- La domanda ‘Ti dispiace + se + verbo coniugato’ si usa per chiedere il permesso.
p.es. Ti dispiace se apro la finestra?
L’USO DEL VERBO VOLERCI
Il verbo volerci significa in generale “esserenecessario, occorrere”.
Il verbo volerci si usa sempre alla terza persona singolare o plurale, a seconda del soggetto.
p.es. Da Piacenza a Torino ci vuole circa un’ora. (singolare)
Da Roma a Napoli ci vogliono circa due ore. (plurale)
L’USO DEI VERBI SAPERE E CONOSCERE
Sapere + infinito: sapere esprime un’abilita.
Nelle risposte si deve ripetere l’infinito.
p.es. - Sai cucinare?
- No, non so cucinare.
Sapere + frase: sapere esprime una conoscenza.
Nelle risposte si usa solitamente il pronome lo.
p.es. - Sai come si chiama questa ragazza?
- No, non lo so.
Conoscere + nome: conoscere esprime una conoscenza.
Nelle risposte si usa solitamente un pronome diretto.
p.es. - Conosci la storia di Cappuccetto Rosso?
- Sì, la conosco.
Gli articoli
GLI ARTICOLI DETERMINATIVI E INDETERMINATIVI
- l’articolo determinativo
- maschile
- singolare plurale
- IL figlio I figli
- L’aperitivo GLI aperitivi
- LO zio GLI zii
- LO studente GLI studenti
- femminile
- singolare plurale
- LA figlia LE figlie
- L’amica LE amiche
- l’articolo indeterminativo
- maschile
- singolare plurale
- UN figlio DEI figli
- UN aperitivo DEGLI aperitivi
- UNO zio DEGLI zii
- UNO studente DEGLI studenti
- femminile
- singolare plurale
- UNA figlia DELLE figlie
- UN’amica DELLE amiche
- Gli articoli vanno sempre prima dei nomi.
- L’articolo indeterminativo si usa quando il nome non è definito, non è precisato.
p.es. Mi passi un dizionario, per favore?
- L’articolo determinativo si usa:
- quando il nome è determinato
p.es. Mi passi il dizionario di Sara, per favore?
- con nomi astratti o nomi che indicano una categoria
p.es. Il cinema è una mia passione.
L’amore è una cosa meravigliosa.
- con i nomi geografici, ma normalmente NON con quelli che indicano le città.
p.es. Il Nilo è il fiume più lungo del mondo.
Napoli è una città sporca.
GLI ARTICOLI PARTITIVI
- Del, dell’, dello, della, dei, degli e delle si possono usare per indicare una quantità indeterminata.
- (Le forme singolari si usano con nomi che non hanno di solito il plurale; le forme plurali corrispondono all’articolo indeterminativo.)
- p.es. Devo comprare della farina.
- Devo comprare dei fagioli.
I nomi (= i sostantivi)
Il plurale regolare
- sostantivi in -o
- singolare plurale
- il soggiorno I SOGGIORNI
- l’aperitivo GLI APERITIVI
- !! la mano LE MANI
- sostantivi in -a
- singolare plurale
- la casa LE CASE
- la turista LE TURISTE
- il problema I PROBLEMI
- il turista I TURISTI
- sostantivi in -e
- singolare plurale
- il padre I PADRI
- la madre LE MADRI
Alcuni plurali particolari
- sostantivi in -o
- singolare plurale
- -io -ii/-i
- lo zio GLI ZII
- il figlio I FIGLI
- -go -ghi/-gi
- l’albergo GLI ALBERGHI (accento sulla penultima sillaba)
- lo psicologo GLI PSICOLOGI (accento sulla terzultima sillaba)
- -co -chi/-ci
- il tedesco I TEDESCHI (accento sulla penultima sillaba)
- il medico I MEDICI (accento sulla terzultima sillaba)
- Però, ci sono molte eccezioni:
- p.es. amico → amici
- greco → greci
- sostantivi in -a
- singolare plurale
- -ca -che/-chi
- l’amica LE AMICHE
- il monarca I MONARCHI
- -ga -ghe/-ghi
- la collega LE COLLEGHE
- la belga LE BELGHE
- il collega I COLLEGHI
- !! il belga I BELGI
- sostantivi in -e
- singolare plurale
- la moglie LE MOGLI
Il plurale delle parole in –cia e –gia
singolare plurale
la farmacia LE FARMACIE
l’allergia LE ALLERGIE
la provincia LE PROVINCE
la spiaggia LE SPIAGGE
la camicia LE CAMICIE
la ciliegia LE CILIEGIE
La i c’èanche al plurale quando
- la i ha l’accento com in farmacia, il plurale è farmacie
- prima della parte finale –cia e –gia c’è una vocale (ciliegia)
La i non c’è al plurale quando
- prima della parte finale –cia e –gia c’è una consonante (spiaggia)
Il plurale IRregolare
singolare plurale
la città LE CITTA’
l’università LE UNIVERSITA’
il caffè I CAFFE’
l’autobus GLI AUTOBUS
il tram I TRAM
il bar I BAR
la bici LE BICI
la moto LE MOTO
il cinema I CINEMA
la crisi LE CRISI
la tesi LE TESI
l’analisi LE ANALISI
! il re I RE
!! l’uomo GLI UOMINI
IL GENERE DEI NOMI
In italiano ci sono due generi: il machile e il femminile.
Non è sempre facile sapere quali nomi sono maschili e quali femminili.
Ecco alcuni trucchi:
Secondo la terminazione sono solitamente di genere maschile:
- i nomi in –o p.es. il bambino
- i nomi in –ma p.es. il problema
- i nomi in –ore p.es. il fiore
- i nomi in –one p.es. il sapone
- i nomi in –ale p.es. il giornale
- i nomi in –ile p.es. il fucile
Secondo la terminazione sono di genere maschile e femminile:
- i nomi in –ista p.es. il turista, la turista
Secondo la terminazione sono solitamente di genere femminile:
- i nomi in –a p.es. la bambina
- i nomi in –tà p.es. la città
- i nomi in –tù p.es. la gioventù
- i nomi in –i p.es. la tesi
- i nomi in –ione p.es. la lezione
- i nomi in –ie p.es. la serie
- i nomi in –ice p.es. la lavatrice
I nomi che terminano in consonante sono solitamente di genere maschile. Sono soprattutto parole di origine straniera:
p.es. il bar
Però, ci sono molte eccezioni:
p.es. il pilota, la canzone, la radio, la mano, l’e-mail (f.)
Gli aggettivi
- L’aggettivo determina il nome a cui si riferisce.
- IL PLURALE DEGLI AGGETTIVI
- aggettivi in –o/-a
- singolare plurale
- l’appartamento nuovo GLI APPARTAMENTI NUOVI
- la casa nuova LE CASE NUOVE
- aggettivi in –e
- singolare plurale
- il bambino grande I BAMBINI GRANDI
- la bambina grande LE BAMBINE GRANDI
Sostantivi usati come aggettivi sono invariabili.
p.es. Gli abiti rosa.
Il muro viola.
- GLI AGGETTIVI BELLO E BUONO
- Se gli aggettivi bello e buono sono dopo il nome, seguono la regola dei normali aggettivi in –a e –o.
- p.es. I suoi libri sono proprio belli!
- Bello
- Se bello è prima del nome, segue la regola dell’articolo determinativo.
il libro i libri
il BEL i BEI
l’ albero gli alberi
il BELL’ i BEGLI
lo stadio gli stadi
il BELLO i BEGLI
la ragazza le ragazze
la BELLA le BELLE
l’ idea le idee
la BELL’ le BELLE
Buono
- Se buono è prima del nome, segue la regola dell’articolo indeterminativo. Il plurale di buono è regolare.
un bambino dei bambini
un BUON dei BUONI
un artista degli artisti
un BUON dei BUONI
uno studente degli studenti
un BUONO dei BUONI
una ragazza delle ragazze
una BUONA delle BUONE
un’ amica delle amiche
una BUON’ delle BUONE
GLI AGGETTIVI POSSESSIVI
IL MIO libro LA MIA casa I MIEI libri LE MIE case |
IL TUO libro LA TUA casa I TUOI libri LE TUE case |
IL SUO libro LA SUA casa I SUOI libri LE SUE case |
IL SUO libro LA SUA casa I SUOI libri LE SUE case
|
IL NOSTRO libro LA NOSTRA casa I NOSTRI libri LE NOSTRE case |
IL VOSTRO libro LA VOSTRA casa I VOSTRI libri LE VOSTRE case |
IL LORO libro LA LORO casa I LORO libri LE LORO case
|
|
Quando il sostantivo non è precisato, si usa l’articolo indeterminativo.
p.es. Un mio amico mi ha consigliato questo ristorante.
L’uso dell’articolo davanti all'aggettivo possessivo
regola: ARTICOLO + POSSESSIVO + NOME
p.es. LA mia casa
I miei amici
IL mio cane
! eccezione: LEGAMI FAMILIARI AL SINGOLARE
/ + POSSESSIVO + NOME
p. es. / mio figlio
/ vostra zia
/ sua sorella
!! eccezione: LORO
ARTICOLO + POSSESSIVO + NOME
p.es. IL loro cugino
In alcune espressioni, l’aggettivo possessivo è dopo il nome.
p.es. Vieni a casa mia o ci vediamo in città?
Mamma mia!
Gli aggettivi dimostrativi
QUESTO libro QUESTI libri
QUESTO/QUEST’appartamento QUESTI appartamenti
QUESTO studente QUESTI studenti
QUESTA casa QUESTE case
QUESTA/QUEST’amica QUESTE amiche
il libro i libri
quel QUEI
l’ appartamento gli appartamenti
QUELL’ QUEGLI
lo studente gli studenti
QUELLO QUEGLI
la casa le case
QUELLA QUELLE
l’ amica le amiche
QUELL’ QUELLE
Gli aggettivi di quantita’
- poco
+ un po’
++ molto/ tanto
+++ troppo
Quando troppo, molto, tanto e poco accompagnano un nome (sostantivo), sono variabili.
p.es. Ha tanti soldi.
Quando un po’ accompagna un nome (sostantivo), si usa di
p.es. Vorrei un po’ d’acqua.
(In tutti gli altri casi troppo, molto, tanto, un po’ e poco sono invariabili.)
Gli avverbi
L’avverbio serve a determinare
- un verbo
p.es. Dobbiamo andare lentamente.
- un aggettivo
p.es. E’ un amico veramente speciale.
- un altro avverbio
p.es. Con lui mi trovo veramente bene.
Gli AVVERBI di MoDO
Questi avverbi indicano il modo, la maniera in cui si fa qualcosa.
Formazione:
Si aggiunge il suffisso-mente al femminile degli aggettivi.
aggettivo
caldo felice ! difficile ! particolare
|
formazione dell’avverbio
calda + mente felice + mente ! difficil + mente ! particolar + mente
|
avverbio
caldamente felicemente ! difficilmente ! particolarmente |
Se l’ultima sillaba dell’aggettivo è –le o –re, si elimina la e finale.
Forme irregolari
aggettivo
leggero violento buono cattivo
|
avverbio
leggermente violentemente bene male |
Gli AVVERBI di Dubbio
Questi avverbi mettono in dubbio un evento o un fatto.
Forse
Magari
Probabilmente
Gli AVVERBI di quantita’
Questi avverbi indicano in modo non preciso, indefinito, una quantità.
-- niente- poco+ un po’++ abbastanza +++ molto/ tanto ++++ troppo
|
Tutti questi avverbi sono invariabili.
p.es. La tua casa è molto bella e abbastanza grande.
Ho studiato poco.
Questo libro è troppo difficile.
Ti alzi sempre molto presto?
Queste bistecche sono un po’ dure.
Con niente il verbo è alla forma negativa.
p.es. Lo spettacolo non era niente male!
Gli AVVERBI di FREQUENZA
Questi avverbi indicano la frequenza con la quale si fa l’azione.
Sempre Quasi sempre Di solito / Solitamente Spesso A volte Raramente Quasi mai Mai
|
- Con mai e quasi mai il verbo è alla forma negativa.
p.es. Non vado mai in discoteca.
La posizione degli avverbi
Solitamente gli avverbi vanno dopo il verbo.
Le preposizioni
Andare Essere Abitare Venire
|
IN
|
+ Paese, regione |
p.es. Vado in Italia. |
A
|
+ città |
p.es. Abito a Roma. |
|
DA |
+ persona (a casa di)
|
p.es. Vengo da mia nonna.
|
|
Andare Venire
!!! |
A |
+ verbo all’infinito |
p.es. Vado a mangiare un gelato.
|
IN
|
+ mezzo di trasporto |
p.es. Vado sempre in bicicletta.
|
|
A
|
piedi cavallo
|
p.es. Vado sempre a piedi. |
IN
|
+ stagione |
p.es. In primavera.
|
|
+ mese
|
p.es. In settembre. |
NEL
|
+ anno |
p.es. Nel 1998. |
|
+ secolo
|
p.es. Nel ventesimo secolo. Nel ‘900.
|
Andare
|
A |
casa scuola letto teatro
|
AL
|
bar ristorante cinema supermercato
|
|
ALLA
|
stazione posta
|
|
ALL’
|
università |
|
IN
|
via Liguria piazza del campo albergo banca città discoteca ufficio macelleria
|
|
DAL
|
macellaio medico
|
LA Durata
p.es. Francesca ha un lavoro per un anno.
(Il lavoro dura un anno.)
p.es. Francesca lavora da settembre.
(Ha cominciato a lavorare in settembre.)
p.es. Francesca lavora fino a Natale.
(A Natale finisce di lavorare)
p.es. Francesca ha lavorato da settembre a Natale.
(Ha cominciato a lavorare in settembre e ha finito di lavorare a
Natale.)
LA Provenienza
p.es. Di dove sei?
(statico)
p.es. Da dove vieni?
(dinamico)
LO SCOPO, LA FINE
p.es. Ho bisogno di 100 euro per comprare una bicicletta.
L’USO DELLE PREPOSIZIONI CON IL VERBO PREFERIRE
p.es. Preferisci il vino o la birra?
Preferisco il vino alla birra.
Preferisco bere un buon bicchiere di vino.
Le preposizioni articolate
preposizione + articolo determinativo
in IL, L’, LO (masch. sing.)
da LA, L’ (fem. sing.)
a I, GLI (masch. plur.)
di LE (fem. plur.)
su
|
masch.sing. |
|
|
fem. sing. |
|
masch. pl. |
|
fem. pl. |
|
IL |
L’ |
LO |
LA |
L’ |
I |
GLI |
LE |
a |
AL |
ALL’ |
ALLO |
ALLA |
ALL’ |
AI |
AGLI |
ALLE |
in |
NEL |
NELL’ |
NELLO |
NELLA |
NELL’ |
NEI |
NEGLI |
NELLE |
da |
DAL |
DALL’ |
DALLO |
DALLA |
DALL’ |
DAI |
DAGLI |
DALLE |
di |
DEL |
DELL’ |
DELLO |
DELLA |
DELL’ |
DEI |
DEGLI |
DELLE |
su |
SUL |
SULL’ |
SULLO |
SULLA |
SULL’ |
SUI |
SUGLI |
SULLE |
Le congiunzioni
Le congiunzioni sono piccole parole usate per collegare delle frasi o delle idee.
p.es. - Oggi sono molto stanco.
- Anch’io.
p.es. - Non capisco una parola di russo.
- Neanch’io.
p.es. Studio molto e dormo poco.
p.es. Stasera restiamo a casa o andiamo al cinema.
Stasera restiamo a casa oppure andiamo al cinema.
p.es. Devo andare in Spagna per il lavoro, ma preferisco l’Italia.
Devo andare in Spagna per il lavoro, però preferisco l’Italia.
p.es. Vado spesso in piscina perché amo nuotare.
p.es. Quando sono tornato dalle vacanze, ho trovato una lettera di mio zio.
p.es. Vivo in una città dove non c’è molta criminalità.
p.es. Devi prima cuocere la pasta, poi scolare la pasta e poi condirla con il
sugo.
La sintassi
IL PERIODO IPOTETICO
La formazione dell’ipotesi: SE + CONDIZIONE + CONSEGUENZA
Il periodo ipotetico della realtà
Per esprimere un’ipotesi reale, si usa: se + presente + presente.
p.es. Se Elena comincia a parlare, non la finisce più.
Per esprimere un’ipotesi reale al futuro, si usa: se + futuro + futuro.
p.es. Se contiuerà a piovere, resteremo a casa.
La stessa ipotesi si può però anche esprimere con l’indicativo presente:
se + indicativo presente + indicativo presente.
p.es. Se contiua a piovere, restiamo a casa.
Fonte: http://www.clt.be/avb/doc/Grammatica2oAnno1oSemestre.doc
Autore del testo: non indicato nel documento di origine
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Grammatica aggettivi avverbi pronomi verbi
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