Analisi grammaticale

 

 

 

Analisi grammaticale

 

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Analisi Grammaticale

L'analisi grammaticale è la descrizione delle 9 parti del discorso e delle loro caratteristiche. Non la si può fare se non si conoscono le parti del discorso (morfologia). Per questo vengono presentate le seguenti informazioni...

 


VERBO: significato

VERBO: coniugazione

VERBO: forma

AGGETTIVO

NOME

PRONOME

ARTICOLO

PREPOSIZIONE

AVVERBIO

INTERIEZIONE

CONGIUNZIONE

 

1. VERBO
È la parte variabile del discorso che esprime un'azione nel tempo, ma anche un modo di essere o un fatto. Un verbo può essere considerato sotto 3 aspetti: 

  • A) SIGNIFICATO
  • B) CONIUGAZIONE
  • C) FORMA

A) SIGNIFICATO
Dal punto di vista del significato i verbi possono essere 1) transitivi o 2) intransitivi
1) Verbi transitivi
Sono verbi che esprimono un'azione che passa direttamente dal soggetto all'oggetto: Marco (soggetto) legge (verbo transitivo) un libro (complemento oggetto). Il complemento oggetto a volte può mancare ma il verbo rimane transitivo: Mario legge. Un verbo transitivo può essere: attivo, passivo, riflessivo.

  • Il verbo è attivo quando il soggetto "agisce", compie l'azione:Luigi ama.
  • Il verbo è passivo quando il soggetto "patisce", subisce l'azione: Luigi è amato. Un verbo attivo si può rendere passivo in due modi:
    • mettendo prima del participio passato del verbo le voci dell'ausiliare essere (o, qualche volta, venire): Io amo (attivo) => Io sono amato (passivo); Io lodo => Io sono o Io vengo lodato;
    • mettendo prima del verbo (ma solo nella terza persona singolare e plurale) la particella pronominale si: Da parte di tutti si biasima (cioè: è biasimata, viene biasimata) la tua negligenza. In questo caso il si prende il nome di "particella passivante".
      Ogni proposizione attiva può trasformarsi in passiva tramutando l'oggetto in soggetto: Carlo ama Maria (forma attiva) => Maria è amata da Carlo (forma passiva); e viceversa naturalmente.
  • Il verbo è riflessivo quando l'azione compiuta dal soggetto si "riflette", cioè ricade, sul soggetto stesso: Luigi si loda (cioè: Luigi loda se stesso). La forma riflessiva di un verbo transitivo si ottiene mettendo prima del verbo le particelle pronominali mi, ti, si, ci vi, si, con funzione di complemento oggetto: 

attiva
io lavo
tu lavi
egli lava
passiva
io mi lavo (=io lavo me)
tu ti lavi (=tu lavi te)
egli si lava (=egli lava sé)
Le particelle pronominali si mettono invece dopo, fondendole col verbo, nell'imperativo presente (làvati), nel gerundio (lavandoti), nell'infinito (lavarti).
Si dice, inoltre, riflessiva apparente quella forma in cui le particelle mi, ti, si, ecc. non hanno funzione di complemento oggetto ma di complemento di termine, non hanno cioè il valore di: me, te, sé, ecc. ma di: a me, a te, a sé, ecc. Ad esempio:

    • Io mi lavo: qui mi ha valore d'oggetto (=io lavo me) e la forma è riflessiva;
    • Io mi lavo le mani: qui mi ha valore di complemento di termine (=io lavo le mani a me) e la forma è riflessiva apparente.

2) Verbi intransitivi
Sono quelli che esprimono un'azione che non passa a un oggetto ma resta ferma nel soggetto: Mario corre; Il sole brilla; Il cane abbaia. È bene ricordare che:

  • i verbi intransitivi hanno solo la forma attiva;
  • alcuni verbi di natura intransitiva possono assumere anche un valore transitivo: Carla piange (intr.) / Carla piange lacrime amare (trans.);
  • alcuni verbi intransitivi, pur essendo accompagnati dalle particelle pronominali mi, ti, si, ecc., non sono riflessivi: si dicono intransitivi pronominali (vergognarsi, pentirsi, lamentarsi, accorgersi, ecc.). Perciò le frasi: Io mi vergogno, Tu ti lamenti, Egli si adira, ecc. non sono riflessive ma intransitive pronominali. Per poter distinguere con certezza una forma riflessiva da una pronominale basta tener presente che nella forma riflessiva le particelle mi, ti, si, ecc., si possono sostituire con i pronomi me, te, se, ecc., cosa che non è invece possibile nella forma intransitiva pronominale. Così, ad esempio, se diciamo: Io mi bagno, possiamo trasformare la frase in: Io bagno me; se invece diciamo: Io mi vergogno, non posso trasformarla in: Io vergogno me, e si tratta quindi di una forma intransitiva pronominale.

Una speciale categoria di intransitivi, infine, è quella dei cosiddetti verbi impersonali, che indicano condizioni atmosferiche, e che si usano prevalentemente alla 3a persona singolare: annotta, albeggiava, piove, nevicherà, ecc. Ma possono essere usati impersonalmente anche altri verbi (come: accadere, succedere, bastare, bisognare, occorrere, importare, parere, ecc.) unendoli alle particelle pronominali mi, ti, si, ci, vi, gli, le. Es.: Mi succede ogni giorno; Non bisogna farlo; Non gli importa nulla. Ci sono infine verbi impersonali che possono, in certi casi, divenire personali: Fioccano quattrini; Piovono legnate; Tuona il cannone. 
 


B) CONIUGAZIONE
Il verbo è la parte più "flessibile", più mutevole del linguaggio. Una parte però, la prima, resta sempre uguale (è la radice); a cambiare è l'altra, la seconda (la desinenza). Es: Cantare: Cant = radice, are = desinenza. Quest'ultima può cambiare secondo la:

  • PERSONA: La prima persona indica chi parla (io, noi); la seconda persona a chi si parla (tu, voi); la terza persona di chi si parla (egli, loro).
  • NUMERO: Può essere singolare (io, tu, egli) o plurale (noi, voi, essi).
  • TEMPO: Indica il tempo passato, presente o futuro in cui l'azione è accaduta, accade o accadrà. Ci sono tempi semplici e composti.
    • I tempi semplici sono quelli formati solo dalla voce verbale, qualunque sia il modo a cui appartengono.
    • I tempi composti sono quelli formati con l'"ausilio", l'aiuto, degli ausiliari essere o avere, più il participio passato del verbo.
  • MODO: Indica la maniera, il "modo" in cui l'azione del verbo viene espressa. Ci sono quattro modi finiti, cioè che esprimono l'azione in maniera determinata: indicativo, congiuntivo, condizionale, imperativo; e tre modi indefiniti, cioè che esprimono l'azione in maniere indeterminata, senza distinzione di persona: infinito, participio, gerundio.
     
    • Modi finiti
      1. Indicativo: è il modo della certezza: Vado a casa (= è sicuro che ci vado); Pioveva a dirotto(= non ci sono dubbi sul fatto che pioveva), ecc.
      2. Congiuntivo: è il modo della probabilità: È ora che io vada a casa (= ci andrò quasi certamente, fra un po', ma per ora è solo un proposito); È meglio che tu faccia i compiti (= non li stai facendo, li farai, spero); ecc.
      3. Condizionale: è il modo che subordina una azione ad una condizione: Se tu studiassi, saresti promosso (cioè: sarai promosso se studierai); Potendo, lo aiuterei (cioè: lo aiuterei, se potessi)
      4. Imperativo: è il modo dell'esortazione, della minaccia e soprattutto dell'ordine: Studia la lezione!; Parlate, o peggio per voi!. Può avere, ovviamente, solo la 2a persona singolare e plurale, perché un comando si rivolge solitamente ad altri e anche se fosse rivolto a se stessi si considererebbe sempre rivolto a seconda persona: Allora mi dissi: su, studia!. Tuttavia può esserci un imperativo nella 1a persona plurale: Andiamo a casa!. Alla 3a persona non ci si rivolge con ordini ma con desideri, perciò non si hanno vere e proprie forme di imperativo bensì di congiuntivo che servono come imperativi: Venga avanti; Prego, si accomodino.
    • Indefiniti
      1. Infinito: è il modo che esprime l'azione in maniera generica, senza specificare né il numero né la persona.
      2. Participio: è il modo che fa dell'azione un attributo del nome, cioè "partecipa" della doppia natura di verbo e aggettivo: Libro stampato; La scala appoggiata al muro; Luna calante. Il participio presente, come forma verbale pura, è ormai rarissimo; è comune invece come aggettivo (pesante, dolente, ridente); o anche come sostantivo (brillante, studente, insegnante). Il participio passato è comunissimo e può avere anch'esso la triplice funzione di verbo, aggettivo, sostantivo: Ho finito di leggere il romanzo (verbo); Nel vaso ci sono pochi fiori appassiti (aggettivo); Il ferito si lamentava (sostantivo). Tanto il participio presente che quello passato possono essere usati "assolutamente" e allora prendono il nome di participio assoluto: Regnante (= mentre regnava) Carlo VIII, il popolo si ribellò; Calata (= dopo che fu calata) la tela, gli spettatori applaudirono.
      3. Gerundio: è il modo che esprime l'azione come riferita a un'altra azione, espressa o sottintesa: Sbagliando (presente) s'impara; Avendo mangiato (passato) troppo, mi sentii male. Anche il gerundio, come il participio, può usarsi "assolutamente": Tempo permettendo, partirò.

Tutti i verbi della lingua italiana sono suddivisi in tre coniugazioni sulla base della desinenza dell'infinito presente: -are = 1a coniugazione; -ere = 2a coniugazione; -ire = 3a coniugazione. Vediamo ora le particolarità di ciascuna coniugazione. 
1a coniugazione

  • I verbi con l'infinito in -care e -gare per mantenere alla c e alla g il suono gutturale, cioè duro, mettono una h davanti alla desinenza che inizia per i o e: mancare => mancherò; pagare => pagherete, paghino.
  • I verbi con l'infinito in -ciare, -giare, -sciare, perdono la i della radice quando questa viene a trovarsi davanti a desinenze che iniziano con e o con i, e questo perché la i di -ciare, -giare, -sciare è un puro segno ortografico per dare alla c e alla g della radice il suono palatale. Perciò: baciare=>bacio, baciarono, ma:bacerete, NON: bacierete; mangiare=>mangio, mangiano, ma: mangereste, e NON: mangiereste; lasciare=>lascio, lasciate, ma: lascerai, e NON: lascierai.
  • I verbi con l'infinito in -gliare perdono la i della radice (vegli-are, sbagli-are) davanti alle desinenze inizianti con i. Perciò: sbagliare=>sbagl-iamo, NON: sbagli-iamo; vegliare=>vegl-iamo, NON: vegli-iamo.
  • I verbi con l'infinito in -gnare conservano la i della desinenza in -iamo e -iate. Perciò: noi sogn-iamo, che noi sogn-iamo, che voi sogn-iate.
  • I verbi con la 1a persona singolare dell'indicativo presente in -ìo (cioè con la i tonica, ad es.: io avvio) conservano sempre la i della radice anche quando questa perde l'accento: avviare => avvio, avviano, avvieranno, ecc. La perdono invece sempre davanti alle desinenze inizianti con i, quando la i della radice non è accentata: voi avvi-ate, ma:che voi avv-iate.
  • I verbi con la 1a persona singolare dell'indicativo presente in -io (cioè con la i àtona, ad es.: io graffio) perdono sempre la i della radice davanti a desinenze inizianti con i:io graffi-o, ma:che essi graff-ino;io studi-o, ma:che essi stud-ino.

2a coniugazione

  • I verbi con l'infinito in -cere e -gere, davanti alle desinenze con a o con o cambiano la c e la g dolce in gutturale: tu vinci, noi vinceremo, ma: io vinco, che tu vinca; tu spingi, noi spingiamo, ma: io spingo, che tu spinga. Fanno eccezione i verbi cuocere e nuocere che conservano sempre la i palatale: io cuocio, che tu cuocia.
  • I verbi con l'infinito in -gnere (così come quelli della 1a coniugazione in -gnare) conservano la i della desinenza in -iamo e -iate: noi spegn-iamo, che noi spegn-iamo, che voi spegn-iate.

3a coniugazione

  • Molti verbi di questa coniugazione inseriscono tra la radice e la desinenza della 1a, 2a e 3a persona singolare e della 3a plurale del presente indicativo, congiuntivo e imperativo, il gruppo -isc (ardire=>ard-isc-o, ard-isc-i, ard-isc-ono). Alcuni verbi hanno entrambe le forme: aborro / aborrisco; inghiotto / inghiottisco, ecc.
  • Alcuni verbi di questa coniugazione hanno un doppio participio presente: in -ente e in -iente: dormente / dormiente, ecc.

C) FORMA
Abbiamo già visto che il verbo è costituito da due parti: una, immutabile, che si chiama radice; e una che cambia secondo i modi, i tempi, le persone e i numeri, e si chiama desinenza. I verbi che rispettano questo schema si dicono regolari, e sono la maggioranza; ma ci sono anche verbi che si discostano da questa norma e sono detti irregolari
Verbi regolari
Caratteristica di questi verbi è che nel passato remoto e al participio passato l'accento tonico non cade sulla radice ma sulla desinenza: am-ài, cred-èi (o cred-ètti), serv-ìi; am-àto, cred-ùto, serv-ìto. 
Verbi irregolari
Si dividono in 3 gruppi:

  1. forti: sono irregolari solo nel passato remoto (1a e 3a persona singolare e 3a plurale) e nel participio passato. Appartengono quasi tutti alla 2a coniugazione. Es.:
    ardere: io arsi, egli arse, essi arsero; participio passato: arso;
    dividere: io divisi, egli divise, essi divisero; participio passato: diviso;
    mettere: io misi, egli mise, essi misero; participio passato: messo;
    nascondere: io nascosi, egli nascose, essi nascosero; participio passato: nascosto; ecc.
  2. anomali: traggono le loro forme verbali da temi diversi o alterati dalla coniugazione. Es.: andare: io vado; dare: io diedi; cadere: io cadrei; sedere: io mi siedo, o: io mi seggo; potere: io posso, io potrò; dovere:io devo, o: io debbo; cuocere: cotto; morire: io muoio; salire: io salgo; ecc.
  3. difettivi: "difettano", cioè mancano di alcune forme nelle persone, nei modi, nei tempi. Es.: competere (non ha participio passato e quindi manca di tutti i tempi composti); solere; ecc.

Ricordiamo infine cinque verbi che possono essere usati in modo particolare: due Ausiliari e tre Servili
Ausiliari: si dicono "ausiliari" i verbi essere e avere quando aiutano gli altri verbi a formare i tempi composti: Ho mangiato un panino; Sono andato a casa. Vogliono l'ausiliare avere i verbi transitivi attivi (Ho mangiato una mela, Lo avevo visto); vogliono l'ausiliare essere i verbi nella forma passiva (Io sono amato; Siamo stati serviti subito). I verbi intransitivi possono avere l'uno o l'altro ausiliare. I verbi che indicano le condizioni atmosferiche richiedono in genere essere (È piovuto) ma possono concordare anche con avere (Ha appena smesso di piovere). 
Servili: sono detti così i tre verbi: dovere, potere, volere quando sono usati al servizio dell'infinito di un altro verbo: Devo andare; Non posso dormire; Voglio mangiare. Attenzione: nei tempi composti i verbi servili vogliono, di regola, l'ausiliare del verbo che essi "servono": Sono dovuto andare (perché: sono andato); Saresti potuto venire (perché: sono venuto); Abbiamo voluto dirtelo (perché: abbiamo detto).
 

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2. NOME
Di solito i nomi, o sostantivi, possono essere considerati sotto tre aspetti: la SPECIE, il GENERE e il NUMERO. 
SPECIE
Dal punto di vista della specie i nomi possono essere concreti (pane), astratti (giustizia), comuni (casa), o propri (Giorgio). 
GENERE
Per quanto riguarda il genere i nomi italiani possono essere soltanto maschili o femminili, perché manca nella nostra lingua il neutro (presente nella lingua latina, ad esempio, o in quella tedesca). Tuttavia il passaggio da maschile a femminile non sempre è facile. Certo, ci sono nomi a cui basta cambiare la vocale terminale per ottenere il cambio di genere: bambino / bambina; figlio / figlia, ecc. Ma direttore diventa direttrice, poeta diventa poetessa, e vigile rimane vigile (un vigile, una vigile). Le regole che governano questa trasformazione sono molte e, tutto sommato, nell'incertezza conviene consultare il dizionario. Possiamo però ricordare alcuni gruppi di nomi particolari. 
  • equivoci: sono nomi di genere femminile che possono essere usati anche riferiti ai maschi (spia, guida, guardia, staffetta, ecc.). Soprano e contralto, invece, sono di genere maschile ma indicano qualità vocali femminili.
  • promiscui: sono nomi che hanno una sola forma tanto per designare il maschile quanto il femminile. In gran parte sono nomi di animali:canguro, corvo, delfino, falco,ecc.; oppure: tigre, iena, mosca, ecc.
  • comuni: sono nomi che hanno un'unica forma per il maschile e il femminile, e per distinguerli si deve guardare l'articolo: un artista, un'artista; il nipote, la nipote; un insegnante, un'insegnante; il vigile, la vigile; ecc.
  • difettivi: sono nomi che hanno due forme nettamente diverse per i due generi: uomo/donna; maschio/femmina; marito/moglie; padre/madre; bue/mucca; montone/pecora; celibe/nubile; ecc.


NUMERO
Per quanto riguarda il numero, va da sé che le possibilità sono ristrette a due: singolare o plurale. Ma ci sono alcuni gruppi di nomi particolari.

  • indeclinabili: sono i nomi che hanno una sola forma sia per il singolare che per il plurale: la/le virtù, la/le crisi, il/i falò, la/le specie, il/i re, ecc.
  • difettivi: sono i nomi che mancano del singolare (nozze, occhiali, pantaloni, stoviglie, ecc.) o del plurale (buio, ecc.).
  • sovrabbondanti: sono i nomi che hanno due plurali (lenzuolo -> lenzuoli, lenzuola), spesso con significato diverso. Ad esempio: ciglio (cigli =  i cigli della strada; ciglia =  le ciglia degli occhi); dito (diti =  i diti indici, dita =  le dita di una mano), membro (membri =  i membri di una associazione, membra =  le membra del corpo umano), osso (ossi =  gli ossi per il cane, ossa =  le ossa del corpo), ecc.

Più in generale, a proposito dei nomi, possiamo ricordare alcune particolarità. 
Nomi di persona
I nomi propri non vogliono l'articolo (Mario, NON: il Mario; Giovanna, NON: la Giovanna). Inoltre il nome deve sempre precedere il cognome (Mario Rossi, NON: Rossi Mario). Le donne sposate firmano prima col proprio cognome poi con quello del marito. Es.: se Maria Rossi ha sposato Antonio Bianchi firmerà: Maria Rossi Bianchi. 
Alterazione dei nomi (e degli aggettivi)
Consiste nell'aggiunta al tema del nome, o dell'aggettivo qualificativo, di un suffisso che ne àltera il significato. I nomi e gli aggettivi che subiscono questa aggiunta si dicono alterati. L'alterazione può dare origine ad un:
Accrescitivo: -one -otto -occio ... 
Diminutivo: -ino -etto -ello ...
Vezzeggiativo: -ino -uccio -olino ...
Peggiorativo: -accio -astro -ucolo ... 
Plurale dei nomi
Non sempre esistono regole precise e universalmente accettate. Vediamo alcuni casi.

  • Plurale dei nomi in -io. S'intendono qui solo le parole con -io atona (studio, premio, ecc.) perché le parole con -ìo tonica (calpestìo, pigolìo, ecc.) hanno la i appartenente alla radice della parola (calpesti-o, pigoli-o) e dunque aggiungono regolarmente al plurale la desinenza i (calpestii, pigolii). In genere oggi si preferisce il plurale "semplificato", cioè: studio -> studi (e non studii); vizio -> vizi (e non vizii), lasciando la doppia i (ii) in quei casi in cui è possibile un equivoco: principio -> principii (per distinguerlo da prìncipi, plurale di principe); omicidio -> omicidii (per distinguerlo da omicidi, plurale di omicida); arbitrio -> arbitrii (per distinguerlo da àrbitri, plurale di arbitro); ecc.
  • Plurale dei nomi in -cia e -gia. Quando la i è accentata (farmacìa) rimane anche nel plurale (farmacìe). Quando la i è àtona ci sono due possibilità: se -cia e -gia sono precedute da una vocale, la i resta, altrimenti no. Quindi: audacia -> audacie(perché in audacia la sillaba -cia è preceduta dalla vocale a), camicia -> camicie, grigia -> grigie. Invece: minaccia -> minacce (perché in minaccia la sillaba -cia è preceduta dalla consonante c), faccia -> facce, pioggia -> piogge; e naturalmente: fascia -> fasce, striscia -> strisce, ecc.
  • Plurale dei nomi in -co e -go. Non esiste purtroppo una regola universale: affresco -> affreschi (ma: medico -> medici); chirurgo -> chirurghi (ma: asparago -> asparagi); ecc. Nell'incertezza, meglio consultare il dizionario.

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3. ARTICOLO
È la parte variabile del discorso che si mette davanti al nome per precisare il genere e il numero (il gatto, la gatta, i gatti, le gatte). Può essere di due specie: determinativo quando indica una cosa in particolare (ilgatto), indeterminativo quando è generale (un gatto). 
determinativo   masch. sing.: il, lo   femm. sing.:la
            masch. plur.: i, gli   femm. plur.: le
indeterminativo  masch. sing.: un, uno femm. sing.: una
È bene ricordare che:
  • Si usano gli articoli lo, gli, uno davanti alle parole che iniziano con:
    • "impura" (cioè quando è seguita da una o più consonanti): lo spago, gli spaghi, uno spago
    • lo zaino, gli zaini, uno zaino
    • lo gnocco, gli gnocchi, uno gnocco
    • lo psicologo, gli psicologi, uno psicologo
    • lo pneumatico (ma ormai prevale la forma: il pneumatico)
    • lo xilofono
  • L'articolo indeterminativo un non si apostrofa mai davanti a un nome maschile iniziante con vocale: si tratta infatti di un troncamento e non di una elisione. Quindi: unuomo, unattore; e anche: nessun uomo, qualcunaltro, ecc.

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4. AGGETTIVO
È la parte variabile del discorso che si aggiunge al nome (o ad un'altra parte del discorso usata come nome, cioè sostantivata) per indicare una qualità o per darne una precisa determinazione. E infatti gli aggettivi si dividono in: QUALIFICATIVI e DETERMINATIVI. 
 
QUALIFICATIVI
Sono gli aggettivi che aggiungono al nome una qualità: bello, brutto, piccolo, grande, ecc. Hanno la loro declinazione, cioè hanno un maschile e un femminile, un singolare e un plurale, e si accordano ai nomi ai quali si aggiungono: bambino bello, bambina bella, bambini belli, bambine belle. Esistono però aggettivi che hanno una sola forma per entrambi i generi (un oggetto utile; una cosa utile), entrambi i numeri (un vestito rosa, due vestiti rosa), genere e numero insieme (conflitto impari, lotta impari, conflitti impari, lotte impari).
I gradi di qualificazione che un aggettivo qualificativo può assumere sono tre: positivo, comparativo, superlativo.
  • Positivo: un aggettivo è di grado positivo quando esprime una qualità, semplicemente, senza metterla a confronto con nessun altro termine: Carlo ègiovane.
  • Comparativo: un aggettivo è di grado comparativo quando esprime una qualità stabilendo una comparazione, un paragone, un confronto con un altro termine. Può essere di: maggioranza (Carlo è più giovane di Luigi); minoranza (Carlo è meno giovane di Luigi); uguaglianza (Carlo è giovane come Luigi).
    Il grado comparativo si forma con speciali particelle, o locuzioni correlative, che uniscono i due termini della correlazione: più ... di; meno ... di; più ... che; meno ... che; così ... come; tanto ... quanto; ecc. Il comparativo di maggioranza o di minoranza si ottiene mettendo in correlazione, rispettivamente, più o meno con la preposizione di o con la congiunzione che. Si userà sempre di (anche articolata: del, della, ecc.) davanti a un nome o ad un pronome (Carlo è più studioso di Remo; l'argento è meno prezioso dell'oro); si userà invece la congiunzione che in ogni altro caso e in particolare quando esiste una comparazione di qualità, oppure il secondo termine è un'intera proposizione: È più bello che buono; È meno prudente correre che andar piano (dunque: È meno bella che sua sorella; e NON: È meno bella di sua sorella).
  • Superlativo: un aggettivo è di grado superlativo quando esprime una qualità spinta al massimo grado (Gianni è bravissimo). Può essere:
    • Assoluto: quando esprime il grado massimo senza alcun paragone, e si ottiene aggiungendo il suffisso -issimo all'aggettivo (Antonio è bellissimo). È bene ricordare tuttavia che alcuni aggettivi richiedono il suffisso -errimo (celeberrimo, acerrimo, ecc);
    • Relativo: quando esprime il grado massimo di qualità messo però a raffronto con un altro termine. Può a sua volta essere di: maggioranza (Gianni è il più studioso dei fratelli); minoranza (Gianni è il meno studioso dei fratelli).


DETERMINATIVI
Sono gli aggettivi che aggiungono al sostantivo un preciso elemento che lo determina. Si dividono in 4 gruppi: dimostrativi, possessivi, quantitativi, numerali.

  • dimostrativi o indicativi: determinano la posizione della cosa espressa dal nome in relazione a chi parla: questo, quello; stesso, medesimo; tale, quale, siffatto, certo, ecc.
  • possessivi: determinano il possesso di una cosa: mio, tuo, suo, nostro, vostro, loro; altrui, proprio;
  • quantitativi o indefiniti: determinano una quantità indefinita di persone o cose: alcuno, altro, alquanto, altrettanto, molto, poco, tanto, troppo, tutto, ciascuno, nessuno, qualsiasi, ogni, ecc.
  • numerali: determinano una quantità precisa di persone o cose: uno, quattro, dieci, cento, mille, ecc.; primo, decimo, centesimo, ecc.; doppio, triplo, ecc.; due terzi, cinque ottavi, ecc.

È bene inoltre ricordare che:

  1. Di regola l'aggettivo concorda col nome nel genere (gatto piccolo, gattapiccola) e nel numero (gatti piccoli, gatte piccole). Ma quando l'aggettivo deve unirsi a due o più sostantivi possono presentarsi 2 possibilità:
    • i nomi sono di genere uguale: in questo caso l'aggettivo segue questo genere e sarà plurale: Gina e Carlo sono buoni; La pera e la mela sono mature; Un cane, un gatto e un gallo erano amici;
    • i nomi sono di genere diverso: in questo caso l'aggettivo è preferibile metterlo al maschile plurale: Aveva lo sguardo e la faccia stravolti; C'erano vitelli e mucche ben pasciute. Tuttavia quando i nomi si riferiscono ad animali, cose, concetti astratti, l'aggettivo si può accordare anche col genere del nome più vicino: Fiori e piante esotiche.
       
  1. Gli aggettivi bello, buono e grande non si troncano davanti alle parole che iniziano con:
    • s impura: buono scopo, grande studioso, bello spavento;
    • z: bello zaino, grande zaino, buono zaino;
    • ps: grande psichiatra.

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5. PRONOME
È la parte variabile del discorso che si usa invece del nome. I pronomi possono essere: 1) Personali; 2) Possessivi; 3) Dimostrativi; 4) Relativi; 5) Indefiniti
1) Personali
Sono i pronomi che si usano invece del nome, proprio o comune, di persona. Possono avere valore di soggetto o complemento, possono cioè indicare: a) la persona che parla; b) la persona a cui si parla; c) la persona di cui si parla.
soggetto    complemento
io            me, mi
tu            te,,ti
egli, esso    lui, lo, gli, sé, si
ella, essa    lei, la, le, sé, si
noi           noi, ce, c
voi           voi, ve, vi
essi          loro, li, sé, si
esse          loro, le, sé, si
Esaminiamo ora alcune particolarità dei pronomi personali.
  • Io e tu si usano come soggetto, quindi: Tu vai al cinema? (NON: Te vai al cinema?); me e te invece si usano come complemento oggetto (A te è piaciuto il film?), e in questo caso si uniscono al verbo senza preposizione (Vogliono me, NON: Vogliono a me).
  • Gli: vale "a lui", ma oggi si usa spesso anche nel senso di "a loro" (Se ti chiedono del denaro non gli dare un soldo), ma dove può insorgere equivoco e dovunque non appesantisca la forma è preferibile usare loro (Incontrai alcuni amici e chiesi loro se volevano venire al cinema con me). È invece un errore grossolano usare gli al posto di le (Se vedi Maria dille [e NON: digli] di venire da me), o al posto di li (Siete stati voi che li[e NON: gli] avete presi?). Va infine ricordato che gli accoppiato alle particelle lo, la, le, li, ne dà origine a: glielo, gliela, gliele, glieli, gliene.
  • si scrive con l'accento per distinguerlo da se congiunzione (e perciò quando è unito a stesso, e l'equivoco dunque non è possibile, non si accenta: se stesso).
  • La particella pronominali ne vale: di lui, di lei, di loro, di questo, di ciò. Viene usata spesso pleonasticamente (Di questo scandalo se ne è parlato fin troppo). Mi, ti, si, ci, vi, gli quando si combinano con lo, la, li, le, ne si mutano in me, te, se, ce, ve, glie.


2) Possessivi
Sono i pronomi che indicano proprietà, possesso; e sono gli stessi aggettivi possessivi: mio, tuo, suo, nostro, vostro, loro, altri, proprio, usati però invece del nome. Esempio: Dammi il mio libro (qui mio è aggettivo possessivo perché specifica una caratteristica del libro); Prendi il tuo libro e dammi il mio (qui mio è pronome perché sta al posto del sostantivo libro). 
 
3) Dimostrativi
Sono i pronomi che mostrano, indicano una persona o una cosa: questo, codesto, quello; stesso, medesimo; tale, quale; siffatto; questi, quegli (in funzione di soggetto e riferiti a persona: questi mi piace,quegli no); costui, costei, costoro; colui, colei, coloro; lo (in funzione di complemento oggetto: Tu non sei lo stesso di una volta); ne (nei complementi di specificazione: Ne vuoi ancora?); ci (nei complementi di termine: Non ci badare; Non farci caso). 
 
4) Relativi
Sono i pronomi che mettono in relazione fra loro due proposizioni: il quale (e: i quali, la quale, le quali), che, chi, cui. È bene ricordare che: 

  • Che, chi, quale, quando vengono usati nelle interrogazioni (dirette e indirette) e nelle esclamazioni al posto del nome diventano pronomi interrogativi ed esclamativi (Chi dubita di me? Che volete dire? Vorrei sapere quali preferisci. Chi si vede!
  • Che si usa sempre con valore di soggetto (L'uomo che ti parla) o di complemento oggetto (Il libro che hai letto). È sostituito da cui negli altri complementi, ma può essere usato, in questi casi, quando assume il valore di: ciò, la qual cosa (Mario disse una cosa, al che io risposi...) o allorché ha valore di quando (L'anno che nacque Leopardi = L'anno in cui nacque Leopardi
  • Cui si usa sempre con valore di complemento (Il libro di cui ti ho parlato). Inoltre: 
    • nel complemento di termine, cioè nella forma: a cui, la a si può tralasciare (La persona cuimi rivolsi = La persona a cui mi rivolsi); 
    • nel complemento di specificazione, cioè nella forma: di cui, il di si tralascia quando lo facciamo precedere dall'articolo (Questo è il ragazzo il cui padre..., NON: Questo è il ragazzo il di cui padre...); 
    • è errato usare cui nel significato di che, la qual cosa, formando il costrutto: per cui (Era stato promosso e per questo era contento, NON: Era stato promosso per cui era contento).


5) Indefiniti
Sono i pronomi che indicano persone o cose in maniera indefinita, indeterminata. Sono in gran parte aggettivi indefiniti usati al posto del nome:
Aggettivo    Pronome
alcuni alberi    alcuni ridono
gli altri libri    dillo agli altri
molti quaderni     ce ne sono molti
nessun uomo        non vedo nessuno
A questi possiamo aggiungere: uno, qualunque, ognuno, certuni, chiunque, altri (Altri penserà che io non dica il vero), niente (Niente lo commuove), nulla (Non me ne importa nulla).

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6. AVVERBIO
È quella parte del discorso che si unisce al verbo, ma anche all'aggettivo, al nome o ad un altro avverbio, per modificarne, graduarne, completarne, precisarne l'azione o il significato, e potrebbe essere tolta dal discorso senza fargli perdere tutto il suo significato. Si possono classificare gli avverbi in 8 gruppi. 
  1. di modo o maniera: rispondono alla domanda sottintesa: "come?". Sono: 
    • gli avverbi in -mente, formati dalla fusione di un aggettivo con l'ablativo latino mente (=con mente). Es.: celermente, dal latino celeri mente, alla lettera: "con mente celere". E così: distrattamente, lentamente, veramente, ecc.; 
    • gli avverbi formati da un aggettivo invariabile: forte, piano, giusto, certo, ecc. 
    • gli avverbi di derivazione latina: bene, male, ecc.; 
    • gli avverbi derivati da forme verbali o da nomi, col suffisso -oni: bocconi, ruzzoloni, carponi, tastoni, cavalcioni, ecc. 
  1. di tempo: rispondono alla domanda sottintesa: "quando?". Sono: ora, adesso, allora, ancora, prima, dopo, oggi, domani, spesso, mai, sempre, presto, tardi, ecc. 
  2. di luogo: rispondono alla domanda sottintesa: "dove, da dove?". Sono: dove, donde, sopra, sotto, vicino, lontano; qui, qua, quaggiù, quassù; lì, là, laggiù, lassù; ecc. 
  3. di quantità`: rispondono alla domanda sottintesa: "quanto?". Sono: molto, assai, poco, troppo, parecchio, abbastanza, niente, circa, appena, ecc. 
  4. di affermazione: rispondono alla domanda sottintesa: "veramente?". Sono: sì, già , certo, appunto, sicuro, sissignore, proprio, ecc. 
  5. di negazione: rispondono alla domanda sottintesa: "veramente?". Sono: no, non, né, neppure, nemmeno, neanche, nossignore, ecc. 
  6. di dubbio: rispondono alla domanda sottintesa: "davvero?". Sono: forse, probabilmente, semmai, ecc. 
  7. aggiuntivi: si dicono "aggiuntivi" perché aggiungono qualcosa al valore dell'azione. Sono: anche, ancora, altresì, pure, perfino, finanche, ecc.

Ci sono poi i modi avverbiali e le locuzioni avverbiali, che sono espressioni variabili formate: 

  • da due avverbi: or ora, pian piano, adagio adagio, ecc.
  • da due sostantivi: man mano, passo passo, terra terra, ecc.
  • da una preposizione + avverbio, aggettivo o sostantivo:
    • a + ... : a poco a poco, a vicenda, a ufo, a gara, a malapena, ecc.
    • di + ... : di corsa, di soppiatto, di palo in frasca, di nascosto, ecc.
    • in + ... : in bilico, in panciolle, in un batter d'occhio, in carne e ossa, ecc.
    • per + ... : per caso, per davvero, per certo, per tempo, ecc.

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7. PREPOSIZIONE
È la parte invariabile del discorso che si "prepone" al nome o al pronome per esprimere una relazione di dipendenza tra due termini di una stessa proposizione (Vado a Roma; Vengo da lontano; Guardare in cielo). Si distinguono in: 1) Proprie e 2) Improprie. 
1) Proprie
Sono: di, a, da, in, con, su, per, fra, tra, verso. Possono restare così, cioè semplici, o unirsi ad un articolo, diventando articolate:
semplici   articolate
a           al agli ai allo alla alle
da          dal dagli dai dallo dalla dalle
di          del degli dei dello della delle
in          nel negli nei nello nella nelle
su          sul sugli sui sullo sulla sulle

2) Improprie
Sono nomi, avverbi, aggettivi, verbi usati in funzione di proposizione. Es.: causa la pioggia; duranteil concerto; vicino a te; soprala casa; oltreil monte; senza paura; contro il muro; ecc. 
Le locuzioni prepositive nascono invece dall'unione:
  • di due preposizioni fra loro: su di noi; fra di loro, ecc.;
  • di un sostantivo con una preposizione: in mezzo a; in luogo di; in vece di; per causa di; per mezzo di; a dispetto; ecc.;
  • di un avverbio o modo avverbiale con una preposizione: al di là di; di qua da; di dietro a; accanto a; fino a; insieme con; all'infuori di; ecc.

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8. CONGIUNZIONE
È la parte invariabile del discorso che serve a congiungere fra loro gli elementi di una stessa proposizione (Giulio e Carlo vanno a scuola) o due proposizioni (Giulio va a scuola e Carlo rimane a casa). Le congiunzioni si possono classificare in: COORDINATIVE, SUBORDINATIVE, CORRELATIVE. 
COORDINATIVE
Congiungono due proposizioni simili o due parti simili della stessa proposizione. Si suddividono a loro volta in:
  • copulative: uniscono fra loro due o più termini: e (affermativa); , neppure, neanche, nemmeno (negative).
  • disgiuntive: separano gli elementi della proposizione mettendoli a volte in contrasto: o, oppure, ovvero
  • avversative: uniscono due termini opposti: ma, però, tuttavia, peraltro, eppure, pure
  • dimostrative: dimostrano, spiegano, dichiarano meglio un concetto: cioè, infatti, ossia, vale a dire
  • conclusive: uniscono due termini si cui il secondo è la conclusione del primo: dunque, quindi, pertanto, ebbene, allora.


SUBORDINATIVE
Congiungono una proposizione principale a una subordinata. Es.: Ti loderei (princ.) se tu lo meritassi (subord.); Poiché non mi stimi (subord.) preferisco rompere l'amicizia (princ.). Si suddividono in: 

  • dichiarative: servono a dichiarare, spiegare: come (Mi disse come aveva fatto), che (È meglio che tu vada a casa). Ma attenzione: Il libroche (= pronome) hai letto
  • temporali. Servono a esprimere un rapporto di tempo: quando, come, appena, mentre, finché, ecc. 
  • causali: servono a esprimere un rapporto di causa: perché, poiché, giacché, siccome, dal momento che, ecc. 
  • finali: servono ad esprimere un rapporto di fine: affinché, perché. Attenzione: Mi allontano perché(= causale) non mi piaci; ma: Te lo dico perché (= finale) tu ne tragga profitto
  • condizionali: servono ad esprimere un rapporto di condizione: se, perché, qualora, quando. Attenzione: Quando (= condizionale) uno è onesto non deve temere nulla; ma: Vieni quando (= temporale) vuoi
  • modali: servono ad esprimere un rapporto di modo, o di maniere: come, come se, siccome, comunque, quasi, ecc. Attenzione: Fa' come (= modale) ti pare; ma: Mi raccontò come (= dichiarativa) fosse stato salvato
  • consecutive: servono ad esprimere un rapporto di conseguenza: cosicché, sicché, tanto che, di modo che, che. Attenzione: Era così bella che (consecutiva) tutti la guardavano; ma: È bene che (= dichiarativa) tu parta ora
  • eccettuative: servono ad esprimere un concetto di eccettuazione: salvo, salvo che, fuorché, tranne che, ecc. 


CORRELATIVE
Congiungono due proposizioni che sono tra loro in correlazione: come ... così; tanto ... quanto; non solo ... ma anche; sebbene ... tuttavia; ecc.
Le locuzioni congiuntive, infine, sono congiunzioni formate da più parole, fuse insieme o disgiunte: nondimeno, perciò, per la qual cosa, finché, fintanto che, ogni qual volta, di modo che, nonostante che, ecc.

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9. INTERIEZIONE
È la parte invariabile del discorso che serve a esprimere un sentimento di meraviglia, noia, dolore, ecc. Attenzione però: non sono interiezioni le imitazioni di suoni o versi, cioè le onomaee: din don, bau bau, tic tac, ecc.
Le interiezioni, o esclamazioni, si possono dividere in: semplici e composte.
  • Semplici: ah, eh, ih, oh, uh; ahi, ehi, ohi; auff, uhm; mah, boh;ecc. La letterahha lo scopo di indicare il prolungato suono della vocale (oh = oooo; ah = aaaa) sia di distinguerle da altri monosillabi (ah - a; oh - o, ecc.). 
  • Composte: ohimé, ahimé, orsù, suvvia, ecc. 

Fonte: http://files.achillefolgieri.webnode.com/200000050-63722646bf/Analisi%20Grammaticale%201.doc

 

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

 


 

Analisi grammaticale

 

ANALISI GRAMMATICALE

La grammatica (studio normativo della lingua) si divide in fonologia, morfologia e sintassi.
La morfologia (dal greco morfé, forma, e logos, studio) è la disciplina che descrive e analizza le forme delle parole e i loro mutamenti in rapporto alla funzione che svolgono nelle frasi, senza però considerare il pensiero, facendo cioè astrazione dal resto della frase stessa. Si esamina la forma di ogni «singolo mattone» linguistico.

L’analisi grammaticale consiste nel:
1) classificare le varie parole assegnando ciascuna di esse a una delle nove parti del discorso;
2) indicare, per ciascuna parola così classificata, tutte le caratteristiche morfologiche, cioè genere, numero, tipo, ecc.
Tradizionalmente, nella lingua italiana, si distinguono nove categorie grammaticali o parti del discorso, suddivise in due gruppi:
a) parti variabili e b) parti invariabili.
Parti variabili (parole che hanno più forme) sono: articolo, nome, aggettivo, pronome e verbo.
Parti invariabili sono: avverbio, preposizione, congiunzione, interiezione.
L’articolo
L’articolo è un «piccolo elemento» variabile del discorso che si inserisce prima del nome per introdurlo e individuarlo. Marca genere e numero del nome, oltre al carattere di precisione o genericità.

Fare l’analisi grammaticale dell’articolo significa stabilire:
1) la funzione: determinativo, indeterminativo o partitivo;
2) il genere: maschile o femminile;
3) il numero: singolare o plurale.
Esempi:
-  i è articolo determinativo, maschile, plurale; una è articolo indeterminativo, femm., sing.
Il nome o sostantivo
La funzione fondamentale del nome nel processo linguistico è di tipo semantico (relativo al significato): serve a «denominare», cioè designare, indicare, chiamare un oggetto di riferimento, una «sostanza» di tipo materiale o immateriale. Esso è variabile.
Sul piano sintattico è il costituente fondamentale di ogni sintagma nominale, cioè di un gruppo nominale, cui possono essere congiunti articoli o aggettivi.
Fare l’analisi grammaticale del nome significa stabilire:
1) la specie in rapporto al significato: nome comune o proprio di persona, animale o cosa; concreto o astratto; individuale o collettivo;
2) il genere: maschile o femminile;
3) il numero: singolare o plurale; eventualmente anche invariabile (es. specie), difettivo (es. burro; libertà) o sovrabbondante (es. dito/ i diti/ le dita);
4) la struttura morfologica: primitivo, derivato, composto o alterato.
Esempi:
-  lettino è nome comune di cosa, concreto, maschile, singolare, alterato diminutivo;
-  virtù è nome comune di cosa, astratto, femminile, singolare, primitivo;
-  Normandia è nome proprio di regione, femminile.
L’aggettivo
L’aggettivo si «aggiunge» a un nome per attribuirgli una qualità o per determinarlo; quindi non ha esistenza autonoma e deve essere sempre usato assieme al nome cui si riferisce e da cui dipende grammaticalmente (con cui si accorda in genere e numero), a meno che non sia sostantivato, ma in questo caso svolge la funzione di nome. L’aggettivo è quindi una parte variabile del discorso.
Gli aggettivi possono essere classificati in due gruppi fondamentali: gli aggettivi qualificativi, che si aggiungono al nome per segnalarne una qualità, e gli aggettivi determinativi, che invece servono a meglio specificare il nome e si dividono in possessivi, dimostrativi, indefiniti e numerali.
L’aggettivo, in rapporto al nome, ha due funzioni: attributiva, se si unisce direttamente al nome, e predicativa, se costituisce la parte nominale di un predicato nominale congiunto al nome dalla copula.
Fare l’analisi grammaticale dell'aggettivo significa stabilire:
1) la specie: qualificativo, dimostrativo, possessivo, indefinito, numerale, interrogativo/esclamativo;
2) il genere: maschile o femminile;
3) il numero: singolare o plurale;
4) la struttura morfologica (solo per l’agg. qualificat.): primitivo o derivato; composto o alterato;
5) il grado (solo per l’aggettivo qualificativo): positivo, comparativo (di uguaglianza, minoranza o maggioranza), superlativo (relativo o assoluto).
Esempi:
-  buono è aggettivo qualificativo, maschile, singolare, primitivo, di grado positivo;
-  quelli è aggettivo dimostrativo, maschile, plurale.
Il pronome o sostituente
Il pronome si usa «al posto del nome» e ne fa le veci. Il pronome, però, può sostituire anche altri elementi del discorso, come un aggettivo, un verbo, un altro pronome o un’intera frase, perciò è corretto chiamarlo sostituente. Esso è una parte variabile.
Il pronome può anche svolgere una funzione designativa, come nei pronomi personali.
Fare l’analisi grammaticale del pronome significa stabilire:
1) il tipo: personale (cfr. sotto), possessivo, dimostrativo, indefinito, relativo, misto, interrogativo o esclamativo;
2) il genere: maschile o femminile;
3) il numero: singolare o plurale;
4) la funzione logica: soggetto, complemento oggetto (diretto), complemento indiretto (per i pronomi relativi o misti).
Esempi:
-  «Il ragazzo che sta parlando è mio fratello» che è pronome relativo, masch., sing., soggetto;
-  «Sono i miei» miei è pronome possessivo, maschile, plurale, parte nominale.
In particolare, fare l’analisi grammaticale del pronome personale significa stabilire:
1) il tipo: pronome personale;
2) la persona: prima, seconda o terza
3) il numero: singolare o plurale;
4) il genere: maschile o femminile;
5) la funzione logica: soggetto, complemento oggetto, complemento indiretto ;
6) la forma: tonica o atona (se ha funzione di pronome complemento);
7) il valore: riflessivo o no (se ha funzione di pronome complemento).
Esempi:
-  egli è pronome personale di terza persona singolare, maschile, soggetto;
-  me è pronome personale di prima persona singolare, complemento, tonico.
Il verbo
Il verbo designa una azione (o uno stato), quindi fornisce la collocazione nel tempo e informazioni sul soggetto. E’ la parte più importante di una frase, potendola costituire da solo e senza la quale non è possibile esprimere un pensiero; è pertanto la «parola» per eccellenza. E’ una parte variabile.
Quando fungono da copula, anche se morfologicamente sono verbi, essi non hanno il compito di esprimere alcuna azione e, quindi, non danno luogo a un predicato verbale, ma a un predicato nominale (ad esempio: Il cielo è nuvoloso. Il cielo sembra sereno).
Fare l’analisi grammaticale del verbo significa stabilire:
1) la coniugazione cui la voce verbale appartiene: voce del verbo... della I, II, III coniugazione;
2) il modo: indicativo, congiuntivo, condizionale, imperativo, infinito, participio, gerundio;
3) il tempo: presente, imperfetto, passato-trapassato: prossimo o remoto, futuro semplice, anteriore;
4) la persona: prima, seconda, terza;
5) il numero: singolare o plurale;
6) il genere: transitivo o intransitivo;
7) la forma: attiva, passiva, riflessiva (sono le 3 forme personali), pronominale, impersonale;
8) l’eventuale funzione: ausiliare, servile, causativo (o fattivo), fraseologico (o aspettuale);
9) l’eventuale caratteristica formale: coniugazione regolare o irregolare, difettivo (urgere non ha i tempi composti), sovrabbondante (adempiere/adempire).
Esempi:
-  piove è voce del verbo piovere, II coniug, modo indicativo, tempo presente, impersonale;
-  (che tu) sia stato interpellato è voce del verbo interpellare, I coniugazione, modo     congiuntivo, -  -  tempo passato, seconda persona singolare, forma passiva;
-  mi sveglierò è voce del verbo svegliarsi, I coniugazione, modo indicativo, futuro semplice, prima persona singolare, intransitivo pronominale;
-  ferveva è voce del verbo fervere, II coniug, modo indicat, tempo imperfetto, III pers. sing.
L’avverbio o modificante
L’avverbio si «aggiunge a un’altra parola» per modificarne il significato, qualificandolo o precisandolo. A differenza degli aggettivi, gli avverbi sono invariabili e non si aggiungono solo ai nomi, ma anche ad aggettivi, altri avverbi o a un’intera frase per modificarne il significato.
Fare l’analisi grammaticale dell’avverbio significa stabilire:
1) la categoria: avverbio o locuzione avverbiale;
2) il tipo: di modo, di tempo, di luogo, di quantità, di affermazione, di negoziazione, di dubbio, interrogativo o relativo;
3) la struttura morfologica: semplice o alterato;
4) il grado: positivo, comparativo o superlativo.
Esempi:
-   talvolta è avverbio di tempo; all’antica è locuzione avverbiale;
-  meno è avverbio di quantità, di grado comparativo.
La preposizione o funzionale subordinante
La preposizione si «pone davanti» a una parola della frase per porla in relazione con un’altra parola della stessa frase (esempio: Il libro di Giovanni è rimasto sul tavolo in cucina). E’ invariabile.
La preposizione è dunque un segno funzionale, che cioè è usato per stabilire una relazione, per collegare, due elementi di una frase. La relazione che viene stabilita è di tipo subordinante.
Fare l’analisi grammaticale della preposizione significa stabilire:
1) la categoria: propria, impropria o locuzione prepositiva;
2) la struttura morfologica: semplice o articolata.
Esempi:
-  in è preposizione propria, semplice; nel è preposizione propria articolata (in + il);
-  in base a è locuzione prepositiva semplice.
La congiunzione o funzionale coordinante e subordinante
La congiunzione serve a collegare, cioè «unire assieme», due parole di una proposizione o due proposizione in un periodo. E’ una parte invariabile.
Quindi anche la congiunzione è un segno funzionale che serve a stabilire una relazione che può essere coordinante, se le due parti unite sono sullo stesso piano logico, o subordinante, se la parte introdotta dalla congiunzione risulta su un piano logico dipendente. Il tipo di relazione che viene stabilito rappresenta il tipo della congiunzione stessa.
Fare l’analisi grammaticale della congiunzione significa stabilire:
1) la forma: semplice, composta, locuzione congiuntiva;
2) la funzione: coordinate o subordinate;
3) il tipo: copulativa, avversativa, disgiuntiva, dichiarativa, conclusiva, correlativa, finale, causale, consecutiva, temporale, concessiva, condizionale, modale, comparativa, limitativa, dubitativa e interrogativa, esclusiva o limitativa.
Esempi:
-  e è congiunzione semplice coordinante, copulativa;
-  ma è congiunzione semplice coordinante, avversativa;
-  perché è congiunzione composta subordinate, finale o causale (a seconda del contesto).
L'interiezione o esclamazione
L’esclamazione serve a esprimere sensazioni, emozioni o stati d’animo: ha intensità espressiva, ma dal punto di vista sintattico non ha nessuna funzione ed è paragonabile a un brevissimo inciso. E’ anch’essa una parte invariabile del discorso.
Il tipo di emozione che esprime rappresenta il tipo dell’interiezione stessa.
Fare l’analisi grammaticale dell’interiezione significa stabilire:
1) la forma: propria, impropria, locuzione interiettiva;
2) il tipo: di stupore, di dolore, di gioia, di paura, ecc.
Esempi:
-  ahi! è interiezione propria di dolore; santo cielo! è locuzione interiettiva di stupore.

 

Fonte: http://www.francesca.larosamazza.com/wp-content/uploads/2009/03/analisi-grammaticale.doc

 

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

 

COMPLETARE CON UN AGGETTIVO DI GRADO COMPARATIVO LA SEGUENTE FRASE: QUEL DEPUTATO SI E' CONFERMATO... DI TANTI ALTRI: PIU' ELOQUENTE

COMPLETARE CON UN AGGETTIVO DI GRADO COMPARATIVO LA SEGUENTE FRASE: TU SEI ... DI TUO FRATELLO: PIU' STUDIOSO

COMPLETARE CON UN AGGETTIVO DI GRADO SUPERLATIVO ASSOLUTO LA SEGUENTE FRASE: IL MICROSCOPIO RENDE VISIBILE UN MONDO... PICCOLISSIMO

COMPLETARE CON UN AGGETTIVO DI GRADO SUPERLATIVO RELATIVO LA SEGUENTE FRASE: IL SOMMARISTA SI E' DIMOSTRATO & IL PIU' SINTETICO

COMPLETARE CON UN AGGETTIVO DI GRADO SUPERLATIVO RELATIVO LA SEGUENTE FRASE: QUEL VASO SUL TAVOLO E' & IL PIU' PREZIOSO

COMPLETARE CON UN AGGETTIVO DIMOSTRATIVO LA SEGUENTE FRASE: CHI PRESIEDE ... SEDUTA? QUESTA

COMPLETARE CON UN AGGETTIVO DIMOSTRATIVO LA SEGUENTE FRASE: CONDIVIDO... CONCEZIONE: QUESTA

COMPLETARE CON UN AGGETTIVO POSSESSIVO LA SEGUENTE FRASE: I SOLDATI ABBASSARONO... ARMI: LE LORO

COMPLETARE CON UN AVVERBIO DI MODO LA SEGUENTE FRASE: IL PRESIDENTE NON TOGLIE LA PAROLA & DRASTICAMENTE

COMPLETARE CON UN PRONOME PERSONALE LA SEGUENTE FRASE: ANDRAI DAL PRESIDENTE E... PARLERAI: GLI

COMPLETARE LA FRASE INDIVIDUANDO, TRA I SEGUENTI, IL TERMINE MANCANTE: IL GIORNO ... TI HO INCONTRATO TI HO SUBITO RICONOSCIUTO: IN CUI

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE CON UN COMPLEMENTO DI ARGOMENTO: IL PROFESSORE CI HA PARLATO & DI FILOSOFIA

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE CON UN COMPLEMENTO DI ARGOMENTO: IN QUELLA SEDE SI TRATTA & DI POLITICA

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE CON UN COMPLEMENTO DI ARGOMENTO: SI DISCUTEVA & SULL'ESITO DELLE ELEZIONI

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE CON UN COMPLEMENTO DI CAUSA: I SOLDATI DEPOSERO LE ARMI & ALL'ORDINE DEL COMANDANTE

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE CON UN COMPLEMENTO DI CAUSA: NESSUNO E' CONTENTO & PER LA TUA PARTENZA

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE CON UN COMPLEMENTO DI CAUSA: NON HO MAI RISO COSI' TANTO & PER UNA BARZELLETTA

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE CON UN COMPLEMENTO DI CAUSA: QUEI BAMBINI HANNO PIANTO & PER UNA SCIOCCHEZZA

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE CON UN COMPLEMENTO DI CAUSA: SONO MOLTO FELICE & DEL TUO ARRIVO

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE CON UN COMPLEMENTO DI FINE: COMBATTERONO & PER LA LIBERAZIONE

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE CON UN COMPLEMENTO DI FINE: LUCA OGNI GIORNO FA MOLTI ESERCIZI & PER LA RIABILITAZIONE

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE CON UN COMPLEMENTO DI MATERIA: L'UOMO E' FORMATO & DI ANIMA E DI CORPO

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE CON UN COMPLEMENTO DI QUALITA': PORTA CAPPELLI & DALLE LARGHE FALDE

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE CON UN COMPLEMENTO DI QUALITA': SIMBOLO DEGLI ALPINI E' IL CAPPELLO & DALLA LUNGA PENNA NERA

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE CON UN COMPLEMENTO DI TEMPO: MI SONO LAUREATO & IL SECOLO SCORSO

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE CON UN COMPLEMENTO DI TEMPO: TI INFORMERO' & AL MOMENTO OPPORTUNO

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE CON UN COMPLEMENTO DI TERMINE: CARLO ALBERTO DICHIARO' GUERRA & AL NEMICO

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE CON UN COMPLEMENTO DI TERMINE: HO PARLATO DI TE & A MIO PADRE

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE CON UN COMPLEMENTO DI TERMINE: NON PUO' FARE A MENO DI TELEFONARE ... ALLA SORELLA

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE CON UN COMPLEMENTO DI TERMINE: QUELL'UOMO HA RUBATO DENARO & AI MENDICANTI

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE: ... MEGLIO, SE NON CI FOSSE INQUINAMENTO: VIVREMMO

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE: A BEN ..., E' MEGLIO COSI': GUARDARE

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE: ANCORCHE' ... DI FARLO, SE NE ASTENNE: FOSSE STATO TENTATO

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE: ANCORCHE' NON MI ..., PURE LO AMMETTO: CONSTI

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE: AVREI COMPRATO QUEL LIBRO ANCHE SE ... CARO: FOSSE COSTATO

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE: BENCHE' ... INTERVENTI, NESSUNO DECIDE: URGANO

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE: BENCHE' NON GLI ... , TUTTAVIA SI ARROGO' QUEL TITOLO: FOSSE STATO RICONOSCIUTO

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE: COMPRAI LA MACCHINA NUOVA SEBBENE & FOSSI STATO LICENZIATO

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE: DESTI PROVA DI FEDE, QUANDO ... UN ALTARE: ERIGESTI

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE: E' OPPORTUNO CHE TU ... IMMEDIATAMENTE: ZITTISCA

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE: E' STATO RITROVATO IL BRACCIALETTO CHE ... TANTO TEMPO FA: AVEVI PERSO

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE: ERA EVIDENTE CHE PRESTO LA SOCIETA' SI ... IN DUE: SAREBBE SCISSA

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE: FOSTI INDELICATO, QUANDO TI ... IN QUELLA FAMIGLIA: INTRUDESTI

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE: GLI AMICI MI AVREBBERO AIUTATO SE IO GLIELO & AVESSI CHIESTO

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE: HAI SAPUTO ... COME GRANO DAL LOGLIO: DISTINGUERTI

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE: MALGRADO CHE & TEMPESTIVAMENTE, NON SI RIPRESE PIU': FOSSE STATO CURATO

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE: MENTRE ... NEL BOSCO, VIDI VOLARE DUE GHIANDAIE: CAMMINAVO

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE: MI AUGURO CHE NON LA ...: E' UN'INGIUSTIZIA! GIUSTIFICHIATE

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE: MI DOLEVA LA TESTA PERCHE' ... TROPPO: AVEVO STUDIATO

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE: MI MERAVIGLIO CHE LE PRATICHE ... DA UN'ORA SUL TAVOLO! GIACCIANO

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE: MOLTE LEGGI SONO VIOLATE, SEBBENE & VIGANO

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE: NESSUNO AVREBBE APPLAUDITO SE LO SPETTACOLO NON ... IL GUSTO DEL PUBBLICO: AVESSE INCONTRATO

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE: NON ... CHE TU LASCIASSI IL LAVORO: VORREI

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE: NON APPREZZAI IL FATTO CHE LORO ... DELLE COSE NON VERE: AVESSERO DETTO

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE: NON HO MAI PENSATO CHE TU ... COLPEVOLE: RISULTASSI

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE: NON SOSPETTAVO CHE SIMILI USANZE & ANCORA PRESSO DI NOI: VIGESSERO

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE: NONOSTANTE ..., NON NE TENNE CONTO: FOSSE STATO DIFFIDATO

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE: PER MEGLIO ... LA STANZA, APRII LA FINESTRA: ILLUMINARE

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE: QUANDO ..., RITORNERO': AVRO' VINTO

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE: QUANTUNQUE ..., I MARTIRI NON ABIURARONO LA FEDE: FOSSERO STATI TORTURATI

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE: RICORDATI CHE DOMANI ... ALZARCI PRESTO: DOVREMO

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE: SAREBBE MEGLIO CHE TU NON ... COSI' TIMIDO: FOSSI

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE: SAREBBE UN PECCATO SE DOMANI TI & AMMALASSI

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE: SARESTI RIUSCITO, SE TU ... PAZIENZA: AVESSI AVUTO

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE: SE ... CON ME, TI SARESTI DIVERTITA: FOSSI VENUTA

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE: SE ... NEI MIEI PANNI, TI SARESTI COMPORTATO DIVERSAMENTE: FOSSI STATO

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE: SE ..., LI AVREI ABBRACCIATI VOLENTIERI: AVESSI POTUTO

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE: SE AVESSIMO AVUTO BUON SENSO, NON ... AVVENTURE SIMILI: AVREMMO VISSUTO

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE: SE FOSSE STATO FURBO, NON ... BOCCA: AVREBBE APERTO

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE: SE FOSSI RICCO ... FELICE: SAREI

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE: SE IL RELATORE CONCORDASSE, ... L'EMENDAMENTO: VOTEREMMO

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE: SE MANCASSE L'INTESA, SI ... UNA CRISI: APRIREBBE

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE: SE NON CI FOSSE IL SOLE, NON & VITA: CI SAREBBE

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE: SE NON FOSSE MAI NATO, ... UN BENE PER LUI: SAREBBE STATO

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE: SE NON FOSSI ALESSANDRO, ... ESSERE DIOGENE: VORREI

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE: SE NON FOSSI STATO ESONERATO, ... FARE IL MILITARE: AVREI VOLUTO

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE: SE OGNUNO PENSASSE PER SE', NON ... GLI ALTRUISTI: ESISTEREBBERO

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE: SE SI FOSSE POTUTO DECIDERE, NON ... DUBBI DI SORTA: SAREBBERO ESISTITI

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE: SE TU NON AVESSI AVUTO IMPEGNI, ... PERFETTO: SAREBBE STATO

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE: SE TUTTI ... D'ACCORDO, AVREBBERO EVITATO GUAI: SI FOSSERO MESSI

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE: SE VE NE FOSSE STATA LA POSSIBILITA', ... CONTRO: AVREMMO VOTATO

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE: SEBBENE ... BANDITO, DANTE AMO' SEMPRE FIRENZE: FOSSE STATO

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE: SI DICE CHE IL PROSSIMO ANNO ... UN BUON RACCOLTO: SI AVRA'

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE: SI FECE SILENZIO, QUANDO IL PRESIDENTE SI ... SUL SUO SCRANNO: ASSISE

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE: SO DI ..., MA NON HO SPERANZE: MERITARE

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE: TACI E LASCIA ... I FATTI: PARLARE

COMPLETARE LA SEGUENTE FRASE: VEDI, E' GUASTO, NON LO & COMPRARE

IN QUALE DELLE SEGUENTI FRASI "CHE" E' SOGGETTO? CAN CHE ABBAIA NON MORDE

IN QUALE DELLE SEGUENTI FRASI "CHE" E' SOGGETTO? A NEMICO CHE FUGGE PONTI D'ORO

IN QUALE DELLE SEGUENTI FRASI "CHE" E' SOGGETTO? TUTTO E' BENE QUEL CHE FINISCE BENE

INDIVIDUARE LA ANALOGIA GRAMMATICALE CHE ACCOMUNA I TERMINI "ABBASSO - ABBASTANZA - ACCANTO": SONO AVVERBI

INDIVIDUARE LA ANALOGIA GRAMMATICALE CHE ACCOMUNA I TERMINI "ALLUDERE - SOCCOMBERE": SONO VERBI

INDIVIDUARE LA ANALOGIA GRAMMATICALE CHE ACCOMUNA I TERMINI "BRULICHIO - CALPESTIO": SONO SOSTANTIVI

INDIVIDUARE LA ANALOGIA GRAMMATICALE CHE ACCOMUNA I TERMINI "GENERATORE - GENERAZIONE - GEMITO": SONO SOSTANTIVI

INDIVIDUARE LA ANALOGIA GRAMMATICALE CHE ACCOMUNA I TERMINI "NITIDO - NODOSO - NOTEVOLE": SONO AGGETTIVI

INDIVIDUARE LA ANALOGIA GRAMMATICALE CHE ACCOMUNA I TERMINI "PERCUOTERE - AVVOLGERE": SONO VERBI

INDIVIDUARE, FRA I SEGUENTI, IL TERMINE CHE SI AVVICINA DI PIU' ALLA PAROLA ELEZIONE: DESIGNAZIONE

INDIVIDUARE, FRA I SEGUENTI, IL TERMINE CHE SI AVVICINA DI PIU' ALLA PAROLA MILLANTARE: VANTARE BORIOSAMENTE

INDIVIDUARE, FRA I SEGUENTI, IL TERMINE CHE SI AVVICINA DI PIU' ALLA PAROLA PROLIFERARE : DIFFONDERSI

INDIVIDUARE, FRA I SEGUENTI, IL TERMINE CHE SI AVVICINA DI PIU' ALLA PAROLA VOTAZIONE: SCRUTINIO

INDIVIDUARE, TRA I SEGUENTI, IL PASSATO REMOTO DEL VERBO ANDARE: ANDAI

INDIVIDUARE, TRA I SEGUENTI, IL PASSATO REMOTO DEL VERBO CONVERGERE: CONVERSI

INDIVIDUARE, TRA I SEGUENTI, IL PASSATO REMOTO DEL VERBO CUOCERE: COSSI

INDIVIDUARE, TRA I SEGUENTI, IL PASSATO REMOTO DEL VERBO ESUMARE: ESUMAI

INDIVIDUARE, TRA I SEGUENTI, IL PASSATO REMOTO DEL VERBO SAPERE: SEPPI

INDIVIDUARE, TRA I SEGUENTI, IL PASSATO REMOTO DEL VERBO SCINDERE: SCISSI

INDIVIDUARE, TRA I SEGUENTI, IL TERMINE DIVERSO PER GENERE GRAMMATICALE: CLIMA

INDIVIDUARE, TRA I SEGUENTI, IL TERMINE DIVERSO PER GENERE GRAMMATICALE: PATTUGLIA

INDIVIDUARE, TRA I SEGUENTI, IL TERMINE DIVERSO PER GENERE GRAMMATICALE: STASI

INDIVIDUARE, TRA I SEGUENTI, IL TERMINE DIVERSO PER GENERE GRAMMATICALE: PROBLEMA

INDIVIDUARE, TRA I SEGUENTI, IL TERMINE DIVERSO PER GENERE GRAMMATICALE: BOTTA

INDIVIDUARE, TRA I SEGUENTI, IL TERMINE DIVERSO PER GENERE GRAMMATICALE: BARA

INDIVIDUARE, TRA I SEGUENTI, IL TERMINE DIVERSO PER GENERE GRAMMATICALE: SCARPONE

INDIVIDUARE, TRA I SEGUENTI, IL TERMINE DIVERSO PER GENERE GRAMMATICALE: TENSIONE

INDIVIDUARE, TRA I SEGUENTI, IL TERMINE PLURALE: UNGHIE

INDIVIDUARE, TRA I SEGUENTI, IL TERMINE PLURALE: BANCONOTE

INDIVIDUARE, TRA I SEGUENTI, IL TERMINE PLURALE: DITA

INDIVIDUARE, TRA I SEGUENTI, IL TERMINE PLURALE: PIANTE

INDIVIDUARE, TRA I SEGUENTI, IL TERMINE PLURALE: CLAVICOLE

INDIVIDUARE, TRA I SEGUENTI, IL TERMINE PLURALE: SCARPE

INDIVIDUARE, TRA I SEGUENTI, IL TERMINE PLURALE: BILANCE

INDIVIDUARE, TRA I SEGUENTI, IL TERMINE PLURALE: INTERIORA

INDIVIDUARE, TRA I SEGUENTI, IL TERMINE SINGOLARE: BRACE

INDIVIDUARE, TRA I SEGUENTI, IL TERMINE SINGOLARE: FALANGE

NELLA SEGUENTE FRASE "CESARE SOTTOMISE TUTTA LA GALLIA DOPO UNA LUNGA GUERRA", IL COMPLEMENTO OGGETTO E': GALLIA

NELLA SEGUENTE FRASE "CON L'AIUTO DI UNA CORDA I LADRI SI SONO ARRAMPICATI FINO ALLE FINESTRE DEL TERZO PIANO", IL SOGGETTO E': LADRI

NELLA SEGUENTE FRASE "CONTRO LA FORZA, LA RAGIONE NON VALE", IL SOGGETTO E': RAGIONE

NELLA SEGUENTE FRASE "COSA FATTA CAPO HA", IL SOGGETTO E': COSA

NELLA SEGUENTE FRASE "DANTE ALIGHIERI, SOMMO POETA FIORENTINO, SCRISSE LA DIVINA COMMEDIA", IL COMPLEMENTO OGGETTO E': DIVINA COMMEDIA

NELLA SEGUENTE FRASE "GUARDAVANO QUESTA STATUA CON GRANDE AMMIRAZIONE, QUEGLI STRANIERI", IL SOGGETTO E': STRANIERI

NELLA SEGUENTE FRASE "IN PIAZZA C'E' UNA GRAN FOLLA PER L'ASCOLTO DEL RAPPRESENTANTE DI UN PARTITO", IL SOGGETTO E': FOLLA

NELLA SEGUENTE FRASE "LE FANCIULLE OFFRIRONO MOLTI FIORI ALLE SIGNORE PRESENTI IN CITTA", IL COMPLEMENTO OGGETTO E': FIORI

NELLA SEGUENTE FRASE "L'INCENDIO PROVOCO' GRAVI DANNI ALLE POPOLAZIONI E AI BOSCHI", IL SOGGETTO E': INCENDIO

NELLA SEGUENTE FRASE "NON SEMPRE E' BEN ACCETTO UNO SCHERZO DI VOLGARE SATIRA", IL SOGGETTO E': SCHERZO

NELLA SEGUENTE FRASE "SAN FRANCESCO INSEGNAVA AGLI UOMINI IL DISTACCO DAI BENI DELLA TERRA", IL COMPLEMENTO OGGETTO E': DISTACCO

QUAL E' IL CONTRARIO DELLA PAROLA ABBINAMENTO? SEPARAZIONE

QUAL E' IL CONTRARIO DELLA PAROLA AGOGNARE? ABORRIRE

QUAL E' IL CONTRARIO DELLA PAROLA ASSENTIRE? DISSENTIRE

QUAL E' IL CONTRARIO DELLA PAROLA ASTRUSO? CHIARO

QUAL E' IL CONTRARIO DELLA PAROLA ATTINENZA? ESTRANEITA'

QUAL E' IL CONTRARIO DELLA PAROLA CONCISIONE? PROLISSITA'

QUAL E' IL CONTRARIO DELLA PAROLA CONCLAMATO? INCERTO

QUAL E' IL CONTRARIO DELLA PAROLA DETRIMENTO? PROFITTO

QUAL E' IL CONTRARIO DELLA PAROLA ESACERBARE? PLACARE

QUAL E' IL CONTRARIO DELLA PAROLA ESONERO? OBBLIGO

QUAL E' IL CONTRARIO DELLA PAROLA INFICIARE? CONVALIDARE

QUAL E' IL CONTRARIO DELLA PAROLA INTERPELLARE? RISPONDERE

QUAL E' IL CONTRARIO DELLA PAROLA IRREVOCABILE? MUTABILE

QUAL E' IL CONTRARIO DELLA PAROLA OCCULTARE? PALESARE

QUAL E' IL CONTRARIO DELLA PAROLA OSTRUZIONISMO? COLLABORAZIONE

QUAL E' IL CONTRARIO DELLA PAROLA PERENTORIO? DILAZIONABILE

QUAL E' IL CONTRARIO DELLA PAROLA PERVICACIA? ARRENDEVOLEZZA

QUAL E' IL CONTRARIO DELLA PAROLA RECRUDESCENZA? ATTENUAZIONE

QUAL E' IL CONTRARIO DELLA PAROLA RENITENTE? CONDISCENDENTE

QUAL E' IL CONTRARIO DELLA PAROLA SAGACIA? SCONSIDERATEZZA

QUAL E' IL CONTRARIO DELLA PAROLA STOICAMENTE? TIMOROSAMENTE

QUAL E' IL CONTRARIO DELLA PAROLA UNANIMEMENTE? DISCORDEMENTE

QUAL E' IL PLURALE DELLA PAROLA CAPORETTO? CAPORETTO

QUAL E' IL PLURALE DELLA PAROLA DISAGIO? DISAGI

QUAL E' IL PLURALE DELLA PAROLA GIRAVOLTA? GIRAVOLTE

QUAL E' IL SIGNIFICATO DELLA PAROLA ANATOCISMO? CALCOLO DEGLI INTERESSI SUGLI INTERESSI

QUAL E' IL SIGNIFICATO DELLA PAROLA ANNICHILIMENTO? ANNIENTAMENTO

QUAL E' IL SIGNIFICATO DELLA PAROLA AVIATORIO? CHE CONCERNE L'AVIAZIONE

QUAL E' IL SIGNIFICATO DELLA PAROLA BIGHELLONE? INDIVIDUO PERDITEMPO

QUAL E' IL SIGNIFICATO DELLA PAROLA COALIZIONE? ALLEANZA

QUAL E' IL SIGNIFICATO DELLA PAROLA CONCOMITANZA? SIMULTANEITA'

QUAL E' IL SIGNIFICATO DELLA PAROLA DEFALCARE? DETRARRE

QUAL E' IL SIGNIFICATO DELLA PAROLA DISCETTARE? DISCUTERE

QUAL E' IL SIGNIFICATO DELLA PAROLA ELUCUBRAZIONE? MEDITAZIONE MINUZIOSA

QUAL E' IL SIGNIFICATO DELLA PAROLA ENCLAVE? AREA TERRITORIALE DIFFERENZIATA POLITICAMENTE

QUAL E' IL SIGNIFICATO DELLA PAROLA LATROCINIO? ABUSO SOTTO APPARENZA DI LEGALITA'

QUAL E' IL SIGNIFICATO DELLA PAROLA PRETERMETTERE? OMETTERE

QUAL E' IL SIGNIFICATO DELLA PAROLA PROPALARE? DIVULGARE

QUAL E' IL SIGNIFICATO DELLA PAROLA RIBADIRE? RIAFFERMARE

QUAL E' IL SIGNIFICATO DELLA PAROLA RIPROVEVOLE? CHE MERITA DISAPPROVAZIONE

QUAL E' IL SIGNIFICATO DELLA PAROLA SANATORIA? CONVALIDA, LEGITTIMAZIONE

QUAL E' IL SIGNIFICATO DELLA PAROLA SINDROME? INSIEME DI SINTOMI

QUAL E' IL SIGNIFICATO DELLA PAROLA SOLERZIA? DILIGENZA OPEROSA E COSCIENZIOSA

QUAL E' IL SIGNIFICATO DELLA PAROLA TAFFERUGLIO? RISSA

QUAL E' IL SIGNIFICATO DELLA PAROLA TEDIO? NOIA

QUAL E' IL SIGNIFICATO DELLA PAROLA VIGENTE? IN VIGORE

QUAL E' IL SINONIMO DELLA PAROLA ABBIENTE? BENESTANTE

QUAL E' IL SINONIMO DELLA PAROLA ABROGAZIONE? ANNULLAMENTO

QUAL E' IL SINONIMO DELLA PAROLA ACCAPARRATORE? INCETTATORE

QUAL E' IL SINONIMO DELLA PAROLA ADIRE? RICORRERE

QUAL E' IL SINONIMO DELLA PAROLA ANTITETICO? CONTRASTANTE

QUAL E' IL SINONIMO DELLA PAROLA ASSERTORE? SOSTENITORE

QUAL E' IL SINONIMO DELLA PAROLA CADUCARE? ANNULLARE

QUAL E' IL SINONIMO DELLA PAROLA COLLEGATO? CONNESSO

QUAL E' IL SINONIMO DELLA PAROLA EMENDARE? MODIFICARE

QUAL E' IL SINONIMO DELLA PAROLA ESCLUSIONE? ELIMINAZIONE

QUAL E' IL SINONIMO DELLA PAROLA EVIDENZA? CHIAREZZA

QUAL E' IL SINONIMO DELLA PAROLA ILARITA'? ALLEGRIA

QUAL E' IL SINONIMO DELLA PAROLA INTERINALE? TEMPORANEO

QUAL E' IL SINONIMO DELLA PAROLA MACHIAVELLISMO? ASTUZIA

QUAL E' IL SINONIMO DELLA PAROLA MESTIZIA? TRISTEZZA

QUAL E' IL SINONIMO DELLA PAROLA OTTEMPERANZA? OBBEDIENZA

QUAL E' IL SINONIMO DELLA PAROLA PROROGA? DIFFERIMENTO

QUAL E' IL SINONIMO DELLA PAROLA RECEPIRE? ACCOGLIERE

QUAL E' IL SINONIMO DELLA PAROLA STILARE? REDIGERE

QUAL E' IL SINONIMO DELLA PAROLA SUFFRAGIO? VOTO

QUAL E' IL SINONIMO DELLA PAROLA SUVVIA? ORSU'

QUALE DEI SEGUENTI VERBI E' INTRANSITIVO? REAGIRE

QUALE DEI SEGUENTI VERBI E' INTRANSITIVO? INCIAMPARE

QUALE DEI SEGUENTI VERBI E' INTRANSITIVO? ANDARE

QUALE DEI SEGUENTI VERBI E' INTRANSITIVO? SCIARE

QUALE DEI SEGUENTI VERBI E' INTRANSITIVO? TOSSIRE

QUALE DEI SEGUENTI VERBI E' INTRANSITIVO? BELARE

QUALE DEI SEGUENTI VERBI E' INTRANSITIVO? REMARE

QUALE DEI SEGUENTI VERBI E' INTRANSITIVO? TURBINARE

QUALE DEI SEGUENTI VERBI E' INTRANSITIVO? DIVENIRE

QUALE DEI SEGUENTI VERBI E' INTRANSITIVO? STREPITARE

QUALE DEI SEGUENTI VERBI E' INTRANSITIVO? GIROVAGARE

QUALE DEI SEGUENTI VERBI E' TRANSITIVO? SFIDARE

QUALE DEI SEGUENTI VERBI E' TRANSITIVO? LEGARE

QUALE DEI SEGUENTI VERBI E' TRANSITIVO? FREQUENTARE

QUALE DEI SEGUENTI VERBI E' TRANSITIVO? CUCINARE

QUALE DEI SEGUENTI VERBI E' TRANSITIVO? MALEDIRE

QUALE DEI SEGUENTI VERBI E' TRANSITIVO? CONOSCERE

QUALE DEI SEGUENTI VERBI E' TRANSITIVO? DIRIMERE

QUALE DEI SEGUENTI VERBI E' TRANSITIVO? USURPARE

QUALE DEI SEGUENTI VERBI E' TRANSITIVO? UTILIZZARE

QUALE DEI SEGUENTI VERBI E' TRANSITIVO? SPRONARE

QUALE DEI SEGUENTI VERBI E' TRANSITIVO? TONIFICARE

QUALE DEI SEGUENTI VERBI E' TRANSITIVO? VATICINARE

QUALE DELLE SEGUENTI ALTERNATIVE E' SCRITTA CORRETTAMENTE? TERREMOTO

QUALE DELLE SEGUENTI ALTERNATIVE E' SCRITTA CORRETTAMENTE? APPROVVIGIONAMENTO

QUALE DELLE SEGUENTI ALTERNATIVE E' SCRITTA CORRETTAMENTE? DISINNESCARE

QUALE DELLE SEGUENTI ALTERNATIVE E' SCRITTA CORRETTAMENTE? CONNESSIONE

QUALE DELLE SEGUENTI ALTERNATIVE E' SCRITTA CORRETTAMENTE? SOPRAVVIVERE

QUALE DELLE SEGUENTI ALTERNATIVE E' SCRITTA CORRETTAMENTE? ACCELERARE

QUALE DELLE SEGUENTI ALTERNATIVE E' SCRITTA CORRETTAMENTE? COLLUTTAZIONE

QUALE DELLE SEGUENTI ALTERNATIVE E' SCRITTA CORRETTAMENTE? IMMAGINAZIONE

QUALE DELLE SEGUENTI ALTERNATIVE E' SCRITTA CORRETTAMENTE? ORGANIZZAZIONE

QUALE DELLE SEGUENTI ALTERNATIVE E' SCRITTA CORRETTAMENTE? CUCCAGNA

QUALE DELLE SEGUENTI ALTERNATIVE E' SCRITTA CORRETTAMENTE? EVERSIVO

QUALE DELLE SEGUENTI ALTERNATIVE E' SCRITTA CORRETTAMENTE? AFFISSIONE

QUALE DELLE SEGUENTI ESPRESSIONI E' ERRATA ORTOGRAFICAMENTE? D'OPO

QUALE DELLE SEGUENTI FORME VERBALI E' UN CONDIZIONALE PASSATO? AVREI CONCLUSO

QUALE DELLE SEGUENTI FORME VERBALI E' UN CONDIZIONALE PASSATO? AVREBBERO PROPINATO

QUALE DELLE SEGUENTI FORME VERBALI E' UN CONDIZIONALE PASSATO? VI SARESTE DOLUTI

QUALE DELLE SEGUENTI FORME VERBALI E' UN CONDIZIONALE PASSATO? AVREI BEVUTO

QUALE DELLE SEGUENTI FORME VERBALI E' UN CONDIZIONALE PASSATO? AVREBBE TRAVOLTO

QUALE DELLE SEGUENTI FORME VERBALI E' UN CONDIZIONALE PASSATO? AVRESTI UNTO

QUALE DELLE SEGUENTI FORME VERBALI E' UN CONDIZIONALE PASSATO? AVREBBERO TRATTO

QUALE DELLE SEGUENTI FORME VERBALI E' UN CONDIZIONALE PRESENTE? CEDEREI

QUALE DELLE SEGUENTI FORME VERBALI E' UN CONDIZIONALE PRESENTE? ERRERESTE

QUALE DELLE SEGUENTI FORME VERBALI E' UN CONDIZIONALE PRESENTE? SENTIRESTI

QUALE DELLE SEGUENTI FORME VERBALI E' UN CONDIZIONALE PRESENTE? BAGNERESTI

QUALE DELLE SEGUENTI FORME VERBALI E' UN CONDIZIONALE PRESENTE? FAREI

QUALE DELLE SEGUENTI FORME VERBALI E' UN CONDIZIONALE PRESENTE? ANDREBBERO

QUALE DELLE SEGUENTI FORME VERBALI E' UN CONDIZIONALE PRESENTE? DIREMMO

QUALE DELLE SEGUENTI FORME VERBALI E' UN CONDIZIONALE PRESENTE? FAREMMO

QUALE DELLE SEGUENTI FORME VERBALI E' UN CONGIUNTIVO IMPERFETTO? COCESSI

QUALE DELLE SEGUENTI FORME VERBALI E' UN CONGIUNTIVO IMPERFETTO? TEMESSERO

QUALE DELLE SEGUENTI FORME VERBALI E' UN CONGIUNTIVO IMPERFETTO? FOSSI

QUALE DELLE SEGUENTI FORME VERBALI E' UN CONGIUNTIVO IMPERFETTO? NOCESSI

QUALE DELLE SEGUENTI FORME VERBALI E' UN CONGIUNTIVO IMPERFETTO? PONESSERO

QUALE DELLE SEGUENTI FORME VERBALI E' UN CONGIUNTIVO IMPERFETTO? AVESSERO

QUALE DELLE SEGUENTI FORME VERBALI E' UN CONGIUNTIVO IMPERFETTO? COMPRASSI

QUALE DELLE SEGUENTI FORME VERBALI E' UN CONGIUNTIVO PRESENTE? DICA

QUALE DELLE SEGUENTI FORME VERBALI E' UN CONGIUNTIVO PRESENTE? VOLGA

QUALE DELLE SEGUENTI FORME VERBALI E' UN CONGIUNTIVO PRESENTE? ASSUMANO

QUALE DELLE SEGUENTI FORME VERBALI E' UN CONGIUNTIVO PRESENTE? SENTANO

QUALE DELLE SEGUENTI FORME VERBALI E' UN CONGIUNTIVO PRESENTE? ESPELLANO

QUALE DELLE SEGUENTI FORME VERBALI E' UN CONGIUNTIVO PRESENTE? DIVERGANO

QUALE DELLE SEGUENTI FORME VERBALI E' UN CONGIUNTIVO PRESENTE? INTRIGHINO

QUALE DELLE SEGUENTI FORME VERBALI E' UN CONGIUNTIVO PRESENTE? GODANO

QUALE DELLE SEGUENTI FORME VERBALI E' UN FUTURO ANTERIORE? AVRO' STENOGRAFATO

QUALE DELLE SEGUENTI FORME VERBALI E' UN FUTURO ANTERIORE? AVRANNO SCRITTO

QUALE DELLE SEGUENTI FORME VERBALI E' UN FUTURO ANTERIORE? AVRANNO ESPUNTO

QUALE DELLE SEGUENTI FORME VERBALI E' UN FUTURO ANTERIORE? AVRO' ASSUNTO

QUALE DELLE SEGUENTI FORME VERBALI E' UN FUTURO ANTERIORE? SARA' PARSO

QUALE DELLE SEGUENTI FORME VERBALI E' UN FUTURO ANTERIORE? AVRO' REDATTO

QUALE DELLE SEGUENTI FORME VERBALI E' UN FUTURO ANTERIORE? AVRANNO SVOLTO

QUALE DELLE SEGUENTI FORME VERBALI E' UN FUTURO ANTERIORE? AVRAI PERSUASO

QUALE DELLE SEGUENTI FORME VERBALI E' UN PRESENTE INDICATIVO? BEVE

QUALE DELLE SEGUENTI FORME VERBALI E' UN PRESENTE INDICATIVO? REMA

QUALE DELLE SEGUENTI FORME VERBALI E' UN PRESENTE INDICATIVO? AMANO

QUALE DELLE SEGUENTI FORME VERBALI E' UN PRESENTE INDICATIVO? PARETE

QUALE DELLE SEGUENTI FORME VERBALI E' UN PRESENTE INDICATIVO? PROTESTI

QUALE DELLE SEGUENTI FORME VERBALI E' UN PRESENTE INDICATIVO? RIDO'

QUALE DELLE SEGUENTI FORME VERBALI E' UN PRESENTE INDICATIVO? CORRETE

QUALE DELLE SEGUENTI FORME VERBALI E' UN PRESENTE INDICATIVO? RIVADO

QUALE DELLE SEGUENTI FORME VERBALI E' UN TRAPASSATO PROSSIMO? AVEVI PARLATO

QUALE DELLE SEGUENTI FORME VERBALI E' UN TRAPASSATO PROSSIMO? AVEVO TEMUTO

QUALE DELLE SEGUENTI FORME VERBALI E' UN TRAPASSATO PROSSIMO? AVEVA SCISSO

QUALE DELLE SEGUENTI FORME VERBALI E' UN TRAPASSATO PROSSIMO? AVEVO PREVISTO

QUALE DELLE SEGUENTI FORME VERBALI E' UN TRAPASSATO PROSSIMO? AVEVATE MENATO

QUALE DELLE SEGUENTI FORME VERBALI E' UN TRAPASSATO PROSSIMO? SI ERA ARRESO

QUALE DELLE SEGUENTI FORME VERBALI E' UN TRAPASSATO PROSSIMO? AVEVATE PROFITTATO

QUALE DELLE SEGUENTI FORME VERBALI E' UN TRAPASSATO PROSSIMO? SI ERANO PROFILATI

QUALE DELLE SEGUENTI FRASI CONTIENE UN COMPLEMENTO DI CAUSA? QUEL CUCCIOLO STA MORENDO DI FAME

QUALE DELLE SEGUENTI FRASI CONTIENE UN COMPLEMENTO DI CAUSA? ERANO INTIRIZZITI DAL GELO

QUALE DELLE SEGUENTI FRASI CONTIENE UN COMPLEMENTO DI CAUSA? MORI' DI VELENO

QUALE DELLE SEGUENTI FRASI CONTIENE UN COMPLEMENTO DI FINE? I SOLDATI LOTTARONO CORAGGIOSAMENTE PER LA VITTORIA

QUALE DELLE SEGUENTI FRASI CONTIENE UN COMPLEMENTO DI FINE? INTERVENNE A RICORDO DELLO SCOMPARSO

QUALE DELLE SEGUENTI FRASI CONTIENE UN COMPLEMENTO DI FINE? ERA UNA DIGA A PROTEZIONE DELL'ABITATO

QUALE DELLE SEGUENTI FRASI CONTIENE UN COMPLEMENTO DI TEMPO? GLI ALPINISTI S'INCAMMINARONO ALL'ALBA

QUALE DELLE SEGUENTI FRASI CONTIENE UN COMPLEMENTO DI TEMPO? HO LAVORATO FINO A NOTTE FONDA

QUALE DELLE SEGUENTI FRASI CONTIENE UN COMPLEMENTO DI TEMPO? LASCERO' LUNEDI' QUEL LAVORO

QUALE DELLE SEGUENTI FRASI CONTIENE UN COMPLEMENTO DI TEMPO? MANGIA UNA VOLTA AL GIORNO

QUALE DELLE SEGUENTI FRASI CONTIENE UN COMPLEMENTO DI TERMINE? A GIORNI ESPORRO' AL GIUDICE LE MIE RAGIONI

QUALE DELLE SEGUENTI FRASI CONTIENE UN COMPLEMENTO DI TERMINE? SI E' CONFORMATO AGLI ORDINI

QUALE DELLE SEGUENTI FRASI CONTIENE UN ERRORE ORTOGRAFICO? QUELLA NOTTE PIOVVEVA ABBONDANTEMENTE

QUALE DELLE SEGUENTI FRASI CONTIENE UN ERRORE ORTOGRAFICO? LE VIE DELLA PROVIDENZA SONO INFINITE

QUALE DELLE SEGUENTI FRASI CONTIENE UN ERRORE ORTOGRAFICO? GLI ATTI DELL'ACCUSA EGLI INFICCIO'

QUALE DELLE SEGUENTI FRASI CONTIENE UN ERRORE ORTOGRAFICO? FOSCHE NUBI NEL CIELO S'ADDENZAVANO

QUALE DELLE SEGUENTI FRASI CONTIENE UN ERRORE ORTOGRAFICO? RIAPPARE CON CADENSA CIRCADIANA

QUALE DELLE SEGUENTI FRASI CONTIENE UN ERRORE ORTOGRAFICO? SI E' RITIRATO IN CAMPAGNIA

QUALE DELLE SEGUENTI FRASI CONTIENE UN ERRORE ORTOGRAFICO? E' PRIVO DI COSCENZA

QUALE DELLE SEGUENTI FRASI CONTIENE UN ERRORE ORTOGRAFICO? IL PRATO ERA UN'APPOTEOSI DI COLORI

QUALE DELLE SEGUENTI FRASI CONTIENE UN ERRORE ORTOGRAFICO? MINO' L'INTERA COMPAGGINE DEL PARTITO

QUALE DELLE SEGUENTI FRASI CONTIENE UN VERBO IMPERSONALE? D'INVERNO FA BUIO PRESTO

QUALE DELLE SEGUENTI FRASI CONTIENE UN VERBO IMPERSONALE? ALBEGGIAVA QUANDO SIAMO PARTITI

QUALE DELLE SEGUENTI FRASI CONTIENE UN VERBO IMPERSONALE? PURTROPPO PIOVE A DIROTTO

QUALE DELLE SEGUENTI FRASI CONTIENE UN VERBO IMPERSONALE? ORMAI NEVICA DA PARECCHI GIORNI

QUALE DELLE SEGUENTI FRASI CONTIENE UN VERBO IMPERSONALE? IERI GRANDINAVA SENZA TREGUA

QUALE DELLE SEGUENTI FRASI CONTIENE UN VERBO IMPERSONALE? ALL'ORIZZONTE BALENA, MA SENZA TUONI

QUALE DELLE SEGUENTI FRASI CONTIENE UN VERBO IMPERSONALE? DILUVIA DA GIORNI

QUALE DELLE SEGUENTI FRASI CONTIENE UN VERBO IMPERSONALE? LA PISTA E' GIA' INNEVATA ED ANCORA FIOCCA

QUALE DELLE SEGUENTI FRASI CONTIENE UN VERBO IMPERSONALE? E' DAL TRAMONTO CHE LAMPEGGIA COSI'

QUALE DELLE SEGUENTI FRASI CONTIENE UN VERBO IMPERSONALE? E' DA STANOTTE CHE TUONA

QUALE DELLE SEGUENTI FRASI CONTIENE UN VERBO IMPERSONALE? CONSTA CHE NON SIANO PIU' STENOGRAFATI I DIBATTITI

QUALE DELLE SEGUENTI FRASI CONTIENE UNA FORMA VERBALE ATTIVA? TI HO COLPITO PER CASO

QUALE DELLE SEGUENTI FRASI CONTIENE UNA FORMA VERBALE ATTIVA? LA SORELLA DI LUCA ERA SEDUTA LONTANO DA ME

QUALE DELLE SEGUENTI FRASI CONTIENE UNA FORMA VERBALE ATTIVA? SONO GIUNTO PIU' TARDI DEL PREVISTO

QUALE DELLE SEGUENTI FRASI CONTIENE UNA FORMA VERBALE ATTIVA? IL PARLAMENTO HA APPROVATO LA LEGGE

QUALE DELLE SEGUENTI FRASI CONTIENE UNA FORMA VERBALE ATTIVA? NON SONO USCITO DA SCUOLA FINO ALLE TRE

QUALE DELLE SEGUENTI FRASI CONTIENE UNA FORMA VERBALE ATTIVA? NON TI CREDO

QUALE DELLE SEGUENTI FRASI CONTIENE UNA FORMA VERBALE ATTIVA? SONO RIMASTO IN CASA FINO ALLA SERA

QUALE DELLE SEGUENTI FRASI CONTIENE UNA FORMA VERBALE ATTIVA? HA CENTRATO L'ASSE DELL'ELICA

QUALE DELLE SEGUENTI FRASI CONTIENE UNA FORMA VERBALE ATTIVA? SCALO' LA PARETE NORD DEL MONTE

QUALE DELLE SEGUENTI FRASI CONTIENE UNA FORMA VERBALE ATTIVA? I TAMBURI HANNO RULLATO A LUNGO

QUALE DELLE SEGUENTI FRASI CONTIENE UNA FORMA VERBALE ATTIVA? IL MILITARE BRANDEGGIA L'ARMA

QUALE DELLE SEGUENTI FRASI CONTIENE UNA FORMA VERBALE ATTIVA? HA SMARRITO LA CINTA

QUALE DELLE SEGUENTI FRASI CONTIENE UNA FORMA VERBALE ATTIVA? GLI GIOCO' UN BEL TIRO

QUALE DELLE SEGUENTI FRASI CONTIENE UNA FORMA VERBALE ATTIVA? I CONTENDENTI HANNO CESSATO IL FUOCO

QUALE DELLE SEGUENTI FRASI CONTIENE UNA FORMA VERBALE PASSIVA? LA MIA RAGAZZA E' AMMIRATA DA TUTTI

QUALE DELLE SEGUENTI FRASI CONTIENE UNA FORMA VERBALE PASSIVA? SONO ANGOSCIATO DA MOLTI PROBLEMI

QUALE DELLE SEGUENTI FRASI CONTIENE UNA FORMA VERBALE PASSIVA? IL PRESIDENTE E' STATO ELETTO

QUALE DELLE SEGUENTI FRASI CONTIENE UNA FORMA VERBALE PASSIVA? LA TOVAGLIA E' STATA CUCITA A MANO

QUALE DELLE SEGUENTI FRASI CONTIENE UNA FORMA VERBALE PASSIVA? SONO STATO INTERROGATO DAL PROFESSORE

QUALE DELLE SEGUENTI FRASI CONTIENE UNA FORMA VERBALE PASSIVA? SIAMO STATI DIFESI DAL TUO CANE

QUALE DELLE SEGUENTI FRASI CONTIENE UNA FORMA VERBALE PASSIVA? SONO STATA AVVISATA TARDI DEL TUO ARRIVO

QUALE DELLE SEGUENTI FRASI CONTIENE UNA FORMA VERBALE PASSIVA? IL PAESE ERA FUNESTATO DA ATTENTATI

QUALE DELLE SEGUENTI FRASI CONTIENE UNA FORMA VERBALE PASSIVA? L'OPERA E' STATA ULTIMATA

QUALE DELLE SEGUENTI FRASI CONTIENE UNA FORMA VERBALE PASSIVA? IL PIATTO E' STATO VUOTATO IN UN BALENO

QUALE DELLE SEGUENTI FRASI CONTIENE UNA FORMA VERBALE PASSIVA? L'ORATORE FU BRUSCAMENTE ZITTITO

QUALE DELLE SEGUENTI FRASI CONTIENE UNA FORMA VERBALE PASSIVA? MAI LIBERAZIONE FU TANTO ANELATA

QUALE DELLE SEGUENTI FRASI CONTIENE UNA FORMA VERBALE PASSIVA? IL TESTO ERA STATO PUNTEGGIATO DI ERRORI

QUALE DELLE SEGUENTI FRASI CONTIENE UNA FORMA VERBALE RIFLESSIVA? ANDREA SI VESTE COME CAPITA

QUALE DELLE SEGUENTI FRASI CONTIENE UNA FORMA VERBALE RIFLESSIVA? IN MOLTI SI ERANO INCAPPUCCIATI PER IL FREDDO

QUALE DELLE SEGUENTI FRASI CONTIENE UNA FORMA VERBALE RIFLESSIVA? MI CAMBIERO' IN UN ATTIMO

QUALE DELLE SEGUENTI FRASI CONTIENE UNA FORMA VERBALE RIFLESSIVA? LA RAGAZZA SI GUARDO' ALLO SPECCHIO

QUALE DELLE SEGUENTI FRASI CONTIENE UNA FORMA VERBALE RIFLESSIVA? LA CONFERENZA SI E' CONVOCATA

QUALE DELLE SEGUENTI FRASI CONTIENE UNA FORMA VERBALE RIFLESSIVA? TI SEI MESSO IN UN BEL GUAIO

QUALE DELLE SEGUENTI FRASI CONTIENE UNA FORMA VERBALE RIFLESSIVA? IO MI LAVO LA MATTINA

QUALE DELLE SEGUENTI FRASI CONTIENE UNA FORMA VERBALE RIFLESSIVA? MI SONO FERITO CON IL COLTELLO

QUALE DELLE SEGUENTI FRASI CONTIENE UNA FORMA VERBALE RIFLESSIVA? SI E' PROCLAMATO VINCITORE

QUALE DELLE SEGUENTI FRASI CONTIENE UNA FORMA VERBALE RIFLESSIVA? E' IL CASO DI ACCOMODARSI A SEDERE

QUALE DELLE SEGUENTI FRASI CONTIENE UNA FORMA VERBALE RIFLESSIVA? MI SONO FOTOGRAFATO IN UNIFORME

QUALE DELLE SEGUENTI FRASI CONTIENE UNA FORMA VERBALE RIFLESSIVA? SI ERA CHIUSA NEL SILENZIO

QUALE DELLE SEGUENTI FRASI CONTIENE UNA FORMA VERBALE RIFLESSIVA? SI ARMARONO FINO AI DENTI

QUALE DELLE SEGUENTI FRASI CONTIENE UNA FORMA VERBALE RIFLESSIVA? SI E' RIBUTTATO NEL LAVORO

QUALE DELLE SEGUENTI FRASI CONTIENE UNA FORMA VERBALE RIFLESSIVA? SI SCIACQUAVA DOPO OGNI INSAPONATURA

QUALE DELLE SEGUENTI FRASI NON CONTIENE UN ERRORE ORTOGRAFICO? GIOVA DIVULGARE IL PATRIMONIO MUSICALE

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE E' COMPOSTA DA DUE AGGETTIVI? AGRODOLCE

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE E' COMPOSTA DA DUE AGGETTIVI? CHIAROSCURO

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE E' DI GENERE FEMMINILE? CATASTROFE

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE E' DI GENERE FEMMINILE? LINEA

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE E' DI GENERE FEMMINILE? RETE

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE E' DI GENERE MASCHILE? ENIGMA

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE E' DI GENERE MASCHILE? PATEMA

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE E' ERRATA ORTOGRAFICAMENTE? CUOZIENTE

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE E' ERRATA ORTOGRAFICAMENTE? SANSIONE

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE E' ERRATA ORTOGRAFICAMENTE? AFLIGGERE

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE E' ERRATA ORTOGRAFICAMENTE? TALIENTE

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE E' ERRATA ORTOGRAFICAMENTE? COLIMAZIONE

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE E' ERRATA ORTOGRAFICAMENTE? SCATURIGGINE

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE E' ERRATA ORTOGRAFICAMENTE? SUBBLIMAZIONE

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE E' ERRATA ORTOGRAFICAMENTE? GRASSAZZIONE

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE E' ERRATA ORTOGRAFICAMENTE? IMUNITA'

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE E' ERRATA ORTOGRAFICAMENTE? TEREO

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE E' ERRATA ORTOGRAFICAMENTE? IMPESCRUTABILE

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE E' ERRATA ORTOGRAFICAMENTE? INDULGIENTE

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE E' ERRATA ORTOGRAFICAMENTE? CAVILO

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE E' ERRATA ORTOGRAFICAMENTE? DOMINATTORE

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE E' ERRATA ORTOGRAFICAMENTE? UGIA

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE E' ERRATA ORTOGRAFICAMENTE? FRIZZIONE

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE E' ERRATA ORTOGRAFICAMENTE? RICREAZZIONE

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE E' ERRATA ORTOGRAFICAMENTE? PAZZIENTE

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE E' ERRATA ORTOGRAFICAMENTE? BAREFFA

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE E' ERRATA ORTOGRAFICAMENTE? ECUO

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE E' ERRATA ORTOGRAFICAMENTE? ETTICA

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE E' ERRATA ORTOGRAFICAMENTE? SUGERE

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE E' ERRATA ORTOGRAFICAMENTE? CINABBRO

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE E' ERRATA ORTOGRAFICAMENTE? SCUALO

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE E' ERRATA ORTOGRAFICAMENTE? RICUADRO

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE E' ERRATA ORTOGRAFICAMENTE? ALEGIARE

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE E' RELATIVA A LEGGE? CODICE

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE E' RELATIVA A PARLAMENTO? DEPUTATO

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE E' RELATIVA A RESOCONTO? ESTENSORE

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE E' RELATIVA A SENATO? LATICLAVIO

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE E' RELATIVA A VINO? ENOTECA

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE E' UGUALE AL SINGOLARE ED AL PLURALE? CALVIZIE

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE E' UGUALE AL SINGOLARE ED AL PLURALE? CONGERIE

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE E' UGUALE AL SINGOLARE ED AL PLURALE? CARIE

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE E' UN NOME COLLETTIVO? MOLTITUDINE

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE E' UN NOME COLLETTIVO? ESERCITO

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE E' UN NOME COLLETTIVO? COSTELLAZIONE

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE E' UN NOME COLLETTIVO? ARMATA

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE E' UN NOME PRIMITIVO? ERBA

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE E' UN NOME PRIMITIVO? SCRITTO

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE E' UN PARTICIPIO PASSATO? PREDILETTO

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE E' UN PARTICIPIO PASSATO? GELATO

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE E' UN PARTICIPIO PASSATO? TORNATO

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE E' UN PARTICIPIO PASSATO? CANDITO

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE E' UN PARTICIPIO PASSATO? SMARRITO

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE E' UN PARTICIPIO PASSATO? UDITO

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE E' UN PARTICIPIO PASSATO? SITUATO

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE E' UN PARTICIPIO PASSATO? FATTO

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE E' UN PARTICIPIO PASSATO? VENUTO

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE E' UN PARTICIPIO PASSATO? SOCCHIUSO

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE E' UN PARTICIPIO PRESENTE? PARLANTE

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE E' UN PARTICIPIO PRESENTE? VEDENTE

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE E' UN PARTICIPIO PRESENTE? GRONDANTE

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE E' UN PARTICIPIO PRESENTE? ANSANTE

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE E' UN PARTICIPIO PRESENTE? VERSANTE

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE E' UN PARTICIPIO PRESENTE? STRARIPANTE

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE E' UN PARTICIPIO PRESENTE? VACANTE

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE E' UN PARTICIPIO PRESENTE? INCIDENTE

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE E' UN PARTICIPIO PRESENTE? AVENTE

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE E' UN PRESENTE INDICATIVO? RILASSO

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE HA PIU' DI UN SIGNIFICATO? INCARDINARE

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE HA PIU' DI UN SIGNIFICATO? PIANETA

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE HA PIU' DI UN SIGNIFICATO? BOLLA

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE HA PIU' DI UN SIGNIFICATO? OMAGGIO

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE HA PIU' DI UN SIGNIFICATO? PARAMENTO

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE NON DERIVA DA ACQUA? ACQUISTO

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE NON DERIVA DA CONO? CONIATO

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE NON DERIVA DA NATO? PENNATO

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE NON DERIVA DA PALO? PALINSESTO

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE NON E' UN ACCRESCITIVO? LIMONE

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE NON E' UN ACCRESCITIVO? TORRONE

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE NON E' UN DIMINUTIVO? CATINO

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE NON E' UN DIMINUTIVO? BUDINO

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE NON E' UN DISPREGIATIVO? BORRACCIA

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE NON E' UN DISPREGIATIVO? ADDIACCIO

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE NON E' UN DISPREGIATIVO? FOCACCIA

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE NON E' UN NOME COMPOSTO? SILLABARIO

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE NON E' UN NOME COMPOSTO? TREBBIATRICE

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE NON E' UN NOME COMPOSTO? MANSARDA

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE NON E' UN NOME COMPOSTO? MEZZANINO

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE NON E' UN PARTICIPIO PASSATO? CONATO

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE NON INDICA UNA STOFFA? PELLICCIA

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE NON INDICA UNA STOVIGLIA? TOVAGLIA

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE RICHIEDE L'ARTICOLO GLI? GNOMI

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE RICHIEDE L'ARTICOLO GLI? ORSI

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE RICHIEDE L'ARTICOLO I? COMMI

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE RICHIEDE L'ARTICOLO IL? PIANALE

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE RICHIEDE L'ARTICOLO IL? GUIDERDONE

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE RICHIEDE L'ARTICOLO LO? SCIAME

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE RICHIEDE L'ARTICOLO LO? SPREGIATORE

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE RICHIEDE L'ARTICOLO LO? SCOGLIO

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE RICHIEDE L'ARTICOLO LO? STENOGRAFARE

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE RICHIEDE L'ARTICOLO LO? SFRIDO

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE RICHIEDE L'ARTICOLO UN? RETORE

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE RICHIEDE L'ARTICOLO UN? FRAMMENTO

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE RICHIEDE L'ARTICOLO UN? POEMA

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE RICHIEDE L'ARTICOLO UNA? BARBARIE

QUALE DELLE SEGUENTI PAROLE RICHIEDE L'ARTICOLO UNO? SCANNO

QUALE, FRA LE SEGUENTI, E' L'ESATTA DEFINIZIONE DELLA PAROLA OSTENSIBILE? CHE SI PUO' MOSTRARE

QUALE, TRA I SEGUENTI TERMINI, NON E' UN VERBO? ASSEMBLEARE

QUALE, TRA I SEGUENTI TERMINI, NON E' UN VERBO? BRACIERE

QUALE, TRA I SEGUENTI TERMINI, NON E' UN VERBO? VERITIERE

QUALE, TRA I SEGUENTI TERMINI, NON E' UN VERBO? ALVEARE

QUALE, TRA I SEGUENTI TERMINI, NON E' UN VERBO? PLEBEO

QUALE, TRA LE SEGUENTI, E' L'ESATTA DEFINIZIONE DELLA PAROLA ELEGIA? COMPONIMENTO ISPIRATO A MESTIZIA E SENTIMENTALISMO

QUALE, TRA LE SEGUENTI, E' L'ESATTA DEFINIZIONE DELLA PAROLA ESTRINSECARE? MANIFESTARE ALL'ESTERNO

 

Fonte:

http://www.edena.it/corrector.aspx?ida=46 Lingua_italiana_1.rtf

Mininterno.net

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

 

ANALISI GRAMMATICALE DELL'ARTICOLO


L'analisi grammaticale dell'articolo è molto semplice. Consiste nel riconoscere se esso è:


  1. determinativo il, le o indeterminativo una, degli

  2. di genere maschile lo, i o femminile la, le

  3. di numero singolare lo, una o plurale i, delle


ESEMPI


la: articolo determinativo, femminile, singolare

dei: articolo indeterminativo, maschile, plurale













ANALISI GRAMMATICALE DELLA PREPOSIZIONE


Fare l'analisi grammaticale della preposizione significa riconoscere se essa è:


  1. propria semplice di, a, da, in, con, su, per, tra, fra.

  2. propria articolata del (di + il), dei (di+i)

  3. impropria dopo, vicino, fuori, contro, durante, dentro, ecc.

  4. locuzione prepositiva al di sopra di, lontano da, invece di, in base a, davanti alla,ecc.


ESEMPI


Vado a Roma a: preposizione propria, semplice

Nel giardino nel: preposizione propria, articolata

Dentro la stanza dentro: preposizione impropria

Davanti alla casa davanti alla: locuzione prepositiva, articolata














LA CONGIUNZIONE IN BREVE


Quando è costituita di più parole si chiama locuzione congiuntiva.


Le congiunzioni si dividono in:

  1. coordinative (collegano su una base di parità due parole o due proposizioni).

      - copulative: e, anche, ancora, né, nemmeno, ecc.

      - disgiuntive: o, oppure, altrimenti, ecc.

      - correlative: e...e, sia....sia, o...o, ecc.

      - avversative: ma, però, mentre, ecc.

      - esplicative: cioè, ossia, infatti, ecc.

      - conclusive: dunque, quindi, perciò. Ecc.


  1. subordinative (collegano due proposizioni subordinando una all'altra).

      - interrogative: se, perché, quando, come.

      - dichiarative: che, come.

      - temporali: quando, mentre, prima, che, ecc.

      - causali: perché, poiché, dato che, ecc.

      - finali: perché, affinché, allo scopo di, ecc.

      - consecutive: ché, cosicché, di modo ché, ecc.

      - modali: come, come se, comunque, ecc.

      - limitative: per quanto, per quello che, ecc.

      - eccettuative: fuorché, tranne che, a meno che, ecc.

      - avversative: mentre, invece di, anziché, ecc.

      - aggiuntive: oltre a, oltre che, ecc.

      - concessive: benché, sebbene, quantunque, ecc.

      - comparative: (più......meno.....) che, piuttosto che, ecc.

      - condizionali: se, purché, qualora, ecc.


IL SOSTANTIVO IN BREVE





E' quella parte del discorso che indica una persona, un animale o una cosa e la sua condizione, le sue azioni, i suoi sentimenti.





Il sostantivo può essere

IN RIFERIMENTO:

ALLA SOSTANZA

Concreto: se rappresenta esseri o oggetti che possono essere percepiti dai nostri sensi: uomo, cane, casa

Astratto: se rappresenta idee, sentimenti qualità, entità che il pensiero “astrae” dalla realtà concreta e che non possono essere percepiti dai nostri sensi: bellezza, amore, bontà, tempo

AL TIPO DI IDENTIFICAZIONE

Proprio: se indica un essere animato, una cosa o un'entità astratta in modo individuale e preciso: Gianni, Fido, il Colosseo, l'America

Comune: se indica un essere animato, una cosa o un'entità astratta in modo generico: ragazzo, cane, monumento, paese

AL GENERE

Maschile: amico, gallo

Femminile: amica, gallina

AL MODO IN CUI SI DISTINGUE IL GENERE

Mobile: Carlo, Carla, ragazzo, ragazza

Comune: il, la, violinista; il, la collega

Promiscuo: l'aquila (maschio), l'aquila (femmina)

Indipendente: uomo, donna, marito, moglie

AL NUMERO

Singolare: ragazzo, cane, zia Plurale: ragazzi, cani, zie

Difettivo: del singolare, calzoni, manette, del plurale, pepe, fame

Sovrabbondante: ginocchio, ginocchi e ginocchia (stesso significato)

braccio, bracci e braccia (significato diverso)

Individuale: soldato, pecora, nave

Collettivo: esercito, gregge, flotta

ALLA FORMAZIONE

Primitivo: lupo, sole

Derivato: (con prefissi) disonore, sfiducia, (con suffissi) allegria,furbizia. Alterato: (accrescitivo) librone, (diminutivo-vezzeggiativo) libretto, libriccino, (peggiorativo) libraccio

Composto: ferrovia, cassaforte, francobollo, portafoglio, saliscendi, posapiano, fuoribordo, autostrada, insetticida












L'AGGETTIVO IN BREVE


Si aggiunge (“adiectivum”) al sostantivo per precisarne le caratteristiche.


Gli aggettivi si dividono in due classi:


I classe (desinenze distinte per i due generi)

buono buona buoni buone

questo questa questi queste

II classe (desinenze comuni ai due generi)


facile facili

tale tali


A) Aggetti qualificativi (arricchiscono il significato del sostantivo ponendone in risalto una qualità).

I gradi dell'aggettivo:

  • positivo: facile, buono

  • comparativo: più, meno, tanto facile; migliore, meno buono, tanto buono

  • superlativo relativo: il più facile, il migliore

  • superlativo assoluto: facilissimo (molto facile), ottimo


La formazione dell'aggettivo


Gli aggettivi possono essere:

  • primitivi: abile, pieno

  • derivati: (con prefissi) amorale, subacqueo, scontento, ecc.

          ( con suffissi) postale, favorevole, noioso, ecc.


Un tipo particolare di aggettivi derivati con suffissi sono gli alterati con senso:

accrescitivo: pigrone

diminutivo-vezzeggiativo: giallino, piccoletto, calduccio, ecc.

peggiorativo: avaraccio, furbastro, molliccio, ecc.


  • composti: sordomuto, filogiapponese, petrolifero, ecc.


B) Aggettivi determinativi (determinano il rapporto occasionale del sostantivo a cui si riferiscono con l'ambiente esterno).

Si dividono in:

  • dimostrativi: questo, codesto, quello, stesso, stesso, medesimo, tale

  • indefiniti: alcuno, ogni, qualche, tanto, altro, certo, qualsiasi, qualunque, ecc.

  • possessivi: mio, tuo, suo, proprio, altrui, ecc.

  • interrogativi ed esclamativi: quanto, che, quale, ecc.

  • numerali - cardinali: uno, due, cento, ecc.

            - ordinali: primo, secondo, centesimo, ecc.

            - moltiplicativi: semplice, doppio, centuplo, ecc.

            - collettivi: ambo, entrambi, ecc.

            - distributivi: uno a uno, due per due, ecc.

            - frazionari: due terzi, tre mezzi, ecc.


L'AVVERBIO IN BREVE


Si colloca vicino al verbo (“ad verbum”) per precisarne il significato


Quando è costituito di più parole si chiama locuzione avverbiale.


Gli avverbi si dividono in:


a) avverbi qualificativi o di modo: bene, inutilmente, tentoni, forte, ecc.

b) avverbi determinativi

  • di tempo: oggi, adesso, domani, ecc.

  • di luogo: dove, qui, davanti, ecc.

  • di quantità: soltanto, più, poco, ecc.

  • di paragone: come, quanto, ecc.

  1. avverbi di intonazione

    - rafforzativi: proprio, certamente, appunto, ecc.

    - aggiuntivi: anche, inoltre, pure, ecc.

    - negativi: non, nemmeno, mai, ecc.

    - dubitativi: forse, eventualmente, probabilmente, ecc.

    - approssimativi: quasi, circa, ecc.

    - conclusivi: insomma, infine, finalmente, ecc.


I gradi dell'avverbio:


  • positivo: bene, chiaramente, ecc.

  • comparativo: meglio, più chiaramente, ecc.

  • superlativo relativo: il meglio possibile, il più chiaramente che sia possibile, ecc.

  • superlativo assoluto: ottimamente, chiarissimamente, ecc.


IL PRONOME IN BREVE


Sostituisce il sostantivo e ne assume le funzioni


Quando è privo di accento (e si appoggia quindi alla parola che lo precede o che lo segue) si chiama particella pronominale (salutalo, le dirò tutto).


I pronomi si dividono in :


personali: io, tu, egli..., me, te, lui..., mi, ti, lo..., mi, ti, si...

dimostrativi: questo, codesto, quello, stesso, medesimo...

indefiniti: alcuno, molto, nessuno..., altro, chi, chiunque...

possessivi: mio, tuo, suo...

interrogativi ed esclamativi: quanto, chi, quale, che, (che) cosa...

relativi: che, chi, cui, il quale...








IL VERBO IN BREVE

E' l'elemento più importante del discorso. Specifica una qualità o una condizione del soggetto e definisce l'azione di cui esso è protagonista.

Il verbo può essere:


IN RIFERIMENTO AGLI ALTRI ELEMENTI DELLA PROPOSIZIONE

Transitivo se l'azione transita direttamente dal soggetto sul complemento oggetto:

Aldo mangia la mela.

o

Intransitivo se l'azione rimane sul soggetto: Aldo cammina.

Oppure se l'azione passa indirettamente, tramite una preposizione, su un complemento indiretto: Il freddo nuoce agli ulivi.

IN RIFERIMENTO ALLA FORMA

Attivo

Antonio calcia il pallone

Passivo

Il pallone è calciato da Antonio

Riflessivo

Proprio

Il cane si gratta

Improprio

Indiretto: Io mi preparo il pranzo


Reciproco: Antonio ed io ci scambiamo i libri.


Pronominale: Paola si vergogna.


Apparente:

Voglio farmi una bella dormita.


IN RIFERIMENTO ALLA “FORMAZIONE”

Primitivo: lodare, amare

Derivato

con prefissi: ritenere, sfiorire


con suffissi: vivacizzare, ondeggiare

alterato: fischiettare, scopiazzare.

Composto: autotrasportare, teleguidare



IN RIFERIMENTO ALLA “CONIUGAZIONE”

Della I Coniugazione (are)

Della II Coniugazione (ere)

Della III Coniugazione (ire)

Regolare

Irregolare

Difettivo

Sovrabbondante












IN RIFERIMENTO AL “MODO” IN CUI CHI PARLA O SCRIVE DESCRIVE L'AZIONE

Di modo

finito

Indicativo

(8 tempi)

semplici

Presente: lodo

Imperfetto: lodavo

Passato remoto: lodai

Futuro semplice: loderò

composti

Passato prossimo: ho lodato

Trapassato prossimo: avevo lodato

Trapassato remoto: ebbi lodato

Futuro anteriore: avrò lodato

Congiuntivo

(4 tempi)

semplici

Presente: che io lodi

Imperfetto: che io lodassi

composti

Passato: che io abbia lodato

Trapassato: che io avessi lodato

Condizionale

(2 tempi)

semplice

Presente: io loderei

composto

Passato: io avrei lodato

Imperativo

(1 tempo)

semplice

Presente: loda

Di modo indefinito

Participio


Presente: lodante

Passato: lodato

Infinito


Presente:lodare

Passato: avere lodato

Gerundio


Presente: lodando

Passato: avendo lodato

IN RIFERIMENTO ALL'”USO”


Copulativo: sembra (buono)

Impersonale: nevica

Servile: voglio (bere)

Fraseologico: comincio (a correre)

 

Fonte: http://www.itiscivitavecchia.it/materiale%20didattico/Cogoni/analisi%20grammaticale.odt

Autore : non indicato nel testo di origine del testo

 

 

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