Elementi di morfologia greca

 


 

Elementi di morfologia greca

 

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Elementi di morfologia greca

 

Repertorio morfologico minimo della lingua greca

 

Articolo

 

 

L’articolo greco aveva originariamente funzione di dimostrativo, valore mantenuto in alcuni costrutti ed espressioni avverbiali:

 

Ð mšn ....  Ð dš ....        Ø     “l’uno ... l’altro...”

Ð dš              Ø     “ma egli, ma quello, ed egli, e quello”

prÕ toà                 Ø     “ in precedenza”

™k toà                  Ø     “ da allora”

...

 

 

In alcune espressioni, si può avere l’ellissi del sostantivo, in particolare con pr£gma (res, “cosa”):

 

t¦ tÁj pÒlewj (pr£gmata)     Ø     “Le (cose) della città”, quindi “gli affari, le questioni, la situazione della città”

 

 

 

Un uso frequente dell’articolo è in unione con avverbi che ne modificano il significato, ma in genere può conferire valore di sostantivo a un infinito, un aggettivo, un participio, una locuzione:

 

oƒ nàn                  Ø     “I contemporanei (lett. “quelli di ora”)”.

oƒ p£lai          Ø     “Gli antichi (lett. “quelli anticamente, quelli di prima”)”.

tÕ gignèskein           Ø         “Il conoscere”, dunque “la conoscenza”

tÕ mšllon         Ø         “ciò che sta per avvenire”, dunque “il futuro”.

 

 

 

 

 

 

Maschile

Femminile

Neutro

 

nom

Ð

¹

gen

toà

tÁj

toà

dat

acc

tÒn

t»n

 

 

 

 

nom

gen

tîn

tîn

tîn

dat

to‹j

ta‹j

to‹j

acc

toÚj

t£j

 

 

 

 

nom-acc

tè (t£)

gen-dat

to‹n

to‹n (ta‹n)

to‹n

 


Congiunzioni coordinanti

 

 

La più diffusa è ovviamente ka… (“e”, “anche”). Quando ha valore intensivo (“anche”) è spesso affiancata ad ¢ll£  (¢ll£  ka… = “ma anche”).

 

-       Ø         Ha valore avversativo, con varie sfumature suggerite di volta in volta dal testo (“ma, poi, però...)

 

 

Tale valore richiede che non sia in correlazione con mšn; se tale correlazione esiste, mšn va posto nel primo membro, nel secondo:

mšn ....  dš           Ø         “Da un lato... dall’altro ;  mentre ... invece”

 

 

Nel caso che la correlazione sia tra più di due proposizioni, mšn rimane solo nel primo membro, viene ripetuto all’inizio di ogni proposizione. Più raro è trovare mšn da solo. In tal caso viene reso con “invero, in verità” o addirittura viene omesso nella traduzione.

 

- oÜte       Ø         “e non”

- oÙdš, mhdš Ø         “e non”, “neppure”

- ½          Ø         “o, oppure”

- g£r        Ø     “infatti”   (all’inizio di periodo, ma sempre in seconda posizione).

 


Prospetto riassuntivo della prima declinazione

 

 

Femminili

Maschili

Nom

a        h

aj        hj

Gen

aj       hj

ou       

Dat

v        V      

v         V

Acc

an      hn

an        hn

Voc

a        h

a         h

 

 

 

Nom

ai

ai

Gen

wn

wn

Dat

aij

aij

Acc

aj

aj

Voc

ai

ai

 

 

 

Nom. Acc. Voc.

a

a

Gen. Dat.

ain

ain

 

Prospetto riassuntivo della seconda declinazione

 

 

 

Maschili-Femminili

Neutri

Nom

oj

on

Gen

ou

ou

Dat

J

J

Acc

on

on

Voc

e

on

 

 

 

Nom

oi

a

Gen

wn

wn

Dat

oij

oij

Acc

ouj

a

Voc

oi

a

 

 

 

Nom. Acc. Voc.

w

w

Gen. Dat.

oin

oin

 

Prospetto riassuntivo della terza declinazione

 

 

Maschili-Femminili

Neutri

Nom

Vario (sigmatico o asigmatico)

Vario (sigmatico o asigmatico)

Gen

oj

oj

Dat

i

i

Acc

a

come nominativo

Voc

come nominativo

come nominativo

 

 

 

Nom

ej

a

Gen

wn

wn

Dat

si

si

Acc

aj

a

Voc

ej

a

 

 

 

Nom. Acc. Voc.

e

e

Gen. Dat.

oin

oin

 

Complementi retti da preposizione

 

Preposizione

Caso

Complemento

Traduzione

¢n£

Accusativo

Luogo, Tempo, Modo, Distributivo

Sopra, su, contro, durante, con, a (distr.)

¢nt…

Genitivo

 

Di fronte, invece di

¢mf…

Genitivo

Luogo

Intorno

¢mf…

Accusativo

Luogo, Relazione, Tempo

Intorno, presso, circa

¢mf…

Dativo

Luogo, causa

intorno, a causa di          (solo in poesia)

¢pÒ

Genitivo

Luogo, tempo, mezzo

Da, per mezzo di

Di£

Genitivo

Moto per luogo

Attraverso, per

Di£

Accusativo

Causa

Per, a causa di

E„j (™j)

Accusativo

Moto a luogo, Fine

In, verso, contro, per, allo scopo di

™k (™x)

Genitivo

Moto da luogo, origine, provenienza

Da, Fuori da

™n

Dativo

Stato in luogo

Su, in

™p…

Genitivo

Stato in luogo

Sopra, su

™p…

Dativo

Luogo, tempo, relazione, modo

Sopra, durante, dopo, a condizione di  (per lo più in poesia), relativamente a

™p…

Accusativo

Moto a luogo

Verso, contro

Kat£

Genitivo

Luogo

Giù, sotto, contro, intorno a

Kat£

Accusativo

Luogo, tempo, fine, modo

Lungo, secondo, durante, per, in (modo)

Met£

Genitivo

Compagnia, unione, modo

Con

Met£

Dativo

Luogo

Tra, presso, nel mezzo di (solo in poesia)

Met£

Accusativo

Tempo

Dopo

Par£

Genitivo

Moto da luogo figurato

Da

Par£

Dativo

Luogo

Presso

Par£

Accusativo

Luogo, tempo

Verso, lungo, durante, oltre, contro

Per…

Genitivo

Luogo, argomento, scopo, colpa, stima

Intorno, per, in, di

Per…

Dativo

Luogo, argomento

Intorno, riguardo a       (raro)

Per…

Accusativo

Luogo

Intorno

PrÒ

Genitivo

Luogo, tempo, ...

Davanti, prima, per, in luogo di

PrÒj

Genitivo

Luogo, relazione, origine, agente

Da, dalla parte di, in favore di

PrÒj

Dativo

Luogo

Presso, vicino, per (nei giuramenti)

prÒj

Accusativo

Luogo, tempo, relazione

Verso, riguardo a, in confronto di

sÚn

Dativo

Compagnia, unione, modo

Con

Øpšr

Genitivo

Luogo, vantaggio, causa, fine, argomento

Su, oltre, per, in difesa di, intorno

Øpšr

Accusativo

Luogo, tempo

Sopra, oltre

ØpÒ

Genitivo

Agente, causa efficiente, luogo

Da, sotto

ØpÒ

Dativo

Causa, luogo

Per, a causa di, sotto

ØpÒ

Accusativo

Luogo, tempo

Durante, verso, sotto

 


Se usate in correlazione, assumono il significato di né ... né ...

La tabella è solo indicativa. In realtà i nomi della terza declinazione vanno suddivisi per tema e presentano numerose particolarità per le quali va fatto riferimento al manuale di grammatica.

 

Alcune preposizioni improprie

 

Preposizione

Caso

Significato

¤ma

Dativo

Insieme, con

£neu

Genitivo

Senza

¥cri(j)

Genitivo

Fino a

™ggÚj

Genitivo

Vicino a, circa

™ktÒj

Genitivo

Fuori di

›neka  (posposto)

Genitivo

A causa di

›wj

Genitivo

Fino a

mšcri

Genitivo

Fino a

pl»n

Genitivo

Eccetto

æj

Accusativo

A, verso, contro (solo con nomi di persona e in dipendenza da verbi di movimento)

 


Aggettivi

 

Alla prima classe appartengono aggettivi a tre uscite e a due uscite , con la caratteristica di utilizzare le desinenze della prima e della seconda declinazione:

 

d…kaioj     dika…a      d…kaion           (il maschile e il neutro usano le desinenze della II declinazione, il femminile

                (“giusto”)                                                             quelle della prima, in a puro);

¢gaqÒj      ¢gaq» ¢gaqÒn            (il femminile utilizza le desinenze della prima declinazione, in h);

 

£dhloj            £dhlon            (maschile e femminile hanno le stesse desinenze, quella del maschile della

                                                                              seconda declinazione).

 

Gli aggettivi della seconda classe seguono invece la terza e la prima declinazione e possono essere a tre, due oppure una uscita. Più specificamente, gli aggettivi a tre uscite seguono la prima declinazione al femminile, la terza (come i sostantivi che abbiano lo stesso tema) per il maschile e il neutro.

 

Gli aggettivi a due uscite (una per maschile e femminile e un’altra per il neutro) si declinano come i sostantivi della terza che abbiano lo stesso tema); infine, gli aggettivi a una sola uscita, generalmente con il tema in muta, hanno anch’essi la declinazione modellata sui corrispondenti sostantivi della terza declinazione. Ecco di seguito un esempio di declinazione di aggettivi di seconda classe a tre e a due uscite:

 

 

 

 

 

A tre uscite

A due uscite

 

 

Maschile

Femminile

Neutro

Maschile e Femminile

Neutro

NOM

¹duj  (“dolce”)

¹de‹a

¹dÚ

saf»j (“chiaro”)

safšj

GEN

¹dšoj

¹de…aj

¹dšoj

safoàj

safoàj

DAT

¹de‹

¹de…v

¹de‹

safe‹

safe‹

ACC

¹dÚn

¹de‹an

¹dÚ

safÁ

safšj

VOC

¹dÚ

¹de‹a

¹dÚ

safšj

safšj

 

 

 

 

 

 

NOM

 ¹de‹j

¹de‹ai

¹dša

safe‹j

safÁ

GEN

¹dšwn

¹deiîn

¹dšwn

safîn

safîn

DAT

¹dšsi (n)

¹de…aij

¹dšsi (n)

safšsi (n)

safšsi (n)

ACC

¹de‹j

¹de…aj

¹dša

safe‹j

safÁ

VOC

¹de‹j

¹de‹ai

¹dša

safe‹j

safÁ

 

 

 

 

 

 

N.A.V.

¹dše

¹de…a

¹dše

safÁ

safÁ

G.D.

¹dšoin

¹de…ain

¹dšoin

safo‹n

safo‹n

 

 

Alcuni aggettivi della seconda classe vengono definiti irregolari, in quanto la loro declinazione presenta delle variazioni di tema. Riportiamo di seguito la declinazione di uno dei più usati tra tali aggettivi:


 

 

Maschile

Femminile

Neutro

NOM

polÚj

poll»

polÚ

GEN

polloà

pollÁj

polloà

DAT

pollî

pollÁ

pollî

ACC

polÚn

poll»n

polÚ

VOC

polÚj

poll»

polÚ

 

 

 

 

NOM

pollo…

polla…

poll£

GEN

pollîn

pollîn

pollîn

DAT

pollo‹j

polla‹j

pollo‹j

ACC

polloÚj

poll£j

poll£

VOC

pollo…

polla…

poll£

 

Intensivo: la comparazione di maggioranza e il superlativo

 

 

La comparazione viene ottenuta per mezzo dell’aggiunta di suffissi al tema dell’aggettivo di grado positivo.  Per quanto riguarda la comparazione, la maggior parte degli aggettivi usa il suffisso  -teroj,-tšra,-teron:

 

d…kaioj     Ø     dikaiÒteroj,a,on   (“più giusto”)

 

La declinazione sarà quella degli aggettivi di prima classe. Il superlativo (unica forma per l’assoluto e il relativo, come in latino) si ottiene per mezzo dei suffissi  -tatoj, -t£th, - taton   (™leuqerÒtatoj  = “il più libero, liberissimo”).

 

Un minor numero di aggettivi ( in -uj e in -roj ) forma il comparativo e il superlativo per mezzo di altri suffissi, precisamente

 

- …wn (m. f. ), -ion                  (comparativo)

- istoj, …sth, -iston   (superlativo).

 

Il comparativo si declina come gli aggettivi della seconda classe, il superlativo come gli aggettivi della prima classe in

-oj,h,on.

 

Un esempio di comparativo del secondo tipo:

 


¹dÚj = “dolce”

 

 

 

Maschile e femminile

Neutro

NOM

¹d…wn

¼dion

GEN

¹d…onoj

¹d…onoj

DAT

¹d…oni

¹d…oni

ACC

¹d…ona   (¹d…w)

¼dion

VOC

¼dion

¼dion

 

 

 

NOM

¹d…onej   (¹d…ouj)

¹d…ona   (¹d…w)

GEN

¹diÒnwn

¹diÒnwn

DAT

¹d…osi (n)

¹d…osi (n)

ACC

¹d…onaj   (¹d…ouj)

¹d…ona   (¹d…w)

VOC

¹d…onej   (¹d…ouj)

¹d…ona   (¹d…w)

 

 

il  secondo termine del paragone

 

 

Il secondo termine di paragone va in genitivo se il primo termine è un nominativo oppure un accusativo; va nello stesso caso del primo termine, ma preceduto da  ¼ (“che, di...”) negli altri casi. Se la comparazione avviene tra due aggettivi o due avverbi, la forma preferita è quella che prevede la forma comparativa per entrambi gli aggettivi o avverbi.

 

OÙdšn kt»ma bebaiÒteron tÁj ¢retÁj       Ø         (“Nessun possesso è più sicuro della virtù”)

X…fouj plhg» koufotšra ™st…n À glosshj   Ø     (“Un colpo di spada è più leggero di un colpo di lingua”)

 

 

Come in latino, il comparativo senza secondo termine viene detto comparativo assoluto e si rende in italiano con l’aggettivo di grado positivo preceduto da “piuttosto, alquanto, troppo...”:

 

Ð lÒgoj crhsimèteroj ™stin               Ø     (“Il discorso è piuttosto utile”).

 

ü  Comparativi e superlativi possono essere rafforzati da espressioni avverbiali oppure da dativi di misura: polÚ (“molto, di gran lunga”), œti (“ancora”), æj (“davvero, quanto più...possibile”), pollî (“molto”), makrù (“di gran lunga”), ecc.

 

 

PolÚ ¥ristoj      Ø     “di gran lunga il migliore”

 


comparazione irregolare

 

Alcuni aggettivi formano il comparativo e il superlativo da temi diversi. Riportiamo alcuni dei più frequenti:

 

 

 

Aggettivo

 

Tema

Comparativo

Superlativo

¢gaqÒj

¢men

¢r

belt

kret - krat

lw

¢me…nwn,on

¢re…wn,on

belt…wn,on

kre…sswn,on

lówn,on

----

¥ristoj

Bšltistoj

kr£tistoj

lùstoj

KakÒj

kak

cer

¹k

kak…wn,on

ce…rwn,on

¼sswn,on

k£kistoj

ce…ristoj

¼kistoj

MikrÒj

 

me

me…wn,on

 

PolÚj

 

ple

ple…wn,on (plšwn,on)

ple‹stoj

Mšgaj

 

meg

me…zwn,on

mšgistoj

 

 


Non hanno funzione di preverbi.

Appartengono alla prima classe anche i cosiddetti “aggettivi contratti”, facilmente riconoscibili dal nominativo singolare maschile in -oàj o in -ouj, a  tre oppure a due uscite.

Vanno ricordate alcune particolarità: se la -o finale del tema è preceduta da sillaba breve, si trasforma in w  (sofÒj  Ø sofèteroj ); la medesima -o, a seconda dei casi, può cadere o trasformarsi in -ai. In altri casi può esserci l’aggiunta del suffisso -ej, ecc.  Per tutti questi casi è bene fare riferimento al manuale di grammatica.

 

Il verbo

 

I modi

 

La lingua greca ha quattro modi finiti:

 

- Indicativo     (è il modo della oggettività)

- Congiuntivo (esprime l’eventualità e viene usato nelle subordinate in dipendenza da tempo principale)

- Ottativo        (esprime desiderio e viene usato nelle subordinate in dipendenza da un tempo storico)

- Imperativo   (è il modo del comando).

 

 

 Il valore tipico dell’ottativo è quello di esprimere “desiderio”: dato però che chi desidera intensamente qualcosa, tende a immaginarsela prossima alla realizzazione, tale riflesso psicologico ha determinato il fatto che l’ottativo abbia assunto anche il valore di “possibilità”. Si tratta di una forma di trasposizione dal reale al non reale, così spesso, a sottolineare questa accezione, all’ottativo viene accompagnata la particella   ¥n.

Da tali considerazioni deriva che la negazione dell’ottativo desiderativo è , mentre quella dell’ottativo potenziale è  .

 

 

Le forme nominali della lingua greca sono invece l’infinito, il participio e gli aggettivi verbali.

i tempi

 

Il greco ha sette tempi, che non esprimono solo il riferimento cronologico dell’azione, ma anche il suo aspetto, la sua qualità (continuità, durata, compiutezza, azione momentanea o puntuativa). Basterà qui dire che il  presente esprime azione durativa, l’aoristo azione puntuativa, il perfetto azione compiuta o resultativa

Le persone, i numeri, le diatesi, le coniugazioni

 

Le persone sono tre, come in italiano e in latino, mentre al numero singolare e a quello plurale va aggiunto il duale, che ha solo seconda e terza persona. Le diatesi sono tre, attiva, passiva e media.

 

 

Il medio indica che l’azione viene compiuta in relazione al soggetto, nella sfera dei suoi interessi. Non tutti i verbi hanno la diatesi media, altri invece si presentano solo in tale forma e hanno un valore affine a quello dei verbi deponenti latini, dato che il loro significato è attivo . I più noti sono BoÚlomai (“Io voglio”) e M£comai (“Io combatto”).

 

 

Tornando al valore dell’azione espressa dalla diatesi media, possiamo distinguere

 

- medio di interesse                (il soggetto compie l’azione per sé, in relazione al proprio interesse)

- medio dinamico                   (il soggetto partecipa all’azione con particolare attenzione e impegno)

- medio causativo                   (il soggetto, sempre nel proprio interesse, fa compiere un’azione ad altri)

- medio riflessivo                   [a volte (c’è discussione tra gli studiosi), il medio greco corrisponde al nostro riflessivo].

 

 

Le coniugazioni sono due, distinte sostanzialmente dal fatto che la prima coniugazione ( detta dei verbi in -w) ha una vocale, detta appunto tematica, inserita tra tema e desinenza, mentre la seconda coniugazione (detta dei verbi in -mi) aggiunge le desinenze direttamente al tema.

 

Sostanzialmente, una forma verbale è composta di un tema e di una desinenza. Il tema verbale caratterizza ogni verbo, ma nella formazione dei tempi è sottoposto a modificazioni a causa della presenza di suffissi e di variazioni apofoniche. Ogni tempo, così avrà una sorta di tema proprio, detto tema temporale: proprio sul tema temporale del presente è basata la classificazione dei verbi sui dizionari, dato che di un verbo greco viene riportata la prima persona singolare del presente indicativo.

 

A fini pratici, una distinzione di fondo può essere fatta tra verbi che hanno il tema del presente uguale al tema verbale e verbi in cui invece il tema del presente risulta ampliato (rispetto al tema verbale) mediante suffissi e vocali. Vi sono poi alcuni verbi che hanno il tema del presente ampliato per mezzo del suffisso  -j, il che determina variazioni nell’incontro con le consonanti finali del tema verbale.

 

Vanno ricordati infine i verbi politematici, che formano i temi temporali da radici e temi verbali diversi. Sono solo sette verbi:

 

 

 

I persona del presente

Radici

 

 

aƒrew   (io scelgo, prendo)

aƒre-     ˜l-

œrcomai(io vado)

™rc-   ™leuq, ™luq, ™lq-

™sq…w   (io mangio)

™d-     fag-

lšgw  (io dico)

leg-   ™p,   ™r,  ·h-

Ðr£w (io vedo)

Ðra   o„d, e„d, „d-    op-

tršcw  (io corro)

qrec-     dram-

fšrw  (io porto, sopporto)

fer-   ™gk-   o„

 

 

 

 

Le desinenze sono di due tipi, attive e medie (il passivo non ha desinenze proprie e usa quelle del medio) e vanno distinte in primarie e secondarie:

 

 

 

Persona

PRIMARIE

SECONDARIE

 

Attivo

Medio

Attivo

Medio

 

I coniugazione

II coniugazione

I e II coniug.

Desinenze del perfetto (I e II con.) attivo

 

 

1

-w  (voc.tem. allungata)

- mi

-mai

-a

-n    -a

-mhn

2

-ij

-j

-sai

-j  (qa)

-j

-so

3

-i

-si (n)

-tai

-e

-(t)

-to

 

 

 

 

 

 

 

1

-men

-men

-meqa

-men

-men

-meqa

2

-te

-te

-sqe

-te

-te

-sqe

3

-nti

-nti

-ntai (atai)

-asi (n)

-n(t)   -san

-nto (ato)

 

 

 

 

 

 

 

2

-ton

-ton

-sqon

-ton

-ton

-sqon

3

-ton

-ton

-sqon

-ton

-thn

-sqhn

Il modo imperativo ha desinenze proprie:

 

 

Persona

Attivo

Medio

 

 

 

2

-qi   -j    -on

-so     -ai

3

-tw

-sqw

 

 

 

2

-te

-sqe

3

-ntwn    -twsan

-sqwn    

-sqwsan

 

 

 

2

-ton

-sqon

3

-twn

-sqwn

 

 

I pronomi personali

 

 

 

I persona

II persona

III persona

 

 

 

 

NOM

™gè

 

GEN

™moà (mou)

soà  (sou)

 

DAT

™mo…  (moi)

so…   (soi)

oŒ  (oƒ)    si riferisce al soggetto della reggente

ACC

™mš   (me)

sš    (se)

 

 

 

 

 

NOM

¹me‹j

Øme‹j

 

GEN

¹mîn

Ømîn

 

DAT

¹m‹n

Øm‹n

sf…sin  (sfisin)  si riferisce al soggetto della reggente

ACC

¹m©j

Øm©j

 

 

 

 

 

NOM ACC

sfè

 

GEN DAT

nùn

sfùn

 

 

 


Il verbo    enai

                       

 

 

Indicativo

Congiuntivo

Imperativo

Ottativo

Participio

Infinito

Presente

e„m…

™st…(n)

™smšn

™stš

™is…(n)

 

™stÒn

™stÒn

ð

Ïj

Ï

ðmen

Ãte

ðsi(n)

 

Ãton

Ãton

 

‡sqi

œstw

 

œste

œstwn

 

œston

œstwn

e‡hn

e‡hj

e‡h

e‡hmen

e‡hte

e‡hsan

 

eton

e‡thn

ên, oâsa, Ôn

(Ôntoj, oÜshj, Ôntoj )

enai

Imperfetto

Ãn

Ãsqa

Ãn

Ãmen

Ãte

Ãsan

 

Ãston

Ãsthn

 

 

 

 

 

Futuro

œsomai

œsV

œstai

™someqa

™sesqe

™sontai

 

œsesqon

œsesqon

 

 

™so…mhn

œsoio

œsoito

™so…meqa

œsoisqe

œsointo

 

œsoisqon

™so…sqhn

™sÒmenoj, ™somšnh, ™sÒmenon

(-ou, -hj. -ou)

œsesqai

Aoristo

manca

 

 

 

 

 

Perfetto

manca

 

 

 

 

 

Piuccheperfetto

manca

 

 

 

 

 

 


La prima coniugazione attiva: modi finiti  (  lÚw )

 

 

Indicativo

Congiuntivo

Ottativo

Imperativo

Presente

w

lÚeij

lÚei

lÚomen

lÚete

lÚousi (n)

 

lÚeton

lÚeton

w

Vj

V

lÚwmen

lÚhte

wsi (n)

 

lÚhton

lÚhton

lÚoimi

lÚoij

lÚoi

lÚoimen

lÚoite

lÚoien

 

lÚoiton

luo…thn

 

e

luštw

 

lÚete

luÒntwn (luštwsan)

 

lÚeton

luštwn

Imperfetto

œluon

œluej

œlue (n)

lÚomen

lÚete

œluon

 

lÚeton

lušthn

 

 

 

Futuro

sw

seij

sei

somen

sete

sousi(n)

 

seton

seton

 

soimi

soij

soi

soimen

soite

soien

 

soiton

luso…thn

 

Aoristo

œlusa

œlusaj

œluse(n)

samen

sate

œlusan

 

saton

lus£thn

sw

sVj

sV

swmen

shte

swsi (n)

 

shton

shton

saimi

saij

sai

saimen

saite

saien

 

saiton

lusa…thn

 

son

lus£tw

 

sate

lus£ntwn (lus£twsan)

saton

lus£twn

Perfetto

luka

lukaj

luke(n)

lekamen

lekate

lekasi(n)

 

lekaton

lekaton

lekw

lekVj

lekV

lekwmen

lekhte

lekwsi (n)

 

lekhton

lekhton

lekoimi

lekoij

lelÚkoi

lekoimen

lekoite

lekoien

 

lekoiton

leluko…thn

 

luke

lelukštw

 

lekete

lelukÒntwn (lelukštwsan)

leketon

lelukštwn

Piuccheperfetto

lekh

lekhj

lekei

lekemen

lekete

lekesan

 

leketon

lekšthn

 

 

 

 


 La prima coniugazione medio-passiva: modi finiti  (  lÚw )

 

 

 

Indicativo

Congiuntivo

Ottativo

Imperativo

Presente

lÚomai

lÚV

lÚetai

luÒmeqa

lÚesqe

lÚontai

 

lÚesqon

lÚesqon

lÚwmai

lÚV

lÚhtai

luèmeqa

lÚhsqe

lÚwvtai

 

lÚhsqon

lÚhsqon

luo…mhn

lÚoio

lÚoito

luo…meqa

lÚoisqe

lÚointo

 

lÚoisqon

luo…sqhn

 

lÚou

lušsqw

 

lÚesqe

lušsqwn (lušsqwsan)

 

lÚesqon

lušsqwn

Imperfetto

™luÒmhn

™lÚou

™lÚeto

™luÒmeqa

™lÚesqe

™lÚonto

 

™lÚesqon

™lušsqhn

 

 

 

Futuro medio

lÚsomai

lÚsV

lÚsetai

lusÒmeqa

lÚsesqe

lÚsontai

 

lÚsesqon

lÚsesqon

 

luso…mhn

lÚsoio

lÚsoito

luso…meqa

lÚsoisqe

lÚsointo

 

lÚsoisqon

luso…sqhn

 

Aoristo medio

™lus£mhn

™lÚsw

™lÚsato

™lus£meqa

™lÚsasqe

™lÚsanto

 

™lÚsasqon

™lus£shn

lÚswmai

lÚsV

lÚshtai

lusèmeqa

lÚshsqe

lÚswntai

 

lÚshsqon

lÚshsqon

lusa…mhn

lÚsaio

lÚsaito

lusa…meqa

lÚsaisqe

lÚsainto

 

lÚsaisqon

lusa…sqhn

 

làsai

lus£sqo

 

lÚsasqe

lus£sqwn (lus£sqwsan)

 

lÚsasqon

lus£sqwn

Perfetto

lšlumai

lšlusai

lšlutai

lelÚmeqa

lšlusqe

lšluntai

 

lšlusqon

lšlusqon

lelumšnoj,h,on

  ð, Ïj, Ï

 

lelumšnoi,ai,a

  ðmen, Ãte, ðsi

 

 

lelumšnw,a,w

  Ãton, Ãton

lelumšnoj,h,on

  e‡hn, e‡hj, e‡h

 

lelumšnoi,ai,a

 e‡men, e‡te, e‡en

 

 

lelumšnw,a,w

  e‡ton, e‡thn

 

lšluso

lelÚsqw

 

lšlusqe

lelÚsqwn (lelÚsqwsan)

 

lšlusqon

lelÚsqwn

Piuccheperfetto

™lelÚmhn

™lšluso

™lšluto

™lelÚmeqa

™lšlusqe

™lšlunto

 

™lšlusqon

™lelÚsqhn

 

 

 

 

 

 

 

 


Si intende per resultativa un’azione, compiuta nel passato, i cui effetti permangono nel presente: “Dio ha creato il mondo”.

Alcuni verbi hanno forma media e significato attivo, ma all’aoristo presentano anche la forma passiva, pur mantenendo il significato attivo. Ricordiamo ™boul»qhn (“io volli”).

Il pronome personale di terza persona non ha una forma propria al nominativo, così può essere sostituita da un qualunque pronome dimostrativo, compreso l’articolo quando ha la funzione di pronome.

Il futuro passivo e l’aoristo passivo hanno forme a sé, per le quali cfr. più avanti.

 

La prima coniugazione attiva: modi indefiniti  (  lÚw )

 

 

 

Infinito

Participio

 

 

 

Presente

lÚein

wn, lÚousa, làon

Futuro

sein

swn, lÚsousa, làson

Aoristo

sai

saj, lÚsasa, làsan

Perfetto

lekenai

lelukèj, leluku‹a, lelukÒj

 

 

La prima coniugazione medio-passiva: modi indefiniti  ( lÚw )

 

 

 

Infinito

Participio

 

 

 

Presente

lÚesqai

luÒmenoj, luomšnh, luÒmenon

Futuro

lÚsesqai

lusÒmenoj, lusomšnh, lusÒmenon

Aoristo

lÚsasqai

lus£menoj, lusamšnh, lus£menon

Perfetto

lelÚsqai

lelumšnoj, lelumšnh, lelumšnon

 

 

 


I verbi contratti

 

Un certo numero di verbi, in genere derivati da sostantivi, hanno il tema che termina con le vocali aspre  a,e,o. Ciò determina una serie di variazioni nel momento in cui tale uscita del tema si incontra con le vocali tematiche. Le grammatiche tendono a considerare i verbi contratti come una categoria a sé stante piuttosto che come una normale variazione della coniugazione regolare. In realtà basta tenere conto delle possibili variazioni per passare tranquillamente dalla coniugazione regolare a quella cosiddetta “contratta”. Ecco una tabella riassuntiva delle contrazioni:

 

 

Tema in – a

Tema in  -e

Tema in  - o

 

 

 

a + e =   a  (lungo)

e + e =   ei 

o + e =   ou

a + h  =  a  (lungo)

e + h  =  h 

o + h  =  w

a + w

e + ou

o + ou

a +w

e +w

o +w

a + oi  w

e + oi  oi

o + oi  oi

a + ou  =  w

e + ou  =  ou

o + ou  =  ou

a + ei  =  v (lungo)

e + ei  =  ei

o + ei  =  oi

a + V  =  v (lungo)

e + V  =  V

o + V  =  oi

 

 

 

 

Seguono ora alcuni esempi di coniugazione di verbi contratti. Si ricorda che la contrazione interessa il presente e l’imperfetto. Gli altri modi si formano con le stesse norme della coniugazione regolare in -w.

 

Presente e imperfetto attivo di un verbo in -aw

 

 

 

 

Indicativo

Congiuntivo

Ottativo

Imperativo

Participio

Infinito

Presente

timî

tim´j

tim´

 

timîmen

tim©te

timîsi

 

tim©ton

tim©ton

 

timî

tim´j

tim´

 

timîmen

tim©te

timîsi

 

tim©ton

tim©ton

 

timóhn

timóhj

timóh

 

timómen

timóte

timóen

 

timùton

timùthn

 

t…ma

tim£tw

 

 

tim©te

timèntwn

tim£twsan)

 

tim©ton

tim£twn

 

 

timîn, timîsa, timîn

 

tim©n

Imperfetto

™t…mwn

™t…maj

™t…ma

 

™timîmen

™tim©te

™t…mwn

 

™tim©ton

™tim£thn

 

 

 

 

 

 

 

 

Presente e imperfetto medio‑passivo di un verbo in -aw

 

 

 

Indicativo

Congiuntivo

Ottativo

Imperativo

Participio

Infinito

Presente

Timîmai

tim´

tim©tai

 

timèmeqa

tim©sqe

timîntai

 

tim©sqon

tim©sqon

 

timîmai

tim´

tim©tai

 

timèmeqa

tim©sqe

timîntai

 

tim©sqon

tim©sqon

 

 

timómhn

timùo

timùto

 

timómeqa

timùsqe

timùnto

 

timùsqon

timùsqhn

 

timî

tim£sqw

 

 

tim©sqe

tim£sqon

(tim£sqwsan)

 

tim©sqon

tim£sqwn

 

 

timèmenoj

timwmšnh

timèmenon

 

tim©sqai

Imperfetto

™timèmhn

™timî

™tim©to

 

™timèmeqa

™tim©sqe

™timînto

 

™tim©sqon

™tim£sqhn

 

 

 

 

 

 

 

Presente e imperfetto attivo di un verbo in -ew

 

 

 

 

 

Indicativo

Congiuntivo

Ottativo

Imperativo

Participio

Infinito

Presente

filî

file‹j

file‹

 

filoàmen

file‹te

filoàsi(n)

 

file‹ton

file‹ton

 

filî

filÍj

filÍ

 

filîmen

filÁte

filîsi(n)

 

filÁton

filÁton

filo…hn

filo…hj

filo…h

 

filo‹men

filo‹te

filo‹en

 

filo‹ton

filo…thn

 

f…lei

file…tw

 

file‹te

filoÚntwn

(file…twsan)

 

file‹ton

file…twn

 

 

 

filîn

filoàsa

filoàn

 

file‹n

Imperfetto

™f…loun

™f…leij

™f…lei

 

™filoàmen

™file‹te

™f…loun

 

™file‹ton

™file…thn

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Presente e imperfetto medio‑passivo di un verbo in -ew

 

 

 

 

 

Indicativo

Congiuntivo

Ottativo

Imperativo

Participio

Infinito

Presente

filoàmai

filÍ (e‹)

file‹tai

 

filoÚmeqa

file‹sqe

filoàntai

 

file‹sqon

file‹sqon

 

filîmai

filÍ

filÁtai

 

filèmeqa

filÁsqe

filîntai

 

filÁsqon

filÁsqon

filo…mhn

filo‹o

filo‹to

 

filo…meqa

filo‹sqe

filo‹nto

 

filo‹sqon

filo…sqhn

 

filoà

file…sqw

 

 

file‹sqe

file…sqwn

(file…sqwsan)

file‹sqon

file…sqwn

 

filoÚmenoj

filoumšnh

filoÚmenon

 

file‹sqai

Imperfetto

™filoÚmhn

™filoà

™file‹to

 

™filoÚmeqa

™file‹sqe

™filoànto

 

™file‹sqon

™file…sqhn

 

 

 

 

 

 

 

Presente e imperfetto attivo di un verbo in -ow

 

 

 

 

Indicativo

Congiuntivo

Ottativo

Imperativo

Participio

Infinito

Presente

dhlî

dhlo‹j

dhlo‹

 

dhloàmen

dhloàte

dhloàsi(n)

 

dhloàton

dhloàton

 

dhlî

dhlo‹j

dhlo‹

 

dhlîmen

dhlîte

dhlîsi(n)

 

dhlîton

dhlîton

 

dhlo…hn

dhlo…hj

dhlo…h

 

dhlo‹men

dhlo‹te

dhlo‹en

 

dhlo‹ton

dhlo…thn

 

d»lou

dhloÚtw

 

dhloàte

dhloÚntwn

(dhloÚtwsan)

 

dhloàton

dhloÚtwn

 

 

dhlîn

dhloàsa

dhloàn

 

dhloàn

Imperfetto

™d»loun

™d»louj

™d»lou

 

™dhloàmen

™dhloàte

™d»loun

 

™dhloàton

™dhloÚthn

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Presente e imperfetto medio‑passivo di un verbo in -ow

 

 

 

 

 

Indicativo

Congiuntivo

Ottativo

Imperativo

Participio

Infinito

Presente

dhloàmai

dhlo‹

dhloàtai

 

dhloÚmeqa

dhloàsqe

dhloàntai

 

dhloàsqon

dhloàsqon

dhlîmai

dhlo‹

dhlîtai

 

dhlîmeqa

dhlîsqe

dhlîntai

 

dhlîsqon

dhlîsqon

 

dhlo…mhn

dhlo‹o

dhlo‹to

 

dhlo…meqa

dhlo‹sqe

dhlo‹nto

 

dhlo‹sqon

dhlo…sqhn

 

dhloà

dhloÚsqw

 

 

dhloàsqe

dhloÚsqwn

(dhloÚsqwsan)

dhloàsqon

dhloÚsqwn

 

 

dhloÚmenoj

dhloumšnh

dhloÚmenon

 

dhloàsqai

Imperfetto

™dhloÚmhn

™dhloà

™dhloàto

 

™dhloÚmeqa

™dhloàsqe

™dhloànto

 

™dhloàsqon

™dhloÚsqhn

 

 

 

 

 

 

 


Altre forme della prima coniugazione

futuro contratto

 

I verbi che hanno il tema che esce in  l, m, n, r  formano anch’essi il futuro con la caratteristica temporale  s, ma tale caratteristica è unita al tema per mezzo di una  e. Ciò determina la caduta del s, in quanto tale consonante viene a trovarsi in posizione intervocalica tra la e  e la vocale tematica. Si offre qui di seguito la coniugazione del futuro di uno dei più noti tra i verbi che hanno il tema in liquida e nasale, fa…nw  (“mostro”):

 

Attivo

 

 

 

Indicativo

Ottativo

Infinito

Participio

fanî

fane‹j

fane‹

fanoàmen

fane‹te

fanoàsi (n)

 

fane‹ton

fane‹ton

fano…hn

fano…hj

fano…h

fano‹men

fano‹te

fano‹en

 

fano‹ton

fano…thn

fane‹n

fanîn, fanoàsa, fanoàn

 

Medio

 

 

 

Indicativo

Ottativo

Infinito

Participio

fanoàmai

fanÍ

fane‹tai

fanoàmeqa

fane‹sqe

fanoàntai

 

fane‹sqon

fane‹sqon

fano…mhn

fano‹o

fano‹to

fano…meqa

fano‹sqe

fano‹nto

 

fano‹sqon

fano…sqhn

fane‹sqai

fanoÚmenoj, fanoumšnh, fanoÚmenon

 

 

aoristo secondo (forte, tematico)

 

 

L’aoristo secondo è detto anche tematico, in quanto le desinenze si uniscono al tema per mezzo della vocale tematica. È proprio di poco più di un centinaio di verbi e ha la caratteristica di formarsi da un tema diverso da quello del presente. Ciò accade perché l’aoristo secondo ha all’indicativo le stesse desinenze dell’imperfetto e negli altri modi le stesse desinenze del presente. Se dunque il tema non fosse diverso, l’aoristo secondo si troverebbe a essere perfettamente uguale al presente e all’imperfetto. Il dizionario presenta le forme dell’aoristo secondo, all’indicativo oppure all’infinito o anche al participio, sì che, nonostante la diversità del tema, è semplice risalire al presente del verbo. Basterà un esempio:

Le…pw  ha l’aoristo secondo   œ - lip - o- n   formato dal tema  lip-. La sola differenza con l’imperfetto è che quest’ultimo è formato dal tema  leip .


aoristo terzo (fortissimo, atematico)

 

Pochi verbi della I coniugazione e alcuni della II coniugazione hanno l’aoristo con le desinenze che si uniscono direttamente al tema (tranne che al congiuntivo, dove c’è una vocale tematica allungata). Ecco l’aoristo III di  Ba…nw  (“andare”):

 

 

 

Indicativo

Congiuntivo

Ottativo

Imperativo

Infinito

Participio

œbhn

œbhj

œbh

œbhmen

œbhte

œbhsan

 

œbhton

™b»thn

bÍj

bîmen

bÁte

bîsi (n)

 

bÁton

bÁton

ba…hn

ba…hj

ba…h

ba‹men

ba‹te

ba‹en

 

ba‹ton

ba…thn

 

bÁqi

b»tw

 

bÁte

b£ntwn (b»twsan)

 

bÁton

b»twn

 

bÁnai

 

b£j, b£sa, b£n

(b£ntoj, b£shj, b£ntoj)

 

aoristo passivo

 

L’aoristo passivo presenta una forma più antica, detta forte, propria di temi in consonante e caratterizzata dal suffisso temporale -h. La maggior parte dei temi in vocale presenta invece una forma più recente, cosiddetta debole, caratterizzata dal suffisso temporale  -qh.

Il verbo che abbiamo preso a esempio,  lÚw, ha la forma debole:

 

 

Indicativo

Congiuntivo

Ottativo

Imperativo

Infinito

Participio

™lÚqhn

™lÚqhj

™lÚqh

™lÚqhmen

™lÚqhte

™lÚqhsan

 

™lÚqhton

™luq»thn

luqî

luqÍj

luqÍ

luqîmen

luqÁte

luqîsi (n)

 

luqÁton

luqÁton

luqe…hn

luqe…hj

luqe…h

luqe‹men

luqe‹te

luqe‹en

 

luqe‹ton

luqe…thn

 

lÚqhti

luq»tw

 

lÚqhte

luqšntwn (luq»twsan)

 

lÚqhton

luq»twn

 

luqÁnai

 

luqe…j, luqe‹sa, luqšn

(luqšntoj, luqe‹sa, luqšn)

 

Ecco ora un esempio di coniugazione di aoristo passivo forte, dal verbo Fa…nw:

 

 

Indicativo

Congiuntivo

Ottativo

Imperativo

Infinito

Participio

™f£nhn

™fanhj

™fanh

™f£nhmen

™f£nhte

™f£nhsan

 

™f£nhton

™fan»thn

fanî

fanÍj

fanÍ

fanîmen

fanÁte

fanîsi (n)

 

fanÁton

fanÁton

fane…hn

fane…hj

fane…h

fane‹men

fane‹te

fane‹en

 

fane‹ton

fane…thn

 

f£nhqi

fan»tw

 

f£nhte

fanšntwn (fan»twsan)

 

f£nhton

fan»twn

 

fanÁnai

 

fane‹j, fane‹sa, fanšn

(fanšntoj, fane…shj, fanšntoj)

 

 

 

Forme di futuro contratto sono anche il futuro attico (proprio di alcuni temi bisillabici, particolarmente quelli in -izw) e il futuro dorico (solo cinque forme, al medio, con presenza sia di contrazione che di s).

Sul dizionario La Magna-Annaratone, ad esempio, basterà cercare  la forma dell’infinito  (lipe‹n) e si troverà l’indicazione “infinito aoristo di le…pw”. Se invece si va a cercare, ad esempio, œlaqon, si troverà l’indicazione “vedi lanqanw”. Nessuna difficoltà dunque per la ricerca sul dizionario.

 

futuro passivo

 

Anche in questo caso abbiamo due forme, una debole e una forte: ciò è dovuto al fatto che il futuro passivo si forma dal tema temporale dell’aoristo passivo, con l’aggiunta del -s, della vocale tematica e delle desinenze del medio:

 

Futuro passivo debole

 

 

 

Indicativo

Ottativo

Infinito

Participio

luq»somai

luq»sV

luq»setai

luqhsÒmeqa

luq»sesqe

luq»sontai

 

luq»sesqon

luq»sesqon

luqhso…mhn

luq»soio

luq»soito

luqhso…meqa

luq»soisqe

luq»sointo

 

luq»soisqon

luqhso…sqhn

luq»sesqai

luqhsÒmenoj, luqhsomšnh, luqhsÒmenon

 

 

Futuro passivo forte

 

 

 

Indicativo

Ottativo

Infinito

Participio

fan»somai

fan»sV

fan»setai

fanhsÒmeqa

fan»sesqe

fan»sontai

 

fan»sesqon

fan»sesqon

fanhso…mhn

fan»soio

fan»soito

fanhso…meqa

fan»soisqe

fan»sointo

 

fan»soisqon

fanhso…sqhn

fan»sesqai

fanhsÒmenoj, fanhsomšnh, fanhsÒmenon

 

 

perfetto forte

 

È proprio, in genere,  dei temi monosillabici in labiale e in gutturale. Il suffisso temporale, solo per l’indicativo e non in tutte le persone, è  -a:

 

Indicativo

Congiuntivo

Ottativo

Imperativo

Infinito

Participio

pšfhna

pšfhnaj

pšfhne (n)

pef»namen

pef»nate

pef»nasi (n)

 

pef»naton

pef»naton

pef»nw

pef»nVj

pef»nV

pef»nwmen

pef»nhte

pef»nwsi (n)

 

pef»nhton

pef»nhton

pef»noimi

pef»noij

pef»noi

pef»noimen

pef»noite

pef»noien

 

pef»noiton

pefhno…thn

 

pšfhne

pefhnštw

 

pef»nete

pefhnÒntwn (pefhnštwsan)

 

pef»neton

pefhnštwn

pefhnšnai

 

pefhnèj, pefhnu‹a, pefhnÒj

(pefhnÒtoj, pefhnu…aj, pefhnÒtoj)

 


perfetto fortissimo (atematico)

 

Forma assai antica, è propria di pochissimi verbi, solo quattro dei quali (oda, de…dw, ‰sthmi, qnÇskw) hanno tutte le forme. Il più noto è oda (“io so”):

 

 

Indicativo

Congiuntivo

Ottativo

Imperativo

Infinito

Participio

oda

osqa

ode

‡smen

‡ste

‡sasi (n)

 

‡ston

‡ston

e„dî

e„dÍj

e„dÍ

e„dîmen

e„dÁte

e„dîsi (n)

 

e„dÁton

e„dÁton

e„de…hn

e„de…hj

e„de…h

e„de‹men

e„de‹te

e„de‹en

 

e„de‹ton

e„de…thn

 

‡sqi

‡stw

 

‡ste

‡stwn (‡stwsan)

 

‡ston

‡stwn

e„dšnai

 

e„dèj, e„du‹a, e„dÒj

(e„dÒtoj, e„du…aj, e„dÒtoj)

 

 

piuccheperfetto forte

 

Deriva direttamente dal tema del perfetto forte:

 

™pef»nh

™pef»nhj

™pef»nei

™pef»nemen

™pef»nete

™pef»nesan

 

™pef»neton

™pefhnšthn

 

 

 

 


Una parola importante:  WS ( Valore di base = “come”)

 

 

Duplice è il valore di  æj, di preposizione e di congiunzione. Ecco comunque una tabella indicativa:

 

 

 

Forma

Valore

Significato

Note

 

 

 

 

æj + accusativo

 

Moto a luogo

Verso, presso

Solo con nomi di persona

æj + un numerale

 

Limitativo

Circa

 

æj + avverbio

 

Accentuativo

Del tutto, assolutamente

 

æj + superlativo

Rafforzativo

Il più ... possibile, quanto più ... possibile

 

æj + congiuntivo o ottativo obliquo

 

Finale

Affinché

 

æj  + participio

Causale soggettivo

Poiché (si pensa che...), Pensando che...

Indica che la causa si riferisce al personaggio che agisce e non allo scrittore.

æj  + participio

 

Comparativo ipotetico

Come se + congiuntivo

 

æj  + participio futuro

 

Finale

Affinché

 

æj correlato a un avverbio dimostrativo

 

Comparativo

Come

 

æj insieme con ¥n, ke

 

Limitativo

Comunque

Solo in poesia

æj nelle proposizioni incidentali

 

 

Come, secondo quanto

 

æj + compl. predicativo

 

 

Come, in qualità di

 

æj + indicativo o ottativo

 

Dichiarativo

Che

Retto da verbi di dire, pensare, conoscere e simili

æj + indicativo o infinito

Consecutivo (corrisponde a éste

Che

 

æj + indicativo di tempi storici

 

Temporale

Quando

 

æj  + ottativo

 

Temporale (iterativo)

Quando, Ogni volta che

Indica azione ripetuta

 

 

 

Ø  Si ricordi che  éj  accentato ha valore di avverbio dimostrativo e significa “così”.


Una particella importante:    ”AN

 

È una particella che, unita al verbo, gli dà valore di eventualità, di possibilità o di irrealtà. Può essere tradotta con qualsiasi espressione italiana che esprima i valori di cui si è detto, ma, se il contesto lo consente, può anche essere omessa nella traduzione. Ecco una tabella indicativa:

 

 

Forma

Valore

Indicazioni per la traduzione

Note

 

 

 

 

¥n + ottativo presente o aoristo

 

Potenziale (nel presente)

Condizionale di “potere” + infinito

Nelle proposizioni indipendenti

¥n  + indicativo dei tempi storici (impf., aor., ppf.)

 

Possibilità o irrealtà  (nel passato)

Condizionale passato di “potere” + infinito

Nelle proposizioni indipendenti

¥n + congiuntivo

Eventualità

Se, qualora

Solo nella protasi del periodo ipotetico dell’eventualità. Si può trovare anche nelle forme ™¦n  e  ½n.

¥n + congiunzione finale, temporale

Eventualità

Può essere omesso nella traduzione, purché venga salvaguardato il valore eventuale

 

¥n + pronome relativo

Eventualità

Come sopra

I pronomi relativi assumono lo stesso valore dei pronomi latini in -cumque.

¥n + participio presente

Possibilità

Il participio va reso in forma esplicita, con un condizionale

 

¥n + participio aoristo

Irrealtà

Con il condizionale passato di “potere” + infinito

 

¥n + infinito presente

Possibilità

In forma esplicita, con un condizionale

Come per ¥n+ participio

¥n + infinito aoristo

Irrealtà

Con il condizionale passato di “potere” + infinito

Come per ¥n + participio

 

 


La seconda coniugazione o coniugazione atematica

 

 

Si chiamano così i verbi in -mi, che, al presente e all’imperfetto, uniscono le desinenze direttamente al tema, senza vocale tematica. Sono forme più antiche rispetto ai verbi in -w e sono meno numerosi. Vengono divisi in due gruppi:

 

- verbi che non hanno alcun ampliamento dopo il tema;  

 

- verbi che aggiungono al tema il suffisso  -nu.

 

 

Verbi senza ampliamento dopo il tema

 

A loro volta questi verbi presentano una suddivisione tra verbi con raddoppiamento del presente e verbi senza raddoppiamento del presente. I primi sono pochi, ma importanti. In genere si suggerisce di ricordarne quattro:

 

t…qhmi (“porre”)        †hmi (“inviare”)          d…dwmi (“dare”)          †sthmi (“collocare”)

 

Nella coniugazione i verbi in -mi si differenziano dai verbi in -w soprattutto al presente, all’imperfetto e all’aoristo, mentre negli altri tempi non c’è differenza con la prima coniugazione.

 

T…qhmi  (Presente, imperfetto e aoristo)

 

Attivo

 

 

Indicativo

Congiuntivo

Ottativo

Imperativo

Participio

Infinito

Presente

t…qhmi

t…qhj

t…qhsi(n)

 

t…qemen

t…qete

tiqšasi(n)

 

t…qeton

t…qeton

tiqî

tiqÍj

tiqÍ

 

tiqîmen

tiqÁte

tiqîsi(n)

 

tiqÁton

tiqÁton

tiqe…hn

tiqe…hj

tiqe…h

 

tiqe‹men

tiqe‹te

tiqe‹en

 

tiqe‹ton

tiqe…thn

 

t…qei

tiqštw

 

 

t…qete

tiqšntwn

(tiqštwsan)

t…qeton

tiqštwn

 

 

tiqe…j

tiqe‹sa

tiqšn

 

tiqšnai

Imperfetto

™t…qhn

™t…qeij

™t…qei

 

™t…qemen

™t…qete

™t…qesan

 

™t…qeton

™tiqšthn

 

 

 

 

 

 

Aoristo  (ha l’ampliamento in –k)

œqhka

œqhkaj

œqhke(n)

 

œqemen

œqete

œqesan

 

œqeton

™qšthn

 

qÍj

 

qîmen

qÁte

qîsi(n)

 

qÁton

qÁton

qe…hn

qe…hj

qe…h

 

qe‹men

qe‹te

qe‹en

 

qe‹ton

qe…thn

 

qšj

qštw

 

 

qšte

qšntwn

(qštwsan)

qšton

qštwn

qe…j

qe‹sa

qšn

qe‹nai

 


Medio‑passivo

 

 

 

Indicativo

Congiuntivo

Ottativo

Imperativo

Participio

Infinito

Presente

t…qemai

t…qesai

t…qetai

 

tiqšmeqa

t…qesqe

t…qentai

 

t…qesqon

t…qesqon

tiqîmai

tiqÍ

tiqÁtai

 

tiqîmeqa

tiqÁsqe

tiqîntai

 

tiqÁsqon

tiqÁsqon

tiqe…mhn

tiqe‹o

tiqe‹to

 

tiqe…meqa

tiqe‹sqe

tiqe‹nto

 

tiqe‹sqon

tiqe…sqhn

 

t…qeso

tiqšsqw

 

 

t…qesqe

tiqšsqwn

(tiqšsqwsan)

t…qesqon

tiqšsqwn

 

 

tiqšmenoj

tiqšmenh

tiqšmenon

 

t…qesqai

Imperfetto

™tiqšmhn

™t…qeso

™t…qeto

 

™t…qemeqa

™t…qesqe

™t…qento

 

™t…qesqon

™tiqšsqhn

 

 

 

 

 

 

Aoristo  (ha l’ampliamento in –k)

™qšmhn

œqou

œqeto

 

™qšmeqa

œqesqe

œqento

 

œqesqon

™qšsqhn

 

qîmai

qÁtai

 

qèmeqa

qÁsqe

qîntai

 

qÁsqon

qÁsqon

qe…mhn

qe‹o

qe‹to

 

qe…meqa

qe‹sqe

qe‹nto

 

qe‹sqon

qe…sqhn

 

qoà

qšsqw

 

 

qšsqe

qšsqwn

(qšsqwsan)

qšsqon

qšsqwn

qšmenoj

qemšnh

qšmenon

qšsqai

 

 

Per la coniugazione degli altri tre verbi sopra indicati, fare riferimento a un testo di grammatica. Per quanto riguarda invece i verbi senza raddoppiamento, va detto che sono soltanto 11 e hanno coniugazione incompleta. Il più noto (vedi in precedenza) è enai, ma si incontrano spesso emi (“andare”) e fhm… (“dire”). Di questi due verbi ecco di seguito uno schema di coniugazione:

 

 


emi  (Presente e imperfetto - Aggettivo verbale)

 

 

 

Indicativo

Congiuntivo

Ottativo

Imperativo

Participio

Infinito

Presente

emi

esi(n)

 

‡men

‡te

‡asi(n)

 

‡ton

‡ton

‡w

‡hj

‡V

 

‡wmen

‡hte

‡wsi(n)

 

‡hton

‡hton

‡oimi („o…hn)

‡oij

‡oi

 

‡oimen

‡oite

‡oien

 

‡oiton

„o…thn

 

‡qi

‡tw

 

 

‡te

‡twn („Òntwn -

‡twsan)

‡ton

‡twn

 

„èn

„oàsa

„Òn

 

„šnai

Imperfetto

Éein (Ïa)

Éeij (Ïeisqa)

Éei(n)

 

Ïmen

Ïte

Ïsan (Éesan)

 

Éton

Éthn

 

 

 

 

 

Aggettivo

verbale:

 

„tšon

 

 

 

 

fhm…  (Presente e imperfetto - Aggettivo verbale)

 

 

 

 

Indicativo

Congiuntivo

Ottativo

Imperativo

Participio

Infinito

Presente

fhm…

fÇj

fhs…(n)

 

famšn

fatš

fas…(n)

 

fatÒn

fatÒn

 

fÍj

 

fîmen

fÁte

fîsi(n)

 

fÁton

fÁton

fa…hn

fa…hj

fa…h

 

fa‹men

fa‹te

fa‹en

 

fa‹ton

fa…thn

 

f£qi

f£tw

 

 

f£te

f£ntwn

(f£twsan)

f£ton

f£twn

 

f£j

f©sa

f£n

 

f£nai

Imperfetto

œfhn

œfhsqa

œfh

 

œfamen

œfate

œfasan

 

œfaton

™f£thn

 

 

 

 

 

Aggettivo

verbale:

 

fatÒj, », Òn

 

fatšoj, a, on

 

 

 

 

 

 

 


Esiste anche un piuccheperfetto fortissimo derivante da    eid-. Va tradotto con un imperfetto. La prima persona è  Édein (Édh).

 

Fonte: estratto da http://www.pointcom.it/verbum/download/morfosintassi%20greca%2003.zip

visitate il sito http://www.pointcom.it/

Autore del testo: Giancarlo Giuliani

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