Comandi Dos
Comandi Dos
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Comandi Dos
La struttura dei comandi
I comandi del DOS hanno una rigorosa struttura, che possiamo chiamare sintassi, come regole di una vera e propria grammatica. Dare un comando con la sintassi errata può non avere alcun effetto, se ciò che abbiamo scritto non ha nessun senso per il DOS, oppure un effetto disastroso, se ciò che abbiamo scritto corrisponde a tutt’altro. Alcuni comandi esistono sin da quando è nato il DOS, senza mutamenti, altri ancora sono stati introdotti man mano che venivano presentate le nuove versioni. Nessun comando è stato abolito, così che un programma elaborato ai tempi del DOS 2.1 possa funzionare ancora. Ovviamente non è possibile il contrario, che un programma scritto utilizzando il DOS 5 possa funzionare con una versione molto più vecchia: non potrebbe trovare tutti quei comandi che non esistevano ancora quando è stata emessa quella versione. Fra interni ed esterni, il DOS 5 possiede circa 90 comandi. Quelli presenti nella versione 2.1 erano poco più di 40.
Il prompt
Quando un computer è acceso e inattivo, sullo schermo possiamo vedere qualcosa del genere:
C:\>
o anche nella forma
C>
Oltre alla forma, anche la lettera può variare. Se invece di caricare il sistema presente sul disco rigido, avessimo acceso il computer con un floppy da 5,25 pollici o un dischetto da 3,5, avremmo una “A” oppure una “B” a seconda della configurazione del computer. Questo simbolo si chiama prompt, e viene visualizzato sul monitor dal DOS per segnalare di essere in attesa di un comando. Come abbiamo appena visto, non solo il DOS ci dice di essere in attesa di un comando, ma anche su quale disco stiamo lavorando.
Nel corso di questo libro dimostreremo i comandi del DOS utilizzando entrambi i tipi di dischetti. Immaginiamo quindi di avere un computer che abbia come drive “A” quello da 5,25 e come drive “B” quello da 3,5 pollici. Nel vostro personal potreste anche avere un solo drive e l’identificazione potrebbe non coincidere. I comandi del DOS, comunque, avranno le stesse regole e lo stesso funzionamento. Avendo
C>
sul monitor, immettiamo un dischetto da 3,5 nell’apposito drive. Digitiamo
C> B:
e premiamo il tasto “Invio”, chiamato anche “Return” o contrassegnato da una freccia che torna indietro. Il DOS comprende che vogliamo spostarci sul dischetto da 3,5 e ci risponde
B>
restando sempre in attesa di un comando. Inseriamo un floppy da 5,25 pollici nel suo drive e digitiamo
C> A:
ed il DOS risponde con
A>
Qualunque sia la lettera presente, il prompt indica sempre che il DOS sta aspettando l’immissione di un comando. Questo se nel drive esiste veramente un dischetto, se è stato preparato per essere utilizzato, se non è difettoso ed infine se il drive funziona. Altrimenti otterremo un avviso di errore.
Abbiamo così indirizzato il DOS verso il dischetto nel drive A o verso il dischetto nel drive B. Qualunque altro comando noi andremo a digitare, il drive che figura nel prompt è quello sul quale il DOS opererà, sul quale il comando agirà, a meno di non specificare un drive diverso nell’ambito della sintassi prevista.
La sintassi
I comandi del DOS si dividono, come abbiamo visto, in
- interni, se contenuti nel file COMMAND.COM, e risiedono sempre in memoria;
- esterni, se rappresentati da piccoli file registrati su disco nella subdirectory \DOS, e vengono caricati in memoria solo quando devono essere eseguiti.
Entrambi hanno la stessa sintassi:
COMANDO [drive:] [path] [nomefile] [opzioni]
COMANDO è il nome specifico del comando
[ ] le parentesi quadre significano che la parte di comando compresa fra le parentesi non è obbligatoria
drive: è uno dei drive presenti, sul quale si deve svolgere l’azione del comando. Se si omette, il DOS opera sul drive che appare nel prompt. I due punti fanno parte integrante della sintassi
path è l’indirizzamento attraverso le subdirectory. Le “\”, barre inclinate a sinistra, fanno parte integrante della sintassi
nomefile è il nome del file oggetto del comando
opzioni parametri che modificano l’effetto del comando
Regole generali: dopo il nome del comando, e fra ogni elemento del comando, deve essere dato uno spazio vuoto, premendo la barra spaziatrice; drive:, path e nomefile possono essere accorpati in un solo elemento, all’interno del quale non bisogna usare lo spazio vuoto; la successione dei diversi elementi del comando non può essere modificata; alla fine del comando deve essere sempre premuto il tasto “Invio”, contrassegnato anche come “Return” o con il disegno di una freccia che torna indietro; i comandi devono essere dati uno per volta, non si possono sommare più comandi sulla stessa riga; i comandi devono essere digitati prestando attenzione ai caratteri speciali come “\” (barra inclinata a sinistra), “/” (barra inclinata a destra), “|” (barra verticale), “>” (maggiore), “+” (più), “-” (meno), “:” (due punti), “;” (punto e virgola), “,” (virgola), “?” (punto interrogativo), “*” (asterisco) e “=” (uguale); le indicazioni di drive:, path e nomefile possono essere ripetute, in alcuni comandi, più volte; si possono indicare più opzioni per lo stesso comando, ma se rappresentano parametri che si annullano, l’ultima è quella che prevale; nomi dei comandi, drive:, path ed opzioni possono essere digitati sia con lettere maiuscole che minuscole; se, digitando un comando, si compie un errore di battitura, si può tornare indietro sulle lettere appena scritte con il tasto “Backspace”, chiamato anche “Ritorno unitario”, che si trova sulla tastiera in alto a sinistra e che è contrassegnato da una freccia verso sinistra. Ogni volta che si preme questo tasto, si cancella una lettera verso sinistra e, appena cancellata la parte errata, si può riprendere a scrivere il comando; se si vuole bloccare l’esecuzione di un comando, è necessario premere il tasto “CTRL” e la lettera “C” contemporaneamente. Il comando non può riprendere l’esecuzione; se si vuole solo sospendere l’esecuzione di un comando, è necessario premere il tasto “CTRL” e la lettera “S” contemporaneamente. Premendo un qualsiasi altro tasto, il comando riprende l’esecuzione.
Ora un minimo di convenzioni per poter rendere più leggibile questo libro.
Quando indichiamo un comando:
C> COPY C:\LETTERE\NOMEFILE B:\COPIE\LETTERE
deve essere digitata solo la parte in neretto, seguita da “Invio”. La prima parte della riga rappresenta il prompt del DOS, che potrebbe essere leggermente diverso sul vostro computer. Come già detto, i comandi possono essere digitati sia in lettere maiuscole che minuscole.
Quando indichiamo la sintassi di un comando:
COMANDO [drive:] [path] [nomefile] [opzioni]
non devono essere digitate le parentesi quadre.
Un comando subito utile
Uno dei comandi introdotti con il DOS 5 è il seguente.
HELP
Mostra sul monitor una spiegazione di ciascun comando DOS, la sua sintassi ed il significato delle opzioni utilizzabili.
sintassi: HELP comando
il comando è uno qualsiasi dei comandi DOS.
Esempio:
C> HELP DIR
mostra il significato del comando “DIR”, la sua sintassi e le opzioni a disposizione.
Una opzione sempre presente
Parlando della sintassi dei comandi DOS, abbiamo visto che sono presenti delle opzioni, cioè dei parametri che modificano l’effetto del comando al seguito del quale sono stati digitati. Il DOS 5 ha introdotto una opzione valida per tutti i comandi. Digitiamo
C> DIR /?
otteniamo lo stesso effetto del comando “HELP”: appare sul monitor una spiegazione del comando, la sua sintassi, ed il significato delle opzioni utilizzabili. Questo parametro è a disposizione di qualunque comando DOS e deve essere usato da solo, senza alcuna indicazione di drive:, path, nomefile od altre opzioni. Quando, nel corso di questo libro, indichiamo i parametri a disposizione di ciascun comando, non indicheremo mai l’opzione “/?”, ma è utile tenere presente che in caso di dubbio sulla esatta sintassi di un comando è sempre possibile utilizzarla.
Problemi di vocabolario
La presenza di un aiuto sempre disponibile su schermo (con il comando “HELP” o con l’opzione “/?”) è molto importante, e costituisce uno dei punti di forza del DOS 5.
Come avete già potuto constatare, tutti i comandi e le parole chiave del DOS sono in inglese. Non è possibile una traduzione nelle varie lingue, a meno di apportare un consistente mutamento al COMMAND.COM, con il rischio di creare tanti piccoli sistemi operativi, uno per ogni lingua, incompatibili fra loro. Il costo di poter avere a disposizione migliaia di programmi, a basso costo proprio perché venduti in migliaia di copie in tutto il mondo, è di dover convivere costantemente con un sistema operativo che parla una lingua straniera. Con questa innovazione, i comandi restano sempre in inglese anche nella edizione italiana del DOS, ma almeno le schermate di spiegazione sono nella nostra lingua.
Fonte: http://www.francy59.altervista.org/pagine/sistemi_3anno/dos/La_struttura_dei_comandi.doc
Sito web da visitare: http://www.francy59.altervista.org
Autore del testo: non indicato nel documento di origine
Parola chiave google : Comandi Dos tipo file : doc
Principali comandi MS-DOS
Visualizzazione del contenuto di un direttorio
dir visualizza contenuto direttorio corrente
dir nomedirettorio** visualizza contenuto direttorio specificato da nomedirettorio
dir /p visualizzazione contenuto direttorio corrente per pagina
dir /w visualizzazione contenuto direttorio corrente non dettagliato
Cambiamento del direttorio corrente
cd nomedirettorio** cambia direttorio corrente
cd.. passa alla cartella superiore
cd\ passa direttamente all’unità radice contenente
a: passa all’unità floppy da 3,5 pollici
c:,d:,e: passa all’unità disco rigido o ad un sua partizione nel caso di disco partizionato
Creazione di un direttorio
md nomedirettorio** crea direttorio nella posizione specificata da nomedirettorio
Distruzione di un file
del nomefile* distrugge file specificato da nomefile
Distruzione di un direttorio (solo se vuoto)
rd nomedirettorio** distrugge direttorio specificato nomedirettorio
Copia di un file
copy nomefile* nomedirettorio** crea file specificato da nomefile nella posizione specificata da nomedirettorio
Ridenominazione di un file
ren vecchionomefile* nuovonomefile* rinomina il file specificato da vecchionomefile col nuovo nome nuovonomefile
Editor di MS-DOS
edit nomefile*apre file testo specificato da nomefile con l’editor di MS-DOS
edit apre editor con file non specificato
Visualizzazione del contenuto di un file
type nomefile* visualizza contenuto di un file testo specificato da nomefile
Consultazione della guida MS-DOS
Help visualizza tutti comandi DOS con semantica e sintassi
help nomecomandovisualizza sintassi e semantica del comando specificato da nomecomando
Esecuzione di un programma dal prompt di MS-DOS
nomefileeseguibile*** esegue programma specificato da nomefileeseguibile
Comandi di redirezione
nomefileeseguibile*** > nomefileoutput* redirige l’ output del programma specificato da nomefileeseguibile sul file specificato da nomefileoutput
nomefileeseguibile*** < nomefilediinput* redirige l’ input del programma specificato da nomefileeseguibile dal file specificato da nomefilinput
Comando di pipeline
Nomefileeseguibile1 | nomefileeseguibile2 redirige l’ output del programma specificato da nomefileeseguibile1 direttamente come input per il file nomefileeseguibile2 senza creare un file intermedio di memorizzazione dell’output di nomefileeseguibile2
Variabile d’ambiente PATH:
path visualizza il contenuto della variabile path con tutti i percorsi memorizzati.
modifiche temporanee della variabile PATH
path nuovopath** sostituisce temporaneamente (finestra DOS corrente) i percorsi della variabile path col nuovo percorso specificato da nuovopath.
path=%path% ; nuovopath** aggiunge temporaneamente (finestra DOS corrente) ai percorsi della variabile path il nuovo percorso specificato da nuovopath.
path ; azzera temporaneamente (finestra DOS corrente) tutti i percorsi della variabile path.
modifiche permanenti della variabile PATH
In Windows2000 è possibile modificare il path tramite i seguenti passi:
- Cliccare col destro su risorse del computer ( o my computer)
- Selezionare la scheda avanzate
- premere il bottone variabili d’ambiente
- selezionare la variabile path e premere il bottone modifica
E’ consigliabile aggiungere un nuovo percorso in coda ai percorsi già presenti, scrivendo ; nuovopath**, piuttosto che riscrivere totalmente il contenuto della variabile path.
ESEMPI DI PATH:
Esempi di path assoluti:
C:\windows\archivio\agenda.doc
A:\programmi\matematica
G:\radici.txt
Esempi di path relativi:
archivio\agenda.doc (se stiamo nella cartella C:\windows)
agenda.doc (se stiamo nella cartella C:\windows\archivio)
windows\archivio\agenda.doc (se stiamo in C)
radici.txt (se stiamo in G)
NOTE:
*Solo il nome se il file è nel direttorio corrente, il nome completo di path assoluto o relativo se in una cartella diversa.
** Solo il nome se il direttorio è nel direttorio corrente, il nome completo di path assoluto o relativo se in una cartella diversa.
***Solo il nome senza estensione “.exe”, completo di path assoluto o relativo se in una cartella diversa. Non è necessario indicare il path se il programma è contenuto in un percorso della variabile PATH.
Fonte: http://www.dis.uniroma1.it/~damore/igea/materiale/2002-03/lab/20021021/PrincipaliComandiMSDOS.doc
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