Strutture portanti
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Strutture portanti
Le strutture portanti
Le strutture portanti verticali hanno la funzione di sostenere i solai dei piani dell’edificio e la copertura assorbendo le sollecitazioni che derivano dai pesi propri degli elementi, dai carichi di esercizio dall’azione del vento e da eventi sismici. Le strutture portanti verticali sono il muro e la colonna: il muro ha sia funzione portante sia quella di separare gli spazi mentre la colonna ha solo il compito di sopportare i carichi. Le murature portanti sono: murature di pietra, di mattoni e blocchi in laterizio, di blocchi in calcestruzzo e pareti in calcestruzzo armato; I pilastri sono: di calcestruzzo armato, di profilati in acciaio, di mattoni. Le murature sono perimetrali o interne ma non vanno confuse con quelle di tamponamento e con le tramezzature che non hanno funzioni strutturali. Le murature portanti hanno prestazioni quali: potere fonoisolante a rumori aerei, resistenza ai carichi sospesi, inoltre, se sono perimetrali: trasmittanza termica e lineare, inerzia termica e controllo condensazione della massa. Le murature di pietra sono poco usate e possono essere: di pietrame greggio (sono fatte senza l’uso di malta formando muro a secco usato come sostegno per terreno o come recinzioni; hanno spessore notevole), grossolanamente lavorato (ricavate da rocce stratificate con spessore uniforme e facce quasi parallele senza l’uso di malta), di pietra squadrata (o di pietra concia costituita da elementi regolari e squadrati di nome conci che vengono lavorati per renderli piani e sovrapponibili tra loro usando poca malta. I conci sono uniti tra loro anche da grappe di ferro e bronzo. A seconda della lavorazione si ottengono i bugnati; le murature con paramento riducono la quantità di materiale da lavorare lavorando solo la parte esterna, di pietrame listato con mattoni (è caratterizzato da corsi di mattoni che migliorano la stabilità del muro in pietrame greggio, i corsi sono per tutta la larghezza del muro e a ogni 70 100 cm di altezza). Le murature portanti più usate sono: le murature di mattoni e blocchi di laterizio normale o a massa alveolata; murature di blocchi di calcestruzzo normale, di argilla espansa o di calcestruzzo cellulare. Le murature possono essere: intonacate o rivestite realizzate con mattoni e blocchi comuni in laterizio o in calcestruzzo sui quali si applica intonaco o elementi di rivestimento; facciavista realizzata con mattoni posti in opera senza intonaco che possono essere lisci, sabbiati, rugosi, bugnati o da blocchi in calcestruzzo o argilla espansa. Le murature in laterizio si distinguono in mattoni o in blocchi. Le murature in mattoni possono avere giaciture: a una testa (25 cm. Modesta resistenza, per bassi livelli di sollecitazioni), a 2, 3, 4 teste (25, 38, 51 cm per realizzare murature portanti) in foglio o di costa o di coltello (fatta in modo che la dimensione minore sia lo spessore del muro). Le murature in blocchi hanno giaciture vincolate dalle maggiori dimensioni degli elementi che permettono una sola messa in opera). Nella disposizione dei mattoni occorre garantirne la concatenazione che consiste nello sfalzamento dei giunti verticali; le disposizioni possono essere: a chiave o di punta fatta con giacitura a 2 teste, a blocco fatta con murature di vari spessori ( 2 o più teste) alternando i corsi dei mattoni, a croce, gotica, fiamminga. Le fasi della costruzione del muro sono: 1)tracciamento del filo interno ed esterno per le murature a più teste e di 1 solo filo per quelle a una testa; 2) posizionamento alle estremità del muro di 2 aste di legno verticali sulle quali si posa un filo di ferro in corrispondenza del filo esterno di tracciamento. Tra i due fili di ferro viene teso uno spago sottile (lignola) che si fa scorrere in altezza via via che procede la costruzione del muro, cercando di mantenerlo orizzontale; 3) pulizia e bagnatura del piano di posa e spianamento delle parti non livellate; 4) posa dei corsi di mattoni seguendo queste operazioni: a) posizionare la lignola all’altezza del 1 corso di laterizi; b) stesura dello strato di malta; c) posizionamento del mattone sulla malta e assestamento con colpetti di cazzuola per farlo essere al livello della lignola e vicino al precedente posato per far rifluire la malta nel giunto verticale, i giunti devono essere tra gli 8 e i 15 mm e riempiti sia nel tratto verticale che orizzontale; d) fatto il 1 corso spostare la lignola a un’ altezza pari al corso del laterizio e ripartire controllando l’orizzontalità dei corsi e l’allineamento verticale dei giunti nel caso di murature facciavista. Per facilitare la posa in opera (laterizi immagazzinati al ripario delle intemperie, cernita dei laterizi, bagnare laterizi per immersione o per innaffiamento, fatta la muratura proteggerla dalle intemperie)
La mur. facciavista richiede una cura maggiore: per avere giunti dello stesso spessore si mette tra corso e corso un listello di spessore che viene rimosso dopo la posa. La finitura dei giunti si può fare per costipazione o per rigiuntaggio. La prima si esegue lisciando + volte la malta con un farro sagomato, la seconda si asporta con un ferro ad unghia la malta ancora non indurita riempiendo ancora il giunto con una malta di stuccatura di cemento e sabbia fine; alla fine si sfrega con una spugna per togliere i residui. Gli ang. delle murature in mattoni si realizzano con mattoni messi in opera o, per angoli diversi da quelli retti si usano pezzi speciali o a particolari disposizioni. Gli stipiti si realizzano con la battuta o senza che fornisce la sede per l’installazione del serramento. Gli architravi hanno varie forme a seconda dell’utilizzo di mattoni normali o speciali. Gli angoli e intersezioni di blocchi sono realizzati con elementi speciali che permettono di creare sfalsamenti dei giunti verticali; in casi particolari si rafforza con una rete elettrosaldata inserita nei giunti. Gli stipiti si realizzano con o senza battuta come per i mattoni, gli architravi si realizzano con pezzi speciali che permettono di inglobare un’armatura. I blocchi in cls normale, di argilla espansa o di calcestruzzo cellulare hanno posa + rapida ed economica, la posa può avvenire a malta o a colla. La posa a malta si fa formando giunti di 1 cm disposti in due fasce, ogni 2/ 3 corsi si dispone l’armatura per dare più continuità al muro. La posa a colla è adatta a blocchi di dimensione regolare dotati di incastri. La posa avviene stendendo un collante di adeguate caratteristiche su ciascun corso e assestando i blocchi in modo che i giunti abbiano spessore di 3 mm. Gli angoli delle murature per blocchi in calcestruzzo si eseguono con sfalsamento dei giunti e sovrapposizione dei corsi; le intersezioni si eseguono mediante l’inserimento di ferri d’ancoraggio. Gli stipiti si realizzano con blocchi di forma adeguata e gli architravi sono costituiti da blocchi a U contenenti nervature di calcestruzzo armato oppure con travetti precompressi in conglomerato in argilla espansa adatti ai vari spessori della muratura. In presenza di solai dei piani e della copertura si deve essere un concatenamento attraverso cordoli di CA, armati nel seguente modo: per i primi tre orizontamenti a partire dall’alto la sezione minima dell’armatura longitudinale dei cordoli deve essere di almeno 6 cm con barre di diametro non inferiore a 12mm; nei piani sottostanti ai tre più alti occorre aumentare la sezione di 2 cm a piano. I cordoli dei solai sono rivestiti nel filo esterno da una tavella per facilitare l’applicazione dell’intonaco; è sconsigliato usare materiale isolante tra cordolo e tavella perché si possono creare fessure dell’intonaco causate dalla dilatazione termica. Le murature armate sono formate da 1 elemento in laterizio (mattone pieno o semipieno a fori verticali)o altri materiali posati in opera con l’inserimento di un’armatura metallica interna e si possono distinguere in: murature con armatura diffusa quando l’armatura è costituita da barre d’acciaio ad aderenza migliorata distribuite verticalmente e orizzontalmente e collegate tra loro attraverso staffe; murature con armatura concentrata quando l’arm è concentrata in pilastrini verticali con interasse massimo di 4, 5 / 5 mt e uniti da cordoli orizzontali. Con il CA si costruiscono pareti o setti murari resistenti a sollecitazioni, esplosioni, incendi e intrusioni. Ci sono questi tipi di pareti: pareti controterra (ai piani interrati fatte in CA hanno 2 funzioni : portante e di contenimento del terreno. Per avere + ventilazione si usa l’intercapedine attraverso una parete situata sul filo esterno della costruzione), parete vani corsa ascensore e vani scala (fatte in CA contribuiscono al controventamento dell’edificio e alla rigidezza della struttura), pareti di compartimentazione antincendio, pareti di caveau di banche. Per eseguire getti si usano cassaforme in legno o in acciaio impiegando distanziatori per l’uniformità dello spessore della parete. Le casserature a perdere sono fatte di pannelli in lana di legno che non vengono rimossi dopo l’ indurimento del getto e costituiscono 2 strati isolanti della muratura. L’armatura metallica delle pareti in CA è costituita da barre d’acciaio longitudinali o da reti elettrosaldate dimensionate in base alle sollecitazioni previste. I pilastri si dividono in pilastri a staffe isolate e pilastri cerchiati. I primi possono avere sezione rett., quadrata o più complessa; hanno arm. metallica costituita da barre longitudinali e staffe di collegamento che racchiudono all’interno le barre longitudinali. I pilastri cerchiati hanno sezione circolare o poligonale, dotati di armatura a ferri longitudinali distribuiti lungo il perimetro e racchiusi da una staffatura continua a spirale: ciò permette di avere maggiore resistenza ai carichi. Nell’ossatura della costruzione in CA è consigliabile ridurre la grandezza dei pilastri ai piani più alti mantenendo però uno o più lati della sezione dei pilastri su fili fissi. Per gettare i pilastri si usano casseformi o in tavole di legno o in lamiera di acciaio. I pilastri in acciaio sono realizzati da tipi di profilati o con sezioni composte tra loro; possono essere: a sezione chiusa (quadrata o circolare resistono ai carichi di punta ma si collegano male alla struttura), a sezione aperta (profilati HE resistono alla flessione prodotta dal carico di punta e si collegano bene alla struttura), a sezione composta (fatti da più elementi uniti tra loro mediante chiodatura o saldatura; si usano quando ci vogliono sezioni
Fonte: http://www.raniero.it/home/kndfoijdfjlouri659704397032597045hieflkhhlirhklr9y0569046905689765
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Sito web: http://appuntone.xoom.it/appuntone/AA/tecnologia_meccanica.htm
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