legno tipi di legno

 


 

legno tipi di legno

 

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legno tipi di legno

 

IL LEGNO
Con il nome di legno s’intende la materia prima fornita naturalmente dagli alberi. È formato da fibre di cellulosa unite saldamente dalla lignina.
Nel linguaggio comune, a seconda dell’uso a cui è destinato, il legno prende il nome di:
- legna, se fornisce combustibile;
- legname, se fornisce materiale utile per le costruzioni o le industrie.

STRUTTURA DELL’ALBERO
 L’albero è una pianta legnosa perenne formata da tre parti distinte:

  1. Radici
  2. Fusto
  3. Rami

Le radici si allargano a raggiera nel terreno e servono come ancoraggio della pianta al suolo e come organo di prelievo dell’acqua dal terreno.
Il fusto, detto anche tronco, serve come sostegno della chioma e come via di trasporto mdelle sostanze nutritive fino alle foglie.
I rami, nel loro insieme formano la chioma; servono per sostenere le foglie e come via di trasporto delle sostanze nutritive.

STRUTTURA DEL TRONCO
Se sezioniamo trasversalmente un tronco di un albero possiamo notare una serie di anelli concentrici che, in zone temperate, corrispondono all’accrescimento annuale della pianta (ogni anello corrisponde ad un anno).
Partendo dall’esterno, possiamo notare:

  1. La corteccia, formata da cellule morte, che difende la pianta dagli agenti atmosferici, dai parassiti e da eventuali colpi.
  2. Il libro, costituito dalla parte più periferica (immediatamente sotto la corteccia) che trasporta la linfa e fornisce il nutrimento al cambio.
  3. Il cambio, una parte molto sottile che ogni anno aggiunge un nuovo strato di legno: largo e chiaro in primavera, sottile e scuro in autunno. La parte chiara, formata da cellule vive, è detta alburno; la parte scura, formata da cellule morte, è detta durame e costituisce il legno vero e proprio.
  4. Il midollo, parte centrale spugnosa formata da cellule morte.

TIPI DI ALBERI
A seconda del tipo di chioma, distinguiamo: Latifoglie e Conifere.
Le latifoglie hanno una ramificazione globosa per captare la massima luce del sole. Il tronco, dritto per alcuni metri, si biforca in grossi rami che salgono verso l’alto. I rami più sottili, si protendono verso l’esterno in tutte le direzioni. Le foglie, hanno una lamina larga e sottile e formano la chioma  dell’albero. Vivono in pianura, collina e bassa montagna e sono anche chiamate «caducifoglie» perché in autunno perdono tutte le foglie (fa eccezione il leccio)..
Le  conifere, che vivono in alta montagna, sono così chiamate perché «portano coni». Dovendo vivere in zone con temperature molto rigide, le foglie sono moto sottili e appuntite come aghi: da cui il secondo nome «aghifoglie». Avendo un continuo ricambio di aghi, le piante sono sempre verdi, ad eccezione del larice,
Dalla foresta alla segheria
L’uomo, fin dalla sua apparizione sulla terra, ha sempre utilizzato gli alberi per soddisfare i suoi bisogni: Scaldarsi; costruirsi una casa; arredarsi la casa.
Oggi, il fabbisogno di legno è aumentato; il bosco viene “coltivato” come un campo agricolo. La «silvicoltura» si occupa della sua coltivazione. A seconda del tipo di albero che si vuole impiantare, abbiamo il «bosco CEDUO» per alberi utilizzati come legna da ardere; «bosco a FUSTAIA» per piante di alto fusto da utilizzare come legname.
Per ricavare legname senza danneggiare il bosco si procede nel seguente modo:

  1. Si procede al taglio del bosco a settori secondo una rotazione prestabilita;
  2. Si piantano nuovi alberi, dopo estrazione dei ceppi, nel settore interessato dal taglio;
  3. Si aspettano circa 50 anni prima di procedere ad un nuovo taglio.

 


Le operazioni necessarie per trasformare le piante in legname da lavoro sono le seguenti.
1) Abbattimento. Il tronco viene tagliato alla base, facendo attenzione a scegliere la direzione di caduta più opportuna. L’abbattimento avviene, generalmente, nella stagione invernale, quando l’attività vegetativa è minima.
2) Sramatura. E’ l’operazione che consiste nel taglio dei rami della pianta appena abbattuta (talvolta la ramatura può precedere l’abbattimento).
3) Scortecciatura. La scortecciatura del fusto avviene generalmente subito dopo l’abbattimento, per facilitare l’essiccazione e il trasporto.
4) Troncatura. I tronchi vengono generalmente tagliati in pezzi più piccoli per facilitarne il trasporto.
5) Trasporto. Il trasporto può avvenire in diversi modi.
- Via terra: per rotolamento, trascinamento o su mezzi di trasporto (autocarri, treni…);
- Via acqua (fluitazione): sfruttando corsi d’acqua diretti in prossimità delle segherie;
- Via aerea: per mezzo di funi o teleferiche, elicotteri o per caduta dall’alto attraverso apposite canalizzazioni (solitamente utilizzato in casi di luoghi impervi).
6) Lavaggio/Asciugatura (lisciviazione). È un procedimento diretto ad eliminare dal legno tutte le sostanze che possano imputridire e quindi costituire nutrimento per organismi parassiti.
7) Taglio. Può avvenire in vari modi. I principali, utilizzati per la realizzazione di pannelli “semilavorati”, sono:
Segagione: serve a dividere un tronco in travi o tavole;
- Tranciatura: il tronco viene tenuto fermo mentre una lama affilata taglia sottili fogli di legno.
- Sfogliatura: il tronco viene imperniato nel proprio asse e fatto ruotare lentamente contro una lama affilata, che taglia un foglio sottile, largo quanto il tronco e lungo molti metri.
8) Stagionatura. La stagionatura può avvenire in modo naturale o artificiale.
- Stagionatura naturale: le tavole vengono messe in cataste, lasciando che l’acqua contenuta nel legno si perda per evaporazione spontanea. L’operazione può durare un anno per legni teneri o diversi anni per legni duri e compatti.
- Stagionatura artificiale: effettuata con fumi e aria calda dentro appositi locali. L’operazione può durare anche pochi giorni.


Lavorazione del legno e suoi derivati
La lavorazione comporta diversi procedimenti a seconda del prodotto finito richiesto. Si pos­sono considerare, generalizzando, tre fasi principali:

  1. Il tronco viene scortecciato e squadrato, cioè ridotto in tavole o travi, prodotti ancora grezzi.
  2. Avviene un'ulteriore lavorazione per ottenere semilavorati (listelli, travicelli e tavole) di misure determinate.
  3. semilavorati vengono sottoposti a lavorazioni, a macchina o a mano, per ottenere prodotti finiti (serramenti, mobili, oggetti d'uso).

 

Gli schemi sopra riportati visualizzano tre delle diverse possibili modalità di taglio del tronco per ottenere vari tipi di semilavorati: assi, listelli, travi, ecc.
I pannelli semilavorati
Per ovviare ad alcuni inconvenienti propri del legno massiccio ad esempio la tendenza della tavole ad incurvarsi) e al contempo ridurre i costi dei manufatti in legno, rimediando anche a problemi di carattere ambientale, si producono pannelli in cui il legno è abbinato anche ad altri materiali.
I pannelli, che hanno ormai sostituito quasi completamente, il legno massiccio nella costruzione dei mobili, hanno ottime caratteristiche di leggerezza, resistenza e durata, e un costo molto più basso del legno massiccio. Sono prodotti partendo da «sfogliati» (tecnicamente piallacci) cioè fogli di legno con spessore di pochi millimetri ottenuti per tranciatura o sfogliatura.


I principali pannelli sono i seguenti:
Compensato. È un pannello di legno formato da 3 fogli di legno sottili, disposti e incollati con le venature incrociate fra loro.
Multistrato. È un pannello realizzato con lo stesso procedimento del compensato, ma utilizzando più strati: 5, 7, 9… Il numero dispari degli strati si giustifica con una motivazione puramente estetica: disponendo le venature sempre in modo incrociato, solo un numero disperi di fogli consente di avere le venature orientate nello stesso verso su entrambe le facce del pannello.
Tamburato. Pannello costituito da una “cornice” di legno massello rivestita, sulle due facce, da fogli di laminato o compensato. All’interno resta vuoto o alleggerito con una struttura a nido d’ape di cartone.
Paniforte. Pannello di legno costituito da un anima di listelli incollati fra loro, rivestiti su entrambe le facce da fogli di legno disposti con le venature contrarie rispetto a quelle dei listelli.
Truciolato. Pannelli costituiti da scarti di segherie, trucioli, pezzi di rami e radici ridotti in piccole scaglie, impregnati con resine sintetiche e pressati ad alta temperatura.
Possono essere rivestiti da lamine plastiche (laminati) o strati di legno vero (impiallacciati).
Lamellare. È formato da tavole ottenute dal taglio del tronco, unite tra loro con colle sintetiche ad alta resistenza.

 

Fonte: citazione per uso didattico da http://www.iccasella.it/legno1.docx

Autore del testo: G. Franzè

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Tipo di legna

 

TIPO DI LEGNA

FOTO

DESCRIZIONE

USO

ACACIA

L'acacia è un legno di essenza forte. Appartiene alla famiglia delle latifoglie, il legno è di colore giallo rossastro

E’ indicata al mantenimento del fuoco visto che brucia lentamente

NOCE

Appartiene alla famiglia delle Juglandacee. La corteccia è di colore grigio e liscia

Il suo legno, molto pregiato, è ottimo per la legna da ardere

CARPINO

E’ un albero della famiglia delle Betulaceae

E’ certamente uno dei migliori come legna da ardere

QUERCIA

Appartiene alla famiglia delle Fagacee ne esistono di vari tipi, le più comuni sono il rovere, il cerro, il leccio, la farnia

E’ ottimo come legna da ardere perchè essendo compatto brucia molto lentamente

CASTAGNO

Appartenente alla famiglia delle Fagacee ha un legno compatto ed elastico non molto pesante

Aumenta il proprio potere calorico (e la propria resa in generale) se ben stagionato

FAGGIO

Appartiene alla famiglia delle Fagacee ha chioma ampia, ovale e folta

E’ adatto come legna da ardere, ha buon potere calorico, bruciatura lenta

BETULLA

Della famiglia delle Betullacee, ha corteccia biancastra o rossastra

Non molto adatta come legna da ardere ma piuttosto durante la fase di accensione

LARICE

Della famiglia delle Pinacee ha corteccia grigiastra, spessa e profondamente solcata

Il suo legno duro è un discreto combustibile essendo resinoso tende a fare fumo e a sporcare la canna fumaria

PIOPPO

Appartiene alla famiglia delle Salicacee. Ne esistono di due tipi, il pioppo bianco ed il pioppo nero.

Si usa prevalentemente durante la fase di accensione

OLMO

Famiglia delle Olmacee la corteccia è di colore bruno con fenditure verticali

Il suo legno brucia molto lentamente con un ottimo potere calorico è ottimo come legna da ardere

CILIEGIO

Appartenente alla famiglia delle Rosa La corteccia è di colore bruno lucente

Il suo legno è ottimo come la legna da ardere per cuocere i cibi al forno, meno come riscaldamento

PINO

Classe delle Pinacee

È discreto come legna da ardere, non dei migliori, Essendo resinoso fa molto fumo

OLIVO

Famiglia delle Olacee Ha corteccia di colore chiara che si scurisce con l'età

Brucia anche quando è verde per la presenza di olio al suo interno, che lo porta a fare un fumo


Fonte: http://www.zetalinea.it/public/2012_file_download/Scegliere%20la%20legna_T.doc

Sito web: http://www.zetalinea.it/

Il legno


Le caratteristiche e descrizione del materiale
Il legno è stato utilizzato dall’uomo sin dall’antichità: se viene usato come combustibile viene chiamato comunemente legna.
Il legno è la materia prima ricavata da varie essenze (alberi) per fabbricare : carta, mobili,strutture portanti e rivestimenti.
Il legno è quella parte del tronco che si trova sotto la corteccia formata (dall’esterno verso l’interno) dalla scorsa, dal cambio e dal libro. Il legno è formato da una parte esterna di aspetto spugnoso detto alburno e da una parte più vecchia detta massello o durame. C’è anche una zona interna detta midollo.
Proprietà
Proprietà fisiche
Porosità: capacità di assorbire l’umidità
 Eterogeneità: uniformità delle fibre
 Ritiro: variazione del volume sotto l’influsso di cambiamenti di temperatura e umidità
 Igroscopicità: capacità di assorbire l’umidità sotto forma di vapore.
  Peso specifico: molto basso
Proprietà meccaniche
 Durezza: è la proprietà a lasciarsi penetrare da un corpo più duro.
 Elasticità: è la proprietà del legno a riprendere la loro forma dopo una sollecitazione.
 Resistenza: proprietà del legno a resistere alle deformazioni.
 Tenacità o resilienza: proprietà del legno a resistere a sforzi bruschi.

Proprietà tecnologiche
Fendibilità: proprietà del legname a spaccarsi nel senso delle fibre senza produrre trucioli.
Plasticità: proprietà del legname ad assumere deformazioni permanenti.
Curvabilità: attitudine a mantenere una forma curva.
Attitudine al taglio: proprietà del legname a lasciarsi tagliare con produzione di trucioli e segatura.
Classificazione e descrizione dei tipi di legno
I legnami si possono classificare secondo diversi criteri,per esempio alla specie di appartenenza,al peso specifico, all’aspetto, al luogo di appartenenza ecc.
Quindi il legname può essere:
Legname da costruzione ricavato da tronchi e utilizzato per realizzare elementi strutturali per esempio palificazioni, opere stradali e ferroviarie.
Legname da falegnameria ricavato da tronchi e rami e lavorato con pialla e sega per ottenere tavole listelli e altri elementi di sezioni limitate.
Legname per industria usa il legname per ricavarne coloranti per l’industria di tintoria, estrazione di sostanze medicinali per le industrie farmaceutiche, estrazione della cellulosa per l’industria della carta, estrazione di resine per l’industrie delle vernici.
Legname per ebanisteria ricavato da tronchi e radici di legni duri e compatti per lavori pregiati e artistici di alto livello.
Esistono tre tipi di legni: legni teneri, semiduri e duri.
I legni teneri (o “dolci”) si lavorano facilmente ma altrettanto facilmente si scalfiscono, hanno scarsa resistenza e raramente vengono utilizzati per strutture da lasciare in vista perché non si prestano a essere perfettamente rifiniti. A questa categoria appartengono l’abete, la balsa e il pino.
I legni semiduri non sono ne troppo duri ne troppo teneri,le essenze più usate sono il ciliegio, il castagno, il faggio, il noce e l’olmo.
I legni duri sono tutti i legni più nobili, tradizionalmente usati per i lavori di ebanisteria, insieme ad altri di minor pregio ma pur sempre caratterizzati da elevata compattezza e ottima resistenza alle sollecitazioni. Ricorrere a legni di questo tipo è indispensabile quando si vogliono realizzare pezzi torniti o sagomati.
I più usati sono l’acacia, l’olivo, il frassino (legni europei), il palissandro, il teck, l’ebano e il mogano (legni esotici).
Produzioni e lavorazioni
Il tronco non consente di effettuare lavorazioni di grandi dimensioni quindi bisogna ricorrere a tecniche che rendono possibile la produzione di pannelli di grandi superficie ma di limitato spessore mediante l’incollaggio dei fogli di legno sottili.
I prodotti derivati del legno sono i seguenti :
compensati e multistrati che sono ottenuti mediante l’incollaggio sotto pressione di diversi strati disposti in modo tale che ciascun foglio sia ortogonale a quello adiacente. In genere il numero degli strati sono dispari. I compensati che hanno più di tre fogli sono chiamati multistrati.
Paniforti è un pannello formato da un anima di listelli( da 10mm a 30 mm)  o da lamelle (spessore minore a 8 mm) di legno tenero rivestita da entrambe le facce con strati di sfogliato disposti con la venatura ortogonale rispetto ai listelli.
Pannelli tamburati sono costituiti da due fogli di compensato da un  telaio perimetrale di listelli e da un inserto detto anima. L’anima ha lo scopo di creare uno stabile collegamento fra le tue lamine di compensato. L’anima può essere fatta con materiali con struttura ondulata o a nido d’ape, oppure con schiume sintetiche espanse.
Pannelli truciolati sono ricavati da residui di segheria, frantumati in piccoli frammenti che vengono essiccati e agglomerati al caldo con resine sintetiche e infine compressi in pannelli di vari spessori e dimensioni, largamente utilizzati per la loro economicità.
Pannelli di fibre sono ricavati da scarti industriali provenienti da varie lavorazioni e sottoposti a una sfibratura con lo scopo di rompere i legami che tengono unite le fibre. Con l’aggiunta di varie sostanze si ottengono i pannelli si fibre che possono essere verniciati e impiallacciati. Presentano caratteristiche alquanto diverse asseconda del procedimento di formazione, dalla condizione della pressatura, dalla natura del legname e dagli eventuali trattamenti impiegati.
Pannelli di lana di legno sono fabbricati con sottili strisce di legno larghe qualche millimetro e di spessore inferiore al millimetro ricavate mediamente macchine speciale con un taglio nella direzione delle fibre. Tali strisce vengono impregnate con le sostanze antiputrescenti, antiparassitarie e ignifughe. Sono impiegate per isolare termicamente e acusticamente, per pareti pre-intonacate e per controsoffittature isolati per fabbricanti industriali.
Trattamenti
Esistono vari trattamenti quelli di: stagionatura, di conservazione e di ignifugazione.
La stagionatura si divide in:
Naturale dove il legno riparato dalla luce del sole e dalla pioggia viene esposto all’aria sotto tettoie, in modo che sia ventilato.  Il periodo di esposizione varia a seconda dello spessore delle tavole da 20 a 30 mesi, in questo modo si allontana l’acqua in eccesso e si distruggono completamente le sostanze non cellulose.
Artificiale consiste in un trattamento di vaporizzazione con acqua a 110-115 c° alla pressione di 2 o 3 Atm i autoclave. Quindi l’essiccamento viene svolto in strutture dove viene fatta circolare aria calda con un grado di umidità sempre minore. Mentre la stagionatura naturale richiede sempre tempi lunghi, quindi si preferisce utilizzare quella artificiale che riduce i tempi a pochi giorni.
Metodo di conservazione che si dividono:
Trattamenti antisettici e impermeabilizzanti, le più grandi industrie usano introdurre nel legno antisettici in grado di eliminare muffe, microorganismi ecc.         I trattamenti di impermeabilizzazione invece si tratta di inibire l’azione disgregante  dell’acqua e dell’aria ( il più diffuso è quello a vuoto e a pressione)
Verniciatura che elimina del tutto l’assorbimento di umidità e l’azione delle sostanze inquinanti presenti nell’aria.  Le vernici più usate sono quelle oleoresinose per gli esterni e a spirito per gli interni.
L’ignifugazione è un trattamento che rende meno infiammabile il legno, in quanto impedisce che l’ossigeno atmosferico venga a contatto con la cellulosa.

 

Legno lamellare
Materiale prodotto dall'uomo mediante l'incollaggio di tavole di legno.
La fasi della produzione consistono nella riduzione del tronco in assicelle -
dette per l'appunto lamelle generalmente di larghezza non superiore ai 20 cm
(per prevenire eccessive deformazioni causate dal fenomeno del ritiro) e nella
loro ricomposizione tramite incollaggio
E’ ecologico,viene assemblato con colle e trattato con prodotti atossici e non nocivi per l’ambiente.
E' duraturo grazie all'utilizzo di idonei trattamenti ed alla selezione di materiale di 1^ scelta si garantisce, per le strutture, un'elevata stabilità e durata nel tempo.
Leggero e resistente ha un ottimo rapporto tra resistenza e peso, ciò consente di realizzare strutture leggere ma al tempo stesso molto resistenti. Inoltre consente un agevole trasporto ed un veloce montaggio.
Legno massello
Materiale ricavato dal fusti delle piante, In particolare gli alberi ma anche arbusti, dal legno delle conifere e da quello delle latifoglie. Una volta tagliato e stagionato ed essiccato, il legno è destinato ad un'empia varietà di utilizzi tra cui ha notevole rilevanza l'uso che se ne fa come materiale da costruzione, fin dalle origini dell'umanità. Il legno è prodotto dalla pianta come elemento strutturale, dalle ottime caratteristiche di robustezza e resistenza , ed è per questo Impiegato utilmente dall'uomo.
E' ecologico quale prodotto, meglio del legno che è un materiale ecologico per eccellenza ed è un prodotto rinnovabile e riciclabile.
E' duraturo grazie all'utilizzo di idonei trattamenti ed alla selezione di materiali di 1° scelta si garantisce, per le strutture, un'elevata stabilità e durata nel tempo.

REALIZZATO DA:
M.BARDELLA
N.SEBASTIANELLI
2° AG


Fonte:Enciclopedia: Wikipedia , testi scolastici: materiali da costruzioni e scienze e tecnologie applicate.

 

Fonte: http://labtopomorea.altervista.org/2a_classe/Lavori_%20Studenti/Testi/Il%20legno.doc

Sito web da visitare: http://labtopomorea.altervista.org

Autore del testo: sopra indicati

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