Progettazione delle reti territoriali
Progettazione delle reti territoriali
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Progettazione delle reti territoriali
Domande di ripasso – Modulo di “Analisi e progettazione delle reti territoriali”
- Il marketing mix
- Gli stadi della visita turistica
- Il piano di sviluppo turistico
- I cinque temi chiave per trattenere i turisti
- Risorse turistiche simili e principali
- Analisi PEST
- Il tourism resource audit
- Stadi di trasformazione dell’atteggiamento dei residenti verso i turisti (teoria di Doxey)
- Definizioni di sistema, sistema sociale di Gallino e tre proprietà principali
- Definizione di Sistema Turistico Locale
- Ribalta, retroscena e messa in scena
- Orientamenti e attività di marketing
- I tre elementi del sistema turistico di Leiper
- Il successo di una destinazione turistica
- Domande a cui rispondere per un efficace piano di marketing
- Analisi SWOT
- Risorse turistiche principali
- Marketing del turismo e marketing territoriale
- Soggetti attori, decisionali e operativi
- Definizione di area prodotto
- La carrying capacity
- L’heritage tourism
- Quali sono le principali tipologie di strutture di accoglienza
- Spiegare la struttura dei setting turistici secondo MacCannell/Goffmann
- Variabili per individuare i turisti più adatti ad una località
- Gruppi con caratteristiche simili
DOMANDE DELL’APPELLO DI DICEMBRE 2007
DIECI DOMANDE A CUI RISPONDERE IN 1h.
- Caratteristiche del sistema di Leiper;
- Tipologie di risorse e relativi esempi;
- Le fasi del setting turistico per MacCannel;
- Definizione generale di sistema e definizione di sistema sociale di Gallino;
- 5 orientamenti di marketing e quale è meglio utilizzare per il marketing territoriali turistico;
- Analisi Swot e Pest;
- Descrivere le fasi della relazione turisti - residenti di Doxey;
- Cosa significa segmentare e le variabili che sono utilizzate;
- Tipologie di turisti;
- La progettazione territoriale del turismo;
1) Il marketing mix
Il marketing mix è un rapporto equilibrato di quattro elementi, sintetizzati nelle 4P del marketing:
- Prodotto (product), di cui bisogna considerare tre aspetti: il ciclo di vita della destinazione, il portafoglio prodotti e i possibili sviluppi;
- Prezzo (price), che è un elemento poco controllabile, ma molto importante in quanto influenza le entrate, segnala ai turisti la qualità dei prodotti, provoca immediate reazione nella domanda, espone le località alla guerra dei prezzi;
- Distribuzione (place), che avviene tramite 5 strategie: intensiva (massimo numero di sportelli), esclusiva (minimo numero di sportelli), selettiva (solo alcuni sportelli), push (centrata sull’offerta) e pull (centrata sulla domanda);
- Promozione (promotion), che comprende in senso lato la comunicazione.
2) Gli stadi della visita turistica
Per quanto riguarda la visita turistica, si evidenziano cinque fasi. La prima fase è la previsita, in cui il turista ricerca informazione e gli operatori turistici dovrebbero essere già in grado di promuovere un'immagine positiva della località. La seconda fase è l’arrivo, una fase molto breve, ma importantissima. E’ la fase in cui si formano le impressioni iniziali, che determineranno lo standard qualitativo di tutta la vacanza. Per questo, l’arrivo deve essere curato con grande attenzione. La terza fase è la permanenza, il momento in cui il turista viene a contatto con la realtà della vacanza; è questa la fase decisiva per la percezione della qualità della vacanza. La quarta fase è la partenza, in cui si formano le ultime impressioni. Anche questa fase, come l’arrivo, deve essere particolarmente curata al fine di produrre un ritorno positivo. Infine, la quinta fase, è data dai ricordi, in cui il turista racconta la sua esperienza, producendo un passaparola positivo o negativo.
3) Il piano di sviluppo turistico
Il piano di sviluppo turistico consiste in un’attività finalizzata ad identificare le opportunità di sviluppo, fissare traguardi e obiettivi e definire una serie di azioni per raggiungere questi traguardi ed obiettivi. Il piano di sviluppo turistico segue il tourism resource audit e si suddivide in tre stadi. Il primo stadio è l’identificazione delle opportunità e dei vincoli, in cui, dopo aver analizzato le risorse, si determinano quelle che necessitano di miglioramenti. Il secondo stadio prevede di stabilire traguardi ed obiettivi dello sviluppo. I traguardi sono generali; sono una dichiarazione di intenti, che non vengono mai raggiunti ma sempre perseguiti. Gli obiettivi sono più specifici e ogni traguardo è composto da più obiettivi. Il terzo stadio è la progettazione del piano d’azione, cioè una sequenza di fasi che descrive precisamente ciò che deve essere fatto e in che ordine.
4) I cinque temi chiave per trattenere i turisti
Il primo tema è il focus sul turista, in quanto il turista deve essere al centro delle attività perché l’obiettivo fondamentale è la sua piena soddisfazione. Il secondo tema è la qualità, che riguarda la capacità di soddisfare il turista per il 100% del suo tempo. Il terzo tema è l’unicità, che permette alla destinazione di differenziarsi rispetto alla concorrenza. Il quarto tema è l’innovazione, che si riferisce alla capacità della località di rinnovarsi. Una località che resta ferma è infatti destinata a perdere. Il quinto tema è l’integrazione, che riguarda la capacità di cooperazione della cooperazione della località per espandere gli affari complessivi dell’area.
5) Risorse turistiche simili e principali
Le risorse turistiche sono divise in due grandi categorie:
- le risorse turistiche principali sono quelle che hanno grande capacità di attrazione e rappresentano il motivo principale della visita;
- le risorse turistiche simili sono quelle che non rappresentano il motivo principale della visita, non hanno grande capacità di attrazione ma facilitano o rendono possibile l’esperienza turistica, sono quindi risorse di supporto alle risorse turistiche principali.
6) Analisi PEST
L’analisi PEST permette di valutare la situazione attuale attraverso l’analisi dei fattori PEST, ovvero i fattori Politici, Economici, Sociali e Tecnologici. E’ un’analisi di macrolivello, ossia mira a mettere a fuoco le caratteristiche principali dell’ambiente in cui si trova ad operare la destinazione.
7) Il Tourism Resource Audit
Il Tourism Resource Audit è un piano di verifica delle risorse turistiche, un processo di catalogazione e valutazione delle risorse; non è una semplice lista di risorse, ma un database con l’analisi dei punti di forza e di debolezza. E’ un processo a due stadi: il primo stadio consiste nell’inventario delle risorse, in cui si compie un esercizio di brainstorming e si elencano le risorse, raggruppandole in cinque categorie: risorse naturali, risorse culturali, attività, eventi e servizi; il secondo stadio è la valutazione, in cui le risorse catalogate vengono valutate in base a tre elementi: qualità, unicità e appeal, cioè la capacità di richiamo
8) Stadi di trasformazione dell’atteggiamento dei residenti verso i turisti (teoria di Doxey)
Doxey individua cinque stadi di trasformazione nell’atteggiamento dei residenti verso i turisti. Il primo stadio è l’euforia e rappresenta la fase iniziale dello sviluppo. In questa fase i turisti e gli investitori sono i benvenuti e non vengono create azioni di controllo o di programmazione. Il secondo stadio è l’apatia, in cui la presenza dei visitatori viene data per scontata. I contatti fra residenti e locali diventano commerciali e le attività sono improntate al marketing. Il terzo stadio è il fastidio, in cui ci si avvicina al punto di saturazione. I residenti mostrano apprensione verso il turismo, mentre i soggetti decisionali aumentano le infrastrutture. La quarta fase è l’antagonismo, in cui i residenti mostrano irritazione verso il turismo e i visitatori sono visti come causa di problemi. La quinta fase è la xenofobia, in cui l’ambiente originale è totalmente cambiato, la colpa viene data al turismo e i residenti mostrano ostilità verso i turisti.
9) Sistema, sistema sociale di Gallino e tre proprietà principali
Un sistema è una pluralità di elementi materiali o astratti coordinati fra loro in modo da formare un complesso organico soggetto a date regole. Un sistema sociale è un complesso di posizioni o ruoli occupate da soggetti individuali o collettivi i quali interagiscono mediante comportamenti, azioni, attività di natura specifica nel quadro di norme regolative ed altri tipi di vincolo che limitano la varietà degli atti consentiti a ciascun soggetto nei confronti di altri.
Le tre proprietà principali:
- qualsiasi collettività strutturata può essere studiata come sistema sociale;
- le unità costitutive di un sistema sociale non sono individui nella loro piena identità, ma azioni e comportamenti che gli individui compiono in quanto occupano una determinata posizione sociale che li vincola ad un determinato luogo;
- il sistema sociale ha dei confini che lo distinguono e delimitano rispetto ad altri sistemi, ed è anche aperto in quanto attraverso i suoi confini esso scambia continuamente risorse materiali e informazioni.
10) Definizione di Sistema Turistico Locale
Si definisce sistema turistico locale un contesto turistico omogeneo o integrato, comprendente ambiti territoriali appartenenti anche a regioni diverse, caratterizzati dall’offerta integrata di beni culturali, ambientali e di attrazioni turistiche, compresi i prodotti tipici dell’agricoltura e dell’artigianato locale e dalla presenza diffusa di imprese turistiche singole ed associate. Gli enti locali o i soggetti privati promuovono i sistemi turistici locali attraverso forme di concertazione con gli enti funzionali, con le associazioni di categoria che concorrono alla formazione dell’offerta turistica.
11) Ribalta, retroscena e messinscena
La ribalta è il luogo d’incontro fra ospitanti ed ospitati o fra clienti e personale di servizio (uffici di ricevimento, negozi…). Il retroscena è il luogo in cui i membri del gruppo interno si ritirano fra una prestazione e l’altra per rilassarsi e prepararsi (cucine, lavanderie…), è chiuso al pubblico ed algi estranei e permette l’occultamento di strumenti ed attività che potrebbero screditare il fronte esterno della prestazione. La messinscena è lo spazio per l’outsider in cui è permesso vedere dettagli del funzionamento interno di un’istituzione commerciale, domestica, industriale piuttosto che pubblica; è una sorta di museo vivente.
12) Orientamenti ed attività di marketing
Esistono cinque orientamenti in base all’attività di marketing:
- l’orientamento alla produzione è la prima linea guida alla vendita, la gestione è focalizzata sull’efficienza produttiva e distributiva, a discapito dell’attenzione alla clientela;
- l’orientamento al prodotto: i consumatori preferiscono alcuni prodotti e le forme di prodotto esistenti, quindi occorre operare e sviluppare valide versioni di tali prodotti, ma si sottovalutano i clienti che possono comprare prodotti completamente diversi per variare;
- l’orientamento alla vendita mira a d ottenere una vendita ogniqualvolta sia possibile, lasciando in secondo piano la soddisfazione successiva all’acquisto e gli utili derivanti dalla transazione è diffusa nell’ambito del turismo (hotel, compagnie aeree) a causa della sovracapacità dovuta a:
- errata convinzione che l’aumento di dimensioni porti economie di scala;
- scarse capacità previsionali;
- illusione che il turismo sia destinato a servire una domanda illimitata;
- l’orientamento al marketing: il conseguimento degli obiettivi aziendali dipenda dalla capacità di determinare bisogni ed esigenze dei mercati target e di trasferire la soddisfazione desiderata in modo più efficace ed efficiente rispetto alla concorrenza. Si muove dai bisogni verso le esigenze del target aziendale;
- l’orientamento al marketing sociale: l’impresa dovrebbe individuare bisogni ed esigenze dei mercati obiettivo fornendo la soddisfazione desiderata con più efficienza – efficacia della concorrenza mediante un’azione che preservi il benessere della società e dei consumatori (per esempio il turismo con impatto positivo).
13) I tre elementi del sistema turistico di Leiper
- Il turista: su di esso si concentrano gli studi relativi ai bisogni e alle motivazioni (psicologia), ai comportamenti e alle relazioni interculturali (sociologia ed antropologia), ai flussi numerici ed economici (economia e statistica).
- L’ambito geografico: comprende gli spostamenti di andata e ritorno e l’analisi delle aree di transito, riguarda la geografia, i trasporti e le modalità organizzative di viaggio.
- La regione turistica: si riferisce alle località mete di viaggi e può essere analizzata da molteplici punti di vista: descrittivo – valutativo, organizzativo – comunicativo, gestionale, economico e finanziario. Questo elemento comprende diversi sottoelementi (risorse, attività…)
14) Il successo di una destinazione turistica
Lo sviluppo di una destinazione turistica comincia con una valutazione delle risorse locali e dei segmenti dei visitatori, ma non termina al momento dell’attuazione del piano, importante è considerare che prima di iniziare il piano di sviluppo venga messo in pratica un sistema per monitorare e valutare l’efficacia delle varie azioni. Monitoraggio e valutazione sono importanti per sapere cosa sta producendo il turismo in una località di destinazione; il monitoraggio può avvenire mediante tecniche qualitative, relative alla comprensione approfondita dei problemi (focus group, interviste personali, osservazioni e tecniche proiettive), e quantitative, relative all’analisi statistica dei dati numerici; il processo deve avvenire in tutte le fasi dello sviluppo turistico e deve essere completato in modo regolare; ciò richiede tempo, conoscenze ed abilità specifiche.
15) Domande a cui rispondere per un efficiente piano di marketing
Le quattro domande a cui rispondere sono:
- Dove siamo adesso?
- Dove vogliamo arrivare?
- Come ci arriviamo?
- Come sappiamo se ci siamo arrivati?
Per la prima domanda si svilupperà un’analisi della situazione generale basandosi sia su fattori interni che su fattori esterni, quindi si passerà ad un’analisi sia di macro che di microlivello per poi raggiungere il culmine con un’analisi SWOT. Con la seconda domanda si focalizzano invece gli obiettivi da raggiungere, si determinano i segmenti turistici chiave ed il proprio posizionamento. La terza domanda si pone il compito di scegliere la strategia migliore per poter raggiungere gli obiettivi prefissati. Per rispondere all’ultima domanda sarà necessario eseguire valutazione, monitoraggio e controllo.
16) Analisi SWOT
L’analisi SWOT è la più importante da svolgere per rispondere alla domanda: “dove siamo adesso?”. L’analisi è il ritratto onesto dei punti di forza e di debolezza di una destinazione che si mette in competizione, come pure delle opportunità e delle minacce che si trova ad affrontare. Sia i punti di forza che di debolezza (rispetto ai concorrenti) derivano da un’analisi interna e possono essere classificati con un punteggio per determinare l’importanza. Le opportunità e le minacce derivano invece da un’analisi esterna, le prime possono essere valutate in base alla scala temporale, per importanza, in base alla gravità dell’impatto negativo sulla destinazione.
17) Risorse turistiche principali
Le risorse turistiche principali sono: risorse naturali, risorse culturali, eventi, attività e servizi. Le prime sono fondamentali e sono la base per sviluppare altre risorse, ma sono le meno produttive in termini di diretti benefici economici. Le risorse culturali comprendono elementi storici in situ come palazzi antichi, castelli e riguardano elementi come musei, siti storici… Le risorse culturali riflettono certi aspetti della società attuale. Le terze riguardano festival, tornei ed attività fieristiche a scopo sia turistico che commerciale. Gli eventi possono servire a formare un’immagine della località se hanno però dimensione sufficiente ad attirare visitatori o per completare altra attività dei turisti che sono in zona. Le attività sono impianti appositamente creati per il tempo libero, esempi: parchi a tema, zoo, acquari, che possono essere motivi di scelta per la località. Gli ultimi sono tutti quei servizi che rendono possibile il turismo, come le attrezzature per l’accoglienza, il catering, il trasporto, il ricevimento…
18) Marketing del turismo e marketing territoriale
Il marketing del turismo è centrato essenzialmente su un servizio mentre il marketing territoriale prevede una maggiore attenzione al prodotto, cioè al luogo, ma anche a tutti gli aspetti relazionali allargati; la sua finalità è quella di mirare ad uno sviluppo equilibrato che preservi le risorse ambientali e che ottenga il coinvolgimento positivo della comunità ospitante.
19) Soggetti attori, decisionali ed operativi
I soggetti attori sono soggetti a diverso titolo coinvolti nella proposizione turistica di una determinata zona, sono quelli che vivono operano e soggiornano. I soggetti decisionali sono tutti coloro che hanno delle cariche o delle deleghe e che quindi sono in grado di scegliere e decidere le linee di fondo dello sviluppo. I soggetti operativi sono molteplici, i professionisti e i commercianti privati sono l’ossatura essenziale del mondo turistico, ci sono inoltre gli addetti che devono essere formati in quanto sono i primi ad essere a contatto con i turisti. I residenti sono la componente essenziale che va informata, educata e coinvolta.
20) L’area prodotto
Si parte dal concetto che il turista abbia bisogno di “qualcosa da fare” e di “qualcosa da vedere” che li tenga occupati e che sia completamente diverso dall’ambiente di provenienza dei turisti. Nasce quindi la necessità di passare da un’area ad un prodotto che offra qualcosa di unico; sono infatti le differenze e le diversità che risultano importanti per il turismo.
21) La carrying capacity
Con questo termine si indica la capacità di capacità di carico o meglio di sopportazione di un territorio riferendosi all’uso turistico. Viene definita come il numero massimo di persone che possono usare un sito senza alterare l’ambiente naturale e sociale e senza portare ad una diminuzione della qualità di fruizione per gli stessi turisti.
22) L’heritage tourism
Il patrimonio turistico comprende, oltre ai luoghi e alle opere, tradizioni, valori, eventi storici, attività culturali e ricchezze naturali. L’heritage tourism è caratterizzato da elementi chiave come l’immagine, cioè l’impressione che si forma nella mente del visitatore nei primi istanti della visita; la motivazione, cioè il desiderio di recarsi in quel luogo e la motivazione del personale locale, l’accessibilità, il mix di servizi e comodità, le occasioni di acquisto e la qualità del servizio.
23) Quali sono le principali tipologie di infrastrutture di accoglienza?
Primi fra tutti gli alberghi, ma anche altre categorie come pensioni, residence, garni meublés, alloggi per giovani (ostelli), campeggi e formule derivate, villaggi vacanze, agriturismi e bed & breakfast, alloggi presso strutture religiose.
24) Spiegare la struttura dei setting turistici sEcondo MacCannel e Goffman
- Front region: spazio sociale che i turisti tentano di oltrepassare per accedere al retro;
- Front region allestita per sembrare una regione interna: funzionalmente si tratta di una front region, ma esteticamente è decorata con rimandi alle attività di back region chiamati “atmosfera”;
- Front region totalmente organizzata per sembrare il retroscena: migliore è la simulazione, più difficile sarà da distinguere dalla fase 4;
- Regione interna aperta agli stranieri, l’apertura è ciò che la distingue da altre back region, il cui accesso è spesso limitato.
- Back region ripulita o un po’ alterata perché sia permesso ai turisti un colpo d’occhio occasionale;
- Retroscena, tipo di spazio sociale che motiva la coscienza turistica.
25) Variabili per individuare i turisti più adatti ad una località
Le variabili che vengono prese in considerazione sono: soggiorno o escursione, provenienza nazionale o internazionale, motivazione del viaggio, appartenenza ad un pacchetto all-inclusive o viaggio indipendente. Si tiene inoltre conto delle variabili del viaggio (distanza dalla località, spese per il viaggio) e delle variabili personali (età, sesso, stato civile, livello di istruzione).
26) I gruppi con caratteristiche simili
La scelta dei segmenti turistici da attrarre da parte di una località turistica deve ricadere su gruppi che siano il più possibile compatibili fra loro; infatti differenze troppo marcate fra i fruitori di una determinata località turistica influenzano le esperienze e le aspettative dei segmenti, generando insoddisfazione e passaparola negativo fra i medesimi, nuocendo all’immagine della località.
Domande di ripasso – modulo di “Sociologia e marketing dei musei”
- Il sistema museale: definizione, caratteristiche, obiettivi
- Bourdieu e le classi sociali
- Stakeholder del museo e funzioni
- Il significato del valore per Rimmel
- Le teorie autoriali
- La didattica museale
- Le quattro dimensioni dell’arte secondo Gallino
- Piano sincronico e piano diacronico
- Artefatti mentali e artefatti materiali
- Visitatore e d utente modello
- Definizione di museo secondo l’ICOM
- Significato di arte secondo Gallino
- Significato di museografia e museologia
- Definizione di patrimonio culturale
- Definizione di ecomuseo
- Classificazione storico artistica dei musei
- L’autenticità per Benjamin
- I tre modi di apprendimento per Maxim e la loro applicabilità nel museo
- Criteri di analisi di un museo
1) Il Sistema Museale: definizione, caratteristiche, obiettivi
Il sistema museale è un insieme di servizi che comprendono l’informazione, la ricerca, la pubblicazione, la promozione, la formazione e l’aggiornamento del personale in un contesto che preveda lo scambio delle esperienze professionali e delle competenze sviluppate. Indica nella convenzione lo strumento attraverso cui realizzare le relazioni sistemiche fra le parti. I sistemi mussali sono caratterizzati da due elementi comuni:
- l’integrazione di servizi ed attività dei musei nel sistema;
- la gestione finalizzata agli obiettivi e alle funzioni che si intendono trasferire al sistema.
La relazione sistemica punta a raggiungere tre obiettivi principali:
- Il coordinamento e l’attuazione condivisa delle politiche di marketing e comunicazione,
- La facilitazione di accesso a finanziamenti pubblici e privati,
- L’allineamento a standard minimi di qualità del prodotto.
2) Bourdieu e le classi sociali
Secondo Bourdieu, in seguito ad uno studio degli anni ’60, emersero tre modalità distinte di fruizione dei musei, correlate alla classe sociale:
- i visitatori della classe alta visitano il museo da soli o accompagnati da un amico competente, evitano la folla e le visite guidate, facendo riferimento alla propria conoscenza e cultura personale;
- i visitatori delle classi medie leggono cataloghi del museo e utilizzano ogni artefatto disponibile, visitano il museo accompagnati da una guida, cercano di apprendere il più possibile. Aspirano a diventare classi colte, ma così facendo sono subordinate ad esse, dimostrando di essere inferiori;
- la classe operaia non va al museo perché è incapace di codificare i codici museali, manca del capitale culturale necessario per entrare nelle sale senza provare imbarazzo o sentirsi osservata in modo ostile. Nemmeno la guida può aiutare la classe operaia perché sarebbe la prova della sua ignoranza.
3) Stakeholder del museo e funzioni
Gli stakeholder sono soggetti in grado di condizionare l’esistenza del museo ed il suo funzionamento; le principali categorie sono:
- visitatori, che fruiscono del sistema di offerta del museo, possono essere intenzionali quando hanno naturale inclinazione al consumo di prodotti museali; eventuali, quando non si rivolgono del tutto la museo;
- soggetti istituzionali, che esprimono il loro potere di condizionamento in forma diretta, attraverso l’erogazione di contributi, sussidi… o in forma indiretta, contribuendo alla sua promozione e supportando iniziative culturali;
- finanziatori, che possono essere soggetti pubblici o privati, i primi interessati al valore sociale del museo, i secondi all’aspetto economico; sono gli sponsor che concentrano i loro interessi nei ritorni economici;
- il personale del museo, a cui va indirizzato il marketing interno al fine di promuovere il loro coinvolgimento nei confronti dell’istituzione di appartenenza.
4) Il significato di valore per Simmel
Secondo Simmel il valore non è una caratteristica degli oggetti, ma solo un giudizio del soggetto su di loro; non è il fatto che le cose abbiano valore che rende difficile il loro reperimento, ma siamo noi ad attribuire valore a quelle cose che oppongono resistenza al nostro desiderio di ottenerle. Il soggetto ritiene che le cose abbiano valore indipendentemente dal fatto che qualcuno lo attribuisca a d esse.
5) Le teorie autoriali
Le teorie autoriali sono quell’insieme di teorie che considerano l’opera d’arte come prodotto esclusivo dell’artista che l’ha creata; l’artista è un individuo straordinario che grazie al suo talento, produce oggetti tali da essere annoverati fra le opere d’arte. L’artista è il genio che esplica la sua attività in isolamento, e le sue opere presentano quelle caratteristiche, riconosciute da tutti, che le fanno classificare come artistiche.
Le teorie autoriali vennero invalidate da Houser, che sostenne la storicità di questa concezione di artista, frutto del periodo romantico, mentre i de - costruzionisti ne hanno svelato la funzione di costrutto linguistico - discorsivo.
6) La didattica museale
L’esperienza del museo può essere considerata didattica in quanto già da tempo si pensava che i giovani potessero imparare meglio se fosse stato possibile vedere e fare qualcosa piuttosto che leggere e studiare i libri. Oggi questa pratica è molto diffusa ma si deve ricordare che non esiste una sola via didattica nell’avvicinare le scuole al museo bensì numerose opzioni.
La guida svolge un importante ruolo educativo; non si limita a fornire informazioni ma accompagna in un’avventura, senza cadere in banali “lezioni di storia”.
7) Le quattro dimensioni dell’arte secondo Gallino
- Dimensione genetica: si pone in primo piano il momento della produzione dell’opera, che può essere intesa come produzione materiale dell’oggetto “opera” oppure come produzione economica della stessa. Per la prima indagine ci si riferisce a fattori che favoriscono la creatività degli artisti, ne influenzano sensibilità ed interessi, ovvero ci si basa sul rapporto società – ruolo dell’artista – opera; sul piano economico l’attenzione si sposta sui processi usati da galleristi, editori, mercanti, critici, direttori di musei, e collezionisti che valorizzano di proposito certe opere rendendole una merce.
- Dimensione sintattica: si discute del valore relativo o assoluto dell’arte; per alcuni è ciò che in una data società viene ammirato, discusso e comprato da un pubblico come arte e quindi per quel tempo è arte; per altri l’arte è forma di attività pratico – intellettuale orientata a produrre cose belle senza altro fine strumentale.
- Dimensione semantica: riguarda la corrispondenza fra arte e società (l’arte riflette il suo tempo). L’arte è un’opera più o meno fedele dell’ambiente sociale. Secondo l’interpretazione marxista la rappresentazione sarà più riuscita se è realistica, mentre spesso viene deformata in senso naturalistico o idealistico.
- Dimensione pragmatica: si riferisce a strutture sociali valutate negativamente, sottolineando la funzione di strumento ideologico inteso a sublimare l’ordine sociale, mentre quando è prodotta in strutture giudicate positivamente si sottolinea la funzione pedagogica.
8) Piano sincronico e piano diacronico
Queste due categorie sono necessarie per analizzare come gli artefatti mentali si formano. Su lpiano sincronico gli artefatti mentali hanno a che fare con informazioni testuali (oggetti e sposti, dipinti, sculture) e con informazioni contestuali (organizzazione dello spazio, illuminazione); sul piano diacronico la dimensione cruciale è la carriera estetica del singolo visitatore e quindi quali sono state le sue esperienze in campo museale.
9) Artefatti mentali ed artefatti materiali
Gli artefatti mentali sono realtà immateriali che si formano nella mente del visitatore attraverso le sue esperienze, mentre gli artefatti materiali sono gli oggetto concreti di cui si può avere esperienza diretta; infatti il museo, tramite il cosiddetto “effetto museo”, trasferisce l’esistenza dell’oggetto materiale a livello mentale, creando uno stereotipo nella mente del visitatore che associa così un concetto ben preciso a quel determinato oggetto.
10) Visitatore ed utente modello
Il visitatore modello è colui che si presta meglio a recepire le informazioni che il museo vuole dare; egli è quindi più sensibile agli allestimenti ed al tipo di supporto informativo. L’utente è invece colui che usufruisce del museo a livello di servizio, è sensibile a orari di apertura, prezzo del biglietto, guide…
11) Definizione di museo secondo l’ICOM
Il museo è un istituzione permanente senza scopo di lucro al servizio della società e del suo sviluppo, aperta al pubblico, che ha come obiettivo l’acquisizione, la conservazione, la ricerca, la comunicazione e l’esposizione per scopi di studio, educazione, diletto, delle testimonianze materiali dell’umanità e dell’ambiente.
12) Significato di arte con riferimento a Gallino
L’arte può essere concepita come un sistema di segni simbolo a più dimensioni, veicolato da supporti materiali (pittura, scultura), corporei (danza) o sonori (musica) o da varie combinazioni di questi (teatro, opera). I caratteri essenziali sono:
- predominio della componente espressiva rispetto a quella strumentale e cognitiva;
- attitudine a stabilire da sé le regole della propria coerenza interna;
- inesauribile ambiguità dal punto di vista genetico, semantico e pragmatico.
13) Significato di museologia e museografia
Museologia e museografia sono le discipline di studio dei musei: l prima studia la storia dei musei, i criteri con i quali vengono costruiti gli edifici museali e gli ambienti espositivi, con le relative tecniche espositive; la seconda si occupa invece del significato profondo della vita del museo, rapportandolo alla società ed ai fini prefissati. Entrambe le discipline operano in ambito storico, ripercorrendo i criteri usati nel passato per costruire i musei, catalogare ed esibire le opere; in ambito tecnico la museografia opera come scienza di progettazione e costruzione materiale, mentre la museologia fornisce le indicazioni per una migliore conservazione ed esposizione dei materiali.
14) Definizione di patrimonio culturale
Il patrimonio culturale è l’insieme delle cose, dette beni, che per particolare rilievo storico, culturale ed estetico sono di interesse pubblico e costituiscono la ricchezza di un luogo o anche di un soggetto giuridico, pur restando legati alla fruizione collettiva. I beni culturali che costituiscono il patrimonio sono la testimonianza materiale avente valore di civiltà, comprendono quindi beni di interesse storico – artistico, monumenti, beni archeologici, archivistici, librari, e paesistico – ambientali. Possiedono le seguenti caratteristiche:
- sono testimonianza dell’ambiente passato che le ha prodotte e di quello presente che le accoglie;
- esprimono valori irripetibili e irriproducibili della società di emanazione;
- hanno forti connotati estetici ed espressivi;
- costituiscono un sistema fondato su elementi stilistici, urbanistici, tipologici, iconografici, di paternità di committenza, di proprietà e per l’uso dei materiali.
15) Definizione di ecomuseo
La definizione più efficace di ecomuseo, coniata da De Varine, fa riferimento alla distinzione fra musei tradizionali ed ecomusei: gli ecomusei fanno riferimento al patrimonio, cioè all’insieme di elementi che costituiscono un luogo, mentre il museo si definisce attorno ad una collezione; l’ecomuseo è legato indissolubilmente ad un territorio, mentre il museo è connesso all’immobile in cui è ospitato; l’ecomuseo vede come protagonista la popolazione del territorio a cui si riferisce, mentre il museo ruota attorno al pubblico.
16) La classificazione storica dei musei
I musei possono essere classificati storiograficamente in base ai periodi cronologici a cui si riferiscono:
- antichità, che comprende tutte le opere anteriori al III secolo d.C., oppure si riferisce anche al periodo compreso fra 1200 e 1700;
- Medioevo, che comprende un lungo periodo fra III e IV secolo d.C., e può comprendere la sottocategoria di “alto Medioevo” per le opere comprese fra III e IX secolo d.C.;
- Evo moderno e contemporaneo, che comprendono rispettivamente il periodo fra il XV secolo e le rivoluzioni Francese e Industriale, e quello fra la fine del XVIII secolo ed oggi.
17) L’autenticità secondo Benjamin e MacCannell
Secondo Benjamin l’autenticità di una cosa è la quintessenza di tutto ciò che, fin dall’origine di essa, può essere tramandato, dalla sua durata materiale alla sua virtù di testimonianza storica. Poiché la seconda è direttamente collegata alla prima, quando viene a mancare l’esistenza materiale dell’oggetto esso perde il suo ruolo, e quindi la cosa perde autorità.
18) I tre modi di apprendimento di Maxim e la loro applicabilità nel museo
Maxim individua tre modalità di contatto dei giovani con il materiale:
- modalità simbolica, che privilegia la forma scritta, è usata nelle scuole primarie, ma è troppo astratta e si basa su un’insufficiente esperienza della realtà dei bambini;
- modalità iconica, che implica l’uso di rappresentazione della realtà attraverso film, modelli, o altri mezzi. In alcuni casi l’utente può interagire;
- modalità rappresentativa, che prevede l’uso di eventi, azioni e persone reali (ad esempio per una testimonianza in classe). E’ poco usato perché richiede pianificazione, coordinamento ed alti costi. Il museo può agevolmente fornire occasioni di apprendimento iconico e rappresentativo, stimolando conoscenza e capacità di pensiero.
19) Come analizzare un museo
Un museo deve essere analizzato in base a tre variabili:
- denominazione, ovvero di che genere di museo si tratta (museo, generico spazio/contesto espositivo stabile; galleria, raccolta di pezzi in cui prevalgono dipinti e sculture; pinacoteca, esposizione di pitture; quadreria, collezione di pitture successive al 1400; gliptoteca, raccolta di sculture e d opere plastiche; gipsoteca, raccolta di oggetti ed opere in gesso, compresi i calchi; accademia, istituzione didattica trasformata in area espositiva; palazzo o dimora – museo, collezione ospitata in un palazzo storico; antiquarium, raccolta di oggetti greco – romani; gabinetto, piccola area di opere specialistiche; palazzo delle esposizioni, luogo che ospita mostre ed esposizioni; case – atelier, dimore di artisti trasformate in musei monografici);
- struttura e caratteristiche in base al contenuto e all’ambiente,
- funzioni e servizi.
Fonte: http://www.scienzeturismo.it/wp-content/uploads/2009/07/domade_di_ripasso_guiotto1.doc
Sito web da visitare: http://www.scienzeturismo.it/
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