Soddisfazione lavorativa psicologia del lavoro

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Soddisfazione lavorativa psicologia del lavoro

È un atteggiamento, comprende quindi una componente emotiva, una cognitiva e una comportamentale.
“è uno stato emotivo positivo e piacevole (emozione) risultante dalla percezione della propria attività lavorativa (cognizione) che influenza la prestazione e il senso di appartenenza (comportamento).
La soddisfazione viene ritenuta il maggiore predittore del turn over. A una maggiore soddisfazione lavorativa corrispondono migliori prestazioni. Sono possibili due modi diversi si intendere la soddisfazione lavorativa:

Come un atteggiamento globale (soddisfazione generale o complessiva)
Come somma di atteggiamenti parziali (soddisfazione relativa a differenti aspetti dell’esperienza di lavoro)

Può essere utile misurarle entrambe, ma soddisfazione generale non è la media delle diverse soddisfazioni relative
Antecedenti =>
ciò che influenza il livello di soddisfazione, caratteristiche individuali, del lavoro e del soggetto.
Peters e O’Connor individuano otto condizioni presenti nell’ambiente di lavoro, chiamate costrittività organizzative capaci di interferire con le prestazioni che risultano collegate alla soddisfazione lavorativa:mancanza di informazioni, inadeguatezza degli strumenti, insufficienza delle risorse economiche, tempi tropo stretti,… I lavoratori che percepiscono alti livelli di costrittività tendono anche a essere meno soddisfatti del loro lavoro
Correlazioni significative tra soddisfazione lavorativa e: ruolo, controllo sul proprio lavoro, gli orari, il conflitto lavoro-famiglia. Non sono risultati correlati con la soddisfazione: l’ammontare della retribuzione, il carico di lavoro, il lavoro notturno
Caratteristiche individuali => vi sono soggetti predisposti a sviluppare atteggiamenti positivi/negativi verso il lavoro. A parità di occupazione si può prevedere il livello di soddisfazione in base al locus of control del soggetto (locus interno => maggiore soddisfazione), anche l’affettività negativa (l’individuo tende a provare emozioni spiacevoli) correla con una minore soddisfazione.

Conseguenza =>
esiti della soddisfazione lavorativa. Ricerche relative ai comportamenti di ritiro: assenteismo, intenzione a lasciare il lavoro, turn-over. Contrariamente alle aspettative però, quando ci sono più assenze c’è anche una maggiore soddisfazione lavorativa
Tra gli esiti della soddisfazione => maggiore disponibilità a comportamenti di cittadinanza organizzativa, minore burn out, maggiore salute e benessere psicologico

Misurare la soddisfazione: fondamentale risulta disporre di adeguati strumenti di rilevazione della soddisfazione, in grado di offrire misure sia di tipo generale che di tipo relativo. Le ricerche sul campo si avvalgono prevalentemente di strumenti quantitativi (questionari), vi sono però anche studi di tipo esplorativo realizzati a partire da un approccio qualitativo, tramite la conduzione di interviste e fucus group.
Questionari: strumenti di tipo monodimensionale capaci di misurare la soddisfazione complessiva [Job In General Scale JIG]
Questionari di tipo multidimensionale, in grado di individuare il livello di soddisfazione per ciascuna delle componenti in cui si articola la soddisfazione stessa, possono essere divisi tra: strumenti generalistici (utilizzabili per qualsiasi attività di lavoro) [Job Satisfaction Surgey JSS; Job Descriptive Index JDI] e strumenti dedicati (indirizzati a una specifica area di attvitità) [Index of Work Satisfaction IWS]

Fonte: http://www.appuntiunito.it/wp-content/uploads/2013/12/psicologia-del-lavoro.doc

Sito web da visitare: http://www.appuntiunito.it

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