Espressionismo
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Espressionismo
Avanguardie storiche - Espressionismo (1900-1925)
- la civiltà delle macchine e le tecnologie comunicative (cinema, radio) trasformano la vita quotidiana e la cultura
> distruzione di tutti i valori
- tendenza a rompere con i codici artistici tradizionali e le convenzioni borghesi
> sperimentalismo comunicativo e abbattimento delle barriere tra le arti e i loro codici
> es. John Dos Passos 1896-1970 (Nuova York, 1925) monta episodi della vita di molti personaggi, talora collegati, talora che solo si sfiorano nel movimento della città, unico elemento connettivo; narra dal punto di vista dei personaggi e in una lingua che ne rende le psicologie
- rinnegare il concetto di arte pura
> l'arte deve sconvolgere
> deve trasformare e migliorare la vita
> costruzione di una vita «estetica»
> radicalismo politico (messaggi ideologici, denunce sociali)
- rappresentazione soggettiva della realtà
- accentuazione della disarmonia e della deformazione fino all'astrazione, alla negazione della figura e alla creazione di un linguaggio fatto di segni, di linee, di colori
- raffigurazione di un'umanità tragica
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impressionismo |
espressionismo |
spirito |
francese |
nordico |
stile |
analitico |
stile sintetico |
rapporto col mondo |
empatia (il poeta è immerso nelle cose) |
astrattismo (il poeta crea un proprio mondo) |
forme letterarie |
- frammentismo (taccuino, abbozzo, note) |
- immersione del narratore nella coscienza di un personaggio |
correnti europee |
simbolismo |
letterati tedeschi (1907-26); Céline, Joyce, Whitman, Dos Passos |
correnti italiane |
crepuscolarismo |
poeti vociani (Boine, Rebora); Luigi Pirandello (1867-1936), Federigo Tozzi (1883-1920), Dino Campana (1885-1932) |
Gabriele D’Annunzio (Pescara 1863-Vittoriale 1938)
- estetismo decadente (1863-1890)
Francesco Paolo Rapagnetta, adottato dal commerciante pescarese Antonio D’A., dissipa il patrimonio e lascia agli eredi la casa di Pescara riscattata colla dote della moglie, Luisa de Benedictis. D'A., per volere del padre, frequenta a Prato ginnasio e liceo, distinguendosi per profitto e trasgressioni. Iscritto a lettere a Roma, non si laurea (-1891). Collabora a Capitan Fracassa, Fanfulla della Domenica, Cronaca bizantina, La Tribuna e partecipa all'attività mondana. La relazione con la duchessa Maria Hardouin di Gallese si conclude dopo una fuga col matrimonio (1883), nonostante la famiglia della sposa. Dalla moglie ha tre figli.
* influenza carducciana nello stile classicistico e nella metrica barbara
confronti fra lo squallore del presente e la grandezza del passato
Primo vere1-2 (1879-80): in memoria della nonna, pubbl. a spese del padre; attira l’attenzione con la notizia che è morto a Francavilla cadendo da cavallo
Canto novo1 (1882): fusione tra io e natura; più che vissuta col sentimento o realistica, la natura è goduta
* influenza del naturalismo, di Verga e di Darwin
descrizione di casi patologici ---> ferinità umana
Terra vergine (1882), Novelle della Pescara (1884-1886): ambientati in Abruzzo, una regione periferica e povera, che si presta a essere interpretata in chiave arcaica. Temi: esasperato sensualismo.
* influenza dei poeti simbolisti francesi
ricerca decorativa
Intermezzo di rime (1883-84): 12 sonetti con introduzione; temi baudelairiani: amore perdizione, femmina lussuriosa, decadimento fisico, ossessione della morte
> polemica sulla sensualità kitsch --> finzione?
L’Isotteo, La Chimera (1890): poesie in vario metro spesso di derivazione musicale; temi: la vita mondana e barocca di Roma
Il piacere (1889): scritto nella villa dell’amico e pittore Michetti, a Francavilla, primo de I romanzi della rosa, con L’innocente e Trionfo della morte
Ultimo di una famiglia nobile, il conte Andrea Sperelli ama Elena Muti, che conosce nell’alta società romana; quando lei lo lascia, A. si immerge nel piacere. Il romanzo inizia con A. che attende a palazzo Zùccari, vicino a Trinità de’ Monti, la sua ex, che, già sposa in seconde nozze di lord Heatfield, è disposta all’amicizia. Ferito in duello, A. trascorre la convalescenza presso la cugina, marchesa d’Ateleta, nella villa di Schifanoja. Fa poesia, incide acqueforti, corteggia una giovane di bellezza spirituale, Maria Ferres, moglie di un diplomatico guatemalteco. A. usa Maria per evocare l’immagine di Elena: ottiene l'amplesso, ma si lascia sfuggire il nome di Elena e Maria scappa via. E' poi coinvolta nella rovina della famiglia (il marito bara) e deve lasciare Roma. A. resta inebetito nella casa dove si vendono all’asta i mobili.
- legame con il superomismo e l'estetismo -> Huysmans, Controcorrente; O.Wilde, Il ritratto di Dorian Gray; Th.Mann, Morte a Venezia
- repertorio di cronista mondano
- romanzo realistico, ma con esigenze antirealistiche (egotismo, suggestioni magiche e musicali, virtuosismo)
- sostituisce l'intreccio con il ritratto di un solo personaggio, in genere un artista > punto di vista interno
- il personaggio non evolve a differenza che in Wilde e Huysmans
- il romanzo segna una crisi del poeta, che assume coscienza della debolezza dell‘esteta
attività giornalistica:
- momento di sviluppo editoriale agli inizi del '900:
> incremento di popolazione urbana, mobilità sociale
> calo dell’analfabetismo, aumento dei salari
> concentrazione editoriale, linee telefoniche, rotativa americana
giornalismo d'assalto: dall'impegno risorgimentale al gusto "bizantino" (estetismo)
caratteri: vivacità, eleganza, spirito.
sfondo: Roma capitale = Bisanzio (spregiudicatezza, speculazione edilizia, mondanità)
- Fanfulla (Firenze 1870-Roma 1871; basato sul modello del parigino Figaro)
- Capitan Fracassa (Roma 1880): fondato da L.A.Vassallo
- Fanfulla della Domenica (Roma 1879)
- Convito (Roma 1895), organo illustre dell'estetismo italiano (D'A., Pascoli)
- Cronaca bizantina (Roma 1881) di Angelo Sommaruga (Milano 1857-1941)
- Nel 1882 comproprietario della Domenica letteraria diretta da Martini, Sommaruga giunge da Milano e tenta l'avventura romana --> tenta un raccordo fra il gusto carducciano e l'estetismo.
- Affronta l’impresa con spirito commerciale e aggressivo, col senso della pubblicità e la capacità di montar casi e polemiche. I giovani autori che ingaggia (Carducci, Verga, Capuana, Salvadori, Scarfoglio, Serao) combattono clamorosamente pro verismo e estetismo.
- D’A. è il più sensibile alle tecniche del successo:.
- D'A. (come Pirandello) collabora con il Corsera di Luigi Albertini (1896-; fondato nel 1876)
- a Milano i primi esempi di industrializzazione della cultura: editoria, giornali a alta tiratura, periodici popolari (es. 1891: Critica sociale fondata da F.Turati e L.Bissolati)
- nuova organizzazione: i supplementi (Domenica del Corriere, Corriere dei piccoli), controllo della produzione, pubblicità
- giornale d'opinione antigiolittiana e antisocialista
- fase della bontà(1891-1894)
A Napoli, dopo il militare e lasciata la moglie, conosce la principessa Maria Gravina, da cui ha due figli. Qui resta fino al 1893, quando muore il padre, collaborando al Mattino e Corriere di Napoli di Scarfoglio e Serao.
* apertura verso i simbolisti ---> irrazionalismo e misticismo estetico, fusi con l'ispirazione naturalistica e sensuale: a) rigetto della ragione come strumento di conoscenza; b) abbandono al senso e all'istinto (erotismo) per entrare in contatto con le forze della natura --> panismo; c) "ri"-creazione della realtà.
e verso Dostoevskij ---> ricerca dell’innocenza perduta
Giovanni Episcopo(1892): «umiliato e offeso» dall'amico Wanzer, lo uccide
L'innocente(1892): Tullio Hermil tradisce la moglie Giuliana, che è per lui come una sorella. Interrotta la relazione, è assalito da un'ansia di pace, ma sospetta che Giuliana lo tradisca con uno scrittore alla moda, Filippo Arborio. Nella villa materna ritrova l’amore della moglie, che attende un figlio di Arborio. T., che si sente responsabile, la perdona. Matura l'idea di sopprimere il nascituro e Giuliana accetta tacitamente. Il bimbo nasce, protetto dalla nonna e dal padrino, un contadino fedele. Mentre i familiari sono alla novena di Natale, T. espone l’«innocente» al gelo.
- desiderio di rigenerazione e purezza >>> legame coniugale (suggestioni di Tolstoj)
- il bisogno è smentito dalla perversione omicida
- eroe decadente: ama la teatralità e l’esaltazione dei sensi, si crede spirito eletto e primitivo
Elegie romane (1892): raccoglie liriche pubblicate in periodici tra 1887 e 1892
Poema paradisiaco(1890-93; 1903 con Odi navali): dispone poesie scritte in tempi diversi in un poema unitario che narra la storia di un progressivo distacco dalla sensualità e di un riavvicinamento ai sentimenti buoni, all’infanzia, alla famiglia. Questo iter si svolge in tre sezioni: Hortus conclusus, Hortus larvarum, Hortus animae, con un Prologo e un Epilogo costituiti di 5 componimenti. Nel prologo annuncia alla sorella Anna la volontà di tornare alla famiglia; la I sezione è dedicata alla napoletana Maria Gravina; la II a Barbara Leoni, simbolo della capacità, degli amori finiti, di rigenerare l’animo con lo struggimento e prepararlo ai buon sentimenti; nella III dichiara la volontà di recuperare l’innocenza col contatto cogli antichi affetti familiari; l’Epilogo traccia un bilancio del passato e prepara un programma per il futuro: aprirsi all’altruismo e alla bontà.
- all'ostilità dell’ambiente napoletano allude il primo titolo Margaritae ante porcos
- temi: confessione di stanchezza, desiderio di bontà, ricerca di un’arte che crei fantasie consolatrici
- forma: registro dimesso, quasi prosaico; influenzato dal simbolismo minore >>> crepuscolari
- costruzione di analogie simbolistiche: la poesia evoca il mistero
- superomismo (1895-1897)
In Abruzzo. Si reca in Grecia sul panfilo di Scarfoglio. Traduce in francese le sue opere: inizia la fama europea. Nel 1897 è deputato della destra, ma passa a sinistra contro il governo Pelloux.
* il superuomo di Nietzsche (volontà di potenza, spirito «dionisiaco», rifiuto della morale borghese >> sensualità) è lo sbocco alla crisi dell'estetismo
> l'esteta s'oppone alla realtà, il superuomo si autodelega il ruolo di profeta di un ordine nuovo
> fine della democrazia, nazionalismo e militarismo
> velleitarismo alimentato dalla realtà italiana
> dalla tensione superomistica nasce talora un desiderio di quiete (il tema della tregua), che è ritorno nell'infanzia (motivo della madre, in cui si oppone al «vivere inimitabile» la casa paterna, l'adolescenza, come porto di pace) o nella natura (Meriggio)
* desiderio di comunione con la natura >> senso panico di annullamento
Canto novo2 (1897)
Trionfo della morte (1894; iniziato nel 1890, dedicato a Michetti): Giorgio Aurispa, travagliato da un'oscura malattia interiore, lascia Roma per la casa paterna in Abruzzo. Tuttavia, il padre, uomo abbietto, dissipa i beni della famiglia che si disgrega senza dignità. Con Ippolita Sanzio si ritira in un villaggio e riscopre la sua gente, da cui è però disgustato: la risposta non è dunque nel ritorno a una vita semplice o nel misticismo, ma in Nietzsche, nell'immersione nella vita. Al progetto si oppone la sua psiche: la lussuria lo consuma. Infine, si getta da un dirupo, trascinando la "Nemica".
Le vergini delle rocce(1895-96): Nel Prologo, lirico, evoca un giardino remoto dove tre vergini (la fragile Massinissa, la forte e generosa Anatolia, Violante che sente passare la bellezza) attendono che lo sposo scelga una. Claudio Cantelmo, sdegnoso della realtà borghese, pensa ad un mondo costruito sulla Bellezza, che i pochi creano per i molti, e vuol generare il futuro re di Roma che guiderà l'Italia all'impero. Disgustato dal presente e sapendo che l'azione ancora non è possibile, lascia Roma per Rebursa. Entra in una famiglia borbonica, i Montaga. Le loro tre figlie gli si offrono, ma Anatolia assiste la madre demente e Massinissa turbata da C. si fa suora. Sceglie Violante, la donna fatale che si uccide distillando veleni. In una ascesa sul monte Corace, C. capisce che anche Anatolia e Violante, chiuse nel loro fato come tra le rocce, gli sfuggono.
- «il manifesto politico del Superuomo» (Salinari)
> il mondo è la rappresentazione della sensibilità e del pensiero di pochi eletti che lo hanno creato
- primo e unico de I romanzi del giglio, incompiuti La grazia e L'annunciazione
- in prima persona
- teatro: incontro con Eleonora Duse (1897-1910)
Conosce la Duse in un secondo viaggio in Grecia e in Egitto; si stabilisce a Settignano (Fiesole) alla Capponcina (1898-1910), conducendo una vita dispendiosa. Inizia la sua carriera di drammaturgo: Sogno d’un mattimo di primavera è rappresentato dalla Duse a Parigi (1897) e a Parigi Sarah Bernhardt interpreta La città morta (1898; altri drammi, di questo periodo, sono: Sogno d’un tramonto d’autunno, La Gioconda, La gloria e in versi Francesca da Rimini, La figlia di Iorio, La fiaccola sotto il moggio, e ancora Più che l’amore, La nave, Fedra). Soggiorna spesso alla Versiliana e ama Alessandra di Rudinì, poi Giuseppina Mancini, diventata pazza (per cui scrive Solus ad solam) e Natalia di Goloubeff. Qui compone Il fuoco (1900) e le Laudi (Maia, Elettra, Alcyone). Messo alle strette dai creditori, lascia la Capponcina: a Marina di Pisa comincia Forse che sì forse che no.
Il fuoco(1900): Stelio Effrena (il nome evoca l'idea delle stelle e dell'energia senza freni) medita una grande opera artistica, fusione di poesia, musica, danza, per creare un nuovo teatro, che dovrà forgiare lo spirito della stirpe latina, come Wagner ha fatto con quella germanica. Forze oscure si oppongono all'eroe e prendono corpo nell'attrice Foscarina Perdita, che, ormai matura, incarna l'attrazione per il disfacimento e con il suo amore nevrotico lo ostacola. Al disfacimento allude anche lo scenario: una Venezia raffinata e decrepita. Foscarina lo lascerà libero, in modo che possa seguire la sua via, ma il progetto resta nebuloso.
- unico de I romanzi del melograno
Forse che sì, forse che no (1910): l'aviatore Paolo Tarsis cerca di liberarsi dall'amore con prove che lo inizino ad una trasvolata sul Tirreno.
Le Laudi del cielo, del mare, della terra e degli eroi (1903-4): il progetto prevede sette libri intitolati alle Pleiadi più splendenti: il 4o libro, Merope, è pubbl. nel 1912 (sull'impresa di Libia); postumo Asterope,con le poesie ispirate alla prima guerra mondiale. Gli ultimi due libri non furono scritti (Taigete, Celeno).
· Maia(1903): le prime due liriche, dedicate a Ulisse e Pan, sono proemio alle laudi; Laus vitae è un poema, scritto a Settignano, di 400 strofe di 21 versi liberi, con rime ricorrenti senza schema fisso. Il viaggio in Grecia del 1895 si trasfigura in un percorso allegorico nel mito greco, sentito in termini panici e pagani come comunione con la natura. La visione della Grecia antica si chiude davanti ai campi di battaglia, da cui si leva un canto di vittoria e vita: gli fa riscontro il canto feroce delle città moderne. Il poeta fugge nuovamente nel mito, quello dei venti eroi effigiati da Michelangelo nella Sistina. Gli trasmettono un insegnamento: sii solo. Tuffatosi nella folla, di cui comprende l’ansia di redenzione, si spinge nel deserto dove raggiunge la felicità solitaria. Dopo un saluto a Carducci, prega la natura, grembo rigeneratore in cui si riposa prima di nuove imprese.
- strofa lunga, senza pause; enumerazioni e accumulazioni
· Elettra (1903): ha un impianto ideologico da propaganda politica. I sonetti Città del silenzio riguardano le antiche città italiane, lasciate ai margini della vita moderna, che conservano il ricordo di un passato su cui modellare il futuro. Cantando questo passato medievale e rinascimentale, D'A. si propone come vate del destino imperiale dell'Italia.
· Alcyone (1903): il proemio crea un legame con Maia (la fase eroica) e Elettra (l’impegno civile): ora è il momento del ripensamento, nutrito dalla contemplazione della natura, fonte di rigenerazione e ispirazione. Seguono 5 sezioni intervallate da 4 Ditirambi, ognuno preceduto da una lirica con titolo latino (tre strofe di 8 endecasillabi). L'epilogo è un omaggio a Pascoli. Si narra una vacanza estiva da giugno a Fiesole, all'estate tra le foci d’Arno e Serchio, all’autunno atteso in Versilia. Miti di trasformazione accompagnano le metamorfosi della natura, ma talora attuano nuove raffigurazioni (c'è Dafne mutata in alloro, ma anche la ninfa Versilia e la donna-estate): l'io lirico è proteso al godimento della natura, con cui si identifica, attingendo ad una condizione divina. L'esperienza panica è una manifestazione del superomismo: solo lui può «trasumanare» al contatto con la natura.
- ricerca di musicalità >>> ma anche ideologia: il futuro imperiale, I'«ulissismo»
- linguaggio analogico
> l’ambiguità del poeta, conscio del suo artifizio, si manifesta nella cura con cui costruisce le corrispondenze grazie a termini polisemici che si adattano alla descrizione del fenomeno naturale e delle movenze umane
> identificare la natura in un principio femminile: il rapporto uomo-natura si articola secondo le tecniche tradizionali della coppia maschio-femmina (inseguimenti, conquiste, seduzioni).
- periodo francese (1911-15)
A Parigi, poi a Arcachon sull’Atlantico, ospite di A.Bermond. Continua la produzione teatrale (alcune tragedie diventano libretti d’opera, come Le martyre de Saint Sébastien per Debussy e Parisina per Mascagni) e scrive il soggetto del film Cabiria (1914); al Corsera invia Le faville del maglio. Rifiuta la cattedra di Pascoli
Merope(1912)
Contemplazione della morte (1912): dedicata a Bermond e Pascoli
- imprese belliche (1915-20)
In Italia (1915) sostiene la campagna interventista e partecipa con azioni navali e aeree (beffa di Buccari, volo su Vienna). Nel dopoguerra, guida a Fiume (non assegnata all’Italia) una spedizione di legionari (ex combattenti nazionalisti, sindacalisti e anarchici) e crea un governo provvisorio (reggenza del Carnaro), che tiene per più di un anno. Quando la città è sgomberata, in esecuzione del trattato di Rapallo, che la proclama città libera (1920), si ritira, tenuto a distanza da Mussolini che lo propone a principe di Montenevoso (1924)
- ritiro al Vittoriale
Si ritira a Gardone, nel Vittoriale, che dona allo stato nel 1925 e dove edifica il suo mausoleo. Un istituto nazionale, sotto il patrocinio del re e del capo del governo, promuove la prima edizione completa delle sue opere in 49 volumi (1927-36); consente a un’edizione meno costosa. Dopo la morte l’iniziativa passa alla Fondazione del Vittoriale.
Notturno (1921): nell'annotazione iniziale, ricorda come, colpito all'occhio destro in un atterraggio di fortuna, nel gennaio 1916, costretto per 4 mesi al buio, annoti pensieri e sensazioni su striscioline di carta, che la figlia Renata (Sirenetta) ricopia. Nella Ia offerta, il tema del dolore e dell'immobilità si lega alla memoria del cadavere di Giuseppe Miraglia (caduto in volo) e dei riti funebri a Venezia. Nella IIa i ricordi si mescolano con le immagini che tormentano il malato: la madre morente. Nella IIIa ricordi di guerra e visioni di morte si chiudono con la Pasqua, speranza di liberazione.
- strumento dell'evocazione non è il pensiero logico, ma la capacità visionaria, messa in moto dall'attitudine all'ascolto interiore
> le immagini emergono liberamente come in un flusso di coscienza
- D'A. malinconico >> stile dimesso, fatto di frasi brevi
> per Salinari non c'è vero mutamento rispetto al tema di fondo della volontà di potenza che si rovescia in sconfitta e senso di morte
- tema: corpo come materia sofferente, passiva, estranea alla coscienza
Giovanni Pascoli (S.Mauro di Romagna 1855-Bologna 1912)
- Quarto di 10 fratelli, trascorre l’infanzia a La Torre, tenuta dei principi Torlonia, che il padre Ruggiero amministra. Studia a Savignano (1861) e poi, coi fratelli Giacomo e Luigi, nel collegio Raffaello degli Scolopi a Urbino (1862). Il 10/8/1867 il padre, di ritorno dal mercato di Cesena, è fucilato forse da un rivale che vuole il suo posto; nel 1868 muoiono la madre e la sorella Margherita, nel 1871 il fratello Luigi, nel 1876 il fratello maggiore Giacomo. Dal 1871 studia a Rimini e Firenze, dove grazie a padre Cei, termina il liceo degli Scolopi, senza spese.
- Nel 1873 Carducci gli assegna una borsa: si iscrive a lettere a Bologna, ma perde la borsa perché manifesta contro il ministro della PI. Socialista, è in carcere nel 1879 per qualche mese.
- Si laurea con una tesi su Alceo (1882). Insegna latino e greco a Matera (1882), Massa, dove chiama le sorelle Ida e Maria (Ida poi si sposa), Livorno (1887-96). Dal 1892 vince 13 medaglie d’oro al concorso di poesia latina di Amsterdam.
- Distaccato a Roma al ministero per occuparsi dei problemi della scuola, collabora a Il convito scrivendo per il 1o numero Gog e Magog. Nel 1895 si stabilisce colla sorella Maria nella casa di Castelvecchio e insegna grammatica greca e latina a Bologna. Dimessosi (forse per allontanarsi dal fratello Giuseppe), insegna letteratura latina a Messina (1898-1903) e Pavia (1903-5).
- Si avvicina al nazionalismo nei discorsi pubblici raccolti in Miei pensieri di vari umanità (1903). A Bologna nel 1905 succede a Carducci nella cattedra di letteratura italiana. Per una manifestazione in favore dei feriti della guerra di Libia, pronuncia La grande proletaria si è mossa (1911). Lascia l’insegnamento (1912) e Castelvecchio e si cura a Bologna.
- iter ideologico significativo della piccola borghesia intellettuale:
- militante socialista (ma non su base dottrinale)
- entra nelle istituzioni, giustificandosi con l’umanitarismo e la solidarietà interclassistica
- difensore della piccola proprietà, depositaria di valori tradizionali (solidarietà, laboriosità, purezza)
- vita trascorsa nel chiuso della casa /// funzione pubblica (scritti d’occasione, letture dantesche, conferenze)
- si adatta con fatica al ruolo carducciano, che inerisce ai suoi compiti, ma è più assorbito dalla sua biografia
- poeta delle piccole cose, uomo puro e vittima del male altrui, che parla di cose semplici ai semplici ≠ D'Annunzio
- interprete del mondo, si esercita su nuovi contenuti, non eroici (la poesia è nelle cose, basta saperla trovare)
- rappresenta l’uomo medio, appagato della sua mediocrità, di cui nobilita le aspirazioni; temi: proprietà, siepe, nido
- sincretismo pascoliano: concilia paganesimo, cristianesimo, socialismo, anarchia, togliendone le specificità (al socialismo e all’anarchia la lotta di classe; la teologia al cristianesimo) e riportandole alla sua sensibilità e a poche convinzioni
- il piccolo è meglio del grande, la campagna della città: bisogna contentarsi del poco
- ognuno ha diritto al suo nido
- la fraternità è meglio dello scontro sociale (interclassismo): perché farci male a vicenda se tutti dobbiamo morire?
- influenze culturali:
> formazione positivista (lessico scientifico): in lui però si riflette la crisi della scienza, segnata dall'affermarsi di tendenze irrazionalistiche
> classici latini e greci: amore per la natura (Georgiche), familiarità col mito
> Carducci: sentimento della natura
> Poe e Baudelaire: senso del mistero, poetica decadente: la tensione verso il trascendente non si concreta in una fede, di Dio ha solo nostalgia
> altre aperture non documentabili: vive appartato e maschera i suoi percorsi di lavoro (traduce Hugo, Heine, Poe, Tennyson)
POETICA: Il fanciullino (Marzocco 1897)
- il mondo è inconoscibile nella sua unità, ma si offre ad una percezione casuale, momentanea
> si instaurano tra gli oggetti legami segreti, «corrispondenze» analogiche
- il poeta sa percepire le corrispondenze (diventa veggente) solo se regredisce a uno stato infantile (la poesia è intuizione irrazionale)
> "è dentro noi un fanciullino"
> esso è come un primitivo, che procede con l’ingenuità e l’immaginazione a interpretare il mondo >>> Omero
gli interessano non amori (> rimozione del sesso), ma guerre e viaggi
- la poesia, dando voce al fanciullino che è in noi, induce alla bontà, alla solidarietà -- idea vagamente socialista e cristiana
OPERE:
- il poeta e i curatori (Maria Pascoli, A. Vicinelli) presentano la produzione secondo una evoluzione di lingua e ideologia (dal frammentismo a costruzioni elaborate), ma i testi sono stati pubblicati in ordine diverso da quello di composizione ed è meglio parlare di simultaneità di registri espressivi
- Myricae (nove edizioni tra 1891 e 1911, da 22 poesie già pubbl. in varie sedi a 156 nel 1900)/ Canti di Castelvecchio (sei edizioni tra 1903 e 1912, fino a 66 poesie nel 1910, tre già composte tra 1897 e 1900)
- Poemetti (1897, 1900), poi Primi poemetti (1904) e Nuovi poemetti (1909)
- Poemi conviviali (Il cieco di Chio 1897; In Occidente 1900; 1a ediz. 1904) / Canzoni di Re Enzo (1e poesie, 1908)
- Odi e inni (prime poesie nel 1897 e 1900; ediz. 1906)/ Poemi italici (primo nucleo, Paolo Uccello, nel 1903; ediz. 1911)/ Poemi del Risorgimento (primo nucleo un poemetto su Napoleone, 1910; editi da Maria nel 1913)
- Carmina (1891-1900)
- saggi e opere scolastiche: antologie (Lyra Romana 1895; Epos 1897; Sul limitare, antologia di ogni tempo 1899; Fior da fiore, antologia scolastica di autori italiani 1900); studi danteschi (iniziati su Il Convito; Minerva oscura 1898; Sotto il velame 1900; La mirabile visione 1901; Virgilio e Dante 1910); altri scritti (1903 Miei pensieri di varia umanità; 1907 Pensieri e discorsi)
Myricae
Il titolo cita la IV Bucolica: le tamerici sono simbolo delle piccole cose. Sono brevi quadretti campestri, di gusto impressionistico, che colgono un particolare, non un dato oggettivo, ma carico di sensi misteriosi. Spesso le atmosfere evocano l'idea della morte -- il ritorno dei morti familiari.
I Poemetti.
Sono componimenti più ampi, in terzine dantesche; è un «romanzo georgico» (Bàrberi Squarotti) che descrive una tipica famiglia rurale in cicli: La sementa, L'accestire (si formano sulla base del fusto i rami secondari)nei Primi poemetti, La fiorita e La mietitura nei Nuovi poemetti. Celebra la piccola proprietà e la vita campestre, rifugio contro la realtà industrializzata. Rispetto al mondo rurale verista, qui tutto è idealizzato. La vertigine esprime l'angoscia originata dal percepire la terra muoversi nello spazio ed il terrore di precipitarvi (tema astrale).
Canti di Castelvecchio.
Temi: vita di campagna, tragedia familiare, i cari morti, segrete ossessioni.
Poemi conviviali.
Dedicati al mito e alla storia dalla Grecia sino al cristianesimo. La ricostruzione del mondo antico si fonda su erudizione marginale. Anche la lingua è estetizzante, vicina all'alessandrinismo, e sovrabbonda in calchi greci, tecnicismi, nomi propri. Compaiono i temi pascoliani e il mondo antico si carica di sensibilità decadente. Attraverso simboli, miti, lingua morta giunge a una conoscenza irrazionale; applica questo apparato a interpretare i fenomeni storici.
Carmina.
Sono dedicati agli aspetti più marginali della vita romana e hanno per protagonisti personaggi umili.
CARATTERISTICHE FORMALI:
- la sintassi si frantuma in brevi frasi allineate, spesso per asindeto. Spesso le frasi sono ellittiche o nominali. La frantumazione rivela il rifiuto di una sistemazione logica dell'esperienza.
- forme «pregrammaticali» (Contini): non hanno un valore semantico, ma imitano l'oggetto. Le onomatopee non mirano ad una riproduzione naturalistica, ma indicano un'esigenza di aderire all'oggetto. Il suono delle parole ha un valore fonosimbolico.
> Beccaria: l’espansione fonico-timbrica è depositaria di senso; ad es. i sostantivi in -io sono sentiti fragili, come strumento di sonorità attenuata
- metrica apparentemente tradizionale, ma in direzioni personali: il verso è frantumato da molte pause (interpunzione, incisi, parentesi, puntini) e enjambement.
- lingua analogica: si accostano in modo impensato due realtà remote, eliminando i passaggi logici intermedi; cfr. sinestesia.
- molteplicità dei codici: lingua dotta; lingue speciali (ornitologia, botanica, lavoro contadino); lingua colloquiale; lingue straniere (inglese, soprattutto per un tema attuale, l’emigrazione negli USA).
> riproduce il color locale e temporale (italoamericano se parla degli emigranti, grecismi nei Poemi conviviali, arcaismi ducenteschi se si tratta del Medioevo)
FORTUNA:
Croce critica P. perché decadente. Tra i primi sensibili alle novità p. è Borgese. Debenedetti ne sottolinea l’influenza su Gozzano, futuristi, ermetici. La sorella Mariù pubblica un libro autobiografico (Lungo la vita di G.Pascoli). Per Pasolini, in P. coesistono un’ossessione maniacale e uno sperimentalismo che tende a variarlo.
Pascoli - D'Annunzio
- mitopoiesi
> P. descrive la vita di una famiglia contadina con le formule dell’epos omerico
> D'A. raffigura animisticamente la natura
> entrambi usano la mitologia istituzionale e rifanno un Medioevo di maniera
>>> Eliot, La terra desolata (1922)
esprime la crisi di una generazione, ma ha radice psicologica nella sua crisi personale (la moglie malata, il lavoro in banca, la crisi psichica)
> sono materiali frammentari organizzati con un metodo mitico-analogico [struttura simile ad una sinfonia]: la terra desolata è: il deserto biblico, l’inferno dantesco, la città baudelairiana, la Londra contemporanea
- soggettività - cose
> P. sostiene che le cose hanno la priorità, ma le investe con i suoi sentimenti, ritrovando anche nell’inanimato sensibilità umana
> D'A. anima e personifica le cose
> entrambi creano un gioco di corrispondenze fra stati d’animo e ambiente naturale
- allargamento degli argomenti di poesia
> P.: dal quotidiano al prezioso
> D’A.: temi decadenti
> entrambi rinnovano l'immaginario con motivi che riflettono esperienze attuali (es. l’aereo)
> incongruenza nell’incontro delle vecchie mitologie con la nuova cultura
- comunicabilità del messaggio
- impegno nella poesia d'occasione e ideologica
> P.: nazionalismo populistico
> D'A.: estetismo bellicoso
> entrambi si danno alla poesia encomiastico-civile che con loro finisce
> P.: Inno a Torino (in latino e ital.)
> D.'A.: Canto augurale per la nazione eletta (versi d’amore e di gloria)
- koiné stilistica pascoliano-dannunziana rafforzata dall'influenza del decadentismo
> deverbali a suffisso iterativo -io
> P. ---> ritmicità tritata, divisionismo sintattico e sonoro, rimare una sdrucciola con una piana, lessico umile e tecnico
> D'A. ---> metrica libera, assonanze alternanti con rime perfette, preferenza per le sdrucciole
> Pasolini individua in P. l’origine di tutti i modi stilistici della lirica del '900;
> per Montale D’A. è l’artefice presente in tutti.
- il colonialismo è giustificato in nome della miseria italiana e legato all’emigrazione
- idea di nazione proletaria ---> Corradini > dalla lotta fra ceti alla lotta fra nazioni
- favorevoli alla guerra in Libia
> socialisti riformisti (L.Bissolati), sindacalisti rivoluzionari, grandi quotidiani, D’Annunzio
- contrari alla guerra in Libia
> la Voce di Salvemini
- gli schieramenti di fronte alla 1a g.m.:
- neutralisti: socialisti, giolittiani, molti cattolici; Palazzeschi, Croce, Giorgio Pasquali; le masse (--> insurrezione pacifista del 1917 a Torino)
- interventisti: Mussolini (lascia l’Avanti! e fonda Il Popolo d’Italia); D’Annunzio (a Genova e Roma invita alla violenza contro i nemici, in particolare Giolitti); quasi tutti i letterati
-- la guerra ripristinerà l’ordine sconvolto dal movimento operaio e contadino
-- la guerra emanciperà il popolo e sancirà la vittoria dei popoli liberi (Bissolati, Slataper, Salvemini)
-- la guerra è una bella avventura, che fa emergere gli istinti (D’Annunzio, futuristi)
-- la guerra è un’esperienza di dolore e fraternità, che permette di ignorare le frustrazioni personali e le contraddizioni della vita (Jahier, Serra)
Fonte: http://alumniterribiles.files.wordpress.com/2010/08/appunti-di-letteratura-italiana-per-il-terzo-anno.docx
Sito web da visitare: http://alumniterribiles.files.wordpress.com/
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