Libri trame

 

 

 

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Racconti Matematici     Tutto ciò che rimane della Terra dopo una guerra di vent'anni contro Marte sono rovine, fame, paura, e odio verso i marziani decisi a ridurre i terrestri a un popolo esclusivamente di agricoltori. Ma se qualcuno fosse tanto obiettivo da non odiare, tanto abituato al pericolo da non avere troppa paura, tanto forte da sopportare i disagi, avrebbe ancora in tanto orrore la mente abbastanza lucida da avvertire delle stonature nelle vicende che hanno portato alla guerra e nella guerra stessa. David Arnfeld, ex Comandante di una base spaziale, incomincia a pensare alla storia di quei vent'anni di lotta, e scopre troppi perchè senza risposta, o per lo meno con una sola risposta possibile anche se fantastica: l'esistenza di un terzo popolo che restando nell'ombra ha manovrato terrestri e marziani per i propri scopi, a loro insaputa. Però, se l'ipotesi di Arnfeld si rivela giusta, allora la parte più difficile starà nell'arrivare a un vero marziano o a un vero terrestre che abbiano un posto di comando per convincerli della verità. Perchè, se Arnfeld ha visti giusto, ci si domanda: quali sono i veri marziani e quali i veri terrestri?

Appendici del Futuro 4 Roy Neary è un tecnico riparatore dell'alta tensione chiamato a tarda notte a controllare un guasto. Lungo il percorso vede un UFO librarsi in aria e allontanarsi in fretta. Sconvolto dall'incontro ravvicinato, Roy rischia di investire Barry Guiller, un bambino che è inspiegabilmente scappato di casa, inseguito dalla madre. Da quel momento, la loro vita gira intorno ad un'unica cosa: capire dove e quando avranno un'altra occasione per incontrare gli alieni.

Prove di Maturità          "Fa parte di una seconda serie di novelle.

Aperto da un'interessante prefazione, questo secondo volume di novelle si compone di quattro raccolte: La regina delle tenebre (1902), I giuochi della vita (1905), Amori moderni (1907), Il nonno (1908), che presentano rilevanti differenze compositive e stilistiche, e rispecchiano nuove tendenze culturali nell'accostamento variato di temi e ambienti. Nell'insieme si ha un quadro composito che dà conto, anche per le disuguaglianze e la diversità degli esiti, di una fase di passaggio e di crescita, pur con incertezze e contraddizioni. "

C'è sempre una guerra  "Il Silmarillion è un libro molto particolare , dunque è necessaria avere già letto Il Signore degli Anelli.Quest'opera ha subito un processo di evoluzione durato quasi 30 anni, durante i quali l'autore aggiunse o eliminò intere parti. Alla morte di Tolkien il libro era ancora sotto forma di appunti e fu pubblicato solo grazie al lavoro di raccolta svolto dal figlio di J.R.R. Cristopher.

Il Silmarillion racconta della creazione del mondo della Terra di Mezzo, della nascita del male e dell'avvento della razza degli Elfi che, guidati dalla stirpe dei Noldor, combatteranno contro l'oscurità per riprendersi i Silmaril, gioielli unici e nei quali era conservata la luce delle terre imperiture nelle quali vivevano. Questo libro è permeato da un atmosferadi solennità e di epicità, riscontrabili nelle descrizione delle terribili battaglie tra le oscure e infinite schiere di orchi contro le piccole e coraggiose forze del bene. L'epicità è resa ancora più evidente dal forte senso di fatalità contro la quale i personaggi cercano coraggiosamente di opporsi. La lotta tra il Bene è il Male ha i suoi eroi e i suoi nemici, ma tutti i vari componenti sono simboli, aspetti di queste due realtà."

Un fantastico Natale     Questa volta Bologna si rivela sinistra agli occhi del sergente Sarti Antonio. Il suo collega Zodiaco Mainardi, detto Oroscopo, viene ritrovato cadavere nelle acque dell'antico approdo del Battiferro. L'ucciso, che ha prestato servizio in Sicilia, è in odore di mafia e nella sua casa viene trovato un pacco di droga. Ma Sarti Antonio non si fida di una soluzione tanto semplice e la fine di altri personaggi lo convince che ci sia ben altro su cui far luce. Durante le indagini conoscerà una Bologna di cui non immaginava l'esistenza. E' quella degli antichi canali navigabili, ora in parte ricoperti, delle fogne, dei sotterranei e dei suoi imprevedibili abitanti.

Appendici del futuro 5  In "Diario 1938" - dal 19 gennaio al 30 luglio - (titolo originale "Lettere ad Antonio") Elsa Morante affida una parola inedita, a una scrittura sospesa tra sonno e veglia, l'annotazione dei propri sogni, l'iconografia del rimosso, di una fantasmagoria interiore dove frammenti minimi della realtà riportano con intelligente causalità immagini profonde della memoria. La citazione del reale diviene così labile tessuto di un collage subliminale, di uno spazio ignoto nel quale si proiettano, giustapposte secondo una logica intuitiva, sequenze successive: sono visioni di cattedrali e teatrini vuoti, tratti e colori che definiscono volti noti, personaggi sconosciuti. Sulla scia di un rapporto tormentato ritorna la figura "cupa e chiusa in sé" di A. (Alberto Moravia) e con essa la pressante "domanda d'amore" dell'autrice, un bisogno istintivo dei sensi rivelato con consapevolezza pudica, l'esigenza di un riconoscimento alluso e interdetto dalla pagina stessa.

              Tra le tante presenze, però, emerge soprattutto quella della madre, connotata dal pallore del viso, da un'essenzialità corporea segnata dall'età, che ripropone all'interno di un universo femminile il desiderio d'affetto, la tensione verso un senso confortante di calore e vita, capace di tacitare la disarmante paura dell'abbandono, l'incubo della solitudine: maternità, quindi, come nostalgia, ma anche vagheggiamento di dolcezza e struggimento, di finale compiutezza. A tutto ciò fa riscontro un presagio di morte, l'inoltrarsi verso il confine estremo della conoscenza, dell'Altro assoluto "preparato con cura artistica", tanto che la nascita e la morte, l'universo letterario e l'arte quale evento creativo, tentativo di ricordo, opera a un tempo nostra e altrui, si fondono nello spazio onirico, trovando il proprio significante nella figura di Kafka, "quell'uomo grande e vestito che esce dalla culla per andare alla morte", che diviene ancora simbolo dell'attesa sottesa e continuamente riprodotta della realtà più segreta dell'io.

I Giorni dell'abbandono             Quieti. Quietamente. Con queste due parole sparse nella prima e nell’ultima pagina Elena Ferrante fa iniziare il suo romanzo e lo fa concludere.In mezzo, la tragedia di una crisi coniugale, di una separazione. Il pretesto e l’occasione per porsi nuovi interrogativi e riguardarsi come coppia, ma soprattutto come donna.Elena Ferrante riesce ad accompagnare immagini violente e a tratti disgustose con grida silenziose ed urlate, a farci sentire tutto il dolore di una donna spezzata, abbandonata, quando tutto diviene difficoltà, incapacità, vergogna ed inadeguatezza.

Addio alle armi Più che l'orrore della guerra di trincea, emerge il fastidio per la guerra che si mette di mezzo nelle vite degli uomini, che le interrompe e spesso le spezza. Liberamente ispirato ad una vicenda personale (Hemingway lavorò per la Croce Rossa sul fronte italiano), il libro percorre le tappe di uno strano amore che sboccia tra un ufficiale americano in forza all'esercito italiano e una infermiera, che lo curerà durante un lungo periodo di degenza in seguito ad alcune ferite. Catherine - questo il nome della ragazza - è il fulcro di tutta l'opera, il carattere che attrae. Un personaggio complesso, a tutto tondo, non pienamente spiegato, a cui ci affezioniamo in maniera quasi infantile e per la quale piangiamo. La guerra, le imprese, le defezioni, l'orrore, la noia, la stupidità... tutti questi altri argomenti che Hemingway in qualche maniera affronta non sono niente in confronto a questo personaggio femminile così ben tratteggiato e descritto.

Tecniche di seduzione   Un giovane aspirante scrittore molto ingenuo incontra uno scrittore famoso molto cinico. È una storia sull'attrazione tra gli opposti, e sulla perdita dell'innocenza, sull'ipocrisia e l'incoerenza, sull'ispirazione e il mestiere, sulle commistioni di interessi, su Roma, Milano, la politica, la scrittura.

Ellernklipp         È questo il primo dei due volumi dei "Meridiani" dedicati all'opera di Theodore Fontane e contiene: "L'adultera", "Grete Minde", "Ellernklipp", "Schach von Wuthenow", "Sotto il pero", "Cécile", "Smarrimenti, disordini", "Stine", "Senza ritorno". Il secondo volume contiene: "Mathilde Mohring", "Frau Jenny Treibel", "Effi Briest", "I Poggendpuhl", "Lo Stechlin", "La mia infanzia".

Saperla Lunga   Forse non tutti sanno che è proprio come scrittore che Woody Allen ha esordito, e che a 19 anni era già tra i più ricchi e famosi autori americani di battutee sceneggiature. Pubblicato per la prima volta nel 1966, Saperla lunga è il suo primo libro, una irresistibile raccolta di "pastiches", di variazioni "alla maniera di..." — come li ha definiti Umberto Eco — che nascono dagli ingredienti più diversi. I miti mutuati dai mass media, le mode e le idiosincrasie culturali dell'America degli anni Sessanta sono capovolti, svuotati, stravolti da una comicità che unisce humor yiddish, una vena di follia surreale e le personali ossessioni metafisiche di Allen. Appunti sparsi e vari sull'inautenticità del Villaggio Globale, questi testi ci dicono già molto delle nevrosi del loro autore, abitante della metropoli che non si integra da nessuna parte, dominato da un'unica e inutile passione che gli fa dire: "Provo un intenso desiderio di tornare nell'utero...Di chiunque."

La voce del violino         In La voce del violino l'investigatore Montalbano, il protagonista, deve risolvere un caso complesso, legato all'omicidio di una donna giovane e bella e, com'è ovvio, al violino. Il commissario Salvo Montalbano non è un personaggio inedito per le pagine dell'autore, anzi. Uno stuolo di lettori appassionati attende di volta in volta l'uscita di un nuovo romanzo (questo è il quarto), per seguire ancora le vicende del commissario, al quale, indubbiamente, è affezionato. E non può essere diversamente. Montalbano, con le sue manie, le debolezze, le simpatie e antipatie palesi, è un compendio di tutti i piccoli difetti umani che ci complicano o ci semplificano l'esistenza, a seconda dei punti di vista. Se, per il bene di un'indagine, convince un'amica a fare una telefonata anonima annunciando il ritrovamento di un cadavere, non ci scandalizziamo. Possiamo capire. Se arriva in ritardo a un funerale perché ha sbagliato chiesa è naturale. Montalbano non è un superuomo, è un commissario dotato di coraggio e capacità investigativa. Due doti che in Sicilia, ma non solo, sono fondamentali

Nostradamus, le profezie           Genio, santo, negromante: i giudizi, le credenze, le leggende che avvolgono il personaggio di Nostradamus da ormai quattro secoli sono differenti, spesso discordanti. Tutte però in un modo o in un altro, riconoscono in lui, medico e astrologo francese, il massimo Veggente di tutti i tempi. Sono in molti a sostenere che nelle sue profezie astrologiche, espresse in quartine e raccolte nelle "Centurie", siano comprese tutte le vicende dell'umanità. E già alcuni avvenimenti storici, come l'invasione nazista della Polonia nel '39, ne hanno confermato l'inquietante veridicità. Tutto sta nel trovare la giusta chiave d'interpretazione, poichè come è noto, le sue lucide intuizioni non sono disposte in ordine cronologico, bensì mescolate e sparse a caso, oppure secondo un criterio logico non ancora del tutto decifrato. In quest'opera veramente unica e completa, che ha richiesto anni e anni di studio e la collaborazione di esperti di fama mondiale, sono riportate per esteso tutte le Profezie dal testo originale francese, corredate da ricche note filologiche e lessicali.

              Ad ogni "Centuria" segue un commento sulle quartine già decifrate, con riferimento agli avvenimenti accaduti. In altri casi sono illustrate le ipotesi d'interpretazione circa gli eventi futuri. Completa il testo l'importante Epistola di Nostradamus al figlio Cesare. Un'appassionante analisi psicologica, grafologica, astrologica e insieme parapsicologica, aiuta il lettore a penetrare la personalità di questo emblematico uomo, a scoprire il significato sconvolgente del suo profetico viaggio nel nostro futuro grazie a una appassionata ricostruzione storica del tempo in cui visse.

Capire il potere "Capire il potere" raccoglie per la prima volta gli interventi fondamentali di Noam Chomsky, considerato tra i più importanti pensatori del nostro tempo, da trent'anni impegnato nella riflessione sul passato, il presente e il futuro della politica di potere. Gli argomenti trattati in questi interventi spaziano dalla politica estera statunitense alla crisi del welfare state con l'amministrazione Clinton, analizzano le connessioni tra la spinta imperialista verso l'esterno e le ripercussioni negative sulla società americana, toccano i temi dell'attivismo politico e del ruolo dei media. Affrontano questioni di politica internazionale, dalla crisi mediorientale all'emergere di nuove potenze, come l'India e la Cina.

Il signore delle mosche È una lettura dolorosa, sconfortante, amara: proprio perché sembra rappresentare la degenerazione e la corruzione di un sogno adolescenziale, la rivisitazione archetipica d’una vita edenica d’una giovane comunità di ragazzi in un’isola deserta. In un momento storico sicuramente contemporaneo ma ancora fortunosamente ben lontano dall’essere verificato, in uno scenario bellico probabilmente post-atomico, un aeroplano con a bordo dei giovani studenti inglesi precipita; i ragazzi, stratificati inizialmente in un’ampia fascia d’età che pare variare dai cinque ai sedici anni, si trovano dunque abbandonati a loro stessi in un contesto naturale splendido, paradisiaco.

Ebraismo e modernità  Si ha il diritto ai `diritti dell'uomo' se non si è cittadini? si chiedeva Hannah Arendt nel suo Le origini del totalitarismo. La sua non era una domanda retorica perché l'antisemitismo moderno inaugura un fenomeno nuovo nella storia contemporanea. Se inquadrato e analizzato a partire non tanto dalla pratica dello sterminio, bensì dal sistema di regole che lo precede, il problema dell'antisemitismo moderno rinvia al fatto che nella società civile si può diventare cittadini, ma si può percorrere anche l'iter opposto: la retrocessione da cittadino a straniero. Hannah Arendt ha sperimentato a lungo, con sofferenza accompagnata da estrema lucidità intellettuale, la sua condizione di apolide: straniera al mondo tedesco, osteggiata dalla sinistra e in conflitto radicale con il mondo ebraico di cui non condivideva atteggiamenti e scelte politiche.

              Radicalità e solitudine è il binomio della meditazione cui Hannah Arendt ritorna costantemente in questi scritti che coprono l'arco di più di venti anni fino al suo scambio epistolare con il grande storico della mistica ebraica Gershom Scholem, che, a proposito del suo libro su Eichmann (La banalità del male), la accusa di non amare il popolo ebraico. "Io non `amo' gli ebrei," gli risponde Hannah Arendt, "sono semplicemente una di loro."

Primavera di Bellezza    Nella trama lo scenario si sposta a Roma dove gli allievi ufficiali vengono spediti in treno. Parcheggiati in una scuola del quartiere Montesacro si trovano ad appendere le armi agli attaccapanni degli scolari. Uscendo in città s’avvicinano ai tanto retoricamente declamati luoghi del Potere: Villa Torlonia, Palazzo Venezia. Vivono il bombardamento alleato del 19 luglio ’43, vedono i morti, la disperazione popolare, il bagno di folla che accoglie il papa. Quando girano per le strade s’accorgono che la gente li vede come oppositori del fascismo: “fateglielo vedere alla Milizia che non la vogliamo più”. Trascorrono bloccati le notti d’agosto mentre gli americani sbarcano in Sicilia e i tedeschi li guardano come nemici. Con la notizia dell’armistizio c’è la certezza della prossima devastazione nazista e per molti l’istinto è correre a casa, nascondersi, sparire. Come fanno innanzitutto gli Alti Comandi.

              La frustrazione è estrema: ci si sente abbandonati e impotenti. Occorre disfarsi della divisa per evitare di essere rastrellati, catturati, fucilati. Il pensiero di continuare la lotta viene ad alcuni che con treni e mezzi di fortuna risalgono la penisola verso il Nord. E lì dove ”le Alpi ergono le loro grandi spalle nude” Johnny incontra dei ribelli che resistono ai tedeschi. È la scelta definitiva. Col sergente Modica, il tenente Geo e altri s’organizzano, loro, un manipolo recuperano armi  e si scontrano con un centinaio di tedeschi. Sia quel che sia fino alla morte:  così si riscatta l’infamia d’una guerra iniziata dalla parte sbagliata, che solo i ciechi e fanatici saloini reiterarono col proprio servilismo ai nazisti. 

La passione secondo Thérèse    Thérèse, la profetessa di casa Malaussène, si è innamorata niente meno che di un rampollo dell'aristocrazia. Sulle prime Benjamin si rifiuta di conoscerlo ma, messo alle strette dalla tribù, accetta di invitarlo a cena. Il promesso sposo si presenta come un grande benefattore che, con l'aiuto dell'arte divinatoria della fidanzata, dedica parte del suo tempo e delle sue risorse a soccorrere i più deboli. Nonostante le perplessità del fratello maggiore, Thérèse decide di sposarlo ma, dopo il primo giorno di matrimonio, Thérèse torna, mogia e laconica, a casa. I timori di Benjamin erano fondati: lo sposo, nello scoprire che persa la verginità la moglie aveva perso anche il potere della preveggenza, non è riuscito a celare la propria delusione...

L'arte di amare Amare non significa possedere in maniera esclusiva, limitare la libertà del partner o escludersi dalla vita del mondo; al contrario l'amore può aprirsi all'intero universo, spalancando inattese prospettive. Un trattato sull'amore che insegna a sviluppare la propria personalità e raggiungere la pienezza affettiva.

Magia tra i ghiacci         Shannon Hayes è una donna che arriva nell'Alaska per riunirsi al suo fidanzato, Rick.  Quando Rick non riesce a incontrarsi con Shannon all'aeroporto, Shannon si dirige all'appartamento di Rick, scoprendo che vi abita uno sconosciuto perchè Rick non ha pagato l'affitto.  Riesce però a sapere che Rick lavora per una linea aerea e decide di dirigersi là dove conosce Cody Steele, il proprietario del servizio di linea aerea. Qui scopre che Rick non fa più il pilota perchè mancava di esperienza di volo sull'Alaska. Ma allora perchè Rick gli ha detto di lavorare come pilota? Perchè le ha mandato un biglietto da Mosca all'Alaska?  Perchè non era all'areoporto a prenderla? Sola e scoraggiata Chiede a Cody assistenza per ritrovare Rick, finendo così nelle foreste dell'Alaska alla ricerca di Rick e cominciando piano piano a innamorarsi di Cody Steel

Betty Zane         BETTY ZANE è il primo romanzo Western di questo autore, ed è la storia di un gruppo delle famiglie pionieristice più importanti per la storia americana di quel periodo che hanno partecipato alla rivoluzione americana nella difesa di Fort Henry il 11 settembre 1782, nella Virginia.

Tutto di me, riflessioni  Che cosa ha portato un bambino gracile e solitario, cresciuto nella provincia parmense, a trasformarsi da Mauro in Platinette, personaggio, maschera, schermo che cela una convivenza ormai consolidata tra le parti maschile e femminile? Qual è stato il primo segnale di questa metamorfosi? Forse il fatto di avere ereditato il corredino (e persino il nome) da sua sorella Maura, o quelle prime esperienze, da ragazzino, assieme a Roberto, detto la Bambi? In un'autoanalisi lucida e schietta, Mauro ricerca l'origine della sua costante sensazione di disagio e inadeguatezza, e lo fa passando in rassegna le persone fondamentali e gli aspetti importanti della sua vita. L'infanzia con una madre idealizzata e un padre assente e depresso, il concerto di Mina a cui ha assistito come se fosse un furto essere felici. Il desiderio di riscatto personale attraverso la cultura e l'interruzione degli studi per lavorare in radio.

              E quel primo amore deluso, che l'ha portato a ingrassare di cinquanta chili in un anno, a crearsi una corazza con la consapevolezza che il suo rifiuto dell'altro dipende dal terrore di essere rifiutato e dall'incapacità di farsi amare. E soprattutto, la continua ricerca dell'eccesso per paura di fallire nella normalità. Mauro, però, non parla unicamente del passato.  Prende anche posizione su tematiche attuali come l'incomprensibile necessità dell'outing a tutti i costi da parte  dei  giovani  omosessuali  e svela un suo possibile futuro impegno in politica e un probabile abbandono della scena televisiva. Tutto questo è Platinette. È persona e personaggio pubblico che qui si racconta senza filtri né veli. Insomma,   Tutto di me dice  proprio tutto.

La variante di Luneburg              Opera prima di Maurensig - edita nientemeno che da Adelphi - La Variante di Luneburg si apre con un colpo di pistola che stronca la vita del Dottor Frisch, un facoltoso uomo d'affari tedesco. Di cosa si tratta? Omicidio? Incidente? Suicidio? La risposta è sorprendente: non si tratta d'altro che di una mossa di scacchi, l'unica rimasta per poter proseguire una partita durata decenni tra la vittima ed il suo avversario, il suo nemico giurato, la sua nemesi. Kasparov dichiarò che gli scacchi sono uno dei giochi più violenti che esistano: Maurensig con questo libro ce ne da l'effettiva dimostrazione. Partendo dall'ultima mossa - la morte misteriosa di Frisch - ricostruisce a ritroso passo dopo passo tutte le fasi della partita giocata dai due maestri del gioco in una versione del tutto inedita: col mondo come scacchiera e persone come pedine.

              Il fatto poi che i due giocatori siano un ebreo ed un ex ufficiale nazista è solo un corollario del teorema su cui si regge l'odio inesauribile che provano l'uno per l'altro. Un bellissimo giallo che appassiona alla nobile arte della scacchiera anche chi ne sia digiuno, ripercorrendo uno dei periodi più bui della storia dell'uomo: il nazismo ed i suoi olocausti. Ben scritto, con una trama complicata ma dipanata nell'arco della storia con maestria, questo bel romanzo scorre veloce, ritmato dal rumore di pedine mosse su una scacchiera. Scacco Matto!

Dopo l'11 settembre     "Sono sicuro di non essere stato il solo a ricordare nei mesi passati le parole sagge e preveggenti di una delle figure più importanti del XX sec. in America, il pacifista radicale A.J. Muste. Quando gli USA entrarono nel secondo conflitto mondiale sessanta anni fa, predisse con precisione notevole i contorni del mondo così come sarebbe emerso dopo la vittoria degli USA, e poco dopo osservò come “il problema alla fine di una guerra è del vincitore, che crede di aver appena dimostrato che la guerra e la violenza si ripaghino. Chi gli darà ora una lezione?

”Troppe persone in tutto il mondo hanno dovuto imparare l’amaro significato di queste parole. Accade solo nei racconti popolari, nelle favole e nelle pubblicazioni di carattere intellettuale che il potere sia usato saggiamente e bene, per distruggere il male. Il mondo reale insegna lezioni completamente diverse, e ci vuole un’ignoranza speciale e intenzionale per non accorgersene."

Lo zen e l'arte della manutenzione della motocicletta   "Una Grande Avventura, a cavallo di una motocicletta e della mente; una visione variegata dell'America on the road, dal Minnesota al Pacifico; un lucido, tortuoso viaggio iniziatico. Qual è la differenza fra chi viaggia in motocicletta sapendo come la moto funziona e chi non lo sa? In che misura ci si deve occupare della manutenzione della propria motocicletta?

Mentre guarda smaglianti prati blu di fiori di lino, nella mente del narratore si formula una risposta: «Il Buddha, il Divino, dimora nel circuito di un calcolatore o negli ingranaggi del cambio di una moto con lo stesso agio che in cima a una montagna o nei petali di un fiore».

Questo pensiero è la minuscola leva che servirà a sollevare altre domande subito incombenti: da che cosa nasce la tecnologia, perché provoca odio, perché è illusorio sfuggirle? Che cos'è la Qualità? Perché non possiamo vivere senza di essa?

 

Improbable       Secondo un’ipotesi scientifica, potrebbe esistere un essere immaginario, un “demone” capace di tenere sotto controllo sia il passato che il futuro, partendo dall’osservazione di un istante qualsiasi del presente. Questa teoria, enunciata nel Settecento da Pierre-Simon Laplace, è stata varie volte ripresa nel corso degli ultimi due secoli e ha preso il nome di “demone di Laplace”. David Caine, il protagonista di questo thriller, è il primo essere umano che sembra incarnare questa ipotesi. Studioso della teoria delle probabilità e incallito giocatore d’azzardo, Caine si è pericolosamente indebitato con la mafia russa di New York. Affetto da una grave forma di epilessia, è costretto a lasciare l’insegnamento. Alla disperata ricerca di denaro, si sottopone alla sperimentazione di un nuovo farmaco contro l’epilessia. Ma, poco dopo aver inghiottito la pillola gialla, seduto tranquillamente in un ristorante con dei colleghi, vede, o piuttosto prevede, un camion che sfonda la vetrina e li investe mortalmente. Confuso e incredulo, riesce comunque a salvare i suoi amici appena prima che l’evento previsto si realizzi.

              "D’ora in poi, la sua vita non è più la stessa: gradualmente si rende conto dei pericoli che potrebbero derivare dalla sua incredibile capacità. Ben presto, anche altri scopriranno questo eccezionale potere di Caine e cercheranno di piegarlo ai propri scopi.

Un thriller ingegnoso, denso di colpi di scena, ben strutturato, scritto con uno stile lineare, discorsivo, capace di rendere semplici anche i concetti più astrusi per chi non sa nulla di fisica quantistica o di teoria della probabilità."

Il guardiano dei Sogni   Riavutosi in ospedale dopo un attacco di cuore, un giornalista si ritrova, come vicino di letto, la più inquietante delle compagnie. Il conte Antoni Stanislaw Augusto Dunin, nobiluomo polacco. Nei tratti del volto, nella magrezza, nella ieratica foggia della barba assomiglia a Tolstoj vecchio, ma la sua caratteristica è un'altra: sa leggere i sogni di chi gli sta vicino. E così il giornalista si vedrà scrutato fin nell'intimo più profondo, in ciò che egli stesso ignora o rimuove del suo passato, dei suoi amori, dei suoi lutti. Una sensazione per nulla gradevole, ovviamente, ma a tal punto inconsueta e stupefacente da spingerlo, una volta dimesso, a mettersi sulle tracce dell'elusivo personaggio che, comunque, ha saputo suscitare la sua curiosità.

Il Grande Meaulnes       É il più grande romanzo di formazione del '900. L'unico libro scritto da uno scrittore a sua volta in formazione, morto troppo giovane, che aveva però già intrapreso una certa strada. Il libro racconta semplicissimi avvenimenti, comuni direi,alla maggior parte dei ragazzi dell'epoca. Ne esce un romanzo quasi bucolico, un racconto basato esclusivamente sulle relazioni tra persone. E' questa la grandezza del libro: rendere degna di essere raccontata una storia molto semplice, praticamente una vita. Anche una vita può essere semplice, ma non per questo non degna di essere raccontata

Linea d'ombra  A bordo di una nave immobilizzata da una bonaccia in mezzo all'Oceano Indiano, iniziano a diffondersi preoccupazioni e paura. Nel giro di pochi giorni l'equipaggio cade preda di un'epidemia e gli ufficiali perdono il controllo. Solo il giovane comandante riesce a mantenere la calma e a salvare la situazione. Uno dei più tesi e drammatici romanzi di mare dello scrittore polacco naturalizzato inglese.

La storia dell'amore      Leo Gursky fa del suo meglio per sopravvivere; vive alla giornata, emarginato in una città enorme come New York, legge i libri del figlio, che è un famoso scrittore ma che non lo conosce, e ogni sera batte alcuni colpi sui tubi della caldaia di casa, per fare sapere al suo vicino che è ancora vivo. Ma la sua vita non è sempre stata così. Quando ancora era giovane, ebreo nella Polonia degli anni Trenta in cui era nato, Leo Gursky si era follemente innamorato di Alma e aveva scritto un libro in yiddish, "La storia dell'amore", racconto di quel suo impossibile sentimento. E Leo non sa che, nonostante le fughe e le persecuzioni subite dai suoi protagonisti, quel libro esiste ancora... Nicole Krauss è nata nel 1974 a New York, dove vive, da una famiglia ebraica.

I misteri della jungla nera          "Salgari inaugurò con questo ciclo la saga di Sandokan, pur senza mai mettere piede fuori dall’Italia. In realtà, in questo prologo, l’eroe non è il pirata di Mompracem, che non appare neppure nel romanzo, ma Tremalnaik, il bengalese, che ha il compito di liberare la splendida inglese Ada Corishant, rapita dalla feroce setta degli strangolatori, i Thugs, che vogliono farne la nuova Vergine della Pagoda, l’incarnazione terrena della dea Kalì.

In questa impresa Tremalnaik, il quale si è macchiato in passato di aver aderito alla setta dei Thugs, è in compagnia del servitore maharatto, Kammamuri, della tigre Dharma e di un coraggiosissimo cane. Il nemico da sconfiggere è il perfido Soyudana, la “tigre dell’India”, capo dei Thugs

Al termine di una serie di incredibili avventure, nelle quali più volte Tremalnaik rischia la propria vita e quella dei suoi compagni, questi riesce a liberare Ada, di cui è innamorato e a sposarlo con la benedizione del padre di lei, il capitano Macpherson."

""...Oggi occorre sapere che un teologo, un prete, un papa, non appena aprono bocca a pronunciare una frase, non solo sbagliano ma mentono...

Le nozioni di aldilà, quella stessa di anima, sono arnesi di tortura, sistemi di crudeltà, usando i quali il prete diventò padrone e padrone rimase..."".

Cent'anni di contrastanti interpretazioni di Nietzsche nulla tolgono all'attualità del suo profetico anticlericalismo, antidoto indispensabile all'invadenza sempre più marcata del Vaticano nel contesto civile e al ruolo subordinato e complice di tanti sedicenti laici. "

Il segreto di Luca            "Luca Sabatino ritorna al paese natale, graziato dopo molti anni di ergastolo scontati ingiustamente.    

L'intero paese è colpevole della sua lunga e immeritata pena: nessuno gli perdona un fatto, del tutto estraneo alla condanna giudiziària, che era stato la ""causa"" (per quanto involontaria) della rovina di un'intera famiglia e della decadenza del paese. Luca è un uomo mite, sopporta la solitudine sorretto dal segreto ricordo di un amore impossibile. Negli stessi giorni, che sono quelli pieni di fermento dell'ultimo dopoguerra, torna dall'esilio Andrea Cipriani, antifascista, ex maestro e capo partigiano. Egli trascura i doveri della carriera politica per capire, attraverso un'ostinata e difficile inchiesta, le ragioni dell'ingiustizia che ha straziato la vita di Luca. Sarà una ricerca faticosa, aspra, contro omertà irriducibili. Ogni ostacolo gli rivela aspetti della società che prima conosceva solo in parte: ipocrisie, grettezze, antichi pregiudizi quasi pietrificati. Ma in quel deserto gli appare, anch'essa insospettata, la meravigliosa poesia di un amore platonico che vince ogni avversità."

Lo Scarabeo nel formicaio          "I due romanzi qui tradotti, Tentativo di fuga e Lo scarabeo nel formicaio, appartengono a due diversi momenti creativi dei fratelli Strugackij. Il primo è del 1962 e segna l’introduzione di tematiche di tipo morale e sociale nella fantascienza sovietica, il secondo è del 1980 e, se da una parte rivela una nuova fase di sviluppo nell’opera dei due scrittori.

Nel Tentativo di fuga, Anton e Vadim, i protagonisti di Tentativo difuga, accettano di prendere a bordo della loro astronave Saul, uno storico specialista della società del XX secolo. Si recano su un pianeta che si suppone disabitato e si ritrovano in un mondo che è in realtà un enorme campo di concentramento e in cui domina una tirannia di tipo medioevale. Vadim e Anton, cresciuti in una società comunista, sono indignati e rifiutano istintivamente ogni forma di male. Nonostante gli avvertimenti di Saul, desiderano porre rimedio alle cose, ma non riusciranno a concludere nulla, anzi, tutte le loro buone intenzioni si risolveranno in un fallimento o si ritorceranno contro coloro che volevano aiutare."

              Lo scarabeo nel formicaio, l’ultimo in ordine di tempo dei romanzi del ciclo “futuro”, iniziato dagli Strugackij con Mezzogiorno - XXII secolo (1967), si riallaccia anche ai romanzi a tematica “storico-sociologica” come Tentativo di fuga, attraverso L’isola abitata, prima parte di una trilogia su Maksim Kammerer, di cui Lo scarabeo costituisce il seguito. Dal primo romanzo proviene non solo Kammerer, ma anche l’altro protagonista, Rudolf Sikorski, Sua Eccellenza, entrambi con venti anni in più e ora non Progressori (specialisti per l’accelerazione dello sviluppo di civiltà arretrate di altri pianeti), ma collaboratori della Commissione di Controllo, il COMCON, che vigila perché la scienza, nel suo sviluppo, non rechi danno all’umanità della Terra. I due autori riprendono qui il tema del progresso già affrontato in altre opere (La lumaca sul pendio, I brutti cigni) e approfondiscono la loro posizione: si oppongono apertamente al progresso obiettivo e necessario e fanno della morale il criterio supremo della storia.

 

La Radio…che storia!     "Entrare in un solo grande studio da dove vanno in onda, con tutti i loro disc-jockey, le radio private più ascoltate: Radio Montecarlo, Radio One-o-One, Radio 105, Radio Dee Jay, Radio Dimensione Suono, Radio Kiss Kiss, RTL 102.5, Radio Italia Solo Musica Italiana, Radio Capital. Stare a fianco di chi trasmette, parlare con lui quando la luce rossa della diretta è spenta; mentre la musica arriva a milioni di ascoltatori e il microfono è chiuso, raccogliere le confidenze, le confessioni, la storia delle voci e delle radio che ci accompagnano ogni giorno.

Si può fare: basta leggere questo libro, pagina dopo pagina. E di storie da scoprire ce ne sono molte: perché è passato tanto tempo da quando le radio private hanno Cominciato a trasmettere nel nostro Paese.Ogni giorno quasi 35 milioni di persone vivono gran parte delle loro ore in compagnia della radio, ma nonostante questo è ancora scarsamente diffusa la consapevolezza dell'importante ruolo della radiofonia privata. Ed è anche per affermare le ragioni della radio privata che è stato scritto questo libro. Come fossero in onda, con la minima mediazione possibile, sono stati chiamati a raccontarsi i protagonisti della vita delle radio di importanza nazionale."

              "I disc-jockey, gli editori, narrano la storia delle emittenti attraverso la loro storia, fatta di sogni, di sfide, di rischi, di felicità e delusioni: episodi il cui filo conduttore è quasi sempre l'affermazione della propria personalità artistica o imprenditoriale. Dall'altra parte della radio c'è l'ascoltatore, ed è lui il destinatario di questo libro: si sarà chiesto tante volte che cosa c'è dietro una voce, un disco, un programma che hanno fissato i momenti della sua vita.

Tanta passione e tante emozioni, di qui e di là dal microfono: la radio ...che storia!"

Appendici del futuro     Questa è decisamente una raccolta anomala, si tratta di una serie di racconti apparsi su diversi Urania e raccolti in un'unica antologia, mai pubblicata in Italia.

Il Castello di Otranto     Il castello di Otranto, il romanzo pubblicato da Horace Walpole nel 1764, racconta la lugubre vicenda, ambientata nel Duecento, di Manfredo, cupo e machiavellico signore di Otranto, nipote dell’usurpatore del regno che ha avvelenato Alfonso, il sovrano legittimo, il quale vive sotto l’incubo di un’oscura profezia di San Nicola, secondo cui la stirpe dell’usurpatore continuerà a regnare soltanto fino a quando il legittimo sovrano non sarà divenuto troppo grosso per abitare il castello, e finché discendenti maschi dell’usurpatore lo occuperanno. Ma già al principio del romanzo l’unico figlio di Manfredo è ucciso da un elmo gigantesco, piovuto non si sa da dove, alla vigilia delle sue nozze con la leggiadra Isabella. Poiché dunque metà della profezia si è già avverata, il sinistro principe decide di ripudiare sua moglie e di sposare Isabella. Ma costei invece fugge, aiutata da un giovane contadino, Teodoro, che ha una strana rassomiglianza col ritratto del sovrano assassinato, ed è inoltre fortemente sospettato di complicità nell’assassinio del figlio di Manfredo. Catturato, viene gettato in prigione.

              A liberarlo dalla prigione interviene però Matilde, la figlia di Manfredo, di cui egli, subitaneamente, si innamora. Ma questo innamoramento ha un tragico e fatale epilogo, perché Manfredo, sospettando una tresca tra Teodoro e Isabella, e udendo che Teodoro s’incontra nottetempo alla tomba di Alfonso con una dama del castello, corre al suo posto e uccide la dama, che altri non è se non sua figlia. D’altro canto, a questo punto, lo spettro del re Alfonso, che si aggira per il castello con gigantesco aspetto, diviene, come annunciava la profezia, troppo grosso per l’edificio e lo sconquassa; Manfredo, atterrito, rivela allora le sue colpe, a cominciare dal delitto di usurpazione; Teodoro risulta invece, alla fine, essere il legittimo erede al trono e, come tale, sposa Isabella. Il romanzo finisce con Manfredo e la moglie che si ritirano in un monastero. Storicamente importante per aver dato inizio al ricco filone del romanzo gotico o nero, fissandone una volta per tutte gli archetipi sintetizzabili nella presenza di scenari di innegabile suggestione,fatti di paesaggi notturni, di cieli tempestosi, di manieri labirintici e tetri che occultano

              “piranesiane” carceri e foschi passaggi segreti, luoghi macabri nei quali si muovono fanciulle indifese e perseguitate da tenebrose figure di malvagi in preda ad “innominabili” e perverse passioni, infine però sempre soccorse da eroi misconosciuti – Il castello di Otranto è, in definitiva, un perfetto esempio di quell’anticlassico “sublime del terrore” che tanto ha fascinato, dall’ottocento ad oggi, lettori e scrittori di tutto il mondo: straordinario, in particolare per l’abilità rappresentativa ed il senso teatrale con cui l’autore “lavora” la sua materia costringendo chi lo legge a stare al suo gioco, felicemente intrappolato in una densa atmosfera di suspense dosata con maestria.

L'amico ritrovato           Due ragazzi sedicenni frequentano la stessa scuola esclusiva. L'uno è figlio di un medico ebreo, l'altro è di ricca famiglia aristocratica. Tra loro nasce un'amicizia del cuore, un'intesa perfetta e magica. Un anno dopo, il loro legame è spezzato. Questo accade in Germania, nel 1933... Racconto di straordinaria finezza e suggestione, "L'amico ritrovato" è apparso nel 1971 negli Stati Uniti ed è poi stato pubblicato in Inghilterra, Olanda, Svezia, Norvegia, Danimarca, Spagna, Germania, Israele, Portogallo. In Francia è stato nel 1985 il libro più venduto in edizione tascabile. Ovunque lo stesso entusiasmo della critica. «Un'opera letteraria rara», l'ha definito George Steiner sul "New Yorker". «Un capolavoro», ha scritto Arthur Koestler nell'introduzione all'edizione inglese del 1976, aggiungendo: «Centinaia di grossi volumi sono stati scritti finora sul tempo in cui i corpi venivano trasformati in sapone per mantenere pura la razza ariana; tuttavia credo sinceramente che questo smilzo volume troverà un posto durevole negli scaffali».Tra i romanzi più belli che si possano raccomandare ai lettori, dai dodici anni in su.

La Lista di Schindler       "Che cosa significava esattamente finire nella «lista di Schindler»?

E chi era in realtà Oskar Schindler, giovane industriale tedesco cattolico amante del lusso e irriducibile corteggiatore di belle donne? Avvalendosi anche della testimonianza di chi lo conobbe, Thomas Keneally ricostruisce la straordinaria esistenza di questo personaggio ambiguo e contraddittorio. Da molti considerato un collaborazionista, Schindler sottrasse uomini, donne, bambini allo sterminio hitleriano, trasferendoli dai campi di concentramento ai suoi campi di lavoro in Polonia e in Cecoslovacchia, dove si produceva materiale bellico. Fornendo armi al governo tedesco e versando enormi somme di denaro, Schindler salvò migliaia di persone.

Che cosa lo spinse a intraprendere una sua personalissima lotta al nazismo? Che cosa lo portò a diventare l'eroico salvatore di tanti ebrei? E' proprio questo enigma a rendere affascinante la storia di Oskar Schindler e a fare della sua vita un appassionante romanzo."

Il richiamo della foresta             "Il richiamo della foresta", pubblicato nel 1903, apparve in un momento in cui il mercato del libro era letteralmente intasato di opere che auspicavano il ritorno alla natura, che esaltavano le bellezze della campagna e delle foreste, eppure si impose immediatamente come un'opera assolutamente nuova e conquistò un numero enorme di lettori. Ma in cosa consisteva la novità che tanto piacque? Consisteva nel fatto che qui la natura non era piú proposta alla solita maniera dolciastra e sentimentalista che ormai aveva nauseato tutti, ma veniva offerta con una crudezza di toni, con una brutalità, con una durezza che, nonostante tutto, affascinavano perchè sapevano esaltare ancor più la bellezza di sentimenti come la tenerezza, il senso della lealtà e della fedeltà tra l'uomo e l'animale, l'amore disinteressato... E poi c'è la straordinaria suggestione dell'avventura nel Grande Nord, sulle piste gelate, tra i cercatori d'oro del Klondike, ci sono gli uomini con le loro debolezze e le loro passioni, c'è la natura, bellissima e crudele, ma soprattutto ci sono loro, i cani.

              E sopra tutti spicca il vero eroe, Buck, che da animale domestico si trasforma in creatura selvaggia e, incapace di resistere al richiamo della natura primordiale, diventerà per sempre il Cane Fantasma.

Il Donatore di Sperma   Scritto con linguaggio duro e diretto, questo romanzo si offre come " un viaggio illuminato all'interno dell'oscuro letamaio della biologia sovietica". Il protagonista, Nikolaj Nikolaevic, dopo anni di " rischioso lavoro da borseggiatore" sugli autobus, riesce a dare un nuovo positivo indirizzo alla sua vita quando trova lavoro come "donatore di sperma" in un Istituto di Ricerca. La nuova occupazione mette in risalto le sue qualità di instancabile "produttore di seme" che gli consentiranno di uscire fuori da una esistenza di stenti e di dimenticare la lunga permanenza nei lager staliniani. Il libro è pieno zeppo di dissacrante ironia, che evidenzia i lati più grotteschi e disarmanti di un sistema totalitario propriamente detto. Alekovsky, nella vecchia Urss, era apprezzato ufficialmente come autore di libri per bambini : in realtà faceva circolare clandestinamente testi di canzoni e scritti non in linea. Attualmente vive negli Stati Uniti, dove è emigrato dalla Russia nel 1979.

Hallucination Orbit        È una raccolta di fantascienza e nella fantascienza, gli esseri umani vengono descritti nell’atto di far fronte a situazioni insolite, a società bizzarre, a problemi non consueti. Lo sforzo di immaginare le reazioni umane dinanzi a simili accadimenti può gettar luce nelle tenebre in modo nuovo, permettendoci di vedere qualcosa che prima non era chiaro. Le storie raccolte in questa antologia sono state scelte con questo criterio

La radio storia di sessant'anni 1924-1984         "Catalogo della mostra tenutasi il 9 ottobre 1984 a Torino in occasione dell'anniversario di sessant'anni della nascita della radio.

Diverse introduzioni e poi racconti, aforismi e aneddoti su quello che fu la nascita della radio come mezzo di comunicazione prima, durante e dopo la guerra. Il tutto arricchito da illustrazioni, foto d'epoca dei personaggi e delle radio dell'epoca. Molto interessante anche dal punto di vista storico"

Pensa se non ci avessi provato "La natura gli ha donato il talento, al resto ha pensato lui.

Da bambino voleva diventare solo il più veloce di tutti in sella a una moto, sognava di vincere un campionato del mondo di velocità. Poi, ha fatto molto di più: ha stravolto le classifiche, ha stabilito nuovi record, ha spinto in avanti i limiti, ha ridisegnato i confini del proprio sport, ha creato nuove mode. È diventato il re del motociclismo da corsa, e ha iniziato subito a dominare il suo territorio come un sovrano assoluto: vincendo senza sosta. Nel 2002, a soli 23 anni, ha realizzato un'impresa che non è mai riuscita a nessuno: ha collezionato almeno un titolo mondiale

per ognuna delle classi 125, 250, 500, MotoGP. Ha conquistato vittorie a livello internazionale con Aprilia, Honda, Yamaha.

Corre e vive fuori dagli schemi, ha proposto al mondo una nuova immagine del pilota di moto. I suoi tifosi, in tutti i circuiti, in tutti i paesi,   lo seguono come fosse una Rockstar. Idolo delle ragazzine e delle mamme, dei giovani e degli adulti, degli appassionati di moto e non, Valentino ha

trascinato nei circuiti centinaia di migliaia di fan e ogni volta tiene incollate al televisore milioni di persone in tutto il mondo.

Nel maggio del 2005 gli è stata conferita la laurea honoris causa dalla Facoltà di Scienze della Comunicazione dell'Università di Urbino.

Perché, proprio grazie alle sue grandi doti di comunicatore, è riuscito a oltrepassare i confini del proprio sport."

              Scritto a due mani con Enrico Borghi, giornalista da sempre appassionato di moto, rigorosamente da corsa, dal 1991 lavora per il settimanale italiano Motosprint per il quale attualmente segue il campionato mondiale del MotoGP

Il giorno della civetta    "Il primo e il più grande fra i romanzi che raccontano la mafia

Leonardo Sciascia pubblicò questo romanzo nel 1961. Allora, nelle parole dell'autore stesso, ""sulla mafia esistevano degli studi, studi molto interessanti, classici addirittura: esisteva una commedia di un autore siciliano che era un'apologia della mafia e nessuno che avesse messo l'accento su questo problema in un'opera narrativa di largo consumo"". La stessa parola mafia era usata con tutte le cautele e quasi di malavoglia. Eppure noi sappiamo che proprio in quegli anni avveniva la radicale trasformazione che spostò la mafia dal mondo agrario a quello degli appalti, delle commesse e di altre realtà ""cittadine"", non più regionali ma nazionali e internazionali.

Lo scrittore Sciascia irrompe dunque in questa realtà come nominandola per la prima volta. Basta leggere la pagina iniziale del ""Giorno della civetta"" per capire che essa finalmente cominciava a esistere nella parola. Sciascia sottopose il testo a un delicato lavoro di limatura, riducendolo ai tratti essenziali con l'arte del ""cavare"":e, visto a distanza di anni, tale lavoro si rivela più che mai un'astuzia dell'arte."

              Qui infatti Sciascia ha scoperto, una volta per tutte, quel suo inconfondibile modo di narrare che non si concede ambagi e volute, ma fissa lo sguardo sempre e soltanto sulle nervature del significato, fossero anche in un minimo gesto o dettaglio. In questo senso, se "Il giorno della civetta" è diventato il romanzo più popolare di Sciascia, è anche perché lo rappresenta in una forma che, nel più piccolo spazio, raggiunge la massima densità.

Una buona impiccagione           "Racconto inedito uscito su Noir n. 1, febbraio 2006

Nella serie dedicata al poliziotto scozzese, Ian Rankin ha saputo descrivere le contraddizioni di Edimburgo vista da una prospettiva inconsueta cioè attraverso i vetri sporchi dell’Oxford Bar."

Non ti muovere             Una giornata di pioggia e di uccelli che sporcano le strade, una ragazza di quindici anni che scivola e cade dal motorino. Una corsa in ambulanza verso l'ospedale. Lo stesso dove il padre lavora come chirurgo. È lui che racconta in presa diretta l'accerchiamento terribile e minuzioso del destino.È lo sgretolamento totale, il disfacimento della maschera di fermezza e cinismo, è lo strappo del pianto davanti al collega neurochirurgo che si assume la responsabilità dell'operazione.Timoteo, il padre, rimane in attesa, immobile nella sua casacca verde, in un salotto attiguo alla camera operatoria. E proprio in questa attesa, gelata dal terrore di un evento estremo, quest'uomo, che da anni sembra essersi accomodato nella sua quieta esistenza di stimato professionista, di tiepido marito di una brillante giornalista, di padre distratto di un'adolescente come tante, è di colpo messo a nudo, scorticato, costretto a raccontarsi una verità che gli restituisce un'immagine di sé straniata e violenta. Quasi che nel tepore ovattato delle nostre vite la vera verità possa essere spremuta soltanto dal dolore.

              Parla a sua figlia Angela, parla a se stesso nel silenzio che lo circonda. Rivela un segreto doloroso, che sembrava sbiadito dal tempo, e che invece torna vivido, lancinante di luoghi, di odori, di oscuri richiami.Ecco apparire un'estate arroventata di tanti anni prima, una squallida periferia urbana, una donna docile e derelitta, con un nome spropositato, Italia. Ecco l'agguato delle viscere nell'esistenza sterile e ponderata del medico. Con precisione chirurgica Timoteo rivela ora alla figlia gli scompensi della sua vita, del suo cuore, in un viaggio all'indietro nelle stazioni interiori di una passione amorosa che lo ha trascinato lontano dalla propria identità borghese, verso un altro se stesso disarmato e osceno. E il racconto diventa quello di un padre che scaraventa la sua giovane figlia in coma nel proprio inconscio di uomo, di maschio. Da una parte l'intervento chirurgico reale, i ferri, i monitor, l'anestetico. Dall'altra un bisturi invisibile che penetra nella carne viva dei ricordi, insanguinandoli.

              Non ti muovere racconta, con una scrittura che prima di farsi leggere si fa vedere, la storia di molte storie d'amore, il viaggio di un uomo dentro una donna, di un uomo dentro le donne; ma anche il viaggio di una figlia verso un padre disintegrato dal dolore. Timoteo implora sua figlia di non morire, di non muoversi, di posare i suoi passi sulle orme di questo amore miserabile e gigante, di questa donna umile e grandiosa, per barattare la morte con la vita. Le parole contro un coma di silenzio. È una liberazione.

Il Nome della Rosa         "Nel 1980, Umberto Eco si impone sulla scena della letteratura mondiale, fino a divenire lo scrittore italiano più noto nel mondo, grazie all'improvviso e sorprendente successo de Il nome della rosa: romanzo in cui l'illustre e stimato studioso di estetica e semiotica, l'autore di Opera aperta, Apocalittici e integrati, Trattato di semiotica generale, Lector in fabula, narra proprio ciò che, in età matura, ha scoperto di non poter teorizzare.

In realtà, l'autore si rifiuta di rivelare cosa voglia dire il libro, e alla fine, lo stesso Adso da Melk, il narratore, confessa, all'ignoto lettore, di non sapere se la storia «che ha scritto contenga un qualche senso nascosto, e se più d'uno, e molti, o nessuno».

Libro «fatto di brani, citazioni, periodi incompiuti, moncherini di libri», vero e proprio pastiche di generi letterari diversi, Il nome della rosa, dietro a un racconto avvincente e trascinante dalla prima pagina all’ultima, cela in effetti un libro dagli infiniti sensi e dagli infiniti livelli di lettura: ovvero, pare quasi l'esito narrativo, l'esemplificazione e l'esplorazione di quella ""illimitatezza"" della semiosi, teoricamente illustrata dall’autore. "

              "Ragion per cui, in questo labirintico romanzo poliziesco dal taglio semiologico, ogni segno ne cela un altro.

Specchio e figura dell'uomo contemporaneo, Gugliemo da Baskerville, inseguendo ostinatamente una parvenza d'ordine, giunge alla fine a dipanare la «bella e intricata matassa», ma con suo grande sconcerto, «seguendo una ragione sbagliata».

E infine, non gli rimane che confessare che forse «il compito di chi ama gli uomini è di far ridere della verità, fare ridere la verità, perché l'unica verità è imparare a liberarci della passione insana della verità», e che quindi: «le uniche verità che servono sono strumenti da buttare».

È forse questo, dunque, il senso ultimo di questo libro dall'enigmatico titolo?

«Stat rosa pristina nomine, nomina nuda tenemus» [la rosa primigenia esiste in quanto nome, possediamo i semplici nomi]"

"GUERRE STELLARI

LA TRILOGIA CLASSICA" "GUERRE STELLARI

Sul pianeta desertico e sperduto di Tatooine vive un giovane di nome Luke Skywalker, che sogna l'avventura tra le stelle. Intercettando un criptico messaggio della principessa Leia, prigioniera di un oscuro e potente signore della guerra, Luke scopre la sua «chiamata». Non conosce ancora la bellezza di lei, ma sa che deve salvarla, e con lei le sorti di interi pianeti oppressi...

Inizia così una missione impossibile, che lo catapulterà negli spazi siderali su astronavi e pianeti, in un conflitto interstellare che oppone i Ribelli alle forze dell'Impero. E il firmamento degli eroi torna a brillare delle emozionanti imprese ispirate alla saggezza di Obi-Wan Kenobi, di Han Solo, di D-3BO, il droide antropomorfo inseparabile dal suo subalterno C1-P8, il tarchiato tripode di metallo... Per non parlare di lord Darth Vader e di molti altri che continuano a infiammare la fantasia di intere generazioni di lettori."

              "L'IMPERO COLPISCE ANCORA

La Morte Nera è stata distrutta, ma la guerra tra l'Alleanza Ribelle e l'Impero non conosce tregua: Tatooine è distante e l'avventura ora approda sul gelido pianeta di Hoth, dove le forze della Ribellione hanno creato una loro base operativa. Ma neppure tra quelle desolate lande ricoperte di ghiaccio è facile sottrarsi alle grinfie di Darth Vader, il Signore Oscuro dei Sith e fedelissimo dell'Imperatore. E mentre Luke va a scuola ""di pensiero"" dal Maetsro Yoda per affinare i suoi poteri Jedi, Han Solo, il Wookiee Chewbacca e la principessa Leia con il suo stuolo di efficentissimi droidi cadono in trappola... Riusciranno a salvarsi? Ancora una volta nella lotta tra Bene e Male il confronto decisivo che si prospetta all'orizzonte è quello fra Luke e il glaciale Darth Vader, nemici giurati da sempre, eppure uniti l'uno all'altro da una sconvolgente verità top secret. Del resto, entrambi sanno di dover fare i conti con la Forza, che è ovunque, e che il comune retaggio Jedi li spinge a cercare. Anche nell'universo delle robosonde e delle spade laser ci sono parole che feriscono e altre che salvano, insegnamenti che possono sbloccare una situazione disperata o condurre dritto al lato oscuro della Forza."

              "IL RITORNO DELLO JEDI

Luke Skywalker si sta preparando a un duro scontro con Darth Vader e l'Imperatore Palpatine, i nemici che l'Alleanza Ribelle vorrebbe annientati insieme con la Morte Nera, la stazione ammiraglia dell'impero. Di vitale importanza sono perciò, in questo momento cruciale, gli insegnamenti ispirati all'antica saggezza Jedi che Luke ha appreso prima da Obi-Wan Kenobi, poi da Maestro Yoda. In un crescendo di suspense, l'avventura continua dunque con popoli e personaggi dei pianeti più diversi: i Gamorreani, i Corelliani, gli Ewok di Endor, ... fino al criminale Jabba de' Hutt, che su Tatooine tiene prigioniero, in una lastra di carbonite, proprio Han Solo. "

Trilogia della Fondazione           "Sono qui riuniti i  primi tre romanzi della Fondazione, la grandiosa saga premiata nel 1966 come miglior ciclo fantascientifico di ogni tempo. La vicenda, ambientata in un lontano futuro, ha inizio quando l'Impero Galattico, che da secoli esercita il suo potere su tutti i pianeti conosciuti, scompare, e si annunciano trentamila anni di ignoranza e violenza. Hari Seldon, crea­tore della rivoluzionaria scienza della ""psicostoria"", sa quale triste futuro aspetta l'umanità. Per preservare la civiltà, decide di riunire i migliori scienziati e studiosi su Terminus, un piccolo pianeta ai margini della Galassia. E la Fondazione, rimasta l'unico faro del sapere, ma sotto la perenne minaccia dei mutanti che intendono distruggerla. Il suo destino giace nelle mani di un adolescente, Arkady Darell, che nasconde un terribile segreto...

Questo volume rende omaggio al maestro indiscusso della fantascienza del Novecento, pubblicandone il capolavoro assoluto, un'epopea che rivela tutte le straordinarie doti inventive e artistiche di Asimov, elevando la sua opera oltre i confini della letteratura di genere."

"L'Orlo della fondazione

Fondazione 4"  Quarto volume della grande saga galattica asimoviana (quarto, non per questo ultimo, avverte spiritosamente l'autore), L'orlo della Fondazione è una straordinaria avventura dell'intelligenza e della fantasia; un'avventura fatta di intrighi e complicazioni politiche, lotte e tragedie, sorprese e amori come la storia umana, ma priva di limitazioni di spazio o di tempo, misteriosa, inattesa e fantastica come una storia umana giocata sulla scacchiera dell'universo. Tra stelle, pianeti e asteroidi, viaggiando su straordinarie navi spaziali, battendosi con le più sottili e raffinate facoltà della mente, perdendosi nella ricerca di un mitico pianeta chiamato Terra dove si narra abbia avuto origine la grande avventura umana, gli uomini e le donne della galassia asimoviana si incontrano e si scontrano, si amano e si temono, si combattono e si riconciliano, intrecciano le trame della politica e dell'amore, disegnano la loro storia e la Storia dell'Impero galattico non diversamente dai mitici abitanti del pianeta Terra, dando vita a una saga cosmica che ha l'interesse, il suspense, la tensione drammatica della realtà e il fascino senza confini della fantasia.

"Fondazione e Terra

Fondazione 5"  Dopo la caduta del Primo Impero Galattico, lo scontro fra le due Fondazioni volute da Hari Seldon ai lati opposti della Galassia e descritto in L'orlo della Fondazione si è risolto per il momento senza vincitori. La responsabilità di compiere una scelta, di decidere se la Galassia avrà un nuovo Impero seguendo il piano Seldon, o se invece dovrà avviarsi a diventare un cosmico organismo fondato sulla scienza mentalica del pianeta Gaia, grava sulle spalle di Golan Trevize, l'uomo che “ha il dono di capire che cosa sia giusto fare”. Ma agli occhi di Trevize si presenta un punto oscuro: chi ha fatto scomparire dalla Biblioteca Galattica di Trantor tutte le informazioni relative alla Terra? E perché? Trevize è certo che solo sul mitico pianeta ancestrale, di cui si ricorda solo l'avvelenamento radioattivo della superficie, si trovi la risposta al quesito che ormai l'intera Galassia ha posto a lui. Ma il viaggio fino alle origini dell'uomo si rivelerà molto lungo, e ricco di incredibili sorprese.

"Preludio alla Fondazione

Fondazione 6"  Nell'anno 12020 dell'Era galattica Hari Seldon , un oscuro matematico originario di Helicon giunge sul pianeta Trantor per presentare le teorie sperimentali di una nuova scienza, la psicostoria, in grado di prevedere il futuro. L'ipotesi avanzata dallo scienziato accende subito l'interesse dell'imperatore e dei potenti personaggi che gravitano intorno a lui. Ma tra lusinghe, raggiri ed intrighi di palazzo, Seldon si trova presto in pericolo...Inizierà così una lunga ed avventurosa fuga per le gigantesche cupole di Trantor alla ricerca di quella misteriosa chiave che gli consentirà di capire l'intero passato del genere umano e di aprire le porte al suo futuro.

"Fondazione Anno Zero

Fondazione 7"  "Golan Trevize ha optato per Galaxia. Nella sua ricerca del pianeta Terra, il pianeta originario, si è imbattuto in Gaia, il pianeta in cui tutti gli esseri viventi sono legati e interdipendenti, in un'armonia che ora il Consigliere di Terminus vuole estendere all'intera Galassia.

Dopo aver conosciuto, in compagnia del mitologo Janov Pelorat, la gaiana Bliss e aver scelto di non avallare il piano Seldon, Trevize ha un interrogativo a cui dover rispondere: perché ha preso quella decisione. E' convinto che la risposta a questa domanda sia possibile solo riuscendo a trovare quel pianeta di cui parlano gli antichi miti: un unico corpo celeste da cui avrebbe avuto origine tutto il genere umano, ovvero la Terra. Ma per qualche misterioso motivo quel pianeta sembra inavvicinabile e maledetto."

              "Il romanzo, che si può dire concluda la serie della Fondazione pur giungendo ad appena 500 anni di Interregno, è costruito sulla spasmodica ricerca della Terra. La nostra conoscenza della Terra non inficia minimamente la suspence che a più riprese si produce nella narrazione, anzi: spinge il lettore ad andare avanti nel tentativo di scoprire, assieme a Trevize, che cosa abbia causato la dimenticanza della Terra dopo 20.000 anni di storia galattica. E' uno dei romanzi della serie Fondazione più interessanti e veloci da ""consumare"", ma ha un unico difetto: vola lontano dalla storia della Fondazione e lascia l'amaro in bocca per questo abbandono. Il filo conduttore dei precedenti romanzi sembra essersi spezzato improvvisamente e aver preso una deviazione non immotivata ma brusca.

Comunque, Asimov dimostra (se, comunque, ce ne fosse stato bisogno) ancora una volta la sua grandezza immaginativa presentando civiltà planetarie una differente dall'altra. Onore al merito!"

              Nato a Smolensk, in Russia, nel 1920, emigrò negli Stati Uniti a tre anni. Iniziò a pubblicare fantascienza nel 1939 e la sua lunga e prolifica carriera di scrittore, divulgatore scientifico e curatore ha prodotto qualcosa come 450 volumi. Gli Stati Uniti gli hanno dato la possibilità di divenire ciò che è stato, e forse Asimov ha voluto ripagare il suo paese di adozione con un omaggio, proprio in Fondazione e Terra. Un indizio: fate attenzione a ciò che trovano i due ricercatori nei palazzi di Melpomenia.

Memorie di Adriano      Far raccontare allo stesso Adriano, con la sua voce, le idee politiche, le azioni e le campagne belliche, la politica pacificatrice e le riforme sociali e finanziarie: ridare vita, a poco a poco, alla sua personalità, alla sua grandezza, alla sua generosità e alla sua esuberanza. Tutto era stato preso in esame soprattutto le stesse opere autentiche di Adriano: la corrispondenza amministrativa, i frammenti di discorsi o di rapporti come il celebre Discorso di Lambesa, pareri legali riportati da giureconsulti, poesie citate da autori del tempo come la famosa Animula vagula blandula o rilevate da iscrizioni votive e monumenti, le celebri tre lettere di Adriano riguardanti la sua vita personale (Lettera a Matidia, Lettera a Serviano, Lettera dell'imperatore sul letto di morte ad Antonino). I numerosi accenni ad Adriano e al suo ambiente, sparsi nelle opere degli autori del II e del III secolo, con le cronache, alcuni dati interessanti ed episodi come «Le cacce di Adriano e di Antinoo».

              "Il testo geroglifico dell'Obelisco del Pincio che narra le esequie di Antinoo e descrive le cerimonie del suo culto e la storia degli onori divini resi ad Antinoo che si desumono dalle iscrizioni, dai monumenti figurativi e dalle monete.

Un lungo dialogo dove non emergeva la voce potente di Adriano ed era improponibile per un romano: era quindi necessario farlo esprimere con un monologo conforme alle norme e dove Adriano doveva servirsi della parola organizzata, quasi impersonale, strumento del mondo greco-romano di cui egli è perfetto rappresentante, ed il monologo era l'unica scelta, senza inserire dialoghi o conversazioni nel testo perché non vi sono fonti per sapere come gli antichi parlassero tra loro. Adriano poteva evocare la sua vita solo attraverso le sue stesse parole e la fortuna era che si trattava di un uomo colto e al contempo uomo d'azione, un uomo che aveva un lungo passato alle spalle e alcune nozioni di ciò che avrebbe potuto essere l'avvenire, di ciò che temeva che fosse o voleva che fosse e poi era già abbastanza in là con gli anni da avere una vita già tracciata e da poterla guardare in prospettiva. "

              Poi segue un attento studio degli storici del tempo di Adriano o quelli poco posteriori per fare emergere l'artista, l'amatore d'arte, il mecenate, l'amante e, facendo tesoro di ogni esperienza e della nuova impostazione, quello che sarebbe stato impossibile vent'anni prima, cioè l'uomo di Stato.

 

On Writing        "L'autobiografia di un mestiere, dichiara il sottotitolo di On writing, ma questo libro è molto di più: è la storia di un uomo dall'infanzia all'età adulta, dei suoi affetti familiari e dei suoi amori; è una vicenda umana e intellettuale, che presenta cadute anche pesanti, ma altrettanto forti spinte a risollevarsi e a ricominciare; è la nascita di una vocazione allo scrivere che è maturata con sempre maggiori consapevolezze di anno in anno; è il desiderio di trasmettere la riflessione sul proprio lavoro a chi vuole ripercorrere la stessa impegnativa strada.

Un libro complessivamente umile, che si propone come un manuale di scrittura atipico in quanto, al di là di alcune ""norme"", King pone se stesso a disposizione, considerando la sua notorietà e il suo successo come il frutto di un modo di lavorare, oltre che di una grande fortuna. "

              Tutta la prima parte vede il racconto di una infanzia e di una adolescenza serena, nonostante l'abbandono del padre e una madre piuttosto "disordinata" che pure era stata un vero stimolo a scrivere storie; forte il legame col fratello molto stimato e ammirato dall'autore ancora oggi; solidi i rapporti familiari che vedevano zii e nonni presenti nella quotidianità, pur nell'assenza paterna; normale l'andamento scolastico anche se non è segnalata la parte relativa all'apprendimento quanto il rapporto con i compagni e gli insegnanti. King passa poi a parlare di sé adulto, dell'incontro e dell'innamoramento per l'attuale moglie: un matrimonio solido e riuscito che non si è incrinato neppure nei periodi più cupi. E questi momenti difficili sono da identificarsi con la dipendenza dall'alcol e dalle droghe che per alcuni anni ha condizionato l'esistenza dello scrittore. Si entra nel tunnel dell'alcolismo quasi senza accorgersene, c'è inoltre il rifiuto di vedere in modo chiaro le proprie debolezze, e così si cade sempre più in basso: alla birra bevuta in quantità davvero esorbitante, lo scrittore, ormai affermato e ricco, aggiunge ogni tipo di droga in un cocktail micidiale.

              Prima però di aver perso completamente il contatto con la realtà c'è un sussulto, un momento di lucidità che fa scoccare la scintilla della volontà. Recuperata la propria vita, attraverso un processo di disintossicazione, rinasce anche il piacere dello scrivere (per altro mai interrotto) e l'energia vitale. Si arriva così agli ultimi anni e la riflessione sul proprio lavoro si fa più forte, nasce il desiderio di formalizzare i pensieri nella scrittura e di trasmettere ai neofiti del mestiere le proprie considerazioni. E il consiglio che domina nei capitoli successivi è: "non dovete affrontare alla leggera la pagina bianca"; cosa che non sempre gli scrittori esordienti fanno. È invece importante possedere una ben fornita "cassetta degli attrezzi", un vocabolario ricco, una grammatica sicura e una competenza stilistica che permetta di personalizzare ciò che si vuole comunicare al lettore. Esistono inoltre più livelli di letteratura, più generi e modalità narrative: per capire qual è la propria strada è indispensabile leggere molto in quanto si deciderà in quale direzione orientare la scrittura a seconda di ciò che ci ha appassionato come lettori.

              "Bisogna poi, una volta padroneggiati i ferri del mestiere, conoscere le parti costitutive di un romanzo, come deve essere condotta una descrizione, come costruire un dialogo o la psicologia dei personaggi. Finita la stesura del romanzo inizia, per il novello scrittore un'altra complessa fase: la revisione. Per dimostrare quanto sia importante questa operazione, nelle ultime pagine del volume, King pone un esempio chiarificatore: mostra un racconto nella prima stesura, quindi le correzioni operate sia per quanto riguarda la lingua che la sintassi.

Nel capitolo Sul vivere: postscriptum l'argomento è davvero coinvolgente e attualissimo, infatti si parla del grave incidente in cui lo scrittore è incorso nel 1999: viene descritta la dinamica del fatto e il lungo periodo di convalescenza, così come le implicazioni psicologiche che questo tragico momento ha prodotto in lui. "

              Questo libro ne è in qualche modo il frutto rigeneratore e lo è tanto più per il suo avere come scopo l'educazione alla scrittura (e alla lettura) dei più giovani, per la fiducia chiara nella pagina scritta come ricchezza collettiva e come soddisfazione individuale, per l'impegno nei confronti degli altri e di se stesso di un autore che è in testa alle classifiche di vendita di innumerevoli paesi ma che osa mettersi a nudo come uomo e in gioco come scrittore.

Cave Canem      "Cave Canem, “attenti al cane”, è una scritta che si ritrova spesso all’ingresso delle domus romane. È appunto in una casa come questa che Publio Aurelio si ferma sulla via del ritorno a Roma, dopo aver trascorso la villeggiatura a Baia con l’amica Pomponia. La villa appartiene a Gneo Plauzio, un plebeo che ha fatto fortuna allevando pesce pregiato, ed è costruita sul lago d’Averno, la mitica porta del regno degli Inferi.

Non appena arrivato, però, il senatore-detective ha una brutta sorpresa: Plauzio Attico, figlio di Gneo, è stato trovato cadavere la notte precedente nella vasca delle murene.Il patrizio viene invitato dal paterfamilias a trattenersi per far da testimone alla stesura di un nuovo testamento e conosce così tutta la famiglia, a cominciare da Paolina, la nobile matrona che, vent’anni prima, è stata costretta da un ordine imperiale a divorziare dal primo marito per unirsi a Gneo e diventare così la matrigna dei suoi tre figli: il defunto Attico, il mesto Plauzio Secondo e la disinvolta Terzia Plautilla."

              " Ben presto avviene un nuovo delitto e Aurelio apprende che sulla famiglia grava un’oscura maledizione: si tratta di un responso ritrovato da Paolina tra i gioielli della prima moglie di Gneo, la quale, fanatica di oracoli, si recava spessissimo a consultare la Sibilla Cumana. Il fosco vaticinio prevede che pesci, uccelli e insetti divorino gli alberi del giardino della villa, a vantaggio dell’umile fico dell’orto...

Ma Aurelio, da buon epicureo, non crede né alle profetesse, né ai vaticini, e parte per indagare a Napoli e Cuma, scortato come sempre dall’inseparabile Castore... Perfetto mix di romanzo storico e giallo classico alla Rex Stout, Cave Canem, la prima inchiesta della fortunatissima serie Publio Aurelio."

"X-Files

La Foresta degli Orrori" "Trenta taglialegna terrorizzati cercano di fuggire da un bosco urlando, mentre degli oggetti verdi luminescenti calano su di loro. Dopo la loro misteriosa scomparsa, Mulder dice che un incidente simile si era verificato nella stessa zona sessant'anni prima. Il ranger del posto e il capo della sicurezza della segheria per la quale lavoravano i taglialegna, pensano che i responsabili di tutto siano gli eco-terroristi.

Fox e Mulder sono di nuovo alle prese con una verità sconcertante, dalla quale uscirne vivi potrà diventare quasi impossibile."

"Il cane.

Tutti i perché"  Perchè abbaia il cane? Perchè i cuccioli si divertono a masticare le pantofole dei loro padroni? E' vero che i cani hanno un sesto senso? L'autore intende mostrare in questo libro come, attraverso l'osservazione diretta o con l'aiuto di piccoli esperimenti assolutamente innocui, sia possibile capire e apprezzare nei minimi dettagli il più straordinario amico dell'uomo.

Emmanuelle      "Siamo all'alba degli anni '60, precisamente nel 1959, quando appare a Parigi la prima edizione di Emmanuelle, clandestina, curata da Eric Losfeld. Il grande pubblico, senza rendersene conto, è ormai in attesa di un testo che gli sveli infine ""tutto quello che vorreste sapere di questo erotismo di cui si parla tanto, e che non avete mai osato chiedere"". Non ha trovato quel che cercava in Sade, troppo duro e forte, ne in Miller, ""troppo americano"", ne in Histoire d'O, di una ferocia altera e raggelante.

Tutto è pronto, dunque, per Emmanuelle, che sopraggiunge al momento giusto, nell'anno di Lolita, l'anno in cui l'ultima esposizione del surrealismo assume come tema l'erotismo. [...] "

              A proposito di Emmanuelle, scriverà Andre Pieyre de Mandiargues: "Come le storie poliziesche o fantascientifiche, gli scritti erotici sono in genere prigionieri di uno schema, di un sistema e di regole a cui fanno riferimento. Ma alcuni sfuggono a questa struttura, infrangono il sistema e le regole. Portano l'impronta spirituale del loro autore, sono originali ed entrano a far parte della letteratura". E ancora: "Il concetto di erotismo di Emmanuelle è ottimista, radioso e raggiante, e dichiara la gloria dell'uomo affrancato dalla gleba e dalle antiche servitù". E Jean-Jacques Brochier, nel 1967: "Emmanuelle è l'armonia di una vita in cui la sensualità, riconosciuta in tutto il suo valore, non è altro che un elemento di un'esistenza felice. Da qui questo fenomeno raro in letteratura: l'erotismo di Emmanuelle non è patologico, ma un aspetto fondamentale della soddisfazione dell'individuo, che non si sente minacciato da nulla, che si dispiega nella sua armonia con il mondo: è l'erotismo dell'accordo perfetto". (Dallo scritto di Jean-Jacques Pauvert)

Le mille e una notte      Raccolta anonima di novelle arabe (fine XV sec.). La narrazione che funge da cornice per tutti i racconti della raccolta presenta il re di Persia che, convinto dell'inaffidabilità delle donne, decide di sposare ogni giorno una ragazza nuova mettendola a morte al mattino seguente. La bella Shahrazàd riesce a interrompere la tragica catena riuscendo a far rimandare la propria esecuzione tramite l'espediente di un racconto che continua da una notte all'altra per mille e una notte. Quando essa è divenuta ormai madre di tre figli, il re ormai convinto della sua onestà le concede salva la vita e la tiene con sé. Fra i racconti narrati da Shahrazàd si possono distinguere quattro gruppi principali: il ciclo di Sindbad, con la storia di Alì Babà e di Aladino; il ciclo egiziano, al quale appartengono, tra l'altro, le avventure degli Abdallah di terra e di mare; il ciclo iraniano, con Il mercante e il genio e Il pescatore e il genio; il ciclo iracheno, contenente, tra l'altro, le storie del califfo Harùn ar-Rashid (786-809).

              I racconti in assoluto più famosi sono la Storia di Sindbad il marinaio (il ricco mercante Sindbad racconta al povero Sindbad sette avventure di viaggio, dimostrandogli come ogni volta sia riuscito, con la tenacia e la buona sorte, a risollevarsi dalle disgrazie, tornando a casa più ricco di prima); la Storia di Aladino e della lampada meravigliosa (la scoperta di una lampada magica in grado di accontentare tutti i desideri del suo padrone è contemporaneamente una sorta di racconto di formazione nel quale un giovane impara a fare un uso accorto dei poteri della lampada, acquisisce la saggezza e la conoscenza del mondo) e la Storia di Alì-Babà e dei quaranta ladroni (Alì scopre una caverna contenente un tesoro e ne approfitta; mentre il fratello Kassìm nella sua avidità resta chiuso nella caverna, Alì agisce con accortezza e diventa ricco).

              La presenza di racconti ambientati in aree geografiche diverse è dovuta ad aggiunte successive effettuate su una cornice antica, che furono poi redatte per iscritto nel secolo XV. Alla storia cornice e ai singoli racconti, sono ispirate innumerevoli opere letterarie. A questi racconti notissimi sono legati anche alcuni luoghi comuni relativi alla civiltà araba. Il successo in occidente è dovuto alla traduzione integrale francese eseguita da A. Galland. In oriente non riceve altrettanta considerazione. L'opera è stata portata sullo schermo da P. P. Pasolini nel 1974.

Alien     "Quel sole non è il loro, quei pianeti non appartengono al loro sistema. Non c'è la Terra ad attendere i sette componenti dell'equipaggio del rimorchiatore interstellare Nostromo. Allora perché il cervello centrale dell'astronave li ha svegliati dall'ibernazione? I sette astronauti lo scopriranno presto: perché su quel mondo remoto vive una creatura mostruosa che si serve del grembo umano per riprodursi e svilupparsi. L'intero equipaggio sarà sottoposto a esperienze terrificanti e la lotta che dovrà ingaggiare non sarà solo per la propria vita, ma per la sopravvivenza dell'intera umanità... Un'indimenticabile Sigourney Weaver nei panni della protagonista.

Una curiosità:

La storia è stata inventata da Dan O'Bannon e Ronald Shusset sotto forma di sceneggiatura. (il mostro alieno è uno scopiazzamento da una delle creature di ""Crociera nell'infinito"" di A.E. van Vogt, ma non si sa se gli autori l'abbiano fatto apposta).La sceneggiatura è stata in seguito rimaneggiata, tagliata e cambiata da Ridley Scott per fare il film ""Alien"". Dopo che il film è stato girato, è stato chiesto ad Alan Dean Foster, di scriverne la novellizzazione.

Infatti il libro Alien segue passo passo il film. Anche tutti gli altri libri di Alien sono semplici novellizzazioni dei film.

Eccezione fanno ""Il nido sulla terra"", ""Incubo"" e ""Nell'alveare"", che sono novellizzazioni di fumetti."

L'uomo che scambiò la moglie per un cappello "Accostandosi ai casi neurologici in maniera che oggi verrebbe definita olistica, Sacks costituisce un esempio per tutti coloro che si trovano ad avere a che fare, professionalmente, con la sofferenza.

Prima che casi clinici, bizzarrie neuropsicologiche, i pazienti di Sacks sono uomini e donne che, attraverso la malattia, riflettono un modo personale e originale di vedere il mondo, sono individui nella loro interezza. Sacks, richiamandosi alla tradizione di Ippocrate e Lurjia, è fautore della reintroduzione della storia clinica in medicina. Nelle prime pagine, il libro riporta una significativa citazione da Lurjia: La capacità di descrivere, così comune nei grandi neurologi e psichiatri dell'Ottocento, oggi è quasi scomparsa... E' necessario ridarle vita.

"

              "In questo lo specialista inglese ci descrive, in 24 capitoletti, dei casi clinici, portatori ognuno di una particolarità congenita o acquisita del sistema nervoso e sia che ci parli di sindrome di Korsakov, o di prosopoagnosia, o di eminattenzione, o di morbo di Parkinson, di epilessia, di asomatognosia, di afasia, della sindrome di Tourette, di insufficienza mentale, di autismo, lo fa con grande competenza professionale e umanità, oltre che con abilità e sensibilità di narratore, teso a cogliere le più sottili sfumature di ogni individuo.

Bella la sezione bibliografica finale, che contiene un ammirato omaggio dell'autore ai classici della neurologia, a coloro che egli considera i suoi maestri: Jackson, Goldstein, Head e Lurjia. Una medicina, quella professata da Sacks, tesa a riportare il soggetto - il soggetto umano che soffre, si avvilisce, lotta - al centro del quadro."

Il Guardiano del faro     Il destino fa incontrare ai piedi di un faro abbandonato il saggio Ammiraglio, che un tempo ne era Guardiano, il surfista Martin, la bella Paola. Persone diverse per età, sesso, tradizioni, ma unite dagli stessi sogni e dall'immenso affetto per quella preziosa sentinella che ha visto amori di ieri, amicizie e ardori di oggi, paure e dubbi di anime alla deriva nell'infinito oceano della vita. L'antica torre, affacciata sulla selvaggia costa del Cile meridionale, diventa la "casa del cuore" dove la luce, capace di fendere la nebbia, mostra in tutta la sua bellezza la via alla felicità. Solo superando i "muri di cristallo" che si trovano nella loro mente e nel loro cuore, però, i tre personaggi potranno assaporare il piacere regalato da un incontro d'amore, da uno sguardo che si perde sull'orizzonte, dall'aiuto a un amico... Ancora una volta Bambarén canta la soddisfazione di essere vivi e di conquistarsi la libertà interiore unendo lo spirito e l'innocenza di chi è giovane con la saggezza di un uomo maturo che tanto ha ricevuto dal mare e che al mare torna per ritrovare se stesso.

              Una scrittura vibrante, alimentata dai venti delle passioni umane, limpida come l'acqua, lucente come uno specchio, con il fascino mozzafiato di certi paesaggi del Sud... una sferzata di energia racchiusa in ogni pagina.

Il Viaggiatore Notturno Uno specialista di migrazioni animali siede su una vetta nel cuore del deserto sahariano:attende il passaggio delle rondini. In quell'attesa, in quel deserto, - così prossimo alla nuda utile bellezza dell'esistere, - si lascia contaminare dalla fiera saggezza del popolo dei tagil, fa sua la sapienza della sua guida Jibril, consuma amore mercenario con la berbera Jasmina, ascolta il dimah Tighrizt, poeta itinerante. Da lì, viaggiatore della notte, l'irundologo misura la distanza dal mondo che altrove continua a collassare nel disordine della guerra e racconta a Jibril altre storie di erranze e migrazioni: dell'orsa Amàpola sorpresa nelle foreste della Carnia, dell'armeno Zingirian incontrato nel suo cammino verso la città di Tuzla in Bosnia, del principe polacco Potocki, del popolo dei kubaci, e della Perfetta, la donna che va lungo le strade del mondo con la sua sporta di plastica in mano. Storia dentro la storia - storia orale che letteralmente migra di bocca in bocca, come un racconto narrato intorno al fuoco ­Il viaggiatore notturno è un romanzo sulla giustizia che l'uomo ha da rendere all'uomo.

              È un volo di rondine sulla barbarie di un secolo che non è ancora finito.

Il Mago di Oz    Dorothy è una bimbetta orfana che vive con gli zii in una modesta fattoria del Kansas, immersa in un paesaggio grigio e spento che riesce a smorzare tutto salvo la sua innata allegria. Un giorno si scatena nella zona un ciclone di inaudita violenza, Dorothy non fa in tempo a rifugiarsi nella «cantina anticiclone » costruita per simili emergenze, una tromba d'aria ghermisce la casetta e la fa volare lontano, lontano, insieme al fido cagnolino Toto. Passata la paura iniziale, Dorothy si addormenta e, al risveglio, si accorge che la casetta è atterrata senza danni in un paese meraviglioso, in cui il blu è il colore dominante, abitato da strana gente piccola di statura, gentile e benevola. E da loro, e specialmente da una vecchia donnina biancovestita, apprende di trovarsi nel Paese di Oz, dove vivono quattro streghe, due buone e due malvagie, una delle quali è stata uccisa proprio dalla sua casetta, durante l'atterraggio.

              "Il pensiero dominante di Dorothy è: tornare dagli zii, nel Kansas, il più presto possibile. Ma il Kansas è lontanissimo, irraggiungibile: l'unica persona che potrebbe aiutarla, le svela la vecchina biancovestita che è una delle due streghe buone del Paese, è il Grande Mago Oz che vive nella Città di Smeraldo. Dorothy si mette in cammino con Toto, ben decisa a raggiungere la meta e durante il viaggio incontra uno Spaventapasseri imbottito di paglia, un Taglialegna fatto di latta e un Leone paurosissimo. Ciascuno di loro ha un sogno nel cuore che vorrebbe vedere esaudito e chiede a Dorothy di accompagnarla, con la speranza che il grande Oz faccia qualcosa.

Ha inizio così una girandola di avventure in paesi strani e coloratissimi, popolati di creature altrettanto strane e a volte pericolose che si dipana senza un attimo di respiro fino alla felice soluzione finale. È il trionfo della fantasia, dell'inventività, dell'umorismo, del gusto per il divertimento. È una fiaba nuova, straordinaria e irripetibile con personaggi nuovi, irripetibili e straordinari."

Il Delfino            Nelle acque blu dell'oceano un branco di delfini si prepara alla pesca quotidiana. Uno di loro si allontana per giocare con le onde della barriera corallina. È Daniel Alexander Dolphin, il grande sognatore. "Sei un perdigiorno", gli rinfacciano i suoi compagni. "Sei un sognatore", lo incoraggia il mare. Tuffo dopo tuffo, Daniel Alexander Dolphin impara ad ascoltare quella voce che solo lui sente e quando arriva il momento, il suo momento, non ha dubbi. Qualcosa al di là della barriera corallina - il limite delle acque sicure per tutti i delfini del suo atollo - lo attende invitandolo al salto che cambierà per sempre la sua vita. Preso il largo con slancio, scoprirà cose che non si vedono con gli occhi, ma con il cuore. Quale sorpresa quando scopre di non essere solo! Creature sconosciute, messaggere di sublime saggezza, lo guideranno all'appuntamento con l'onda perfetta, Dall'autore rivelazione australiano una storia di coraggio, solidarietà e speranza, una perla strappata ai segreti del mare, un dono che lo scrittore intende fare a coloro che sanno esplorare con il cuore la magia che si cela dietro l'apparenza delle cose.

              Lasciamoci dunque trasportare in questo viaggio d'iniziazione seguendo i sentieri del sogno che portano alla verità.

L'Onda Perfetta              John Williams è uno strano naufrago nel mare della vita: alla deriva nelle acque infide del benessere materiale, a quarant'anni si rende conto che tutto ciò per cui ha lavorato finora non gli dà le soddisfazioni sperate. Un'invidiabile posizione economica, una splendida casa con vista sull'oceano, una famiglia, il rispetto e l'ammirazione della gente che conta non lo mettono al riparo dalla tempesta interiore che sta crescendo... Ha tutto ma non ha più niente, nemmeno il sorriso di un tempo. Finché un giorno incontra Simon, un uomo misterioso che assapora la realtà istante per istante ed è in grado di avvistare la spiaggia della salvezza. Dopo questa esperienza, anche il mare della vita non sarà più lo stesso: quella che era paura diventerà una voglia irresistibile di prendere il largo, e il protagonista si ritroverà a rincorrere con rinnovato slancio l'onda perfetta, dove cielo e mare s'incontrano finalmente riappacificati. L'autentica felicità ci è sempre accanto, ma chiede a ciascuno di noi il coraggio di saperla cogliere.

              Una storia che ci spinge a soppesare le scelte grandi e piccole di ogni giorno, parlando al cuore con l'unico linguaggio che esso comprende: quello dell'amore. Lasciamoci coinvolgere in questo viaggio alla ricerca di ispirazione e spunti di meditazione personale, offerti da un vero surfista dell'anima

Vela Bianca       Perdere tutto o ritrovare se stessi a contatto con la natura dei mari del Sud. È questa la scommessa di Michael e Gail. Sposati da otto anni e intrappolati in un'esistenza banale, lottano contro un naufragio individuale e il fallimento del loro rapporto. Un giorno si decidono al grande passo: lasciarsi tutto alle spalle impegnando non solo i risparmi di una vita, ma anche i loro giorni, su una barca, Vela Bianca, che li porterà verso terre non segnate sulle mappe nautiche, nell'incanto dell'emisfero australe dove l'azzurro del cielo si stempera nelle mille sfumature blu dell'oceano. A bordo della casa galleggiante porteranno con sé una piccola scatola, donata loro da un vecchio libraio di Auckland, con la promessa di aprirla solo in mare aperto. Con il passare dei giorni, i due si accorgeranno del tesoro che hanno tra le mani: il paradiso è dentro noi stessi, ma non sempre si ha il tempo e la voglia di ascoltarsi.

              Un viaggio dell'anima che parte dalla «terra della lunga nuvola», la Nuova Zelanda, e arriva dritto al cuore di ogni lettore: se è l'atteggiamento mentale quello che conta, è possibile diventare uomini e donne nuovi a ogni età, a patto di restare padroni dei propri sogni e folli al punto da inseguirli. L'autore de Il delfino centra ancora una volta il bersaglio, riconfermandosi un interprete fuoriclasse dei sentimenti.

Sexus    "«Cosa pensi che sia la vita, a wet dream?», una polluzione notturna?

In questo romanzo Henry Miller, grande protagonista letterario della rivoluzione sessuale, abbandona ogni freno e moltiplica le varianti degli incontri con una donna, con due donne, con una donna mentre un'altra guarda...

È un romanzo minestrone, apocalittico, collage di cose diverse e contrastanti, tra il massimo dell'aspirazione spirituale e il disincanto di una sensualità definitiva. In questo peregrinare di storia in storia, di conquista in conquista, di prostituta in prostituta... lo scrittore e il lettore, insieme, si imbattono in pagine magnifiche, in episodi folgoranti, in intuizioni sul mondo in generale e sulla società americana contemporanea in particolare che lasciano sbalorditi."

Il senso della frase         Nel romanzo il protagonista si occupa esclusivamente delle sue ossessioni, delle fobie degli amici/alter ego che gli fanno da coro tragico (o comico). Nell'occasione il problema è quello di ritrovare una donna scomparsa. Il giovane si mette sulle sue tracce, spostandosi a caso in una Milano labirintica in cui si riflettono i miti e gli incubi degli anni ottanta. Lazzaro continua a imbattersi in se stesso e nei suoi fantasmi: perditempo assortiti, consulenti psichiatriche, ninfomani, bugiarde patologiche, squadre di assassini su pattini a rotelle, babbi natali omicidi, specchi deformanti di un'unica realtà: la sua.

Billy Budd, il marinaio   La vicenda, ambientata nel 1797 e ispirata a fatti storici realmente accaduti (i continui casi di ammutinamento che allora si verificavano nella marina militare inglese a causa delle terribili condizioni di vita) è affidata alle memorie del capitano Vere, imbarcato in quegli anni sul vascello da guerra ‘Bellipotent’. Ricorda quell’estate del 1797 quando, durante la guerra con la Francia, a bordo della ‘Bellipotent’ un vento di idee rivoluzionarie turbava l’equipaggio. Con i primi due atti la vicenda ritorna agli avvenimenti accaduti a bordo del vascello durante quegli anni. I marinai sono scontenti per la durezza del regime di bordo. Un giovane novizio viene condannato, per futili motivi, a essere frustato. Una barca ritorna da una spedizione di arruolamento forzato: tre nuove reclute salgono a bordo. Claggart, il maestro d’armi, procede all’interrogatorio.

              Fra i tre il solo Billy Budd si dichiara contento di essere arruolato. Preso dall’entusiasmo lancia il suo addio alla vecchia nave mercantile sulla quale lavorava: ‘Rights o’ Man’ (I diritti dell’uomo). L’esclamazione viene fraintesa dall’ufficiale, il quale inizia a sospettare che sotto l’aspetto del bel marinaio si celi un agitatore politico. Il sospetto cresce. Claggart, deciso a tutto pur di distruggere Billy, che odia in modo irrazionale e parossistico, corrompe il novizio e lo incarica di coinvolgere Budd in un tentativo di ammutinamento. Billy lo scaccia sdegnato. L’azione distruttiva di Claggart prosegue: durante l’inseguimento di una nave nemica denuncia per ammutinamento Billy al capitano Vere. Questi chiede un confronto tra i due e Billy Budd, incapace di parlare perché assalito da improvvisa balbuzie, colpisce con un pugno Claggart uccidendolo. Vere è costretto a portare Billy di fronte a una corte marziale straordinaria, che lo condanna all’impiccagione.

              Il capitano Vere è torturato dai rimorsi per non aver salvato il giovane marinaio, che in cuor suo sapeva innocente. Tuttavia, quale atto di estrema fedeltà, Billy morendo lo ha benedetto e Vere in tal modo sente di essere stato ‘redento’.

"Detective invisibile

Gli automi del Dottor B"            "LONDRA OGGI: Quando Arthur Drake cerca riparo dalla pioggia in un negozio polveroso, l'ultima cosa che si aspetta di trovare è un vecchio diario: è del Detective Invisibile. Sembra sia stato scritto negli anni '30, ma la calligrafia è quella di Arthur, che ha solo quattordici anni...

LONDRA 1936: Quando in città viene allestita un'incredibile mostra di sinistri personaggi a grandezza naturale, si presenta il caso più pericoloso che Art e i suoi amici abbiano mai affrontato: persone scomparse, corpi senza volto, automi micidiali... Riuscirà il Detective Invisibile a sventare un complotto che! potrebbe mettere in ginocchio l'intera nazione?

Nella Londra degli anni '30, Il Detective Invisibile indaga su casi misteriosi,! risolve problemi impossibili, incontra personaggi enigmatici e affronta tipi pericolosi, ma nessuno ne ha mai visto il volto, perché è la geniale invenzione di quattro ragazzi straordinari che combattono il crimine in suo nome."

"Detective invisibile

Creature delle Tenebre"             "LONDRA OGGI: Arthur Drake sta cominciando a scoprire il legame che lo unisce al ragazzo che scrisse il diario del Detective Invisibile settant'anni prima. Ma non c'è tempo per ulteriori indagini. Un mostro è stato liberato a Londra e Arthur deve cercare aiuto nel passato...

LONDRA 1936: Cosa c'entra una pericolosa rapina in banca con la scomparsa di un gatto? Perché i topi del quartiere invadono le case e aggrediscono le persone? Dove conduce la strana pista delle banconote abbandonate? Solo il Detective Invisibile può rispondere a queste domande, e i ragazzi di Cannoli Street sono già sulle tracce dei banditi e di una creatura mostruosa.."

"Detective invisibile

Soldati Fantasma"         "LONDRA OGGI: Arthur Drake ha più di un problema. É perseguitato da ricordi datati 1936 che non sono suoi. È perseguitato da una ragazza della sua scuola che appare dove e quando meno se lo aspetta. È perseguitato dai fantasmi in una vecchia casa deserta e malandata...

LONDRA 1936: Investigando su uno strano decesso e su una casa infestata, Art e i suoi amici sono coinvolti in un mondo misterioso in cui nulla è ciò che sembra e in cui non ci si può fidare di nessuno. Ma per le strade di Londra circolano già strani mostri in uniforme militare... addestrati per uccidere! Riuscirà il Detective Invisibile a fermare i micidiali 'soldati fantasma'?"

"Detective invisibile

Tempo Assassino"         "CORNOVAGLIA OGGI: Mentre Arthur Drake riflette sul Detective Invisibile e su una vita passata che sembra in qualche modo legata alla sua, si trova coinvolto in un terribile incontro con i fantasmi di pescatori naufragati oltre un secolo prima: non gli resta che investigare, in compagnia della sua nuova amica...

LONDRA 1937: Art e i suoi amici si imbattono in un orologio che fa retrocedere il tempo e indagano su uno strano negozio. Cosa c'è che non quadra nei clienti dell'orologiaio? Perché Roderick Bartlett è interessato a Meg, e lei dov'è finita? Cosa c'entra un naufragio in Cornovaglia? Sono domande alle quali solo il Detective Invisibile può rispondere..."

Racconti Umoristici e Satirici     Da tre celebri raccolte di racconti di Heinrich Boll è tratta l'antologia della sua vena dissacratoria: storie brevi in cui il futuro premio Nobel 1972 ha affinato le sue armi migliori per combattere le ipocrisie e le ingiustizie della Germania occidentale. Zampate morbide all'apparenza, in sostanza feroci, alla purulenta illusione della società del benessere. La pecora nera, Tutti i giorni Natale e soprattutto La raccolta di silenzi del dottor Murke sono tre dei racconti più intensi e riusciti di Boll, tra gli esiti più alti di quella ispirazione grottesco-satirica che in seguito caratterizzerà i suoi romanzi maggiori.

              In questa antologia sono riuniti i racconti più riusciti delle tre raccolte con cui Heinrich Boll, non ancora romanziere, si impose all'attenzione del pubblico e della critica. L'ispirazione grottesco-satirica dell'autore dà vita in queste pagine a una serie di indimenticabili storie brevi in cui vengono stigmatizzate le ingiustizie della Germania occidentale, viene distrutta l'illusione della società del benessere, e si dimostra che spesso la risata può essere arma affilatissima e tagliente.

Morituri te Salutant      Nell'anfiteatro di Statilio Tauro stanno per iniziare i ludi gladiatori, alla presenza di Claudio Cesare e di sua moglie Messalina. L'incontro più atteso è quello che vede contrapposto Chelidone, l'asso dei reziari, a un certo Quadrato. Già nei primi istanti del combattimento, il campione costringe a terra l'avversario, ma mentre alza il tridente per finirlo, cade a terra stecchito. L' imperatore Claudio incarica Aurelio dell' indagine. . .

Tre metri sopra il cielo  Una grande storia d'amore. Un microcosmo di giovani vite arrabbiate che cerca di staccarsi da terra, di camminare "tre metri sopra il cielo". Le ragazze vestono Onyx, o qualunque sia l'ultima griffe in fatto di body, parlano di Avant, di Marsan e delle mode dell'ultimo minuto. I ragazzi invece girano in moto. Le ragazze si preparano a incontrare il ragazzo della loro vita. I ragazzi si sfidano in prove di resistenza fisica, di velocità, di rischio. Fino all'ultimo respiro. Sullo sfondo di una frenetica vita di clan, di banda (il mitico gruppo dei budokani: Schello, Pollo, Lucone), Step e Babi si incontrano. Babi è un'ottima studentessa, Step è un violento, un picchiatore, uno che passa i pomeriggi davanti al bar con gli amici o in palestra e la sera sulla moto o nella bisca dove si gioca a biliardo. Appartengono a due mondi diversi, ma finiscono per innamorarsi. Non è un rapporto semplice perché nessuno dei due cede facilmente. Eppure si trasformano. Babi è irriconoscibile agli occhi dei genitori. Step rivela aspetti che ben poco collimano con la sua immagine, faticosamente costruita, di superduro.

              "E, in effetti, muscoli, palestra e violenza nascondono un trauma, un nodo irrisolto.

Tre metri sopra il cielo è un romanzo di vite quotidiane, una commedia romantica, un ritratto movimentatissimo di adolescenti allo sbando. Pubblicato da un piccolo editore romano, è circolato per anni in fotocopie, diventando un cult fra i giovani della capitale.

""Il sole sta salendo, è una bella mattinata. Babi sta andando a scuola, Step non è ancora andato a dormire dalla notte prima. Un giorno come un altro. Ma al semaforo si trovano uno accanto all'altra. E allora quello non sarà un giorno come tutti gli altri.""

Federico Moccia è nato a Roma nel 1963. Lavora per il cinema come sceneggiatore e come autore di testi televisivi. Questo è il suo primo romanzo."

Tutti i pedoni del re       È interessante notare come la letteratura fantascientifica abbia cercato di presentare le sessantaquattro caselle sotto molteplici aspetti, proponendo di volta in volta valide idee ed inedite varianti sulla tematica in questione. Questo a dimostrazione del fatto che la fantascienza è, in primo luogo, letteratura d’idee e soprattutto è un’intelligente rappresentazione narrativa di tutti i particolari aspetti e campi del mondo circostante. Infondo è facile mostrare come uno specifico oggetto (in questo caso la scacchiera con i suoi trentadue pezzi) venga utilizzato (per quanto già “magico” di per sé) dagli autori di fantascienza nella sua globalità e sotto molteplici e intrecciate visioni, di cui talune bizzarre e paradossali e altre rappresentanti il tradizionale, l’archetipo.

Le due vite di Aya          Lara Bettini e le sue amiche Marina e Floriana, nonché il fratello Leo e lo zio Omero, vivono in un tranquillo paese appenninico. Sono i protagonisti di questo romanzo, così come del precedente Game over. Un giorno Lara vede due soli brillare nel cielo, mentre a Leo sono apparsi nel bosco piante e animali strani, Floriana si comporta in modo così singolare da preoccupare sinceramente il suo papà: infatti disegna sempre piramidi e pronuncia frasi apparentemente senza senso. Ma tutto questo acquista significato nello svolgersi della vicenda, un significato legato al viaggio fantastici di una bambina "magica" e del suo carnefice, il sacerdote che deve, per volere degli dei, farne una vittima sacrificale. Aya è il nome della ragazzina, e Nauatl è il suo persecutore, e vengono nientemeno dallo scomparso mondo degli Aztechi.

              "L'avventura si dipana tra colpi di scena che si susseguono in modo incalzante e tra dialoghi a volte spiritosi e a volte seri e profondi.

Romanzo appassionante e divertente, Le due vite di Aya porta nel contempo il lettore a riflettere sulla natura degli adolescenti, sulle civiltà del passato e sul ""fantastico"" che è sempre presente in ciò che ci circonda (se solo siamo disposti a crederci). I personaggi ritornano da un altro riuscito racconto, Game over, e sono ragazzi normali. Ma allo stesso tempo sono speciali, perché capaci di comprendere una realtà ""altra"", più misteriosa, ma non per questo meno vera. E nelle loro peregrinazioni sulle tracce del mistero sono accompagnati dallo straordinario zio Omero, inventivo e geniale personaggio, adulto ma dal cuore bambino, in grado di capire, meglio di ogni altro, le possibili realtà della vita e, soprattutto, i giovani."

Le origini dell'economia europea           Un quadro storico ricostruito tramite gli strumenti di ricerca più moderni dall'antropologia all'ecologia, dalla tecnologia alla psicologia storica alla demografia sociale. Lo sviluppo dell'economia europea, dalla crisi del VI secolo al decollo del XII, è analizzato a partire da una grande quantità di fonti e rappresenta un punto d'arrivo e di maturazione di una lunga serie di ricerche.

              Le origini dell'economia europea. Guerrieri e contadini nel Medioevo: Al di là della grande efficacia espositiva con la quale sono rievocate le vicende dei secoli VII-XII, al di là anche della padronanza assoluta delle fonti, le più disparate, e della sensibilità umanissima dell'Autore, quest'opera di Duby è il punto di arrivo di una lunga serie di ricerche, una tappa alla quale sarà utile guardare per molto tempo.

Perché il mio cane fa così           "Perchè il mio cane ringhia quando ha un osso, scava buche in giardino, rincorre i gatti, ruba i calzini?

Questo manuale pratico, scritto da uno dei massimi esperti del comportamento del cane, fornisce risposte esaurienti a decine di domande come queste e spiega come educare e istruire il nostro amico a quattro zampe senza rincorrere a metodi coercitivi o punitivi.

L´alimentazione, l´attività fisica, il livello di socializzazione, l´addestramento ricevuto sono aspetti determinanti e fonte di problemi se non consideriamo il profilo etologico del cane e i meccanismi della sua intelligenza di tipo sociale. Sarà soprattutto indispensabile conoscere e interpretare gli istinti ereditati dal suo antenato, il lupo, che sono all´origine di comportamenti e reazioni assolutamente normali, ma a volte per noi problematici.

John Fisher ci offre un quadro d´insieme affascinante e coinvolgente di quanto sta alla base del comportamento del cane, e per ogni specifico problema suggerisce soluzioni pratiche che chiunque potrà adottare con successo."

              Scritto tenendo sempre a mente le reali necessità dell´animale e del suo proprietario, questo manuale ci aiuterà a fare del nostro cane un membro della famiglia felice e accettato da tutti.

Aliens, il nido sulla terra            "Il 18 luglio 1986 esce negli Stati Uniti il film Aliens - scontro finale, seguito del film Alien, scritto e diretto da James Cameron. Il successo è immediato, tanto che la casa distributrice, la 20th Century Fox, decide di sfruttare la neonata passione per gli alieni in ogni modo possibile. Oltre a giocattoli e videogiochi ispirati al film, la Fox concede i diritti dei personaggi alla Dark Horse, famosa casa di comics.

Ecco così che nel luglio 1988, dopo esattamente due anni dall’uscita del film, Mark Verheiden scrive Aliens: Book I, fumetto che racconta le vicende dei personaggi del film a 10 anni di distanza. Si ritrova la bambina Newt, ormai quasi ventenne, ed il sergente Hicks, sfigurato in volto per colpa di una ferita di un alieno. Il fumetto ha talmente tanto successo che lo stesso Verheiden nei due anni successivi scriverà altri due seguiti, Aliens: Book II e Aliens: Earth War, che vanno a formare una trilogia completa, che vede, solo nel terzo episodio, il ritorno di Ripley. "

              Il successo della trilogia a fumetti è tale che viene anche tradotta in Italia, fra l’aprile ed il settembre del 1991, edita dalla PlayPress. Approfittando di questa “passione aliena”, la Fox decide di produrre un terzo film della serie, ma invece di approfittare della Trilogia di Verheiden, di già comprovato successo, si affida a vari sceneggiatori perché scrivano una storia diversa. Dopo varie peripezie e l’alternarsi di vari sceneggiatori, nel 1992 esce Alien³ che, con una sceneggiatura claudicante perché fusione di vari soggetti, taglia i ponti con la storia a fumetti: all’inizio del film, infatti, muoiono subito Newt ed Hicks, che invece sono i protagonisti principali della Trilogia di Verheiden...

              Nello stesso anno allo scrittore di fantascienza S.Perry, specializzato in novellizzazioni, viene affidato il compito di trasformare in romanzo i singoli episodi fumettistici. Forse per questione di copyright, forse per tagliare i ponti con il film Aliens di Cameron, Perry cambia i nomi dei personaggi principali. Ecco così che Newt diventa Billie, mentre Hicks diventa Wilks. Anche il pianeta Acheron, dove si svolgono gli avvenimenti di Aliens, viene trasformato in Rim. Solo Ripley rimarrà uguale.

              "Fra il 1992 ed il 1993, Perry trasforma in romanzo la Trilogia, con i titoli Aliens: Earth Hive, Aliens: Nightmare Asylum e Aliens: The Female War (quest’ultimo scritto con la figlia Stephani, che si firma S.D. Perry).

In Italia escono solamente i primi due romanzi del ciclo, editi dalla Sperling & Kupfer nel 1998 sull’onda dell’uscita del quarto film: Alien la clonazione. Il terzo volume, quello conclusivo, rimarrà inedito."

              "Bluebook propone in versione elettronica i primi due romanzi del ciclo, rispettivamente Aliens: il nido sulla Terra e Aliens: incubo, restaurandoli nel loro valore originale, rinominando cioè Billie con Newt e Wilks con Hicks, ed altri piccoli cambiamenti che si conformano alla versione originale fumettistica di Mark Verheiden.

Si ringrazia la Biblioteca del Brivido per la gentile concessione dei testi."

Aliens, scontro finale    "Sono passati 57 anni dal primo scontro con l'alieno, la scialuppa di salvataggio della nave ""Nostromo"" viene recuperata da un'astronave di salvataggio e Ripley, unica superstite, viene estratta dalla cabina di ibernazione. Rimessasi viene continuamente tormentata da incubi, provocati dall'incontro traumatico con l'alieno e la perdita dei suoi colleghi. Intanto scopre che durante il suo periodo di ibernazione e il suo andare alla deriva nello spazio, è stata installata una colonia umana (la LV-426) sul pianeta del suo primo incontro con l'alieno e da un po' di tempo si è perso ogni contatto.

Viene chiesto allora a Ripley di accompagnare una squadra di Marines spaziali sul pianeta, in qualità di ""consulente"" di alieni. All'inizio il rifiuto di Ripley è deciso, ma i continui incubi le fanno cambiare idea. Decide così di imbarcarsi alla volta della colonia. Al loro arrivo però non trovano nessun umano, bensì una miriade di alieni che hanno contaminato ed ucciso quasi tutti i coloni. Ripley trova l'unica superstite, una bambina (Newt) che si nasconde nelle fognature."

              "Ma i guai non vengono mai da soli; difatti la navetta di recupero, che dovrebbe riportare Riley, Newt e il resto dell'equipaggio sulla nave madre, si distrugge al suolo in quanto un alieno infiltratosi al suo interno, uccide i piloti, provocando così la fatale collisione.

Bisogna così che qualcuno cerchi di recuperare da remoto l'altra navicella, e se ne occupa così l'androide Bishop. Intanto i marines e Ripley cercano altri superstiti nella base, cercando a loro volta di non fare una brutta fine. E così Ripley, che riesce a sopravvivere agli attacchi dei mostri, al contrario dei compagni marines, fa un'altra tremenda scoperta: sul pianeta, nascosta nella base, c'è anche la regina aliena, che, dopo aver assistito all'eccidio di alcuni suoi ""figli"", insegue la fuggitiva Ripley fin sulla nave madre, agganciandosi alla navetta di salvataggio fatta arrivare da Bishop, sulla quale ci sono l'androide, Newt, Ripley e il Caporale Dwayne Hicks (unico marine superstite)."

              Lo scontro finale tra Ripley e la regina aliena si risolve a favore di Ripley che, grazie ad un esoscheletro riesce a catapultare l'aliena all'esterno della nave. il film finisce con Ripley che mette sé stessa e i tre compagni nei lettini di ibernazione.

Vento dell'Oceano         Un uomo cammina su una scogliera e guarda l’oceano cercando di ritrovare la serenità di quando, da piccolo, passeggiava in quel magico luogo accompagnato dalla mamma. Improvvisamente s’imbatte in un libriccino abbandonato su un sasso: è il diario scritto da un accanito surfista come lui. È l’inizio di una storia che sa di mare, di ore passate tra il surf e una lettura ricca d’incontri ed esperienze interiori….

Serena  Avere un amico su cui contare, con cui confidarsi e divertirsi è una delle più belle esperienze della vita. La piccola Serena l'ha scoperto dopo aver incontrato il delfino Dolphi. Prima di questo incontro Serena giocava spesso da sola e viveva in un mondo suo. Ma Dolphi la guida attraverso le onde a conoscere altre meravigliose creature marine, ad ascoltare i loro messaggi di amore, solidarietà, allegria

Stella    Stella, una giovane pennuta un po' goffa e impacciata, detesta le sue piume colorate che la rendono così diversa da quelli della sua specie. Ma con l'aiuto del saggio gufo Abramo imparerà ad apprezzarle e a comprendere di avere una missione da compiere che la porterà a volare lontano dal nido e dagli animali suoi amici della fattoria dell'Eden

I Saggi di Urania Vol.1   Una prima raccolta di tutti i saggi scientifici di Asimov, pubblicati in appendice ad Urania e ora raccolti e pubblicati in esclusiva per i bluebook

Italian Cyberpunk          "Secondo lo scrittore Bruce Sterling, lo sviluppo vertiginoso ed incontrollato dell’informatica e dell’interazione elettronica con tutte le attività umane ha portato ad un improvviso mutamento delle prospettive, tanto che la letteratura cyberpunk, da aggressiva propedeutica di un modo immaginifico per descrivere il futuro, si è tramutata in sintassi corrente, in espressione politica e ideologica di un diverso modo d’interagire tra biologia e sviluppo tecnologico.

Se in Italia esiste un filone letterario in qualche modo simile non solo a livello ideologico, ma anche e soprattutto come genere letterario al filone americano, allora questa antologia è sicuramente la risposta migliore alle nostre domande."

Il vizio della memoria    Un protagonista delle grandi inchieste giudiziarie degli anni ottanta e novanta ripercorre le proprie tappe autobiografiche. Le riflessioni sui valori di famiglia, sull'educazione e sull'itinerario formativo e professionale, dagli omicidi dei colleghi Galli e Alessandrini fino alle dimissioni di Antonio Di Pietro e agli sviluppi ulteriori, si concludono con un'analisi propositiva che critica l'attitudine tutta italiana a disprezzare le regole del patto sociale. Un giudizio amaro, ma onesto, sulla società italiana: per chi intende recuperare un quadro d'insieme delle vicende giudiziarie e politiche degli ultimi vent'anni e, anche, per quelle coscienze che hanno troppo spesso il vizio di dimenticare.

              "Gherardo Colombo è sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Milano, dove, in precedenza, è stato giudice nella VII sezione penale dal 1975 al 1978, e giudice istruttore dal 1978 al 1989. Delle sue varie pubblicazioni scientifiche ricordiamo: Il riciclaggio (Giuffrè, Milano 1990),

L'acquisizione degli elementi di prova nelle indagini preliminari, in ""Rivista Italiana di Diritto e Procedura Penale"" (Giuffrè, Milano 1992) e La legislazione antimafia, insieme a Luigi Magistro (Giuffrè, Milano 1994).

Tra i suoi numerosi incarichi, è stato consulente della Commissione parlamentare d'inchiesta sul terrorismo in Italia, dal 1989 al 1992, e consulente della Commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno mafioso, fino al 1993."

Il paradiso degli orchi    "Un eroe, Malaussène, che come lavoro fa il ""capro espiatorio"".

Una famiglia disneyana, senza mamme e babbi, con fratellini geniali, sorelle sensitive, una ""zia"" maschio protettrice di vecchietti, ladri e travestiti brasiliani, una ""zia"" femmina super-sexy, ritratto irresistibile del giornalismo al ""Actuel"", una misteriosa guardia notturna serba, un cane epilettico.

Questa esilarante banda di personaggi indaga su una serie di oscuri attentati, sull'orrore nascosto nel Tempio del benessere, un Grande Magazzino dove scoppiano bombe tra i giocattoli e un Babbo Natale assassino aspetta la prossima vittima.

Un'altalena tra divertimento e suspence, tra una Parigi da ""Misteri"" di Sue e una Parigi post-moderna dove proliferano i piccoli e i grandi ""orchi"" che qualcuno crede estinti.

Degli orchi si può ridere o si può tremare.

Uno scrittore d'invenzione, un talento fuori delle scuole come Pennac, non ha certo paura di affrontarli con l'arma che lui stesso così definisce nel libro: ""l'umorismo, irriducibile espressione dell'etica"".

Stefano Benni"

I Libri Maledetti             "Quest’opera parla di magia, ma in particolare è un libro che fa parte di quella letteratura che studia la PARADOSSOGRAFIA, cioè che ha per oggetto tutte quelle raccolte di libri, di scritti, inesistenti, inventati dalla fantasia di scrittori o bibliofili burloni.

È infatti curioso constatare che tutti i “libri maledetti”, scomparsi o fatti scomparire nel corso dei millenni, sono testi che trattano di argomenti magici. Altrettanto curioso è constatare che la parola che usavano i greci per “magia” significa anche “impostura”!

Il presente libro, quindi, parla di imposture, di fandonie, ma non c’è niente di male in questo: la stragrande maggioranza delle persone vissute negli ultimi millenni ha creduto alla magia. Il male è quando l’autore cerca di spacciare le proprie speculazioni come se fossero verità comprovate, come se fosse scienza.

Si dice scienza un fenomeno provato e ripetibile: le prove che l’autore porta, durante tutta l’opera, sono straordinariamente esili e vacue, ma soprattutto nessuno dei fenomeni di cui parla è lontanamente ripetibile. Quindi siamo nel territorio dell’impostura, della magia."

              I libri maledetti si basa esclusivamente sul sentito dire: «pare che...», «sembra che...», «ho sentito che...», e la maggior parte delle fonti citate sono rappresentate da scrittori di fantascienza o letterati in generale, persone cioè che hanno inventato ciò che hanno scritto, e che si ritrovano citate come “fonte attendibile”. Così come una fonte attendibile è tratta da Le Canard enchaîné: un settimanale satirico! In compenso, il resto delle fonti citate è rappresentato da maghi ed occultisti...Perché allora proporre questo testo? Chi crede fermamente nella magia, conosce già gli argomenti trattati, e chi non ci crede non troverà nulla di interessante. Invece è giusto pubblicare un’opera come questa, perché è proprio sulla “maledizione”, sulla “censura” che prosperano gli impostori: se un libro viene fatto sparire, come dice l’autore, sicuramente diceva la verità! I libri maledetti non è stato fatto sparire, anzi viene qui presentato proprio per dimostrare che in esso non c’è la minima parvenza di verità!

Carlo Magno     "Ma chi era davvero Carlo Magno?» si chiede l'Autore. «Era di taglia grossa e robusta, di statura alta ma non eccezionale, giacché misurava sette piedi d'altezza...», scrisse Eginardo, suo biografo. Personalità complessa, Carlo Magno, era un barbaro, il re dei Franchi, ma «ha dato forma per la prima volta a ciò che noi chiamiamo Europa» (L. Febvre).

Perennemente in guerra, per sedare rivolte interne o per acquisire nuovi territori, durante i 46 anni di regno costituì e resse tutte le pratiche di governo, dalla giustizia all'economia, dalla cultura alla Chiesa. Imperatore Augusto dalla notte di Natale dell'800 al 28 gennaio 814, data della sua morte, lasciò il mondo diverso da come era prima di lui e molto tempo avrebbe dovuto passare per riacquistare unità e prestigio."

              Alessandro Barbero, professore di Storia medievale presso l'Università del Piemonte Orientale a Vercelli e autore di diversi libri di storia medievale, ha accomunato in questo volume, ricchissimo di documentazione bibliografica, la fedeltà storica con una trattazione degna di un romanzo di avventure, quale fu forse la vita di Carlo Magno.

Extraterrestre alla pari  "Libro per ragazzi

In casa Olivieri c'é un ospite eccezionale: Mo, un bambino del pianeta Deneb. Bambino o bambina? La piccola differenza tra terrestri e denebiani, infatti, è che non si scopre il loro sesso prima dei vent'anni! Ma questa piccola differenza crea grandi difficoltà: pare che, sulla Terra, essere maschi o femmine determini ogni aspetto della vita, anche di quella dei piccoli... In questo romanzo, capace a un tempo di far ridere, e far pensare, Bianca Pitzorno mostra quante contraddizioni e quanti pregiudizi si annidano nell'educazione delle bambine e dei bambini, e quante volte sia difficile scegliere ciò che si vuole diventare quando tutti ti dicono chi sei."

Il campeggio degli orrori            "Libro per ragazzi - Piccoli brividi

Non si mangia un granché, i capigruppo sono un po’ strani e il direttore del campeggio, zio Al, sembra una specie di demente. Poi, all’improvviso, i suoi compagni cominciano a scomparire. Cosa sta succedendo? Bill non sa cosa pensare. Perché i suoi genitori non rispondono alle sue lettere? E cosa c’è in agguato nell’oscurità? Il Campeggio Luna Nera si sta trasformando in un Campeggio Incubo. E Bill potrebbe essere il prossimo a sparire."

Un magistrato fuori legge          "Il Parlamento ha votato una legge per impedirgli di concorrere alla Procura nazionale antimafia.

La politica e l'informazione hanno cancellato la verità sul processo Andreotti.

Gian Carlo Caselli, magistrato torinese ed ex Procuratore capo di Palermo, ripercorre con lucida indignazione le vicende di cui è stato protagonista negli ultimi anni. Ai feroci attacchi subiti per aver toccato il nodo dei rapporti tra mafia e politica, Caselli risponde facendo parlare gli atti processuali.

Un documento duro e sobrio, orgoglioso e anche doloroso, sul mestiere di magistrato nell'Italia di oggi. Con un messaggio ai giovani colleghi.

Gian Carlo Caselli è Procuratore generale presso la Corte d'appello di Torino. Ha diretto la Procura di Palermo dal 1993 al 1999, gli anni dei processi ""eccellenti"" su mafia e politica: Andreotti, Dell'Utri, Mannino, Musotto, Contrada... Ha cominciato la sua carriera in magistratura a Torino, come giudice istruttore impegnato in indagini sul terrorismo, in particolare sulle Brigate rosse. Dal 1986 al 1990 è stato membro del Consiglio superiore della magistratura, dal 1999 al 2001 ha diretto il Dap (Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria). Ha scritto A un cittadino che non crede nella giustizia, con Livio Pepino (Laterza, 2005), e L'eredità scomoda, con Antonio Ingroia (Feltrinelli, 2001). Svolge un'intensa attività pubblicistica su quotidiani e periodici."

              «Sono l'unico magistrato italiano al quale il Parlamento ha dedicato espressamente una legge. Una legge contro personam che mi ha espropriato di un diritto: quello di concorrere, alla pari con altri colleghi, alla carica di Procuratore nazionale antimafia.»

"RUR

Rossum's Universal Robots"     "R.U.R. (Rossum's Universal Robots) è un dramma fantascientifico in tre atti del ceco Karel Čapek (1890-1938). Pubblicato nel 1920, in esso per la prima volta compare il termine robot, che viene inventato derivandolo dal verbo ceco roboti (""lavorare"").

Nell'opera di Čapek i robot (si tratta, più precisamente, di androidi) vengono costruiti nella fabbrica Rossum, ispirata da un delirio golemico tutto praghese ma ubicata, come molte altre fucine di incubi, su un’isola sperduta in mezzo all’oceano. In seguito, il fortunatissimo termine robot prese ad indicare soprattutto organismi meccanici, mentre i robot di Čapek sono in realtà replicanti, cioè prodotti di quella che oggi definiremmo ingegneria genetica. La procedura di costruzione degli androidi di Rossum appare piuttosto anacronistica: si parla di macchine per impastare e di tini per il trattamento di protoplasma chimico."

              L’utopia di Domin, l’incauto demiurgo della Rossum, è di liberare l’umanità dalla schiavitù della fatica fisica. Il richiamo al Golem è evidente. Ma gli effetti sono catastrofici, l’umanità reagisce male, affonda nel vizio e nell’indolenza. In breve raggiunge il baratro dell’estinzione. Quando la moglie di Domin, con intuito e determinazione tutti femminili, distrugge i manoscritti che contengono le istruzioni per la fabbricazione degli androidi, è ormai tardi: i più evoluti di essi hanno scoperto (e sembrano gradire) il modo in cui si riproducono gli esseri umani.

Aliens: incubo   «Hicks, Newt e Butler erano gli ultimi superstiti di un devastante attacco sul pianeta alieno [raccontato in Aliens, il Nido sulla Terra, bluebook n. 100]. Ma il loro ritorno nel sistema solare li aveva trasformati ancora una volta in un gruppuscolo di rifugiati che abbandonava la Terra, invasa dai terribili mostri, in un disperato tentativo di sopravvivenza. Ora, a bordo di un altro mezzo di trasporto militare, vengono lanciati nello spazio per una destinazione ignota. Non sanno che il carico da loro trasportato è un'eredità mortale con cui dovranno fare i conti tra non molto, né che stanno dirigendosi verso un remoto avamposto, dove vive una sparuta colonia di umani, completamente in balia di un temibile generale di nome Spears. Purtroppo, per i tre si sta profilando un inatteso, agghiacciante incubo, qualcosa che non si erano mai nemmeno lontanamente immaginati: un folle dono da parte di un mondo alieno, una mente squilibrata e le esperienze di un misterioso pilota, l'affascinante tenente Ellen Ripley».

Parce Sepulto   Roma, autunno dell'anno 45 dopo Cristo. Invitato alle nozze di Lucilla e Ottavio, figli adottivi del retore Arriano, il senatore Publio Aurelio Stazio ha la sgradita sorpresa di inciampare nell'ennesima "scena del crimine". Stavolta la vittima è la stessa Lucilla, che Aurelio rinviene cadavere in una vasca di fango cosmetico. A prima vista sembra che la ragazza sia stata stroncata da un malore. Tuttavia, cosa significa quel dito di Lucilla puntato verso l'alto, come a indicare qualcosa, o qualcuno? E quale segreti nasconde Camilla, la sorella gemella di Lucilla, perfettamente identica a quest'ultima? E perché Arriano si affanna a nascondere ogni traccia del suo passato? Quando poi le morti misteriose iniziano a moltiplicarsi...

Incontri Notturni           Notti di pioggia, notti da rane, notti buie in cui una paperella può sembrare minacciosa, in cui in un vecchio faro il vento dà l'impressione di sentir parlare, in cui in una discarica un essere si aggira affamato, in cui si può finire in un pascolo ai confini della realtà. Questi "Incontri notturni" costituiscono un'antologia di racconti di Joe R. Lansdale del tutto inediti in Italia, tradotti in esclusiva per l'edizione Bluebook. Racconti forti e divertenti, macabri ed inquietanti. Racconti, insomma, in pieno stile Lansdale.

Appendici del futuro 2  Altra raccolta anomala, di tutti quei racconti apparsi su diversi Urania e riuniti in un'unica antologia, mai pubblicata in Italia, ma per noi, la seconda.

La Storia Infinita            Non propriamente assimilabile al genere della letteratura fantasy, "La Storia Infinita" è una metafora del rapporto tra realtà e fantasia e del conflitto che esso genera nell'animo umano. La storia è quella di una persona che attraverso continui scontri con se stessa impara a non desiderare di essere un altro ma a capire ciò che è veramente e a seguire la legge del "fa ciò che vuoi" che non è fa quello che ti pare, ma fa ciò che devi fare per trovare te stesso. Nel suo viaggio nella terra di Fantàsia (intrapreso da prima come lettore, poi come vero e proprio personaggio del libro) il protagonista del romanzo, Bastiano, incontrerà personaggi straordinari eppure umani al punto da essere reali almeno quanto la tangibile realtà quotidiana e scoprirà finalmente la vera amicizia che anche se incrinata da discussioni e contrasti non si spezza e torna più viva che mai a soccorrerci nei momenti di estrema difficoltà.

              Bastiano Baldassarre Bucci è un bambino solo, orfano di madre e con un padre più interessato al suo lavoro che al figlio; insicuro e incompreso, bersaglio delle prese in giro e degli scherzi dei compagni di scuola, la sua unica evasione dalla realtà sono i libri. E'  proprio per sfuggire ai suoi compagni di classe che un giorno di pioggia capita nella libreria del burbero signor Coriandoli dove "prende in prestito" uno strano volume dalla copertina di pelle color rubino intitolato "La Storia Infinita". Deciso a non tornare mai più a casa il ragazzo si rifugia poi nella soffitta della scuola dove intraprende la lettura del libro rendendosi a poco a poco conto del fatto che il contenuto dei suoi amati libri è più reale di quanto abbia fino a quel momento immaginato. Riga dopo riga, capitolo dopo capitolo, Bastiano si rende a poco a poco conto di essere personalmente coinvolto nelle vicende di Fantàsia (mondo senza luogo e senza tempo, dove i personaggi vivono nei nomi) fino a ritrovarsi come intrappolato in un cerchio eterno di una storia che ricomincia sempre da capo e che solo lui ha il potere di cambiare.

              Bastiano si trova così proiettato nel mondo di Fantàsia dove imparerà a conoscere e a capire se stesso nel corso del lungo cammino verso casa.

Ayla, figlia della Terra    Inizia con questo romanzo la storia di Ayla, eroina della preistoria, nata da una nuova stirpe che si sta diffondendo in Occidente mentre il settentrione dell'Europa è ancora coperto di ghiaccio e milioni di animali pascolano nelle steppe desertiche. Raccolta bambina dopo un terremoto dal Clan dell'Orso delle Caverne, Ayla viene allevata nonostante la sua diversità: l'alta statura, i capelli biondi, gli occhi azzurri, la prontezza di mente denunciano subito la sua appartenenza a quelli che i retrogradi Testapiatta del Clan chiamano 'gli Altri'. La ragazzina si comporta in modo 'strano': ride, piange, ha la capacità di parlare e di apprendere facilmente. Eppure, nonostante queste diversità, la ragazzina trova affetto e protezione nei genitori adottivi e, a poco a poco, stringe un profondo legame coi membri del Clan, sebbene alcuni, infastiditi da quei comportamenti 'strani' in cui scorgono qualcosa di minaccioso, vorrebbero allontanarla.

              Ma sarà soprattutto il suo desiderio di conoscenza che la farà entrare in conflitto con il vecchio Clan, legato alle Memorie, cioè alla tradizione, e destinato a scomparire quanto prima. Nel sangue di Ayla, invece, scorre il futuro dell'umanità e lei, spinta da un impulso irresistibile a capire e a interpretare i segni del mondo circostante, si avventurerà in territori in cui nessun uomo del Clan ha mai osato spingersi... Accuratissimo nella ricostruzione di un universo complesso e affascinante, "Ayla figlia della terra" è una grande saga sul genere umano, sui legami e sui conflitti, sull'odio e sull'amore. E nel contempo è l'eccezionale odissea di una donna in quel cruciale momento dell'evoluzione in cui due razze, strette in una lotta mortale, si battono per sopravvivere...

La Valle dei Cavalli         La sopravvivenza sarà la dura scuola di Ayla. In un mondo dominato da forse incomprensibili e popolato da animali terrificanti, la giovane donna, scacciata dal clan dell’Orso delle caverne e assetata di conoscenza, affronterà un lungo viaggio pieno di insidie. Ma il destino la porterà dapprima nella misteriosa Valle dei Cavalli, dove troverà riparo e un’insperata gioia, e poi la condurrà all’incontro con un giovane sconosciuto, anch’egli in viaggio...Insieme Ayla e Giondalar scopriranno quel sentimento ancora senza nome che impareranno a chiamare amore.

Gli eletti di Mut             Se è vero che tutti siamo irresistibilmente attratti dalla riscoperta della nostra infanzia, il fascino di questo romanzo si spiega certamente per il suo ricondurci a una fanciullezza ben altrimenti favolosa, quella del mondo tutto e dell’intero genere umano, alla nostra infanzia collettiva. Rivisitata, peraltro, in quello che dovette essere uno dei momenti più drammatici della nostra evoluzione, ovvero l’epoca remota in cui l’uomo neandertaliano (il Clan da cui viene allevata Ayla, l’eroina di questa avvincente saga della preistoria) convive faticosamente con i primi tipi di neantropo (gli Altri, da cui la ragazza è nata). Nella sua avventurosa odissea, Ayla, cacciata dal Clan per la sua “stranezza” e “diversità”, incontra il popolo dei Mamutoi, i Cacciatori di Mammut. E quella la sua gente? Sono quelli i suoi simili, gli Altri?

              La ragazza deve scoprirlo e, per riuscirci, dovrà sostenere una lotta impari e solitaria contro usi e costumi che le sono estranei, tentando di conciliare due “culture” quanto mai dissimili, abbattendo pregiudizi e credenze. Il fatto che sia cresciuta fra quelli che gli Altri chiamano spregiativamente Testapiatta e considerano animali non la farà apparire anche qui “strana” e “diversa”? Basteranno la sua intelligenza superiore, la sua abilità nell’uso di nuove armi per la caccia, nell’arte della medicina, nel trattare gli animali, nel creare il fuoco, a farla accettare, a farla amare?

Le Pianure del Passaggio            Quello che Ayla e Giondalar stanno per intraprendere è un Viaggio che nessuno ha mai tentato: attraversare le sconfinate pianure dell'Europa dell'Era Glaciale per raggiungere il luogo che potranno finalmente eleggere a dimora definitiva. Per gli altri abitanti di quelle lande desolate e selvagge, i due sono esseri strani e inquietanti, forse nemici per la loro abilità nell'usare armi sconosciute e letali, forse addirittura Spiriti in grado di farsi obbedire dai due cavalli e dal lupo che li accompagnano. Incompresi e isolati, costretti ad affrontare una natura generosa ma spesso infida e traditrice con le sole armi dell'intelligenza e del coraggio, Ayla e Giondalar scopriranno che la vera forza che permette loro di superare le immani difficoltà del Viaggio - fiumi tumultuosi, animali feroci e giganteschi, immani ghiacciai e montagne che paiono toccare il cielo - è quella che deriva dal tenero e profondo legame che li unisce...

Focolari di Pietra           Era Glaciale. Dopo un lungo viaggio, nel corso del quale ha affrontato pianure sconfinate, fiumi tumultuosi, montagne impervie, bestie feroci, ma soprattutto ha conosciuto la coraggiosa e affascinante Ayla, Giondalar torna dal suo popolo, la Nona Caverna degli Zelandoni, che per cinque anni lo ha atteso. Ma la festosa accoglienza riservata all'uomo viene offuscata dal timore per la straniera al suo fianco. Chi è quella donna? Da dove viene? Perché è accompagnata da un lupo e da due cavalli? Mentre la Caverna intera la studia con apprensione, e qualcuno addirittura già la considera una "nemica" da mettere al bando, Ayla si rende conto che il suo futuro - ma anche quello di Giondalar - dipende da ciò che lei sarà in grado di offrire agli Zelandoni: la capacità di accendere il fuoco grazie a pietre speciali e di stringere "amicizie" con gli animali, l'abilità nel maneggiare le armi e nel realizzare utensili...

              Sotto lo sguardo indagatore della sciamana della Caverna - che ha ben compreso le sue enormi potenzialità -, Ayla comincia allora un viaggio ben più impegnativo di quello appena concluso: un viaggio verso la conoscenza del popolo cui appartiene per specie, ma che la vede "diversa" per via dei suoi legami coi Testapiatta, considerati da tutti alla stregua di animali e invece depositari di conoscenze antiche dal valore inestimabile. Ogni cosa, per lei, si trasformerà in una sfida: una caccia al bisonte sarà un modo per mettere in pratica le sue straordinarie doti di guaritrice; la scoperta di un'arcana "grotta bianca" le permetterà di rivelare le sue connessioni col mondo degli Spiriti; le trappole tese da individui meschini e ostili le consentiranno di dar prova della sua intelligenza e del suo coraggio. Ma sarà sufficiente? Riuscirà la Nona Caverna ad accettare quella donna così orgogliosa e determinata?

              E Giondalar le starà accanto per sempre? Con Focolari di pietra, anche noi lettori, come Ayla, ci ritroviamo al centro di un'avventura entusiasmante, che poi è l'avventura della razza umana ai suoi primordi: ci confrontiamo con la necessità di sopravvivere grazie ai doni della natura, avvertendone i limiti e tentando, con l'ingegno, di forzarli; camminiamo in territori che dispensano meraviglie (e pericoli) a ogni svolta; riscopriamo il miracolo del fuoco, della nascita, dell'amore.

"La Missione dei

Quattro Cavalieri"         1291: la Terra Santa è perduta. Mentre i musulmani irrompono nella cittadella fortificata di Acri, seminando morte e distruzione, ad alcuni cavalieri templari viene affidata una missione importantissima: portare lontano, oltre il mare, uno scrigno dal contenuto misterioso. A sette secoli di distanza, durante la scintillante inaugurazione di una mostra sui tesori del Vaticano al Metropolitan Museum di New York, quattro imponenti cavalieri con le insegne dei Templari compiono un massacro pur di mettere le mani su un oggetto all’apparenza insignificante. Si tratta di un «codificatore polifunzionale a rotori», così recita il cartellino dell’esposizione. Ma che cos’è? E perché uno dei ladri sussurra una frase in latino quando lo prende? Mentre l’FBI inizia a battere le piste più disparate, il cardinale vescovo di Roma, Mauro Brugnone, rintraccia nell’Archivio Segreto lo schema del marchingegno... e capisce che mai avrebbe dovuto uscire dal Vaticano. La sua unica speranza è che nessuno scopra a cosa serve.

              Ma potrebbe essere troppo tardi: l’archeologa Tess Chaykin ha fiutato una pista dietro l’antica frase e sta già risalendo, lungo un filo di Arianna che cuce tra loro il vecchio e il nuovo mondo, fin nel cuore di un’enorme matassa. Forse però, tra sette eretiche e chimere alchemiche, ricerche in biblioteca e viaggi in jet, sottovaluta una minaccia molto vicina a lei... Un romanzo dal ritmo narrativo incalzante, un tuffo nel mondo dei Templari e nel loro mistero, una nuova chiave di lettura sconvolgente per ripercorrere la storia dell’umanità.

La Religiosa       Susanna Simonin, nata da una relazione adulterina della madre è costretta al velo: è mandata al monastero delle clarisse di Santa Maria, dove sta per pronunciare i voti, ma in un attimo di lucidità a viva forza proferisce il suo no; suo padre non ha intenzione di provvedere a lei, il convento le garantirà una vita serena così si sottomette al padre e viene inviata al monastero di Longchamp - nei dintorni di Parigi; qui pronuncia i voti, e vive lo stato incarnando la perfetta monaca, ligia ai doveri, ma triste nell'anima poiché privata della libertà. Qui sarà oggetto della perfidia giansenista della priora Suor Cristina.

"Detective Invisibile

I volti del male"             "Nella Londra degli anni '30, Il Detective Invisibile indaga su casi misteriosi,! risolve problemi impossibili, incontra personaggi enigmatici e affronta tipi pericolosi, ma nessuno ne ha mai visto il volto, perché è la geniale invenzione di quattro ragazzi straordinari che combattono il crimine in suo nome.

LONDRA OGGI: Il passato è duro a morire. Arthur Drake lo scopre quando ha l'opportunità di trascorrere un weekend in un alberghetto di campagna. Ha vinto una vacanza premio, ma ora corre il rischio di perdere tutto, compresa la sua stessa vita...

LONDRA 1937: Chi è la figura indistinta che tende agguati per le strade quando cala l'oscurità? Da dove viene e dove scompare? Quando le persone cominciano a morire, entra in scena il Detective Invisibile. Ma Art è i suoi amici saranno in grado di scovare il killer disumano prima che lui trovi loro?"

"Detective Invisibile

La Maledizione di Anubis"         "LONDRA OGGI:Una nuova mostra al British Museum non ha molto a che vedere con il Detective Invisibile. Almeno finché non scompaiono alcuni reperti archeologici. Quando Art e i suoi amici investigano su un'antica maledizione egizia, scoprono che la faccenda è molto più seria di quanto chiunque avrebbe potuto sospettare. In una tomba nascosta, un terrore senza tempo è in agguato, e la mummia comincia a risvegliarsi...

LONDRA 1937: Arthur Drake e la sua amica Sarah scoprono che una ricerca di storia può rivelarsi alquanto pericolosa. Pare proprio che il Detective Invisibile abbia lasciato loro del lavoro incompiu¬to del quale dovranno occuparsi.. "

Grandi Storie di Gatti Vol.1       "Animale domestico solo perché si degna di trattenersi nelle nostre case, specie comune solo perché conta numerosi esemplari, il gatto è da sempre protagonista di leggende e racconti, essere amato e insieme temuto, indifeso micino da coccolare e al tempo stesso indecifrabile custode di poteri magici.

Proprio il gatto è il protagonista delle venti storie comprese in questo volume, narrate con stile e tono differenti da parte di autori di epoche e paesi diversi: dalla tradizionale il gatto con gli stivali di Perrault ai testi inediti di scrittori contemporanei, passando per i racconti di un attento studioso degli animali come Herriot e di due grandi come Kipling e Twain.

Il gatto si impone all'attenzione di autore e lettore, sfuggendo a ogni definizione e sorprendendo ad ogni nuova entrata in scena."

A Ciascuno il suo           "Nell’estate del 1964, un imprecisato paese siciliano viene scosso da un duplice omicidio. Il professor Laurana, insegnante liceale di storia e letteratura e critico letterario per diletto, non crede, secondo quello che è un tipico schema sciasciano, alla versione ufficiale e dà inizio ad una serie di indagini personali, mosse da una curiosità di tipo intellettuale. Quando pare essere ad un passo dalla verità, per una motivazione fortemente e significativamente ambigua, fondata su un senso di profonda sfiducia nei confronti dello stato, pensa di abbandonare le ricerche; purtroppo, però, si è ormai spinto troppo oltre.

A ciascuno il suo avrebbe la sua perfetta chiusura già al penultimo capitolo, quella chiusura che risulterebbe consueta al lettore di Sciascia, il quale conosce la natura della sua opera e la particolare concezione di romanzo giallo emersa già compiutamente ne Il giorno della civetta:"

              mentre l’investigatore non sa come venire a capo della situazione e fini galantuomini discutono, intrecciando congetture in un raffinato e desolato bar, il cadavere del professore giace: «Sotto grave mora di rosticci, in una zolfara abbandonata». Vero è che, a questo punto della vicenda, non c’è ancora quella certezza sui fatti, che permette al lettore di scorgere la conclusione del romanzo, ma quegli stessi fatti paiono ormai non interessare più, superati dal peso angoscioso del tragico finale.

Ma l'amore no  "Prima opera narrativa di Giampaolo Pansa, un romanzo-verità sorprendente e imprevedibile. Rievocando gli anni dal '43 al '45, l'autore ci trasporta dentro l'esistenza quotidiana di una famiglia italiana alle prese con la disperazione della guerra e la ferocia della contesa ideologica, attraverso lo sguardo in apparenza neutrale di un bambino.

Giovanni è un bambino della provincia piemontese che vive dal 1943 al 1945 i tre anni cruciali che portano l'Italia dalla guerra alla pace. Circondato dall'amore delle sue donne, la nonna, la mamma, le zie, «fotografa» con occhi curiosi eventi, personaggi, emozioni, paesaggi di quel periodo terribile. Ma è un delitto, un omicidio politico, a devastare la normalità famigliare di Giovanni... Sorprendente romanzo-verità, Ma l'amore no è, insieme, vivida ricostruzione di un'epoca e sommessa rievocazione di una cronaca privata."

Alien 3  "Il pianeta Fiorina è avvolto in una penombra cupa e inquietante, e attraversato dai cunicoli di un antico sistema di miniere che gli uomini hanno do tempo abbandonato. Ora è una colonia penale dove un pugno di sorveglianti tiene a bada una comunità di galeotti pentiti, assassini irredenti, maniaci religiosi.

In questo mondo ai limiti della follia atterra la navicella di soccorso che ha salvato dagli orrori del pianeta Acheron il tenente Ripley e un gruppo di compagni. Per la bella Ripley le cose si fanno subito difficili: i suoi compagni di viaggio sono periti al momento dell'arrivo e nell'universo maschile di Fiorina una donna come lei non può non suscitare ondate di odio e turbamento. All'orizzonte si stagliano già due minacce: quella costituita dai disegni imperscrutabili della Compagnia di navigazione spaziale per lo quale Ripley ha lavorato e, più spaventosa ancora, quella annunciata da un'ondata di morti misteriose. Ancora una volta l'eroina più coraggiosa della fantascienza contemporanea dovrà affrontare la creatura più perfetta e letale che l'uomo abbia mai incontrato nel corso delle sue peregrinazioni attraverso i mondi: e scoprire che questa volta essa si è nascosta nel luogo più spaventoso e inimmaginabile.

Terzo ed ultimo episodio della Trilogia Aliena di Alan Dean Foster."

"Le Avventure di Meschino

Storia di un topo, una principessa, una zuppa proibita e un rocchetto di filo"   "Questa è la storia di un topolino dalle orecchie troppo grandi,innamorato della musica, delle favole e della bella principessa Pisellina. Ma è anche la storia del ratto Roscuro, condannato a vivere nelle tenebre. Ed è la storia di Braciola Oink, una sguattera che nasconde nel cuore un desiderio impossibile. I nostri personaggi stanno per intraprendere un viaggio che li condurrà nel fondo di segrete tenebrose, nei saloni sfavillanti di un castello e alla fine... li farà incontrare.

Cosa accadrà?

Questo, lettore, tocca a te scoprirlo"

Perché non sono Cristiano         «Io sono fermamente convinto che le religioni, come sono dannose, così sono false. [...] La convinzione che è importante credere questo o quello senza ammettere libere indagini, è comune a quasi tutte le religioni, ed ispira tutti i sistemi di educazione statale. Ne consegue che il pensiero dei giovani viene soffocato e indirizzato ad una fanatica ostilità contro coloro che hanno altri fanatismi, e, anche più violentemente, contro coloro che a qualsiasi fanatismo si oppongono. [...] Da parte mia, penso che è meglio fare un poco di bene piuttosto che molto male. Il mondo che io auspico dovrebbe essere libero da faziose incomprensioni, e consapevole che la felicità per tutti nasce dalla collaborazione e non dalla discordia. L'educazione dovrebbe mirare alla libertà della mente dei giovani, e non al suo imprigionamento in una rigida armatura di dogmi destinati a proteggerla, nella vita, contro i pericoli dell'evidenza imparziale. Il mondo necessita di menti e di cuori aperti, non di rigidi sistemi, vecchi o nuovi che siano».

              Con queste parole Bertrand Russell, uno dei maggiori filosofi contemporanei, premio Nobel, apre il discorso sulla fede e sulla morale che è al centro di "Perché non sono cristiano", una delle sue opere più note, più polemiche e ancor oggi più vitali, e riassume la sua ferma opinione di libero pensatore contro ogni dogma e ogni inutile rinuncia.

Ramsete e il sogno di Kadesh    "Questo romanzo dissigilla un Egitto misterioso e antico: lo scontro fra gli egiziani e gli hittiti invasori nella drammatica battaglia di Kadesh. Vi si erge prepotente la figura di Ramsete II e il suo sogno di gloria, in un mondo di intrighi spionistici e religiosi, di crudeli drammi razziali, stemperati dalla umana e poetica storia d'amore fra Nokhi, il fratellastro del faraone, e Tamar, una fanciulla ebrea di rara bellezza.

Nato a Voghera, Bruno Tacconi è laureato in medicina ed esercita da trent’anni la professione nella sua città natale.

Appassionato di archeologia, si è sempre interessato alle antiche civiltà della Valle del Nilo, della Mesopotamia e del Sud America, leggendo intere biblioteche sull’argomento e visitando, in ogni parte del mondo, i musei che ne contengono i reperti archeologici.

Dallo studio sull’Egitto, a Mesopotamia e il Sud America sono nati La verità perduta, L’uomo di Babele, Lo schiavo Hanis, La vergine del Sole, Il medico di Gerusalemme, Masada e Salomé, romanzi che hanno ottenuto al loro apparire un enorme successo di critica e di pubblico."

Breve Storia dell'Inquisizione spagnola "L'aspetto originale dell'inquisizione spagnola, messo in luce in questo libro, è che invece di servirsi del ""braccio armato"" offerto dall'autorità politica per sconfiggere le eresie, è stata fin dall'inizio un'istituzione fortemente voluta dal potere politico stesso.

Fondata da Ferdinando il Cattolico e Isabella di Castiglia nel 1478 per verificare l'ortodossia di ebrei e musulmani convertiti al cristianesimo, l'inquisizione spagnola ha svolto per quattro secoli un'opera di repressione capillare in Spagna e nell'immenso impero coloniale spagnolo, con l'obiettivo non solo di tutelare la religione cattolica, ma anche e soprattutto di rafforzare la monarchia stessa. "

La Trilogia dei Re            Una scrittura semplice ed epica. Uno stile che richiama quello degli antichi cantastorie, l'ironia pacata dei grandi maestri del Dao: così Acheng racconta le vicende tragiche e comiche di studenti e contadini durante la Rivoluzione culturale: da quella del boscaiolo dalla forza prodigiosa (Il re degli alberi), ai conflitti del giovane maestro Lao Gar con la burocrazia rivoluzionaria (Il re dei bambini), alla storia itinerante di Wang Yisheng, povero e geniale giocatore di scacchi nella Cina di Mao. La trilogia dei re segna un punto di rottura con il "realismo" della tradizione letteraria cinese. Ha scritto Acheng: "Negli ultimi quarant'anni, in Cina sono accadute cose che gli stessi cinesi considerano fantastiche. Per questo, quando il Partito chiede ai cosiddetti scrittori di perseverare nel "realismo socialista" - dato che secondo me la realtà del socialismo cinese è l'assurdo -, basterebbe descrivere realisticamente l'assurdo per ottenere la realtà". Con il suo mite sguardo visionario Acheng ha sottratto all'ingenua iconografia realista le gesta di un'intera generazione di cinesi e ne ha reso partecipi migliaia di lettori in tutto il mondo.Nato in Cina nel 1949, Acheng vive dal 1987 a Los Angeles.

Ai confini della Realtà   «C'è una quinta dimensione oltre quelle che conosciamo. E' una dimensione vasta come lo spazio e senza tempo come l'infinito. E' l'incerta zona di confine fra luce ed ombra, scienza e superstizione, a metà strada fra le paure più profonde dell'uomo e l'apice della conoscenza. E' la dimensione dell'immaginazione, e si trova... ai confini della realtà». Chi non ricorda questa memorabile apertura? E' l'esordio della più popolare serie televisiva di fantascienza, "Ai confini della realtà" appunto, che dal 1959 alla metà degli anni Sessanta ha divertito ed elettrizzato milioni di spettatori in tutto il mondo. Produttore e ideatore della serie fu Rod Serling, che in questo specialissimo numero di URANIA ci racconta personalmente alcuni degli episodi più riusciti ed imprevedibili, naturalmente in forma romanzata. Un appuntamento da non perdere con un autore e un genere sempre attuali.

Tutta colpa dell'Angelo Incantato, irresistibile, miracoloso: ecco come appare di solito il Natale agli occhi di un bambino. Irriverente, giocoso, dissacrante: ecco come invece «incombe», più simile a un dramma che a un lieto evento, su Pine Cove, una sonnolenta cittadina della California. Natale è ormai imminente: lo si capisce dalla frenesia con cui tutti sono alle prese con ghirlande, fiocchi, campanelle e abeti da addobbare. Tutti, tranne il piccolo Josh: sette anni e una fantasia portentosa che spesso e volentieri gli tira brutti scherzi. Già: per lui tutto si sta trasformando in una tragedia, perché è convinto di aver visto Babbo Natale prendersi una badilata in fronte e morire. E adesso chi porterà i regali? Scattano le indagini sull'omicidio che coinvolgeranno tutti gli abitanti, morti compresi, e ne intrecceranno i destini in una geniale e grottesca scacchiera, che di ognuno rivela i vizi più nascosti. Tra questa folla variegata compare uno strano e umanissimo angelo deciso ad aiutare Josh e a mettere a nudo il bisogno d'amore di ciascuno.

              Ecco quindi che Pine Cove si prepara a vivere la più spassosa e... terrificante festa natalizia che mente umana ricordi. Un romanzo esilarante, che sa prendere in giro uno dei riti più inviolabili della nostra tradizione con intelligenza, ironia e buon gusto.

              Christopher Moore, poco più che trentenne, ha svolto i lavori più disparati fino a quando i diritti del suo primo libro sono stati acquistati dalla Disney per farne un film. Da allora ha deciso di mettere la sua capacità di umorismo e sarcasmo al servizio della scrittura

La Sposa Americana      Pubblicato nel 1977 da Mondadori, Premio Napoli del 1978, "La sposa americana" è un romanzo d’amore e di solitudine, un racconto straziante ed una riflessione sul discorso amoroso. Un libro animato dalla duplice tensione - caratteristica di gran parte dell’opera di Soldati - tra il racconto sentimentale e la riflessione moralistica. La storia è quella di Edith, donna e moglie segnata da un tragico destino, sullo sfondo dell’America che Soldati aveva conosciuto nel suo esilio volontario (1929 -1931) e di cui aveva scritto in "America primo amore" (1935). Sposata al quarantenne Edoardo, che la tradisce con l'amante Anna fino alla dolorosa scoperta della malattia terminale, Edith è una figura femminile capace di suscitare pietà e rimpianto ed al tempo stesso una donna inquietante, che prende corpo in una narrazione ansiosa ed ininterrotta. Un romanzo che conferma la capacità di Soldati, formatasi con la sua appassionata frequentazione delle arti figurative, di ritrarre - quasi fosse un pittore, appunto - i turbamenti e le profondità dell'animo, segno della stessa sensibilità con cui infonde emozioni umane nella descrizione dei paesaggi.

Firdaus, storia di una donna egiziana    Il Cairo, autunno 1971. In una cella del carcere femminile di Qanatir, una donna attende il momento dell'esecuzione. È un'assassina, una condannata a morte, una prostituta che nella vita ha conosciuto ogni sorta di miserie e di umiliazioni. Eppure è lì, fiera, altera e sprezzante, chiusa in una sorta di cupo silenzio, di rigore orgoglioso che nessuno si attenta a scalfire. Soltanto una persona, una donna - psichiatra e scrittrice - riesce a superare il muro di ostilità dietro cui la prigioniera si è chiusa, l'unica che conosca, e riconosca, il dramma di Firdaus, dalla sua stessa voce. Come una testimone allo stesso tempo partecipe e impotente. Nawal al Sa'dawi ne raccoglie la storia. Dinanzi a una vicenda così cruda e drammatica, eppure emblematica (e tipica) di una donna egiziana, simile a tante altre donne egiziane, Nawal offre a Firdaus la voce che la riscatterà dal silenzio in cui altrimenti, la sua vita e la sua morte sarebbero sprofondate.

 

Antologia personale Vol.1         Questo è il primo volume dell'antologia che Asimov curò personalmente nel lontano 1969, scegliendo i migliori dei suoi racconti, ordinandoli cronologicamente e premettendo a tutti una nota speciale. Il presente volume contiene i primi quattro racconti: "Notturno", "Chiazze Verdi", "Ospite", "E se...?
Antologia personale Vol.2         Tre racconti lunghi (uno è quasi un romanzo) occupano questo volume centrale dell'Antologia Personale di Isaac Asimov. Il primo comincia così: "Il sergente di polizia Mankiewicz era al telefono e malediceva il momento in cui aveva risposto alla chiamata... La storia s'intitola "Cultura microbica" e Asimov, nella sua introduzione, la definisce: "Qualcosa di molto attuale, ma che resta di pura FS oggi come quando la scrissi nel 1951". La stessa definizione può applicarsi alle altre due storie, "Condotto C" e "Per una buona causa". Quanto al breve racconto che chiude il volume, non è propriamente di FS, ma se si pensa a Sharon Tate e a un certo Manson, è forse più attuale di tutti (con la differenza che Manson "lo sapeva"...)
Antologia personale Vol.3         Con questa terza e ultima parte si conclude la prestigiosa antologia che Isaac Asimov ha curato personalmente, scegliendo i migliori dei propri racconti, ordinandoli cronologicamente e premettendo a ciascuno una nota introduttiva. Ma col suo folto gruppo di brevi e variatissime storie, il presente volume costituisce anche una piccola e preziosa opera a sé. Nella loro calcolata diversità di argomento e di tono - dal dramma meccanico di "Junior" alla feroce satira di "La macchina che vinse la guerra", dalla piccantissima commedia di "Playboy" alla tragedia di "Occhi non soltanto per vedere" - queste storie rispecchiano infatti l'intero arco della produzione "maggiore" di Asimov e forniscono un'illustrazione perfetta della sua tipica, inesauribile varietà inventiva.
Gente del Wyoming      Annie Proulx, che ormai si è affermata come una delle poche e indiscusse eredi della grande tradizione narrativa  nordamericana, è riuscita a fare un piccolo  miracolo. Questo libro è composto da meno di cento pagine in tutto. Eppure, a leggerle  - e si leggono d'un fiato - si ha l'impressione  di trovarsi di fronte a un romanzo ad altissima  concentrazione. L'intreccio è una specie di ingranaggio esplosivo. I due personaggi  centrali sono uomini semplici, rudi cowboy abituati alle lunghe solitudini delle transumanze e dei pascoli estivi. Nel desolato paesaggio, tra i due gradualmente si accende una passione erotica, una vera pulsione amorosa.  Siamo però nel cuore dell'America tradizionale,  dove i ruoli sessuali sono rigidi e le identità tagliate a colpi di accetta e di autocensure. Questo sentimento «proibito» è quindi destinato a scatenare conflitti, che sconvolgeranno tutto il loro mondo.
Quando il libro uscì alcuni anni fa fu un autentico caso letterario. Ora Baldini Castoldi Dalai editore lo ripropone (dopo una prima edizione nel 1999), anche in occasione dell'uscita del film (Brokeback Mountain, regia di Ang Lee, vincitore  del Leone d'Oro alla Mostra di Venezia).
La Scoperta dell'Alba     Giovanni Astengo, poco più di quarant'anni, lavora all'Archivio di Stato dove cataloga le vite quotidiane, neppure straordinarie, nei diari di persone come tante. Ha una moglie in carriera e due figli amatissimi: Lorenzo, ventenne entusiasta e generoso, e la dolce Stella, una bambina down. E c'è una ferita non rimarginata nel suo passato. Una domenica mattina, quando lui aveva tredici anni, suo padre è scomparso per sempre senza un perché. In un'alba d'agosto, un'alba semplice e banale, senza guizzi né significati, Giovanni trova l'impulso di tornare nel casale di campagna della sua famiglia, il luogo della felicità perduta, abbandonata da decenni. Dentro c'è un telefono di bachelite. Quel vecchio oggetto dimenticato diventa lo strumento grazie al quale Giovanni riesce a  trovare un varco nelle barriere del tempo, per fare luce sul mistero che ha segnato la sua esistenza.
Il primo romanzo di Walter Veltroni racconta la storia illustrata dei sentimenti e un'imprevedibile indagine, un viaggio nelle trame dei nostri giorni, intrecciate con le notizie che filtrano dai giornali e dalla televisione. E' una dolorosa immersione nella storia insanguinata degli anni di piombo. E' un'appassionata dichiarazione d'amore e di fede nel potere unico della Letteratura, dell'invenzione fantastica, il potere di svelare il senso nascosto delle cose e di regalarci un'impossibile consolazione.
La Corte del Diavolo      “Corte del diavolo”: così viene chiamata una prigione di Istanbul, sotto l’Impero ottomano. Vi si trovano esemplari di ogni tipo umano: sordidi, innocenti, abietti, perversi, miti, folli. Sono lì rinchiusi per praticità, poiché «la polizia di Costantinopoli si attiene al sacro principio che è più facile rilasciare un innocente dalla Corte del diavolo che non ricercare un colpevole nei meandri di Costantinopoli». È un mondo vibrante di storie fosche, sinistre, che si rispondono in un sottile contrappunto e presto producono una sorta di assuefazione all’inferno. Sovrano del luogo è il direttore Karagöz, poliziotto e metafisico burattinaio, che proprio esercitando un totale arbitrio e togliendo alla tortura il peso della certezza «rendeva più tollerabile e lieve ogni cosa»: figura di tale potenza che, dopo averlo incontrato, anche i lettori di questo magistrale racconto, come gli abitanti della Corte del diavolo, stenteranno «a immaginare la vita senza Karagöz.»
Le parole sognate dai pesci        Le parole sognate dai pesci è il terzo libro scritto da Davide Bernasconi in arte Davide Van De Sfroos edito da Bompiani nella collana Assaggi e pubblicato nel 2003.
Il libro racconta la vita di un piccolo paese sulle rive di un lago, raccontata attraverso le storie di piccola gente che non sa di essere grande e le loro improbabili avventure che si trasformano in epopee intorno al tavolo dell'unico bar, tra sigarette e ricordi, parole e liquori, fantasmi e visioni di terre promesse. C'è chi ha cercato fortuna in America, chi ha combattuto guerre nascosto in una cantina, chi si è improvvisato rapinatore guardando una pistola "made in China", chi è finito in manicomio circondato da angeli coi camici bianchi, chi ha aspettato inutilmente l'arrivo di un meccanico che gli riparasse gli ingranaggi di un sogno inceppato...
Queste sono le storie che hanno fatto di Davide Van De Sfroos un inimitabile menestrello fuori dal tempo.
E così Davide parla del suo libro: «Permettetemi di raccontare queste piccole storie non come la realtà le ha pescate, ma come i pesci le hanno sognate».
I pesci non hanno orecchie perché tanto non parlano.
I pesci non sentono freddo e non hanno il mal di schiena.
I pesci non stanno in ginocchio neanche quando li schiacci nella latta.
I pesci non chiudono mai gli occhi neanche quando sono in padella.
Alien, dentro l'alveare   Ai confini della galassia orbita il nero pianeta degli Alien, i terribili parassiti capaci di innestarsi nel corpo dell'uomo per divorarlo dall'interno. Già altre volte umani e Alien si sono affrontati nello spazio, ma questa volta è diverso. Per impossessarsi di una preziosa sostanza prodotta dagli Alien, viene allestito un corpo di spedizione speciale. Ma quando gli uomini arrivano nell'alveare, il terrore si scatena. E comincia una battaglia senza respiro.
Novellizzazione del fumetto "Aliens: Alveare" (Aliens: Hive, 1992) di Jerry Prosser.
Inganno             «Con l'amante la vita quotidiana passa in secondo piano» scrive Roth ed esibendo tutta la sua abilità di brillante osservatore della passione umana, presenta in "Inganno" il mondo circoscritto dell'intimità adulterina con una schiettezza che non ha eguali nella narrativa americana. Al centro di "Inganno" ci sono due adulteri nel loro nascondiglio. Lui è uno scrittore americano di mezza età che vive a Londra, di nome Philip, lei è una donna inglese spigliata, intelligente e colta, compromessa da un matrimonio umiliante a cui, a poco più di trent'anni, è già quasi, a malincuore, rassegnata. L'azione del libro consiste nelle loro conversazioni, per lo più schermaglie amorose prima e dopo aver fatto l'amore. Questo dialogo acuto, ricco, scherzoso, inquisitorio, «che si muove» come scrive Hermione Lee «su una scala di dolore che va da un furioso sconcerto a una stoica gaiezza» è quasi l'unico ingrediente di questo libro, e l'unico di cui si senta il bisogno.
Cui Prodest?     Roma, inverno dell'anno 46 dopo Cristo. Un efferato assassino si accanisce sugli schiavi della domus di Publio Aurelio. E un sicario crudele, intelligentissimo, senza pietà. I suoi obiettivi prediletti sono gli omosessuali, ma, di tanto in tanto, non disdegna neppure vittime "normali". Chiamato a investigare, gli unici indizi che Publio Aurelio riesce a raccogliere sulla scena del crimine sono un'orma insanguinata e una pedina di latrunculi, gli antichi scacchi romani. Davvero poco per intuire un movente, seguire una pista, identificare un colpevole. Publio Aurelio, però, non ha scelta: deve giocare il tutto per tutto e smascherare l'assassino prima che torni a colpire per l'ennesima volta.
Senza titolo       Aforismi, parabole e paradossi di un'intelligenza che cerca antidoti alla sopraffazione e all'arroganza della stupidità al potere. Un libricino rutilante ed amaro in cui la parola, rivisitata dal genio dissacratorio di Kulekov, costruisce un sapiente ed irresistibile blob sulla Bulgaria, ma non solo.
Scrittore, caricaturista, teatrante, umorista radiofonico, nato in Bulgaria nel 1951, Ivan Kulekov ha fatto dell'ironia un'arma per la sopravvivenza.
La Borsa e la Vita           La pratica e la figura dell’usuraio alla culla del capitalismo, nell’Occidente cristiano.
In un racconto avvincente Le Goff mostra come nei secoli tredicesimo e quattordicesimo si sia costruito a poco a poco il compromesso fra esigenze della religione e spinte dell’economia: grazie alla carità ai poveri e alle donazioni per la Chiesa, il banchiere riesce a godersi la borsa qui sulla terra e ad assicurarsi la vita eterna nell’aldilà, magari con una sosta in Purgatorio.
Il Libraio che imbrogliò l'Inghilterra+Lo scrittore automatico     Qual è l'attività segreta che consente a un (apparentemente) rispettabile libraio antiquario londinese di condurre una vita lussuosa e spregiudicata, in compagnia della sua segretaria e amante? Be', sempre di libri si tratta, ma... Il lettore scoprirà il mistero lungo le avvincenti pagine di questo racconto inedito in Italia, il cui epilogo imprevedibile è quello di una detective story, amara e scanzonata al tempo stesso.
Al Libraio che imbrogliò l'Inghilterra fa seguito Lo scrittore automatico, la storia (anch'essa sconosciuta al pubblico italiano) di un giovane aspirante scrittore che, stanco di vedere le sue creazioni rifiutate dalle riviste letterarie, risolve il problema inventando una strana macchina...
La Fabbrica del Cioccolato         Soltanto per il suo compleanno Charlie riceve una tavoletta di cioccolato. Per tutto il resto dell’anno la famiglia mangia cavolo a pranzo e a cena. Che tortura quindi per lui passare ogni giorno davanti alla grandiosa Fabbrica di Cioccolato Wonka! Ma un giorno viene diramato un avviso: chi troverà una delle cinque tavolette di cioccolato avvolte in carta d’oro riceverà una provvista di dolciumi bastante per tutto il resto della sua vita. I fortunati saranno un grasso ghiottone, la detentrice del record di masticatrice di gomme, la viziatissima Veruca, il teledipendente Mike Tivù e... Charlie. Uno di essi rimarrà padrone della fabbrica e potrà brucare a sazietà i prati di zucchero, pattinare sulla granatina di limone e fare il bagno sotto una schiumante cascata di cioccolato.
Roald Dahl era altissimo, quasi un gigante: i suoi genitori venivano dalla Norvegia, la patria dei giganti e degli gnomi. Era nato nel Galles, aveva passato infanzia e giovinezza in Inghilterra e a diciotto anni era andato in Africa, dove aveva lavorato per una compagnia petrolifera. Durante la seconda guerra mondiale era stato pilota della Raf. Questo è il suo secondo romanzo per bambini. Per scriverlo si era valso di un suo ricordo, quando accanto al suo collegio sorgeva una fabbrica di cioccolato che si serviva degli alunni come «assaggiatori». Trentacinque anni più tardi Dahl divenne Charlie.
Il ragazzo che parlava agli animali          Questo è un racconto che troverete facilmente in rete, un racconto breve, una favola per amanti degli animali, per chiunque abbia sognato di poter vivere con gli altri esseri viventi in totale comunità di intenti
La torre sull'orlo del tempo       Per un curioso paradosso la fantascienza del Lontanissimo Futuro assume spesso colori da Medio-Evo: pellegrini, mercanti, frati, principi, popolani, mendicanti, osterie, soldati di ventura... Ricordate la fondazione di Asimov? Il paradosso si spiega con la somiglianza che effettivamente un giorno, la Galassia potrà avere con la Terra di quel remoto passato in cui pellegrini, frati, mercanti, percorrevano "distanze incommensurabili" tra esotiche, incredibili meraviglie... Ricordate "Il Milione" di Marco Polo?
Mare della Verità           Un giorno nevoso di fine novembre Lorenzo Telmari, ex skipper e giramondo ritiratosi in campagna a scrivere un libro, riceve una telefonata da suo fratello che gli comunica che il loro padre Teo, virologo di fama internazionale, è morto. Lorenzo si precipita a Roma, dove scopre di aver ereditato un segreto scottante, con vaste implicazioni etiche e politiche. Presto è risucchiato in una vicenda attualissima e inquietante, che si snoda, senza un attimo di tregua, tra complicate relazioni famigliari, intrecci di politica e religione, una appassionata storia d'amore, fughe per terra e per mare fino alle coste del Portogallo meridionale. Con "Mare delle verità" Andrea De Carlo ha scritto uno dei suoi romanzi più impegnati e allo stesso tempo più avventurosi, intrecciando una trama serrata che gli permette di raccontare, con passione, indignazione e divertimento, del mondo di oggi e dei suoi molti problemi aperti.
Matilde              Matilde ha imparato a leggere a tre anni, e a quattro ha già divorato tutti i libri della biblioteca pubblica.
Quando perciò comincia a frequentare la prima elementare si annoia talmente che l'intelligenza deve pur uscirle da qualche parte: così le esce dagli occhi. Gli occhi di Matilde diventano incandescenti e da essi si sprigiona un potere magico che l'avrà vinta sulla perfida direttrice Spezzindue, la quale per punire gli alunni si diverte a rinchiuderli in un armadio pieno di chiodi, lo Strozzatoio, o li usa per allenarsi al lancio del martello olimpionico, facendo roteare le bambine per le trecce e lanciandole lontano. L'intelligenza e la cultura — sembra dirci l'autore — sono le uniche armi che un debole può usare contro l'ottusità, la prepotenza e la cattiveria.
Il Libro delle storie di Fantasmi «E un fatto singolare» osserva Roald Dahl «ma, nelle migliori storie di fantasmi, il fantasma non c’è. O, per lo meno, non si vede. Si vede però il risultato delle sue azioni. Ogni tanto potete avvertire un fruscio alle vostre spalle, o intravedere tracce fugaci della sua presenza...» E infatti elusivi e imprevedibili sono i fantasmi tratteggiati dagli autori dei quattordici racconti scelti e qui riuniti da Dahl con mano maestra.
Per Mary Treadgold sono uno squillo del telefono; per Rosemary Timperley un bagliore di capelli rossi in un cespuglio di rose bianche; per Cynthia Asquith una vecchia voce polverosa tra le cianfrusaglie di un oscuro negozio d’angolo; per A.M. Burrage l’eco di remote risa infantili o il gesto ritmico di un’ombra intenta a spazzare un sentiero coperto di foglie. I fantasmi di Edith Wharton sono beneducati, dai modi impeccabili, e solo più tardi —troppo tardi — chi ha incrociato il loro cammino capisce che la barriera tra la vita e la morte è stata per un attimo abbattuta.
O forse ha ragione L.P. Hartley: creiamo noi stessi i fantasmi che senza tregua ci perseguitano; e anche se — come nel racconto di Marion Crawford - riusciamo a sfuggire alla loro presa, il ricordo di quell’arcano contatto ci ossessionerà. Ma più elusivo, sfuggente e inquietante di tutti è il fantasma evocato da Sheridan Le Fanu: quella mano che striscia carezzevole sui vetri, che si protende grifagna a sfiorare inconsapevoli volti addormentati, risveglia l’eco di un terrore senza nome che è insieme una promessa e una minaccia.
Novella degli Scacchi     Stefan Zweig scrisse novella degli scacchi nel 1941, pochi mesi prima di suicidarsi, insieme con la seconda moglie, nella città brasiliana di Petropolis, il 22 febbraio 1942. La notizia della sua morte fu soffocata da quelle provenienti dai fronti di guerra e così anche la sua ultima, disperata protesta, non fu che un flebile grido, quasi inudibile nel frastuono di quegli anni. Nella Novella degli scacchi, qui presentata da una illuminante nota di Daniele Del Giudice, lo stato d’animo di abbandono, di infinita stanchezza, di rinuncia alla lotta, che portò l’autore al suicidio, è prefigurato nella sconfitta di colui che rappresenta la sensibilità, l’intelligenza, la cultura per opera di un semianalfabeta, ottuso uomo-robot e, a rendere ancor più crudele la disfatta dello spirito, Zweig scelse come terreno dello scontro una scacchiera.
Dallo sfacelo della sua geistigen Heimat Europa, della sua patria spirituale, l’Europa, Zweig non vuole salvare nemmeno il gioco degli scacchi, ormai appannaggio non più di uomini dotati di talento, estro, passione, ma di “campioni” come Czentovič, un rozzo quanto prodigioso accumulo di facoltà puramente meccaniche.
Libera Chiesa, Libero Stato        La complessa vicenda dei rapporti tra lo Stato italiano e la Chiesa cattolica, con Roma simbolo e sede delle massime istituzioni di entrambi - un 'unicum' rispetto a ogni altro paese -, è lunga ormai quasi un secolo e mezzo. Dal dopo Cavour (la cui celebre 'formula' ha nel titolo del volume una significativa variante) a Giolitti, da Mussolini a De Gasperi fino ai nostri giorni: da Pio IX a Pio XII, da Giovanni XXIII all'attuale pontefice, Sergio Romano legge questa pagina di storia con la consueta capacità di sintesi critica, tinta qua e là di garbata ironia. Dal 1870 a oggi, non sempre il rapporto tra l'Italia e la Santa Sede è stato un modello di armoniosa collaborazione; spesso, prima e dopo il Concordato del 1929 (che chiuse ufficialmente sessant'anni di sdegnoso silenzio dei papi dopo la ferita di Porta Pia e la fine del potere temporale), si è trattato di una convivenza vissuta fra reciproche diffidenze e convenienze. Il "non expedit" di Pio IX, il patto Gentiloni, la nascita del Partito popolare, la contesa del fascismo con l'Azione cattolica, i referendum sul divorzio, l'aborto e la procreazione assistita:
l'autore passa in rassegna incontri e scontri, corteggiamenti e compromessi che hanno caratterizzato il delicato confronto tra laicità e religione, in cui la delimitazione dei rispettivi ambiti è stata non di rado turbata o addirittura contraddetta da inopportune invasioni di campo.
Negli ultimi anni, dopo la fine della Democrazia cristiana e l'avvento del sistema bipolare, il confine tra le due istituzioni è stato "sbadatamente attraversato con sempre maggiore frequenza", creando "un brutto intreccio... che non gioverà in ultima analisi né all'una né all'altra". Sergio Romano non offre al lettore "né conclusioni né prospettive", ma constata che l'Italia di oggi è "molto diversa da quella delle generazioni postunitarie": i maggiori statisti che ne hanno attraversato la storia non la riconoscerebbero.
Il Settimo Sigillo             Sulle rive di un inquieto mare incolore, il Cavaliere gioca a scacchi con la Morte. L'ha incontrata al ritorno dalla Crociata in Terra Santa, dove aveva creduto di poter trovare uno scopo alla sua vita nell'azione eroica al servizio di Dio. E' tornato amaro e disilluso, con il cuore vuoto, abitato dai fantasmi della solitudine, tormentato dalle stesse domande con cui era partito. Per questo ha chiesto una dilazione, sfidando la Morte a una partita che sa di perdere, ma che gli lascerà forse ancora un'occasione per capire, per trovare risposte, per compiere almeno un'unica azione che abbia senso. E' la sospensione il tempo di questa sorta di "Leggenda di Ognuno", la stessa di quel "silenzio di circa mezz'ora" che avvolge il cielo dell'Apocalisse all'apertura del settimo sigillo: l'attesa di una rivelazione. I vari personaggi, il Cavaliere, il quasi falstaffiano scudiero Jöns, l'attore Skatt, il fabbro Plog e la moglie Lisa, il farabutto Raval, la Strega-bambina condannata al rogo, vanno incontro al loro destino sullo sfondo di quello scontro fra bianco e nero, luce e tenebre, bene e male, da sempre simbolo della storia umana.
Soli superstiti Mia e Jof, la felice coppia di giocolieri, e il loro bambino, che incarnano quell'amore, quella semplicità delle piccole cose, quel frammento di serenità e di speranza che il Cavaliere riesce a sottrarre alla Morte. Scrivendo una sceneggiatura, dice Bergman, si vorrebbe avere a che fare, invece che con le parole, con qualcosa che somigli a delle note, si sogna una sorta di partitura che possa conservare il ritmo, il tono, ogni minima sfumatura di quelle visioni che sono la vera sostanza da cui nascono i film. Ed è rispetto alle soluzioni poi adottate, che rendono la sceneggiatura del "Settimo Sigillo" indipendente dalla realizzazione scenica, restituendoci quella parte delle visioni che il cinema non può dare: i profumi, gli odori, i sapori o la malinconia del sole "che rotola sul mare nebbioso come un pesce gonfio d'acqua".
Il G.G.G.             Sofia non sta sognando quando vede oltre la finestra la sagoma di un gigante avvolto in un lungo mantello nero. È l'Ora delle Ombre e una mano enorme la strappa dal letto e la trasporta nel Paese dei Giganti. Come la mangeranno, cruda, bollita o fritta? Per fortuna il Grande Gigante Gentile, il GGG, è vegetariano e mangia solo cetrionzoli; non come i suoi orribili colleghi, l'Inghiotticicciaviva o il Ciuccia-budella, che ogni notte s'ingozzano di popolli, cioè di esseri umani. Per fermarli, Sofia e il GGG inventano un piano straordinario, in cui sarà coinvolta nientemeno che la Regina d'Inghilterra.
American Pulp  American Pulp raccoglie il meglio dei racconti pubblicati sulle riviste poliziesche dagli anni Trenta agli anni Cinquanta. Storie di intrighi, delitti, misteri confezionate per puro intrattenimento e per soddisfare un genuino bisogno di fiction quando ancora non esistevano i libri tascabili e la televisione. Crime stories animate da mitici personaggi che hanno fatto delle pulp magazines un culto indiscusso. E a ragione, se si pensa che questo genere produsse autentici capolavori e diede notorietà ad autori del calibro di Dashiell Hammett e Raymond Chandler. Il meglio di questi racconti viene qui riproposto In un'antologia che si presenta come un classico dell'hard boiled americano. Un volume che può riservare sorprese per chi volesse scoprire le fonti di non pochi film e romanzi contemporanei d'Oltreoceano.
I Maestri del Brivido      Sono 13 racconti del mistero e a suspense. Qualche racconto vi farà stare sull’orlo della sedia per l’eccitazione. Altri sono stati scritti per costringervi a leggerli, per vedere come si risolve l’enigma, dalla prima all’ultima parola. Ci sono anche un paio di racconti umoristici, per dimostrare che umorismo e mistero possono essere ottimi ingredienti del suspense
Angelica, la Marchesa degli Angeli         Figlia di un nobile decaduto del Poitou, Angelica, ancora adolescente, è costretta a sposare Goffredo di Peyrac, un misterioso gentiluomo di Tolosa. Sfigurato e zoppo, Goffredo è in realtà un uomo di scienza, dall'animo generoso e nobile, che saprà conquistare il cuore di Angelica.
Angelica e il giustiziato di
Notre-Dame      Angelica e il marito Goffredo partono alla conquista di Parigi, ma alla corte di Luigi XIV, la felicità e il successo degli sposi suscitano invidie e ostilità e Goffredo è ben presto accusato di stregoneria. Sola e abbandonata da tutti, la Marchesa degli Angeli trova rifugio nei bassifondi di Parigi, in mezzo a ladri e assassini. Anche nelle avversità, Angelica rifiuta di abbattersi...
Angelica alla corte dei miracoli Costretta a vivere nei bassifondi di Parigi, Angelica riesce tuttavia a ricostruire la sua fortuna, dividendo i suoi sentimenti tra un feroce bandito e un giovane poeta prima di intraprendere la conquista dell'elegante quartiere del Marais, tappa importante sulla via che la riporterà alla corte di Versailles.
Contro Ratzinger           Contro Ratzinger ha per oggetto il messaggio di Benedetto XVI e la sua consistenza etica e filosofica. Il libro prende in esame le istruzioni del prefetto, le conferenze del teologo e i pronunciamenti del papa dall'arrivo a Roma nel 1981 fino alla prima enciclica del gennaio 2006. Ripercorre la sua vita, i suoi atti politici (compresi i più sconosciuti e imbarazzanti) e analizza la sua figura mediatica anche in rapporto a quella del predecessore. E' una confutazione, una critica, un pamphlet rigoroso, spesso ironico, a tratti letterario, che si tiene lontano dall'anticlericalismo di maniera proponendosi come strumento utile per capire, necessario per difendersi.
L'autore. Dopo molto riflettere, ha scelto l'anonimato per rendere omaggio alla tradizione dei libelli seicenteschi. L'editore si assume, perciò, la piena paternità delle idee espresse.
C'era una volta il paradosso      Questo libro contiene almeno un errore. Ci si potrebbe aspettare che per verificare la cosa sia necessario leggere l'intero volume. E invece lo sappiamo già fin d'ora. Infatti, se ci sono errori, ci sono. E se non ce ne sono, c'è quello che dice: «Questo libro contiene almeno un errore». Dunque sappiamo che in questo libro un errore c'è, anche se non sappiamo ancora qual è. A scanso di equivoci, l'errore non sta nel leggerlo.
In questo singolare libro, Piergiorgio Odifreddi ci invita a sederci accanto al caminetto con lui, per raccontarci storie sulle illusioni dei sensi, le ambiguità dell'arte, le contraddizioni della religione, i tranelli della filosofia, le insidie della politica, i rompicapi della logica e le difficoltà della matematica. Sono storie che mettono in dubbio nozioni comuni, eppure sorprendentemente insidiose, come la realtà, la verità, l'infinito e la democrazia. Ogni paradosso è un labirinto e ogni storia di questo libro vi si aggira fino a quando ne trova la soluzione. Perché, come diceva Amleto a Ofelia: «C'era una volta un paradosso, ma ora il tempo l'ha risolto»
Piergiorgio Odifreddi (1950) ha studiato matematica in Italia, negli Stati Uniti e in Unione Sovietica, e insegna Logica presso le Università di Torino e Cornell. Ha pubblicato Il Vangelo secondo la Scienza (Einaudi 1999), Il computer di Dio (Cortina, 2000), La matematica del Novecento (Einaudi 2000) e collabora con giornali, radio e televisione. Nel 1998 l'Unione Matematica Italiana gli ha assegnato il Premio Galileo.
Igiene dell'assassino      La notizia del decesso era arrivata il 10 gennaio. Il 14 il primo giornalista poté incontrare lo scrittore. Penetrò nel cuore dell'appartamento talmente buio che ci mise un certo tempo a distinguere la grossa sagoma seduta sulla sedia a rotelle, in mezzo al salotto. La voce sepolcrale dell'ottuagenario si limitò a un inespressivo 'Buongiorno, signore' per metterlo a suo agio, cosa che innervosì ulteriormente il malcapitato.
Al premio Nobel per la letteratura Prétextat Tach restano solo due mesi di vita. La stampa di tutto il mondo implora un'intervista con lo scrittore, che la feroce misantropia tiene rinchiuso da anni. Quattro giornalisti lo incontreranno ma, con una dialettica in cui si mescolano logica e malafede, il Grande Scrittore si prenderà gioco di loro e li annienterà sul piano personale e professionale. Il quinto invece, una donna, gli terrà testa, e l'intervista diventerà interrogatorio, poi duello senza respiro: ne verrà fuori a poco a poco un uomo ben diverso, preda dei segreti più oscuri e inconfessabili. Un capolavoro di umorismo e ferocia, un romanzo quasi interamente dialogato perché nessuna forma si avvicina tanto alla tortura.
Biplano So soltanto che voglio questo biplano. Lo voglio perché voglio viaggiare attraverso il tempo e voglio pilotare un aereo difficile e sentire il vento mentre volo, e che la gente guardi, veda, sappia che la gloria esiste ancora. Voglio esser parte di qualcosa di grande e di magnifico.
Ecco l'emozionante resoconto di un viaggiatore attraverso il tempo e lo spazio, come solo Richard Bach poteva essere.
Appendici del futuro 3  Continua la raccolta dei racconti brevi usciti in appendice della collana "Urania": altri 18 racconti del fantastico e dell'incredibile. Una viaggiatrice anomala in odore di Jules Verne; uno scienziato alla scoperta del mistero di Stonehenge; un padre di un bambino down che deve porsi una scelta difficile; un cerchio che crea uno strano collegamento fra il nostro mondo ed un altro, forse; un terminal aeroportuale veramente unico.
Tutto questo e tanto altro in quest'antologia di racconti impossibili da trovare altrove
La Colubrina      È il 1422, guerra dei Cent'anni. Durante l'assedio delle truppe inglesi al castello di Clericourt, due uomini si incontrano e si affrontano. Una strana partita a scacchi, una grossa parrucca bionda, una misteriosa colubrina (un cannone a mano) e un pestifero ragazzo in grado di compiere miracoli giocano ruoli importanti nella sfida avvincente e simbolica che ne scaturisce. Ma i veri eroi di questa avventura si riveleranno la fortuna e il caso. Nello stile elegante, semplice ma immaginifico di Michel Tournier, un racconto filosofico che ha la leggerezza di una favola.
Dove si è ritenuto opportuno sono state introdotte le immagini della partita di scacchi in corso nel racconto, in modo da semplificarne la comprensione
Un Gioco da Ragazzi      Per amor di completezza, si è lasciato anche il primo racconto che già abbiamo pubblicato a parte: [/I]Il ragazzo che parlava agli animali
La figura di Dahl ha scatenato l'interesse dei lettori che della sua infanzia hanno potuto conoscere tutto leggendo la sua autobiografia, [B]Boy[/B], e hanno saputo così da dove lo scrittore attingeva le idee per i suoi libri. Nell'autobiografia le fonti ci sono tutte: la propensione per i topi -legati al ricordo della sua prima beffa — le ingiustizie degli adulti e le vendette dei bambini. Ma il fascino di Dahl deriva anche da un altro aspetto della sua vita, quello descritto nel volume In Solitario, dove lo troviamo ardito pilota, sempre pronto a cogliere i lati curiosi dell'esistenza dei personaggi, delle situazioni, mentre passa dinoccolato tra un'esplosione e un'altra, da una missione pericolosa a un'altra, senza retorica, senza odio. Questo libro completa il ritratto di Dahl, e avrebbe potuto intitolarsi
Come divenni scrittore: raccoglie infatti molte indicazioni sul suo mestiere, il suo primo racconto in assoluto, cronache giornalistiche, appunti per i suoi futuri romanzi, ricordi, consigli, esempi di narrazioni fantastiche, testimonianze di incontri determinanti per la sua professione e per la realizzazione della sua arte.
L'Ombra del Condor      Un affare di spionaggio con tutti gli ingredienti di rigore: piani e contropiani machiavellici, agenti di un'abilità diabolica, tecnologie sofisticate. E sullo sfondo due grandi protagonisti: la CIA americana e il KGB sovietico. Della struttura, dei metodi, degli imponenti apparati di questi due colossi dello spionaggio mondiale James Grady sa molto e dice molto; ma sulla loro gelida e teoricamente perfetta macchina organizzativa Grady sembra avanzare qualche ironica riserva. Lo aveva già fatto nell'ormai famoso I sei giorni del Condor, lo fa ora con questo L'ombra del Condor, dove lo stesso Ronald Malcolm - nome in codice: Condor -, continua a essere la pietra di paragone di una macchina spionistica tanto complessa e delicata da essere inevitabilmente soggetta a errori e inceppamenti.
In una base missilistica del Montana viene scoperto in circostanze misteriose il corpo di un agente dei servizi d'informazione dell'Aeronautica che avrebbe dovuto trovarsi in Europa. La CIA deve scoprire che cosa ha portato l'agente fin lì e chi l'ha ucciso. Per dissimulare le proprie mosse l'Agenzia manda Malcolm nel Montana con un ostentato falso scopo. Quello che né la CIA né il Condor hanno previsto è che lo stesso gioco può essere giocato da due e perfino tre partecipanti. Mentre i grossi calibri sono tutti puntati su un inafferrabile agente russo che sta attraversando l'America, Malcolm porta avanti la sua mascherata e alla fine sarà proprio lui, il mite, il miope, il « pasticcione » Condor ad avere in mano il bandolo dell'intricata matassa che i migliori « cervelli » professionisti non sapevano né dove cercare né quale fosse.
Agura Trat         Come fa un timido signore in pensione ad attaccar discorso con la vedova dei suoi sogni la quale, al piano di sotto, non parla amorosamente che con la sua tartaruga? Per fortuna, la tartaruga Alfio non cresce abbastanza, e il timido signore ha il modo così di insegnare all'amata un metodo infallibile per raddoppiare le dimensioni dell'animale: si comincia col pronunciare il nome tartaruga alla rovescia,  Agura trat, e poi... Poi c'è sotto un piccolo imbroglio, ma servirà a rendere felici due persone.
Ossessioni
Tre racconti e una riflessione    Nel primo quadro di questo mirabile trittico che l'autore de "Il profumo" ha voluto dedicare alle pene e alle illuminazioni cui gli uomini possono giungere sospinti dalla forza di un'idea fissa e inesorabile, incontriamo una giovane pittrice. È stata accusata dai critici di "mancanza di profondità", e proprio la profondità diventerà l'assillo che la condurrà a decisioni estreme... Il secondo quadro è dedicato a Jean, un pensionato parigino ossessionato dagli scacchi. Sui tavolini del Jardin du Luxembourg si consuma la sua ansia inesauribile di vittoria, mentre tutto il mondo sembra fermarsi in attesa della mossa di un umile pedone... Il pannello centrale, infine, ci racconta la visione del vecchio orafo Mussard, che ha scoperto nella Conchiglia il grande principio metafisico del Tutto. La Conchiglia avvolge l'universo, e nelle sue volute lo sta stritolando lentamente... A sigillo di questi tre gioielli narrativi, Süskind pone una gustosa, divertita e intelligente meditazione sulla lettura, sul suo bizzarro rapporto con la memoria e sull'infinito piacere di ascoltare storie per poi dimenticarle e di nuovo riascoltarle.
Tre racconti e una riflessione che rinnovano l'incanto di una delle voci più estrose, inconfondibili e sorprendenti della letteratura contemporanea.
I Buddenbrook  Il primo grande romanzo di Thomas Mann (scritto quando aveva solo 25 anni) racconta la storia di una famiglia di Lubecca nella metà dell'Ottocento che dopo anni di prosperità è esposta a una tragica decadenza: le basi di un patrimonio e di una potenza che sembravano incrollabili sono sgretolate da una forza ostinata e segreta. Opera di ispirazione autobiografica, questo romanzo, un capolavoro della letteratura europea, esprime compiutamente la concezione estetica e politica dello scrittore tedesco, il suo rimpianto per una mitica e solida borghesia, la coscienza della crisi di un mondo e di valori destinati inesorabilmente a scomparire. Forse è anche la storia della decadenza di una città, un tempo ricca e prospera e ora spostata dal centro della storia e della gloria.
É la storia dell'ascesa e del declino di una famiglia della borghesia mercantile del XIX secolo, titolare a Lubecca di una ditta di cereali. La vicenda si intreccia intorno alla vita dei primogeniti di quattro generazioni: Johann senior, Johann-Jean junior, Thomas e Hanno. Il romanzo si apre con un pranzo dato dal vecchio Johann per inaugurare la nuova sede della ditta. Le fortune della famiglia aumentano, Johann junior diventa console dei Paesi Bassi, Thomas senatore. Thomas acquista una nuova sede ancora più prestigiosa dell'altra, ma i germi della decadenza diventano sempre più evidenti, e le cose vanno ben presto peggiorando.
Non è terrestre Sin dai tempi più remoti, esseri di altri pianeti avrebbero fatto scalo sulla Terra. Con questa tesi Peter Kolosimo ha rivoluzionato un certo modo di pensare la Preistoria e ha dato origine a quel filone di studi oggi noto come «archeologia spaziale».
In Non è terrestre, il più conosciuto e amato dei suoi libri, Kolosimo indaga sui molti enigmi legati al lontano passato della Terra. Questo libro – vincitore del Premio Bancarella nel 1969 – ha raccontato per la prima volta i misteri di reperti come il bisonte esposto al Museo di Paleontologia di Mosca, il cui cranio rivela le tracce di un colpo di carabina, o come l’«Astronauta di Palenque», l’incisione di migliaia di anni fa raffigurante un uomo con una sorta di casco simile a quello di un astronauta, e come altre decine di misteri ai quali la scienza ufficiale non ha mai dato risposte definitive.
Il Signore delle Tempeste           Lo splendore delle più grandi saghe epiche rivive nella storia di un mondo lontano, dalle usanze strane e dai misteriosi costumi, diviso da profonde rivalità e governato da un popolo dalla civiltà antica, che ha schiacciato e oppresso tutte le altre razze, che nella schiavitù hanno dimenticato perfino gli ancestrali poteri della mente che avevano legato nel remoto passato tutti i figli del pianeta. Tra le città splendide e i paesi della frontiera, i padroni del mondo esigono dagli altri popoli un pesante tributo: e nella loro capitale, tra intrighi e tradimenti, essi combattono una battaglia senza quartiere per il potere. E un giorno la suprema autorità, il Signore delle Tempeste, muore dopo essersi unito a una donna consacrata all'antico culto del Serpente: e la legge prescrive che l'ultimo figlio generato dal Signore delle Tempeste salga al trono al suo posto, una volta raggiunta la maggiore età. Ma l'erede al trono è già stato scelto, ed è di razza pura... e prima ancora della nascita del bambino, già ne viene preparata la morte. Fuggiasco, esule, straniero tra stranieri, il ragazzo inizia a percorrere la strada che porterà a un cambiamento totale delle sorti del pianeta... dalle regioni del mare alle montagne, attraverso gli oceani, tra i popoli di continenti lontani, il ragazzo sarà dapprima soldato, poi condottiero, quindi di nuovo fuggiasco, legato da un rapporto fatto di odio e amore con colui che ha preso il posto che sarebbe stato suo.
E gradualmente, tra battaglie e scontri, intrighi ed eventi grandiosi, il giovane riunisce intorno a se le popolazioni oppresse, portando alla luce il segreto sepolto da secoli nella memoria della razza... e ogni azione degli uomini, delle donne e degli eserciti sembra essere guidata dalla mano di una volontà superiore, di una sapienza antica come l'immenso universo che domina le esistenze umane e aliene...
La Casa di Zeor Una orribile mutazione ha diviso i superstiti della razza umana in due gruppi che si combattono tra loro. I terribili tentacoli dei Sim, avvincono le loro vittime Gen in una parodia di abbraccio affettuoso che li priva della loro energia in uno con la vita stessa.
Quando Aisha viene rapita dai Sim, i Gen non riescono a saperne il motivo. Hugh Valleroy però ama Aisha e desidera salvarla, anche se teme i Sim come tutti i suoi congeneri. Ma il test supremo del coraggio arriva per lui quando — contro tutte le sue convinzioni ancestrali — è costretto ad accettare l'aiuto di un Sim rinnegato, Capo della infamata Casa di Zeor. Ora per Hugh si tratta di riuscire a sopravvivere quel tanto che gli consenta di scoprire la verità. Questa per sommi capi la vicenda narrata in questo primo volume di un Ciclo che, sin dal suo apparire, ha suscitato negli Stati Uniti una mole di consensi e di interesse quali da diversi anni non era più stato dato di riscontrare, e che ha fatto sorgere tutta una serie di Clubs e di Fanzines che hanno come unico motivo conduttore il Ciclo appunto dei Sim e dei Gen.
La Cherryh, sul New York Times, ha scritto che questo romanzo è simile sia all'Heinlein prima maniera che al Van Vogt di «Slan», ma che questo paragone non rende giustizia all'autrice, in quanto il romanzo non ha bisogno di alcuna similitudine per avere accreditato un valore che invece scaturisce prepotentemente dalla lettura delle sue pagine.

 

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