Classificazione dei venti
Classificazione dei venti
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IL VENTO
Il vento è uno spostamento di grandi masse d’aria nell’atmosfera. Esso è dovuto al fenomeno della convezione, una modalità di propagazione del calore nei fluidi, con spostamento di materia: un gas caldo tende a salire, perché meno denso e più leggero, mentre un gas freddo, più denso e pesante, tende a scendere. Nell’atmosfera, quando l’aria calda e leggera sale crea un “vuoto” nelle zone più prossime al suolo che richiama masse d’aria più fredda e pesante. Questo spostamento d’aria costituisce appunto il vento.
Nelle zone di mare o prossime ai grandi laghi, si formano i venti periodici giornalieri, che alternano brezze di mare (durante il giorno) con brezze di terra (durante la notte).
Nelle zone a cavallo dell’equatore, comprese tra i due tropici spirano venti costanti come gli alisei, o stagionali come i monsoni.
Esistono inoltre venti che spirano in modo irregolare ed imprevedibile.
Fin dall’avvento dell’agricoltura i venti hanno avuto una grande importanza perché condizionavano il tempo atmosferico e portavano la pioggia sui campi. L’uomo imparò a conoscere i venti con le loro caratteristiche; riuscì infatti a metterli al suo servizio sia nella navigazione a vela che in certi lavori di tutti i giorni.
Fonte: http://scuolegairo.altervista.org/didattica/word/Ipertesti/Vento/Il%20vento.doc
Classificazione dei venti
Classe Nome Caratteristiche
costanti alisei spirano nelle zone fra l’equatore e i tropici: da nord
(venti che soffiano tutto est a sud-ovest nell’emisfero boreale, da sud-est a
l’anno, sempre nella stessa nord-ovest nell’ emisfero australe; si generano nel-
direzione e nello stesso senso) le zone anticicloniche tropicale, e convergono ver-
so le zone equatoriali.
extratropicali spirano nelle fasce equatoriali dove, per effetto del
riscaldamento, si formano masse di aria calda e
umida ascendenti.
venti occidentali spirano fra i 35° e i 60°, in corrispondenza delle zo-
ne temperate: da sud-ovest a nord-est nell’ emisfe-
ro boreale, da nord-ovest a sud-est nell’emisfero
periodici monsoni sono sistemi di venti caratteristici dell’oceano India-
(venti che invertono (dall’arabo mausim, no e dei mari della Cina; soffiano, durante il seme-
periodicamente il senso; stagione) stre estivo (aprile-ottobre), dall’oceano (anticiclone)
possono essere a perio- verso terra (India e Asia nordorientale. aree ciclo-
do stagionale, come i niche); durante i mesi invernali (novembre-aprile),
monsoni o gli etesi, o a dall’India verso l0oceano (Africa orientale)
periodo diurno,come le
brezze). etesi
(dal greco étos, anno) spirano, durante l’estate, dal Mare Egeo all’Egitto,
e in senso opposto durante l’inverno
brezze venti moderati a periodo diurno; si distinguono in:
brezze di mare e di terra: soffiano, durante il dì, dal
mare alla costa, durante la notte dalla costa al ma-
re; brezze di monte e di valle: soffiano, durante il dì
dalla valle alla montagna, durante la notte, dalla montagna alla valle; brezze di lago e di riva: si comportano come le brezze di mare e di terra
variabili o locali scirocco vento caldo che nasce nel deserto del Sahara;
(venti che soffiano (dall’arabo shulùq, procedendo da sud-ovest verso nord, si carica di
irregolarmente nelle vento di mezzogiorno) umidità sul Mediterraneo, e raggiunge, umido e
zone temperate tutte violento, l’Europa
le volte che si vengo-
no a formare aree mistral vento assai freddo che spira dal Massiccio Centra-
cicloniche o anticiclo- (dall’antico le francese e raggiunge la massima violanza nella
niche. provenzale maestral) Vallata del Rodano
fohn o favonio vento caldo e secco che soffia prevalentemente in
(dal latino favonius primavera e in autunno nelle vallate alpine verso
da favere, far l’Austria e la Svizzera e, talvolta, raggiunge la Pia-
crescere) nura Padana
ghibli vento del sederto, molto caldo e carico di sabbia,
(dall’arabo qiblì, che soffia per una trentina di giorni l’anno soprat-
meridionale) tutto sui territori della Tunisia, della Libia e del-
l’Egitto
khamsin vento caldo e secco che spira da sud, da aprile
(dall’arabo khamasin, a giugno, sul delta del Nilo; dura da 3 a 5 giorni
50)
Classe Nome Caratteristiche
harmattan vento caldo, secco e molto violento, che spira da
(dal sudanese nord-est, in inverno e in primavera, nell’Africa oc-
haamet’n) cidentale
bora vento freddo e violento che spira dai Monti Illirici,
(dal greco boréas, nell’ex Iugoslavia, verso le coste dell’Istria e della
nord) Dalmazia, in inverno
austro vento caldo che spira da sud
(dal latino auster,
vento da sud, ostro)
grecale vento che soffia da nord-est a sud-ovest sul
(dal tardo latino Mediterraneo centrale e meridionale nelle stagio-
Graecalis, dei Greci) ni fredde
maestrale vento da nord-ovest; è uno dei venti predominanti
(da maestro, inteso sul Mediterraneo
come principale)
tramontana vento freddo, spesso violento, che spira da nord, in
(dal latino trans inverno, e puo’ investire tutta la penisola italiana
montanus, al di là
dei monti)
libeccio vento da ovest o da sud-ovest, violento in tutte le
(da Libycos, stagioni; soffia sulla Corsica e sull’Italia tirrenica
proveniente dalla
Libia)
chinook vento caldo e asciutto che soffia da nord-ovest,
(dal nome di una sulle Montagne Rocciose (USA), prevalentemente
tribù pellerossa del In primavera e in autunno
nord-ovest degli
USA)
Pampero vento freddo e umido che spira da ovest, tra luglio
e settembre, soprattutto sul Rio de la Plata (Argen-
tina
irregolari o cicloni vengono così genericamente definiti i venti ir-
ciclonici regolari, violentissimi e distruttivi, dotati di movi-
mento vorticoso; essi prendono nomi diversi se-
condo le località: uragani (dall’amerindio
huracanes), nelle Antille e sulle coste americane
dell’Atlantico; tifoni (dal cinese t’ai fung, vento
violento), nel Mar Giallo e nelle Filippine; tornados
(dallo spagnolo tornado, derivato da torno, giro,
vortice), nelle grandi pianure degli USA e nel-
l’ Australia
SCALA BEAUFORT
(velocità del vento a una altezza standard di 10 m su un terreno piatto)
grado velocità tipo di vento caratteri indicativi
(km/h)
0 0-1 calma il fumo ascende verticalmente; il mare è uno “specchio”
1 2-5 bava di vento il vento devia il fumo; increspature dell’acqua
2 6-11 brezza leggera le foglie si muovono, una girandola ordinaria è messa in
moto; onde piccole, ma evidenti
3 12-19 brezza foglie e rametti costantemente agitati, il vento dispiega
le piccole bandiere; piccole onde, creste che comincia-
no a infrangersi
4 20-28 brezza vivace il vento solleva polvere, foglie secche, foglietti di carta,
i rami sono agitati; piccole onde che divengono più
lunghe
5 29-38 brezza tesa gli arbusti con foglie cominciano a oscillare; nelle acque
interne si formano piccole onde con creste; onde mode-
rate, allungate
6 39-49 vento fresco grandi rami agitati, i fili telegrafici fanno udire un sibilo;
si formano marosi, con creste di schiuma bianca,
generalmente con spruzzi
7 50-61 vento forte alberi interi agitati, difficoltà a camminare contro vento;
il mare è grosso, la schiuma comincia a essere sfilac-
ciata in scie
8 62-74 burrasca rami spezzati, il camminare contro vento è impossibile;
moderate marosi di altezza media e più allungati, dalle loro creste
si distaccano turbini di spruzzi
9 75-88 burrasca camini e tegole asportati; grosse ondate, spesse scie
forte di schiuma e di spruzzi sollevate dal vento possono
ridurre la visibilità
10 89-102 tempesta rara in terraferma; alberi sradicati, gravi danni alle abi-
tazioni; enormi ondate con lunghe creste a pennacchio
11 103-117 fortunale si verifica raramente; gravissime devastazioni; onde
enormi e alte che talvolta possono nascondere navi di
medio tonnellaggio; visibilità ridotta
12 oltre 118 uragano in terraferma, distruzione di edifici, manufatti ecc.; in
mare l’aria piena di schiuma e di spruzzi porta a visibili-
tà assai ridotta
Venti
Sono masse d’aria che si spostano in senso orizzontale da una zona a pressione maggiore verso una zona a pressione minore. Tanto più è alta la pressione, tanto più pesante è l’aria: in un’area di alta pressione (anticiclonica), le masse d’aria che si trovano al centro, più dense e pesanti, tendono a dirigersi verso la periferia; mentre in un’area di bassa pressione (ciclonica) l’aria al centro è più leggera e viene sollevata da quella più pesante delle aree vicine. Poiché le aree cicloniche si trovano vicine a quelle anticicloniche, al suolo si avrà uno spostamento di aria dall’area anticiclonica verso l’area ciclonica. La forza che origina il vento è chiamata forza di gradiente edè direttamente proporzionale al valore del gradiente barico (differenza di pressione tra due punti). La velocità del vento viene misurata con l’anemometro in km/h e viene descritta dalla scala di Beaufort (dal nome dell’ammiraglio inglese F. Beaufort, 1774-1857, che la propose).
- La forza di Coriolis.
I venti sono influenzati dalla rotazione terrestre e dall’attrito che la base della massa d’aria incontra con il suolo. L’influenza della rotazione terrestre si estrinseca mediante la forza di Coriolis. Questa nell’emisfe-
ro settentrionale fa sì che i venti vengano deviati verso destra rispetto alla loro direzione iniziale e verso
sinistra nell’emisfero australe. Quindi nell’emisfero boreale i venti escono dalle aree cicloniche ruotando in senso orario e convergono verso il centro delle aree cicloniche ruotando in senso antiorario.
L’attrito che la massa d’aria incontra con il suolo tende a rallentare l’effetto della forza di Coriolis.
In base alla durata con la quale agiscono su di una determinata zona, si distinguono venti costanti, periodici, variabili e irregolari.
Fonte: http://www.conpesca.it/venti.doc
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