Metal heavy metal
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Metal heavy metal
Nato negli anni ‘70, è rock duro, cattivo e appunto dai toni metallici, che usa chitarre con suoni distorti; dal METAL sono nati una miriade di sottogeneri.
DEATH
Nato da un indurimento del Thrash, vede un suono ancora più veloce ed estremo, ma raramente caotico, e tematiche quasi esclusivamente incentrate su temi difficili come la morte e il dolore; due le scuole principali: americana (con base in Florida), molto tecnica e spesso capace di evolversi in suoni raffinati e distanti dalla matrice originale; scandinava, più semplice e spesso sconfinante nel Black; è un metal spinto in versione horror, il kaos e la violenza organizzati, l'unione di suoni melodici con suoni molto grezzi.
SOTTOGENERI DEL DEATH
Classic DEATH: sound tipico di questo genere, quindi il DEATH made in Florida più che altro; riff di chitarra si ispirano al Thrash, e gli assoli, oltre a essere molto tecnici, numerosi; voce molto tecnica e non eccessivamente sporca; tematiche spaziano da vari argomenti, quali satanismo, problemi sociali, problemi personali; evoluzione di questo stile ha portato alla nascita del Progressive DEATH.
Swedish DEATH: genere autoctono svedese, che pur adottando lo stesso feeling della controparte americana, ne diversifica il sound, ispirandosi più al punk e all’hardcore, che al Thrash; discreta apertura melodica e le vocals sono urlate; ulteriore infusione di melodia ha portato alla nascita del Melodic DEATH.
Power DEATH: detto anche Melodic DEATH, unisce l’aggressività del DEATH, con la melodia del Power; genere autoctono europeo; voce il più delle volte urlata, ma comunque molto espressiva; parti di chitarra sono molto melodiche e non è presente una grande distorsione.
Doom DEATH: ala più claustrofobica risponde a questa denominazione; tempi rallentano vertiginosamente e il mood generale si fa cupo e tetro; caratteristica principale di questo genere è la presenza di parti lente accanto a parti più dinamiche e propriamente DEATH.
Gothic DEATH: vocals a tratti pulite, passaggi acustici e un generale senso di sinfonia malinconia, fanno di questo genere qualcosa di veramente interessante e deprimente; tempi non sono mai velocissimi e l’aggressività è sempre controllata, inoltre possono comparire, oltre alla strumentazione classica, violino, tastiere e flauti; tematiche trattate il più delle volte sono intimiste e autobiografiche.
Atmosferic DEATH: echeggiante ed evocativo non perde di vista però il fattore dell’aggressività; caratteristica peculiare di questo genere è il mood che ogni canzone genera, grazie al sapiente uso della strumentazione da parte della band; sovente compaiono anche le tastiere, fondamentali nel creare la giusta atmosfera alle canzoni; temi trattati possono riguardare problemi di vario tipo, ma non sono mai estremi. Progressive DEATH: evoluzione del Classic DEATH della Florida, presenta uno sfoggio di tecnica disumana ma mai fine a sé stessa, dove la chitarra la fa da padrona; non è raro trovare tempi dispari, cambi di tempo e richiami al jazz e fusion (non a caso la musica gli Atheist viene definita DEATH/jazz); durata media delle canzoni è ampia, così come è ampio l'uso di tematiche riguardanti problemi personali (come la solitudine). Grind DEATH: la parte del leone la fa la batteria e tutta la canzone segue il ritmo imposto da chi siede dietro le pelli; maestri di questo genere furono i Napalm Death e i Carcass; canzoni abbastanza brevi, ritmi sincopati, generale sensazione di caos e tendenza alla cacofonia fanno di questo genere uno dei più violenti e ammirati; dai lavori dei Carcass (oltre che dagli Autopsy) prese vita il movimento Gore DEATH.
Brutal DEATH: l’ala più devastante e il sound più aggressivo del pianeta; estrema derivazione del genere precedente con il sound della Florida, (possiamo ricercare negli Autopsy i capostipiti) presenta canzoni di una velocità disumana dove la batteria segue tempi mostruosi, la voce è sempre ipergutturale e le canzoni presentano sampler dei film Gore più famosi (esempio la trilogia de “La Casa” di Sam Raimi); tematiche il più delle volte splatter, oltre alla naturale pesantezza del sound, fanno di questo genere uno dei più ostici all’ascolto, ma allo stesso tempo uno dei più affascinanti.
Black DEATH: presenta una fusione parziale delle atmosfere gelide del Black con l’aggressività del DEATH; voce è quasi sempre presa in prestito dal metal e i tempi sono velocissimi; non raro è l’uso di tematiche anticristiane nei testi oltre ad un’iconografia più adatta ad una Black band; il più delle volte trattasi di bands che in passato suonavano Black per poi spostarsi su lidi DEATH.
DOOM
Di chiara derivazione Sabbathiana, caratterizzato da ritmiche lentissime, suoni poderosi e massicci e spesso da testi cristiani o pseudotali; forse a causa di una vera e propria ambiguità di origine, vede una variante europea, intellettuale e rarefatta, e una americana, più hard e grezza.
SOTTOGENERI DEL DOOM
Classic DOOM: sound classico che caratterizza questo genere; riff alla Black Sabbath, con pochissimi assoli, basso e batteria lentissime, voce pulita ed interpretativa e testi che parlano di magia ed esoterismo (per lo più).
Epic DOOM: molto simile al precedente stile per quanto riguarda le ritmiche, ma in questo caso troviamo una larga presenza di assoli, sporadica la presenza di tastiere, più che altro nelle intro; voce molto pulita e tecnica; testi narrano di vicissitudini medievali e storie di vita solitaria.
Power DOOM: la parte del leone la fa la chitarra con riffs pesantissimi e ripetuti per quasi tutta la durata della canzone, tempi si velocizzano leggermente rispetto al DOOM classico e la voce è un po' più sporca, ai limiti del Death.
Acid DOOM: sound tipicamente anni ‘70, cioè chitarra alla Black Sabbath, e sezione ritmica che ricorda i gruppi psichedelici degli anni ‘70 come Greatful Dead e simili; testi sono basati su tematiche sociali negative (come la droga); voce è sofferente ed un po' sporca; l’ennesima evoluzione di questo genere ha portato alla nascita dello stoner rock. Atmosferic DOOM: l'ala più melodica risponde a questa definizione; il sound è pervaso da un largo uso di tastiere, la chitarra non ha un suono molto aggressivo e per lo più segue ed accompagna le tastiere; testi sono un po' più ottimistici e la voce è affidata, il più delle volte, ad una ragazza.
Gothic DOOM: echeggiante, evocativo e molto sinfonico, ha come peculiarità la presenza di altri strumenti come il violino, il flauto e le onnipresenti tastiere; fondamentale l'influenza delle Gothic bands degli anni ‘80 come i Sister Of Mercy; testi si basano soprattutto sulla solitudine e la voce può essere più o meno pulita con largo uso di cori femminili; un’ulteriore evoluzione di questo genere ha portato alla nascita del Gothic METAL propriamente detto. Death DOOM: l'ala più devastante ed estrema dal punto di vista sonoro; sound tipicamente anni ‘90, violento ed aggressivo, ma mai troppo veloce; fondamentali le linee ritmiche; Death/DOOM si distingue per l'uso delle growls che sono e devono essere una costante; difficilmente vede la presenza di voci femminili.
Black DOOM: se il Death/DOOM è più estremo dal punto di vista sonoro, il Black/DOOM lo è per quanto riguarda i testi, tipicamente anticristiani e incentrati sull'aldilà; musica è assimilabile a quella del Gothic/DOOM con una influenza minore del Gothic anni ‘80; oltre alla strumentazione classica, si fa un largo uso di tastiere, tessendo delle linee melodiche molto inquietanti; voce è quella classica del Black con l'aggiunta di cori femminili.
BLACK
Caratterizzato da un’immagine legata all’occulto e da un suono spietatamente rumoroso e senza compromessi; derivato dagli “esperimenti” di band degli ‘80 come Venom e Celtic Frost, è definitivamente esploso agli inizi degli anni ‘90, soprattutto per opera della scena scandinava; è l’evoluzione classico-melodica (spesso con inserti di tastiere) ma contemporaneamente più brutale del Death METAL.
SOTTOGENERI DEL BLACK
Classic BLACK: stile più rozzo ed arcaico del genere; quasi tutti gli album registrati prima del ‘94, potrebbero far parte di questo sottogenere, che non prevede una registrazione approssimativa ed esclude l’uso delle tastiere; bands attuali che si rifanno al sound norvegese e svedese dei primi anni ‘90.
Death BLACK: certa influenza del Death METAL, specialmente per quanto riguarda l’uso della cassa e delle ritmiche di chitarra; identifica il sound di bands passate dal Death al BLACK.
Symphonic BLACK: prevede un massiccio uso delle tastiere e di orchestrazioni classiche, oltre ad una grande apertura melodica; diventato un trend sul finire degli anni ‘90, in ogni paese si trovano ottime bands che propongono questo tipo di sound; definito anche Melodic BLACK.
Gothic BLACK: molto affine al precedente, specialmente per l’uso abbondante delle tastiere e la vena melodica; uso di female vocals e di tematiche più “romantiche” quali l’erotismo, il vampirismo, ecc... tempi sono decisamente più rallentati e non è rara una certa influenza anche del Doom.
Industrial BLACK: versione più moderna ed imbastardita del genere; largamente addizionato a samplers e campionatori elettronici, il BLACK presente in questo genere diventa irriconoscibile e per la maggior parte delle volte, è più il look delle varie bands e le tematiche trattate, a far definire come BLACK il genere, più che la musica.
Epic BLACK: tematiche non riguardano l’occultismo o comunque altre tematiche negative, bensì possono trattare di guerre, di storie antiche e di paganesimo (in quest’ottica viene presentata la religione); la parte del leone la fa la chitarra e non sono rari gli inserimenti di tastiera e di cori; purtroppo quasi tutte le bands che suonano questo tipo di musica non riescono a mantenere l'equilibrio fra parti BLACK e parti epiche (spostandosi quasi sempre verso le seconde). Viking BLACK: molto affine al precedente genere, specialmente per le tematiche, questo genere musicalmente, il più delle volte, è puro BLACK e difatti certe bands vengono talvolta classificate come Classic BLACK; sono quasi esclusivamente bands scandinave a presentare questo genere (per gli ovvi motivi che immaginerete) e i testi sono cantati per lo più in lingua madre; non sono rare le tastiere (per creare le giuste atmosfere, non a creare le ritmiche); largo utilizzo di cori.
ALTRI SOTTOGENERI….
CLASS raffinato e piuttosto di nicchia, che mischia stili diversissimi come Power, hard, AOR e a volte perfino jazz e funk; caratterizzato da una musicalità e una melodia piuttosto pronunciate;
GUITAR HEROES specialisti del chitarrismo Metal più tecnico, raffinato e veloce;
INDUSTRIAL genere derivato dalla fusione del Thrash, Noise ed esperienza “industriale” della fine degli anni ‘80; caratterizzato da un’immagine molto “moderna” e da un suono spesso sintetico e freddo; corrente metal in cui si fa largo uso dei campionatori elettronici per creare ritmi violenti ed ossessivi;
NWOBHM New Wave Of British Heavy Metal, più che un genere, una vera e propria scuola musicale nata in Inghilterra alla fine dei ‘70; si propone di “svecchiare” l’hard e l’Heavy dell’epoca tramite robuste iniezioni di suoni grezzi e semplici, derivati spesso dal punk;
POWER (Neo-Power, Epic o Classic) esagerazione di alcuni degli stilemi più classici a cui è legato il termine Heavy Metal; melodie potenti e spesso quasi barocche, musicalità piuttosto complessa, largo ricorso ad assoli e ad arrangiamenti complicati; tematicamente, fa spesso riferimento a situazioni fantasy; la scuola di riferimento è quella tedesca della metà dei ‘90; va ricordato che furono definite “power” in origine, le band americane degli ‘80 autrici di un metal potente e strutturato, ma non legato al Thrash; tendenza del Metal classico caratterizzata da testi epicheggianti e rimandi storici di battaglie ed eroi;
PROG (Neo-Prog) nato da una costola del progressive rock, è influenzato altresì da band come Pink Floyd e Rush; utilizza quasi tutte le caratteristiche e temi del prog in un contesto molto più duro e “rock”; una miscela sperimentale difficile da suonare e cantare che usa accordi molto complessi e innovativi; è nata in Inghilterra alla fine degli anni ‘70;
STREET derivato dal glam, ne duplica il suono, in un contesto molto più grezzo e hard, con un’immagine meno androgina e ambigua;
THRASH nato nella Bay Area e a New York alla metà degli anni ‘80, è una mistura di metal e punk, caratterizzato da ritmiche molto potenti e veloci, un granitico muro chitarristico e testi piuttosto estremi; verso l’inizio degli anni ‘80 si cominciò a spingere il Metal verso maggiori velocità e picchi di violenza sonora più forti;
DARK i testi e le musiche sono incentrati sulla malinconia o sulla tristezza;
NEW WAVE rappresenta il dark elettronico;
HARD CORE punk mischiato ad elementi Metal;
GRUNGE nato nella famiglia del Metal, più che un genere è un'attitudine che si rispecchia nel modo di rappresentarsi-vestire del gruppo e dai testi intimisti delle canzoni;
CROSSOVER attualmente è una corrente in cui vengono mischiati elementi rap, Metal e a volte anche altri generi;
NOISE un’ennesima evoluzione della psichedelia, utilizza anche suoni estranei alla musica, come fischi, ronzii, ecc…;
Fonte: http://brione.altervista.org/immagini/IL%20DIZIONARIO%20DEL%20METAL.doc
Autore del testo: Igor
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