Canzoni d' autore
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La canzone d’autore
In Italia
Versi controversi
Breve percorso nelle scuole della canzone d’autore
autori : PerSpartitoPreso
www.perspartitopreso.it
La canzone d’autore
INTRODUZIONE
La storia della forma canzone
La storia della canzone moderna è compresa tra la fine del 700 e i primi decenni del nostro secolo , dopo il 22 –25 nasce la radio .
La patria riconosciuta della canzone è la Francia , dove la vivacità politica e l’uso della satira ha fatto nascere già alla fine del 600 una produzione di canzonette ed epigrammi. Alla fine del 700 con la nascita del caffè concerto trova l’occasione per arrivare al grande pubblico, si arriva a fondare una “società di gente di lettere” che organizzava dei piccoli festival nei caffè concerto per tutto il settecento la musica popolare Parigina commenta liberamente ogni giorno gli avvenimenti tramite le canzoni. La rivoluzione del 1789 da nuovo impulso alla canzone come forma di cronaca nasce il teatro “vaudeville” cioè voce della città che genererà canzoni sentimentali, satiriche e patriottiche il cui maggior autore sarà Pierre Jean de Berarger scriverà centinaia di canzoni che oltre a dargli una grande popolarità gli costeranno anche anni di galera. Sempre a Parigi nasce la canzone “ nerra cioè la canzone di cronaca che celebra gli eroi negativi della mala il controcanto alla belle epoque . In Italia benché la forma canzone fosse derivata da quella francese ebbe la sua originalità e diffusione alla fine dell’ottocento in alcuni locali romani figura famosa fu Lina Cavalieri che poi entrò nello spettacolo e nella lirica, la canzone Italiana vicino alla romanza era per lo più eseguita pianoforte e voce .
Posto altrettanto importane ha la canzone napoletana che nasce sull’onda della tradizione melodrammatica partenopea .Nascono poi una serie di pubblicazioni : la canzonetta “il risveglio” e soprattutto il quindicinale napoletano “caffè chantant”
La radio poi farà il resto portando la diffusione della forma canzone fino al successo dei giorni nostri .
LA CANZONE D’AUTORE
La moderna canzone d’autore nasce sul principio degli anni Sessanta - la stagione più felice e culturalmente creativa del nostro secolo - tra Torino e Milano, in un momento maturo per rinnovare dalle fondamenta l’insulso romanticismo conzonettistico sanremese, anche sulla spinta di scrittori come Calvino e Fortini, che proprio nella Torino di Pavese danno inizio con altri all’esperimento del Cantacronache, poi confluito nell’esperienza milanese del Nuovo Canzoniere italiano. La Milano di quegli anni vede attivi Gaber, Iannacci, i genovesi Tenco, Paoli, De André. I testi di quelli che vengono chiamati con il neologismo "cantautori" si distinguono per l’originalità delle tematiche, spesso audacemente antiborghesi, fortemente critiche verso le convenzioni e l’ipocrisia di un mondo di benpensanti, nella linea di una rifondazione delle coscienze che prepara la contestazione del ‘68. Sul versante stilistico, la raffinatezza espressiva, la ricerca ritmica, lo sperimentalismo verbale contribuiscono a distanziare queste canzoni dalla vuota ripetitività dei prodotti di consumo, nei cui confronti segna un taglio netto nel 1967 il suicidio di Tenco eliminato dal festival di Sanremo. Da quel momento la canzone d’autore seguirà strade proprie, facendosi interprete della grande protesta degli anni Settanta e delle sue istanze culturali.
Quando si parla di canzone d’autore non si intende una canzone firmata, ma scritta da un autore riconosciuto come tale , vale a dire come artista. Esistono elementi che rendono un autore artista nella storia della canzone si è sempre privilegiato tra i tre elementi costitutivi della canzone ( testo, Musica,Interpretazione) il testo. L’autorevolezza di un autore ha spesso coinciso con la qualità letteraria del testo. Le canzoni non sono necessariamente poesie ma spesso lo diventano, da qui sempre più spesso la presenza di canzoni nei testi di letteratura della scuola.
La moderna canzone d’autore per distinguerla da quella che Eco chiama la canzone “gastronomica” non nasce i Italia , ma in Francia, o in America o tutt’al più nei dialetti di quello che era il Regno delle Due Sicilie.
La data simbolica dell’inizio della moderna canzone d’autore è il 31 Gennaio del 1958 a Sanremo quando nel blu dipinto di blu di Modugno vince il festival.
Fino a quel punto “ tutte le canzoni scriveva Massimo Mila , hanno un tratto comune, il desiderio di sembrare una romanza di Puccini” ossia il tentativo costante di scimmiottare la grande tradizione melodrammatica italiana. Modugno era il primo a Sanremo a interpretare una propria canzone. Modugno aveva svecchiato la canzone utilizzando il dialetto e la canzone dialettale il cui grande maestro era stato Renato Carosone purtroppo morto in questi giorni.
Carosone non accettò di passare all’italiano e fu così che si ritirò dalle scene al suo ritiro provocò perfino interpellanze parlamentari.
Modugno aveva aperto la porta ai cantautori e la scuola genovese la spalancò
La scuola Genovese
Una scuola genovese vera e propria non è mai esistita come non sono mai esistite le altre scuole di cui parleremo , sono esistite delle persone che nate più o meno negli stessi anni si sono trovate ad operare nello stesso posto e che per comodità i critici hanno chiamato scuole d’autore.
Tornando a Genova troviamo Paoli (1934) Bindi (1933), Lauzi (1937), Tenco (1938) de Andrè il livornese (1940) aggiungeremo anche Sergio Endrigo che per formazione e modalità di scrittura e sempre stato, benché istriano inserito nella scuola genovese.
La scuola genovese gode di due fortune la prima di essere vicina alla Francia la seconda quella di aver trovato la combinata Ricordi ( Milano) e riverberi (Genova). Nanni Ricordi diede la possibilità ad artisti come quelli della scuola genovese di provare ( nessun altro nel 60 lo avrebbe fatto) in questo però aveva visto giusto in Francia la canzone già andava su due binari paralleli quella commerciale e quella d’autore con Brel e Brassens .
Vediamoli questi personaggi della scuola Genovese
BRUNO LAUZI
è un pò in disparte nella scuola genovese e, forse, anche per questo, il più simpatico. E' un po' come Ringo nei Beatles, piccolo e non particolarmente bello, sta nell'ombra ma dà un grande contributo. Infatti a lui si devono alcune canzoni stupende, come La donna del sud e La casa nel parco. Memorabile anche come interprete della coppia Mogol-Battisti e di Paolo Conte di cui ha contribuito a rendere celebre Genova per noi.
UMBERTO BINDI
è il "vero musicista" della scuola genovese, nel senso che è l'unico ad avere una preparazione musicale classica. E si sente. Infatti le sue canzoni sono piccole straordinarie sinfonie esportate fra l'altro in tutto il mondo nelle cover degli artisti più famosi. E i capolavori sono più di uno (Arrivederci, Il nostro concerto, Il mio mondo, Io e il mare, Io e la musica). Bindi, è stato anche il cantore della spiaggia della Foce, punto di incontro, alla fine degli anni Cinquanta, dei cantautori genovesi, cui ha dedicato più di una canzone. Un artista, purtroppo, meno considerato di quanto meriterebbe.
GINO PAOLI
continua da quarant'anni a sfornare dischi di alterno successo, ma sempre molto pimpanti nelle intenzioni. Le sue canzoni hanno fatto da colonna sonora all'Italia del miracolo economico (La gatta, Sapore di sale, Il cielo in una stanza). Un insperato grande successo negli anni Ottanta con Quattro amici al bar, che si chiude con le note di un altro inno generazionale, la Vita spericolata di Vasco Rossi. Gino Paoli è anche l'unico cantante della scuola genovese che ha continuato a vivere a Genova (anzi a Nervi, per la precisione), per non allontanarsi dal mare. (Lauzi e De Andrè scelsero Milano, Bindi vive a Roma).
Luigi Tenco
Un capitolo a parte per LUIGI TENCO, meraviglioso autore e interprete che si tolse la vita al Festival di Sanremo del 1967, per protesta contro una giuria che aveva mandato in finale una stupidaggine del calibro di Io, te e le rose. Eccesso di sensibilità da una parte ed eccesso di ottusità dall'altra. Un mix micidiale. Di Tenco restano una manciata di canzoni meravigliose (Vedrai vedrai, Mi sono innamorato di te, Io si, Ho capito che ti amo, Lontano lontano, Angela), e le immagini bellissime di lui che canta Vedrai vedrai, in una trasmissione demenzial-giovanile anni Sessanta creando intorno a sè un silenzio da cattedrale. A Tenco è stato dedicato il più celebre Festival della canzone d'autore, il Premio Tenco, sviluppatosi negli anni Settanta, nato dalla mente e dal cuore di Amilcare Rambaldi, come contraltare "impegnato" (come si diceva allora) al festival ufficiale, è tuttora in vita, col rischio di diventare, salvo qualche eccezione, una sorta di vetrina prestigiosa dell'industria discografica. Speriamo che il vento cambi anche per il Tenco
PIERO CIAMPI
“ Ha tutte le carte in regola per essere un artista
Ha un carattere melanconico beve come un irlandese
Se incontra un disperato non chiede spiegazioni divide la sua cena
Con pittori cechi musicisti sordi
Giocatori sfortunati, scrittori monchi.”
Dal brano ha tutte le carte in regola di Piero Ciampi del 1973
Della scuola genovese forse il più sconosciuto ed in assoluto forse il più coerente, grande bevitore uomo per nulla incline al compromesso, un poeta dalle idee folgoranti però senza nessuna coerenza visse il mondo discografico di striscio mori all’inizio degli annoi 80 da perfetto sconosciuto benché Paoli che gli era stato amico fin dagli esordi cercò di aiutarlo, non morì di cirrosi , ma di cancro ala gola.
SERGIO ENDRIGO
Benché istriano Endrigo viene messo tra i cantautori della scuola genovese. Anche lui poco incline alle mode è passato di moda. Ricordiamo l’arca di Noè grande successo al festival di san Remo nel 1970
IVANO FOSSATI
Nel 72 si presenta a san remo con aria da Hippi e con i delirium canta Jesahel un grande successo Fino al 79 scrive in particolare per altri artisti, ( Mina ,Oxa , Patty Pravo) nel i grande successo con la mia banda suona il Rock canzone che da sempre rifiuta di eseguire dal vivo. Infatti si è ormai staccato da quel mondo facile per approdare ad altre dimensioni come il rapporto stretto con de Andrè in anime salve passando per i pezzi scritti per la Mannoia fino ad arrivare ai nostri giorni con il coraggio di scrivere un LP di sola musica.
PAOLO CONTE.
Benché piemontese è inserito a pieno diritto nella scuola genovese, ha come grandi riferimenti musicali il jazz e la musica francese stato che lo adotterà. Ha scritto anche cose leggere per altri , “azzurro” ad esempio
Fabrizio De Andrè
è un caso a parte. Grande artigiano della parola (e quindi artista), curioso segugio di musiche apparentemente semplici ma affascinanti, dotato di una voce insieme calda e scontrosa, conquistò quasi subito un pubblico insieme popolare e intellettuale, destinato ad aumentare esponenzialmente con il tempo. Fabrizio cercava collaborazioni con i migliori ingegni, in campo poetico e musicale ma poi la canzone diventava a tutti gli effetti sua. Puntiglioso regista dei suoni e delle orchestrazioni. Cominciò svillaneggiando una borghesia complice e divertita, cavalcò valorosamente l'onda anomala del movimento culturale e politico degli anni Settanta (un lampo di genio: La Buona Novella, un disco sui vangeli apocrifi, in anni di barricate e discorsi politici). Nel suo ultimo periodo, con Creuza de ma scoprì, e ci partecipò il fascino della scoperta, un linguaggio per così dire virtuale, una sorta di esperanto genovese antico, fingendo di recuperare una tradizione perduta ma, da lui, in realtà, genialmente reiventata. Ultimamente la sua ricerca artigianale sulla parola lirica era diventata quasi maniacale: immagini a volte folgoranti che esplodono entro la solita trama di consumata perizia retorica. Ai funerali di Fabrizio, nella bellissima chiesa dell’Assunta a Carignano, vi erano migliaia di persone, di tutte le età ed estrazioni sociali e politiche, a testimonianza del grande amore che Genova ha sempre tributato al suo più grande cantautore
La scuola Milanese
La scuola Milanese nei suoi esordi è legata al cabaret ed al teatro in particolare al piccolo in cui opera e regna Giorgio Streheler a lui si devono due piccoli capolavori della canzone milanese ( Ma mi, le Mantellate) sarà Lui poi a dare spazio in teatro alle voci di Ornella Vanoni e Milva. Sempre in teatro il regista Crivelli nel 62 con il memorabile spettacolo “Milanin Miolanon” consacrerà Janacci , Milly e Sandra Mantovani e sarà sempre Crivelli a portare alla ribalta la fronda più politicizzata rappresentata da Straniero e da Ivan Della Mea.
E’ grazie ad alcuni personaggi ( Nanni Ricordi , Franco Crepax, Giampiero Boneschi) se Milano diverrà la capitale dell’industria discografica italiana infatti saranno loro a mettere sotto contratto personaggi come; Janncci , Gaber,Gianco, la Vanoni, La monti , Ma anche personaggi venuti da Genova ( Bindi, Paoli, Tenco,).
Il cabaret è la seconda grande aula della scuola Milanese alcuni locali sono diventati mitici ( l’intras Derby Club, il Nebbia Club, Il cab 64, ) .Frequentati da un pubblico di intellettuali studenti ma anche operai hanno visto nascere e crescere personaggi come, Cochi e Renato, Boldi Bruschi , Teocoli che hanno fatto spesso della canzone un buon traino per il loro spettacolo.
Le generazioni successive eleggeranno Parco Lambro come palestra e scuola di vita qui troviamo glia Area ,Eugenio Finardi, Alberto Camerini, gli Stormy six, Gianfranco Manfredi, Ivan Cattaneo. Un posto a se hanno poi Roberto Secchioni datto il professore, Bangelo Branduardi legato al fok Revival e Enrico Ruggeri figlio del punk.
Enzo Jannacci
Se da qualcuno bisogna partire è giusto che si parta da lui nato nel 1935 laureato in medicina pianista di formazione jazz. Esordisce anche lui nella fucina di Ricordi alla fine degli anni 50 collaborerà con Gaber e Dario Fo gli altri due padri della scuola milanese, ma saprà mischiarsi anche con Cantautori meno nobili come Cochi e Renato con canzone intelligente la gallina il bonzo.
Sarà il Cabaret , 22 canzoni, un recital storico, che apre la strada anche ai successi discografici (Vengo anch'io, no tu no, Giovanni Telegrafista); ma soprattutto realizza brani storici per la cultura canzonettistica italiana quali Armando e Veronica, per citare i più noti.
Giorgio Gaber
Il suo vero nome è Giorgio Gaberscik ed è nato a Trieste nel 39. Da sempre con leporini è legato al teatro. Uomo coerente e al di sopra delle parti con rara capacità di analisi e mirata abilità di sintesi .
Con Leporini ha creato spettacoli sua è la forma di Teatro canzone e dischi memorabili come Io se fossi Dio uscito in barba alla censura su un 33 a facciata unica . Scrisse canzonette come la torpedo blu e pezzi mitici come lo sciampo . Del tetro ricordiamo “libertà obbligatoria” , polli d’allevamento.
Ricky Gianco
All’anagrafe Riccardo Sanna è uno dei primi a confrontarsi con il Rock ‘n roll nel 61 entr nel clan di Cementano e scrive il vento dell’est con Gian Pieretti e la mitica Pregherò ovvero “Stand by me” .
Con Gianfranco Manfredi sarà il portavoce delle frange più sinistrorse degli anni 70 .
Nel 2000 e' stata pubblicata una raccolta, intitolata "Tandem", in cui sono contenuti tutti i duetti che l'aritsta ha prodotto negli anni con altri artisti (come Navigare, con Fabrizio De Andre' )
Claudio Rochi
Claudio Rocchi e' stata una figura di spicco del mondo cantautorale milanese agli inizi degli anni '70, Nel 1968 Rocchi è bassista degli Stormy Six, con cui incide, l'anno successivo "Le idee di oggi per la musica di domani”. Da solista pubblica: Viaggio (1970), Volo magico (1971, con l'aiuto di Camerini e Donatella Bardi), La norma del cielo (1972), Essenza (1973), Il miele dei pianeti le isole delle api (1974). Sempre nel 1974 partecipa alla prima rassegna d'autore del Club Tenco.. Diventa uno degli animatori di Radio Milano Centrale una delle prime radio Nel 1979 esce "Non ce n'è per nessuno". In seguito parte per l'india, si fa "arancione militante". La sua attività musicale si dirada fino a sparire.
Camerini
Alberto Camerini nasce in Brasile da genitori italiani, torna in Italia ancora bambino e inizia precocemente la carriera musicale lavorando come chitarrista nelle sale di incisione. Partecipa alla realizzazione di album di artisti affermati come Ornella Vannoni, Stormy Six, Equipe 84, Eugenio Finardi. Nel '76 si mette in proprio ,insieme a elettronica, sintetizzatori, elettricità degli strumenti, Camerini mescola i generi di una nazione molto particolare, in cui si sono assimilate influenze di svariate popolazioni, in cui hanno convissuto il voodoo, il condomblè, il Macumba, le leggende dei pirati e cercatori d'oro, le orchestre dei musicisti jazz (la bossanova), il samba.... Appassionato studioso di commedia dell'arte e delle controculture nella storia e nel mondo, si diverte a giocare, a fare il clown, ma, fra una chitarra dalla forma strana e una acconciatura bizzarra, tra un Tanz Bambolina e un Rock'n'roll Robot, nei suoi album compare immancabilmente ora un reggae, ora una canzone veneziana del '700, ora una ballata, ora uno ska. Camerini si diverte, ironizza, mescola moderno arlecchino compone per il gusto di divertire divertendosi.
Eugenio Finardi
Con Camerini e Calloni aveva fondato il gruppo “ il pacco” agli inizi degli anni 70 ma è da solo con tre stupendi LP che arriverà al successo : “ non buttare alcun oggetto dai finestrini “ , “Sugo” che contiene il brano musica ribelle , e “diesel” .
Angelo Branduardi
Nato a Cuggiono (Mi) nel 1950. MusicistaTrascorre però l'infanzia e l'adolescenza a Genova. Studia violino al Conservatorio . Il suo primo grande successo lo ottiene nel 1976 con l'album Alla fiera dell'Est. Disco caratterizzato dalla scelta d'ispirarsi, per i testi, alle favole popolari di tutto il mondo, e per la musica a melodie che fanno il verso alla musica tradizionale spesso di ispirazione Celtica scelta che gli aprì la strada al successo anche oltralpe .
Vecchioni
Roberto Vecchioni nasce a Milano nel 1943 da genitori napoletani. Nel 1968 si laurea in lettere antiche all’Università Cattolica di Milano, proseguendo poi la sua attività di insegnante nei licei classici, dove tuttora insegna greco e latino
Il primo disco inciso dall’autore è Parabola(1971). Con Elisir del 1976 c’è Secchioni cerca di trovare una via di ritrovare una via di mezzo tra generi musicali estranei alla tradizione italiana (come il folk americano o il blues) e lo stile del melodramma travasato nella canzone "all’italiana. Il ’77 è l’anno di Samarcanda, un grosso successo discografico e di una grossa popolarità, assolutamente non programmata,.Nel 1978 esce Calabuig Stranamore e altri incidenti LP che contiene uno dei brani in assoluto più belli e famosi di Vecchioni Stranamore. Gli album Robinson,come salvarsi la vita, Montecristo (1980), Hollywood, Hollywood (1982), Il grande sogno (1984), usciti nei primi anni Ottanta, rappresentano, dopo un decennio di attività frenetica, un periodo di pausa . Il 1989 è l’anno di Milady. le vendite del disco ripetono, a distanza di dodici anni, l’exploit di Samarcanda.
Mi piace ricordarlo come colui che ha scritto uno dei quadri più belli di Milano “luci a S.Siro”.
Ruggeri
Enrico Ruggeri (Milano 1957) nel 1973 fonda "Josafat", la sua prima band. L’influenza del "rock decadente" alla David Bowie e Lou Reed caratterizza la produzione della sua successiva band, gli "Champagne Molotov. La prima canzone Living Home che più tardi si chiamerà Vivo da Re è del 1975, scritta durante l’ultimo anno di liceo classico. Nel 1977 il gruppo influenzato dall’esplosione del punk-rock cambierà configurazione e prenderà il nome di "Decibel" sempre nello stesso anno. Enrico abbandona l’università: la musica assorbe completamente il suo tempo. La Spaghetti Records propone loro un contratto e li manda al Castello di Carimate per registrare l’album di debutto, "Punk" oggi introvabile. Comincia la scalata al successo per i Decibel .
Il 1979 vede la pubblicazione del primo album "Vivo da Re" registrato in quel Castello di Carimate dove venne mixato il primo 33 giri. Nel 1980 i Decibel partecipano al Festival di Sanremo con il brano Contessa riscotendo notevole successo. Ma durante la promozione dell’album "Vivo da Re" i rapporti all’interno del gruppo e quelli con la casa discografica cominciano a incrinarsi seriamente. A seguito di un lungo periodo di incomprensioni, le strade di Ruggeri e del suo complesso si separano definitivamente. Ruggeri con Luigi Schiavone, registra nel 1980, il suo primo album da solista "Champagne Molotov". In settembre firma un contratto con la CGD, la casa discografica con la quale inciderà i successivi dischi. "Polvere" è del 1983 ed esce in giugno. Intanto Loredana Berté incide la sua magnifica Mare d’inverno, uno dei brani più riusciti di tutta la produzione ruggeriana. Nel 1984 è ancora a Sanremo, nella categoria "big", con Nuovo swing, mentre per la categoria "Giovani" i Canton presentano un pezzo firmato Ruggeri-Schiavone che si chiama Sonnambulismo. Da sempre tifoso di calcio, ma sportivo lui stesso, Enrico il 21 marzo debutta come titolare nella Nazionale Cantanti.
Nel 1985, esce l’album "Tutto scorre" accompagnato da un libretto con scritti e fotografie. Nello stesso anno, Enrico partecipa all’annuale rassegna della canzone d’autore, il prestigioso Premio Tenco.
Nel febbraio del 1986, Enrico partecipa al Festival di Sanremo con Rien ne va plus e vince il premio della critica. Poco dopo esce il minialbum "Difesa francese". Al rientro da una intensissima tournée estiva sposa Laura Ferrato; l’anno, densissimo, si chiude con un altro disco "Enrico VIII" che sarà il suo primo 33 giri a ottenere il disco d’oro. La sua notorietà cresce ulteriormente con la vittoria, insieme a Morandi e a Tozzi, del Sanremo edizione 1987. Il pezzo, utilizzato poi come sigla di un altro Festival, si chiama Si può dare di più.
Nella medesima edizione, la 37° della Canzone Italiana, Enrico guadagna anche il premio della critica con Quello che le donne non dicono interpretata da Fiorella Mannoia. La tournée viene documentata da un doppio album registrato dal vivo: "Vai Rrouge". Da qui il soprannome Rrouge che gli resterà per sempre. Nel 1988 Enrico pubblica un altro LP: "La parola ai testimoni" .
Il 1992 lo vede già in prima fila fra i rockers italiani nel gremire stadi e Palasport con l’ultima tournée che lancia l’album "Peter Pan. Nel 1993 Ruggeri partecipa e vince per la seconda volta il Festival di Sanremo con Mistero primo brano rock a trionfare nella città dei fiori. Nel 1994 esce "Oggetti smarriti"Nello stesso anno entra nella band Andrea Mirò. Nel 1997 esce "Domani è un altro giorno" (primo per la PDU, sua nuova casa discografica) album che vede una nuova metamorfosi di Ruggeri: completamente rasato a zero. Nel 1999 esce "L’isola dei tesori" album in cui Ruggeri si riappropria di alcuni brani dati ad altri artisti . Nel 2000 esce "L’uomo che vola" preceduto da "Gimondi e il Cannibale" sigla dell’83° Giro d’Italia. Nell'ottobre 2001 Ruggeri immortala in un doppio live la tournee acustica che lo ha portato in giro per i teatri di tutt'Italia e non solo. "La vie en Rouge" contiene anche due inediti. Nello stesso periodo esce anche "La vie en Rouge", nuovo capitolo letterario di Enrico Ruggeri.
Enrico ha partecipato al festival di Sanremo 2002 con la canzone "Primavera a Sarajevo" e si è classificato 5. .
Dario Fo
Nato a Sangiano in provincia di Varese nel '26.
Attore, regista e autore drammatico di satira politica e sociale. Premio Nobel per la letteratura 1997.
Teatrante fo si definisce spesso Giullare, fa uso della musica e della canzone per sottolineare le parti rilevanti delle sue opere teatrale, collaborerà con diversi artisti della scuola milanese e anche con Fabrizio di Andrè
La scuola Bolognese
Da una ventina d’ anni Bologna ospita una ricca e multiforme scuola cantautorale . Bologna è il punto di incontro tra la tradizione del belcanto , il ballo liscio e le balere che danno lavoro ad una miriade di orchestrali e musicisti. L’Emilia è il punto di comunicazione tra nord e sud Bologna è il punto di incontro di stimoli nuovi, le idee di passaggio si solidificano ed evolvono. Il gusto per la vita , una città piena di arte e di storia, di piazze e di osterie creano il terreno fertile per la nascita di cantautori come Dalla e Guccini prima e Carboni poi.Più che di scuola bolognese dovremmo parlare di scuola emilio - romagnola , infatti i confini della creatività vanno ben oltre la città per abbracciare l’intera regione, alla classica forma cantautorale “gucciniana” tipicamente italica si contrapporranno il blues di Zucchero , il rock di Vasco e Ligabue.
Francesco Guccini
Il "vate di Pavana", come lo chiamano i suoi ammiratori, ha le sue radici nella montagna, a Pavana, e matura attraverso le fondamentali tappe di Modena e Bologna
Guccini è un cantautore colto, "il più colto dei cantautori italiani" secondo la definizione di Umberto Eco.
Guccini nasce il 14 Giugno del 40 l'Italia è in guerra da 4 giorni Guccini dice “avreste il coraggio di negare che sono partito subito con una fortuna sfacciata”.
Iniziò a suonare l'armonica, grattò poi sulla chitarra quando con Pier Farri, Victor Sogliani e crearono gli Hurricane diventati poi gli Snekers e quindi i Gatti .
Dopo il 63 nei gatti entrò Vandelli e furono l'equipe 84, Guccini ancora non canta ma scrive e per loro scriverà “ Auschwitw” , “ noi non ci saremo” e “Dall'amore che nasce l'uomo”, .In quel periodo anche i Nomadi arriveranno al successo con un brano di Guccini “ noi non ci saremo”
Il primo disco di Guccini è del 1967 “ FolK Beat N.1” il brano più importante dell’lp è sicuramente “ canzone per un’amica”.Nel 1969 da alle stampe “ due anni Dopo”, nel 70 pubblicherà “l’isola non trovata, ma sarà “Radici” nel 1972 a consacrarlo al successo.Brani come “ il vecchio e il bambino”, “la locomotiva” “ la canzone dei 12 mesi” ormai dei classici della canzone d’autore , appaiono spesso nelle antologie di letteratura.Da allora Guccini ha scritto sempre secondo il principio di coerenza con se e le proprie idee senza mai fare compromessi con il successo e l’industria discografica. Dopo la morte di Fabrizio de Andrè rimane indubbiamente il più grande Cantautore italiano.
Lucio Dalla
Lucio Dalla nasce a Bologna il 4 marzo 1943.Nel 1962 entra come clarinettista nel gruppo dei Flippers Gli anni dal 1965 al 1970 lo vedono impegnato su due fronti, quello della sperimentazione che spesso entra in contatto con il movimento beat, emblematica in questo senso e' la sua "Quando ero soldato.Nel 1970 il primo successo come compositore: Gianni Morandi incide la sua "Occhi di ragazza" e la porta in vetta alle classifiche di vendita.
Il 1971 segna l'inizio della sua irresistibile ascesa: al Festival di Sanremo presenta "4/3/1943", ribattezzata da tutto il pubblico "Gesu' Bambino". La canzone vende soltanto in Italia oltre mezzo milione di copie e viene incisa in diverse versioni in varie parti del mondo. Seguono "Piazza Grande", "Il gigante e la bambina" e "Itaca", tutti brani destinati ad entrare nel suo immenso repertorio.
Dal 1974 al 1977 collabora con il poeta bolognese Roberto Roversi dando vita ad una produzione orientata verso sperimentazione e impegno civile. La testimonianza di questo sodalizio e' affidata a tre album "storici": "Il giorno aveva cinque teste", "Anidride solforosa" e "Automobili". Attorno a queste opere nascono altrettanti spettacoli teatrali.
Nel 1977, con l'album "Come e' profondo il mare", Dalla debutta anche come autore dei testi delle proprie canzoni, inaugurando la sua "stagione cantautorale" a pieno titolo.
Arriva il grande consenso popolare, un trionfo incondizionato reso tale anche da immensi tributi di stima che l'artista raccoglie nel successivo "Lucio Dalla" (1978) e in "Banana Republic", la tournee - evento (e relativo disco dal vivo) del 1979 con Francesco De Gregori. Seguiranno: "Dalla" (1980), "Lucio Dalla Q-disc" (con "Telefonami tra vent'anni" e "Madonna disperazione" del 1981), "1983" (1983), "Viaggi organizzati" (1984), "Bugie" (1986) e "Dallamericaruso" (1986) doppio dal vivo con la canzone-capolavoro "Caruso", unanimemente riconosciuta come una delle piu' belle canzoni mai scritte nella storia della musica contemporanea, venduta in nove milioni di copie in tutto il mondo in decine di versioni. L'interpretazione di Luciano Pavarotti, che in futuro dichiarera' piu' volte di aver dato vita alla sua kermesse annuale "Pavarotti & Friends" grazie a questa canzone e alla scoperta di quanto possano essere straordinarie alcune canzoni "pop", ne suggella l'infinita grandezza.
Il biennio 1988 - 1989 h tutto dedicato al progetto Dalla-Morandi: disco e tournee registrano un altro grande successo.
Nel 1990 la canzone "Attenti al Lupo", inserita nell'album "Cambio", detiene il record di vendite in Italia con quasi 1.400.000 copie. Segue il tour, documentato nel live "Amen" e , nel 1994, l'album "Henna".
Il 1996 e' l'anno di un altro significativo traguardo discografico: l'album "Canzoni" supera 1.300.000 copie classificandosi come l'album piu' venduto del decennio in Italia.
Eclettico e geniale, si e' spesso avventurato nel linguaggio televisivo ideando programmi di successo rimasti nella memoria dei telespettatori come "Taxi" (Raitre), "Te vojo bene assaie" (Raiuno), "Mezzanotte: angeli in piazza" (il capodanno di Raiuno), fino al recentissimo trionfo televisivo de "La Bella e la Besthia" (Raiuno, 2002) con Sabrina Ferilli.
Nel 1999 esce il nuovo album "Ciao" seguito, nel 2000, da un tour che registra ovunque il tutto esaurito a conferma di un successo rimasto immutato per trent'anni.
2002: e' l'anno di "Luna Matana", titolo ispirato da una caletta delle Isole Tremiti, luogo sempre adorato cosi' come Milo alle pendici dell'Etna, e' l'album che ha riportato Dalla nella sua dimensione piu' classica, quella della grande ispirazione, limpida, assoluta, madre di nuovi capolavori come "Kamikaze" e "Siciliano".
Vasco Rossi
E’ nato a Zocca, vicino Modena, nel 1952. Dopo essersi avvicinato al mondo della musica sin da giovanissimo e aver lavorato nel campo del teatro come sceneggiatore, regista e attore, Vasco ha iniziato ad incidere dei brani suoi come "Jenny" e "Silvia". Il primo album,"Ma cosa vuoi che sia una canzone", esce nel 1978 ed è seguito, l’anno successivo, da "Non siamo mica gli americani". Nel 1980 il brano "Colpa d’Alfredo", censurato dalle radio e contenuto nell’omonimo album, porta il nome di Vasco alla ribalta nazionale, finendo per diventare il suo primo vero hit. A questo segue un altro brano-chiave nella carriera del rocker di Zocca, "Siamo solo noi""Vado al massimo" è il titolo di un brano (e di un album) con cui, nel 1982, Vasco partecipa al Festival di ancora a Sanremo arriva il brano della svolta: "Vita spericolata" traina l’album "Bollicine" oltre il milione di copie vendute, per festeggiare viene dato alle stampe, nel 1984, uno splendido album dal vivo intitolato "Va bene, va bene così", dal titolo dell’unico inedito in esso contenuto
Dopo lo shock delle tre settimane trascorse in carcere per detenzione di cocaina, Vasco ci mette un po’ a riprendersi, fino a pubblicare nel 1985 "Cosa succede in città", accolto in modo tiepido tanto dagli addetti ai lavori che dai fans. Molto meglio è, nel 1987, "C'è chi dice no", forse il suo album migliore. Da questo momento Vasco inizia a rallentare i ritmi della sua produzione discografica così come i concerti dal vivo, finendo per preferire show in spazi più che capienti. Nel 1989 esce "Liberi Liberi", cui fa seguito prima il doppio live "Fronte del palco" e poi l’altro disco dal vivo 10.790 san Siro. Dopo svariate antologie pubblicate tanto dalla sua vecchia etichetta, la Carosello, che da quella nuova, la EMI, Vasco torna con un album di brani inediti nel 1993 con GLI SPARI SOPRA, un lavoro rock discreto anche se a tratti discontinuo.Il livello più che dignitoso, ma non eccelso, dell’album è confermato dal successivo "Nessun pericolo...per te", uscito nel 1996. Meglio sembra essere il più recente "Canzoni per me", otto brani che Vasco ha lasciato uscire all’inizio del 1998 e che verranno presentati in un unico concerto, il 20 giugno a Imola. Da quello show è stato tratto un disco dal vivo, "Rewind", uscito il 22 aprile del 1999.
Luciano Ligabue
nasce a Correggio nel 1960. Il primo concerto del rocker emiliano, con il gruppo degli Orazero, si tiene in un circolo culturale di Correggio nel 1987. Nell'anno successivo Pierangelo Bertoli decide di pubblicare nel suo album "Sogni di rock and roll", una canzone scritta da Luciano Ligabue. Nel luglio dello stesso anno la vittoria al concorso "Terremoto rock" consente a Ligabue ed agli Orazero di incidere come premio un 45 giri contenente le canzoni "Anime in plexiglass" e "Bar Mario".
Nel Maggio del 1990 nasce il primo Lp "Ligabue". Con "Balliamo sul mondo" il musicista vince il Festivalbar Giovani e inizia una serie di concerti (oltre 250) che si prolungano soltanto alla fine del 1993. I due successivi album "Lambrusco, coltelli, rose & popcorn" e "Sopravvissuti e sopravviventi", confermano l'eccezionale talento rivelato nell'album di esordio ma non permettono ancora a Ligabue di affermarsi tra il pubblico e la critica come grande autore della musica rock italiana.
Alla fine del 1994 esce il suo quarto album "A che ora è la fine del mondo?", titolo del primo singolo estratto, cover di una canzone dei REM. L'album contiene pezzi inediti tra cui una versione live di "Urlando contro il cielo". Nel 1995 Ligabue pubblica l'album che lo consacra definitivamente stella del rock italiano. "Buon compleanno, Elvis" vende oltre un milione di dischi e resta per 70 settimane nella classifica degli album più venduti.
Nel 1996 Ligabue realizza il suo primo album live, registrato durante i concerti dell'anno precedente, nello stesso anno esce anche il suo primo libro, "Fuori e dentro il borgo".
Dopo l'esperienza da scrittore Ligabue si cimenta nella stesura della sceneggiatura di un film la cui trama si ispira ad alcune vicende del libro. E' il produttore Domenico Procacci a convincere Liga a dirigere il film: nasce così "Radio Freccia".
E sempre nel 1998 esce anche il settimo album di Ligabue, "Radiofreccia: le canzoni", la colonna sonora del film, che comprende anche alcuni classici degli anni '70 e tre brani inediti. Nel settembre 1999 Ligabue pubblica il suo ottavo album dal titolo "Miss Mondo".
Pier Angelo Bertoli
Nato a Sassuolo il 5 novembre del 1942, ha esordito discografica mente con il 33 giri "Eppure soffia" nel 1976. Il 1977 lo vede pubblicare "Il centro del fiume" e l’anno successivo una di canzoni in dialetto, "S’at ven in ment". Con a "muso duro", nel 1979, Pierangelo realizza il suo primo manifesto poetico, ma è "Certi momenti", nel 1981, a portarlo in classifica, grazie anche al successo radiofonico di "Pescatore", un brano cantato in duetto con Fiorella Mannoia. "Album" nel 1982 ; "Frammenti" nel 1983
Il 1991 si apre per Bertoli con una decisione coraggiosa : quella di prendere parte al Festival di Sanremo, una manifestazione per molti versi lontanissima dalla linea ideologica ed artistica che ne ha sempre guidato l’attività. L’obiettivo è preciso : far conoscere dal palcoscenico più popolare della canzone italiana un brano inusuale e suggestivo, "Disamparados (Spunta la luna dal monte)", presentandolo insieme al gruppo sardo dei Tazenda.
Luca Carboni
L.C. nasce a Bologna il 12 ottobre 1962. Si avvicina alla musica a 6 anni perché il papà vuole che tutti i figli imparino a suonare il pianoforte, almeno per il periodo delle scuole elementari.
1976- All'età di 13 anni Luca lascia il pianoforte per la chitarra e a 14 anni con alcuni amici del suo quartiere fonda il gruppo TEOBALDI ROCK. Luca sente l'esigenza di andare oltre i concerti Bolognesi e spinge il gruppo a diradare i concerti per concentrarsi nella realizzazione di registrazioni che diano la possibilità di produrre dischi. Ne esce un 45 giri con "ODORE D'INVERNO" e "L.N."
Nel 1982 scrive "NAVIGANDO CONTROVENTO" canzone contenuta nel primo album degli Stadio.Sciolti i TEOBALDI ROCK Luca si convince inizia a cantare le cose che scrive, e nel giro di due anni scrive e realizza un demotape che gli permette di fare un contratto con la RCA, con quelle che saranno poi le canzoni dell' album di esordio "INTANTO DUSTIN HOFFMAN NON SBAGLIA UN FILM" 1985
Il suo secondo LP "FOREVER" esce puntuale ad un anno di distanza..
Canzoni come "Sexy" e "Solarium" riflettono e raccontano con ironia gli anni '80.Il nuovo album, che intitolerà semplicemente "LUCA CARBONI" , "Silvia lo sai", la canzone scelta come "primo singolo", canzone tenera e crudele, dove l'amore adolescenziale e l'amicizia si dissolvono nelle trappole della droga, diventa qualcosa di simile ad un inno generazionale, una canzone-simbolo
Nel 1989 esce "PERSONE SILENZIOSE" che è a livello Italiano un album con un suono atipico con canzoni più essenziali, più spartane. Il coraggio e l'onestà di Luca Carboni saranno premiati da un successo enorme nelle vendite e da un'accoglienza clamorosa nei concerti .
Ormai l'artista bolognese sente evidentemente che "prendere" tempo è fondamentale per la gestazione di un album, ci vogliono infatti altri due anni perché esca "CARBONI", il 10 gennaio del 1992.
Chiuso il 1992 nasce il "DIARIO CARBONI": A condurre subito il disco verso della classifica è "Faccio i conti con te", brano inedito che parla dei rapporti con il nostro prossimo, anche quello multirazziale dell'imminente domani.
Il 12 ottobre 1995, giorno in cui Carboni compie trentatré anni, esce "MONDO world welt monde".L’ 'album non ha solo una direzione, in realtà oltre ai brani realizzati in questo modo "acustico" come: "Inno Nazionale", "Pregare per il mondo", si alternano brani non "acustici" come "Ni na na", "Non è", "Batte il cuore", e soprattutto "Virtuale".
E' a marzo del 1998 che esce "CAROVANA" l'album viene realizzato in un modo singolare, in casa col computer, un album "house", senza la ricerca di un sound potente, ma al contrario, con l'obiettivo di fissare atmosfere, sensazioni, abbastanza rarefatte. Arriva il 1999 anno molto particolare e importante per Luca, quasi che la copertina dell’album “Carovana” e la canzone “La Casa” fossero una premonizione, a maggio diventa papà. L’emozione e l’esperienza della paternità fa scrivere a Luca di getto due nuove canzoni “La mia ragazza” esplicitamente dedicata alla maternità e “Il tempo dell’amore”.
Adelmo "Zucchero" Fornaciari
nasce a Roncocenesi il provincia di Reggio Emilia il 25 Settembre 1955. Tra il 1970 e il 1978 inizia ad esibirsi nel circuito dei locali con il suo primo gruppo, Le Nuove Luci e con le formazioni successive, come Sugar & Daniel, Sugar & Candies. Nel 1981 Zucchero vince il Festival di Castrocaro con "Canto te", mentre l'anno successivo partecipa al Festival di Sanremo con il brano "Una notte che vola via". Il 1983 è l'anno in cui esce il suo primo album, UN PO' DI ZUCCHERO, anticipato da una nuova partecipazione al Festival di Sanremo con il brano "Nuvola". Nel 1985 Zucchero torna per la terza volta a Sanremo, con una rinnovata formula musicale in cui all'approccio melodico tradizionale si sostituisce una più spiccata influenza rhythm'n'blues: il brano presentato è DONNE e diventa il suo primo grande successo, spingendo in classifica l'album ZUCCHERO & THE RANDY JACKSON BAND. Nel 1986 esce RISPETTO, terzo album che raggiunge il primo posto nella hit parade italiana. Con "Canzone triste" Zucchero partecipa a Sanremo e vince il Festivalbar. Nel 1987 esce "Blue's", il quarto album di Zucchero che diventa il disco più venduto dell'anno, mentre l'anno successivo l'artista emiliano debutta anche come compositore di colonne sonore, firmando la musica del film di Tinto Brass SNACK BAR BUDAPEST. Nel 1989 esce"ORO INCENSO E BIRRA", album a cui segue un imponente tour. L'8 e il 9 dicembre del 1990 Zucchero tiene due storici concerti al Cremlino di Mosca dai quali viene tratto il suo album dal vivo ZUCCHERO LIVE AT THE KREMLIN. Nel 1991 Zucchero incide con Paul Young la versione in inglese di "Senza una donna" e partecipa al Freddie Mercury Tribute che si svolge il 20 Aprile allo stadio di Wembley, a Londra. In contemporanea mondiale nel 1992 esce MISERERE, il suo ottavo album, mentre Zucchero si esibisce al Pavarotti International. Nel 1993 l'artista emiliano viene premiato con il World Music Award come artista italiano che ha venduto più dischi. Nel 1994 si esibisce a Woodstock, mentre l'anno successivo pubblica il suo nono album, SPIRITO DIVINO. Nel '96 arriva il suo primo Greatest Hits, che supera i 3.000.000 di copie vendute. Nel 1998 è la volta di BLUESUGAR, undicesimo album della sua discografia, che viene anticipato dall'uscita del singolo "Blu".
Nel 2001 tocca a SHAKE, anticipato dal singolo “Baila (sexy thing)” che riporta il Soul Man all’attenzione del grande pubblico. Il brano vola in vetta alle classifiche dei singoli.
Samuele Bersani
nasce a Rimini l'1 Ottobre 1970. Inizia la carriera artistica nel 1991 all'interno del tour Cambio di Lucio Dalla con la canzone "IL MOSTRO" che viene inserita nell'album "live" Amen. Nello stesso anno viene invitato al Premio Tenco per presentare il brano "Il mostro" , fatto del tutto eccezionale dato che all'epoca non aveva ancora pubblicato alcun disco.
Nel 1992 esce il primo album C'HANNO PRESO TUTTO da cui viene estratto il singolo CHICCO E SPILLO e diventa un hit per le radio e per il pubblico.
Nel 1994 scrive per Fiorella Mannoia il testo della canzone CRAZY BOY per l'album Gente Comune.
Nel 1995 esce il secondo album per Samuele Bersani che s'intitola FREAK, conquista immediatamente il consenso di tutti
Nel 1996 scrive insieme a Dalla il testo di Canzone, forse il pezzo più richiesto di quell'anno, si piazza in testa alle classifiche radiofoniche per ben 4 mesi e porta l'album Canzoni di Lucio Dalla a oltre il milione di copie vendute. Nell'estate del 1997 il singolo COCCODRILLI diventa un hit e apre la via al terzo album che si intitola semplicemente SAMUELE BERSANI. .
Nell'Ottobre 1998, Samuele Bersani incide la canzone "Siamo gatti" che entra a far parte della colonna sonora del film natalizio a cartoni animati "Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare", tratto dall'omonimo libro di Luìs Sépulveda.
Il 2000 porta Samuele a partecipare per la prima volta al Festival di Sanremo: REPLAY è il brano presentato nella categoria dei "campioni", segna il suo ritorno sulle scene musicali dopo ben tre anni di silenzio e offre un'anticipazione del suo nuovo album "L'oroscopo speciale" , uscito il 27 Aprile 2000 .
Ottobre 2000 riporta ancora Samuele a Sanremo ma questa volta per ricevere uno dei premi più ambiti della canzone d'autore: la Targa Tenco . L'album "L'oroscopo speciale" viene riconosciuto da una giuria di giornalisti specializzati, come miglior album dell'anno 2000.
Nomadi
1963: Nascono i Nomadi. Augusto Daolio (voce), Beppe Carletti (tastiere), Franco Midili (chitarre), Gualberto Gelmini (sax), Leonardo Manfredini (batteria) e Antonio Campari (basso).
1965: Primo 45 giri per il gruppo. "Donna la prima donna / Giorni tristi". 1966: I Nomadi al "Cantagiro" presentano una canzone che diventerà un inno del genere beat instauratosi in Italia in quel periodo. Parliamo di "Come potete giudicar", canzone un pò "bandiera" del gruppo.
1967: Primo LP per i Nomadi. Il titolo è "Per quando noi non ci saremo" e firma ormai il sodalizio tra i Nomadi e un giovane autore, che diventerà uno dei cantautori italiani più bravi in assoluto, Francesco Guccini. Al "Cantagiro" i Nomadi fanno scalpore con la canzone "Dio è morto", stracensurata dalla RAI, trasmessa da Radio Vaticano...
1968: Secondo Lp del gruppo. Il titolo è "I Nomadi". Questo album decreta in pratica la fine del rapporto di collaborazione con Guccini, e proprio una canzone di quest'ultimo, "Canzone per un'amica" (in origine "In morte si S.F.") verrà censurata.
1971: Prima e ultima partecipazione dei Nomadi al "Festival di Sanremo". Parteciparono in coppia con Mal con la canzone "Non dimenticarti di me". Furono (ingiustamente) subito eliminati.
1973: I Nomadi incidono il loro terzo Lp, "Un giorno insieme". E' l'anno anche di "Crescerai". Augusto ormai diventa l'immagine dei Nomadi.
1974: I Nomadi con il loro quarto Lp vogliono fare un omaggio a Guccini. Sei le canzoni del cantautore scelte dai Nomadi da inserire nell'album, chiamato "I Nomadi interpretano Guccini".
1975: Anno importante per i Nomadi. Con l'album "Gordon", il quinto della serie, il gruppo sembra quasi voltare pagina, anche se il vero e proprio cambio di rotta si avrà qualche anno dopo.
1976: La EMI, casa discografica del gruppo, ormai quasi certa della fine dei Nomadi, fa uscire una raccolta intitolata "Collezione". Già il titolo è tutto un programma...
1977: Ecco l'anno della svolta. I Nomadi scoprono nuovi autori tra il proprio pubblico, ed è questo che sarà in seguito uno dei punti forti del gruppo. Uno su tutti ricordiamo Gisberto Cortesi. Esce così un Lp davvero bello, dal titolo significativo, "Noi ci saremo". L'album è diviso in due parti parallele: "La foresta" e "L'albero". Da questo momento in poi i Nomadi abbandonano ogni forma di musica commerciale.
1978: Esce "Naracauli e altre storie", settimo Lp del gruppo. Sicuramente inferiore a "Noi ci saremo", l'album è comunque valido.
1979: La frequenza dei concerti dei Nomadi è sempre maggiore, ma ciò nonostante, la critica continua ad ignorare il gruppo. In questo anno i Nomadi fecero una mini tournee con Guccini, dalla quale uscì un album live, "Album concerto".
1980: Anno buio per i Nomadi. Il gruppo si ritrova praticamente senza casa discografica. Risoluzione consensuale, infatti, del contratto che legava i Nomadi alla EMI. Nomadi in pratica, costretti ad autoprodursi.
1981: I Nomadi già pronti con una propria etichetta discografica vengono ingaggiati dalla CGD. Esce così il nono album del gruppo, dal titolo "Sempre Nomadi", che diventerà l'inno del popolo nomade.
1982: Esce l'album "Ancora una volta con sentimento",
1985: I Nomadi senza nessuna casa discografica, incidono sotto la propria etichetta l'album "Ci penserà poi il computer".. E' l'album de "Il pilota di Hiroshima". Il disco realizzò buone vendite.
1986: Esce l'album "Quando viene sera", dalla copertina stupenda, un disegno di Augusto.
1987: Uscì così un doppio live, dal titolo "Nomadi in concerto", accompagnato da un sottotitolo in inglese "Like a sea never dies" (come un mare non muore mai) che rispecchia fedelmente lo spirito del gruppo.
1988: Nomadi di nuovo in sala d'incisone. Incidono un album tipo "Sempre Nomadi", ma di valore molto superiore. Il titolo scelto è "Ancora Nomadi". Il disco contiene 7 brani inediti e 5 live. Spiccano su tutte canzoni come "L'uomo di Monaco" e "Tu che farai"..
1990: 22 giugno 1990.. Si riparte! Arrivano con due nuovi componenti. Daniele Campani alla batteria e Cico Falzone alle chitarre. Nuova formazione per i Nomadi, nuova linfa vitale. Augusto (voce), Beppe (tastiere), Dante (basso), Daniele (batteria), Cico (chitarre). Si apre uno dei periodi più belli dei Nomadi, purtroppo di breve durata. Esce un nuovo album "Solo Nomadi", con la foto della discordia in copertina. Nell'album è inserita anche "I ragazzi dell'olivo". Al disco segue un tour trionfale. I Nomadi ritrovano anche la casa discografica, la CGD. Sono giorni stupendi.
1991: E' l'anno della completa maturazione artistica. Con l'album "Gente come noi" si raggiunge la perfezione. Un disco stupendo, nessuna canzone è in secondo piano. Contiene capolavori come "Gli aironi neri", "Ma che film la vita", "C'è un re", la carta d'identità del gruppo "Ma noi no!", "Uno come noi", "Ricordati di Chico"... "Gli aironi neri" è il primo video dei Nomadi, video bellissimo, anche per la sua semplicità.
1992: L'anno più brutto della storia nomade. Il 14 maggio 1992 muore in un incidente stradale il bassista Dante Pergreffi, all'età di 30 anni. Si era già incisa una raccolta di brani famosi rifatti dai Nomadi, dal titolo "Ma noi no!". Il disco viene dedicato all'amico Dante. Al posto di Dante una novità per il gruppo, arriva una ragazza giovanissima, Elisa Minari. Nonostante tutto si va avanti, Augusto è gravemente ammalato, ma la sua forza e la sua determinazione sono commoventi. Si lavora al nuovo disco, si fanno concerti. Il 7 ottobre 1992 muore, all'età di 45 anni, dopo una straziante malattia Augusto Daolio. I Nomadi si ritrovano senza voce, senza leader, senza la propria bandiera, senza Augusto Daolio, per trent'anni grande leader del gruppo e soprattutto grande Artista e Uomo.Dopo la morte di Augusto esce un live, bellissimo, che racchiude le ultime performance dei Nomadi con Augusto, dal titolo "Ma che film la vita", che in 15 giorni vende 104.000 copie. Beppe, grazie all'incoraggiamento dei fans decide così che la cosa migliore è continuare il viaggio, come avrebbero voluto gli stessi Augusto e Dante.
1993: Continua così il viaggio dei Nomadi. A Beppe, Daniele, Cico ed Elisa si aggiungono i nuovi Danilo Sacco (voce e chitarra) e Francesco Gualerzi (voce e strumenti a fiato). Esce l'album di inediti cantati da Augusto "Contro", disco, in cui si può apprezzare, con tanta malinconia, per l'ultima volta la voce calda e inconfondibile del grande Augusto. 1994: Esce il primo album senza Augusto. Il titolo è "La settima onda". Un pò a sorpresa, buone le vendite.
1995: I Nomadi in viaggio in Tibet incontrano il Dalai Lama. Dall'esperienza in Tibet nasce l'album "Lungo le vie del vento". Nello stesso anno esce il disco "Tributo ad Augusto", con canzoni dei Nomadi interpretate da vari artisti musicali, tra cui CSI, Ligabue, Modena City Ramblers, Ruggeri.
1996: I Nomadi incidono il disco "Quando ci sarai".
1997: Esce un doppio live dal titolo "Le strade, gli amici, il concerto". A fine anno Elisa e Francesco decidono di lasciare il gruppo per motivi personali.
1998: Al posto di Elisa e Francesco arrivano Massimo Vecchi (voce e basso) e Andrea Pozzoli (polistrumentista). A settembre esce uno dei dischi più belli dei Nomadi, "Una storia da raccontare". Il cambio di formazione sembra aver giovato al gruppo. A settembre, Andrea, ingaggiato solo come collaboratore, lascia il gruppo. Al suo posto arriva Sergio Reggioli (violino e percussioni).
1999: Esce una raccolta di brani storici dei Nomadi rifatti, tipo "Ma noi no!" del 1992. Il titolo è "SOS Con rabbia e con amore". E' il 25° disco del gruppo.
2000: I Nomadi incidono il singolo "No vale la pena" insieme agli amici del Duo Trinitario di Cuba. Il 27 ottobre esce il 26° album dei Nomadi, dal titolo "Liberi di volare", contenente 10 canzoni inedite.
2001: Il 2001 per i Nomadi si rileva un anno privo di novità discografiche. Per il primo anno infatti, dopo ben 11 anni, il gruppo non fa uscire un disco. Continua invece, l'intensa attività concertistica.
2002: Il viaggio continua e i Nomadi raggiungono in modo del tutto inaspettato il primo posto nella classifica di vendite, a volte la coerenza paga.
Modena City
I Modena City Ramblers nascono nel 1991 come gruppo di folk irlandese intriso di spirito punk trapiantato nella rossa provincia emiliana.. Nel 1993 incidono il loro primo demotape, COMBAT FOLK. Nel marzo 1994 esce il primo album, RIPORTANDO TUTTO A CASA, per l'etichetta indipendente romana Helter Skelter. E' un disco con cui i Modena City Ramblers rivendicano l'identità meticcia che hanno inventato a cavallo tra Irlanda ed Emilia. nel giro di pochi mesi, la band si lega al management Mescal ed alla major discografica Polygram: RIPORTANDO TUTTO A CASA viene così ripubblicato nel novembre dello stesso anno dalla Blackout-Mercury con l'aggiunta del brano "Il bicchiere dell'addio", inciso con Bob Geldof. I MCR partecipano intanto ad un disco tributo ad Ivano Fossati, cui seguirà, nel 1995, l'adesione ad un'antologia di cover dedicate ad Augusto Daolio dei Nomadi. Dopo le 25.000 copie vendute dal primo album ed una trionfale tournée con il comico Paolo Rossi, nel marzo 1996 arriva nei negozi il secondo, LA GRANDE FAMIGLIA, dedicato alla complicità con il pubblico che si va stringendo attorno alla band. Il disco mette in mostra evidenti espansioni dell'universo artistico del gruppo: il folk, fin dall'inizio suonato con attitudine punk, non esita ad indurirsi per contaminarsi con il rock.Nel settembre del 1997 esce il terzo album, TERRA E LIBERTA', che risente delle esperienze consumate da alcuni componenti del gruppo in America Latina. È un salto sonoro e letterario alla ricerca dell'utopia di cui è artefice l'amicizia stretta con alcuni autori di quell'area, da Luis Sepulveda a Daniel Chavarria e Paco Ingacio Taibo II.Ormai Modena City Ramblers è sinonimo di concerti ovunque affollati, e la fama di live-band irresistibile si conferma nei club come nei palasport: il gruppo salta, suona forte, si diverte e diverte. A novembre 1998,; realizzano RACCOLTI, insolito album acustico dal vivo registrato in un pub irlandese d'Emilia, davanti a pochi amici. Il gruppo si reca in Irlanda per la pre-produzione del nuovo album in studio, FUORI CAMPO, ultimato all'inizio di giugno e pubblicato il 30 settembre 1999 sotto le insegne della Universal, Nel frattempo, il cantante Cisco Bellotti realizza aba la produzione dell'album d'esordio del gruppo "fratello" aretino La Casa del Vento, il cui NOVECENTO esce nel febbraio 2001 per l'etichetta Mescal. Desiderato da tempo, va inoltre in porto un tour "resistente" assieme ai Gang: è il progetto "Gang City Ramblers", in cui il gruppo compone con i fratelli Severini un'unica band che propone canzoni degli uni e degli altri.Al termine di questa esperienza, i Ramblers cominciano la pre-produzione di nuove canzoni. Sono i giorni dell'attacco alle Twin Towers, e la canzone "Terra del fuoco", su cui i Ramblers stavano lavorando proprio l'11 settembre, reca nel testo e nell'atmosfera le stimmate della terribile attualità. A fine ottobre, il gruppo si trasferisce a Napoli per registrare il nuovo album. RADIO REBELDE esce nel febbraio 2002 per la Blackout-Mercury/Universal e si presenta come un vero e proprio collage sonoro-emozionale: tredici pezzi uniti dal filo rosso dell'attualità, del viaggio di conoscenza e confronto, della memoria, della denuncia e della ribellione culturale.
La scuola Romana
Negli anni Sessanta, la necessità di una via d'espressione per i giovani artisti italiani è stata trovata, fra altri luoghi, nel fertile e accogliente ambiente del Folkstudio di Trastevere. E' stato qui che alcuni musicisti italiani hanno fatto la loro entrata ufficiale nel mondo della musica, artisti come Antonello Venditti, Mimmo Locasciulli, Ernesto Bassignano, Giorgio Lo Cascio e Francesco De Gregori.
Francesco De Gregori
nasce a Roma il 4 aprile 1951.
Fu il grande artista statunitense Bob Dylan ad ispirare il genio artistico del giovane De Gregori che comincia diciottenne, con l'aiuto del fratello maggiore Luigi ad esibirsi con alcune traduzioni dei brani di Dylan al Folkstudio.
In quel tempo il giovane De Gregori gira l'Italia accompagnando con la chitarra la folk-singer fiorentina Caterina Bueno, alla quale dedicherà, nell'album "Titanic", la canzone Caterina.
Nel 1972 realizza il suo primo album "Theorius Campus", diviso equamente con l'amico Venditti. L'anno successivo realizza il disco "Alice non lo sa" e tenta la strada delle kermesse musicali, partecipando senza fortuna a "Un disco per l'estate" con la canzone Alice
Nel 1974 esce forse il suo album più intimo "Francesco De Gregori.Nello stesso anno collabora con Fabrizio De Andrè a cui scrive cinque canzoni per l'album del cantautore genovese "Volume VIII" .
Nel 1975 esce forse il suo album più bello, "Rimmel", album che contiene canzoni che rimarranno pietre miliari nella storia della musica italiana come Rimmel, Pablo (con l'arrangiamento di Lucio Dalla), Buonanotte fiorellino (ispirata da una ballata di Bob Dylan "Winterlude) e Pezzi di vetro.
L'anno dopo esce "Bufalo Bill", definito da lui stesso il suo disco più riuscito, in cui troviamo canzoni di eccezionale bellezza come Atlantide e Santa Lucia. Il 1977 è forse l'anno più buio della carriera artistica di De Gregori, il quale viene duramente contestato durante un concerto al Palalido di Milano da un gruppo di spettatori appartenenti ad un gruppo extraparlamentare della sinistra, i quali accusavano il cantautore romano di servirsi delle sue canzoni di temi politici per arricchirsi. Fu sottoposto ad un durissimo attacco ideologico, attacco che colpì la sua sensibilità a tal punto da sospendere da la tournee e ritirarsi dalle scene per un lungo periodo di tempo senza lasciare alcuna traccia di sé (c'è chi dice che ha lavorato in una libreria romana).
Finalmente nel 1978 pubblica un nuovo album, "De Gregori", in cui sono contenute canzoni come Natale, Raggio di sole, Due zingari e la famosissima Generale. Solo nel 1979 torna ad esibirsi in pubblico e lo fa con Lucio Dalla, in quella che sarà una delle più grandi tourneè nella storia della musica italiana: "Banana Republic" (insieme anche a l'allora giovanissimo Ron) da cui venne tratto un disco e un film.
Sempre nel 1979 registra in studio l'album "Viva l'Italia. Il 1982 è l'anno del bellissimo Titanic, in cui oltre all'omonima canzone troviamo piccole perle come Caterina, I muscoli del capitano, La leva calcistica della classe '68 e la delicatissima San Lorenzo. E' del 1983 la sua canzone in assoluto più famosa, La donna cannone, tratta dall'omonimo album, e ispirata da un articolo di cronaca in cui si racconta la crisi di un circo perché orfano della"donna sparata dal cannone" fuggita per inseguire il suo grande amore.
Grazie alla collaborazione con Ivano Fossati nasce, nel 1985, l'album "Scacchi e tarocchi"
Continua ad esibirsi e ad essere apprezzato in giro per l'Italia in numerosi concerti fino al 1987, data del disco "Terra di nessuno" con canzoni come Nero, I matti e Pilota di guerra, ispirata dal romanzo il "Il piccolo Principe".
Nel 1989 pubblica "Miramare 19.4.89" in cui troviamo l'attualissima Bambini venite parvulos e dove tutte le canzoni si muovono con ritmo e vivacità confermando il suo genio artistico in continua evoluzione e maturazione musicale.
Maturazione musicale che si evince nell'album "Canzoni d'amore" del 1992, che alterna brani di riflessione come Tutto più caro che qui e Povero me, a brani di pura musicalità e di amore come Adelante! Adelante!, Viaggi & miraggi e Stella della strada. Successivamente pubblica due dischi dal vivo Il bandito e il campione e Bootleg. Dopo quattro lunghi anni di silenzio, scrive nel frattempo alcuni articoli di carattere storico sull'Unità, torna sul mercato discografico nel 1996 con l'album "Prendere e lasciare".
Successivamente pubblica un doppio album live con la bellissima e inedita La valigia dell'attore scritta e donata in un primo momento ad Alessandro Haber.
A dicembre 1998 esce una sua raccolta, "Curve nella memoria", destinata principalmente per il mercato francese, in cui troviamo i classici del suo repertorio.
Antonello Venditti
L'avventura artistica di Antonello Venditti (nato a Roma l'8 marzo 1949) inizia, come per molti altri cantautori romani dei primi anni Settanta, al Folkstudio. Durante gli anni di liceo, Antonello si ritrova spesso a trascorrere il suo tempo nel locale di Trastevere. Dapprima come semplice spettatore, poi proponendo un proprio repertorio, le cui composizioni più apprezzate sono in dialetto romano: "Roma capoccia" e "Sora Rosa". Compagni di palco sono Giorgio Lo Cascio, Ernesto Bassignano e soprattutto Francesco De Gregori. Proprio con quest'ultimo, Antonello dividerà l'esperienza del primo album, Theorius Campus, sei brani a testa, dei quali sono proprio quelli di Venditti a destare maggiore interesse."Roma capoccia" con "Ciao uomo" sul lato B diventano un apprezzato singolo. Da qualche mese è pronto il primo album ufficiale: L'orso bruno, un disco dai temi sociali e brani autobiografici. Solo qualche mese dopo è sul mercato un nuovo album dal titolo Le cose della vita, che può essere considerato la vera opera prima di questo cantautore sensibile e sanguigno..L'anno dopo, nel settembre del '74, presso la RCA pubblica Quando verrà Natale, un album nel quale, oltre che autore di musica e testi, Venditti è anche arrangiatore. Sette canzoni in totale, alcune delle quali di straordinaria bellezza compositiva: "Campo dei Fiori", "Ora che sono pioggia" e "A Cristo".
Quest'ultima, ritenuta blasfema, costa all'autore una denuncia per vilipendio alla religione. Dal punto di vista discografico il successo per Antonello arriva poco dopo grazie a "Lilly", un brano dal testo crudo che parla di droga e di emarginazione, e che diventa la canzone trainante dell'omonimo album, edito nel '75.Di quell'LP viene apprezzata anche "Compagno di scuola”. Il successivo Ullàlla, il cui brano di punta è "Una stupida e lurida storia d'amore", avrebbe meritato invece miglior sorte. Pur trattandosi di un egregio lavoro, le vendite si rivelano modeste. Nello stesso periodo, Venditti conosce la contestazione e accetta anche di esibirsi in quello stesso teatro milanese dove, qualche mese prima, De Gregori era stato "processato" da estremisti politici.. Dopo questo periodo nasce il fortunato Sotto il segno dei pesci, che segna una svolta nella produzione del musicista. Abbandonata la lotta, resta ugualmente nel campo dell'impegno, ma con un linguaggio più diretto e musicalmente meno oscuro dei lavori precedenti. Oltre alla canzone omonima, conoscono un buon successo anche "Sara" e "Bomba non bomba". Per la prima volta il cantautore conquista la classifica degli album più venduti, rimanendo per due mesi al vertice e raggiungendo il mezzo milione di copie vendute. Un exploit che si ripete puntualmente l'anno dopo, nel '79, grazie a Buona domenica, inciso tra Roma, Los Angeles e il Castello di Carimate in Brianza. Nel 1982 fonda una propria etichetta, la Heinz, con la quale debutta con l'album Sotto la pioggia, Tornato a respirare i profumi della sua Roma, nel cuore di Trastevere dove abita, Antonello scrive un'accorata canzone-inno dedicata alla squadra del cuore: "Grazie Roma", un vero e proprio attestato d'amore. Ed è proprio dopo un'importante finale di calcio della sua squadra che Antonello raggruppa un oceano di pubblico al Circo Massimo per un memorabile concerto che diverrà anche un live: Circo Massimo. Cuore, inciso nel 1984, rinverdisce i successi precedenti anche grazie alla fortunata "Ci vorrebbe un amico", stampata come singolo e colonna sonora di quell'estate. Nell'86, è la volta di Venditti e segreti, dove il cantautore ironizza sui personaggi del momento (Rocky, Rambo e Sting.
In questo mondo di ladri, dell'88, titolo polemico per un album che riesce a vendere quasi un milione e mezzo di copie, mostra un Venditti più disponibile verso il gioco dei sentimenti e più distaccato da un coinvolgimento polemico, come gli era accaduto nei primi anni di attività. Su questa stessa linea nasce Benvenuti in paradiso (1991), la cui promozione è affidata a un lungo tour. La trilogia degli album di pop-protesta si chiude con Prendilo tu questo frutto amaro, inciso nel '95, mentre un'esperienza successiva lo porta a riproporre i suoi successi rivisitati in chiave classica. La città nel cuore Roma e Antonello Venditti: un amore dichiarato fin dall'inizio. Chi meglio di lui ha saputo descrivere la Roma delle coppiette, la Roma dei tramonti d'arancia, la Roma insolita degli stranieri, insomma, la "Roma capoccia" divenuto oggi un classico. A Roma e al suo dialetto Venditti ha poi dedicato molto del suo primo repertorio discografico; da "E li ponti so' soli" a "Brucia Roma", da "Campo de' Fiori", caratteristico rione della vecchia Roma, a "Piazzale degli Eroi". Nel 1975, Venditti ha dedicato alla Roma calcistica anche un 45 giri, "Roma (non si discute si ama)". Otto anni dopo scrive "Grazie Roma", uno dei suoi brani più cantati.
Rino Gaetano
Rino Gaetano nasce il 29 Ottobre 1950 a Crotone, dove vive gli anni della prima infanzia, fino a quando, nel 1960, i suoi genitori decidono per motivi di lavoro di trasferirsi a Roma .Incontra fin da subito le perplessità del mondo musicale per il suo modo ironico e singolare di proporre i suoi pezzi, poco "in linea" con la tendenza seriosa e di stile ideologico di quel periodo, ma viene però notato da alcuni discografici romani suscitando la loro curiosità (Sergio Bardotti e Vincenzo Micocci, quest'ultimo proprietario dell'etichetta discografica It).
Dopo varie esperienze di teatro per ragazzi (in una versione musicale di "Pinocchio" interpretava la Volpe), debutta nella giungla discografica italiana nei primi anni 70 per la It con un 45 giri nel quale interpreta sotto lo pseudonimo di "Kammamuri's", una canzone intitolata "I love you Marianna".
Soltanto 2 anni dopo si ripropone con il suo primo LP "Ingresso libero" il vero debutto nel 1975 con il 45 giri "Ma il cielo è sempre più blu", una sorta di filastrocca sui vizi e le contraddizioni della società di quel tempo interpretata da Rino senza mai rinunciare alla sua naturale dose di sarcasmo mescolata però ad un vero e proprio coraggio civile.
Nel 1976, esce il suo secondo LP, frutto di alcuni anni di lavoro intitolato"Mio fratello è figlio unico"con inclusa la famosa "Berta filava", album apprezzato dalla critica ma accolto con favore solo da una parte di pubblico.
Da questo momento in poi, per un periodo che va dal 1976 al 1978, Rino Gaetano si impone sempre più come il cantautore fuori dalle righe, il "grillo parlante" per antonomasia e pubblica una serie di pezzi che hanno la qualità (insolita per certi versi) di divertire ma di far riflettere su temi tanto delicati quanto difficili da affrontare in musica.
Con i successivi LP "Aida" (1977) e "Nuntereggaepiù"(1978) in un rapido crescendo, riscuote consensi sempre più consistenti, fino ad ottenere un vero e proprio successo con la canzone "Gianna"al Festival di Sanremo del 1978.
La canzone "Gianna" fu in quel momento, la ventata di aria nuova che tutti desideravano ma che nessuno voleva ammettere di avere bisogno, fu l'improvvisa "chiave" che servì a liberare la mente dai tetri condizionamenti ideologici di ogni genere .
A quel Festival di Sanremo "Gianna" si piazzò al terzo posto, ma raggiunse il primo posto nelle classifiche di vendita, dove rimase inchiodata per diverse settimane .
Nel 1979 l'album "Resta vile maschio dove vai" (il brano omonimo viene scritto da Mogol) che lancia nel periodo estivo l'indimenticabile ballata "Ahi Maria" segna il passaggio dalla piccola casa discografica It, alla multinazionale RCA e l'inizio di una serie di tournée che lo renderanno popolarissimo in tutta Italia.
alle prime luci dell'alba del 2 Giugno 1981, perde la vita tornando a casa in un tragico incidente automobilistico sulla via Nomentana a Roma.
All'età di trentun' anni Rino Gaetano esce di scena per un beffardo scherzo del destino. La sua morte prematura, che viene immediatamente paragonata a quella di Fred Buscaglione, ci impedisce di sapere quanto altro ancora avrebbe detto questo "giullare dei giorni nostri" con la sua esuberanza, col suo linguaggio corposo, con il suo modo trascinante.
Di lui ci restano le sue, le "nostre", uniche indimenticabili canzoni .
A lui è da anni dedicato un premio per la canzone d’autore, e quest’anno al concerto del primo Maggio alcuni dei migliori artisti italiani gli hanno dedicato un toccante tributo.
E' sepolto a Roma, e chi vuole andare a trovarlo, potrà farlo visitando il cimitero monumentale del Verano, entrando dall'ingresso che si affaccia sullo scalo S.Lorenzo, si arriva al riquadro n.119, piano terra, cappella V°.
Lasciando sulla sua tomba magari solo un fiore.... una rosa d'amore.
Luigi Grechi
Luigi Grechi e' un personaggio atipico nel grande circo del mondo dello spettacolo. Egli non vuole emergere per sentire il brivido della popolarità, non desidera neppure conquistare un posto scomodo tra i grandi cantautori italiani. La sua necessita e' esprimersi, farsi ascoltare e soprattutto diffondere le sue esperienze attraverso la musica: ispirazioni che nascono da viaggi tra la vecchia Inghilterra, l'Irlanda e gli Stati Uniti d'America, paesi con le loro grandi realta'. Luigi Grechi canta fatti quotidiani, reali. "Dromomania" (del 1987) e' la testimonianza di tutto cio': sintetizza infatti, in un'unica parola, l'amore per la vita "on the road", per la musica "on the road" e per l'atmosfera che questo modo di vivere fa crescere in un artista, insieme alle suggestioni di frontiera, geografiche ed esistenziali.
Luigi Grechi e' inoltre un bravo chitarrista, appassionato e virtuoso di questo strumento di cui continua a studiare le possibilita' armoniche. "Dromomania" e' prodotto da Francesco De Gregori (di cui e' anche fratello e al quale aveva "prestato" la famosissima "Il bandito e il campione") .
Paola Turci
Paola Turci è nata a Roma il 12 settembre del 1964. Il suo esordio musicale è datato 1986 anno in cui partecipa al Festival di Sanremo. Il suo primo album "Ragazza sola ragazza blu" è del 1988. Un anno più tardi torna al Festival con "Bambini", canzone inserita nel secondo album "Paola Turci". Il talento della cantante romana cresce negli anni e si consolida con canzoni come "Ringrazio Dio", che fa parte di "Ritorno al presente", album del 1990. Contemporaneamente s'intensificano le esibizioni dal vivo nelle quali Paola riesce a esprimere al meglio la sua grinta. Seguono altri due dischi, nel 91 e nel 93. Sicuramente da ricordare il singolo "Ancora tu", versione rivisitata del fortunatissimo successo di Lucio Battisti. Nel 1996, dopo la partecipazione a Sanremo, esce "Volo così" che fa parte dell'omonima raccolta che racchiude tutto il meglio della sua carriera. Ad ottobre del 1996 cambia casa discografica: abbandona la BMG e sceglie la WEA. La nuova casa discografica riesce a far emergere tutta la carica vitale di Paola. Da questo fortunato connubio seguono negli anni importanti album, come "Oltre le nuvole" del 1997. Nel 1998 torna al Festival di Sanremo con "Solo tu".
Seguono due anni di silenzio dopo i quali torna con un album che esprime serenità sin dal titolo.Si tratta di "Mi basta il paradiso" lavoro che contiene che contiene "Questione di sguardi", presentata al festival 2000.
Max Gazzè
Max, nato a Roma nel 1967, è cresciuto in Belgio Agli inizi della sua carriera negli anni '80, Max suonava come bassista nei 4 Play 4, un gruppo di soul inglese. Dopo una permanenza in Francia, ritorna a Roma nel 1991 e si occupa della realizzazione di colonne sonore per cortometraggi e suona con il gruppo di rhythm'n'blues Emporium. Il 1996 è l'anno della svolta: fa da supporter alla tournè di Franco Battiato e pubblica il suo primo album "Contro un'onda del mare" che da molti critici è segnalato come il migliore dell'anno. Nel 1997, dopo un anno di tournè con Daniele Silvestri, partecipa a Sanremo Giovani e incide "Cara Valentina", singolo che lo ha portato al successo. Nel 1998 vince il Disco per l'Estate in coppia con Niccolò Fabi con il brano "Vento d'estate". Nello stesso anno partecipa all'album di tributo a Robert Wyatt "The Different You" con il brano "Oh Caroline". Ad ottobre del '98 esce "La favola di Adamo ed Eva": subito i singoli "La favola di Adamo ed Eva" e "L'amore pensato" si impongono tra i brani più programmati dalle emittenti radiofoniche negli ultimi mesi del 1998 e i primi del 1999. Nel 1999 ritorna a Sanremo, con "Una musica può fare". Il singolo verrà poi introdotto in una nuova versione dell'album "La favola di Adamo ed Eva" che supera le 50.000 copie vendute. Ritorna a Sanremo nell'edizione del 2000 con "Timido ubriaco" piazzandosi al 14°posto.
Nicolò Fabi
Niccolò Fabi è nato il 16 maggio del 1968. E' laureato in lettere con una tesi in filologia romanza. Fin da giovanissimo frequenta l'ambiente musicale grazie al padre che noto produttore discografico negli anni '70. Inizia a comporre le prime canzoni verso i quattordici anni mentre comincia ad esibirsi come batterista e bassista in un gruppo funky. Poi suona nei "Fall Out", cover band che propone solo i pezzi dei Police. Nel 1996 firma il primo contratto con la Virgin, esce contemporaneamente il singolo "Dica". Nello stesso anno vince Sanremo Giovani e si qualifica per l'edizione 1997 dove presenta il brano "Capelli" con il quale si aggiudica il Premio della Critica e si fa conoscere al grande pubblico. Il primo album "Il giardiniere" vende oltre 100.000 facendo guadagnare all'artista romano il disco di platino. Il 27 settembre 1997 canta di fronte a Papa Giovanni Paolo II a Bologna, in un concerto con Bob Dylan, Adriano Celentano e Lucio Dalla. Nel 1998 ritorna a Sanremo, nella categoria big, con "Lasciarsi un giorno a Roma" contenuto nel suo secondo album "Niccolò Fabi". Il secondo singolo "Vento d'estate", cantato in coppia con Max Gazzè, riscuote molto successo e vince il "Disco per l'estate" nel 98. Nel 2000 esce "Sereno ad ovest", trainato dal singolo "Se fossi Marco".
Daniele Silvestri
Daniele Silvestri nasce a Roma il 18 agosto 1968, sotto il segno del Leone.
Nel 1994 pubblica il suo album d’esordio, intitolato semplicemente "Daniele Silvestri". E subito fioccano le prime gratificazioni: vince il Premio Tenco come migliore opera prima dell’anno; fa il bis nel referendum della rivista “Musica & Dischi” (sempre come miglior esordio) e partecipa a “Sanremo giovani” con il brano "Voglia di gridare", che lo catapulta sul palco del Teatro Ariston. Partecipa nella sezione “Giovani” del Festival di Sanremo 1995 con "L’uomo col megafono": canta seduto su uno sgabello, mostrando alcuni cartelli colorati con le frasi più significative della canzone. Si classifica all’ultimo posto ma il suo talento viene riconosciuto subito da una giuria di autori, che assegna il Premio Volare a "L’uomo col megafono" come miglior testo letterario della gara sanremese. Il secondo album, "Prima di essere un uomo", conquista il disco d’oro e viene segnalato da “Musica & Dischi” fra i dieci migliori del 1995. Instancabile, nel 1996 firma la sua prima colonna sonora ("Cuori al verde" di Giuseppe Piccioni, con Margherita Buy e Gene Gnocchi) e incide "Il dado", un album singolo però diviso in due facciate, quindi in due cd. Nel 1997 sale sul palco del Primo Maggio a Roma; partecipa a Milano al concerto per Adriano Sofri, Ovidio Bompressi e Giorgio Pietrostefani. Organizza anche un mini tour nelle scuole superiori di tutta Italia, nel quale fa suonare come band di supporto i gruppi musicali degli studenti. Torna in gara al Festival di Sanremo nel 1999 (sezione big) con il brano "Aria" contro la pena di morte.
Il primo aprile ’99 esce "Sig. Dapatas", il suo quarto album. Il titolo è l’anagramma delle iniziali delle singole canzoni contenute nel disco..
Il 2001, Daniele dedica l’intero anno alla stesura delle canzoni per il nuovo disco, che inizia a registrare il giorno della Befana del 2002, anno che lo vede per la terza volta sul palco del Teatro Ariston e nel quale torna a incrociare la strada degli amici Têtes de Bois. Sta per uscire, infatti, il loro nuovo disco, "Ferrè, l’amore e la rivolta", nel quale Silvestri ha tradotto in italiano e co-interpretato il brano "Non si può essere seri a 17 anni".
5 marzo 2002: partecipa al suo terzo Festival di Sanremo con il brano "Salirò".
8 marzo 2002: pubblica "Unò-duè", il suo sesto album.
La scuola Napoletana
La canzone Napoletana è spesso considerata nel mondo sinonimo di canzone Italiana .All’inizio intrisa di dialetto , divertimento e cabaret con Carosone come caposcuola ; Renzo Arbore si disseta alle fonti del jazz portato nella città partenopea dai soldati americani nella seconda guerra mondiale .Pino Daniele saprà far propria l’anima nera del Blues ed Edoardo Bennato seguirà fedelmente le orme dei Folk Singer Americani il tutto sempre condito con vera “salsa “ Napoletana.
Carosone
Renato Carosone nasce a Napoli, il 3 gennaio 1920.
Inizia prestissimo a studiare musica e ad esercitarsi al pianoforte nel 1937, terminati gli studi di musica classica, viene scritturato come pianista e direttore d'orchestra da una compagnia di arte varia, con cui si imbarca per l'Africa orientale.
Carosone lavora in Africa per nove anni, suonando in varie formazioni e dirigendo orchestre, sia italiane che anglo-americane, riscotendo un clamoroso successo personale.
Le esperienze artistiche e umane accumulate in questi anni (durante i quali conosce anche sua moglie Lita) costruiscono un bagaglio tecnico e una fonte di ispirazione determinanti per la sua vulcanica personalità di musicista.
Alla fine della guerra torna a Napoli (1946), ma vi resta solo per poco tempo.
Nel 1949 fonda il "Trio Carosone", insieme a due personaggi destinati a diventare autentici beniamini del pubblico: Peter Van Wood e Gegè di Giacomo.
Quando la collaborazione dell'olandese Van Wood si interrompe, Carosone e Gegè ricostituiscono il gruppo, che di successo in successo si assesta infine su una formazione di sei elementi.
Nel frattempo, compaiono sul mercato i primi Long Playing, destinati a consacrare il successo internazionale di Carosone e del suo gruppo.
Il primo grande successo commerciale è Maruzzella con musica di Carosone e testo di Enzo Bonagura. Le successive incisioni, soprattutto quelle composte assieme al paroliere Nicola "NISA" Salerno (da O Sarracino a Torero a Caravan Petrol a Tu vuo fa' ll'americano), conquistano rapidamente le classifiche di vendita europee e nordamericane.
Dopo una lunghissima serie di concerti in tutte le principali città d'Europa, il gruppo di Renato Carosone sbarca a Cuba per inaugurare un tour americano denso di soddisfazioni. Dopo Caracas, Rio de Janeiro e Sao Paulo del Brasile, il gruppo approda alla mitica "Carnegie hall" di New York (5 gennaio 1957), ottenendo un autentico trionfo.
Nel 1960, al culmine del successo, Carosone trova il coraggio e la forza di ritirarsi dalle scene. La sosta di riflessione (che sarebbe durata ben 15 anni!) gli consente di perfezionare lo studio della musica classica e di dedicarsi ad altre forme di espressività artistica, in particolare alla pittura Il silenzio musicale di Carosone si interrompe il 9 agosto 1975, con una clamorosa reentrée alla "Bussola" di Viareggio.
Bisogna attendere il 1982 per rivedere Carosone in sala d'incisione. Grazie alla collaborazione e all'amicizia col produttore Sandrino Aquilani, il maestro incide il Long Playng "Renato Carosone 82", rompendo un silenzio discografico che durava ormai dal 1960.
Renzo Arbore
1937: Renzo Arbore nasce a Foggia. Dopo gli studi classici si trasferisce a Napoli dove si Laurea in Legge.
1964: inizia a lavorare alla radio come maestro-programmatore, poi come autore di programmi "firmati".
1965: firma "Bandiera Gialla", il programma radiofonico di attualità discografiche internazionali dedicato ad un pubblico giovane.
1967: per la radio inventa e conduce "Per Voi Giovani", primo esperimento di 'fascia giornaliera musicale'.
1969: debutta come autore e conduttore televisivo con "Speciale per Voi", primo talk-show della televisione.
1970: dà vita all'indimenticabile "Alto Gradimento" in tandem con Gianni Boncompagni.
1976: inventa e conduce "L'altra Domenica" il primo contenitore televisivo di informazione, spettacolo e quiz.
1980: autore, regista, interprete del film "Il Pap'occhio", satira pungente che tenta di assimilare il sacro al profano televisivo.
1981: autore e conduttore di "Tagli, ritagli e frattaglie". Debutta in "Telepatria International". Esce il suo primo album "Cantautore da grande"
1985: inventa e conduce la trasmissione televisiva "Quelli della notte". Con lo stesso titolo esce il secondo album che vende 800.000 copie, segue "Meglio dal vivo che dal morto" che vende 500.000 copie.
1986: incide l'album "Prima che sia troppo tardi". Presenta a Sanremo "Il clarinetto". Inizia a fare concerti e parte in tournée con la sua orchestra "Barilla Boogie Band".
1987: "Indietro Tutta" parodia della tv commerciale. Esce "Discao Meravigliao". E' l'anno di "D.O.C.", buona musica italiana dal vivo.
1988: la versione notturna diventa "International D.O.C. Club".
1990: "Il Caso Sanremo" fatte e malefatte storiche del festival. "Na voce e 'na chitarra" special-omaggio televisivo dedicato a Roberto Murolo.
1991: fonda L'Orchestra Italiana con quindici musicisti, tutti grandi solisti, per valorizzare la canzone napoletana. Debutto internazionale al Montreaux Jazz Festival.
1992: "Cantanapoli. Napoli Internazionale" show in collegamento con il Carnegie Hall di New York. Debutto televisivo per L'Orchestra Italiana.
1993: trionfale concerto al Radio City Music Hall di New York da cui è tratto lo Special "Bianco, Rosso, Verde, Stelle & Strisce".
1995: incide il terzo album "Napoli Punto Esclamativo". Nuova tourneé fino a Londra alla Royal Albert Hall.
1996: quarto album "Pecche' nun cene jammo in America". E' Direttore Artistico e il Testimonial di Rai International. A Capodanno, conduce in diretta via Satellite per 22 ore con "La Giostra".
2001: sbarco in terra nipponica per cinque concerti a Tokio.
2002: il 19 aprile pubblica il nuovo album "Tonite! Renzo Swing", anticipato dal singolo "Bongo, Bongo, Bongo".
Pino Daniele
Nato a Napoli il 19 marzo 1955, chitarrista auto-didatta, Pino Daniele si esercita dapprima nei suoi studi di chitarra classica, per poi cimentarsi nel rock-blues anni Settanta.Pino Daniele sa realizzare un perfetto connubio tra il blues e la tradizione musicale partenopea le traccie sono già chiare fin dal primo album "Terra Mia" (1977) e nel seguente "Pino Daniele" (1979). La popolarità arriva nel 1980 con l'album "Nero a Metà", che da vita alla nuova canzone napoletana: un Latin blues con una linea melodica tipicamente mediterranea. Nello stesso anno Pino ha l'onore di aprire il concerto di Bob Marley a Milano, presso lo stadio San Siro, davanti a 80.000 persone. Nel 1981 esce l'album "Vai Mo'", con la partecipazione dei migliori musicisti napoletani. L'anno seguente, il 1982, Pino Daniele indirizza i suoi esperimenti musicali verso una forma di "musica internazionale", che è molto avanti rispetto al suo tempo, con il risultato di "Bella Mbriana", il primo album cui partecipano artisti stranieri in questa occasione Alphonso Johnson e Wayne Shorter. Nel 1983 Pino viene invitato ad Havana per tenere un concerto e prendere parte al Varadero Festival. Dopo "Musicante" (1984), con l'intervento dell'artista Mel Collins, esce il doppio album dal vivo "Live Scio'", un lavoro che mette in evidenza l'incredibile abilità di Pino nel mettere insieme blues, rock, jazz, salsa e il meglio della tradizione melodica napoletana.. Il 1993 è un anno significativo, grazie al successo di "Che Dio Ti Benedica" riscontrato sia dalla critica che dal pubblico; si tratta di un album che contiene, fra gli altri, due pezzi scritti e prodotti da Chick Il 1998 è ufficialmente l'anno di maggiore successo per la carriera artistica di Pino Daniele. "Yes I know my way" contiene sedici canzoni (undici eseguite nello studio di registrazione e cinque tratte dai primi album), con la partecipazione dei Simple Minds in "Senza Peccato". Comunque, il 1998 è anche l'anno del concerto di Pino al San Paolo a Napoli, un grande trionfo davanti a 80.000 persone e molto apprezzato dalla critica. La discografia ufficiale di Pino raggiunge quota 15 con l'album "Come Un Gelato All'Equatore" pubblicato l'11 marzo 1999. Un progetto senza frontiere che porta ad un nuovo modo di concepire la musica del nuovo millennio che, secondo Pino Daniele, prende ispirazione dalla grande tradizione mediterranea. Il 12 gennaio 2001 è stato pubblicato il singolo "Gente di frontiera", l'ottimo biglietto di presentazione di "Medina", il nuovo album di Pino Daniele uscito il 16 febbraio del medesimo anno.
Alan Sorrenti
Di origini Inglesi ma nato a Napoli , il suo primo abum è del 1972 si intitola Aria e colpisce per la cura del suono e la poeticità dei contenuti. Anche il secondo LP ha un titolo intrigante “ come un vecchio incensiere all’alba in un villaggio deserto. Dal 1974 abbandona la strada della sperimentazione per una via più commerciale . Si trasferisce negli stati uniti e sull’onda della discomusic completerà la sua trasformazione in senso commerciale.
Al suo ritorno i Brani “figli delle stelle” e “tu sei l’unica donna per me” dovrebbero preludere al suo successo internazionale invece saranno l’inizio di un veloce declino.
Edoardo Bennato
Bennato nasce nel 1949 a Napoli, nel quartiere dei Campi Flegrei.
La grande passione per la musica, spinge i genitori di Edoardo a fargli prendere - assieme ai fratelli Eugenio e Giorgio - lezioni di fisarmonica, anche se poi il loro indirizzo musicale si sposterà verso altri strumenti. I tre formano poi il Trio Bennato, esperienza che li porta addirittura a intraprendere una tournee in America Latina
La sua vera cariera solistica inizia nel 1973 .quando firma un nuovo contratto discografico per la Dischi Ricordi. L'album di esordio, intitolato Non farti cadere le braccia, L'album piace a pubblico e critica, che paragona Bennato al cantante americano Woody GuthrieTra i brani si fanno apprezzare "Un giorno credi" - "Rinnegato", dedicata al fratello Eugenio, che nel frattempo è passato per strade più vicine alla musica folk,:L’anno successivo esce con I buoni e i cattivi, più soddisfacente sia per il cantautore sia per i suoi discografici. Con questo lavoro si intensifica la linea rock-blues, mentre i testi propongono una più mordente ironia. Dopo il successivo La torre di Babele, arriva l'album della svolta, Burattino senza fili, che consacra Bennato al grande successo popolare. Si tratta di un concept album che ricalca la favola di un Pinocchio moderno, con i relativi personaggi di contorno. Il disco resta per quattro mesi al primo posto delle vendite. Solo tre anni dopo, incide l'album successivo, Uffà! Uffà!, il quale precederà di soli quindici giorni - caso stranissimo e mai più ripetuto da un artista italiano - un nuovo album dal titolo Sono solo canzonette. Quest'ultimo, ricalca la fortunata formula di Burattino senza fili, ovvero l'allegoria di una favola, che nello specifico è quella di Peter Pan. I due album si troveranno appaiati in vetta alla Hit Parade dei 33 giri, scavalcando addirittura un album storico e osannato come The wall dei Pink Floyd.
OK Italia, inciso nell'87, e soprattutto Abbi dubbidell'89, dal quale è estratto il successo dell'estate "Viva la mamma", riportano decisamente in ascesa il musicista napoletano. Gli anni '90 si aprono per Edoardo con un nuovo successo "Un'estate italiana", cantato in coppia con Gianna Nannini, sigla del Campionato Mondiale di Calcio, che si svolge in Italia. Nel 1995 esce "Le ragazze fanno grandi sogni". L'album più sofferto di Edoardo, sicuramente uno dei più belli. Dieci canzoni scritte di getto che sono un omaggio al mondo femminile, Dopo due anni di intensa attività dal vivo con il quartetto d'archi Solis String Quartet, nasce, nel 1996, "Quartetto d'Archi": una raccolta di sedici brani registrati e riarrangiati che evidenziano la particolare adattabilità del repertorio dell'artista in chiave classica.. Si chiama "Sbandato", il nuovo CD di Edoardo Bennato. Dalla fusione delle chitarre acustiche ed elettriche e dalla solida ritmica di basso e batteria nasce il suono dell'album. Testualmente "Sbandato" si presenta come un concept album
Giugno 2001 - Dopo il successo di ‘SEMBRA IERI', la prima raccolta di Edoardo Bennato pubblicata a settembre 2000, il 1° giugno è stata pubblicata "AFFERRARE UNA STELLA", una raccolta completa per un totale di 34 brani, tutti bellissimi, sicuramente i migliori scritti da uno dei più importanti cantautori italiani
Eugenio Bennato
Nel 1969 Eugenio Bennato (nato a Napoli nel 1948) fonda la "Nuova Compagnia di Canto Popolare", cominciando così la ricerca della musica etnica in Italia. La "Nuova Compagnia di Canto Popolare" conquista il pubblico più giovane, e segna enormemente il lavoro di artisti che negli anni '60 hanno dato vita alla "Scuola Napoletana" (Pino Daniele, Edoardo Bennato, Toni Esposito, Alan Sorrenti, etc.). Con la NCCP Bennato registra sei lp, e dopo un memorabile esordio al Festival dei Due Mondi di Spoleto (1972) comincia una serie di fortunate tournée in Italia e all'estero (Francia, Gra Bretagna, Germania, Yugoslavia, Unione Sovietica, Argentina, etc.). In 1976 Eugenio Bennato fonda "Musicanova", un nuovo gruppo con il quale realizza numerose fortunate incisioni, e con il quale va in tour in Italia e all'estero. Nel frattempo sviluppa un'intensa attività di compositore di colonne sonore per cinema, teatro, e balletto. Nel 1998 Eugenio Bennato crea il movimento artistico "Tarànta Power". Nel gennaio del 2000 DFV ha pubblicato due cd ("Taranta Power" e "Lezioni di Tarantella") interamente dedicati al progetto di Eugenio Bennato, che consiste nella riscoperta ed attribuzione di un nuovo significato al potere musicale della tarantella.
Teresa De Sio
1977-79: E' il primo incontro con la musica di una De Sio ventenne, attraverso l'esperienza di Musica Nova
1980: Viene pubblicato il suo primo album solista, "Sulla Terra Sulla Luna". Teresa, che firma tutti i testi, trova nel dialetto napoletano la fluidità di un canto personalissimo
1982: Esce "Teresa De Sio", che contiene tra le altre canzoni "Voglia 'e turnà" e "Aumm Aumm". A sorpresa il disco vende oltre cinquecentomila copie
1983: Con la pubblicazione di "Tre", ancora cinquecentomila copie vendute, la popolarità della De Sio diviene indiscussa..
1985: Due anni di lavoro per la realizzazione di "Africana", primo album dove compaiono composizioni in lingua italiana con una inversione di tendenza anche sul piano sonoro, molto più vicino ad un linguaggio rock. Al suo fianco Brian Eno, sicuramente uno dei più grandi produttori della scena rock mondiale. L'album viene pubblicato in Inghilterra, Francia e Germania.
1986:: "Toledo e Regina" è una raccolta di classici interpretati in maniera mirabile, con occhio attento alla musica colta.
1988: Esce il doppio album "Sindarella Suite", la prima parte contiene canzoni, la seconda mostra la natura avventurosa della scrittura della De Sio con la avvincente suite composta assieme a Brian Eno e Michael Brook intitolata "La Storia Vera di Lupita Mendera" che verrà presentata in anteprima al Festival Internazionale della Poesia di Parma.
1991: "Ombre Rosse" sembra chiudere un ciclo artistico nel quale la cantautrice ripercorre le tappe della sua carriera decennale regalando alle canzoni una sorta di unitarietà venata di rock, jazz e canzone d'autore.
1993: Esce "La Mappa del Nuovo Mondo", naturalmente con testi e musica da lei composti e scritto in italiano (c'è un solo brano in dialetto napoletano
1995: A fine settembre viene pubblicato "Un Libero Cercare", album interamente scritto in italiano, registrato dal vivo al Teatro Petrella di Longian. Ospiti di questo disco Fabrizio De Andrè e Fiorella Mannoia che, con le loro voci, vengono a tributare la loro stima ad una autrice sempre più matura.
Da troppo tempo la voce meravigliosa di Teresa non si sente, purtroppo in epoche di consumo veloce , le cose più belle vengono parcheggiate ai margini della discografia .
La nuova compagnia di canto popolare
La Nuova Compagnia di Canto Popolare, nata con l'intento culturale della ricerca e diffusione della tradizione popolare campana, unendo musica e gesto, ha una storia ultratrentennale. Le origini del gruppo possono farsi risalire al 1967, allorché alcuni giovani artisti si rivolsero con interesse alla musica popolare. Ad Eugenio Bennato e Giovanni Mauriello si unirono presto altri: Lucia Bruno, Carlo D'Angiò (colui che poi definì il nome della formazione), Mario Malavenda, Claudio Mendella.
Eugenio Bennato e Carlo D'Angiò daranno vita a "Musicanova" nel 1976, gruppo al quale parteciperà per un periodo anche Teresa De Sio. Lo stesso anno Corrado Sfogli entra nella Nuova Compagnia e, dal 1978 (uscita di Roberto De Simone e Peppe Barra), ne assume la direzione musicale che tuttora continua. Gli anni settanta rappresentano un eccezionale periodo per la NCCP, sia per la produzione discografica sia per il grande consenso ottenuto ai concerti e nel teatro. Lo straordinario successo che il gruppo ottiene ai Festival di Spoleto del 1972 e del 1974 segna il suo lancio internazionale.
Negli anni ottanta, almeno in Italia, la musica popolare perde spazio; la Nuova Compagnia di Canto Popolare non insegue le mode e resta coerente col proprio progetto. In quel periodo incide un solo disco: "Storie di Fantanasia" (1981). Questa è la fase di minor presenza del gruppo sul mercato discografico
Negli anni novanta, nata da lungo tempo l'esigenza di esprimersi in prima persona, il gruppo inizia a comporre tutto da solo: riemerge con forza e in modo nuovo la NCCP.
Principali artefici di questo nuovo corso -che assume altre sonorità mediterranee e talora persino celtiche- sono soprattutto Corrado Sfogli e Carlo Faiello. Lo spirito è il medesimo, il progetto è immutato. Un album di nuovi brani per la CGD segna il ritorno del gruppo dopo una lunga assenza: il titolo è "Medina" (1992), nome di un'antica porta napoletana che è lo stesso della città santa d'Arabia e di varie città della Spagna, racchiudendo così in un'unica parola lo sforzo d'intrecciare culture diverse e di fare musica al di là dei confini
All'inizio del 1995 un nuovo album : "Tzigari", che riprende con naturalezza lo stile classico della NCCP, mai racchiuso in se stesso, ma sempre aperto a nuove voci ed ispirazioni. Nel settembre 1996 esce l'album "InCanto acustico", che raccoglie i brani più significativi del gruppo, registrati durante l'omonima tournée teatrale realizzata nello stesso anno. Nel 1997 viene firmato un nuovo contratto discografico con la EMI : il primo risultato è l'album dal titolo "Pesce d''o mare" (1998). In esso, oltre ad un rinnovato impegno nel proporre melodie mediteranee di chiara matrice tradizionale, questo ormai storico gruppo propone nuove contaminazioni con artisti di diversa matrice culturale
Gli Altri
Abbiamo voluto raggruppare assieme quei cantautori che per diversi motivi non possono essere inseriti in una delle cosiddette scuole della musica d’autore. Ricordando nuovamente che il nome “scuole” è solamente un invenzione letteraria per rendere più facile la classificazione della musica d’autore in Italia.
Franco Battiato
Fra i “fuori scuola” Battiato è senza dubbio il più importante :
Nasce nel 1945 a Jonia, un paesino in provincia di Catania.
Sin dai primi anni Settanta il musicista siciliano partecipa attivamente alle correnti di ricerca e sperimentazione europee. Le sue prime incisioni discografiche escono per l' etichetta sperimentale Bla Bla, dal 1971 al 1975: Fetus, Pollution, Sulle corde di Aries, Clic, Madamoiselle le Gladiator.
Ricordi pubblica Battiato (1976); Juke Box (1977) e L' Egitto prima delle sabbie (1978); con quest' ultimo brano per pianoforte Battiato vince nel 1978 il premio K. Stockhausen.
Dopo questo primo periodo estremamente sperimentale nel 1979 pubblica L' Era del Cinghiale Bianco, primo lavoro con la Emi Italiana. Seguono Patriots (1980), e nel 1981 La voce del padrone, che staziona al vertice della classifica italiana per un anno, vendendo oltre un milione di copie. Battiato diventa un Ò"caso", materia di studio per intellettuali e d' ispirazione per i musicisti. Gli album successivi sono: L' arca di Noè (1982), Orizzonti perduti (1983), Mondi lontanissimi (1985), Echoes of sufi dances (1985)Per la Emi escono ancora: nel 1987 Nomades (Emi Spagnola), nel 1988 Fisiognomica e nel 1989 il doppio album dal vivo Giubbe rosse. Nel 1991 Battiato incide Come un Cammello in una grondaia - contenente, oltre a lieder ottocenteschi, Povera Patria, che diviene subito simbolo di impegno civile Nell' autunno del '94 esce Unprotected, album live registrato durante la tournee' dello stesso anno che si conclude in Libano il 7 agosto al Festival di Beiteddine e nel '95, sempre per la Emi, "L' ombrello e la macchina da cucire".Il libretto del "Cavaliere dell' intelletto" e i testi de "L' ombrello e la macchina da cucire" sono del filosofo Manlio Sgalambro. Nell'autunno del 96, con la casa discografica Polygram, esce "L'imboscata" contenente, tra l'altro, il brano " la cura" con la quale al cantautore viene attribuito il premio come miglior canzone dell'anno.
A Settembre del 1998 esce "Gommalacca", contenente il singolo di grande successo Shock in my town, album che ha proseguito il discorso musicale iniziato con" L'imboscata", arricchendolo ulteriormente di sonorità dure e spigolose.
Il 22 Ottobre 1999 viene pubblicato "Fleurs", album del quale Franco Battiato interpreta 10 canzoni altrui e 2 inediti. Nel Giugno 2000 esce "Campi magnetici", che contiene le musiche del balletto commissionate dal Maggio Fiorentino.
Gianna Nannini
1956 Il 14 giugno Gianna Nannini nasce a Siena, Frequenta il liceo scientifico e studia pianoforte al Conservatorio Luigi Boccherini di Lucca, che lascia nel 1974 prima di sostenere l’esame dell’ottavo anno.
1975 Se ne va di casa e approda a Milano. Studia composizione con Bruno Bettinelli (è autodidatta nella chitarra, che suona con impostazione punk, e nel canto: nel corso degli anni, poi, un’istruttrice bulgara le insegna come respirare durante il canto e a Londra prende dieci lezioni da un terapista vocale per imparare a espandere gli armonici e arrivare agli acuti senza sforzarsi.). Firma il primo contratto con un’etichetta storica per la musica italiana, la Dischi Ricordi.
1976 Comincia a frequentare l'ambiente "off" di Milano e pubblica il suo primo album, "Gianna Nannini".
1978 Collabora con la PFM. Incontra il “rock-jazz” milanese. Esce il suo secondo ellepì, "Una Radura".
1979 Scopre la California e l’immediatezza del rock a stelle e a strisce. Esce "California", il disco della svolta rock.
1980 "America" trascina Gianna Nannini per la prima volta in classifica. La canzone diventa un classico dei suoi concerti e ne rappresenta in pieno la grinta e l’energia.
1984 Esce "Puzzle", il suo sesto disco. Realizza il video di "Fotoromanza" con la regia di Michelangelo Antonioni. Con "Fotoromanza" Gianna vince il Festivalbar, Vota la voce e il Telegatto d'oro (con Raffaella Riva) per il miglior testo dell'anno.
1985 A fine gennaio esce "Tutto Live", primo disco dal vivo di Gianna Nannini & The Primadonnas, registrato durante il tour di "Puzzle".
1986 Uscita europea del nuovo album "Profumo", prodotto con lo stesso team del disco precedente. Intanto "Latin Lover" si guadagna il disco d'oro in Germania (oltre 250 mila copie).
1988 Anticipato dal singolo "Hey Bionda", in settembre esce in tutta Europa l’album "Malafemmina". Sono undici canzoni realizzate in coproduzione con Alan Moulder (Jesus and Mary Chains, Smashing Pumpkins, Nine Inch Nails).
1989 Novembre: Gianna registra a Milano "Un'estate italiana" che sarà la sigla dei Mondiali di calcio di Italia '90. Scrive il testo (e lo canta) assieme a Edoardo Bennato,
1990 realizza ai RAK Studios di Londra il suo nuovo disco: "Scandalo". Alla fine di Luglio, vola in Polonia, a Wroclaw (Breslavia), dove gira il video del singolo "Scandalo" con la regia di Dieter Meier (Yello). 27 Agosto: esce "Scandalo".
1993 "X Forza e X Amore" esce in tutta Europa il 26 maggio. Venerdì 16 aprile una delle più importanti network tricolori, Radio Italia Solo Musica Italiana, cambia per 24 ore il proprio nome in "Radio Baccano", titolo del singolo in anteprima dell'album "X Forza e X Amore". La canzone, nel rap finale, vede la partecipazione straordinaria di Jovanotti. 1994. Durante le fasi di preparazione del nuovo album "Dispetto", prodotto ancora una volta da Dave M. Allen, Gianna trova il tempo di terminare i suoi studi in filosofia. Il 14 dicembre 1994 si laurea in lettere e filosofia con la tesi "Il corpo nella voce" - "Relazioni corpo-voce in una prospettiva di antropologia musicale", uno studio particolareggiato con una parte di analisi sperimentale audiovideo su esempi chiave (dal canto nepalese a Janis Joplin, fino alle rare donne griotte del Mali). Gianna Nannini si laurea a pieni voti: “summa cum laude” e... 14 anni fuori corso! Ragazzi non è mai troppo tardi
1995 1° Gennaio, un minuto dopo mezzanotte: tutte le stazioni radio italiane trasmettono in contemporanea "Meravigliosa Creatura", nuovo singolo e primo disco dell’anno appena nato, che annuncia l'arrivo dell'album "Dispetto", pubblicato il 13 febbraio in tutta Europa1996 Esce "Bomboloni", singolo che anticipa un’antologia con alcuni indimenticabili momenti della sua carriera. L’album "Bomboloni – The Greatest Hits Collectio” esce in tutta Europa il 29 agosto.
1998 Il 22 agosto esce il singolo "Centomila"; il 23 settembre arriva "Cuore". L’album, composto da 12 canzoni, è registrato a Milano e mixato a Firenze. È un disco cantautorale, concepito e vissuto su emozioni molto personali. 1999.
2000 Incaricata da Enzo D’Alò, il più celebre regista italiano di cartoni animati (è suo il pluri-premiato "La Gabbianella e Il Gatto"), Gianna comincia a lavorare alla colonna sonora del nuovo film di D’Alò, "Momo alla conquista del tempo", tratto dal famoso e omonimo romanzo di Michael Ende. Nella casa-studio della rockeuse nascono i primi abbozzi per questa colonna sonora, che sarà poi prodotta a Milano, Bologna e Londra in coppia con Andy Wright (ex tastierista di Gianna e co-produttore di vari artisti, tra cui Simply Red, Eurythmics, Massive Attack, Annie Lennox).
2002 Anticipato a fine marzo dal secondo singolo "Uomini a metà", il 26 aprile esce il nuovo album "Aria" (che contiene una versione della title-track diversa da quella della colonna sonora di "Momo alla conquista del tempo"). la rockeuse compie una grintosa escursione fuori dagli schemi: fonde il suo rock melodico mediterraneo con un pop-rock elettronico contemporaneo, nel quale pure la voce, “arrangiata” con vocoder e altre diavolerie elettroniche, si trasforma in uno strumento capace di concepire intriganti melodie.
Vinicio Capossela
nato ad Hannover, in Germania, il 14 dicembre 1965.
Nel 1990 pubblica il suo album d'esordio, ALL'UNA E TRENTACINQUE CIRCA, premiato dal Club Tenco quale migliore opera prima.
Nel 1991 segue MODI'.
Nel 1992 collabora con Paolo Rossi nello spettacolo teatrale "Pop e Rebelot", per il quale Capossela è anche attore e autore delle musiche.
Nel 1993 partecipa con una rilettura del brano "Il pugile sentimentale" - disco tributo intitolato "Il Volo di Volodja" e dedicato dal Club Tenco al grande chansonnier russo Vladimir Vissotfki.
Nel 1994 pubblica CAMERA A SUD, album seguito da una lunga serie di concerti. Il disco viene pubblicato anche in Francia, dove si esibisce, nel novembre del 1995, al “Teatro de la Ville” di Parigi.
Nel 1995 Capossela scrive le musiche dello spettacolo teatrale "Il circo" per la compagnia “Les Italiens” di Paolo Rossi.
A maggio del 1996 iniziano le registrazioni del nuovo album, IL BALLO DI SAN VITO, il suo disco più contaminato e contagioso, realizzato in collaborazione con gli ex-Lounge Lizards Evan Lurie e Marc Ribot.
A gennaio del 1997 debutta il tour teatrale de IL BALLO DI SAN VITO. Da quel tour verrà ricavato un home-video. Il 22 ottobre 1997 al Naima Club viene registrata una speciale serata che porta sul palco, assieme alla band di Capossela, la fanfara di ottoni macedone della Kocani Orkestar, diretta da Neat Veliov. Da questa serata viene ricavato il corpo principale del quinto disco di Vinicio Capossela, LIVEINVOLVO, al quale fa seguito, nell'estate del 1998, una serie di concerti, realizzati tanto con il proprio gruppo che con la Kocani Orchestar.
Nel 1999 Capossela si dedica a due esperimenti: l'accompagnamento al pianoforte del classico di Charlie Chaplin "Tempi moderni" e un nuovo tour, intrapreso con uno spettacolo che lascia spazio a composizioni di altri autori: si intitola "Parole daltrove", e affianca versioni in italiano di morne, rebetici e tanghi, realizzate da Capossela, a composizioni originali scritte nel frattempo. L'esperienza culmina con un concerto tenuto assieme al Trio Esquina del bandoneonista Caesar Stroscio.
Nel 2000 esce il nuovo album, CANZONI A MANOVELLA, il sesto lavoro della sua carriera.
Ivan Graziani
Nasce il 6 ottobre 1945 a Teramo. Secondo una leggenda la sua nascita sarebbe avvenuta su di un traghetto tra Civitavecchia e Olbia. Di fatto fu chiamato Ivan, che guarda caso è l'anagramma di navi.
Nel 1966 Fonda L'Anonima Sound. Gruppo musicale che segna l'inizio della sua carriera artistica.
Nel 1967 Incide con il gruppo il primo singolo dal titolo "Fuori piove/Parla tu" con il quale partecipano al Cantagiro risultando ultimi.
1970 Ivan Graziani abbandona L'Anonima Sound dopo aver inciso con il gruppo un LP mai pubblicato, per dedicarsi alla carriera di solista.
Il suo primo lavoro realizzato come solista è un LP interamente strumentale ed autoprodotto registrato in occasione della nascita del figlio Tommaso. Un omaggio alla moglie Anna per il lieto evento dal titolo "Tato Tomaso's Guitar". Il disco non viene distribuito.
1973 Ivan Graziani realizza "Desperation". Un 33 giri interpretato in inglese con musiche orientate verso un classico rock' n' roll anni '50.
1974 Viene inciso "La città che io vorrei". Un LP dove si apprezzano le caratteristiche e lo stile che renderanno famoso Ivan Graziani.
1975 Nello studio il Mulino viene registrato "La batteria, il contrabbasso, ecc. " di Lucio Battisti. Ivan Graziani vi partecipa da protagonista come musicista alla chitarra e al mandolino.
Verso la fine dell'anno esce "Ballata per quattro stagioni". Il 33 giri, che viene inciso con gli stessi musicisti di "La batteria, il contrabbasso, ecc.". Tale lavoro risulterà particolarmente apprezzato dalla critica.
E' la consacrazione di Ivan Graziani. come chitarrista e solista.
1977 Esce il 33 giri "I Lupi". Lugano addio, che è incisa anche su 45 giri, si attesta per diverse settimane sulle zone alte della classifica.
1978 Viene inciso "Pigro" che Ivan realizza con la stessa formazione che aveva registrato "La batteria, il contrabbasso, ecc. ". Paolina e Monna Lisa escono su 45 giri e riscuotono un buon successo commerciale.
1979 Ivan pubblica un 33 giri che conferma il suo grande talento artistico dal titolo "Agnese dolce Agnese". La canzone portante dell'album "Agnese" spopola nelle radio locali e nelle classifiche nazionali.
1980 Esce "Viaggi ed intemperie". Un ulteriore 33 giri di grande successo. 1981 Si intitola "Seni e coseni" il 33 giri che esce in quest'anno. Quest'anno è caratterizzato da un fatto nuovo per la discografia italiana; tre artisti si uniscono per un grande progetto dal titolo "Canzone senza inganni". Ne nasce un Q Disc ed una tournèe che girerà tutta l'Italia. I protagonisti sono Ivan Graziani, Ron e Kuzminac.
1982 Esce il primo disco Live di Ivan Graziani dal titolo "Parla tu"
1983 Incide LP omonimo "Ivan Graziani"
1985 Ivan partecipa per la prima volta al Festival di San Remo con la canzone "Franca ti amo". Il pezzo non è dei migliori e ne consegue un risultato disastroso.
1986 Esce il 33 giri “Pilnick”; l'ultimo realizzato con la casa discografica Numero Uno.
1989 Con la nuova casa discografica Carosello. esce “ivangrage”
Ivan Graziani realizza "Segni d'amore" una raccolta con vecchie canzoni tutte riarrangiate e con un pezzo inedito "La sposa bambina".
1991 Dopo anni di assenza Ivan torna sul mercato con LP "Cicli e tricicli".. La critica è divisa; per alcuni è un buon lavoro, per altri è un passo falso.
1994 Partecipa per la seconda volta al Festival di San Remo con il brano "Maledette malelingue" riscotendo un buon successo. La classifica finale lo vede al settimo posto.
Esce il CD "Maledette malelingue" che contiene fra gli altri il brano presentato a San Remo. Finalmente un disco che riavvicina Ivan al grande pubblico.
1996 Scade il contratto con la Carosello ed Ivan decide di non rinnovarlo per proseguire la sua carriera con Fonopoli.
Pubblica "Fragili fiori Livan" dove trovano spazio brani classici del suo repertorio in versione dal vivo e cinque inediti tra cui "La nutella di tua sorella"
1997 Muore il 1 gennaio nella sua casa di Novafeltria colpito da un male incurabile.
Fonte: http://www.issgreppi.it/sezioni/musica/manuale%20sulla%20canzone%20d%27autore.doc
autore: PerSpartitoPreso
sito web: www.perspartitopreso.it
nuovo sito web: http://www.iluf.net/
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