Manuale di Pedagogia e scienze dell’educazione

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Manuale di Pedagogia e scienze dell’educazione

Riccardo Massa – Manuale di Pedagogia e scienze dell’educazione

Riassunto - L. Liborio

Nella cultura e nella società attuali molti problemi potranno essere risolti solo da uno sviluppo sempre più deciso della ricerca sui processi formativi e sulle istituzioni in cui si svolgono. I fenomeni educativi sono numerosi e complessi. L’espressione ricerca educativa rinvia così ad un arcipelago svariatissimo e sterminato di oggetti e procedure. La crisi della pedagogia tradizionale è dunque irreversibile. O sfocia nella sua totale dissoluzione o viene superata con un trapasso storico-epistemologico capace di riformulare il suo nucleo prescientifico come oggetto settoriale di una nuova scienza pedagogica dell’educazione, distinta da tutte le altre e proprio per questo in grado di collaborare con esse.

Metodo sperimentale

Metodologie e procedure di indagine costituiscono l’aspetto più rivelatore delle caratteristiche del campo della ricerca educativa che esibisce ampie possibilità di ricerca empirica in senso descrittivo e osservativo. Il rischio è però quello di limitare tale ricerca alle sole istituzioni scolastiche, una tendenza da rafforzare è quella invece di uno sviluppo sull’arco di tutti gli eventi educativi extra-scolastici. Si dove inoltre porre attenzione a non assolutizzare l’idea di rilevazione empirica in senso solo oggettivo e quantitativo, ma ricorrere invece ad approcci di tipo clinico e qualitativo con i quali deve cercare di integrarsi.

Ricerca teorica

Il maggior contributo è stato sinora quello dell’analisi linguistica, sia di taglio epistemologico sia relativa al linguaggio comune. Si tratta di rivendicare come nel passaggio dalla pedagogia alle scienze dell’educazione sia andato perduto qualcosa di sostanziale per la ricerca educativa. L’orizzonte ideale sarebbe il costituirsi di una nuova scienza pedagogica dall’educazione come superamento della crisi di identità della pedagogia tradizionale e della crisi epistemica in atto nelle cosiddette scienze dell’educazione.

Il metodo clinico

E’ necessario un approccio di tipo clinico e qualitativo senza per questo contrapporsi all’impianto nomotetico della ricerca scientifica, ma integrandosi in esso in maniera non subordinata. Si deve cercare di prestare attenzione a tutti gli eventi di apprendimento, formali, non formali, informali, prevedendo uno spazio autonomo per la ricerca didattica.

Il metodo clinico presta attenzione presta attenzione alla conoscenza di alcuni aspetti empirici fondamentali dell’accadere educativo: la dimensione inconscia di cui si sostanzia, il rapporto transferale che lo caratterizza, la connessione tra versante teoretico e versante pratico (interviste singole e di gruppo in profondità, raccolta di storie di vita, studio longitudinale di casi determinati, approcci etnografici e idiografici, diari, biografie, interpretazione di dinamiche personali, analisi socio-organizzativa e così via).

Metodo comparativo

E’ lo studio attraverso un’analisi comparata tra sistemi scolastici e modelli pedagogici di differenti contesti nazionali o regionali.

Metodo storico

E’ la storia delle dottrine pedagogiche, delle pratiche educative, della scuola, delle istituzioni formative, del costume, della cultura e della società, in rapporto alle sue implicazioni di ordine educativo e pedagogico.

Interessa introdurre un riferimento alla centralità del materialismo storico. Il marxismo ha costituito una vera rottura epistemologica, evidenziando il nesso tra educazione, ideologia e condizioni materiali della prassi sociale. Si dovrebbe cercare di riattivare criticamente il materialismo storico, attenuandone la tradizione ideologicaper svilupparne le implicazioni epistemologiche di tipo strutturalistico.

La ricerca-azione

E’ la ricerca finalizzata a trovare delle soluzioni, passando da una dimensione conclusionistica ad una dimensione decisionalistica. Si differenzia dalla ricerca operativa per l’abbandono delle procedure esclusivamente quantitative.

Il versante disciplinare

E’ quello che pone i maggiori problemi per la ricerca educativa. L’esigenza di rimettere in discussione gli steccati disciplinari (interdisciplinarità) capovolgendo la crisi epistemologica della ricerca educativa e della pedagogia in quella dell’insieme stesso delle scienze umane, ma anche evitando la nostalgia di pretese unificazioni di vario segno.

La filosofia dell’educazione è tanto più valida quanto più schiettamente filosofica, ma per lo più la filosofia dell’educazione sta per pedagogia generale, come la psicologia dell’educazione sta per psicologia, ed anche la stessa pedagogia speciale, parimenti l’approccio antropologicoe sociologico. L’unico spazio de vera specificità pedagogica sembrerebbe essere rimasto quello della didattica. In effetti la ricerca pedagogica oggi è ricerca didattica cui è succeduto un insieme di tecnologie didattiche desunte dalla psicologia dell’apprendimento, dalla psicologia cognitiva, dalla cibernetica e dall’informatica. Nella ricerca educativa odierna viene a delinearsi un contenutismo esasperato.

Gli altri versanti della ricerca educativa

Il grande tema della ricerca educativa odierna è costituito dalle istituzioni scolastiche cui dovranno integrarsi i sistemi extrascolastici in una sorta di sistema formativo integrato.

E’ riemerso prepotentemente il problema di una innovazione dei contenuti. I modi dell’insegnamento sono stati però indagati nell’ottica della programmazione e della valutazione, ma esiste anche una pedagogia istituzionale attenta alla dimensione metodologica, spaziale, temporale e che pone attenzione alla corporeità.

Altro tema è la ridefinizione dell’infanzia, dell’adolescenza, dell’età adulta e della vecchiaia nella società, nonché i discorsi inerenti il rapporto tra formazione e mondo del lavoro, formazione professionale, formazione aziendale.

In questi ultimi tempi è stato preponderante l’attestarsi di paradigmi comportamentistici e cognitivistici, accanto alla presenza di paradigmi spiritualeggianti e alla sempre minor presenza di paradigmi trascendentali da un lato e strutturalistici dall’altro. Sempre più affermati sono i paradigmi sistemici, mentre è mancato l’incontro con il paradigma psicanalitico e quello marxista si è espresso a livello di ricerca storica.

Sul versante epistemologico le tendenze sono fondamentalmente 4:

la pedagogia come ricerca
la pedagogia come filosofia
la pedagogia come disciplina pratica
la pedagogia come scienza empirica

Le esigenze della ricerca educativa possono essere così riassunte:

razionalizzazione e coordinamento dei programmi di ricerca in ordine alle sedi in cui sono condotti
formazione dei ricercatori
riconoscimento di uno spazio specifico e privilegiato
disponibiltà di strumentazioni, strutture e risorse adeguate

Il traguardo del futuro per la ricerca educativa è dunque quello di poter disporre di un disegno di ricerca né riduttivo ne onnicomprensivo, ma capace di conoscenza affettiva delle variabili pedagogiche sempre presenti in ogni evento educativo.

Fonte: http://web.falco.mi.it/formazionedocenti/FAV1-00023339/FOV1-00023D05/FOV1-00023D0A/FOV1-00023D0C/AM323TESTO.doc

Sito web da visitare: http://web.falco.mi.it/

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