Clown terapia
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Clown terapia
STORIA DELLA CLOWN-TERAPIA
- GLI ALBORI DELLA CLOWN-TERAPIA
I primi “dottori-clown” apparvero negli anni ’80 a New York. I primi fondatori dell’unità di clown-terapia (The Clown Care Unit) furono nel 1986 Michael Christensen, clown professionista, e Paul Binder. Il loro scopo era quello di donare il sorriso e portare la fantasia negli ospedali pediatrici. Oggi tale fondazione ha sviluppato il suo operato nel territorio dello stato di New York.
Nei primi anni ‘90 la clown-terapia si sviluppò anche in Europa: gli ospedali francesi e svizzeri furono i primi ad accoglierla rispettivamente con i nomi di “Le Rire Medecin” e la Fondazione Theodora. Il suo apice venne raggiunto solo alla fine di questi anni grazie anche al dottor “Hunter (patch) Adams” che fondò l’istituto Gesundheit, una casa-ospedale nel West Virginia. Grazie alla passione per il suo lavoro e alla sua esperienza come paziente psichiatrico decise di fare dell’amore e del sorriso strumenti indispensabili come supporto alla medicina. Per tali motivi mise insieme aspetti della sua personalità con queste diverse aspirazioni per diventare un medico clown, creando così un approccio nei confronti del paziente a cui si ispireranno in seguito molti medici in tutto il mondo. Anche i medici più remissivi, che non avevano fiducia nella sua impresa, si dovettero ricredere ammettendo che la gioia è fonte inesauribile di buona salute!
Il film “Patch Adams” si basa sulla storia vera dell’omonimo dottore.
- LA CLOWN-TERAPIA IN ITALIA
In Italia la maggior associazione per la formazione e la gestione dei medici clown volontari è la VIP, ossia ViviamoInPositivo Italia ONLUS, che ha sedi in tutto lo stivale comprese le isole maggiori. Questa organizzazione programma anche dei corsi per nuovi aspiranti clown.
Inoltre nel nostro paese, ci sono la fondazione Aldo Garavaglia, “Dottor Sorriso” ONLUS e l’associazione “Ridere per Vivere” di Roma. A Firenze è presente uno dei pochi servizi professionali per medici clown. In questa struttura vengono istruiti quelli che si possono definire gli “addetti ai lavori” poiché la terapia del sorriso si basa sui volontari, ma in primo luogo sulle figure professionali, medici e infermieri.
Ogni anno gruppi di volontari formati si recano nei paesi in via di sviluppo per condurre progetti di cooperazione all’educazione.
METODO UTILIZZATO DALLA CLOWN-TERAPIA
- LA CLOWN-TERAPIA NEI REPARTI PEDIATRICI
La clown-terapia usata in reparti pediatrici ha come fine di permettere al bambino ospedalizzato di evadere per un momento dalla realtà dell’ambiente ospedaliero.
L’abilità del clown è quella di mitigare la tensione che si genera nell’attesa di una visita medica, sia in sala d’attesa sia in corsia e distogliere l’attenzione del bambino e dei familiari dall’evento, riuscire ad infondere coraggio, minimizzare l’ansia e l’inquietudine, sdrammatizzare l’immagine del medico che incute paura, per questo i clown devono avere un’identità e un’immagine diversa dal medico: indossare un costume colorato, avere la parrucca, il naso rosso, il farfallone, scarpe enormi e il viso truccato. Attraverso spettacoli di animazione e facendo finta di giocare sempre si fanno ridere i bambini, creando nel contempo legami di complicità, e nel frattempo spesso ne approfittano per visitarli o registrare commenti sulle reazioni alle terapie. Il compito del clown non è semplice poiché non esistono regole e tutto è basato sull’improvvisazione. E’ essenziale essere dotati di estrema sensibilità e riguardo, ma anche di prudenza e spirito di osservazione.
I medici clown si aggirano per i reparti pediatrici a visitare i bambini ed il loro arrivo è annunciato dalla musica dei loro strumenti.
Essi cominciano con una seduta informativa con le infermiere responsabili del servizio, per informarsi sul numero dei bambini a cui rendere visita e sul loro stato di salute fisica e psicologica.
Questi clown sono legati al segreto professionale e si sono impegnati a non divulgare nulla della vita privata dei bambini e delle loro famiglie. Grande importanza ha il rispetto delle norme igieniche ospedaliere. Le visite avvengono nelle varie camere, con l’autorizzazione dei bambini stessi. A questo punto i membri dell’équipe utilizzano il loro talento d’improvvisazione e la loro capacità di divertire al fine di creare su misura un piccolo sketch, facendo il possibile per coinvolgere il bambino tenendo sempre presente i limiti delle sue possibilità.
E’ infatti importante che il bambino non venga costretto al ruolo di spettatore, ma che possa partecipare agli spettacoli d’animazione creati appositamente per lui.
I medici clown cercano inoltre di coinvolgere i genitori ed il personale medico. L’ingresso nelle stanze avviene in modi diversi e particolari: suonando campanelli immaginari, aspettando il consenso dei bambini, incastrandosi nelle porte e chiedendo aiuto ai bambini per liberarsi.
Una volta nella stanza ci si presenta: si chiede al bambino il nome, l’età, se va a scuola, ed altre domande, senza però mai riferirsi alla sua malattia. Questa piccola intervista serve ai clown per cominciare a conoscere il bambino, per capire il suo carattere poiché non tutti i bambini sono uguali e la visite dei medici clown sono sempre “personalizzate”.
I bambini devono essere incuriositi, l’approccio deve essere molto delicato, bisogna guadagnarsi la fiducia per riuscire a strappare un sorriso, ma soprattutto instaurare un dialogo.
Inizialmente i clown propongono una speciale “disinfestazione” della stanza per mezzo di bolle di sapone a suon di musica e invitano i bambini a far scoppiare le bolle in una sorta di gara. Si passa poi allo “spettacolino”, durante il quale i clown aprono le loro valigie da dove esce un’infinità di giochi come palline da giocoliere, giochi di magia, pupazzi parlanti, oggetti dai mille rumori, trombette, strumenti musicali per trasformare lo sterile ambiente ospedaliero in stanze colorate.
- DIMOSTRAZIONI SCIENTIFICHE AGLI EFFETTI BENEFICI DEL SORRISO
Il primo scienziato che formulò una dimostrazione scientifica dell’effetto benefico della clown-terapia fu il professor William Fry (www.clownterapia.it) della Stanford University. I suoi studi hanno dimostrato in modo inconfutabile che la risata è un perfetto esercizio aerobico; essa incrementa l’apporto di ossigeno ai polmoni, aumenta la resistenza cardio-polmonare, rilassa i muscoli, massaggia gli organi interni, migliora la circolazione sanguigna, favorisce il sonno calmo e rilassato.
Un altro scienziato americano, il dottor Lee S. Berk (www.clownterapia.it) dell’Università californiana ha verificato che la risata aumenta il livello delle globuline A nella mucosa respiratoria e dunque irrobustisce il sistema immunitario e aiuta in modo determinante chi soffre di asma e di bronchiti, incrementa il livello delle endorfine, diminuisce il tasso di stress, combatte attivamente la depressione. Tutto il corpo che ride si distende. Inoltre la risata favorisce una ginnastica addominale, distrae dal dolore, fa passare l’insonnia e aumenta l’ottimismo.
- SETTING
Tramite l’esercizio della clown-terapia si promuove l’umanità e la gioia di vita soprattutto nell’infanzia, “nel rispetto della libertà e della dignità della persona senza discriminazioni di età, etnia, sesso, religione, lingua, nazionalità, condizione sessuale, ideologia o qualsiasi altra diversità, ivi compresa quella fisica e mentale, in tempo di pace come in tempo di guerra, quali che siano le condizioni istituzionali o sociali nella quali opera” (dal “Codice deontologico per l’attività di clown-terapia” adottato dall’Associazione Artistica Castellinaria).
La clown-terapia non è solo applicabile in corsie d’ospedale o a contatto con giovani e bambini ricoverati nei vari reparti, ma è assolutamente efficace anche tra anziani e soprattutto tra quelli ospitati in strutture residenziali. Questi hanno bisogno di attenzioni, svago, divertimento ed interazione con il mondo esterno per non sentirsi soli.
- FORMAZIONE
Tra le principali materie di studio per chi vuole intraprendere la pratica della clown-terapia si trovano (www.clownterapia.it/formazione) :
- Tecniche psicomotorie e di clownerie:
- Uso dello spazio scenico;
- Ricerca del proprio personaggio clown;
- Il mimo e il punto fisso;
- Gags;
- Mimo e storie mimate;
- Sculture di palloncini;
- Tecniche di base di clowneria;
- Danza gestuale;
- Pantomima.
- Crescita personale:
- Esercizi sulla fiducia;
- Esercizi sulla comunicazione;
- Esercizi sulla sintonia;
- Giochi di ruolo;
- La comunicazione, il porsi positivamente verso la vita;
- Lavoro di equipe nelle strutture sanitarie.
- Giocoleria e micromagia:
- Giochi di comunicazione e fiducia.
- Igiene e comportamento ospedaliero:
- Concetto di salute;
- Igiene della persona;
- Prevenzione delle malattie infettive;
- Igiene dei reparti critici;
- Norme di vita comunitaria e rispetto dell’ambiente;
- Capacità di improvvisare.
E’ importante che, a seguito del periodo di formazione, venga praticata l’attività di tirocinio, pratica utile al suo completamento.
Chi è adatto per il corso di formazione per clown?
- Chi non ha problemi fisici e possiede l’attitudine al movimento;
- Chi ama mettersi in gioco;
- Chi ama ballare, cantare, giocare, condividere, aprirsi, fare amicizia;
- Chi ama l’impegno e la solidarietà;
- Chi ama fare della gioia la propria missione!
OBIETTIVI DELLA CLOWN-TERAPIA
Nell’ambito assistenziale e sanitario il paziente si affida completamente ad un’altra persona e per far sì che ciò avvenga è necessaria la presenza di una grande fiducia reciproca. Sulla base di ciò è infatti possibile creare un’interazione che possa dar luogo ad un’atmosfera distesa, minimizzando tensioni ed ansie nei pazienti. Nei riguardi di questo aspetto tra il personale si sta sviluppando una maggior sensibilità che ritiene indispensabile un nuovo approccio basato sul sorriso.
L’obiettivo principale della clown-terapia è quello di risvegliare la necessità, insita in ognuno di noi, di divertirsi giocando insieme. In tal modo si stimolano creatività e comicità innate sia dei pazienti che dei medici-clown, i quali imparano a conoscere la sofferenza avvicinandola attraverso il sorriso e la dolcezza. La medicina del sorriso e del buon umore costituisce così un supporto alla somministrazione farmacologia poiché raggiunge ferite più profonde, circonda di forza positiva la persona aiutandola a sciogliere la sofferenza e maturando la consapevolezza di “potercela fare”. Si crea, all’interno dell’ambiente ospedaliero, un cambiamento di energia che si trasforma in serenità e gioia, rigenerando e “purificando l’aria” per aiutare i pazienti (specialmente i più piccoli e gli anziani) ad accettare il ricovero. I medici-clown riescono anche ad andare oltre, “aprendo varchi di luce” nelle persone, aiutandole a riacquistare forza e speranza. Ridere diventa una sorta di esercizio terapeutico che, distraendo, rende meno intenso il dolore.
La clown-terapia contribuisce non solo ad alleviare le sofferenze, ma anche ad accelerare la guarigione attraverso lo strumento essenziale del gioco, utile al fine di ripristinare l’ambiente familiare all’interno dell’ambito ospedaliero, favorendo l’elaborazione di contenuti emotivi pesanti (Warren, Simonds, 2003).
Questi interventi non vogliono però sostituirsi alla terapia farmacologia e psicologica, ma solo affiancarsi a queste per consentire un miglioramento della condizione del paziente durante la degenza, sdrammatizzando la temuta figura del medico, prendendo familiarità con le procedure terapeutiche.
Gli effetti psicologici e biologici del sorriso sono tutti positivi. Ridere è un esercizio muscolare e respiratorio, un fenomeno di “purificazione” e liberazione delle vie respiratorie. Ridere può far cessare una crisi d’asma per azione del sistema parasimpatico. Per coloro che soffrono di enfisema ridere migliora l’insufficienza respiratoria. Inoltre l’aumento degli scambi polmonari tende ad abbassare il tasso di grasso nel sangue determinando un abbassamento del colesterolo; quando ridiamo tutto il nostro corpo ride e si rilassa.
Si può affermare che il sorriso ha effetto preventivo nei confronti dell’arteriosclerosi, combatte gli effetti nocivi dello stress e permette un miglioramento delle funzioni intestinali ed epatiche. Ridere combatte anche la stitichezza grazie alla ginnastica addominale che genera.
L’organo che la risata influenza maggiormente è il cervello ed in particolare limbo ed ippocampo, in quanto sono centri dell’emozione e del sorriso. Ciò influisce sulle difese immunitarie, determinandone un aumento. Il sorriso fa aumentare la produzione degli ormoni che liberano le morfine naturali, ovvero le endorfine e le encefaline. Le prime agiscono positivamente sul dolore attenuandolo e favorendo così il raggiungimento di uno stato di relax; le seconde esaltano il sistema immunitario aiutandolo a difendersi dalle malattie.
VANTAGGI E LIMITI DELL’USO
Alla luce di quanto esposto finora è ovvio quanto sia utile ridere e quindi la clown-terapia dovrebbe essere usato molto di più come strumento nel campo medico.
Bisogna tenere anche conto delle difficoltà che possono presentarsi in questi interventi e a volte i requisiti richiesti per la buona riuscita degli stessi non sempre presenti.
Per favorire il buon esito della terapia è necessario che la persona che ricopre il ruolo di medico-clown accetti di trasformarsi in tutto e per tutto in clown e ciò significa mettere da parte la propria personalità e i propri problemi. Questo non è comunque sufficiente: è richiesta anche la disponibilità dei soggetti con cui il medico-clown verrà a contatto, i quali devono essere disposti ad interagire e a diventare le “carte da gioco del clown”.
Inoltre bisogna comunque tenere presente che la clown-terapia non è e non può essere una cura a sé, ma può solo integrarsi con altri interventi. Non sono però da dimenticare quei cambiamenti fisiologici utili alla salute e favoriti dal sorriso sopra citati.
Considerando i due aspetti, si può comprendere quanto sia difficile stabilire il legame esistente tra la clown-terapia e la guarigione dei soggetti da essa coinvolti. Proprio per questo motivo è difficile dare voce ad una teoria ancora così poco diffusa e, in un lavoro di équipe, coinvolgere le più svariate figure esistenti quali infermieri, medici e psicologi nella clown-terapia e integrarli con le figure dei medici-clown.
Fonte: http://eduprof.altervista.org/didattica/21/dps/clownterapia.doc
Autore del testo: Educatori Professionali II Anno
A.A. 2005/2006
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