Linguaggio e comunicazione

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti. Se vuoi saperne di più leggi la nostra Cookie Policy. Scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all’uso dei cookie.I testi seguenti sono di proprietà dei rispettivi autori che ringraziamo per l'opportunità che ci danno di far conoscere gratuitamente a studenti , docenti e agli utenti del web i loro testi per sole finalità illustrative didattiche e scientifiche.

Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).

Linguaggio e comunicazione

7.1. LINGUAGGIO e COMUNICAZIONE

L’acquisizione del linguaggio verbale nell’essere umano ha una importanza decisiva per la specie, insieme con la posizione eretta, l’opponibilità del pollice, la riduzione della mandibola, lo sviluppo dell’apparato fonatorio e articolatorio

La capacità di usare un sistema simbolico investe sia una dimensione cognitiva (= pensiero e intelligenza) sia una dimensione relazionale (= interazione e contatto sociale)

L’INTERDIPENDENZA TRA LINGUAGGIO E PENSIERO

Il linguaggio è un mezzo per esprimere il pensiero, le proprie idee.

Sia agli altri che a se stessi. (Ragionare e riflettere non sono forse un parlare tra sè e sè?)

Sembra quindi che ciò che è pensabile coincida con ciò che è esprimibile.

Il linguaggio dunque condiziona il pensiero. “I limiti del mio linguaggio sono i limiti del mio mondo” (L. Wittgenstein)

MESSAGGI E SIGNIFICATI

Il segno (o simbolo) è definito da Peirce come “qualcosa che per qualcuno sta al posto di qualcos’altro sotto qualche rispetto o capacità”.

Ha un carattere arbitrario, convenzionale

Il segno assume la funzione di rimandare a qualcosa di diverso da sé (come il gesto dell’indicare o deissi).

I segni non soltanto «stanno per» qualcosa d’altro, ma anche lo «indicano» e svolgono la funzione di indici.

Sarebbe ingenuo pensare che il significato è dato dal rapporto fra il linguaggio e la realtà (linguaggio = immagine e copia del mondo; capire una frase è capire come stanno le cose nel mondo).

Non sempre i significati delle parole si riferiscono a cose (oggetti o eventi) che sono nel mondo.

Il simbolo (la parola) non ha un rapporto diretto con la realtà (il referente) ma soltanto con la rappresentazione mentale (la referenza).

Anche i significati, come i segni, sono un costrutto sociale e dipendono dalle convenzioni culturali, dalla conoscenza comune condivisa, dall’esperienza collettiva.

L’INTENZIONE COMUNICATIVA

La comunicazione è un'azione cosciente, intenzionale.

Il comunicante decide di manifestarsi all’interlocutore.

Il messaggio è il “voler dir qualcosa” da parte dell’emittente, che ha l’intenzione di far sì che il destinarlo recepisca il suo messaggio, lo comprenda e quindi pensi, dica o faccia qualcosa.

7.2. La comunicazione non verbale (CNV)

Canale CINESICO (movimenti del corpo)

I gesti (simbolici, indicatori, illustratori, regolatori)
La prossemica (distanza interpersonale, contatto corporeo, postura, orientazione)
La mimica facciale (per es. il sorriso)
Lo sguardo (orientazione, direzione, durata)

Canale VOCALE

Paralinguistico (o prosodico) : il come si parla; le variazioni del tono, l’intensità (volume), l’intonazione, il timbro, la velocità dell’eloquio (ritmo), le pause.
Extralinguistico : le caratteristiche foniche della voce (es. il tremore, la voce gracchiante)

La CNV ha prevalentemente una funzione espressiva.

Tuttavia, può anche modificare il significato di ciò che si dice (ad es. “esci” può essere un ordine, un rimprovero, una supplica o una domanda);

La CNV può svolgere una funzione meta-comunicativa (ad es. segnalando che il messaggio verbale va inteso ironicamente, oppure è detto per scherzo, etc.)

Fonte: http://digidownload.libero.it/kaos1972/HTMLobj-271/7._LING7UAGGIO_e_COMUNICAZIONE.doc

Linguaggio e comunicazione