Oggetto e metodo
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Oggetto e metodo
1. OGGETTO E METODO
PSICOLOGIA = termine composto da due parole:
Logos = parola, discorso, ragione, discorso razionale, studio, conoscenza, scienza
Psiche = soffio, soffio vitale, spirito (v. spirare), anima, mente, coscienza
VISIONE ANIMISTICA è quella concezione in cui si attribuisce un’anima (quindi una volontà e facoltà mentali) agli eventi naturali, che hanno in sé uno spirito o derivano da divinità o da esseri superiori.
L’ Astrologia si fonda sul presupposto che il mondo naturale sia governato e diretto dal movimento dei cieli. Dagli astri dipendono gli avvenimenti della storia umana ed anche le nostre vicende personali. (v. il significato etimologico di disastro = dis- (cattivo) astro.
Nel pensiero moderno si contrappone alla visione animistica una VISIONE NATURALISTICA, in cui si distingue tra le cose, gli oggetti da una parte e gli esseri viventi dall’altra, tra ciò che è animato o inanimato, tra ciò che è vivo o morto.
CUORE O CERVELLO ?
Estensione della visione naturalistica all’uomo!
Nella visione animistica le cose erano concepite come aventi un’anima.
In una visione naturalistico-materialistica l’uomo è diventato una parte della natura, cosa tra le cose.
L’anima da entità immateriale (o soprannaturale) è concepita come una entità naturale e materiale, localizzabile nello spazio e nel tempo alla stessa stregua di un ente fisico.
Dove si provano le emozioni? Quale la loro sede?
Qual è l’organo vitale per eccellenza, responsabile della nostra vita interiore?
Per molti secoli ha prevalso la teoria cardiocentrica
Nel pensiero moderno la teoria encefalocentrica
DALLO SPIRITO AL CERVELLO. . .
Le funzioni mentali risiedono in determinate aree cerebrali e sono il prodotto del sistema nervoso.
Nell’800, con la frenologia, Gall credeva di poter scoprire attraverso alla conformazione del cranio le inclinazioni e le predisposizioni comportamentali (“il bernoccolo della matematica”).
Attualmente si pensa di aver individuato la sede dei centri nervosi del linguaggio, della percezione visiva, della fame, del piacere, della memoria.
L’UOMO COME ESSERE NATURALE.
LE FERITE INFERTE AL NOSTRO NARCISISMO DALLA SCIENZA MODERNA
La mortificazione cosmologica.
Nel sistema copernicano che si sostituisce al sistema tolemaico: la terra e l’uomo che la abita non sono al centro dell’universo.
Cade la distinzione tra cieli e terra. Non esiste l’etere, non esistono le sfere celesti. Il cielo e gli astri sono uguali alla terra.
La mortificazione biologica
L’origine della specie (1859) nella teoria evoluzionista di Darwin non è sostanzialmente diversa da quella degli altri animali. L’uomo è biologicamente uguale agli animali, è il risultato di un certo processo evolutivo, il prodotto dell’evoluzione di una specie animale, una tra le tante (milioni) anche se l’evoluzione l’ha dotato di superiori facoltà mentali. (Cfr. C. Darwin, L’origine delle specie, Torino, Boringhieri, 1967)
Da un punto di vista genetico, l’uomo è classificabile come Il terzo scimpanzé, poiché condivide con le altre due specie di scimpanzé (lo scimpanzé comune ed il pigmeo) il 98,6% del patrimonio genetico ed è geneticamente più simile allo scimpanzé di quanto questi non lo sia alle altre due cosiddette “scimmie antropomorfe” (il gorilla e l’orango). (Cfr. J.Diamond, Il terzo scimpanzé, Bollati Boringhieri, 1994)
La mortificazione psicoanalitica
Nella metafora freudiana della mente, la coscienza non rappresenta che la punta di un iceberg.
“L’io non è padrone in casa propria e deve fare assegnamento su scarse notizie riguardo a quello che avviene inconsciamente nella sua psiche” (S. FREUD, 1915).
Per Freud si deve dubitare anche della mente o almeno di come essa ci appare alla coscienza, si deve dubitare dell’attività cogitativa e razionale della mente.
La coscienza, la razionalità, il libero arbitrio non appaiono più come la guida sicura in grado di dirigere il comportamento umano. L’uomo si sente defraudato del controllo di sé stesso e delle proprie azioni.
In effetti, le nostre attività mentali (sia emotive, che cognitive) non sempre sono manifeste alla coscienza: sogni, fantasie e desideri inconsci, pulsioni e motivazioni, sentimenti repressi e passioni irrazionali (o addirittura folli) di cui non siamo consapevoli.
Anche l’elaborazione dell’informazione può avvenire inconsciamente.
Ad es. la percezione della profondità o le illusioni ottiche implicano operazioni mentali impenetrabili ad un esame introspettivo, una sorta di inferenza inconscia, cioè ragionamenti fatti inconsapevolmente, a partire dalle sensazioni che ci giungono dal mondo esterno. Da questi dati il sitema percettivo inferisce, mediante ragionamenti automatici ed istantanei, quale sia la distribuzione nello spazio degli oggetti o il riconoscimento di un volto.
L’IPOTESI DEL RIDUZIONISMO
Così si chiama la possibilità (?) di spiegare la mente ed il comportamento nei termini di strutture nervose e di eventi fisici (elettrici e chimici).
Ci provano le neuroscienze di recente formazione come la neuropsicologia o la psico-neuro-endocrino-immunologia, che tentano di spiegare le attività mentali ed i comportamenti svelandone la base fisiologica e studiandone i correlati neurofisiologici
Rimane quindi aperto il problema dello psico-soma, il body-mind problem: che rapporto c’è tra psiche e soma, tra mente e corpo, tra mente e cervello?
“L’uomo non è che una canna nell’universo, ma una canna che pensa” (Pascal)
E’ certamente la mente che scopre il cervello, è grazie alla mente che studiamo il sistema nervoso e le sue connessioni con gli altri organi ed apparati del corpo.
Ma esiste una autonomia dell’IO e del mentale o è la mente stessa spiegabile e riducibile al cervello?
L’ipotesi straordinaria di F. Crick.
(Cfr. F. Crick, La scienza e l’anima, Rizzoli, 1994)
Siamo tutti consapevoli di non essere un “puro spirito”, ma spiriti incarnati e dopo Darwin siamo forse anche consapevoli di non essere “angeli decaduti” ma piuttosto “scimpanzè evoluti”.
Tutti siamo abituati a dire “Io ho un corpo”, “Io ho un cervello”,
ma che effetto farebbe “Io sono un cervello”
Il linguaggio in cui sono espressi gli oggetti ed i concetti della psicologia è tuttora mentalista e non fisicalista (sensazione, percezione, attenzione, memoria, pensiero, bisogni, comunicazione di significati, umori e stati d’animo).
Così come la psicoterapia resta tuttora una alternativa possibile e plausibile alla psicofarmacologia
Si potrebbe pensare che la psicoterapia è inutile e che potrebbe essere abolita riducendola al ricorso degli psicofarmaci.
Ma che dire ad esempio della psicoterapia di coppia ?
Si potrebbe ridurre ad una psicofarmacologia di coppia?
Quando si passa dall’intrapsichico all’ interpersonale, il linguaggio psicologico è difficilmente sostituibile con un altro linguaggio.
Le scienze umane sono tuttora fiorenti.
L’uomo (che oltre ad essere stato definito “animale razionale” è stato anche definito “animale sociale”) continua ad essere studiato nelle sue dimensioni biologica, psicologica, sociale e culturale.
IL METODO INTROSPETTIVO
Il funzionamento della mente si può cogliere mediante l’introspezione ( = guardare dentro a se stessi) con l’esame dei nostri stati mentali
Le azioni umane sono il risultato di sentimenti, giudizi, ragionamenti e decisioni di cui siamo consapevoli, che possiamo analizzare con l’introspezione
Tutte le menti conoscono se stesse con certezza. La mente acquista le sue conoscenze attraverso la riflessione che opera su se stessa (autocoscienza)
L’introspezione ci permette anche di capire cosa succede nelle menti altrui, di conoscere i pensieri e le passioni degli altri esseri umani. ( Empatìa = capacità di immedesimarsi negli stati d’animo altrui)
Se l’uomo è dotato di coscienza e libero arbitrio, si può descrivere e comprendere il comportamento umano, ma non spiegarlo o prevederlo, in quanto deriva da una libera scelta (comprensione vs. spiegazione)
I LIMITI DEL METODO INTROSPETTIVO
- non sempre siamo in grado di descrivere esaurientemente i nostri contenuti di coscienza
- l’accesso ai nostri stati mentali interni non sempre è consentito
- ci sono fenomeni mentali che sfuggono alla coscienza e all’introspezione (inconsci)
ad es. sogni, inferenze inconscie ( = ragionamenti automatici fatti inconsapevolmente)
- la mancanza di oggettività
IL METODO SCIENTIFICO SPERIMENTALE
Osservazione, Ipotesi, Verificazione/Falsificazione
Teoria: Descrizione, Spiegazione, Previsione.
La differenza che rende una teoria scientifica sta nel metodo di controllo delle spiegazioni
Esperimenti guidati: la variabile indipendente (es. età, sesso, professione, allenamento) viene manipolata e si misurano gli effetti sulla variabile dipendente (memoria, apprendimento)
Gruppi sperimentali e gruppi di controllo
Attenzione all’ Effetto Placebo !
COMPORTAMENTISMO / BEHAVIORISMO
Oggetto di studio della psicologia è il comportamento.
Il comportamento (a differenza della coscienza) è osservabile dall’esterno, in modo oggettivo.
La psicologia si costruisce come scienza (non già sulla base di presunte descrizioni soggettive degli stati interni della mente, bensì) esaminando i comportamenti oggettivi.
L’uomo è un organismo vivente che si adatta all’ambiente.
I comportamenti sono reazioni o risposte (dell’organismo) agli stimoli (dell’ambiente).
La Teoria S-R è verificabile.
Le reazioni comportamentali possono essere istintive o apprese.
Si pone il problema della distinzione tra i comportamenti innati e acquisiti (attraverso l’esperienza, l’apprendimento o il condizionamento) cioè tra i comportamenti determinati dall’influenza genetica e quelli dovuti all’influenza ambientale.
Fonte: http://digidownload.libero.it/kaos1972/HTMLobj-259/1._OGGETTO_e_METODO.doc
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