Cristianesimo ortodosso

 

 

 

Cristianesimo ortodosso

 

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Cristianesimo ortodosso

 

 

Denominazione

 

Il termine cristiano deriva dal nome di Cristo, di cui i cristiani si dichiarano seguaci. Essi furono chiamati così per la prima volta ad Antiochia, nel III sec. d.C., mentre prima erano definiti nazareni.
Ortodossia: Il termine "Ortodosso", deriva dalla parola greca o r q o d o x i a , che significa "Retta Dottrina".
La chiesa ortodossa è formata dall’insieme delle chiese bizantine che accettarono e mantennero gli insegnamenti del Concilio di Calcedonia.


Simboli
La simbologia cristiana è molteplice, ma è la croce ad essere comunemente accettata come simbolo ufficiale del cristianesimo: essa ricorda il sacrificio di Cristo e la fede in un Dio Uno e Trino.

 

Il crocifisso ortodosso, è la tipica croce a tre bracci, con riferimento alla Trinità.

 Tra gli altri simboli si ricordano: il buon pastore (con riferimento a Cristo pastore del suo gregge),;


 il pellicano (simbolo di Cristo che da il suo corpo in cibo, in quanto il pellicano accumula grasso sul petto e con esso sfama i suoi piccoli);


il pesce (in greco ictus le lettere che compongono questa parola sono le iniziali di: "Gesù Cristo, figlio di Dio, Salvatore"cioè ihsouz cristoz qeou uioz svthr);

 

 


il segno (lettere iniziali del nome di Cristo in caratteri greci,cristoz );
l’agnello (con riferimento a Cristo, Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo);
l’ancora (simbolo di salvezza);

il pane e il vino,

 

il pane e il vino,(simboli dell’Eucarestia).
La simbologia ortodossa è particolarmente ricca: un posto privilegiato hanno le icone, che non sono solo immagini sacre, ma in un certo senso "rendono presente" il mistero di Dio.

 

Diffusione

 

Su un totale di circa 1 miliardo e 900 milioni di cristiani, i fedeli delle chiese ortodosse delle varie denominazioni sono circa 180 milioni, pari all’ 8% di tutti i cristiani.
La maggior parte degli ortodossi (48%) vive nella Russia europea, il 37% in Grecia, Bulgaria, Romania, Serbia. Consistenti comunità ortodosse si trovano negli Stati Uniti.
La chiesa ortodossa è costituita da un insieme di chiese "autocefale" (che si governano da sole), in quanto gli ortodossi concepiscono la Chiesa universale come unione di chiese tra loro indipendenti, soggette all’autorità di Cristo; di conseguenza la chiesa ortodossa non ha una struttura piramidale e monarchica, ma una struttura sinodale (cioè governata da un sinodo, che elegge un patriarca). Su tutte le chiese ortodosse il Patriarca Ecumenico di Costantinopoli conserva un primato puramente onorifico.
Attualmente i patriarcati e le chiese autocefale (che dipendono da un patriarcato), sono i seguenti:

Patriarcato ecumenico di Costantinopoli ( il Patriarca ha un primato d’onore sulle altre chiese).
Patriarcato di Alessandria.                                         Chiesa autocefala di Grecia.
Patriarcato di Antiochia.                                            Chiesa autocefala di Georgia.
Patriarcato di Gerusalemme.                                       Chiesa autocefala di Cipro.
Patriarcato di Russia.                                                 Chiesa autocefala di Cecoslovacchia.
Patriarcato di Romania.                                              Chiesa autocefala di Polonia.
Patriarcato di Serbia.                                                  Chiesa autocefala di Albania.
Patriarcato di Bulgaria.

 

Libri sacri

 

Il termine Bibbia deriva dal grecoqabiblia , che vuol dire "I Libri". Si tratta infatti di una raccolta di testi scritti in più di mille anni in situazioni storiche e culturali molto diverse.
La Bibbia consta di due parti disuguali: la prima, chiamata "Antico Testamento" (A.T.), corrisponde ai trentanove libri delle Bibbia ebraica con l’aggiunta però di sette libri chiamati "deuterocanonici" (Tobia, Giuditta, Sapienza, Ecclesiastico, Baruc, Maccabei I e Maccabei II).



 I libri specificatamente cristiani della Bibbia, chiamati "Nuovo Testamento". furono scritti tutti in greco nel I secolo d.C. In primo luogo vi sono i quattro vangeli (Marco, Luca, Matteo e Giovanni) e gli "Atti degli Apostoli"; seguono poi le dodici lettere di Paolo, la lettera agli Ebrei, le otto lettere dette "pastorali" e l’Apocalisse di Giovanni.



I Cristiani considerano i libri sia dell’Antico che del Nuovo Testamento come ispirati da Dio e li considerano "Parola di Dio". Tuttavia Dio non ha "dettato" la Bibbia agli autori, ma ha guidato la mente e l’intelligenza di questi ultimi senza però interferire con i loro pensieri e le loro emozioni.


Storia

Sull’esistenza storica di Cristo, dalla cui predicazione ha avuto origine il cristianesimo, non ci sono dubbi. Egli nasce sei o sette anni prima della nostra era (a causa di un errore di datazione), durante l’impero di Cesare Augusto, a Betlemme di Giudea. La parte più interessante della sua vita è, senza dubbio, quella condotta in pubblico, che ha inizio nel 26 d.C. con il suo battesimo nel fiume Giordano, per opera di Giovanni Battista. Egli afferma di essere figlio di Dio e la sua missione è quella di trasmettere la "buona novella" agli uomini, inducendoli così alla conversione e permettendo loro di entrare a fare parte del regno del Padre. Per diffondere il suo messaggio compie miracoli, narra parabole e raccoglie intorno a sé i 12 discepoli, perché continuino la sua opera dopo la sua morte. Gesù Cristo è condannato a morte come ribelle dalle autorità romane per essersi proclamato Re dei Giudei. Secondo i cristiani dopo la sua morte sarebbe risorto e avrebbe inviato alla sua comunità, la Chiesa, lo Spirito Santo, per guidarla nel suo cammino di predicazione ed evangelizzazione. La legge fondamentale per Cristo, esplicitata nel cosiddetto Discorso della montagna è l’amore: sono beati i miti, i poveri, i misericordiosi, i perseguitati; sono condannati la ricchezza e il potere.
Le prime comunità cristiane compaiono già nel I secolo d.C.. Esse vivono nella preghiera, nella celebrazione della Cena (= Eucaristia), nell’ascolto della parola trasmessa dagli apostoli, nella comunione dei beni. Ma la religione cristiana è ferocemente avversata dal potere dominante romano per le idee di fratellanza e uguaglianza che predica, per il rifiuto di assolutizzare lo stato e rendere il culto dovuto all’imperatore. I cristiani sono inoltre accusati dall’opinione pubblica di molti crimini, quali cannibalismo (con riferimento all’Eucarestia), incesto, alto tradimento, ecc. Secondo la tradizione sono dieci le persecuzioni scatenate dai vari imperatori romani, ma non valgono a frenare l’espansione della nuova religione che, anzi, trova nei martiri la sua forza. Con l’editto di Costantino nel 313 è assicurata libertà di culto ai cristiani e il Concilio di Nicea del 325 consolida il movimento realizzando un’unità dottrinaria e un’organizzazione ecclesiastica a livello universale. Quando l’impero romano comincia a sfasciarsi sotto l’urto delle invasioni dei popoli germanici, la Chiesa si trova davanti al compito di "evangelizzare" i nuovi popoli; in quest’opera, sostanzialmente conclusa all’epoca di Carlo Magno, il monachesimo svolge un ruolo importante. L’unità che Carlo Magno dà al suo impero si traduce anche in un processo di riassestamento della Chiesa, ma la successiva caduta dell’impero carolingio porta ad una crisi all’interno della stessa Chiesa, da cui però quest’ ultima si rialza con un complesso di riforme ad opera di Gregorio VII. Non mancano vivaci contrasti con l’autorità imperiale, che culminano nella lotta per le investiture del secolo XI.
Nello stesso periodo una serie di dispute teologiche, aggravate da tensioni politiche, portano allo Scisma della Chiesa d’Oriente nel 1054. Inoltre, sono molto vivaci i movimenti millenaristici: nell’ attesa della fine del mondo e del giudizio universale, i seguaci di tali movimenti rifiutano gli aspetti istituzionali della Chiesa, la sua organizzazione, le sue proprietà temporali, i suoi dogmi. Tra loro ricordiamo i gioachimiti, i fraticelli, i flagellanti, le beghine, i valdesi.
Durante il secolo XII prende consistenza lo stato della Chiesa (Lazio, Umbria, Marche, parte dell’Emilia). Nei secoli XV e XVI si diffondono nei vertici gerarchici della Chiesa stessa corruzione e malcostume.
In questo situazione Martin Lutero elabora la dottrina della giustificazione attraverso la sola fede; è dichiarato eretico, ma rifiuta di ritrattare: è l’inizio della Riforma protestante. Nascono varie Chiese nazionali, tra cui quella inglese, che sorge per la ribellione del re Enrico VIII. Per rimuovere le cause che hanno portato alla Riforma, è promosso da parte cattolica un movimento di rinnovamento della Chiesa chiamato riforma cattolica o contro riforma che ha il suo culmine nel Concilio di Trento (1545-1563).
Dopo la scoperta dell’America (1492) cominciano a sorgere missioni nel Nuovo Mondo. Nel 1609 i Gesuiti creano la prima "riduzione" nel Paraguay, con lo scopo di alleviare la sofferenza cui sono sottoposti gli indios dai colonizzatori bianchi. Papa Gregorio XV istituisce a Roma un organismo preposto alla diffusione del Vangelo attraverso i missionari (propaganda fide). I missionari si diffondono in tutto il mondo, promuovendo l’avvio di opere di utilità pubblica.
Il contributo della Chiesa al miglioramento sociale si manifesta anche in risposta al processo di industrializzazione, che ha creato forti squilibri nelle masse rurali ed operaie: nel 1841-45 Giovanni Bosco avvia a Torino le prime scuole professionali per i giovani abbandonati; nel 1846 Kolping organizza associazioni in Germania, nel 1871 Leonardo Murialdo fonda le "Unioni Operaie Cattoliche", il primo ufficio cattolico di collocamento, il primo dopo-lavoro e la cassa pensione previdenza per vecchi inabili ed infortunati del lavoro. Anche alcuni papi si occupano della questione sociale e le dedicano encicliche: si ricorda tra queste la "Rerum Novarum" (1898), di Leone XIII.
Per quanto riguarda la chiesa ortodossa, con la rivoluzione russa del 1917, iniziano le persecuzioni con conseguente chiusura di chiese, imprigionamenti di membri del clero e confisca di proprietà. Solo a seguito dell'attacco della Germania nazista contro l'Unione Sovietica, nel 1941, la chiesa ortodossa riacquista una parziale libertà, in quanto il governo ne cerca l'appoggio nella "guerra patriottica ".
Il 25 dicembre 1961 il papa Giovanni XXIII indice il Concilio Ecumenico Vaticano II, che si apre l’11 ottobre 1962. A papa Giovanni XXIII succede Paolo VI che apre la seconda sessione del Concilio nel settembre 1963 e lo conclude due anni dopo con un memorabile discorso e con i messaggi di tutti i vescovi del mondo ai governanti, agli artisti, alle donne...alla fine del Concilio, risultano promulgati sedici testi ufficiali, quattro costituzioni, nove decreti e tre dichiarazioni.
Prosegue intanto il cammino ecumenico, il 7 Dicembre 1967 il papa Paolo VI e il patriarca di Costantinopoli Atenagora aboliscono le rispettive scomuniche tra cattolici e ortodossi, e il 31 Ottobre 1999 cattolici e luterani siglano ad Augusta uno storico documento che risolve il tradizionale dissidio sulla giustificazione.

Dottrina

 

Il Cristianesimo (= dal nome di Gesù Cristo), è una religione nata in Palestina nel primo secolo, e diffusasi in seguito nell’area greco-romana per opera di Paolo di Tarso. E' diventata poi una delle grandi religioni mondiali, prima in Europa e poi anche al di fuori di essa: Al centro del cristianesimo vi è la figura di un personaggio storico, Gesù (Jeshua), un ebreo nato nella cittadina di Betlemme, in Giudea, nel primo secolo dell’era che da lui prese il nome di "cristiana".
Non abbiamo notizie di fonte indipendente (tranne pochissimi frammenti) su questo personaggio: abbiamo notizie sulla sua vita dai quattro Vangeli canonici e dai Vangeli apocrifi. Secondo questi testi (scritti da cristiani), Gesù sarebbe il Figlio di Dio, nato da una Vergine ebrea di Nazareth, di nome Maria (Miryam), e concepito in modo miracoloso per opera dello Spirito Santo: Gesù all’ètà di circa trent’anni avrebbe iniziato la sua vita pubblica, annunciando la Buona Novella (=Vangelo) sull’imminenza della venuta del regno di Dio, compiendo miracoli, pronunciando discorsi e parabole, celebrando con i suoi discepoli la Cena della Pasqua ebraica. Catturato e processato dal Sinedrio con l’accusa di bestemmia, viene consegnato ai romani e crocifisso alla vigilia della festa ebraica di Pesach: Tre giorni dopo la sua morte, la sua tomba sarebbe stata trovata vuota ed egli sarebbe apparso ai suoi discepoli vivo. Asceso al cielo alla destra del Padre, ritornerà alla fine dei tempi.
Per i cristiani Gesù è il Figlio di Dio, il Messia atteso dagli ebrei, la seconda persona della Trinità, formata dal Padre, dal Figlio, e dallo Spirito Santo.
La fede cristiana ha stretti legami con la fede degli ebrei, Gesù era ebreo, e nella fede di Israele ha vissuto ed è morto.
Il testo sacro degli ebrei (=la Bibbia), è, con l’aggiunta dei Vangeli canonici, delle lettere di Paolo, e di altri scritti, il testo di riferimento dei cristiani.
Il Dio padre di Gesù Cristo, che ha fatto risorgere da morte il suo figlio per la redenzione dell’umanità, è lo stesso Dio degli ebrei.
Nel corso dei secoli, per motivi teologici, dottrinali, storici, politici, la comunità cristiana si è divisa in una molteplicità di gruppi, che però si riconoscono tutti nell’essenziale della fede.

  • Fede in un Dio unico, misericoridioso, creatore, padre di Gesù Cristo:
  • Fede in Gesù Cristo, Figlio di Dio, Dio come il Padre, morto in croce per la salvezza dell’umanità e risorto tre giorni dopo la morte:
  • La Bibbia, testo fondamentale della fede.
  • La Chiesa, come popolo di Dio in cammino verso la Salvezza.

Esistono diversi modi di vivere questa fede:
La confessione Cattolica della fede cristiana.
La confessione Protestante della fede cristiana.
La confessione Ortodossa della fede cristiana.

 

LA CONFESSIONE ORTODOSSA DELLA FEDE CRISTIANA
Quasi subito sorsero diversi contrasti tra la cristianità occidentale e la cristianità orientale: contrasti politici (l’impero d’occidente e l’impero d’oriente, il papa di Roma e il patriarca di Costantinopoli), linguistici e culturali ( area latina e area greca), teologici e liturgici (la lotta iconoclasta). Già lo scisma del patriarca Fozio (864-868), anche se di breve durata, aveva preannunciato la gravità della situazione, che precipitò nel 1054, quando il patriarca Michele Cerulario divise definitivamente la cristianità orientale da quella occidentale: i cristiani d’oriente chiamarono se stessi "Ortodossi" (cioè seguaci della retta dottrina).
I cristiani ortodossi condividono con i cattolici l’essenziale della fede cristiana, in realtà i contrasti sono più di natura politica (soprattutto il primato del papa di Roma) che dottrinali. A partire dal Concilio Vaticano II il cammino di avvicinamento tra le due chiese ha fatto grandi passi, ed ha avuto il suo culmine nel 1964, con l’incontro tra il papa Paolo VI e il patriarca Atenagora, e il ritiro delle reciproche scomuniche del 1054.
Gli ortodossi danno una particolare sottolineatura a tre aspetti della fede cristiana, che si ritrovano anche nelle altre confessioni:
La Risurrezione.
La Trinità.
Lo Spirito Santo.
RISURREZIONE: per gli ortodossi la Risurrezione, e quindi la Pasqua, è veramente il passaggio dalla morte alla vita. Non è l’anniversario della rianimazione di un cadavere, bensì il segno della vittoria di Cristo sulla morte e il simbolo della vita per tutti gli uomini. Con Cristo, e per mezzo suo, il cristiano partecipa alla vita divina. Non a caso la Pasqua è la più importante festa ortodossa.
TRINITA’: una delle ragioni per cui la chiesa ortodossa si è staccata dalla chiesa di Roma è la questione del "Filioque" . Infatti la comunità ortodossa rifiuta la clausola aggiunta al Credo del Concilio di Nicea, secondo la quale si afferma che lo Spirito procede dal Padre "e" dal Figlio. La spiritualità ortodossa afferma invece, come scrive il teologo ortodosso Olivier Clément, che: " lo Spirito Santo procede dal Padre e riposa sul Figlio".
Il simbolo di fede ortodosso recita infatti:
"…credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato…"
SPIRITO SANTO: il ruolo dello Spirito Santo è particolarmente sottolineato in quanto è per definizione la luce che rivela il vero volto del mondo, dell’uomo e di Dio. Infatti solo grazie alla presenza dello Spirito i fedeli diventano corpo di Cristo, a loro volta portatori di Spirito e testimoni di verità. Dunque la Chiesa ortodossa è Tempio dello Spirito Santo in ognuno dei suoi membri. Di conseguenza anche i laici partecipano al sacerdozio universale e celebrano l’Eucarestia con il pope, il quale si limita a raccogliere le implorazioni dei fedeli e a testimoniare la venuta dello Spirito sul pane, sul vino e sul popolo.
LA MADONNA: La Chiesa ortodossa chiama Maria "Tuttasanta", "Immacolata", "Senza macchia". La Santa Vergine gode di una posizione particolare nella teologia e nel culto ortodossi. I fedeli delle chiese d’oriente la venerano come la creatura di Dio incomparabilmente più gloriosa. Maria viene onorata e non adorata, in quanto l’adorazione è dovuta soltanto a Dio. Proprio perché Madre di Dio "Theotokòs", Maria non è venerata individualmente, bensì in forza della sua relazione con Cristo. Nelle Icone la Madre di Dio viene sempre raffigurata insieme a Gesù.
A differenza dei cattolici, per cui Maria è stata concepita senza il peccato originale, gli ortodossi assumono una posizione diversa: se il Figlio di Dio avesse assunto la natura umana da una madre che non avesse avuto parte al peccato originale, non avrebbe affatto assunto la natura umana decaduta per poi trasfigurarla, risuscitarla, esaltarla e salvarla.
NEGAZIONE DEL PRIMATO DEL PAPA: le chiese ortodosse, per motivi più storici che teologici, rifiutano l’autorità universale del Papa di Roma. Le comunità ortodosse sono organizzate in chiese autocefale, che riconoscono un’autorità puramente onorifica al patriarca di Costantinopoli.

DIFFERENZE FONDAMENTALI TRA CATTOLICESIMO E ORTODOSSIA:
Gli ortodossi accettano le definizioni dei primi sette Concili ecumenici, considerando l’ultimo concilio veramente ecumenico il secondo Concilio di Nicea del 787. In particolare le chiese ortodosse rifiutano alcune decisione cattoliche formalizzate nel Concilio di Firenze del 1439: l’aggiunta al Credo di Nicea del "Filioque", l’esistenza del Purgatorio, l’esclusione dell’invocazione allo Spirito santo nella formula consacratoria dell’Eucarestia.
Approfondirono la frattura tra Chiesa di Roma e Chiese d’Oriente la proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione di Maria nel 1854 e la proclamazione del dogma dell’infallibilità pontificia nel 1870.
Solo dopo il Concilio Vaticano II si è iniziato un lento cammino di riavvicinamento tra le due tradizioni cristiane, culminato nel 1964 con l’abbraccio a Gerusalemme tra il papa Paolo VI e il patriarca di Costantinopoli Atenagora.

 

Culto

Il culto ortodosso è ricchissimo, anche se molto diversificato secondo le tradizioni delle diverse chiese. La celebrazione dell’Eucarestia avviene con particolare fasto e solennità, arricchita da canti, benedizioni, grande uso di candele e incenso.
Particolarmente solenne il momento della consacrazione, in cui il sacerdote si ritira dietro un paravento riccamente decorato.
La comunione viene somministrata sotto le due specie del pane e del vino.
Le chiese ortodosse sono ricchissime di immagini sacre, le "Icone",


(l’usanza del "bacio" dell’icona è particolarmente commovente.

Gli ortodossi hanno gli stessi sacramenti dei cattolici, in particolare il battesimo viene conferito mediante una triplice immersione nell’acqua.
I preti ortodossi sono chiamati "Pope" e possono essere ordinati anche se sono sposati, a differenza dei vescovi e dei monaci, che devono essere celibi. ( L’uso di portare la barba, secondo la prescrizione del libro del Levitino ai sacerdoti ebrei, è universalmente rispettato).

 

L’Ortodossia non ha una struttura monarchica e piramidale come la chiesa cattolica, ma ogni chiesa è governata da un Sinodo e presieduta dal patriarca.

I fedeli ortodossi si segnano unendo pollice indice e medio (Dio uno e trino), toccandosi prima la spalla destra poi la sinistra, e facendo tre segni di croce velocemente, in quanto non esiste distinzione tra le persone della Trinità.

Le chiese ortodosse russa e serba seguono il calendario giuliano, in uso nella chiesa universale fino al 1582, quando il papa Gregorio XIII riformò il calendario.
Il calendario giuliano si fa iniziare il 1 gennaio 4713 a.C., e consta di 365 giorni e 8 ore, e un anno bisestile di 366 giorni ogni 3 anni. Questo determina uno sfasamento rispetto al calendario gregoriano, per cui gli ortodossi celebrano il Natale sempre il 7 gennaio, e la Pasqua la domenica successiva alla Pasqua cattolica.
Le chiese autocefale di Grecia, Bulgaria e Romania, celebrano il Natale seguendo il calendario gregoriano, il 25 dicembre, mentre la Pasqua viene celebrata da tutto il mondo ortodosso seguendo l’antico calendario giuliano.

 

L'Ortodossia in Piemonte

Chiesa Ortodossa Copta
La "Chiesa Copta Ortodossa Egiziana della sede di san Marco in Alessandria d’Egitto", è presente a Torino dal 1984, e possiede una chiesa dedicata a Santa Maria Vergine, in via San Donato 17.
La maggior parte dei fedeli appartengono a famiglie egiziane emigrate, assistite spiritualmente da padre Zaccaria.
Il patriarca Shenouda III, capo spirituale dei Copti, ha nominato due vescovi per l’Italia: Monsignor Barnaba, vescovo di Roma, Torino e Firenze, e monsignor Kirlos, vescovo di Milano.

 

Chiesa Ortodossa Greca
La "Parrocchia Greco-Ortodossa di Sant’Andrea Apostolo in Torino", è stata fondata nel 1988, e fa parte del Decanato dell’Italia settentrionale dell’Arcidiocesi Greco-Ortodossa d’Italia ( con sede a Venezia), che dipende a sua volta dal Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli.
La comunità possiede la Chiesa di Santa Croce, in Piazza Carlo Emanuele II n. 6, a Torino.
I membri della comunità sono per la maggior parte di nazionalità o di origine greca. Il livello socio-culturale è molto elevato (con presenza di medici, farmacisti, architetti, ingegneri, studenti).
La liturgia viene celebrata il secondo e quarto sabato del mese dal parroco greco-ortodosso di Genova, in quanto la comunità di Torino non ha ancora un parroco residente.

 

Chiesa Ortodossa Romena
La Chiesa Ortodossa Romena è stata fondata a Torino nel 1977. Dalla sua fondazione la comunità è seguita da Padre Gherorghe Vasilescu.
La comunità ha sede nella Chiesa di Santa Parasceva, in via Cottolengo 26.
Non esiste un censimento degli aderenti. Quando la chiesa fu fondata, nel 1977, gli aderenti erano 700, ormai perfettamente integrati. In seguito al crollo del regime comunista in Romania, il numero dei romeni residenti a Torino, è aumentato considerevolmente.


Autore : non identificabile dal documento
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Cristianesimo ortodosso

Chiesa Cristiana Ortodossa Rumena

 

Presentazione

 

La Chiesa Ortodossa è stata fondata da Gesù Cristo ed è la manifestazione vivente della sua presenza nell’umanità. Le caratteristiche maggiormente evidenti nell’Ortodossia sono la sua ricca vita liturgica e la sua fedeltà alla Tradizione apostolica. I cristiani ortodossi credono che la loro Chiesa ha conservato la Tradizione e la continuità della Chiesa antica in tutta la sua pienezza e ricchezza del simbolismo. Oggi la Chiesa Ortodossa conta all’incirca 300 milioni di cristiani che seguono la fede e la prassi definite dai primi sette Concili ecumenici. Il termine “ortodosso” ( che significa retta fede e retta gloria) è stato tradizionalmente utilizzato in ambito ellenofono per designare comunità o individui che conservavano la fede vera definita dai Concili, in contrapposizione a quelli che venivano dichiarati eretici. La designazione ufficiale utilizzata dalla Chiesa nei suoi testi liturgici e canonici è “ la Chiesa Ortodossa Cattolica” (dal greco katholikòs, cioè universale).

La Chiesa Ortodossa è una famiglia di chiese “autocefale” (che si governano da sole) di fronte alle quali il Patriarca Ecumenico (universale) di Constaninopoli ha un titolo onorario primaziale di primus inter pares (primo tra uguali). La Chiesa Ortodossa non è un’organizzazione centralizzata al cui capo c’è un pontefice. L’unità della Chiesa è data non da un’organizzazione esterna ma dalla comune fede e dalla comunione sacramentale. Nessun uomo sta a capo della Chiesa poiché il suo capo è Cristo. Il numero delle Chiese autocefale è cambiato a seconda dei momenti storici. Oggi abbiamo: la Chiesa di Costantinopoli (Istanbul), la Chiesa di Alessandria (Egitto), la Chiesa di Antiochia (la cui sede centrale è a Damasco in Siria), le Chiese di Gerusaleme, Russia, Serbia, Romania, Bulgaria, Georgia, Cipro, Grecia, Polonia, Albania, e America.

Ci sono anche le Chiese “autonome” che hanno una certa dipendenza canonica con la Chiesa che le ha generate. Esse sono nelle repubbliche ceca e slovacca. Nel Sinai, a Creta, in Finlandia, in Giappone, in Cina e in Ucraina. Esiste, inoltre una grande diaspora ortodossa disseminata in tutto il mondo e suddivisa amministrativamente tra le varie giurisdizioni, ossia dipendenti dalle Chiese autocefale summenzionate. Le prime nove Chiese autocefale sono rette da patriarchi, le altre da arcivescovi o metropoliti. Questi titoli sono strettamente onorari perché tutti i vescovi sono completamenti uguali tra loro avendo ricevuto tutti la stessa benedizione dallo Spirito Santo.

Al tempo dello Scisma del 1054 tra Roma e Costantinopoli, gli appartenenti alla Chiesa Ortodossa erano in Medio Oriente, nei Balcani e in Russia. Essi si riferivano alla capitale dell’Impero “bizantino”, Costantinopoli, chiamata pure Nuova Roma. Le vicissitudini storiche hanno gradualmente modificato le strutture interne della Chiesa Ortodossa ma, pure oggi, la massa dei suoi appartenenti vive ancora nelle stesse aree geografiche. L’espansione missionaria verso l’Asia e l’emigrazione in Occidente hanno contribuito a mantenere la considerazione dell’Ortodossia nel mondo. Oggi, la Chiesa Ortodossa è presente praticamente dappertutto nel mondo e porta dovunque la pienezza della tradizione apostolica e patristica ai popoli.

La Chiesa Ortodossa è conosciuta pure per l’attenzione che pone alla vita monastica. L’ininterrotta tradizione monastica della Cristianità Ortodossa deriva dai monasteri egiziani nel deserto del III-IV secolo. Ben presto il monachesimo si disseminò in tutto il mondo mediterraneo e nell’Europa: in Palestina, Siria, Cappadocia, nelle Gallie, in Irlanda, Italia, Grecia e nei paesi slavi. Il monachesimo è sempre stato un faro per l’Ortodossia; ha avuto e continua ad avere un impatto forte e durevole nella vita spirituale ortodossa.

Oggi la Chiesa Ortodossa ha un tesoro inestimabile. La sua ricca tradizione liturgica deriva dai primissimi secoli del Cristianesimo. Il senso del sacro, la bellezza e la grandiosità della Divina Liturgia dà la presenza del cielo sulla terra in modo vivo e intenso. L’arte e la musica della Chiesa Ortodossa hanno un ruolo particolarmente funzionale alla vita liturgica e aiutano pure i sensi del corpo a percepire la grandezza dei misteri divini. Le icone ortodosse non sono semplicemente dei bei lavori artistici con funzione didattica. Sono primariamente dei mezzi attraverso i quali si sperimenta la realtà del Regno celeste sulla terra. Le sante icone pongono come in un reliquiario l’incommensurabile profondità del mistero dell’incarnazione di Cristo per la cui difesa migliaia di martiri hanno sacrificato la loro vita.

 

I sacramenti

 

I contemporanei catechismi ortodossi e i manuali affermano che la Chiesa riconosce sette misteri o “sacramenti”: il Battesimo, il Crisma (Cresima), la Comunione, gli Ordini Santi, la Penitenza, l’Unione degli infermi (l’estrema unzione” dell’Occidente medievale) e il matrimonio.

 

Battesimo e Crisma

 

Il battesimo è normalmente compiuto per tripla immersione come segno della morte e Risurrezione di Cristo; cosi , il sacramento è visto anche nella sua forma esterna come dono di vita nuova. Il fatto di ammettere i nuovi cristiani alla Comunione immediatamente dopo il loro Battesimo e dopo la Cresima, si motiva perché la tradizione cristiana orientale ha conservato il significato positivo del battesimo quale inizio di una vita nuova nutrita dall’Eucaristia.

 

L’Eucaristia

 

Generalmente nel culto ortodosso vengono celebrate due liturgie eucaristiche:
la cosiddetta liturgia di San Giovanni Cristostomo e quella di San Basilio il Grande. La cosiddetta Liturgia di San Giacomo è usata di tanto in tanto, nel periodo quaresimale, senza consacrazione, nella quale vengono offerti il pane e il vino consacrati la domenica precedente. Nell’eucaristia il mistero centrale del cristianesimo è realizzato attraverso la preghiera della chiesa e l’azione dello Spirito Santo. La natura del mistero che coinvolge il pane e il vino è espressa con il termine metabolé, cioè la trasmutazione sacramentale. Entrambe le anafore (preghiere) eucaristiche utilizzate (quella di San Basilio e quella di San Giovanni Crisostomo) incudono il “racconto dell’istituzione eucaristica (“Questo è il mio Corpo…,” “Questo è il mio Sangue…”).

 

Gli Ordini Sacri

 

La Chiesa Ortodossa riconosce tre ordini maggiori (il diaconato, il sacerdozio, e l’episcopato) e due ordini minori (il lettorato e il suddiaconato). Tutte le ordinazioni sono compiute da un vescovo e, normalmente, durante la liturgia eucaristica. La consacrazione di un vescovo richiede la partecipazione di almeno due vescovi.

 

La Penitenza (Confessione)

Il sacramento della penitenza ha una certa varietà. Nelle chiese greche sono alcuni preti che hanno il compito di sentire le confessioni. Nella chiesa ortodossa romena la confessione avviene di tanto in tanto specialmente nei periodi di digiuno. Le confessioni vengono generalmente chieste anche prima di fare la comunione. Nella prattica ortodossa è vista come una forma spirituale di guarigione piuttosto che un tribunale.

 

L’unzione degli infermi

 

L’Unzione degli infermi è una preghiera di guarigione che viene compiuta due o tre volte all’anno con un minimo di tre sacerdoti (di solito devono essere sette) per il beneficio di tutta la comunità dei credenti.

Il Matrimonio

 

Il matrimonio è celebrato attraverso un rito d’incoronazione, compiuto con grande solennità, e significa un’unione eterna, sacramentalmente “realizzata” nel Regno di Dio. E’ tollerato un nuovo matrimonio dopo il divorzio dal momento che si ritiene possibile che il sacramento del matrimonio, ricevuto la prima volta, non sia stato accolto con quella piena consapevolezza e responsabilità che lo rende pienamente effettivo. Per tale motivo viene concessa una seconda possibilità.

 

I cicli liturgici

Una delle caratteristiche maggiori della tradizione liturgica romano-orientale è la ricchezza e varietà delle innografie che marcano i vari cicli dell’anno liturgico. Il ciclo quotidiano include gli uffici del Vespro, Mattutini e delle quattro “ore” canoniche. Il ciclo pasquale è centrato sulla “ Festa delle Feste”, cioè sulla Risurrezione di Cristo; include il periodo della Grande Quaresima, preceduta da tre domeniche di preparazione, e il periodo di cinquanta giorni dopo la Pasqua. Gli inni del periodo quaresimale sono nel Triodion,quelli del periodo pasquale nel Pentekostarion. Ogni settimana liturgica possiede il suo tono musicale, cioè il modo in cui vengono cantati gli inni settimanali. Ci sono otto toni la cui composizione è attribuita tradizionalmente a San Giovanni di Damasco (VIII secolo). Ogni settimana è centrata attorno alla domenica, giorno della Risurrezione di Cristo.

 

Nella tradizione ortodossa romena i giorni di festa più importanti sono: il Natale (25 Dicembre), Battesimo de Signore (6 Gennaio),San Giovanni Battista (7 Dicembre), Presentazione del Signore (2 Febbraio), la data di Pasqua, stabilita nel concilio di Nicea (325), cade la prima domenica dopo la luna piena che segue l’equinozio primaverile, la domenica delle Palme una settimana prima della Pasqua, dopo 40 giorni l’Ascensione del nostro Signore, la domenica della Pentecoste. La festa più importante della comunità romena avviene la seconda domenica dopo la Pentecoste in cui si celebra la festa patronale di “Tutti i Santi Romeni”.
Un’altra festa importante è l’Assunzione della Madre di Dio (15 Agosto),la Natività della Vergine Maria (8 Settembre). I santi più importanti celebrati nella tradizione ortodossa romena sono: San Basilio il Grande (1 Gennaio), San Giorgio (23 Aprile), Santi imperatori Costantino e la sua madre Elena (21 Maggio), la nascita di San Giovanni Battista (24 Giugno), Santi Pietro e Paolo (29 Giugno), Sant’Elia il profeta (20 luglio), Santa Parascheva (14 Ottobre), San Demetrio (26 Ottobre), Santi Arcangeli Michele e Gabriele (8 Novembre), il Santo Apostolo Andrea (30 Novembre), San Nicola da Bari (6 Dicembre) e il Santo Arcidiacono Stefano (27 Dicembre).

 

Fonte: http://www.comune.cuneo.gov.it/fileadmin/comune_cuneo/content/amm_organiz/socio_educativo/religioni_in_dialogo/Ortodossi_Presentazione.doc

 

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