La città delle bestie

 

 

 

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La città delle bestie

 

La città delle bestie

 

Il Protagonista del romanzo “La Città delle Bestie” è un ragazzo di quindici anni di nome Alexander: vive in un paesino della California con i genitori e due sorelle più piccole Nicole e Andrea, rispettivamente di nove e dodici anni. E’ un ragazzo come tanti, va a scuola, suona il flauto e ama scalare le montagne in compagnia del padre John.

Un giorno la madre si era gravemente ammalata; in casa regnava il caos e ormai nessuno cucinava più, si ordinavano pizze o cucina cinese.

Un giorno il padre avvertì il figlio che avrebbe portato la madre in Texas per potersi curare.

Le due sorelle sarebbero andate dalla nonna materna, mentre lui avrebbe dovuto seguire la nonna paterna in Amazzonia per una spedizione scientifica.

La nonna, Kate, era una giornalista. Girava il mondo per scrivere articoli per conto dell’“International Geographic”.

Era una nonna un po’ eccentrica, infatti, appena sceso dall’aereo che lo aveva portato a New York, Kate non si era presentata e così Alex, dopo alcune stressanti ore di attesa, decise di incamminarsi verso casa della nonna; la trovò che non dimostrava il minimo segno di preoccupazione.

Kate, nonostante l’apparenza, era una buona donna, anche se dai metodi un po’ stravaganti: per esempio quando si era messa in testa di insegnare al nipote a nuotare gettandolo in un fiume o altri episodi simili.

Kate, prima di imbarcarsi sull’aereo che lì avrebbe portati a Manaus per aggregarsi al resto della spedizione, regalò ad Alex il vecchio flauto del nonno.

Le ragioni della spedizione della nonna era di scrivere un articolo riguardante una strana creatura avvistata nella foresta Amazzonica.

In pochi l’avevano vista, ma tutti raccontavano la stessa cosa: era alta tre metri e prima di attaccare emanava un odore nauseante che paralizzava le sue vittime per poi ucciderle.

Arrivati a Manaus la sensazione era quella di un asciugamano zuppo d’acqua calda sulla pelle. Alex e Kate si unirono ai membri della spedizione: il fotografo Timothy Bruce e il suo assistente Gonzalez e famoso antropologo Ludovic Leblanc.

Da lì si spostarono a Santa Maria de la Lluvia dove si aggiunsero alla spedizione la guida di nome Cesar, la figlia Nadia di tredici anni, abile a parlare le lingue di alcune tribù indigene, due indigeni, Karakawe e Matuwe, che ormai vivevano a contatto con la civiltà, una dottoressa, che voleva vaccinare gli indios presenti nella zona in cui si trovava la creatura, e alcuni soldati.

I soldati che avrebbero accompagnato i membri della spedizione erano comandati dal capitano Ariosto che, insieme al più ricco imprenditore della zona, Carias, avevano brevettato un piano per uccidere gli indios ed impossessarsi delle loro terre; infatti, la sera prima di partire per la foresta, Nadia e Alex, diventati ormai ottimi amici, ascoltarono un discorso tra Carias e Ariosto, in cui Carias aveva detto di avere una persona fidata all’interno della spedizione.

Nadia era una ragazza particolare: riusciva a comunicare con uno sciamano indigeno, Walimai, e credeva ai racconti degli indigeni su animali totemici.

La mattina dopo attraversarono il fiume su delle imbarcazioni e uno dei soldati fu ucciso da un dardo. Da allora tutti si sentivano continuamente osservati.

Arrivati a destinazione, dopo tre giorni, Gonzalez fu coinvolto in un incidente con un iguana e un altro soldato morì in circostanze poco chiare, ma tutti erano convinti che fosse opera della bestia.

Allora si decise di far ripartire una delle due imbarcazioni con il ferito, i corpi dei due soldati, e un soldato e Matuwe per poter chiedere soccorsi.

Il giorno dopo gli ultimi due soldati scapparono con l’ultima barca lasciando isolati i componenti della spedizione.

Verso sera Alex e Nadia si avventurarono nella foresta e videro degli Indios: era il Popolo della Nebbia.

I due furono rapiti e portati, attraverso un passaggio che solo gli indios conoscevano, al villaggio di Tapirawa-teri. Fino ad allora nessuno straniero era mai entrato nel villaggio e i giovani amici, pensando a quello che diceva il professor Leblanc sugli indios (il professore aveva scritto alcuni libri che parlavano della brutalità degli indios e sui loro modi rudi di uccidere gli avventurieri che si addentravano nella foresta), provarono una grande paura, ma non appena Nadia intravise Walimai, i due si sentirono sollevati.

In quel momento si stavano celebrando i funerali del capo tribù morto di vecchiaia.

Dopo alcuni giorni la moglie del capo morto fu eletta dagli indios sua successore.

Walimai disse che il Popolo della Nebbia si trovava in pericolo a causa dei forestieri che continuamente cercavano di infiltrarsi nella zona con degli elicotteri.

Alex nel giro di pochi giorni era stato fatto guerriero.

Walimai spiegò ai ragazzi che dovevano intraprendere un viaggio insieme a lui per poter parlare con gli dei.

Dopo giorni di cammino i ragazzi giunsero in un luogo in cui sembrasse sorgesse una città tutta d’oro: El-Dorado; ma non era così.

Il colore dorato era dovuto a un minerale non prezioso e quella che sembrava la città non era altro che una parte di montagna erosa dal vento e dalle piogge.

In quel luogo, che sembrava costituito da piante sconosciute e animali preisorici, vivevano undici esemplari di Bestie.

Queste Bestie erano gli dei del Popolo della Nebbia e sapevano parlare. In alcune occasioni le Bestie proteggevano gli Indios in cambio di altrettanta protezione.

Questi esemplari dopo lunghe ore di assemblea con Walimai dissero che un grande pericolo incombeva sulla tribù e che proprio Nadia e Alex potevano fermare questo pericolo.

Poi Walimai li accompagnò a Tapirawa-teri dove i membri della spedizione si erano spostati con due elicotteri. Nel frattempo gli indigeni erano scappati ed era Arrivato Carias e Ariosto.

Durante la sera successiva Nadia vide Carias e la dottoressa baciarsi dietro dei cespugli e da qui capì che il vaccino contenuto nei flaconcini era un modo per uccidere gli Indios.

Infatti il giorno dopo Karakawe fu ucciso dopo aver svelato di essere del programma per la protezione degli Indios e di aver scoperto che il finto vaccino avrebbe provocato un’epidemia di morbillo e sterminato gli indios.

In seguito dei guerrieri del Popolo della Nebbia, insieme a due Bestie, avevano ucciso alcuni soldati e Carias.

Il mattino seguente Leblanc, ora convinto che gli indigeni erano più civili del resto del mondo e pronto a riscrivere il suo libro, Cesar e Kate ripresero il controllo della situazione.

Gli indigeni ringraziarono Nadia e Alex e imembri dell’ ”International Geographic” che avrebbero informato la stampa mondiale dell’accaduto condannando così Arioso e i suoi uomini.

Poi partirono per Manaus dove ognuno avrebbe preso l’aereo per il proprio paese.

Kate si rese conto del cambiamento interiore di Alex, e per poco tempo si sentì fiera del ragazzo.

Il romanzo “La Città delle Bestie” di Isabel Allende è un romanzo d’avventura con numerosi colpi di scena.

È il primo libro di una trilogia.

I due protagonisti, Alex e Nadia, hanno il difficile compito di salvare dallo sterminio un pacifica tribù che vive nel centro dell’Ammazonia. I due compiono un viaggio attraverso una foresta, dove vivono delle specie di animali molto particolari, insieme allo sciamano Walimai.

Consiglio ai miei compagni di leggere questo libro essendo facile da leggere, nonostante contenga numerosi termini usati dagli indios delle regioni in cui è ambientato il romanzo.

Leggendo questo libro ci si può fare un’idea sulla vita degli indios e si vengono a conoscere le cause che stanno portando un luogo incontaminato dall’uomo alla distruzione.

 

Fonte: http://www.liceoantonelli.novara.it/pagineweb/euclub/Nagarilaboratoriodilettura/Brustio_Filippo/Brustio.doc

Autore del testo: F.Brustio

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