Riassunto Giuseppe Ungaretti
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Riassunto Giuseppe Ungaretti
GIUSEPPE UNGARETTI (1888-1970)
Questo poeta ha rappresentato un momento molto significativo dell'evoluzione della nostra lirica, riuscendo, specie nelle prime raccolte a sperimentare moduli espressivi assai originali .
Specie nelle sue prime due raccolte, L'allegria di naufragi ed Il porto sepolto, poi confluite nell’unica raccolta L'allegria, il poeta dà vita a versi di intensa suggestione lirica e grande originalità, riscoprendo il valore più autentico della parola. Proprio quest'ultimo è l'aspetto più innovatore della poesia di Ungaretti; il poeta riscopre la purezza quasi vergine della parola così come essa nel suo significato originale era usata nella notte dei tempi. Non più dunque una parola piena di retorica, di inutili abbellimenti ed artifici retorici, ma la parola nel suo originario e puro, essenziale significato. A tale proposito la critica letteraria ha parlato della poetica di Ungaretti come "poetica della riscoperta della parola". In tale poesia è fondamentale l'uso dell'analogia,dal poeta stesso definita "una similitudine senza il nesso come " . Dall'accostamento analogico di due immagini diverse, ma tra loro in qualche modo più o meno palese collegate, scocca la scintilla magica, che determina una specie di illuminazione interiore. Nasce una poesia scarna ed essenziale, tutta concentrata sulla singola parola, che è come un piccolo universo che evoca sensazioni profonde dell'inconscio.
Per comprendere l'evoluzione della ideologia di Ungaretti è necessario tener presente le tappe fondamentali della sua vita.
Egli nacque ad Alessandria d'Egitto da genitori lucchesi ; il babbo lavorava come operaio nei cantieri per la costruzione del canale di Suez, la mamma, donna assai energica e molto religiosa, gestiva un forno alla periferia della città. Questa origine egiziana, il deserto,le lunghe cantilene dei beduini, i minareti, gli echi affascinanti della cultura araba, rimarranno sempre impressi in modo indelebile nella fantasia di Ungaretti e spesso torneranno in alcune sue immagini poetiche.
Per completare i suoi studi, condotti per altro in modo non ordinato , da autodidatta, si recò a Parigi e qui venne a contatto con il meglio della cultura europea di quegli anni così fervidi.Nei caffè del quartiere latino conobbe Picasso, Apollinaire, Paul Valery e alla Sorbona seguì le lezioni del filosofo Bergson. Furono anche importanti i contati e le amicizie con Marinetti, Severini ed altri intellettuali ed artisti, che in quegli anni erano concentrati a Parigi, autentico laboratorio culturale europeo .
Fu tuttavia l'esperienza della prima guerra mondiale, che segnò una tappa fondamentale nell'animo del poeta . Partito come volontario, come tanti altri giovani intellettuali del tempo,combattè come soldato semplice sul Carso, sperimentando in prima persona la durezza della vita di trincea.Proprio la crudezza di tale esperienza, la dura disciplina militare, il senso della morte incombente, la precarietà del vivere giorno dopo giorno, determinarono in Ungaretti una profonda crisi esistenziale, che condussero " l'uomo di pena a diventare uomo di fede".Qui al fronte il poeta riscoprì il dolore come dimensione universale, il senso della solidarietà e fratellanza tra gli uomini ed iniziò quel processo di riavvicinamento alla religione cattolica, da cui si era allontanato negli anni giovanili, che culminò qualche anno più tardi in occasione della morte della madre, donna tanto importante per il poeta e di profonda devozione religiosa.In questa nuova dimensione la vita umana, benché segnata da una inevitabile precarietà ("Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie "), costituisce un'esperienza preziosa e da viversi con coraggio.Questi valori trovano un preciso riscontro soprattutto nelle sue prime raccolte ; dagli anni trenta in poi la poesia di Ungaretti si evolve, vive una certa trasformazione, soprattutto in senso tecnico-stilistico di non poco conto.Con la raccolta Il sentimento del tempo, Ungaretti si riaggancia alla grande tradizione classica, all'endecasillabo, riproponendo quindi la lezione dei grandi autori italiani(si pensi al Leopardi), ma scrivendo anche versi di notevole complessità di immagini, spesso di difficilissima
interpretazione.Sono queste poesie, che aprono la strada all'ermetismo in modo evidente, che accreditano la fama di Ungaretti come uno dei padri dell'ermetismo in Italia.Tuttavia c'è da precisare che sono questi gli anni in cui, dopo le ardite sperimentazioni futuristiche, a cui lo stesso Ungaretti non fu insensibile, si ha in Italia il cosiddetto ritorno all'ordine, cioè ad una poesia di impianto più tradizionale, come propugnava allora con la rivista La ronda il poeta Vincenzo Cardarelli con il suo pressante invito agli altri poeti "torniamo al Leopardi".
Questa fase della poesia ungarettiana, ribadita nelle successive raccolte, appare però meno innovativa e meno efficace rispetto alle sue prime raccolte.
Dopo la conclusione del primo conflitto mondiale Ungaretti, visse per diversi anni in Italia insieme alla moglie francese ; poi alla fine degli anni trenta visse per un breve periodo in Brasile, a San Paulo, dove insegnò letterature italiana in quella università. Qui fu colpito da un grave lutto con la morte del figlioletto Antonello, deceduto per una peritonite e sulla cui dolorosa vicenda scrisse diverse poesie.
Tornato in Italia visse con sofferenza il dramma della seconda guerra mondiale ; insegnò letteratura moderna e contemporanea all'università di Roma , fu però nelle polemiche del dopo- guerra allontanato momentaneamente dall'insegnamento, a causa delle sue presunte simpatie o connivenze col fascismo.Solo grazie all'intervento di altri docenti e critici ( tra cui Natalino Sapegno ) Ungaretti fu reintegrato nel suo incarico accademico.
Morì a Milano nel 1970 al culmine della sua fama.
Fonte: http://www.liceicortona.it/doc/italiano.doc
Autore del testo: Alessandro Silveri
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