Riassunto Salvatore Quasimodo
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Riassunto Salvatore Quasimodo
SALVATORE QUASIMODO (1901-1968)
Può a pieno titolo essere considerato come il primo vero ermetico della nostra poesia ; la sua produzione poetica risente infatti sin dall'inizio degli anni trenta di questa corrente, anche se poi con il passare degli anni si evolve verso forme di impegno civile e sociale, sempre però all'insegna della continuità e non della rottura con la linea poetica precedente.
E' inoltre presente in Quasimodo una componente "classica",da lui acquisita tramite lo studio, la lettura e la traduzione dei lirici greci, legati alla storia ed alla cultura della Magna Grecia, cioè alla sua Sicilia, rivissuta spesso in scenari di grande , mitica bellezza.
Per comodità didattica possiamo distinguere due fasi nella sua poetica :
-la prima di chiara fisionomia ermetica, in cui il poeta si adegua a certe volute oscurità dell'ermetismo, usando espressioni ed immagini piuttosto difficili e di ardua comprensione.
La raccolta giovanile Acque e terre oltre all'influsso di Pascoli e D'Annunzio evidenzia la lezione dei classici greci e di un certo "realismo", derivato dal Verga.
Le successive due raccolte più note di questa prima fase sono : Oboe sommerso(1932) e Erato ed Apollion (1936), in cui si avverte al di là di tutto come un esteriore adeguamento del poeta alla moda ermetica.
Fu tuttavia l'esperienza tragica della seconda guerra mondiale, che innescò in Quasimodo il germe di una profonda crisi interiore, che dette nuovo, significativo impulso alla sua vena poetica.
Le due raccolte di questi anni, che stanno a testimoniare la "svolta" del poeta sono : Giorno dopo giorno (1947) e La vita non è sogno (1949) ; in esse si avverte un momento di intenso impegno civile e politico. Il poeta sente il bisogno di calarsi nella realtà quotidiana, di impegnarsi a fianco
egli altri uomini nella ricostruzione dell'Italia dopo l'immane tragedia dell'occupazione nazista e della guerra .In tal senso bisogna sottolineare i contatti tra Quasimodo e il clima di rinnovato fervore culturale ed ideale tipico di quegli anni, che poi culminò anche nel Neorealismo con tanti progetti e speranze di rinnovamento per il nostro paese. Tuttavia, secondo la critica più autorevole è possibile cogliere tra le prime raccolte e le ultime un filo di continuità , che si esprime attraverso un linguaggio sempre curato e sostenuto.
Tra i temi che più spesso ricorrono nella poesia di Quasimodo troviamo quello della inevitabile solitudine esistenziale dell'uomo contemporaneo, nella precaria brevità della sua vita e quello altrettanto importante del dolore, sia a livello individuale sia come tragedia collettiva (il dramma della guerra con il suo atroce carico di odio e cieca irrazionalità) .
Solo la dignità morale, l'impegno civile nobile e coraggioso dell'uomo veramente grande interiormente riesce a dare un senso ad una vita altrimenti insignificante.
Fonte: http://www.liceicortona.it/doc/italiano.doc
Autore del testo: Alessandro Silveri
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