Il gattopardo
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Il gattopardo
“il gattopardo”
1) Scheda bibliografica
Autore: Giuseppe Tomasi di Lampedusa
Titolo: Il gattopardo
Edizione: Feltrinelli “Universale Economica”
Data della prima edizione:1958
Lingua originale e traduzione: italiano
2) Analisi della narrazione
a) Questo libro é un romanzo storico.
b) In questo libro le macrosequenze coincidono con ogni capitolo del romanzo, poiché questi ultimi sono intervallati fra loro da lunghe pause temporali (nei primi capitoli di solo un mese; negli ultimi due di parecchi anni) che determinano una netta divisione tra l’uno e l’altro. Nei primi quattro capitoli é descritta la vita della famiglia Salina nella residenza di Palermo e quella di Donnafugata; nel quinto viene operata una digressione su Padre Pirrone che agisce nel paesino di S. Cono; nel settimo é descritta la morte del Principe; nell’ottavo si narra delle tre figlie, che non essendosi sposate, vivono nella casa, custodi di inutili memorie della loro casata.
c) Il tema fondamentale della narrazione è la decadenza della casata nobile dei Salina, legata alla dominazione borbonica, in vista dell’unità d’Italia. Il tema secondario (o forse un’altra storia racchiusa nel romanzo) viene presentato all’interno del quinto capitolo, con la narrazione di una faccenda interna alla famiglia di Padre Pirrone.
d) La narrazione si svolge in tre diversi momenti: i primi sei capitoli spaziano dal maggio 1860 al novembre 1862; il settimo, la morte del principe, avviene nel 1883; l’ultimo, infine, si svolge nel 1910.
e) Gli ambienti principali sono le residenze del Principe a Palermo e a Donnafugata e i giardini interni al palazzo; nel quinto capitolo ci si sposta a S. Cono; nel sesto capitolo la vicenda viene ambientata a palazzo Ponteleone.
3) Analisi dei personaggi
a) I personaggi principali del romanzo sono Don Fabrizio Corbera, Don Calogero Sedara, Angelica Sedara e Tancredi Falconeri.
Don Fabrizio viene descritto come un uomo fortissimo, in grado di piegare una moneta con le sue stesse mani; mani che però si rivelavano estremamente delicate quando si trattava di maneggiare i suoi telescopi o ciò che gli era più caro, come sua moglie Maria Stella. Considera i suoi figli come degli esseri senza nerbo; per questo stima tantissimo suo nipote Tancredi, di cui è tutore. Egli è un uomo tormentato, che vede la rovina del suo ceto scorrergli davanti agli occhi, senza intervenire; troverà pace con la morte, che lo libererà dalle continue angosce della sua vita.
Calogero Sedara é il rappresentante della classe emergente del secolo, i borghesi, nonché sindaco di Donnafugata; viene descritto come un uomo trasandato, rozzo,che si distingue ampiamente dalla classe nobile anche se eguaglia Don Fabrizio per ricchezza.
Angelica Sedara é la figlia di Calogero: é una bellissima ragazza che é stata istruita in un collegio di Firenze per renderla più consona ad un ambiente altolocato quale quello di casa Salina. Tancredi si infatua di questa giovane e ben presto si sposa con lei.
Tancredi Falconeri é il prediletto nipote di Fabrizio: é un ragazzo di circa vent’anni, alto con occhi azzurri, molto attivo e dotato di spirito. A differenza degli altri aristocratici del tempo si schiera dalla parte dei garibaldini intuendo come sarebbe stato più conveniente comportarsi in quelle circostanze: da qui la sua enigmatica frase “se vogliamo che tutto rimanga com’é, allora bisogna che tutto cambi” in un primo tempo incomprensibile per il Principe di Salina, ma poi compresa a fondo da quest’ultimo.
b) I personaggi secondari sono Padre Pirrone, il parroco della famiglia; Don Ciccio Tumeo, organista della chiesa di Donnafugata; i figli di Don Fabrizio; Cavriaghi, compagno di Tancredi nella guardia del re di Savoia; Maria Stella, la moglie di Don Fabrizio; e infine Chevalley, il piemontese che offre a Don Fabrizio la carica di senatore per il regno d’Italia.
4)Analisi dello stile
a) Il narratore narra la vicenda da un punto di vista esterno ed onnisciente.
b) Vengono usati sia il discorso diretto che quello indiretto; in alcuni casi, come nel monologo di Padre Pirrone, il discorso diretto é la forma di scrittura prevalente.
c) Il linguaggio in questo libro presenta scelte accurate per quanto riguarda il lessico; tuttavia, quando a parlare sono gli abitanti di Donnafugata, Tomasi di Lampedusa mostra la sua conoscenza del linguaggio popolare.
5) Comprensione critica
a) Giuseppe Tomasi di Lampedusa trasmette il suo punto di vista riguardo alla società siciliana nel discorso che Don Fabrizio rivolge a Chevalley; egli parla di una società statica, meditativa, che non vuole cambiare e non cambierà mai. Forse con questo Tomasi voleva esprimere ciò che nella sua infanzia aveva colto della gente siciliana.
b)Il messaggio che ho colto maggiormente in questo romanzo é che Tomasi di Lampedusa voglia trasmetterci che l’uomo é estremamente debole di fronte ai cambiamenti, e spesso subisce; Don Fabrizio ormai é un uomo consumato dal cambiamento dei tempi, e trova nella morte un riposo meritato in cui placare le sue preoccupazioni. Tancredi, uomo liberale, si prepara in vista dell’unificazione italiana e impara a sfruttare le occasioni a suo favore.
c)Giuseppe Tomasi di Lampedusa (1896-1957). ) Nacque dalla famiglia aristocratica dei Principi di Lampedusa; trascorse la giovinezza in Sicilia, compiendo però numerosi viaggi all’estero e prendendo parte ad entrambe le due guerre mondiali. Il suo più grande successo fu senza dubbio Il Gattopardo pubblicato postumo; questo romanzo si differenzia dal genere di quel periodo, in quanto in quegli anni era presente la corrente letteraria del neorealismo. Scrisse altri testi quali i Racconti e Lezioni su Stendhal.
d) Non ho trovato nessun tipo di argomento che ha stimolato il mio interesse.
e) Questo libro non mi é piaciuto come romanzo; l’ho trovato estremamente lento e contorto in numerosi punti. Dal punto di vista storico offre uno spaccato interessante della società siciliana durante l’unità d’Italia con tutti i problemi di assimilazione della gente del luogo.
Fonte: http://supertia.altervista.org/FILES/gattopardo3.doc
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