Curarsi con le piante
Curarsi con le piante
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Curarsi con le piante
La scoperta delle proprietà curative delle piante è, all'inizio, sicuramente un fatto istintivo e casuale. L'uomo primitivo ritrova nella pianta il cibo e la medicina, avvalendosi di esperienze personali, anche negative, nonché del comportamento degli animali.
L'aspetto istintivo divenne razionale quando dalle osservazioni e dagli esperimenti si cercò di migliorare la qualità della vita umana. Chi meglio di tutti conosceva la natura (p.es. lo stregone) era anche tenuto in particolare considerazione. La trasmissione delle conoscenze avveniva in modo orale.
Le prime notizie dell'uso di piante ed erbe a scopo curativo risalgono a 10.000 anni fa, in India. Tuttavia, i più antichi documenti scritti relativi all'uso e alle proprietà dei medicamenti e dei veleni appartengono alla civiltà cinese: tra questi è assai noto l'Erbario di Shên Nung (circa 2700 a. C.), che annovera 360 droghe.
Altri importanti documenti sono i papiri egiziani di Ebers e di Smith (ca. 1600 a. C.) che descrivono 160 droghe e piante medicamentose tra cui l'oppio, il giusquiamo e il ricino. Gli egizi conoscevano più di 700 forme di medicamenti, di natura sia vegetale che animale.
Importanti sono anche i libri sacri della civiltà indiana (1000-800 a. C.), che elencano oltre 800 droghe medicinali; alcune tavolette cuneiformi della civiltà assiro-babilonese, tra cui quella di Assurbanipal che menziona la belladonna, la canapa indiana, la coloquintide, l'oppio, la cassia, ecc. La stessa Bibbia ci tramanda l'uso, da parte degli ebrei, di alcune piante, come l'issopo e il cedro, per curare le malattie.
Il primo trattato sistematico di botanica farmaceutica, De historia plantarum, è del periodo greco e fu scritto da Teofrasto. Un testo di difficile lettura, in quanto i nomi delle 500 piante sono completamente diversi dagli attuali, anche se si basano sul tipo di fusto e sulla possibilità di coltivare o meno la specie vegetale.
Un celebre medico dell'antichità greca fu Ippocrate di Coo (460-377 circa a. C.) che, coi suoi aforismi, le sue ricette, i suoi metodi di dosaggio e le sue diete, influenzò il mondo romano e parte di quello medievale. Fu lui a classificare per la prima volta in modo organico 300 specie di piante medicinali.
Tra i più antichi orti o giardini botanici del mondo si ricordano quelli di Alessandria d'Egitto sotto i Tolomei (dal IV secolo a.C.) e quello istituito ad Atene, intorno al 340 a.C., a scopo di studio e per volontà di Aristotele, che ne affidò la gestione a Teofrasto, uno dei suoi discepoli.
Tuttavia le prime opere con carattere di veri trattati di farmacognosia e di farmacoterapia compaiono solo in epoca romana. In esse i farmaci non vengono più riportati sotto forma di semplici elenchi o in appendice alle malattie, come negli scritti di Ippocrate, ma secondo criteri sistematici e descrittivi riferentisi all'uso, agli effetti utili o dannosi, al dosaggio, alle modalità di somministrazione, ecc. Sin dal I sec. d.C., a Roma, era uso comune coltivare orti con piante medicinali.
Tra le più significative opere di quest'epoca vanno ricordate il De medicina di Celso (18 d. C.); l'assai importante opera in 5 volumi di Pedanio Dioscoride Anazarbeo (sec. I d.C.), De materia medica, che tratta tutta la conoscenza medica dell'epoca, inclusa quella relativa alle proprietà medicinali delle piante. Questa enciclopedia ebbe grandissima autorità in tutto il Medioevo, fin quasi al XVI sec. Per la prima volta, inoltre, si tenta di classificare le piante non in ordine alfabetico ma secondo le loro affinità. Le descrizioni contenute in queste opere spesso erano fortemente influenzate da concezioni filosofiche, magiche e astrologiche.
Di epoca romana vanno anche ricordati Plinio il Vecchio (23-79), la cui opera Naturalis historia in 37 libri, è un'autentica enciclopedia, ancora oggi fondamentale per farci apprendere le conoscenze della farmacologia degli antichi; Claudio Galeno (129-201) il medico più illustre di tutta l'antichità dopo Ippocrate; egli catalogò i medicamenti in funzione del "calore" (o umore), secondo gradi crescenti, permettendo la scelta del farmaco con tale parametro per ogni malattia (Methodus medendi) Infine il medico bizantino Oribasio (325-403), che trattò di falsificazione delle droghe.
Con la caduta dell'impero romano e le invasioni barbariche, le conoscenze scientifiche vengono conservate nei monasteri (codici di Cassino, Scuola di Tours) o sviluppate dal mondo arabo, oppure ci si limita a far circolare i testi "pagani" più utili a un'operatività concreta, includente la manualità e che meglio si prestano alla diffusione di un sapere collettivo.
Significativo in questo periodo è il Libro degli alimenti e dei rimedi semplici di Isacco Giudeo (850-950 circa), in cui vengono descritti gli aspetti pratici e applicativi dei medicamenti e dei veleni conosciuti, nonché il famoso Canone di Avicenna (980-1037).
Lo spirito di solidarietà dei gruppi, laici e religiosi, fa nascere tutta una rete assistenziale - case per pellegrini, ospedali, ospizi - dove si uniscono svariate funzioni più o meno legali di esperti in vari campi, che la popolazione accetta senza molti problemi.
A causa delle affinità linguistiche col greco, l'Italia meridionale è la prima ad essere interessata dal movimento di recupero e ritraduzione in termini d'uso degli scritti antichi.
La Scuola salertinata, fra il VII e il IX sec., è il tramite più vivo di tale movimento. Essa, col Regimen sanitatis, diviene il centro di fusione delle culture greco-romana e araba. Rilevante, all'inizio, l'importanza delle donne nella chirurgia e ginecologia. Dalla fine del XII sec., invece, si favorirà un insegnamento meramente teorico se non dogmatico. A questa scuola comunque si attribuiscono la scoperta di importanti erbe, nonché la ricerca di farmaci basati sulle virtù curative delle erbe. Esponenti più importanti: Gariopontus (Passionarius), l'arcivescovo Alfano I (De quator humoribus ex quibus constat humanum corpus), Nicolò Salernitano (Antidotarium).
Relativamente alla cultura araba occorre dire che ad essa si deve la nascita dell'alchimia (l'antenata della chimica), ovvero varie preparazioni farmaceutiche (tinture, distillati) sia per alambicco che per discensorium. (Gabir venne definito da Ruggero Bacone, "magister magistrum").
Agli arabi va anche attribuito il merito d'aver elaborato il primo esempio di farmacopea, cioè una serie di ricette con proporzioni e composizioni, visionate e avvalorate da autorità superiori (Grabadin, scuola di Gondiscipaur, metà dell'XI sec.). Gli arabi furono i più esatti nell'indicare le piante con sinonimi e con termini di riferimento. I primi testi farmaceutici dei secoli XI-XII condensano l'esperienza greco-romana e araba (Antidotarium di Mesue il giovane; Compendium aromatariorum di Saladino d'Ascoli).
Medioevo, specie nel periodo delle Repubbliche marinare, vede fiorire il mercato delle spezie e delle droghe (Corporazioni degli Speziali): Venezia era diventata il punto di smistamento per tutto il mondo occidentale delle piante officinali. Notevole la quantità di libri di botanica in quella città, soprattutto i trattati di piante curative.
Nel XIII sec. nascono le prime coltivazioni di piante medicinali (Viridarium di Matteo Silvatico e le coltivazioni del medico veneziano Gualtieri).
In Vaticano il primo orto botanico fu creato nel XIII secolo, specializzato in piante medicinali
La botanica come vera e propria scienza iniziò solo tra la fine del '400 e l'inizio del '500, grazie alle scoperte geografiche (i conquistadores spagnoli scoprirono orti botanici presso gli aztechi) e all'invenzione della stampa. Il nuovo mondo fece conoscere nuove piante medicinali e commestibili, imponendo una revisione critica di tutte le conoscenze fin allora acquisite.
Agli inizi del '500 nacquero i primi "erbari secchi", che favorirono una più esatta identificazione delle piante (tra gli studiosi più noti: Luca Ghini, Ulisse Aldrovandi, Andrea Cesalpino, Giovanni Girault).
La prima cattedra universitaria di Lectura semplicium (botanica sperimentale) fu istituita a Padova nel 1533, seguita subito dopo da Bologna. Il primo vero orto botanico, pubblico, è sempre di Padova (1545), cui presto seguirono quelli di Pisa (1547), Firenze (1550) e Roma (1556).
L'orto botanico di Parigi risale al 1635, mentre quello di Berlino-Dahlem al 1815. Il più antico orto botanico di erbe mediche fu il Chelsea Physic Garden, creato a Londra nel 1673. L'orto botanico di New York, nel Bronx, fu fondato alla fine del XIX secolo.
Lo speziale veronese Francesco Calzolari creò a Verona un museo per l'esposizione di erbe, animali, minerali. Il primo tentativo di stilare una nomenclatura botanica si deve a Leonardo Fuchs (1501-1566).
Con Paracelso (1493-1541), filosofo e medico svizzero, inizia il periodo degli studi chimici, che precorre la sintesi dei prodotti. La scienza si concentra sul principio attivo della pianta. La "droga" diventa così un insieme di sostanze fra loro selezionabili ed estraibili, usabili separatamente o insieme. Lo "speziale" ora è un vero e proprio "farmacista". I seguaci di Paracelso, le cui teorie risentivano ancora dei limiti dell'alchimia e delle teorie paramediche, arriveranno purtroppo ad abolire totalmente l'uso delle piante, dando inizio a quella parte della chimica che studiava i medicamenti, detta iatrochimica. Nella distillazione si cominciano ad usare solventi, alcool e acido acetico. Il ricercatore svedese Scheele fu presto in grado di isolare alcuni principi attivi come l'acido ossalico, citrico, gallico e malico.
Con l’avvento della stampa i migliori erbari furono quelli di autori tedeschi, improntati a una maggiore "scientificità" (p.es. quello di Otto Brunfels, pubblicato in Germania nel 1530). Molto accurate risultano anche le tavole contenute nei Commentari alla materia medica di Pedanio Dioscoride di Anazarbeo (1544) del medico italiano Pier Andrea Mattioli.
Dello stesso periodo è anche l’opera enciclopedica del medico e naturalista Ulisse Aldrovandi, che contribuì a dare un notevole impulso al rinnovamento delle scienze naturali (e della botanica in particolare) nel XVI secolo.
Accanto agli erbari "figurati", nel Cinquecento cominciarono ad apparire anche degli esemplari realizzati con piante essiccate (hortus siccus), che s'imposero nei secoli seguenti (si veda p.es. quello del botanico italiano Luca Ghini, fondatore a Pisa del primo Orto botanico annesso a una Università).
Nel corso del XVIII secolo, dopo l’introduzione del nuovo sistema di classificazione di Carlo Linneo, si utilizzarono fogli separati, corredando il campione di un numero sempre maggiore di informazioni.
Linneo (1707-1778), partendo dalla scoperta degli organi sessuali delle piante nei fiori, operata da Camerario (1665-1721), e tenendo conto del numero degli stami in classi e ordini, dividendo poi in generi e specie e adottando una speciale nomenclatura a due nomi, permise di identificare ogni specie vivente.
Attualmente il Museo Erbario più ampio ha sede a Parigi: fondato nel 1635, accoglie oltre 10 milioni di campioni; l’Erbario di Kiev, del 1853, contiene circa 5 milioni di esemplari; a Londra l’Erbario fu istituito nel 1753 e ospita circa 4 milioni di campioni. Al primo posto in Italia per ricchezza di esemplari è l’Erbario di Firenze, risalente al 1832, che conserva 3,5 milioni di campioni.
Fonte: http://farmacia.unich.it/biologia/ricerca/menghini/allegati/introduzione.doc
Sito web da visitare: http://farmacia.unich.it/biologia/ricerca/menghini/
Autore del testo : Luigi Menghini
Curarsi con le piante medicinali di Puglia
Aglio |
Profilassi e cura della malattie infettive (epidemie influenzali, tifo, difterite, dissenterie, affezioni polmonari, ipertensione arteriosa, spasmi vascolari e disturbi circolatori, atonia digestiva, arterioscelrosi, reumatismi gotta, litiasi urinaria, parassiti intestinali, otalgie, mal di denti, calli, verruche, punture di vespe, ascessi, cisti, diabete
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Albicocche |
Astenia, anemia, diarree, stipsi, rachitismo, ritardo di sviluppo dei bambini, nervosismo, insonnia |
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Alloro |
Dispepsie atoniche, affaticamento, flatulenze, fermentazioni intestinali, bronchiti cronlche, reumatismi, insonnie, regole dolorose, angina, faringite, sinusiti.
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Altea |
Irritazioni delle mucose della bocca, infiammazioni gastrointestinali, faringiti, affezioni polmonari, tossi, bronchiti, ascessi, foruncoli, affezione acuta dell'intestino |
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Agrimonia |
Diarree, dissenterie,;atbuminuria', coliche nefritiene, asma, diabete, angine, stomatite, distorsioni, contusioni,Tav, XV.
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Amarene |
Depurative, digestive, diuretiche, règojaftici delle funzioni gastroenteriche, antiurìche, antireumatica e antiartrosicà |
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Anice |
Digestivo, carminativo, galattogeno..antispastico, concilia il sonno, stimolante nei ritardi 'mestruali |
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Arancia |
Crescenza, convalescenza, anoressia, anemia, demineralizzazione, astenia fisica ed intellettuale, dispepsie, flatulenza, fragilità capillare, trombosi, ìperviscosìtà sanguigna, buona per diabetici, stati febbrili, dermatosi, eczemi, stomatiti, gengiviti.
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Avena |
Crescenza, convalescenza, gravidanza, superlavoro, nervosismo, affezioni gastrointestinali ed epatobiliari. .
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Bardana |
Foruncolosi, dermatosi, reumatismi, morsicature di vipera, diabete, litiasi urinaria, seborrea del viso, ulcere alone e piaghe purulenti.
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Basilico |
Astenia nervosa, angosce, insonnia nervosa, spasmi gastrici, digestioni difficili, emicranie, gotta, perdita dell'odorato.
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Biancospino |
Palpitazioni, dolori cardiaci, tachicardie, spasmi vascolari, aritmie, vampate e disturbi da menopausa, distonie neurovegetative, arteriosclerosi, insònnie. Tav. X.
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Bietola |
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Borragine |
Ritenzione urinaria, oliguria, diuretico, eliminatore dei cloruri, sudorifero, lassativo, raffreddori, tossi, bronchiti, reumatismi acuti, stipsi, edemi, stati febbrili. Tav. IV.
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Borsa pastore |
Metroraggie, metriti emorragiche, regole abbondanti e irregolari, litiasi urinaria, varici, emorroidi, piaghe, dissenterie.
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Calcatreppolo |
Oligurie, eccesso d'urea, coliche nefritiche, ascile.
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Calendula |
Insufficienza e dolori mestruali, ulcere gastrica ed intestinale, congestione epatica, ulcere, screpolature e geloni ulcerati, plaghe, scottature, acne, eczema, dermatosi squamose.
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Camedrio |
Convalescenze, inappetenza, dispepsie atoniche, malattie infettive, reumatismo, gotta, dissenterie.
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Camomilla |
Emicranie,'nevralgie facciali, disturbi della menopausa, dolori di dentizione dei bambini, inappetenze, digestioni difficili, flatulenze, anemia, dismenorree, amenorree, febbri, stati influenzali, congiuntiviti, dolori reumatici e gottosi.
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Capelvenere |
Bronchiti, tracheiti, infiammazioni urinarie.
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Centinodia |
Ritenzione urinaria, calcoli del rene e della vescica, Infiammazioni intestinali, diarree. Tav. XX |
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Centocchio |
Affaticamento generale, palpitazione e debolezza cardiaca, Infiammazione al reni ed alla vescia, emorroidi.
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Cetriolo |
Prurito, dermatosi squamose, pelli grasse, rughe, lentiggini, pori dilatati del viso.
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Cicoria selvatica |
'Anoressia, atonia, insufficienza biliare, dermatosi, stitichezza, gotta, calcolosi, Utero, coliche epatiche, atonia gastrica e digestiva, congestioni epatiche e della milza, diabete.
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Ciliege |
Pletora, arteriosclerosi, obesità, demineralizzazione, reumatismi, gotta, artritismo, stipsi.
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Cipolla |
Riequilibratrice della struttura ossea, depuratore, rigeneratrice della cellula sanguigna e di quella linfatica, tonica del sistema nervoso, stimolante delle funzioni del pancreas, del fegato e dei reni, antisettico ed antibatterico nelle affezioni delle vie respiratorie e nell'affezione del tubo digerente, ipoglicemizzante, antiscrofoloso, buona per curare diabete, artritismo, reumatismo, arteriosclerosi, trombosi, nell'idropsia, previene II cancro, cura le morsicature d'insetti.
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Fico d’india |
Fratture, algie reumatiche, ascessi .dissenterie, infiammazioni delle pareti e mucose dello stomaco e di tutto il tubo digerente, del fegato e delle vie biliari, diarree, (quattro cinque frutti al giorno allo stato integrale), per'evitare l'effetto astringente prendere solo succo.
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Finocchio |
Astenia, reumatismi, vomiti nervosi, emicranie, dolori gastrici, galanogeno, vermifugo, diuretico, eupeptico, mestruazioni insufficienti |
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Finocchio selvatico |
Digestivo, colagogo, eliminatore di gas intestinali, singhiozzo, vomito, diuretico, lassativo, antisettico, vermifugo.
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Fragola |
Demineralizzazione, astenia, artritismo, reumatismo, arterioscelrosi, depurativo, stipsi, epatismo e litiasi biliare.
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Fumaria |
Congestione epatica, ittero, arteriosclerosi, iperviscosità sanguigna, anemia, dermatosi, ipertensione, pletora; Tav. VI.
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Gelso |
Astringente, antidiabetico, angina, perdite bianche |
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Linaria |
Emorroidi, dermatosi squamose, ittero.
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Lino |
Stipsi, infiammazioni delle vie digestive, dermatosi aquamose, eczemi, foruncoli ascessi, calli, bronchiti, tonsilliti.
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Liquirizia |
Tossi, bronchiti, tracheiti, stipsi enteriti, gastriti, ulcere gastriche e duodenali, dispepsie, meteorismo, aerofagia, spasmi intestinali, congiuntiviti, glossiti, stomatiti.
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Lupino |
Antitelmìco, antidiabetico, croste lattee, eczemi.
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Luppolo |
Anemia, inappetenza, dispepsie atoniche nervose, eccitabilità sessuale, gotta, litiasi, febbri primaverili ed autunnali, dolori reumatici, ascessi freddi. |
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Maggiorana |
Ansietà, spasmi digestivi (aerofagia) e respiratori, arterite, insonnie, psicastenia, eretismo genitale, meteorismo, nevralgie, reumatiche, coriza. |
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Mais |
Vedi granturco.
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Malva |
Stipsi cronica, enterecolite, stomatiti, glossiti, faringiti, asma, influenza, dermatosi, foruncoli, ascessi, vaginite, afte, punture d'insetti, di vespe; tav. XIII
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Mandorle |
Enterecoliti, emorroidi, crisi epatiche e dell'ulcere gastrica, asma, pertosse, raffreddore da fieno, regole dolorose.
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Margheritina |
Reumatismo, gotta, pleuriti, bronchiti, asma, laringite, ìdropsia, insonnia, traumi, ematomi, mastiti, tumori del seno, dermatosi, foruncoli, ulcerazioni; tav. XXIII
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Marrubio bianco |
Inappetenza, anemia, digestioni difficili, asma, aritmie extrasistoliche, oliguria, sudori abbondanti, obesità, cellulite, dermatosi, eczema cronico, isteria, insufficienza mestruale, bronchiti, stati febbrili, diabete, insufficienza biliare. tav. V. |
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Mela |
Astenia, reumatismi, gotta, artritismo, litiasi urinaria, oliguria, obesità, vita sedentaria, prevenzione dell'infarto e dell'arteriosclerosi, stati feb"brili,' Insonnie":: Permessa: ai diabetici.
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Melanzana |
Anemia, stipsi, oliguria, eretismo cardiaco, emorroidi, scottature, ascessi, dermatosi squamose.
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Melissa |
Emicrania per indigestióne, nevralgie, dei denti, dell'orecchio e della testa, emotività, spasmi,(asma digestiva, cardiaca), indigestioni, regole dolorose, punture di vespe e di altri insetti.
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Melograno |
Astenia, tenia, dissenterie.
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Melone |
Anemie, stipsi, oligurie, litiasi urinaria, gotta, reumatismi, cure del viso (controindicato ai diabetici, enterici e dispeptici).
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Menta |
Aerofagia, atonia digestiva, flatulenze, alito fetido dei dispeptici, palpitazioni, vertigini, bronchite cronica, mestrui insufficienti e dolorosi, impotenza, parassiti intestinali, nevralgie dentarie, sinusiti.
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Mirto |
Bronchiti, catarri mucopurulenti delle vie respiratorie ed urinarie, rinorrea, sinusiti, otite, diarree, perdite bianche, emorroidi.
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Morella |
(Attenzione velenosa e pericolosa). Eczemi umidi e pruriti anali e vulvari, emorroidi, ragadi ai seni, ascesso, dermatosi squamose, pertosse, dolori del ginocchio.
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Nepetella |
Calmante, tonica, stomatica, carminativa, incuorante, anemie, clorosi, dispepsie, singhiozzo, tosse, affezioni catarrali dei bronchi, amenorrea^ ' enterite, diarree, dissenterie, diuretica.
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Nespola |
Enteriti, diarree, dissenterie |
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Noce |
Buona per i diabetici, scrofolosi, diarree, parassiti intestinall, litiasi urinaria, metriti, anticolesterolico, dermatosi squamose.
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Occhi di bue |
Tonico, stomachico, coliche intestinali, antifflammatorlo (occhio, ulcere, afte).
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Olivo |
Insufficienza epatica, litiasi biliare, stipsi spasmodica, ascessi, foruncoli, emorroidi, piorrea, caduta dei capelli, dolori reumatici ed artroslcl, febbri, diabete, coJesterolimia, cellulite
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Ombelico di venere |
Diuretico, rinfrescante, scottature e calli. '
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Origano |
Inappetenza, atonia gastrica, aerofagia, gonfiori di ventre, soprattutto degli psicopàtici, bronchiti croniche, tosse, pertosse, asma, assenza di mestrui, peducolosi, reumatismi, artrosi, cellulite |
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Ortica |
Emoraggie, metroraggie, epistassi, ematurie, emofilia, anemia, dermatosi, orticarie, scottature, menopausa, reumatismo gottoso, ulcera gastrica ed intestinale, diarree, flatulenze, enterite mucomebranosa, cura del cuoio capelluto, caduta dei capelli, afte, mughetto, infezione della bocca e della faringe, mal di denti. Tav. XVIII.
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Orzo |
Affezioni polmonari, demineralizzazione, crescenza, atonia gastrica ed intestinale, enteriti, diarree, malattie infiammatorie, stato febbrile, ipotensione.
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Parietaria |
Affezioni delle vie urinarle, litiasi, oliguria, nefrite, cistite, coliche nefritiche, emorroidi, contusioni, reumatismi, litiasi biliari, fìstole, foruncoli.
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Passiflora |
Insonnie, stati nervosi, nevrastenia, disturbi della menopausa |
Patata |
Gastriti, ulcere gastrica e duodenale, dispepsie, epatismo, litiasi biliare, diabete florido, stipsi, emorroidi, scottature, piaghe alone, ulcere alle gambe.
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Peperone |
È da consumare preferibilmente crudo. Ricostituente nelle atonie gastriche, della struttura cellulare del sangue, vasodilatatore ed antiscorbutico. Il peperoncino piccante si usa nelle lombaggini, nevralgie, artriti, sciatalgie, reumatismi.
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Piantaggine |
Emofilia, debolezza generale, magrezza, emorragie, bronchite cronica, faringite, laringite, diarree, perdite bianche, congiuntiviti, infiammazione delle palpebre, piaghe, gengiviti, dermatosi squamose, punture d'insetti, morsicature di vipere, purificatore del sangue, dei polmoni e dello stomaco.Tav.il.
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Pino |
Affezioni delle vie respiratorie, affezioni ugnarle; Infezioni In genere, litiasi biliare , impotenza, dolori intestinali, influenza, affezioni polmonari, mal di denti, sinusiti.
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Pomodoro |
Astenia, inappetenza, arteriosclerosi, iperviscosità sanguigna, reumatismi, stipsi, emorroidi, artritismo, gotta, enterite, acne, punture d'api. |
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Porcellana |
Diuretica, depurativa, gengive dolenti, arrossate, infiammazioni della pelle, foruncoli, orticaria. |
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Pungitopo |
Malattie venose, e capillari, varici, postumi di flebiti, gambe pesanti, edemi agli arti inferiori, emorroidi croniche, disturbi della menopausa, gotta, dolori premestruali, regole dolorose; Tav. XXI.
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Prezzemolo |
Influenza, bronchiti, polmonite, litiasi urinaria, ematomi, emicranie, reumatismi, gotta, vomiti, contusioni, punture di api, mal di denti.
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Prugne |
Superlavoro, stipsi, emorroidi, reumatismi, gotta, arteriosclerosi.
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Senape |
Congestione polmonare, bronchite, pleurite, nevralgie, dolori reumatici. |
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Serenella |
Stati febbrili, febbri intermittenti, congestioni epatiche, algie reumatiche. |
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Soffione |
Vedi dente di leone. |
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Soncino |
Vedi dente di leone. |
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Tarassacco |
Vedi dente di leone. |
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Tasso Barbasso |
Tracheiti, angine, bronchiti acute e croniche, asma, cistiti, emorroldl, dermatosi, foruncoli, ulcere atone, scottature, dermatosi squamose.
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Tiglio |
Artritismo, reumatismo, gotta, oligurie, emicranie, litiasi biliare, Ipertensione, albuminuria.
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Timo Serpillo |
Diarree, tenia, affezioni delle vie respiratorie, bronchiti croniche, pertosse, piaghe, pruriti vulvari, affezioni della bocca.
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Timo Volgare |
Vedi Timo Serpillo |
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Vilucchino |
Purgante, idropisìa.
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Viola del pensiero |
Bronchiti croniche, asma, gotta, dermatosi, litiasi urinaria.
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Viola Mammola |
Ragadi delle mammelle, bronchite acute, calmante della tosse, emolliente, purgativa, pettorale, espettorante, sudorifera, lassativa, scottarure, vomitiva, infiammazioni agli organi digerenti, dei reni e della vescica
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Violetta selvatica |
Dermatosi, eczema, acne, dermatosi, squamose, flebiti, emorroidi, orticaria, ulcere alle gambe ed eczematose, erpes.
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Vite |
Disturbi della circolazione, metroraggie da menopausa, varici, emorroidi, cuperose, regole dolorose, diarree.
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Zucca |
Astenie, infiammazioni urinarie, diabete, dispepsie, insufficienza renale.
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Fonte: http://www.itcdevitidemarco.it/_/Sito%20Angiuli/Documenti%5CCurarsi%20con%20le%20piante.doc
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