Scienze forensi

 

 

 

Scienze forensi

 

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Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).

 

 

 

 

 

Scienze forensi

 

1. GENERALITA’

Le scienze forensi comprendono quelle scienze che trovano applicazione forense, per la soluzione di casi pratici giudiziari. In questo ambito rientrano anche la medicina,la patologia, ecc., ma il termine è di fatto riservato ad alcune scienze, che trovi elencate più sotto. Non trovi gli aspetti tecnici, perché ciascuna scienza forense è in realtà una professione differente, né trovi la tossicologia forense (benché scienza forense a tutti gli effetti),perché trattata in altra parte di questo libro. La genetica forense ha assunto negli ultimi anni, nel mondo ed anche in Italia, un grande sviluppo, mentre le altre scienze hanno, in Italia, uno sviluppo molto minore.

http://web.utk.edu/~anthrop/  questo è il sito di antropologia dell’Università del Tennessee a Knoxville. Vai a Forensic Anthropology.

http://www.research.missouri.edu/entomology/ questo è il sito di entomologia forense dell’Università del Missouri.

http://www.firearmsid.com/new_index.htm questo sito per la balistica.

http://www.fbi.gov/hq/lab/fsc/backissu/oct1999/trace.htm questa è la guida dell’ FBI per le fibre tessili.

http://myweb.dal.ca/jvandomm/forensicbotany/  questo sito per la botanica e la palinologia forensi.

http://faculty.ncwc.edu/toconnor/425/425lect05.htm per documenti contestati.

http://www.fbi.gov/hq/lab/handbook/intro8.htm#topglass in questo sito l’FBI ti dà istruzioni circa il modo di raccogliere e spedire campioni da esaminare.

http://www.tufts.edu/vet/forensics/  sapevi che esiste anche la medicina veterinaria forense? Nella mia carriera, molti anni fa, probabilmente compiendo un esercizio abusivo della professione di veterinario, ho effettuato autopsie e analisi tossicologiche su un cavallo, alcuni maiali, parecchi cani da caccia, qualche gatto, qualche scimmia, e perfino su alcuni canarini. Attualmente la veterinaria legale è in espansione (bracconaggio, crudeltà su animali, identificazione, ecc.).

Infine, permettimi di inviarti al sito di Zeno Geradts http://forensic.to/forensic.html, che contiene moltissimi fatti relativi alle Scienze forensi.
Grazie, Zeno, per il Tuo impegno e la Tua professionalità.

 

2. REALTA’ E PROSPETTIVE IN GENETICA FORENSE

 

Sommario. Il DNA. Tracce biologiche. Assicurazioni e genetica. Criminalità e genetica.

Il DNA

La identificazione del DNA, sia nell’ambito della ricerca della paternità sia in quello della identificazione di tracce biologiche, ha assunto, fin dalla scoperta di Jeffries nel 1986, un ruolo essenziale in sede forense.
L’importanza dell’identificazione del DNA sta in questo, che ogni uomo ha circa il 99.9% del proprio DNA eguale a quello di ogni altro uomo, ma il restante 0.1%, che non è codificante e cioè non ha alcuna funzione apparente, è differente da persona a persona, cosicché è ammesso che ogni persona, eccetto i gemelli identici, abbia un proprio DNA diverso da qualsiasi altra.
Il Presidente degli Stati Uniti ha approvato un corso on line, dedicato ai professionisti della Giustizia http://forensic.dna.gov/, nella consapevolezza che la conoscenza, anche sommaria, dei principi e delle finalità delle ricerche sul DNA è indispensabile in sede forense.
Ho esaminato il corso, ed ho potuto constatare che esso è adatto anche a chi nulla conosca della genetica in genere e della genetica forense in particolare. L’unico possibile ostacolo è rappresentato dalla ignoranza della lingua inglese, ma una conoscenza elementare è sufficiente.
Questa scienza forense ha già acquisito una propria autonomia, sia dalla medicina legale sia dalla genetica clinica, cosicché buoni genetisti forensi dovrebbero considerarsi solo coloro che praticano questa attività in via esclusiva. Nel nostro Paese i genetisti forensi sono pochi, per lo più appartenenti ai RIS dei Carabinieri e ai Laboratori centrali della Polizia di Stato. Nelle sezioni universitarie di Medicina legale vi possono essere biologi, e forse anche qualche medico, che praticano esclusivamente la genetica forense, mentre tutti, o quasi, i genetisti si ritengono idonei a praticarla.
Ne deriva, come logica conseguenza, che un problema prioritario è rappresentato dalla scelta del perito (o del consulente d’ufficio) idoneo; come ulteriore conseguenza, può essere difficile trovare un idoneo consulente di parte, dato che Carabinieri e Tecnici della Polizia non svolgono abitualmente attività forense di parte.
Un buon testo pratico di Genetica forense lo trovi in Bibliografia. Tecniche e criteri descritti sono quelli abitualmente in uso per le questioni giudiziarie negli Stati Uniti.
Questo sito del Laboratorio di Genetica forense dell’Università Cattolica, sede di Roma, Ti può essere certamente molto utile. In italiano.
http://webprd.rm.unicatt.it/pls/unicatt_rm/consultazione_acc.mostra_paginat0?id_pagina=12008
Problemi tecnici e giuridici relativi alla banca dati del DNA e le necessarie raccomandazioni, anche giuridiche, per l’istituzione di un Archivio dei tipi di DNA sono esposti qui, nel Documento finale per la Biosicurezza e le Biotecnologie.

LE TRACCE BIOLOGICHE
Le tracce biologiche sono rappresentate da quantità residue di materiale biologico, rinvenute sulla scena di un delitto, su indumenti o sull’arma.
L’analisi delle tracce biologiche si effettua quando occorre stabilire l’identità genetica della traccia stessa con un eventuale indagato o con la vittima del delitto (omicidio, lesioni, violenza sessuale), ma anche per l’identificazione di resti umani (mediante il confronto dell’assetto genotipico dei tessuti biologici rinvenuti con quello dei parenti in linea diretta della vittima), l’identificazione di tessuti fissati in formalina o inclusi in paraffina, ad esempio in casi di “scambio di vetrino”, e attualmente si applica anche nell’identificazione di animali (per esempio, cavalli da corsa), di piante, di pollini.
L’iter diagnostico consta di tre fasi: la diagnosi generica ( natura della traccia) ; la diagnosi specifica, per individuare la specie di appartenenza; ed infine la diagnosi individuale, comune a tutti i substrati biologici. Può tuttavia accadere che venga deposto del DNA senza che sia possibile fare la diagnosi generica e specifica.

Tracce ematiche.
Le metodiche per la diagnosi generica tendono a svelare la presenza dell’emoglobina e dei suoi derivati. Le prove per la diagnosi di orientamento sono numerose (test alla fenolftaleina e test alla tetrametilbenzidina),ma esse possono dare falsi positivi e falsi negativi. I metodi microcristallografici si basano sulla ricerca di cristalli di emoglobina e di suoi derivati nella traccia in esame. Più comunemente vengono impiegati i cristalli di emina (Teichmann), di emocromogeno (Takayama) e di ematoporfirina, che sono molto specifici.
Le prove per la diagnosi di certezza si basano essenzialmente su metodi spettrofotometrici e cromatografici, e, se il sangue è fresco, sull’osservazione diretta al microscopio.
La presenza di tracce ematiche nell’ambiente può essere individuata spruzzando l’ambiente con il Luminol: le tracce di sangue danno una fluorescenza azzurra.
La diagnosi di specie prevede metodi immunologici, di solito l’immunoprecipitazione in agar o su altro substrato,al contatto delle proteine del sangue con l’anticorpo specifico (anti-uomo, anti- bue,anti- cavallo, ecc.).

 Tracce di liquido seminale.
Esse vengono spesso repertate sulla scena di crimini a sfondo sessuale (omicidio, lesioni, violenza sessuale) sia su substrati (indumenti, lenzuola, suppellettili) sia all’interno di profilattici o sul corpo della vittima. È importante far notare che queste tracce non contengono necessariamente spermatozoi: è il caso di soggetti azoospermici o vasectomizzati.
Le tracce di liquido seminale su substrato sono spesso facilmente localizzabili già ad una prima ispezione poiché assumono un colorito differente da quello delle aree contigue, apparendo spesso biancastre, o giallastre e di maggiore consistenza. L’illuminazione della traccia con luce ultravioletta determina una fluorescenza bianco- bluastra della traccia di liquido seminale. Più specifici sono i metodi enzimatici, e i metodi cristallografici.
La  diagnosi di certezza si basa essenzialmente sull’identificazione microscopica degli spermatozoi mediante opportune colorazioni (es. Baecchi), sulla caratterizzazione elettroforetica di isoenzimi organo-specifici (lattico deidrogenasi e diaforasi) e sull’identificazione immunologica di proteine specifiche del liquido seminale (g-seminoproteina o antigene prostatico-p30).

 Reperti piliferi.
I peli sono molto resistenti alla degradazione, e si possono trovare sul luogo del delitto, ed è facile il loro trasferimento da persona a persona e ad oggetti.
Il pelo osservato al microscopio appare costituito da più strati: la cuticola, la corticale, la midollare.
Il colore dei peli è legato ai granuli di pigmento (melanina) che si trovano principalmente nella corticale e dalla presenza di bolle di aria nella midollare. I granuli di melanina sono formati nel follicolo dai melanociti. Quando il follicolo è vicino alla fine del suo ciclo di crescita, la formazione di melanina e la formazione della midollare cessano improvvisamente, l’ultimo segmento del pelo è pertanto privo di colore e di midollare.
I follicoli dei peli dei mammiferi hanno tre distinte fasi di crescita, denominate:

  • anagen: il follicolo produce il pelo in maniera attiva
  • catagen: è la fase di transizione tra anagen e telogen

–   telogen: il follicolo è quiescente. I melanociti nel follicolo si contraggono e cessano di produrre e distribuire il pigmento; la base del pelo comincia ad assumere un aspetto rotondeggiante e il fusto sovrastante è composto unicamente da cellule corticali non pigmentate.
In un soggetto sano l’80-90% dei follicoli sono in fase anagen, il 2% in catagen, il 10-18% in telogen.
La diagnosi generica si basa sull’osservazione al microscopio ottico della caratteristica struttura a strati del reperto pilifero. La midollare umana è amorfa e il rapporto midollare/fusto – detto indice midollare – deve essere inferiore a 0.3, la midollare degli animali è invece sempre estremamente ampia ed in alcuni casi riempie quasi completamente il fusto presentando a volte caratteristiche peculiari.

 Saliva.
La ricerca della saliva in una traccia è generalmente limitata ai casi di lettere anonime e di rinvenimento di mozziconi di sigaretta sulla scena di un delitto.
Il metodo più usato per l’identificazione della saliva è l’identificazione dell’alfa-amilasi, mediante metodi qualitativi e quantitativi. Una volta posta diagnosi di saliva si può procedere alla estrazione del DNA contenuto nelle cellule di sfaldamento della mucosa orale e nei leucociti ed alla successiva diagnosi individuale.

6. Altri liquidi biologici.
In alcune rare occasioni può essere richiesta la diagnosi generica di altri liquidi biologici quali l’urina, il sudore e le lacrime, che peraltro presentano una composizione tra loro similare. I metodi diagnostici si basano sulla ricerca della creatinina, di sali, di urea, o di un’albumina lacrimale.
La diagnosi individuale per le tracce biologiche.
La fase comune finale dell’indagine è l’analisi dei polimorfismi del DNA. I marcatori tradizionali sono stati in pratica abbandonati.
Per le tecniche e gli approfondimenti, vedi nel Trattato di Medicina legale e Scienze affini (vol. II, Cap. LI ‑ E. D’Aloja e M. Genuardi, Il DNA e i polimorfismi genetici,p. 563, e Cap. LXXVIII ‑ E. D’Aloja e L. Grimaldi, Le tracce biologiche: diagnosi generica, specifica ed individuale, p. 1179), e Forensic DNA Analysis (cartella in Bibliografia).

 

Fonte: citazione / estratto da http://www.freewebs.com/gvgiusti/31.%20SCIENZE%20FORENSI.doc

Sito web : http://www.freewebs.com/gvgiusti

Autore del testo: GIUSTO GIUSTI (non indicato nel documento di origine)

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