Concetti base di politica appunti

 


 

Concetti base di politica appunti

 

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Concetti base di politica appunti

 

SARTORI: POLITICA.

 

Fasi Storiche:

1.- In Grecia:

Politica e Antropologia  insieme (Aristotele – zoon politikon).

Uomo senza polis: è dio o è un animale, bestiame.

“Vivere Politico”: vivere in simbiosi con la comunità.

So: animale politico e sociale.

 

Platone: “Politeia” “La Repubblica”  la “cosa comune” (≡ Commonwealth)

Quid: è assente la VERTICALITA’ (= strutturazione gerarchica)

Platone sottintendeva la verticalità ma non recepito da Aristotele.

 

Greci: idea di politica:

legata con l’antropologia,

senza percezione di verticalità.

 

2.- I Romani: più “Stato”  verticalità.

Giuridicizzazione della politica.

Cristianesimo  teologizzazione della politica.

 

3.- Machiavelli: SPECIFICITA’ e AUTONOMIA della Politica:

  • indipendente  proprie regole
  • autosufficiente  si spiega a se stessa
  • causa prima
  • diversa  dalla morale e dalla religione.

 

PRIMA DISTINZIONE:

Politica ≠ Morale e Religione.

La morale e la religione sono “strumenti” della politica.

Ma la politica ha le sue proprie regole. È autonoma.

 

 Machiavelli “scopre la politica”.

 

SECONDA DISTINZIONE:

Stato ≠ Società.

Società ≠ “demos” – “popolo”  è una finzione giuridica.

Fino al contrattualismo naturalista: idea di pace: non rivolta contro il re ma contratto “con” il re (“contratto sociale”).

Locke: restituisce l’operatività alla nozione di popolo:

  • contratto tra individui
  • regola della maggioranza.

 

QUID: autonomia della società dallo stato: grazie al distacco economico (Adam Smith).

Individui: si organizzano invita associata per migliorare la vita  idea di società estranea dallo Stato.

Questo porta a:

TERZA DISTINZIONE:

 Politica ≠ Economia.

Il liberalismo politico non ha avuto la forza dirrompente del liberalismo economico.

+ Montesquieu: la società era “iuris societas”: regolata e limitata dal diritto ma per gli economisti la società era più libera più fragile più pura.

Prima con gli economisti e dopo con St. Simon: la società divenne un oggetto autonomo di studio.

Per Comte: sociologia: regina delle scienze.

 

QUARTA DISTINZIONE:

Politica ≠ Diritto.

Sistema politico non è più un sistema giuridico.

 

So  cosa è la politica?

Sempre si parla.

Parola “Politica” e caduta in desuetudine.

Sempre si ha pensato alla politica perché si pensa al problema di come regolare il “dominio dell’uomo sull’uomo”. “L’uomo è nato libero ma è dovunque in catene” (J. J. Rosseau).

 

So, come distinguere il “comportamento politico”?

≠ comportamenti economici  l’Utilità: massimizzare benefici e minimizzare i costi.

≠ comportamenti etici  il Bene, le azioni doverose: fare il bene ed evitare il male.

 

Comportamento politico:

dizione non a prendere letteralmente

meno senso di “dovere” per più “tornaconto”

ci sono elementi dell’economia (massimizzare il benessere) e dei valori.

 

≡ Comportamenti sociali: non c’è un criterio per questi comportamenti  il criterio è empirico: quello che trova nella società.

 

So  Comportamento politico = comportamenti non-morali.

 

Crisi d’identità della politica:

Politica non è soltanto potere e coerzione  perché se non Sistema politico = Sistema di Stato.

 

Ma QUID:

+ Grande e + Verticale  + ci allontaniamo della “piccola polis” e più ci troviamo con una “struttura verticale altimetrica”.

 

QUID  All’inizio: “Politica” in senso orizzontale.

Adesso: “Politica” si sopraeleva e restringe (Verticalizzazione)  Ricondotta allo Stato.

In più: fatto nuovo: Democratizzazione  “Massificazione della Politica”: porta diffusione, diluizione, ubiquità: espansione anche orizzontale.

 

Il concetto di Stato si slarga: “Sistema Politico”.

Anche la diffusione al livello del vertice, al livello di “elites”.

 Democrazie come “Poliarchie” competitive a larga disseminazione pluralistica (Dahl).

 

Problema: alcune di queste nuove strutture verticali non sono politiche ma sono comunque potentissime (es. corporazioni giganti).

Ma il potere delle corporations ≠ del potere del sistema politico.

Non è un potere sovrano: le sue decisioni non possono essere collettivizzate erga omnes.

 

Un altro problema: sociologizzazione della politica.

Le reduzioni sociologiche “appiattiscono” la politica. La sua verticalità diventa un dato dipendente dal sistema politico.

  • Sistema di Democrazia politica: verticalità ascendente: sistemi “riflettenti” e che ricettano una domanda che sale dal basso.
  • Sistemi Dittatoriali: verticalità discendente: prevalenza degli alti commandi.

 

Per ultimo:

Marxismo: negazione della politica.

Politica: “soprastruttura” che riflette le forze e le forme di produzione.

Epifenomeno che è destinato ad estinguersi.

Ma, nei paesi comunisti è lo Stato che spiega il sistema sociale (≠> Marx).

 

 

SARTORI: COSTITUZIONE.

 

Storicamente “Costituzione” era un vocabolo “vacante” del quale il costituzionalismo di è appropriato nel XVIII secolo:

Costituzione come “Governo delle Leggi”, non degli uomini.

Paine: “governo senza costituzione è potere senza diritto” (power without right).

Art. 16 Dichiarazione Francese dei Diritti 1719:

una società dove:

  • la garanzia dei diritti non è assicurata,
  • la separazione dei poteri non è definitivamente determinada…

                                                                               … non è una società!

 

Perciò si trovò la parola “Costituzione” di fronte all’Assolutismo: non solo organizzava il potere, la lo limitava!

 

Per Sartori “Costituzione” = struttura della società politica, organizzata “tramite e mediante” la legge, allo scopo di limitare l’arbitrarietà del potere e sottometterlo al diritto.

Attraverso:

  • divisioni di poteri
  • indipendenza giudici
  • garanzie dei diritti.

 E anche per legittimare il potere  ≡ organizzare e limitare anche la società civile.

 

Problemi:

  1. silenzio che copre il “telos” del costituzionalismo: problema dell’Inghilterra:
    • Costituzione non scritta,
    • understatement,
    • soluzione: rule of law.

USA e FRA cercano di “razionalizzare” questo processo costituzionale.

  1. Positivismo giuridico: più preoccupato per la forma che per il contenuto della costituzione.
  2. Anche i regimi totalitari hanno usato (e abusato) della “costituzione”:
  • alla fine “costituzione” ≠ “costituzionalismo: tutti gli Stati hanno una costituzione, ma solo alcuni sono costituzionali.
  • solo come forma di organizzare il potere (es. Costituzione come “volontà del sovrano”).

 

Loewenstein: 3 costituzioni:

    • garantista: costituzione in senso proprio.
    • nominale”: puramente organizzativa ma non limitativa del potere.
    • pseudo-costituzione: costituzione facciata o trappola (non vengono osservate - es. URSS).

Problemi d’applicazione della Costituzione:

  1. Decalage o sfasamento “costituzione scritta” – “costituzione materiale”: qui è importante il telos. Finché il telos si mantenga, tutto ok! Es. USA.
  2. Inadempimento di taluni disposizioni. Remember regioni.

 

Critica alle costituzioni contemporanee: tecnicamente cattive:

    • professioni di fede
    • dettagli superflui
    • troppo democratiche
    • poca efficacia per l’attuazione del governo.

Per Sartori: Costituzione: deve cercare un Equilibrio tra:

  • Governaculum: esercizio del potere, e
  • Jurisdictio: controllo del potere.

 

“Check and Balances”.

 

SARTORI: LIBERALISMO.

 

Liberalismo = è la teoria e la prassi della protezione giuridica, attraverso lo stato costituzionale, della libertà individuale.

 

Storicamente lo stato liberale fu di fatto costruito come “stato piccolo” (da qui il linkage con laissez-faire). Ma la sua caratteristica esenziale non è la sua dimensione ma la sua struttura.

 

Liberalismo pregia e difende l’individuo, e la sua proprietà.

 

Liberalismo ≠ Democrazia:

 

Liberalismo

Democrazia

S’incentra sull’individuo: impeto verticale

S’incentra sulla società: diffusione orizzontale

È tecnica di controllo e limitazione del potere

È l’inserimento del potere popolare nello Stato

Preoccupato per la forma dello Stato (come si fanno le norme)

Preoccupata per il contenuto delle norme.

 

La natura aristocratica dell’individualismo liberale è stata corretta dal contatto con la “democrazia sociale” (uguaglianza).

Il rapporto democrazia-liberalismo si sbilancia quando si chiede più democrazia alle spese di meno liberalismo.

Prima si deve essere libero, per dopo chiedere uguaglianza (perché si può chiedere essere uguale se non siamo liberi?).

 

3 problemi del liberalismo:

  1. I suoi limiti:
  • liberalismo: è una soluzione al problema di Rousseau. Le catene non sono solo politiche, ma sono le catene politiche le prime ad essere spazzate.
  • Il liberalismo non è una soluzione onnicomprensiva, ma solo politica.

 

  1. La sua eterna validità, in principio:
    • Il liberalismo ha mostrato che il potere può essere controllato.
    • Ha liberato all’uomo della paura del principe.
    • È una teoria con prassi, un programma che funziona.

 

  1. Il suo declino:
  • ciononostante il suo successo: tende a declinare. Principio: “la vittoria uccide”: perché l’uomo è un animale desiderante: al momento della propria vittoria “l’ideale” cessa di essere tale. Fino ad oggi abbiamo avuto una Democrazia “nel” Liberalismo, ma possiamo prevedere anche una democrazia senza liberalismo (il perfetto Leviatano –la Cina???!!-).

 

All’Est vanno riscoprendo:

  • le virtù politiche che fanno la base del liberalismo
  • che il potere incontrollato è intollerabile e disastroso
  • che i giudici e i tribunali devono essere indipendenti
  • che le costituzioni devono garantire diritti e limitare il potere.

 

 

 

SARTORI: DEMOCRAZIA.

 

La Democrazia è:

  1. un insieme d’ideali
  2. un sistema politico: come comunismo o socialismo (ma questi hanno una matrice ideologica –Marxismo- mentre la democrazia no).

 

La parola democrazia viene usata per tutti (es. DDR).

 

Contesti e significati:

  1. Democrazia come criterio di legittimità.
  • Potere  solo legittimo se deriva dal popolo.
  • Trouble: come concepire “popolo”:
  • come singola volontà?
  • come pluralità?
  • Porta a: consenso presuntivo e consenso verificato.

 

  1. Concetto Prescrittivo: vicino al significato letterale. Dover essere della democrazia: “governo del popolo”.

 

  1. Concetto Descrittivo:
    • nel mondo reale, la democrazia non trova quasi mai capo alla nozione di popolo  mai “un popolo che si autogoverna”.
    • democrazia come “poliarchia” (Dahl): sistema basato su partiti competitivi nel quale la maggioranza che è al governo rispetta i diritti della minoranza.

 

  1. Tipo di democrazia e gradi:
  • democrazia come sistema politico ≠ sistemi non-democratici (socialismo-comunismo, comparazione delle realtà –non ideali-).
  • Gradi di democrazia:
    • Democrazia minima: non dittatura.
    • Democrazia media o normale:
    • istituzioni rappresentative + governo costituzionale
    • democrazia avanzata.

 

  1. Grandezze:
  • Macro-democrazia e micro-democrazia.
  • Più cresce la dimensione di una democrazia, più diminuisce l’intensità di un autentico convivere democratico (un “decidere insieme”).

 

  1. Alcuni significati secondari:
  • Democrazia sociale: ethos o modo di vivere. Stile spontaneo della società: “democratizzazione fondamentale”: tutti uguali. ≠ Democrazia socialista: che cerca la politica dello stato sulla società.
  • Democrazia economica: aim: uguaglianza tra ricchi e poveri.
  • Per il marxismo: la democrazia economica non presuppone la democrazia politica, la sostituisce! Il marxismo rinvia tutto ad un concetto economico.
  • Democrazia industriale: invece di cittadino  lavoratore. Sistema di autogestione.
  • Democrazia popolare o comunista: sarà una democrazia in via di “superamento-estinzione”.

 

Evoluzione storica della democrazia

Grecia: “demokratia” in senso puro. Esercizio effettivo del potere da parti di tutti. Illusioni: pensare che con le forme di “democrazia diretta” (referendum – iniziative popolare). Si possa arrivare alla democrazia griega.

Democrazia moderna:

  • ≠ della antica: libertà politica  libertà del cittadino a titolo individuale.
  • Più grande la società meno partecipazione diretta.

 

QUID IDEOLOGICO:

Democrazia: non “descrive” una cosa ma “prescrive” un ideale ed è un ideale in chiave negativa:

  • contro l’assolutismo
  • contro ‘ineguaglianze
  • contro l’ingiustizia.

 

Ma il “dovere essere” e il “essere” della democrazia sono intrinsecabilmente connessi. Una democrazia esiste nella misura in cui i suoi ideali e i suoi valori la traducono in realtà.

In una democrazia:

Ruolo del popolo  Produrre un Governo! (Schumpeter).

 

Schumpeter: “Metodo Democratico” = sistema istituzionale per arrivare a decisioni politiche nel quale alcuni individui acquistano il potere di decidere mediante una lotta competitiva per il voto popolare.

 Questo è il “criterio procedurale” ≠ “criterio comportamentistico”.

Il “criterio comportamentistico” riguarda l’attività dei capi in favore del popolo. Forse è qui dove troviamo la democrazia  Governare per il popolo: raisson d’être del governo in una democrazia. Ma questo è “demofilia”, non ancora democrazia!

 

Parametri:

1.- Democrazia angloamericana o scandinava:

  • più esigente.
  • non sono un meccanismo politico, ma un way of life
  • massimizzazione dell’eguaglianza (di opportunità).

2.- Democrazia media o normale:

  • Una struttura politica più che una condizione della società.
  • Si assicurano:
    • libertà politica
    • sicurezza personale
    • imparziale giustizia.

 

Condizioni della democrazia:

  1. Sviluppo economico:
    • Aumenta la ricchezza  aumenta la possibilità di crescita della democrazia.
    • Ma non c’è un vero nesso causale.
  1. Strutture intermedie:
  • La democrazie presuppone una in nervatura di “strutture intermedie”: il suo sostegno è essenziale per la democrazia.
  1. Leadership:
  • non si deve sottovalutare la condizione politica (Aron).
  • Leadership importante ma scomoda:
  • soggettività
  • incidenza perturbatrice sui dati oggettivi.
    • L’effettività nella democrazia tante volte dipende dell’effettività della leadership.

 

Ci sono vie alternative alla democrazie?

Si deve vedere come democratizzare in fretta.

Esempi:

  • perché bicameralismo?
  • più rotazione al potere
  • opposizione  costruttiva – non ostruttiva
  • suffragio universale – va bene. Ma problema della “crisi della partecipazione”.
  • più rendi conto.

 

Democrazia  “la più difficile forma di governo” (Wilson).

SARTORI: RAPPRESENTANZA.

 

3 Significati:

 

1.- come mandato

criterio giuridico

rappresentante come delegato o mandatario che esegue istruzioni

2.- come rappresentatività

Criterio sociologico

Rappresentante come qualcuno che è “rappresentativo di”; caratteristiche esistenziali del gruppo. (es. rappr. Ladino)

3.- referenza idea di responsabilità.

 

 

 

Rappresentanza politica: sociologica e giuridica.

  • Relazione rappresentanza politica e sociologica  quando parliamo di sovra e sottorappresentanza.
  • Relazione rappresentanza politica e giuridica  la relazione politica si formalizza giuridicamente. (Berluska ha voluto usufruire quest’idea con il Contratto con gli Italiani).

 

Storia:

Costituzione 1791: “i rappresentanti […] non rappresentano una particolare circoscrizione ma l’intera nazione”. Parla di “nazione” invece di “popolo”.

 

NAZIONE

una sola volontà: “il rappresentante vuole per la nazione”.

POPOLO

due volontà: quella del popolo e quella del suo rappresentante (che devono essere uguali.

 

Quindi la rappresentanza:

≠ rapporto tra il deputato (rappresentanza moderna) e i suoi delegati, ma

= potere dato al rappresentante di volere e decidere per la nazione.

Questo può sbarrare la strada alla democrazia (B. di Villeneuve).

Ma non era così: i rivoluzionari (che erano razionalisti) sapevano bene di che è fatta la volontà bruta del popolo. Loro volevano una volontà riflessa,ponderata e unificata.

 

Tesi:

I rappresentanti non debbono essere dei mandanti, ma debbono rappresentare la nazione e non i loro mandanti. Non sono nella Costituzione del 1791, ma prima Burke 1774.

 

Burke:

Parlamento ≠ Congresso d’Ambasciatori di opposti e ostili interessi, ma è una “assemblea deliberante della nazione”.

Proibizione del mandato imperativo.

Fictio della rappresentanza della nazione: consente l’inserimento dei corpi rappresentativi.

 

Rappresentazione ed Elezioni:

1.- Esiste la rappresentanza senza elezioni?

Si. Es. 1: perché la rappresentanza non costringe con gli elettori.

Es. 2: teoria della “rappresentanza virtuale di Burke.

E se parliamo di rappresentanza sociologica: non abbiamo bisogno di elezione. Se esiste la coincidenza di opinioni: me ne frega la forma di scelta della rappresentazione.

 

Rappresentanza politica: si assicura che la coincidenza tra rappresentante e rappresentati esista. È per questo che la principale aim della rappresentazione politica sia “come scegliere il rappresentante”, e non c’è rappresentanza se non c’è modo di esprimersi e di proteggersi.

 

2.- Elezioni senza rappresentanza?

Si! Rappresentanza: è un’idea ma anche è doverosità (?): il rappresentante deve sentirsi obbligato.

Modello Rappresentanza: “rappresentanza elettiva”: il mezzo (elezioni) non può surrogare l’animus (l’intensione rappresentativa).

 

Principio: La rappresentanza non può avere fondamento elettivo.  solo per la rappresentanza politica.

 

La teoria elettorale della rappresentanza è la teoria della rappresentanza responsabile.

Aim:

≠ soddisfare il requisito della somiglianza,

= assicurare l’obbligo di rispondere.

 

È difficile sostenere che senza elezioni si abbia rispondenza-responsabilità.

 

2 responsabilità:

1.- Responsabilità personale

Responsabilità dipendente

Obbligo di rispondere al titolare

2.- Responsabilità funzionale

Responsabilità indipendente

Obbligo di soddisfare livello di capacità ed efficienza.

 

Questo porta ad un governo:

  • ricettivo o sensitivo (responsive)
  • efficiente.

È sulla base d’indipendenza che un governo può subordinare gli interessi settoriali al perseguimento degli interessi collettivi.

Perciò un governo responsabile può essere anche irresponsabile!

 

Governo:

Più ricettivo  meno condizioni per agire responsabilmente!

 

2 fattispecie di sistemi rappresentativi:

Inghilterra: rappresentativo basato su un metodo elettorale uninominale con limitato margine di scelta all’elettore. Favorisce un sistema bipartitico.

Francia: metodo elettorale proporzionale che consente all’elettorato un largo margine di scelta.

 

INGHILTERRA

FRANCIA

rappresentativo basato su un metodo elettorale uninominale con limitato margine di scelta all’elettore.

metodo elettorale proporzionale che consente all’elettorato un largo margine di scelta.

Favorisce un sistema bipartitico.

Facilita sistema multipartitico.

Sacrifica rappresentatività per efficienza

Sacrifica l’efficienza del governo alla rappresentatività del Parlamento

Si vota per creare un governo stabile, e dopo un Parlamento rappresentativo

Contrario al modello inglese, si crea prima un Parlamento rappresentativo.

AIM: governare

AIM: rappresentare (Parlamento riflettente)

Rappresentanza meno fedele ma arriva più in alto  al governo

  • Maggioranze “libere”
  • Governi mutevoli e con responsabilità depotenziada
  • Rappresentanza più fedele ma arriva più in basso  Parlamento.

I seggi non corrispondono ai voti, ma l’imperfezione nella rappresentatività è compensata da quel che si acquista in chiarezza e immediatezza di responsabilità. Tutta la legislatura.

A X voti = seggi. La diaframma dell’Assemblea finisce per attenuare o rendere del tutto anonima la responsabilità del governo: i governi cambiano, le coalizioni sono diverse, si sfuma la responsabilità.

 

In questo bel confronto non c’è un sicuro vincitore.

 

QUID: dal punto di vista dell’ingegneria costituzionale non possiamo costruire strutture rappresentative che massimizzano allo stesso tempo la funzione di funzionare e la funzione di rispecchiare.

 

CONCLUSIONE: un sistema rappresentativo non può esistere senza elezioni periodiche atte a rendere i governanti responsabili nei confronti dei governati. Questo porta ad una responsabilità dipendente.

Un sistema è rappresentativo quando è affidata la funzione rappresentativa ad un corpo collettivo abbastanza numeroso  per diversità di vedute o d’interessi.

 

Problemi attuali:

1.- Più numero di rappresentanti  meno forza u omogeneità nella difesa degli interessi.

Rappresentanza politica: sempre relazione “parecchi-ad-uno”.

La rappresentanza è vista come un dispositivo protettivo che condiziona e delimita il potere arbitrario dei governanti.

 

2.- Chi?

Più cresce il numero dell’elettorato  meno si distingue chi si rappresenta.

 

3.- Chi?

Tipo di rappresentante. Votato:

per le sue opinioni

per quello che è  appartenenza ad una classe

per quello che vuole  interpretazione volontaristica.

 

4.- Cosa viene rappresentata?

  • criterio geografico?
  • criterio ideale
  • dobbiamo perciò creare un Parlamento tecnico?

 

Cosa si rappresentano in un Parlamento politico?

Varie  interessi locali, speciali, ideali, appetiti personali.

 

5.- Come?

Attraverso Partiti = modo per ridurre i numeri elettorali a un formato maneggevole. I cittadini sono rappresentati mediante partiti e da partiti.

“Il partito è davvero Re”.

Processo tagliato in due:

  1. rapporto elettori-partito
  2. rapporto partito-rappresentanti

 

Partito: “filtro” della rappresentanza politica.

Nomina partitica diventa le elezione effettiva (remember Jaybird!)

 

Al rappresentante viene affidato un “doppio mandato”:

  1. dai suoi elettori
  2. dal suo partito  che prevale.

 

Problema della rappresentatività:

Qual è la sezione che viene temuta di più?

  • Quella dell’elettorato?
  • Del apparato di partito?
  • Di terzi gruppi di sostegno?

 

Le leggi di Duverger:

    • Il sistema uninominale (scrutinio maggioritario a un turno) tende al dualismo dei partiti.
    • Il sistema di doppio turno (maggioritario a due turni) o la rappresentanza proporzionale tendono al multipartitismo.

 

Fonte: http://www.glocaltrento.com/int_affairs/ia_documents/01_APPUNTI_SARTORI.doc

Sito web: http://www.glocaltrento.com/int_affairs/ia_politics.html

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

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