Tennis regole e storia
Tennis regole e storia
Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti. Se vuoi saperne di più leggi la nostra Cookie Policy. Scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all’uso dei cookie.I testi seguenti sono di proprietà dei rispettivi autori che ringraziamo per l'opportunità che ci danno di far conoscere gratuitamente a studenti , docenti e agli utenti del web i loro testi per sole finalità illustrative didattiche e scientifiche.
Il tennis
Le origini
Nella forma attuale il tennis è nato in Inghilterra nel secolo scorso, ma le sue origini, in forme diverse, si fanno risalire addirittura al 1555.
Il tennis deriva dall’antico jeu de paume francese e poi dal royal tennis, gioco che è ancora oggi praticato in Inghilterra. Circa l’origine del nome sono state preposte varie teorie, la più valida delle quali vuole che la parola tennis derivi dall’antico francese tenetz. Più incerte sono invece le origini del singolare punteggio; è probabile che 15, 30, 40 (probabilmente un’abbreviazione del più logico 45) siano da considerarsi i quarti (quattro punti per un game) di un’unità valutata 60, secondo il sistema adottato anche nella misurazione del tempo.
Altri dubbi sorgono sulla paternità del tennis moderno, che da alcuni storici viene attribuita a Wingfield, mentre altri sostengono che egli non abbia fatto altro che brevettare un gioco che già da tempo veniva praticato, traendone anche vantaggi economici.
Nel luglio del 1869 sei inglesi si riunirono presso la sede del giornale inglese “The Field” per fondare un club chiamato All England Croquet Club, dapprima riservato alla pratica del croquet, che venne però ben presto soppiantato dal tennis. Il Club, stabilitosi in Marple Road, vicino all’impianto di Wimbledon, dopo aver cambiato il suo nome in All England Croquet and Lawn Tennis Club, organizzò nel luglio 1877 i primi campionati di tennis: il torneo, in cui era in palio una coppa di 25 sterline offerta dal “The field” vide ventidue partecipanti e fu vinto da S. Gore, passato alla storia come “il primo vincitore del torneo di Wimbledon”.
Il tennis venne giocato anche alle Olimpiadi, dalla prima (1896) fino all’edizione del 1924 a Parigi. Nel 1928 non fece invece la sua comparsa ad Amsterdam, fatto che da alcuni viene spiegato con un dissidio sulla marca delle palle da usare, ma che quasi sicuramente nasconde delle cause più profonde, ad esempio l’atteggiamento degli inglesi, che non volevano che le Olimpiadi (per le gare di tennis), seppur quadriennali, divenissero più importanti dei loro tornei. L’ipotesi di riportare il tennis alle Olimpiadi è resa difficile dalle regole, che, prevedendo un dilettantismo seppur in molti casi solo formale, impedisce la partecipazione dei migliori tennisti, dichiaratamente professionisti, creando anche conseguenze sul livello di gioco.
Sviluppo e diffusione del gioco
Wimbledon
La storia di Wimbledon coincide, per molti aspetti con quella del tennis. Fin dagli inizi fu introdotto il sistema Challenge Round, secondo il quale il vincitore dell’anno prima attendeva che dalle eliminatorie uscisse il suo sfidante; questo sistema, rimasto in vigore a Wimbledon fino al 1921 e nella Coppa Davis fino al 1971, facilitò le vittorie a ripetizione, come quelle di Renshaw, che vinse per sei anni consecutivi e poi ancora tre anni dopo.
Il primo doppio maschile fu giocato per la prima volta nel 1879, il singolare femminile nel 1884, il doppio femminile e il doppio misto nel 1913. Wimbledon, che ha celebrato il centenario nel 1977, è ancora oggi il torneo più prestigioso del mondo.
Il tennis negli Stati Uniti
Si dice che il tennis sia arrivato negli USA nel 1874 in una cassa: il maggiore Wingfield, già citato, per diffondere il tennis aveva creato delle casse contenenti il necessario per una partita (racchette, palle, rete), che vennero poi vendute a cinque sterline. Si suppone quindi che alcune di queste casse siano sbarcate in America, dove il tennis ha trovato un terreno molto fertile. In pochi anni nacquero dei tornei, primo fra tutti, non per “anno di nascita”, ma di certo per importanza, la Coppa Davis.
La Coppa Davis
È considerata il più antico campionato del mondo a squadre. Nacque nel 1900 per volontà di un gruppo di amici di Boston, uno dei quali, D. Davis, donò 217 once d’argento, che vennero poi trasformate nel celebre trofeo, oggi comunemente chiamato “insalatiera”.
All’inizio la Coppa Davis era soltanto una sfida tra americani e inglesi, che ne furono i soli protagonisti nelle prime edizioni. Nel 1904 si iscrissero Francia e Belgio, ma non vi parteciparono gli Stati Uniti. Dalla sua nascita il torneo si disputa annualmente, tranne in alcune occasioni in cui non è possibile organizzarlo, come ad esempio nel 1901, nel 1910, dal 1915 al 1918 e dal 1940 al 1945. La formula è sempre la stessa: quattro incontri di singolare incrociati tra i primi due giocatori di ogni squadra e un incontro doppio.
Fino al 1973 la Coppa Davis fu vinta solo da quattro stati: Stati Uniti, Francia, Inghilterra e Australia, che sono poi diventate le grandi “potenze” del tennis, sia per gli atleti che per i tornei.
l I campioni e il professionismo
I primi grandi campioni del tennis furono i gemelli inglesi Renshaw, i fratelli Doherty, inglesi pure loro, e l’americano Sears, che vinse le prime sette edizioni dei Campionati degli Stati Uniti. Qualche anno dopo si affermarono l’australiano Brookes, che prese parte a ben otto Challenge Rounds e il neozelandese Wilding, che vinse il torneo di Wimbledon consecutivamente dal 1910 al 1913, ma che morì in guerra nel 1915. Verso gli anni Venti sorsero due fenomeni, considerati ancora oggi da alcuni come i più grandi tennisti di tutti i tempi: l’americano Tilden e la francese Suzanne Lenglen. Tilden vinse tre volte Wimbledon, la prima volta nel 1920 e la terza dieci anni dopo, nel 1930, impresa mai riuscita a nessuno. La Lenglen, prima di diventare professionista nel 1926, perse un solo incontro, nel 1921 a causa di un ritiro. Nel 1927 la Francia sconfisse per la prima volta gli Stati Uniti in Coppa Davis e portò il trofeo in Europa. Per onorare l’impresa dei tennisti, in Francia, a Parigi, venne costruito lo stadio Roland Garros, dove ancora oggi si giocano i Campionati internazionali di Francia.
Il più grande tennista di tutti i tempi però (anche se questa è una qualifica priva di valore e significato) è considerato da molti B. Borg. Nato nel 1956, nel 1974, a soli diciotto anni, vinse i Campionati d’Italia e di Francia; ha vinto Wimbledon per 5 anni consecutivi (dal 1976 al 1980) e il Roland Garros cinque volte in sette anni. Non ha mai vinto l’open degli Stati Uniti e ha inseguito per molto tempo il grande slam (la vittoria in una sola stagione dei Campionati d’Australia, del Roland Garros, di Wimbledon e del Campionato degli Stati Uniti.
Fino al 1968 i vari tornei tennistici e la Coppa Davis erano aperti, come le Olimpiadi, solo ai dilettanti. Da quell’anno però la partecipazione agli eventi sportivi di tennis fu libera e si aprirono così le porte ai campioni di tutto il mondo, che portarono in queste manifestazioni gioco ad alti livelli e giri d’affari di svariati milioni di dollari (si diceva ad esempio che lo svedese Borg guadagnasse 6-7 milioni di dollari l’anno.
l Il tennis in Italia
Il tennis è arrivato in Italia verso la fine del secolo scorso, importato dagli inglesi che venivano in vacanza sulla riviera ligure, non a caso il primo circolo italiano è stato quello di Bordighera. Il primo tentativo di fondare una federazione del tennis fu fatto nel 1894 ma non ebbe successo e si dovette aspettare fino al 1910 per vedere costituita di fatto la Federazione Italiana Tennis, che ebbe sede prima a Milano e poi a Roma.
All’inizio il tennis veniva considerato uno sport d’élite e pertanto veniva praticato solo dai nobili e dai ricchi; poi si avvicinarono i raccattapalle, che avevano la possibilità di giocare di nascosto nei circoli dei ricchi, ma solo tempo dopo è diventato accessibile a tutte le classi sociali.
Oggi il tennis è abbastanza praticato in Italia, anche a livello dilettantistico, ma purtroppo tra i praticanti e i buoni giocatori non si può stabilire un rapporto proporzionale.
l Caratteristiche tecniche ed organizzazione
Il tennis si gioca su un campo rettangolare diviso da una rete alta 1,06 m ai lati e 0,91 m al centro. Il campo è lungo 23,77 m e largo 8,23 m per il singolare e 10,97 m per il doppio. La linea di servizio è posta a 6,40 m dalla rete.
L’attrezzo fondamentale per giocare è la racchetta; nella sua versione tradizionale è un attrezzo di legno con un manico lungo 34,3 cm e una testa ovale attraverso la quale sono tese, nei due sensi, corde di budello o nylon. Complessivamente una racchetta è lunga 68,6 cm. Oggi però si usano racchette in fibre sintetiche, fibra di carbonio, grafite e fibra di vetro. Nel 1977 un tecnico tedesco costruì delle racchette le cui corde, intrecciate in modi anomali, consentivano effetti sensibili; queste racchette vennero però bandite dalla Federazione internazionale, dopo che alcuni giocatori le avevano utilizzate ottenendo anche risultati sorprendenti.
La palla da tennis è di gomma, cava e ricoperta di panno; deve avere un diametro compreso tra 6,35 e 6,67 cm e deve pesare tra 56,7 e 58,5 g; la pressione interna deve essere tale da consentire alla palla un deformazione compresa tra 0,56 e 0,74 cm se sottoposta a un peso di 8,165 kg. Le palle possono essere gialle o bianche. Nei tornei vengono cambiate dopo i primi 7 (9) games e poi ogni 9 (11) games.
Le superfici di gioco si dividono in quattro categorie: la terra battuta - rossa in Europa, verde e artificiale negli USA -, il cemento (o composizioni simili), l’erba - diffusa in Gran Bretagna e sulla quale si gioca il torneo di Wimbledon - e i tappeti sintetici, sui quali si svolgono tutti gli incontri indoor. Tra una superficie e l’altra corrono notevoli differenze, in particolare riguardo al rimbalzo della palla e quindi alla velocità del gioco.
Una partita di tennis si può giocare al meglio dei tre sets o al meglio dei cinque sets. Gli incontri femminili e misti si giocano al meglio dei tre sets. Ogni set è formato da sei games; per conquistare un game bisogna fare quattro punti ma con un vantaggio di due sull’avversario. Se si arriva a 40 pari, chi vince il punto successivo guadagna un vantaggio, che si trasforma in game con un altro punto, altrimenti si torna “vantaggio pari” e così via.
Anche per vincere un set è necessario un vantaggio di due games, per cui se si arriva 5 pari si prosegue fino al 7, se si arriva 6 pari si va all’otto e via di seguito. Nel 1970 è stato introdotto il tie-break (rottura di parità), che prevede sul 6 pari un game speciale per vincere il quale bisogna conquistare 7 punti, avendo sempre però il vantaggio di 2 sullo sfidante. Il tie-break non si gioca nella Coppa Davis e in molti tornei non si gioca nemmeno il set decisivo.
Fonte: http://ipertestiscuola.altervista.org/varie/tennis.zip
Autore del testo: non indicato nel documento di origine
Tennis regole e storia
IL GIOCO DEL TENNIS
La Tecnica
- Piatto
È un giocatore classico. Il diritto lo gioca con impugnatura eastern o continental, di piatto o con un poco di lift, solo per controllare. Di rovescio, che esegue di solito con una sola mano, alterna colpi piatti con giocate in back spin, quando ha bisogno di controllo e si sta difendendo. - Top spin
È un amante della terra battuta, gran regolarista e punta tutto sulle rotazioni superiori che permettono parabole alte e molta pressione sull'avversario con un buon margine di sicurezza. Di diritto copre molto la palla, con una presa semi-western o western (talvolta anche accentuata). Arrota anche di rovescio appena può (magari gioca questo colpo a due mani) e si rifugia nel back spin solo quando è proprio in ritardo. La maggior parte dei tennisti spagnoli hanno questa tecnica. - Back spin
È un regolarista di vecchia scuola. La sua palla è piuttosto lenta ma, finché arriva a giocarla, è sempre in campo con sicurezza. Oltre a giocare il rovescio solo in back spin, dà spesso un bel taglio anche al diritto, tenendo la palla bassa, precisa, anche se non molto veloce. Sotto rete cerca soprattutto la precisione.
L'IMPUGNATURA DI DIRITTO
L'impugnatura è la base di tutti i colpi. Questo perché imposta il modo in cui si andrà a colpire la palla, definendo l'angolo della testa della racchetta al momento dell'impatto, il punto di contatto della palla e la qualità del colpo. Nell'impugnatura semi-western (foto a lato), la mano viene messa esattamente dietro e sotto il manico della racchetta. Bisogna stringere la mano in modo da formare una "V" con il pollice e l'indice. Nel momento del contatto, la racchetta andrà incontro alla palla dal basso e dal dietro. |
Nel diritto western (foto a lato), la mano viene messa sotto il manico della racchetta. La "V" crata dal pollice e dall'indice, in questo tipo di impugnatura è nascosta sotto il pollice. Nel momento del contatto, la racchetta andrà incontro alla palla da sotto, rendendo particolarmente difficili i colpi bassi. |
Nell'impugnatura di diritto eastern (foto a lato)- la più usata, prima che Borg desse il via alle impugnature western e semiwestern - la mano viene posizionata dietro il manico della racchetta. La "V" creata dal pollice e dall'indice si deve formare nel punto indicato dalla foto . Nel punto di contatto , la racchetta andrà incontro alla palla da dietro. |
L'impugnatura continentale (foto a lato) può essere usata sia nel diritto sia nel rovescio. La mano viene posizionata sopra e solo leggermente dietro al manico. La foto mostra il punto in cui la "V" creata dal pollice e dall'indice deve formarsi. Nel contatto, la racchetta incontra la palla dall'alto e da dietro.
|
IL ROVESCIO
Per quanto riguarda il rovescio, esistono vari tipi di impugnature particolari. Il segreto di un buon rovescio a una mano è la posizione del polso nel momento dell'impatto. Per un'impugnatura eastern (foto a lato) bisogna allineare il palmo della mano con il manico della racchetta e stringere la mano in modo che la nocca dell'indice sia ben visibile. In questo caso, l'imbottitura della mano che si trova sotto il pollice, posizionata sotto il manico della racchetta, conferirà maggiore stabilità al colpo, ovvero nel momento dell'impatto, quasi tutta la mano si trovaerà dietro il manico. E' un'impugnatura che permette di portare la racchetta al punto d'impatto davanti al piede posteriore, aumentando la forza del polso. Girando il pollice ancora più dietro il manico della racchetta, si ottiene l'impugnatura western. |
|
L'impugnatura continentale per il rovescio è la stessa di quella per il diritto. Bisogna allineare il palmo della mano con il manico e stringere la mano in modo che sia ben visibile questa volta la "V" formata dal pollice e dall'indice. In questo caso, infatti, al momento dell'impatto solo una parte dell'imbottitura della mano sotto il pollice si trova dietro il manico. Il vantaggio di questo tipo di impugnatura è che può essere utilizzata sia per il diritto che per il rovescio, ma la mano viene a trovarsi in una posizione più debole per poter dare forza alla palla. |
La combinazione ideale in un rovescio a due mani è costituita da un'impugnatura eastern di diritto sia per la mano dominante (quella più vicina all'estremità del manico) sia per la mano passiva (quella più vicina alla testa della racchetta). Ma ne esistono di vario tipo. Una delle più comuni prevede un'impugnatura continentale per la mano dominante ed un'impugnatura eastern di diritto per quella passiva (vedi foto a lato). In un rovescio a due mani la forza deriva soprattutto dalla rotazione del corpo, mentre in quella a una mano dipende dal movimento del braccio. Inoltre, nel rovescio a due mani il contatto avviene vicino al piede davanti, non così davanti al corpo come nel rovescio a una mano. |
IL SERVIZIO
PER FARLO DIVENTARE UN'ARMA VINCENTE BISOGNA TROVARE REGOLARITA', PRECISIONE E POTENZA.
PRINCIPIANTI: |
Chi sta imparando a giocare a tennis spesso pretende di mettere a segno degli ace fin dall'inizio. Ma la cosa più importante è imparare a lanciare la palla nella maniera corretta. |
|
IMPARARE IL MOVIMENTO DEL LANCIO |
LANCIARE IN MANIERA CORRETTA |
Il problema |
Se non siete dei gran lanciatori e non avete mai praticato altri sport che richiedono il lancio di palla, dovete essere disposti ad imparare. I lanciatori del baseball e i quarterbacks del football spesso diventano buoni tennisti perchè il sevizio è in realtà proprio simile ad un lancio. |
Il risultato del servizio dipende solo da come è stato effettuato il lancio. Se è scarso, dovrete piegarvi e adattare il movimento alla posizione della palla. Inoltre, senza un lancio di palla corretto sarà impossibile trovare il ritmo giusto. |
Come migliorare |
Posizionatevi a fondo campo, con il corpo girato di lato e la spalla sinistra rivolta a rete. Con il braccio destro lanciate la palla nel quadrato del servizio. Ruotate le spalle e seguite il movimento con la gamba posteriore. Dopo venti lanci, prendete una racchetta e provate a servire facendo lo stesso movimento. |
Stringete la palla con l'estremità del pollice, dell'indice e del medio della mano sinistra. Sollevate il braccio e quando la mano raggiunge l'altezza degli occhi, rilasciate la palla. Lasciatela leggermente davanti al corpo. Il lancio ideale dovrebbe raggiungere l'altezza massima raggiunta dalla racchetta quando siete nella massima estensione. |
L'obiettivo |
Entro tre settimane dovreste effettuare un servizio più simile a un movimento di lancio che di spinta. |
In tre settimane dovreste riuscire ad effettuare un buon lancio di palla, il che vi permetterà di eseguire un movimento fluido e naturale. |
Se raggiungete l'obiettivo |
Allungate il lancio in modo da colpire la palla nel punto più alto. Così, infatti, agirete come una leva più efficace. |
Continuate ad allenarvi con impegno fino a quando il lancio vi verrà automatico, anche in un match particolarmente teso. |
Se non raggiungete l'obiettivo |
Sarà necessario rinforzare la spalla, e potrete farlo usando un pallone da football. Dopo una settimana sia il lancio sia il servizio dovrebbero essere migliorati. |
Dalla posizione del servizio, mettete la racchetta a terra con il manico che tocca la punta dei piedi e la testa rivolta verso il palo della rete (i giocatori destri dovrebbero rivolgerla verso il palo destro, i mancini verso il palo sinistro). Lanciate la palla in modo che vada a cadere sulle corde della racchetta. |
LIVELLO INTERMEDIO: |
Raggiunto questo livello, dovreste essere in grado di mettere la palla in gioco con una certa regolarità ed efficacia. Per migliorare, dovete concentrarvi sulla seconda palla di servizio e variare il piazzamento della prima. |
|
SERVIRE UNA SECONDA PALLA AFFIDABILE |
VARIARE LA DIREZIONE DEL SERVIZIO |
Il problema |
La cosa più importante è non servire una seconda palla debole e facilmente attaccabile. Se la colpite con un po' d'effetto dovreste evitare i doppi falli e impedire all'avversario di effettuare una risposta aggressiva. |
La cosa peggiore che può succedere al giocatore al servizio è diventare prevedibile. Quando diventerete più sicuri, dovrete essere in grado di mandare la palla in punti diversi del quadrato del servizio, per mettere in difficoltà il giocatore alla risposta e per attaccare il suo colpo più debole. |
Come migliorare |
Quando vi allenate sulla seconda palla di servizio, cercate di spazzolarla per darle un effetto in top, che la aiuterà a restare in campo. le palle colpite in top sono più difficili da ribattere con forza, rispetto a quelle colpite piatte (cioè senza effetto). Se adottate un'impugnatura continental e se mantenete il polso morbido avrete più possibilità di superare la rete. |
Posizionatevi sulla linea del servizio, con il corpo in posizione laterale, ed effettuate 10 servizi incrociati. Poi eseguite 10 servizi centrali. Fate due passi indietro e fatene altri 10. Ripetete l'esercizio fino a quando sentirete la relazione tra il punto dove mirate e quello in cui andrà la palla dopo che l'avete colpita. |
L'obiettivo |
Entro tre settimane dovreste essere in grado di colpire la vostra palla di servizio in top spin e di fare un minor numero di doppi falli. |
Entro tre settimane dovreste essere in grado di passare da un servizio centrale a un servizio esterno, secondo il punteggio e la situazione del match. |
Se raggiungete l'obiettivo |
Iniziate a colpire le prime palle di servizio in top. Questa tattica è molto utile in doppio e nel serve-and-volley. |
Fissandovi come obiettivi principali la precisione e la regolarità, cercate di dare più ritmo al vostro servizio. |
Se non raggiungete l'obiettivo |
Allenatevi in un campo esterno a colpire la palla stando fuori dal campo. In questo modo vi abituerete a colpire la palla dall'alto. Colpite 15 palle così, poi tornate ad allenarvi da una posizione normale. |
Costruite delle piramidi con le palline in alcuni punti strategici del campo e cercate di colpirle. I bersagli visivi aiutano a migliorare la precisione del servizio. Quando colpite un bersaglio con facilità, sceglietevene un altro. |
LIVELLO AVANZATO: |
Non c'è niente da fare: se volete essere un buon giocatore dovete essere un buon battitore. La velocità diventa necessaria perché a questo livello la maggior parte dei giocatori sa rispondere molto bene, e dovete poter contare sul servizio nei punti importanti. |
|
SERVIRE MOLTO BENE SOTTO PRESSIONE |
DARE PIU' POTENZA ALLA PALLA |
Il problema |
I giocatori migliori dimostrano la loro forza sotto pressione, quando è necessario servire bene per portare a casa il match. Cercate quindi di mantenere anche nella tensione di una partita il sangue freddo dimostrato in allenamento. |
A questo livello, la velocità uccide. Ma possono farlo anche il piazzamento e l'effetto della palla; quindi la potenza non è l'unico modo per fare del servizio un'arma vincente. Il vero segreto è saper unire potenza, effetto e piazzamento. |
Come migliorare |
I professionisti hanno abitudini quasi rituali che seguono prima di servire. Dovreste fare lo stesso. Fate rimbalzare la palla un certo numero di volte, fate un certo numero di respirazioni. L'idea è di rendere ogni servizio uguale all'altro, per essere regolari e sicuri di poter servire bene anche sotto pressione. |
Le gambe hanno un ruolo fondamentale nel servizio. Ricordatevi sempre di piegare le ginocchia al momento del lancio e poi di spingervi verso l'alto alla ricerca della palla, cercando di colpirla nel punto più alto. Se ci riuscirete potrete decidere se effettuare un servizio piatto e potente, un servizio kick o un servizio in slice. |
L'obiettivo |
Entro tre settimane dovreste aver trovato una routine da seguire per ogni prima e per ogni seconda palla di servizio. |
Entro tre settimane dovreste essere in grado di dosare potenza, effetto e piazzamento della palla. |
Se raggiungete l'obiettivo |
Per abituarvi a giocare bene anche sotto pressione, allenatevi per alcuni giochi servendo da 0-30. |
Allenatevi colpendo servizi piatti, kick e slice nel centro del campo, esterni e sul corpo dell'avversario. |
Se non raggiungete l'obiettivo |
Createvi un rituale e non abbandonatelo mai. Poi, seguendolo sempre, immaginate dei bersagli in campo e cercate di colpirli col servizio. In questo modo vi troverete nella stessa situazione del match. |
Di solito i giocatori tendono a muovere la testa mentre servono, perdendo precisione. Mantenete lo sguardo concentrato sulla palla durante tutto il movimento, e allenatevi a servire senza guardare dove va a finire la palla. |
DISTRIBUITE IL MOVIMENTO DELLE BRACCIA E AVRETE ANCHE VOI
UN SERVIZIO POTENTE
|
Il palmo della mano di Steffi Graf è rivolto verso il basso mentre effettua il lancio di palla. |
Il braccio di lancio di Todd Martin è completamente disteso e rivolto verso l'alto al momento del lancio, a dimostrazione della nuova tendenza dei professionisti. |
||
Brenda Schultz-McCarthy tiene in basso il braccio che colpirà la palla e lo muove relativamente piano mentre la palla viene lanciata. Poi il movimento verrà accelerato per ottenere più potenza. |
Pete Sampras può essere preso come esempio del servizio moderno nel momento in cui lancia la palla: braccio di lancio in alto, spalla frontale più alta dell'altra, palmo della mano che guarda in basso, corpo girato di fianco rispetto alla rete - ricetta infallibile per dare potenza al servizio. |
TRASFORMARE IN VINCENTE UN SERVIZIO DEBOLE
Non è necessario avere un servizio potente per renderlo efficace. Una volta riuscire a tenere il proprio servizio era per i giocatori una questione di orgoglio, ma al giorno d'oggi molti giocatori pensano che se non hanno un servizio come quello di Pete Sampras o di Steffi Graf, a quel punto questo colpo non è più un vantaggio. In effetti mi ha sorpreso scoprire quanti giocatori di livello dilettantistico temano il servizio. Addirittura lo considerano solo come un modo per iniziare il punto, quasi come se non fosse importante quanto gli altri colpi. Anche alcune giocatrici professioniste e giocatori da terra battuta sembrano pensarla in questo modo. Se questo è anche il tuo modo di pensare dovresti cercare di cambiare mentalità. È un errore rinunciare a servire bene solo perchè non riesci a colpire la palla a 190 km/h. Il servizio può essere un'arma vincente anche se va a soli 90 km/h. Ecco alcuni consigli perchè questo accada. Mettere a punto la posizione sulla palla, l'effetto e la solidità. I giocatori professionisti vi direbbero: colpire forte la palla non basta a fare un servizio vincente. John McEnroe era un grande battitore che non aveva bisogno di "sparare" il proprio servizio per renderlo efficace. Cosa molto più importante era che riusciva a mettere dentro una buona percentuale di prime palle, sapeva dare il giusto effetto, e possedeva una grande varietà di colpi, tra cui il servizio piatto, di potenza, in slice, in top e ad effetto. Anche se non riesci a colpire particolarmente forte potresti riuscire a mettere in pratica molte di queste varianti. Servire sempre con un obiettivo. Bisogna pensare al servizio come parte di una strategia di gioco ben precisa, non solo come ad un modo per iniziare il punto. il lato positivo di questo tipo di colpo è che lo si può controllare completamente. L'avversario è nelle tue mani. Cerca di rendere il servizio il primo colpo di una strategia che prevede la serie di due o tre colpi ben definiti. Per esempio, cerca di servire all'esterno sul diritto dell'avversario, in modo da aprirti il cammino in previsione del colpo successivo per poi scendere a rete. Mary Joe Fernandez e Arantxa Sanchez Vicario, ad esempio, non posseggono un servizio molto potente ma riescono ugualmente a renderlo una componente aggressiva della loro strategia di gioco. Servire sul punto debole dell'avversario. Anche un servizio relativamente debole può diventare un colpo efficace se è indirizzato verso il colpo meno affidabile del vostro avversario. Se quest'ultimo ha difficoltà a colpire una palla bassa di diritto, allora servitegli una palla bassa in slice sul diritto! Variare l'altezza del servizio. Se siete in grado di dare alla palla effetti diversi, potete disorientare il vostro avversario variando l'altezza della vostra palla. Per esempio, fate seguire un servizio in slice con un rimbalzo basso ad uno con un rimbalzo alto colpito con più forza. Ogni tanto fate un servizio dalla traiettoria più corta. In genere i professionisti cercano di dare sempre una certa profondità alla palla, ma contro un dilettante potrebbe funzionare anche un servizio piuttosto corto. Di fronte ad un servizio basso colpito in slice, nella maggior parte dei casi i giocatori di club aggrediranno la palla, colpendola in corsa e dandole così troppa forza. Variare la direzione del servizio. Ricordate dove avete servito l'ultima volta e servite dall'altra parte per tenere sempre sulle spine l'avversario. Fate però in modo che la vostra tattica non diventi un'abitudine. Eseguite un servizio in slice sul corpo dell'avversario. Il servizio in slice è quello che quasi tutti riescono a giocare naturalmente, ed il punto giusto dove giocarlo è sul corpo dell'avversario, in modo da ostacolare la sua risposta, che spesso si riduce ad un colpo piuttosto corto e debole. Serve and volley. Non bisogna pensare che solo perché non si serve particolarmente forte non si possa seguire il servizio a rete. Uno dei vantaggi di un servizio debole è che lascia il tempo di avvicinarsi alla rete e prepararsi alla volée. Se il serve and volley non è la tua tattica preferita, rimane comunque un'arma per disorientare, a volte, l'avversario. Variare l'effetto. Una volta ancora non volete che il vostro servizio diventi prevedibile, allora cercate di cambiarne spesso l'effetto. fate un servizio in slice subito dopo uno piatto e se riuscite anche in top spin o cercate di picchiarlo. Conchita Martinez, per esempio, è molto brava nel variare la sua battuta, traendo particolare vantaggio dal suo servizio in slice e da quello forzato. Colpire la prima di servizio sull'esterno del campo da entrambi i lati. Molti credono erroneamente che bisognerebbe sempre servire sul rovescio. Invece anche i professionisti servono spesso all'esterno sul diritto dell'avversario, aprendosi così il campo per il colpo successivo. Questa tattica è efficace contro giocatori di livello dilettantistico, che in genere non si trovano particolarmente a proprio agio a colpire in corsa. Posizionatevi abbastanza lontano dal centro del campo, specialmente nel lato sinistro ( per giocatori destri), per ottenere la giusta angolazione per colpire all'esterno. Variare la posizione sulla palla. Significa servire a volte vicini alla linea centrale, a volte più lontano, verso la linea laterale. Ad Andre Agassi piace picchiare il suo servizio esterno verso la parte sinistra del campo da una posizione molto laterale. Certo, l'avversario potrebbe aver capito le sue intenzioni, però viene messo ugualmente in difficoltà perché cambia l'angolazione della palla e l'effetto visivo del giocatore alla battuta. Prendere il tempo necessario. Non abbiate fretta di servire. La fretta è in genere il risultato dell'idea del servizio come semplice rimessa in gioco. Prima di servire eseguite un preciso rituale, come far rimbalzare la palla o fare un respiro profondo, e per mettere a punto la giusta strategia del colpo - strategia che deve includere il servizio. Mantieni un atteggiamento positivo. Se vedi il tuo servizio come un punto debole, lo diventerà. Bisogna invece vederlo come un punto di forza - come un'arma che ti fa incominciare il game da una posizione di vantaggio. Pratica. Il servizio è il colpo più facile da praticare, non c'è bisogno di un partner, né di una macchina per le palline e neanche di un muro, ma solo di un cesto di palline e di un campo. La Seles per esempio viaggia con una scorta di palline e dopo ogni seduta di allenamento durante un torneo la si vede provare decine e decine di servizi. Bisogna mettere a punto un solido lancio di palla, saper dare vari tipi di effetto alla palla e trovare la giusta posizione. Questo è tutto quello di cui avete bisogno per rendere il vostro servizio un elemento chiave dei vostri match. |
Giocate a "cavallo" per migliorare il vostro servizio |
La solidità e l'abilità di Mc Enroe nel piazzare e nel dare effetto alla palla lo hanno reso un grande battitore. |
La Martinez cambia spesso il tipo di effetto alla palla per mantenere l'avversaria sulle spine. |
MIGLIORATE IL SERVIZIO CON UN BICCHIER D'ACQUA |
Se non riuscite a dare abbastanza potenza al servizio, la spiegazione potrebbe essere data dal fatto che non riuscite a portare sufficientemente indietro la racchetta durante il backswing. |
PER UN SERVIZIO POTENTE IMMAGINATE DI AVERE DI FRONTE UNA RETE DA PALLAVOLO |
La battuta è debole? I tentativi di effettuare qualche ace si risolvono regolarmente in altrettante bolle di sapone o in frustranti doppi falli? Con tutta probabilità il problema è di tipo meccanico. Non potrete mai ottenere la potenza che cercate utilizzando soltanto il braccio. È necessario sfruttare tutto il corpo ed arrivare all'impatto in piena estensione. |
IL GRANDE COLPO. MARTINA HINGIS E SERENA WILLIAMS A CONFRONTO |
SERVIZIO INCISIVO |
Lancio perfetto, incredibile distensione, ottima rotazione della spalla permettono a Martina Hingis di mettere a segno un servizio vincente. |
Martina Hingis oggi deve affrontare un maggior numero di rivali pericolose rispetto a qualche anno fa, ma rimane sempre la favorita per vincere quasi ogni torneo cui partecipa. |
1) Se tracciassimo una linea retta tra i piedi della Hingis appena comincia il movimento di servizio, arriveremmo esattamente nel punto in cui intende madare la palla. Da questa posizione riesce dunque a controllare la direzione del colpo. Appena comincia il lancio di palla, Martina ha già trasferito il peso sul piede posteriore. Si può iniziare a servire sia con il peso già sul piede posteriore, come Pete Sampras, sia trasferendolo da davanti a dietro, come la Hingis. Bisogna solo ricordarsi di muoversi in avanti mentre si va a cercare la palla. Come tutti i giocatori di alto livello, la Hingis sa già esattamente dove intende mandare la palla e come giocare il punto. |
|
2) Nella classica posizione della battuta, le braccia della Hingis sono perfettamente sincronizzate. Distendendo completamente il braccio del lancio, come vediamo nella foto, si riesce più facilmente a mandare la palla nel punto ideale. Il braccio destro è invece piegato in preparazione del colpo. L'equilibrio è perfetto e gli occhi sono concentrati sulla palla (che è fuori della foto) mentre lei sta inarcando la schiena e piegando le ginocchia. Il piede posteriore scivola in avanti quando comincia a trasferire il peso per prepararsi a colpire la palla. Si trova nella posizione ideale per dare alla palla la potenza e l'effetto desiderati. |
|
3) La Hingis si solleva da terra, come solo i giocatori più esperti riescono a fare, e si spinge verso l'alto per colpire la palla. I giocatori di livello intermedio dovrebbero cercare di muoversi verso la palla invece di lasciare che sia la palla a cercarli. Più alto è il punto d'impatto, più la palla avrà potenza ed effetto. Notate che la palla è perfettamente in linea con la spalla destra della Hingis, a dimostrazione che il lancio è avvenuto nella posizione giusta. Il braccio sinistro è ormai sparito dalla scena lasciandola libera di ruotare le spalle e i fianchi. Grazie alla rotazione del corpo la racchetta si muove più velocemente, dando alla palla mahhior velocità ed effetto. |
|
4) Al momento dell'impatto con la palla il corpo di Martina è completamente disteso e il braccio è proteso verso la palla. le spalle, che erano rivolte verso il corridoio all'inizio del movimento, hanno ruotato in avanti, verso la rete. Anche se il corpo è in una posizione perfetta, lo sguardo non è rivolto verso la palla: gli occhi stanno osservando il campo avversario. Questo perché i giocatori professionisti come la Hingis si allenano nel servizio tutti i giorni e possono permettersi di non fare certe cose che invece i giocatorio meno esperti devono assolutamente fare. Comunque tutti i giocatori dovrebbero restare concentrati sulla palla fino all'impatto. |
|
5) Il movimento completo è perfetto. Mantenendo il polso morbido e il braccio rilassato, si riesce a colpire la palla in scioltezza e a darle il giusto effetto. Non essendo alta come altre sue avversarie, Martina ha dovuto imparare a piazzare la palla e a non affidarsi esclusivamente alla potenza. I giocatori intermedi dovrebbero seguire il suo esempio. Se riuscisse a lanciere la palla leggermente più avanti, dentro al campo, ne guadagnerebbe in potenza perché la racchetta si muoverebbe più velocemente. Infatti, con un lancio della palla molto in avanti, tutto il peso del corpo e non solo il braccio va sulla palla. |
SERVIZIO SPECIALE |
Potrà anche essere la sorella piccola di Venus, ma grazie al suo servizio potente Serena Williams non è seconda a nessuno. |
1) All'inizio del movimento del servizio la Williams pone il peso sul piede destro. Ha già spostato le mani verso il basso, un leggero movimento che le permette di stabilire fin dall'inizio un buon ritmo. In questo modo riesce anche a evitare di iniziare il lancio da una posizione troppo statica e poi dover improvvisamente sollevare le braccia. Infatti più morbido è il lancio più solido sarà il servizio. Il piede posteriore è a sinistra più di quanto si raccomanda, ma le spalle e i fianchi sono rivolti direttamente verso il campo avversario. |
|
2) Con lo sguardo concentrato sulla palla la Williams inizia a piegare il ginocchio e a spostare il peso in avanti. Il braccio sinistro è completamente allungato sopra la testa quando comincia a portare la racchetta verso l'alto e dietro al corpo. I giocatori di club dovrebbero prestare attenzione: i principianti e gli intermedi di solito non riescono a distendere completamente il braccio di lancio e non riescono quindi a lanciare la palla abbarstanza alta e a piazzarla con precisione. Una buona distensione aiuta a piazzare la palla al punto giusto. |
|
3) Questo lancio è troppo alto per la Williams, quindi è costretta ad aspettare un secondo che la palla scenda nel punto giusto per essere colpita. I giocatori di club dovrebbero cercare di colpire la palla alla sua massima altezza. Notate il piegamento delle ginocchia di Serena: le permetterà di esplodere sulla palla e di darle la massima potenza. L'equilibrio è buono e, con le spalle e i fianchi girati di lato, il corpo è pronto a liberarsi sulla palla. |
|
4) Con le gambe completamente distese, la Williams porta il busto verso l'alto lasciando che la racchetta le scenda dietro la schiena. In questo modo riesce a spezzare il polso e poi a colpire la palla con la massima potenza e velocità di racchetta. Facendo scendere la mano sinistra lungo il corpo, Serena sarà libera di eseguire la rotazione delle spalle e dei fianchi. Ricordate: più lungo sarà il movimento più riuscirete a dare alla palla potenza ed effetto. |
|
5) A questo punto entrambi i piedi sono sollevati da terra mentre lei si sta scagliando contro la palla. I giocatori di club non dovrebbero cercare di farlo di proposito: dovrebbe succedere naturalmente, sempre cercando di mantenere l'equilibrio e di essere poi pronti per la palla successiva. La Williams ha ruotato le spalle e i fianchi, ma osservate che quando stende il braccio non ha spezzato il polso.
|
|
6) Con lo sguardo sempre concentrato sulla palla, la Williams trova l'impatto leggermente sopra il centro del piatto corde: il punto ideale per dare alla palla la massima potenza. L'altezza del lancio l'ha costretta a muoversi in avanti per colpirla, riuscendo a usare tutto il peso del corpo. Quando atterra, Serena sarà appena dentro al campo, con la possibilità, se vuole, di seguire il servizio a rete.
|
|
7) La Williams ha finalmente spezzato il polso e porta avanti il movimento. Il braccio destro sembra rilassato, e questo significa una volata ancora che riuscirà a dare alla palla parecchia potenza. Se il braccio è piegato oppure l'impugnatura è troppo stretta non si riuscirà a colpire la palla con la fluidità necessaria per produrre forza e velocità. La potenza con cui colpisce la palla ha fatto schizzare in avanti le sue treccine e solo a questo punto ha abbassato la testa. |
|
|
8) Appena conclude il movimento, la Williams ricade a terra, dentro la linea di fondo, mantenendo un buon equilibrio. La tecnica perfetta e la forza fisica rendono il suo servizio un'arma micidiale, e da questa posizione è pronta per qualsiasi risposta. Serena usa lo stesso movimento nel doppio e segue la palla a rete, pronta per mettere a segno la volée. |
LA VOLÉE |
A RETE DA CAMPIONI |
La volèe viene considerata uno dei colpi più facili da imparare, a causa dell'estrema facilità del suo movimento. La maggior parte dei giocatori di tennis infatti, è in grado di eseguire questo colpo proprio per il tipo di movimento piuttosto ridotto della racchetta e la semplice opposizione alla palla in arrivo. Tuttavia anche in giocatori di buon livello si riscontra spesso una carenza di velocità, di profondità e di penetrazione. Nonostante sia infatti una esecuzione abbastanza istintiva è necessario che alcuni accorgimenti tecnici vengano applicati correttamente, soprattutto quando non si presenta davanti a noi l'opportunità per chiudere lo scambio con la classica volèe di attacco. I tipi di volèe sono tanti, alcuni di difficile realizzazione come la volèe alta e la volèe bassa; altri decisamente complessi come la smorzata e la demi volèe. Solo conoscendo la tecnica di tutte queste varianti potremo scendere a rete con la necessaria tranquillità. |
L'IMPUGNATURA: PROVA LA SEMI-EASTERN |
Esistono molte opinioni circa il tipo di impugnatura da utilizzare nella volèe. Alcuni consigliano una sola impugnatura di tipo continental sia per la volèe di diritto sia per la volèe di rovescio, poiché spesso non c'è il tempo necessario per cambiare presa quando ci si trova vicino alla rete. Altri preferiscono consigliare le impugnature eastern di diritto e di rovescio perché esse garantirebbero un maggior supporto all'azione dell'avambraccio e perciò una maggiore incisività al colpo. Personalmente, ritengo che sia sempre opportuno effettuare un lieve cambio di impugnatura, passando da una volèe di diritto a una di rovescio (nella foto, una semi-eastern di diritto). Una impugnatura continental infatti genera sempre una certa quantità di stress sui muscoli estensori del polso e dell'avambraccio soprattutto nella volèe di rovescio; questo porta molti giocatori a utilizzare una presa di tipo semi-eastern sia sul rovescio sia sul diritto, scelta che io consiglio a tutti i miei allievi di livello agonistico. L'impugnatura semi-eastern, si trova a metà tra una presa continental ed una presa eastern e presenta perciò tutti i vantaggi dell'una e dell'altra senza offrire particolari svantaggi. Per i giocatori principianti è comunque sempre preferibile una impugnatura di tipo eastern (full-eastern). |
|
E...NON DIMENTICARE DI ALLENARTI SUL GIOCO DI GAMBE |
|
Come per tutti gli altri colpi, una volèe efficace dipende da un buon gioco di gambe. Il gioco di gambe della volèe è diverso da quello che interessa gli altri colpi perché l'azione di torsione del tronco nella volèe è minore rispetto agli altri colpi e anche perché il movimento della volèe è molto più corto e necessita quindi di una minore forza di reazione del terreno. |
|
QUANDO ARRIVA UNA PALLA A MEDIA ALTEZZA... GIOCA LA VOLÉE D'ATTACCO |
Quando il tuo avversario sta per colpire, posizionati frontalmente alla rete effettuando un saltello divaricato (split-step). Da questa posizione di attesa molto dinamica, con le gambe piegate e il peso in avanti, sarai in grado di scattare più prontamente verso la palla. |
|
Visualizza la traiettoria della palla, immagina l'impatto più possibile vicino alla rete. Prepara la racchetta ruotando le spalle; mantieni il gomito ben davanti e vicino al corpo; l'imita l'apertura. |
|
Colpisci la palla davanti al corpo, facendo attenzione al mantenere il polso fermo durante l'impatto. |
|
Esegui il finale, prolungando l'azione della racchetta dopo l'impatto nella direzione prescelta. |
L'AVVERSARIO TENTA UN PALLONETTO... |
Un particolare tipo di sforzo viene richiesto per colpire le palle alte sopra la testa, ma non abbastanza alte da essere colpite con uno smash. Mantenere lo sguardo fisso su palle di questo tipo non è facile. I muscoli del collo infatti sono sottoposti a uno stiramento eccessivo che produce sempre ua sensazione poco piacevole per il giocatore. Perciò quando esegui una volèe alta, devi essere consapevole di questo disagio, concentrandoti molto sul fissare bene la palla e sviluppando parallelamente un'azione ben controllata della spalla al momento dell'impatto. |
IL PASSANTE È A FIL DI RETE... |
Nel giocare una volèe bassa è importante innanzitutto scendere con le gambe, piegandole, portando la racchetta sotto l'altezza della palla. Rimani giù fino all'esaurimento del colpo. Mantieni il tuo sguardo sulla palla, indirizzando il finale del movimento verso l'alto e in profondità. |
PER SORPRENDERE L'AVVERSARIO... |
Uno dei colpi più spettacolari del tennis è senza dubbio la volèe smorzata. Lo scopo di questo colpo è quello di sorprendere l'avversario con una volèe corta, quando in realtà egli si aspetta un colpo lungo e veloce. Per giocare questo colpo con successo, bisogna rallentare la velocità della racchetta nel momento dell'impatto. Attenzione però a non sbloccare troppo il polso; cerca piuttosto di bloccare la palla sulle corde, mantenendo il polso sufficientemente fermo. Esercita questo colpo contando il numero dei rimbalzi che la palla compie prima della linea del servizio avversaria. Cinque rimbalzi dentro l'area di servizio rappresentano una buona garanzia di successo.
|
QUANDO SEI LONTANO DALLA RETE... IMPOSTA LA DEMI VOLÈE |
Quando ci si trova a rete è sempre bene cercare di colpire la palla al volo con una volèe; questo tuttavia non è sempre possibile perché ci sono delle situazioni in cui la palla rimbalza prima dell'impatto costringendoti a giocare una demivolèe. Questo colpo richiede un movimento di apertura molto corto dato che l'impatto avviene subito dopo il rimbalzo. L'azione delle gambe è simile a quella per la volèe bassa, ricercando quindi una posizione molto raccolta con le ginocchia piegate. Il finale del colpo guida la palla verso l'alto e in profondità. |
LA TATTICA DELLA VOLÉE D'APPROCCIO |
Le volèe di preparazione vengono spesso chiamate volèe "di approccio" quando il giocatore si trova relativamente lontano dalla rete, o meglio ancora volèe "di attesa" quando, anche se più vicino alla rete, egli non può chiudere il punto direttamente. La maggior parte delle volèe di preparazione devono essere giocate il più profondo possibile e nelle situazioni che vedremo, leggermente "tagliate" nel caso di palle basse, oppure con più forza e meno rotazione se la palla è sufficinetemente alta. |
Il primo tipo di volèe va generalmente indirizzato sul rovescio dell'avversario. Io vi consiglio di giocarla abbastanza vicino al centro e non troppo vicino al corridoio. |
|
Se invece il vostro avversario è fuori dal campo, se non è particolarmente veloce negli spostamenti, oppure se è stanco, giocate una volèe lunga dalla parte opposta, la cosiddetta volèe di spiazzamento. |
Il giocatore B esegue una volèe di approccio sul punto debole dell'avversario A. |
|
Il giocatore B scende a rete e gioca una volèe di spiazzamento rispetto al giocatore A fuori del campo. |
ATTENZIONE! Un errore tipico del giocatore che esegue una volèe di preparazione è quello di colpire la palla dall'alto verso il basso con il risultato di mandare la palla in rete. Per evitare questo inconveniente sarà sufficiente piegare le gambe fino a toccare il terreno con il ginocchio della gamba posteriore (destra sul diritto) ed eseguire un accompagnamento del finale molto accentuato. Un esercizio molto utile è quello di palleggiare con un compagno al volo, rimanendo con i piedi sulla linea di metà campo; in questo modo si è obbligati a giocare delle volèe profonde e di attesa. |
UNA VOLÈE STRATEGICA |
State giocando un vivace incontro di tennis a basso rischio. Avete condotto lo scambio in modo da aprirvi il campo per un attacco e, allorché vi giunge una palla corta, eseguite un colpo d'approccio verso la linea laterale più vicina come preparazione per la vostra discesa a rete. Messo alle strette dal vostro colpo d'approccio, l'avversario vi spara la risposta addosso. A questo punto dove dovete indirizzare la vostra volèe? |
|
Come regola generale, chi vuole eseguire una volèe deve posizionarsi nello stesso lato del campo in cui si trova la palla. |
|
Se eseguite una volèe incrociata dovete comunque muovervi velocemente nel campo per coprire la linea laterale opposta. Inoltre, più angolate la volèe, tanto più dovrete correre per coprire il passante in lungolinea dell'avversario (v.disegno). Se spingete l'avversario fuori del campo, potrebbe risultare difficile muovervi con sufficiente velocità per poter intercettare la sua risposta.
|
TENETELO STRETTO. AFFERRATEVI IL POLSO PER METTERE A SEGNO UNA SOLIDA VOLÉE DI DIRITTO. |
Molti giocatori effettuano un movimento troppo ampio sulle volèe di diritto. Così ci sarà un alto rischio di errori gratuiti perché quando ci si trova a rete non c'è abbastanza tempo per effettuare un movimento completo. Bisogna invece semplicemente colpire la palla davanti al corpo e spingersi in avanti. |
PER MIGLIORARE LA COPERTURA A RETE...METTETEVI AL MURO. |
Quando siete a rete avete solo un secondo per reagire al colpo dell'avversario. Ecco perché è importante eseguire un movimento breve e compatto con un'apertura ridotta. Se aprite troppo rischiate di non avere il tempo per effettuare un buon colpo.
|
La Tattica
|
DIRITTO E SERVIZIO:
|
Parte destra del campo
Mettere a segno un buon servizio da questa parte del campo vi offrirà tre possibilità: un servizio esterno -colpito a tutto braccio o in slice (disegno a lato,1) - per spostare l'avversario fuori dal campo; un servizio sul corpo per metterlo subito in difficoltà; e un servizio forte nel mezzo sul rovescio dell'avversario per costringerlo ad allungarsi sulla palla. Se riuscite a mettere in pratica questi suggerimenti, il vostro avversario non potrà che cercare di rimettere la palla in gioco in mezzo al campo (2). A questo punto non dovrete far altro che mettervi sulla palla e mettere a segno un diritto ad uscire verso l'angolo di rovescio dell'avversario (3), prendendo immediatamente il controllo del punto. |
Parte sinistra del campo
Da questa parte del campo un buon servizio verso l'angolo del rovescio (disegno a lato,1) dovrebbe garantirvi una risposta facilmente attaccabile. |
IMPORTANTE
Uno schema basilare nelle gare di doppio, nel fare la battuta è necessario alzare la traiettoria cosi si ha il tempo di scendere a rete per la volée. Affidarsi alla rotazione, non è necessario arrivare addirittura a un cambiamento della tecnica di esecuzione, ma di sicuro la capacità di usare i tagli diventa fondamentale. Ci si riferisce soprattutto alla necessità di utilizzare una rotazione lift e la sua esasperazione nel kick per ottenere traiettorie con parabole più alte in modo tale, allungando la permanenza nell'aria della palla, di effettuare con una certa comodità la discesa a rete e il perfetto posizionamento prima della volée. Quando si serve, per scendere a rete non bisogna, cercare la massima penetrazione della palla nell'aria, per intendersi il colpo piatto per fare il punto.
|
COME SFRUTTARE LE PALLE CORTE
|
SERVIZIO DISCESA A RETE E VOLEE
|
ESERCIZIO 2
|
ESERCIZIO 3 |
ESERCIZIO 4
|
IMPORTANTE
Uno schema basilare nelle gare di doppio, nel fare la battuta è necessario alzare la traiettoria cosi si ha il tempo di scendere a rete per la volée. Affidarsi alla rotazione, non è necessario arrivare addirittura a un cambiamento della tecnica di esecuzione, ma di sicuro la capacità di usare i tagli diventa fondamentale. Ci si riferisce soprattutto alla necessità di utilizzare una rotazione lift e la sua esasperazione nel kick per ottenere traiettorie con parabole più alte in modo tale, allungando la permanenza nell'aria della palla, di effettuare con una certa comodità la discesa a rete e il perfetto posizionamento prima della volée. Quando si serve, per scendere a rete non bisogna, cercare la massima penetrazione della palla nell'aria, per intendersi il colpo piatto per fare il punto.
ESERCIZIO 5 PARTITE IN SINGOLARE CON OBBLIGO DI SCENDERE A RETE Il battitore ha l'obbligo di eseguire la prima volée con i piedi oltre una linea disegnata nei pressi della propria linea di servizio. Per riuscire a fare ciò deve essere in grado non solo di scattare a rete dopo l'esecuzione della battuta ma anche di allungare la traiettoria per avere il tempo per il corretto piazzamento. L'esercizio si può completare in due modi: il battitore è costretto ad arrivare con i piedi dentro la propria linea di servizio per eseguire la prima volée; anche il ribattitore deve colpire al volo dopo aver eseguito la risposta. L' esercizio e la discesa a rete, schema fondamentale nella specialità del doppio, richiedono un certo grado di evoluzione tecnica soprattutto nell'esecuzione della battuta. |
QUESTIONE DI FEELING
Ecco i dieci minuti che cambieranno il vostro gioco. Via al cronometro.
|
Telaio per il tennis
Lo sviluppo di telai per il tennis, ha fatto enormi progressi (del resto come in tutti i campi). Basta ricordare le racchette in legno del passato, pesanti, poco confortevoli e sensibili. Bisogna dire che questi progressi hanno giovato ma non hanno risolto l'ormai noto "gomito del tennista". Le vibrazioni delle corde, e quelle del telaio, quest'ultime di gran lunga più dannose, sono causa dell'epicondilite e dei dolori al polso. Gli antivibranti, applicati di solito sull'ultima corda in basso, al centro del piatto-corde, sono stati studiati appunto per diminuire tali vibrazioni. In aggiunta, sono prodotti particolari fasce sia per il gomito sia per il polso, e telai per chi gia soffre di questi fastidi (un esempio di casa produttrice di questi telai è la Pro Kennex, con il sistema Kinetic).
Ci sono molte caratteristiche che differenziano un telaio da un altro. Il test di una racchetta viene effettuato da una speciale macchina, il Racket Diagnostic Center, costruita dalla Babolat, oppure da un altro tipo di macchina, la Ert 4000, costruita dalla Scaglia. Tutti i negozi sportivi specializzati nel tennis avranno una delle due macchine. La prima è molto più diffusa della seconda comunque.
Come scegliere un telaio
Nella scelta del telaio giusto bisogna analizzare tutta una serie di caratteristiche personali, nonché tenere presente le due principali utenze: telai agonisti e telai per amatori. Quindi non c'è un attrezzo che vada bene a tutti. E' molto importante affidarsi al parere di un esperto nel settore, e trovare un negozio specializzato che dia la possibilità di provare un telaio prima di acquistarlo.
I telai per agonisti: in genere non sono di peso inferiore ai 300-330 gr, bilanciamento spostato verso il manico (per il massimo controllo) e con un profilo sottile (18-22 mm) per un'elevata rigidità. Alcuni adottano anche del nastro piombato per appesantire ancor di più il telaio. A differenza di un giocatore di club o principiante, il professionista non ha certo bisogno di un telaio che lo aiuti nella spinta della palla, poichè esegue un movimento del braccio-racchetta ampio e veloce. Infatti i professionisti cercano per lo più il controllo come caratteristica principale per i loro telai.
I telai per amatori: a differenza dei primi, questi telai offrono più potenza, peso più contenuto, profilo un po' più allargato. Fra questi, un giocatore di club più avanti nell'età ovviamente, esaspererà ancor di più queste caratteristiche, rispetto ad un tennista di 30 anni. In linea di massima, il peso è inferiore ai 300 gr, il profilo medio è 24 mm, bilanciamento verso la testa della racchetta (34-35 cm o più). Alcuni telai per amatori sono costruiti per essere sfruttati anche fino ad un livello agonista (ad esempio un livello 4.0-4.5 dell'ITR).
Ecco un elenco, in linea di massima, delle cose da prendere in considerazione nella scelta del telaio giusto:
- livello di gioco
- tecnica di gioco e tattica in campo del giocatore
- peso; più una racchetta è leggera, minore sarà l'attitudine alla spinta della pallina. Tuttavia i telai più leggeri hanno un bilanciamento spostato verso la testa della racchetta per raggiungere un discreto compromesso tra velocità e maneggevolezza. Ricordare anche che una racchetta leggera è maneggevole e adatta al gioco al volo e non ai giocatori di fondo campo. Attenzione a giocare con racchette troppo leggere (meno di 260 gr): ne risentiranno il braccio-polso-spalla.
- profilo; i telai dal profilo sottile hanno maggiore rigidità. Più grande è lo spessore della racchetta, maggiore sarà la potenza e la stabilità, a discapito però della sensibilità e della possibilità di usare rotazioni (top spin e back spin). Attenzione a giocare con racchette troppo profilate: ne risentiranno il braccio-polso-spalla.
- bilaciamento; come già detto una racchetta può avere un bilanciamento verso la testa (più velocità della palla), verso il cuore (più maneggevole, adatta per i colpi al volo), verso il manico (più controllo di palla). Tuttavia si può variare il bilanciamento della racchetta ed il peso complessivo castomizzando il telaio con del nastro piombato.
- swing range; valutare se nel colpire la palla si possiede uno di questi movimenti preparatori:
veloce (ampia preparazione e rapida velocità di braccio, quindi forte accompagnamento), telaio di controllo e precisione (peso da 295 gr in poi, bilanciatura tra 31-34 cm);
medio (media preparazione e media velocità di braccio, quindi medio accompagnamento), telaio di potenza e controllo (peso tra 265-295 gr, bilanciatura tra 33-34 cm);
lento (breve preparazione e lenta velocità del braccio a colpire la palla, quindi un piccolo accompagnamento), telaio di potenza e maneggevolezza (peso 225-285 gr, bilanciatura da 34,5 cm in poi).
- dimensione dell'ovale; cioè la parte con cui è colpita la palla. Un ovale più piccolo (ad esempio 85 pollici quadrati) non perdonerà i colpi mal centrati, rispetto ad uno da 95-98 pollici quadrati in poi, per non parlare anche del confort, in quanto una palla mal centrata produce molte vibrazioni. Le misure sono:
Midsize (minore o uguale a 97 pollici quadrati)
Midplus (98-105 pollici quadrati)
Oversize (106-115 pollici quadrati)
Super Oversize (maggiore o uguale a 116 pollici quadrati)
- deflessione telaio; è il parametro che influenza il rapporto potenza/controllo. Questo valore è calcolato usando una delle speciali macchine sopra citate. Esso è determinato dal profilo del telaio e dalla composizione dei materiali usati nella costruzione.
- inerzia; l'inerzia di un telaio indica l'attitudine alla spinta. E' il risultato della combinazione di peso, bilanciamento, rigidità, corde ed altro. Il valore che separa il telaio agonista da quello di un amatore è di 300 punti. Infatti i telai che usano i giocatori professionisti non scende quasi mai sotto ai 300 punti.
- corde; un telaio si comporta in un determinato modo a seconda della corda montata. Consultare la pagina dedicata alle corde per maggiori informazioni su di esse;
- manico; la misura dell'impugnatura. Considerare tali valori:
L0, 100-102 mm di circonferenza;
L1, 103-105 mm;
L2, 106-108 mm;
L3, 109-111 mm;
L4, 112-114 mm;
L5, 115-117 mm;
Le corde
L'incordatura è di fondamentale importanza per il giocatore di tennis, allo stesso modo del telaio, se non di più. Infatti la racchetta rappresenta l'unione dei due elementi: telaio+corda.
Rifacendoci ai motori, le corde sono importanti come lo sono le gomme per le auto della Formula Uno. Un motore potentissimo e perfetto, elettronica all'avanguardia, ottima aerodinamicità della carrozzeria, alla fine sono le gomme che toccano l'asfalto. Quindi se la scelta è sbagliata, non solo il pilota non riuscirebbe a sfruttare appieno le caratteristiche della monoposto, ma non può nemmeno esprimere il proprio potenziale.
Osservando il comportamento dei giocatori del circuito ATP, si capisce ancora di più l'importanza dell'incordatura: controllano sempre che la tensione non cambi, anche solo di pochi etti. E poi variano la tensione ed il tipo di corda a seconda della superficie in cui giocano (anche se questo non è pratica comune di tutti i professionisti). Pete Sampras, ad esempio, si portava in giro per i tornei il proprio incordatore personale, e gli chiedeva di re-incordare tutte le racchette se prima di scendere in campo il livello di umidità era differente da quanto previsto. Ivan Lendl cambiava racchetta ad ogni cambio del campo per giocare più o meno sempre con la stessa tensione corde. E poi ci sono tanti altri esempi.
La scelta delle corde, visto il grande assortimento di cui il mercato dispone, non è proprio immediata. Oltre a considerare fattori in comune con quelli della scelta del telaio, ci sono anche altri aspetti, nonchè quelli legati a far risaltare le prestazioni del telaio utilizzato ed anche in maniera influente il proprio portafoglio. Per prima cosa analizziamo i tipi di corda in commercio.
I tipi di corda sono: budello naturale, sintetico, ibrido (un misto dei primi due). Queste sono le categorie principali. Le corde sintetiche sono presenti in varie tecniche di costruzione: monofilamento, avvolgimento, multifilamento.
Le corde sintetiche costano meno di quelle in budello, poichè quest'ultime richiedono una procedura di lavorazione più lunga e più costosa.
Bisogna cercare il tipo di corda adatto al proprio stile di gioco.
La potenza, il controllo, le rotazioni, sono condizionati dall'uso di una corda o un'altra, nonché il tipo di telaio su cui sarà montata. Tuttavia ogni tipo di corda presenta più di una caratteristica, ma in genere fra queste, i costruttori tendono a far prevalere sempre di più una di queste: o la potenza, o il controllo, o la resistenza.
Cerchiamo di analizzare alcuni degli aspetti:
- si cerca potenza nei colpi? Allora ci vuole una corda con un calibro sottile o medio, che sia molto elastica, tensioni basse. Così la corda si comporterà come una fionda, e permetterà alla palla di uscire velocemente dal piatto-corde. In questo caso si perderà qualcosa in termini di controllo dei colpi.
- se invece si cerca il controllo (per esempio perchè il telaio spinge bene o perché si ha una buona forza nel braccio-racchetta oppure si ha un movimento di apertura ampio e veloce), serve una corda con una tensione elevata e che mantenga la tensione d'incordatura.
- se si gioca molto con le rotazioni, serve una corda resistente poiché è più facile romperle subito. Quindi si ha bisogno di un calibro maggiore, e comunque si perderà in sensibilità. Per chi soffre del "gomito del tennista" la raccomandazione è: niente calibri eccessivamente grossi (vanno bene 1.25 mm oppure 1.30 mm), che aiutino nella spinta e nel confort.
- le corde più sottili danno più potenza e sensibilità, mentre quelle più spesse offrono più controllo e rotazioni.
- cosa essenziale: l'incordatore esperto! E si perché basta che questi sbaglia la tensione, un nodo, lo schema di incordatura proposto dalla casa, a risentirne sarà il gioco del tennista. Per chi è curioso e possiede due telai dello stesso tipo, effettuare un semplice test: fare incordare un telaio con la medesima corda e tensione ad un incordatore esperto, ed il secondo telaio a uno che non sa proprio come si incorda una racchetta (ad esempio certi personaggi che si trovano in grandi negozi sportivi). Poi andate sul campo ed effettuate qualche scambio, anche se ci si accorge del risultato anche senza andare a giocare.
A volte il calibro può essere determinante. Provare lo stesso tipo di corda ma con un calibro differente.
Tutte le corde in genere perdono un po' di tensione all'inizio dell'utilizzo, e ci sono quelle che via via la perdono più di altre. Considerare anche la tensione massima consigliata dalla casa produttrice delle corde e del telaio.
Ricordarsi che le corde che non si rompono mai perdono le proprie caratteristiche e difficilmente saranno controllabili.
Lo stesso discorso vale per le corde con cui non si gioca mai. Un ultima cosa: è bene utilizzare un antivibratore sotto l'ultima corda orizzontale, al centro del piatto-corde. Così si ridurranno drasticamente le vibrazioni delle corde che sono dannose per il polso ed il gomito, per non parlare delle vibrazioni del telaio sono ancora più dannose.
Quando il telaio è usurato ed inizia a produrre queste fastidiose vibrazioni, cambiarlo assolutamente. Tenere in mente che non è detto che la racchetta vibri in modo molto sentito. Ma se il proprio incordatore non ha fatto un buon lavoro, l'antivibratore è veramente d'obbligo.
Solo per fare un esempio, e dopo aver considerato quanto detto, nonché tenendo conto del telaio e del modello di corda che si utilizza, chi cerca potenza nei colpi userà una tensione di 24 kg per le corde verticali e 23 kg per le corde orizzontali. Chi cerca il controllo invece, magari opterà per una tensione di 26/25 kg o 27/26 kg oppure di più se possiede molta forza nel braccio-racchetta (Pete Sampras ad esempio, incorda la propria racchetta a 33 kg).
Ma quando bisogna cambiare la corda? La prima opzione è per come il giocatore 'sente' le corde. Se prima si comportavano in un modo e dopo un po' di tempo in un altro, allora bisogna rifare l'incordatura (per esempio se molti colpi vanno fuori campo, vuol dire che la corda ha perso troppa tensione).
Se si è un tennista a livello agonista o prossimo a questo, e che gioca tutti i giorni o quasi, una volta ogni 2-4 settimane oppure ogni 8-10. Se non si è un agonista e si gioca con discreta frequenza, possono passare anche 2-3 mesi. Se poi si gioca solo una stagione all'anno cambiare le corde appunto, prima di ogni stagione.
A seconda di quanto si deve rifare l'incordatura si dovrebbe scegliere la corda preferita anche in base al prezzo. Risparmiando troppo ne risentirà il gioco e la resa delle corde stesse. Bisogna trovare il miglior rapporto qualità-prezzo in base a quanto si può spendere. E' ovvio che chi rompe le corde ogni due giorni e non guadagna come un giocatore ATP è limitato. Ma chi cambia le corde ogni 2-3 mesi, può puntare su armeggi da 20 Euro.
Ricordarsi di differenziare la tensione delle corde verticali di 1 kg in più rispetto a quelle orizzontali. Questo per evitare deformazioni del telaio e per ottenere la stessa tensione. Infatti le corde verticali sono più lunghe delle orizzontali. In alcuni casi la tensione viene aumentata di 2 kg rispetto alle orizzontali.
E ricordare al proprio incordatore di fiducia (qualora si dimentichi) che la stessa corda su un telaio più grande, a parità del numero di corde verticali, richiede una tensione più elevata rispetto all'ovale più piccolo.
In definitiva, per trovare la corda giusta bisogna fare delle prove, analizzare il tipo di corda+calibro+tensione+costruzione.
Vediamo ora la tecnica di costruzione delle corde naturali, rifacendoci alla storia della società francese Babolat, leader nella costruzione di corde naturali in passato, ed attualmente tecnologicamente avanzata anche nelle corde sintetiche ed altre attrezzature per il tennis (comprese le racchette). Più sotto anche una breve descrizione delle corde sintetiche.
Le case più famose di corde (sia sintetiche che naturali) effettuano ricerche avanzate e controlli di produzione delle corde. Quindi è praticamente impossibile incappare in un prodotto di scarsa qualità.
Corde naturali
La società Babolat, con sede a Lione (Francia), già dal 1500 fabbricava corde utilizzate per gli strumenti musicali. Nel 1875, un maggiore inglese chiese la fabbricazione di corde di lunghezza particolare, che poi si seppe furono utilizzate per racchette da tennis. Da allora iniziarono a dare il via alla costruzione di corde naturali, conquistando (meritatamente) il commercio mondiale. Successivamente la casa iniziò a produrre anche corde sintetiche con sistemi di ricerca all'avanguardia (del resto come fanno anche altre case produttrici).
Le corde naturali sono costituite da budello di bovino, ovvero dall'intestino tenue di bovino. L'intestino è tagliato a strisce, si utilizza solo una parte di queste strisce e ne occorrono da 16 a 18 (a seconda del calibro). In totale sono necessari due o tre intestini di bovino. Le strisce sono assemblate e sottoposte ad un processo di salatura, prima di restare sei settimane in una stanza fredda. Ulteriori dieci bagni nell'arco di 24 ore, ne aumentano l'elasticità e la resistenza. Dopo torsione ed essiccazione formano un'unica corda. Questa ancora non è pronta, c'è bisogno di eliminare tutte le malformazioni per garantire un calibro uniforme su tutta la corda. Poi la corda è sottoposta a trattazioni speciale, come l'all season, che la protegge dall'umidità. Infine viene confezionata ed è pronta per il mercato.
Corde sintetiche
Le corde sintetiche utilizzano un differente procedimento di costruzione a seconda della tipologia:
- monofilamento: queste corde sono alla base in termini di qualità e tecnologia applicata. Sono strutturate secondo un solo filamento, solitamente di poliestere o poliammide. Questo tipo di corda, vista la bassa qualità di costruzione, non mantiene a lungo la tensione d'incordatura. Tuttavia alcuni giocatori ATP la utilizzano poiché essi la rompono dopo poche ore di gioco e quindi ciò gli permette di non curare la qualità e di non preoccuparsi se essa perde le caratteristiche dopo poche ore di gioco, tanto la rompono o cambiano le corde prima che succeda.
avvolgimento: i tipi di avvolgimento possono essere, semplice, doppio o strutturato. L'avvolgimento semplice è fatto di una struttura con un'anima centrale monofilo o multifilamento, ricoperta a sua volta di tanti filamenti. L'avvolgimento doppio ha alla base quello semplice, aggiungendo un'ulteriore copertura di filamenti in senso contrapposti. L'avvolgimento strutturato prevede
in genere l'impiego di un'anima centrale monofilo o multifilo ricoperta da strutture differenti (e anche di materiali diversi).
Le corde di tipo avvolgimento sono di gran lunga superiori alle monofilamento.
- multifilamento: tra le corde sintetiche rappresentano il top della qualità. La loro struttura è basata sull'intreccio di tanti filamenti. Successivamente sono ricoperti da una guaina differente a seconda dell'utilizzo pratico del giocatore (maggior durata, sensibilità elevata, ecc). Poi ci sono corde multifilamento costruite e chiamate macrofibre: in questo caso la struttura della corda è composta, sia per quanto riguarda l'anima centrale che per i materiali esterni.
Le corde multifilamento sono quelle che più si avvicinano al budello, abbassando un po' i costi di acquisto. I prezzi sono già comunque alti, perché tra i sintetici è quella di maggiore qualità.
DOBBIAMO CAMBIARE RACCHETTA?
Ecco come capire se la vostra è da buttar via.
Quanto tempo dura una racchetta? Due o tre anni se giocate ad un livello intermedio per tre volte alla settimana e la fate incordare due volte all'anno.
Come un treno di pneumatici in una macchina, prima o poi anche la racchetta dovrà essere cambiata. Ma se la utilizzate nel modo corretto eviterete di rovinarla prima del tempo.
Le racchette si rovinano maggiormente non a forza di colpire le palle, ma con le numerose incordature, almeno secondo un gruppo di esperti accuratamente selezionato dalla rivista americana "TENNIS". È stato infatti dimostrato che le racchette sono progettate in modo da superare incolumi l'impatto con 14.000 palle di servizio colpite a 175 km/h da un'apposita macchina.
Ma l'operazione di incordatura mette una pressione media di 30 kg in ogni punto delicato del telaio ogni volta che una corda viene tirata attraverso l'anello meccanico. Se fate incordare la vostra racchetta troppo spesso, con diciamo uno dei telai più comuni da 3 kg, gli esperti dicono che sarà da buttar via prima del previsto.
Dopo averla fatta incordare, il peso della racchetta sarà il secondo elemento determinante nella durata del telaio, sempre secondo il parere degli esperti.
L'errore umano è poi un'altro fattore molto importante. Anche se cerchiamo di fare la massima attenzione, capita a tutti prima o poi di farla cadere a terra, sia in modo accidentale che di proposito. Che poi colpisca la rete, il muro, o voli sopra la testa dell'avversario, è solo questione di stile! E succede ancora più spesso che molte persone la lascino sotto il sole nel baule della macchina. "Se lo fate, dimezzerete la sua durata" dice Lawrence Mo, a capo del reparto garanzia della Head.
Inoltre, i telai delle racchette dei giocatori più forti durano di meno. I professionisti del tour in genere consumano le loro racchette ogni mese; un giocatore di livello medio potrebbe non cambiare mai racchetta in tutta la vita!!
Come capire se la nostra vecchia e fedele racchetta è andata
Steve Davis, direttore del dipartimento ricerca e sviluppo della Prince, ha detto che uno dei modi migliori per capire se il telaio è ancora buono è provarne uno nuovo dello stesso modello. Se colpiamo la palla in modo più preciso e lo sentiamo più rigido dovremo prendere in considerazione l'idea di cambiare racchetta. Un altro modo è di far vedere il telaio in un negozio specializzato dotato dell'apposita macchina per testarne la rigidità.
I giocatori che invece non vogliono cambiare racchetta per motivi scaramantici, possono stare tranquilli, dice il dottor Howard Brody, esperto dell'Università della Pennsylvania e consulente tecnico di "TENNIS". "Se giocate a livello medio probabilmente non vi accorgerete mai se la vostra racchetta ha bisogno di essere cambiata", dice Brody. "Probabilmente cambierete telaio più per provare i nuovi modelli che per una reale esigenza".
Quanto dura la racchetta di un professionista?
Durante gli U.S. Open del 1996, la Yonex ha fatto un esperimento con tre dei suoi giocatori, Monica Seles, Richard Krajicek e Marcelo Rios. La Yonex ha dunque fornito loro sei nuove racchette dopo averle testate con l'apposita macchina.
Dopo una settimana - circa venti ore di gioco tra le sei racchette e sette incordature per ciascuna - i telai sono stati testati nuovamente dalla stessa macchina. Risultato: una perdita media del 2% in rigidezza.
Jun Hirasawa, responsabile del test Yonex, ha detto che i giocatori al vertice sentono spesso che la racchetta sta diventando troppo "morbida", e sta dunque perdendo la rigidità necessaria, dopo sei-nove mesi. "Ma questo test ha dimostrato che anche le racchette dei professionisti al top possono durare un po' di più". Inoltre è stato scoperto che le racchette perdono la percentuale maggiore di rigidità durante il primo mese di utilizzo. Poi, dopo un lungo periodo che rimangono stabili, incominciano piano piano a perdere nuovamente colpi.
A che punto è la vostra racchetta?
Il gruppo di esperti di "TENNIS" ha calcolato la durata approssimativa delle racchette nelle mani di cinque tipi di giocatori, secondo un criterio che valuta il livello del giocatore sommato alla quantità di ore giocate e al numero di incordature.
- Un giocatore junior di alto livello che gioca qualche ora ogni giorno e fa l'incordatura ogni settimana può utilizzarla per circa nove mesi.
- Un giocatore di buon livello che gioca due volte alla settimana e fa l'incordatura fra due e quattro volte all'anno potrà utilizzarla per circa due anni.
- Un giocatore medio che gioca due volte alla settimana e fa l'incordatura due volte all'anno potrà utilizzarla per circa tre anni.
- Un giocatore scarso che gioca una volta ogni due settimane e fa l'incordatura una o due volte all'anno potrà utilizzarla per circa quattro anni.
- Chi gioca una o due volte all'anno senza mai fare l'incordatura potrà utilizzare sempre la stessa la racchetta.
Cinque modi per distruggere la racchetta prima del tempo
1. Usarla non soltanto per colpire una palla da tennis.
Per esempio gettarla a terra, o sbatterla contro quella dell'avversario a rete.
La cosa peggiore è gettarla a terra violentemente. Basta una sola volta, con un piccolo rimbalzo di poche centimetri o un forte colpo contro la corda della rete, per rompere le fibre del telaio.
2. Lasciarla nel baule della macchina o per molto tempo sotto il sole.
In questo modo la grafite o il materiale composto della racchetta potrebbe rovinarsi.
3. Graffiare la racchetta all'estremità del telaio.
Può accadere cercando di prendere una palla particolarmente bassa o semplicemente toccando per terra tentando di raccogliere una palla. Ve ne accorgerete se apparirà sul telaio il materiale sottostante la superficie.
4.Portarla in un negozio non specializzato.
In tal modo si potrebbe danneggiare il telaio con un'operazione di incordatura scorretta. Non è facile capire se il lavoro è stato fatto bene, perché quando si va a ritirare la racchetta tutto sembra a posto. Ma allora, come possiamo essere sicuri che non venga incordata nella maniera sbagliata? Il consiglio è questo: rivolgersi ad un rivenditore di fiducia specializzato.
5. Utilizzare la racchetta appena incordata.
Bisognerebbe aspettare almeno qualche ora per lasciare che le corde si sistemino.
IL GALATEO DEL TENNISTA
1. Non limitatevi a guardare la palla. Restate un istante con gli occhi fissi sul punto dell'impatto, dopo un diritto o un rovescio. Vi servirà a non modificare la posizione della colonna vertebrale.
2. Non è vero che dobbiate sempre piegare le ginocchia come dicono i maestri. Sulle palle basse e medie dovete spingere con le ginocchia. Su quelle alte, non dovete piegarle per niente.
3. Non giocate mai con racchette diverse. Se potete permettervi due racchette, fatele incordare con la stessa tensione, nel caso una si rompa durante il gioco.
4. Non cambiate mai racchetta, attribuendole la vostra cattiva forma. Se proprio ci tenete, provatene di diverse, ma sempre con lo stesso manico, peso, equilibrio, in un momento di buona forma.
5. Non rubate mai una palla. Se siete incerti su una palla, date il punto all'avversario. Se non avete questa forza morale, proponete almeno di rigiocare il punto.
6. Non giocate mai con un tipo che vi abbia rubato un punto. Se vi accade, finite la vostra partita, e non giocateci mai più. Non c'è bisogno gli spieghiate il perché. Lo sa da solo.
7. In campo, parlate il meno possibile. Perdete fiato, vi deconcentrate, disturbate il vostro avversario, e i giocatori dei campi vicini.
8. Non cambiate mai una tattica vincente, cambiate sempre una tattica perdente.
9. Guardate attentamente i grandi campioni, ma non cercate di imitarne i gesti. Se avrete capito il segreto dei loro colpi, anche i vostri miglioreranno, da soli.
10. Non giocate sempre per vincere ad ogni costo. Non migliorerete mai i vostri colpi, né la vostra salute mentale.
GLOSSARIO DI TENNIS
ACE |
ANTIVIBRAZIONI |
APPROCCIO |
ATP TOUR |
BACK SPIN |
BIMANE |
BRACCIO-RACCHETTA |
BREAK |
CAMPO |
CHIP AND CHARGE |
CHOP |
CICLOPE |
COACH |
COMFORT |
COLPI DECENTRATI |
CONTINENTAL |
CONTROLLO |
CORRIDOIO |
CROSS |
CUOIO |
CUORE |
DEMIVOLèE |
DEUCE |
DIRITTO |
DOPPIO FALLO |
DOUBLE CHRISSIE |
DROP SHOT |
EASTERN DI DIRITTO |
EASTERN DI ROVESCIO |
FALLO DI PIEDE |
FIBRA DI VETRO |
FIT |
FULL WESTERN |
GAME |
GIUDICE ARBRITO |
GIUDICE DI LINEA |
GIUDICE DI SEDIA |
GRAFITE |
GRANDE SLAM |
GRIP |
KEVLAR |
KICK |
INFORMATION |
IMPUGNATURA |
INCROCIATO |
JUNKBALLER |
LET |
LIBBRA |
LIFT |
LINEA |
LOB |
LONGBODY |
LOVE |
LUCKY LOSER |
LUNGOLINEA |
MANEGGEVOLEZZA |
MANICO |
MATCH |
MATCH POINT |
MOON BALL |
MULINELLO |
NET |
OVER RULE |
PALLA |
PALLETTARO |
PALLONETTO |
PASSANTE |
PENALTY POINT |
|
POTENZA |
PROFILO |
SCHIACCIATA |
SEMIWESTERN DI DIRITTO |
SENSIBILITA' |
SERVIZIO |
SET |
SET POINT |
SLAP SHOT |
SLICE |
SLIMBODY |
SMASH |
SMORZATA |
SPALLE |
SPECIAL EXEMPT |
SPLIT-STEP |
SVENTAGLIO |
TELAIO |
TIE BREAK |
TIMING |
TOP SPIN |
UNDERSPIN |
VERONICA |
VOLéE |
WARNING |
WESTERN DI DIRITTO |
WESTERN DI ROVESCIO |
WIDEBODY |
WILD CARD |
WINNER
Fonte: http://astennisterlizzi.altervista.org/regoleTennis.doc |
Autore del testo: non indicato nel documento di origine
Tennis regole e storia
Visita la nostra pagina principale
Tennis regole e storia
Termini d' uso e privacy