Giuseppe Mazzini
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Giuseppe Mazzini
Giuseppe Mazzini
Giuseppe Mazzini ( Genova, 22 giugno 1805 - Pisa, 10 marzo 1872) fu uomo politico e rivoluzionario del Risorgimento.
Nato a Genova nel 1805, era il terzogenito di tre fratelli. Era stato preceduto infatti dalle due sorelle Rosa e Antonietta. Nel 1820 è ammesso all'Università, avviato in primo tempo agli studi di medicina, passa a quelli di legge. Nel 1826 scrive il suo primo saggio letterario, "Dell'amor patrio di Dante", pubblicato l'anno successivo. Nel 1830, poco dopo la laurea, divenne membro della Carboneria, un'associazione segreta con obiettivi politici (da cui sarebbero nati i susseguenti moti mazziniani).
Per dare più valore alle sue idee, inizia a collaborare con "L'indicatore genovese", giornale che si professava letterario a mo' di copertura, presto soppresso dal governo Piemontese il 20 dicembre. Si sposta e inizia a collaborare con "L'indicatore Livornese". Intanto svolge una ben più concreta attività di persuasione fra la gente, viaggiando in Toscana e cercando aderenti alla Carboneria. Una violenta delusione è però pronta ad attenderlo. Il 21 ottobre, a Genova, è tradito e denunciato alla polizia quale carbonaro. Il 13 novembre è arrestato e chiuso in carcere nella fortezza del Priamar di Savona.
Non essendo emerse prove a suo carico gli fu offerto o di vivere al "confino" sorvegliato dalla polizia o di andare in esilio a Marsiglia: il 10 febbraio 1831 Mazzini lascia il Regno Sardo.
A Marsiglia organizzò un nuovo movimento politico chiamato Giovine Italia. Il motto dell'associazione era Dio e il popolo e il suo scopo era l'unione degli stati italiani in un'unica repubblica, quale unica condizione possibile della liberazione del popolo italiano dagli invasori stranieri.
Nel 1832, a Marsiglia, inizia la pubblicazione della rivista "La Giovine Italia", che ha come sottotitolo "Serie di scritti intorno alla condizione politica, morale e letteraria dell'Italia, tendenti alla sua rigenerazione". L'iniziativa ha successo e il movimento inizia a muoversi anche in ambito militare: per le sue attività rivoluzionarie, Mazzini viene condannato a morte in contumacia il 26 ottobre dal Consiglio Divisionale di guerra di Alessandria.
Il 2 febbraio 1834 fallisce il tentativo di invasione della Savoia e Mazzini è costretto a riparare in Svizzera.
L'obiettivo repubblicano e unitario avrebbe dovuto essere raggiunto con una insurrezione popolare. Mazzini fondò altri movimenti politici per la liberazione e l'unificazione di altri stati europei: la Giovine Germania, la Giovine Polonia e infine la Giovine Europa.
Il Gran Consiglio di Berna espelle Mazzini, che aveva proposto la costituzione della Giovine Svizzera. In ottobre, con i fratelli Ruffini, è a Grenchen. Seguono numerosi spostamenti.
Il 28 maggio 1836 è arrestato a Soletta. Si reca a Parigi, dove il 5 luglio è arrestato; viene rilasciato solo a patto che parta per l'Inghilterra. Nel 1837 giunge a Londra. È in miseria e sopravvive solo grazie ai modesti compensi per la collaborazione a giornali e riviste locali.
Il 30 Aprile 1840 viene ricostruita la Giovine Italia. Il 10 novembre inizia a Londra la pubblicazione del periodico "Apostolato Popolare". Nel 1841 fonda una scuola gratuita per i ragazzi poveri di Londra.
L'8 settembre 1846 sottoscrive una lunga lettera a Pio IX indicandogli ciò che dovrebbe e potrebbe fare, vedendo in questo papa rinnovatore una nuova speranza. Il 17 aprile raggiunge Milano liberata dagli Austriaci. Fonda il quotidiano "L'Italia del popolo". In Agosto raggiunge Garibaldi a Bergamo. L'8 agosto ripara in Svizzera dove rimane fino al 5 gennaio 1849.
Il 9 febbraio 1849 è proclamata la Repubblica Romana. Goffredo Mameli telegrafa a Mazzini: "Roma Repubblica, venite!" Il 5 marzo entra a Roma e il 29 marzo viene nominato triumviro insieme a Carlo Armellini e ad Aurelio Saffi, una delle figure di spicco del mazzinianesimo, come pure sua moglie, Giorgina Janet Craufurd, più nota come Giorgina Saffi, ardente mazziniana ed esponente del femminismo risorgimentale italiano. Mazzini vuole Maurizio Quadrio accanto a sé come segretario privato del triumvirato.
Il 30 giugno, Mazzini si dimette a causa della caduta della Repubblica Romana e il 12 luglio parte per Marsiglia. si reca quindi a Ginevra e poi a Losanna dove vive nascosto.
Nel 1851 torna a Londra dove rimane fino al 1868 salvo numerose brevi visite nel continente.
L’8 dicembre del 1856 Mazzini organizza un attentato al Re Ferdinando II, facendone affidare l’incarico a un soldato di origine albanese, arruolato nel 3° Battaglione Cacciatori, Agesilao Milano. L'attentato fallisce, e Milano, sottratto a stento dal linciaggio, viene giustiziato il 13 dicembre.
Nel 1857 torna a Genova per preparare con Carlo Pisacane l'insurrezione che dovrebbe poi scoppiare nel capoluogo ligure. La polizia non riesce ad arrestarlo e per la seconda volta viene condannato a morte in contumacia (28 marzo 1858).
Ciò volle dire separare l'unificazione dell'Italia dalla riforma sociale e politica invocata da Mazzini. Cavour fu abile nello stringere un'alleanza con la Francia e nel condurre una serie di guerre che portarono alla nascita dello Stato Italiano tra il 1859 e il 1861, ma la natura politica della nuova compagine statale era ben lontana dalla repubblica mazziniana.
Mazzini non accettò mai la monarchia e continuò a lottare per gli ideali repubblicani. Nel 1870 fu di nuovo arrestato e costretto all'esilio ma egli riuscì a rientrare sotto falso nome a Pisa dove visse fino alla sua morte (1872).
Fonte: http://vgg.labcad.di.unimi.it/cbus/webscu/casale/Giuseppe%20Mazzini.doc
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