Impero Asburgico riassunto e sintesi
Impero Asburgico riassunto e sintesi
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Impero Asburgico riassunto e sintesi
Il congresso di Vienna e la Santa Alleanza
Dopo la sconfitta di Napoleone a Waterloo, giugno 1815, si chiudeva la stagione delle guerre europee iniziata con la Riv. francese e proseguita con le guerre napoleoniche, in tutto 23 anni ininterrotti; cominciava così l’età della Restaurazione che vedeva il tentativo da parte dei monarchi di restaurare il vecchio ordine ma essendo la cosa impossibile almeno di ripristinare sui troni i sovrani spodestati (i Borbone di Francia), ridisegnare i confini politici della carta europea, adattare al nuovo stato di cose, incrontrovertibile, le vecchie strutture gerarchiche e gli ordinamenti prerivoluzionari; si è detto che questo era il programma di massima, in realtà troppi mutamenti strutturali aveva portato con sé la Riv. francese e in seguito la razionalizzazione politica, giuridica ed economica delle riforme introdotte da Napoleone in tutti i paesi sottoposti all’impero (ex repubbliche sorelle): la certezza del diritto e dell’uguaglianza formale tra cittadini; organizzazione burocratica e razionalizzazione attività economiche; questi due ambiti andavano incontro alle esigenze di una borghesia (che spaziava come attività dalla proprietà terriera alle professioni al commercio e all’industria) che aveva ormai acquisito consapevolezza del proprio ruolo fondamentale nella società. Così in molti stati la R. si risolse in una specie di compromesso tra il vecchio e il nuovo.
Il terreno su cui fu + fertile la R. fu quello dei rapporti internazionali: a Vienna il 1° novembre del ’14 le potenze vincitrici di Napoleone si riunirono per ben otto mesi per ridisegnare la carta politica europea: il congresso di Vienna:affollatissimo conserto di sovrani, rappresentanti, governanti che mai si era visto in Europa; le decisioni + importanti ttv le prese una commissione ristretta dei paesi vincitori: Austria, Prussia, Inghilterra, Russia; il ministro austriaco Metternich fu il regista dei lavori; in mezzo a questo consesso ttv non fu escluso l’abile e collaudato ministro degli esteri francese Tayllerand (aveva se ben ricordato fatto parte del terzo stato nella convocazione a cui poi aveva fatto seguito la Riv.), il quale valendosi del principio di legittimità, in base al quale dovevano su tutti i troni essere restaurati i diritti legittimi violati dalla Riv. e da Napoleone, e dunque anke quelli dei Borbone di Francia; era del resto interesse delle altre potenze europee fare della Francia monarchica un pilastro della R., piuttosto che rischiare, umiliandola, di creare il terreno propizio a nuove ribellioni e sconvolgimenti. X questo motivo i confini della Francia rimasero quelli del ’91, cioè prima della guerrra contro l’Austria di aprile ’92. D’altronde il nuovo assetto politico della carta geografica europea fu fatto senza considerare affatto i principi di nazionalità o secondo la volontà dei popoli interessati, ttv si operò una certa razionalizzazione: innanzitutto fu abolito x sempre il Sacro Romano Impero, già annullato da Napoleone nel 1806, divenendo solo impero asburgico; gli stati tedeschi vennero ridotti drasticamente di numero e furono riuniti in una Confederazione germanica, la cui presidenza era tenuta dall’imperatore d’Austria; la Russia si espanse verso occidente, occupando buona parte della Polonia; la Prussia si ingrandì ank’essa verso ovest occupando territori del Reno che sarebbero stati importantissimi sotto il profilo economico; l’impero asburgico si affermò, sotto la guida di Metternich, come il fulcro dell’equilibrio continentale, riconosciutogli anke il predominio sull’Italia: non solo il diretto controllo sul lombardo veneto, ma anke una serie di legami militari e dinastici con altri stati della penisola in particolare con i Borbone di Napoli che divennero re delle Due Sicilie; l’unico degli stati italiani autonomo completamente dall’Austria fu quello dei Savoia, il Regno di Sardegna, ingranditosi con l’acquisto della Liguria.
X garantirsi la conservazione delle vecchie strutture e l’ordine sociale, le grandi potenze europee cercarono gli strumenti adatti: il + importante fu la Santa Alleanza, nata x iniziativa dello zar Alessandro I, a cui aderirono anke l’imperatore d’Austria, il re di Prussia: si trattava di un’alleanza personale fra tre re che si dichiaravano cristiani; in realtà, nnstnt la crisi mistica di cui era preda lo zar, la S.A. riuniva tre re cristiani del tutto diversi: l’imperatore austriaco era cattolico romano, lo zar cristiano ortodosso, il re di Prussia luterano; infatti, anke x la sua frammentarietà, la S. A. lasciò fredda la Gran Bretagna, che propose – tramite il suo ministro degli esteri, Castlereagh – un secondo trattato ( la cosiddetta Quadruplice Alleanza) tra le potenze vincitrici nel novembre 1815, che impegnava i contraenti a vigilare contro tentativi di rivincita della Francia e a intervenire contro ogni sommovimento rivoluzionario che mettesse in scacco il nuovo equilibrio europeo; il doppio sistema di alleanze rappresentava una novità nella storia della diplomazia x due ragioni: 1°legava esplicitamente il mantenimento dell’ordine internazionale a quello interno dei singoli paesi (la Riv. francese aveva fatto scuola in questo senso: le masse si erano ormai affacciate sulla storia attiva); 2° prevedeva una serie di consultazioni periodiche tra le maggiori potenze dando vita a una sorta di direttorio europeo che aveva il compito di risolvere pacificamente le controversie tra stati: nasceva il cosiddetto Concerto europeo, ossia un dialogo costante tra grandi potenze che avrebbe dovuto diminuire le tensioni sul continente e che in effetti assicurò all’Europa un quarantennio di pace.
Fonte: http://www.donatelli-pascal.it/micci/2-Restaurazioni_e_rivoluzioni.doc
Autore del testo: non indicato nel documento di origine
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La Vienna imperiale
Una passeggiata attraverso Vienna è come un viaggio attraverso il suo passato imperiale. Ad ogni angolo si trovano preziosi tesori culturali e reminiscenze dello splendore dell’impero asburgico.
Per ben 640 anni gli Asburgo ressero le sorti dell’impero da Vienna. L’immagine attuale della città di Vienna è caratterizzata soprattutto dagli influssi dell’epoca barocca, del periodo di reggenza dell’imperatrice Maria Teresa. L’imperatore Francesco Giuseppe I fece abbattere nel 1857 le mura della città ed allestire la Ringstrasse. Un giro lungo questo magnifico viale costeggiato da palazzi di rappresentanza e da bellissimi giardini costituisce un’esperienza indimenticabile. La Hofburg, nel centro storico, fu dal 1278 al 1918 residenza degli Asburgo e centrale da cui si governava una potenza mondiale. Oggi l’esteso complesso è sede di importanti musei e di diverse sale di rappresentanza della Repubblica Austriaca.
L’ex-residenza estiva degli Asburgo è oggi la più popolare attrazione di Vienna. Nella Reggia di Schönbrunn la famiglia imperiale disponeva di ben 1.441 camere, le sfarzose sale, al cui interno si trovano gli arredamenti originali, sono tuttora aperte al pubblico. Nel parco della reggia si possono ammirare gioielli dell’architettura tra cui la Serra delle Palme o anche lo zoo più antico del mondo, costruito nel 1752, all’epoca di Maria Teresa. Durante i lavori di restauro del Giardino zoologico, realizzati recentemente, si è dedicata particolare attenzione alla conservazione del patrimonio edilizio barocco. L’imperatrice Maria Teresa e il suo consorte Franceso Stefano I di Lorena, tra l’altro, erano talmente legati che si fecero seppellire in un sarcofago per due, nella Cripta dei Cappuccini, luogo di sepoltura della dinastia asburgica. Il centro religioso, nonché quello che viene considerato il cuore di Vienna è il Duomo di Santo Stefano. Quando, a mezzanotte inizia il nuovo anno, a Vienna si odono i rintocchi della campana del duomo, la Pummerin, che vengono trasmessi in diretta alla radio ed alla televisione.
La Stagione dei Balli significa anche tempo di festa, sia nelle sale di rappresentanza della Hofburg che in numerosi altri palazzi: “Alles Walzer!“ è la frase di rito con la quale si invitano tutti i presenti a scendere in pista. Anche nella vita quotidiana però i Viennesi amano far rivivere i bei vecchi tempi, quando ad esempio addentano una “Kaisersemmel”, la rosetta imperiale di pane, o quando gustano uno “Kaiserschmarrn”, un dessert cosparso di zucchero.
Fonte: http://b2b.wien.info/media/files-b2b/imperiales-wien-it.doc
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CARLO V, CRONOLOGIA ED EVENTI
- 1519 = ELEZIONE DI CARLO COME IMPERATORE DEL SACRO ROMANO IMPERO
- 1520 = CARLO CALMA LA RIVOLTA DI VALLADOLID, IN ARAGONA
- 1522 = CARLO SCONFIGGE FRANCESCO I, RE DI FRANCIA, AL CASTELLO DELLA BICOCCA
- 1525 = CARLO SCONFIGGE FRANCESCO I, RE DI FRANCIA, A PAVIA
- 1526 = LIBERAZIONE DI FRANCESCO I E TRATTATO DI MADRID
- 6 MAGGIO 1527 = SACCO DI ROMA DA PARTE DEI LANZICHENECCHI
- 1529 = PACE DI CAMBRAIS CHE SANCISCE IL DOMINIO ASBURGICO IN ITALIA
- 1530 = CARLO SI FA INCORONARE DAL PAPA A BOLOGNA
- 1535 = CARLO SOTTRAE TUNISI AI TURCHI
- 1528 = LA LEGA ANTIASBURGICA SCONFIGGE L’ESERCITO DI CARLO PRESSO PERVERSA, IN GRECIA
- 1538 = TREGUA DI NIZZA, CARLO OTTIENE MILANO E FRANCESCO I OTTIENE LA SAVOIA E IL PIEMONTE
- 1541 = LA FLOTTA SPAGNOLA NON RIESCE AD ESPUGNARE ALGERI
- 1544 = PACE DI CREPY, FRANCESCO I RINUNCIA A NAPOLI E CARLO RINUNCIA ALLA BORGOGNA
- 1545 = TREGUA CON SOLIMANO, CONDOTTIERO DEGLI OTTOMANI
- 1547 = CARLO SCONFIGGE LA LEGA DI SMALCALDA A MUHLBERG ED ENTRA A WITTEMBERG
- 1555 = DIVISIONE DELL’IMPERO IN DUE PARTI, VENGONO A CREARSI I RAMI DEGLI ASBURGO D’AUSTRIA E GLI ASBURGO DI SPAGNA
- 1556 = TREGUA CON LA FRANCIA E ABDICAZIONE DI CARLOV
- 1555 = PACE DI ANGUSTA, PIANO DI RIAPPACIFICAZIONE RELIGIOSA TRA CATTOLICI E PROTESTANTI, SOPRATTUTTO I PRINCIPI TEDESCHI
- 1557 = RIPRESA DELLA GUERRA TRA FILIPPO II (ASBURGO DI SPAGNA) E ENRICO II (NUOVO RE DI FRANCIA)
- 1559 = DEFINITIVA PACE DI CATEAU-CAMBRESIS, FILIPPO RICEVETTE LA SAVOIA ED ENRICO II RICEVETTE CALAIS
Fonte: http://anki.altervista.org/appunti/Carlo_V_-_Cronologia_ed_eventi.doc
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