Il doppio tema
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Il doppio tema
Un tema trasversale: il doppio
Presentazione dell’argomento
Il tema dello sdoppiamento della persona e della identità, e quello affine dello scambio, è presente nell’immaginario di tutti i tempi e ha generato numerose manifestazioni artistiche.
Personaggi e situazioni appaiono raddoppiati, si sovrappongono e si intrecciano tanto da creare una realtà sempre diversa, nella quale è difficile ritrovarsi. Una somiglianza incredibilmente perfetta, l’essere uno e due contemporaneamente, provoca una sorpresa che può sconfinare nello sgomento e diventare addirittura una sindrome, quella della "personalità alternante".
Oggetto di romanzieri, artisti, autori di teatro non sono certo le patologie, tuttavia, soprattutto alcune opere sono frutto di intuizioni splendide, grazie alle quali l’arte si fonde con la scienza e sembra quasi anticiparla.
Il doppio inteso come amico–alleato di un eroe, simile o del tutto diverso ma a lui complementare per caratteristiche o aspetto esteriore, fa la sua prima comparsa dell’Epopea di Gilgamesh. L’antico poema mesopotamico, il cui nucleo originario risale circa al 2000 a.C., è dominato dalla figura dell’eroe semidio Gilgamesh, che ha una sua controparte in Enkidu, l’uomo creato dalla dea Aruru perché diventi suo amico e lo allontani dagli eccessi a cui si è abbandonato.
Un caso particolare di doppio è quello di Narciso, fanciullo bellissimo ma crudele e superbo, a cui l’indovino Tiresia predisse che sarebbe vissuto fino al giorno in cui non si fosse conosciuto. La profezia si verificò quando, dissetandosi ad una fonte, vide riflesso nell’acqua il suo volto meraviglioso; se ne innamorò tanto da non riuscire più ad allontanarsi da lì finche "reclinò sovra l’erba la testa sfinita, e la morte / chiuse quegli occhi che furono folli di sé per amore." (P. Ovidio Nasone, Le Metamorfosi, libro III, trad. it. di F. Bernini, Zanichelli, Bologna, 1961).
In questo mito si afferma, dunque, l’idea negativa del doppio quale immagine illusoria, capace di provocare sofferenza perché costituisce una copia, un duplicato di sé e non un completamento.
Una variante altrettanto dolorosa dello stesso tema è il fondamento della tragedia Edipo re del greco Sofocle (V sec. a.C.); qui il protagonista, dopo un’inchiesta inesorabile ed estenuante, giunge alla scoperta incredibile di essere un se stesso diverso da quello che si era sempre creduto.
Una versione più divertente del tema è fornita invece dal teatro comico, sia antico che moderno: caso particolare, e frequentissimo, è quello dei "simillimi", intesi sia come gemelli che uguali lo sono per un dato biologico, sia come persone che uguali lo diventano con travestimenti e inganni causali, voluti o anche magici. Non va, d’altra parte, dimenticato che il tema del doppio e della trasformazione in senso più lato, è molto diffuso in tutta l’area medio–orientale e greca, come testimonia la storia di Circe che, nel X libro dell’Odissea, tramuta in porci gli incauti compagni di Ulisse.
È comunque nel teatro di Plauto che questo tema ha la sua consacrazione con opere come Menaechmi, Bacchides e, con uno spessore maggiore, Amphitruo. Nella prima commedia Sosicle, a cui è stato dato il nome di Menaechmus, in ricordo del fratello scomparso da piccolo, capita per caso nella città del vero Menaechmus, in realtà vivo, sposato con una donna gelosissima ma innamorato di una avvenente cortigiana. Lo scambio involontario genera situazioni farsesche in cui i due si trovano sempre ad agire in modo sbagliato, inseriti l’uno nello schema dell’altro.
Al tema dell’equivoco si unisce quello dell’ubriachezza e della follia che rende i due malcapitati più spesso vittime che eroi delle vicende.
Involontario è anche l’inganno presente nelle Bacchides, due sorelle somigliantissime, egualmente belle e seduttrici tanto da affascinare anche i burberi padri dei loro amanti.
Tuttavia la commedia dove trionfa l’alter ego e la confusione delle personalità è l’Amphitruo, dove non sono rappresentati gemelli o equivoci combinati dal caso, ma l’inganno nasce dalla volontà di due personaggi, Giove e Mercurio, che si sdoppiano per sedurre la bella Alcmena, moglie virtuosa del protagonista.
Può rientrare nella categoria del doppio anche il complesso ed inestricabile rapporto che unisce servo e padrone, di cui M. Cervantes (1545–1616) dà un mpareggiabile esempio con la coppia Don Chisciotte e Sancio Panza. Il cavaliere è alto e smilzo, eterno sognatore, spinto da grandi ideali; lo scudiero è basso e tarchiato, realistico e bramoso di ricchezze. Don Chisciotte rispetta e cerca di soddisfare le esigenze materiali del servo che, a sua volta, giunge quasi ad ammirare la "pazzia! Nobile e disinteressata del padrone.
Un esempio un po’ meno noto del doppio in letteratura è il romanzo Attraverso lo specchio che è utile citare sia perché in esso si ritrova l’elemento antichissimo dello specchio (cfr. il "rispecchiamento" di Narciso, sia perché l’autore inglese Charles Lutwidge Dogson (1832–1898) si firma con lo pseudonimo ben più noto di Lewis Carrol, il che rappresenta, già di per sé, un bell’esempio di doppio. Nell’opera, considerata il seguito di Alice nel paese delle meraviglie, la protagonista entra in uno specchio per vedere un mondo che presenta una realtà ribaltata, specularmente opposta alla nostra.
Il tema del doppio ha assunto nella letteratura mdoerna caratetri ambigui ed a tratti sinistri. È il caso di Lo strano caso del dr. Jekill e di Mr. Hyde" di R. L. Stevenson (1850–1894) dove l’alter ego del dottore scienziato è la parte più malefica ed oscura della sua personalità. Come pure in Il ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde (1854–1900) lo splendido giovane rappresentato nel quadro si trasforma in un vecchio repellente, simbolo di una coscienza depravata e corrotta.
In Il Visconte dimezzato di I. Calvino (1923–1985), invece, la crudeltà gratuita e beffarda del protagonista non riesce a prevalere e viene neutralizzata o, almeno controllata, dalla parte mancante, quella buona, necessaria per ricomporre un Io incompleto e quindi distruttivo.
Tuttavia, soprattutto in Il fu Mattia Pascal (1904), che segna l’esordio di Pirandello romanziere, la disgregazione della personalità, connessa con l’ambiguità della vita dell’uomo moderno, raggiunge il suo acme nella paradossale vicenda di Mattia che raddoppia in Adriano Meis, per poi finire col diventare il "fu" Mattia.
Il tema del contrasto fra due realtà speculari si ritrova non solo in letteratura, ma anche nelle arti visive; si possono citare a tale proposito alcune opere del grafico olandese M. C. Escher (1898–1972) che con i suoi disegni delinea i profili di mondi impossibili, dove nel contrasto bianco–nero, vuoto–pieno figure di immagini speculari, prospettive e simmetrie hanno consistenze molteplici.
Il cinema ha trattato il tema del doppio con effetti particolarmente suggestivi, come dimostra un capolavoro quale Il grande dittatore (1940) diretto ed interpretato da C. Chaplin, incentrato sulla straordinaria somiglianza fra un barbiere ebreo ed il dittatore Hynchel, con chiari riferimenti alla terribile realtà di quegli anni difficili.
Al genere del thriller si può, invece, ascrivere La donna che visse due volte (1951) di A. Hitchcok, dove la protagonista, interpretata da Kim Novak, ha il doppio ruolo di una donna che, uccisa la propria sosia, ne prende il posto.
Una commedia sofisticata e brillante è poi Sliding doors (1999) in cui Gwyneth Paltrow, che impersona la protagonista, può vivere una vita raddoppiata e dagli esiti opposti a seconda del diverso chiudersi ed aprirsi delle porte di una metropolitana.
Tematiche più profonde, legate anche ad una cupa visione del mondo futuro, è possibile cogliere in Blade Runner di Ridley Scott (1982) dove in una buia e fumosa megalopoli gli abitanti convivono con replicanti dalle forme umane, ma incapaci di provare sentimenti.
È evidente, dunque, che il tema del doppio presenti sfaccettature e sviluppi tali da giustificarne una trattazione più ampia, con la messa a fuoco, nei prossimi mesi, di alcuni fra gli esempi ora solo brevemente citati.
Fonte: http://www.istitutomazzini.napoli.it/progetti/PON07_13/Presidio/il_doppio.doc
Sito web da visitare: http://www.istitutomazzini.napoli.it
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