Pompei
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Pompei
Quando venne riscoperta Pompei?
L'architetto Domenico Fontana, nel costruire un canale di derivazione del Sarno, scoprì alcune epigrafi e persino edifici con le pareti affrescate, ma non vi riconobbe i resti dell'antica Pompei.
I primi veri scavi nell'area di Pompei ebbero inizio nel 1748 per volontà del re Carlo di Borbone.
Spesso gli edifici man mano portati alla luce venivano spogliati di oggetti ed opere d'arte e quindi nuovamente ricoperti. Nella prima metà dell'Ottocento i lavori procedettero molto più speditamente, e portarono all'esplorazione di molti edifici privati e di quasi tutto il Foro. Dal 1860, con l'avvento del Regno d'Italia, i lavori affidati alla direzione di Giuseppe Fiorelli furono condotti con sistematicità e rigoroso metodo scientifico. Il Fiorelli intuì fra l'altro la possibilità di ottenere calchi dalle vittime dell'eruzione colando del gesso liquido nel vuoto lasciato dai corpi, ormai dissolti, nella cenere solidificata.
Propaganda elettorale
La nostra conoscenza di queste campagne elettorali a livello locale in effetti si fonda largamente sui manifesti propagandistici pompeiani, chiamati in latino programmata. Questi erano dipinti in colore nero o rosso sulla parete di un edificio cittadino che veniva appositamente intonacata. Il testo era spesso molto stringato, limitandosi a ricordare il nome del candidato in caso accusativo, e la carica alla quale aspirava, infine ad esortare il voto per lui, quasi sempre con la formula oro vos faciatis, "vi prego di eleggere". I materiali esecutori dei manifesti erano i programmatum scriptores. Il lavoro degli scriptores si svolgeva di preferenza di notte, quando la città era tranquilla e si potevano eseguire i manifesti con tutta calma. Alle volte lo scriptor era accompagnato da una squadra di assistenti: un dealbator che doveva preparare la parete prescelta per il manifesto intonacandola; un lanternarius che doveva reggere la lanterna per illuminare il lavoro notturno dello scriptor
Fasi dell’eruzione del Vesuvio.
Fase eruttiva (pliniana) emissione di getto di genere e gas. Questa colonna ricade sotto forma di pomici. Poi si ritira il mare e il cadere della cenere oscura la luce del giorno. Infine violenti getti di vapore che distruggono tutto perché sono bollenti e carichi di cenere (surges).
Qual’era il cuore della casa italica
Il cuore della casa era l’atrium - in cui veniva custodito il Lararium, un armadietto che conteneva le immagini di cera degli antenati - nel quale veniva collocato il focolare domestico, ma presto il vero centro dell’abitazione divenne i tablinum, una grande stanza che si apriva sull’atrium, proprio di fronte alla porta di ingresso, dove era conservato l’archivio e venivano sbrigati gli affari dell’amministrazione dal padrone di casa.
Chi sono i Lari?
I Lari sono i protettori della famiglia.
Cosa si svolgeva nell’edificio di eumachia?
Eumachia è sacerdotessa di Venere, e l’edificio è destinato alla celebrazione della dinastia giulio-claudia. In dubbio l’utilizzo di questo edificio per il mercato della lana.
Cos’è l’Odeion?
Edificio generalmente di forma semicircolare, a gradinate e con copertura, simile ad un teatro ma di dimensioni più piccole. Era destinato a spettacoli musicali ma anche a letture pubbliche
Cos’era la venatio?
Era una forma di divertimento negli anfiteatri romani che implicava la caccia e l’uccisione di animali selvatici
Principali attività commerciali a Pompei
Esportazione del vino, commercio all’ingrosso della lana, commercio alimentare (mercati specializzati nella vendita di carne e pesce)
Casa Italica:
si componeva principalmente di due parti: la prima era costruita attorno all’ATRIUM, la seconda attorno al PERISTYLIUM. Anticamente la casa italica era formata esclusivamente dall’atrium e dalle stanze che lo circondavano e solo più tardi si sviluppò il nucleo del peristylium, forse a partire dalla zona del giardino, di cui ogni abitazione era dotata. Questa tipologia di abitazione è solitamente dotata di un solo piano ed i vari ambienti sono destinati ad un unico uso: il cubiculum è la stanza da letto, il triclinium è una sala da pranzo, ed il tablinum consiste in una specie di salotto. La porta era collocata a metà del corridoio che dall’esterno conduceva all’atrium. La parte anteriore alla porta prendeva il nome di vestibulum. Le case signorili erano anche dotate di un secondo ingresso (il posticum) oltre a quello principale (ianua): vi venivano introdotti gli schiavi ed i garzoni di bottega. Nei tempi più antichi il cuore della casa era l’atrium - in cui veniva custodito il Lararium, un armadietto che conteneva le immagini di cera degli antenati - nel quale veniva collocato il focolare domestico, ma presto il vero centro dell’abitazione divenne i tablinum, una grande stanza che si apriva sull’atrium, proprio di fronte alla porta di ingresso, dove era conservato l’archivio e venivano sbrigati gli affari dell’amministrazione dal padrone di casa. La cucina rimase sempre poco sviluppata. L’interno delle stanze era più o meno curato, a seconda della destinazione cui il locale era destinato e delle possibilità economiche dei proprietari. All’interno delle abitazioni, infine, l’illuminazione notturna era garantita da lampade ad olio (lucernae), che venivano utilizzate per spostarsi da un locale all’altro nell’oscurità, oppure da grosse fiaccole (taedae) fissate alle pareti.
Terme suburbane di Pompei
Terme Suburbane di Pompei accolgono i visitatori da un ingresso che immette in un ampio spogliatoio (apodyterion) decorato da una eccezionale volta di stucchi. Entriamo nelle terme a partire dall’ apodyterion, un locale rettangolare ove i clienti si liberavano delle vesti e le deponevano in cassetti di legno; passiamo nel frigidarium, il locale del bagno freddo. Nella specie, il bagno si prendeva in una incredibile piscina a cielo aperto, ove l’ acqua cadeva a cascata lungo una parete coloratissima, decorata a mosaico
Per scaldarsi, poi, il tepidarium per il bagno tiepido, nonché il laconicum, una sala calda e asciutta (una sauna ante litteram, per intenderci). Quindi il calidarium, un ampio locale riscaldato, illuminato da vetrate che davano verso il mare. E per finire l’ unica grande piscina d’acqua calda realizzata a Pompei
Le Terme Suburbane di Pompei, rivelano una decisa evoluzione rispetto alle precedenti terme pompeiane, per l’abbandono delle vecchie tradizioni planimetriche ed architettoniche, per l’uso più adeguato ed efficiente di impianti e sistemi di riscaldamento, e per l’evoluzione di alcuni ambienti. Condividono alcune caratteristiche come l’uso di sale ampie e spaziose inondate di luce attraverso grandi finestre vetrate, la scomparsa della duplice ripartizione degli ambienti del bagno, la presenza certa del laconicum, la comparsa del vestibolo, la presenza di una piscina coperta e riscaldata. Nonostante queste analogie, nelle terme Suburbane di Pompei si rileva l’aggiunta di ulteriori ambienti balneari, che sembrano suggerire un percorso alternativo a quello canonico. Vi è poi una evoluzione di alcune sale termali come il frigidarium ed il caldarium, che rilevano una più complessa articolazione, influenzati in ciò dalle innovazioni dell’architettura termale imperiale.
Breve storia:
62 d.C. : terremoto
79 d.C. : eruzione Vesuvio
VII sec aC: si forma il primo nucleo primitivo. Nei primi secoli di vita la città subisce influssi di greci e Etruschi,
Fine del V sec: i Sanniti si stanziarono a Pompei ( portano aumento popolazione e sviluppo urbanistico)
Durante ultimi anni di dominazione Sannitica, gli alleati di Roma, (socii italici) presero le armi x ottenere cittadinanza romana.
Pompei partecipò alla guerra e fu assediata da Silla (89d.C.) che vi stanziò una colonia.
A turbare la vita tranquilla della città: 59d.C rissa tra Pompeiani e Nocerini, 62 d.C terremoto e 79 d.C. eruzione.
Dopo eruzione Roma manda una commissione x salvare il salvabile e aiutare popolazione, ma era rimasto poco.
Breve storia degli scavi:
II sec: riattivate le comunicazioni
1592: scavo sul fiume Sarno, architetto Domenico Fontana, tornarono alla luce ruderi di edifici, iscrizioni e monete.
1748: inizio scavi e riscoperta di Pompei (sotto regno dei Borbone – direzione di Aleubierre e La Vega) – fase per il recupero di oggeti.
1863 – 1865: Giuseppe Fiorelli direttore degli scavi. Divide la città in regioni ed Insulae. Metodo dei calchi dei morti: colare il gesso nella cavità lasciata dalla decomposizione; una volta che si solidifica, gesso riproduce forma della persona.
Società:
Paterfamilias: il capo della famiglia, di cui fanno parte anche gli schiavi. Soggetto di diritto in campo privato: figli non possono sposarsi senza consenso del padre..
Patria potestas: non cessa con il compimento della maggiore età. Durava finché padre era in vita.
Diritto pubblico: maschi liberi con la maggiore età acquistavano capacità giuridica, diritto di voto, e potevano ricoprire cariche pubbliche.
Matrimonio: riservato ai cittadini maggiorenni (maschi: 14 anni / femmine: 12 anni) era solennizzato da cerimonie e riti.
Schiavi: prigionieri di guerra, nati da madre schiava, o venduti per motivi vari. Coltivavano la terra dei capofamiglia, poi vennero sfruttati e costretti a condizioni al limite della sopravvivenza. Schiavi che vivono in città sono privilegiati e a volte riescono a raccogliere denaro x riscattarsi = LIBERTI – legati al ex padrone da vincolo di riconoscenza ma potevano accedere alle cariche pubbliche.
Chi nasce libero = INGENUO
Emancipazione femminile
Le figlie del padre morto potevano partecipare alla successione ereditaria al pari dei figli maschi., ma cmq venivano sottoposte a tutela. Con le guerre e la decimazione della popolazione maschile, le donne si arricchiscono e diventano socialmente emancipate.
Possedevano ville, alcune erano sacerdotesse pubbliche, altre ricevevano oneri pubblici dopo la morte (Mamia, Eumachia). Non tutte erano aristocratiche: Nevoleia fece costruire monumento funerario per se, per il marito e per gli schiavi. Molte partecipavano alla vita finanziaria e commerciale. Lavoro non è una conquista,ma una necessità x sopravvivere. Donne non possono votare, ma partecipano attivamente alle campagne elettorali. Erano anche istruite, esisteva già sistema di istruzione pubblica.
Abbigliamento:
In casa: tunica di lana fermata da una cintura. Tunica delle donne più lunga e portavano sottoveste e reggiseno.
Fuori casa: uomini la toga, donne la stola. La palla è un mantello. Ai piedi usano dei sandali.
Politica
Dopo che Pompei viene conquistata dai romani, diventa un municipio. Abitanti di Pompei assumono cittadinanza romana. Avevano solo obblighi, e non i diritti dei romani. Avevano autonomia amministrativa locale ( 4 magistrati/quattro viri) e un questore. Poi sostituiti da due coppie di duoviri. I giusdicenti amministrano la giustizia. Gli altri 2 curano le vie, edifici sacri, mercati e ordine pubblico. Sono chiamati “edili”.
Giustizia
Giurisdizione civile e criminale in mano ai duoviri. Magistrati municipali competenza criminale generale, da cui erano esclusi crimini che mettevano in pericolo la sicurezza e l’ordine pubblico (perduellio, alto tradimento).
In materia civile la loro competenza era x cause che non superavano i 15.000 sesterzi.
I giuristi interpretano regole del diritto e danno pareri sulle norme da applicare.
Avvocati (orator) non danno pareri ma assistevano le parti nel processo. Professione non retribuita.
La giustizia veniva amministrata nella Basilica; avvocati pronunciavano arringhe dal podio.
Agricoltura: uva, olive, vino, taverne con vigna annessa x vendere il proprio vino.
Industria: esportazione vino. Ceramica. Tessile, lavorazione lana grezza. Officine produzione calzature. Produzione e commercio del garum, salsa ottenuta macerando pesce nel sale.
Commercio: ottima posizione geografica. Esportazione vino, commercio all’ingrosso della lana. Commercio alimentare (macellum – carne e pesce, e Granai del Foro, per cereali e legumi secchi). Ci sono anche negozi privati (panifici – piastrinum – pistrina forni x il pane / fruttivendolo, venditori di vasi, oggetti in vetro, profumi, argenteria / officine che producevano vino, olio e garum). Commercio ambulante: bancarelle nelle piazze o sotto i portici (al Foro, vicino a teatri, edifici termali) Mercati cittadini, a Pompei il sabato.
Religione: nei templi si onoravano entità divine. Giove, Giunone e Minerva: triade capitolina a cui Pompei dedica il maggior Tempio nel Foro. Venere dea dell’amore, protettrice della città. Lari, protettori della famiglia. Credevano anche in entità dotate di forza magica.
Sacerdozio: carica pubblica,non religiosa. Sacrificio di un animale agli dei. Poi si divideva la carne, in base alla classe di appartenenza. Banchetto sacrificale ha valore sociale, oltre che religioso.
Culti misterici: che sfuggono al controllo e organizzazione statale e familiare ( a Iside, a Bacco, Dioniso)
Culti privati celebrati dal peterfamilias. Il più importante è il culto degli antenati defunti manes – i Mani) Potevano essere malevoli (quelli morti x impiccagione) o benevoli: questi ultimi sono i Lari,che proteggono la famiglia. Si pensa che abitassero nei pavimenti e si lasciavano a terra le briciole per offrirle loro.
Per propiziarsi la fortuna usano le mani pantee ( di bronzo con pollice, indice e medi alzati, e nel palmo hanno immagine del dio Sabazio; all’altezza del polso invece immagine di donna con bambino – proteggere maternità e allattamento). Amuleto più diffuso: fallo eretto, simbolo di fertilità.
Riti funebri iniziano prima che il defunto muoia (desperati: malati in punto di morte). Le tombe sono fuori dalle mura, perché all’interno era vietato seppellire e bruciare un cadavere.
DOMUS - Case:
Fauces: corridoio
Atrium: ampia sala (tuscanico, tetrastilo, corinzio con più di 4 colonne) centro e simbolo delle relazioni sociali.
Compluvium: tetto spiovente verso l’interno
Impluvium: vasca posta al centro del pavimento
Cubicula: stanze da letto
Alae: ambienti di disimpegno
Tablinium: sala in fondo all’atrio
Hortus: orto, diventa poi giardino artisticamente allestito e circondato da portico a colonne. Si aggiungono fontane, ninfei, grotte e statue con zampilli d’acqua (casa dei Vettii)
Peristilium: portico a colonne
Culina: cucina, area decentrata, parte di servizio con latrina, magazzini, stalle..
C’erano poi le case “a schiera” su due piani, per le classi medie.
Case taberna: un ambiente x la bottega e uno per l’abitazione.
Villa: al di fuori delle mura. Villae rusticae (nell’entroterra, sono fattorie) e villae d’otium (sulla costa dai Campi Flegrei)
Apparati decorativi:
1 stile: strutturale – dal II sec a.C. Imitazione in stucco di blocchi o lastre di marmo colorato che decoravano l’interno delle case ellenistiche (Casa del Fauno e di Sallustio).
2 stile: 80 a.C. sotto la spinta della colonizzazione romana. Come lo stile precedente ma il rilievo in stucco del 1 stile è riproposto pittoricamente. Decorazione più complessa, la parete si “apre” dando l’illusione di propspettive ottiche (Villa A di Oplontis, fregi di Villa dei Misteri)
3 stile: dal I sec a.C al I sec d.C. – si collega al classicismo augusteo. Elemento illusionistico sparisce; c’è solo realtà puramente pittorica. Parete ripartita in 3 parti: zoccolo, zona mediana e zona superiore. Al centro della zona mediana di solito quadro mitologico o idillico sacrale; pannelli laterali scanditi da colonnine, fusti vegetali o candelabri.
4 stile: si sviluppa alla metà I sec d.C. – Parete tripartita: nella zona mediana larghi pannelli e scorci architettonici si alternano, riemerge il gusto delle prospettive sovrapposte e articolate. Pannello centrale è sede del quadro mitologico, nei pannelli laterali ci sono piccoli quadretti. Zona superiore: articolata in edicole prospettiche e spesso coronata da una cornice in stucco (che torna di moda in questo periodo) con fiori di loto e palmette.
Pavimenti:
Nel 2 stile, a mosaico ornati da motivi geometrici, appare l’emblema in un quadro centrale.
Nel 3 stile, scompare l’emblema ma ci sono nuovi motivi geometrici e qualche elemento figurato.
Nel periodo imperiale, si sviluppa il mosaico, si rivestono fontane, ninfei e ambienti termali con mosaico policromo bordato di conchiglie.
Mobili:
Lectus: letto (in muratura o legno)
Letti triclinari: di fronte c’erano dei tavolini per il banchetto.
C’erano casse e scaffali e armadi.
Nelle case erano già presenti sistemi di sicurezza, come le serrature con chiave (clavis) alla porta (ianua). Nell’atrio c’erano anelli di ferro per stendere un velo per la privacy, a volte il compluvio veniva messa una grata di ferro.
I pasti:
Jentaculum: colazione
Prandium: pranzo Cena: pasto principale della giornata . Mangiano sul triclinio, in stanze decorate e spesso all’aperto. I letti erano 3: summus, medius e imus. Cibo si prende con le dita. Diffuso era il cucchiaio. Cena divisa in 3 portate: antipasto, la cena, e poi dolci e frutta, tutto con vino. Durante cena c'erano intrattenitori, nani o schiavi sciocchi.
Mura: per 3.2 km circa. Si aprono sette porte. Vengono messe delle torri di guardia, numerate, a due piani. Con la conquista romana persere funzione difensiva.
Strade: decumani 8assi viari principali) incrociano ad angolo retto con strade minori (cardini) e danno vita a isolati (insulae). La carreggiata lastricata con blocchi di basalto, affiancata da un marciapiede. C’è molto traffico, per via vai dei fornitori, clienti, bottegai. Per consentire attraversamento pedonale sono state messe delle pietre di passaggio più alte. Ci si sposta con carri o calessi, trainati da animali. Alcune strade sono chiuse al traffico (come piazza del Foro). Strade sono di proprietà pubblica. Le strade prendono nome dalla casa + importante che vi si affaccia, da una raffigurazione, da una visita illustre, da una scoperta archeologica.
I pappagalli stradali sono coloro che inseguono le donne per strada, facendo apprezzamenti poco educati e graditi dalle donne.
Illuminazione: lucerne, che avevano un serbatioio dove veniva bruciato l’olio, e si accendevano mediante uno stooppino, si impugnavano sull’ansa. La parte superiore (disco) era decorata . Poi ci sono candelabri, lampadofori.
Sistema idrico: prima si usavano le cisterne e si raccoglieva acqua nel pozzo che stava nell’atrio.
Poi fu costruito acquedotto alimentato dalle sorgenti dell’Acquaro, che raggiungeva la parte più alta di pompei. Da li si raccoglievano le acque in un serbatoio che si divideva in 3 canali che raggiungevano la città. Le 3 condutture rifornivano i distributori minori. Condutture dell’adduzione dell’acqua realizzate in piombo. Le fontane pubbliche, a 70 metri circa una dall’altra così tutti ne avevano una vicino a casa per prendere l’acqua, andavano giorno e notte, assicurando anche pulizia delle strade.
Latrina: luogo dove ci si lavava. Latrine pubbliche (foricae) poste in luoghi frequentati come Foro, terme, e Palestra. In quelle annesse alle terme era raffigurata la dea della Fortuna
Divertimenti: vino, gioco, spettacoli, ricorrenze religiose, inaugurazione edifici.
Giochi (gladia, ludi) importanti anche x vita politica. C’erano nel Circo, rappresentazioni teatrali, spettacoli negli anfiteatri.
Gladiatori: combattono negli anfiteatri. Sono prigionieri di guerra o condannai, o chi per fama voleva combattere. Il lanista è colui che organizza gli scontri e dirige la scuola di addestramento. Se non morivano era il pubblico con il pollice a decidere se graziarli oppure no. Chi vinceva diventava idolo e guadagnava grandi somme.
I giochi più spettacolari erano le venationes (cacciatori combattevano contro bestie feroci). La ventio è la caccia all’animale.
Teatro: tragedia e commedia, fabula atellana (farsa popolare), mimo e pantomimo 8accompagnato dai suonatori). Persona: è la maschera. Teatro Grande è in muratura, Odeion, x audizioni musicali.
Giochi atletici
Certamina graeca: olimpiadi
Augusto indisse a Napoli i Sebastà (ogni 4 anni). Nerone organizzò a Roma i Neronia.
Discipline: corsa allo stadio, corsa con armatura, a staffetta, corsa con fiaccola, saltoinlungo, lancio del giavellotto e disco, corse equestri. Poi c’erano le lotte, puglilato, pancrazio ( tutto permesso tranne morsi e graffi). Vengono creati luoghi per l’allenamento ginnico. Costruzione Grande Palestra.
Terme: per il benessere del corpo e dello spirito.
Apodyterium: sala d’attesa e spogliatoio
Frigidarium: piscina o vasca di acqua fredda
Tepidarium: sala di passaggio prima del caldarium
Caldarium: bagno caldo
Laconicum: ambiente circolare bagno calore secco (sauna)
Labrum: si trova nell’abside, serve per abluzioni in acque fredde x restare di più nel caldarium
Alveus: vasca per il bagno caldo.
Riscaldamento dei locali, prima tramite bracieri, poi nuova tecnica: far circolare attraverso intercapedini nel muro e nei pavimenti aria calda ottenuta dal riscaldamento in caldaie poste alle spalle del caldario.
Molte terme hanno una palestra.
Quattri impianti termali: stabiane, del Foro, Suburbane (le più recenti, poi quelle Centrali.
Le Suburbane non hanno differenze tra reparto maschile e femminile.
Lupanari: case di piacere.
Fonte: http://www.scienzeturismo.it/wp-content/uploads/2009/06/riassuntini-pompei.doc
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