Diario di viaggio organizzato in Irlanda cosa vedere e cosa fare in Irlanda
Diario di viaggio organizzato in Irlanda cosa vedere e cosa fare in Irlanda
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Diario di viaggio organizzato in Irlanda cosa vedere e cosa fare in Irlanda
L’IRLANDA.
10 - 22.08.2005 - Tour organizzato con PALLADIO (Arch. Ametrano e Dott.ssa Lollobrigida)
Questo viaggio attraverso l’Irlanda scopre un paese naturisticamente affascinante e ricco di una storia e di una cultura millenaria che ha lasciato abbondanti tracce dai tempi neolitici ai tempi storici e che dalla civiltà celtica, ha ereditato un patrimonio di tradizioni e miti popolari rimasti radicati nel carattere nazionale. L’Irlanda ha irradiato lingua e cultura in Scozia, come anche la nuova religione cristiana, ma ha dovuto poi subire il dominio anglo normanno ed entrare nell’orbita politica ed amministrativa dell’Inghilterra. La colonizzazione inglese non cancellò l’attaccamento degli Irlandesi alle loro tradizioni ed alla ormai radicata religione cattolica e per 400 anni gli Irlandesi subirono una feroce discriminazione fino alla sofferta indipendenza del 1921 ed alla lacerazione prodotta dalla separazione dell’Irlanda del Nord.
Partendo dalla capitale, Dublino, l’itinerario del viaggio percorre l’isola in senso orario toccando le regioni dell’est, del sud e dell’ovest, passando infine nell’Irlanda del Nord e terminando con la sua capitale, Belfast. Si coglieranno gli aspetti più vari, le moderne città ricche di storia, le cattedrali ed i castelli, i palazzi ed i giardini più celebri, i luoghi preistorici sacri alle tradizioni celtiche, le rovine di antichi monasteri e si ammireranno i suggestivi paesaggi della verde campagna irlandese e delle regioni più selvagge e desolate, e le stupende scogliere sull’Atlantico.
16.1 LA TERRA E LA STORIA.
L’Irlanda è un’isola di circa 82500 kmq posta a occidente della Gran Bretagna e separata dal Mare d’Irlanda. Geologicamente molto antica come l’Inghilterra e la Scozia, è un bassopiano con pochi e modesti rilievi; i punti più alti si trovano a sud-est nella catena delle Wicklow Mountains, con la vetta di Lugnaquillia di 924 m, ed a sud-ovest, nel Kerry, con la vetta del Carrantouhill di 1041 m, la più alta dell’isola. Il clima relativamente mite per la presenza della Corrente del Golfo, scende raramente sotto lo zero e non supera i 20 °C. La piovosità è elevata con una media di 200 giorni all’anno ed i venti dell’Atlantico mantengono l’aria sempre in movimento. Per la sua campagna sempre verde l’Irlanda è stata chiamata l’Isola di Smeraldo.
In epoca neolitica l’Irlanda era abitata da popolazioni mediterranee di bassa statura e carnagione bruna come in tutta l’Europa occidentale e di essi sono rimasti i numerosi monumenti megalitici sparsi nell’isola. Fra il IV ed il V secolo a.C. arrivano i Celti che hanno dato origine alla popolazione irlandese ed hanno portato la civiltà del bronzo, la lingua gaelica ed una società guerriera strutturata in clan dove vigeva la comunità della terra, comandati da un capo o re. L’Irlanda fu divisa i 5 grandi provincie: il Leinster, il Munster del Sud ed il Munster del Nord, il Connacht e l’Ulster, ed ogni tre anni i 5 re eleggevano a Tara, nell’ovest, il re supremo detto ard righ. Le tradizioni erano trasmesse dai bardi, poeti e cantori, la cultura e la religione con i suoi riti magici erano patrimonio della classe dei druidi, i sacerdoti cui era affidata l’amministrazione della giustizia e la risoluzione delle contese; le loro decisioni non si discutevano perché chi non le rispettava subiva una maledizione che lo isolava da tutti. I Celti avevano anche una scrittura, detta ogma dal dio dell’eloquenza, ma i druidi ne vietavano l’uso. I Celti d’Irlanda, che erano anche abili navigatori, forse per i legami con i Fenici, fecero razzie nel Galles ed in Bretagna ed i Celti Scoti popolarono la Scozia portando la lingua gaelica. I Romani invece non passarono mai in Irlanda che Giulio Cesare chiamava Ibernia per il suo clima. Molto di ciò che si sa dei Celti proviene da Giulio Cesare che conosceva bene quelli della Gallia avendoli conquistati. Altre fonti sono Tacito, Erodoto e Cicerone nelle Epistole. Studi del 1980 e le ultime campagne archeologiche ancora in corso hanno individuato agglomerati urbani e cimiteriali ed i percorsi stradali, almeno 15, che mostrano il livello di organizzazione raggiunto. I Celti usavano carri descritti da Giulio Cesare con un nuovo tipo di ruote cerchiate in ferro che erano capaci di trasportare grandi carichi.
L’Irlanda celtica rimase chiusa alle influenze straniere fino al V secolo d.C. quando, nel 432, S. Patrizio portò la religione cristiana. Originario della Bretagna e di famiglia romana, S. Patrizio non ebbe difficoltà a diffondere la nuova religione adattandola alla struttura dei clan e imperniandola sui monasteri e non sulla gerarchia delle diocesi. Secondo la tradizione usò il trifoglio, molto comune in Irlanda, per spiegare la Trinità e da allora il trifoglio è diventato il simbolo della nazione. I monasteri divennero i centri del nuovo sviluppo culturale e di potere dove l’abate-vescovo era il capo della nuova tribù. Nei monasteri, la cui regola era pregare, studiare, collaborare e lavorare, furono prodotte pregevoli opere di miniatura come il libro di Kells, realizzato nel monastero omonimo, che ora si trova al Trinity College di Dublino. Il monachesimo irlandese contribuì alla diffusione del cristianesimo anche in Scozia. S. Colomba fondò un monastero nell’isola di Iona e da qui passò in Scozia ad evangelizzare i Pitti. S. Brigida (452-523), divenuta poi patrona d’Irlanda, creò una regola e fondò numerosi monasteri femminili. S. Colombano, anche lui irlandese, creò un ordine, poi divenne missionario, emigrò in Francia e si stabilì in Borgogna dove fondò diversi conventi, infine venne in Italia al tempo dei Longobardi e visse nel monastero di Bobbio dove morì nel 615 e vi fu sepolto.
Dal 795 i Vichinghi, o Danesi, cominciarono a sbarcare in Irlanda; prima occuparono solo alcuni punti della costa poi, risalendo i fiumi con le loro navi, entrarono nel cuore del paese e, sfruttando le rivalità fra i clan, occuparono stabilmente luoghi dove poi si formarono centri urbani come Limerick, Dublino e Cork; saccheggiarono chiese e conventi costringendo molti monaci ad abbandonare l’Irlanda. La reazione venne con Brian Borù che nel 1002 si proclamò ard righ e nel 1014 sconfisse i vichinghi e le alleate tribù locali nella battaglia di Clontarf ponendo fine al loro predominio.
Brian Borù mori nella battaglia e continuarono le rivalità fra i re celti; questo diede pretesto ad Enrico II d’Inghilterra di invadere nel 1171 l’Irlanda con un esercito di anglo-normanni, forte di una bolla di papa Adriano IV che lo autorizzava a riformare la chiesa irlandese. Enrico II introdusse il regime feudale in Irlanda distribuendo la terra fra i suoi baroni contro la tradizione celtica che imperava nell’isola. La chiesa fu riorganizzata con un sinodo secondo l’assetto gerarchico delle chiese del continente e col tempo le fondazioni monastiche indigene vennero assorbite da quelle dei templari, cistercensi, domenicani e francescani. I locali non accettarono mai le nuove leggi ed i luogotenenti del re tendevano ad inserirsi nella mentalità locale creando frizioni con i nuovi immigrati inglesi. Nel 1366 Edoardo III introdusse con lo Statuto di Kilkenny delle leggi discriminatorie che proibivano i matrimoni fra Inglesi e Irlandesi e di adottare usi e costumi locali. Nel 1541 Enrico VIII estese l’Act of Supremacy all’Irlanda mettendola sotto il controllo diretto dell’Inghilterra, soppresse la divisione in tribù ed introdusse la riforma anglicana cacciando i vescovi cattolici. Elisabetta I con una serie di campane militari estese, per la prima volta alla fine del 1500, il pieno controllo sull’intera isola. Seguì Giacomo I Stuart, divenuto re d’Inghilterra e di Scozia, che cominciò la colonizzazione del territorio concedendo la terra dell’Ulster, nel nord, a protestanti scozzesi ed inglesi e quest’opera fu continuata da Carlo I anche nel sud. Questo provocò una grave rivolta nel 1641. I ribelli massacrarono i coloni e crearono la confederazione di Kilkenny controllando la maggior parte dell’isola. Nel 1649, dopo l’esecuzione di Carlo I, Oliver Cromwell, ormai padrone dell’Inghilterra, sbarcò in Irlanda e domò la rivolta con una sanguinosa campagna di sterminio durata fino al 1652. Le terre confiscate ai ribelli furono concesse ai soldati di Cromwell. Tornata la monarchia con Carlo II, la situazione si normalizzò ma rimase la forte discriminazione fra protestanti e cattolici. Quando il successore Giacomo II dovette abbandonare il trono perché cattolico, trovò appoggio in Irlanda ma i coloni protestanti sostennero il nuovo re, Guglielmo d’Orange, che venne nell’isola e nel 1690 sconfisse i “giacobiti” nella battaglia del fiume Boyne. La resa dei cattolici avvenne a Limerick nel 1691 ed altra terra confiscata passò ora agli Orangisti. Il trattato garantiva libertà di culto ai cattolici, ma il parlamento inglese non volle riconoscere le clausole favorevoli e nel 1695 furono emanate le prime leggi penali rafforzate poi fino al 1728 con le quali i cattolici venivano privati del diritto di voto ed esclusi dall’esercito e dall’amministrazione. Nel 1707 ci fu l’Atto di Unione con cui si unificavano i regni di Inghilterra, Scozia ed Irlanda. Ma cominciò ora a nascere il patriottismo irlandese fra gli stessi protestanti che reagivano allo sfruttamento dell’Inghilterra ed a una classe dominante minoritaria. Le idee dell’illuminismo aprivano ad una maggiore tolleranza e, con la rivolta delle colonie americane nel 1775 e la crisi inglese per l’indipendenza americana, i deputati protestanti ottennero l’autonomia legislativa e vennero abolite gran parte delle leggi penali. Nel 1791 venne creata la Società degli United Irishmen, movimento laico di protestanti e cattolici con i quali nacque l’idea di un’Irlanda repubblicana libera dall’Inghilterra. Ne fu promotore Theobald Wolfe Tone. In opposizione nacque l’Ordine di Orange dei lealisti che giuravano di sostenere la corona britannica e combattere il “papismo”. Nel 1796 la Francia tentò l’invasione dell’isola e nel 1798 scoppiò la rivolta degli United Irishmen appoggiata ancora dai Francesi ma fallì definitivamente repressa nel sangue ed anche Wolfe Tone fu impiccato. Questa fu però la prima volta che combatterono insieme protestanti e cattolici di lingua inglese e gaelica e fu l’atto di nascita della nazione.
Nel 1800 venne unificato il parlamento inglese e irlandese ed i deputati irlandesi si trasferirono a Londra. Prese l’avvio ora una nuova fase di lotta con metodi legali e costituzionali per il riconoscimento dei diritti politici e dell’autonomia dell’Irlanda. Ne fu promotore l’avvocato cattolico Daniel O’Connell che organizzò oceaniche adunate di protesta (monster meetings) ed ottenne per i cattolici il diritto di essere eletti in parlamento (1829). Cominciarono ora nell’Ulster i primi scontri violenti fra i membri lealisti dell’Ordine di Orange ed i cattolici, una forma di conflitto sociale che doveva proseguire fino ai nostri giorni.
Nella stagione del 1845-46 si diffuse in Europa il carbonchio della patata, un fungo parassita che distrusse tutte le coltivazioni di patate, ed in Irlanda questo portò alla fame la popolazione meno abbiente, essendo la patata l’alimento principale per gli 8,5 milioni di abitanti dell’isola. In 5 anni morirono da 1 a 1,5 milioni di abitanti e nel giro di 30 anni 3 milioni emigrarono negli Stati Uniti, la popolazione si dimezzò a 4,5 milioni e gli abitanti di lingua gaelica divennero una minoranza. Fra gli emigranti vi fu anche il bisnonno di John Fitzgerald Kennedy. Non ci furono aiuti dall’Inghilterra né solidarietà da parte dei proprietari terrieri protestanti e questo approfondì l’odio religioso. Nel 1848 il Movimento della Giovane Irlanda tentò una nuova rivolta ancora una volta repressa. Anche O’Connell, che aveva sempre cercato di rimanere nei limiti della legalità, andò in esilio e morì a Genova. Nel 1958 fra gli emigrati irlandesi negli Stati Uniti, fu creato il movimento dei Feniani (cioè dei combattenti) che sfociò nella Irish Republican Army (IRA) che doveva resistere fino ai giorni nostri con dichiarati scopi rivoluzionari e repubblicani non confessionali. La pressione rivoluzionaria indusse il governo inglese guidato da Gladstone a togliere alla Chiesa Protestante d’Irlanda lo status di Chiesa di Stato nel 1869. Gladstone ottenne così che la chiesa cattolica sconfessasse i feniani e nel 1870 fu proposta per l’Irlanda una autonomia amministrativa (Home Rule) che però ebbe la feroce opposizione degli Orangisti dell’Ulster e fu approvata solo nel 1914 ma subito sospesa per lo scoppio della prima guerra mondiale. Nel frattempo però si erano fatte le riforme agrarie che cambiarono la sorte di tanti contadini cattolici. Fra i nazionalisti più accesi si era affermato il sindacalista James Connolly.
Lo guerra mondiale sembrò ai nazionalisti il momento per forzare la mano, un’insurrezione scoppiò a Dublino il lunedì di Pasqua del 1916 e l’IRA proclamò la Repubblica d’Irlanda. Non fu però una sollevazione popolare, la chiesa cattolica era contraria ed i rivoltosi erano pochi; resistettero una settimana e vi furono 500 morti, fra cui molti i civili per il bombardamento dell’artiglieria inglese. Dopo la resa gli Inglesi arrestarono tutti i sospetti e condannarono alla fucilazione i sette firmatari della proclamazione della Repubblica. Fra questi vi fu anche James Connolly che fu l’ultimo ad essere fucilato essendo stato ferito alle gambe e fu prima curato. Il comportamento spietato degli Inglesi (gli arrestati furono 3500) cambiò i sentimenti dell’opinione pubblica irlandese, prima fredda nei riguardi dei rivoltosi. Questi furono visti ora come eroi nazionali ed il partito nazionalista del Sinn Féin (noi stessi), sorto nel 1905, moltiplicò i suoi consensi. Alle elezioni del 1918 i suoi deputati ottennero la maggioranza, rifiutarono di andare a Londra e, il 21 gennaio 1919, si dichiararono Parlamento dell’Irlanda indipendente repubblicana eleggendo come Presidente il matematico Eamon De Valera di origine spagnola, uno dei volontari della rivolta di Pasqua sopravvissuto alla repressione per avere anche la cittadinanza americana. Iniziò la guerra d’indipendenza diretta da Michael Collins e sostenuta dall’IRA; fu una guerriglia rurale ed urbana volta al controllo totale del territorio. Gli Inglesi erano appoggiati solo nell’Ulster dagli Unionisti che qui erano in maggioranza e che scatenarono la “pulizia etnica” contro i cattolici provocando 23000 profughi dalla sola Belfast. Si creò una situazione di stallo e nel 1921 fu firmato un trattato che sancì la spartizione lasciando all’Inghilterra 6 delle 9 contee dell’Ulster protestante che formarono l’Irlanda del Nord. Collins aveva firmato il trattato per le altre 26 contee accettando il giuramento di fedeltà alla Corona britannica, ma parte del Sinn Féin con De Valera si oppose e ci fu un anno di sanguinosa guerra civile (1922-23); alla fine però il trattato fu accettato. Nel 1926 De Valera fondò un nuovo partito, il Fianna Fail (Soldati del Destino). e nel 1932 ottenne la maggioranza assoluta dei voti. Sotto la sua presidenza, una nuova costituzione (1937) dichiarò l’Irlanda stato sovrano e indipendente con il nome gaelico di Eire e Dublino capitale.
Mentre l’Europa precipitava verso una nuova guerra mondiale, De Valera cercò di salvaguardare la neutralità dell’Irlanda pur facendo parte del Commonwealth britannico e fece internare tutti i Repubblicani oltranzisti. Finita la guerra, un nuovo governo di coalizione proclamò la Repubblica il 1° gennaio 1949 e staccò l’Irlanda dal Commonwealth.
Le 6 contee dell’Irlanda del Nord avevano un Parlamento ed un Governo proprio con maggioranza protestante che manteneva una stretta discriminazione politica e religiosa fra le classi abbienti anglo-irlandesi con una classe operaia protestante privilegiata da una parte, e gli Irlandesi di religione cattolica dall’altra. L’Ordine d’Orange inoltre organizzava parate dei suoi aderenti il 12 agosto di ogni anno nell’anniversario della battaglia del Boyne del 1690 e, per derisione verso i papisti sconfitti, si marciava nei quartieri nazionalisti suscitando reazioni. Nel 1969 la tensione raggiunse il massimo, le parate si trasformarono in assalti armati, vi furono decine di vittime e cominciò un flusso di profughi verso l’Eire. Il governo laburista britannico di Harold Wilson inviò l’esercito per tutelare l’ordine ma mancarono le riforme ed il Movimento Repubblicano costituì l’IRA Provisional contrapposta a quella Official per riprendere la lotta. La repressione sfociò nella “domenica di sangue” del 14 gennaio 1972 quando i parà inglesi uccisero a Derry 14 nazionalisti. Nel marzo dello stesso anno il Governo britannico sospese l’autogoverno dell’Irlanda del Nord mettendola sotto il controllo diretto di Londra, ma il 1972 fu l’anno più sanguinoso con quasi 500 morti e negli anni successivi la tensione non diminuì e le tregue ebbero breve durata. Nel 1979 con la vittoria di Conservatori di Margaret Thatcher l’azione repressiva divenne più decisa ma si rafforzò la mobilitazione dell’IRA. Nel 1981 i prigionieri repubblicani con il loro comandante Bobby Sands iniziarono uno sciopero della fame ad oltranza e in 10 morirono. La risonanza internazionale fu enorme ed il prestigio del governo britannico subì un grave colpo; nel 1984 ci fu anche un attentato alla Thatcher. La caduta della Thatcher nel 1990 e la nomina a Presidente degli USA di Bill Clinton, che sosteneva la lobby irlandese, fecero aprire negoziati estesi al governo di Dublino e nel 1993 Londra riconobbe il diritto all’autodeterminazione dell’Irlanda del Nord su base maggioritaria; fu decisa una tregua che divenne precaria quando Londra pose come precondizione il disarmo dei Repubblicani. Nel 1997 con la vittoria dei Laburisti di Tony Blair ed un nuovo governo a Dublino il processo di pace si rimise in moto e nel 1998, con la Dichiarazione di Downing Street, venne creato nell’Irlanda del Nord un governo composto da protestanti e cattolici. Nel 2000 i deputati del Sinn Fein entrarono nel governo. Il 28 luglio 2005 l’IRA Provisional ha dichiarato la fine della lotta armata iniziata nel 1970.
Nel frattempo dagli anni ’80 tutta l’Irlanda ha subito una trasformazione epocale; ritornarono gli emigrati dall’America dove avevano raggiunto il successo ed investirono nel loro paese di origine. La crescita demografica ha creato un paese giovane con buon livello culturale pronto a sfruttare le nuove tecnologie, il basso costo della manodopera ha attirato gli investitori e le multinazionali, si sono fatti investimenti per poli tecnologici nella New Economy e nell’alta tecnologia e lo sviluppo del software è diventato un suo punto di forza. L’Irlanda è diventata la Tigre Gaelica. L’ingresso nella Comunità Europea ha fornito anche un sostegno per il rilancio dell’agricoltura che era stata tradizionalmente alla base della sua economia. In 50 anni la nazione è stata tutta ricostruita, ma i villaggi e le case lungo le strade hanno mantenuto lo stile tradizionale.
16.2 DUBLINO.
10-11 agosto 2005
Dublino è il capoluogo della Provincia del Leinster e capitale della Repubblica dell’Eire e si trova sull’estuario del fiume Liffey nella costa est rivolta verso la Gran Bretagna, circondata da una catena di colli dal lato di terra. La città fu fondata dai Vichinghi nel IX secolo vicino ad un insediamento celtico e l’attuale nome deriva dal termine celtico Dubh Linn che significa Palude nera ed infatti la zona era piena di acquitrini. I Vichinghi la usarono come base per le loro scorrerie lungo le coste irlandesi mentre i Celti avevano il loro centro politico a Tara, più a nord. Con l’invasione anglo-normanna di Enrico II, Tara fu spodestata e nel 1172 Dublino divenne capitale del regno irlandese, il territorio fu bonificato, la cattedrale di S. Patrizio fu costruita nel 1192 ed il Castello nel 1220. La città diventò poi centro dell’amministrazione britannica e centro dei commerci. La sua popolazione divenne in prevalenza inglese ed Elisabetta I vi fondò il Trinity College, la prima università dell’isola, nel 1592. Dopo lo scoppio della guerra civile inglese contro Carlo I, nel 1647 la città si arrese a Cromwell che vi sbarcò e da qui iniziò la campagna per assoggettare l’isola ribelle. La città si riprese con Carlo II e si sviluppò durante tutto il 1700. Dal 1801, con l’abolizione del parlamento di Dublino, progressivamente decadde a vantaggio di Belfast, preferita dagli Inglesi, e la carestia delle patate portò la miseria nelle periferie. Ma è in epoca georgiana che il centro acquistò una fisionomia moderna. Dopo la rivolta del 1916, nel 1922 Dublino divenne capitale dell’Irlanda indipendente, ma subì una guerra civile, molte zone vennero distrutte e, nonostante le ricostruzioni, rimase una città depressa. Solo dagli anni ’80 la città rinasce con il boom economico che attraversa l’Irlanda divenuta la “Tigre Gaelica”. Si rinnovano i vecchi quartieri affacciati al Liffey come il Temple Bar e la povera Grafton Street diventa un centro dello shopping di classe. Dublino ha oggi circa 500000 abitanti, ma con l’area industriale che la circonda raggiunge il milione.
16.2.1 IL CASTELLO ED IL TRINITY COLLEGE.
Il Castello fu il primo nucleo della città e fino al 1922 è stato il centro del potere inglese. Fu costruito dal 1204 al 1230 dagli anglo-normanni, al tempo di re Giovanni Senza Terra, nel luogo di un antico forte vichingo del X secolo ed era una fortezza con 4 torri cilindriche angolari su un recinto rettangolare ed un fossato alimentato da un ramo del Liffey. Dal 1565 fu destinato a sede del Luogotenente della monarchia britannica e vi abitarono 150 viceré; nel 1684 fu distrutto da un incendio con l’esplosione di una delle torri e da allora fu rimaneggiato più volte e nel 1800 trasformato nell’attuale palazzo georgiano salvando solo una delle 4 torri. Con la Repubblica è diventato sede di rappresentanza del Presidente e può essere visitato solo con gruppi accompagnati.
L’ingresso al complesso si apre sulla corte inferiore, ora adibita a parcheggio, dove si vede la grande torre cilindrica detta Record Tower, una cappella neogotica ed il corpo di fabbrica est del palazzo georgiano, da qui si passa alla corte superiore, una vasta piazza rettangolare circondata dai nuovi edifici. Il corpo di fabbrica sul lato nord ospita una biblioteca con 22000 volumi ed ha al centro la Torre dell’Orologio ed a destra una statua della Giustizia molto criticata dagli Irlandesi perché guarda verso l’interno del castello, e quindi era solo per gli Inglesi, brandisce una spada, e quindi era solo punitiva, e la sua bilancia pendeva da un lato quando pioveva. L’edificio a sud è quello degli Appartamenti di Stato e si può visitare. Un grande scalone sale al primo piano e si vedono alcuni stemmi dei Presidenti della Repubblica fra cui quello di Mary Robertson, la prima donna Presidente dal 1990 al 1997. La prima stanza è quella detta di James Connolly, il capo della rivolta del 1916 che qui dormì l’ultima notte prima di essere fucilato. In un’altra stanza c’è l’ultimo ritratto di van Dyck della contessa Granard, altre hanno arredi preziosi e stucchi, una era la stanza da letto del re e dalla finestra, verso sud si vede un grande prato circolare dove una volta si trovava un lago ed ora è usato come eliporto. Si percorre il lungo State Corridor con volta a botte, dopo si incontra la sala dell’Unione dove è stata firmata l’unione fra Inghilterra, Scozia ed Irlanda e la Sala da Pranzo del viceré per 120 persone, che ha una serie di specchi convessi sulla parete di fronte al viceré in modo che potesse controllare i commensali. Prima di uscire si scende nei sotterranei di quella che era la torre d’angolo nord-est, esplosa nell’incendio del 1685, per vedere gli scavi che hanno riportato alla luce tratti delle murature della torre con il fossato.
Un altro complesso storico di Dublino, tuttora di grande prestigio, è il Trinity College: l’università istituita dalla regina Elisabetta I nel 1592 per creare un centro esclusivo di cultura di anglicani e protestanti ed evitare che si trasferissero all’estero. Si stende su una superficie di 100 ettari e gli attuali edifici sono sorti fra il 1700 ed il 1900 in stile neoclassico in mezzo a grandi spazi verdi. Qui hanno studiato il filosofo George Berkeley, lo scrittore Jonathan Swift, autore dei Viaggi di Gulliver e Theobald Wolfe Tone, l’eroe dell’indipendenza irlandese impiccato nel 1798.
L’ingresso dalla College Street da su una grande piazza in fondo alla quale sorge la Torre delle campane. L’edificio più importante è la Old Library iniziato nel 1712 e modificato alla fine del 1800. All’interno è la Long Room con due piani di scaffalature in legno e 200000 volumi antichi. Nell’aula è conservata anche una preziosa arpa del 1400, altro simbolo dell’Irlanda associato alla tradizione dei bardi celtici. Un altro prezioso documento è un esemplare della Dichiarazione dell’Indipendenza Irlandese del 23 aprile 1916, una delle 12 stampe originali sopravvissute delle 2500 stampate. I documenti più preziosi sono però i Vangeli miniati, capolavori dei monaci irlandesi del IX secolo, esposti in un’aula separata. Il più celebre è il Book of Kells, i quattro Vangeli in 340 folia di pergamena miniati realizzati presso l’Abbazia di Kells. Vi rimasero fino al 1654 quando la cavalleria di Cromwell mise il suo quartiere a Kells ed il governatore della città li mandò a Dublino dove furono depositato al Trinity College. Il secondo capolavoro è il Book of Arnach, Nuovo Testamento con la vita e le confessioni di S. Patrizio ed infine il Book of Dimma, altro vangelo più tardo, del 1150.
16.2.2 LE CATTEDRALI.
La chiesa più antica di Dublino è la Christ Church nel centro cittadino iniziata nel 1038 in epoca vichinga ma completata nel 1172 con il duca di Pembroke detto Strongbow. Il terreno torboso su cui poggiava la chiesa ha subito degli assestamenti diversi deformando l’asse fra navata e coro e provocando un crollo nel 1562. Lo stile è quello gotico anglo-normanno con tre ampie navate, transetto neogotico e coro e la torre, all’incrocio con il transetto. La ristrutturazione del 1800 la ha molto rimaneggiata eliminando anche un lungo coro posteriore. Anche la Sala capitolare del 1230 è stata cancellata ed all’esterno scavi recenti ne mostrano i resti. All’interno, fra il secondo e il terzo pilastro destro, c’è un sarcofago con un guerriero disteso che sembra non sia quello di Strongbow come vuole la tradizione, perché distrutto con il crollo del 1562; il Battistero ha un campionario di tutti i marmi dell’Irlanda ed un altro pezzo raro è un leggio (letterina) formato da un’aquila con le ali spiegate. Dalla navata destra si scende alla cripta del 1200 con una selva di pilastri.
Più a sud della Christ Church e fuori dalle mura del centro medievale si trova la Cattedrale di S. Patrizio nei luoghi dove iniziò la sua opera di evangelizzazione. S. Patrizio, originario del Galles, era venuto a Roma nel 460 e da qui in Francia e poi in Irlanda. Nel parco accanto alla cattedrale c’è un luogo dove è stata trovata una pietra che chiudeva il pozzo, scavato secondo la tradizione dal Santo per battezzare gli abitanti. Nel 1130 un re locale fondò la prima chiesa e successivamente fu costruita quella definitiva finita alla fine del 1300 con la torre a cui fu aggiunta la cuspide nel 1739. Fra il 1713 ed il 1745 fu decano della cattedrale Jonathan Swift, scrittore e polemista noto per i Viaggi di Gulliver; la sua tomba e quella della moglie sono all’interno della cattedrale. Nella chiesa è conservata la pietra del pozzo di S. Patrizio trovata nel X secolo; nel coro venivano investiti fino al 1869 i cavalieri dell’Ordine di S. Patrizio. Un altro tesoro della chiesa sono le placche di bronzo che ricordano i decani della cattedrale poste sulla parete destra della navata centrale.
16.2.3 LUNGO IL FIUME LIFFEY.
Seguendo il corso del Liffey e lungo le due rive si incontrano diversi edifici di epoca georgiana e quartieri interessanti. Si comincia sulla riva sinistra con l’edificio delle Four Courts, la sede dell’Alta Corte di Giustizia, costruita fra il 1786 ed il 1802 dall’architetto James Gandon e considerata il suo capolavoro, ha un pronao corinzio ed una grande cupola su tamburo circondato da colonne. Nel 1922, durante la guerra civile per l’opposizione alla divisione dell’isola, i ribelli si asserragliarono all’interno ed il bombardamento dell’esercito irlandese provocò gravi danni agli interni e la perdita di preziosi manoscritti.
Più avanti, sulla riva destra, si incontra il quartiere di Temple Bar che aveva preso il nome da William Temple, rettore del Trinity College che nel ‘700 aveva qui la sua residenza. La denominazione, The Bar, lo indicava come luogo di riunione e fu occupato da negozi di artigiani e taverne e divenne con il tempo un quartiere equivoco e miserabile. Negli anni ’70 si pensò di riqualificarlo restaurando i vecchi edifici invece di abbatterli e facendone un luogo di attività culturali dedicato al ritrovo ed al turismo. Dagli anni ’90 è diventato un quartiere moderno fra i più frequentati data anche la sua posizione centrale. La strada principale si chiama proprio Temple Bar parallela al fiume con le case ornate di fiori ed i numerosi bar, negozi ed esposizioni. Dal quartiere si può attraversare il fiume con un caratteristico ponte pedonale metallico ad arco detto Ha’penny Bridge, il più fotografato di Dublino, che deve il suo nome al dazio di mezzo penny imposto in passato per attraversarlo.
Il ponte successivo a Ha’penny Bridge è O’Connell Bridge che prosegue sulla O’Connell Street, la strada più ampia di Dublino che attraversa i quartieri a nord del Liffey, fiancheggiata da banche, uffici, alberghi e grandi magazzini. All’inizio della strada, sulla riva sinistra, c’è la statua di Daniel O’Connell, il Liberatore, a cui si deve il riconoscimento per i cattolici di essere eletti in parlamento (1829). All’inizio di una traversa, la Earl Street, c’è una statua in bronzo dello scrittore James Joyce, nativo di Dublino e autore di Ulisse.
Proseguendo verso la foce comincia l’area del porto; dopo il ponte ferroviario, sulla riva sinistra, si trova la Custom House, la sede monumentale della Dogana per l’Amministrazione delle tasse che fronteggia il fiume, una delle prime opere dell’architetto James Gandon, in stile neoclassico palladiano costruita fra il 1781 ed il 1791. L’edificio è tutto in granito locale con rifiniture in marmo, ha un pronao dorico sormontato da statue ed una cupola che arriva a 38 m. La Custom House è diventata il simbolo della rivoluzione irlandese perché occupata dai rivoltosi che si opponevano alla divisione dell’isola e nel 1921 il bombardamento dell’esercito ha devastato gli interni.
16.2.4 ALTRE CURIOSITÀ.
Nella zona a sud del Trinity College c’è un’altra delle strade più animate di Dublino, la Grafton Street, strada pedonale che raggiunge il parco St. Stephen’s Green di 9 ettari, il più grande in pieno centro cittadino. Grafton Street è il nuovo centro della vita commerciale di elite, prodotto della rivoluzione economica degli anni ’80. All’inizio della strada si trova la strana statua di una bella ragazza con un carretto, una venditrice di molluschi chiamata Molly Malone, soggetto di una popolare canzone della Dublino ottocentesca.
Dublino è famosa per la sua birra, specialmente la Guinness scura prodotta con malto ed orzo tostato. All’estremo ovest della vecchia città, vicino al fiume, si trovano gli impianti di St. James’s Gate del 1905 ristrutturati nel 2000 con un Visitor Centre. La prima fabbrica è sorta nel 1759 per opera di Mister Guinness che ebbe anche l’idea del famoso Guinness dei Primati pubblicato in più di 70 paesi e divenuto grande successo editoriale.
16.3 LA VALLE DEL BOYNE NEL LEINSTER.
12 agosto 2005
Nella zona nord del Leinster, intorno al corso del fiume Boyne c’è una delle aree irlandesi storicamente più ricche con tombe megalitiche, antichi monasteri e castelli e vi si trova l’antica capitale Tara, luogo sacro per i patrioti, ed il campo di battaglia di Boyne dove Guglielmo d’Orange sconfisse i Giacobiti nel 1690 il cui ricordo ha tanto infiammato i recenti contrasti fra Unionisti e Repubblicani nel Nord dell’Irlanda.
16.3.1 TARA.
La collina di Tara è il sito dell’antica capitale degli ard righ, i re supremi dell’isola nominati fra quelli dei principali clan dell’isola. Per quattro millenni fu luogo sepolcrale sacro e nei primi secoli d.C. sede del consiglio delle tribù. Saccheggiato dai Vichinghi, con l’arrivo degli anglo-normanni perse ogni funzione pubblica ma, riscoperto nel 1500 e divenuto luogo di culto anche per i cristiani, la tradizione ne fece un simbolo dei sentimenti di indipendenza irlandesi. Nel 1843 l’avvocato Daniel O’Connell vi organizzò un gigantesco raduno, si dice di un milione di persone, per la prima dichiarazione dell’indipendenza. Oggi all’ingresso dell’area c’è la statua di S. Patrizio, Naomh Padraig in celtico, che conferma la sacralità del luogo. Poco distante si trova una grande tomba a tumulo della fine dell’età del bronzo con ingresso orientato ad est e diverse camere sepolcrali all’interno, poi c’è la collina con due cinte di fossati, una volta più profondi e difesi da palizzate e pietre che costituivano un castelliere dell’età del ferro. Il recinto più alto era il luogo dell’incoronazione dei re di Tara e vi si trova una pietra infissa, la Lia Fail, che secondo la leggenda druidica, “cantava” nei momenti solenni. Vicina è un’altra pietra memorial posta dall’IRA con due date: davanti 1798, anno della rivolta degli United Irishmen, e dietro la data della sua installazione, 30 June 1938. Tutta l’area intorno al sito è disseminata di ritrovamenti archeologici e doveva quindi essere densamente popolata in epoca paleolitica.
16.3.2 TRIM CASTLE.
Ad ovest di Tara, sulla riva destra del Boyne sorge questa grandiosa roccaforte normanna, primo insediamento degli Inglesi in Irlanda, costruita fra il 1172 ed il 1175 dal Connestabile Hugh de Lacy e trasformata per la prima volta all’inizio del 1200. La rocca aveva forma cruciforme a tre piani, alta 21 m ed era circondata da una cinta fortificata lunga 450 m con il lato nord sul fiume. L’ingresso alla rocca era in alto ed un ponte levatoio lo collegava ad un forte avanzato (rivellino), poi crollato. Oggi per entrare c’è una scala di ferro. Nel 1700 crollò anche una torre sulla facciata nord. Recentemente è stata restaurata ed aperta al pubblico nel 2000. Vi sono state girate le scene del film Braveheart.
Al livello dell’ingresso, al primo piano, si trova la grande sala di ricevimento del feudatario e vi sono esposti i modellini in scala della rocca: quello del 1170, del 1200 ed il più recente. Attraverso passerelle metalliche e scale a chiocciola si sale al secondo piano con un’altra sala e quindi al terzo livello dove c’erano gli appartamenti dei De Lacy. Dal terrazzo si vede un ampio panorama con in Boyne ed intorno la cinta fortificata.
16.3.3 I COMPLESSI SEPOLCRALI DEL BOYNE.
Sulla riva sinistra del Boyne, a circa 20 km dalla foce, si trova una vasta area con grandiosi necropoli costruite fra il 3200 ed il 2700 a.C., in epoca neolitica. Dal neolitico in poi le necropoli hanno subito una lunga evoluzione. Dall’epoca del ferro sopra i tumuli si sono avuti insediamenti fortificati (ring fort) fino ai tempi normanni. Dal XIV secolo furono abbandonati. Gli scavi ed i restauri più recenti sono del 1962-88 ed hanno ripristinato i resti neolitici ricoperti dalle costruzioni più recenti
Dal 1993 l’area è Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO, è stata completamente recintata ed i visitatori vengono accompagnati. Vi sono tre distinti complessi sepolcrali; Newgrange, Knowth e Dowth; all’ingresso, sulla riva sinistra del Boyne, si trova un Visitor Centre e si attraversa poi il fiume su un ponte pedonale per prendere dei minibus shuttle che portano ai tre siti. Newgrange è il più grande e famoso ed anche il più antico, Knowth ha una struttura più complessa, gli scavi hanno riportato alla luce il livello di base originario e gli ingressi alle camere sepolcrali. Dowth è il più piccolo. Non è possibile visitare tutto e ci si è limitati a Knowth.
A Knowth c’è un tumulo centrale di grandi dimensioni circondato da altri 17 tumuli più piccoli. Intorno alle basi dei tumuli sono stati lasciate nella loro posizione originale grandi pietre spesso decorate con incisioni di arte megalitica: spirali, falci di luna e sagome serpentiformi. Il tumulo centrale ha un ingresso sul lato est nella direzione degli equinozi ed un passaggio arriva fino alla camera centrale dove si conservavano le ceneri, ma la cremazione avveniva all’esterno. Un altro ingresso sul lato ovest introduce in un altro cunicolo che però non raggiunge il centro. Ai lati dell’ingresso est vi sono grandi pietre decorate e sul terreno ciottoli di fiume e pietre bianche trovate sul posto che dovevano avere funzioni rituali.
16.3.4 MONASTERBOICE.
Il nome celtico è Mainistir Buithe, monastero fondato da Saint Buithe, S. Boezio morto nel 521; il monastero è rimasto in funzione fino al 1122, per 6 secoli. Si trova a nord-est dei complessi neolitici e conserva resti di due chiese, una torre campanaria ed un cimitero con tre alte croci celtiche del X secolo.
La torre campanaria cilindrica (Round Tower), ristrutturata nel XII secolo dopo un incendio del 1098, è alta 33 m ed è una tipica costruzione dei monasteri celtici che serviva anche come luogo protetto per l’Abate in caso di attacchi e per conservare oggetti e documenti preziosi. Aveva un ingresso in posizione elevata raggiungibile con una scala di legno retrattile e diversi piani.
Nel cimitero la croce più bella è la Muiredach’s Cross del X secolo che ha preso il nome di un abate; alta 4,5 m è la meglio conservata d’Irlanda e si trova a destra subito dopo l’ingresso. Vi sono scolpite scene dell’Antico e del Nuovo Testamento. Un’altra croce si trova vicino ai resti della chiesa sul lato nord ed è detta West Cross; anche questa è decorata ed è la più alta, circa 6,5 m. La terza croce, non lontana dai resti della seconda chiesa, è detta North Cross, è più semplice e forse più antica con una crocifissione al centro. Il cerchio al centro delle croci era il simbolo celtico pagano del sole.
16.4 A SUD DI DUBLINO: LE CONTEE DI WICKLOW E KILDARE.
13 agosto 2005
A sud di Dublino si alza la catena delle Wicklow Mountains, antichi rilievi basaltici ormai profondamente erosi dagli agenti atmosferici con suggestivi paesaggi, laghi e vallate glaciali posti oggi sotto tutela da un Parco Nazionale che si estende per 20000 ettari con molti percorsi per gli amanti del trekking. Attraversa le montagne una strada militare tracciata dagli inglesi alla fine del 1700 per domare la ribellione dei patrioti irlandesi e detta per questo Military Road.
Dalle montagne al mare si stende la contea di Wicklow e, scendendo fino a Bray, sul mare, una deviazione verso ovest porta ad una residenza aristocratica del 1700, la Powerscourt House, con vasti giardini. A sud-ovest, vicino al villaggio di Laragh, si incontra l’antico complesso monasteriale di Glendalough fra laghi e montagne. Si passa nella contea di Kildare dove, tornando a Dublino, ci si ferma a visitare la Casteltown House, un’altra residenza aristocratica del 1700 in stile neo-palladiano.
16.4.1 POWERSCOURT HOUSE.
La tenuta di Powerscourt è una delle più belle d’Irlanda. Nel 1300 c’era già un castello di proprietà della famiglia Poer (Power) da cui prese il nome; il luogo, fra le colline di Wicklow, era strategico per gli Anglo-Normanni. La residenza passò più volte di proprietà a potenti famiglie e nel 1603 divenne proprietario l’inglese Richard Wingfield divenuto Maresciallo d’Irlanda e la sua famiglia la tenne per 350 anni. Fra il 1731 ed il 1741 l’architetto Richard Cassels ristrutturò castello e giardino facendone una raffinata residenza. I giardini furono ancora ristrutturati nel 1800. Nel 1961 la proprietà passò alla famiglia Slazenger. Nel 1974 il palazzo è stato devastato da un incendio ma poi è stato completamente restaurato.
La facciata settentrionale, quella dell’ingresso, è in forme palladiane mentre quella meridionale rivolta verso i giardini ha ai lati due torri cilindriche, ricordo dell’antica fortezza. Gli interni sono fra i più belli del 1700 irlandese.
I giardini digradano dal piazzale della villa sul lato verso sud in una successione di gradinate, fontane e statue, fra cui due cavalli alati che richiamano lo stemma di famiglia, e si giunge al Triton Lake, un vasto bacino circolare con getto d’acqua e piante acquatiche. Sul lato sinistro (ad ovest) c’è un ampio giardino giapponese fra piccole valli e rilievi e risalendo verso la villa si incontra una Torre panoramica, detta Pepper Pot Tower, perché riproduce la pepiera che si trovava nella sala da pranzo del castello; la torre fu costruita per la visita del Principe di Galles nel 1911. Molti alberi provengono dal Nord America. Sul lato ovest si trovano le Serre all’interno di un giardino recinto con bellissime aiuole.
16.4.2 LA GLENDALOUGH ABBEY.
Il Monastero risale al VI secolo e fu fondato dal monaco Kevin di nobile famiglia che si ritirò in questo eremo dopo una vita avventurosa ed attrasse poi dei seguaci con cui fondò un monastero che divenne famoso nel Leinster. Un altro abate fu St. Laurence O’Toole che nel 1162 divenne arcivescovo di Dublino. Nel 1300 il monastero fu saccheggiato dagli Inglesi e fu presto abbandonato ma la sua fama è rimasta ed ancora oggi è meta di pellegrinaggi. Il Visitor Centre vicino è il punto di riferimento per i visitatori e serve anche per accedere alle escursioni naturistiche delle Wicklow Mountains. Il monastero era recintato prima con una palizzata su tre lati mentre sul quarto c’è un piccolo corso d’acqua, nell’XI secolo il confine e gli edifici furono ricostruiti in muratura con pietre a secco e poca malta fortificandolo. Vicino all’ingresso, sul lato del fiume, si trova l’Oratorio di St. Kevin, impropriamente denominato Cucina, con tetto a forti spioventi ed una piccola torre cilindrica. Nel punto più alto si trovano i resti dell’antica cattedrale di forme romaniche costruita nel IX-X secolo che è stata recentemente restaurata ricostruendo l’arco romanico-normanno fra la navata ed il presbiterio, ma è rimasta priva della copertura di legno; il pavimento era ricoperto di lastre tombali. Nel cimitero vicino alla chiesa c’è una piccola costruzione detta Tomba del Priore. La costruzione più imponente è però la Round Tower, o Torre Campanaria, alta circa 33 m con copertura conica che è stata ricostruita nel 1876 utilizzando materiali originari; per la sua altezza era un punto di riferimento per i pellegrini.
Dal Monastero una strada porta ad uno dei laghi fra le colline della valle di Glendalough e si dipartono numerosi sentieri per le escursioni.
Lasciato il Monastero si segue un tratto della Military Road e si sosta al valico del Wicklow Gap, un luogo panoramico sulle montagne. Si attraversa poi la catena tornando verso Dublino e si passa per la contea di Kildare.
16.4.3 CASTELTOWN HOUSE.
Nella contea di Kildare si sosta a visitare la villa di Casteltown House costruita nel 1722 su progetto dell’architetto italiano Alessandro Galilei in stile palladiano con timpano e colonne corinzie sulla facciata. Il corpo principale prosegue in due ali ricurve porticate con colonne doriche arricchite da statue e sculture. La costruzione è in granito delle montagne locali. L’ultimo proprietario è del 1952 e ne ha fatto una fondazione aprendola al pubblico.
L’interno ha splendide decorazioni a stucco di scuola italiana, arazzi, tappeti e orologi francesi. Nel piano rialzato c’è la sala da pranzo con un camino in marmo italiano, un soggiorno ed una sala della musica; al piano superiore sono gli appartamenti della famiglia.
16.5 DA DUBLINO A CORK: LE CONTEE DEL SUD-EST.
14 agosto 2005
Si attraversa la contea di Carlow sostando a Browne’s Hill per visitare, uno dei più importanti dolmen d’Irlanda; ci si ferma poi a Kilkenny, capitale della contea omonima, per visitare il castello e la città. L’ultima tappa è infine alla splendida Rocca di Cashel nella contea di Tipperary, regione del Munster meridionale, che domina il paesaggio della valle del Tipperary. La giornata finisce con l’arrivo a Cork
16.5.1 BROWNE’S HILL DOLMEN.
Nelle vicinanze di Carlow, in mezzo alla campagna, sorge questo impressionante dolmen che viene datato a circa 5000 anni fa. Non si tratta di un luogo di culto, ma della tomba di un capo importante di una tribù di nomadi cacciatori. La tomba è detta a portale perché l’ingresso è marcato da due monoliti verticali ed è coperta da un enorme masso di granito inclinato verso il basso sul lato posteriore; il suo peso è valutato a 150 tonnellate ed è certo il più grande in Europa nel suo genere. Questo dimostra l’importanza che l’opera rivestiva per la tribù. Browne’s Hill non è stato scavato e si sa poco di lui, non ci sono intorno altri tumuli o cerchi di pietra, come in altre tombe simili all’interno delle quali sono state sempre trovati resti di corpi bruciati o no ed oggetti come vasi di ceramica, punte di freccia ed ornamenti.
16.5.2 IL CASTELLO DI KILKENNY E LA CITTÀ.
All’ingresso della città e sulla riva del fiume Nora sorge questo imponente Castello normanno all’interno di un vasto parco. La prima fortezza fu eretta nel 1172 dal normanno Strongbow, più volte rimaneggiata, dal 1392 al 1935 fu proprietà della famiglia anglo-normanna dei Butler, divenuti duchi di Ormonde con Carlo II. Fu distrutta nel 1659 con l’arrivo di Cromwell e rifatta interamente nel 1800 secondo il gusto vittoriano; nel 1994, ormai in rovina, il complesso è stato ristrutturato ed aperto al pubblico. Il castello ha mantenuto l’aspetto turrito ma anche quello di una residenza signorile sia dal lato dell’ingresso che da quello del parco e sul lato dei giardini. Gli interni hanno arredi del 1800 in gran parte originali perché molti erano stati venduti e poi riacquistati. Interessante è la Long Gallery con una collezione di ritratti della famiglia Butler. Al piano superiore vi sono le camere da letto della famiglia Butler.
La città di Kilkenny è stata importante nei primi secoli dopo la conquista anglo-normanna perché vi iniziò un processo di assimilazione fra Irlandesi ed Inglesi che venne però interrotto bruscamente con le leggi discriminatorie introdotte da Edoardo III con lo Statuto di Kilkenny nel 1366 per mantenere il predominio inglese. La città fu poi a capo della Confederazione di Kilkenny nel 1642 durante la prima rivolta irlandese al tempo di Carlo I continuata poi sotto Cromwell, ma questi, sbarcato in Irlanda prese il castello e la città. Oggi Kilkenny è un centro turistico con molte attività culturali. La sua Cattedrale è tra le più belle dell’isola, fu costruita fra il 1251 ed il 1260 ed è stata dedicata a St. Canice (in gaelico Cill Chainnigh) da cui è derivato il nome della città.
16.5.3 LA ROCCA DI CASHEL.
Cashel, che in gaelico significa “Fortezza di pietra”, sorge su una roccia calcarea alta 75 m che domina la vallata del Tipperary nella contea omonima; è un luogo caro alla memoria degli Irlandesi per motivi religiosi e patriottici. Il posto è noto dal 370 d.C. come la Fortezza dei re di Munster e nel 450 fu visitata da S. Patrizio che vi battezzò il re locale. Nel VI secolo vi fu fondata una chiesa da un discepolo di S. Patrizio e divenne luogo sacro della tradizione. Intorno al 1000 divenne caposaldo irlandese dove regnava Brian Borù nella lotta contro i Vichinghi e rimase fortezza fino al 1100 quando ritornò all’autorità religiosa. Del XII secolo sono le parti più antiche della chiesa come la Round Tower e la Cappella di King Cormac del 1127 eretta da un vescovo-re. L’impianto della Cattedrale è del XIII secolo con il coro ed il transetto mentre sul lato dell’ingresso sono stati costruiti nel 1400 una torre, detta del Vescovo (Bishop’s Tower), ed i locali per i canonici. La rocca fu presa da Cromwell che vi massacrò 3000 persone, rimase come cattedrale e residenza del vescovo fino al 1749 e poi fu abbandonata. Nel decennio del 1970 il complesso in rovina è stato restaurato ed in un piccolo museo sono stati raccolti molti reperti preziosi fra cui l’antica St. Patrick’s Cross, ma una copia è rimasta all’esterno.
Le parti più interessanti sono la Cappella di King Cormac, considerato uno degli esempi più belli del romanico benedettino irlandese con le sue decorazioni ad arcate cieche, e la Round Tower che è completa ed originale.
16.6 CORK E COBH.
15 agosto 2005
Cork e Cobh sono due città nel sud dell’Irlanda sulla foce del fiume Lee. Cork è la capitale della contea omonima, seconda città della Repubblica e città tipicamente irlandese; Cobh, che si trova più vicino al mare in un profondo golfo è stato dal 1700 il porto principale del sud.
16.6.1 CORK.
Cork è detta la città dei due fiumi perché il suo nucleo storico si trova fra due rami del Lee prima della sua foce. Il suo toponimo gaelico significava palude. L’insediamento era noto nel VI secolo per la presenza di un monastero; per la sua importanza e la vicinanza del mare presto vi sbarcarono i Vichinghi che vi stabilirono una colonia. I Vichinghi furono infine cacciati nel 1100 dal clan dei MacCarthy, signori di Desmond che in seguito si sottomisero ai nuovi invasori normanni ma mantennero la loro giurisdizione nei vasti territori di Cork e Limerick. Alla fine del 1500, con l’aumentare dell’invadenza inglese sotto Elisabetta I, i conti di Desmond tentarono una ribellione che venne stroncata e Cork fu sottoposta ad un rigido controllo. Dal secolo successivo però Cork si sviluppò come centro commerciale e dei traffici marittimi. Durante la guerra d’Indipendenza la città fu messa a ferro e fuoco dalla polizia britannica e soffrì molte devastazioni. Oggi è una città vivace con una fiorente industria anche informatica, ha un’importante università e per le sue attività culturali è stata insignita nel 2005 del premio di Città della Cultura Europea.
Il centro cittadino gravita fra i due rami, North e South Channel del fiume Lee con la piazza della Grand Parade e le due arterie South Mall e St. Partick’s Street; è una zona ricca di negozi con ampi spazi pedonali. Interessante è il Mercato Coperto con ingresso dalla Grand Parade. Numerosi sono i ponti che attraversano i due rami del Lee e, sulla riva del South Channel, la Holy Trinity Church si specchia nelle acque.
Discosta dal centro, oltre il North Channel, si trova l’antica prigione della città, la City Gaol, usata dal 1824, destinata solo alle donne dal 1878 e chiusa nel 1923. Ultimamente è stata trasformata in museo a ricordare un periodo di miseria e di repressioni. L’edificio ha l’aspetto di un castello un po’ tetro. All’interno la ricostruzione fa uso di manichini, dal direttore della prigione nel suo ufficio, ai secondini ed ai carcerati nelle celle e c’è un plastico dell’edificio; l’ala più moderna è quella vittoriana.
16.6.2 COBH.
Cobh è stato il porto da cui si imbarcarono dopo il 1845 milioni di emigranti diretti agli Stati Uniti. Dal 1700 diventò importante scalo marittimo e base navale e nel 1720 vi fu fondato il Royal Cork Yacht Club, ritenuto il più antico del mondo; oggi Cobh è soprattutto un porto turistico. Nel 1838 da questo porto partì il primo vapore che attraversò l’Atlantico. Tra i tristi ricordi sono quelli dell’ultimo scalo del transatlantico Titanic, l’11 luglio 1912, prima di partire per l’America, ed il siluramento del Lusitania da parte di un sommergibile tedesco, il 7 maggio 1915, mentre tornando da New York era in vista della costa sud dell’Irlanda. Vicino al porto vi sono delle targhe che ricordano questi due avvenimenti. Anche alla tragedia degli emigranti è dedicata una statua speciale: quella in bronzo di una giovane donna, Ann Moore con i suoi due fratelli Anthony e Philip, imbarcati il 20 dicembre del 1891 sulla SS Nevada per gli Stati Uniti. Ann è stata la prima persona ad essere ammessa negli USA attraverso il nuovo centro amministrativo di Ellis Island, a New York, il 1° gennaio 1892. La statua è stata scoperta il 9 febbraio 1993 dal Presidente della Repubblica Mary Robinson come omaggio a tutti gli emigranti irlandesi ed un’altra statua di Ann si trova pure a Ellis Island.
L’edificio più importante di Cobh è la Cattedrale cattolica di St. Colman che domina dal punto più alto della città con la sua guglia alta 90 m. Fu iniziata nel 1868 e finita nel 1919 in stile neogotico.
16.7 DA MIZEN HEAD ALLA PENISOLA DI DINGLE.
16-17 agosto 2005
Da Cork si raggiunge l’estremità sud dell’Irlanda a Mizen Head sostando prima, presso Domberg, per visitare un circolo di pietre di età megalitica. Si prosegue risalendo a nord e ci si ferma a visitare la storica Bantry House sulla baia dello stesso nome. Il giorno dopo si passa alla contea di Kerry, ormai sulla costa occidentale dell’Irlanda, per un percorso paesaggistico intorno alla penisola di Dingle e si finisce a Tralee, capitale della contea.
16.7.1 IL CIRCOLO DI DROMBERG (16 agosto).
Nella campagna di Dromberg, in vista del mare, si trova un Circolo di pietre ed altri resti di epoca megalitica. Il circolo è uno dei più grandi ed importanti d’Irlanda con un preciso orientamento astronomico. Si tratta di un gruppo di 17 pietre erette disposte simmetricamente in circolo con due più grandi a formare un portale di ingresso verso nord-est e diametralmente opposta (a sud-ovest) una pietra più larga e bassa, coricata, detta pietra assiale; all’interno del circolo gli scavi del 1957 hanno trovato un fossa centrale con un vaso di terracotta rovesciato che copriva le ossa cremate di un giovane. Al solstizio d’inverno (21 dicembre) il sole al tramonto era allineato con la pietra assiale e le due del portale. Sulla superficie superiore della pietra assiale si trovano due piccole depressioni una delle quali circondata da un’incisione ovale.
Poco distante dal circolo di pietre, in direzione nord, si trovano, delimitate da fondazioni di pietre, una capanna che sembra destinata a cucina e più avanti, con un sentiero che le collega, altre due accostate di forma circolare. La capanna cucina, che ha l’ingresso a sud, ha un focolare e vicino una vasca di pietra che poteva contenere circa 300 litri di acqua; questa veniva fatte bollire rovesciandovi dal focolare delle pietre roventi. Si è dimostrato che si poteva cucinare così della carne. In una delle capanne circolari c’è anche un forno e nelle vicinanze è stata trovata una macina di pietra manuale per il grano. Probabilmente le capanne ed il circolo di pietre sono coeve.
16.7.2 MIZEN HEAD.
All’estremità di una penisola che si protende verso sud-ovest si raggiunge il capo di Mizen Head, una punta rocciosa alta 233 m interrotta da un abisso che viene superato da un ponte di ferro. Sulla penisola si trova una stazione radio ad onde lunghe ed un centro visitatori. Il percorso è veramente panoramico con una stupenda vista sulle scogliere. Si attraversa il ponte e si prosegue su uno stretto sentiero fino ad un terrazzo sulla punta estrema che è il punto più a sud dell’Irlanda. In alcuni edifici si trova una mostra fotografica che illustra la storia del luogo e della costruzione di un faro che ora si trova più a sud su un scoglio isolato. Vi si trovano anche dei vecchi apparati trasmittenti dell’inizio 1900.
16.7.3 BANTRY HOUSE.
Affacciata sulla baia di Bantry ed a 1 km dalla cittadina omonima c’è una ricca residenza della seconda metà del XVIII secolo fatta costruire dal proprietario terriero Richard White nel 1771. Oltre all’interesse turistico che offre la villa con gli arredamenti d’epoca, le collezioni di oggetti d’arte dei proprietari e lo splendido giardino che la circonda, il posto ha anche un interesse storico perché qui, nel 1796 vi tentò uno sbarco una flotta francese con 15000 uomini ed un gruppo di patrioti irlandesi fra cui Theobald Wolfe Tone. Il tentativo fallì per la reazione degli inglesi ed il cattivo tempo che disperse la flotta e fece affondare la fregata Surveillante rimasta per 200 anni a 30 metri di profondità prima di essere recuperata. Nelle scuderie della villa c’è un piccolo museo che racconta la storia del tentativo di sbarco ed espone uno spaccato della Surveillante.
16.7.4 LA PENISOLA DI DINGLE (17 agosto).
La penisola di Dingle è la più settentrionale delle numerose lingue di terra che si protendono sull’Atlantico nel sud-ovest dell’Irlanda nelle contee di Cork e Kerry. Si arriva alla penisola passando per la cittadina di Killarney (Cill Airne in gaelico) vicina ad un sistema di laghi ed al Parco Nazionale omonimo che si estende per più di 10000 ettari fra monti e vallate, paradiso degli escursionisti e dei pescatori. Killarney è per questo una città turistica con tipiche case e numerosi negozi di prodotti irlandesi come tessuti di lana e maglioni.
La penisola di Dingle è invece una zona tutta diversa; è stata una delle zone più povere d’Irlanda fino a pochi decenni fa e per secoli zona di pescatori, quasi una terra di confine, con un forte senso dell’indipendenza. Qui fu girato il film “La Figlia di Ryan” ambientato nel periodo della prima guerra mondiale. Vi sono circa 2000 siti archeologici dell’età del ferro e sono rimaste costruzioni alto medievali con pietre a secco. Si arriva alla baia di Dingle sulla costa meridionale ed al porto della città con le navi commerciali e da pesca da una parte e le barche da diporto dall’altra. Il tempo è nuvoloso e piovoso e non permette di apprezzare appieno i pittoreschi panorami atlantici.
16.8 LE CONTEE DI LIMERICK E CLARE E LA VALLE DELLO SHANNON.
18-19 agosto 2005
Lo Shannon è il principale fiume dell’Irlanda con un grande estuario ed un percorso che attraversa profondamente l’isola formando due grandi laghi che dominano il paesaggio con vaste distese acquitrinose ricche di uccelli acquatici. Ma sul lato dell’oceano, a occidente, le due contee a sud e nord dello Shannon, quella di Limerick e quella di Clare offrono un paesaggio più aspro e desolato ma anche paesaggi stupendi sulla costa settentrionale con le famose scogliere di Moher. La città di Limerick, capitale della contea omonima, è la quarta città dell’isola (circa 30000 abitanti), si trova sulla riva sinistra dello Shannon e sta diventando una città turistica internazionale, punto di arrivo per chi giunge dall’America. A Limerick si trova il castello eretto da Re Giovanni (Giovanni Senza Terra) nel 1200. Attraversato lo Shannon, si e già nella contea di Clare e si visita il castello di Bunratty intorno al quale è stato realizzato un villaggio folcloristico ricostruendo ambienti tipici irlandesi. Addentrandoci più profondamente verso nord nella contea di Clare si incontrano i resti del monastero di Kilmacduagh fondato da St. Colman. Il nord-ovest della contea è la regione del Burren, un vasto tavolato calcareo fortemente eroso dalle glaciazioni. Si trovano qui molti resti megalitici, tombe a forma di dolmen e grotte naturali di origine carsica. Si giunge infine sulla costa occidentale dove si possono ammirare le spettacolari scogliere di Moher.
16.8.1 KING JOHN’S CASTLE (18 agosto).
Il Castello di King John sorge sulle rive dello Shannon con alte mura e solidi torrioni cilindrici di 15 m di diametro. Fu fatto costruire da Giovanni Senza Terra nominato nel 1185 Lord d’Irlanda dal padre Enrico II e poi divenuto re d’Inghilterra e d’Irlanda alla morte del fratello Riccardo Cuor di Leone. Di struttura normanna il castello fu ristrutturato nel 1611 per resistere alla nuove bocche da fuoco. Il castello fu assediato da Cromwell nel 1649 e da Guglielmo d’Orange nel 1690 ed in ambedue i casi si arrese. L’antico ingresso al castello si trova ad est sul lato di terra fra due massicci torrioni, ma ora l’ingresso dei visitatori è sul lato sud dove c’è il museo storico con una mostra audiovisiva; su questo lato gli scavi del 1993-95 hanno scoperto resti di fondazioni del periodo vichingo, del X secolo.
Si entra nella vasta corte del castello dove è in mostra un’antica catapulta medievale e si può vedere dall’interno il complesso fortificato dell’ingresso. Si sale sulle mura percorrendo i cammini di ronda e si ammira il panorama del fiume Shannon che bagna sul lato nord il castello. Un ponte attraversa lo Shannon a fianco del castello e, attraversandolo, si può avere una visione d’insieme.
16.8.2 BUNRATTY CASTLE ED IL FOLK PARK.
Attraversato lo Shannon si entra nella contea di Clare e dopo pochi chilometri si raggiunge il villaggio di Bunratty con il Castello dei MacNamara costruito nel 1425. Il castello è stato restaurato ed il parco trasformato in un villaggio folcloristico dove si trovano ricostruiti ambienti rurali e abitati della vecchia Irlanda del periodo della reggenza con antichi manufatti. Ci sono le caratteristiche case dal tetto di paglia, il recinto di una fattoria con il granaio e gli attrezzi agricoli, i tipici carri da viaggio del Connemara nel nord dell’Irlanda e la strada principale di un villaggio con gli edifici pubblici come la scuola e l’ufficio postale, il pub, i negozi e le case degli artigiani. Si visita anche il castello che ha quattro torri angolari e tre piani. Dall’ingresso, per l’antico ponte levatoio, si entra nella sala del corpo di guardia che oggi viene utilizzata anche per banchetti e su una delle torri è ricavato l’alloggio del capitano. Al piano superiore c’è il Salone Grande adibito alle udienze con mobili di quercia e tappezzerie; negli ambienti ricavati nelle torri si trovano la cucina e la cappella. Al terzo piano si trovano gli appartamenti privati del signore e quelli per gli ospiti; in una stanza è stato ricostruito un bellissimo solaio in legno di stile Tudor. Strette scale a chiocciola sono ricavate in due delle torri e conducono ai vari piani fino ad un terrazzo da dove si gode il panorama del fiume Shannon.
Vicino al villaggio di Bunratty si trova lo Shannon International Airport che è stato il primo aeroporto transatlantico d’Europa sorto fra gli anni ’30 e ’40.
16.8.3 IL MONASTERO DI KILMACDUAGH.
Monumentali resti del Monastero, fondato in origine da St. Colman e da 30 suoi seguaci nell’VIII secolo, si trovano nel nord della contea di Clare in piena campagna vicino all’abitato di Kilmacduagh. Ci sono i resti di una Cattedrale che conserva ancora parti anteriori al 1000, ma è stata rifatta nel 1300-1400, una Round Tower del 1000, un antico cimitero e diverse altre costruzioni sparse intorno. Il monastero ha subito a più riprese saccheggi e distruzioni seguite da ricostruzioni e fu distrutto infine nel XVI secolo. Nei pressi si trova la chiesa di O’Heynes del XIII secolo con elementi tardo-romanici, ma sovrapposta ad un edificio più antico, e l’oratorio di St. John che forse è della stessa epoca di St. Colman.
16.8.4 IL BURREN: GROTTE CARSICHE E TOMBE NEOLITICHE (19 agosto).
Il Burren era il nome di un’antica baronia nel nord della contea di Clare fra l’Atlantico e la Baia di Galway, è una zona di interesse geologico per le sue caratteristiche carsiche. Il terreno poroso assorbe rapidamente le acque meteoriche ed il sottosuolo è ricco di caverne e fiumi sotterranei. Un interessante complesso è quello delle grotte di Aillwee scoperte nel 1940 da un pastore che cercava il suo cane entrato in un cunicolo inseguendo un coniglio. Al tempo delle glaciazioni si era formato un fiume sotterraneo con l’acqua filtrata dai ghiacciai che coprivano la superficie. Le grotte sono state aperte al pubblico nel 1976 e c’è un centro visitatori ed un percorso attrezzato che scende fino a 120 m di profondità, ma il cunicolo prosegue per ancora un chilometro. Vi sono stalagmiti di 4000 anni e sono stati trovati i giacigli degli orsi che vivevano nella zona, ma che sono scomparsi da 1000 anni; non sono state trovate invece tracce di uomini che abbiano abitato queste grotte.
In superficie l’area è ricca di tombe (più di 400) del periodo neolitico e del bronzo e resti monumentali precristiani e medievali. Tra le prime si incontra quella di Glenisheen, formata da 4 lastre di pietra e datata nel 2000 a.C., ed il dolmen di Poulnabrone che significa “buca del dolore”, datato fra il 3000 ed il 1500 a.C., coperto da una grande lastra inclinata. Gli scavi vi hanno trovato ossa smembrate di circa 60 cadaveri che probabilmente appartenevano allo stesso gruppo familiare, insieme a monili di pietra ed osso lavorati. L’analisi delle ossa ha mostrato che si trattava di adulti con un’età non superiore a 30 anni e di molti bambini.
La zona non si presta all’agricoltura e l’economia è basata sulla pastorizia che ha contribuito a disboscare il territorio; il bestiame è tenuto in aree recintate con muretti di pietre a secco.
La piattaforma calcarea del Burren si ritrova al largo della costa atlantica, fino a 50 km di distanza, nell’arcipelago delle isole Aran, un gruppo di tre isole maggiori e cinque minori, selvagge e quasi spoglie, che però conservano una quarantina i siti archeologici precristiani e paleocristiani e dove i pochi abitanti parlano ancora gaelico, attaccati alla loro terra primitiva e inclemente, pescatori che hanno sempre sfidato l’oceano, e dove solo la recente apertura al turismo ha portato un po’ di ricchezza rivitalizzando l’artigianato locale. Le isole Aran meritano una visita ma questa richiede tempi adeguati non compatibili con il programma del viaggio.
16.8.5 LE SCOGLIERE DI MOHER.
La costa atlantica a sud del Burren e del piccolo villaggio costiero di Doolin si solleva a formare una serie frastagliata di scogliere, alte fino a 200 m e a picco sul mare per una lunghezza di circa 8 km. Sono le famose Cliffs of Moher formate da scisti ed arenarie stratificate che hanno sempre attirato folle di ammiratori. Anche qui c’è un Visitor Centre ed un percorso pedonale sul ciglio delle scogliere che permette di apprezzare da diversi punti di vista il suggestivo paesaggio con il violento frangersi delle onde atlantiche alla base delle rupi e la popolazione di uccelli marini che nidifica negli anfratti. Il panorama marino, con il tempo favorevole, arriva fino alle isole Aran.
Partendo dal Visitor Centre, sul punto più a nord del percorso pedonale si trova una Torre di avvistamento panoramica da cui si può osservare l’intero profilo delle scogliere in direzione sud ed un tratto di quelle a nord.
16.9 DALLE TORBIERE DEL CONNEMARA AI CIMITERI MEGALITICI DI SLIGO.
20-21 agosto 2005
La penisola del Connemara (Terra di Conn) nella contea di Gallway è un’altra regione tipicamente irlandese che offre paesaggi inconsueti di grande interesse naturistico. La regione è coperta da torbiere la cui stratificazione rimonta a 10000 anni fa con uno spessore di 10 m e la torba ha rappresentato per le popolazioni un importante elemento della loro economia, usata come concime e per il riscaldamento ed è anche oggi una risorsa come fonte di energia per centrali termiche, ma lo sfruttamento è controllato perché tutta l’area è Parco Nazionale e patrimonio culturale. La città principale del Connemara è Clifden, porto sull’Atlantico dove nel 1919 atterrò il primo volo non stop dal Canada. Da qui Marconi trasmise il primo segnale radiotelegrafico transoceanico. Si visita la fattoria di Dan O’Hara precedente la carestia delle patate, oggi luogo storico e di promozione turistica. Poi, all’interno del Parco Nazionale, si visita l’Abbazia di Kylemore, di fronte ad un lago e fra una cerchia di colline, antica dimora di un magnate costruita nello stile di un castello neo-gotico, acquistata nel 1920 da una comunità di suore benedettine che vi abitano ancora.
Dal Connemara si sale fino a nord-est nella contea di Sligo e, vicino alla capitale omonima si trova il sito archeologico di Carrowmore uno dei più vasti cimiteri megalitici d’Irlanda con tombe di varia tipologia.
16.9.1 LE TORBIERE DEL CONNEMARA (20 agosto).
Il Connemara è stato trasformato in tempi antichissimi dallo sfruttamento agricolo e dalla pratica di bruciare la vegetazione arborea per concimare con la cenere i terreni. Sfruttamento e cambiamenti climatici hanno trasformato la terra in torbiera impermeabile sparsa di laghi naturali alimentati dalle piogge, ricchi di pesci, fra rilievi collinosi non più alti di 750 m e con una flora ed una fauna tipica, oggi sottoposta a vincolo di protezione.
La fattoria di Dan O’Hara, poco lontana da Clifden, è parte del Connemara Heritage & History Centre ed occupa 25000 ettari fra colline e pianura. Si visita con un veicolo trainato da un trattore che permette un giro panoramico e porta alla casa di Dan O’Hara, tradizionale abitazione dal tetto di paglia con un camino dove si bruciava la torba tutto l’anno per tenere asciutto il tetto. Lo strato di paglia superiore doveva essere cambiato ogni 2 anni e tutto il tetto andava rifatto ogni 15 anni. Nel periodo della carestia delle patate gli abitanti erano emigrati e nella casa vi sono molti ricordi dei vecchi affittuari. Un altro luogo interessante è quello dove si estrae la torba usando una speciale pala con lama piegata a squadra per tagliare blocchi di forma parallelepipeda che vengono poi fatti essiccare. Nei luoghi di scavo si incontrano spesso tronchi antichi di migliaia di anni ed anche resti umani ed oggetti di interesse storico archeologico.
16.9.2 L’ABBAZIA DI KYLEMORE.
Nella zona più a nord della penisola del Connemara, all’interno del Parco Nazionale, l’Abbazia di Kylemore è un altro luogo turistico interessante per la sua posizione e la sua storia. La costruzione fu iniziata nel 1867 per volere di Mitchell Henry, un ricco commerciante ed uomo politico, all’interno di un vasta tenuta. La residenza, nella forma di un castello, fu costruita nello stile neo-gotico del periodo Tudor con merli e torri. Nel 1874 moriva la moglie Margaret per dissenteria mentre si trovava in viaggio in Egitto. Henry fece costruire vicino al palazzo un mausoleo per le sue spoglie e poi una chiesa neo-gotica, come una cattedrale inglese in miniatura del XIII secolo. La tenuta fu venduta nel 1894 e, successivamente nel 1920, fu acquistata dalla suore benedettine di Ypres che avevano abbandonato la loro sede in Francia a causa dei bombardamenti durante la Grande Guerra. Le Benedettine istituirono un collegio femminile con scuola secondaria che è attualmente in funzione.
A circa 1,6 km dall’abbazia si trova il giardino vittoriano recintato, costruito contemporaneamente alla residenza, che produceva fiori, frutti e legumi per la famiglia Henry. Ci sono anche 21 serre dove si coltivavano frutti e piante esotiche. Il giardino si può raggiungere dall’Abbazia con un servizio di minibus.
16.9.3 IL SITO MEGALITICO DI CARROWMORE (21 agosto).
Carrowmore, poco ad ovest di Sligo, è una vasta area dove si trovano in gran numero tombe megalitiche fra le più antiche d’Irlanda, databili dal 3600 al 5400 a.C. nel periodo mesolitico, più antiche i quelle di Newgrange. La zona circoscritta dal sito archeologico di 3,8 kmq è solo quella dove si trova la massima concentrazione di tombe (circa 60) ma molte altre si trovano nei dintorni. Vi sono tombe a tumulo (cairn), dolmen e circoli di pietre ed un piccolo museo introduce il visitatore alle caratteristiche dell’arte megalitica. In questo periodo non si trovano più gli splendidi esempi di arte parietale delle grotte di Lascaux in Francia ed Altamira in Spagna, proprie della cultura Magdaleiana, fatte di graffiti e disegni anche a colori con uso di tecniche raffinate e rappresentazioni di animali di un realismo impressionante. Le più recenti di queste forme d’arte sono di 12000 anni fa, dopo, in Europa diminuiscono drasticamente le rappresentazioni di forme riconoscibili di uomini ed animali e sempre più dal mesolitico l’arte preferisce simboli astratti e geometrici scolpiti sulla pietra o su oggetti di osso.
Nel sito si trova un grande tumulo ricostruito con un ammasso di pietre, un corridoio orientato a sud-est nella direzione del solstizio di inverno porta ad una camera centrale dove si trova un dolmen; qui sono stati trovati focolari ed ossa di corpi scarnificati. La Tomba 57 è un circolo di pietra del 3000- 3500 a.C. formato da 33 massi e, in un’area separata a nord, ci sono altri dolmen e circoli di pietra.
16.10 L’IRLANDA DEL NORD: LA COSTA NORD E BELFAST.
21-22 agosto 2005
L’Irlanda del Nord è costituita da 6 delle 9 contee dell’Ulster, un’area protestante che con il trattato di spartizione del 1921 rimasero con l’Inghilterra. Da allora i gruppi orangisti protestanti ed i cattolici organizzati dall’IRA hanno dato luogo ad uno stato permanente di guerriglia alimentando l’odio fra le due fazioni. Nella città di Londonderry, la Derry irlandese a cui gli Unionisti avevano cambiato nome premettendo la voce London per rimarcare il suo legame con l’Inghilterra, attentati e ritorsioni furono all’ordine del giorno fra i quartieri e le strade di opposte confessioni. A Belfast, capitale dello Stato del Nord il contrasto si traduceva in una rigida discriminazione nel lavoro. Recentemente sono cessate tutte le manifestazioni di violenza ed ormai non ci sono neppure caselli e dogane ai confini con l’Eire ma è rimasta una certa atmosfera di diffidenza e sospetto reciproco e Belfast è ancora tappezzata in certi quartieri da scritte e bandiere bellicose.
L’ultima parte del viaggio è dedicata prima ad una rapida visita dei luoghi più spettacolari della costa nord fra cui le rovine del castello di Dunluce del XIV secolo e le scogliere basaltiche delle Giant’s Causeway, una delle formazioni geologiche più spettacolari dell’isola, che per le sue geometrie regolari ha suscitato miti e leggende di giganti. Si finisce percorrendo un ponte di corde sospeso su un abisso, il Carrick-a-rede, che collega uno scoglio con la terra ferma. Non può mancare infine una giornata dedicata a Belfast, la seconda città dell’isola con un respiro più da metropoli moderna ed un’attività industriale e culturale più intensa che risente dell’influenza inglese.
16.10.1 DUNLUCE CASTLE (21 agosto).
Sulla costa nord dell’Irlanda, vicino a Portush, si trovano le spettacolari rovine di un castello su un roccione a picco sul mare quasi separato dalla terraferma. Il Castello ha origine nel 1300 e nel 1500 era dei McQuillans, poi passò ai McDonnells ed era importante perché controllava gli approdi vicino alla Scozia. Era una residenza baronale con due torrioni ed un palazzo. Gli Spagnoli lo bombardarono nel 1500 e venne rinforzato poi, alla fine del secolo, crollò una torre e venne abbandonato. Un centro visitatori permette l’accesso alle rovine, le torri e le sale del palazzo, e si gode una vista magnifica sul profilo della costa.
16.10.2 THE GIANT’S CAUSEWAY.
Ad est di Bushmills, lungo la costa, si trova una caratteristica formazione geologica prodotta da un’emissione di lava basaltica, circa 60 milioni di anni fa, lungo la frattura fra Europa ed America del Nord che ha prodotto l’Atlantico. Raffreddandosi e contraendosi, la lava si è fratturata secondo linee geometriche regolari, generalmente esagonali, ma anche da 4 ad 8 lati fino in profondità, formando blocchi di colonne poligonali con un meccanismo che è simile a quello del fango che si asciuga. Nella zona vi sono fino a 37000 colonne di basalto verticali ed il profilo della superficie è stato sagomato dall’erosione e dalle glaciazioni. Queste formazioni si trovano anche in Scozia, in particolare nella grotta di Fingal dell’isola di Staffa, una delle Ebridi non lontana da Iona. Le leggende nate fra le popolazioni del luogo hanno interpretato queste colonne come i resti di una strada rialzata (causeway) costruita da un gigante per passare dall’Irlanda alla Scozia. La leggenda, che si è colorita di particolari nel III secolo a.C., parla del gigante Finn mac Cumail che voleva affrontare il suo rivale scozzese Benandonner ma non lo aveva mai visto; quando però vide la sua mole mentre si avvicinava, tornò in gran fretta a casa e pregò la moglie di nasconderlo. Questa lo vestì come un infante e lo mise in una grande culla. Appena Benandonner vide il piccolo, deducendo da esso le dimensioni del rivale, tornò in Scozia distruggendo la strada dietro di sé per non farsi inseguire. La Grotta di Fingal in Scozia sarebbe l’estremità scozzese della strada rialzata. Dal 1996 la zona è stata dichiarata dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità ed attrae circa mezzo milione di visitatori l’anno.
Da un ben attrezzato Visitor Centre, mediante minibus, si arriva al tratto di costa dove sono concentrate queste formazioni lungo una serie di piccole baie e promontori. Le colonne di basalto formano pareti, collinette e piattaforme, un fascio di queste colonne su una parete rocciosa è stato chiamato l’Organo. Sul profilo del promontorio che chiude il Porto dei Giganti (The Giant’s Port) si alzano colonne isolate come torri o ciminiere. Nel 1588 le navi dell’Invincibile Armada spararono su di esse credendole una rocca e la nave Girona si fracassò sulle scogliere; nel 1968 è stato individuato il relitto e recuperato un tesoro di monete e gioielli. Lungo la spiaggia si trovano due strani massi di basalto che somigliano a giganteschi stivali: la leggenda vuole che siano stati abbandonati dal gigante Finn mac Cumail per fuggire più rapidamente dopo aver visto il suo rivale.
16.10.3 IL PONTE DI CORDE CARRICK-A-REDE.
Un’altra attrazione molto frequentata della costa nord è il Carrick-a-Rede, un ponte di corde sopra uno strapiombo alto 25 m che serviva a collegare alla terraferma uno scoglio dove era stato costruito un impianto per la lavorazione del salmone che qui si pescava da fine maggio a fine agosto. L’impianto non c’è più ma il ponte di corde è rimasto famoso ed anche qui è stato creato un Visitor Centre per la sua promozione turistica.
Dall’ingresso si segue un percorso pedonale di un chilometro lungo la costa e si scopre il ponte dall’alto solo alla fine; si scende da una scala di ferro e lo si attraversa su una nuova passerella di legno sorretta da corde. Nelle pareti a picco dello scoglio sono numerosi i nidi di uccelli marini e si può ammirare il panorama della costa vicina.
16.10.4 BELFAST (22 agosto).
Belfast è stato sempre un centro importante fin dall’invasione normanna del 1177 e, dopo il 1685, la sua popolazione aumentò per l’arrivo degli ugonotti cacciati dalla Francia e si svilupparono le attività commerciali ed industriali. Nel 1800 fu privilegiata dall’Inghilterra rispetto a Dublino nello sviluppo industriale, tessile e cantieristico per la sua maggioranza protestante e la maggiore fedeltà alla corona ed assunse una fisionomia vittoriana. Recentemente ha subito un rapido rinnovamento con nuovi edifici, attrazioni, ampie zone pedonali ed alberghi di nuova apertura. La popolazione di Belfast è di circa 400000 abitanti.
La città è attraversata dal fiume Logan dove, prima della foce, si aprono i grandi docks della Harald & Wolff che hanno visto la costruzione di numerosi transatlantici fra cui il Titanic e mantengono ancora il loro primato nelle costruzioni navali.
Al centro della città c’è Donegall Square con la grande City Hall in stile neo-rinascimento, costruita nel 1906 con una cupola di 53 m. Davanti c’è la statua della regina Vittoria ed a nord della piazza una vasta zona pedonale con negozi e centri commerciali. Sulla Victoria Street, non lontano dal fiume, sorge l’Albert Memorial Clock Tower, una torre-orologio, modello ridotto del Big Ben di Londra, costruita nel 1865 in omaggio alla memoria del marito della regina Vittoria. La sede episcopale è la Cattedrale di S. Anna, più a nord, finita nel 1904. L’edificio più moderno, divenuto quasi un simbolo della città, è Waterfront Hall vicino al fiume, una grande sala concerti e centro culturale di forme avveniristiche inaugurato nel 1997. Un altro edificio recente è la Grand Opera House ad ovest della Town Hall, all’inizio della Great Victoria Street; sulla stessa strada si trova un antico pub: il Crown Liquor Saloon conservato con la sua decorazione originale del 1885 e le sue salette separate per i clienti.
Fonte: http://www.travelphotoblog.org/ArchivioPersonale/Eurotour.doc
Sito web: da visitare: http://www.travelphotoblog.org
Autore del testo: non indicato nel documento di origine
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