La penisola italiana tra XV e XVI secolo
La penisola italiana scontava un marcato ritardo politico che si concretizzava nell’incapacità di dotarsi di strumenti istituzionali e militari come invece stavano facendo le grandi monarchie europee.
Una certa unità linguistica e il sentimento della comune eredità di Roma non costituivano fattori sufficienti ad avviare un percorso di formazione statuale unitaria né rappresentavano elementi idonei a garantire il delinearsi di una comune identità nazionale.
Le realtà geo-politiche italiane del tempo si caratterizzavano per:
Accesa rivalità tra di loro
Permanenza di più antiche e recenti lotte tra fazioni politiche al loro interno (guelfi/ghibellini)
Ricorso ad eserciti mercenari per le guerre
Assenza di prerogative mistiche che legittimassero i principi italiani
Potere mantenuto con la forza delle armi e con il danaro (Machiavelli acuto testimone)
Fragilità strutturale della politica come costante di lungo periodo della penisola italiana
Fine ‘300 - 1454 : progressiva definizione dello spazio politico italiano con gli stati regionali
Periodizzazione
1- Pace di Lodi (1454) gli Stati non potevano seguire la via dell’unificazione territoriale con la prevalenza di uno stato regionale, né quella di una confederazione.
L’unica via perseguibile restava la ricerca di una politica di equilibrio tra le molteplici esperienze italiane.
2- Tra il 1494 e il 1559 si consumò quella che è stata definita “la tragedia della libertà italiana”(intesa come autonomia del paese nel quadro europeo) e il passaggio della penisola sotto la corona spagnola.
3- Nei primi decenni del ‘500 Spagna e Francia aspiravano al predominio sull’Italia in quanto esso assicurava il predominio in Europa.
→ Due obiettivi: Milano (snodo centrale delle comunicazioni tra Spagna e Impero) e
il Regno di Napoli
Le guerre in Italia
Carlo VIII (1483-1498) nel 1494 discesa in Italia rapida e facile, favorita da:
1) appoggio di un principe italiano
Ducato di Milano – 1476 Galeazzo Maria Sforza ucciso in una congiura. Governa il figlio Gian Galeazzo II (1476-94). Lo zio Ludovico Sforza detto il Moro lo fa uccidere e si proclama Duca (1794).La vedova di GianGaleazzo era figlia del Re di Napoli Ferrante d’Aragona. Per far fronte alla minaccia aragonese il Moro chiama Carlo VIII e lo invita a far valere le pretese angioine sul Regno di Napoli.
2) preparazione politico-diplomatica
Diplomazia: Carlo VIII si assicura la neutralità di Spagna e Inghilterra con cessioni. A favore dell’impero rinunciò ai feudi imperiali della Francia Contea e dell’Artois.
3) appoggio di un partito aristocratico filofrancese
Alessandro VI Borgia voleva per il figlio Cesare un forte Stato nell’Italia centrale.
Venezia aspirava a nuove conquiste nella pianura padana.
A Napoli cospicua fazione filofrancese e antiaragonese dopo fallimento della Congiura dei Baroni (1485)
4) preparazione militare
Superiorità dell’apparato militare: moderno e con un’efficiente artiglieria.
Le tappe della discesa di Carlo VIII 1/4
1494 agosto: Carlo VIII è ad Asti
Novembre: a Firenze.
Il successore di Lorenzo, Piero de’Medici (1492-94), troppo soggetto ai francesi provoca la ribellione è è costituita la repubblica (1494)
Girolamo Savonarola teorizza una radicale «renovatio» cristiana e lotta contro il potere temporale dei papi.
- Disprezzo per i valori mondani è ROGHI di beni di lusso e di OPERE d’ARTE
Dalla religione riprende ideali di fratellanza e uguaglianza che tenta di trasferire
nel campo della politica
a) costituzione semidemocratica
b) abolizione delle imposte
c) Monte di Pietà per l’assistenza ai bisognosi
→ Profonde divisioni nella città:
PIAGNONI: sostenitori di Savanarola;
PALLESCHI: fautori della restaurazione dei Medici;
ARRABBIATI: favorevoli ad un sistema di potere aristocratico.
Alleanza tra oppositori di Savonarola e scomunica del papa
il frate viene impiccato in Piazza della Signoria 23-5-1498
1494 Dicembre: Carlo VIII è a Roma
Nel laboratorio politico italiano si avvia il progetto di Cesare Borgia
Tentativo di formare un vasto stato inglobando la Toscana orientale, le Marche e la Romagna, formalmente annesse allo Stato della Chiesa ma in realtà dominio personale del Duca Valentino che:
- nel 1499 conquista Imola, Forlì, Rimini, Pesaro
- nel 1502 Urbino e Senigallia
La morte di Alessandro VI (1503) interrompe la congiuntura favorevole:
C. Borgia non riesce ad «acquistare tanto imperio, avanti che il papa morissi» (Machiavelli)
GIULIO II della Rovere (1503-13), nemico dei Borgia
- consolidamento monarchia papale e politica di centralizzazione del potere
-politica estera aggressiva e costruzione intorno al papa di un ampio sistema di alleanze
1495 Febbraio: Carlo VIII è a Napoli
■ Il Regno napoletano era formalmente vassallo del Papato: necessaria la consacrazione del re da parte del pontefice ed omaggio della Chinea.
Dopo l’abdicazione di Alfonso d’Aragona, che aveva tentato di contrastare diplomaticamente e militarmente i progetti d’invasione, il figlio Ferrandino rimane re per un mese.
Carlo VIII entra con l’appoggio dei Baroni e del patriziato della capitale e, seppure per un periodo di tempo molto limitato, adotta una serie di misure politiche:
premia il consenso degli strati artigiani e borghesi di Napoli con la conferma dei privilegi corporativi
- allarga i poteri della rappresentanza popolare nel governo cittadino
nuove tasse che però gli alienano il sostegno dei «popolari» e del «popolo minuto»
31 marzo 1495 lega antifrancese:
VENEZIA, ROMA, MILANO (voltafaccia) IMPERO, FERRANDINO (fuggito da Napoli), SPAGNA
6 luglio 1495 battaglia di Fornovo per tentare di impedire la ritirata di Carlo
fine della spedizione in Italia
7 luglio restaurazione aragonese a Napoli ma aspre lotte tra le fazioni aristocratiche
Nel mese di ottobre muore Ferrandino è erede al trono è lo zio Federico.
Inizia nuovo corso politico:
- ridimensionamento dei «popolari»
- compromesso di interessi tra Corona e feudalità
- governo dei Seggi a Napoli
1498 Muore Carlo VIII
Luigi XII d’ORLEANS ribalta le alleanze: la Francia si allea con Venezia e con Roma
Il sovrano rivendica titoli legittimi su Milano per la discendenza dai Visconti
- 1499 conquista Milano
• 1500 Trattato di Granada: Francia-Spagna per la spartizione del Sud:
- alla Francia: Napoli e la parte settentrionale del regno già aragonese
- alla Spagna: le Puglie e la Calabria
Precario equilibrio è 1502 riprendono le ostilità
Battaglia di Cerignola (1502): sconfitta francese ad opera della fanteria spagnola (il Tercio)
è dicembre 1503 gli Spagnoli conquistano Napoli
Inizia la lunga dominazione spagnola sul regno di Napoli (fino al 1707)
1504 Trattato di Lione
- Milano alla Francia
- Napoli, Sicilia e Sardegna alla Spagna
Venezia: dopo la fine dell’esperienza di Cesare Borgia, cerca di espandersi a danno dello Stato della Chiesa:
1508 - Lega di Cambrai ( Roma Impero Francia Spagna contro Venezia)
14.05.1509 disfatta veneziana ad Agnadello ma rapida e sorprendente ripresa della Serenissima che approfitta delle divergenze fra gli alleati di Cambrai (ampia condivisione dell’interesse pubblico, eccezione in stati italiani)
Resta il problema politico della supremazia Francese nel Nord Italia
è Giulio II nel 1512 promuove la Lega Santa contro la Francia: si alleano PAPA, SPAGNA,
VENEZIA, SVIZZERA.
Sconfitta francese e ritorno degli Sforza a Milano e dei Medici a Firenze
Permanenze nel sistema degli Stati italiani:
Lo Stato della Chiesa e Venezia gli elementi più forti
prassi dell’equilibrio e appoggio francese per bilanciare supremazia spagnola
con l’aiuto di Venezia Francesco I nel 1515 a Marignano sconfigge svizzeri e milanesi e occupa MILANO
è l’Italia è divisa in due sfere d’influenza: al Nord, i Francesi; al Sud, gli Spagnoli
Fonte: http://newpolitik.files.wordpress.com/2010/11/6-la-penisola-italiana-tra-xv-e-xvi-secolo.doc
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