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YANG-TZE KIANG

FIUME AZZURRO

 

Lo Yang-tze è il più lungo fiume della Cina e dell’Asia, copre un bacino di quasi due milioni di kmq e sfocia nel mare della Cina Orientale con un estuario di 36 km di larghezza.
Nasce a circa 5.000 m. d’altitudine, nell’altipiano tibetano, dall’unione di due rami sorgentiferi con il nome di Tongtian he; scorre attraversando profonde gole in direzione SE, parallelamente all’alto corso di altri fiumi asiatici come il Mecong.
(Il Mecong, che rappresenta per l’Asia sud-orientale quello che è il Nilo per l’Egitto, scorre nella penisola Indocinese dove ha costruito con il suo limo tutti i bassopiani della Cocincina e dopo aver attraversato il Vietnam, ricordato per la famigerata guerra del 1965, sfocia nel mar Cinese Meridionale.)
Il nome di Fiume Azzurro, con cui è noto in Occidente, gli fu dato dai Gesuiti all’inizio del XVIII secolo.
Fin dai tempi remoti la vallata dello Yantze Kiang è servita come via di comunicazione tra le province del Szecwan (il cui nome vuol dire i “Quattro fiumi”) e la costa est della Cina.
Una volta la navigazione del fiume era molto pericolosa a causa della nebbia e delle forti correnti, tanto da far scrivere al grande poeta Li Po (dinastia T’ang): -Il cammino del Szecwan (Sichuan) è difficile, ancor più difficile di quello del cielo-.
Millenni fa tutta la regione era conosciuta, dai contrafforti dell’Himalaia fino alle regioni subtropicali, con il nome di “Paese Celeste”, per le sue grandi ricchezze naturali.
Lo Yangtze porta ai due grandi territori esterni della Cina: il Tibet e il Sinkiang.
Nella zona meridionale del Sinkiang sono stati effettuati esperimenti nucleari della Cina rossa e pare che la prima bomba atomica cinese sia stata fatta esplodere nel deserto di Takla Makan, il più vasto della Cina.
Attraversa lo Yunnan e, quando arriva tra le umide montagne del Szecwan (le Alpi del Sichuan) ha percorso metà del suo cammino; tra le province del Sichuan e dell’Hubei si trovano le pianure del medio Yangtze che riceve in questo tratto uno dei suoi maggiori tributari, lo Yalong jiang, e i fiumi provenienti dal Bacino Rosso.
Il bacino del Sichuan, che si trova nella provincia omonima, circa 135 milioni di anni fa era un lago.Poi la terra si sollevò per creare le montagne, in seguito attraverso una fenditura nella sponda del bacino, da cui iniziano   le famose Gole del fiume, l’acqua defluì lasciando il terreno asciutto.
Il clima in questo bacino è diverso dagli altri; infatti le montagne fanno da scudo ai venti freddi; gli inverni sono miti e le estati calde; le piogge abbondanti e frequenti le nebbie in inverno e primavera.In questo bacino,ricco anche di materie prime come carbone, petrolio,zolfo, si producono: frumento, arance, mandarini,canna da zucchero ed erbe medicinali.
La provincia del Sichuan è la principale produttrice di riso, infatti si possono fare due raccolti l’anno.
Il riso, lungo il corso dello Yangtze, era coltivato in Cina già nel 4000 a.C.; da lì la coltura di riso si estese in Indonesia, intorno al 1500 a.C. e poi in India.
I Greci appresero dai Persiani l’esistenza del riso, mentre a Roma si sa che era già conosciuto nel I secolo a.C. anche se non era molto apprezzato.                                        Un’antica leggenda cinese narra che quando l’uomo fu creato non sapeva coltivare la terra e rischiava di morire di fame.Il “buon Genio”,dio dei boschi e dei campi, si impietosì e gettò alcuni suoi denti nelle acque di una palude.Da quei denti nacquero tante piantine i cui semi si rivelarono ottimo cibo. L’uomo grato    al dio per il dono ottenuto, apprese che, per ottenere ancora il miracolo, doveva immergere questo dono nelle acque.
Nel Bacino rosso lo Yangtze si trova a 300 m di altitudine e dista dalla foce ancora 3000 km.Situata sul fianco dello sperone di montagna che avanza tra lo Yang e il Kialing Kiang fino alla confluenza tra i due fiumi, si incontra Chungking,
Alla confluenza con il Kiliang Kiang la corrente, i mulinelli, i vortici sono molto violenti e i rematori delle giunche devono essere molto abili per non far travolgere le loro fragili imbarcazioni. Questa città, quando i Giapponesi nel 1938 cominciarono l’invasione della costa orientale cinese, fu elevata al rango di capitale della Cina dal governo del Kuomintang. (partito politico democratico e indipendente, fondato nel 1921, avversario prima dei capi militari “ i signori della guerra” e poi dei comunisti. Fu sciolto nel 1949 dopo la vittoria dei comunisti) Quella fu una delle epoche più cupe della Cina moderna.I Giapponesi occupavano tutta la parte orientale del paese, cioè le province più fertili e Chiang Kai-shek ( uomo politico cinese e primo ministro, che instaurò negli anni trenta un regime dittatoriale) si era ridotto ai prodotti agricoli del Szechwan e delle arretratissime zone circostanti. I nazionalisti cinesi, con grande sacrificio, trasferirono da est a ovest il maggior numero possibile di officine e macchinari per continuare a fabbricare armi, ma questo non bastò ad assicurare al Kuomintang la vittoria sui Giapponesi. Chiang kai-sheh, dopo la ripresa della guerra civile e la seguente sconfitta, nel 1949 fuggì a Formosa dove fondò lo stato della Cina nazionalista divenendone presidente a vita.
Dopo Chongqing la sua valle si restringe nuovamente e scorre in profonde gole alte fino a 1000 m., superando numerose rapide; in certi punti, frequenti rocce ingombrano il suo letto e, a volte, non affiorano nemmeno dalle sue acque.Queste rocce rendono difficile la navigazione, ma per fortuna i punti più pericolosi sono segnalati da boe multicolori.Le imbarcazioni che vanno contro corrente devono contrastare la fortissima corrente che anima il corso superiore del fiume, soprattutto nelle gole. I villaggi che s’incontrano lungo lo Yang-tse sono inerpicati in alto, al riparo dalle inondazioni.In certe località e particolarmente nelle gole più strette, quando le piogge violente succedono ad una lunga siccità, lo Yang-tse può salire di 30 centimetri in mezz’ora.Le gole del fiume sono tre e si susseguono per circa 200 km.La prima, lunga 8 km, si chiama Chutang-hia, “ il mantice”.In questa zona, alla fine della seconda guerra mondiale, nel 1945, i bombardieri giapponesi sorvolavano costantemente le regioni orientali del Szechwan (Sichuan) e i Cinesi erano costretti a far navigare di notte i loro piroscafi e uno di questi, che stava risalendo il fiume nell’oscurità, urtò contro uno scoglio e colò a picco.
La seconda gola, chiamata Wu-hia, “gola della strega”, è lunga 75 km.In alcuni punti la larghezza del fiume è inferiore a 150 metri e le grandi imbarcazioni sfiorano le rocce.
Qui, dopo la rivoluzione cinese, agenti segreti del Kuomintang fecero esplodere una nave che trasportava esplosivi.
La terza gola, la più lunga, chiamata  Sihing-hia,”gola dell’ovest”, si snoda per 120 km. Durante la notte le nere gole sono segnalate da fari rossi e verdi.  All’uscita dalle gole si arriva nella  provincia di Hupeh e i porti fluviali che si incontrano sono quelli di Chungking e Wanxian. 
A Chungking, città del carbone e dell’acciaio, esplose la rivoluzione che fece della Cina una repubblica, mentre la capitale della provincia è Wuhan. In questa città il presidente Mao Tsedong attraversò il fiume a nuoto per ben due volte, nel ’56 e nel   ’66. Si trattò, in entrambi i casi, di una nuotata politica, per dimostrare la sua forza e la sua potenza; costrinse i gerarchi a seguirlo e lui, settantenne, arrivò “ fresco come una peonia”, dicono i Cinesi.
Mao scrisse anche una poesia intitolata “Nuotare su questo tratto di fiume che trascina come un mare erbe, fango e migliaia di   “avanzi” della nuova Cina”.Alcuni   versi dicono: “Ho appena bevuto le acque di Changsha - (altro nome del Fiume), mangiato il pesce di Wuhan-e ora sto nuotando nel grande Yangtze…
Il fiume, che si trova a 41m di altitudine, entra definitivamente in pianura con un percorso diretto un po’ a SE, un po’ a NE. Allargandosi nella pianura di Hupeh forma ampi meandri, mentre numerosi bracci morti ne intersecano il corso principale.Nella sua valle, in questo tratto, si aprono numerosi laghi, i principali dei quali si trovano a sud; fra due di questi il fiume riceve l’ultimo dei suoi grandi affluenti, l’Han-shui.Questi fiumi e laghi sono una fonte di ricchezza economica: pesci, semi e radici di loto, giunco.
Quindi scorre ampio, accessibile a navi marittime di medio carico, fino alla foce.
Lungo le sue rive si susseguono molti porti fra cui Nanchino.
Nanchino si trova sul basso Yangtze, in mezzo a colline, ai piedi di un massiccio montuoso, i cui contrafforti si allungano fino alla riva meridionale del fiume. E’ un centro commerciale e industriale molto attivo, importante per la lavorazione delle fibre tessili, principalmente della seta, del cotone e della canapa. E’ anche importante per le industrie siderurgiche, meccaniche, chimiche e per la raffinazione del petrolio.
Nata in un punto privilegiato del corso del fiume, la città è da secoli il più importante nodo di comunicazione tra il Nord e il Sud della Cina.
Nota con il nome di Ching-lin, “collina d’oro”, fin dal V-IIIsecolo a.C. come fiorente centro commerciale, durante la dinastia dei primi imperatori Ming fu eletta capitale (1368-1409) con il nome di Ying-tien (“proclamata dal cielo”).Considerata, anche dopo il trasferimento della corte imperiale a Pechino nel 1409, la capitale morale dell’Impero, fu chiamata qualche anno dopo Nan-ching, ”Capitale del sud”, in contrapposizione a Pei-ching, Pechino, ”Capitale del nord”.
Occupata nel Seicento dai Manciù cambiò ancora nome. Nel 1842, alla fine della guerra dell’oppio, nella città occupata militarmente dagli Inglesi, fu concluso il famoso trattato che segnò l’apertura della Cina agli Occidentali.(Tra le clausole, oltre l’apertura di cinque porti al commercio inglese, fu ceduta “in affitto” alla Gran Bretagna   Hong-Kong, che era stata occupata durante la guerra dell’oppio, ritornata alla Cina nel 1997.) Per la sua posizione strategica ebbe grande importanza durante la rivoluzione che portò alla proclamazione della Repubblica nel 1912.Allo scoppio della guerra civile, Nanchino, già occupata dalle forze del Kuo-min-tang divenne nel 1926 la capitale dei nazionalisti.Caduta in mano ai Giapponesi, dal 1940 al 1945 fu sede del governo fantoccio di Wang Ching-wei, presidente del Kuomintang. Nel 1949  fu conquistata dai comunisti che, con la proclamazione della Repubblica Popolare Cinese, trasferirono definitivamente la capitale a Pechino. 
Nella zona della foce si trova Soochow, una città molto importante dal punto di vista turistico per i suoi celebri giardini, templi, palazzi e pagode.Nelle vicinanze della città tra i canali si estendono campi di riso, di soia, arachidi, sesamo, cotone; le terre basse sono coltivate a riso d’estate e a grano d’inverno; sugli argini e nei campi più elevati si coltivano granoturco, patate dolci, fagiolini e vari tipi di frutti; la mitezza dell’inverno nel bacino del fiume consente due raccolti l’anno e le messi sono abbondantissime e le eccedenze sono portate nei centri di smistamento situati nei canali più importanti.La rete dei canali piccoli e grandi che copre tutto il bacino dello Yangtze forma una rete lunga più di 200.000 chilometri.
Proseguendo il suo corso il fiume bagna Wuhsi nota per la gran rete di canali sui quali si effettua un gran trasporto di merci e le case costruite a picco sull’acqua, caratteristica questa comune a tutte le città del bacino inferiore dello Yangtze.
Il canale più importante è il Canale Imperiale la cui costruzione risale a duemilacinquecento anni fa. Era stato scavato per garantire il collegamento tra la regione meridionale dei laghi e la punta del delta del fiume. Ed era lungo 300 km.Agli inizi del secolo VII il canale fu prolungato sia a nord che a sud.
L’idea di costruire una via navigabile che andasse da nord a sud dipendeva dal fatto che tutti i grandi fiumi cinesi scorrono da ovest ad est; grazie a questo canale, i signori del nord potevano ricevere la seta e i broccati del Sud; il prolungamento del canale permetteva anche di esportare verso le altre regioni della Cina una buona parte dei prodotti agricoli che provenivano dalle regioni più fertili del bacino dello Yangtze Kiang. Sotto la dominazione mongola, alla fine del XIII secolo, il canale fu prolungato fino a Pechino e due secoli più tardi, sotto i Ming, il tronco settentrionale fu allargato e migliorato.Il gran canale che collega Pechino a Hangchow, attraversa quattro province e tocca le città più importanti assicurando il collegamento tra i grandi sistemi fluviali dello Yang, dello Huai e dello Hwang-Ho (fiume Giallo)
Lungo tutto il suo gigantesco corso che nutre milioni e milioni di persone, lo Yang-tse fa onore al suo nome di “ Padre dei fiumi; ”le prime descrizioni delle sue piene datano 246 a.C. e fino al 1948 ha provocato ben 979 inondazioni; durante quella del 1931 nelle strade di Hankow si circolava solo in barca. Se la piena del 1954 ha risparmiato la città di Wuhan è stato solo per gli sforzi sovrumani di centinaia di migliaia di persone; trecentomila uomini e donne corsero sul monte Chen, vicino la città, e trasportarono giorno e notte secchi e secchi di terra per consolidare gli argini del fiume che straripava e per rinforzare i punti più vulnerabili. L’iconografia ufficiale ha immortalato il sacrificio di tutti gli uomini che si sacrificarono per la salvezza comune e la morte eroica di quelli che si strinsero gli uni contro gli altri nella tempesta scatenata, quando le acque avevano ormai sfondato gli argini, facendo diga con i loro stessi corpi per arrestare il fiume impazzito mentre dietro di loro altri uomini arginavano la breccia.
Le portate del fiume sono medie e le abbondanti piogge estive non hanno conseguenze dannose per la valle dello Yang grazie alla profondità del suo letto e a due bacini regolatori.Qualche volta tuttavia si registrano piene assai elevate che causano gravi inondazioni.Ciò ha reso necessaria fin dall’antichità, la costruzione di dighe e argini di protezione. E’ stato costruito un bacino di derivazione delle piene di enorme capacità, che si è rivelato efficiente durante le piene del 1954.
Altri lavori sono stati compiuti o sono in corso lungo il fiume e i suoi affluenti, sul lago Dongting e presso la confluenza dello Han shui.
Nella regione dello Hupeh, dal novembre 1977, è in corso la realizzazione di una
grandiosa diga che dovrebbe fornire 84 miliardi di kwh e quintuplicare il volume delle merci trasportate via acqua.
Questa opera monumentale, progettata dal governo di Pechino, è la diga detta   delle tre Gole, dal nome della zona dove nascerà; larga un chilometro e 600 metri, alta più di 180, creerà un bacino idrico   profondo centinaia di metri e lungo più di 640 chilometri.Questo enorme invaso, che cancellerà 19 contee, 153 città, 4500 villaggi e   canyon, che hanno ispirato per secoli poeti e pittori, permetterà a navi di grande stazza di navigare direttamente verso l’interno della Cina e di favorire l’accesso ad una regione ricca per l’agricoltura e per la produzione di manufatti. Secondo le previsioni le sue turbine idroelettriche produrranno la stessa elettricità di 18 impianti nucleari.
A Sun Yatsen, presidente della repubblica con la rivoluzione cinese del 1911-12,     va il merito di aver proposto nel 1919 l’idea di una diga idroelettrica nelle Tre Gole. A metà degli anni ’50, in seguito a devastanti piene lungo il fiume, Mao Tse-tung, presidente della repubblica popolare cinese fino al 1958, commissionò degli studi atti a rilevare la fattibilità della diga.
Il progetto prevede un sistema di chiuse che faranno arrivare le navi oltre 2000 km verso l’interno, a Chongqing, nel Sichuan.
Ma intorno al progetto ci sono molte riserve legate non solamente alle ripercussioni
negative sull’ambiente, ma anche alla paura che le costruzioni siano state realizzate con materiali scadenti a causa della corruzione del sistema politico-economico.
Nel 1989 il giornalista cinese Dai Qing finì in carcere per dieci mesi per aver criticato il progetto delle Tre Gole: infatti lo definì “il progetto più distruttivo del mondo dal punto di vista sociale ed ambientale”.Gli esperti sostengono che il gigantesco lago diventerà un pozzo nero nella prospettiva che un miliardo di tonnellate di rifiuti industriali e umani fluiscano nel bacino; inoltre gli accumuli dei materiali tossici e di altri materiali inquinanti potrebbero colare nella riserva di acqua e costituire un grave rischio per la salute. Scrive un giornalista cinese:” Rallentando il corso delle sue acque, la diga finirà col portare verso il fiume una concentrazione di inquinamento proveniente dalle varie fonti industriali e residenziali piuttosto che lavarle via verso il mare.Il risultato sarà un fiume avvelenato.”
Altri sostengono che la diga contribuirà a far accumulare il limo dello Yangtze, più che a facilitare l’accesso delle navi più grandi; altri mettono in dubbio la reale possibilità di uso dell’elettricità generata dalla diga.
Non mancano le ripercussioni sociali.Una volta cominciata la risalita dell’acqua, la diga inonderà più di cento città e più di un milione di persone dovranno essere trasferite e a 300.000 contadini dovrà essere assegnata della nuova terra da coltivare.Molte saranno le terre, dissodate   per secoli dai contadini cinesi, che si perderanno sotto le acque del bacino e la terra inondata è più fertile di quella in cui verrà sistemata la popolazione, per non parlare degli alloggi che, a causa della corruzione, sono stati costruiti al di sotto degli standard.
Non mancheranno ripercussioni ambientali: mutazione imponente sul clima, distruzione di specie rare della flora e della fauna, terremoti di assestamento.
Da parte loro, archeologi e storici hanno stimato che circa 1300 importanti siti archeologici scompariranno sotto le acque e, fra questi, i luoghi che rappresentano i resti della patria dei Ba, un’antica popolazione che si insediò nella regione circa 4000 anni fa.
Il governo cinese ha rigettato tutte le critiche ritenendo il progetto valido e considerando che i benefici superano di gran lunga i danni. L’impressione è che il progetto delle Tre Gole sia in fase troppo avanzata per poter essere interrotto, anche se la Cina non può contare sull’aiuto degli USA che hanno   ritirato il loro supporto tecnico nel 1993 per i dubbi sull’efficacia nella difesa fluviale e le inerenti preoccupazioni ambientali.
Sullo sbarramento del Fiume Azzurro il governo di Pechino ha puntato molto; le autorità sperano che riesca a risolvere molti grandi problemi del Paese: rendere più facile la navigazione sul fiume, produrre energia per il crescente consumo nazionale, fermare le piene che si susseguono da millenni e che hanno causato più di un milione di vittime negli ultimi 100 anni.
Il 1998 fu un anno critico per la Cina. A maggio una siccità, iniziata nei mesi invernali, compromise la stagione delle semine primaverili nel nord e quelle del trapianto del riso nel sud. A  giugno alcune  province   furono colpite da piogge violente e le inondazioni causarono morte  fra gli uomini e il bestiame e distruzione di case e devastazione di migliaia di ettari di terra coltivata.
Nelle aree colpite dal flusso continuo   delle inondazioni, dalla siccità, dai terremoti e dalle tempeste di sabbia, si verificarono casi di malattie infettive intestinali.
A luglio i tratti medio e inferiore del Fiume Azzurro si innalzarono di livello a causa del grande volume di acqua che si era accumulata nei laghi Boyang e Dongting, i due principali sistemi idrici del fiume.In alcune aree i residenti ebbero appena il tempo di scappare; furono distrutti i raccolti estivi, mentre cibo e acqua potabile iniziavano a scarseggiare; forti piogge abbattutesi nelle zone dello Hupeh e del Sichuan, rendevano ancora più difficile gli sforzi per controllare le inondazioni.
Ad agosto il governo proibì    il taglio e il trasporto di tronchi d’albero lungo il tratto superiore dello Yangtze per contenere la forte erosione del suolo. L’eccessivo disboscamento sui pendii collinari e montuosi fu in parte la causa delle inondazioni e le piogge, invece di penetrare all’interno, lavarono le nude colline, cosi che i fiumi ostruiti con il fango salirono di livello.Per salvare le città si lasciarono inondare le fattorie e i contadini si rifugiarono in tendopoli.
Lo stato di emergenza iniziato nel mese di maggio si concluse a settembre con migliaia di morti, milioni di sinistrati e case distrutte e ingenti perdite economiche .
Un adagio cinese recita: “Il cielo nutre e il cielo distrugge!
Il Fiume rappresenta non solo la divisione geografica e culturale tra la Cina del nord e quella del sud ma anche espressione di un’intera civiltà, il legame fisico tra l’interno rurale del paese che conosce direttamente la violenza della natura e le moderne metropoli .
Una di queste è Shangai, dove lo Yang si allarga come un mare; qui le giunche si incrociano, si ingorgano mentre le lontre e i cormorani con la gola legata pescano e sputano la preda sulla barca.Le acque dell’immenso estuario sono solcate da centinaia di “ sampan”, (piccole imbarcazioni di legno spinte da una pertica), condotte dalla gente che, allevando anatre, coltivando riso e pescando calamari,                           

vive sulle rive fangose solcate da un dedalo di canali.
Il grande Drago Yangtze o Fiume Azzurro o, affettuosamente,Changsha, ha finito il suo lungo corso e si mescola con le acque del Mar Cinese Meridionale.

 

Fonte: http://www.alighierict.it/produzionestudenti/I%20fiumi%20del%20mondo%20(III%20A%20prof.%20Lucia%20Sciacca%202002-03)/YANG.DOC

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