L'Ottocento
Linee generali
A partire dal 1850 in campo scientifico ci furono molte scoperte ad esempio Mendel (ereditarietà), Pasteur (scoprì l'origine batterica di molte malattie), Maxwell (teoria della luce ed elettromagnetismo) che fu la base per le teorie di Einstein.
Si sviluppa in Francia una corrente detta Positivismo in contrasto con quella tedesca. Il principale esponente è Comte che sosteneva che l'uomo per risolvere razionalmente i suoi problemi doveva smettere di credere nelle superstizioni e nel magico per poter cominciare a sviluppare una mentalità scientifica che si basasse sui fatti, sul vero. La cultura Positivistica assumerà spesso toni troppo trionfalistici. Nasce la sociologia che serviva ad applicare il metodo scientifico all'analisi dei comportamenti umani. Si sviluppa in questo periodo l'opera di Darwin dove afferma che le specie mutano e attraverso la lotta per la sopravvivenza si selezionano quelle più forti e che quindi l'uomo non sarebbe altro che l'evoluzione di una specie. A seguito delle grandi trasformazioni economiche, del graduale miglioramento delle condizioni di vita e la maggior scolarizzazione fa si che si crei una società di massa.
Questo fece aumentare il pubblico delle opere letterarie e quindi ci fu una modifica di quello che prima era il letterato. Tende infatti a scomparire il letterato aristocratico e d'elitè e i rapporti fra pubblico e autore si fa più distaccato. Il pubblico di massa è il nuovo destinatario delle opere e per questo circola ciò che piace, il resto è destinato all'oblio. Si sviluppano i movimenti letterari del Naturalismo e Simbolismo dove lo scrittore fa si che nelle sue opere ci sia una fredda e distaccata rappresentazione della realtà. Si sviluppano entrambe a Parigi negli anni '30-'40. Questo ambiente è costituito sia da veri artisti appartenti alle classi aristocratiche sia da persone di umili origini che tentano di dare un senso alla loro vita, lo stile è molto anticonformista. Questo ambiente viene definito "bohemien" e rappresenta una condizione sociale molto umile, poco privilegiata che rifiuta di credere nei sogni ma si basa sulla realtà.
Naturalismo
Dal pensiero formulato da Hippolyte Taine nella sua opera "La filosofia dell'arte" (1869) nascerà nella seconda metà dell'Ottocento il Naturalismo. Egli afferma che l'opera d'arte nasca da un insieme di circostanze sociali, politiche e naturali.
Queste idee influenzeranno autori come Zola, Balzac e Flaubert i quali saranno i primi veri autori ad aderire a questa corrente. Il Naturalismo si caratterizza per la fiducia, l'esaltazione della
scienza in contrasto con le idee romantiche.
La prefazione a "La fortuna dei Rougon" (1871) di Zola, primo romanzo del ciclo dei Rougon-Macquart è considerata la prima vera opera del Naturalismo.
L'autore afferma che l'uomo sia il prodotto di due fattori: l'ambiente e l'ereditarietà. Un ciclo simile si troverà anche in Italia con "Il ciclo dei vinti" di Verga.
Il Naturalismo si sviluppò molto in Italia, Portogallo e Spagna ma anche in zone più lontane come la Russia e i paesi scandinavi; qui con Ibsen e Strindberg il Naturalismo venne applicato al teatro.
In Germania si ebbe una sorta di realismo poetico che rese la natura una sorta di oggetto mistico mentre in Inghilterra rimase molto più seguito il romanzo sociale.
Simbolismo
Di genere opposto al Naturalismo si trova il Simbolismo, il cui precursore è Baudelaire nel 1857 con "I fiori del male". Al Simbolismo aderì solo una piccola parte della popolazione e sembrava sacrificare la spiritualità dell'uomo, la sua interiorità e il suo bisogno di valori.
La nascita di un vero e proprio movimento si ha nel 1871 con la pubblicazione di "Lettera del veggente" di Rimbaud e nel 1876 del poemetto "Il pomeriggio di un fauno" di Mallarmè. Nel 1884 Verlaine pubblica l'anologia "I poeti maledetti" comprendenti testi dello stesso, di Mallarmè e Rimbaud. Questo movimento ha come caratteristiche la protesta contro l'esistenza sociale moderna e la concezione positiva dell'universo. I poeti ricercano un senso nascosto nella vita e nelle cose che sfugge all'uomo comune e che è accessibile solo attraverso la capacità di intuizione e di divinazione di persone veggenti, la poesia è la forma suprema di questa conoscenza e acquista un ruolo fondamentale nella società in quanto si dovrebbe rinunciare a ogni tipo di conoscenza e
bisognerebbe fare appello alla parte oscura dell'uomo dove le facoltà non sono sottomesse alla ragione.
Il simbolo rappresenta un'immagine concreta dei significati profondi, quelli che lo spirito crea spontaneamente. La caratteristica dei simboli è la polivalenza infatti i simboli rappresentano una realtà complessa unita da un legame affettivo senza che esso abbia veramente un senso logico.
Italia
Dopo l'unità nazionale del 1861 si assistette a un indebolimento della spinta innovatrice del Risorgimento e nell'ambito letterario ci furono notevoli cambiamenti. Il nuovo letterato non si riconosceva più nella classe borghese che aveva ridotto i propri valori al profitto e al successo. Questa diversità prese spazio soprattutto a Milano dove emerse una tendenza letteraria di impostazione bellica che prendeva spunto dai poeti maledetti francesi e venne chiamata Scapigliatura. Il primo ad usare questo termine fu Cletto Arrighi nel 1862, i maggiori esponenti di questo movimento furono Boito, Praga e Tarchetti. Questo movimento criticava i modelli e i valori risorgimentali, segnava la fine del sentimentalismo romantico ormai incapace di interpretare la realtà e la nascita dell'esigenza di un'arte che tendesse al vero. La ribellione si concretizza con la ricerca di una poetica confusa, legata all'orrido e al misterioso. Il contesto economico e sociale italiano fece si che non si sviluppasse così tanto come in Francia.
Inizia a diffondersi l'uso del parlato della lingua nazionale, che si avvicinava alla prosa. Per la poesia rimane un'aura classicista.
Verismo
Il Verismo si sviluppa dopo la presa coscienza dei problemi dell'Italia post-unitaria e la penetrazione in Italia di idee positiviste e il progressivo abbandono del romanzo storico-sentimentale. L'iniziatore di questo movimento fu Capuana, secondo lui l'autore doveva essere impersonale e non doveva esprimere il proprio punto di vista. Farà parte anche Verga. Nel Verismo si trova un carattere pessimista dovuto alle condizioni di arretratezza nel quale si trovava l'Italia; i temi sono molto legati al mondo contadino quindi alla società di massa, all'agricoltura, alla campagna e le diversità fra le varie regioni. Nasce una letteratura sentimentale, pedagogica ed educativa dei quali ricordiamo Pinocchio di Collodi e Cuore di De Amicis.
La lingua
Dal 1857 con la pubblicazione dei "Fiori del male" di Baudelaire la lirica assume connotati diversi da quelli precedenti, il poeta sa di non essere più fondamentale nella società e quindi il linguaggio poetico si fa più distaccato, più elevato e nasce il linguaggio lirico moderno.
In Italia il rinnovamento della lirica arriverà in ritardo, il poeta Carducci era un difensore della tradizione classicista e dopo lui anche D'Annunzio e Pascoli; si cercò di diffondere un'unica lingua parlata che sostituisse i dialetti e l'evoluzione della lingua poetica fu molto lenta e continuò a prevalere il linguaggio classico.
Corrispondenze di Baudelaire
E' forte la percezione del contrasto tra i "pilastri viventi", che danno il segno di una grandezza, e le "confuse parole", che da essi sortiscono e che danno il senso di una povertà di vita.
Immagine onirica, in cui si vedono cose reali trasfigurate dalla fantasia, attraverso la quale si cerca di dare un significato positivo all'insignificanza della vita. Il poeta sente coi sensi eccitati cose che in realtà non esistono ma di cui vorrebbe fare esperienza, e questa gli è possibile solo in una forma estraniata, non condivisibile. Così può recuperare sul piano poetico una dimensione, quella naturalistica, che l'intellettuale occidentale da tempo ha perduto.
Giosue' Carducci
Fu il maggior autore dopo l'unificazione con una produzione ancora classicista. Carducci era in contrasto con le idee della Scapigliatura in quanto lui si riferiva nelle sue opere ai testi classici, si allontanò dal Romanticismo perché sentiva la mancanza nell'uomo della fede nelle sue forze.
La prima fase delle sue opere va dal 1857 al 1871 dove si dichiara a favore dei classici come mezzo per dispensare insegnamenti civili e educativi, di questo periodo sono Juvenila e Levia Gravia.
Nel 1887 pubblica "Le rime nuove" componimenti dedicati alle memorie storiche italiane. Nel 1889 con la raccolta "Rime e ritmi" gli viene attribuito l'appellativo di poeta-vate cioè cantore dello stato e del potere.
Il romanzo e la novella in Italia
Con una lenta e difficoltosa diffusione si afferma il genere romanzesco, con argomenti come amore, avventura etc. Come primi esempi abbiamo Robinson Crusoe, Le ultime lettere di Jacopo Ortis e nel 1840 i Promessi Sposi.
Gli scapigliati si contrappongono al genere fantastico ed avventuresco ispirandosi ai grandi modelli stranieri, inserendo termini gergali, dialettali, tecnici e scientifici.
Tarchetti – Fosca: più che l'analisi di un affetto, che il racconto di una passione d'amore, io faccio forse qui la diagnosi di una malattia → amore subito. Contrasto tra il ricordo di Clara e la presenza della pazza Fosca.
Fonte: http://www.pr0t3ck.altervista.org/scuola/ita-%20L%20Ottocento.odt
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Storia antica moderna e contemporanea